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AGAMBEN: IDEA DELLO STUDIO

9/24/11 6:16 AM

AGAMBEN: IDEA DELLO STUDIO


Talmud significa studio. Durante lesilio babilonese, gli ebrei, poich il Tempio era stato distrutto e non potevano pi celebrare i sacrifici, affidarono la conservazione della loro identit non tanto al culto, quanto al suo studioTra i legati del giudaismo, c dunque anche questa polarit soteriologica dello studio, propria di una religione che non celebra il suo culto, ma ne fa oggetto di studio. La figura dello studioso, rispettata in ogni tradizione, acquista cos un significato messianico sconosciuto al mondo pagano: poich in essa in questione la redenzione, la sua pretesa si confonde con quella del giusto alla salvezza. Ma, con ci, essa si carica anche di tensioni contraddittorie. Lo studio , infatti, in s interminabile. Chiunque abbia conosciuto le lunghe ore di vagabondaggio tra i libri, quando ogni frammento, ogni codice, ogni iniziale in cui ci si imbatte sembra aprire una nuova strada, che viene poi subito smarrita a un nuovo incontro, o abbia provato la labirintica illusivit di quella legge del buon vicino, cui Warburg aveva improntato la sua biblioteca, sa che lo studio non soltanto non pu propriamente aver fine, ma nemmeno desidera averla. Qui letimologia del termine studium si fa trasparente. Esso risale a una radice st- o sp-, che indica gli urti, gli chocs. Studiare e stupire sono, in questo senso, parenti: chi studia nella condizione di chi ha ricevuto un urto e rimane stupefatto davanti a ci che lha colpito, senza riuscire a venirne a capo e, insieme, impotente a staccarsene. Lo studioso , cio, sempre anche uno stupido. Ma se, da una parte, egli se ne sta cos attonito e assorto, se lo studio dunque essenzialmente patimento e passione, dallaltra leredit messianica che esso contiene lo spinge invece incessantemente alla conclusione. Questo festina lente, questalternanza di stupore e di lucidit, di scoperta e di smarrimento, di passione e di azione il ritmo dello studio. [] Questo spiega, anche, la tristezza dello studioso: nulla pi amaro di una prolungata dimora nella potenza. Quale sconsolata tetraggine possa derivare da questa incessante procrastinazione dellatto, nulla lo mostra meglio di quella melancholia philologica che Pasquali, fingendo di trascriverla dal testamento di Momsen, pose come cifra enigmatica della propria esistenza di studioso. []
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AGAMBEN: IDEA DELLO STUDIO

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Ma lultima, pi esemplare incarnazione dello studio nella nostra cultura, non il grande filologo n il santo dottore. E, piuttosto, lo studente, quale appare in certi romanzi di Kafka o di WalserE la sua figura pi stremata Bartleby, lo scrivano che ha smesso di scrivere. Qui la tensione messianica dello studio si rovesciata, o, piuttosto, andata oltre se stessa. Il suo gesto quello che di una potenza che non precede, ma segue il suo atto, se l lasciato per sempre alle spalle; di un Talmud che non soltanto ha rinunciato alla riedificazione del Tempio, ma lo ha addirittura dimenticato. (Questi studenti studiano come, dopo la fine dei tempi, potrebbero studiare, nel limbo, i bambini non battezzati o i filosofi pagani, che non hanno pi nulla da sperare, n dal futuro n dal passato.) Con ci, lo studio si libera dalla tristezza che lo sfigurava e fa ritorno alla sua pi vera natura. Questa non lopera, ma lispirazione, lautonutrimento dellanima.

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