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Universit Cattolica del Sacro Cuore Facolt di Scienze Politiche

LA QUESTIONE DELLURANIO IMPOVERITO


Tesi di Laurea
di

Valentina Sara Quarantini


Matr. 3103651

Relatore Prof. Virgilio Ilari

A.A. 2008-2009

INDICE
Pag. Introduzione ... 3 1.Cos lUranio impoverito 1.1 Propriet chimiche, fisiche e radiologiche.. 5 2. Usi e rischi dell Uranio Impoverito 2.1 Applicazione civile e militare. 9 Sistemi darma capaci di usare proiettili allUranio impoverito... 13 2.2 Rischi dellUranio impoverito. Effetti sulluomo e sullambiente Meccanismi di contaminazione ..... 19 Esposizione esterna ed esposizione interna. 21 Contaminazione ambientale... 26 3. LUuranio impoverito nei campi di battaglia 3.1 La Guerra del Golfo e la Sindrome del Golfo (GWS)... 3.2 Somalia e Bosnia.. 3.3 La Guerra in Kosovo e la Sindrome dei Balcani 3.4 Norme di protezione. 3.5 Laspetto giuridico... 4. La Questione dellUranio impoverito... Il dibattito in Italia 4.1 La commissione Mandelli.. Il linfoma di Hodgkin.. 4.2 Il progetto SIGNUM 4.3 Gli studi della dott.ssa Antonietta Morena Gatti 4.4 La commissione parlamentare dinchiesta.. 5. LUranio impoverito e le sue conseguenze. Testimonianze e Opinioni Il punto di vista del Prof. Massimo Zucchetti Il punto di vista di Fernando Trementini Maresciallo Domenico Leggiero.. Luca Sepe, un soldato. Il soldato Valery Melis Bambini deformi a Fallujah di Maria Estela del Sagrario Montero Garcia

29 31 32 34 39 42 45 58 62 65 68

75 79 82 84 87 89

Conclusione. 92 Tabelle e Mappe. 97 Bibliografia. 108

Introduzione

Parlare di Uranio impoverito: di questo argomento vastissimo e di attualit si scritto tanto, si detto tanto, si dibattuto a lungo (spesso anche con fini prettamente politici), ma soprattutto si omesso tantissimo. LUranio impoverito (DU dallinglese Depleted Uranium) il sottoprodotto del processo di arricchimento delluranio. Classificato come scoria nucleare divenuto materia prima per la costruzione sia di proiettili che di corazze estremamente resistenti. All'inizio del 2001, dopo la guerra del Kosovo e a seguito di un incremento di neoplasie1 che hanno colpito i militari italiani impiegati nella regione dei Balcani, emerso improvvisamente il problema dell'impiego in azioni belliche di munizionamento all'Uranio impoverito (DU). Altrettanto rapidamente stato proposto da quasi tutti gli organi di informazione come qualcosa di nuovo e inaspettato, dimenticando invece che il DU era stato utilizzato insieme alle cluster bombs2 fin dal 1991 in occasione della prima guerra del Golfo e quattro anni dopo in Bosnia Erzegovina. Da dove deriva il problema e quali sono i possibili rischi diretti e indiretti che l'utilizzazione del munizionamento al DU pu comportare non materia completamente chiarita, come non chiaro in quale modo il munizionamento di Uranio impoverito possa interagire mescolato ad altro munizionamento convenzionale e con altri metalli a seguito di impatto. Si parlato molto invece (e si parla ancora) di radioattivit. Si denunciano possibili malattie gravi notoriamente collegate a questo fenomeno fisico, tralasciando di approfondire piuttosto altri particolari maggiormente significativi. Proporre il concetto del pericolo radioattivo aiuta sicuramente a distogliere l'attenzione da altri problemi, ossia l'inquinamento chimico diretto e indotto che il DU pu provocare nell'ambiente e sulle persone anche catalizzando gli effetti degenerativi di altri metalli pesanti; argomentazioni che, come il tempo sta dimostrando, hanno una certa validit.

Neoplasie: al sing. Neoplasia. Tumore

Cluster bombs: Munizioni a grappolo o bombe a grappolo. Sono bombe, in genere lanciate da aerei o dal suolo, che contengono un certo numero (fino a migliaia) di submunizioni (o bomblets) che, all'esplosione dell'ordigno principale (dispenser), vengono scagliate a distanza e si sparpagliano sul terreno.

Il tipo di informazione finora sviluppata non pu che essere definita omissiva nella maggior parte dei casi, se non altro per la non completezza dei dati proposti e per le conclusioni ufficializzate. Lintenzione di questa ricerca affrontare il problema con un approccio sereno ma concreto, riassumendo tutto quello che riguarda lUranio impoverito, la sua storia, il suo utilizzo e i suoi effetti, cercando di dare al lettore uno strumento adeguato e, a mio avviso, necessario per avere una conoscenza generale su un argomento che, in questi ultimi anni, stato di estrema attualit e che, vedendo il proliferare di nuovi conflitti bellici in varie parti del globo, potrebbe tornare tristemente alla ribalta nel prossimo futuro. La ricerca si articola su cinque capitoli. Allinterno di ogni capitolo sono state operate una serie di suddivisioni nellimpaginazione pensate per rendere la trattazione pi analitica e la lettura pi chiara. Il primo capitolo si occupa di dare una visione generale di ci che si intende con Uranio impoverito; il secondo capitolo indaga i diversi utilizzi del DU sia in ambito civile che militare focalizzando lattenzione soprattutto sul settore militare in quanto problematico per quanto riguarda i rischi per luomo e lambiente; il terzo capitolo, partendo dalla I Guerra del Golfo, presenta il caso balcanico e cio conflitto in Bosnia nel 1995 e in Kosovo nel 1999 come esempio di ci di cui si trattato nei capitoli precedenti; il quarto capitolo, incentrato sul dibattito sorto in Italia, elenca una serie di studi fatti da commissioni sorte in merito alla questione dellUranio impoverito mentre il quinto ed ultimo capitolo non altro che una raccolta di opinioni ed esperienze personali di scienziati e militari che hanno vissuto sulla loro pelle le conseguenze causate dal contatto umano con lUranio impoverito. In appendice sono state inserite tabelle, immagini e mappe utili per inquadrare meglio largomento e per fornire uno strumento visivo necessario alla comprensione.

Capitolo Primo

COSE LURANIO IMPOVERITO (DU)

1.1 PROPRIETA CHIMICHE, FISICHE E RADIOLOGICHE LUranio tutto intorno a noi. LUranio un metallo pesante che si trova in piccole quantit in rocce, suolo, aria, acqua e cibi. Nella sua forma naturale, lUranio costituito da 3 isotopi3, con una netta prevalenza (99%) dellisotopo 238. Tutti gli isotopi dellUranio sono radioattivi. A causa della sua lunga vita media, lU-238 ha una attivit molto bassa. Per utilizzarlo nei reattori nucleari, o nelle armi nucleari, necessario arricchire lUranio naturale con gli isotopi fissili U-235 e U-234. Il materiale che ne deriva noto come Uranio arricchito, e la sua concentrazione di U-235 in peso varia fra il 2% ed il 90%. Il prodotto di scarto della lavorazione dell'arricchimento dell'Uranio rappresentato dall'Uranio impoverito. L'Uranio distribuito pressoch ubiquitariamente nella crosta terrestre, comune come lo Stagno, il Tungsteno ed uno dei cosiddetti radionuclidi primordiali ovvero esistenti da sempre a causa del suo tempo di dimezzamento4 estremamente lungo. Se non viene effettuata alcuna azione di separazione fisica o chimica i membri di ciascuna serie radioattiva si trovano in uno stato di equilibrio. Per preparare il combustibile per la produzione di energia elettrica nelle centrali nucleari, viene estratto lUranio da vari minerali, principalmente uraninite e pechblenda, sotto forma di

Isotopo: Ogni elemento chimico esiste in natura come miscela di isotopi. L'isotopo una delle forme possibili dell'atomo di un elemento chimico. Ad esempio, esistono tre isotopi dell'idrogeno: l'idrogeno propriamente detto, H-1, il deuterio, H-2, e il trizio H-3. La differenza tra gli isotopi nel numero di neutroni contenuti nel nucleo. Nell'idrogeno non ce ne sono, nel deuterio ce n' uno e nel trizio due. Alcuni esistono in natura, altri possono venire prodotti da reazioni nucleari all'interno dei reattori. Tempo di Dimezzamento: il tempo che impiega una quantit di un elemento radioattivo a diminuire della met la sua massa. Ad esempio, un Kg di U-238 si ridurr a 1/2 Kg in 4.51 miliardi di anni, un chilo di U234 diventer mezzo chilo dopo 247.000 anni. Il tempo di dimezzamento una entit puramente statistica: infatti, una misura della tendenza del singolo atomo a trasformarsi, decadendo in un atomo di un elemento diverso pi una certa quantit di energia emessa sotto forma di particelle o di radiazione. 5
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ossidi, uranati, carbonati, silicati, fosfati, tantalati5. In pratica il minerale grezzo, la cui concentrazione di Uranio non superiore allo 0.1%, viene frantumato, trattato chimicamente e concentrato, ottenendo una miscela di tre radioisotopi indicata come Uranio naturale. importante ricordare che la separazione chimica non permette la separazione degli isotopi presenti nellUranio naturale, per effettuare infatti questa separazione isotopica, nellambito della preparazione delle barre di combustibile nucleare, e necessario ricorrere ai grandi impianti a diffusione gassosa. In tali impianti lU-235, materiale fissile6 per eccellenza, viene trasferito da una quantit di Uranio naturale unaltra quantit di Uranio naturale trasformandola cos in Uranio arricchito. L'arricchimento e/o l'impoverimento dell'Uranio naturale relativo alla concentrazione in peso dell' U-235, presente nella miscela. L'Uranio impoverito, dora in poi DU (dalla sua sigla inglese Depleted Uranim), anche ottenuto come prodotto di scarto dai procedimenti di riprocessamento del combustibile nucleare irradiato. Il DU quindi uno dei materiali di scarto della raffinazione dell'Uranio naturale impiegato a scopi militari (all'interno di bombe nucleari) o civili (come combustibile per alcuni tipi di reattori nucleari). LUranio naturale, composto da 3 isotopi, (come si pu vedere dalla tab. 1) costituito in massima parte da U-238, lisotopo meno attivo. Isotopo U 234 U 235 U 238 Massa % 0.0054% 0.07110 % 99.2836 % Tempo di dimezzamento 247 mila anni (emissione alfa) 710 milioni di anni (emissione alfa) 4.51 miliardi di anni (emissione alfa) Tab. 1 - Composizione dellUranio naturale e tempi di dimezzamento Le armi nucleari e il combustibile delle centrali nucleari contengono invece una percentuale maggiore di Uranio 235, ottenuta attraverso il cosiddetto processo di arricchimento dell'Uranio. Questo processo ha due prodotti: da una parte, un metallo di Uranio arricchito nella sua frazione

Tantalati: In chimica il tantalio l'elemento chimico di numero atomico 73. Il suo simbolo Ta. un metallo di transizione duro e duttile, lucido, di colore blu-grigio, molto resistente alla corrosione, soprattutto all'attacco degli acidi, ed un buon conduttore di calore ed elettricit.
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Materiale fissile: In ingegneria nucleare un materiale fissile un materiale che in grado di sviluppare una reazione a catena di fissione nucleare. 6

235; dall'altra, un metallo di Uranio 238, e pertanto meno ricco di U-235. Per convenzione, il primo viene chiamato Uranio arricchito, e il secondo Uranio Impoverito. L'Uranio naturale sufficientemente radioattivo da impressionare una pellicola fotografica in circa un'ora. L'Uranio Impoverito manifesta circa il 60% di questa attivit. Impressiona una pellicola, quindi, in circa un'ora e venti. Il DU possiede delle uniche propriet fisiche quali la densit elevatissima (19 g/cm3, 1.7 volte maggiore della densit del piombo) ed una notevole duttilit7. Inoltre, lUranio piroforico, e quindi delle piccole particelle prendono spontaneamente fuoco a contatto con l'aria. La radioattivit8 dell'Uranio naturale deriva da un processo spontaneo di decadimento9. Questo processo interessa una percentuale minima degli atomi dell'elemento . Un grammo di Uranio-238, ad esempio, impiega 4,5 miliardi di anni a trasformarsi in g. di U-238 mescolato a un altro g. di Piombo. Il Piombo il risultato finale del processo di decadimento. Nel corso di questo decadimento, l'elemento emette energia sotto tre forme possibili (a parte il calore): raggi alfa10,

Duttilit: capacit di un metallo di essere lavorato oltre a quella di poter essere ridotto in fili sottili.

Radioattivit: scoperta alla fine del 1800, la disintegrazione spontanea di nuclei atomici con emissione di particelle subatomiche e di onde elettromagnetiche. Rutherford scopr che vi sono almeno due componenti nelle emissioni radioattive: le particelle alfa, che penetrano solo per alcuni millesimi di centimetro nell'alluminio, e le particelle beta, caratterizzate da un potere penetrante 100 volte maggiore. Esperimenti successivi, rivelarono la presenza di una terza componente ad alta energia, i raggi gamma (vedi in appendice fig. 1). Le particelle beta sono dotate di carica negativa, le particelle alfa trasportano cariche positive (e hanno massa maggiore delle particelle beta) e i raggi gamma sono elettricamente neutri. La radiazione alfa, beta e gamma interagisce profondamente con la materia, provocando una intensa ionizzazione. Questo fenomeno, estremamente accentuato per le particelle alfa, meno per le beta e ancora meno per le gamma comporta differenti esiti in caso di interazione di queste particelle con organismi biologici. Le radiazioni alfa sono infatti profondamente dannose a brevi distanze, quelle beta e le gamma, nonostante arrivino pi lontano sono in proporzione meno dannose per gli esseri umani. Decadimento: il processo secondo il quale un elemento si trasforma in un altro emettendo contemporaneamente una radiazione o una particella. Il decadimento non deve essere confuso con la fissione, nella quale un atomo si spacca in due atomi diversi emettendo energia. Raggi alfa: uno dei possibili schemi di decadimento di un atomo radioattivo. L'emissione alfa costituita da un nucleo di elio-4 (2 neutroni e 2 protoni, carica +2) ad alta energia che viene "sparato" dall'atomo al momento della trasformazione. La velocit di queste particelle circa il 5-7% della velocit della luce (circa 15.000 kmh) e il loro percorso medio nell'aria circa 2-10 centimetri. Non sono molto penetranti, e possono essere fermate da una lastra di alluminio sottilissima (0,001 mm). Sono quasi sempre accompagnate a radiazioni gamma. 7
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beta11 e gamma12. I raggi alfa e beta sono in realt composti da particelle (i primi sono nuclei di elio e i secondi positroni, ovvero elettroni con carica positiva invece che negativa); i raggi gamma sono radiazioni vere e proprie (fotoni ad energia molto maggiore di quella dei raggi X). Osservando lo schema di decadimento dell'U-238 (vedi in appendice fig.2 e 3), si osserva come a circa met della catena si trovi il Radon 222, che un gas nobile responsabile, tra l'altro, della maggior parte della radioattivit naturale alla quale siamo quotidianamente esposti (la cosiddetta radiazione di fondo). Inoltre, bisogna notare che ognuno di questi prodotti di decadimento sar sempre presente in tracce in un campione di Uranio e che questi elementi continuano a formarsi man mano che nuovi atomi di U-238 decadono. Questo processo continua fino a che tutto l'Uranio si trasformato in piombo. L'Uranio in s un emettitore alfa; tuttavia i suoi prodotti di decadimento sono anche emettitori beta e emettitori gamma. Visto che in un certo quantitativo di Uranio sono sempre presenti i suoi prodotti di decadimento, alla fine l'emissione dell'Uranio impoverito sar principalmente alfa con tracce di emissione beta e gamma pi o meno forti, ma comunque residuali.

Raggi beta: uno dei possibili schemi di decadimento di un atomo radioattivo. L'emissione beta costituita da elettroni di velocit molto vicina a quella della luce. Esistono due tipi di emissione beta: negativa e positiva. Nella prima, viene emesso un elettrone e un neutrino; nella seconda un positrone (un elettrone positivo) e un neutrino. L'emissione beta molto pi penetrante di quella alfa: per fermarla necessaria una lastra di alluminio spessa circa 1 millimetro.
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Raggi gamma: uno dei possibili schemi di decadimento di un atomo radioattivo. L'emissione gamma costituita da fotoni di altissima energia, che possono anche essere prodotti dal passaggio attraverso la materia di raggi alfa e beta. E' la radiazione pi penetrante delle tre possibili, e ha un lunghissimo raggio d'azione (in linea retta). E' di solito associata a fenomeni di altissima energia (come un'esplosione nucleare).

Capitolo Secondo

USI E RISCHI DEL DU

2.1 APPLICAZIONE CIVILE E MILITARE DEL DU


Come si visto il DU il materiale di scarto del ciclo del combustibile nucleare, ma diventato famoso solo da poco tempo in seguito alla I Guerra del Golfo (1991) e successivamente durante i conflitti balcanici (Bosnia 1995 e Kosovo 1999). Negli anni 60 l'esercito Usa si interessa all'uso del DU perch un metallo pesante estremamente denso, piroforico, facile da reperire a basso costo e in grandi quantit ed inoltre, appunto per le sue propriet, pu essere utilizzato come penetratore ad energia cinetica. Il Tungsteno13 fa concorrenza allUranio impoverito, ma questultimo ha un costo inferiore ed lievemente superiore in efficacia oltre per ad essere radioattivo e pi tossico. Entrambi vengono usati negli arsenali Usa e di altri Stati. C inoltre, per quanto riguarda gli Usa, una ragione politica per la preferenza del DU al Tungsteno: gli Usa, infatti, importano circa la met del loro fabbisogno di Tungsteno dalla Cina, considerata un paese non affidabile. Il DU viene quindi utilizzato per le sue caratteristiche intrinseche (prodotto di scarto, basso prezzo, alta densit e duttilit) sia in ambito civile che militare.

In ambito civile gli usi trovati per lUranio impoverito sono stati di solito collegati alla sua alta densit e al costo comparativamente basso. I suoi usi pi importanti sono: in medicina: come materiale per la schermatura dalle radiazioni; in odontoiatria: incorporato nelle porcellane dentali, contribuisce a riprodurre nei denti falsi la
fluorescenza dei denti naturali;

in chimica: per produrre diversi tipi di reagenti (es. uranile acetato, usato in chimica analitica e
in microscopia elettronica)

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Tungsteno: elemento chimico di numero atomico 74. Il suo simbolo W. 9

in mineralogia: nei pozzi petroliferi viene inserito nei pesi usati per favorire laffondamento degli strumenti nei pozzi pieni di fango;
E stato ampiamente usato come sostanza colorante per porcellana e vetro nel XIX sec. e la prima met del XX sec. La pratica stata in gran parte interrotta alla fine del XX sec.

in ambito aerospaziale: come contrappeso e per le superfici di controllo degli aerei (ogni Boeing 747 contiene 1500 kg di Uranio impoverito). E' stato usato anche in rotori giroscopici14 ad alte prestazioni (come quello di alcuni elicotteri), nei veicoli di rientro dei missili balistici e negli yacht da competizione. Non c' alcun pericolo derivante da questi usi, poich in questi casi l'Uranio (le cui radiazioni,

come stato detto, hanno un basso potere penetrante, in quanto particelle alfa) custodito in appositi spazi che non permettono alle radiazioni di contaminare l'ambiente circostante; in particolar modo, l'Uranio non pericoloso in questi ambiti perch non soggetto ad esplosione.

In ambito militare limpiego del DU va associato principalmente alla Guerra del Golfo (1991), della Bosnia e del Kosovo (1999), anche se la prima fase di sperimentazione risale ai primi anni 70. Il DU utilizzato nelle corazze dei carri armati, nelle munizioni anticarro, in missili, granate, bombe a grappolo e proiettili vari. L'utilizzo militare del DU dettato dalla sua alta densit (19 g/cm3, 1.7 volte maggiore della densit del piombo), dal suo alto coefficiente di penetrazione e dalla sua piroforicit. Se adeguatamente legato e trattato col calore in combinazione con la sua grande densit, questo processo lo rende molto efficace contro le corazzature (decisamente superiore al relativamente pi costoso tungsteno monocristallino, il suo principale competitore). Non bisogna poi dimenticare che armi e proiettili contenenti DU sono, oltre che in dotazione a vari eserciti (Usa, Gran Bretagna, Francia, Israele, Pakistan, Turchia, Arabia Saudita, Russia, Taiwan, Egitto, Thailandia ecc.) considerate armi convenzionali. Il DU pu essere fino al 50% meno radioattivo dell'Uranio naturale a seconda del grado di impoverimento. In particolare il DU usato dallesercito Usa il 40% meno radioattivo dell'Uranio naturale ed classificato come materiale a bassa radioattivit.

Rotori giroscopici: elemento composto da pi pale che attraverso la sua rotazione permette il sostentamento, il pilotaggio e la propulsione di un aerogiro (elicottero, autogiro o elicoplano). 10

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Munizioni e penetratori La tipica munizione al DU costituita da un rivestimento e da un "penetratore", che la parte che effettivamente penetra nella corazzatura. Il processo di penetrazione polverizza la maggior parte dell'Uranio che esplode in frammenti incandescenti quando colpisce l'aria dall'altra parte della corazzatura perforata, aumentandone l'effetto distruttivo. Le munizioni di questo tipo vengono chiamate in "gergo" militare Api, Armor Piercing Incendiary Ammunitions ovvero munizioni incendiarie in grado di penetrare nelle corazzature. Tipo di munizione M829A2 Armor Piercing Fin Stabilized Discarding Sabot with Tracer (APFSDST) (120mm) M900 (APFSDS-T) (105mm) PGU-14 Armor-Piercing Incendiary (API) (30mm) M919 (APDS-T) (25mm) PGU/20 (API) (25mm) MK-149-2 (20mm) AV-8B Harrier Aircraft Light Amphibious Vehicles Phalanx CIWS missile defense gun Tab. 2 - Alcuni tipi di penetratori al DU utilizzati da sistemi darma Usa. I penetratori ad energia cinetica sono dense barre metalliche che possono perforare una corazza quando sono sparate contro di essa ad alta velocit. Il rapporto della Science Applications International Corporation (Saic) del luglio 1990 chiamato "Kinetic Energy Penetrator Environmental and Health Considerations " ha confrontato i pro e i contro dell'uso di penetratori ad energia cinetica basati sul Tungsteno e sul DU. 15
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Sistema d'arma M1A1, M1A2 Tanks

Peso del penetratore 4.76 kg

M1, M60A3 Tanks A-10 Aircraft

3.85 kg 304 g

M2, M3 Bradley Vehicles

90 g 150 g 68 g

http://web.peacelink.it/dossier/uranio/cosae1.htm 11

Il rapporto recita: Sebbene si conoscano meglio gli effetti sanitari delle leghe di Uranio di quelli delle leghe di Tungsteno, le informazioni comparabili sulla tossicit chimica indicano che il DU insolubile circa 25 volte pi tossico del Tungsteno insolubile e che il DU solubile 20 volte pi tossico del Tungsteno solubile quando l'esposizione sia nei limiti ammessi dai regolamenti. Corazzature Il DU viene usato anche per rinforzare la corazza dei carri armati Abrams della serie M116. LUranio impoverito viene inserito cos a strati nel normale acciaio del carro e poi saldato; l'armatura DU dei carri armati della serie M1 viene chiamata Abrams Heavy Armor, o AHA. Le
torrette dei carri contenenti dispositivi AHA sono marcate con una "U" (per Uranio) stampata o saldata vicino al lanciagranate destro come parte del numero di serie della torretta.

Purtroppo molte altre armi sono candidate a contenere DU e per ora sono sottoposte al segreto militare. In un documento del 1999, vengono presentati come "candidati" alla presenza di DU sotto forma di penetratore, di rivestimento corazzante o di stabilizzatore nei seguenti sistemi d'arma: Sistema d'arma o munizione Missile Cruise Tomahawk III BLU-107 Durandal BLU-109/B 2000 pounds GBU-28 Laser guided bomb AGM-114 Hellfire API Obiettivo Silos corazzati e ambienti sotterranei Distruzione di strade e piste di aeroporti Silos corazzati Comandi e controllo sotterranei Armor Piercing Incendiary USA USA USA FRANCIA Produttore USA

Tab. 3 - Sistemi darma contenenti DU

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Vedi pag. 12. Sistemi darma capaci di usare proiettili alluranio impoverito - M1 Abrams Main Battle Tank

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La produzione di Uranio arricchito effettuata per le bombe atomiche e per le centrali nucleari, ha quindi creato una vasta riserva di DU, scoria radioattiva che viene ormai considerata una risorsa per l'uso che se ne fa nella costruzione di armi. Il quantitativo totale di DU prodotto ammonterebbe ad almeno 6 milioni di ton., pari a 1 kg per ogni abitante del pianeta, distribuito come segue: Paese di produzione Europa Canada Usa Quantit Prodotta 318.000 ton. 450.000 ton. 700.000 ton. Ditte produttrici: Cogema, Bnfl, Ureico Cameco Usec, Starmet, Msc, Lockheed, Primex, Bnfl Ex Unione Sovietica 5.000.000 ton Chepetsky Mechanical Plant

Tab. 4 Paesi produttori di DU, quantit Ditte produttrici.

Sistemi darma capaci di usare proiettili alluranio impoverito


Bisogna sottolineare che non l'elicottero o l'aereo o il missile ad essere capace di utilizzare munizioni al DU, ma il sistema d'arma che su esso montato. Ci non significa per che un sistema d'arma usi effettivamente questa munizione specifica: significa solo che, in caso di "necessit", in grado di usarla. Il velivolo da combattimento A-10 e l'OA-10 Usati nella Guerra del Golfo, in Bosnia e in Kosovo, L'A-10 e l'OA-10 Thunderbolt II sono i primi aerei da combattimento progettati specificatamente per l'appoggio aereo ravvicinato alle truppe di terra. Essi sono aerei semplici, efficaci che possono essere usati contro vari obiettivi terrestri, compresi i carri armati ed altri veicoli corazzati. Il cannone da 30mm GAU-8/A Gatling17 del Thunderbolt II18 pu sparare 3.900 colpi al minuto, ed in grado di usare le munizioni all'Uranio impoverito.
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Gatling: cannone composto da pi canne rotanti che permettono unelevatissima cadenza di tiro. Vedi immagine in pagina seguente 13

Gli A-10 sono stati usati intensivamente nella Guerra del Golfo e nella guerra del Kosovo. La loro base di partenza in Italia nella guerra del Kosovo stata Gioia del Colle (BR), per voli diretti principalmente contro il territorio del Kosovo ma anche sul territorio della Federazione Jugoslava. Nel caso della Bosnia, la base principale di partenza stata Aviano.

A-10/OA-10 Thunderbolt II

Il cannone da 30mm GAU-8/A Gatling del Thunderbolt II

Cannone MK 15 Phalanx Close-In Weapons System (CIWS) Il cannone Phalanx un sistema di "difesa di punto"19 che equipaggia la marina statunitense allo scopo di costituire un sistema di difesa terminale contro missili antinave che abbiano gi penetrato gli strati precedenti di difesa. Progettato per contrastare i missili da crociera antinave e gli aerei, il cannone Phalanx fa tutto da solo: individuazione, valutazione della minaccia, acquisizione del bersaglio, inseguimento, fuoco, valutazione del risultato e cessazione del fuoco. Il Phalanx ha iniziato la sperimentazione sulla USS Bigelow20 nel 1977, e la produzione iniziata nel 1978 con ordini per 23 sistemi per la marina USA e 14 sistemi per l'esportazione.

Difesa di punto: difesa di un singolo oggetto o di una zona limitata, ad esempio, una nave, un edificio o un campo di aviazione, di solito contro gli attacchi aerei e missili guidati.
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USS Bigelow: cacciatorpediniere della classe Forrest Sherman nella Marina degli Stati Uniti. 14

Il sottosistema di sparo un cannone Gatling a sei canne rotanti che sparano proiettili perforanti da 20mm costituiti da un penetratore da 15mm in metallo pesante (tungsteno o Uranio impoverito) circondato da un rivestimento di plastica. Queste munizioni possono essere esplose ad una frequenza di 3.000 o 4.500 proiettili al minuto in fuoco continuo o ad impulsi di 60 o 100 proiettili alla volta. Il cannone Phalanx un esempio di sistema d'arma "migrato" dall'uso dell'Uranio impoverito a quello del tungsteno (questo vale solo per gli USA: ad esempio, il Regno Unito ha continuato ad usare proiettili al DU fino al 2001);

Cannone MK 15 Phalanx Close-In Weapons System (CIWS)

M1 Abrams Main Battle Tank Il carro armato M1-A1 Abrams, impiegato nella Guerra del Golfo, possiede una massiccia corazzatura all'Uranio incorporata in acciaio (AHA, Abrams Heavy Armor), che porta il peso totale dell'Abrams a 65 tonnellate e ne aumenta di molto la sua resistenza. La produzione dei carri armati M1-A1 per l'esercito degli Stati Uniti oramai completata. Oltre 8.800 carri armati M1 e M1-A1 sono stati prodotti per l'esercito ed il corpo dei Marines statunitensi21 e per gli eserciti di Egitto, Arabia Saudita e Kuwait.

Lo United States Marine Corps, in sigla USMC, anche conosciuto in Italia come Corpo dei Marines o semplicemente Marines, una delle forze armate degli Stati Uniti. Anche se nei primi anni dalla fondazione si occupava quasi esclusivamente di sicurezza sulle navi e di operazioni anfibie, il Corpo dei Marines ha avuto un'evoluzione tale da fargli assumere molteplici ruoli, che ne fanno un caso a parte nell'apparato militare degli Stati Uniti. 15

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Attualmente sono schierate tre versioni dell'Abrams: il modello originale M1, che risale ai primi anni '80 e due versioni pi moderne, chiamate M1-A1 e M1A2. L'M1-A1, prodotto dal 1985 al 1993, ha sostituito il cannone principale da 105mm dell'M1 con uno da 120mm oltre ad apportare molti altri "miglioramenti" al vecchio modello. Il pi moderno M1-A2 comprende ulteriori miglioramenti soprattutto a livello di comando e controllo.

M1 Abrams Main Battle Tank

Le munizioni di tank all'Uranio Impoverito APFSDS-T M829A1 L'M829A1 (soprannominata "Pallottola d'argento" dagli equipaggi dei carri dell'operazione Desert Storm22) largamente riconosciuta come la pi efficace arma anticarro nel mondo che equipaggi un carro armato (il cannone principale da 120mm dell'M1 Abrams), e ha travolto le corazzature irachene durante la Guerra del Golfo. L'M829A1 una munizione a energia cinetica contenente un penetratore a barra lunga al DU capace di sconfiggere veicoli pesantemente corazzati. La sigla APFSDS-T significa Armor Piercing, Fin Stabilized, Discarding Sabot-Tracer.

APFSDS-T

Operazione Desert Storm: operazione Tempesta nel Deserto. Nome dato dalle forze armate statunitensi alle operazioni di aria e di terra che il 16 gennaio 1991 diedero inizio alla guerra nel Golfo. 16

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Consiste in una submunizione stabilizzata da alette in alluminio, un tracciante e un penetratore al DU. Il peso della cartuccia 41.1 lbs23. Una volta sparata, questa munizione autopropellente e va a colpire il bersaglio seguendo una traiettoria balistica. Al momento dell'impatto, l'anima in Uranio impoverito penetra nella corazzatura del bersaglio, perforandola e poi esplode in piccoli frammenti incendiari una volta attraversata l'armatura. L'evoluzione di quest'arma la APFSDS-T M829A2 da 120mm (v. figura), quella attualmente in produzione per i cannoni da 120mm dei carri Abrams M1-A1 e M1-A2. E' un miglioramento tecnologico della M829A1. I miglioramenti apportati conducono ad una velocit di impatto circa 100 m/s pi alta della M829A1. E' interamente prodotta dalla PRIMEX24. Il proiettile M829A2 APFSDS-T KE compatibile con tutti i cannoni da 120mm dei carri armati della NATO.

APFSDS-T M829A1

Molti altri sistemi d'arma, come l'elicottero d'attacco Apache e il missile da crociera Tomahawk (TLAM, Tomahawk Land Attak Missile) sono candidati a possedere sistemi d'arma a munizionamento al DU.

Elicottero d'attacco Apache Lo Hughes AH-64 Apache (ora Boeing AH-64 Apache) un elicottero d'attacco sviluppato negli Stati Uniti d'America a partire dagli anni settanta. Utilizza un rotore principale e uno di coda a quattro pale. L'elicottero stato concepito come bimotore biposto in tandem, per l'impiego in
23

Lbs: libbra. Unit di misura 1lbs = 450gr.

Primex Technologies Inc: come tale formata nel 1996 in Virginia, con sede principale a St. Petersburg (Florida) ha filiali sparse per vari stati (Pennsylvania, Washington, Arkansas, Illinois) ed un centro di ricerca e test per il governo svizzero a Lucerna. Primex, che deriva il suo attuale assetto da una operazione di redistribuzione azionaria compiuta dalla Olin Corporation (da cui viene la maggior parte del suo management) divisa in due segmenti, la Ordnance and Tactical Systems e la Aerospace and Electronics. 17

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missioni d'attacco contro carro, assalto, scorta e caccia anti-elicottero, da svolgere in ogni condizione di tempo o di luce. L'armamento principale costituito da un cannone automatico M230 calibro 30 mm. Pu venire equipaggiato con una combinazione di missili anticarro, razzi e missili aria-aria agganciati alle alette laterali. Gli Apache statunitensi sono entrati in azione nella invasione di Panama del 1989, nella Guerra del Golfo del 1991, nella invasione statunitense dell'Afghanistan del 2001 e nella Guerra d'Iraq del 2003.

Un AH-64 Apache in forza alla U.S. Army

Tomahawk Land Attack Missile (TLAM) Il Tomahawk Land Attack Missile (TLAM) entrato in servizio con la Marina degli Stati Uniti nel 1984 ed stato utilizzato con successo durante la guerra del Golfo nel 1991. Si tratta di un piccolo missile da crociera che pu volare a bassa o ad alta quota, progettato per colpire obiettivi strategici con il minimo di danni collaterali e senza rischi per personale navigante. Esistono solo due casi in cui il missile TLAM Tomahawk pu possedere componenti al DU: come schermatura dell'eventuale testata nucleare (il THK ha anche questa capacit); come contrappeso nel corso delle esercitazioni, per compensare la mancanza della testata esplosiva. Queste informazioni non provengono da fonti ufficiali.

Tomahawk Land Attack Missile (TLAM)

18

2.2- RISCHI DEL DU. EFFETTI SULLUOMO E SULLAMBIENTE

Meccanismi di contaminazione
Quando un penetratore all'Uranio impatta su un obiettivo, o quando un carro armato con corazzatura all'Uranio o munizioni al DU prende fuoco, parte del DU brucia e si ossida in piccole particelle. I penetratori al DU che non colpiscono l'obiettivo possono rimanere sul suolo, essere sepolti o rimanere sommersi nell'acqua. Questi penetratori "spenti" si ossideranno nel corso del tempo, disgregandosi in polvere di Uranio. L'ossidazione di un penetratore nudo (che abbia cio perso il suo rivestimento) avverr molto pi rapidamente in acqua o in un ambiente umido. La grandezza delle particelle di Uranio create, la facilit con cui esse possono essere inalate o ingerite e la loro capacit di muoversi attraverso l'aria, la terra, l'acqua o nel corpo di una persona dipendono dalla maniera in cui si polverizzato il DU metallico. I test dell'Us Army hanno dimostrato che quando un penetratore al DU colpisce un obiettivo, dal 20% al 70% del penetratore brucia e si ossida in piccole particelle. Ci significa che a seguito dell'impatto di un penetratore al DU da 120 mm contro un bersaglio corazzato si liberano tra 0.9-3 kg di polvere di Uranio radioattiva ed altamente tossica. Un carro armato colpito da tre di queste munizioni e l'area attorno ad esso potrebbero essere contaminati da 3-9 kg di polvere di Uranio. Naturalmente la polvere prodotta da un impatto iniziale potrebbe essere rimessa in sospensione da impatti successivi. Studi sul campo hanno mostrato che la maggior parte della polvere di Uranio prodotta dagli impatti finisce per depositarsi entro un raggio di 50 m dal bersaglio. Un memorandum datato 8 marzo 1991 inviato alle unit militari nella regione del Golfo Persico dall' Us Army Armament, Research, Development and Engineering Center (Ardec)25 sintetizzava quattro rapporti prebellici che avevano studiato le particelle di DU create dagli impatti: "L'aerosol di ossido di DU formatosi dall'impatto del DU sulle corazze ha un'alta percentuale di particelle respirabili (dal 50 al 96%), e una percentuale apprezzabile di queste particelle sono facilmente solubili nei fluidi polmonari (dal 17 al 48%)."26

25

ARDEC: Centro dellEsercito per la letalit, riconosciuto a livello internazionale per il progresso degli armamenti della tecnologia e dell'innovazione tecnica. Tratto da LUranio impoverito nei Balcani, Giorgio Ponti. 19

26

Come notato dall'Ardec, una quantit tra il 50 e il 96% della polvere di Uranio creata da un impatto sarebbe di dimensioni tali da renderla respirabile. Queste particelle respirabili hanno un diametro inferiore a 0.001016 cm. Al confronto, un tipico granello di sabbia ha un diametro di 0.1016 cm, ovvero 100 volte pi grande della maggioranza delle particelle di polvere di Uranio create dall'impatto di un penetratore. Le dimensioni microscopiche di queste particelle permettono loro di entrare facilmente nel corpo per inalazione, ingestione o attraverso ferite. La solubilit stessa delle particelle di Uranio ne determina la velocit di spostamento dal sito di incorporazione (i polmoni per inalazione, il tratto gastrointestinale per ingestione, o il punto della ferita per contaminazione ed iniezione) al flusso sanguigno e attraverso esso negli altri organi. Secondo il memorandum Ardec dell'8 marzo 1991 una percentuale tra il 52% e l'83% delle particelle di polvere di Uranio insolubile, ovvero una volta entrate nel corpo non vengono espulse velocemente. Le particelle di Uranio solubili, invece, attraverseranno il flusso sanguigno per essere in piccola parte secrete nelle urine e per il rimanente depositate nei reni, nel fegato, nel pancreas, nellintestino, nello stomaco e nelle ossa. Composti solubili dell'Uranio possono anche passare da una madre esposta al feto attraverso la placenta o al neonato attraverso il latte materno. Anche gli incendi che coinvolgono corazze o munizioni al DU possono produrre quantit significative di polvere di Uranio. Ad alta temperatura le munizioni possono "cuocere" e ossidarsi completamente in polvere. Verrebbe cos a crearsi una quantit di polvere di Uranio fino a 4.5 kg per ogni munizione da 120 mm consumata nel fuoco. Sebbene tutto il penetratore, nel fuoco, al DU si possa ridurre in polvere, solo una piccola percentuale di questa polvere di dimensioni microscopiche. Questa polvere di Uranio, come quella creata dall'impatto di una munizione, potrebbe contaminare le ferite o essere ingerita "attraverso l'ingestione del cibo, il fumo di sigaretta, ecc. Il DU ossidato formatosi da un impatto o da un incendio pu facilmente diventare aeriforme. Queste particelle di polvere di Uranio possono essere trasportate dal vento per miglia prima di ricadere al suolo.

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Esposizione esterna ed esposizione interna27


L'esposizione alle radiazioni ionizzanti pu essere divisa in esposizione esterna quando l'esposizione prodotta da sorgenti radioattive situate all'esterno dell'organismo ed esposizione interna quando l'esposizione prodotta da sorgenti radioattive introdotte all'interno dell'organismo. E' necessario una premessa. L'Uranio impoverito, poich emettitore di particelle alfa, se contenuto anche solo in un scatola di plastica diventa innocuo ( questo il motivo per il quale, i militari americani che operano all'interno dei carri M-128 con corazza all'Uranio impoverito, se non colpiti da altri proiettili, non presentano gravi patologie). I problemi, che sono gravissimi, avvengono nel momento in cui l'Uranio entra all'interno del corpo umano, o sotto forma di pulviscolo, o sotto forma di schegge. La tossicit chimica dell'DU rappresenta la fonte di rischio pi alta a breve termine, ma la radioattivit dell'DU pu causare seri problemi clinici nel lungo periodo (anni o decenni dopo l'esposizione). ora necessario illustrare quelli che sono i potenziali effetti dannosi dellUranio impoverito. Per quanto riguarda lesposizione esterna esiste solo un rischio radiologico, mentre per quanto riguarda lesposizione interna i rischi sono sia radiologici che chimici. Esposizione esterna: solo rischio radiologico Esposizione interna: rischio radiologico + rischio chimico

Esposizione esterna L'eventuale effetto dannoso, solo di tipo radiologico, dipende da: quanto DU presente, da quanto si vicini al DU per quanto tempo vi si rimane, quanto schermo interposto fra l'individuo e il DU.

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http://wwwsis.lnf.infn.it/seminars/aesposito/uranioimpoverito.html Vedi Sistemi darma capaci di usare proiettili alluranio impoverito - M1 Abrams Main Battle Tank

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21

Il pericolo maggiore per la irradiazione esterna quello di contaminazione ambientale, vale a dire per le popolazioni residenti nei luoghi oggetto di bombardamento (dellIraq, della Bosnia o del Kosovo ad esempio). abbastanza semplice misurare e calcolare i campi di radiazione prodotti dal DU perch questo materiale emette tre tipi di radiazione: alfa (95%), beta e gamma29. Le alfa non rappresentano un problema perch si fermano nello strato morto della pelle. Le beta percorrono solo pochi cm nel corpo e i raggi gamma possono attraversare il corpo. Pertanto in sufficiente quantit potrebbero rappresentare un fattore di rischio per la salute. Il rateo di dose alla pelle di un panetto di Uranio impoverito posto a contatto della pelle stessa dellordine di 2.5 mSv/h. Ovviamente detto valore diminuisce drasticamente se uno schermo protettivo (un guanto) fosse interposto. Come noto la pelle relativamente poco radiosensibile in modo tale che seppur vi fosse un contatto continuo con l' Uranio impoverito ci vorrebbero qualche migliaio di millisivert, dati in poco tempo, per avere qualche segnale di tipo somatico. Ma a un rateo di 2.5 mS/h ci vorrebbero un migliaio di ore a contatto. L'esposizione esterna massima ipotizzabile per un individuo completamente contornato dall' Uranio impoverito stata calcolata essere 0.025 mSv/h. La radioattivit30 del DU viene considerata "di basso livello" confrontata all' "alto livello" di radioattivit dell'Uranio arricchito. La radioattivit 'High level'31 rilasciata dalle armi nucleari e da altre sorgenti pericolosa a causa dei raggi gamma (raggi ad alta energia che, come detto, possono penetrare nel corpo e causare velocemente gravi danni o la morte). Sebbene la radioattivit dell'Uranio sia considerata Low-level32 perch costituita primariamente da particelle alfa, l'energia di una particella alfa estremamente alta. Essa agisce solo a breve distanza, costituendo cos il tipo pi pericoloso di contaminazione se contenuta nel corpo.

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Vedi note 10-11-12 Vedi nota 8 High level: alto livello Low level: basso livello 22

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Esposizione interna Se invece lUranio impoverito entra nel corpo possono aversi sia rischi dovuti agli effetti radiologici che ad effetti chimici. difficile definire un limite sicuro per l'esposizione alle radiazioni con particolare riguardo agli effetti stocastici. Come gi detto viene assunta una relazione lineare senza soglia fra gli effetti e le dosi. Il limite annuale per i membri del pubblico pari a un mSv33, per i lavoratori esposti 20mSv. Nel corpo umano LUranio normalmente distribuito in tutti i tessuti dellorganismo, in quantit comprese fra i 2 ed i 62 mg. Di quest'Uranio il 66% presente nello scheletro, il 16% nel fegato, l'8% nei reni e il 10% nei restanti tessuti, possiamo passare a un esame dettagliato delle vie di introduzione dell'Uranio nel corpo umano e delle vie di eliminazione . Le vie di introduzione sono: l'inalazione, l'ingestione, la presenza di schegge nei tessuti. Le particelle di Uranio possono entrare nel corpo attraverso il naso o la bocca (inalazione). LUranio ingerito, inalato, o presente nei frammenti di proiettile incorporati pu essere solubilizzato dallorganismo e depositarsi in diversi organi. A seconda della loro dimensione, alcune particelle vengono direttamente esalate, altre si depositano nelle vie respiratorie superiori e alcune altre si depositano nel polmone. L'assorbimento e l'entrata in circolo dipende principalmente dalla solubilit o meno della forma fisico-chimica e dalla dimensione delle particelle. In dettaglio il meccanismo funziona nel seguente modo: Il 75% circa del DU inalato viene esalato direttamente e solo il 25% trattenuto nei polmoni. Della parte trattenuta nei polmoni l'80% viene espulsa attraverso il meccanismo mucociliare34 di pulizia bronchiale e va a raggiungere il tratto gastrointestinale dove la maggior parte di essa viene eliminata e solo una piccola parte assorbita. Del restante 20% il 16% raggiunge i linfonodi e il restante 4% va nei reni cos che soltanto l'1% della quantit inalata raggiunge il rene35.

mSv: millisievert (mSv, 1 Sv = 1000 mSv) e meno significativamente il microsievert. Sottomultiplo del sievert
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Mucociliare: delle mucose

Rene: organo escretore dei vertebrati. Insieme alle vie urinarie costituiscono l'apparato urinario, che filtra dal sangue i prodotti di scarto del metabolismo e li espelle tramite l'urina 23

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Il rene il principale organo interessato per la tossicit dellUranio e viene infatti considerato l'organo bersaglio (vedi in appendice fig. 11). Il sito principale di interazione sono i tubuli prossimali, dove i composti carbonati vengono degradati, consentendo allUranio di interagire con le membrane delle cellule apicali dellepitelio tubulare. Leffetto dellUranio sul rene quello di deprimere la secrezione degli anioni organici ed il riassorbimento del glucosio e degli amminoacidi. Il risultato una disfunzione renale, che provoca proteinuria36 e glucosuria37 e, a concentrazioni molto elevate, il blocco renale. L'altra via di esposizione interna all'Uranio impoverito l'introduzione del contaminante attraverso l'acqua e i cibi. L'esposizione all'Uranio naturale dipende dalla dieta e da dove si vive (si ricorda che altra fonte aggiuntiva di introduzione quella dovuta al contatto mani-bocca). Giornalmente viene introdotta una quantit di Uranio fino a 3g. L'Uranio poco assorbito dalle pareti gastro-intestinali come per altro vero per altri metalli pesanti. L'Uranio entra poi in circolo e viene eliminato con i metodi consueti. Altra modalit di introduzione quella dovuta alla contaminazione di ferite e/o all'esistenza di frammenti all'interno del corpo. Questa via di introduzione relativa al solo personale militare in zona di operazione. Nella guerra del Golfo alcun carri americani con corazza all' Uranio impoverito furono colpiti da fuoco amico di proiettili all'Uranio impoverito. Alcuni soldati morirono altri si salvarono ma con schegge inestraibili dal corpo. Questi soldati sono tutt'ora sotto osservazione. Vale la pena infine ricordare che l'esposizione all'Uranio, inalato, ingerito e introdotto con schegge o ferite, viene diagnosticato rapidamente tramite analisi delle urine. Sulla pericolosit dell'Uranio impoverito gli scienziati non sembrano essere concordi e per questo vi sono tesi differenti. Non esiste alcuno studio epidemiologico sulluomo in grado di dimostrare effetti tossici degli ossidi di Uranio. Si sono verificati per un certo numero di incidenti nelle centrali nucleari, a causa dellesplosione di Uranio metallico in aria mentre venivano maneggiati da lavoratori. In questi casi, possibile avere aerosol con concentrazioni molto alte di

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Proteinuria: indica la presenza di proteine nellurina.

Glucosuria renale: Escrezione di glucosio nell'urina in presenza di livelli normali o bassi di glucosio ematico e in assenza di altre anomalie della funzione renale. 24

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Uranio (decine di mg/m3 in aria)38, che sono chiaramente visibili. In un caso ben documentato, la concentrazione di Uranio nelle urine il giorno dellincidente era di 20 mg/l, e pass a circa 10 mg/l nel giro di una settimana. I lavoratori coinvolti in questi incidenti sembrano non aver mai riportato disfunzioni renali o di altro genere, n tumori anche molti anni dopo lesposizione. L' Uranio impoverito un metallo pesante a bassa radioattivit, sul quale esistono poche informazioni sugli eventuali effetti sulla salute. Poich comunque esso identico, salvo per la diversa concentrazione di radioisotopi, all'uranio naturale o a quello arricchito, una grossa mole di dati disponibile in riferimento ai lavoratori dell'industria estrattiva e nucleare. Esiste per questi lavoratori una convincente evidenza di un eccesso di casi di tumore ai polmoni (minatori) dovuto all'inalazione del radon, polveri di silicio39, fumi diesel e non ultimo il fumo delle sigarette. Il rischio sembra essere minore per i soldati sottoposti a brevi inalazioni di DU, ma la situazione potrebbe essere diversa nel caso della popolazione. LUranio lasciato sul campo di battaglia viene lentamente trasportato dal vento e respirato, ed il fall-out40 pu contaminare le falde acquifere ed entrare nella catena alimentare. Esistono casi di contaminazione ambientale vicino le industrie americane che si occupano di produrre proiettili all'Uranio impoverito e che hanno sotterrato gli scarti della lavorazione. L'ingestione di grandi quantit di DU pu comunque provocare patologie a breve termine come nausea, vomito, indebolimento e diarrea. Frammenti o particelle di DU entrati nel corpo anche attraverso ferite possono provocare gravi patologie anni o decenni dopo l'esposizione comprendenti danni al fegato o ai reni; immunodepressione; cancro osseo, ai polmoni e ad altri organi; leucemia; decadimento dei tessuti; anemia; danni genetici; sterilit e difetti neonatali. Come

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mg/m3: milligrammi per metro cubo

Il silicio l'elemento chimico della tavola periodica degli elementi che ha come simbolo Si e come numero atomico il 14. Un semi metallo tetravalente, il Silicio meno reattivo del suo analogo chimico, il carbonio. il secondo elemento per abbondanza nella crosta terrestre dopo l'ossigeno, componendone il 27,7% del peso. Si trova in argilla, feldspato, granito, quarzo e sabbia, principalmente in forma di biossido di silicio, silicati e alluminosilicati (composti contenenti silicio, ossigeno e metalli). Il silicio il componente principale di vetro, cemento, semiconduttori, ceramica e silicone.
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Il fallout di una esplosione nucleare, detto anche ricaduta radioattiva, il materiale coinvolto nell'esplosione, reso radioattivo e lanciato in aria fino al limite della troposfera, 12 km di quota, che ricade sotto forma di cenere e pulviscolo. 25

notato dal colonnello dell'esercito Eric Daxon41, frammenti di Uranio incorporati possono causare anche danni neurologici dipendenti dalla loro posizione nel corpo: Il rischio che frammenti vicini a tessuti nervosi danneggino questi tessuti dovrebbe essere attentamente valutato a causa della natura non-proliferativa di queste cellule42.

Contaminazione ambientale
Vi poi il rischio di contaminazione ambientale. La polvere e i penetratori di DU depositati nel suolo possono contaminare il cibo e le falde acquifere. E stato poi messo in evidenza il rischio per la selvaggina. Animali possono inalare la polvere di Uranio, bere acqua contaminata, ingerire vegetazione o altri animali contaminati. A tal proposito una nota dellAnsa del 30 gennaio 2004 informava che 10 tonnellate di selvaggina arrivate in Italia dallex Jugoslavia erano state fatte incenerire perch provenienti da zone contaminate da uranio impoverito. Anche in un articolo sul quotidiano Avvenire del 25 settembre 2004 si mette in evidenza il possibile inquinamento dei viveri. Il DU pu posarsi sulle piante, e potrebbe accumularsi in alcune di esse attraverso le radici. Lentamente, il metallo si ossida e pu essere trasportato dal vento, depositarsi al suolo ed entrare nella catena alimentare43. Per quanto riguarda linquinamento del terreno le indagini che sono state condotte non hanno dato luogo a risultati univoci. Bisogna tener presente che estremamente difficile separare nelle misurazioni lUranio naturale esistente nel terreno dallUranio indotto dai bombardamenti. Secondo alcune rilevazioni non c un accrescimento di pericolosit, ma secondo altre questo accrescimento esiste. Quindi siamo in una situazione di incertezza, che porta alla esigenza di adottare misure di precauzione. La polvere di ossido di Uranio creata dall'impatto di una munizione al DU su un obiettivo o dall'ossidazione di una munizione al DU in un incendio normalmente di colore nero opaco, anche
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Col. Eric Daxon, Radiation Protection Staff Officer, US Army Medical Command Eric Daxon , www.nato.int

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Una catena alimentare o catena trofica l'insieme dei rapporti tra gli organismi di un ecosistema. Ogni ecosistema ha una sua catena alimentare e, siccome un individuo pu appartenere a pi di una catena alimentare, si crea una vera e propria rete alimentare. 26

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se pu occasionalmente apparire di un nero dorato o verdastro. Questa polvere di Uranio si pu trovare nel punto di impatto, sulla superficie e dentro un veicolo colpito e sul terreno circostante. I livelli pi alti di contaminazione si hanno solitamente all'interno del veicolo colpito. La polvere di DU possiede una sua distinta firma radioattiva che pu essere individuata e misurata da un contatore di radioattivit. Gli impatti di DU sono anche spesso caratterizzati da un piccolo foro circolare circondato da linee a raggiera se il metallo non indurito. Se il metallo indurito, il foro sar circondato da un alone di ritempratura. Se il penetratore trapassa il bersaglio senza disgregarsi completamente, il foro di uscita sar anch'esso piccolo e circolare e lievemente pi grande di quello di entrata. La presenza di polvere di Uranio nera sui fori di entrata all'esterno di un veicolo sono segni che provano un impatto di DU. Inoltre, l'impatto di un penetratore al DU, o la penetrazione di una corazzatura al DU, pu far s che il metallo all'esterno o all'interno del veicolo colpito fonda e si ricristallizzi (ritempra) e questa ritempra pu contenere DU e dovrebbe anchessa essere controllata con un contatore di radiazioni. Nei manuali di addestramento militari viene detto che il solo modo certo di identificare la contaminazione da DU analizzare l'equipaggiamento o le persone con contatori di radioattivit. I proiettili al DU esplosi in combattimento possono essere rinvenuti nei o vicino ai veicoli colpiti: la maggior parte dei proiettili dei carri colpiscono l'obiettivo e rimangono in o vicino ad esso; Nel suolo: i proiettili che non colpiscono l'obiettivo spesso rimbalzano sul terreno come sassi sull'acqua. Piccoli frammenti e particelle di DU saranno visibili sull'area del rimbalzo. Essi si posano tipicamente entro uno o due miglia dal bersaglio mancato. Sepolti sotto la superficie del suolo: alcuni proiettili colpiscono il suolo ad un angolo tale da seppellirvisi. La percentuale di munizioni sepolte dipende dall'angolo e dal raggio di tiro, dal tipo e dalla consistenza del suolo. L'ossidazione della barra o del frammento di DU lo far diventare nero. La contaminazione da DU pu essere individuata usando un contatore di radiazioni44 nelle aree di rimbalzo o nei punti di impatto finale del penetratore. Il livello di contaminazione del suolo pi alto nelle aree di rimbalzo piuttosto che in quelle di atterraggio dei penetratori, ma la massa principale di DU si trova solitamente dove il penetratore si posa definitivamente al suolo. E stato stimato che, alla fine della guerra del 1991, siano rimasti in Medio Oriente fra le 40 e le 300 tonnellate di DU, in forma di proiettili. Considerando la bassa attivit delluranio, tali

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Contatore di radiazioni: strumento per misurare la luminosit,campi magnetici EMF, radiazioni solari o radioattive. 27

proiettili costituiscono un rischio molto piccolo, e possono essere maneggiati anche senza precauzioni per lunghi periodi senza accumulare dosi biologicamente significative. Bench attivit e concentrazione siano comunque basse, certamente esiste una lacuna nella conoscenza degli effetti genotossici45 degli ossidi di uranio inalati o ingeriti, che potrebbero avere effetti tardivi dannosi soprattutto per alcune fasce della popolazione, come i bambini. La sola maniera efficace di decontaminare un'area rimuovere i frammenti di DU e lo strato superiore del suolo e stoccare46 questi materiali in un deposito di scorie radioattive.

Genotossico: Per genotossicit si intende la capacit di una sostanza di indurre modificazioni allinterno della sequenza nucleotidica o della struttura a doppia elica del DNA di un organismo vivente. Le mutazioni posso avvenire a livello della linea germinale o somatica; nel primo caso queste possono essere trasmesse alla prole, mentre nel secondo interessano solo la linea cellulare mutata e possono portare a formazione neoplastiche e quindi cancri.
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Stoccaggio: Operazione di immagazzinare e conservare in un deposito, o in recipienti di deposito, merci, materie prime, prodotti 28

Capitolo Terzo

1- LURANIO IMPOVERITO NEI CAMPI DI BATTAGLIA

3. 1- LA GUERRA DEL GOLFO E LA SINDROME DEL GOLFO (GWS) Nel 1990 l'Iraq47 (reduce dalla guerra svolta contro l'Iran48 per il possesso di alcuni territori di confine ricchissimi di petrolio, 1980-1988) invase il Kuwait49 per prendere il controllo dei suoi giacimenti petroliferi e per ottenere uno sbocco sul Golfo Persico, dando inizio alla guerra del Golfo. Il 16 gennaio del 1991 l'Onu autorizz l'operazione Desert Storm (tempesta del deserto)50 per la quale gli USA e gli altri stati della NATO51 schierarono quasi un milione di soldati e migliaia di mezzi, terrestri, aerei e navali. In 6 settimane, dal 16 gennaio al 28 febbraio 1991, la coalizione di 33 paesi guidata dagli Usa, libera il Kuwait e distrugge la macchina militare irachena. La guerra fu estremamente dura e sebbene non documentato o non documentato correttamente, si ipotizza che siano state usate armi chimiche e batteriologiche da entrambi le parti, oltre ai proiettili all'Uranio impoverito. Il problema
L'Iraq (talvolta anche Irak per via della traslitterazione francese o inglese) uno Stato dell'Asia. Confina con Turchia a nord, Arabia Saudita e Kuwait a sud, Siria a nordovest, Giordania a ovest e Iran verso est. Discende dall'antica Mesopotamia, la "terra dei due fiumi" (Bild al-Rafidayn in arabo), mentre il nome attuale viene dal persiano eraq, ossia "terre basse" (in contrapposizione all'altopiano iraniano). La capitale Baghdad. L'Iran (fars / ,irn/), ufficialmente la Repubblica Islamica dell'Iran un paese medio-orientale situato nel sud-ovest asiatico, "cerniera tra mondo arabo e mondo asiatico, pur non appartenendo a nessuno dei due".
49 48 47

Il Kuwait un emirato sovrano, situato nell'Asia sud-occidentale, in un'area particolarmente ricca di petrolio. Lo Stato si affaccia sul golfo Persico e confina con l' Arabia Saudita a sud e con l'Iraq a nord. Il nome il diminutivo di una parola araba che significa fortezza costruita vicino all'acqua. L'antico nome della regione era Qurayn. Operazione Desert Storm: vedi anche nota 21

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NATO: North Atlantic Treaty Organization, acronimo NATO, o Organisation du Trait de l'Atlantique du Nord, acronimo OTAN, in italiano Organizzazione del Trattato Nord Atlantico, un'organizzazione internazionale per la collaborazione nella difesa. 29

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principale di questa guerra, legato all'Uranio impoverito che i proiettili furono sparati mentre i soldati erano in azione (magari per distruggere il nemico a poca distanza o per fornire copertura) e quindi i soldati si trovarono anche a dover respirare il pulviscolo di carri o siti distrutti da minima o breve distanza. Alcuni militari alleati vennero addirittura bombardati per errore da quello che viene definito fuoco amico (e cio dai loro stessi compagni) con proiettili all'Uranio impoverito.

La Sindrome del Golfo(GWS) Gli USA mandarono il maggior numero di uomini in guerra e gi pochi mesi dopo la conclusione del conflitto, molti reduci si rivolgono agli ospedali militari denunciando un insieme di sintomi cronici: mal di testa molto violenti, diarrea, irritazioni cutanee, perdita di memoria, stanchezza cronica, insonnia, depressione, impotenza. Pi tardi cominciano ad essere denunciate problemi ancora pi gravi: leucemie, sindromi di immunodeficienza, malformazioni genetiche dei figli concepiti dopo il conflitto. Si comincia a parlare di "Sindrome del Golfo (GWS - Golf War Syndrome). Dei 697.000 soldati U.S. che hanno combattuto nel Golfo, pi di 90.000 hanno accusato gravi problemi medici. Nel 1994 il presidente Bill Clinton52 nomina una commissione consultiva per indagare sulle "malattie dei veterani della Guerra del Golfo". Nel giugno 1996 il Pentagono ammette per la prima volta che almeno 20.000 soldati sono stati esposti all'effetto di armi chimiche (in particolare del gas Sarin) durante la distruzione dei depositi di armi dell'esercito iracheno. Secondo alcuni studiosi le malattie dei veterani sarebbero da attribuire ad una commistione di fattori e non ad un unico fattore. Alcuni esperti sostengono che i disturbi siano un effetto collaterale dei vaccini somministrati prima della partenza. Altri danno la colpa al clima del deserto. La commissione presidenziale presenta il suo rapporto finale il 7 gennaio 2000 il quale dice: "E fortemente probabile che i disturbi accusati dai reduci del Golfo siano dovuti allo stress". Rimane il fatto che almeno 50.000 reduci sono affetti dalla "Sindrome" e le vittime sono tra le cinque e le diecimila. Sarebbe stato inoltre contagiato il 76% dei familiari. Sono stati riportati difetti neonatali nei loro figli nuovi nati e l'Uranio impoverito fa parte della lista dei sospetti per questi disturbi (insieme alle armi chimico-batteriologiche e ai vaccini sperimentali forniti ai soldati).

William Jefferson "Bill" Clinton (Hope, 19 agosto 1946) un politico statunitense. stato il 42 presidente degli Stati Uniti d'America, in carica dal 1993 al 2001. 30

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Sicuramente pi grave la situazione in Iraq. Nel sud del Paese il tasso di radioattivit aumenta fino a 100 volte. L'Istituto di medicina nucleare di Baghdad denuncia un aumento del 50% dei casi di cancro, leucemie e malformazioni alla nascita. Nel 1990 solo il 13% dei tumori maligni colpiva bambini con meno di cinque anni. Nel 1997 la percentuale sale al 47%. I tumori maligni nei minori di quindici anni aumentano del 120%. I casi si concentrano nelle zone bombardate con proiettili al DU. Nel 1995 l'Atomic Energy Authority (l'Agenzia per l'Energia Atomica)53 pubblica un rapporto in cui sostiene che il DU sparato dagli eserciti americano e britannico in Iraq e Kuwait era sufficiente a causare "500.000 morti potenziali".

3. 2- SOMALIA E BOSNIA
In Somalia nel 1993 gli Usa avrebbero usato nuovamente proiettili al DU nella missione di pace "Restore Hope"54. La denuncia parte dall'Associazione nazionale vittime delle Forze Armate che rende noto un documento diffuso dal Pentagono55 tra i militari americani in partenza per il Corno d'Africa56, in cui si indicano precauzioni da adottare in casi di esplosioni ravvicinate. I proiettili al DU sono esplicitamente definiti "cancerogeni". In Bosnia nel settembre 1995 la Nato bombarda le postazioni serbe. Fra le popolazioni di Milic, Vlasenica, Han Pijesak, Sokoc, Pale, Vogosca, Rogatici ed altri centri della Repubblica
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L'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE) (in inglese International Energy Agency (IEA) un'organizzazione internazionale intergovernativa fondata dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD) nel 1974 in seguito allo Shock petrolifero. Lo scopo dell'agenzia quello di facilitare il coordinamento delle politiche energetiche dei paesi membri per assicurare la stabilit degli approvvigionamenti energetici (principalmente petrolio) al fine di sostenere la crescita economica. Recentemente l'agenzia ha esteso il suo mandato verso la direzione dello sviluppo sostenibile, occupandosi anche di protezione dell'ambiente e cambiamenti climatici.
54

L'operazione Restore Hope durata dal 3 dicembre 1992 al 4 maggio 1993. Gli obiettivi dell'operazione erano di arginare la disastrosa carestia della Somalia che si ritrovava gettata nel caos e dominata da alcuni signori della guerra. A capo di questa operazione il presidente statunitense Bill Clinton mise l'ambasciatore Robert Oakley. Il Pentagono (inglese: The Pentagon) l'edificio in cui ha sede il quartier generale del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Si trova nella Contea di Arlington, in Virginia

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Il Corno d'Africa una penisola a forma di triangolo sul lato est del continente africano. Si estende nel Golfo di Aden a sud della Penisola araba (Yemen) e dello stretto di Bab-al-Mandab. Il vertice nord-orientale del Corno d'Africa rappresentato dal Capo Guardafui. 31

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Srpska, viene registrata un'elevata incidenza di aborti spontanei, decessi di feti e nascite premature. In tutta la Bosnia i tumori al cervello aumentano del 400%. In alcuni centri il livello di radioattivit dell'aria supera i limiti di guardia. Il 16 gennaio 2001 la Nato fornisce la mappa dei siti colpiti con i proiettili incriminati.

3. 3 - LA GUERRA IN KOSOVO E LA SINDROME DEI BALCANI


Si arriva poi al 1999 con la crisi del Kosovo. La provincia del Kosovo, autonoma fin dal 1974, sebbene abitata per circa il 90% da unetnia albanese era considerata dai Serbi una sorta di santuario intangibile e irrinunciabile, la culla del Paese. Il 24 marzo 1999 nella regione, amministrata da un governo duro e controllata con la presenza massiccia di polizia ed esercito, scoppia la "guerra del Kosovo". Le forze della NATO, specialmente gli USA hanno utilizzato anche in questa guerra molta tecnologia. L'uso del DU in Kosovo durante l'operazione Allied Force57 ormai ben documentato e i mezzi utilizzati furono molteplici. Per distruggere carri armati e per offrire un supporto diretto alle truppe di terra vennero utilizzati aerei di appoggio tattico A-10 ed elicotteri "apache", entrambi dotati di proiettili all'uranio impoverito. Tuttavia, sebbene ci sia piena evidenza di questo uso per espressa ammissione della Nato, non c' chiarezza sull'esatta ubicazione dei siti esposti all'inquinamento da DU in Kosovo e, soprattutto, non c' alcuna notizia certa sull'uso di DU sul territorio della Serbia e con quali sistemi d'arma. Appare tuttavia del tutto legittimo ritenere che esso sia stato usato anche sul territorio serbo. Secondo una lettera trasmessa dalla Nato al Segretariato delle Nazioni Unite e pubblicata dal Balkan Task Force dell'Unep, in Kosovo sarebbero state usate circa 31.000 proiettili da 30 mm con penetratore al DU in circa 100 missioni aeree. Ci equivarrebbe, secondo una stima grossolana, a 8.1008.500 kg di DU anche se le fonti non ufficiali parlano di un numero pi elevato. A questa lettera allegata una mappa che fornisce le migliori informazioni disponibili sui luoghi dove sono state impiegate le munizioni a DU. Nella didascalia della cartina, sulla quale sono state riportate a penna una serie di crocette per individuare questi siti sono riportate scarne informazioni: le aree contraddistinte sulla mappa indicano una posizione in cui uno o pi aerei
Operation Allied Force: Operazione Forza Alleata il nome della campagna di attacchi aerei portata avanti dalla NATO per circa due mesi contro la Repubblica Federale di Jugoslavia di Slobodan Miloevi, con l'intento di ricondurre la delegazione serba al tavolo delle trattative, che aveva abbandonato dopo averne accettato le conclusioni politiche, e di contrastare l'operazione di spostamento delle popolazione del Kosovo allo scopo di predisporre una sua spartizione tra Serbia e Albania. 32
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hanno attaccato; le marcature non sono precise: esse non esprimono punti precisi, bens aree di incertezza; la fonte dei dati riportati nella cartina consiste nel "debriefing" ovvero nei rapporti postmissione dei piloti dopo l'ingaggio di una procedura di puntamento chiamata "Flex"58 (vedi in appendice mappa 2 e fig. 6). Per quanto riguarda il territorio kosovaro sappiamo cos che le zone pi contaminate secondo la mappa dei siti fornita dalla Nato, sono 112 colpiti da circa 31.000 proiettili, per un totale di circa 9 ton. di DU. Le zone pi colpite sono: l'area occidentale della strada Pec-Dakovica-Prizren, il sobborgo di Klina, il sobborgo di Prizren e l'area a nord della strada Suva Reka-Urosevac. Un altro settore particolarmente colpito risulta in pieno territorio serbo tra Presevo e Bujanovac59. Per fortuna, rispetto alla guerra del golfo, i bombardamenti sono stati effettuati per la maggior parte prima dell'arrivo delle truppe, che quindi hanno rischiato e tuttora rischiano "di meno". Oggi ai contingenti militari precedono gruppi speciali che si occupano di "bonificare" la zona, controllando preliminarmente la presenza di radioattivit. Sembra per che comunque un certo rischio di contaminazione possa esistere legato al pulviscolo disperso nell'aria e all'ambiente (acqua e terra) contaminati. Tra i soldati, anche italiani, che hanno partecipato alla guerra, sono stati riscontrati alcuni casi sospetti di leucemia. Esistono statistiche che ricordano che il numero di malati di leucemia tra i militari in Kosovo dovrebbe essere ricondotto al normale numero di casi di leucemie tra giovani in un anno, tuttavia il governo e la NATO non hanno ancora fornito una risposta ufficiale e soddisfacente.

La Sindrome dei Balcani Come se non bastasse la gi tristemente famosa Sindrome del Golfo sorta a seguito della I Guerra del Golfo nel 1991, a partire dalla crisi kosovara e dal successivo intervento della Nato si comincia a parlare anche di Sindrome dei Balcani per quanto riguarda tutti i militari di varie nazionalit che dal 1995 (intervento in Bosnia) sono di stanza in Bosnia e poi (dal giugno 1999) in Kosovo e che accusano sintomi e malattie al ritorno nei loro rispettivi paesi; si parla di militari italiani, tedeschi, inglesi, portoghesi, francesi ecc. In breve scoppia il caso: si tratta forse di una sindrome come quella
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vedi in appendice mappa 1 - Cartina del Kosovo con siti colpiti da proiettili al DU. vedi in appendice mappa 1 - Cartina del Kosovo con siti colpiti da proiettili al DU.

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che ha colpito i militari americani in Iraq durante la I Guerra del Golfo? Ci sono legami tra lutilizzo di certi tipi di armamenti e le malattie riscontrate nei militari, forse colpa dei vaccini a cui sono stati sottoposti i soldati prima della partenza? Queste ed altre mille domande invadono tutti gli organi di stampa e di comunicazione, si apre un dibattito e scoppia la polemica in Europa e non solo e presto il principale oggetto di indagine diventa il DU. Le sue caratteristiche, i rischi legati al suo utilizzo e tutte le sue applicazioni in campo militare vengono indagate. Anche e soprattutto gli scienziati si interessano dellargomento e si impegnano in campagne, convegni, pubblicazioni nelle quali espongono i loro punti di vista sulla pericolosit del DU e sugli eventuali rischi che pu arrecare alluomo. Tutto questo ed altro, che anima il dibattito sul DU dal 1999 al 2001 pu essere appunto compreso nel contenitore che comunemente chiamiamo Sindrome dei Balcani, ma rimanendo pi attenti alla terminologia quando si parla di Sindrome dei Balcani si intende tutta quella serie di disturbi, malattie e decessi che hanno colpito e colpiscono militari, civili e popolazione presenti in Bosnia, Kosovo e Serbia, luoghi teatro in questi anni di conflitti bellici ai quali attribuita la causa di questa Sindrome. Lutilizzo di armi contenenti DU stato il principale imputato, anche se, soprattutto per quanto riguarda i militari sono stati presi in considerazione altri elementi come le vaccinazioni, lutilizzo di sostanze chimiche negli arsenali e per la pulizia delle armi ecc. Sicuramente per largomento pi controverso e pi discusso stato quello che si svolto attorno al DU e ad il suo notevole utilizzo durante i bombardamenti in Bosnia, Kosovo e alcune localit della Serbia.

3.4 NORME DI PROTEZIONE


Esistono diverse misure emanate da organi militari italiani e internazionali e studi che affermano il grado di pericolosit del DU a diversi livelli. 60

Le Norme NATO nel 1984 Le Norme USA per la Restore Hope in Somalia nel 1993 Le misure NATO per basse radiazioni nel 1996 Le disposizioni della e dei Nuclei NBC60 del 22 novembre 1999 Le disposizioni dello Stato KFOR61 Maggiore della Difesa del 6 dicembre 1999

NUCLEI NBC: (Nucleare Batteriologico Chimico). Nuclei specializzati, denominati NBC, che svolgono operazioni di monitoraggio ambientale e di bonifica di aree pericolose nonch di protezione e decontaminazione personale e del materiale. 34

Le disposizioni della Folgore dell8 maggio 2000 Disposizioni del Ministero dellAmbiente in data 26 maggio 2000 Documento del Ministero della Difesa, Elementi di documentazione sellinterazione tra uranio impoverito e salute umana nelle operazioni militari, aprile 2005. A queste si aggiungono le comunicazioni del Capo della Sanit Militare USA in data

16.08.1993, dellUNEP62, del CISAM (Centro Interforze Studi Applicazioni Militari) e numerose valutazioni fatte da esperti nazionali e internazionali. A questa normativa si pu aggiungere anche un documento dellAeronautica americana, ossia il rapporto sulle sperimentazioni nel poligono di Eglin in Florida, fatte tra lottobre 1977 e lottobre 1978, che mette in guardia sui pericoli delluranio impoverito. Generalmente si prende in considerazione solo il pericolo dellUranio in caso di impatto con un ostacolo solido, impatto in cui si sviluppa una temperatura altissima di circa 3000 gradi. Ci si dimentica per che pericoloso anche quando lo si maneggia a freddo. Di questo pericolo lItalia era stata avvertita fin dal 1984 da parte della NATO63 . Si trattava infatti di norme per il maneggio a temperatura ambiente delle barre allUranio impoverito che vengono usate per timoni di direzione negli aerei e missili. In proposito si stabiliva che:

KFOR: Kosovo Force (KFOR). Forza militare internazionale, guidata dalla NATO, responsabile di ristabilire l'ordine e la pace in Kosovo, una provincia della Serbia sotto l'amministrazione dell'ONU dal 1999.
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UNEP: United Nations Environment Programme (Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente). istituito nel 1972 come organismo istituzionale cui attribuito il fine generale della tutela ambientale e dell'utilizzo sostenibile delle risorse naturali, nel quadro del complesso sistema organizzativo delle Nazioni Unite. Il suo quartier generale a Nairobi, in Kenya. L UNEP opera in coordinamento con gli altri Programmi e Agenzie delle Nazioni Unite, con le altre Organizzazioni internazionali, con gli Stati nazionali, con le ONG e con gli esponenti del settore privato e della societ civile. Le funzioni principali di UNEP riguardano: la realizzazione di studi volti a monitorare le condizioni ambientali a livello nazionale, regionale (su scala continentale) e globale; lo sviluppo di strumenti per la tutela delle risorse naturali e paesaggistiche; il rafforzamento delle istituzioni per una corretta gestione delle fonti energetiche; il trasferimento di conoscenze e tecnologie nell'ambito del c.d. sviluppo sostenibile; l' attivazione di partenariati tra le autorit pubbliche, il settore privato e la societ civile. Norme NATO nel 1984 35

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the following precautions should be observed: 1) Personnel handling the balance weights should wear gloves; 2) Industrial eye protection should be worn; 3) Respirator mask should be worn to ensure no radioactive dust particle ingestion. Gloves, wrapping material, wiping cloths, respirator filters, or any other articles used in the handling of damaged balance weight should be discarded and appropriately labeled as radioactive waste and disposed of accordingly64. Potremmo per inciso ricordare, in merito a queste direttive, che va menzionato anche il pericolo che si incontra nel trattare il materiale tornato dalle aree di impiego e toccato nei depositi. Infatti in Italia si sono verificati casi di sospetta contaminazione di militari addetti a depositi di materiale (veicoli e vestiario) rientrato dai teatri operativi spesso senza che fossero state effettuate appropriate misure di disinquinamento. LItalia era dunque al corrente, anche prima delle operazioni in Somalia e nei Balcani, del rischio dellUranio impoverito, non solo in relazione allesplosione nellimpatto, ma anche nel semplice maneggio a freddo. Quanto allesistenza di pericoli legati alluso dellUranio impoverito, il 6 dicembre 1999 lo stesso Sottocapo di Stato Maggiore alla Difesa pro tempore Ten. Gen. Gianfranco Ottogalli65 ha
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"Le seguenti precauzioni dovrebbero essere osservate": 1) Il personale che manipola i pesi deve indossare i guanti; 2) devono essere indossate speciali protezioni per gli occhi; 3) deve essere indossata una maschera respiratoria per garantire che particelle di polvere radioattiva non vengano ingerite. Guanti, materiale di confezionamento, stracci, filtri respiratori e tutti gli eventuali oggetti utilizzati nel trattamento pesi danneggiati, devono essere eliminati, adeguatamente etichettati come rifiuti radioattivi e smaltiti di conseguenza. Il Generale Gianfranco Ottogalli, nato ad Aquileia (Ud), il 26 agosto 1938, sposato ed ha due figlie. Dall'8 febbraio 1997 ricopre l'incarico di Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa. Dopo aver frequentato l'Accademia Militare di Modena e la Scuola di Applicazione di Torino, stato nominato Tenente del Genio Guastatori il 1 settembre 1963. Tra il 1972 ed il 1975 ha frequentato il 97 Corso alla scuola di Guerra dell'Esercito Italiano e, dal 1976 al 1977, l'11 Staff College Course nel Regno Unito. Laureato in Scienze Strategiche, parla correntemente l'inglese. Tra gli incarichi di comando ricoperti, quello di Comandante del 3 Battaglione Guastatori "Verbano", di Comandante della Scuola del Genio dell'Esercito, di Comandante della Brigata Meccanizzata "Gorizia" e di Vice Comandante della Regione Militare Tosco-Emiliana. Nell'ambito della Stato Maggiore dell'Esercito ha diretto, fra l'altro, l'Ufficio Infrastrutture ed stato Capo dell'Ufficio Generale del Capo di SME, oltre che Direttore Generale della Direzione Lavori Demanio e Materiali del Genio. Il Gen. Ottogalli Grande Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana, Cavaliere dell'Ordine di San Gregorio Magno, Grande Ufficiale del Sovrano 36
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emanato delle norme assai rigorose che testimoniano della pericolosit che veniva dallo Stato Maggiore attribuita alle armi allUranio. Si precisa, ad esempio, in queste disposizioni che:
nel raccogliere i proiettili (sia dardi, sia residui di contenitori), questi dovrebbero essere depositati in un contenitore metallico munito di coperchio da disporre in zona custodita e appartata (possibilmente al chiuso) e in maniera che il personale non possa avvicinarsi a meno di 5 metri.

In proposito, nelle precauzioni per limpiego delle armi allUranio impoverito, impartite dal Ministero dellAmbiente in data 26.05.2000 , si legge: Verificare, attraverso misure e controlli, leffettivo uso di proiettili al DU; Stabilire lestensione dellarea contaminata e se necessario delimitarla; Raccogliere i pezzi di proiettile e confezionarli per il trasporto secondo le dovute modalit (imballaggio, trasporto e custodia di proiettili al DU); Raccogliere campioni di matrici ambientali per i controlli di laboratorio. Pu inoltre essere utile rileggere quanto dichiara il Col. Osvaldo Bizzari66, specializzato NBC (Nucleare Batteriologico Chimico), nelle disposizioni di sicurezza per le forze della KFOR operanti nei Balcani in data 22 novembre 1999, disposizioni che, appunto, recano la sua firma. Ecco dunque quanto si legge in alcuni punti delle disposizioni suddette: ...Evitate ogni mezzo che sospettate essere colpito da munizionamento UI o missili da crociera Tomahawk. Non raccogliere o collezionare munizionamento UI trovato sul terreno, informate immediatamente il vostro comando circa le aree che voi ritenete contaminate da munizionamento UI.... ....La contaminazione con la polvere UI inquina cibo ed acqua. Non mangiate assolutamente cibo non controllato. Particelle che fossero state inalate possono causare danni ai tessuti interni nel lungo termine. Se pensate di essere esposti alla polvere UI fate immediatamente un test delle

Militare Ordine di Malta, oltre ad essere insignito della Croce d'Oro di lungo servizio, della Medaglia di Bronzo al Merito di lungo Comando, della Medaglia Mauriziana e della Medaglia d'argento al merito della CRI.
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Generale Osvaldo Bizzari, commander dellIT-JFHQ (Italian joint force headquarters). LIT-JFHQ un comando interforze permanentemente attivato, rapidamente proiettabile e dotato di personale altamente specializzato, a disposizione del capo di stato maggiore della Difesa per un ampio spettro di missioni. Il Jfhq un comando interforze a livello brigata, quindi un comando non statico, di facile rischiaramento e in grado di coprire tutto lo spettro delle asymmetric operations, che vanno dal peacekeeping al humanitarian aid disaster relief. 37

urine nelle successive 24 h per analizzare la presenza U 238, U 235, U 234 e creatina. Il personale risultato positivo al test dovrebbe assumere agenti specifici per rimuovere il pi possibile le particelle contaminate presenti nel corpo..... .....I veicoli ed i materiali dellEsercito Serbo in Kosovo possono costituire una minaccia alla salute dei militari e dei civili che dovessero venire a contatto con gli stessi. I veicoli e gli equipaggiamenti trovati distrutti, danneggiati o abbandonanti devono essere ispezionati e maneggiati solamente da personale qualificato. I pericoli per la salute possono derivare dallUranio impoverito in conseguenza dei danni dovuti alla campagna di bombardamento NATO relativamente a mezzi colpiti direttamente o indirettamente...... .....LUI emette radiazioni Alfa a bassi livelli di radiazioni Beta e Gamma. Le normali uniformi da combattimento sono sufficienti per prevenire lassorbimento attraverso la cute. Tuttavia la reale minaccia rappresentata dalla possibile inalazione di UI...... ......LUI provoca un avvelenamento da metallo pesante ed il personale deve assolutamente evitare i mezzi sospettati di essere stati colpiti da UI. La minima distanza di sicurezza non deve essere inferiore ai 50 m. Se ci si deve avvicinare ulteriormente necessario indossare maschera e guanti per evitare di assorbire la polvere radioattiva...... .....LUI un metallo pesante chimicamente tossico e radioattivo con un peso specifico quasi doppio rispetto al piombo....... ....LUI emette radiazioni Alfa, Beta e Gamma con un tempo di dimezzamento di 4,5 miliardi di anni. La sua pericolosit radioattiva dovuta alle radiazioni alfa...... Le norme di sicurezza si concludono con le seguenti Regole doro, che parlano da sole: Rimani lontano da carri-mezzi bruciati e da edifici colpiti da missili da crociera Se lavori entro 500 metri di raggio da un veicolo o costruzione distrutti indossa protezioni per le vie respiratorie Inalazioni di polvere insolubile UI sono associate nel tempo con effetti negativi sulla salute quali il tumore e disfunzioni nei neonati. Questi potrebbero non verificarsi fino a qualche anno dopo lesposizione. A sostegno di quanto scrive il Col. Bizzari sono le affermazioni del Col. Fernando Guarnieri67 contenute nelle disposizioni emanate l8 maggio 2000 alla Brigata Folgore Nembo Col Moschin68 dove si legge:

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Colonnello Fernando Guarnieri, 187 Rgt Par. Folgore di Livorno 38

La pericolosit delluranio si esplica sia per via chimica, che rappresenta la forma pi alta di rischio nel breve termine, sia per via radiologica che pu causare seri problemi nel lungo periodo. La maggiore pericolosit per il tipo di radiazione emessa si sviluppa nei casi di irraggiamento interno (contaminazione interna). Il Col. Fernando Guarnieri formula anche il criterio per stabilire chi pu essere definito soggetto a rischio di contaminazione interna da Uranio e cio chi deve far parte del numero dei militari potenzialmente a rischio. Scrive in merito il Colonnello: In relazione alla partecipazione del contingente italiano alle attivit di supporto alla pace in Kosovo, pu essere definito soggetto a rischio di contaminazione interna da uranio colui che abbia soggiornato ed operato in prossimit di un obiettivo colpito da munizionamento ad uranio impoverito o in aree ove siano stati individuati proiettili o un frammento di essi. In questa formulazione del criterio del soggetto a rischio dovrebbe essere peraltro inclusa (in base alle disposizioni NATO succitate del 1984) anche colui che semplicemente maneggia delle armi ad uranio impoverito.

3.5 LASPETTO GIURIDICO


Un aspetto molto importante della questione "Uranio impoverito" quello relativo alle disposizioni di legge emanate fin qui da diversi paesi e organizzazioni internazionali allo scopo di limitare un uso irresponsabile e incondizionato delle armi al DU. A livello internazionale, fondamentale ricordare, ad esempio, che il problema della limitazione degli armamenti al DU fu affrontato in sede ONU dalla Sottocommissione per la Prevenzione delle Discriminazioni e per la Protezione delle Minoranze, che il 30 agosto 1996 adott una risoluzione molto significativa in cui sollecitava: " tutti gli Stati a ispirare le loro politiche nazionali alla necessit di contenere la produzione e la diffusione di armi per la distruzione di massa o a effetto indiscriminato, in

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La Brigata paracadutisti "Folgore" l'unica Grande Unit di paracadutisti dell'Esercito Italiano. Di questa fanno parte il 9 Battaglione d'Assalto Paracadutisti "Col Moschin" e il 183 Battaglione Paracadutisti "Nembo". 39

particolare armi nucleari, armi chimiche, ordigni combustibile-aria, napalm, bombe a frammentazione, armamenti biologici e contenenti uranio impoverito;". Limpiego di armi al DU fu oggetto inoltre di una risoluzione comune adottata dal Parlamento europeo il 17 gennaio 2001. In questoccasione il Parlamento chiese agli Stati membri della NATO una moratoria sullutilizzo di questi armamenti, e pur affermando la difficolt di stabilire un nesso di causa-effetto fra luso del metallo e la manifestazione di tumori fra i soldati presenti in Bosnia nel 1995 e in Kosovo nel 1999, esort lAlto rappresentante per la PESC (Politica estera e di sicurezza comune)69 e la Presidenza del Consiglio a far luce sulla "sindrome dei Balcani"50. Per quanto riguarda la legislazione italiana, invece, uno studio del "Comitato Scienziate e scienziati contro la guerra"70 menziona il Decreto Legge del 17 marzo 1995, n.230, che classifica luranio impoverito come nuclide radioattivo, pur se "a debole radiotossicit71", e prescrive esplicitamente che la quantit dellisotopo U-238 sia contenuta entro determinati livelli..

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La Politica Estera e di Sicurezza Comune (acronimo PESC) costituisce il cosiddetto "Secondo pilastro" dellUnione europea, cos definito dal Trattato di Maastricht del 1992. Ha sostituito la Cooperazione politica europea nell'obiettivo dellunificazione politica in materia di politica estera e di sicurezza. La PESC riconosce la NATO come l'istituzione responsabile della difesa dell'Europa ("peace-making"), mentre dal 1999 dopo il Trattato di Amsterdam l'UE responsabile della realizzazione delle missioni di pace ("peacekeeping").

Nel mese di aprile del 1999 in vari centri di ricerca e dipartimenti universitari italiani nacquero spontaneamente "comitati contro la guerra" (quella condotta dalla N.A.T.O. contro la Repubblica Federale di Jugoslavia). Singoli ricercatori e ricercatrici o gruppi organizzati cominciarono a inviare messaggi di posta elettronica a quanti altri conoscevano in rete e a liste di corrispondenti; furono spesso create liste di mobilitazione ad hoc. I messaggi rimbalzavano rapidamente e si diffondevano, parallelamente alle iniziative che in molte localit italiane comitati e coordinamenti cittadini andavano organizzando per rispondere, con l'indignazione e il rifiuto civile, alle bombe d'aggressione e devastazione e al "bombardamento" ignobile della informazione manipolata. Cos si diffuse un appello di ricercatrici e ricercatori romani, che suscit un'eco immediata e da qui si form a livello nazionale il comitato "scienziate e scienziati contro la guerra" e subito dopo la lista di discussione di posta elettronica "scienza e pace". La radiotossicit un indice della capacit potenziale di un radioisotopo di produrre effetti dannosi nelle cellule viventi o nei diversi tessuti in seguito alla sua inalazione (in genere la situazione pi pericolosa) o per ingestione. Esse assume valori diversi per i diversi nuclidi in funzione della tipologia (particelle alfa, beta, raggi gamma o neutroni) e dellenergia delle radiazioni emesse durante il decadimento radioattivo, del tempo di dimezzamento sia fisico che biologico del nuclide, della radiosensibilit dellorgano interessato all'esposizione (o, nel caso, dell'intero corpo). 40
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Daltro canto, la legge statunitense risulta particolarmente severa, come dimostra il fatto che nel febbraio 1980, nello stato di New York, la National Lead Industries72, produttrice di munizioni e contrappesi allUranio impoverito, venne chiusa per aver superato i limiti di emissione di radiazioni ammessi negli Stati Uniti, provocando uneccessiva contaminazione dellaria. Sono questi segnali positivi che si registrano a livello legislativo, ma che non sono di per se stessi sufficienti ad impedire che compagnie private e multinazionali continuino a fabbricare armi di distruzione di massa, o che alcuni governi ne autorizzino indiscriminatamente luso.

NL Industries, Inc. uno dei maggiori produttori americani di pigmenti di biossido di titanio, che vengono utilizzati per colorare e aggiungere opacit a vernici, plastiche, carta, coloranti tessili e smalti ceramici. L'azienda produce anche additivi che controllano il flusso e il livellamento delle propriet di vernici, inchiostri, lubrificanti, sigillanti, adesivi e prodotti cosmetici. 41

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Capitolo Quarto

LA QUESTIONE DELLURANIO IMPOVERITO

E dal Kosovo che parte il caso DU. In Italia si comincia a parlare di Uranio impoverito nel 2000 quando vengono segnalati i primi casi sospetti di leucemia tra militari italiani che hanno preso parte alla missione di pace in questa regione. Ma la prima vittima nota un ragazzo di Cagliari, Salvatore Vacca, morto nel settembre 1999. Il 22 dicembre muore un soldato portoghese, stesso giorno in cui in Italia viene istituita la Commissione Mandelli73. Il 30 dicembre muore un carabiniere italiano e si torna a parlare di un ex militare di Pavia morto il 6 novembre. Nei primi giorni del 2001, l'allarme diventa europeo. Vengono segnalati casi sospetti in Spagna, Regno Unito, Repubblica Ceca, Francia e Romania. Si tratta di soldati che hanno prestato servizio per mesi nelle zone bombardate con proiettili al DU. Le reazioni dei governi europei sono altalenanti. Inizialmente Germania ed Italia chiedono la messa al bando delle armi al DU. La proposta lanciata dal ministro della difesa italiano Sergio Mattarella74
Commissione, presieduta dal Prof. Franco Mandelli, con il compito di accertare tutti gli aspetti medicoscientifici dei casi emersi di patologie tumorali nel personale militare impiegato in Bosnia e Kossovo. Il Professor Franco Mandelli professore ordinario fuori ruolo di Ematologia allUniversit La Sapienza di Roma. Dal 1979 al 2003 ha diretto a Roma il Centro Universitario di Ematologia del Policlinico Umberto I da lui creato, composto oggi di reparti ospedalieri di ricovero per adulti e bambini, centro trapianti di midollo, day hospital, ambulatori, servizio per le malattie emorragiche e trombotiche, servizio di assistenza domiciliare, casa-alloggio per malati e loro parenti, pronto soccorso ematologico 24 ore su 24. E Presidente dellAIL- Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma.
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Sergio Mattarella (Palermo, 23 luglio 1941) un politico e deputato italiano, pi volte Ministro della Repubblica. Di famiglia di tradizione democratica cristiana, figlio di Bernardo Mattarella e fratello di Piersanti, professore di Diritto parlamentare presso l'Universit di Palermo, stato un esponente della Democrazia Cristiana. Deputato dal 1983, diviene ministro dei rapporti con il Parlamento nei governi De Mita e Goria, al dicastero della pubblica istruzione nel Governo Andreotti VI, fino alle dimissioni, avvenute, insieme a quelle di altri ministri, per protestare contro l'approvazione della legge Mamm. Direttore del Popolo dal 1992 al 1994, Mattarella stato uno dei principali rappresentanti del rinnovamento della Democrazia Cristiana che port alla formazione del Partito Popolare Italiano. Porta il suo nome la riforma della legge elettorale in senso maggioritario (giornalisticamente nota anche con l'appellativo datogli 42

al vertice Nato del 9 gennaio. Usa e Gran Bretagna dicono di no. Il giorno dopo, il Senato italiano approva a larga maggioranza una richiesta di moratoria. Si scopre che forze Nato hanno usato armi al DU in esercitazioni in Germania. La protesta di Berlino trova prima una smentita e poi un'ammissione imbarazzata dall'Alleanza75. Il 16 gennaio il Parlamento Europeo76 approva (339 favorevoli, 202 contrari, 14 astenuti) una risoluzione che chiede una moratoria, a scopo precauzionale, sulle armi in questione. Pochi giorni dopo, per, dal vertice dei Ministri della Difesa, emerge una posizione molto blanda: nessuna decisione politica prima di dati scientifici certi. Il 18 gennaio il ministro Mattarella riferisce alla Camera sulla questione: 23 casi e 8 decessi il bilancio provvisorio; nel frattempo anche il Times77 denuncia la presenza di plutonio nei proiettili incriminati. In Europa scoppia questa polemica. I fatti per non cominciano nel dicembre 2000 con i primi casi sospetti di leucemia tra militari italiani. Non cominciano neppure alcuni mesi prima, quando Salvatore Vacca si arrendeva al
da Giovanni Sartori di Mattarellum) approvata nell'agosto del 1993. Nel 1996, con la nuova legislatura a maggioranza ulivista, viene eletto capogruppo dei deputati popolari. Durante il governo D'Alema I ha assunto la carica di vicepresidente del Consiglio, mentre nei successivi Governo D'Alema II e Governo Amato II stato Ministro della Difesa. Nel 2001 viene rieletto alla Camera dei deputati nelle liste della Margherita, dal 2001 al 2002 ricopre l'incarico di vicepresidente del Comitato per la legislazione, che poi presieder fino al 2003. Alle elezioni politiche del 2006 riconfermato deputato per la lista dell'Ulivo. Cessato dal mandato parlamentare il 28 aprile 2008.
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Alleanza: Rif. NATO

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Il Parlamento europeo l'assemblea parlamentare dell'Unione europea. Essa svolge una funzione di controllo ed l'unica istituzione europea ad essere eletta direttamente dai suoi cittadini. Insieme al Consiglio dell'Unione europea, costituisce una delle due camere che esercitano il potere legislativo nell'Unione. Tuttavia, i loro poteri non sono identici (c.d. bicameralismo imperfetto), e devono convivere coi poteri che il trattato riserva agli Stati membri. Il Parlamento ha la propria sede ufficiale a Strasburgo, ove avvengono quasi tutte le sessioni plenarie, ma si riunisce anche a Bruxelles e in Lussemburgo. Per numero di votanti, pi di 388 milioni, esso la seconda pi grande assemblea parlamentare al mondo tra quelle scelte tramite elezioni democratiche, dopo la Camera del Popolo dell'India. Ogni cinque anni a partire dal 1979, si tengono le elezioni contemporaneamente in tutti gli Stati membri per eleggere gli eurodeputati, attualmente 736 che rappresentano circa 500 milioni di abitanti. I nuovi Stati membri che entrano a far parte dell'Unione europea nel corso della legislatura, eleggono i loro deputati, il cui mandato termina alla fine della stessa, o tramite nomina parlamentare oppure tramite apposite elezioni popolari.

The Times un quotidiano britannico che si stampa a Londra, famoso in tutto il mondo. Fu il primo a chiamarsi Times, pertanto non va confuso con i molti altri giornali del mondo che hanno un nome simile, ad esempio il New York Times, il Times of India, l'Irish Times ed il settimanale d'attualit TIME. Una caratteristica del giornale stato il celeberrimo carattere tipografico Times New Roman, usato dal 1932 ma oggi sostituito con un carattere pi adeguato. 43

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linfoma che lo aveva ormai condannato. Neanche con linizio dei bombardamenti in Bosnia, quando gli aerei della Nato sganciano nelle campagne intorno a Sarajevo 10.800 proiettili con testate a uranio impoverito. I fatti, come i documenti riportati in appendice testimoniano cominciano molti anni prima, il primo marzo 1991, quando il ministero della difesa statunitense commission al laboratorio di ricerca nazionale di Los Alamos test sugli effetti dei penetratori allUranio impoverito. Le armi allUranio impoverito sono il simbolo di un grande successo tecnologico. Luranio allo stato naturale non ha la durezza del tungsteno, ma pu essere indurito con una tecnica segreta, basata sulla formazione di una lega tra Uranio e titanio e con un successivo stadio di raffreddamento. Alla fine si forma un unico grande cristallo metallico, anzich una massa caotica di cristalli sottili. Questa struttura monocristallina fortissima,e ha soprattutto il vantaggio di costare molto meno del tungsteno78. Nel 1991, dopo una serie di test effettuati a Los Alamos, in un memorandum gli studiosi del Los Alamos National Laboratory, riassunsero in in modo inequivocabile quanto segue: Luranio si comporta benissimo in battaglia ma, nonostante ci, se ne sconsiglia luso e si consiglia di monitorarne gli effetti; diversamente ne diventa praticamente inaccettabile lutilizzo e per questo sarebbe addirittura meglio cancellarlo dagli arsenali79. Gi prima in realt erano state rilevate controindicazioni sullutilizzo di questo materiale. Nel 1984 gli statunitensi avevano fatto ricerche sul DU usato come contrappeso nei bilancieri degli aerei: si era verificato un incidente e alcune squadre erano state impiegate per recuperare il materiale fuoriuscito. In questo documento firmato da Robin Beard80, allepoca responsabile della sicurezza degli aerei, si avvisava che: luranio ha una modesta emissione di radioattivit, le particelle emesse sono di tipo alfa, le pi penetranti. Inoltre esplodendo , nebulizza nellaria un aerosol di polveri chimicamente tossiche. Se ingerite, queste polveri, possono danneggiare gli organi interni81.

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Uranio. Il nemico invisibile, Stefania Divertito, Infinito, 2005 Uranio. Il nemico invisibile, Stefania Divertito, Infinito, 2005.

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Robin Leo Beard, Jr. (21 agosto 1939 - 16 giugno 2007) stato un membro repubblicano della Camera degli Stati Uniti dove ha prestato servizio dal 1973-1983. Uranio. Il nemico invisibile, Stefania Divertito, Infinito, 2005 44

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Nozioni scientifiche quindi, non semplici opinioni politiche o illazioni di giornalisti in cerca di notizie da urlare a tutta pagina

IL DIBATTITO IN ITALIA
4.1 LA COMMISSIONE MANDELLI
In Italia l'allarme DU esplode quindi nel dicembre 2000. I sospetti sulle morti dei militari italiani costringono il governo presieduto da Giuliano Amato ad affrontare la questione. Il 19 dicembre 2000 lallora ministro della Difesa Sergio Mattarella (che fino al giorno prima aveva negato ogni sorta di preoccupazione nei confronti dei militari italiani di stanza nei Balcani) istituisce con un decreto ministeriale una commissione dinchiesta scientifica per monitorare la situazione e capire se esiste una connessione diretta tra malattie ed esposizione all'Uranio. A presiedere la commissione il noto ematologo Franco Mandelli, scienziato di chiara fama internazionale, impegnato da molti anni sul fronte delle leucemie attraverso lAil82 (Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma) e considerato il pi illustre studioso della materia. Della commissione fanno parte il direttore del dipartimento di Fisica dell'Istituto Superiore della Sanit Martino Grandolfo, il direttore del reparto epidemiologico dell'Istituto Superiore di Sanit Alfonso Meli, il direttore dell'Istituto di radiologia della Facolt di Medicina e Chirurgia della Sapienza di Roma, Giuseppe Onofrio dell'Agenzia nazionale della Protezione ambientale, Vittorio Sabbatini, capo ufficio nucleare del Centro Interforze Studi Applicazioni Militari e il generale medico Antonio Tricarico. Compito della Commissione accertare tutti gli aspetti medico-scientifici dei casi emersi di patologie tumorali nel personale militare, in particolare in militari che hanno svolto attivit operativa in Bosnia e Kosovo, verificando se esista correlazione con il munizionamento alluranio impoverito impiegato in quellarea; ovvero se siano identificabili cause diverse allorigine di queste patologie. La decisione di istituire la Commissione stata assunta sullonda dellallarme sociale nato dalla diffusione delle notizie sui giornali. Infatti larticolo 2 del decreto ministeriale stabilisce La Commissione avr disponibilit di accesso alle informazioni di carattere medico, tecnico e
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LAIL - Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mieloma, costituita a Roma l8/04/1969 e riconosciuta con Decreto del Presidente della Repubblica n. 481 del 19/09/1975. 45

operativo necessarie per lo svolgimento delle proprie indagini che andranno svolte con sollecitudine, tenuto conto dellesigenza e dellaspettativa che si faccia rapidamente chiarezza su tale problematica, compatibilmente con i tempi occorrenti per i necessari accertamenti e approfondimenti. Le indagini andranno svolte con sollecitudine, questo sar uno dei motivi per cui, il 19 marzo 2001, a poche settimane dallinizio dei lavori, la Commissione produsse gi una prima relazione, chiamata preliminare, e scrisse nellintroduzione: Il tempo impiegato per la stesura di questa relazione derivato dalla necessit di raccogliere tutti i dati riguardanti i militari che hanno svolto attivit operativa in Bosnia e Kosovo e di verificare la diagnosi delle neoplasie maligne. In poco pi di due mesi erano stati gi raccolti tutti i dati e scritto il primo resoconto, in cui si legge che: La popolazione sulla quale stata calcolata lincidenza di neoplasie costituita dai militari che dal dicembre 1995 al gennaio 2001 hanno compiuto almeno una missione in Bosnia e/o Kosovo. Lelenco di tali soggetti stato fornito dagli Stati Maggiori dellEsercito, Aeronautica, Marina e Carabinieri, alla Direzione Generale della Sanit Militare che li ha trasmessi allIstituto Superiore di Sanit. Non sono stati presi in considerazione i casi senza diagnosi documentata e quelli con diagnosi di malattie non neoplastiche. I casi segnalati, la cui documentazione acquisita non era sufficiente per la definizione della diagnosi, non sono stati al momento presi in considerazione. Il calcolo dei tassi di incidenza stato fatto considerando al numeratore il numero di casi per ciascuna delle patologie segnalate ed al denominatore la somma dei tempi di osservazione di ciascun soggetto (dalla data della prima missione al giorno 31 gennaio 2001, data in cui sono stati acquisiti i dati da parte dellIstituto Superiore di Sanit, o alla data della diagnosi per i casi). Sono stati calcolati i tassi specifici per classi quinquennali di et per le seguenti patologie: Linfoma di Hodgkin (LH), Linfoma Non Hodgkin (LNH)83, Leucemia Linfatica Acuta (LLA), totale delle malattie emolinfoproliferative osservate, totale dei tumori solidi e totale complessivo dei tumori maligni registrati. Il confronto dei tassi di incidenza della popolazione studiata stato fatto con quelli delle popolazioni maschili coperte dai registri tumori italiani. I registri tumori raccolgono dati di incidenza in base a diagnosi confermate. Sono stati utilizzati i 9 Registri di cui erano disponibili i dati aggiornati. I dati utilizzati si riferiscono al periodo 1993-1997. Come indicatore per il confronto stato utilizzato il rapporto tra i casi di tumore osservati nella popolazione dei
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Linfoma di Hodgkin (LH), Linfoma Non Hodgkin (LNH): vedi cap. 4, punto 4.1 46

militari che si sono recati in Bosnia e/o Kosovo e quelli attesi, in quella stessa popolazione, facendo riferimento ai tassi dei registri tumori italiani: il rapporto tra casi osservati e casi attesi d una misura di rischio denominata SIR (Standardized Incidence Ratio). Quando non c differenza tra casi osservati ed attesi tale rapporto uguale a 1, mentre un valore maggiore sta ad indicare un numero di casi osservati maggiore di quello atteso e viceversa per un valore minore ad uno. Anche per i SIR sono stati calcolati gli intervalli di confidenza. Per rendere la popolazione in studio pi omogenea e per rendere agevole il confronto con i dati provenienti dai Registri tumori operanti in Italia, lanalisi stata ristretta alle fasce di et tra i 20 ed i 49 anni che comunque comprendono il 97,1% dellintero gruppo dei militari italiani andati in missione in Bosnia e/o Kosovo. Il calcolo dei tassi e dei SIR stato fatto anche tenendo conto del periodo di latenza tra esposizione e patologie osservate. Poich in letteratura non sono riportati dati certi riguardo alle latenze, stata ipotizzata una latenza minima di 12 mesi. Sono stati esclusi dallelaborazione tutti quei soggetti che avevano un periodo di osservazione inferiore a 12 mesi e, per ogni soggetto, sono stati tolti i primi 12 mesi di osservazione (in quel periodo non erano a rischio di sviluppare la patologia a causa dellesposizione in studio).84 Preliminarmente la Commissione conclude che: 1) Per le neoplasie maligne (ematologiche e non) considerate globalmente emerge un numero di casi inferiore a quello atteso. Tale risultato pu essere dovuto in parte alla selezione per idoneit fisica alla quale sono sottoposti i militari ed in parte al fatto che gli attesi sono stati calcolati in base a Registri Tumori che provengono soprattutto dal nord dove lincidenza dei tumori nel complesso pi elevata rispetto al sud (da dove proveniva la maggior parte dei militari impegnati in Bosnia e/o Kosovo). 2) Esiste un eccesso, statisticamente non significativo, di casi di Linfoma di Hodgkin e Leucemia Linfatica Acuta, ma allo stato attuale dei numeri tale risultato pu essere dovuto al caso. In conclusione, la Relazione preliminare stabilisce che sono esclusi legami tra linfomi e DU, segnalata per un'anomalia dell'incidenza del linfoma di Hodgkin che rende necessari ulteriori studi.

Relazione Preliminare della Commissione istituita dal ministero della Difesa sullincidenza di neoplasie maligne tra i militari impiegati in Bosnia e Kosovo, 19 marzo 2001 47

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Il 29 maggio di quello stesso anno la Commissione Mandelli pubblica la Seconda Relazione, basata su dati pi ampi di quella precedente, ma non ancora definitiva. In questa seconda relazione lincidenza dei casi di neoplasie maligne con diagnosi confermata viene aggiornata con i casi segnalati entro il 30 aprile 2001 e confrontata con i dati di 12 Registri Tumori Italiani invece dei 7 utilizzati nella Relazione precedente. Vengono inoltre riportati i primi risultati delle analisi eseguite su un campione di militari per verificare leventuale esposizione ad uranio impoverito e sono inoltre esposte alcune considerazioni preliminari sullUranio impoverito che derivano dai dati disponibili in letteratura e dai risultati di analisi effettuate da organismi italiani ed internazionali. La seconda relazione conclude che: 1) Per le neoplasie maligne (ematologiche e non) considerate globalmente emerge un numero di casi inferiore a quello atteso. Tale risultato pu essere dovuto in parte alla selezione per idoneit fisica alla quale sono sottoposti i militari ed in parte al fatto che gli attesi sono stati calcolati in base a Registri Tumori che provengono soprattutto dal nord, dove lincidenza dei tumori nel complesso pi elevata rispetto al sud (da dove proviene la maggior parte dei militari impegnati in Bosnia e/o Kosovo). 2) Esiste un eccesso, statisticamente significativo, di casi di Linfoma di Hodgkin. Si ritiene necessaria una conferma dei risultati finora ottenuti, e pertanto si suggerisce: a. Di svolgere uno studio caso-controllo allinterno della coorte considerando, oltre alluranio, altri possibili fattori di rischio. b. Di seguire nel tempo la coorte dei soggetti impegnati in Bosnia e/o Kosovo, per monitorare lincidenza di neoplasie maligne e seguire levoluzione del quadro epidemiologico finora emerso. c. Di proporre agli altri Paesi della Nato che sono stati impegnati in Bosnia e/o Kosovo, anche in relazione agli studi gi avviati, di individuare metodologie uniformi per valutare lincidenza di neoplasie maligne nei militari dei rispettivi Paesi. Ci al fine di un confronto e di una valutazione globale dei diversi studi. d. Di proporre nelle opportune sedi internazionali - ad esempio, in sede UNEP di estendere le indagini sull'eventuale diffusione nell'ambiente di uranio impoverito anche alla Bosnia e, in particolare, all'area di Sarajevo.85

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Seconda relazione della Commissione istituita dal ministero della Difesa sullincidenza di neoplasie maligne tra i militari impiegati in Bosnia e Kosovo, 28 maggio 2001 48

Riguardo al Linfoma di Hodgkin, quindi, i risultati sono ribaltati ed la Commissione stessa a chiedere che si continui a lavorare su questi eccessi, proponendo una pi ampia collaborazione tra altri Paesi Europei e la Nato. Intanto a giugno dagli Usa arrivano notizie allarmanti: lo stesso Pentagono avrebbe da tempo accertato la pericolosit del DU. Sarebbe perci smentito tutto il lavoro del team guidato da Mandelli. Sulla commissione piovono critiche durissime. Non si discute la competenza e l'autorevolezza di Mandelli, ma si sospetta, che la commissione non sia mai stata messa in grado di condurre indagini pienamente indipendenti. Le ricerche sarebbero state guidate e condizionate dal Ministero della Difesa ed avrebbe cos prevalso la ragion di Stato a scapito della verit. In sintesi, tra morti (9) e malati, erano stati 35 i casi esaminati nella seconda relazione della commissione Mandelli, aggiornati al 30 aprile 2001 mentre la prima relazione, che si era fermata alla fine di gennaio, era arrivata all'analisi di 28 casi. Intanto, secondo alcuni (uno schieramento trasversale, composto da parlamentari, associazioni di militari, medici e scienziati) la vera causa delle patologie starebbe nei vaccini: un mix di 35-40 vaccinazioni, tra facoltative e obbligatorie, in tempi strettissimi, che avrebbero gravemente indebolito le difese immunitarie dei soldati. Altri, invece, puntano l'indice contro inquinanti ''di vario genere'' presenti nell'ambiente: si parla, in ordine sparso, di plutonio, benzene, radiazioni ionizzanti, contaminazioni legate alla natura degli obiettivi colpiti durante i bombardamenti. I sette uomini della commissione continuarono a lavorare. Impiegarono un anno per produrre il risultato definitivo del loro lavoro: la terza relazione o relazione finale (11 giugno 2002). Come per le precedenti relazioni si legge che: 1) Per le neoplasie maligne (ematologiche e non) considerate globalmente emerge un numero di casi inferiore a quello atteso. Tale risultato pu essere dovuto in parte alla selezione per idoneit fisica alla quale sono sottoposti i militari ed in parte al fatto che gli attesi sono stati calcolati in base a Registri Tumori che provengono soprattutto dal nord, dove lincidenza dei tumori nel complesso pi elevata rispetto al sud (da dove proviene la maggior parte dei militari impegnati in Bosnia e/o Kosovo). 2) Esiste un eccesso, statisticamente significativo, di casi di Linfoma di Hodgkin. Leccesso di LH nel gruppo di militari impegnati in Bosnia e/o Kosovo emerge anche dal confronto con i Carabinieri mai impegnati in missioni allestero. Questa popolazione confrontabile con quella dei militari impegnati in Bosnia e/o Kosovo, in quanto si tratta comunque di una popolazione militare;
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inoltre, la distribuzione per area geografica di provenienza dei Carabinieri non molto diversa da quella dei militari impegnati in Bosnia e/o Kosovo. Daltro canto, i dati sulle patologie registrate su questa popolazione provengono dai Servizi Sanitari dellArma dei Carabinieri, ai quali la comunicazione fatta spontaneamente dai soggetti affetti dalla patologia; per questo motivo, i casi possono essere sottostimati (con una conseguente sovrastima del SIR). Meno probabile , invece, una sottostima dei casi segnalati ai Registri Tumori. Infatti, questi ultimi utilizzano pi fonti (cartelle cliniche di ricovero, schede di dimissione ospedaliera, archivi dei referti istologici e citologici, certificati di morte) per la registrazione dei casi. Lincompletezza nella verifica della diagnosi (5 diagnosi verificate su 14) per i sospetti LH nei Carabinieri pu aver portato ad una sottostima dei SIR di tale patologia nei militari inviati nei Balcani. Per quanto riguarda lincidenza di LH si sottolinea che, in Italia, non c evidenza di una variazione geografica rilevante tra le diverse aree geografiche. 3) I risultati dellindagine a campione svolta sui militari italiani impiegati in Bosnia e Kosovo non hanno evidenziato la presenza di contaminazione da uranio impoverito. Questo risultato in accordo con quanto rilevato a tuttoggi dalle altre indagini svolte, sia su militari che sullambiente, a livello nazionale ed internazionale. 4) Sulla base dei dati rilevati e delle informazioni attualmente disponibili, non stato possibile individuare le cause delleccesso di Linfomi di Hodgkin evidenziato dallanalisi epidemiologica svolta. Nessun accenno alle informazioni limitate esistenti in letteratura scientifica per quanto

riguarda lirradiazione interna da uranio impoverito., aspetto questo pi volte sottolineato da Martino Grandolfo, uno dei componenti della Commissione stessa. Solo, nelle raccomandazioni finali si pu leggere quanto segue:

RACCOMANDAZIONI La Commissione raccomanda: a) di seguire nel tempo la coorte dei soggetti impegnati in Bosnia e/o Kossovo, per monitorare lincidenza di tumori solidi ed ematologici e seguire levoluzione del quadro epidemiologico finora emerso;
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f) di svolgere ricerche approfondite sulle possibili altre cause di aumentata incidenza di linfomi, poich allo stato attuale delle conoscenze, non stata dimostrata una correlazione tra i Linfomi di Hodgkin e non Hodgkin e lesposizione interna a radiazioni ionizzanti86. La Relazione finale della commissione Mandelli conclude cos definitivamente le sue indagini e afferma che per le neoplasie maligne il numero di casi inferiore a quello atteso, che esiste un eccesso statisticamente significativo di casi di Linfoma di Hodgkin, che i risultati dellindagine svolta sui militari non hanno evidenziato la contaminazione da DU e che non stato possibile individuare le cause delleccesso dei Linfomi di Hodgkin. Riassumendo, viste le 3 relazioni della commissione, i risultati non cambiano di molto e lunico dato degno di nota un eccesso di casi di linfomi di Hodgkin. Questa fase avrebbe dovuto far capire che, in base alle limitate informazioni scientifiche esistenti, non possibile trovare un nesso causa-effetto tra lutilizzo di questo materiale e i linfomi. Per, come dir in unintervista lo stesso Grandolfo, allo stesso tempo e per gli stessi motivi non possibile neanche assolvere luranio. Invece la stampa e i politici che avevano commissionato lo studio al team di Mandelli dedussero semplicemente che luranio non colpevole delle malattie e delle morti dei soldati. Certamente la Commissione avrebbe dovuto scrivere le conclusioni tratte in maniera pi esplicita.

Critiche alle relazioni87 Pi volte nel corso degli anni sono stati messi in evidenza errori e manchevolezze nel mandato ricevuto dalla Commissione Mandelli. Errori statistici, imprecisioni nella raccolta dati, nella scelta del campione e nel calcolo del numero dei soggetti. Il mandato ricevuto da parte del Ministero della Difesa in data 22 dicembre 2000 recita al primo comma: Viste le informazioni emerse circa i casi di patologie tumorali di varia natura che hanno interessato personale militare impiegato in missioni operative nei Balcani

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Relazione Finale della Commissione istituita dal ministero della Difesa sullincidenza di neoplasie maligne tra i militari impiegati in Bosnia e Kosovo, 11 giugno 2002 Uranio. Il nemico invisibile, Stefania Divertito, Infinito, 2005. 51

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E invece le relazioni Mandelli hanno preso in considerazione solo il personale che ha operato nella Bosnia e nel Kosovo, nonostante, ad esempio, si sia trovato un inquinamento del suolo molto rilevante in Serbia. Una grave imprecisione effettuata stata quella di affidare alla Commissione Mandelli uno studio i natura epidemiologica. Studi di questo genere non possono essere avviti se non dopo che il fenomeno da esaminare sia considerato concluso. Altrimenti rischia di essere incompleto e contraddetto da eventuali dati che emergono successivamente. La Relazione, invece, stata iniziata e conclusa mentre il fenomeno era in pieno sviluppo. Nel lavoro della Commissione Mandelli completamente mancata una componente di sperimentazione in corpore vili, cio una sperimentazione che doveva e poteva essere eseguita con le ovvie cautele previste. Si tratta di sperimentazioni di armi allUranio contro vari obiettivi (carri armati, strutture protettive, ecc.) e dellanalisi dei possibili effetti di nocivit prodotti. Non si capisce perch questa problematica non sia stata neppure presa in considerazione. Altra questione riguarda le lacune nella raccolta dei dati. Recentemente allAssociazione ANAVAFAF88 sono stati resi noti due casi di patologie tumorali tra i militari che avevano partecipato alla Guerra del Golfo, cio operazioni risalenti a circa 13 anni fa. Per, in queste relazioni, non sono stati presi in considerazione i casi sospetti verificatisi dopo la prima guerra del Golfo, dopo la Restore Hope89 in Somalia e in zone limitrofe al Kosovo come lAlbania e la Macedonia90 e inoltre nei poligoni. Per limitarsi a casi apparsi sulla stampa (e quindi non incomunicabili per motivi di privacy), ad esempio, questa Associazione ha registrato i seguenti casi: 1) nel Golfo Persico (Ceccarini, Boscaino, Del Vecchio, Maramarco);

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L'ANAVAFAF, Associazione Nazionale Assistenza Vittime Arruolate nelle Forze Armate e Famiglie dei Caduti stata costituita il 27 gennaio 1983. Presidente, Ammiraglio Falco Accame. LAssociazione svolge attivit di tutela e si propone di prevenire e limitare il numero dei morti nelle Forze Armate (Militari di Leva e Militari di Carriera) in tempo di pace. 89 Vedi nota 46
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La Repubblica di Macedonia (in macedone j) uno stato della penisola balcanica nell'Europa sud-orientale. Da taluni stati riconosciuto come the former Yugoslav Republic of Macedonia (in italiano Repubblica Ex Jugoslava di Macedonia, acronimo FYROM) a seguito dell'adesione del Paese all'Organizzazione delle Nazioni Unite (1993) con tale "denominazione provvisoria" secondo l'organizzazione, adottata per via della disputa sul nome avviata dalla Grecia. Confina con Albania, Serbia, Bulgaria e Grecia. 52

2) in Somalia (Diana, Marica, Pizzamiglio, DAlicandro, Marini); 3) in Albania e Macedonia (Grimaldi, Melis, Meloni); 4) nei poligoni (Garofalo, Buonincontro, Pintus, Cappellano, Serra, Faedda, Cardia, Falzarone, Medda). Peraltro prima che i lavori della Commissione Mandelli potessero avere inizio, occorreva che fosse svolta tutta una serie di analisi preliminari, per dir cos a monte dello studio, che invece non hanno avuto luogo. Tra queste, quella che riguarda la raccolta. Ad esempio, mancata la raccolta dei dati dei bombardamenti effettuati sulla Bosnia da parte di aerei della base ad Aviano91 individuando in base ai rapporti di volo le coordinate geografiche dei punti colpiti e la natura degli eventuali obiettivi, la qualit e quantit di armi che erano state impiegate, le date in cui le operazioni erano state effettuate. Doveva cos essere costruita la mappa degli obiettivi colpiti. Occorreva stabilire dove e quando erano stati dislocati i nostri reparti rispetto a questi obiettivi colpiti e stabilire, dunque, la loro distanza dagli obiettivi nelle varie fasi di impiego. Inoltre, occorreva stabilire quando e per quanto tempo detti reparti avevano sostato nella zona inquinata. Altrettanto grave lerrore di considerare a pari rischio tutti coloro che si trovano in Kosovo essendo larea del Kosovo meridionale quella pi colpita, e non prendere in considerazione, invece, i nostri militari che hanno operato al confine con il Kosovo meridionale in Albania e Macedonia, anche se lAlbania e Macedonia non sono state bombardate. Tra i nostri militari, molti sono stati impiegati in operazioni di accompagnamento dei profughi dal Kosovo verso lAlbania e la Macedonia e quindi hanno operato al confine (a volte pernottando in zona kosovara). Questi militari, in terra di Albania e Macedonia, si sono trovati certo molto pi vicini ai posti bombardati, rispetto ad altri militari operanti nello stesso Kosovo ma pi lontani dalle zone bombardate. Errata valutazione dei rischi? Molto tardivamente, dopo che la Prima Relazione era gi stata varata, sembra si sia manifestato, tra i membri della Commissione, il sospetto che vi fossero stati degli errori circa la presa in esame delle aree colpite e dei soggetti a rischio.
La Base aerea di Aviano (in inglese Aviano Air Base o semplicemente Aviano AB) un aeroporto militare utilizzato dall'USAF. Si trova nel comune di Aviano, in Friuli Venezia Giulia, nell'Italia nord orientale, ai piedi delle Alpi Carniche, circa 15 chilometri a nord di Pordenone. Nella base ha sede il 31st Fighter Wing, dell'aeronautica militare statunitense e dal 1992 al 1 novembre del 2005, fu il quartier generale della Sixteenth Air Force, che ora si trova a Ramstein. 53
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Non si possono prendere in considerazione, nella stessa maniera, i militari che si trovano distanti dalle zone bombardate insieme a quelli che, invece, si trovano in prossimit di esse. Purtroppo per, queste considerazioni avrebbero dovuto essere state fatte prima che si fosse dato inizio ai lavori della Commissione! Andava richiesta la storia dellesposizione dei singoli reparti per individuare dove e quando si trovavano rispetto ai bombardamenti. Comunque nessuna correzione stata apportata, nemmeno dopo la redazione della prima relazione. Infatti, sia nella seconda relazione che nella terza sono stati presi in considerazione, in modo del tutto indiscriminato, circa 43.000 militari, mettendo in un unico calderone, oltrech persone non protette, anche persone protette, persone a rischio e non a rischio, persone vicine e persone lontanissime dalle zone bombardate, persone che avevano inalato forti dosi di ossido di uranio e persone che forse non avevano inalato nulla. E tutto ci non tenendo conto della distanza temporale rispetto a quando erano avvenuti i bombardamenti, cio persone che si erano trovate in zone bombardate al momento dei bombardamenti e persone che si sono trovate nelle stesse zone ma anni dopo. Quando si parla di soggetto a rischio, naturalmente si pone una questione che non riguarda un dato assoluto ma un dato relativo. Il soggetto pu, infatti, trovarsi a rischio altissimo, oppure alto, medio, basso, secondo dei criteri che devono essere preliminarmente specificati. E ci, dunque, andrebbe ben stabilito, ma nelle relazioni Mandelli di queste essenziali differenze non si fa il minimo cenno. Ad esempio, la Royal Society92 britannica ha stabilito tre diversi livelli di rischio: 1) esposizione alta per militari presenti allinterno di veicoli colpiti da proiettili al DU. 2) esposizione mediana: militari che hanno operato allinterno o in prossimit di veicoli gi colpiti 3) esposizione bassa: militari che hanno operato sottovento rispetto allimpiego di proiettili DU oppure che possono aver soggiornato in siti contaminati a livello di suolo o risospensione in aria. Come si detto, ovviamente corre un rischio pi alto chi pi vicino ad un obiettivo colpito, chi vi sta pi a lungo e chi vi si trova a breve tempo dal momento del bombardamento. Lobiettivo pu essere, ad esempio, un carro armato distrutto, una fortificazione distrutta o una casa
Royal Society of London for Improving Natural Knowledge: nata a Londra il 28 novembre 1660, la pi antica societ scientifica al mondo e la principale organizzazione nazionale per la promozione della ricerca scientifica in Gran Bretagna. 54
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danneggiata. Il rischio , evidentemente, legato alla dose di inalazione subita. E daltra parte legato anche alla mancata protezione. Per esempio raccogliere a mani nude proiettili certamente assai rischioso, perch basta una screpolatura nella pelle affinch lossido di uranio possa penetrare nel sangue. E centinaia di proiettili sono stati raccolti a mani nude per portarli presso un cratere e farli poi esplodere tutti insieme, non adottando alcuna misura di protezione. A questo proposito, un altro grave errore che ritroviamo in tutte e tre le relazioni Mandelli riguarda il numero dei militari considerati come esposti alle radiazioni. Le relazioni prendono in considerazione allincirca 40.000 militari dimenticando che almeno 12.000 militari, cio quelli che hanno operato dopo il 22 novembre 1999, dovevano aver ormai adottato le norme di protezione e quindi non erano da considerarsi tra quelli a rischio. Ci vuol dire che, dal totale considerato di 40.000 soggetti ne andrebbero sottratti 12.000 (quasi un terzo), perch ovviamente vanno considerati solo i soggetti a rischio e non i soggetti non a rischio! Altra questione riguarda il fatto che nella relazione avrebbero dovuto essere stati precisati i soggetti in base alle aree geografiche in cui hanno operato. C, per esempio, chi ha operato solo in Bosnia e chi ha operato solo in Kosovo o solo in Albania o solo in Macedonia. Ma c chi ha operato invece in pi di una di queste aree. C, anche, chi prima della Bosnia ha operato in Somalia o nella Guerra del Golfo. In effetti sono stati messi in un unico calderone tutti soggetti supposti a rischio senza tener conto di una necessaria loro suddivisione in relazione alle missioni effettuate. Inoltre c differenza tra la condizione particolare dei militari e quella, invece, globale dei civili. La popolazione dei militari si distingue da quella dei civili in genere in quanto la popolazione militare soggetta a visite mediche per poter essere assunta in servizio, oltrech a visite mediche periodiche per poter restare in servizio. quindi particolarmente selezionato. Inoltre per chi si reca in missione sono previste ulteriori visite mediche. Si tratta dunque di una fetta di popolazione da considerarsi pi sana rispetto a quella raffigurata globalmente dalla totalit di tutti i cittadini e dunque, anche per questo motivo, il confronto che stato fatto improprio. Infine c unaltra questione. La popolazione dei militari certamente una popolazione prevalentemente sudista, mentre i registri dei tumori riguardano prevalentemente la popolazione

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nordista. E dunque, anche sotto questo aspetto, il confronto improprio. Tutte questioni dimenticate nelle relazioni Mandelli. Assenza nellanalisi del pericolo chimico, dei problemi neurologici e delle malformazioni alla nascita Anche a questo proposito non si comprende perch non sia stata inclusa nel mandato la esigenza di indagare sulla componente di rischio chimico pur essendo stata evidenziata nelle norme di protezione. Forse se il mandato della relazione Mandelli fosse stato formulato dal Ministero della Sanit (Ministero che avrebbe dovuto occuparsi delle questioni in argomento) simili carenze non si sarebbero verificate. I problemi medici causati dallutilizzo del DU non si sono limitati a forme tumorali. Vi sono state anche forme neurologiche, malformazioni alla nascita dei figli e altri disturbi di maggiore o minore gravit sia tra il personale militare che tra i civili. Tutto ci era mancante nel mandato affidato alla Commissione. Inoltre non sono state prese in considerazione n le patologie neuropsichiche, n quelle cronico-degenerative e neurologiche. In particolare la sclerosi amiotrofica laterale, che si verificata in tanti casi tra i reduci negli USA e almeno in un caso ci stato segnalato in Italia. Non sono state rese note disposizioni che sembrano essere state impartite in relazione al pericolo di malformazioni alla nascita. Eppure si sono verificati molti casi tra i militari (e anche tra i civili, abitanti nellarea dei poligoni). La gravit di questa dimenticanza ovvia tanto pi che lItalia era bene al corrente della materia (perfino in televisione sono stati proiettati dei filmati sui casi di malformazioni alla nascita che si verificarono tra i reduci dei militari USA che avevano operato nella Guerra del Golfo). - Ci sono state verifiche circa il numero dei casi di patologie riscontrate? Altra questione riguarda il termine di paragone assunto nelle relazioni Mandelli per stabilire se i casi riscontrati si dovevano considerare in eccesso o in difetto rispetto a questo termine. Ma il termine di paragone che stato assunto come riferimento (cio il numero che rappresenta la media italiana dei tumori) ampiamente arbitrario. Come noto in Italia non esiste che un numero limitatissimo di registri di tumori (circa 15) che non possono dar luogo, quindi ad una definizione attendibile di media nazionale. Non solo i registri sono in numero limitatissimo, ma sono tra di loro eterogenei come confezionatura. Si riferiscono a dati ospedalieri relativi a determinate localit non tenendo conto che molti ricoveri non
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sono stati fatti in ospedali ma in altre strutture (e spesso neppure nella citt a cui il registro si riferisce). Inoltre, tra le localit a cui si riferiscono i registri tumori, ve ne sono alcune che erano ad elevato rischio. Esse, quindi, alterano in modo maggiorativo la media. Questi si limitano per lo pi a registrare i dati fino al 1996 e manca quindi una comparazione con tutto ci che successivo al 1996, e ci appare incongruo col fatto che le relazioni della Commissione Mandelli si riferiscono per lo pi a casi verificatisi intorno al 2001. Ma casi di malattie e di morte si sono verificati anche dopo il 2001 e si stanno ancora verificando. Improprio quindi un confronto tra i dati, perch manca il corretto riferimento temporale da prendere in considerazione. Inoltre, i registri tumori prendono in considerazione persone di tutte le et, diciamo da 0 a 100 anni, mentre la popolazione dei militari impiegata nelle operazioni in et, diciamo, tra i 20 e i 50 anni. Quindi un paragone tra una popolazione che riguarda tutte le et e una popolazione che riguarda solo un certo numero di anni, assolutamente inappropriato. Inoltre la popolazione dei militari selezionata attraverso visite mediche di idoneit, a diversit della popolazione civile. E ovvio, data la selezione medica dei militari, che lincidenza di tumori sia necessariamente minore rispetto a quella della popolazione civile. Qualunque confronto deve tener presente queste diverse condizioni di base. Infine, c una sproporzione tra Nord e Sud: i registri si riferiscono prevalentemente al Nord Italia mentre lapparato militare si riferisce prevalentemente a personale del Sud. Altra questione riguarda il numero dei militari presi in esame; c per esempio chi ha denunciato che il proprio nome stato conteggiato tre volte. Quindi la cifra complessiva (43.058 secondo lultima relazione Mandelli) appare, anche per questo motivo, poco credibile. Il numero dei casi di morte e di malattia presi in considerazione, che stato precisato (e con un tono di grande certezza) nella Relazione ministeriale del 5 aprile 2005, in realt un numero ampiamente discutibile e non pu considerarsi in nessun modo come una verit rivelata. La seconda e la terza relazione Mandelli hanno messo in evidenza che, almeno per quanto riguarda i linfomi di Hodgkin questi risultano in quantit molto superiore a quella che poteva attendersi Per, mentre a seguito della prima Relazione stata tenuta una conferenza stampa con una vastissima diffusione sui mass media, a seguito della seconda e terza relazione non stata tenuta alcuna conferenza che rettificasse le conclusioni della prima. Anzi, calato il massimo silenzio.
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Circa il fatto che il numero dichiarato nella relazione non necessariamente da considerarsi realistico, ci deriva anche dalla circostanza che chi si ammala pu non rendere note le sue condizioni di salute per motivi di privacy, per paura di perdere il posto di lavoro o per altri motivi. Infine il Ministero della Difesa non ha tenuto alcun conto dei dati in possesso di Associazioni alle quali si erano rivolti i militari o le loro famiglie, sebbene queste libere associazioni avessero fornito la loro piena disponibilit.

Il linfoma di Hodgkin
Il linfoma di Hodgkin93 un tumore del sistema linfatico abbastanza raro e dalle cause sconosciute. Pu presentarsi in soggetti di tutte le et, ma pi frequente in quelli fra 20 e 30 anni e fra 65 e 70. Non stata dimostrata in modo definitiva un'origine infettiva della malattia, anche se in molti casi possibile dimostrare la presenza del virus di Epstein-Barr94 (il virus della mononucleosi infettiva) all'interno delle cellule neoplastiche. Sono in corso ricerche in molti laboratori per poter comprendere i meccanismi con i quali il virus provochi la trasformazione neoplastica; quando ci sar avvenuto probabile che si riuscir a realizzare anche farmaci pi efficaci e meno tossici. Il modo pi comune con cui si presenta un linfoma un ingrandimento significativo e persistente di uno o pi linfonodi95 superficiali, adenopatia96 superficiale (collo, ascelle, inguine), senza che ve ne sia un motivo. I linfonodi del linfoma di solito non sono dolenti alla palpazione. Oltre che in unarea linfonodale superficiale il linfoma pu esordire in una sede profonda, non visibile e non esplorabile con la palpazione, per esempio in sede mediastinica97 o addominale98,

Linfoma di Hodgkin : prende il nome dallo studioso Thomas Hodgkin che nel 1832 descrisse per la prima volta questa malattia. Il virus di Epstein-Barr (EBV) un virus a DNA appartenente alla famiglia degli herpesvirus, responsabile della mononucleosi infettiva e coinvolto nella genesi di alcuni tumori epiteliali e di alcuni tipi di linfoma.
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I linfonodi sono degli organi del sistema linfatico. Sono aggregati di tessuto linfatico disposti a intervalli lungo il decorso dei vasi linfatici. Danno origine ai linfociti, drenano e arrestano germi o cellule tumorali. 96 Adenopatia: Termine che letteralmente significa processo morboso che colpisce le ghiandole. Il mediastino un compartimento anatomico che occupa la parte mediana del torace. Comprende strutture ed organi dell'apparato circolatorio, dell'apparato respiratorio, dell'apparato digerente, del sistema linfatico e del sistema nervoso. 58
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senza che i linfonodi superficiali siano ingranditi. In tal caso i sintomi possono essere vaghi e la diagnosi pu essere posta pi tardivamente, in pratica solo quando la massa linfonodale d sintomi compressivi oppure perch compaiono sintomi sistemici. Il linfoma pu anche insorgere in sede extranodale (tonsille, stomaco, intestino, cute, polmone, tiroide, testicolo, ecc). In questi casi i sintomi saranno legati alla sede interessata. Naturalmente non tutti gli ingrandimenti linfonodali sono sospetti per un linfoma. A volte pu esserci febbre, diminuzione del peso corporeo, sudorazioni notturne; raramente la malattia pu presentarsi con disturbi respiratori tipo tosse, dispnea, rigonfiamento del viso e del collo: in questi casi probabile che i sintomi siano dovuti ad ingrossamento dei linfonodi del mediastino. Vi sono vari tipi di linfoma. Derivano tutti dalla trasformazione neoplastica dei linfociti. Lalterazione neoplastica si concretizza in un aumentato ritmo proliferativo, oppure in una pi lunga vita cellulare. Ne risulta comunque un progressivo ingrossamento degli organi linfatici sede del processo tumorale (a causa della crescente massa di cellule in essi contenuta). I linfonodi sede della proliferazione linfomatosa si ingrandiscono e divengono palpabili (adenopatia o linfoadenopatia o adenomegalia99). La milza100 (che normalmente non palpabile) si pu ingrandire e divenire apprezzabile alla palpazione (splenomegalia). Il midollo osseo pu essere infiltrato da cellule linfomatose (interessamento midollare). In alcuni tipi di linfoma le cellule tumorali possono invadere il sangue periferico con aumento dei globuli bianchi (leucemizzazione). Il linfoma pu svilupparsi, seppur meno frequentemente, anche al di fuori dei linfonodi ed in tal caso si parla di linfoma extranodale: a carico di tonsille, stomaco, intestino, ghiandole salivari e lacrimali, congiuntiva, cute, polmone, tiroide, testicolo, ecc. Le procedure per la diagnosi e la stadiazione del linfoma di Hodgkin sono identiche a quelle in uso per gli altri linfomi. Poich lo stadio della malattia rappresenta probabilmente il fattore principale che condiziona la scelta del tipo di terapia (chemioterapia e/o radioterapia), la stadiazione
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L'addome la cavit corporea che, assieme alla cavit toracica, costituisce il cosiddetto celoma. delimitata anteriormente dalla parete addominale anteriore chiusa in alto dal diaframma che la separa dalla cavit toracica e si continua inferiormente con la cavit pelvica. Vi sono contenuti organi dell'apparato digerente. La cavit addominale rivestita interamente da una membrana sierosa detta peritoneo. Adenomegalia: eccessivo sviluppo delle linfoghiandole

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La milza un organo pieno e un organo linfoide secondario,situato nella porzione sovramesocolica della cavit addominale, nella loggia renale,compresa tra la parete posteriore del corpo dello stomaco e la faccia anteriore del rene sinistro, appena sotto il diaframma (tramite il quale contrae rapporti con la pleura e il polmone destro), ed rivestita dal peritoneo che ne lascia scoperta solo una piccola area di 2-3 cm contenuta tra i foglietti anteriore e posteriore del legamento spleno-renale. 59

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deve essere molto accurata in tutti i casi. Il sistema utilizzato per la stadiazione del morbo di Hodgkin quello di Ann Arbor, oppure la sua versione modificata di Cotswold. Il sistema di stadiazione di Ann Arbor prevede 4 stadi:
-

Stadio I: il tumore in questa fase si ritrova solo in un'unica sede linfatica o in un solo organo extra-linfonodale (stadio IE) Stadio II: la massa tumorale invade due o anche pi regioni linfatiche riguardanti lo stesso lato del diaframma. Possono essere interessate altre sedi linfonodali. Se interessato un organo extra-linfonodale si definisce stadio IIE.

Stadio III: la neoplasia ha raggiunto entrambe le parti rispetto al diaframma. In tale fase possono essere coinvolti alcuni organi fra cui la milza, il pi esposto. Tale stadio viene suddiviso in III1 (coinvolgimento dei linfonodi sopra i vasi renali come gli ilari, i portali, i celiaci e i portali), III2 (coinvolgimento dei linfonodi inferiori come i para-aortici, gli iliaci e i pelvici), IIIE (se coinvolgimento extra-linfonodale) e IIIS

Stadio IV: tumore diffuso, polmone)

localizzazione extranodale estesa (midollo osseo, fegato,

Ogni stadio viene inoltre definito A oppure B in base allassenza o presenza di sintomi sistemici, detti anche sintomi B (febbre superiore a 38C, sudorazioni notturne profuse, calo di peso superiore al 10% del normale peso corporeo negli ultimi 6 mesi). A completamento della stadiazione, vengono definite bulky101 le adenopatie massive (mediastiniche, addominali, superficiali). A livello mediastinico viene convenzionalmente definita bulky unadenopatia con diametro trasversale superiore ad 1/3 del diametro toracico, oppure superiore ai 10 cm. Lassegnazione del singolo paziente alla categoria di rischio pi appropriata consente di scegliere sia il tipo di trattamento pi adatto che lintensit delle cure. Inoltre, per numerosi tipi di linfoma sono stati condotti studi prospettici di confronto tra diverse opzioni terapeutiche che hanno consentito di definire il programma di cura pi efficace. I linfomi comprendono due famiglie principali. il linfoma di Hodgkin e i linfomi nonHodgkin, questi ultimi sono di gran lunga i pi frequenti. linfomi non-Hodgkin si distinguono clinicamente in linfomi indolenti o a basso grado ed in linfomi aggressivi o ad alto grado . Questa distinzione descrive la storia naturale del linfoma ed ha importanti risvolti terapeutici.
101

Bulky: tradotto dallinglese significa grosso, ingombrante, voluminoso. 60

I linfomi indolenti, detti anche linfomi a basso grado hanno infatti un andamento clinico pi lento e rispondono bene alle cure. Possono per ripresentarsi e quindi hanno a volte bisogno di essere ritrattati. I linfomi aggressivi, detti anche linfomi ad alto grado, hanno un comportamento clinico pi aggressivo, progrediscono pi rapidamente e richiedono trattamenti pi intensivi. Nonostante la loro aggressivit possono guarire. La classificazione pi frequentemente utilizzata la classificazione dellOrganizzazione Mondiale della Sanit o classificazione WHO (World Health Organization)102, che costituisce levoluzione della precedente classificazione REAL (Revised European-American Lymphoma classification). Le classificazioni WHO e REAL distinguono: Linfomi non-Hodgkin a cellule B (pi frequenti) Linfomi non-Hodgkin a cellule T (pi rari) Linfoma di Hodgkin Il 70-80% dei pazienti affetti da linfoma di Hodgkin pu oggi essere definitavamente guarito con la chemioterapia e/o radioterapia. La mortalit per malattia di Hodgkin oggi in costante declino, grazie anche alla disponibilit di efficaci terapie di salvataggio in pazienti in cui la malattia recidiva a distanza di tempo. La terapia di questo tumore tuttavia abbastanza complessa e richiede spesso l'intervento coordinato di diversi specialisti, con lo scopo di identificare la migliore terapia nel singolo caso, soprattutto negli stadi veramente limitati, in cui i risultati sembrano equivalenti con l'uso della chemioterapia o della radioterapia. Negli stadi avanzati (III e IV) quasi tutti i pazienti sono oggi trattati con chemioterapia ed, eventualmente con radioterapia limitata sulle zone in cui erano presenti grosse masse tumorali al momento della diagnosi.

L'Organizzazione Mondiale della Sanit (OMS) un'agenzia specializzata delle Nazioni Unite (ONU) che funge da autorit di coordinamento internazionale per la salute pubblica. Fondata il 7 aprile 1948 con sede a Ginevra (Svizzera), l'Agenzia ha ereditato il mandato e le risorse del suo predecessore, l'organizzazione sanitaria, che era stata un'agenzia della Societ delle Nazioni. 61

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4.2 PROGETTO SIGNUM Studio di impatto genotossico nelle unit militari


Il 29 giugno 2004, in unaudizione presso la Commissione Difesa della Camera, il generale medico Michele Donvito103, direttore generale della sanit miliare, annuncia e illustra il progetto SIGNUM, acronimo di Studio di impatto genotossico104 nelle unit militari. Si tratta di un monitoraggio dei soldati di ritorno dallIraq istituito dal Parlamento il 12 marzo 2004 con la legge 68105 e finanziato con una spesa di poco superiore a un milione di euro Il Ministro della Sanit, con proprio decreto dellagosto 2004, ha poi istituito il Comitato scientifico, scopo del quale il coordinamento dellattivit delle varie strutture che opereranno
allinterno del progetto SIGNUM (Sanit militare e alcune strutture civili di ricerca di alto prestigio, di alta professionalit), che avranno il compito di portare avanti un settore specifico di ricerca, in modo da disporre, al termine delle indagini, di dati i pi obiettivi possibili e i pi scientificamente accreditati per conclusioni utilizzabili per prevenire complicazioni o comprendere eventuali correlazioni tra esposizioni ad agenti genotossici e neoplasie. Le finalita` di questo progetto sono tre: 1- Valutare nella coorte di militari dislocati sul teatro operativo leffettiva esposizione ad uranio impoverito e ad altri agenti detti genotossici, quindi cercare le tracce di questi agenti nei campioni biologici dei soggetti;

Generale Michele Donvito. Dal 2003 ricopre lincarico di Direttore Generale della Sanit Militare. Medico odontoiatra dotato di un ventaglio di specializzazioni e di una grande sete di cultura scientifica legata allattualit, il Generale conduce una vita dinamica al pari dei suoi uomini. chiamato a svolgere un compito complesso e multiforme nei vari scacchieri internazionali in cui le Forze Armate italiane sono impegnate in missioni di pace. Per genotossicit si intende la capacit di una sostanza di indurre modificazioni allinterno della sequenza nucleotidica o della struttura a doppia elica del DNA di un organismo vivente. Le mutazioni posso avvenire a livello della linea germinale o somatica; nel primo caso queste possono essere trasmesse alla prole, mentre nel secondo interessano solo la linea cellulare mutata e possono portare a formazione neoplastiche e quindi cancri. Legge 12 marzo 2004, n. 68: "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 gennaio 2004, n. 9, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali. Disposizioni in favore delle vittime militari e civili di attentati terroristici all'estero", pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 65 del 18 marzo 2004. http://www.parlamento.it/parlam/leggi/04068l.htm 62
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2- Evidenziare la presenza di esposizioni non previste a sostanze mutagene o cancerogene (per esempio, valutando danni che eventualmente dovessero insorgere a livello di molecole di DNA106 indotti da esposizioni ad agenti sia fisici sia chimici che possano essere presenti nellambiente); 3- Stimare il rischio di tumore in base alla variazione delle frequenze di base del marcatore studiato.

La struttura del progetto e` abbastanza complessa. Sono coinvolte sostanzialmente sei unit operative, una militare (il Centro studi e ricerche di sanit e veterinaria dellEsercito) e cinque civili, di alto profilo (lIstituto superiore di sanit, lIstituto Casa sollievo della sofferenza - Mendel di Roma, lIstituto nazionale per la ricerca sul cancro di Genova, lUniversit degli studi di Genova e lUniversit degli studi di Pisa). Queste sono le istituzioni che hanno messo a disposizione laboratori e strutture per portare avanti una parte del progetto con indagini specifiche, che alla fine verranno assemblate per giungere a conclusioni il pi possibile obiettive e scientifiche. Il teatro operativo scelto lIraq, sia perch fonti ufficiali hanno riportato un impiego significativo di munizionamenti ad uranio impoverito nel corso della guerra del Golfo del 1991, sia per la presenza di insediamenti industriali ad alto rischio di inquinamento ambientale. Lo studio prevede ladesione volontaria di circa 1.000 militari di varie armi appartenenti a un contingente nazionale di rotazione. Al fine di valutare se alcune caratteristiche di base di questa popolazione avessero un potenziale impatto sullinsorgenza di neoplasie e per essere statisticamente pi obiettivi possibile, si e` deciso di stratificare la popolazione di militari presa in considerazione secondo diversi parametri: quindi per et, area di nascita e tipologia di impiego (considerato che alcuni erano dislocati sul teatro operativo, altri facevano lavori dufficio, altri si trovavano magari in una situazione intermedia). Veniva precisato che lo studio sarebbe avvenuto per un periodo di non meno di 10 anni, a evidenziare in modo inequivocabile lincremento che luranio impoverito ha nellincidenza di tumori locali. Questo progetto stato per definito inaccettabile per una serie di motivi piuttosto validi.

L'acido desossiribonucleico o deossiribonucleico (DNA) un acido nucleico che contiene le informazioni genetiche necessarie alla biosintesi di RNA e proteine, molecole indispensabili per lo sviluppo ed il corretto funzionamento della maggior parte degli organismi viventi. 63

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Gli uomini cavia opereranno per un decennio superprotetti, come ha affermato il Gen. Michele Donvito nella sua audizione presso la Commissione Difesa della Camera del 29 giugno 2004: Lequipaggiamento in dotazione del personale schierato in Iraq comprende un facciale NBC completo di borsa a doppio filtro, un indumento protettivo permeabile da indossare sulla tuta da combattimento per proteggere la pelle da aggressivi chimici e biologici. Non si capisce quindi che senso abbia valutare il rischio da Uranio impoverito. Infatti si pu presumibilmente dire in partenza che, se il personale cavia adotter tutte queste protezioni (come una specie di doppio airbag), non correr alcun rischio da Uranio impoverito o da altre sostanze inquinanti. Ma ci non vorr dire affatto che, chi opera senza protezione (come stato il caso dei nostri reparti dal 1993 al 1999), non abbia corso rischi e non corra tuttora. Teniamo conto, quando consideriamo le sperimentazioni, che passato un tempo lunghissimo rispetto ai bombardamenti del 1991 e un tempo molto pi breve rispetto ai bombardamenti del 2003. E si sa che gli effetti nocivi dellUranio impoverito si indeboliscono nel tempo. Il rischio riguarder dunque situazioni diverse da quelle che hanno incontrato gli uomini che si sono trovati ad operare in tempi ravvicinati rispetto ai bombardamenti. Anche per questo motivo pare che la valutazione di rischio che si dovrebbe fare con i 1.000 ben poco significativa nei riguardi dei rischi che corre chi, senza protezione, si trova ad operare in vicinanza dei luoghi bombardati, soprattutto se vi si trova a breve distanza di tempo dai bombardamenti. Falco Accame, presidente e ricercatore operativo dellANAVAFAF (Associazione Nazionale Assistenza Vittime Arruolate nelle Forze Armate e Famiglie dei Caduti), nata nel 1983 con lintento di tutelare, prevenire e limitare il numero dei morti nelle forze armate in tempo di pace, cos si esprime in merito al progetto Signum: Ecco, io credo che questo studio-farsa dallesito scontato servir solo a dimostrare che luranio non pericoloso per luomo, quindi a non pagare le tante cause di servizio intentate da chi di uranio impoverito invece si ammalato o gi morto Accame aveva ragione. Pi che una pietra miliare, questo studio si rivelato una farsa e una pietra tombale sulle possibilit di accertare la verit sullUranio impoverito. Ad oggi, dello Studio Signum, nulla si sa.
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4.3 GLI STUDI DELLA DOTT.SSA ANTONIETTA MORENA GATTI


Antonietta Morena Gatti ricercatore presso la facolt di Medicina dellUniversit di Modena dove insegna Materiali dentari nel Corso di laurea in Odontoiatria e Biomateriali nel Corso di laurea specialistica in Biotecnologie. E esperta in biomateriali e ha messo a punto tecniche innovative diagnostiche per evidenziare corpi estranei anche nano dimensionati allinterno di organi (come polmoni fegato - cervello) e fluidi (come sangue e sperma). Ha al suo attivo centinaia di lavori scientifici. Nel 2005 ha scoperto che esiste una stretta correlazione tra alcune patologie sistemiche (di origine ignota, come ad esempio granulomatosi cripto genica del fegato e del rene) e la presenza di micro e nano particelle di origine esogena, inspirate o ingerite involontariamente col cibo inquinato dallambiente. Particelle molto piccole (nanometriche) possono superare la barriera polmonare e quella intestinale e finire nel torrente sanguigno ed essere intrappolate in organi come fegato e reni dove possono indurre patologie. Il ritrovamento di questi corpi estranei allinterno di organi come fegato e reni stato possibile grazie a una tecnica innovativa di microscopia elettronica che permette di vedere, misurare e analizzare chimicamente questi reperti. La Comunit Europea finanzi un progetto di ricerca sulle malattie, battezzate nanopatologie, per indicare come in realt si tratti di patologie indotte da micro e nanoparticelle. Vale a dire, in definitiva, da polveri pi o meno sottili. La dott.ssa Gatti, supportata dalle Universit di Magonza107, di Cambridge e dalla Fey Company (ramo di microscopia elettronica della Philips) era la coordinatrice di questo progetto. Questo progetto aveva lo scopo di mettere a punto la tecnica di osservazione e di verificare se queste presenze fossero ricorrenti in malattie come i linfomi, le leucemie e altre forme di cancro e come, eventualmente, si relazionassero reciprocamente particelle e patologie. Ci che lapplicazione della tecnica ha permesso di verificare che, in oltre 300 casi di tessuti cancerosi esaminati, la presenza di detriti era costante e localizzata al confine tra il tessuto malato e quello sano, che dal punto di vista chimico questi erano molto vari e che la loro origine era situabile nellambiente, nel cibo e nei farmaci. In genere le particelle sono inorganiche, sono costituite da elementi che non fanno parte della composizione del nostro organismo, e hanno dimensioni che vanno da qualche decina di micron fino allordine di grandezza dei pochissimi nanometri (il nanometro un milionesimo di millimetro ed , pi o meno, la dimensione di un atomo di idrogeno).
Magonza (ted. Mainz, fr. Mayence) una citt di 196.102 abitanti della Germania occidentale situata alla confluenza dei fiumi Meno e Reno, capoluogo del Land della Renania-Palatinato. Sede di un'universit e di una diocesi cattolica, molto nota per il suo carnevale. 65
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Ovviamente queste particelle devono essere penetrate dallesterno nei tessuti umani e animali, dove hanno innescato una reazione biologica che ha portato ad un processo patologico. La via inalatoria, insieme allapparato digerente, sono le porte dingresso certe per queste particelle. La dott.sa Gatti osserv inoltre che il circolo sanguigno, caratterizzato da un fitto reticolato di vasi che raggiungono ogni porzione di tessuto, la via pi ovvia per la diffusione di tali particelle allinterno del corpo. Sangue, apparato digerente, linfonodi, fegato, reni e perfino il cervelloCorpi estranei sparsi ovunque. Tanto pi gli studi si infittivano, quanto pi la dott.ssa Gatti continuava a trovare nei tessuti patologici particelle con composizioni chimiche molto varie ma tutte accomunate da alcune caratteristiche: sostanze chimiche inorganiche , non biocompatibili e non biodegradabili. E interessante vedere in che modo questi detriti interagiscono con lorganismo. La dott.ssa Gatti evidenzia che lorganismo reagisce alla presenza di questi invasori cercando di isolarli. Questo provoca una condizione, chiamata granulomatosi, una forma di infiammazione cronica che, con il tempo, pu diventare una patologia tumorale. Quando per gli invasori sono molto piccoli, di fatto passano inosservati, riuscendo a penetrare allinterno delle cellule e perfino nel loro nucleo, senza che queste mettano in atto azioni di difesa efficaci. Per provare se fosse vero che quei minuscoli granelli provocassero il cancro, il gruppo francese che collabora alla ricerca iniett dei particolari di cobalto108, nichel109, biossido di titanio110, silice111 e cloruro di polivinile112 sotto cute in un gruppo di topi e in un secondo gruppo sempre di topi, inser contemporaneamente, sempre sotto cute gli stessi materiali, ma in forma di dischetti di dimensioni molto maggiori rispetto alle particelle.
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Il cobalto l'elemento chimico di numero atomico 27. Il suo simbolo Co. Il nichel l'elemento chimico di numero atomico 28. Il suo simbolo Ni.

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Il biossido di titanio (o ossido di titanio (IV) o E171) una polvere cristallina incolore, tendente al bianco; ha formula chimica TiO2, il suo numero CAS 13463-67-7. Il TiO2 in natura presente in tre forme cristalline diverse, il rutilo, l'anatasio e la brookite, colorate a causa di impurezze presenti nel cristallo. Il rutilo la forma pi comune: ciascun atomo di titanio circondato ottaedricamente da sei atomi di ossigeno. Le altre strutture sono degli arrangiamenti ottaedrici distorti.
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La slice un composto del silicio la cui formula chimica SiO2.

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Il cloruro di polivinile, noto anche come polivinilcloruro o con la corrispondente sigla PVC, il polimero del cloruro di vinile. il polimero pi importante della serie ottenuta da monomeri vinilici ed una delle materie plastiche di maggior consumo al mondo. 66

Entro sei mesi gli animali che avevano ricevuto nano particelle metalliche, vale a dire nichel e cobalto, avevano tutti sviluppato un tumore, mentre negli altri non si riscontravano patologie mortali. A questo punto la tecnica sviluppata permetteva di verificare se allinterno dei tessuti patologici dei soldati reduci dalle guerre che si erano svolte nei Balcani e in Iraq, vi fosse o meno lUranio che era stato indicato come responsabile delle patologie. Nei campioni di biopsie e di autopsie dei soldati esaminati da questo team non sono mai state trovate tracce di Uranio. In merito a ci, cos si esprime la dott.ssa Gatti: Non significa necessariamente che qualche particella di quel metallo non sia entrata nei corpi dei soldati, ma solo che io non lho trovata. La cosa potrebbe essere dovuta al fatto, per ora del tutto ipotetico, che queste particelle di uranio vengano sequestrate selettivamente da qualche organo o tessuto, come, ad esempio, losso, che io non ho avuto lopportunit di esaminare Ci che ho trovato nei campioni dei sodati, principalmente linfonodi ammalati di linfoma, nelle forme Hodgkin o, pi spesso, non Hodgkin, una grande quantit di particolato composto principalmente dai metalli pi disparati il che ragionevole, se si pensa alle condizioni dorigine. Il proiettile colpisce il bersaglio ed esplode ad una temperatura altissima; il materiale colpito acquisisce quella temperatura e le sostanze presenti si combinano in leghe del tutto casuali, leghe formate anche da pi di dieci elementi, di nessun interesse industriale o tecnico, e che non esistono in nessun manuale di metallurgia. E proprio leghe simili io ho trovato sotto forma di micro e nano particelle nei tessuti ammalati. Da questo venne dedotto che luranio sarebbe una specie di mandante occulto, mentre i killer sarebbero le nanoparticelle degli altri metalli. Comunque, non si hanno certezze riguardo gli effetti che queste nanoparticelle possono avere sulinsorgenza di tumori o altre malattie. Inoltre, questi studi si riferiscono in particolare ai rischi dellUranio nel momento in cui larma, impattando con un ostacolo solido, sviluppa una temperatura di circa 3000 gradi. Una temperatura che superiore a quelle che si producono con impatti di armi costituite da altri metalli (che comunque sono temperature anchesse altissime). Senza entrare nel merito delle varie questioni, e cio se la presenza delle nanoparticelle ritrovate possa essere o meno causa di tumori, si deve osservare che il rischio da Uranio impoverito non solo quello che si crea allimpatto di un proiettile con un ostacolo solido, ma presente anche
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nel maneggio del metallo a temperatura ambiente (come da Norme NATO del 1984)113. Gli studi della Dott.ssa Gatti non toccano questo aspetto. Essi suscitano notevoli perplessit in quanto, fra laltro, prive dellindispensabile metodologia statistica di supporto: la mancanza di un idoneo gruppo di controllo costituito, ad esempio, da campioni bioptici di neoplasie provenienti da pazienti con anamnesi negative per esposizioni in aree balcaniche, oppure da cellule di soggetti sani, costituisce un elemento di inaffidabilit. A riprova di ci, quanto essa ha affermato non ha trovato sino ad ora riscontro in alcuna pubblicazione scientifica recensita a livello nazionale ed internazionale Sarebbe indispensabile, a questo punto, lindividuazione sperimentale qualitativa e quantitativa delle particelle, metalliche o no, liberate in forma di nanoparticolato in a seguito dellimpatto di proiettili al DU con infrastrutture rinforzate o con armature corazzate. Tale indagine permetterebbe infatti di accertare ed, eventualmente, scartare o meglio precisare possibili fattispecie di rischio espositivo che, al momento, possono essere solo oggetto di ipotesi, essendo pressoch impossibile stabilire in modo inequivocabile un nesso plausibile causa-effetto sulla sola base di accertamenti eseguiti su tessuti di soggetti ammalati.

4.4

COMMISSIONE

PARLAMENTARE

DINCHIESTA

SULLURANIO

IMPOVERITO
Listituzione e linsediamento della Commissione di inchiesta Con la deliberazione del Senato dell11 ottobre 2006114, stata istituita la Commissione parlamentare di inchiesta sui casi di morte e gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato nelle missioni militari allestero, nei poligoni di tiro e nei siti in cui vengono stoccati munizionamenti, nonch le popolazioni civili nei teatri di conflitto e nelle zone adiacenti le basi

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Vedi cap. 3, par 3.4 Norme di protezione

SENATO DELLA REPUBBLICA, DELIBERAZIONE 11 ottobre 2006: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui casi di morte e gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato nelle missioni militari all'estero, nei poligoni di tiro e nei siti in cui vengono stoccati munizionamenti, nonch le popolazioni civili nei teatri di conflitto e nelle zone adiacenti le basi militari sul territorio nazionale, con particolare attenzione agli effetti dell'utilizzo di proiettili all'uranio impoverito e della dispersione nell'ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico. http://www.edott.it/LeggiDecreti/2006/SENATO-DELLA-REPUBBLICA--DELIBERAZIONE-11-ottobre2006-. 68

militari sul territorio nazionale, con particolare attenzione agli effetti dellutilizzo di proiettili allUranio impoverito e della dispersione nellambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico, chiamata spesso per brevit Commissione parlamentare di inchiesta sullUranio impoverito. La Commissione, composta da ventuno senatori, nominati dal Presidente del Senato della Repubblica in proporzione al numero dei componenti i gruppi parlamentari, ha effettuato complessivamente tredici sedute in sede plenaria e, rispetto alla data di approvazione della delibera istitutiva (11 ottobre 2006), ha iniziato la sua attivit effettiva con notevole ritardo, essendosi insediata solo il 13 febbraio 2007. Linchiesta ha preso in considerazione, oltre allUranio impoverito, altri possibili fattori di rischio che potrebbero aver innescato le patologie considerate, in modo particolare gli effetti della dispersione ambientale delle cosiddette nanoparticelle di metalli pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico che, sulla base delle risultanze scientifiche, per la loro forma e dimensione, sono anchesse riconducibili allesplosione di ordigni allUranio impoverito. Inoltre, mentre lattenzione delle precedenti inchieste si era appuntata sul personale militare, quella attuale ha allargato il suo spettro di azione anche alle popolazioni civili residenti nei teatri di conflitto e nelle zone adiacenti le basi militari sul territorio nazionale. Uno dei primi problemi affrontati ha riguardato la difficolt di disporre di dati completi e attendibili sui casi delle patologie oggetto dellinchiesta, sia in riferimento al personale militare che alle popolazioni civili interessate. Occorre poi sottolineare la grande difficolt, riscontrata dalla Commissione nellindividuazione, in termini scientifici, di un rapporto diretto di causa-effetto (nesso di causalit) tra le patologie e lesposizione allUranio impoverito o ad altri fattori di rischio. Sia i consulenti della Commissione che gli altri esperti interpellati, infatti, hanno subito messo in luce la necessit di disporre di dati pi completi ed accurati, oltre che di tempi adeguati per poter ipotizzare conclusioni attendibili e non contestabili. La Commissione ha allora promosso unattivit sistematica di raccolta dei dati presso i competenti uffici del Ministero della difesa, mediante la formulazione di quesiti volti ad individuare il personale militare ammalato o deceduto tra quello che, nel periodo 1996-2006, ha prestato servizio nelle missioni allestero o nei poligoni di tiro in Italia. Le relative risposte sono

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state acquisite per il tramite della Polizia giudiziaria presso tutti i Distretti e i Centri sanitari militari e trasmessi, per le necessarie valutazioni, allIstituto superiore di Sanit115. Da una prima valutazione dellIstituto, il materiale raccolto si rivelato interessante ma, ancora una volta, si fatto presente che lo stesso aveva natura eterogenea e incompleta e che, comunque, unanalisi seria e scientificamente rigorosa avrebbe richiesto tempi piuttosto lunghi. Parallelamente, il Ministro della difesa Parisi116 ha fornito un elenco, riguardante tutto il personale militare italiano che risulta essersi ammalato di tumore maligno nel periodo 1996-2006 nei quattro teatri operativi principali presi in considerazione ai fini dellinchiesta (Balcani, Iraq, Afghanistan e Libano): si tratta di 312 casi, con esito mortale per 77 soggetti. Peraltro, come riconosciuto dallo stesso ministro Parisi davanti alla Commissione, trattandosi di dati parziali e considerato che per poter disporre di serie indicazioni statistiche, epidemiologicamente significative, riguardanti sia il personale militare che quello civile, sarebbe necessario sottoporle anche ad una valutazione comparativa pi precisa, ed esempio suddividendoli per fasce di et, per tipi di tumore e per periodi di esposizione reali e corrispondenti allimpiego in zone a rischio. Infatti, per apprezzare compiutamente il complessivo fenomeno appare necessario il decorso di un adeguato periodo di latenza e occorrerebbe altres prendere in esame i casi dei militari italiani inviati allestero in scenari di guerra in periodi precedenti il 1996 (quanto meno dal 1990). Proprio per queste ragioni, il 23 novembre 2007 stato costituito un apposito organismo di ricerca, denominato Comitato per la prevenzione e il controllo delle malattie del Ministero della Difesa, composto da ricercatori di riconosciuta competenza scientifica prescelti, oltre che dal Ministero della Difesa, da quelli della salute e della ricerca, anche su indicazione della stessa Commissione. Data la grande difficolt, riscontrata dalla Commissione nellindividuare questo rapporto diretto di causa-effetto (nesso di causalit) tra le patologie e lesposizione allUranio impoverito si quindi stabilito di operare un mutamento di prospettiva nellimpostazione del problema, invertendo, per cos dire, lonere della prova.

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L'Istituto Superiore di Sanit, anche ISS, un ente di diritto pubblico che, in qualit di organo tecnicoscientifico del Servizio sanitario nazionale italiano, svolge funzioni di ricerca, sperimentazione, controllo, consulenza, documentazione e formazione in materia di salute pubblica. L'Istituto posto sotto la vigilanza del Ministero della Salute. Arturo Mario Luigi Parisi (San Mango Piemonte, 13 settembre 1940) un politico italiano. Dal 17 maggio 2006 al 7 maggio 2008 stato Ministro della Difesa del Governo Prodi II. In questa veste si occupato del ritiro delle truppe italiane dislocate in Iraq, avvenuto il 2 dicembre 2006. 70

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Atteso infatti che le ricerche e i dati disponibili non consentivano di confermare, ma neanche di escludere, un possibile legame tra le patologie oggetto dellinchiesta e lesposizione allUranio impoverito o ad altri agenti nocivi, la Commissione ha sostituito al nesso di causalit, il criterio di probabilit, utilizzando strumenti statistico-probabilistici nella valutazione delle possibili cause delle patologie e sganciando, in un certo senso, leffetto dalla causa. Non potendosi affermare ma neppure escludere la relazione tra levento morboso e la causa scatenante, il fatto stesso che levento si sia verificato costituisce di per s, a prescindere cio dalla dimostrazione del nesso diretto, motivo sufficiente per il ricorso agli strumenti risarcitori. In tal modo consentito laccesso alle forme di assistenza e risarcimento previste dalle disposizioni vigenti (compreso il riconoscimento della causa di servizio e della speciale elargizione) in base ad un dato obiettivo ed inconfutabile, rappresentato, appunto, dal verificarsi dellevento morboso a prescindere dallaccertamento scientifico e medico della causa scatenante. Si cercato cos di fornire una prima, doverosa risposta alle vittime delle patologie e alle loro famiglie, che hanno spesso denunciato la difficolt di accedere agli istituti assistenziali e risarcitori indispensabili per far fronte alle drammatiche conseguenze della malattia, sentendosi quasi abbandonati dalle istituzioni. Cosi viene scritto nella Relazione al Presidente del Senato sulle risultanze delle indagini svolte
dalla Commissione parlamentare dinchiesta in data 1 marzo 2006117, dove si sottolinea anche la necessit

di semplificare le relative procedure amministrative, ottenendo al riguardo un preciso impegno da parte del Ministero della difesa, che si concretizzato in prima istanza mediante lemanazione di unapposita circolare (la n. 0010654 del 1 giugno 2007)118 da parte della competente Direzione generale della Sanit militare. Lo stesso Ministro ha confermato che sono state avviate le pratiche per i risarcimenti e, ove possibile, per il riconoscimento della causa di servizio ai soggetti interessati, con priorit per quelli ricompresi nellelenco elaborato dal Ministero. In tal senso, la Commissione raccomanda anzitutto il completamento della raccolta e dellanalisi epidemiologica dei dati sanitari relativi al personale militare e civile interessato dalloggetto dellinchiesta, sia di quello operante nei poligoni e nelle basi militari sul territorio nazionale che di quello inviato nelle missioni internazionali allestero. La Commissione ritiene altres opportuno avviare, appena possibile, una revisione dei protocolli di controllo sanitario preventivo, in particolare per i soggetti destinati allestero, mediante
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www.senato.it/commissioni/ www.difesa.it 71

esami clinici di tipo pi mirato e maggiormente orientati alla verifica delle condizioni immunitarie dei soggetti esaminati, al fine di individuare tempestivamente eventuali stati di rischio per la salute o la necessit di precauzioni aggiuntive. La Commissione raccomanda, inoltre, di avviare una indagine epidemiologica volta a verificare leventuale incremento del tasso di morbilit e malformazioni congenite nei bambini nati dal 1990 ad oggi, dai militari che si sono recati in missione nelle aree di interesse, nonch il tasso di infertilit dei militari stessi La Commissione favorevole allintroduzione per il futuro di procedure finalizzate al censimento, nel rispetto della libert individuale, del personale civile non dipendente da organismi pubblici (ONG) che, nellambito di iniziative di solidariet, intenda recarsi in teatri bellici allestero, valutando altres lestensione a tali soggetti dei protocolli di controllo sanitario previsti per il personale militare o di altre amministrazioni pubbliche e lindividuazione di adeguate forme di assistenza e di tutela, anche di carattere assicurativo Si inoltre ritenuto opportuno controllare ladeguatezza delle misure precauzionali e degli equipaggiamenti di protezione individuale adottati dalle truppe italiane nei teatri operativi allestero, anche in rapporto alle condizioni igieniche e ambientali, controlli dai quali sono stati tratti importanti spunti di riflessione. Se infatti non ancora certo il legame fra casi di malattie o decessi tra il personale militare, per evidente che i soldati partecipanti alle missioni internazionali si sono sempre trovati ad operare in contesti post-bellici, assai degradati dal punto di vista ambientale ed igienico-sanitario, e che, in alcuni casi e in soggetti predisposti, ci potrebbe concorrere a determinare linsorgere di gravi patologie, tumorali e non. Risulta quindi fondamentale che i soldati inviati in queste zone siano adeguatamente protetti, sia dal punto di vista dellequipaggiamento individuale che delle misure generali di controllo e profilassi. La Commissione formula infine lauspicio che, in base al principio di precauzione, luranio impoverito non sia utilizzato a fini bellici, stanti la sua natura radioattiva e genotossica ed i sicuri effetti di inquinamento ambientale, come confermato dalla letteratura internazionale, e indica la necessit di un approfondimento della ricerca sui suoi meccanismi dazione, soprattutto in relazione agli aspetti sinergici. Sono molti i problemi che la Commissione non ha trattato e che invece risultano essere di essenziale importanza.

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Ostacolo principale alla mancata realizzazione di conclusioni certe e approfondite stato senza dubbio il tempo concesso alla Commissione, meno di un anno per acquisire dati, analizzare fatti ed esperienze e indagare su eventuali responsabilit. Troppo poco. da precisare poi che il mandato conferito alla Commissione stato un mandato assolutamente restrittivo e che soprattutto evadeva il tema fondamentale della questione. E cio come stato possibile che i nostri reparti abbiano operato nelle missioni in Somalia e in quelle nei Balcani per oltre sei anni senza adottare, a differenza di quanto hanno fatto le Forze degli Stati Uniti, misure di protezione. Del tutto mancante nel mandato unaltra questione fondamentale e cio la valutazione dei risultati della Commissione Mandelli, sia per quanto riguarda il mandato affidato a tale Commissione, sia per ci che concerne il modo in cui furono raccolti ed elaborati i dati, sia riguardo allanalisi degli errori compiuti nella relazione. La Commissione avrebbe dovuto anche esaminare il grave fatto che dopo la prima conferenza stampa, basata su dati errati, non siano stati resi noti con simili conferenze stampa i risultati delle successive relazioni. Questo in modo da rendere note al pubblico le correzioni che dovevano essere apportate a quanto asserito nella prima. E cio il numero anomalo e ingiustificato dei linfomi di Hodgkin che risult evidente fin dalla seconda relazione e cos pure gli altri gravi rilievi di cui ho parlato. E dunque mancato nella Commissione ogni dibattito sulle responsabilit che vi sono state in relazione a quanto accaduto perch, bene ribadirlo, quanto accaduto non dovuto n al fato n al destino cinico e baro. Ce stata poi una immotivata assoluzione dellUranio impoverito. Secondo i risultati della Commissione non c alcuna prova che questo materiale sia pericoloso, conclusione questa assai impropria, ingiustificata e assai dannosa. In merito alla questione una cosa certa: lUranio un metallo pesante e quindi pericoloso e, di conseguenza, il suo trattamento implica ladozione di misure di protezione. Sulla materia bene ricordare comunque che si dispone di unampissima letteratura medica, precedente e seguente alla guerra del Golfo del 1991, che quindi prende in considerazione i numerosissimi casi di malattia, di morte e di malformazione alla nascita che si sono verificati tra i reduci della guerra del Golfo. Da questa letteratura si ha la conferma della necessit di adottare norme di protezione e di fatto fin dal 1984 erano state emanate norme di precauzione, come luso di maschere, guanti, occhiali, tute impermeabili ecc...
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C da osservare poi che, da quando i nostri reparti hanno adottato le norme, i casi di tumore e altre gravi infermit si sono drasticamente ridotti. I militari come pure (anzi ancora di pi) i civili dovevano essere avvertiti in tempo utile dei rischi. Nessuno per sei anni ha reso noti i rischi da Uranio impoverito ai militari e ai civili.

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Capitolo Quinto

L'URANIO IMPOVERITO E LE SUE CONSGUENZE

Testimonianze e Opinioni sullargomento

Il punto di vista del Prof. Massimo Zucchetti


Il professor Massimo Zucchetti, esperto in radioprotezione, impianti nucleari ed effetti biologici del Politecnico di Torino, nonch membro del comitato Scienziate e Scienziati contro la guerra119 e autore di articoli, rapporti e libri sul DU esprime la sua opinione in merito al problema dellUranio impoverito e relaziona una breve considerazione riguardo ai rapporti redatti dallUnep120 sulle ricerche svolte nei Balcani. Il Professor Massimo Zucchetti sostiene che il DU diviene pericoloso quando viene inalato o ingerito: poich viene inserito nella punta dei proiettili per lalta capacit che possiede nel forare le corazze degli automezzi blindati, quando il proiettile colpisce il bersaglio crea unesplosione e causa la formazione di una nube radioattiva che investe le persone che si trovano nel raggio dazione di quella nube. Diverso invece lordine di rischio nel caso in cui il DU venga utilizzato per scopi civili, nel caso specifico gli aerei, laddove viene applicato sulla punta delle ali e nei piani di coda con funzione di bilanciamento del velivolo durante latterraggio.
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Nel mese di aprile del 1999 in vari centri di ricerca e dipartimenti universitari italiani nacquero spontaneamente "comitati contro la guerra" (quella condotta dalla N.A.T.O. contro la Repubblica Federale di Jugoslavia). Singoli ricercatori e ricercatrici o gruppi organizzati cominciarono a inviare messaggi di posta elettronica a quanti altri conoscevano in rete e a liste di corrispondenti; furono spesso create liste di mobilitazione ad hoc. I messaggi rimbalzavano rapidamente e si diffondevano, parallelamente alle iniziative che in molte localit italiane comitati e coordinamenti cittadini andavano organizzando per rispondere, con l'indignazione e il rifiuto civile, alle bombe d'aggressione e devastazione e al "bombardamento" ignobile della informazione manipolata. Cos si diffuse un appello di ricercatrici e ricercatori romani, che suscit un'eco immediata e da qui si form a livello nazionale il comitato "scienziate e scienziati contro la guerra" e subito dopo la lista di discussione di posta elettronica "scienza e pace". Vedi nota 62. 75

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Evidente il rischio di inalare particelle radioattive per un lavoratore che utilizzi, ad esempio, una fresa nella parte del velivolo impregnata dalluranio o ancora, nel caso di disastro aereo, laddove lincendio che si sviluppa non solo chimico ma anche radioattivo. Secondo il Professor Zucchetti gli studi in corso tendono a dimostrare che il rischio di accadimenti di questo genere minimo, ma evidenziano anche una pressoch totale carenza di informazioni. Nessuna autorit ha mai informato i vigili del fuoco in servizio presso gli aeroporti di questa eventualit. E i rischi, a quanto stabilisce la legge, grandi o piccoli che siano, devono essere oggetto di adeguata comunicazione. Per quanto riguarda i Balcani, di esplosioni, ovviamente non accidentali, ma dovute ai conflitti bellici in Serbia, in Kosovo e in Bosnia, ce ne sono state a migliaia. I proiettili al DU che hanno raggiunto il suolo, le fabbriche, i mezzi blindati sono moltissimi. Nella sola Sarajevo furono lanciati 500 missili Cruise e ogni missile conteneva 20 kg di U-238, pari a 1.000 ton.. Ora si tratta appunto di verificare tutti i danni, sia dovuto al DU che ad altri fattori, sia sui militari che sui civili. Per esempio i problemi per quelle popolazioni sono enormi e non solo connessi al DU. Sono state, e sono tuttora esposte a materiali inquinanti rilasciati nellaria dalle industrie chimiche rase al suolo, dalle raffinerie distrutte; ad esempio la zona industriale di Pancevo121, che potremmo paragonare a Porto Marghera, stata polverizzata e il suo contenuto vaporizzato nellaria. Per rendersi conto di ci basta solo immaginare che cosa accadrebbe se un evento simile si abbattesse su Porto Marghera, che gi provoca diversi casi di carcinoma ogni anno. IL DU il tracciante morale per far emergere una catastrofe ecologica di immani proporzioni e che investe drammaticamente la popolazione serba, quella kosovara, quella bosniaca. Sempre a titolo esemplificativo il professor Zucchetti sottolinea i dati del comune di Pancevo, relativi al 2.000, sullinsorgenza di tumori tra la popolazione, parlano di 10.000 casi; lanno precedente al bombardamento erano 1.000. Uranio e non solo, Benzene122, Diossina123, Pcb ecc., veleni che hanno contaminato aria, acqua, suolo e sulla cui pericolosit mancata, anche in questo caso, linformazione.

Panevo (serbo: , ungherese: Pancsova, spesso citata in letteratura come Panczowa o Pancsowa) una citt e una municipalit del distretto del Banato meridionale nel sud-est della provincia autonoma della Vojvodina. il pi importante porto sul fiume Tamis. Il benzene un liquido volatile incolore dall'odore caratteristico. Dal punto di vista chimico, il benzene (talvolta indicato come Ph-H o -H) un idrocarburo aromatico monociclico avente formula bruta C6H6. La diossina (inglese dioxin), un composto organico eterociclico la cui struttura consta di un anello con quattro atomi di carbonio, insaturi, e due di ossigeno di formula bruta C4H4O2. 76
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E certamente vero che i militari inviati in missione nei Balcani non sapessero di essere esposti a questi rischi, ma indubbio che le autorit sapevano. Esistono decine e decine di documenti militari statunitensi che avvertivano sullutilizzo di questi materiali. Sempre secondo il professor Zucchetti lUranio contamina le matrici ambientali e si disperde nellaria per poi ricadere al suolo e depositarsi sul terreno, sulle verdure, sullerba di cui gli animali si nutrono, percola il terreno assieme alle precipitazioni atmosferiche, contamina le falde acquifere e, quindi, ritorna alluomo. Inalato o ingerito si comporta come molti altri metalli pesanti, passa attraverso i polmoni, i reni e arriva alle ossa dove viene assorbito e, continuando ad emettere radiazioni sul midollo spinale, provoca la leucemia124. Le statistiche Istat parlano di un caso ogni 100.000 giovani di et compresa tra i 25 ed i 28 anni. Sei casi ogni 50.000, quali quelli di cui oggi si discute, portano il rapporto a 1 ogni 10.000. E vero che questi giovani possono aver respirato del benzene o essere stati esposti ad altri agenti cancerogeni, ma la leucemia una firma del DU. Secondo lautorevole parere del Professor Zucchetti i rischi presenti e futuri sono notevoli e lo scenario che presenta tuttaltro che sereno, forse la Sindrome dei Balcani solo allinizio.

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La leucemia un termine con il quale si indica un insieme di malattie maligne, vari tipi di tumori caratterizzati dalla proliferazione neoplastica di una cellula staminale emopoietica. Col termine leucemia viene quindi comunemente indicato il tumore "del sangue". Le cellule staminali emopoietiche, che si trovano nel midollo osseo rosso, danno origine a due linee cellulari:

La linea mieloide, da cui originano i globuli rossi, alcuni tipi di globuli bianchi (granulociti e monociti) e le piastrine. La linea linfoide, da cui originano i linfociti (un altro tipo di globuli bianchi).

A seconda della linea cellulare verso cui evolve il clone leucemico si parla di leucemia mieloblastica (LM) o leucemia linfoblastica (LL). All'interno di queste due suddivisioni si fa un'altra importante distinzione basata sul decorso della malattia: distinguiamo pertanto leucemie acute e leucemie croniche. Il quadro clinico della leucemia dovuto essenzialmente all'invasione del midollo da parte del clone neoplastico e alla conseguente distruzione delle cellule emopoietiche normali: il paziente affetto da leucemia sviluppa dunque anemia (per insufficiente produzione di globuli rossi), infezioni frequenti e gravi (per ridotta produzione di globuli bianchi) ed emorragia (per ridotta produzione di piastrine). La leucemia acuta non trattata ha una prognosi rapidamente infausta, ma risultati soddisfacenti sono stati raggiunti con la chemioterapia e l'eventuale trapianto di midollo osseo, tanto da raggiungere una guarigione in alcuni casi (leucemia linfatica acuta common del bambino) anche nell'80% dei pazienti. La leucemia cronica rappresenta invece quadri molto eterogenei, tanto che possibile che non influenzi nemmeno l'aspettativa di vita (leucemia linfatica cronica in stadio precoce).

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Per quanto riguarda i rapporti redatti dallUnep cui hanno partecipato esperti di vari paesi questi concludono che non stata rilevata una contaminazione significativa delle aree sottoposte a bombardamento con proiettili al DU, eccetto che nelle immediate vicinanze dei punti di rinvenimento dei proiettili stessi dove, comunque, non stata riscontrata contaminazione dellaria, dellacqua o delle piante; anche in tutte le altre misure effettuate in campioni dacqua e latte e in relazione a edifici e oggetti non stata riscontrata alcuna rilevazione. LUnep inoltre valuta che leventuale inalazione di polveri contaminate, non presenti rischi radiologici significativi, mentre si in presenza di un rischio chimico superiore ai livelli sanitari raccomandati a livello internazionale. In sintesi i rapporti Unep dicono: nessuna contaminazione significativa delle aree dove sono stati diretti i proiettili, eccetto i punti di impatto; non e stata evidenziata alcuna contaminazione di acqua, latte, edifici e oggetti; leventuale ingestione di polveri in seguito ad azioni effettuate nei punti di contaminazione non presenta rischi radiologici significativi, ma c un rischio chimico. Nei rapporti Unep fra laltro viene raccomandato di recuperare tutti i penetratori, di bonificare le zone, di sorvegliare la contaminazione ambientale, di utilizzare i bioindicatori125 per il controllo della contaminazione e di addestrare la popolazione sulle eventuali precauzioni da prendere. Il Prof. Zucchetti, tuttavia, ha affermato che nelle ricerche dellUnep non sarebbero stati usati appositi bioaccumulatori126, mediante i quali sarebbe possibile rilevare la presenza dellUranio impoverito anche a distanza di molto tempo dai bombardamenti. Inoltre, il fatto che le ricerche si siano concentrate esclusivamente su 11 dei 112 siti indicati, e che si siano trascurate le indagini compiute da esperti jugoslavi immediatamente dopo i bombardamenti (in base alle quali sarebbero stati riscontrati in Kosovo livelli eccessivi del pericoloso metallo) farebbe sorgere, secondo lo studioso, dubbi sulla sistematicit e completezza dellanalisi. In particolare, lo studio compiuto esclusivamente negli 11 siti non sarebbe attendibile, date le caratteristiche "a spot" della contaminazione da DU, in grado di polverizzarsi e diffondersi nellaria.

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Con il termine indicatore biologico (o bioindicatore) si intende una specie animale, pianta o fungo (vedi classificazione) particolarmente sensibile a cambiamenti apportati da fattori inquinanti all'ecosistema.

I bioaccumulatori sono particolari organismi dotati della capacit di assorbire dall'ambiente determinate sostanze per poi trattenerle all'interno dei propri tessuti senza eliminarle tramite processi metabolici. Proprio per le modalit di utilizzo si selezionano per questo scopo piante e animali estremamente resistenti agli inquinanti. L'utilit principale di questo tipo di organismi quella di bioindicatori.

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Il punto di vista del generale Fernando Trementini


Fernando Trementini nato a Roma il 25 gennaio 1944. Ha frequentato i corsi dellAccademia militare di Modena, della Scuola di Applicazione di Torino e del primo anno di stato maggiore a Civitavecchia. Arruolato nelle Forze Armate dal 1969 al 1995, attualmente nella posizione di ausiliario. Laureato in Scienze strategiche, autore di studi e pubblicazioni, esperto nella bonifica di mine e ordigni esplosivi, ex membro dellagenzia statunitense per lo sminamento umanitario, perito balistico presso il tribunale militare di Roma, capo delegazione degli esperti italiani, consulente e diretto responsabile di attivit tecnico operative del Genio in Pakistan, Kuwait, Somalia, Mozambico, Bosnia, oltre che consulente tecnico nel settore di bonifica umanitaria e per le problematiche di sicurezza di Intersos127, organizzazione umanitaria senza fini di lucro, che opera a favore delle popolazioni in pericolo, vittime di calamit naturali e conflitti armati. Riguardo alla sua attivit di sminamento in Kosovo sostiene che in questo territorio ci sia un forte inquinamento e che i rischi legati allutilizzo di proiettili al DU siano reali. Lo stesso Trementini ha ammesso di essersi imbattuto durante la sua attivit di sminamento (durata circa un decennio 1989 1999 dallIraq al Kosovo) in proiettili al DU e accusa i sistemi di bonifica, che non prevedono protezione per i soldati italiani. tratto da Uranio impoverito, un nemico troppe volte sottovalutato- Ottobre 2008 Gli ultimi conflitti combattuti nei Balcani, in Iraq e in Afghanistan sono stati caratterizzati dallimpiego di ordigni sempre pi potenti e sofisticati che stanno avendo pesanti ricadute anche sul piano ambientale e sanitario, con linquinamento chimico dellatmosfera e danni per coloro che si trovano ad operare nelle aree dove si sono svolte le operazioni. Il pericolo stato enfatizzato, a livello mediatico, dalluso di proietti ad Uranio impoverito (Depleted Uraniun DU) ai quali vengono attribuiti effetti radioattivi che sarebbero la causa di molti decessi tra il personale militare impiegato nelle zone di guerra. In realt, linquinamento ambientale di un territorio interessato da eventi bellici dovuto a quanto stato utilizzato sul campo di battaglia; quindi complesso e indotto da molteplici agenti, di cui il DU rappresenta una componente importante e spesso catalizzante. E essenzialmente un inquinamento di natura chimica, provocato dal concentramento di polveri di metalli (pesanti e non), quali piombo, rame, alluminio, tungsteno, mercurio e altri, e di residui di vernici e di sostanze plastiche non biodegradabili.

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Intersos: Organizzazione umanitaria per l'emergenza. 79

Se detti elementi interagiscono con altro materiale in grado di sviluppare in un tempo brevissimo (nanosecondi) temperature elevatissime (2.500-3.000C) coagulano128 in forma sferica. Un accumulo di sostanze altamente inquinanti anche conseguenza dei processi innescati allatto delleffettuazione di volate per la distruzione di mine o unexploded ordnance (UXO)129 per la bonifica di territori od altre attivit operative assimilabili. Allatto della detonazione, infatti, si producono polveri di metallo e di altre sostanze sicuramente tossiche, dovute alla trasformazione chimica dellesplosivo ed alla decomposizione del metallo dei detonatori, dei proiettili e delle altre sostanze presenti. Un accumulo di polveri di piombo, rame, fulminato di mercurio ed altri materiali si ha anche in prossimit delle posizioni dei tiratori durante le attivit addestrative tanto pi elevate quanto maggiore la densit delle sorgenti di fuoco e quanto minore la ventilazione del momento. Se in mezzo alle mine e agli UXO vengono inseriti residui altamente pirofili, come quelli contenenti DU, nel momento dellesplosione si verifica uno stress termico con trasformazione dei metalli in polveri di forma sferica, cos come avviene ed in concentrazione ben pi alta, quando un proietto a DU colpisce lobiettivo o impatta sul terreno, soprattutto se si tratta di oggetti ad elevata resistenza (veicoli o infrastrutture protette, manufatti in cemento armato, nonch strati rocciosi). Laltissima energia cinetica posseduta dal proietto e le caratteristiche fisiche del DU, pirofilo e di elevato peso specifico, generano un picco istantaneo di pressione e temperatura che decompone i metalli e le altre sostanze. Sono proprio le polveri, qualora ingerite o inalate da coloro che si trovano nelle immediate vicinanze dellarea dellesplosione, che inducono nellorganismo una tossicit chimica ad alta valenza. Lo smaltimento di queste sostanze dallorganismo avviene in tempi non sempre immediati, con le normali funzioni fisiologiche, e pertanto vengono coinvolte nel processo tossico tutte le parti del corpo umano biologicamente interessate. Secondo quanto riferito dalla letteratura medica, questa tossicit chimica pu generare neoplasie anche gravi a vescica, intestino e/o organi ad essi collegati, alla stregua di quanto provocato da altre sostanze chimiche inquinanti. Anche se il numero esatto non noto, certo che parecchi militari o ex militari, con una comune esperienza di servizio
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Coagulre: lat. COAGULRE da COGERE = CGERE addensare, stringere, composto di COM = CUM insieme e GERE spingere (v. Agire). Raccogliere insieme e condensare le particelle di certi liquidi, come latte, sangue, succo e simili. UXO: Ordigni inesplosi che, lasciati al suolo, costituiscono un potenziale pericolo anche molti anni dopo il loro utilizzo. 80
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in aree interessate dai conflitti citati, sono stati colpiti da patologie mediche rilevanti, con effetti diversi ma tutti comunque significativi. Non si conosce la ricaduta sulla popolazione civile residente anche se documenti ufficiali dellUniversit di Belgrado e statunitensi segnalano un notevole incremento percentuale di neoplasie, tutte simili, in persone provenienti da territori dove si sono svolte vicende belliche in cui risulta essere stato utilizzato munizionamento al DU. Infatti, prescindendo dalle polveri, non bisogna dimenticare che lUranio impoverito solubile in acqua e che parti di esso, eventualmente derivate da mancate esplosioni di munizionamento specifico, possono essere disperse nellambiente e nel tempo andare ad interagire con la catena alimentare innescando problemi che in questo caso sarebbero anche causati dalla emissione radioattiva, seppur modesta. Peraltro, le analisi effettuate hanno consentito di accertare la presenza, nellorganismo di una elevata percentuale di personale militare o ex militare colpito da gravi patologie, di particelle e polveri, anche in forma sferica, di metalli e sostanze che compongono un qualsiasi proiettile o che fanno parte degli elementi chimici caratteristici degli esplosivi, incendivi e polveri da lancio. Risulta anche che una larga percentuale delle persone affette dalle patologie citate fa parte od ha fatto parte di unit in possesso di particolari specializzazioni o ha svolto attivit assimilabili in uno stesso contesto operativo ed ambientale. Alcuni hanno partecipato a vaste attivit di bonifica in Bosnia e in Kosovo; molti hanno fatto parte delle aliquote di militari che per prime sono entrate in aree interessate da combattimenti ad elevata intensit, nel periodo immediatamente successivo alla fine delle ostilit. Essi potrebbero essere venuti in contatto con polveri inquinanti ancora attive e/o aver frequentato ambienti ad elevato tasso di inquinamento chimico. Anche se doveroso sottolineare che la stessa Scuola NBC interforze ha prodotto una documentazione operativa dettagliata, con la descrizione delle procedure che gli operatori e i militari in genere devono seguire nelle aree colpite da proietti al DU e che nel novembre 1999 venne diramato al contingente militare italiano in Kosovo un appropriato vademecum di comportamento, si deve rilevare che la campagna di informazione, sviluppata e in corso, sui possibili danni dellUranio impoverito mendace nei contenuti, fuorviante, offensiva nei confronti di chi ha subito danni fisici rilevanti, in alcuni casi anche irreversibili, e comunque oltraggiosa per chi nelle Forze Armate si impegnato per affermare la Pace nel mondo. Per quanto detto, sarebbe auspicabile lavvio di un processo conoscitivo teorico/sperimentale che consenta di arrivare a conclusioni condivisibili sul piano scientifico e operativo, da confrontare con le relazioni ministeriali gi agli atti, allo scopo di formulare un piano
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di misure ai fini sia della prevenzione e della cura sia del sostegno a coloro che sono stati colpiti dalle malattie e alle loro famiglie. A premessa di tutto, si dovrebbe procedere con una campionatura delle persone da esaminare e alla definizione dei rischi che lesposizione allinquinamento dovuto alla esplosione di ordigni di vario tipo e natura comporta. In conclusione, una ragionevole certezza potrebbe essere raggiunta sviluppando una analisi su un numero elevato di soggetti, scegliendo i campioni in modo mirato, dando priorit a coloro che nella loro carriera sono stati impiegati per prolungati periodi in attivit di bonifica, nelluso di sostanze esplosive e nella effettuazione di lezioni di tiro. Inoltre la campionatura non dovrebbe essere limitata ai soggetti che si sono ammalati per le patologie oggetto di indagini ma anche a coloro che sono stati soggetti allesposizione senza contrarre finora malattie o a chi incorso in patologie che potrebbero essere in qualche modo indotte da sostanze inquinanti quali le polveri di metalli e altre sostanze associate ad ordigni e materiali esplosivi. Sicuramente molto stato fatto da quando si iniziato ad affrontare il problema dei rischi ambientali nelle zone di guerra, per quanto riguarda sia il riconoscimento dei danni fisici subiti sia il monitoraggio clinico del personale a rischio. Tuttavia, non si ritengono sufficienti le iniziative avviate per garantire una sapiente prevenzione del problema a totale vantaggio delle persone e dello Stato, abbattendo i costi sociali derivanti da simili emergenze. Una prevenzione basata su una conoscenza derivata da riscontri oggettivi attuati su largo spettro ed attraverso prove incrociate, come delineato nel precedente paragrafo, potrebbe suggerire anche modesti ma esaustivi provvedimenti, quale quello di far indossare una mascherina anti polvere in occasione di attivit operative ed addestrative di soggetti a rischio.

Maresciallo Domenico Leggiero


Laureato in Scienze Politiche, elicotterista dellesercito con pi di 1.800 ore di volo, Domenico Leggiero stato anche delegato Cocer130 e segretario Cocer interforze. Nel corso della sua intensa carriera militare ha partecipato a molte missioni allestero per il controllo e la distruzione degli armamenti. Responsabile nazionale del settore Forze armate dellOsservatorio

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CoCeR: (COnsiglio CEntrale di Rappresentanza) : organo centrale, a carattere nazionale ed interforze, articolato in sezioni di Forza Armata o di Corpo Armato rappresenta unitariamente il personale dell'Esercito, della Marina, dell'Aeronautica, dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza); 82

tutela-diritti per il personale militare, forze di polizia e civili131. Attualmente si trova in congedo dalle Forze armate. LOsservatorio Militare132 si batte da anni per portare allo scoperto queste disgrazie e soprattutto per denunciare lomert del ministero della Difesa, degli Stati maggiori delle Forze armate. Il loro disinteresse, le loro manovre per cercare di negare levidenza dei fatti. Intervistato pi volte nel corso degli ultimi anni in merito alla questione dellUranio impoverito, Leggiero non ha mai fatto mistero delle sue convinzioni. Convinzioni che gli sono costate care anche a livello professionale. Il maresciallo attualmente si trova infatti in congedo dalle forze armate, congedo solo apparentemente volontario visto che in realt tale scelta stata resa indispensabile a causa delle ripercussioni subite per la sua attivit con lOsservatorio Militare. Quando si parla di questo materiale chiaro che si tocca uno degli argomenti pi delicati, pericolosi ma soprattutto scomodi, degli ultimi anni. LItalia non poteva non sapere e ignorare la lunga e copiosa documentazione legislativa che definisce luranio un elemento tossico e dannoso. Semplicemente era opportuno non parlare e quindi non agire, nellinteresse di quei poteri forti che temevano il diffondersi di un argomento cos scottante: le lobby delle armi e il potere politico, che ha autorizzato certe missioni internazionali senza tutelare i soldati. Secondo Leggiero molti conoscevano i rischi portati dallutilizzo di questo materiale ma ne hanno sottovalutato le conseguenze, pensando che la ricaduta potesse essere minore. Quando i giornali cominciarono a riportare le notizie di soldati ammalati, verso il settembre del 2000 e un anno dopo la morte del primo soldato, Salvatore Vacca, quasi tutti i politici italiani sostenevano che chi era stato in Bosnia non poteva essersi ammalato a causa delluranio impoverito, perch questo materiale era stato utilizzato solo in Kosovo. Cos si esprime Leggiero in unintervista del 24 gennaio 2005, pubblicata da Stefania Divertito nel libro Uranio, il nemico invisibile, infinito edizioni, 2005.

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Osservatorio tutela-diritti per il personale militare, forze di polizia e civili: Pi comunemente chiamato Osservatorio Militare

LOSSERVATORIO e' un Comitato di studio, ricerca e individuazione delle possibili soluzioni alle problematiche afferenti alla tutela ed il riconoscimento dei diritti, costituzionalmente protetti, del personale delle Forze Armate e Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare nonch della societ civile nella parte inerente la sicurezza dei singoli cittadini. I Sig.ri Cosimo TARTAGLIA, Domenico LEGGIERO, Filippo BELLANTONE, Raffaele TARTAGLIA sono i soci fondatori. Il Comitato ha sede in ROMA alla Via del Porto fluviale n. 9.

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Il problema non lacquisto delle misure precauzionali. Ma si trattava di ammettere che si stava per affrontare una guerra diversa dalle altre. Informando correttamente i nostri soldati, si sarebbe implicitamente ammesso che in Bosnia era stata condotta una guerra diversa, guerra che noi avevamo ospitato direttamente nelle nostre basi, perch non dobbiamo dimenticare i collegamenti tv da Aviano con gli A-10 che partivano in lontananza, aerei con testate tossiche e pericolose, innanzitutto per i civili che dovevano vivere sotto le bombe. Noi come osservatorio abbiamo tutti i documenti che attestano quanto sto dicendo. La sua battaglia, che dura ormai da anni, nasce dalla voglia di dare aiuto a tutti quei soldati che, una volta tornati da missioni internazionali, si trovano a dover combattere con la malattia. Per questi uomini lOsservatorio Militare diventa quindi il punto di riferimento per avere tutela giuridica, sanitaria e morale.

Lua Sepe, un soldato


Il caporal maggiore Sepe Luca part da Cardito, provincia di Napoli, nellottobre del 1999. Destinazione Kosovo, dove il suo reggimento ha girato un po tutta la zona bombardata. Lelenco dei luoghi con quello delle mappe fornite dalla NATO dove, secondo fonti ufficiali, sono state sganciate nella primavera del 1999, qualche mese prima dellarrivo dei nostri soldati, 30.100 ordigni con uranio impoverito. Il lavoro del reggimento consisteva nel rimuovere le antenne danneggiate e sostituirle con quelle nuove. Ma non soltanto le antenne, rimuovevano i pezzi frantumati anche di case, per poi installare un nuovo ponte di comunicazione. Ogni volta che ha potuto, Luca ha raccontato la sua storia ai mezzi di informazione. Il quotidiano Metro gli dedic una pagina intera, Striscia la Notizia lo intervist, con accanto il padre nella sua casa di Cardito. Molti giornalisti sono diventati suoi amici. Ovunque si trovasse, rispondeva al cellulare e raccontava, fornendo dettagli, date, fatti, nomi, situazioni. Ha raccontato Luca133: Durante gli interventi in Kosovo non avevamo alcun tipo di protezione. Mascherine, guanti, tute. Sulla carta avevamo a disposizione questi dispositivi di sicurezza ma di fatto non li indossavamo e nessuno ci obbligava a farlo. Daltro canto non sapevamo assolutamente nulla delluranio impoverito.
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Tratto da: Uranio. Il nemico invisibile, Stefania Divertito, Infinito, 2005 84

Poi arrivarono gli americani Indossavano tute e maschere speciali mai viste prima io feci rapporto al mio comandante ma lui mi rispose di non farci caso, che erano tutte americanate. Luca scopr di essere ammalato pochi mesi dopo il suo ritorno dalla missione, verso dicembre 1999. Era debole e aveva una tosse molto forte. Allinfermeria della caserma militare di Milano gli avevano diagnosticato una faringite. Seguirono altre visite e altre diagnosi: bronchite, laringite. Nel frattempo, siamo nel marzo del 2000, cominci ad avere anche la febbre molto alta. Di sua iniziativa and allora allospedale Borgomeo del capoluogo lombardo e qui, in completa solitudine, dovette sentire per la prima volta quella diagnosi: una macchia scura al polmone destro. Una specie di palla, gli dissero i medici. Luca prese il primo treno per Napoli. Venne ricoverato e rest in un reparto per tutta estate. Aveva la febbre altissima, dimagriva a vista docchio e per calmare la sua sensazione di freddo dovevano coprirlo con quattro coperte. A prima vista la malattia di Luca sembrava dovuta a uno di quei virus che si possono contrarre allestero. A un certo punto, per, suo padre insistette affinch suo figlio fosse portato al Cardarelli. Solo in quel momento il suo quadro clinico divenne chiaro: linfoma di Hodgkin, quarto stadio, stadio B134. La massa tumorale di Luca stata sottoposta a una scansione con unindagine di microscopia elettronica l11 dicembre 2002 dalla dott. Antonietta Morena Gatti. Nei tessuti di Luca cerano dei detriti in particolare nano particelle diverse intimamente connesse col tessuto. Fosforo, ferro, cromo, calcio con presenza di silicio e alluminio. Le stesse particelle che saranno ritrovate nei tessuti e nello sperma di altri militari. Tre anni spesi negli ospedali o a casa, a letto. Tre anni divisi tra ematologi e oncologi. Il suo curriculum in questi anni era contraddistinto da una serie di ricoveri e convalescenze a casa. Luca aveva provato tutto, anche lintervento con le cellule staminali. A un certo punto sembrava che fosse guarito. Arriv a una conferenza stampa a Roma con i genitori e la fidanzata sulle sue gambe. Era pi forte ma il sorriso non nascondeva le smorfie del dolore. Poi la leucemia torn pi aggressiva di prima. Il 13 luglio 2004 Luca Sepe muore. Prima di morire lasci una memoria, contenuta nel ricorso al Tribunale Amministrativo regionale del Lazio istruito dallo Studio Legale Tartaglia135, che sta

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Vedi cap. 4 par 4.1 Il linfoma di Hodgkin 85

seguendo i ricorsi di una trentina di ragazzi, al fine di ottenere il risarcimento del danno iure proprio et iure successionis, cio per s e per i familiari. La scrisse lui, di suo pugno136: Partito per Milano e sbarcato in macedonia, localit Scopje, destinazione Pe, qui sono rimasto per circa un mese, svolgendo lavori di vigilanza armata sul territorio, in tutte le ore, con lausilio anche di mezzi militari, in territori vastissimi bombardati dagli americani. Ricordo che in quel tempo circolava gi la voce secondo la quale bisognava indossare un abbigliamento adeguato per operare in quelle zone, altrimenti si sarebbe rischiato di ammalarsi. Quindi, chiesi subito ai miei superiori se tutto ci era vero: mi risposero che quello che si diceva era frutto della fantasia umana e che non vi era alcun riscontro scientifico; e allora chiesi come mai gli altri eserciti indossavano tute speciali fino a coprire interamente il loro corpo? Mi risposero che erano esibizionisti e fanatici! Quindi, continuai la mia missione confortato dalle affermazioni tranquillizzanti dei miei superiori, operando in quasi tutto il Kosovo, svolgendo sempre lavori ad alto rischio per la mia salute: es. respirando fumo e polveri di ogni tipo, calpestando terreni bombardati presumibilmente contaminati da sostanze molto nocive per gli esseri umani; rimuovendo relitti bellici e non bellici sempre bombardati, cercando sempre e comunque di ripristinare condizioni di normalit, ivi comprese le rimozioni e le inumazioni di cadaveri in fosse comuni. Sempre comandato dai miei superiori ho fatto tutto quello che al momento mi veniva richiesto e che fosse utile agli altri, concludendo la mia missione di pace in terra straniera con la consapevolezza di aver fatto un buon lavoro per il prossimo che probabilmente non conoscer mai.. Quindi, sono tornato a Milano molto stanco ma felice per quel poco di me che ho potuto offrire agli altri. Dopo qualche giorno ho chiesto visita medica perch ero febbricitante e con tosse stizzosa, e sulle prime gli ufficiali medici mi dissero che non ero affetto da nessuna patologia seria e che in pochi giorni sarei tornato in buona salute come prima, e invece da quel giorno non sono stato mai pi bene come prima, perch dopo decine e decine di ricoveri,e a distanza di quattro anni ho effettuato molteplici terapie anche molto invasive e devastanti per il mio organismo; mi sono trovato un brutto tumore che ha cancellato forse per sempre il sorriso e la gioia di vivere dal mio
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Studio Legale Tartaglia: studio legale molto apprezzato, sito in Roma, Via delle Medaglie DOro 266. L'avvocato Angelo Fiore Tartaglia, autorevole conoscitore del diritto militare, il legale delle parti lese interessate in merito alla questione dellUranio impoverito. Il maiuscolo proprio dellautore della lettera. 86

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volto e di tutti quelli che mi vogliono bene. E tutto successo e succeder ancora a un ragazzo di soli 28 anni. Questo un piccolo racconto di un soldato italiano che malgrado le sofferenze derivanti dalla malattia che molto probabilmente non andr mai pi via, crede ancora nella fratellanza fra gli uomini e la libert di tutti, nonostante egli stesso sia rimasto vittima dellincoscienza e dellindifferenza umana. Con Amore, Luca Sepe

Il soldato Valery Melis137


Quella di Valery non una storia come le altre poich, a differenza di altri ragazzi, ha vissuto in prima persona i bombardamenti: si trovava in Kosovo, dal 20 marzo 1999 al 4 giugno di quello stesso anno, mentre la NATO sganciava sulla regione 31.000 proiettili con Uranio impoverito. Sentiva i rumori e le deflagrazioni138 dei bombardamenti e stava in giro, in mezzo alla gente, tra la polvere, senza mascherine n guanti. Partito da Cagliari, sua citt natale, aveva seguito laddestramento a Cassino per tre mesi nellottobre del 96, poi a Caserta e con l8 reggimento bersaglieri era partito per la prima missione, in Albania, il 15 giugno 1997, restandoci per circa un mese, fino al 25 luglio. Poi, due anni dopo, part per la seconda missione, in Kosovo. Subito dopo lestate del 1999, al ritorno dalla missione, Valery lesse sui giornali la storia di Salvatore Vacca, il primo soldato sardo ammalatosi e morto per linfoma dopo essere tornato dalla Bosnia, e per la prima volta anche lui sent parlare di Uranio impoverito. Racconta la madre:

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Tratto da: Uranio. Il nemico invisibile, Stefania Divertito, Infinito, 2005. Una deflagrazione (Lat: de + flagrare, "incenerire") un termine tecnico che descrive una combustione

subsonica, che usualmente si propaga tramite conduttivit termica (materiale caldo, in combustione, che riscalda uno strato adiacente di materiale freddo, facendolo infiammare). La deflagrazione caratterizzata da una grande diminuzione della densit del gas a valle dell'onda d'urto e da una leggera caduta di pressione. La maggior parte del "fuoco" nella vita di tutti i giorni, dalle fiamme alle esplosioni, tecnicamente una deflagrazione. La deflagrazione differisce dalla detonazione per il suo campo di velocit, a monte dell'esplosione, di tipo supersonico e si propaga attraverso compressione da collisione violenta. 87

In quel periodo mio figlio era sempre stanco, aveva una tosse insistente e una strana febbre che si manifestava di sera. Nel frattempo Valery aveva seguito un corso ad Aosta, era diventato effettivo ed era stato assegnato al corpo degli alpini a Cuneo. Qui si era fatto visitare in infermeria ma non gli avevano diagnosticato altro che una tracheite. Tornato a Cagliari, dopo un ricovero di venti giorni e molti esami specialistici la diagnosi si fece pi seria: linfoma di Hodgkin. Seguirono otto mesi di chemioterapia e tre di radioterapia. Il male sembr vinto e per un anno la malattia si arrest. Nel 2001 Valery stava meglio, era sereno e carico di speranza. Poi, nel febbraio 2002, la prima ricaduta. Questa volta venne ricoverato allIstituto tumori di Milano, ricominci le chemioterapie e si sottopose anche allautotrapianto di cellule staminali. Tutto sembrava essere andato per il meglio. Il male era nuovamente vinto e per Natale il giovane torn a casa dalla sua famiglia. Pochi mesi di tregua e, nel febbraio 2003 la seconda ed ultima ricaduta. Valery torn a Milano, sempre pi debole e debilitato. Venne sottoposto a trapianto del midollo. In un primo momento le cose sembravano andare per il meglio, ma poi il quadro clinico peggior. La pressione arteriosa era alle stelle, incontrollabile; reni e polmoni erano ora compromessi, fu necessario cominciare la dialisi e lemolisi. A gennaio del 2004 torn a casa. Ormai non cera pi nulla da fare. Era immobile a letto e aveva bisogno di ossigeno. Il 4 febbraio 2004, in seguito a unischemia acuta, il primo caporal maggiore Valery Melis muore. Il 16 maggio avrebbe compiuto 27 anni. Durante uno dei suoi ricoveri allIstituto tumori di Milano gli fu suggerito di conservare lo sperma nel caso in cui le chemioterapie lo avessero reso sterile. Grazie a quel gesto stato possibile per la dottoressa Antonietta Gatti di Modena esaminare liquidi e tessuti del ragazzo. Anche in questo caso il laboratorio modenese ha trovato corpi estranei di leghe chimiche nuove: solfato di bario, antimonio e leghe di nano particelle non biocompatibili. In uno dei suoi tanti ricoveri ospedalieri Valery Melis confid alla madre: Se luranio a ucciderci voglio sapere chi ci ha mandati allo sbaraglio. Se luranio pericoloso voglio sapere perch in Bosnia non avevamo strumenti di prevenzione. Se luranio pericoloso voglio sapere perch lItalia non lo sapeva. Sempre ammesso che lItalia non lo sapeva. Valery, fino al giorno della sua morte, non ha ricevuto alcuna risposta.
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Bambini deformi a Fallujah di Maria Estela del Sagrario Montero Garcia139


Bambini deformi o affetti da gravi forme di tumore. E leredit della guerra a Falluja140, la citt irachena dove nel 2004 si scaten la devastante violenza militare degli Usa, che colpirono anche la popolazione civile col micidiale fosforo bianco. Le giovani donne di Falluja in Iraq hanno paura di avere figli a causa del numero crescente di bambini venuti al mondo con grottesche deformazioni: con due teste, un occhio sulla fronte, con le scale141 sul corpo o con arti mancanti. Inoltre, i bambini, sempre pi frequentemente vengono colpiti da orribili tumori e leucemie. Lemergenza-tumori a Falluja ora documentata dal quotidiano britannico The Guardian e da documentari televisivi mandati in onda nel Regno Unito dallemittente televisiva SKY il 1 settembre 2009 e nel giugno 2008: neurologi e ostetrici denunciano la continuit della strage, in una citt dove non ha precedenti il fenomeno dei bambini che nascono gi malati di tumore o con gravissime malformazioni, conseguenza del bombardamento e delle spaventose condizioni imposte dalla guerra. lo studio dimostra che a Falluja le anomalie sono 15 volte pi frequenti rispetto al normale. Il giornale inglese ha chiesto alla pediatra Samira Abdul Ghani di monitorare con attenzione il fenomeno per tre settimane: nel solo ospedale centrale della citt, in quel periodo sono nati 37 bambini con gravi anomalie. Altri medici interpellati sono prudenti nel collegare il drammatico problema con luso di armi non convenzionali: a minacciare la salute dei piccoli concorrono anche fattori come linquinamento atmosferico, le radiazioni, prodotti chimici o medicine assunte in gravidanza e malnutrizione, oltre allo stato psicologico della madre.

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Maria Estela del Sagrario Montero Garcia, giornalista e professoressa di origini argentine, vive in Italia dal 2007. Attualmente risiede a Rovato (BS) e insegna privatamente Lingua Spagnola.

Situata sullEufrate a 70 chilometri da Baghdad, lorigine di Falluja risale ai tempi di Babilonia. Accanto alle 200 moschee, la citt ospit per secoli una importante accademia ebraica. Ancora nel 2003, la popolazione era di 350.000 abitanti, che ora si sono ridotti a 200.000. Sei edifici su dieci sono danneggiati, il 20 per cento rasi al suolo. Macerie e veleni, terrore e disperazione. Distrutte anche 60 moschee, cuore religioso dellex roccaforte sunnita della resistenza irachena.
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scale: qui lautrice intende piaghe, grinze. 89

Il biologo Mohammad Tareq al-Deralji, direttore di un centro studi su Falluja, una ONG142 nata nel 2005 dopo i bombardamenti sulla citt ribelle, in una conferenza stampa a Strasburgo rifer che: testimoni hanno visto una pioggia di sostanze incendiarie di vari colori che quando colpivano bruciavano le persone. E anche quelli che non erano colpiti avevano difficolt a respirare. Ho sentito io lordine di fare attenzione perch veniva usato il fosforo bianco su Fallujah. Nel gergo militare viene chiamato Willy Pete. Il fosforo brucia i corpi, addirittura li scioglie fino alle ossa, dice Jeff Englehart, veterano della guerra in Iraq, a Sigfrido Ranucci, inviato del canale all news della Rai nellinchiesta diretta da Maurizio Torrealta. Ho visto i corpi bruciati di donne e bambini, aggiunge lex militare statunitense: Il fosforo esplode e forma una nuvola, chi si trova nel raggio di 150 metri spacciato Nel settembre 2009 il Falluja General Hospital ospitava 170 bambini, il 24% dei quali sono morti nei primi sette giorni, e uno stupefacente 75% delle morti infantili sono state causate da deformazioni. Questo pu essere confrontato con i dati di agosto 2002. Su un campione di 530 neonati solo 6 sono morti nei primi sette giorni e 1 decesso stato segnalato come causato da un difetto di nascita. I medici di Falluja hanno fortemente sottolineato non solo il verificarsi di un numero senza precedenti di parti prematuri e neonati con gravi di difetti alla nascita, ma anche il fatto che tali casi sono anche aumentati in modo significativo dopo il 2003. Ma il dato pi allarmante fornito dai medici di Falluja che:

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Un'Organizzazione Non Governativa, in sigla ONG, una organizzazione indipendente dai governi e dalle loro politiche. Generalmente, anche se non sempre, si tratta di organizzazioni non aventi fini di lucro (non profit) che ottengono almeno una parte significativa dei loro introiti da fonti private, per lo pi donazioni. Nel mondo anglosassone vengono spesso identificate con la sigla PVO (di private voluntary organizations), preferita a NGO (sigla di non-governmental organization).

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"Un numero sempre pi significativo di bambini che sopravvivono inizia a sviluppare gravi disabilit in una fase successiva. L'uso di determinate armi ha un impatto tremendo. LIraq diventer un paese in cui meglio evitare gravidanze e nuove nascite. Frattanto, un gruppo di funzionari iracheni e britannici, che include lex ministro per gli affari femminili iracheno Nawal Majeed al-Sammarai, ha sottoscritto una petizione indirizzata allAssemblea generale dellOnu, per chiedere che una commissione indipendente che faccia luce sulla vicenda di Falluja, e individui eventuali misure da prendere.

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Conclusione
Come chiaramente emerso nelle pagine precedenti largomento affrontato in questo elaborato risulta essere molto pi intricato e controverso di quanto si possa pensare. Inoltre, le fonti in nostro possesso non permettono di fare completa chiarezza sulla reale situazione venutasi a creare nellultimo decennio. E innegabile notare come sia mancata e manchi tuttora uninformazione puntuale, seria e scientificamente corretta sull'argomento. A ci contribuiscono un po tutti: il "management" politico, i " mass media" e soprattutto i fortissimi interessi che sottostanno alla produzione e allimpiego di armi allUranio impoverito (DU). E come se sulla questione dellUranio impoverito, tanto seguita e dibattuta intorno agli anni 2000-2001, sia calato un velo di omert, un silenzio di comodo voluto da qualcuno con precisi interessi da salvaguardare. Diversi elementi mi inducono a ritenere che il DU possa rivelarsi altamente nocivo per la salute; la sua pericolosit viene per sovente sottovalutata, vuoi a causa delle oggettive difficolt che si riscontrano nel tentativo di determinare sperimentalmente la presenza del metallo, vuoi anche ad una serie di logiche di mercato per le quali luso del DU risulta essere estremamente favorevole agli interessi dellindustria bellica. Per cui, invece di andare a studiare e ad approfondire scientificamente certe tematiche, si cerca di creare una barriera oltre la quale impossibile indagare, forse a causa della quale intere popolazioni rischiano, in un futuro ormai non troppo lontano, di trovarsi a dover fronteggiare problemi e malattie ancor peggiori della guerra. Se pensiamo ai recenti interventi militari in Afghanistan ed in Iraq (II Guerra del Golfo), ci rendiamo conto che invece di progredire nella messa al bando di certi tipi di armi, stiamo inesorabilmente tornando indietro, verso uno stato di perenne conflitto. E, come si sa, per lottare servono le armi. Allepoca del Kosovo, si era aperto un vivace e proficuo dibattito intorno allutilizzo di armamenti contenenti Uranio impoverito; sono passati ormai diversi anni e tutto tace. Sembra quasi che il problema non esista pi. Anche lIraq di oggi, ancora una volta in guerra, ci d un esempio di come il silenzio sullimpiego di armi al DU continui. Come si visto risulta impossibile ammettere lesistenza di una correlazione diretta fra lesposizione alle radiazioni da DU e il manifestarsi di patologie tumorali nel personale militare come nei civili presenti nelle zone a rischio. Ritengo, tuttavia, importante ribadire che il DU ha una
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rilevanza sanitaria non trascurabile nel caso di esposizione interna, attraverso lingestione, linalazione o lincorporazione attraverso ferite. LIraq (1991), la Bosnia (1994-1995), il Kosovo (1999), la Serbia e il Montenegro (1999), lAfghanistan (2001) e poi ancora lIraq (2003), sono solo alcuni dei teatri in cui sappiamo sia stato fatto largo uso di armi al DU; quasi 15 anni di pressoch possibili ininterrotte contaminazioni. Per non parlare poi di altri Stati che possiedono queste armi e che non sono certo tra i pi pacifici (vedi Israele, Pakistan , Turchia ecc.); stati dove spesso ci sono conflitti interni o con i vicini e dove altrettanto spesso si ricorre alluso della forza per risolverli. Anche in questi territori quindi c pericolo che la popolazione e lambiente paghino prezzi troppo alti e duraturi nel tempo, quali appunto gli effetti del DU. Senza tener conto poi, di quanti paesi potrebbero in questi anni aver dotato i propri arsenali di armi allUranio impoverito. E perci preoccupante constatare come il problema non sia circoscritto solo ai luoghi in cui si sono svolti i conflitti pi recenti, ma sia ormai a livello mondiale. Se ripensiamo a tutti i possibili rischi ed effetti legati al DU visti nei capitoli precedenti, a livello globale la situazione veramente inquietante: pensiamo solo a quante vittime dirette o indirette legate al DU potrebbero esserci nei prossimi anni; pensiamo a che degrado ha raggiunto e raggiunger lambiente nei siti colpiti con proiettili al DU; pensiamo a quanti conflitti sono ancora in corso e a quanti ce ne saranno in futuroInsomma: le previsioni non sono certo tranquillizzanti. Penso che il quadro emergente da queste pagine sia sufficiente per dare al lettore una visione generale del problema e possa rappresentare unutile base su cui formulare alcune considerazioni conclusive. Le armi al DU rappresentano certamente un micidiale mezzo di distruzione. Il DU pericoloso e dannoso sia chimicamente che radiologicamente se ingerito o inalato. Le ricerche e le analisi effettuate nei territori colpiti da proiettili al DU, dimostrano che la presenza di DU difficile da determinare sperimentalmente. Dagli esami effettuati sui militari e sui territori colpiti, per iniziativa del governo italiano (commissione Mandelli) e allestero da Organismi internazionali (Unep Balkan Task Force e varie commissioni di studio sullIraq) non stata individuata una correlazione diretta tra DU e forme tumorali. La stessa dott.ssa Antonietta Morena Gatti ha ammesso che nei campioni di biopsie e di autopsie dei soldati esaminati da lei e dal suo team di esperti non sono mai state trovate effettive tracce di Uranio. Tuttavia assolutamente lecito attendersi linsorgenza di tumori da DU sia nella popolazione civile che nei militari.

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Gli effetti provocati dallUranio impoverito sulluomo saranno pi chiari e visibili con il passare degli anni. A partire dal 1991 il DU stato ampiamente impiegato in scenari di guerra nonostante i provvedimenti internazionali che lo proibiscono; perci le autorit militari e politiche, nel nostro caso italiane, non potevano non essere a conoscenza di tutto ci.

Gli organi di informazione, per quanto riguarda il dibattito sul DU, sono intervenuti tardi e con notizie troppo frammentarie e superficiali generando allarmismi; a tutto ci si aggiunge il totale silenzio di oggi, nonostante ci siano ancora conflitti in atto.

Gli interessi economici e politici delle grandi potenze hanno ormai il sopravvento su qualsiasi altro tipo di valore al punto di arrivare a distruggere e danneggiare lambiente e le popolazioni che lo abitano.

Nonostante i casi continuino ad aumentare, le persone decedute e quelle ammalate, sia tra la popolazione civile che militare, sono state ampiamente e per lungo tempo trascurate. Le guerre del nuovo millennio sono sempre pi tra contendenti di forza impari ed oltre a provocare danni immediati, catastrofi ambientali e sconvolgimenti di popolazioni, gli effetti maggiori si avranno, forse, nel lungo periodo.

A fronte anche dei pi recenti eventi iracheni, evidente che le norme di Diritto Internazionale non vengono rispettate e che Organismi Internazionali quali le Nazioni Unite sono sistematicamente assoggettate agli interessi di pochi Stati- nazione.

Nei casi balcanico, iracheno, afgano ecc. i diritti alla salute, a vivere in un ambiente sano, alla libert e allinformazione sono stati calpestati in nome di interessi economici e politici di pochi. Appurato che le armi allUranio impoverito non sono armi convenzionali in quanto armi

radioattive il cui uso ha conseguenze altamente tossiche, innegabile che tutte le leggi internazionali sulla guerra pongono dei limiti all'uso della violenza ai combattenti e vietano l'uso di armi crudeli ed indiscriminate. Cos recita il codice di diritto internazionale di guerra di Ginevra: Chiunque uccide un minuto dopo la cessazione delle ostilit , sapendo che le ostilit sono cessate, un assassino. Lo dice la Convenzione di Ginevra: luranio impoverito che miete vittime nei Balcani cos come in Iraq e tra i nostri soldati dopo la cessazione della guerra, un assassino.

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Di conseguenza, le armi al DU violano la legge internazionale a causa della loro crudelt intrinseca e degli effetti mortali non confinabili nel tempo e nello spazio: infatti minacciano la popolazione civile ora e per le generazioni a venire. Pertanto queste armi e i loro usi andrebbero banditi. Nei circa dieci anni in cui sul tappeto la vicenda dell'uranio impoverito sempre stata negata l'esistenza di una connessione tra Uranio impoverito e tumori. Nel dicembre 2008 avviene per un fatto storico e, sotto certi aspetti, decisamente significativo. Per la prima volta in dieci anni di battaglie legali e accese discussioni il Ministero della Difesa, nella persona del Ministro Ignazio La Russa143, riconosce che la causa di tante dolorose vicende l'Uranio impoverito e stanzia 30 milioni di euro per i risarcimenti. Fino a quel momento era stato asserito che tumori e altre gravi malattie erano dovute a cause come l'inquinamento bellico, lo stress da combattimento o simili. "Occorreva prevenire". Queste le parole pronunciate dal Ministro stesso e rese pubbliche da Falco Accame, presidente dell L'Anavafaf144, in unintevista pubblicata sul sito internet http://www.forzearmate.eu in quello stesso mese di dicembre145. Ancora pi recentemente, il 1 dicembre 2009, con una sentenza del Tribunale civile di Roma146, il Ministero della Difesa viene condannato al risarcimento con 1,4 milioni di euro ai familiari di un militare della Provincia di Lecce, scomparso nel 2005, a soli 26 anni, dopo diverse missioni in Kosovo, teatro dal quale era rientrato nel 2003. Questi eventi sono la dimostrazione del fatto che, nonostante le numerose incertezze e i mille dubbi in merito alle reali responsabilit dellUranio impoverito, il problema esiste seriamente. Sia colpa dellUranio o di altre sostanze ad esso collegate, la nocivit di questi materiali stata ormai sperimentata, dimostrata e legalmente punita.

Ignazio Benito Maria La Russa (Patern, 18 luglio 1947) un politico italiano, attuale ministro della Difesa.
144

143

L'Anavafaf: Associazione Nazionale Assistenza Vittime Arruolate nelle Forze Armate e Famiglie dei Caduti), nata nel 1983 con lintento di tutelare, prevenire e limitare il numero dei morti nelle forze armate in tempo di pace

145

Roma, 26 dic. 2008 (Apcom). http://www.forzearmate.eu Sentenza 10413/09 depositata presso il Tribunale civile di Roma il 1 dicembre 2009. 95

146

Ritengo sia quindi opportuno che possibili rischi derivanti dallutilizzo di DU vengano messi maggiormente in evidenza per mezzo di unimponente e massiccia campagna di sensibilizzazione pubblica, rivolta soprattutto alle popolazioni, ai soldati e al personale a rischio. Perch sia possibile nel futuro vedere dei cambiamenti veramente significativi, una delle chiavi di volta rappresentata sicuramente dalla gestione delle informazioni. L'informazione dovr essere obbiettiva, dovr contare su un solido apparato di riferimento tecnico scientifico, dovr poter aver accesso a tutti i dati disponibili, dovr essere libera e soprattutto coraggiosa e capace di prendere posizioni forti e, se necessario, impopolari; ma sicuramente giuste e necessarie per la salvaguardia del genere umano e dellambiente in cui vive. Per contenere i danni provocati dallimpiego di Uranio impoverito occorrerebbe insomma uno sforzo di maggior chiarezza e trasparenza da parte di tutte le istituzioni coinvolte, non solo italiane ma anche a livello internazionale.

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TABELLE E MAPPE (APPENDICE)

Tab. 5 - Quadro generale sullUranio Impoverito

97

Fig. 1 - Propriet penetranti delle particelle radioattive.

Fig. 2 - Effetti deterministici delle radiazioni ionizzanti in rapporto alla loro quantit assorbita

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Fig. 3 - La catena di decadimento dell'U-238, tutti gli isotopi descritti sono radioattivi, tranne il Piombo-206 che stabile; alcuni lo sono molto pi del prodotto di partenza, e sono sempre presenti in tracce insieme all'U-238.

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Fig. 4 - Catena di decadimento radioattivo dellU-238.

Fig. 5 - Schema della distribuzione chemiobiocinetica nelluomo di Uranio assunto durante esposizione inalatoria o per ingestione, dai polmoni lUranio pu essere esalato o passare nel sangue, nei Linfonodi e nellintestino e da qui essere secreto; da sangue lUranio pu passare nei reni, nel fegato, nelle ossa e nei muscoli e infine dai reni pu trovarsi nelle urine.

100

Mappa 1 - Particolare dei siti colpiti in Bosnia da proiettili al DU.

Mappa 2 - Siti in Kosovo colpiti proiettili al DU, mappa fornita dalla Nato.

101

Fig. 6 - Cartina del Kosovo con siti colpiti

da proiettili al DU. Le aree contraddistinte sulla mappa indicano una posizione in cui uno o pi aerei hanno attaccato; le marcature non sono precise: esse non esprimono punti precisi, bens aree di incertezza; la fonte dei dati riportati nella cartina consiste nel "debriefing" ovvero nei rapporti postmissione dei piloti dopo l'ingaggio di una procedura di puntamento chiamata "Flex".

Mappa 3 - Siti bombardati in Kosovo con proiettili al DU (i punti rossi indicano i i luoghi e il loro diametro proporzionale al numero di proiettili sparati). http://www.peacelink.it

102

Tab 6 - Elenco dei siti in Kosovo bombardati con uranio impoverito dalla Nato
sito data coordinate UTM proiettili riquadro 110 150 250 200 210 400 500 100 200 200 700 150 65 110 570 170 300 90 210 320 200 130 90 170 120 120 300 150 170 100 200 300 50 90 kfor 50 29/05/99 34TEN178432 51 29/05/99 34TDM695654 52 29/05/99 34TEM335844 53 29/05/99 34TDM580994 54 29/05/99 34TDM659950 55 29/05/99 34TCM01479634 56 29/05/99 34TEM335844 57 30/05/99 34TEM1691 58 30/05/99 34TCM01479634 59 31/05/99 34TDM54938 60 31/05/99 34TDM6573 61 01/06/99 422550N0202630E 62 01/06/99 34TDM663705 63 01/06/99 34TDM597858 64 01/06/99 34TDM782603 65 01/06/99 34TEM625882 66 02/06/99 34TDM728675 67 02/06/99 34TDM728675 68 02/06/99 34TDM5892 69 02/06/99 34TDM743720 70 02/06/99 34TDM503893 71 02/06/99 34TDN387039 72 02/06/99 34TDM771627 73 03/06/99 34TEN362171 74 03/06/99 34TDM503893 75 03/06/99 34TDM740590 76 03/06/99 34TDN59223216 77 05/06/99 34TDN393005 78 05/06/99 34TDN4002 79 05/06/99 34TDN389042 80 05/06/99 34TDN393005 81 05/06/99 34TDN387005 82 05/06/99 34TDN603245 83 05/06/99 34TDM67256935 84 06/06/99 34TDM409873 85 06/06/99 34TDM412883 86 06/06/99 34TDN4002 87 06/06/99 34TDM936785 88 06/06/99 34TDN474090 89 06/06/99 34TDM396948 90 06/06/99 34TDM396948 91 06/06/99 34TDN474090 92 06/06/99 34TDN464082 93 07/06/99 34TDM7439471956 94 07/06/99 34TDM545937 95 07/06/99 34TDN886168 96 07/06/99 34TDM592764 97 07/06/99 34TDN465083 98 07/06/99 34TDN534026 99 07/06/99 34TDN4310 350 190 50 230 80 480 250 200 970 200 540 400 500 970 80 70 600 400 400 500 100 150 470 370 700 280 120 400 200 560 320 286 907 120 970 745 100 100 200 440 140 225 370 610 530 655 560 - U.K. 5 Germania - U.S.A. 4 Italia 4 Germania - - U.S.A. 8 U.S.A. - 3 Italia 5 Italia 3 Italia 5 Germania 4 Italia 6 Germania 10 6 Germania 6 Germania 4 Italia 6 Germania 3 Italia 1 Italia 6 Germania - U.K. 3 Italia 6 Germania - Italia 3 Italia 1 Italia 1 Italia 3 Italia 3 Italia - Italia 5 Germania 3 Italia 3 Italia 1 Italia - U.K. 1 Italia 3 Italia 3 Italia 1 Italia 1 Italia 6 Germania 3 Italia - Francia 5 Italia 1 Italia 2 Italia 1 Italia

1 06/04/99 34TDM717863 2 07/04/99 34TDM551901 3 08/04/99 34TDN665117 4 08/04/99 34TDN834190 5 15/04/99 34TEM580880 6 15/04/99 34TEM680995 7 16/04/99 34TEM643964 8 17/04/99 34TEM1885 9 27/04/99 34TDM433974 10 27/04/99 34TDM680690 11 30/04/99 4203N02030E 12 30/04/99 34TEM208935 13 30/04/99 34TDN402102 14 05/05/99 34TDM515938 15 06/05/99 34TDM717863 16 07/05/99 34TDM503893 17 07/05/99 34TDN387039 18 07/05/99 34TDM771627 19 09/05/99 34TDN416092 20 10/05/99 34TEN148478 21 11/05/99 34TEN187470 22 11/05/99 34TEM019990 23 11/05/99 34TDN505044 24 12/05/99 34TDN505044 25 13/05/99 34TDN7735 26 14/05/99 34TDM723693 27 14/05/99 34TEM105920 28 14/05/99 34TDM525911 29 14/05/99 34TEM126888 30 15/05/99 34TDM7462 31 15/05/99 34TDN514102 32 15/05/99 34TEM1995 33 15/05/99 34TEM6496 34 15/05/99 34TDN719403 35 15/05/99 34TDM741622 36 16/05/99 34TDM745682 37 17/05/99 34TDM755619 38 17/05/99 34TEM540821 39 22/05/99 34TEM209103 40 25/05/99 34TDM624931 41 25/05/99 34TEM620945 42 25/05/99 34TEM632934 43 26/05/99 34TDM588998 44 26/05/99 34TDM5597 45 28/05/99 34TEN472112 46 28/05/99 34TEM625882 47 28/05/99 34TDM43159425 48 28/05/99 34TDM659950 49 28/05/99 34TEM189923

- Germania 4 Italia 2 Italia 9 Italia 9 10 10 8 U.S.A. 3 Italia 5 Germania 4 Italia 8 U.S.A. - Italia 3 Italia - Germania 3 Italia 1 Italia 6 Germania 1 Italia - U.K. - U.K. 7 U.K. - Italia 1 Italia - Italia 6 Germania 7 U.K. 3 Italia 7 U.K. 6 Germania 2 Italia 8 U.S.A. 10 - Italia 6 Germania 6 Germania 6 Germania 9 8 U.S.A. 4 Germania 10 10 4 Italia 4 Italia - U.S.A. 10 3 Italia 4 Germania 8 U.S.A.

103

100 08/06/99 34TDN528123 101 08/06/99 34TDM771631-DM762600 102 08/06/99 34TDN863422 103 08/06/99 34TDN528123 104 09/06/99 34TDM755645 105 11/06/99 34TDM772630 106 11/06/99 34TEM625882

1320 400 670 1000 200 500 970

2 Italia 6 Germania - Francia 2 Italia 6 Germania 6 Germania 10 -

107 17/04/99 34TEM170852 108 109 110 - 34TEM6308785128 - 34TEN17012908 - 34TDM5359283702

180 totale 30.523

8 U.S.A. 10 - U.K. 3 Italia 10 - -

111 27/05/99 34TEM397979 112 28/05/99 34TEM631852

Fig. 7 - Tutto sullUranio impoverito

E' necessario ricordare che nono solo i militari delle forze i

104

li

Fig. 8 - Meccanismo di assorbimento di DU per inalazione.

li Fig. 9 - Meccanismo di assorbimento di DU per inalazione. ma


105

li Fig. 10 - Limite di dose per effetti stocastici

Fig. 11 - Uno degli possibili organi bersaglio del DU, il rene. ma


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Tab. 7 e 8 - Tabelle relative a studi della Commissione Mandelli

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Bibliografia
Uranio. Il nemico invisibile, Stefania Divertito, Infinito, 2005 Uranio. Storia di unItalia impoverita, Domenico Leggiero, M. I. R., 2005 Il metallo del disonore, Asterios Editore, International Action Center, 1999 Uranio impoverito, la verit. Giulia Di Pietro intervista Franco Accame, Malatempora, 2006 Due guerre. Dai campi di battaglia dei Balcani alla lotta contro il cancro da uranio impoverito. Emerico Maria Laccetti, Memori, 2008 Il Friuli Venezia Giulia e luranio impoverito, aero habitat, com.te Giuliano Mansutti, aprile 2001 Enduring Hypocrisy. I pesanti interrogativi sull'uso dell'uranio impoverito, Associazione Solidariet Guerra infinita guerra ecologica, Massimo Zucchetti. Milano, Ed.Jaca Book, 2003. Luranio impoverito nei Balcani, tesi di Giorgio Ponti, www.osservatoriobalcani.org, gennaio 2005 Relazione Preliminare della Commissione istituita dal ministero della Difesa sullincidenza di neoplasie maligne tra i militari impiegati in Bosnia e Kosovo, 19 marzo 2001 Seconda relazione della Commissione istituita dal ministero della Difesa sullincidenza di neoplasie maligne tra i militari impiegati in Bosnia e Kosovo, 28 maggio 2001 Relazione Finale della Commissione istituita dal ministero della Difesa sullincidenza di neoplasie maligne tra i militari impiegati in Bosnia e Kosovo, 11 giugno 2002 Conclusioni della Commissione istituita dal ministero della Difesa sullincidenza di neoplasie maligne tra i militari impegnati in Bosnia e Kosovo (Commissione Mandelli), Grandolfo M., Mele A. Resoconto stenografico della 656 seduta del Senato, mercoled 22 settembre 2004 Resoconto stenografico della 667 seduta del Senato, mercoled 6 ottobre 2004 Resoconto stenografico della 671 seduta del Senato, marted 12 ottobre 2004 Resoconto stenografico della 681 seduta del Senato, marted 26 ottobre 2004 Resoconto stenografico della 693 seduta del Senato, marted 9 novembre 2004 Resoconto stenografico della 697 seduta del Senato, mercoled 17 novembre 2004 Resoconto stenografico della 725 seduta del Senato, marted 25 gennaio 2005 Uranio impoverito e linfomi di Hodgkin nei soldati italiani in Bosnia e Kosovo: una possibile associazione?, Notiziario dellIstituto superiore di sanit 2003 False Ngatives, facts and fictions aboutDepleted Uranium and US Veterans, Dan Fahey, Palais des Nations Geneva, Switzerland, 2 April 2008

Fonti internet
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108

http://www.disinformazione.it http://www.bandepleteduranium.org http://www.quinterna.org http://www.aerohabitat.org http://www.difesa.it http://www.fernandotermentini.it http://wwwsis.lnf.infn.it http://www.bulgaria-italia.com http://www.peacelink.it http://www.rfb.it http://www.militari.org http://www.intersos.org http://www.grandinotizie.it http://www.ngwrc.org http://www.peacereporter.net http://www.kosovo.com http://www.bo.cnr.it http://www.cnr.org http://www.limes.net http://www.terranews.it http://www.kforonline.com http://www.balkans.unep.ch

Fonti giornalistiche
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Corriere della Sera salute, Uranio Impoverito, insufficienza di prove, Giuseppe Remuzzi, 11 marzo 2001 Corriere della Sera salute, Il respiro delle bombe, Franca porcini, 13 aprile 2003 Famiglia Cristiana, Non solo proiettili, Giuseppe Latamore, 21 gennaio 2001 Gente, Uranio, paura per i nostri soldati, Gennaro de Stefano, Stefania limiti, luglio 2004 Il Manifesto, Uranio, le verit nascoste, Angelo Mastrandrea, 12 gennaio 2001 Il Manifesto, Militare campano muore di cancro, era stato in Bosnia, 5 luglio 2002 Il Manifesto, Io leucemico, lavoravo in un hangar, Carlo Mercuri, 17 dicembre 2000 Unione Sarda, Mio figlio poteva essere salvato, Sandro Mantega, 15 settembre 1999 Unione Sarda, Uccisi dallarma invisibile, Marco Landi, 7 ottobre 2000 Unione Sarda, Il soldato morto, sospetti sulluranio, Marco Landi, 7 ottobre 2000 La Stampa, Cos sono stato contaminato nei Balcani, Corrado Grandesso, 19 dicembre 2000 Rinascita, Di uranio. Abbiamo intervistato il maresciallo Domenico Leggiero portavoce dellOsservatorio Militare, Alessia Lai, 29 giugno 2005 Arpa Rivista, Luranio impoverito e le malattie dei soldati al ritorno da missioni di pace, Antonietta M. Gatti, Massimo Zucchetti, maggio-giugno 2007

Norme di protezione
Norme NATO nel 1984 Norme USA per la Restore Hope in Somalia nel 1993 Misure NATO per basse radiazioni nel 1996 Disposizioni della KFOR e dei Nuclei NBC del 22.11.1999 Disposizioni dello Stato Maggiore della Difesa del 6.12.1999 Disposizioni della Folgore dell8.05.2000 Disposizioni del Capo della Sanit Militare USA in data 16.08.1993 Disposizioni del Ministero dellAmbiente in data 26.05.2000 Studi del CISAM (Centro Interforze Studi Applicazioni Militari) Studi dellUNEP Documento del Ministero della Difesa, Elementi di documentazione sellinterazione tra uranio impoverito e salute umana nelle operazioni militari, aprile 2005

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Giunta ormai al termine di questo mio elaborato sento il bisogno di ringraziare innanzitutto il Professor Virgilio Ilari per lopportunit datami di seguire questo percorso di ricerca, non sempre facile ma per me molto importante. Ringrazio sentitamente il Dr. Mauro Gerbi che mi ha assistito e seguito durante tutti i passaggi che hanno portato alla realizzazione di questa ricerca. I Suoi consigli, le innumerevoli spiegazioni tecniche e le importanti direttive che di volta in volta mi impartiva si sono rivelate indispensabili e di grande efficacia esplicativa; senza la Sua immensa disponibilit e i Suoi preziosi suggerimenti certamente non sarebbe stato possibile realizzare un lavoro cos completo. Un profondo grazie alla mia famiglia che mi ha sostenuto, spronato e sopportato per tutti questi anni! Li ho angosciati fino alla fine, anche nella scelta dellargomento da trattare in questa Tesi che secondo loro era molto, troppo vicino a quella che stata la mia esperienza personale. Scusatemi se vi ho fatto preoccupare ma credete, ne valsa la pena! Grazie ai miei cari zii Katia e Vanni, che con Giulia e Anna sono sempre stati presenti e partecipi ad ogni esame e ad ogni avvenimento. Cugine: Studiate, studiate, studiate! Vedrete, alla fine del vostro percorso, quanto sar grande la soddisfazione, vostra e dei vostri genitori! Grazie a Beppe per la pazienza e la comprensione che lo hanno caratterizzato per tutto questo tempo. Grazie inoltre a Maria per la sollecitudine con la quale mi ha aiutato nella ricerca di articoli e testi per completare questa ricerca, e alle mie care amiche Eleonora, Annalisa e Francesca che con le loro risate mi hanno fatto sfogare durante i nostri consueti incontri; Un grazie particolare ad Alessandro che mi stato vicino, mi ha aiutato e sopportato ogni giorno al lavoro per tutti questi mesi. Non potr mai dimenticare la costanza con la quale mi ha sostenuto. Senza i suoi incitamenti certo ora non sarei qui a concludere la mia tesi! Infine non posso non ringraziare te, nonna. Sono passati dieci lunghissimi anni, tu non sei pi qui ma sento che mi sei comunque vicina e lo sei stata per tutti questi mesi di lavoro e studio. Lunica cosa che mi manca per essere pienamente felice oggi poterti abbracciare ancora una volta. Grazie di cuore a tutti voi Valentina
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