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SEZIONE 3 PROGRAMMI E PROGETTI

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3.1 Considerazioni generali e motivata dimostrazione delle variazioni rispetto allesercizio precedente: Il quadro di riferimento per il Bilancio 2011 del Comune della Spezia.
Il contesto economico in cui si inserisce la proposta di bilancio per il 2012 si connota per la sua gravit e drammaticit. Il 2011 stato per lItalia lanno di inizio della recessione. Lo ha confermato lIstat che ha determinato un calo del PIL dello 0,2%, preludio al regresso che registreremmo anche nel 2012. La Banca dItalia prevede un calo dell1,5%, il Fondo Monetario Internazionale del 2,2 nel 2012 e 0,6 nel 2013, Confindustria prevede addirittura di un calo del -1,6%, bruciando in pochi mesi gli asfitici recuperi ottenuti in ben tre anni. Anche se abbiamo altri indicatori in crescita rispetto ad altri paesi europei, i mercati continuano a punire il nostro Paese. E il peso del passato che crea sfiducia, il debito accumulato nei decenni, stimato al 120%, che crea diffidenza. LItalia sta entrando in una spirale micidiale; deve risanare i conti con manovre correttive sempre pi pesanti, ma queste deprimono leconomia e il rapporto debito/PIL non si riduce mai. La vera sfida invertire il ciclo, convincere i mercati che lItalia fa sul serio, che si possono fare le riforme, che il Governo solido e credibile. Dietro questi numeri c un Paese in affanno. Meno PIL significa uneconomia che arretra invece di avanzare, consumi che diminuiscono, soprattutto posti di lavoro che si perdono. Il 2012 sar forse uno degli anni pi difficili fra quelli che le persone nate nel dopoguerra possono ricordare. Ma le previsioni potrebbero essere ancora peggiori se non si troveranno soluzioni adeguate alla crisi dei debiti sovrani e quindi alla moneta unica (contro la quale si accanita la speculazione internazionale) e che pertanto ritorni la calma sui mercati, che scompaia la sfiducia e che gli spread rientrino su livelli normali. Il declassamento del rating di ben otto Stati Europei, che ha visto il nostro Paese scendere alla tripla B, dimostra che in atto un attacco speculativo contro la moneta unica e che rende ancor pi difficile la difesa della moneta e lattuazione di politiche di ripresa. Recessione e austerit, questa la miscela micidiale che rischia di colpire lintera Europa nel 2012 e che mette in discussione la stessa tenuta dellEuro. Lapprovazione di una serie di manovre economiche-finanziarie-tributarie avvenute nel 2 semestre 2011 fino alla manovra Salva Italia di Monti (ben 5 complessivamente per unincidenza di 81,2 MLD di uro) sono stati atti dovuti e necessari per evitare di scivolare nel baratro. La ripresa dei mercati non stata ad oggi soddisfacente. Il 7% ormai il tasso di interesse che da due mesi paghiamo per collocare sul mercato i titoli del debito pubblico. Se non ribasseranno sar difficile per lItalia destinare crescenti quote di bilancio per pagare gli interessi accumulati. Il Governo Monti ha varato una serie di provvedimenti che sebbene vadano nella direzione di un progressivo risanamento della finanza pubblica, non contengono sufficienti misure per favorire la crescita e la ripresa delleconomia. Si stanno ora approvando ulteriori provvedimenti volti alla liberalizzazione del mercato che si auspica possano favorire la ripresa. Bisogna evitare di cadere nella recessione, puntare sulla

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ripresa interna dei consumi e delle esportazioni per far crescere il PIL. La manovra di rigore avviata, le misure sulla concorrenza e le liberalizzazioni, le norme anticrisi della BCE e le politiche che la UE sta attivando per contrastare il dramma dei debiti sovrani potrebbero essere sufficienti a ricreare la fiducia degli investitori verso il nostro Paese. Occorre riconoscere che alcuni provvedimenti varati hanno carattere strutturale, escono dalla logica dei cosiddetti tagli lineari che hanno si contribuito a contenere la crescita della spesa nel breve periodo, ma non ne avevano modificato le tendenze di fondo senza incidere sui meccanismi di formazione della spesa. Le Autonomie Locali hanno espresso giudizi negativi sulle varie manovre succedutesi dal 2010 ad oggi a partire dal D.L. 78/2010, in quanto hanno costituito un continuo attacco alle Autonomie Locali, al loro potere di autogoverno, contrassegnate da una riduzione progressiva delle risorse a disposizione degli Enti Locali e da una centralizzazione delle decisioni di finanza pubblica. Il contributo dei Comuni al risanamento della finanza pubblica inevitabile. A partire dal decreto 112/2008 tutte le manovre approvate hanno coinvolto lintero settore. Lo riconosce la stessa Corte dei Conti, sezione Autonomie, nella delibera del dicembre scorso, che attesta la tenuta del Comparto Enti Locali sul profilo finanziario sia perch le entrate accertate e riscosse sono state superiori alle spese impegnate e pagate, sia perch stata verificata una progressiva riduzione dei Comuni in situazione di disavanzo corrente o con squilibrio economico finanziario. Occorre per evidenziare che, mancando margini di manovra per le entrate, gli enti sono costretti a rallentare la spesa corrente e, soprattutto, a contrarre gli investimenti con la ricaduta negativa sulleconomia del Paese. Bisogna inoltre evidenziare che negli ultimi anni della crisi le amministrazioni locali sono state responsabili in minima parte del peggioramento della finanza pubblica nel 2010 le amministrazioni locali hanno generato l11% del deficit e il 6% del debito pubblico. La sola manovra finanziaria 2010 ha caricato sulle amministrazioni locali il 34% della sforzo di riequilibrio 2012-2013 mentre quella del 2011 (esclusa la manovra Monti) carica una quota pari al 17% dellaggiustamento. Con questo, il sistema delle Autonomie non vuol certo sottrarsi ad un preciso impegno di concorso al risanamento finanziario del Paese, alla riduzione del debito pubblico, alle riforme strutturali necessarie, che coinvolgono essa stessa, alle riforme per la giustizia fiscale, allattuazione di un vero federalismo municipale. La manovra Monti anticipa al 2012 lImposta Municipale Propria (IMU) gi prevista dal decreto legislativo 23/2011 sul federalismo municipale in sostituzione dellICI e si pone lobiettivo di recuperare dallimposizione sugli immobili circa 11 miliardi di uro. Sebbene tale imposta risponda alle richieste da tempo avanzate dai Comuni, si colloca per nel contesto di una riduzione complessiva delle risorse a disposizione degli Enti Locali e in una logica di ricentralizzazione delle decisioni di finanza pubblica. Si cambiato il connotato di tale imposta diventata ora pi una tassa statale che municipale che non pu rispondere alle legittime aspettative dei cittadini in fatto di servizi. Lo Stato infatti si riserva una quota pari alla met del gettito dellimposta, applicando laliquota base del 7,6 per mille, alla base imponibile di tutti gli immobili, fatta eccezione per le abitazioni principali. Ai Comuni resta, vero, la potest di manovrare le aliquote ma con il risultato di accrescere la pressione fiscale. La stessa prevista rivalutazione delle rendite catastali produrr un notevole aumento del prelievo sugli immobili ma anche un aumento della

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sperequazione tra valori immobiliari non potendo agire distinguendo tra le diverse categorie catastali. Laccresciuto gettito della nuova versione IMU (stimato in circa 2 Miliardi) peraltro compensato da tagli sui fondi perequativi tra i Comuni e tra le diverse capacit fiscali nei territori. Inoltre la manovra, sebbene non contenga, rispetto alle manovre estive, inasprimenti sui saldi rilevati ai fini del patto di stabilit contiene unaltra decurtazione di 1,45 Miliardi sempre sul fondo perequativo dei Comuni. ANCI ha avanzato in merito una proposta precisa, lasciare tutta lIMU ai Comuni e tagliare completamente i trasferimenti Statali. Ma sul patto di stabilit che le Autonomie Locali richiedono al Governo di intervenire, rivedendolo al fine di stimolare un ruolo anticiclico degli Enti Locali e per una ripresa degli investimenti sul territorio. Cosi come formulato il patto ha bloccato gli investimenti nelle Citt. Sono circa 40 miliardi di uro le risorse che potrebbero essere sbloccati per investimenti nelle citt se si modificasse il patto in materia di investimenti sul territorio. La riforma del Patto di Stabilit rester un obiettivo importante per i Comuni Italiani nel 2012. Le Citt possono giocar un ruolo fondamentale per la crescita: infatti nelle citt che possono essere avviate azioni immediate e urgenti di sostegno allo sviluppo. Promuovere cantieri diffusi nelle citt, nei Comuni del Paese pu dare un impulso forte e mettere in moto le risorse di intere comunit nella prospettiva di un rilancio dellItalia. E inoltre evidente che le manovre di questi ultimi mesi e il Decreto Monti in particolare, pongono una riflessione pi ampia sul destino della legge sul federalismo fiscale e dei suoi decreti attuativi. In particolare sul decreto correttivo sul fisco municipale essendo prevalsa una logica centralistica con una marginalizzazione del ruolo delle Autonomie. Va ripensato tutto limpianto federale messo in piedi a tappe forzate su spinte della Lega Nord. In questi mesi sono state varate una valanga di norme, delle quali spesso non si compreso a fondo il significato e limpatto che determineranno. Aleggia il dubbio se fosse proprio necessario mettere in piedi un sistema cos complesso e mastodontico in questo momento di grave crisi che lascia al momento intravedere solo un aumento insopportabile della pressione fiscale complessiva. Dopo la legge Delega 42/2009 sono gi stati emessi otto decreti: 1. D.Lg 28/5/2010 n 85 sul federalismo demaniale 2. D.Lg 17/9/2010 n 156 su Roma Capitale 3. D.Lg 26/11/2010 n 216 sui fabbisogni standard dei Comuni e Provincie 4. D.lgvo 14/3/2011 n 23 sul federalismo fiscale municipale 5. D.Lg 6/5/2011 n 68 sullautonomia tributaria di Regioni e Provincie e costi standard nel settore sanitario 6. D.lg 31/5/2011 n 88 per risorse aggiuntive per la rimozione degli squilibri territoriali 7. D.Lg 23/6/2011 n 118 sullammodernamento dei sistemi contabili e dei bilanci di Regioni e Enti Locali 8. D.Lg6/9/2011 n149 su meccanismi sanzionatori e premiali per le Regioni, Provincie e Comuni Ad essi, visto che non sono stati affrontati i nodi politici e tecnici presenti nella legge delega, dovranno seguire altri decreti e provvedimenti attuativi. Si delinea una affrettata versione di federalismo allItaliana, fatta di decreti legislativi non coordinati fra loro e dal contenuto spesso non omogeneo. Ma si delinea altres un federalismo che non unisce il

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Paese, che mette tutti contro tutti, gli Enti Locali contro lo Stato, le Regioni ordinarie contro quelle a Statuto speciale, il nord contro il sud. Un federalismo che non responsabilizza le amministrazioni locali, che avrebbe dovuto alleggerire il carico di tasse, ma che invece sta generando lesatto contrario. Le manovre estive di risanamento e quelle introdotte dal Governo Monti hanno ancor pi complicato questo percorso avendo come motivo dominante un netto peggioramento della situazione finanziaria degli Enti Locali e un inasprimento dei vincoli imposti dal patto di stabilit. Il Governo Monti ha riaperto un dialogo con il mondo delle Autonomie: ha reintrodotto la tassazione sulla prima casa, il nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, si impegnato a rivedere i meccanismi del patto, ha rimandato di 12 mesi lapplicazione dei meccanismi sulle gestioni associate dei servizi nei piccoli comuni, ha abolito i Consigli Tributari e avviato la soppressione delle Province. E auspicabile che riveda anche i meccanismi del Federalismo Municipale riaprendo una riflessione proprio sui tributi locali, a cominciare dallIMU,che si riavvii il confronto sulla Carta delle Autonomie per leffettiva costruzione di uno Stato federalista modernizzando le Istituzioni e la Pubblica Amministrazione e che si apra la porta ai Comuni per una nuova stagione di crescita economica e sociale del Paese. Oggi i comuni si apprestano a redigere i propri bilanci in un quadro di incertezze e questioni aperte quali la determinazione del fondo sperimentale di riequilibrio, lindividuazione dei parametri per la classificazione degli Enti virtuosi, la determinazione del taglio conseguente allapplicazione dellIMU, limpatto dei fabbisogni standard sui trasferimenti ecc. La scelta fatte dallAmministrazione stata quella di procedere comunque alla determinazione prudenziale delle entrate stimate sulla base dei trasferimenti dellanno 2011 e sulle stime conseguenti allapplicazione dellIMU e procedere rapidamente alla predisposizione del Bilancio 2012 prima della scadenza elettorale per dare certezza nella spesa ai servizi Comunali e per procedere rapidamente agli investimenti programmati.

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3.2 Obiettivi degli organismi gestionali dellEnte. Bilancio 2011: le strategie del Comune
Lanno che si concluso ha visto per il nostro Comune una buona tenuta del Bilancio, nonostante i tagli dei trasferimenti che si sono attestati al 2011 attorno ai 4 milioni di uro. Anche sul fronte del Patto di Stabilit il saldo obiettivo stato raggiunto ampiamente, ed abbiamo anzi contribuito al Patto regionalizzato con un importo di 400.000 uro che potr essere restituito negli anni 2012 e 2013. Complessivamente il nostro Comune ha avuto, a partire allanno 2008, i seguenti tagli nei trasferimenti:
EVOLUZIONE RIDUZIONE TRASFERIMENTI DA PARTE DEL MINISTERO ANNO 2008 Risparmi di spesa costi della politica - art 2 comma 31 L. 244/2007 Riduzione contributo ordinario articolo 61 comma 11 D.L. 112/2008 D.L. 262/2006 presunto maggior gettito Ici rurali Riduzione trasferimenti erariali articolo 14 comma 2 D.L. 78/2010 Riduzione trasferimenti erariali articolo 28 decreto Monti Riduzione trasferimenti erariali articolo 13 comma 17 decreto Monti TOTALE 0,00 503.381,28 2009 0,00 2010 0,00 2011 0,00 PREVISIONE 2012 0,00 TOTALE GENERALE 503.381,28

0,00

347.381,54 7.914,15

0,00 0,00

0,00 216.975,94 3.281.415,64

0,00

347.381,54 224.890,09

2.200.000,00

5.481.415,64

0,00

0,00

0,00

3.000.000,00

3.000.000,00

0,00 503.381,28

0,00 355.295,69

0,00 0,00

0,00 3.498.391,58

3.300.000,00 8.500.000,00

3.300.000,00 12.857.068,55

Tenuto conto del loro sedimentarsi e sovrapporsi, dal 2008 ad oggi il Comune della Spezia ha complessivamente potuto disporre di circa 20.000.000,00 in meno. I tagli conseguenti alla Manovra Monti e posti dallart. 13 comma 17 e art 28 del Decreto a valere sul fondo sperimentale di riequilibrio e sul fondo perequativo per presumibili 6,7 milioni. Il dato finale si conoscer solo dopo luscita dei decreti di ripartizione . Complessivamente quindi di 11 milioni di uro dal 2008 al 2011. La tenuta si basata principalmente sulle manovre di recupero ICI in capo a impianti industriali (Enel Termo OTO Melara ecc) e maggior gettito derivante dalladdizionale IRPEF oltre che, ovviamente alla razionalizzazione dei costi e allefficientamento dei servizi. Il livello dei servizi erogati ha mantenuto quindi adeguati standard e non sono stati intaccati i servizi alla persona e quelli educativi. Si comunque proseguito nellazione di razionalizzazione e riduzione della spesa. I limiti imposti sulle spese per il personale hanno consentito di attivare notevoli risparmi senza incidere, per ora, sulla capacit di erogare servizi. Certo che i limiti delle assunzioni, praticamente pari ad un assunto ogni

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5 cessati, concorrer a creare problemi nei servizi a partire dal corrente anno. Nel corso del 2011 sono stati contratti mutui per 3,5 Milioni destinati a finanziare i progetti POR-FESR ma anche opere di manutenzione delle scuole e viabilit cittadina. Il Piano Annuale delle opere stato completamente finanziato attraverso le entrate per oneri di urbanizzazione, mutui, alienazioni e proventi da privati. Le previsioni per il 2012 vedono la riapertura delle capacit impositive a carico dei Comuni. Lanticipazione dellapplicazione dellIMU e lo sblocco delladdizionale IRPEF sono le novit pi significative che condizionano la stesura dei bilanci 2012 dei Comuni. A fronte di ci, con i limiti derivanti dallapplicazione di una IMU che vede una quota a favore dello Stato, assistiamo per noi ad un taglio sul fondo perequativo stimabile attorno a 3.000.000 di uro oltre al taglio sul fondo speciale di riequilibrio di circa 3,7 milioni. Sul fronte delle entrate lAmministrazione si manterr nel 2012 su queste linee: - Manovra sullImposta Immobiliare Unica: lAmministrazione ha ritenuto non modificare laliquota base della 1 casa dello 0,4% ma incidere sulle seconde abitazioni e sulle altre tipologie di immobili al fine di compensare gli ulteriori tagli derivati dalla manovra Monti sul fondo sperimentale di riequilibrio e sul Fondo perequativo. La manovra si quindi incentrata essenzialmente sulle seconde case e fabbricati industriali mentre sulle prime abitazioni si modificato solo laliquota delle case di lusso. Per la 1 casa siamo quindi abbondantemente sotto i livelli di gettito del 2007 (6,1 milioni contro 7,9 milioni di uro del 2007). - Invarianza di tasse, imposte e tariffe per i servizi resi agli stessi livelli dello scorso anno. In questo campo si concentrer lazione di spezia Risorse per individuare situazioni di elusione o di evasione del pagamento di tasse o imposte dovute. - LAmministrazione ha altres ritenuto opportuno non procedere ad elevare le aliquote deladdizionale IRPEF bloccandola allo 0,6% con la franchigia sui redditi fino a 15.000 uro. - La politica di contenimento della spesa proseguir anche nel 2012. Verr approvato il piano triennale di riduzione dei consumi cos come previsto dalla normativa approvata questestate. Si attuer unazione di spending review su tutte le spese del Comune al fine di individuare eventuali spese non necessarie o rinviabili oppure quelle sopprimibili. Si operer sul fronte della riduzione delle spese correnti ma soprattutto delle forniture energetiche. I progetti per linstallazione di pannelli solari e quelli per la rete di fibra ottica contribuiranno ad agire in questa direzione. - Lotta allevasione e allelusione fiscale: lAmministrazione proseguir in questa azione che vede, tra laltro, il riconoscimento al Comune dellintero ammontare delle somme recuperate in forza di segnalazioni prodotte allAgenzia delle Entrate da parte del Comune. LANCI regionale ha sottoscritto uno specifico accordo di collaborazione con lAgenzia delle Entrate con la quale peraltro sono gi costanti i rapporti col Comune. Lo scorso anno stato costituito un apposito gruppo di lavoro intersettoriale per operare sinergicamente nellazione di lotta allevasione. Lufficio tributi interni controlla pressoch tutte le dichiarazioni ISEE presentate. Lanno corrente vedr altres lentrata in operativit del sistema ELISA, programma Ministeriale in collaborazione con gli Enti Locali, per la lotta allevasione fiscale tramite lo scambio e la sovrapposizione di anagrafiche di dati. Il Comune assieme a Spezia Risorse quindi pronto a fare la propria parte in questo settore.

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La spesa complessiva manterr gli stessi livelli del 2011 per un fabbisogno complessivo di circa 73 milioni di uro e su di essa graveranno per oneri finanziari aggiuntivi conseguenti: per circa 700.000 dallinnalzamento dei tassi di interesse e alla contrazione di nuovi mutui, oltre 400.000 per le spese per le elezioni comunali, e, inoltre, oneri per laumento dellIVA gi applicata e quella che crescer a partire da settembre, altri derivanti dallapplicazione degli adeguamenti ISTAT ai contratti in essere, agli oneri di soccombenza in cause giudiziarie, ecc. Sul fronte della Spesa la costruzione del bilancio 2012 si muover su quattro linee politiche di riferimento: - Mantenimento sostanziale dei livelli di spesa per i servizi sociali. Su tale settore graver fortemente il taglio di spesa statale e regionale che solo in quota parte potr avere assorbito da fondi comunali. Ci a fronte di bisogni crescenti con una maggiore domanda di investimenti indotti dalla crisi e dellimpoverimento delle famiglie. Occorre ripensare ad un nuovo welfare, a una nuova concertazione territoriale che coinvolga i vari soggetti interessati, pubblici e privati. - Per i servizi educativi si rende necessaria una riorganizzazione dellofferta sia per la riduzione dei costi di gestione che per quelli indotti dalle normative in materia di assunzioni. La chiusura per un anno, a causa lavori, del complesso di via di Monale attiver soluzioni transitorie di ricollocazione del personale ivi operante che indurranno economie di spesa. La quasi completa eliminazione delle liste di attesa negli asili nido consente di affrontare con pi tranquillit ipotesi riorganizzative del servizio. Le somme destinate dal bilancio 2012 sono per rimaste sostanzialmente invariate. - Sul trasposto pubblico locale assistiamo a tagli del Fondo nazionale trasporti (ridimensionati per fortuna della manovra Monti) che si rifletteranno sul nostro bacino per circa 2 milioni di uro inducendo nuove manovre di riorganizzazione del servizio e delle linee. Il Comune peraltro manterr il suo livello di contribuzione e la prosecuzione del servizio navetta per i parcheggi di interscambio. Nel 2012 partir anche la gara per il rinnovo del parco filobus in parte finanziati dal PORFESR - Piano degli Investimenti: nel corso del prossimo anno lAmministrazione attiver mutui per 3,6 milioni tutti destinati a finanziare progetti POR-FESR. Partiranno infatti i progetti pi rappresentativi quali la riqualificazione di piazza Verdi e delle scalinate, la ristrutturazione dellex Fitram, di viale Amendola e piazzetta Sapri, gli investimenti sulla mobilit e sulla viabilit, la completa riqualificazione delledificio di via di Monale, il cablaggio della citt, la messa in sicurezza del canale Fossamastra ecc. Unimportante azione di investimenti pubblici che, uniti a quelli programmati da altri Enti, costituiranno un importante volano per tutta leconomia del Settore. Pensiamo agli investimenti programmati dallAutorit Portuale per oltre 100 milioni di uro, il parcheggio di piazza Europa, la variante Aurelia ecc. Se a questi si aggiungono quelli programmati da privati (Baglietto, Malacalza, Enel, Le Terrazze ecc) avremo una sensibile ricaduta economica e occupazionale su lintera Provincia. - La manutenzione della citt: stato questo uno degli obiettivi prioritari dellAmministrazione alla quale ha dedicato risorse finanziarie ed anche umane andando a ricostituire una squadra di operai interni addetti alla manutenzione. Nonostante gli storni dei fondi resisi necessari per fronteggiare gli eventi calamitosi, sono stati destinati nel 2011 alla manutenzione delle strade, marciapiedi, verde pubblico e immobili fondi per circa 6.200.000,00. Analogo

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impegno sar profuso nel 2012 impiegando in tale destinazione gli oneri di urbanizzazione, per oltre 3 milioni di uro. Si accentueranno anche gli interventi per migliorare la sicurezza degli edifici scolastici e immobili destinati ai Servizi Comunali. Il Sistema Turistico e commerciale della citt subir significative ripercussioni grazie anche alla prossima apertura del Centro Commerciale Le Terrazze previsto per la prossima primavera. Il Comune ha indetto, in accordo con le Associazioni di Categoria, un progetto di marketing urbano volto a promuovere la rete commerciale cittadina e intende sostenere anche fiscalmente le nuove attivit nei centri storici.. Cultura e Musei: le somme destinate allIstituzione per i Servizi Comunali e al Museo Lia si riducono. Per le attivit di tali servizi si accentuer la ricerca di finanziamenti privati e sponsor che gi oggi costituiscono oltre il 50% delle entrate per le attivit sviluppate. Valorizzazione aree pubbliche e federalismo demaniale: si auspica che con le nuove normative introdotte dalla legge 124/2011 possa avviarsi il percorso di dismissione di aree e immobili di propriet dello Stato e della Difesa. Il Comune si dichiarato disponibile ad attivare tutte le forme necessarie per valorizzare i beni dismessi. Si auspica che nel 2012 possa partire anche lattuazione del federalismo demaniale di cui al D. lg85/2010. Procedere allattuazione delle norme introduttive dellart. 4 della Legge 138/2011 e dei provvedimenti introdotti dal Governo Monti in tema di Servizi Pubblici Locali.

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3.3 Quadro Generale degli IMPIEGHI per Programma

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I Programmi

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