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Paolo di Tebe con laiuto di un leone, per questo considerato patrono dei seppellitori. Negli ultimi anni accolse presso di s due monaci che laccudirono nellestrema vecchiaia; mor a 106 anni, il 17 gennaio del 356 e fu seppellito in un luogo segreto. I suoi discepoli tramandarono alla Chiesa la sua sapienza, raccolta in 120 detti e in 20 lettere; nella Lettera 8, s. Antonio scrisse ai suoi Chiedete con cuore sincero quel grande Spirito di fuoco che io stesso ho ricevuto, ed esso vi sar dato. Nel 561 fu scoperto il suo sepolcro e le reliquie cominciarono un lungo viaggio fino in Francia. Attualmente le reliquie del Santo riposano nella cattedrale di Saint Trophime ad Arles. In questa chiesa a venerarne le reliquie, affluivano folle di malati, soprattutto di ergotismo canceroso, causato dallavvelenamento di un fungo presente nella segala, usata per fare il pane. Il morbo era conosciuto sin dallantichit come ignis sacer per il bruciore che provocava; per ospitare tutti gli ammalati che giungevano, si costru un ospedale e una Confraternita di religiosi. Il papa accord loro il privilegio di allevare maiali per uso proprio e a spese della comunit, per cui i porcellini potevano circolare liberamente fra cortili e strade, nessuno li toccava se portavano una campanella di riconoscimento. Il loro grasso veniva usato per curare lergotismo, che venne chiamato il male di s. Antonio e poi fuoco di s. Antonio (herpes zoster); per questo nella religiosit popolare, il maiale cominci ad essere associato al grande eremita egiziano, poi fu considerato il santo patrono dei maiali e per estensione di tutti gli animali domestici e della stalla. Nella sua iconografia compare oltre al maialino con la campanella, anche il bastone degli eremiti a forma di T, la tau ultima lettera dellalfabeto ebraico e quindi allusione alle cose ultime e al destino. Nel giorno della sua festa liturgica, si benedicono le stalle e si portano a benedire gli animali domestici; in alcuni paesi di origine celtica, s. Antonio assunse le funzioni della divinit della rinascita e della luce, LUG, il garante di nuova vita, a cui erano consacrati cinghiali e maiali, cos S. Antonio venne rappresentato in varie opere darte con ai piedi un cinghiale.
Patrono di tutti gli addetti alla lavorazione del maiale, vivo o macellato; anche il patrono di quanti lavorano con il fuoco, come i pompieri, perch guariva da quel fuoco metaforico che era lherpes zoster, ma anche in base alla leggenda popolare che narra che s. Antonio si rec allinferno, per contendere lanima di alcuni morti al diavolo e mentre il suo maialino sgaiattolato dentro, creava scompiglio fra i demoni, lui accese col fuoco infernale il suo bastone a tau e lo port fuori insieme al maialino recuperato e lo don allumanit, accendendo una catasta di legna. Per millenni e ancora oggi, si usa nei paesi accendere il giorno 17 gennaio, i cosiddetti fal di S. Antonio, che avevano una funzione purificatrice e fecondatrice, come tutti i fuochi che segnavano il passaggio dallinverno alla imminente primavera. S. Antonio invocato contro tutte le malattie della pelle e contro gli incendi. Veneratissimo lungo i secoli, il suo nome fra i pi diffusi del cattolicesimo. Antonio Borrelli
BUON NATALE!
Immagine tradizionale di S. Antonio Abate. Furono i nostri antenati, gente dei campi, umili contadini, ad eleggerlo quale protettore degli animali domestici, fondamentali nella societ esclusivamente agricola di un tempo.
bagno, ripulendo larea verde che era divenuta una boscaglia e allargando il piazzale davanti alla casa. Si inoltre provveduto a mettere in sicurezza alcuni rustici fatiscenti e il pozzo, recuperando il portico adibito a deposito della legna, un vecchio bagno aperto al pubblico e chiudendo con due portoni i varchi del vecchio chiostro e della cantina. Resta da ripassare il tetto della canonica nuova e da realizzare un bagno per disabili (grazie alla partecipazione del Rotary Val Luretta). Si intende infine ricoprire ledificio con un cappotto che alleggerisca lorrendo impatto visivo, aggiungendo anche nuove ante alle finestre. Per quanto riguarda la canonica vecchia, ed il Teatrino stiamo procedendo ad uno studio di recupero complessivo per presentarlo alla Soprintendenza in vista dellautorizzazione ai lavori. Cerchiamo adesso sponsor, benefattori, uomini e donne generosi e paura.
Parrocchia San Tommaso Apostolo Strada Lanfranco, 1 29010 Verdeto di Agazzano - Piacenza Amm. Parrocchiale: don Pietro Cesena Email: picesena@virgilio.it tel. 3479194310 Coordinate per Bonifici alla Parrocchia: Credito ArtigianoPiacenza
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arissimi fratelli e sorelle in Cristo, siamo arrivati al primo Natale insieme. Avrete certo capito che la diplomazia non il mio mestiere, si pu accusare il sottoscritto di tutto tranne di essere un pret fls come si dice in dialetto Non sopporto i burocrati, i diffidenti, i cinici, chi lavora solo per il proprio tornaconto, gli egoisti, quelli che non sanno perdonare, i brontoloni, i
palloni gonfiati... Non riesco a capire come si possa vivere senza aver mai fatto un gesto di altruismo. Penso che di fronte ai problemi, bisogna, con laiuto di Dio, darsi da fare per risolverli, andando avanti magari aggirando gli ostacoli. La penso cos e lavoro di conseguenza. Mi rendo conto che questo mio modo di agire spesso pu dare fastidio a qualcuno, ma alla fine,
importano i risultati. Sono fatto cos, come voi siete fatti a vostro modo: impareremo ad apprezzarci, a stimarci, a volerci bene cos come siamo. E questo che dovr accadere qui a Verdeto. Diventeremo tutti pi semplici, come ci vuole Ges, perch se non ritorneremo come bambini, non entreremo mai nel Regno dei Cieli. Essere bambini non significa essere sprovveduti, ma innocenti, capaci di stupirsi, di accogliere la novit del bene con gioia. Se ci pensate quello che accaduto ai pastori di Betlemme, quando hanno accolto langelo mentre vegliavano attorno al fuoco, nella notte. Si sono recati alla grotta ed hanno visto Dio fattosi piccolo, un bambino nato da una donna. Grande il mistero dellIncarnazione ed ancora pi grande la gioia di essere tra quei piccoli che hanno accolto questo mistero. Per questo a Natale dobbiamo fare festa, conservando le nostre tradizioni e magari riscoprendole. A Verdeto questanno faremo lalbero di Natale illuminato (magari non riuscir al massimo, ma miglioreremo) e il presepe in chiesa. Per questo verr a celebrare la messa vigiliare sabato 24 dicembre alle ore 16 e poi ,
festeggeremo al termine della messa del 27 dicembre ritrovandoci al caldo nel rinnovato salone del portico della canonica vecchia, con torte, vin brul, the caldo e una simpatica tombolata Ho ribadito gi ad alcuni che non sono venuto a Verdeto per fare il custode di pietre antiche, ma per la gente che ha raccolto il patrimonio di queste pietre e che qui vive e lavora, per aiutarvi a crescere nella speranza della Vita Eterna. Sono qui per voi, per ridere e piangere insieme, per litigare e perdonarci, per vivere questo Natale. Auguri di cuore. Don Pietro
DICEMBRE
GENNAIO
Venerd 1 Domenica 17 Domenica 31
FEBBRAIO
Domenica 14 Domenica 28 h. 16,00 h. 16,00
Agosto : Parcheggio per la festa nel campo dei Nicolini Agosto : Veduta notturna della festa Luglio : campo di lavoro dei giovani di Borgotrebbia
Pubblichiamo solo alcune foto per ricordare la mole di lavori, nascosti e umili, fatti dalla nostra gente in questi ultimi mesi: pulizia, opere di muratura, giardinaggio, cucina, trasporti, e tanto altro che conosce solo il Signore e che ricompenser. Verdeto appartiene ai suoi parrocchiani. A tutti quanti hanno collaborato va il nostro grazie. Il bene fatto nel silenzio grider un giorno dai tetti.
temente di maggiore perfezione, spingendolo verso lesaurimento fisico e psichico e per disgustarlo della vita solitaria; acquist con laiuto di Dio, il discernimento degli spiriti, e pot riconoscere le apparizioni false, compreso quelle che simulavano le presenze angeliche. E venne il tempo in cui molte persone che volevano dedicarsi alla vita eremitica, giunsero al fortino abbattendolo e Antonio usc come ispirato dal soffio divino; cominci a consolare gli afflitti ottenendo dal Signore guarigioni, liberando gli ossessi e istruendo i nuovi discepoli. Nel 311 Antonio non esit a lasciare il suo eremo e si rec ad Alessandria, dove imperversava la persecuzione contro i cristiani, per sostenere e confortare i fratelli nella fede e desideroso lui stesso del martirio. Forse perch incuteva rispetto e timore reverenziale anche ai Romani, fu risparmiato; le sue uscite dalleremo si moltiplicarono per servire la comunit cristiana, sostenne con la sua influente presenza lamico vescovo di Alessandria, s. Atanasio che combatteva leresia ariana, scrisse in sua difesa anche una lettera a Costantino imperatore. Tornata la pace nellimpero e per sfuggire ai troppi curiosi che si recavano nel fortilizio del Mar Rosso, si sitir in un luogo pi isolato e and nel deserto della Tebaide, dove prese a coltivare un piccolo orto per il suo sostentamento e di tutti coloro che si recavano da lui alla ricerca di perfezione.