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GIORNALE LOCALE

POSTE ITALIANE S.p.A. - SPED. ABB. POST. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N 46) ART. 1 COMM. 1 DCB DI MODENA

Domenica 4 novembre 2012

SETTIMANALE CATTOLICO MODENESE


FONDATO NEL 1957 FONDATO NEL 1957 www.nostrotempo.it www.nostrotempo.it

Anno LVI n 39 euro 1.20

Sguardo sulla generazione Web.2


Unindagine Comune di Modena e Universit su adolescenti e internet
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Giovani

Le scuole cattoliche si incontrano


Crescere in amicizia, educazione e fede: una giornata al S. Cuore
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Scuola

Missioni

Ho creduto, perci ho parlato

Questanno la veglia Missionaria diocesana stata a San Felice


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Credo la risurrezione della carne

M.Pia e Giovanni RoMPianesi

urante lincontro di Credo la Vita Eterna di marted 16 ottobre, mons. Lanfranchi ha approfondito, in questo anno dedicato alla fede, il tema Credo la risurrezione della carne. Riferiamo alcune idee, tra le tante ricevute. Luomo ha detto il nostro arcivescovo si dice nel corpo; nel corpo esprimiamo dolore, gioia, il nostro essere persone, anche se attraverso di esso non riusciamo sempre a manifestare completamente tutto quello che siamo e che sentiamo nel cuore. Se il corpo malato, tutta la persona ne soffre, viceversa se siamo sani la totalit di noi stessi ne trae giovamento. Siamo insomma ununit di anima e corpo. Con la morte questa unit viene dolorosamente scissa. Il vescovo Antonio ci ha ricordato che la salma dei defunti viene incensata: il corpo ha una sua dignit Ges Cristo aveva un corpo - e una sua sacralit, perch Tempio dello Spirito Santo; senza arrivare ad idolatrarlo, come spesso accade in questi tempi, gli si deve rispetto ed attenzione. Se vero che la cura del corpo aiuta mente, volont e sentimenti, coltivare lo spirito ha una ricaduta positiva sul corpo ha affermato il nostro Pastore, ribadendo che luomo coesione di fisicit e spiritualit. Anche per questo la nostra fede attesta che ogni corpo stato pensato per unanima precisa e non per tante, differenti, in cui trasmigrare. La Chiesa Cattolica non condivide quindi la reincarnazione. Il vescovo Antonio ha a questo punto proclamato che la persona umana non viene salvata solo nellanima: Paolo ci dice che Ges risuscitato con il corpo - come primizia, primo (e non unico) di molti fratelli. E come il capostipite, il Padre lha mandato per tutti gli uomini. C un pezzo della nostra umanit che gi collocato nei Cieli. Risorger anche il nostro corpo! Si semina corpo corruttibile, si raccoglie corpo incorruttibile afferma S.Paolo. Non sappiamo come sar questo corpo glorioso, ma Ges aveva i segni dei chiodi, quindi si trattava proprio del suo corpo. Tutto quello che Ges ha vissuto nel corpo e con il corpo, lo ha ritrovato e cos sar per noi. Di questa risurrezione non sono destinatari solo gli uomini, ma tutta la creazione che, come viene detto nella lettera ai Romani geme nelle doglie del parto. Ecco quindi lamore, il rispetto per il creato, il quale ha una sua dignit. Dove, quando questa risurrezione avverr? Il mistero sinfittisce. Riguardo la sepoltura dei defunti, non si possono ignorare i problemi di spazio e mons. Lanfranchi ha precisato che la Chiesa non si oppone alla cremazione, bens alla dispersione delle ceneri perch d molta importanza al culto e alla venerazione dei defunti e ritiene importante e necessario un luogo dove mantenere viva la loro memoria. Inoltre vede in questa pratica il rischio di cadere nel panteismo, nel culto e nel ritorno alla natura.
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Grazia e bussola della Chiesa

Lanniversario del Vaticano II Il teologo Roberto Repole: il Concilio ancora davanti a noi Un intervento di mons. Paolo Losavio sul cammino post conciliare a Modena E dal 7 novembre al via il ciclo di conferenze proposte dalla diocesi a tutti i modenesi sulle quattro Costituzioni Da pagina 9 a 12

Domenica 4 novembre 2012

NostroT empo

Attualit
Un ricerca di Universit e Comune di Modena indaga il rapporto tra preadolescenti, adolescenti e Internet
avigano abitualmente in Internet e hanno un profilo su uno o pi social network ma della rete non sempre conoscono le insidie e

Sguardo sulla generazione Web.2


spesso ne vorrebbero sapere di pi. quanto emerge da una ricerca condotta dal Comune di Modena in diverse scuole secondarie di primo e secondo grado della citt, che ha interpellato oltre 2.200 ragazzi di et tra gli 11 e i 16 anni. Ne risulta che naviga abitualmente il 99% dei giovani contattati; ha un profilo su Facebook il 71% dei pi piccoli e il 92% dei pi grandi. Inoltre, la gran parte degli studenti che hanno da Rete Net Garage, Centro studi e documentazione giovanile, Memo e ufficio Politiche filtro di accesso: la percentuale sale al 61% fra i ragazzi delle superiori. I genitori tendenzialmente non incoraggiano i figli a utilizzare internet, anzi nella maggior parte dei casi li rimproverano per limitarne luso, daltra parte circa 1 su 5 dei ragazzi pi grandi stare sui social network ha causato un peggioramento nel rapporto con i genitori. Ma la comunicazione mediata da cellulari e computer fa ormai parte della vita quotidiana dei nativi digitali che vanno sui social network soprattutto per mettersi in contatto con gli amici. Sul web si fanno nuove amicizie con coetanei per il 59% dei preadolescenti e per il 67% degli adolescenti; con le stesse percentuali la conoscenza virtuale si trasforma in amicizia diretta, faccia a faccia. Guardare video, chattare e giocare sono, nellordine, le attivit che i giovani svolgono pi di frequente in internet, anche se - soprattutto tra i pi giovani e pi tra le ragazze che tra i compagni maschi se ne sta diffondendo luso per le ricerche scolastiche. E sono diversi quelli che vorrebbero essere aiutati nellapprendimento di internet. Tra i ragazzi delle scuole medie che hanno partecipato al percorso Internet sicuro, circa l80% ha dichiarato che questo gli ha permesso di capire i rischi che si corrono on line e oltre il 70% ha espresso lintenzione di essere pi prudente.

N
L

Quando il pericolo in rete


a ricerca evidenzia anche le situazioni rischiose in cui incorrono i giovani in internet. Il 65% dei preadolescenti (in aumento dell8% rispetto al 2011) e l88% degli adolescenti mette in rete fotografie di s e informazioni personali, come nome e cognome. Una consuetudine maggiormente diffusa tra coloro che hanno un profilo su Facebook. Il 20% dei giovani delle superiori e quasi il 10% dei colleghi pi giovani ha messo on line il numero di telefono e il 15% dei ragazzi pi grandi, contro il 7% dei pi piccoli (una percentuale in calo rispetto allanno precedente) anche lindirizzo di casa. Unimprudenza che riguarda maggiormente i ragazzi rispetto alle compagne femmine. Oltre il 52% degli studenti pi grandi e il 38% dei pi piccoli (in aumento del 4% sul 2011) ha messo informazioni sulle proprie idee. Il 14% dei preadolescenti ha subito il furto della password (+1,5% sul 2011) e per i ragazzi pi grandi il dato sale al 24%; mentre il furto dellaccount lo registra rispettivamente il 9% (in linea con il 2011) e il 15,5%. Avere ricevuto email da sconosciuti ha riguardato quasi il 38% dei preadolescenti (in diminuzione rispetto al 2011 di circa 6 punti) e il 63% degli adolescenti. Ben il 36% dei ragazzi dagli 11 ai 13 anni dichiara di essere stato contattato da sconosciuti (stesso dato del 2011), mentre tra i pi grandi la percentuale sale al 64,6%. Oltre il 9,5% dei ragazzi dagli 11 ai 13 anni e il 16% dei pi grandi ha unamicizia con adulti sul web solo virtuale; per l11% dei ragazzi di tutte le et dal virtuale si passati allincontro reale. Il 24.4% dei preadolescenti (stessa percentuale circa dellanno precedente) afferma di avere ricevuto almeno una volta materiali, soprattutto fotografie, con riferimenti sessuali, in primo luogo da amici e in misura minore da adulti sconosciuti e anche conosciuti. E un dato ancora pi significativo riguarda gli adolescenti: quasi il 50% afferma di aver ricevuto materiale con riferimenti sessuali almeno una volta. E proprio dai commenti dei protagonisti della ricerca emerge una realt di incontri sul web non voluti con adulti sconosciuti e una sollecitazione alle istituzioni a prevenire tali situazioni indesiderate. risposto al questionario dopo aver seguito in classe il corso Internet sicuro, giudica lintervento positivamente e in grado di renderli pi consapevoli dei rischi e della navigazione. La generazione dei cosiddetti nativi digitali molto spesso una generazione di digitali inconsapevoli: navigano abitualmente e hanno un profilo in uno o pi social network ma ignorano i rischi insiti in un utilizzo sprovveduto di internet, afferma lassessore allInnovazione e alle Politiche giovanili del Comune di Modena Fabio Poggi. Lamministrazione comunale, che da anni utilizza siti dedicati per parlare ai giovani e promuove la diffusione delle nuove tecnologie, anche impegnata a fornire strumenti per capire come funziona la rete, in modo che possa essere utilizzata in maniera pi consapevole e sicura. Unesigenza particolarmente sentita con lesplosione dei social network, strumenti che se utilizzati correttamente possono aumentare la partecipazione e il protagonismo dei giovani. Le attivit in classe e di ricerca sono state promosse delle sicurezze del Comune di Modena, in collaborazione con il Centro di ricerca interdipartimentale sulla sicurezza dellUniversit di Modena e Reggio Emilia. Hanno coinvolto le scuole secondarie di primo grado Calvino, Carducci, Cavour, Ferraris, Guidotti, Paoli, San Carlo e le secondarie di secondo grado liceo Tassoni, Ipsia Corni, Iti Corni, istituti professionali Cattaneo e Deledda. I risultati delle ricerche, che hanno approfondito le conoscenze e lutilizzo del Web 2.0 e dei social network, le influenze nella vita quotidiana, i rischi connessi e le proposte dei ragazzi, sono stati resi pubblici in occasione della settimana in cui si svolto anche il Linux day: sabato 27 ottobre esperti informatici, giovani cibernauti e studenti si sono dati appuntamento nei locali della Facolt di Fisica dellUniversit di via Campi per la giornata dedicata ai software liberi da licenze commerciali Dalla ricerca condotta su giovani dagli 11 ai 16 anni emerge che il la met dei ragazzi delle medie inferiori pu navigare in rete senza un

Segue da pagina 1

el successivo dialogo con i partecipanti, il vescovo Antonio ha risposto ad alcuni dubbi, aggiungendo altri spunti di riflessione. La morte di un caro un po come un pezzo della tua carne che ti stata strappata, ma anche un pezzo della tua carne che vive presso lEternit. Maria di Magdala subito non riconosce Ges risorto e questo pu capitare quando si troppo attaccati ad una propria idea, ad un proprio sentire: pare che Maria vada alla tomba per ritrovare dei ricordi, ma sembra destinata a perdere anche quelli perch la tomba vuota. Dio, per, non vuole che viviamo di semplici ricordi, sarebbe un rimpicciolire, un restringere la relazione con i nostri morti. Perch i nostri cari defunti, non sono vivi solo nel ricordo, sono viventi!

Credo la risurrezione della carne

Riflessioni sulla

Presentato il dossier statistico Caritas e Migrantes: a Modena il record di immigrati della regione

Non sono numeri C


tinente africano; quasi un terzo (30%) delle domande prese in esame (24.150) stato definito positivamente. Presenza e aree di origine. Il Dossier ha stimato che il numero complessivo degli immigrati regolari, inclusi i comunitari e quelli non ancora iscritti in anagrafe, abbia di poco superato i 5 milioni di persone alla fine del 2011. Nel 2011 il ministero degli Affari esteri ha rilasciato 231.750 visti per inserimento stabile, in prevalenza per motivi di lavoro e di famiglia, mentre sono stati circa 263mila i permessi di soggiorno validi alla fine del 2010 che, dopo essere scaduti, non sono risultati rinnovati alla fine del 2011. I permessi di soggiorno in vigore alla fine dellanno, inclusi i minori iscritti sul titolo dei genitori e al netto dei casi di doppia registrazione (archivio del ministero dellInterno revisionato dallIstat), sono stati 3.637.724. Il numero stimato dei comunitari di 1.373.000, per l87% provenienti dai nuovi 12 Stati membri. I principali Paesi di origine sono risultati: Romania 997.000, Polonia 112.000, Bulgaria 53.000, Germania 44.000, Francia 34.000, Gran Bretagna 30.000, Spagna 20.000 e Paesi Bassi 9.000. La ripartizione della stima totale per aree continentali vede prevalere lEuropa, tra comunitari (27,4%) e non comunitari (23,4%), seguita dallAfrica (22,1%), dallAsia (18,8%) e dallAmerica (8,3%), mentre le poche migliaia di persone provenienti dallOceania e gli apolidi non raggiungono neppure lo 0,1%. La situazione a Modena. Nella nostra provincia sono 88.849 gli immigrati, il numero pi alto della regione, superiore anche a Bologna, con un aumento dell1,1% nel 2011 sullanno precedente. Nel quadriennio 2007-2011 laumento invece del 36,6%. I nuovi permessi sono 6.328. Mondo del lavoro. In Italia la grave crisi ancora in corso tra il 2007 e il 2011 ha provocato la perdita di un milione di posti di lavoro, in parte compensati da 750mila assunzioni di stranieri in settori e mansioni non ambiti dagli italiani. Anche nel 2011 gli occupati nati allestero sono aumentati di 170mila. Attualmente gli occupati stranieri sono circa 2,5 milioni e rappresentano un decimo delloccupazione totale. Nello stesso tempo tra gli stranieri aumentato il numero dei disoccupati (310mila, di cui 99mila comunitari) e il tasso di disoccupazione (12,1%, quattro punti pi in pi rispetto alla media degli italiani), mentre il tasso di attivit sceso al 70,9% (9,5 punti pi elevato che tra gli italiani). Gli immigrati sono concentrati nelle fasce pi basse del mercato del lavoro e, ad esempio, mentre tra gli italiani gli operai sono il 40%, la quota sale all83% tra gli immigrati comunitari e al 90% tra quelli non comunitari.

Amerai (Mc 12,30)


G.G

Parola

Italia un Paese di immigrati. Siamo a quota 5 milioni: uno su dodici residenti nella penisola. uno dei dati della ventiduesima edizione del Dossier statistico immigrazione di Caritas e Migrantes, realizzato dalla cooperativa Idos, presentato a Roma, in contemporanea con altri capoluoghi di regione. Il messaggio che il Dossier ha scelto per il 2012 simbolicamente titolato Non sono numeri. Terra dasilo. Nel 2011 sono state 42,5 milioni le persone costrette alla fuga in altri paesi, di cui 15,2 milioni i rifugiati e 26,4 gli sfollati interni. Nello stesso anno sono state presentate 37.350 domande di asilo in Italia, in prevalenza da persone provenienti dallEuropa dellEst e dal martoriato con-

osa sta al centro della vita del cristiano? Del suo comportamento? C un qualche punto di riferimento assoluto? Luomo onesto continuamente alla ricerca di questo centro e lo trova nelle parole e nella vita esemplare di Ges, Figlio di Dio. Che, proprio nel brano del Vangelo secondo Marco di questa domenica, unisce insieme Antico e Nuovo Testamento. Il brano dal Libro del Deuteronomio ricorda ci che ogni buon Israelita ogni giorno era chiamato a confermare: la fede nel Dio unico e la necessit assoluta dellamore verso di Lui, con tutto il cuore, con tutta lanima e con tutte le forze. Ges riprende, nella risposta allo Scriba che lo interroga su quale sia il primo di tutti i comandamenti, le stesse parole del Deuteronomio, ma le completa con una seconda indicazione: Amerai il prossimo come te stesso. Viene cos legato inscindibilmente lamore di Dio e lamore del prossimo. Ges, infatti, libera lamore da ogni restrizione. Insegna che prossimo non soltanto il parente, lamico, il vicino, il connazionale, ma anche lo straniero, lo sconosciuto, persino il nemico, ossia qualsiasi uomo. Le parole di Ges saranno tutte in questa direzione, insieme alla sua testimonianza, fino a dare la vita per tutti gli uomini, morendo sulla croce per essi. Va evidenziata anche la precisazione dello Scriba che sottolinea come losservanza del comandamento dellamore faccia perdere di valore ogni ritualit (i sacrifici e gli olocausti). Si tratta di una comprensione che gli merita da parte di Ges un riconoscimento straordinario: Non sei lontano dal regno di Dio. Per questo, chi si impegna onestamente nellamore, superando ogni forma di egocentrismo, fa parte della grande famiglia dei Figli di Dio. Riconoscendosi amato da Dio, diffonde intorno a s lamore.

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Domenica 4 novembre 2012

Il volontariato si presenta ai giovani


Nona edizione delle Officine della Solidariet, organizzata dal Csv. Il presidente Morselli: Importante riscoprire il senso della comunit
hanno aderito alliniziativa, ognuna con un proprio spazio espositivo e con alcuni responsabili pronti a raccontare lattivit e rispondere alle domande degli studenti. Durante la presentazione dello scorso gioved 25 ottobre lassessore allIstruzione del Comune di Modena Adriana Querz ha sottolineato il valore del progetto e limportanza di avvicinare le persone al mondo del volontariato gi in giovane et: Centro Servizi per il Volontariato di Modena per valorizzare il volontariato in quanto testimone di valori etici e promotore di stili di della solidariet sono unoccasione per far conoscere ai ragazzi stili di vita diversi e il volontariato rimane uno strumento importante per formare la personalit dei giovani. Per questo sosteniamo il progetto del Csv. Angelo Morselli, presidente del Centro Servizi per il Volontariato, spiega il senso profondo delliniziativa, che non solo mettere in contatto giovani e associazioni di volontariato: Le officine della solidariet parte di un progetto pi ampio, che coinvolge anche i bambini delle elementari e quelli dellUniversit. Vogliamo far capire ai giovani che la comunit una, importante mettere in rete le esperienze e recuperare i valori di volontariato e il senso della Morselli ha dato alcuni numeri delliniziativa, che per la seconda edizione ha avuto come sede il Foro Boario: Ogni giorno abbiamo ospitato 200 ragazzi, sono circa 800 allanno i giovani che decidono di aderire alle nostre proposte. Non tutti poi decidono di proseguire, ma gi unesperienza di 20 giorni pu aiutare, come hanno dimostrato tutti i volontari che, dopo unesperienza di volontariato, hanno dato la loro disponibilit in occasione del terremoto. Il nostro progetto conclude il presidente Csv proseguir nelle aule scolastiche, con incontri e materiale informativo. La seconda tappa sta nellassociarsi: importante che le persone riscoprano la gioia dellimpegno sociale. Risparmio di Modena Andrea Landi: Il nostro un territorio storicamente ricco di impegno sociale e volontariato. In unet in cui si pensa molto a se stessi, le Officine comunit. In un momento in cui la politica porta esempi negativi, il mondo del volontariato deve mettere in mostra la parte buona del paese.

Esperienze

Luca BeLtRaMi

l Foro Boario ha ospitato la scorsa settimana la nona edizione delle Officine della Solidariet, il progetto a cura del

Anno della Fede E se Dio tace?

Langolo della Spiritualit

vita solidali. Cinque giorni per mettere in contatto gli studenti modenesi con tutte le associazioni di volontariato del territorio, promuovendo il senso di cittadinanza attiva e di responsabilit verso gli altri nei ragazzi, da quelli delle classi terze delle scuole medie e delle classi prime e seconde delle superiori. Sono 24 le associazioni che

don naRdo Masetti

te grido, Signore; non restare in silenzio, mio Dio, perch, se tu non mi parli, io sono come chi scende nella fossa (Sal 27,1). Luomo pone a Dio interrogativi decisivi per la sua esistenza. A volte Dio tace. A lungo andare questo silenzio diventa insopportabile e la creatura umana ha la sensazione di non avere pi fiato, per continuare a vivere. Ma essi non ascoltarono n prestarono orecchio; anzi procedettero secondo lostinazione del loro cuore malvagio e invece di voltarmi la faccia mi han voltato le spalle (Ger 7,24). Spesso luomo che non pone attenzione a Dio che parla in moltissimi modi. E proprio vero che non c peggior sordo, di chi non vuole udire. Allora il Signore con un cuore di padre addolorato, si rassegna a rispettare la libert delluomo, ma continua a parlare anche invano. Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, n chi esercita la divinazione o il sortilegio o laugurio o la magia; n chi faccia incantesimi, n chi consulti gli spiriti o gli indovini, n chi interroghi i morti, perch chiunque fa queste cose in abominio al Signore (Dt 18,10-12). Dio lo sapeva. Luomo non pu trattenersi, specialmente in certe situazioni, dal gettare uno sguardo anche verso un alto anche se vago e credulone. Chi rigetta la religione, spesso cade nella superstizione; cio in qualcosa che sopra sta. Si rifiuta Dio, per credere a maghi ed astrologi. Tu sei la mia strada, che mi conduce alla meta: alla Patria, alla casa del Padre. Sar pellegrino fino a quel momento. Allora, finalmente, nessuno mi comander di andare, n Tu mi dirai pi vieni; ma la tua voce, fatta damore, mi inviter: rimani!

Sono Piccole ragioni


Pubblicato il volume sulle esperienze filosofiche condotte nelle scuole dinfanzia di Modena

Come spiegava don Lorenzo Milani in Lettera ad un professoressa, ladolescenza let dellimpegno, non bisogna avere paura di chiedere ai giovani di dare una mano, questo serve alla societ, ma anche a loro. Il volontariato, come del resto tanti altri settori, hanno bisogno di abbassare let media. Dello stesso parere il presidente della Fondazione Cassa di

stato dato alle stampe di recente il volume Piccole ragioni. Filosofia con i bambini (edizioni Franco Cosimo Panini) dedicato alle attivit filosofiche svolte dai bambini di alcune scuole dellinfanzia del Comune di Modena. Il progetto, realizzato dalla Fondazione San Carlo e dallAssessorato allIstruzione del Comune di Modena, ha preso avvio nellottobre 2010 e ha coinvolto alcune sezioni di 16 scuole dellinfanzia, grazie al lavoro di 25 insegnanti cui stato offerto, nel corso dei due anni scolastici 2010/2011 e 2011/2012, un corso di formazione sulle tematiche filosofiche in grado di coinvolgere i bambini di 4 e 5 anni. La filosofia con i bambini ha affrontato temi molteplici, in particolare quelli etici (come dovrebbe essere progettata e costruita la citt in cui vivere? come

riconoscere le persone che vogliono lealmente partecipare ai nostri progetti da quelli che hanno scopi altri? ). La trattazione ha preso, inevitabilmente, la forma del gioco e in questo esperimento ludico si immaginato di voler costruire da zero un paese giusto in cui vivere bene, oppure si fantasticato di isole disabitate, mondi pieni di cose sconosciute, case da inventare, navi per viaggiare, paesaggi da scoprire e profettare, persone da ospitare. Cos, lungola strada, in questo cammino compiuto insieme, insegnantie bambini, ecco farsi avanti re decaduti e aspiranti regine, ladrie soldati, viaggiatori sconosciuti e maghi che promettono di tutto pur di conquistare il potere, poveri e ricchi, adulti e bambini di ogni sorta. Sospesi tra il mondo quotidiano e i mondi immaginati, coinvolti senza saperlo oin esempi e metafore della filosofia, i bambini e le

bambine di quattro e cinque anni parlano del bene e del male. Del mondo che esiste ai loro occhi e, appunto, di altri mondi possibili. Nelle scuole dellinfanzia comunali di Modena la filosofia arrivata cos, con domande inattese, enigmi e pagine bianche da riempire provando la meraviglia di muoversi ai confini tra la filosofia e i giochi del fare finta Il volume Piccooe ragioni contiene alcuni saggi introduttivi di vari autori (C. Altini, M.A. Galanti, A.M. Iacono,L. Mori, R. Franchini, B. Pantoli, A. Querz) che esplicitano le motivazioni teoriche e gli intenti educativi del progetto, raccontando anche le tappe attraverso cui il percorso si sviluppato. Tali saggi precedono la sezione pi importante del volume, dedicata alla documentazione di 5 esperienze condotte nelle scuole dellinfanzia modenesi, in cui sono i bambini a svi-

luppare argomenti filosofici attraverso la narrazione e il gioco. Di questa esperienza educativa asse portante la prospettiva filosofica tesa a mettere in questione le realt ovvie e le certezze consolidate, a meravigliare attraverso la costruzione di uno sguardo altro,N aturalmente le insegnanti non hanno mirato a fare lezioni di filosofia ai bambini, ma a utilizzare la filosofia come forma di interrogazione e di sapere critico, come modalit di discussione rispetto a ci che appare scontato, come modello di pensiero per ogni processo di denaturalizzazione dellesistente. Si cos rivelata unintensa capacit di partecipazione e coinvolgimento a una discussione dialettica che, senza offrire soluzioni precostituite, ha condotto a verit provvisorie frutto di una deliberazione giocosa e partecipata.

Domenica 4 novembre 2012

NostroT empo

Scuola

Le scuole cattoliche si incontrano


Ci siamo anche noi
P aGostino ManfRedini* MaRia eLena casaRini

Crescere nellamicizia, nelleducazione e nella fede: una giornata al S. Cuore

ercoled 24 ottobre stata una giornata di festa per le scuolecattoliche modenesi: le classi quinte delle scuole primarie hanno incontrato le prime e le seconde medie presso la scuola secondaria di primo grado Sacro Cuore, in occasione della premiazione del concorso Il mio sogno pi bello. Il teatro del Sacro Cuore si riempito di ragazzi che hanno applaudito i vincitori del concorso e hanno assistito allo spettacolo che i pi grandi

E
stino, direttore del Sacro Cuore, e di don Fedecico Pigoni, Vicario episcopale per la pastorale hanno sottolineato la gioia e lentusiasmo sprigionati da tanti giovani scolari, che stanno percorrendo il loro cammino di formazione e il valore della scuola cattolica ai loro ospiti pi giovani e con qualche gioco nei campi della scuola. Questo momento ludico stato unoccasione di incontro fra alunni di classi diverse e unopportunit di conoscenza e confronto fra insegnanti di una scuola che cerca, nellim-

avevano preparato per loro: danze e canzoni tratte dalle attivit teatrali, anche in inglese, della scuola media. Gli interventi di padre Ago-

modenese, luogo di crescita personale e spirituale. La mattinata assieme poi proseguita con una merenda servita dai ragazzi delle medie

pegno quotidiano, di portare segni tangibili della propria vocazione allamore e allattenzione, in particolare per i pi piccoli.

stato un bel momento quello dellincontro delle quinte elementari paritarie cattoliche della citt con i ragazzi delle scuole medie Sacro Cuore. Le scuole cattoliche paritarie di Modena che si trovano insieme; don Federico Pigoni che parla dei valori cristiani in campo educativo, dellimportanza di sentirci partecipi di una unica famiglia, che fa pregare brevemente insieme bambini e adolescenti. Veramente un incontro importante e simpatico. Ma quali problemi stanno dietro alla realt della scuola cattolica oggi a Modena in particolare e in Italia in generale? La crisi c e si sente. Le scuole paritarie ci devono fare i conti quotidianamente. Famiglie costrette a rinunciare alla scuola paritaria scelta, per le sopravvenute difficolt economiche. Genitori che hanno paura del futuro e non sono in grado di assumersi impegni pluriennali. Contributi pubblici fermi anzi in diminuzione da 10 anni (mentre i costi nello stesso periodo sono cresciuti del 20%). Contributi che nella scuola media e nel biennio della superiore (nulla dato per il triennio delle superiori) si ferma, quando va bene, a 72

m o s t r e
A N N O D E L L A F E D E

9 MOSTRE ITINERANTI
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Un uomo colto, un europeo dei nostri giorni, pu credere, credere proprio alla divinit del glio di Dio Ges Cristo?

w w w. m e e t i n g m o s t r e . c o m

Fdor Dostoevskij

euro allanno per alunno. Poi si dice che lo stato finanzia la scuola paritaria anzi che toglie i soldi alla scuola pubblica per darli alla paritaria (privata dicono in molti sbagliando). In questo modo lo stato fa pagare due volte la scuola alle famiglie che scelgono la paritaria e addirittura inserisce la retta della scuola nel paniere del redditometro. E non c detraibilit dalle imposte delle rette scolastiche. Oggi si possono detrarre le spese veterinarie per cani e gatti, ma non quelle per leducazione dei figli. Ma c di pi. Diversi studi fatti dallIstat e dal ministero stesso dimostrano che un alunno alla scuola statale costa in media 7.200 allanno. Un alunno della scuola paritaria cattolica costa tra i 3.500 e i 4.000 euro allanno. Stessi programmi, stessi esami, stessa pulizia, stessa manutenzione, stesso riscaldamento. Se gli alunni che frequentano le paritarie (circa un milione) frequentassero quelle pubbliche costerebbero allo Stato circa 7 miliardi lanno. La scuola paritaria fa risparmiare alla scuola pubblica 7 miliardi di euro circa lanno. La scuola paritaria non solo non una spesa aggiuntiva per il bilancio dello Stato, come molti vorrebbero far credere, ma un grandissimo guadagno. La scuola paritaria una risorsa del Paese e per il Paese, un capitale a beneficio di tutti e come tale dovrebbe potere godere dei reciproci riconoscimenti e sostegni economici. Perch pi forte e grande il numero delle scuole paritarie, pi grande il risparmio e il beneficio che totalizza lo Stato. Questo lhanno capito molti Stati europei ed extraeuropei. Una Risoluzione del Parlamento europeo del lontano 14 marzo 1984 recita: Il diritto alla libert di insegnamento implica per sua natura lobbligo per gli stati membri di rendere possibile lesercizio di tale diritto anche sotto il profilo finanziario e di accordare alle scuole le sovvenzioni pubbliche necessarie allo svolgimento dei loro compiti e alladempimento dei loro obblighi in condizioni uguali a quelle di cui beneficiano gli istituti pubblici corrispondenti, senza discriminazioni nel confronto degli organizzatori, dei genitori, degli alunni e del personale (art. 1.9). Le procedure in caso di violazione dei diritti fondamentali si applicano anche in caso di violazione della libert di istruzione (art. 2.3). Emblematica la lettera inviata da una mamma al go-

vernatore della Contea di Sidney che aveva ridotto del 10% i finanziamenti alla scuola cattolica della contea: Non riesco a comprendere come si possa avere un tale disprezzo per listruzione. Sono una di quelle mamme che con grande sacrificio manda una propria figlia alla scuola cattolica. S per scelta, ma almeno ho la possibilit di scegliere. Signor Governatore come si permette di prendersi la libert di decidere dove dovr studiare mia figlia. Sar lei a decidere per me e per tanti altri genitori, togliendoci la libert di scegliere? Far gli stessi tagli anche per le scuole pubbliche?. C a Modena con il Comune un Patto per le scuole paritarie. Potrebbe semplicemente essere la base per una futura fattiva collaborazione tra scuola paritaria e scuola pubblica come previsto dalla legge. Ma se non si pone in atto un vero e proprio confronto dialettico tra le scuole statali e paritarie per lottimizzazione di tutto il sistema scolastico non si otterr nessun risultato per il bene degli alunni. Occorre stimolare i processi di ricerca, di innovazione e di sperimentazione, occorre migliorare la qualit, lefficacia e lefficienza dellistruzione. Solo un alto livello di educazione, accessibile indistintamente a tutti garanzia di un futuro migliore e sicuro per tutti. La verit che la scuola privata si pone accanto e non contro la scuola statale, con-corre, corre insieme ad essa verso il perseguimento di un grande e comune obiettivo: quello della promozione umana, culturale degli alunni e della crescita civile, sociale, etica ed economica del paese. Non dimentichiamo infine quanto ribadisce con forza il magistero della Chiesa circa la scuola cattolica paritaria al cap. IV del documento Educare alla vita buona del Vangelo. La scuola cattolica costituisce una grande risorsa per il paese. In quanto parte integrate della missione ecclesiale, essa va promossa e sostenuta nelle diocesi e nelle parrocchie, superando forme di estraneit e di indifferenza e contribuendo a costruire e valorizzare il suo progetto educativo. Le nostre scuole paritarie cattoliche sono scuole della Diocesi, scuole della Chiesa di Dio che in Modena. * direttore Istituto S.Cuore-Modena

NostroT empo

Domenica 4 novembre 2012

Tra Vaticano II e Anno della Fede, lultimo incontro del consiglio Pastorale diocesano stato caratterizzato da un clima proficuo e sereno

Un bilancio positivo
la preghiera iniziale, mons. arcivescovo ha ringraziato i membri del consiglio per il servizio svolto sottolineando come la partecipazione a tale organismo ecclesiale sia anche un momento di crescita nella fede personale dei singoli consiglieri. Don Federico Pigoni, vicario per la Pastorale, ha passato la parola al segretario che ha svolto una panoramica riassuntiva degli argomenti trattati in Consiglio far circolare questo documento, pensando soprattutto alla pastoAssemblea di inizio anno pastorale 2012/2013 (foto darchivio)

Diocesi

PaoLo neRi

abato 27 ottobre si riunito il consiglio Pastorale diocesano per la sua ultima seduta del quadriennio 2009-2012. Dopo

Ufficio catechistico

uello sulla preghiera stato davvero un bel percorso che attraverso 4 serate ci ha regalato tanti momenti di riflessione, approfondimento e dialogo molto significativi ed incisivi. Quante cose mi sono portata a casa! In un primo momento abbiamo preso tra le mani la preghiera che ci ha insegnato Ges e grazie allapprofondimento biblico di d. Fabrizio Rinaldi ci siamo immersi nel testo come se fosse la prima volta: Padrein Lui c la sorgente di tutto, della vita, colui che sa farmi capire come essere felice! Di fronte a queste parole come non spalancare gli occhi, le orecchie, il cuore per immergersi completamente in questa preghiera che custodisce la nostra umanit? Unulteriore tappa del percorso ci ha permesso di mettere discussione le nostre precomprensioni e di aprirci a nuove prospettive vivendo uno di quei momenti preziosi e necessari che mettono in movimento verso un cambiamento, unevoluzione; testimonianza ne il fatto che lapprofondimento e il dialogo hanno suscitato nei partecipanti tante domande. Ho capito che il Padre Nostro non una formula, ma uno stile di vita che, come dice Adriana Zarri, ci deve portare a pregare di meno perch preghiamo di pi quando teniamo insieme vita e preghiera; che occorre collocarsi esattamente come ha fatto Ges vivendo pienamente la relazione del Figlio con il Padre, liberandoci cos dalla logica degli schiavi; che ci insegna a vivere il presente, nel riconoscimento di ci che necessario per diventare autentici, liberati dal non senso della vita: se preghiamo con una logica diversa rischiamo di disumanizzarci. Sono tornata a casa forte di una convinzione: qualunque cosa ascolter o mi verr trasmessa, devo sempre chiedermi che volto di Dio mi viene presentato? Dovr stare molto attenta a tutte le sovrastrutture che rischiano di sfociare nellidolatria e di concentrarmi solo su ci che Ges ci ha detto e fatto conoscere di Dio, del Padre Suodel Padre nostro!!!Ma non tutto infatti nellultima serata abbiamo vissuto unesperienza molto intensa: ognuno di noi ripetendo ad alta voce le parole bello per noi oggi dire Padre Nostro. ha espresso e condiviso ci che aveva nel cuore, ci che si portava a casa ed ha acceso una candela al cero pasquale a rappresentare la propria preghiera. Una conclusione davvero molto bella ed emozionante, perch ha fatto emergere le tante e diverse umanit.Mai titolo, quindi, stato pi azzeccato: il Padre Nostrola preghiera che custodisce la nostra umanit. Antonella parrocchia di S.Caterina

Padre Nostro, preghiera che custodisce la nostra umanit

lungo larco del quadriennio. Il consiglio ha lavorato molto, svolgendo egregiamente il compito affidatogli chiaramente dallo statuto e dalle raccomandazioni di mons. arcivescovo allinizio del suo servizio di Pastore nella Chiesa di Modena-Nonantola: Consigliare, ma senza appiattirsi su analoghe forme proposte dalla comunit civile; consigli per decisioni pi adeguate nelle questioni pastorali e per offrire elementi di conoscenza per poter formulare valide proposte operative. Successivamente, mons. Paolo Losavio, vicario per i Ministeri ha svolto una brillante ed appassionata relazione sul Vaticano II, che riportiamo integralmente a pagina 10 e 11. Alcuni consiglieri hanno ringraziato don Paolo per la sua relazione e hanno fatto proposte. Anche mons. Lanfranchi si unito ai ringraziamenti a don Paolo impegnando la diocesi a studiare le modalit con cui

rale Giovanile, alle aggregazioni laicali, ecc Il vescovo ha rilanciato tre parole. Rinnovamento, nella lettera e nello spirito, per la Chiesa e per la nostra diocesi; occorre recuperare lanelito e la passione per lannuncio di quel periodo. Comunione, per convergere nellunit dei doni diversi; frutto dello Spirito e della sensibilit umana. La divisione uno dei problemi della Chiesa di Modena; ci sono fratture e diffidenze. Serve invece una grande conversione spirituale e culturale. Impegno per la nuova evangelizzazione, che mons. Lanfranchi lega al dono che abbiamo ricevuto con la promulgazione dellAnno della Fede oggi, col Catechismo della Chiesa Cattolica e con i documenti del Vaticano II. Da un lato vede per Modena un passo in avanti per recuperare il cristianesimo come fede, basato sullincontro salvifico con Cristo, sullannuncio pasquale. Daltro canto c il rischio

di intendersi sui valori che accomunano ma senza fare il passo di vivere la vita per Qualcuno. Vede ancora con preoccupazione una certa deriva spiritualistica di una parte di cristiani. Don Federico ha poi introdotto il secondo punto, in ordine al recepimento, a Modena, dellAnno della Fede. Diversi consiglieri hanno riportato come nelle parrocchie e nei movimenti fervano iniziative molto spesso incentrate sullo studio degli articoli del Credo e sul catechismo della Chiesa Cattolica. Tra i tanti interventi quelli di diverse aggregazioni, da Cl al Rinnovamento, dallAgesci allAc e al Csi, che hanno portato diverse iniziative e attenzioni per lanno in corso. Non sono mancati altri interventi, anche dalle zone terremotate, che stanno ripartendo con coraggio, grazie a una fede che non si spenta ma, anzi, ha ripreso vigore. Qualche conclusione di mons. Lanfranchi: occorre non lasciare cadere le riflessioni sul terremoto che portano a ripen-

Sacerdoti carpigiani

Rientrati dalla Casa del Clero


uesta settimana sono rientrati in Seminario a Carpi i sacerdoti ospitati dalla Casa del Clero. Per consentire il ritorno di don Nardino Burzacchini, don Gianfranco Degoli, don Mario Melegari, don Renzo Catellani e don Francesco Cavazzuti stata recuperata unarea delledificio prospicente corso Fanti in cui i sacerdoti potranno risiedere. Ad esclusione di don Cavazzuti, gli altri sacerdoti anziani erano stati ospitati a Cognento, presso la Casa del Clero della diocesi di Modena-Nonantola. Siamo grati allarcivescovo Antonio Lanfranchi e al vicario episcopale don Paolo Losavio fa sapere don Massimo Dotti, rettore del Seminario che si sono impegnati in prima persona affinch i nostri sacerdoti fossero accolti al meglio nella struttura della loro diocesi.

sare alla pastorale; favorendo le relazioni, senza trascurare la religiosit popolare. Con una seconda sottolineatura il vescovo ha apprezzato limpegno ad approfondire il Credo: ottima possibilit per riattivare la catechesi per gli adulti in troppe parrocchie un po sopita. Larcivescovo ha suggerito di trovare il coraggio di una proposta di fede diversificata: la comunit cristiana sappia offrire proposte adeguate alla sete di ciascuno. Bene il risveglio oratoriale, strumento grande per raggiungere tutti i ragazzi; non solo quelli che frequentano la parrocchia abitualmente, ma con un progetto chiaro. La conclusione stata dedicata allimpegno della Chiesa modenese ad affrontare il discorso delle Unit Pastorali, unitamente a quello delle strutture fisiche: siamo davvero capaci di gestirle tutte, facendo la corretta manutenzione? Il terremoto insegna. Da ultimo, don Federico ha rammentato limportanza di partecipare alle quattro conferenze fissate sulle costituzioni conciliari di cui parliamo a pagina 9, e ha chiesto impegno per i gemellaggi con le parrocchie terremotate. Il primo incontro del nuovo consiglio Pastorale diocesano gi fissato per il prossimo 19 gennaio 2013. Con la recita del Credo e la benedizione dellarcivescovo il consiglio Pastorale diocesano uscente si sciolto.

Pastorale della salute

Chiesa e disabilit

Vescovo

Agenda del

Domenica 4 novembre ore 10 Monteobizzo Messa ore 11.30 Verica - Messa Luned 5 novembre ore 20.30 Incontro con Piccola famiglia dellAnnunziata Marted 6 novembre Udienze Mercoled 7 novembre Mattinata: incontro con i Vescovi della Metropolia ore 14 in carcere: Lectio Divina ai carcerati ore 20,45 Conferenza sul Concilio Gioved 8 novembre ore 9,30 Consiglio Presbiterale. Sabato 10 novembre ore 10 Cons. Episcopale ore 16 in Duomo Messa con professione perpetua di Suor Luisa Domenica 11 novembre ore 11 Sorbara - Messa di Ringraziamento

Liberiamo la preghiera per riempirla di vita


danieLa teBasti*

nche questanno lufficio catechistico ci ha offerto un percorso liberante. In 4 serate abbiamo fatto una passeggiata nella preghiera: abbiamo portato alla luce il nostro vissuto sullargomento e acquisito nuove consapevolezze illuminati dalla riscoperta del Padre Nostro. Sono partita appesantita da tanti dubbi: prego abbastanza? , con che atteggiamento lo faccio? e perch prego?. Grazie a diversi stimoli (bellissimo lestratto dal libro di Adriana Zarri Un eremo non un guscio di lumaca) e coinvolgenti approfondimenti mi sento pi serena e mi porto a casa unidea della preghiera come cammino, una preghiera che cambia durante la nostra vita cos come cambia la nostra rappresentazione di Dio, che pu subire rallentamenti, crescite, abbandoni, riprese. Una preghiera che ci necessaria per diventare sempre pi uomini perch tenendoci aperti verso lAltro che in noi, possiamo tener saldo il limite della nostra umanit,e allo stesso tempo ci permette di custodire il vero volto di Dio Padre, di stare in piedi davanti a lui non facendoci dimenticare i fratelli. Quindi liberiamo la preghiera dall idolatria, sensi di colpa e senso del dovere e immergiamola nella nostra vita, riassaporiamo il dialogo intimo e vitale col Padre e la preghiera comunitaria per custodire noi e i nostri fratelli nello stile che ci trasmette Ges nel Padre Nostro, la preghiera che ci insegna a vivere. * parrocchia di Campogalliano

uestanno gli ormai tradizionali Venerd del Centro di Pastorale della Salute presso il Centro Famiglia di Nazareth in via Formigina 319 a Modena sono dedicati alla riflessione su Chiesa e disabilit. Venerd 9 novembre il tema Affettivit e sessualit nel disabile; venerd 16 novembre, I sacramenti e le celebrazioni per i disabili. Si tratta di due occasioni per riflettere su temi sensibili. E un modo per portare un contributo alla 31 Giornata mondiale dei diritti delle persone con disabilit, promossa dallOnu per il 3 dicembre, che ha lo scopo di promuovere la diffusione dei temi legati alla disabilit per sensibilizzare lopinione pubblica ai concetti di dignit, diritti e benessere delle persone disabili, accrescendo la consapevolezza dei benefici che possono derivare dallintegrazione delle disabilit in ogni aspetto della vita sociale. Anche le nostre comunit sono invitate a modificare molti atteggiamenti affinch crollino pregiudizi e barriere che impediscono di vedere oltre la dis-abilit. La sensibilit nelle nostre comunit pu aiutare le persone con disabilit ad una pi completa espressione personale, sperimentando relazioni autentiche, nuove modalit comunicative e occasioni di arricchimento per la propria vita fisica e spirituale

Diocesi

Agenda della

Mercoled 7 novembre ore 20,45 al Forum Monzani Conferenza sul Concilio Domenica 11 novembre ore 11 Sorbara presso cooperativa Fruit Modena Group celebrazione della Giornata del Ringraziamento

Domenica 4 novembre 2012

NostroT empo

La storia

Il primo San Cataldo, il cimitero suburbano pi antico dEuropa


riduzione, nel 1774, delle parrocchie modenesi da 17 a 5 fu subita dolorosamente dalle austessa dimensione, iscrizioni controllate da una apposita Commissione... Per i fautori VI sul cimitero modenese ed elogia le paterne provvidenze del clementissimo sovrano per una realizzazione che metteva daccordo Sacerdozio e Impero (i provvedimenti del vigilantissimo nostro Sovrano per la pulitezza e la sanit della sua capitale non sono difformi dalle massime della chiesa). Tutti sono invitati a guardare questo luogo - gi consacrato dalla benedizione vescovile - con occhio pi religioso e devoto. Quanto sono diverse le idee della vera religione dalle idee della piet popolare! sottolinea il colto vescovo ed, in maniera piana, con brevi citazioni in latino immediatamente tradotte, mons. Fogliani giustifica il perch non c nessuna radicale novit in questi cimiteri fuori le mura, luoghi del dolce sonno per i nostri defunti prima della tromba del giudizio universale. Ricorda che nei primi 3 secoli dellera cristiana nessun morto fu sepolto allinterno di una citt. Cos prevedevano le 12 tavole e le disposizioni degli Imperatori Adriano e Antonino Pio e mai i Cristiani violarono queste norme. Nel IV sec. si fece eccezione per il grande Costantino, sepolto pi estremisti e giacobini delle nellatrio della grande Chiesa nuove teorie il nuovo modello dei Santi Apostoli da lui edidi organizzazione cimiteriale ficata in Costantinopoli e, pi doveva contrastare i privilegi tardi, per altri eminenti peracquisiti da nobilt e clero, che sonalit del tempo. Purtroppo questo uso che allettava lumana ambizione si estese nei secoli, nonostante la contrariet espressa dai pastori pi zelanti, contrariet ribadita vigorosamente da Pio V. La Pastorale continua chiarendo le modalit ed i giorni dellanno in cui, visitando la cappella del nuovo Pianta e prospetto lungo (interno) del progetto del nuovo cimitero cimitero, confesDisegno firmato da Cesare Costa 1860 sati e comunicati, si potevano amavano essere sepolti nel- personaggi alla Chiesa, alle acquistare le indulgenze conle chiese, per ostentazione. Si scienze e alle armi - uomo col- cesse dal Papa, con i Brevi del voleva inoltre sottrarre alla to, con inconsuete conoscenze 14 agosto 1779. Chiesa la gestione spirituale, di meccanica, botanica e mi- Nulla, in realt, era stato cos ma anche economica del cul- neralogia, scrive nella lucida semplice e chiaro, fin dallinito funerario: un cambiamen- pastorale che abbiamo potuto zio, a proposito di quel cimito dettato da preoccupazioni consultare (il documento in- tero. I nobili della citt - vistisi igienico-sanitarie (le chiese serito in una corposa raccolta trattati alla pari del resto della e i sagrati erano spesso invasi di Atti vescovili e vicariali, or- popolazione, anche degli indida odori insopportabili), ma dinata e conservata dai france- genti - avevano minacciato di anche fortemente ideologico e scani della antica Parrocchia disertare il sito (magari seplivellatore, un preciso segnale di S. Cataldo e S. Giacomo): pellendo i famigliari defunti politico-culturale che appar a Il Vescovo si compiace della nelle cappelle gentilizie delle molti spersonalizzante e mate- nuova costruzione, accogliendo loro ville di campagna). Nel rialistica. grato i tesori delle Sante In- progetto del nuovo cimitero Si voleva soffocare il culto dei dulgenze profuse da papa Pio non era prevista, inizialmente, morti. Le discussioni sullargomento raggiunsero persino i salotti letterari alla moda. Ippolito Pindemonte, in quegli anni, scriveva I Cimiteri per difendere il culto funerario cristiano e Ugo Foscolo, nella splendida ode Dei Sepolcri pur partendo da convinzioni materialistiche - esaltava il valore umano e soprattutto civile delle sepolture. Modena, per volont del suo sovrano, anticip i tempi delle disposizioni napoleoniche. Abbiamo avuto - si afferma - il primo cimitero suburbano dEuropa! Francesco III, con lordinanza governativa dellottobre 1777, di fronte alla tentazione di soluzioni troppo rivoluzionarie e invise a gran parte dei suoi sudditi, dava disposizioni in materia, ma rassicurava la nobilt, i maggiorenti e il clero. La Pastorale di Giuseppe Maria Fogliani (16 ottobre 1779). La pastorale di Giuseppe Maria Fogliani, vescovo di Modena dal 1758 al 1785, affabile, dolce, cortese, grande benefattore, illustra ai fedeli e al clero, nellimminenza del giorno della commemorazione dei defunti, la posizione ufficiale della Chiesa modenese nei confronti del nuovo cimitero suburbano. Patrizio reggiano di famiglia nobile e antichissima - che aveva dato illustri neppure una cappella, che poi fu edificata piccola e spoglia. Oggi non pi possibile rinvenire le tracce di questo settecentesco magazzeno di cadaveri, a seguito della completa ricostruzione operata, nella seconda met dell800, con altre conoscenze tecniche, altre risorse economiche e soprattutto con altri intenti. Il terreno scelto nel 700 risult paludoso, con falde acquifere troppo superficiali. Larea, a forma rettangolare, fu circondata da un terrapieno perimetrale alto tre metri e mezzo rispetto la campagna circostante. Si accedeva da est (verso la chiesa cinquecentesca di S. Cataldo, anchessa umida e fatiscente) e da sud, superando due ponti posti su un fossato: unisola sopraelevata, dunque, lontana dal traffico cittadino. Allinterno erano previste grandi arche sepolcrali tutte uguali in grado di accogliere, nelle botole poste a livello di terreno, decine di morti. Il tutto eseguito secondo un progetto tecnico - di cui non ci stato possibile rinvenire e consultare loriginale funzionale, almeno per quei tempi, e volutamente spoglio ed anonimo. Al centro di un piazzale venne poi eretta una croce simbolo di luogo consacrato. Le sepolture vennero assegnate, successivamente, secondo un ordine sociale. Il cimitero di Cesare Costa Questo sostituir, inglobandolo, il pi antico ed il luogo delle diversit allinterno di una costruzione accuratissima e razionale, di grande eleganza formale, tipo e modello di perfezione, secondo il giudizio della Commissione esaminatrice. Il progetto, promosso dal Governo estense nel 1850, cominci ad essere attuato nel 1870, dopo gli sconvolgimenti politici intervenuti, con una previsione di lavori per almeno sei anni per portare a compimento soltanto il prospetto principale, la bella e grande chiesa con calotta a volta sferica e copertura in rame ed una parte dei corpi laterali. Molti sono ancora i cambiamenti strutturali intervenuti nel bel cimitero in questi ultimi 130 anni. La burocrazia ha moltiplicato e spesso cambiato le regole dellorganizzazione cimiteriale. Liniziativa privata, quasi invadente, sta modificando abitudini. Si , forse, fatta pi rarefatta la consuetudine di visitare i nostri defunti? Lantica pastorale insegnava: Salutare sempre fu e santo il pensiero di porgere sollievo allanime dei trapassati con le preghiere.

Una ricerca sulle tracce del nucleo originario settecentesco del camposanto che stato completamente rivoluzionato nel secolo successivo. E la Pastorale del vescovo Fogliani che contiene indicazioni per certi versi ancora attuali
eLena BaLuGani

tre cimiteri di S. Cataldo e quelli pi piccoli di frazioni e paesi sono animati, in questi giorni, da folle di visitatori, nel ricordo di defunti a volte quasi dimenticati e a volte presenti quotidianamente e con angoscia a parenti ed amici. Il primo cimitero Il cimitero ottocentesco dellarchitetto Cesare Costa vasto, monumentale, ricco di opere darte, eleganti tombe familiari, ampie scale, colonne, verde intorno, con un impiego del colore nelle colonne e nella fascia di mattoni, ha inglobato il primo cimitero suburbano. Tutti e due sono stati affiancati, nel secolo scorso, dal terzo cimitero ideato dallarchitetto Aldo Rossi: razionale, lineare, tanto nuovo nella struttura che, almeno allinizio, sembravano apprezzarlo soltanto gli esperti, i professionisti, i tecnici. Venivano e vengono ancora da tutto il mondo a visitarlo. Il pi antico (17711778) fu il pi innovativo, almeno nelle premesse ideologiche che lo avevano prodotto. Costruito per volont di un energico sovrano, il duca Francesco III dEste, con ambizioni moderne ed europee - definito dagli storici il sovrano urbanista - governatore per anni della Lombardia ha goduto di un balcone privilegiato sullEuropa. Intervenne su Modena allineando strade, abbattendo portici e isolati fatiscenti, costruendo, in S. Agostino, il grande Spedale e, di fronte, limmenso Albergo dei poveri. Intervenne su una miriade di Opere Pie unificandole in una sola, occasione purtroppo di saccheggio di beni ecclesiastici e religiosi, arbitrii e truffe. La

torit diocesane. Un campione di attivismo, dunque, ma soltanto dopo la morte del padre Rinaldo. Come principe ereditario aveva invece assecondato i capricci della bella moglie francese: feste, balli, spettacoli teatrali, lunghi viaggi, lusso sfrenato nella Villa di Rivalta, bella come una Versailles. Limmorale Carlotta Aglae dOrleans non conosceva n disciplina n dovere. Scandalizzava le morigerate dame di corte con le sue abitudini spregiudicate, coinvolgendole fino a tarda notte in interminabili e costose partite di biribisso, una sorta di roulette ante litteram. Tutto il 700 fu epoca di grandi novit e grandi contraddizioni. Il Papa, da Roma, applaud all iniziativa ducale, concedendo, con ben tre documenti, ampie indulgenze a chi visitava la chiesa del nuovo cimitero suburbano, costruito a nord-ovest della citt ed ad un chilometro dalla cittadella fortificata. Circa 30 anni dopo (1806) Napoleone Bonaparte estendeva anche allItalia lEditto di Saint Cloud (1804) imponendo di seppellire i morti fuori dalle mura, dando disposizioni igienico-sanitarie e democratiche, secondo elaborazioni filosofiche che affondavano le radici nellIlluminismo europeo del XVIII secolo: sepolture della

NostroT empo

Domenica 4 novembre 2012

LAnno Accademico dellateneo di Modena e Reggio stato aperto a Mirandola. Tra terremoto, ricostruzione e welfare. In crescita il numero degli studenti
ome mai siamo qui? Cos il rettore dellUniversit di Modena e Reggio Emilia, professor Aldo Tomasi, ha iniziato il proprio discorso di apertura dellAnno Accademico 2012-2013 tenutosi questanno a Mirandola, poi concluso con le parole: Viva lUniversit di Modena e Reggio Emilia, cui seguito un lungo applauso. Il Rettore ha ritenuto che questa iniziativa potesse essere una risposta a crisi e terremoto, anche alla luce dei 300 iscritti provenienti dalle zone terremotate. A terremoto appena accaduto, peraltro, lUniversit e gli studenti hanno portato al territorio competenze e aiuto. La cerimonia si svolta in una tensostruttura, collocata nella cosiddetta Cittadella della conoscenza, un polo scolastico e culturale. Come lassessore regionale Bianchi ha notato, le note di Offenbach eseguite dal coro universitario si sono confuse con i rumori delle ruspe e tutte accompagnavano lingresso degli ospiti. 450 edifici sono stati danneggiati dal sisma, con 70mila studenti coinvolti. A oggi sono state completate 150 scuole, di cui 60 ex novo. Il rettore ha quindi preso la parola per il suo ultimo discorso in questa carica, dopo un quinquennio alla guida dellAteneo. In prima battuta ha presentato il nuovo consiglio di amministrazione, citando in particolare i tre membri esterni, Paolo Cavicchioli, Piero Ferrari e Stefano Landi, noti

don Luca BaLuGani

industriali del territorio modenese e reggiano. Il problema del finanziamento stato esaminato in maniera approfondita: solo la quali-

Viva luniversit
nato. I numeri evidenziano la riduzione: per i docenti si passati da 882 a 795; il personale amministrativo e tecnico sceso da 759 a 682. Da 32 welfare concerne non solo sanit, pensioni e istruzione, ma anche le persone dipendenti, cio i bambini e gli anziani, nonch i portatori di handicap. Il lavoro di cura la componente fondamentale della sostenibilit e del mantenimento di una societ, ma oggi diventato un nodo sociale che stato di dipendenza riconosciuta, mentre non lo quella di chi assiste, in particolare le donne, che sono concepite come soggetti in relazione ad altri (sono infatti madri, figlie e mogli). La concezione classica di welfare nata in un contesto in cui cerano la garanzia del posto di lavoro, la separatezza del tempo di lavoro dal tempo libero e la stabilit della struttura familiare. La partecipazione delle donne al mercato del lavoro (come realizzazione personale, ma anche per sopperire alle necessit economiche e tutelarsi in caso di divorzio), la de-standardizza-

La ricostruzione

t dellAteneo (premiata con appositi fondi statali) ha permesso di contenere i tagli progressivi, limitando a -6% il calo negli ultimi anni. Purtroppo questo ha comportato lo sforamento della percentuale di finanziamento proveniente dalle tasse universitarie (tuttavia ferme gi da alcuni anni). Il corrente anno, con 3700 nuove immatricolazioni (+9,24% rispetto allo scorso anno, in controtendenza con la media nazionale, vedr salire a oltre 20 mila gli iscritti complessivi allUniversit. Problema irrisolto resta quello del diritto allo studio. In Emilia Romagna il 100% degli aventi diritto a borse di studio nel precedente anno accademico lha ottenuta; tuttavia questo accaduto grazie al concorso dellUniversit, che ha supportato Stato e Regione. In un momento economicamente difficile, occorre la forza di reindirizzare le risorse sugli studenti. Il bilancio a pareggio grazie al blocco del turn over, cui lUniversit ha cercato di supplire continuando a sostenere i ricercatori a tempo determi-

dipartimenti si passati a 14, accorpando in tal modo i centri decisionali. La qualit, invece, non calata. Oltre la met dei laureati nel 2011 ha raggiunto il traguardo rimanendo in corso, con percentuali pi alte rispetto alla media nazionale. Il tirocinio garantisce a 2/3 degli studenti un contatto col mondo del lavoro e permette ad una proporzione analoga limpiego entro un anno dalla laurea. Tra i numerosi interventi della mattinata, una studentessa di Mirandola ha preso la parola a nome dei colleghi, riattualizzando lo stato danimo di chi ha vissuto il terremoto. Nella sua conclusione ha chiesto il ripristino di ci che rappresenta la vita di queste cittadine (inclusi i luoghi di culto) e nello stesso tempo ha sollecitato non la ripetizione dellesistente ma un suo ripensamento, ricevendo i complimenti del suo sindaco. La lezione magistrale stata tenuta dal sottosegretario con delega alle Politiche sociali, Maria Cecilia Guerra e avente per titolo Welfare in crisi. Il

chiede di essere approfondito anche su un piano teorico. Questione di partenza che la titolarit di diritto di chi in

zione del mercato del lavoro, linstabilit delle relazioni coniugali, il calo demografico e laccentuazione della per-

centuale anziana, laumento della mobilit demografica stanno mettendo in difficolt la struttura del welfare. Aumenta la domanda di cura e diminuisce lofferta informale: un esempio riportato dalla professoressa Guerra quello delle nonne che hanno genitori non autosufficienti da accudire, aiutano per la cura dei nipoti e potrebbero ancora avere figli in casa. Il welfare dovrebbe diventare un sistema per la realizzazione delle persone in ambito sociale: il diritto alla cura dovrebbe essere sociale, come anche il lavoro di cura. In Europa esso armonizzato con il lavoro remunerato laddove luomo si assume compiti di cura verso i figli (un modello pi nordeuropeo). Ma la discriminazione di sesso permane anche quando il lavoro domestico affidato allesterno: i lavori di cura sono affidati a donne sfruttate, sottopagate e spesso in nero. Ci richiede perci un ulteriore e profondo ripensamento, anche accademico, della struttura attuale del welfare.

Scuola materna parificata di San Felice

Terzo settore

Contributo Bper alla Caduti per la patria

Aiuto reciproco
LauRa soLieRi

mmonta a 55mila euro la cifra destinata dalla Rete del Terzo Settore modenese a 15 organizzazioni del terzo settore residenti nelle zone del cratere, selezionate sulla base dei progetti da esse presentate alla Rete per sistemare le loro sedi e riacquistare le attrezzature lesionate dal terremoto. Questa cifra stata raccolta tramite il portale terremoto. volontariamo.com, attraverso il quale la rete del Terzo Settore modenese, composta da associazione Servizi per il Volontariato Modena, Forum

Provinciale Terzo Settore, Comitato Paritetico provinciale del Volontariato di Modena, ha attivato un conto corrente per raccogliere fondi a favore dei progetti presentati dalle associazioni che operano sui territori colpiti dal sisma, progetti mirati a rimettere in funzione o rendere efficaci sedi e attrezzature con le quali poter svolgere le proprie attivit a favore della popolazione. La Rete ha istituito unapposita Commissione che ha definito i criteri di scelta dei progetti e si dotata di strumenti tecnici per rendere il pi efficace possibile la destinazione dei fondi raccolti.

Per noi una grande soddisfazione aver garantito questo risultato in tempi cos brevi commenta Angelo Morselli, presidente dellAssociazione Servizi per il Volontariato Modena Ricordiamo che sul portale terremoto.volontariamo.com la raccolta fondi prosegue e sar potenziata da una parallela campagna di fundraising, sempre promossa dalla Rete del Terzo Settore modenese. In questo modo ci auguriamo di poter continuare a sostenere come fatto fino ad ora tanti altri progetti delle organizzazioni del terzo settore residenti nelle zone del cratere.

accoglienza festosa dei bambini della scuola materna parificata Caduti per la Patria di San Felice sul Panaro ha accompagnato la cerimonia di consegna della somma messa a disposizione da Bper, grazie alla quale stato possibile ripristinare lo storico immobile che ospita listituto. Il contributo di 50 mila euro stato consegnato dai rappresentanti della Banca al presidente del Consiglio di amministrazione della scuola Paolo Aragone, che ha espresso viva soddisfazione per il sostegno ricevuto, cos come leducatrice suor Giovanna e gli altri amministratori Anna Fin e Anselmo Pizzi, presenti alla cerimonia. Intanto da luned 22 ottobre regolarmente ripresa lattivit didattica nella struttura, che dallinizio degli anni Venti un importante punto di riferimento per le famiglie sanfeliciane nelleducazione dei figli. Attualmente la scuola, riconosciuta paritaria dal ministero dellIstruzione, ha 5 sezioni e 138 bambini iscritti. La direzione affidata alla comunit delle suore Salesie di Padova, con 10 dipendenti che consentono il funzionamento dellasilo secondo le direttive delle autorit competenti. Le entrate sono rappresentate dalle rette di frequenza, dai contributi di enti pubblici e dalla beneficenza. Il terremoto del 20 e 29 maggio aveva danneggiato ledificio. Una volta verificati i danni, gli amministratori dellasilo si sono subito messi allopera per trovare le risorse necessarie a realizzare un sogno: quello di poter riaprire allinizio del nuovo anno scolastico, o comunque nelle settimane immediatamente successive. Oggi questo sogno diventato realt e la riapertura dellasilo, oltre a fornire un servizio indispensabile a molte famiglie, assume anche un importante valore simbolico per la collettivit di San Felice, impegnata nel porre le basi per la rinascita del paese. Un evento importante, dunque, che stato celebrato domenica 28 ottobre con una grande festa allinterno della scuola materna.

Domenica 4 novembre 2012

NostroT empo

Ho creduto, perci ho parlato


La veglia Missionaria diocesana stata celebrata a San Felice sul Panaro

Missioni

Ottobre Missionario, questanno, stato molto particolare. Noi di San Felice sul Panaro, cos come i nostri fratelli delle altre comunit della bassa modenese, abbiamo sperimentato la precariet e le difficolt dovute al terremoto, che, per alcuni aspetti, sono si-

e lontane e perch, in questa chiesa-tenda, forse pi facile anche sentirsi vicini ai nostri missionari, forse pi fratelli e figli di un solo Padre. Fulcro di questa veglia, presieduta dal nostro Arcivescovo Antonio Lanfranchi, sono state Teresa e Alice, due ragazze modenesi di ritorno da unesperienza di dieci mesi in Burkina Faso. La loro testimonianza cos semplice ci ha fatti entrare in una realt cos complessa e diversa dal mondo in cui siamo abituati a vivere; partendo dal racconto delle difficolt pi concrete come il non conoscere la lingua, sono arrivate

mili a quelle che vivono tante comunit cristiane sparse in diversi angoli del mondo in cui operano anche missionari modenesi. Per questo si scelto come luogo della veglia missionaria diocesana San Felice, nel cuore della zona terremotata, per ricordare la fondamentale cooperazione tra Chiese vicine

agli interrogativi pi spirituali e alle risposte pi impegnative: coshai imparato di Dio in questesperienza? Ho imparato che Dio parla la mia lingua, e anche quella degli altri: Lui a permetterci di entrare in relazione, in comunione; attraverso di Lui che possiamo portare qualcosa anche a chi

non parla la nostra lingua e sempre attraverso di Lui che possiamo ritornarne arricchiti. Ad Alice e Teresa stata impartita una speciale benedizione dal nostro Arcivescovo affinch il Signore doni loro la forza, il coraggio e la sapienza per affrontare e portare avanti la vera missione, che, come loro stesse hanno detto, forse comincia proprio adesso che sono ritornate. Per testimoniare a chi era venuto alla celebrazione che questa era una veglia di preghiera ispirata alla comunit in missione nel mondo, sono stati portati allaltare alcuni segni. Il primo e principale stato una tenda, simbolo dei mesi del terremoto, ma anche della presenza di Dio: Chi abiter Signore nella tua tenda? e allo stesso tempo segno di provvisoriet e di nomadismo, quello che vivono anche tanti immigrati che a prezzo della vita tentano di raggiungere lEuropa. Allinterno della tenda sono stati posti gli altri segni: la Bibbia, simbolo della presenza di Dio che contiene la parola da annunciare, il pane, segno di eucaristia e

comunione e infine le calebasse (una zucca originaria del Burkina Faso), ciotole con dentro una manciata della

vacillano i monti nel fondo del mare. Far cessare le guerre sino ai confini della terra, romper gli archi e spezzer

le lance, brucer nel fuoco gli scudi. (Salmo 46, 2-3.10). Gruppo missionario San Feklice sul Panaro

terra delle nostre zone, terra Centro missionario animazione - formazione tanto amata ma che qualche mese fa ci ha fatto sentire limpotenza di fronte alla sua forza distruttrice: queste ciotole contengono la terra e la ar celebrata luned 5 novembre alle ore 19 presso la parcustodiscono cos come il norocchia di San Lazzaro, in via Borri 90 la messa missiostro cuore custodisce la fede naria mensile. Sar presente la modenese Silvia Nocetti, per poi annunciarla a tutto il della Comunit Papa Giovanni XXIII, da poco rientrata dalla mondo. Questa stessa terra stata Romania. simbolicamente donata a tutti quelli che hanno partecipato alla veglia: un ricordo di questa serata e un messaggio da custodire e che vogliamo trael numero scorso di Nostro Tempo, riferendo di espesmettere anche a tutti quelli rienze in terra di missione, abbiamo pubblicato il conche non erano presenti: Dio tributo di Cecilia Latini che parlava del Madagascar per noi rifugio e fortezza, aiuto infallibile si mostra- con il titolo di un articolo riferito invece ad una esperienza in to nelle angosce. Perci non Albania. Ci scusiamo dellerrore con i diretti interessati e con temiamo se trema la terra, se i lettori.

La messa missionaria Errata corrige

DallAlgeria scrive il missionario modenese padre Aldo Giannasi


arissimi e carissime, sono in Algeria da un mese quasi. Non molto, ma posso gi darvi le prime impressioni. Atterrando allaeroporto di Algeri il 16 settembre scorso, non mancava in me una certa apprensione, in quanto era il momento in cui i musulmani in molti paesi del mondo avevano scatenato reazioni violente a seguito delluscita del film americano su Mohammed. Lasciato laeroporto ho costatato invece con comprensibile sollievo che la citt viveva la sua vita normale. Lindomani, i giornali locali che ho potuto leggere esprimevano s, il loro sdegno contro gli autori del film, ma si smarcano nettamente da quanto avvenuto in

Ritorno in Africa a 77 anni


Libia e altrove. Non con la violenza che si risolvono i problemi, affermavano. Per chi conosce anche solo un po la storia dellAlgeria, questo atteggiamento non fa sorpresa. Il Paese dal 91 al 2001 ha attraversato un periodo orribile di guerra civile tra lo Stato e gli estremisti musulmani che volevano prendere il potere e installare una repubblica islamica, fondata sulla sharia (la legge coranica). Durante questo decennio nero, come chiamato qui, sono perite circa duecentomila persone, uomini, donne, bambini, vecchi. Il popolo algerino non vuole pi rivivere le sofferenze del passato. Ecco perch ha rifiutato posizioni violente. Gi lo scorso anno lo aveva mostrato. Mentre i paesi vicini vivevano la primavera araba con i disordini connessi, lAlgeria ha cercato di sviluppare un dialogo relativamente fecondo tra lo Stato e i corpi intermediari, particolarmente con i sindacati Tutto pacifico allora in Algeria? No. Tante ferite del recente passato restano aperte, la loro guarigione domander tempo e ricerca della verit. La giovent frustrata non solo per la difficolt di entrare al lavoro, ma anche a causa della tutela pesante dellFln, il partito che ha portato il Paese allindipendenza 50 anni fa e che detiene tutte le leve del potere. Sul piano religioso, gli Algerini sono musulmani al 99%. Un islam relativamente moderato, ma in mezzo al quale sono presenti ancora le correnti estremiste attive e a volte violente. Il governo riconosce la presenza di altre fedi, come quella cristiana, chiede per discrezione e si oppone alle conversioni aperte. La mia comunit missionaria ad Algeri e pi esattamente sulla collina che sovrasta la citt, accanto alla Basilica di Nostra Signora dAfrica, un santuario costruito al tempo della colonia nel 1872. Sorprendentemente gli Algerini lo hanno amato fin dalla sua apertura e continuano adesso. I confratelli con i quali vivo, mi dicono che in un anno, vi entrano oltre 70.000 persone, in grandissima maggioranza musulmani. Perch vengono? Per vedere una chiesa cristiana, ma anche per raccogliersi in un luogo di silenzio, per pregare la Signora Maria, come i musulmani chiamano la Madre di Ges. Essa fa parte della tradizione coranica. Assistiamo cos ad un pellegrinaggio sui generis tutti i giorni. Accogliamo i visitatori, diamo informazioni sulla basilica a chi le chiede, rispondiamo alle tante domande che fanno sul cristianesimo, sul Vangelo, su Ges, domande che vanno spesso al di l del semplice desiderio di conoscere e che si prolungano nelle visite successive. Giorno dopo giorno si costruiscono cos relazioni di amicizia e di vicinanza. Vicino a noi, tre comunit di religiose, fra cui le suore di Madre Teresa, si occupano dei bambini handicappati del quartiere, organizzano il doposcuola e tengono aperta una biblioteca nella Kasbah, la parte antica della citt. La Basilica stata restaurata negli ultimi anni con molta cura. Alle spese dei lavori ha partecipato anche la citt di Algeri e linaugurazione dei restauri stata presenziata da un rappresentante ufficiale del Governo. E la lingua, mi direte? Addio al bamanankan, lidioma del Mali, al quale mi ero abituato nei lunghi anni nella Savana e di cui conoscevo anche tante finezze. Qui larabo dilettale che si parla. Lavevo imparato abbastanza bene in Tunisia ma pi di 50 anni fa, durante gli anni di formazione! Appena arrivato qui mi sono rimesso, a 77 anni, sui banchi di scuola per seguire assieme ad altri studenti esteri, un corso intensivo di tre settimane. Con mia sorpresa, costato che la lingua araba mi ritorna con facilit. Ho bisogno per di una buona pratica. Per questa prima lettera, mi fermo qui. Ringrazio voi tutti dellamicizia e della vicinanza di cuore nella preghiera. Essalamu alikum, la pace sia su di voi. Padre Aldo

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Vaticano II,grazia e bussola della Chiesa


Mercoled 7 novembre al via il ciclo di conferenze sulle quattro Costituzioni conciliari proposte dallarcidiocesi a tutti i modenesi
a coloro che soffrono e infine ai giovani. Ed proprio nello spirito conciliare di apertura al mondo che la Chiesa modenese riporta lattenzione sul Vaticano II rivolgendosi non solo ai cristiani modenesi ma anche a tutti coloro che, indipendentemente dalle loro convinzioni religiose, intendono approfondire il messaggio dellassise conciliare convocata da papa Giovanni XXIII nel 1962 e conclusa da Paolo VI nel 1965. E lo spirito del Concilio che larcivescovo, nellomelia di apertura dellAnno della fede lo scorso 11 ottobre in Duomo aveva richiamato indicandolo con le calde parole di Paolo VI, nel discorso di chiusura dellultima sessione il 7 dicembre 1965. La Chiesa del Concilio, s, si occupata, oltre che di se stessa e del rapporto che a Dio la unisce, delluomo quale in realt si presenta: luomo vivo, luomo tutto occupato di s, luomo che si fa non soltanto centro di ogni interesse, ma osa dirsi principio e ragione dogni realt. E ancora: Tutta la ricchezza dottrinale rivolta in questa direzione: servire luomo. Luomo, diciamo, in ogni sua condizione, in ogni sua infermit, in ogni sua necessit. ientrano tra le iniziative proposte dalla Chiesa modenese per lAnno della fede indetto da Benedetto XVI e nella ricorrenza del 50 anniversario del Concilio Vaticano II le quattro conferenze organizzate a partire dal prossimo 7 novembre al Forum Monzani di Modena. Al centro del percorso proposto dallarcidiocesi con il titolo Il Concilio Vaticano II guida e bussola della Chiesa, dono per tutti, sono i principali documenti prodotti dal Concilio: le Costituzioni Sacrosanctum Concilium sulla liturgia, Lumen Gentium sulla Chiesa, Dei Verbum sulla Parola di Dio e Gaudium et Spes sui rapporti della Chiesa con il mondo contemporaneo. Il primo appuntamento in calendario mercoled 7 novembre alle 20.45 quando sar al Forum Monzani per parlare di Lumen Gentium, la luce di cristo splende sulla Chiesa per illuminare tutti gli uomini il vescovo di Novara mons. Franco Giulio Brambilla; tre settimane dopo, gioved 29 novembre, Giuseppe Savagnone, membro della commissione che segue il Progetto culturale della Cei, illustrer lultima delle quattro Costituzioni, la Gaudium et Spes. I cristiani nella compagnia degli uomini. Gli altri due appuntamenti sono nel 2013: a febbraio la Costituzione Sacrosanctum Concilium sar presentata da mons. Alceste Catella, vescovo di Casale Monferrato, mentre la conferenza su Dei Verbum concluder ad aprile il ciclo di incontri sul Concilio e vedr a Modena mons. Luciano Monari, vescovo di Breschia. Benedetto XVI scrive mons. Antonio Lanfranchi negli Orientamenti pastorali 2012-2013 - ci riconsegna i Documenti del Vaticano II perch vengano conosciuti e assimilati come testi qualificati e normativi del Magistero. Rimarco aggiunge larcivescovo riferendosi al Vaticano II - le parole dellallora mons. Karol Wojtyla: il Concilio ha definito la forma di fede rispondente allesistenza del cristiano oggi. Per questo - conclude mons. Lanfranchi - una particolare attenzione mi auguro abbiano le conferenze sulle quattro Costituzioni fondamentali da parte dei credenti ma, oso sperare, anche da parte di chi non crede, recuperando quellamore alluomo, ad ogni uomo, che ha pervaso tutto il Concilio e con cui si concluso, aprendosi a tutto il mondo con i messaggi inviati al mondo, ai governi, agli uomini di pensiero e di scienza, agli artisti, alle donne, ai lavoratori, ai poveri, agli ammalati,

50 anni fa il Concilio

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Il documento

Il Concilio Vaticano II ieri, oggi e domani


Lintervento di mons. Paolo Losavio al consiglio Pastorale diocesano: un viaggio negli anni dei lavori e dellimmediato post Concilio a Modena
Mons. PaoLo Losavio

torno da Roma dopo le diverse sessioni. Nella messa in Cattedrale a chiusura del Concilio il 12 dicembre 1965 diceva:

dere le attese del mondo, che sente - anche se inconsapevolmente - il richiamo di Cristo e del suo Vangelo . Tre anni dopo, con ancora

ppartengo alla generazione che si entusiasmata per il Concilio, perch ha potuto sperimentare e apprezzare i cambiamenti che esso portava nella vita della chiesa. Che cosa voleva dire andare a messa, andare al catechismo, leggere la Parola di Dio, partecipare da fedele laico alla vita della chiesa e del mondo prima del Concilio e dopo il Concilio. Chi ha vissuto a cavallo delle due stagioni ed stato contemporaneo ad esse pu meglio apprezzare e ha forse responsabilit maggiori, la responsabilit di proporre ai pi giovani la testimonianza di un momento di una Chiesa viva, in cammino, desiderosa di condividere con tutti gli uomini gli ideali del Vangelo. Lo scopo in questo 50 anniversario non quello di una commemorazione che mira a celebrarlo, come si guarda con curiosit a una testimonianza di unaltra epoca (50 anni oggi sono tanti), ma semmai quello di ritrovare lambiente intellettuale effervescente di quegli anni, la potenza rinnovatrice e creativa che fu alla sua base. E latteggiamento evangelico del servitore buono e fedele, capace di fruttificare leredit ricevuta. Gli anni 1963-1970: una stagione singolare; un periodo tra i pi intensi. Anni caratterizzati da speranza ed entusiasmo, anni che a mio avviso meritano di essere ricordati. Sono gli anni pi belli dellepiscopato di Mons. Amici, che di quegli anni fu certamente il primo ispiratore e animatore. Da lui pertanto occorre partire, come da colui che ne fu il vero protagonista. Tornando di volta in volta dalle sessioni del Concilio, non cessava di illustrare con entusiasmo il cammino che si stava compiendo, sottolineando le novit e i cambiamenti di mentalit che questo richiedeva. Personalmente ricordo quale carica di fiducia e quale stimolo a rinnovarsi trasmettesse a noi preti di ri-

Mons. Paolo Losavio

Siamo allinizio di un ampio lavoro: Il terreno stato arato ed giunto il momento della coltivazione. Tutti siamo stati chiamati a pregare, ora tutti siamo chiamati a lavorare C lavoro per tutti perch la Chiesa una casa sempre in costruzione e il Signore ci chiama tutti a operare Cito altri due testi di quegli anni tra i molti del suo magistero. Nella Lettera pastorale del 1966 il Concilio presentato come: un momento particolarissimo di grazia, di indicibile tensione spirituale, mentre lanima ancora tutta vibrante di sante emozioni, di salutari risvegli, di sconfinate speranze. E un momento di eccezionale importanza per la vita di tutta la Chiesa. Comincia la prova del fuoco per il Concilio. I grandi orientamenti emersi dalle discussioni nella Basilica di S. Pietro, lansia di rinnovamento che attraversa - come un vento impetuoso - ognuno dei documenti conciliari approvati, le supreme esigenze di santit e di conformit al Vangelo, a cui viene pi insistentemente richiamata lintera comunit cattolica, devono ora calarsi nella vita di tutta la Chiesa: nella vita di ogni diocesi, di ogni parrocchia, di ogni istituzione religiosa nostra, di ogni coscienza cristiana... Dalla grande navata della Basilica Vaticana, il Concilio si messo in cammino per tutte le strade della terra: lattuazione del suo spirito e delle sue direttive affidata a noi, ad ognuno di noi... Ed allora comprendete quali responsabilit immani, quali compiti formidabili attendono ognuno di noi cattolici, indistintamente, sacerdoti e laici, per essere degni della straordinaria ora che passa nella vita della Chiesa e per non delu-

maggiore chiarezza, scriveva nella lettera pastorale del 1969: Ci troviamo, oggi, al centro di questo vasto e impegnativo sforzo di rinnovamento ecclesiale che, partito dal Concilio, sta prendendo ora forma e consistenza in tutti i settori della vita della comunit cristiana. Noi sappiamo che il nostro dovere fondamenta-

In realt mons. Amici si rivela in quegli anni illuminata guida e sapiente maestro. Due eventi importanti, svolti con grande preparazione e intensa realizzazione, voluti da Mons. Amici in quegli anni furono per volont dellarcivescovo finalizzati alla realizzazione del Concilio: il Congresso Eucaristico (18-25 settembre 1966) e la seconda visita pastorale alla diocesi, avviata nel 1968. La diocesi mise in atto una serie sorprendente di iniziative sia sul piano dottrinale per cogliere i contenuti nuovi del Concilio, sia sul piano operativo per avviarne la realizzazione nella vita della diocesi. Limmediato post-Concilio fu caratterizzato da un fiorire di iniziative per conoscere e accogliere il nuovo del Concilio. Prima di tutto va ricordata la tre giorni del clero che a La Santona, a partire dal 1963 (quindi subito dopo la prima sessione), rappresenta il primo grosso tentativo rivolto al

dedicato ampio interesse al Concilio. Se passiamo alle prime realizzazioni del Concilio a Modena, mi pare che le pi significative siano: lattuazione della riforma liturgica; la scoperta della Parola di Dio; listituzione della Curia pastorale; la costituzione del consiglio Presbiterale; la costituzione del consiglio Pastorale Diocesano; il Cabe. Prima fra tutte, anche dal punto di vista cronologico, la riforma liturgica. Non possiamo non menzionare tutto uno sforzo sia sul piano delle idee come su quello della realizzazione pratica compiuto in quegli anni: - 1 marzo 1964: lettera pastorale di Mons. Amici Il primo dono del Concilio al mondo: la costituzione sulla Liturgia. - Tre Giorni del Clero 1964 La Santona: La costituzione sulla liturgia - 7 marzo 1965: inizia la nuova liturgia della Messa - 2 gennaio 1966: lettera pastorale di Mons. Amici: Eucaristia sorgente e culmine della vita cristiana. Intenso fu il lavoro per preparare e accompagnare la nuova liturgia iniziata il 7 marzo 1965: uno sforzo sia sul piano delle idee come su quello della realizzazione pratica com-

le oggi porta soprattutto un nome: rinnovamento. Questa parola corre sulla bocca di tutti; ma implica realt molto esigenti. Il rinnovamento ecclesiale esige oggi coraggio e risolutezza. Si tratta di tradurre i grandi orientamenti del Concilio nella vita di tutta la Chiesa. E un momento storico eccezionale, a cui deve corrispondere - nel corpo ecclesiale - un impegno eccezionale. Tutta la Chiesa deve diventare un immenso cantiere di vita e di lavoro.

clero per approfondire i contenuti che il Concilio stava proponendo. Varrebbe la pena, perch significativo, anche soltanto elencarne i temi (il laicato, la liturgia, la Parola, il ministero dei presbiteri, la chiesa locale, la Chiesa nel mondo, il rinnovamento della catechesi) e i relatori (Dossetti, Chiavacci, Tettamanzi). Molte le iniziative promosse dallAzione Cattolica. Anche il collegio S. Carlo, poi Centro Studi Religiosi della fondazione San Carlo, ha

piuto in quegli anni. E qui una particolare menzione merita Mons. Bergamini, che fu lanima dellimpegno di quei mesi. Suggello e momento culminante fu il congresso eucaristico, celebrato in molte parrocchie e in 17 congressi zonali e quindi a Modena il 25 settembre 1966, con un coinvolgimento capillare di tutta la diocesi. In secondo luogo ricordo come realt viva di quegli anni: la riscoperta della Scrittura: molteplici le iniziative, pro-

mosse soprattutto dallAzione cattolica giovanile (centro diocesano) a Villa Immacolata e negli incontri di Rua Muro 60. Particolare significato ebbero nellavvento 1966 gli incontri in una Cattedrale gremita, presieduti da Mons. Amici con la comunit di Monteveglio che fu in quegli anni vero punto di riferimento per molti modenesi. Don Dossetti e don Neri furono autentici maestri della Parola insieme al nostro don Diaco. Fu un autentico salto di qualit. In terzo luogo il Decreto di Mons. Amici di istituzione del consiglio Presbiterale porta la data del 21 novembre 1966. E sorprendente la tempestivit con cui la diocesi di Modena ha proceduto alla costituzione del Consiglio Presbiterale. E del Consiglio Pastorale diocesani. Infatti il motu proprio Ecclesiae Sanctae di applicazione del dettato del Concilio circa il Consiglio Presbiterale e Pastorale del 6 agosto 1966. Nei tre anni in cui dura in carica (1966-1969) si tengono ben 43 riunioni (record mai raggiunto in seguito, con riunioni che si tengono anche due volte al mese e anche nei mesi estivi). Per realizzare il massimo rapporto con tutto il clero, durante il triennio furono indette ben 4 assemblee di tutto il presbiterio, in cui veniva comunicato e sottoposto alla approvazione il lavoro svolto, oppure venivano proposti temi particolari. Ricordo tra i tanti temi affrontati dal consiglio Presbiterale quello della riforma pastorale della Curia, fino a quegli anni caratterizzata quasi esclusivamente da un impegno giuridico e amministrativo. Nacquero i primi centri pastorali col compito di coordinare e stimolare la pastorale di tutta la famiglia diocesana. Il consiglio Pastorale diocesano. Il decreto vescovile di Costituzione del consiglio Pastorale diocesano porta la data del 18 novembre 1967. Latto pi significativo compiuto stato la stesura e lapprovazione di un documento programmatico di notevole

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Il documento
interesse che porta il titolo Scelte prioritarie per una pastorale della comunit ecclesiale modenese (approvato dal Cpd il 22/11/1969), che indica come fine di ogni attivit pastorale, e quindi anche del Cpd, la costruzione di autentiche comunit ecclesiali. La riforma dei benefici (il Cabe = Commissione amministrativa dei Beni ecclesiastici): un altro capitolo della vita della nostra diocesi che dice come quegli anni furono davvero una stagione di grande rinnovamento e di ricerca, nella volont di mettere in pratica i dettami del Concilio. Il 10 febbraio 1968 con decreto di Mons. Amici approvato ad experimentum la Commissione Amministrativa Beni Ecclesiastici (Cabe) a norma dello statuto provvisorio appositamente preparato. Via via che le parrocchie si rendevano vacanti, il Cabe assumeva in modo diretto lamministrazione del relativo beneficio, assegnando al nuovo parroco uno stipendio. Mentre ci era obbligatorio per i nuovi parroci, era facoltativo per gli altri. Veniva cos di fatto anticipata di 20 anni la riforma che in campo nazionale si ebbe con la nascita dellIstituto Sostentamento Clero (in vigore dal 1 gennaio 1987). Riforma che presso di noi non trov ostacolo e difficolt come altrove: ad essa eravamo stati a lungo preparati. Accenno per ultimo ad un altro fatto significativo di quegli anni: lesperienza brasiliana di alcuni sacerdoti: partivano per il Goias in quegli anni ben 10 sacerdoti e alcuni laici (don Dante Della Casa, don Antonio Mantovani, don Angelo Cocca, don Antonio Cappi, don Graziano Botti). Don Medardo Odorici li raggiunge nel 1966-7 (dopo tre anni a Modena come parroco di S. Francesco, vi ritorna nel 1970 per rimanervi fino al 1984). Partono per il Brasile nel 1967 don Isacco Spinelli e don Francesco Capponi; un anno dopo don Arrigo Malavolti; sempre nel 1968 parte don Eligio Silvestri. Mons. Amici approva e incoraggia. E compie un viaggio in Brasile (21 agosto-3 settembre 1971) per manifestare la sua condiscendenza e per sottolineare la sua volont di gemellaggio tra la diocesi di Modena e la diocesi di Goias. In quel periodo dedicarono al Brasile alcuni anni anche le modenesi Anna Zambolin e Renata Matteucci, mentre Anna Maria Melini quasi tutta la sua vita). Davvero singolare limpegno di quei primi anni del postconcilio a Modena; sia per acquisire i contenuti, sia per mettere in atto le grandi novit del Vaticano II... Ma luna e laltra cosa si rivelarono molto pi difficili di come forse si era creduto e pensato... Emerge nella gi citata lettera pastorale di Mons. Amici del 1969 anche la consapevolezza della difficolt del momento. E importante richiamarlo, per non accusare ingiustamente Mons. Amici di superficialit e di ingenuit in questo delicato momento di attuazione del Concilio. Se ci guardiamo attorno, dobbiamo constatare che nella situazione religiosa attuale, cos carica di doveri e cos ricca di promesse e di speranze, non mancano - pure allinterno della comunit cattolica - tensioni, inquietudini, difficolt, disorientamenti, lacerazioni, che turbano dolorosamente la gioia e lo slancio di questo meraviglioso monere intatto il nostro coraggio davanti alla complessit straordinaria dei problemi che urgono, davanti alle immancabili difficolt che si presentano. Loccasione storica del Concilio, il quale stato come un eccezionale transitus Domini nella Chiesa, non deve passare invano per le anime nostre e per tutto lorganismo ecclesiale. Il rinnovamento ecclesiale esige oggi saggezza. Gli estremismi, in genere, costruiscono nulla: possono rovinare tutto. Chi interpreta il Concilio in chiave di eversione, di rottura sistematica col passato, di rimessa in discussione e in dubbio di tutlaicato, .laffermarsi del dissenso cattolico. Anche i costi che la Chiesa di Modena ha pagato sono stati pesanti. Si ebbe in quegli anni un esodo considerevole non solo dalle comunit e dai gruppi, ma dalla Chiesa stessa, e qualche volta da ogni interesse per una problematica di fede. Costi pesanti anche tra il clero: 14 sacerdoti abbandonarono il ministero. Il Seminario ebbe una drastica diminuzione degli alunni. Il referendum sul divorzio del 1974 fu forse il momento massimo della tensione e della frattura allinterno della comunit cristiana italiana e la crisi della societ occidentale e la crisi post conciliare: La risposta non facile. Chi occorre incriminare? Da una parte gli integralisti attribuiscono ogni colpa al Concilio, dallaltra alcuni teologi come Congar affermano con forza che non frutto del concilio. Non pensabile che la recezione del Concilio, quindi il passaggio ad un nuovo paradigma potesse essere compiuto senza che fosse necessario pagare alcun prezzo; necessariamente comporta un tempo di crisi di prove, di apprendistato, di tirocinio. Il periodo di incubazione e di maturazione stato decisamente troppo breve. Le forme di pensiero cattolico erano in piena elaborazione, ma ancora troppo fragili per reggere una simile onda di urto: non erano ancora in grado di far fronte ad una crisi culturale cos profonda. (Gilles Routhier). A questo punto anche per la nostra diocesi un bilancio non facile. C chi ha scritto di una sostanziale non recezione del Vaticano II a Modena. Non condivido per nulla questo giudizio. Gli anni che ho cercato di descrivere restano anni da non dimenticare nella storia della diocesi di Modena, anni ricchi di impegno di cui le difficolt successivamente incontrate non possono diminuire o oscurare il valore e il significato; anni di una chiesa viva, desiderosa di essere fedele a quello straordinario segno dei tempi che stato il Vaticano II .Anni che comunque hanno inciso profondamente, dando un volto nuovo alla chiesa di Modena. Se noi ripensiamo ad essa prima del Concilio e la confrontiamo con quella che abbiamo vissuto successivamente, sia pure con difficolt e tensioni, non pu non imporsi davanti a noi una chiesa in cui liturgia, Parola di Dio, catechesi, senso di Chiesa e partecipazione, rapporto Chiesa-mondo, sono realt profondamente mutate, in grande misura, nuove. Voglio citare ancora una volta mons. Amici che nellomelia per lapertura dellanno santo 1973 diceva: Se una visione superficiale di quanto va accadendo in questi ultimi anni, dopo il Concilio, pu lasciarci in un primo momento un po turbati e storditi, dobbiamo anche vedere che gi una nuova chiesa, diciamo pure di speranza, va disegnandosi: una chiesa in cui lo spirito di corresponsabilit si estende sempre pi. Mi fermo qui. Il seguito noto. Fa ormai parte della nostra contemporaneit. Ma quegli anni, i due decenni degli anni 60 e 70 restano anni particolarissimi, unici forse nella storia della Chiesa, ma emblematici di come si intrecciano sempre nella vita di ogni comunit ecclesiale lumano e il divino, il vecchio e il nuovo, ombre e luci, resistenze che impediscono e forze che urgono in avanti. Ma anche la certezza che il divino, il nuovo, le luci, le forze che premono sono sempre pi forti dellumano, di ci che vecchio, delle ombre, delle resistenze. Lo scopo in questo 50 anniversario non quello di una commemorazione che mira a celebrarlo, come si guarda con curiosit a una testimonianza di unaltra epoca, ma quello di ritrovare lambiente intellettuale, effervescente di quegli anni, la potenza rinnovatrice e creativa che fu alla sua base. E latteggiamento evangelico del servitore buono e fedele, capace di fruttificare leredit ricevuta. E proprio questo forse che ci manca oggi. Rivedere quegli anni ci pu servire per ripensare il nostro essere chiesa e impegnarci con spirito nuovo. Accenno soltanto a come possono essere illuminanti per vivere meglio due grossi problemi di oggi. - Per vivere bene da servitori fedeli e con vera corresponsabilit lanimazione delle realt terrene, come insegna il Concilio, nei cinque ambiti indicati alla chiesa italiana dal convegno di Verona: vita affettiva, lavoro e festa, fragilit, tradizione e testimonianza, nella consapevolezza che le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini doggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore... La comunit cristiana si sente realmente e intimamente solidale con il genere umano e con la sua storia. - In secondo luogo per vivere bene limpegno per una nuova evangelizzazione, che sappia, come vuole il Concilio, parlare in una forma appropriata alluomo di oggi (Giovanni XXVIII) in un mondo in cui le condizioni di vita, sotto laspetto sociale e culturale sono profondamente cambiate, cos che lecito parlare di una nuova epoca della storia umana. .Un mondo nuovo esige una nuova evangelizzazione. Ma per fare questo, ancora il Concilio che insegna, occorre porsi in ascolto di questo mondo, cercare di capire le sue attese, le sue aspirazioni, le sue pi profonde domande spesso drammatiche. Occorre scrutare i segni dei tempi e interpretarli alla luce del Vangelo. Come stato scritto in questi giorni (Raniero La Valle), Il Concilio Vaticano II diventa vivo se accade ora, se la Chiesa gli pone le domande di oggi, se i fedeli oggi lo scoprono come il tesoro nascosto nel campo... se viene provocato a produrre frutti nuovo e inattesi. E questo laugurio per la Chiesa di Dio che in Modena per un fruttuoso 50 del Concilio Vaticano II.

mento di primavera nella vita della Chiesa e che potrebbero, se non superati per tempo e con saggezza, trasformare questora di riforma interiore ed esterna in unora di smarrimento e di distruzione, compromettendo cos tutta lopera di rinnovamento avviata dal Concilio. Non bisogna lasciarsi prendere dal pessimismo e dal panico; tuttavia bisogna guardare coraggiosamente in faccia alla realt, per sviluppare in essa gli aspetti positivi ed eliminare quelli negativi. Mons. Amici denuncia con lucidit i due rischi opposti dellimmobilismo da una parte e dellestremismo impaziente e rivoluzionario dallaltra. Con forza afferma la necessit del discernimento e della saggezza. Le tentazioni dellimmobilismo, della pigrizia, dellinerzia, della contemplazione nostalgica del passato, della paura sistematica di fronte a ogni trasformazione e novit, sono forti, attorno a noi, dentro di noi. Ogni trasformazione implica fatica, sforzo, sofferenza. Dobbiamo mante-

to il patrimonio dottrinale, morale, ascetico della Chiesa di ieri, si mette fuori strada e travisa la realt conciliare. Questo stile di saggezza deve esprimersi in maturit ed equilibrio di idee in serenit e responsabilit di parole, in fattiva e vigorosa compostezza di azioni. Il rinnovamento ecclesiale attuale esige grande capacit di discernimento. Furono anni difficili. Mi pare per importante ricordare, difficili per tutti, dovuti ai profondi cambiamenti socio/ culturali che la societ tutta ha vissuto in quegli anni, di cui lesito pi eclatante fu la contestazione della fine degli anni 60 e dellinizio degli anni 70, una tempesta che sferza tutto loccidente e tocca tutto il mondo. Anche la vita della Chiesa ne fu coinvolta. E questo non deve meravigliare , se vero, come vero, che la comunit dei credenti realmente e intimamente solidale con il genere umano e con la sua storia. La crisi del post-concilio fu forte: crisi di fede, crisi del clero, della vita religiosa, del

modenese. Furono gli ultimi anni dellepiscopato di Mons. Amici, quando la sua salute cominci a declinare. dapprima in modo impercettibile, poi in un crescente, anche se lento, progredire. Veniva meno una presenza illuminata, una guida attenta, di cui come non mai cera davvero bisogno. Mons. Amici rinuncia alla guida della diocesi il 7 febbraio 1976, al compimento dei 75 anni; dal 10 aprile Arcivescovo di Modena Mons. Foresti che gi nel dicembre 1974 era stato nominato ausiliare. Gli studiosi del Concilio distinguono tra lattualizzazione del Concilio, corrispondente alla prima fase post-conciliare, quella dei documenti applicativi e la recezione del Concilio stesso, una fase pi difficile e delicata: Non basta cambiare le strutture. Bisogna cambiare la mentalit. E cambiare mentalit un cammino lungo e difficile. E si pongono la domanda come interpretare il rapporto tra le due crisi di quegli anni:

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50 anni fa il Concilio
Si chiuso il ciclo di serate proposte da Ferrini e Ac sul Vaticano II. Don Roberto Repole ha tenuto una lezione molto apprezzata su quattro novit conciliari

Il Concilio davanti a noi


attingono alla tradizione bimillenaria. La modernit riconciliata la seconda novit proposta da Repole: Il Vaticano II vuole entrare in dialogo con la modernit: alcune realt penultime chiedono di avere una loro autonomia e il Concilio dice che questo volere del Creatore stesso. La Gaudium et Spes arriva a dire che perfino un certo ateismo un bene, perch ci aiuta a purificare la nostra fede. E un modo nuovo di pensare da parte della Chiesa, non pi la totalit degli uomini, ma un pezzo di umanit posta nel mondo: la Chiesa diventa il grande sacramento della salvezza, non il tutto ma una comunit di uomini che porta il destino di tutti. La Chiesa, non pi solo europea ma mondiale, si riconcilia con un mondo non pi normalmente cristiano. Oggi possibile credere o non credere, ma dobbiamo giocare una appartenenza ecclesiale credibile nel mondo secolarizzato. Non credo a battaglie di retroguardia, perch danno lidea che il Vangelo oggi non sia vivibile nelle nostre societ. La sfida come dire lunica Signoria di Cristo nel nostro tempo. Lirruzione dellaltro la terza novit: Un gran numero di vescovi, osservatori, invitati (anche di altre confessioni cristiane) e assistenti. Il Concilio si aperto anche grazie ai media, che hanno riportato il dibattito allesterno. La Unitatis Redintegratio, in questo senso, esplicita: Lo Spirito Santo non ricusa di servirsi di altre chiese e comunit cristiane come strumenti di salvezza, ma ancora di pi il numero 22 della Gaudium et Spes che dice In un modo che Dio solo conosce lo Spirito Santo mette tutti gli uomini nella possibilit di entrare in contatto con il mistero pasquale di Cristo. Il Concilio ha potuto dire questo perc i padri conciliari avevano un fortissimo senso del cristocentrismo, ovvero del fatto che Cristo il principio e la fine di tutto. Rinserrare le fila o parlare di chiudersi per ritrovare la propria identit, non sar segno di una mancanza di fede radicale in Cristo?. Infine il Concilio pastorale e di aggiornamento. Ridire la dottrina in modo nuovo, diceva Giovanni XXIII. La verit cristiana, in altre parole, deve essere accolta dagli uomini doggi. Secondo il teologo Theobald il cuore sta nellinizio della Dei Verbum, in religioso ascolto della Parola di Dio i padri conciliari vogliono trasmettere la Parola stessa. La Chiesa ascolta la Parola e la trasmette ad altri, in un processo di accoglienza e di interpretazione. La Chiesa trasmette tutto ci che ha e che : la verit va affermata, comunicata e trasmessa in modo comprensibile, questa la pastoralit e laggiornamento. Un modo diverso di concepire la verit. Laggiornamento, di conseguenza, chiede di essere fatto continuamente. Dobbiamo avere una grande preoccupazione: come il Vangelo raggiunge gli uomini di oggi? Dio parla, a misura degli uomini che lo ascoltano. Questa grande prospettiva del Concilio anche una nostra grande responsabilit. Dal dibattito che seguito, molto interessante, riprendiamo un paio di note: Repole si detto daccordo sulla giustapposizione di diversi registri nel Vaticano II, ma ha spiegato: La direzione chiara e va verso una maggiore fedelt alla norma normativa della fede e della teologia, cio la Scrittura. Il ritorno alle sorgenti mi sembra la linea guida e per questo la linea da seguire non mi sembra quella dellequilibrismo, perch non mi pare evangelica. Dio ha sottolineato Repole continua a parlare anche oggi. Le formule sono importanti, ma sono i modi in cui, rispetto a certi problemi in una determinata epoca, si vuole mantenere il mistero e la trascendenza di Dio. Sulla nuova idea di pastoralit, don Repole ha citato uno scritto di Ratzinger dellimmediato post Concilio: E la dogmatica, nel senso forte. Il luogo dove verit e carit si coniugano. La teologia, la pastorale e la vita spirituale devono essere connesse: non si pu parlare di Dio in sua assenza!. In conclusione una battuta sullecumenismo: Dopo la passione dellimmediato post Concilio, ora mi sembra si attraversi una fase di stanchezza. Ma il dialogo aiuta anche noi a capire meglio il Vangelo e a chiarificare la nostra fede. Al termine del percorso, organizzato tra gli altri da don Ivo Seghedoni (padrone di casa, in quanto parroco di San Pio X, nellultima serata che ha portato i saluti del vescovo) hanno presenziato pi di mille persone (naturalmente non sempre diverse di serata in serata) a dimostrazione della bont della scommessa voluta dagli organizzatori. Una scommessa che prosegue, con gli incontri promossi dalla diocesi, ricordati a fine serata, sulle 4 Costituzioni, che iniziano il 7 novembre.

e quattro novit del Concilio. Il tenore dei testi conciliari, la modernit riconciliata, lirruzione dellaltro, il Concilio pastorale e di aggiornamento. Su questi quattro cardini don Roberto Repole, teologo e sacerdote torinese, presidente dellAssociazione teologica italiana (Ati), ha intessuto una relazione tanto interessante quanto comprensibile. Loccasione lultima serata del corso sul Vaticano II voluto da Istituto Superiore di Scienze Religiose Ferrini, Azione Cattolica diocesana e vicariato Crocetta-San Lazzaro. Nellultima serata, a San Pio X, circa 250 persone hanno seguito don Repole, introdotto dallassistente generale dellAc diocesana, don Fabio Bellentani (che ha tratteggiato rapidamente alcune note sul Concilio), e dal presidente diocesano Paolo Seghedoni, che ha ricordato la fedelt dellassociazione al Vaticano II. Ma, naturalmente, lintervento di Repole (davvero molto chiaro e fruibile da tutti, giovani e adulti) stato il cuore della serata. Proviamo a 50 anni dal Vaticano II, che non sono molti ma nemmeno pochissimi, a dire alcune cose

fondanti sullevento conciliare. A partire dalla preghiera dellAdsumus (che ha accompagnato sempre le serate, ndr) che dimostra come tutto il Concilio sia stato incastonato in una dimensione liturgica, in una grande preghiera. Questa preghiera chiede il dono dello Spirito, perch si riunisca alla Sua Chiesa e si faccia sinfonia dei credenti. Il Concilio una rappresentazione/ripresentazione di ci che la Chiesa : non nel senso moderno di rappresentazione dal basso, ma proprio per quello che fa lo Spirito. E normale che non sia stato un evento rivoluzionario, ma ci sono anche delle novit: altrimenti perch fare un Concilio? E, oggi, il Concilio non si chiude,

ma si apre: siamo nella fase di recezione e dobbiamo chiederci come poterlo fare nostro, perch ancora davanti a noi. La prima novit, come detto, il tenore dei testi. C una specificit rispetto al Magistero e ai concilii precedenti, in particolare da quello di Trento in poi, dove le condanne e gli anatema erano infallibili. Guardando i testi del Vaticano II cogliamo modi radicalmente diversi: non ci sono condanne o definizioni di verit, per questo qualcuno dice che questi testi sono di minore qualit e non vincolanti, di serie B, perch non dogmatici ma pastorali. Se cos fosse anche le parabole di Ges, che non sono dogmatiche, dovrebbero essere viste co-

me di serie B! E proprio per il suo linguaggio nuovo che i testi del Concilio sono vincolanti. Sono cos perch ricorrono alla Scrittura e perch si volevano affrontare problematiche pi complesse con argomentazioni adeguate. Il Vaticano II il cuore della prima argomentazione per Repole non si rif alla tradizione degli ultimi due secoli, ma alla grande tradizione degli ultimi due millenni della Chiesa. Al cardinal Ottaviani del SantUffizio, il cardinale tedesco Frings risponde che la prima formulazione dello schema sulla Chiesa non abbastanza cattolica, perch non abbastanza universale. I testi del Vaticano II sono cos ampi, larghi, discorsivi, perch

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La ricostruzione sostenibile dalla A alla Z


Dal 12 al 16 novembre torna a Modena la Settimana della Bioarchitettura e della Domotica

Citt

a Casa Ecologica di Modena ospiter dal 12 al 16 novembre uno degli eventi pi significativi per quanto riguarda il progettare e costruire sostenibile: torna lappuntamento con la Settimana della Bioarchitettura e della Domotica, organizzata da Aess-Agenzia per lEnergia e lo Sviluppo Sostenibile

efficienza e risparmio energetico. Energia per ripartire!: questo lo slogan delledizione 2012 della kermesse che vedr architetti, ingegneri, geometri, agronomi, periti industriali e agrari ed altri esperti del settore a confronto sulla sfida della ricostruzione sostenibile e in sicurezza delle zone colpite dal sisma del maggio scorso. La Settimana aprir infatti i battenti, luned 12 alle 14.30, con il convegno Ridare valore al futuro: ricostruire e riqualificare con efficienza gli edifici pubblici con la presentazione di progetti dedicati ad alcuni edifici scolastici sostenibili della Bassa modenese. Le iniziative protagoniste di questo convegno di

gioved 15 novembre: da LAquila allEmilia, tecnici ed esperti del settore si confronteranno per individuare strategie per la ricostruzione e riqualificazione energeticoambientale post sisma. Tante altre sono poi le tematiche affrontate nel corso della Settimana: la progettazione e realizzazione di Edifici a energia quasi zero, con lingegnere tedesco Hans Erhorn, massimo esperto in materia, le bioenergie, la gestione energetica degli edi-

fici scolastici con il progetto VerySchool, la riqualificazione dei condomini, la realizzazione di edifici in legno e molto altro. Saranno conferiti anche il Premio Domotica ed Energie Rinnovabili, il Premio Relacs-Energia Pulita per il Turismo dedicato alle strutture ricettive sostenibili e il Premio Vesto Casa per la riqualificazione energetica degli edifici. La giornata conclusiva, venerd 16 novembre, dedicata, in mattinata, alla riqualifi-

cazione energetica dei condomini con la presentazione di varie esperienze tra cui il progetto Vesto Casa di Aess che prevede la realizzazione di Gruppi di acquisto solidale per lapplicazione di sistemi di isolamento termico a cappotto. Evento conclusivo della Settimana,

alle 14.30 al Museo Casa Natale Enzo Ferrari, il Legnoarchitettura meeting incontro sulle costruzioni in legno che EdicomEdizioni sta portando in tour in tutta Italia. Programma completo su www.settimanabioarchitetturaedomotica.it

In Piazza Grande

Lezioni di cittadinanza europea


a preso il via luned 29 ottobre alle 15, nei locali della Galleria Europa sotto i portici di Palazzo Comunale in piazza Grande, il ciclo di incontri Lezioni di cittadinanza europea e continuer a novembre con altri due appuntamenti. Si tratta di tre incontri per approfondire la conoscenza dei diritti e delle opportunit di cui godiamo in quanto cittadini dellUnione europea. Liniziativa prende le mosse dalla votazione del 23 ottobre, con la quale il Parlamento europeo ha proclamato il 2013, Anno europeo dei cittadini, con lobiettivo di aumentare la consapevolezza dei diritti legati alla cittadinanza europea, della quale nel 2013 ricorre il ventennale. Ogni cittadino dellUnione gode in quanto tale di una serie di diritti stabiliti dai trattati dellUE, compresi il diritto di spostarsi e vivere liberamente in un altro Stato membro, il diritto di voto attivo e passivo nelle elezioni europee e locali e il diritto di presentare una petizione al Parlamento europeo. Nel corso del 2013 il Comune di Modena, attraverso le attivit del Centro Europe Direct, organizzer seminari, conferenze e campagne dinformazione per aumentare la consapevolezza su questi temi. Lanteprima, dunque, delle attivit che saranno programmate per lanno venturo, rappresentata dagli incontri iniziati luned 29 sul tema Il percorso di integrazione dellUnione europea alla luce degli ultimi sviluppi affrontato da Federico Casolari dellUniversit di Bologna Nel secondo incontro, in programma mercoled 7 novembre, Marco Gestri dellUniversit di Modena e Reggio Emilia parler di Cittadinanza dellUnione europea e diritti dei cittadini. La settimana successiva, mercoled 14 novembre, nellultimo dei tre appuntamenti, Valentina Mayer consulente di Your Europe, e Monica De Gregorio del Centro Europeo Consumatori tratteranno di Muoversi in Europa: vivere, lavorare e studiare. Per info e iscrizioni: tel. 059 2032602, europedirect@comune.modena.it

Aperta ladesione alle associazioni interessate

di Modena. Ledizione 2012 della Settimana, che come ogni anno propone una rassegna di buone pratiche locali, nazionali e internazionali di progettazione sostenibile, impiantistica e riqualificazione green dellesistente, si terr presso la Casa Ecologica di via Caruso 3, struttura allavanguardia in quanto a

apertura, di cui un esempio il progetto di Architettura Meccanica per la Scuola di Camposanto, nascono dalla volont di alcune aziende del settore di mettere a disposizione dei comuni colpiti dal sisma contributi, materiali e tecnologie innovative. Laltra sessione dedicata alla ricostruzione sar quella di

asce allinterno dellOspedale S.Agostino-Estense di Baggiovara il Punto Unico del Volontariato, uno spazio in cui le associazioni del territorio che operano al servizio di degenti, dei loro familiari e dei cittadini, possono promuovere i propri servizi. I volontari attiveranno anche un servizio di Libri in corsia per mettere a disposizione dei pazienti ricoverati i libri in dotazione alla biblioteca del Punto Unico del Volontariato. Il Punto Unico del Volontariato sar collocato nellatrio centrale dellOspedale (1 piano) a destra della reception, a fianco dellUfficio Relazioni con il Pubblico (Urp). Le associazioni che intendono aderire alle attivit del Punto Unico del volontariato devono inoltrare apposita richiesta scritta inviata per posta, a: Punto Unico del Volontariato del Nocsae Nuovo Ospedale S. Agostino Estense - via Giardini 1355, Modena. Fax: 059 3962411, puntounicovolontariato.nocsae@ausl.mo.it. Sono accettate solo le richieste scritte. Non sar possibile iscriversi telefonicamente e/o verbalmente. Per informazioni possibile contattare lUfficio relazioni col pubblico, tel. 059 3961159, dal luned al venerd dalle 9 alle 14.

Nasce Punto unico del Volontariato a Baggiovara

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Una visita a Villa Sabbatini, il centro diurno socioriabilitativo per disabili di Formigine che ha soffiato venti candeline
MaRceLLa caLuzzi

Una melodia che dobbiamo imparare ad ascoltare


Centro proprio dalla nascita, dagli operatori e da amici e famigliari ma dalla comunit formiginese tutta, che si ritrovata domenica 28 ottobre per una mattinata di festa. Hanno na, al rifacimento delle zone dei servizi e alla realizzazione di un vano scale interno per rendere indipendente il piano sottotetto utilizzato a foresteria. Proprio i locali del sottotetto hanno dato La vita e la condivisione con i ragazzi del Centro sono unesperienza umana eccezionale. Luca e i ragazzi mi raccontano di un momento di particolare magia vissuto grazie ai musicisti della Spira: Stavamo mangiando tutti insieme qui al Centro, ragazzi, famiglie e operatori, per la cena di Natale quando abbiabatini e della Casa della Carit di Cognento, che si spento lo scorso anno. Credo che Villa Sabbatini scrive nel libro Cinzia Paltro, coordinatrice del Centro sia questo: uno spazio di possibilit, di incontri, di imprevisti, di orizzonti ancora non scritti. Credo sia un luogo in cui le differenze, anche evidenti, fiIn un mondo di righe dritte e perfette, di bilanci da far quadrare, di leggi insensate da rispettare, qui a Villa si naviga a zig zag scrive Annalisa da vari anni educatrice a Villa Sabbatini perch qui importante un sorriso, un sorriso che suona una melodia meravigliosa con strumenti invisibili. Questa melodia lho sentita dal primo giorno e la sento ancora adesso dopo diversi anni. Ti accoglie e ti abbraccia appena varchi la soglia; a volte ti dice quaranta ciao, altre volte ti guarda e sorride perch non ha altre parole; a volte urla, a volte inciampa; a volte si aggroviglia di parole, altre volte l ferma e aspetta che tu vada vicino per ricevere una carezza []. A volte ti siede vicino e ti tocca lorologio, altre volte si toglie le scarpe, a volte balla, poi a volte ti entra nel cuore e dopo va via per sempre. E una melodia diversa

Pedemontana

a prima cosa che chiedo ai ragazzi di Villa Sabbatini quella di raccontarmi che cosa fanno al centro e sono colpita dal numero di attivit con le quali si misurano ogni giorno. Sono Antonella, Romina, Pietro e Gabriele a farmi un elenco, arricchito da aneddoti e racconti personali, di tutto ci con cui si cimentano al Centro diurno per disabili, che frequentano ogni giorno: attivit motorie in palestra e in piscina, ippoterapia, pet therapy, cura dellorto, arteterapia, laboratori di teatro e lettura animata, spesa insieme e cucina, beauty e cura del corpo, massaggi, gite, passeggiate e musicoterapia. Questultima molto amata da Antonella: Mi piace molto cantare e suonare gli strumenti. Alcuni li abbiamo costruiti noi stessi, come le maracas. A proposito di musica i ragazzi e Luca Mattioli, da sei anni educatore al Centro, ricordano alcuni bei momenti condivisi con gli anziani dellOpera Pia Castiglioni di Formigine, struttura che ha ospitato i ragazzi il tempo necessario per la ristrutturazione di Villa Sabbatini, da aprile 2012 a qualche settimana fa. Ci siamo divertiti molto con gli anziani ricordano i ragazzi -. Spesso cantavamo con loro canti popolari, loro ci insegnavano filastrocche e ci raccontavano del loro passato. La mia chiacchierata con i ragazzi di Villa Sabbattini e con i loro educatori, gestiti dalla cooperativa sociale Gulliver, nasce dalla curiosit di conoscere meglio una realt che ha compiuto proprio in questi giorni venti anni. Un traguardo importante molto sentito non solo dagli ospiti, alcuni dei quali sono al

preso parte alle celebrazioni anche il vescovo Lanfranchi, il parroco di Formigine don Giuliano Gazzetti, il sindaco Richeldi e tante altre autorit. I ragazzi di Villa Sabbatini hanno accompagnato i presenti in visita alla Villa restaurata, di cui vanno orgogliosi: in occasione del ventennale infatti, sono stati completati gli interventi di ristrutturazione del Centro che hanno preso il via due anni fa e che hanno portato, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Mode-

ospitalit nel corso degli anni ai bambini saharawi, provenienti dalle tendopoli del deserto del Sahara e ai giovani musicisti della Spira mirabilis, la celebre orchestra senza direttore, che hanno voluto dedicare al ventennale di Villa Sabbatini un concerto tenutosi nelle scorse settimane. Villa Sabbatini rappresenta un luogo magico per la Spira queste le parole dei musicisti - Da qui siamo partiti, e qui assaporiamo la sensazione di casa quando torniamo dopo i concerti lontani da Formigine.

Incontri

Mons. Sigalini a Formigine M

ons. Domenico Sigalini, assistente generale dellAzione Cattolica e vescovo di Palestrina, sar presente gioved 8 novembre alle ore 21 alloratorio di Formigine per un incontro sulleducazione, incontro proposto dallAc parrocchiale e diocesana e dalla parrocchia di Formigine. Le alleanze educative: famiglia, scuola, parrocchia, associazioni il titolo scelto per loccasione, un interessante momento di confronto con un relatore che, come sempre, non mancher di proporre spunti e stimoli di grande interesse. Mons. Sigalini, molto conosciuto in diocesi, un grande esperto di educazione: lassistente nazionale dellAzione Cattolica interviene a Formigine nelloccasione del ventennale dellAcr parrocchiale, ma la proposta stata estesa dallassociazione a tutti gli interessati: educatori e catechisti, membri di altre associazioni e movimenti, insegnanti e operatori che lavorano con i ragazzi e i giovani.

mo sentito improvvisamente una musica: dallascensore sono usciti i musicisti che sono venuti a suonare i loro violini tra i tavoli, creando un atmosfera davvero magica. A Luca chiedo di raccontarmi qualche altro momento speciale vissuto con gli ospiti del Centro. Con i ragazzi io ho scoperto un mondo diverso risponde -, adoro lavorare con loro. Mi regalano tantissime esperienze, da loro imparo moltissimo. Dalle piccole cose di ogni giorno alle uscite insieme, come i soggiorni di una settimana al mare che ricordo con gioia: ogni momento con loro di scambio profondo. Colpiscono anche le altre testimonianze di persone che hanno incrociato la loro vita, personale e/o lavorativa con Villa Sabbatini, raccolte in un volume dedicato al ventennale del centro che stato presentato domenica 28 ottobre. Un libro di volti, ricordi, sorrisi che racconta la storia del Centro ma soprattutto le storie delle persone che ne hanno e ne fanno parte, dedicato a Wainer Casini, amato ospite per 19 anni di Villa Sab-

niscono per esserlo un po meno e il confine tra chi accompagna e chi accompagnato diventa pi flebile.

da noi, speciale, forte, non lei che stona, semplicemente intona un canto che noi dobbiamo imparare ad ascoltare.

a storia del centro diurno per disabili, che ora conta 19 ospiti e 10 operatori tra educatori, operatori socio sanitari e un coordinatore, risale a ottobre 1992, anche se la sua storia ha inizio molti anni prima. Nel 1976 sorse, a seguito di una esperienza positiva allinterno di una scuola del territorio, il primo Centro Diurno per disabili del distretto: Accoglienza 1, collocato presso una struttura comunale nel parco di Villa Benvenuti di Formigine, uno dei primi servizi di questo tipo in Emilia Romagna e probabilmente anche in Italia. Questa prima positiva esperienza fece crescere la consapevolezza del forte bisogno di interventi di questo genere sia nelle istituzioni che nei famigliari, che non volevano che fosse interrotto il percorso intrapreso dai loro figli con la fine della scuola dellobbligo. Nacque cos nel 1978 Accoglienza 2, collocata inizialmente presso lex scuola Tina Hensller di Formigine, poi allinterno delle dipendenze del Parco della Villa della Resistenza. Nellottobre del 1992 Villa Sabbatini di Formigine, appositamente ristrutturata, apre le porte ad una parte degli ospiti provenienti dal Centro Diurno Casa Fantini di Sassuolo (oggi Nontiscordardime) che vanno ad occupare il piano terra della nuova struttura. Successivamente, nella primavera del 1993, anche il Centro Diurno Accoglienza 2 si trasferisce a Villa Sabbatini occupando i locali del primo piano. Solo nel 1997 i due centri vengono formalmente e di fatto accorpati, dando vita ad un unico nuovo servizio: il Centro Diurno Villa Sabbatini.

La storia L

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Le Memorie di don Arrigo e padre Candido


La lettera dal carcere del sacerdote e la figura del missionario tra i temi della rivista del Centro Studi Storici Nonantolani
LauRa soLieRi

Pianura

da poco uscito Memorie, la rivista annuale del Centro Studi Storici Nonantolani, fondato dallo storico mons. Francesco Gavioli, dellarchivio storico abbaziale di Nonantola, che questanno festeggia i suoi venticinque anni di attivit. In questo numero della rivista segnaliamo due contributi particolarmente interessanti per il nostro giornale: Una nuova lettera dal carcere di don Arrigo Beccari di Riccardo Fangarezzi e Padre Candido Barbieri di Nonantola di Gabriella Malagoli. Nel primo, lautore parla di una nuova lettera dal carcere di don Arrigo: il biglietto stato donato allarchivio abbaziale il 10 febbraio 2009. Tale donazione proviene dal maggiore dottor Tullio Bellettini, figlio di Francesco, alla famiglia del quale il biglietto fu indirizzato. Comprende anche due locandine, contenenti ognuna una composizione poetica doccasione per lingresso canonico di don Arrigo a Rubbiara quale parroco. Una di Francesco mentre la

seconda anonima, offerta da parrocchiani e amici. Ecco cosa recitava la lettera, datata 22 dicembre 1944, dalla quale, come riporta lautore del contributo, traspare la serenit di don Arrigo durante la detenzione, sebbene sui tre sacerdoti fosse stata pronunciata la sentenza capitale (con lui don Ennio Tardini e don Ivo Silingardi): fino ad anni recenti, come riportato nel contributo, don Arrigo testimoniava che in quei mesi ebbe sempre la convinzione che sarebbe scampato al pericolo. In questa cella silenziosa, penso e prego spesso per le persone care. La loro famiglia sempre tra le prime. Ho trovato veramente quella quiete e quel riposo che da tempo desideravo! Credo per che il Signore presto dir basta e allora riprenderemo con slancio rinnovato il lavoro contro lodio e lerrore per il trionfo dellamore, della verit e della libert evangelica. Ringrazio del ricordo e dei saluti e auguro e prego nel Signore spirito di bene, perch nelle ore tristi che attraversiamo solo le opere buone conserveranno nellanimo la pace e la gioia. Laltro contributo, di Gabriella Malagoli, parla di padre Candido Barbieri, sacerdote, frate francescano e missionario, che diede grande lustro al convento di San Cataldo di Modena, dal quale partirono molti umili missionari, che si erano fatti figli di San Francesco per diventare araldi di Fede e di Pace come afferma padre Candido Mesini in un articolo su LAvvenire dItalia del giugno del

1957. Lautrice si concentra sulla figura di padre Candido da Nonantola, nato a Nonantola l11 agosto del 1819, un frate di grande umilt, che ha svolto la sua attivit soprattutto nelle Americhe e che non ha mai voluto parlare di s. Alla sua morte, a partire dal 1907, si cercato di raccogliere documenti e testimonianze del

suo apostolato e dal 1961 in corso la causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Candido da Nonantola. Come riporta lautrice, padre Vanni nella commemorazione di Candido Barbieri scrisse: Nacque nella grande pianura che porta le orme del genio di Roma e sa le fatiche salutari dei discepoli del grande Patriarca

Bomporto da sabato 3 novembre

San Pancrazio sulla Secchia

La trib di Fulgenzio
fRanco Mantovi

a grande casa rurale, indicata come podere Pescarola, dal maggio scorso circondata dalla segnaletica per pericolo di crollo al civico 20 di San Pancrazio. Edificata negli anni 30, la casa nota anche per lorto e la vite di uva bianca, riservata per il vino da messa del rettore, che nelle scorse settimane hanno fruttificato ancora una volta. L abit negli ultimi anni della sua esistenza, con alcuni dei suoi undici figli e la moglie Vittoria Morselli, Fulgenzio, il patriarca dei Messori. Fulgenzio era il capo-famiglia di una delle tante casate di contadini che conducevano a mezzadria i poderi del conte Ferrante Boschetti di San Cesario, erede dei Boccolari. Fulgenzio aveva una singolare ed innata capacit: sapeva suonare lorgano classico del Traeri, custodito nella chiesa di San Pancrazio sulla Secchia al Ponte Alto. Fulgenzio Messori fu il braccio destro del parroco don Cosimo Borelli per mezzo secolo, a partire dal 1910. Piccolo di statura quanto camminatore tenace, non volendo salire sulla bici, si serviva del cavallo di San Francesco per raggiungere la citt, dove da ragazzo era stato garzone di bottega alla tipografia della Curia. Dopo il rito in chiesa, reso solenne dal contadino-artista allorgano classico, questi accoglieva a casa sua nella lunga tavolata imbandita dalla moglie Vittoria e dalla figlia Bruna (poi diventata suora delle Sacchine), ospiti, cantori come Ferdinando Pavarotti, il clero di citt e vicariato. Del resto, Fulgenzio poteva contare anno dopo anno su una schiera di figli; il maggiore in et era Silenzio (classe 1908), contadino a tempo pieno con lhobby della buona cantina, al pari dei fratelli Erio, Guerrino, Alberto, Walter, Wainer, Bruno e Gerardo. E poi le figlie pi piccole, ancora oggi viventi ed nonagenarie, Giovannina e Walkiria.

Bomporto dal 3 all11 novembre torna il tradizionale appuntamento con la Fiera di San Martino. Nonostante, per fortuna, il comune di Bomporto non sia stato colpito pesantemente dal terremoto come altri comuni limitrofi, i segni del sisma sono ancora evidenti e per rispondere alla necessit di garantire al massimo la sicurezza dei cittadini, lamministrazione ha annullato gran parte degli eventi previsti per la scorsa estate, dedicandosi totalmente allassistenza della popolazione e alle diverse fasi di emergenza (oggi di ricostruzione), per garantire sin da subito la ripresa dei servizi e lapplicazione delle ordinanze a favore di imprese e cittadini nella messa in sicurezza e ripristino delle abitazioni e degli edifici produttivi lesionati. La Fiera di San Martino la manifestazione pi importante del paese e rappresenta da sempre un punto di riferimento per la promozione delle sue tradizioni e tipicit enogastronomiche. Per questa edizione, in accordo con le associazioni di volontariato del territorio, si deciso di sostituire alla tensostr uttura di piazza Donatori di Sangue una struttura pi leggera e ridotta, permettendo cos di d i ro t t a re circa 30.000 euro di risparmi alle molte e costose opere di ricostruzione. Abbiamo deciso di riempire di attivit e iniziative questo nuovo spazio, che questanno ospiter anche il Borgobuono, dove spettacoli, tradizione e degustazioni si alterneranno per allietare tutti i visitatori che nei due weekend di novembre verranno a farci visita ha detto il sindaco di Bomporto Alberto Borghi . Quindi anche questa edizione della Fiera di San Martino pogger le sue fondamenta sulla tradizione contadina, sia nellofferta culinaria promossa da Borgobuono con gli Assaggi della tradizione (gnocco fritto, crescentine, polenta, carni alla griglia, dolci fatti in casa e cos via), sia nella proposta culturale, che questanno si arricchisce con gli spettacoli di alcune bande cittadine molto conosciute (Brisighella e Borgo San Giorgio), con concerti di musica tradizionale, folkloristica ed orchestrale, con esibizioni di giovani e talentuosi artisti di strada, esposizioni artistiche, spettacoli di teatro e danza allinterno del Teatro comunale, e con tanto altro ancora. Come lo scorso anno, protagonista sar il Lambrusco di Sorbara, nostro simbolo nel mondo, che potr essere degustato presso Enoteca Lambrusco. Nelle ultime edizioni poi, si riscoperto il sabato pomeriggio come momento di attrazione con una programmazione rivolta alle famiglie con musica, artisti di strada e tanto altro.

San Martino, il meglio di Bomporto in Fiera

del monachiamo occidentale... Nonantola che gli fu patria poteva dirgli una parola di fede profonda e di operosit instancabile. Ed egli lascolt. Cos lEmilia che non certo madre feconda di spiriti mistici, dette in questo suo figlio un magnifico esemplare di quel misticismo tutto italiano che anela a manifestare in immediata opera beneficatricelinterna fiamm a della contemplazione, d e l l a preghiera e dellamore.

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Domenica 4 novembre 2012

Vicariato del Dragone: una forte esperienza spirituale


LoRenzo MaGnani

La veglia missionaria a Rubbiano


Guiglia

Appennino

l 19 ottobre si svolta la prima veglia missionaria di tutto il vicariato del Dragone. Tutto avvenuto nella storica pieve di Rubbiano, una delle chiese pi antiche della val Dragone e della diocesi di Modena, punto di riferimento per tutte le parrocchie del vicariato, quali Palagano, Montefiorino, Frassinoro, e frazioni di questi. Hanno partecipato persone da ogni parte della valle, il clima, come si pu ben immaginare in montagna, era accogliente e ospitale, e la chiesa si riem-

C
sperienza forte, soprattutto per il carattere di comunione che si respirato, essendo tutte le parrocchie molto divise dalla

La stazione ecologica e Capitan Eco

Piano della Provincia


on le prime precipitazioni nevose del fine settimana scorso in Appennino scattato per la Provincia il piano neve che assicura, durante il prossimo inverno, il servizio spartineve e spargisale lungo gli oltre mille chilometri di strade provinciali. E gi partita la distribuzione di parte del sale (acquistate per ora circa 1100 tonnellate per una spesa di circa 120 mila euro) nei magazzini provinciali o presso le ditte che svolgono il servizio spargisale e sono pronti i mezzi spartineve che assicurano il servizio nelle diverse aree di competenza assegnate. E dal 15 novembre entra in funzione, in via sperimentale per i 25 mezzi dellarea di Modena, la nuova gestione satellitare dei mezzi stessi. Attraverso un dispositivo gps installato su spartineve e spargisale, i tecnici del servizio provinciale Viabilit controlleranno gli spostamenti, snellendo anche tutte le procedure burocratiche. I dati, infatti, forniscono la posizione in tempo reale dei mezzi, visualizzata sulla cartografia. Finora - sottolinea Egidio Pagani, assessore provinciale alle Infrastrutture - i controlli erano affidati agli operatori in servizio nelle diverse zone, ora con questo nuovo sistema rendiamo pi efficiente la gestione, garantendo inoltre un servizio in pi ai cittadini che potranno verificare on line nel sito della Provincia e in tempo reale lattivit degli spartineve e spargisale, localizzando la loro posizione sulle mappe. Il costo complessivo per lintroduzione del sistema ammonta a circa dieci mila euro che la Provincia punta a recuperare attraverso una gestione pi efficiente di un servizio che nellinverno 2011-2012 ha avuti costi complessivi pari a oltre un milione di euro e 700 mila euro. Complessivamente, ogni abbondante nevicata, costa alla Provincia circa 300 mila euro per lattivit dei mezzi spartineve e spargisale. A disposizione del territorio provinciale ci sono 173 mezzi: di questi 127 sono spartineve di cui 67 in montagna e 60 in pianura. I mezzi spargisale sono 30, pi nove di propriet della Provincia, di cui 21 in montagna e 18 in pianura, oltre a sette mezzi combinati cio sia spartineve che spargisale.

Preparati per la neve

apitan Eco sbarca anche a Guiglia e per loccasione la stazione ecologica apre i battenti pi a lungo. Dal mese di novembre, infatti, limpianto di via don Pedretti rester aperto due pomeriggi in pi alla settimana: marted e gioved. La stazione ecologica seguir quindi i seguenti orari: marted e gioved dalle 7.15 alle 12.45 e dalle 14.30 alle 17.30 e il sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30. La temporanea apertura prolungata stata decisa per favorire ulteriormente la buona pratica della raccolta differenziata, che sul territorio di Guiglia grazie allo sviluppo dei servizi progettato da Comune e Hera ha raggiunto limportante traguardo del 58%. Per migliorare ulteriormente questo risultato, Hera e Comune puntano ora a promuovere luso corretto della stazione ecologica. Per questo motivo il 12 novembre entrer nelle scuole primarie di Guiglia il progetto Il Tesoro di Capitan Eco, per lanciare il gioco con le animazioni degli operatori dedicate ai bambini. Liniziativa, promossa da Hera insieme a 14 comuni del territorio, solo nel territorio comunale di Guiglia coinvolger entrambe le scuole primarie per un totale di 11 classi e circa 200 bambini.

Monzone

pita. La veglia stato un bel momento di riflessione e di comunione, considerando che in montagna siamo molto legati al nostro campanile; siamo partiti da una riflessione evangelica sulla missione e sui missionari, per poi finire con la testimonianza di quattro ragazze che hanno fatto unesperienza missionaria in Africa questa estate, con il centro missionario di Modena. Tutto animato da canti di un improvvisato coro vicariale. Davvero stata une-

distanza chilometrica. Ci si sentiti missionari nella nostra terra, gi aver condiviso la preghiera davvero un passo forte di missione per noi, abituati a stare e a fare solo nella nostra parrocchia. Evangelizzare il primo e fondamentale compito della Chiesa, e questa veglia stato un decisivo passo per iniziare ad evangelizzarci a vicenda e a non chiuderci nel buco dei nostri limiti di parrocchia.

el primo dopoguerra, Ilva Vaccari ne il tempo di decidere ha attestato che a C Girn (un angolo boscato fra Lama Mocogno ed il Pavullese nella frazione di Mnzone) la casa canonica - dopo l8 settembre del 43 divent una sorta di rifugio per i partigiani con la stella rossa pilotati da Armando, poi on. Armando Ricci a lungo sindaco di Pavullo. Gi l dove, trentenne, larcivescovo-abate Boccolri aveva mandato il pavullese don Natale Monticelli quale arciprete della storica pieve medievale di San Giorgio. Proprio verso il campanile di Monzne, in una tragica scaramuccia d agosto (venne fucilitato come spia anche un giovane di 17 anni), i repubblichini di Sal, accanto ai miliziani delle SS, spararono cannonate dal monte sopra Frassineti. Poi, accanto al parroco, catturarono 23 uomini in et di leva militare. Costoro furono portati a Pavullo, indi nel carcere di Bologna, finendo da Fssoli in Germania... da dove riuscirono miracolosamente a rientrare tutti, a guerra finita. And molto peggio, drammaticamente, a don Natale Monticelli (classe 1911), generoso con tutti ed accogliente patriota. Portato al carcere bolognese di S. Giovanni in Monte, avrebbe dovuto fare i nomi degli imboscati, ma don Monticelli fin il 20 settembre successivo davanti al plotone di esecuzione nazi-fascista.

Un episodio di quasi 70 anni fa

al 12 novembre inizia, nella nostra regione, la campagna per la prevenzione e il controllo dellinfluenza con lobiettivo di vaccinare il 95% della popolazione a rischio e di et superiore ai 65 anni. Linfluenza un importante problema di sanit pubblica per lelevato numero di persone che vengono contagiate dal virus influenzale, che si presenta in vari modi con febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari e delle articolazioni, mal di testa, malessere generale ma pu anche essere senza sintomi particolari. Tutti possiamo ammalarci di influenza, ma le persone pi deboli che sono esposte ad eventuali complicazioni opportuno che si vaccinino: fra questi vi sono soprattutto gli anziani con oltre 65 anni, i bambini e le persone con malattie croniche

ora della vaccinazione antinfluenzale


come le cardiopatie, le polmonari, le renali, i tumori, il diabete, oltre i famigliari con contatti stretti e regolari di pazienti ad alto rischio. In particolare i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta sono fondamentali per dare le corrette informazioni ai propri assistiti oltre a provvedere alla vaccinazione, che pu essere eseguita anche presso le Ausl, i nuclei di cura primaria, uffici igiene. Per tutte le categorie a rischio suindicate la vaccinazione gratuita. La regione sottolinea che nelle zone colpite dal terremoto, dove il rischio di diffusione dellinfluenza maggiore, verr garantita la vaccinazione gratuita a tutti gli abitanti dei campi, a tutti i volontari che operano nelle zone del terremoto. E importante che tutti adottino misure di igiene e di protezione individuale per ridurre la trasmissione

A cura di

Federazione Nazionale Pensionati Sindacato Territoriale di Modena 41124 Modena - via Emilia Ovest, 101 Tel 059/890846 - Fax 059/828456

fra le persone dellinfluenza, fra queste viene raccomandato: lavaggio frequente delle mani dopo starnuti o colpi di tosse (con acqua o in sua assenza di gel alcolici); buona igiene respiratoria coprendosi bocca e naso quando si starnutisce o si tossisce, (usare fazzoletti di carta usa e getta o trattare quelli di stoffa); uso di mascherine in ambienti sanitari da parte di chi ha sintomi influenzali; isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specialmente nei primi giorni. La vaccinazione bene farla entro il mese di dicembre cos da consentire al vaccino di agire e dare protezione alle persone nei mesi di gennaio-febbraio-marzo nei quali si hanno i picchi di maggior incidenza dellinfluenza. Antonio Ragazzi Segretario Socio Sanitario Fnp-Modena

NostroT empo

Domenica 4 novembre 2012

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Parla suor Luisa, delle Piccole Sorelle di Ges Lavoratore, che il 10 novembre alle 16 in Duomo pronuncer i voti solenni
ono suor Luisa delle Piccole Sorelle di Ges Lavoratore. Il 10 novembre 2012 pronuncer, in Duomo, i voti solenni alla presenza di Sua Eccellenza Monsignor Arcivescovo Antonio Lanfranchi, che li ricever e benedir. Quel giorno sar, indubbiamente, il pi importante della mia vita di donna con-

S per sempre al Signore


ma nel mio cammino di conversione, conducendomi a Ges attraverso unesperienza molto bella e forte. Avvenne che una persona amica mi invit a partecipare ad un ritiro spirituale: tre giorni di riflessione, di ascolto, di preghiera e di vita fraterna. L Ho incontrato il Signore Ges vivo e presente nellEucaristia durante lAdorazione del Santissimo Sacramento. Da quellincontro, in cui mi sono sentita toccata nel profondo del cuore, ho incominciato piano piano a cambiare la mia vita. Ho capito che la mia vita avrebbe avuto un senso ed un valore, gazzi e giovani nei campi estivi di S. Andrea Pelago, compreso il gruppo pi caro alla Comunit, quello dellArcobaleno. E soprattutto spalanca le braccia ad ogni fratello che piange per confortarlo e sostenerlo. E una comunit che potrebbe chiamarsi amore. Lamore di Ges che, attraverso noi sue piccole sorelle, si riversa sui fratelli della grande famiglia della Chiesta. Ed con questa gioia diffusiva che ringrazio il Signore perch, per Sua Grazia e Misericordia, il 10 novembre dir il mio S per sempre esclamando convinta Cos, bello essere suora!. Suor Luisa

Vocazioni

Spazio

Sul Credo in latino

Aperto

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera da don Riccardo Fangarezzi. Per motivi di spazio abbiamo dovuto accorciarne il finale. Ne approfittiamo per ricordare che le lettere, inviate a redazione@nostrotempo.it, devono avere una lunghezza massima di 3.000 battute e che verranno, come per ogni giornale, vagliate dalla direzione.

Suor Luisa, seconda da sinistra in prima fila e le sue consorelle sacrata, perch punto di arrivo e di partenza del mio percorso religioso. E, mentre profondamente commossa ringrazio il Signore per il Suo immenso dono, quello di aver scelto proprio me, sua piccola creatura, per farlo conoscere e amare attraverso lamore per i fratelli, non posso fare a meno di ripensare ai miei primi incerti passi, spesso barcollanti, nel tentativo di camminare sulle Sue orme che mi indicavano la vera via da seguire. Sono sempre stata una giovane moderna, e pur avendo da bambina ricevuto tutti i sacramenti, nelladolescenza e prima giovinezza ero pi attratta dalle cose del mondo che da quelle dello spirito. Voi sapete, quanto me, che cosa oggi il mondo propone ai giovani: distrazioni, svaghi, discoteche ed altro. Io, per, quando uscivo dalla discoteca non riuscivo mai a dire a me stessa che ero pienamente felice. Linsoddisfazione regnava costantemente nel mio intimo ed ero alla continua ricerca di Qualcuno, che gi a mia insaputa era in me, ma che io, distratta da tante cose frivole, non avevo ancora scoperto. Poi, quellinascoltato Qualcuno, Ges, vinse la mia battaglia interiore, facendomi gustare il Suo Amore e sperimentare la Sua Misericordia. Sicuramente Maria, la nostra Mamma celeste, ha avuto una parte importantissisolo se lavessi vissuta per Ges, comunicando poi questa gioia a tanti miei fratelli. La celebrazione dellEucaristia divenne il mio sole quotidiano e, compatibilmente con i miei turni di lavoro, facevo il possibile per non mancare mai allappuntamento giornaliero con Ges. Poi, Lui, conducendomi per mano, mi ha fatto incontrare un direttore spirituale, don Galasso. Attraverso di lui ho avvicinato la comunit delle Piccole Sorelle di Ges Lavoratore, scoprendo in loro un carisma che mi attraeva moltissimo: vivere coltivando dentro di me il Suo grido sulla Croce: Ho sete. Inoltre, nella comunit, mi sono sentita subito immersa in unatmosfera di grande gioia e dono totale, incominciando la mia missione apostolica. Con la Superiora, Madre Maria Grazia, ho intrapreso un percorso di ricerca sullo spirito della comunit, approfondendo lo specifico carisma delle Piccole Sorelle con il quale, alla fine del cammino, mi sono immediatamente trovata in sintonia. La nostra comunit, infatti, non ha porte, n confini: entra nelle case di persone sole, sofferenti, anziane; negli ospedali per alleviare dolori fisici e spirituali; nelle fabbriche operose dove luomo fatica per la propria famiglia; accoglie ra-

nannotazione accompagnava le pagine di Nostro Tempo sullapertura dellAnno della Fede e sul cinquantesimo del Concilio Vaticano II. Evidenziava una nota forse un po stonata, il canto in latino del Credo []. Nella serata in cui si ricordava il Concilio che introdusse la lingua volgare nella liturgia [] forse in quel particolare momento della celebrazione liturgica si poteva ricercare un maggior coinvolgimento dellassemblea. Lannotazione , in s inappuntabile. proprio cos: lassemblea salvo casi isolati non conosce il Credo latino e, certamente, lultimo Concilio ha introdotto il volgare nella Divina Liturgia. Tuttavia non tutto torna. Il Concilio dispose che Luso della lingua latina, salvo diritti particolari, sia conservato nei riti latini. Dato per che [] non di rado luso della lingua nazionale pu riuscire di grande utilit per il popolo, si conceda alla lingua nazionale una parte pi ampia (SC 36). Si abbia cura per che i fedeli sappiano recitare e cantare insieme, anche in lingua latina, le parti dellordinario della messa che spettano ad essi (SC 54). Infatti il Messale Romano CEI che tutti usiamo riporta sempre il testo latino dopo quello italiano per Signore piet, Santo, Credo, Padre nostro, Agnello di Dio, conformemente anche ai documenti dei papi Paolo VI e Giovanni Paolo II a alle loro raccomandazioni che si preservasse un patrimonio musicale gregoriano minimo. Dunque lassemblea che la sera di gioved 11 ottobre scorso celebrava lEucaristia con il suo Vescovo, a norma del Concilio che commemorava avrebbe dovuto sapere a memoria il Credo in latino e una o due sue melodie gregoriane. Aspettativa lecita, ma irrealistica. Che i cattolici non conoscano i testi latini dellordinario della Messa e i principali testi musicali gregoriani relativi non cosa scontata, anche se non so se reversibile. Chi si occupa di storia in prospettiva cristiana ha, in genere, anche una certa visione provvidenziale delle cose: se cos accadde nel corso di vari decenni senza sostanziali e generalizzate opposizioni, si pu verosimilmente ritenere che cos dovesse essere, almeno nella sostanza. Che cio non solo il complesso della Liturgia si aprisse alle lingue nazionali, ma che queste avessero legittimamente preponderanza nel suo impianto generale. Il fatto che il latino sia invece stato quasi bandito mi sembra che abbia una portata molto pi ampia che non contingenti scelte celebrative, fermo restando che il celebrare norma e fondamento del credere e che quindi mai questione di mere opzioni organizzative. Senza percezione della consistenza e del senso delle nostre radici, quale fedelt ad esse possibile? Da dove ci si aspetta che ne venga il frutto per il presente e per il futuro? Spesso in questi anni abbiamo proclamato e rivendicato le radici cristiane dellEuropa, evidenti e sacrosante. Tuttavia non mi risulta altrettanto avvertito che quelle radici cristiane siano anche e indissolubilmente le radici classiche dellEuropa. possibile comprendere le prime se non si comprendono insieme le seconde? Si salvano le prime se non si salvano insieme le seconde? Noi siamo, infatti, precisamente Chiesa latina, ove il termine indica la lingua che in pochi secoli prevalse sul greco, ma soprattutto la pi ampia cultura greco-romana che con tali lingue si esprimeva, nella quale si incarn la predicazione degli apostoli del Signore. Quirinio, Ponzio Pilato, Cesare, le legioni, i centurioni, gli ebrei di lingua greca, i riferimenti filosofici e letterari greci di Paolo fanno parte integrante della Scrittura. Lintera dottrina cristiana fu progressivamente ma rapidamente ricompresa, trovando potente elemento di crescita nellincontro con il pensiero greco e la letteratura retorica, filosofica e giuridica greco-romana. Cos nacque e si svilupp lumanesimo cristiano. Da

quellumanesimo cristiano, nacquero i moltissimi scritti e i grandi concili dellet dei Padri della Chiesa. Testi di commento alla Scrittura, dogmatici, spirituali, canonistici, enciclopedici, di poesia e canto religiosi, di liturgia, di teologia. Testi poi raccolti, custoditi e tramandati dai monaci del medioevo. Quellet e quei testi, si badi bene, sono sempre stati compresi come il patrimonio di riferimento costante e fecondo della Chiesa, al quale sempre ritornare per ritrovare radici e autenticit. Questa letteratura e teologia patristica come tutta la civilt che ne scaturita nei secoli - comprensibile solo parzialmente e riduttivamente, in modo deformante e non pi vitale se isolata dal contesto dal quale proviene: da un lato la fede di Israele, ricapitolata e compiutamente rivelata da Ges; dallaltro la cultura greca e latina, strumento umile e glorioso al tempo stesso, necessario al radicarsi di quella fede e al suo variamente riconfigurarsi secondo le epoche nellOccidente del mondo. Occidente, evidentemente, rispetto a Gerusalemme e al punto medio fra Roma e Atene. Don Riccardo Fangarezzi

Addio ai francescani del Murazzo

a chiusura della fraternit francescana di San Cesario e il trasferimento dei tre frati che la componevano e che curavano la cappellania del cimitero e del Santuario del Murazzo segna, di fatto, anche la fine della presenza francescana a San Cataldo. Per molti modenesi questo non accettabile, e in modo particolare per il sottoscritto: vero che la decisione era gi da tempo nellaria, ma pur vero che qualcuno aveva garantito, solo qualche anno fa, la permanenza della presenza francescana in questo luogo. E poi non si mai preparati abbastanza quando queste decisioni ti arrivano tra capo e collo. () La devozione alla Madonna del Murazzo da parte di tanti modenesi, e non solo modenesi, la presenza di tante figure di frati che hanno contribuito a far s che il loro Ordine fosse amato e rispettato nelle nostre terre, lattivit formativa e di discernimento che ha visto coinvolti tanti giovani che si sono preparati alla vita francescana, limpegno profuso verso gli ultimi, soprattutto durante le due guerre mondiali (ebrei, prigionieri di guerra, civili) ed infine, limpegno civile che ha provocato non pochi problemi al regime fascista, che ha cercato in tutti i modi, anche violenti, di mettere a tacere una voce di protesta e di speranza che da qui partiva sono tutte cose che non si possono cancellare per decreto. E poi la parrocchia, che era gi allavanguardia negli anni 20 del novecento: qui nacque lo scoutismo nella nostra citt e sempre qui venne sperimentato il primo consiglio pastorale ante litteram. E ancora i missionari che hanno i loro rappresentanti pi eminenti in mons. Gabriele Neviani, vescovo di Sappa, () e come dimenticarsi di padre Candido Barbieri, padre Alberto Rossi e tanti altri. S, lo so, sono solo ricordi, polvere dei tempi passati, vecchiume, roba daltri tempi, buona per un museo o un archivio... Oggi i tempi sono cambiati, le vocazioni sono quelle sono, occorre stringere, bisogna chiudere, unificare tutte le province del nord, perch tenere aperto un luogo come San Cataldo che oltretutto ha bisogno di lavori urgenti? S lo so, sono stati chiusi tanti conventi, in citt e paesi dove la gente voleva bene ai frati e ha voluto esprimere la propria contrariet anche con gesti pubblici. () Forse, fra i tanti argomenti di discussione, forse occorrerebbe aggiungere anche questo: esiste ancora quellamore che riesce a trasmettere valori veri? Esiste ancora quellamore che ha spinto me a fare quello che faccio anche a costo di passare come rompiscatole o a prendere decisioni di un certo tipo, spesso scomode? Forse, allora, i vecchi ricordi, la polvere dei tempi passati, il vecchiume acquisterebbero una veste nuova: quella della testimonianza dei valori ed il loro passaggio attraverso le generazioni fino ad oggi e a quelle successive. Invece il governo della Provincia dei Frati Minori dellEmilia-Romagna, decide di scegliere questo luogo da destinare alla chiusura dopo pi di tre secoli di presenza attiva e vivace nella nostra citt e non solo. () Ai frati subentrano ora i padri Giuseppini del Murialdo che hanno accettato la cura pastorale di Santuario e Cimitero: almeno una buona notizia c! Giorgio Mai

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Domenica 4 novembre 2012

NostroT empo

Chiesa e mondo

Un Sinodo per generare vita


Gianni GheRaRdi

La conclusione in Vaticano dellassise dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione


i che si potuto leggere del Sinodo appena concluso ci ha offerto la possibilit di vivere una gran bella esperienza di Chiesa. Gi ne abbiamo parlato, riferendo degli interventi del Papa e di gran parte di quelli dei vescovi. Ne emersa una grande speranza e insieme la consapevolezza della complessit delle situazioni ( stato presente tutto il mondo attraverso i quasi 300 padri sinodali), delle sofferenze e delle ricchezze della Chiesa. Benedetto XVI, nel concludere i lavori assembleari, ha affermato: Anche se la Chiesa sente venti contrari, tuttavia sente soprattutto il vento dello Spirito Santo che ci aiuta, ci mostra la strada giusta e cos, con nuovo entusiasmo, mi sembra, siamo in cammino e ringraziamo il Signore perch ci ha dato questo incontro veramente cattolico.

Era stato in precedenza presentato il messaggio al Popolo di Dio. Un primo, organico strumento per conoscere i lavori del Sinodo: 14 i capitoli, a partire dallicona biblica della Samaritana al pozzo. Preziose le note sulla nuova evangelizzazione, destinata soprattutto a risvegliare la fede nelle persone che, pur essendo battezzate, vivono grandi difficolt, si sono allontanate dalla Chiesa e vivono senza fare riferimento alla prassi cristiana. La fede si decide tutta, afferma il messaggio, nel rapporto che instauriamo con la persona di Ges che per primo ci viene incontro. La Chiesa lo spazio che Cristo offre nella storia per poterlo incontrare. Sta a noi oggi moltiplicare i pozzi a cui invitare uomini e donne assetate, offrire oasi nei deserti della vita. Offrire una lettura frequente della Sacra Scrittura pu far scoprire spazi di incontro con Cristo. La nuova evangelizzazione ci riguarda in prima persona affermano i vescovi - e comporta la nostra conversione.

Non c spazio per il pessimismo, nonostante gli innumerevoli problemi. C una lotta che i cristini devono sostenere per affrontarli. E qui puntuale il richiamo ai fenomeni della globalizzazione, alle migrazioni, allateismo e allagno-

convivono senza il legame sacramentale, situazioni familiari irregolari costruite dopo il fallimento di precedenti matrimoni C linvito a farsi casa accogliente per tutti e cos si prepara gi la necessit di un agenda per il futuro sui

sticismo Subito di seguito, accanto alla sottolineatura del ruolo essenziale della famiglia nella trasmissione della fede, il richiamo realistico ai fattori di una sua crisi, presenti in tutto il mondo. La Chiesa chiamata a sviluppare percorsi di accompagnamento prima e dopo il matrimonio per affrontare le difficili situazioni familiari e di convivenza. Coppie che

problemi della famiglia. Viene poi laffermazione che lopera di evangelizzazione non compito solo di qualcuno nella Chiesa, ma delle comunit ecclesiali in quanto tali. Cos si sottolinea il ruolo della parrocchia, come presenza della
redfishadv.it

Chiesa sul territorio in cui gli uomini vivono: ruolo irrinunciabile nella tradizionale cura pastorale, cui vanno affiancate nuove forme di missione. Presbiteri, diaconi, catechisti, i laici e le loro forme di aggregazione, vengono richiamati alle loro responsabilit. Un ampio capitolo poi dedicato al dialogo del Vangelo con la cultura e lesperienza umana e con le religioni. Vengono cos elencati vari settori in cui si incontrano fede e ragione: dalla scuola e universit al mondo delle comunicazioni sociali, al sapere scientifico, allarte (importante la sottolineatura della via della bellezza, strada efficace per la nuova evangelizzazione), al mondo delleconomia e del lavoro con grandi problemi della disoccupazione, alla condizione della sofferenza nella malattia e nella disabilit e infine alla politica. Il dialogo della Chiesa si allarga poi ai seguaci delle religioni per dare un contributo alla pace C un richiamo allAnno della fede e alla memoria del Concilio Vaticano II a 50 anni dalla sua apertura (quanto mai pertinenti questi richiami, anche perch in questo Sinodo,

sembra, che prende particolare valore tutto quanto ha prodotto il Concilio nella vita della Chiesa per un suo aggiornamento!). Tre capitoli concludono il lungo messaggio (tutto da leggere e meditare!): uno sulla contemplazione e sul posto dei poveri nella Chiesa; un secondo, particolarmente affettuoso, rivolto alle Chiese delle diverse regioni del mondo; un terzo dedicato alla figura di Maria, stella della nuova evangelizzazione che orienta il cammino della Chiesa. Il Sinodo ha poi consegnato al Papa 98 proposizioni in funzione di un probabile suo documento conclusivo. Intanto, Avvenire, domenica scorsa, le ha riassunte in una pagina sotto questi titoli: La natura della nuova evangelizzazione, Le sfide del nostro tempo, Le risposte pastorali alle circostanze odierne, Gli agenti della nuova evangelizzazione. Il Papa di queste proposizioni ha detto: Sono un testamento, un dono dato a me per noi, per elaborare tutto in un documento che viene dalla vita e dovrebbe generare vita.

LEtica salutista nellantica Grecia


don GaBRieLe seMPReBon*

etica greca sostanzialmente salutista in quanto, secondo la tradizione socratica, solo le persone sane possono essere buone. Quindi, se letica tratta del comportamento umano e se per essere buoni occorre essere sani, allora la salute destrema importanza e tocca sia il piano fisico che morale. La natura ordine e quindi salute, ci che innaturale disordine e genera malattia. La causa di queste malattie deve essere qualcosa di superiore alla natura stessa quindi la causa divina. Il medico deve sapere distinguere le cause divine da quelle non divine, anche perch la terapia sar diversa. I greci, per, non hanno mai escluso anche il miracolo. Platone, nel Timeo, scrive che la salute lequilibrio delle qualit (eukrasia) mentre la malattia il predominio (diskrasia) di una o pi qualit sulle altre. Se la malattia squilibrio, rottura dellarmonia, allora anche il vizio o la bruttezza sono originate dalla disarmonia. Senza

salute manca letica, e in questo senso la cultura greca diametralmente opposta alla cultura moderna: per un greco era naturale che le cose fossero sane e il problema era la malattia, mentre per la cultura moderna la malattia ad essere naturale. La malattia, poi, la si divise in due categorie in base alle cause: malattie che colpiscono luomo nella sua essenza, oppure che sono causate accidentalmente. Nelle prime lintervento medico efficace perch sono malattie curabili, mentre le seconde sono incurabili e il medico pu solo alleviare i sintomi. Questa distinzione si andr poi a sviluppare in malattie acute e croniche. Quelle croniche si instaurano lentamente e spesso sono causate da sregolatezza dei costumi, come labuso di cibi o bevande e sono malattie morali. Le acute sorgono improvvise ed hanno una connotazione pi religiosa. In base al tipo di malattia il medico sapr quale pu essere curata e quale no e quelle malattie di cui non si pu guarire non devono essere nemmeno trattate. Le malattie morali che sono causate da cattive abitudini possono

essere curate con leducazione (paideia), e la medicina un tipo di paideia che insegna il retto utilizzo delle cose. Questa breve incursione in una parte delletica greca, per noi molto utile. Non solo per crescere culturalmente conoscendo la visione delle cose di un altro popolo e in un altra epoca ma perch fa crescere una consapevolezza in noi molto assopita. Si pensi alla concezione psicosomatica della malattia, o meglio ancora etico-somatica; si pensi al concetto di equilibrio e alla medicina come educazione. Certo, alcuni di questi concetti rientrano nella nostra pratica clinica, esempio la medicina preventiva una sorta di educazione, ma credo occorra ancora tanto sforzo per vedere luomo pi intrinsecamente legato nei suoi piani fisici-psichici-spirituali, piuttosto che un soggetto da curare a compartimenti stagni. Letica greca salutista ci insegni, depurandola dal magismo che forse la contraddistingue, ad avere un approccio con luomo malato pi profondo ed educativo. * In collaborazione con il Centro di Bioetica Moscati

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Etica della vita

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Domenica 4 novembre 2012

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Sport e musica per un impegno sociale a 360


Con la nazionale cantanti anche il progetto disabili e sport

Csi, sport e sociale

na splendida sorpresa: il progetto Disabili e Sport entrer come co-protagonista allinterno del grande evento che lo stadio Cabassi di Carpi

ospiter, gioved 1 novembre (alle 14.30). Si tratta della partita del cuore In goal per il futuro, che vedr in campo la Nazionale Cantanti e il Teniamo Botta Team per una sfida di calcio benefica i cui ricavati saranno destinati alle zone della Bassa colpita dal sisma per progetti di ricostruzione ed aiuto. Il merito dei Controtempo e del proprio cantante Marco Spaggiari: Spaggio, arruolato nella na-

zionale cantanti, ha parlato agli altri suoi colleghi, in particolare al carpigiano doc Paolo Belli, e al responsabile della Nazionale Cantanti, Gianluca Pecchini, del progetto avviato nei mesi scorsi insieme al Csi Modena e al Sen Martin, la squadra modenese di wheelchair hockey. Di cosa si tratti nello specifico presto spiegato: il frontman dei Controtempo, infatti, stato protagonista nelle scuole modenesi in compagnia di Paolo Zarzana, responsabile della formazione del Csi Modena, e di Lorenzo Vandelli, fondatore e capitano della squadra modenese di hockey in carrozzina, con lobiettivo di presentare agli studenti modenesi il progetto Disabili e Sport e di raccontare come era nata lidea di dedicare il videoclip della propria canzone Eroi agli atleti disabili, messi in relazione con campioni del mondo sportivo in un ribaltamento del

concetto quotidiano di eroi. In quel video, tra tante stelle del calibro di Luca Toni e Alberto Tomba, i veri campioni erano proprio gli atleti del Sen Martin e la loro capacit di essere eroi ogni giorno, senza arrendersi ma coltivando e realizzando quotidianamente i propri sogni, tra impegno e sacrifici. Inutile dire quanto questo progetto sia stato apprezzato dalla Nazionale Cantanti e pure dai sindaci di Finale Emilia e Car-

pi, Fernando Ferioli e Enrico Campedelli, che hanno subito proposto a Spaggiari di promuovere liniziativa anche nel corso della conferenza stampa di presentazione di In goal per il futuro, invitando il Sen Martin a seguire la sfida benefica di gioved da bordo campo. Lintreccio tra sport, musica, sport per disabili e impegno sociale molto vicino al significato dellimpegno della Nazionale Cantanti, quindi il progetto

iniziato insieme al Csi nei mesi scorsi si andr ad incrociare con i valori e le finalit dellevento in programma a Carpi. C di pi: a bordo campo, infatti, la formazione modenese di wheelchair hockey ritrover lamico Alberto Tomba: lex campione di sci, infatti, sar tra gli ospiti donore della manifestazione e, insieme al Sen Martin e a i Controtempo, potr rivivere le emozioni provate durante la registrazione del videoclip Eroi.

Cena per i ragazzi del wheelchair hockey

ome ogni anno il Sen Martin organizza una cena di autofinanziamento con lobiettivo di raccogliere fondi per la stagione 2012/13 che ormai alle porte: sabato 17 novembre, al Circolo Rinascita di San Vito, tutti gli appassionati, chi volesse contribuire e chi anche volesse conoscere la formazione modenese di wheelchair hockey invitato a non perdersi questo appuntamento, contattando entro il 12 novembre Lorenzo Vandelli (3388745425). La cena, il cui inizio fissato intorno alle 20, servir come detto per raccogliere fondi che permettano di alleggerire le spese della stagione. Il Sen Martin non ha come obiettivo primario lagonismo ma il sociale, vuol dare di dare la possibilit a pi ragazzi di uscire di casa per svagarsi e divertirsi e, per questo motivo, ha ottenuto importanti riconoscimenti.

Testimonianza degli educatori di Posta Insieme

In fiera dall1 al 4 novembre

Concluso il doposcuola a Mirandola A Skipass un Kids Park


i conclusa registrando un grosso successo in termini di partecipazioni e soddisfazioni liniziativa, promossa dal Csi di Modena in collaborazione con Agse Mirandola (associazione genitori

Iscrizioni aperte
e iscrizioni al torneo Boldrini terminano il 17 novembre. Per info: tel. 059/399498, 059/3980414, 333/2965542, calcio@csimodena.it, gcalciogiovanile@csimodena.it.

Torneo Boldrini

L S

scuole elementari), che, a partire dal 24 settembre, ha portato a Mirandola un servizio di doposcuola a sostegno di tutte le famiglie. Labbiamo chiamato Posta Insieme perch, come il centro estivo realizzato per tutta lestate, aveva la sua sede presso loratorio Posta di Mirandola commentano gli educatori e i volontari coinvolti -. Lidea nata proprio a seguito di una richiesta da parte dei genitori dopo il grande successo del centro estivo Estate Insieme 2012. Il servizio era aperto a bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni, dalle 14 alle 17.30, dal luned al venerd, e grazie allaiuto di educatori e

volontari, i bambini e i ragazzi hanno potuto trascorrere pomeriggi di studio e gioco/sport in compagnia dei loro amici, con la possibilit di fare anche nuove conoscenze. Nonostante le diverse fasce det presenti tutti i bambini e i ragazzi hanno partecipato positivamente ai giochi e alle attivit proposte. stata unesperienza breve ma intensa che ha permesso a tutti noi educatori e volontari di arricchirci e responsabilizzarci sia a livello personale che professionale. Un grazie di cuore a tutti coloro che ci hanno sostenuto e guidato durante questo percorso.

ome ogni anno il Csi Modena e lOpl animano la fiera pi importante dellautunno: dall1 al 4 novembre, presso la galleria n8 della Fiera, a disposizione delle famiglie un servizio di Kids Park per tutti i bambini dai 3 ai 7 anni. Saranno presenti gli operatori dello staff dellOpl che intratterranno i bambini con giochi, truccabimbi e palloncini. Il servizio sar attivo l1 novembre dalle 10 alle 20, il 2 novembre dalle 15 alle 23, il 3 novembre dalle 10 alle 20 e il 4 novembre dalle 10 alle 19.

LABORATORIO RESTAURO E RICOSTRUZIONE CANTORIE - CASSE - ORGANI STORICI


Via Val di Sole 7 41033 Fossa di Concordia paolo@tollari.com telefono 347 8963164

PAOLO TOLLARI

Pallavolo

i avvicina linizio dei campionati di pallavolo targati Csi Modena, che dal 12 novembre inizieranno ad animare le palestre di tutta la nostra provincia: nello scorso fine settimana si sono chiuse le iscrizioni e la Commissione Pallavolo ora impegnata a definire gironi e calendari. Non solo campionati, un apporto fondamentale alla stagione pallavolistica targata Csi Modena e Carpi da sempre data dagli arbitri: grazie a loro se una mole incredibile di partite come quelle dei tornei Csi possono essere dirette senza problemi per tutta la stagione. Il direttore di gara infatti un vero educatore di sport, il primo a portare in palestra i valori tanto cari allassociazione. Per questo il Csi Modena si rivolge a tutti coloro che fossero interessati a diventare arbitri di volley: il corso per arbitri inizier luned 5 novembre e sar ospitato presso la sede del Csi Modena, in via del Caravaggio 71. Mercoled 7, poi, inizier anche un corso per segnapunti sempre in Csi. Per informazioni e iscrizioni: pallavolo@csimodena.it.

Al via corso per arbitri e segnapunti

Autorizzato dalla Soprintendenza di Modena al restauro degli organi di:


S. Prospero Secchia Coscogno di Pavullo Stuffione di Ravarino S. Donnino Nizzola di Modena Quarantoli di Mirandola Nonantola - abbazia Camurana di Medolla Collegara di Modena Finale Em. S. M. Annunziata Lesignana di Modena Spilamberto - Sant'Adriano Modena - cattedrale Solignano di Castelvetro Roccapelago di Pievepelago Magreta di Formigine Modena Seminario Arcidioc. Ganaceto di Modena Modena S. Crocefisso Sorbara di Bomporto Recovato di Castelfranco Denzano di Marano Granarolo di Serramazzoni Valle di Serramazzoni Levizzano di Castelvetro Concordia sulla Secchia Monteombraro di Zocca Reggio Emilia S. Pietro Santi Pietro e Prospero Montecorone S. M. Zocchetta Fossa di Concordia Fiumalbo - San Bartolomeo Semelano di Montese Gombola di Polinago Pompeano di Serramazzoni Mirandola - duomo Bomporto San Nicola Sassuolo - San Giuseppe Spezzano di Fiorano Cognento di Campagnola Marano sul Panaro Baggiovara di Modena monast. S.Caterina di Concordia Quartirolo di Carpi San Giacomo di Mirandola Fellicarolo di Fanano Iola di Montese Serpiano di RiolunatoS. Pancr. Renno di Pavullo Fiumalbo - S. Maria Costolo S.Cesario sul Panaro Camposanto sul Panaro Pigneto di Prignano Correggio- basilica collegiata S.Giovanni di Concordia Torre Maina di Maranello Rocca S. M. di Serramazzoni Modena - S. Maria Grazie Trentino di Fanano Fogliano di Maranello San Matteo di Modena

Supporto agli impianti di parrocchie e societ

enerd 19 ottobre il Made Expo di Milano stato teatro dellincontro tra il presidente nazionale del Csi, Massimo Achini, e il direttore marketing Csi, Stefano Gobbi, con presidente e direttore generale di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero e Giovanni De Ponti. Un incontro informale, di conoscenza e riconoscimento di reciproca stima e amicizia tra le due associazioni e i rispettivi rappresentati. Lincontro stato possibile grazie allindispensabile aiuto di Emanuele Orsini, consigliere di FederlegnoArredo e amico del Csi. Gli obiettivi sono quelli di realizzare una serie di progetti comuni e la possibilit di contribuire al sostegno dellimpiantistica di parrocchie, oratori e associazioni sportive e ricreative, grazie alluniversit e al sostegno di imprese e banche, su tutto il territorio nazionale. Un incontro tra due grandi associazioni che metteranno in rete le rispettive competenze e una fitta gamma di relazioni, per valorizzare, riqualificare, innovare, realizzare limpiantistica sportiva, ricreativa, aggregativa e culturale su tutto il territorio nazionale. Entro met novembre sar costituito un tavolo di lavoro, che delineer obiettivi e percorso su cui si svilupper la collaborazione.

Accordo Csi Federlegno

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Domenica 4 novembre 2012

NostroT empo

Cultura
Padre Berton e gli ex bambini soldato della Sierra Leone: intervista alla regista Wilma Massucco

La vita non perde valore


torno allattivit missionaria di Giuseppe Berton, padre saveriano fondatore del Fhm - Family Homes Movement (Movimento Casa Famiglia), che vive da oltre quarantanni in Sierra Leone e che, durante gli anni della guerra civile, ha recuperato e reintrodotto nella vita sociale pi di 3000 bambini soldato. Di fatto, per, il documentario non parla di bambini soldato in quanto tali, ma piuttosto del recupero individuale, familiare e sociale operato su di loro da parte di padre Berton, a dieci anni dalla fine della guerra civile che ha devastato la Sierra Leone (1991 - 2002). Ho raccolto le testimonianze di ex bambini soldato, cio ragazzi ormai adulti, che raccontano e rielaborano il loro passato, dopo anni vissuti nella giungla insieme ai ribelli del Ruf (Revolutionary United Front). Ci sono anche le testimonianze di vittime dei bambini soldato e di esponenti del Family Homes Movement, padri e madri di famiglia che hanno accolto in casa propria i bambini soldato, facendoli crescere insieme ai propri figli. Le interviste ai vari soggetti sono sempre intercalate allintervista a padre Berton, che fa da filo conduttore, interfacciandosi anche con lo psicologo Roberto Ravera, che da anni collabora con Berton attraverso progetti di ricerca finalizzati allo studio del trauma nei bambini soldato. A quale target si rivolge, in modo particolare? Il documentario stato girato partendo da una domanda chiave: possibile trasformare la sofferenza, anche quando vasta e profonda come quella di ex bambini soldato? Se s, come? Il tema di fondo dunque quello della sofferenza, e della possibilit di essere trasformata. essere davvero molto ampio. E entrato anche come percorso educativo nelle scuole S, infatti. In collaborazione con il Memo di Modena, stato proposto un percorso formativo per le scuole medie e superiori che prevede, dopo la proiezione del documentario, la discussione in classe insieme agli studenti, con lobiettivo di sensibilizzare verso il dramma contemporaneo dei bambini soldato, e la possibilit di riscatto individuale e sociale: modello educativo, dialogo interculturale, dialogo interreligioso, diritti umani violati, droga e logica del branco, solitudine, sfiducia e paura, ne sono i temi salienti. Il linguaggio usato dai protagonisti del documentario diretto, senza sovrastrutture mentali, e per questo risulta immediato nella comprensione, sia da parte di adulti che di ragazzini. Nello stesso tempo, la complessit dei temi trattati permette di fare approfondimenti a pi livelli. Nel documentario presente anche lintervista a Roberto Ravera, psicologo, primario Asl di Imperia. Roberto Ravera, che sar anche lui presente a Modena il 9 novembre prossimo, coinvolto da diversi anni nello studio del trauma infantile dei bambini soldato, ed ha seguito in modo particolare gli stessi ragazzi che ho intervistato nel documentario. E anche co-fondatore, insieme a padre Giuseppe Berton, di Fhm Italia onlus, la sorella italiana di Fhm Sierra Leone. Con sede in Italia, questa Onlus si propone di realizzare in Sierra Leone, alla luce delle moderne teorie scientifiche in tema di psicologia e di psicopatologia, progetti di riabilitazione e inserimento sociale, lavorativo e scolastico di minori abbandonati.

enerd 9 novembre al Teatro Tempio (ore 20.40, Viale Caduti in guerra 192, Modena ingresso libero) la parrocchia del Tempio, insieme al Centro Diocesano di Animazione Missionaria, al Gruppo Darte Peso Specifico e alla Galleria Incontro Dehoniana (Gid), organizzano un interessante incontro pubblico, durante il quale verr proiettato il film documentario La vita non perde valore, Padre Berton e gli ex bambini soldato della Sierra Leone. Il documentario stato selezionato per Sciacca Film Festival 2012 e per Lampedusa in Festival 2012, accreditato sul sito di cinema italiano e inserito come workshop (proiezione + dibattito) nel Memo circuito delle scuole di Modena per lanno scolastico 2012/2013. Alla presentazione pubblica del FilmDocumentario, parteciperanno il padre missionario Giuseppe Berton, lo psicologo Roberto Ravera, lassessore regionale al volontariato, Teresa Marzocchi e il nostro Vicario Episcopale, don Federico Pigoni. Accanto a loro, per rispondere a tutte le domande e confrontarsi sui contenuti del Film, sar presente la regista e produttrice del Film, Wilma Massucco, intervistata in anteprima da Nostro Tempo. Di cosa parla il film documentario La vita non perde valore? Il documentario si snoda in-

Luca BaRBaRi

Ravera appena rientrato dagli Stati Uniti, dove ha tenuto una serie di conferenze sul tema del trauma infantile, con focus sui bambini soldato e possibilit di recupero. Credo che ad oggi, a livello internazionale, Ravera sia una delle persone pi autorevoli in materia. Nel corso della serata sar possibile acquistare il dvd (15 euro) presso il banco libri allestito dalla Gid. Il 20% degli incassi derivanti dalla vendita del dvd sar devoluto a Fhm Italia Onlus di padre Giuseppe Berton e Roberto Ravera.

Di conseguenza, oltre a fare un atto di denuncia nei confronti dei bambini soldato, una piaga che purtroppo ancora diffusa in molti paesi, e a presentare attraverso la figura di padre Berton e del Family Homes Movement - un modello educativo esemplare, il documentario approfondisce di fatto tematiche che possono riguardare ciascuno di noi: chi guarda il film pu identificarsi con il proprio senso di solitudine, le proprie paure, il disvalore della propria vita, e pu anche intuire come riscattarsi da questa sofferenza. Come tale, sono convinta che il target di questo documentario possa

IMU: tra poco la seconda rata. Prenota il tuo appuntamento al CAF delle Acli

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a seconda rata dellImu va versata entro il 16 dicembre: prenota ora il tuo appuntamento presso la sede Caf Acli a te pi vicina. Questi gli orari di apertura degli uffici: - Modena: tutti i giorni dalle 8.30 alle 13.30, gioved orario continuato fino alle 16.30. - Carpi: solo su appuntamento, luned, mercoled, gioved e venerd dalle 8.30 alle 12.30, il marted dalle 14.30 alle 18.30. - Nonantola: tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30. - Sassuolo: dal luned al venerd dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30. Presso al sede di Modena inoltre possibile compilare la dichiarazione Isee prendendo appuntamento il mercoled dalle 8.30 alle 13.30. Per info e contatti: www.aclimodena.it.

Tre giorni allinsegna del mandolino


Dolce Visione: concerto congiunto della Tokyo Mandolino Orchestra con la Piccola Orchestra Mutinae Plectri, domenica 4 novembre al Teatro San Carlo
ulminer con un concerto dedicato alle vittime dei terremoti tra Italia e Giappone - protagonisti la Piccola Orchestra Mutinae Plectri e la Tokyo Mandolino Orchestra - il seminario di interpretazione musicale con workshop orchestrale Dolce visione, organizzato dai mandolinisti modenesi di Mutinae Plectri, con il patrocinio e il contributo del Comune di Modena e con il patrocinio della Fondazione Italia Giappone. Docenti saranno il mandi una serenata del compositore modenese Primo Silvestri (1871 1960) che sar eseguita in duo dai docenti del Seminario al concerto di venerd 2 novembre; lo stesso brano, nella trascrizione per Orchestra dello stesso Silvestri, sar eseguito dalla Piccola Orchestra Mutinae Plectri al concerto conclusivo di domenica 4 novembre con i mandolinisti del Sol levante. Nella Biblioteca delle Marconi sar anche allestita una mostra dei liutai modenesi Lorenzo Frignani, Paolo Coriani, Jacopo Uberti e dal liutaio ferrarese Gabriele Pandini, che sabato 3 terr una conferenza con proiezione sulla costruzione del mandolino napoletano. Finalit della tre giorni mandolinistica modenese lapprofondimento del repertorio per strumenti a pizzico composto tra il XIX e il XX secolo in Italia. Il concerto congiunto della Tokyo Mandolino Orchestra con la Piccola Orchestra Mutinae Plectri di domenica 4 novembre, ore 18.30, al Teatro San Carlo, il cui programma presenta melodie giapponesi e della tradizione musicale italiana e modenese, dedicato alle vittime e a quanti stanno ancora soffrendo per le tragedie sismiche che hanno colpito i due paesi. In questo momento il concerto si riveste di un grande significato umano e sociale che supera larte stessa perch unisce in un ideale abbraccio fraterno nazioni colpite da tragici eventi come il terremoto e lo tsunami. Per info: tel. 333 5958014, www.ottocorde.it, info@ottocorde.it.

dolinista Sergio Zigotti e il chitarrista Fabiano Merlante, che costituiscono un affermato duo di studiosi oltre che di esecutori con diverse incisioni e concerti al loro attivo. Sar possibile ascoltarli nel concerto che eseguiranno venerd 2 novembre alle 18.30 (ingresso gratuito) allAccademia di Scienze, Lettere e Arti, alla fine della prima giornata del Seminario. Il concerto finale Mandolinsieme si svolge do-

menica 4 novembre al Teatro della Fondazione San Carlo a Modena alle 18.30 (ingresso gratuito), mentre il seminario si svolge dal 2 al 4 novembre in due sedi: lAccademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti e la Scuola media a indirizzo musicale Marconi di via Canaletto (al workshop partecipano anche studenti della scuola). Dolce visione, il titolo scelto per liniziativa, il titolo

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