Académique Documents
Professionnel Documents
Culture Documents
POSTE ITALIANE S.p.A. - SPED. ABB. POST. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N 46) ART. 1 COMM. 1 DCB DI MODENA
Giovani
Scuola
Missioni
urante lincontro di Credo la Vita Eterna di marted 16 ottobre, mons. Lanfranchi ha approfondito, in questo anno dedicato alla fede, il tema Credo la risurrezione della carne. Riferiamo alcune idee, tra le tante ricevute. Luomo ha detto il nostro arcivescovo si dice nel corpo; nel corpo esprimiamo dolore, gioia, il nostro essere persone, anche se attraverso di esso non riusciamo sempre a manifestare completamente tutto quello che siamo e che sentiamo nel cuore. Se il corpo malato, tutta la persona ne soffre, viceversa se siamo sani la totalit di noi stessi ne trae giovamento. Siamo insomma ununit di anima e corpo. Con la morte questa unit viene dolorosamente scissa. Il vescovo Antonio ci ha ricordato che la salma dei defunti viene incensata: il corpo ha una sua dignit Ges Cristo aveva un corpo - e una sua sacralit, perch Tempio dello Spirito Santo; senza arrivare ad idolatrarlo, come spesso accade in questi tempi, gli si deve rispetto ed attenzione. Se vero che la cura del corpo aiuta mente, volont e sentimenti, coltivare lo spirito ha una ricaduta positiva sul corpo ha affermato il nostro Pastore, ribadendo che luomo coesione di fisicit e spiritualit. Anche per questo la nostra fede attesta che ogni corpo stato pensato per unanima precisa e non per tante, differenti, in cui trasmigrare. La Chiesa Cattolica non condivide quindi la reincarnazione. Il vescovo Antonio ha a questo punto proclamato che la persona umana non viene salvata solo nellanima: Paolo ci dice che Ges risuscitato con il corpo - come primizia, primo (e non unico) di molti fratelli. E come il capostipite, il Padre lha mandato per tutti gli uomini. C un pezzo della nostra umanit che gi collocato nei Cieli. Risorger anche il nostro corpo! Si semina corpo corruttibile, si raccoglie corpo incorruttibile afferma S.Paolo. Non sappiamo come sar questo corpo glorioso, ma Ges aveva i segni dei chiodi, quindi si trattava proprio del suo corpo. Tutto quello che Ges ha vissuto nel corpo e con il corpo, lo ha ritrovato e cos sar per noi. Di questa risurrezione non sono destinatari solo gli uomini, ma tutta la creazione che, come viene detto nella lettera ai Romani geme nelle doglie del parto. Ecco quindi lamore, il rispetto per il creato, il quale ha una sua dignit. Dove, quando questa risurrezione avverr? Il mistero sinfittisce. Riguardo la sepoltura dei defunti, non si possono ignorare i problemi di spazio e mons. Lanfranchi ha precisato che la Chiesa non si oppone alla cremazione, bens alla dispersione delle ceneri perch d molta importanza al culto e alla venerazione dei defunti e ritiene importante e necessario un luogo dove mantenere viva la loro memoria. Inoltre vede in questa pratica il rischio di cadere nel panteismo, nel culto e nel ritorno alla natura.
Segue a pagina 2
Lanniversario del Vaticano II Il teologo Roberto Repole: il Concilio ancora davanti a noi Un intervento di mons. Paolo Losavio sul cammino post conciliare a Modena E dal 7 novembre al via il ciclo di conferenze proposte dalla diocesi a tutti i modenesi sulle quattro Costituzioni Da pagina 9 a 12
NostroT empo
Attualit
Un ricerca di Universit e Comune di Modena indaga il rapporto tra preadolescenti, adolescenti e Internet
avigano abitualmente in Internet e hanno un profilo su uno o pi social network ma della rete non sempre conoscono le insidie e
N
L
Segue da pagina 1
el successivo dialogo con i partecipanti, il vescovo Antonio ha risposto ad alcuni dubbi, aggiungendo altri spunti di riflessione. La morte di un caro un po come un pezzo della tua carne che ti stata strappata, ma anche un pezzo della tua carne che vive presso lEternit. Maria di Magdala subito non riconosce Ges risorto e questo pu capitare quando si troppo attaccati ad una propria idea, ad un proprio sentire: pare che Maria vada alla tomba per ritrovare dei ricordi, ma sembra destinata a perdere anche quelli perch la tomba vuota. Dio, per, non vuole che viviamo di semplici ricordi, sarebbe un rimpicciolire, un restringere la relazione con i nostri morti. Perch i nostri cari defunti, non sono vivi solo nel ricordo, sono viventi!
Riflessioni sulla
Presentato il dossier statistico Caritas e Migrantes: a Modena il record di immigrati della regione
Parola
Italia un Paese di immigrati. Siamo a quota 5 milioni: uno su dodici residenti nella penisola. uno dei dati della ventiduesima edizione del Dossier statistico immigrazione di Caritas e Migrantes, realizzato dalla cooperativa Idos, presentato a Roma, in contemporanea con altri capoluoghi di regione. Il messaggio che il Dossier ha scelto per il 2012 simbolicamente titolato Non sono numeri. Terra dasilo. Nel 2011 sono state 42,5 milioni le persone costrette alla fuga in altri paesi, di cui 15,2 milioni i rifugiati e 26,4 gli sfollati interni. Nello stesso anno sono state presentate 37.350 domande di asilo in Italia, in prevalenza da persone provenienti dallEuropa dellEst e dal martoriato con-
osa sta al centro della vita del cristiano? Del suo comportamento? C un qualche punto di riferimento assoluto? Luomo onesto continuamente alla ricerca di questo centro e lo trova nelle parole e nella vita esemplare di Ges, Figlio di Dio. Che, proprio nel brano del Vangelo secondo Marco di questa domenica, unisce insieme Antico e Nuovo Testamento. Il brano dal Libro del Deuteronomio ricorda ci che ogni buon Israelita ogni giorno era chiamato a confermare: la fede nel Dio unico e la necessit assoluta dellamore verso di Lui, con tutto il cuore, con tutta lanima e con tutte le forze. Ges riprende, nella risposta allo Scriba che lo interroga su quale sia il primo di tutti i comandamenti, le stesse parole del Deuteronomio, ma le completa con una seconda indicazione: Amerai il prossimo come te stesso. Viene cos legato inscindibilmente lamore di Dio e lamore del prossimo. Ges, infatti, libera lamore da ogni restrizione. Insegna che prossimo non soltanto il parente, lamico, il vicino, il connazionale, ma anche lo straniero, lo sconosciuto, persino il nemico, ossia qualsiasi uomo. Le parole di Ges saranno tutte in questa direzione, insieme alla sua testimonianza, fino a dare la vita per tutti gli uomini, morendo sulla croce per essi. Va evidenziata anche la precisazione dello Scriba che sottolinea come losservanza del comandamento dellamore faccia perdere di valore ogni ritualit (i sacrifici e gli olocausti). Si tratta di una comprensione che gli merita da parte di Ges un riconoscimento straordinario: Non sei lontano dal regno di Dio. Per questo, chi si impegna onestamente nellamore, superando ogni forma di egocentrismo, fa parte della grande famiglia dei Figli di Dio. Riconoscendosi amato da Dio, diffonde intorno a s lamore.
NostroT empo
Esperienze
Luca BeLtRaMi
l Foro Boario ha ospitato la scorsa settimana la nona edizione delle Officine della Solidariet, il progetto a cura del
vita solidali. Cinque giorni per mettere in contatto gli studenti modenesi con tutte le associazioni di volontariato del territorio, promuovendo il senso di cittadinanza attiva e di responsabilit verso gli altri nei ragazzi, da quelli delle classi terze delle scuole medie e delle classi prime e seconde delle superiori. Sono 24 le associazioni che
te grido, Signore; non restare in silenzio, mio Dio, perch, se tu non mi parli, io sono come chi scende nella fossa (Sal 27,1). Luomo pone a Dio interrogativi decisivi per la sua esistenza. A volte Dio tace. A lungo andare questo silenzio diventa insopportabile e la creatura umana ha la sensazione di non avere pi fiato, per continuare a vivere. Ma essi non ascoltarono n prestarono orecchio; anzi procedettero secondo lostinazione del loro cuore malvagio e invece di voltarmi la faccia mi han voltato le spalle (Ger 7,24). Spesso luomo che non pone attenzione a Dio che parla in moltissimi modi. E proprio vero che non c peggior sordo, di chi non vuole udire. Allora il Signore con un cuore di padre addolorato, si rassegna a rispettare la libert delluomo, ma continua a parlare anche invano. Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, n chi esercita la divinazione o il sortilegio o laugurio o la magia; n chi faccia incantesimi, n chi consulti gli spiriti o gli indovini, n chi interroghi i morti, perch chiunque fa queste cose in abominio al Signore (Dt 18,10-12). Dio lo sapeva. Luomo non pu trattenersi, specialmente in certe situazioni, dal gettare uno sguardo anche verso un alto anche se vago e credulone. Chi rigetta la religione, spesso cade nella superstizione; cio in qualcosa che sopra sta. Si rifiuta Dio, per credere a maghi ed astrologi. Tu sei la mia strada, che mi conduce alla meta: alla Patria, alla casa del Padre. Sar pellegrino fino a quel momento. Allora, finalmente, nessuno mi comander di andare, n Tu mi dirai pi vieni; ma la tua voce, fatta damore, mi inviter: rimani!
Come spiegava don Lorenzo Milani in Lettera ad un professoressa, ladolescenza let dellimpegno, non bisogna avere paura di chiedere ai giovani di dare una mano, questo serve alla societ, ma anche a loro. Il volontariato, come del resto tanti altri settori, hanno bisogno di abbassare let media. Dello stesso parere il presidente della Fondazione Cassa di
stato dato alle stampe di recente il volume Piccole ragioni. Filosofia con i bambini (edizioni Franco Cosimo Panini) dedicato alle attivit filosofiche svolte dai bambini di alcune scuole dellinfanzia del Comune di Modena. Il progetto, realizzato dalla Fondazione San Carlo e dallAssessorato allIstruzione del Comune di Modena, ha preso avvio nellottobre 2010 e ha coinvolto alcune sezioni di 16 scuole dellinfanzia, grazie al lavoro di 25 insegnanti cui stato offerto, nel corso dei due anni scolastici 2010/2011 e 2011/2012, un corso di formazione sulle tematiche filosofiche in grado di coinvolgere i bambini di 4 e 5 anni. La filosofia con i bambini ha affrontato temi molteplici, in particolare quelli etici (come dovrebbe essere progettata e costruita la citt in cui vivere? come
riconoscere le persone che vogliono lealmente partecipare ai nostri progetti da quelli che hanno scopi altri? ). La trattazione ha preso, inevitabilmente, la forma del gioco e in questo esperimento ludico si immaginato di voler costruire da zero un paese giusto in cui vivere bene, oppure si fantasticato di isole disabitate, mondi pieni di cose sconosciute, case da inventare, navi per viaggiare, paesaggi da scoprire e profettare, persone da ospitare. Cos, lungola strada, in questo cammino compiuto insieme, insegnantie bambini, ecco farsi avanti re decaduti e aspiranti regine, ladrie soldati, viaggiatori sconosciuti e maghi che promettono di tutto pur di conquistare il potere, poveri e ricchi, adulti e bambini di ogni sorta. Sospesi tra il mondo quotidiano e i mondi immaginati, coinvolti senza saperlo oin esempi e metafore della filosofia, i bambini e le
bambine di quattro e cinque anni parlano del bene e del male. Del mondo che esiste ai loro occhi e, appunto, di altri mondi possibili. Nelle scuole dellinfanzia comunali di Modena la filosofia arrivata cos, con domande inattese, enigmi e pagine bianche da riempire provando la meraviglia di muoversi ai confini tra la filosofia e i giochi del fare finta Il volume Piccooe ragioni contiene alcuni saggi introduttivi di vari autori (C. Altini, M.A. Galanti, A.M. Iacono,L. Mori, R. Franchini, B. Pantoli, A. Querz) che esplicitano le motivazioni teoriche e gli intenti educativi del progetto, raccontando anche le tappe attraverso cui il percorso si sviluppato. Tali saggi precedono la sezione pi importante del volume, dedicata alla documentazione di 5 esperienze condotte nelle scuole dellinfanzia modenesi, in cui sono i bambini a svi-
luppare argomenti filosofici attraverso la narrazione e il gioco. Di questa esperienza educativa asse portante la prospettiva filosofica tesa a mettere in questione le realt ovvie e le certezze consolidate, a meravigliare attraverso la costruzione di uno sguardo altro,N aturalmente le insegnanti non hanno mirato a fare lezioni di filosofia ai bambini, ma a utilizzare la filosofia come forma di interrogazione e di sapere critico, come modalit di discussione rispetto a ci che appare scontato, come modello di pensiero per ogni processo di denaturalizzazione dellesistente. Si cos rivelata unintensa capacit di partecipazione e coinvolgimento a una discussione dialettica che, senza offrire soluzioni precostituite, ha condotto a verit provvisorie frutto di una deliberazione giocosa e partecipata.
NostroT empo
Scuola
ercoled 24 ottobre stata una giornata di festa per le scuolecattoliche modenesi: le classi quinte delle scuole primarie hanno incontrato le prime e le seconde medie presso la scuola secondaria di primo grado Sacro Cuore, in occasione della premiazione del concorso Il mio sogno pi bello. Il teatro del Sacro Cuore si riempito di ragazzi che hanno applaudito i vincitori del concorso e hanno assistito allo spettacolo che i pi grandi
E
stino, direttore del Sacro Cuore, e di don Fedecico Pigoni, Vicario episcopale per la pastorale hanno sottolineato la gioia e lentusiasmo sprigionati da tanti giovani scolari, che stanno percorrendo il loro cammino di formazione e il valore della scuola cattolica ai loro ospiti pi giovani e con qualche gioco nei campi della scuola. Questo momento ludico stato unoccasione di incontro fra alunni di classi diverse e unopportunit di conoscenza e confronto fra insegnanti di una scuola che cerca, nellim-
avevano preparato per loro: danze e canzoni tratte dalle attivit teatrali, anche in inglese, della scuola media. Gli interventi di padre Ago-
modenese, luogo di crescita personale e spirituale. La mattinata assieme poi proseguita con una merenda servita dai ragazzi delle medie
pegno quotidiano, di portare segni tangibili della propria vocazione allamore e allattenzione, in particolare per i pi piccoli.
stato un bel momento quello dellincontro delle quinte elementari paritarie cattoliche della citt con i ragazzi delle scuole medie Sacro Cuore. Le scuole cattoliche paritarie di Modena che si trovano insieme; don Federico Pigoni che parla dei valori cristiani in campo educativo, dellimportanza di sentirci partecipi di una unica famiglia, che fa pregare brevemente insieme bambini e adolescenti. Veramente un incontro importante e simpatico. Ma quali problemi stanno dietro alla realt della scuola cattolica oggi a Modena in particolare e in Italia in generale? La crisi c e si sente. Le scuole paritarie ci devono fare i conti quotidianamente. Famiglie costrette a rinunciare alla scuola paritaria scelta, per le sopravvenute difficolt economiche. Genitori che hanno paura del futuro e non sono in grado di assumersi impegni pluriennali. Contributi pubblici fermi anzi in diminuzione da 10 anni (mentre i costi nello stesso periodo sono cresciuti del 20%). Contributi che nella scuola media e nel biennio della superiore (nulla dato per il triennio delle superiori) si ferma, quando va bene, a 72
m o s t r e
A N N O D E L L A F E D E
9 MOSTRE ITINERANTI
Le mostre che proponiamo costituiscono una occasione unica per approfondire e testimoniare ci a cui il Papa ci richiama oggi, nellAnno della Fede. Visita il nostro sito per scoprire i dettagli delle nove mostre, suddivise in tre percorsi: Testimoni della fede - Lanno delle fede - I luoghi della fede
Meeting Mostre, offre tutta la propria esperienza e collaborazione per lorganizzazione, lallestimento della mostra, e la realizzazione di eventi ad essa connessi.
Un uomo colto, un europeo dei nostri giorni, pu credere, credere proprio alla divinit del glio di Dio Ges Cristo?
w w w. m e e t i n g m o s t r e . c o m
Fdor Dostoevskij
euro allanno per alunno. Poi si dice che lo stato finanzia la scuola paritaria anzi che toglie i soldi alla scuola pubblica per darli alla paritaria (privata dicono in molti sbagliando). In questo modo lo stato fa pagare due volte la scuola alle famiglie che scelgono la paritaria e addirittura inserisce la retta della scuola nel paniere del redditometro. E non c detraibilit dalle imposte delle rette scolastiche. Oggi si possono detrarre le spese veterinarie per cani e gatti, ma non quelle per leducazione dei figli. Ma c di pi. Diversi studi fatti dallIstat e dal ministero stesso dimostrano che un alunno alla scuola statale costa in media 7.200 allanno. Un alunno della scuola paritaria cattolica costa tra i 3.500 e i 4.000 euro allanno. Stessi programmi, stessi esami, stessa pulizia, stessa manutenzione, stesso riscaldamento. Se gli alunni che frequentano le paritarie (circa un milione) frequentassero quelle pubbliche costerebbero allo Stato circa 7 miliardi lanno. La scuola paritaria fa risparmiare alla scuola pubblica 7 miliardi di euro circa lanno. La scuola paritaria non solo non una spesa aggiuntiva per il bilancio dello Stato, come molti vorrebbero far credere, ma un grandissimo guadagno. La scuola paritaria una risorsa del Paese e per il Paese, un capitale a beneficio di tutti e come tale dovrebbe potere godere dei reciproci riconoscimenti e sostegni economici. Perch pi forte e grande il numero delle scuole paritarie, pi grande il risparmio e il beneficio che totalizza lo Stato. Questo lhanno capito molti Stati europei ed extraeuropei. Una Risoluzione del Parlamento europeo del lontano 14 marzo 1984 recita: Il diritto alla libert di insegnamento implica per sua natura lobbligo per gli stati membri di rendere possibile lesercizio di tale diritto anche sotto il profilo finanziario e di accordare alle scuole le sovvenzioni pubbliche necessarie allo svolgimento dei loro compiti e alladempimento dei loro obblighi in condizioni uguali a quelle di cui beneficiano gli istituti pubblici corrispondenti, senza discriminazioni nel confronto degli organizzatori, dei genitori, degli alunni e del personale (art. 1.9). Le procedure in caso di violazione dei diritti fondamentali si applicano anche in caso di violazione della libert di istruzione (art. 2.3). Emblematica la lettera inviata da una mamma al go-
vernatore della Contea di Sidney che aveva ridotto del 10% i finanziamenti alla scuola cattolica della contea: Non riesco a comprendere come si possa avere un tale disprezzo per listruzione. Sono una di quelle mamme che con grande sacrificio manda una propria figlia alla scuola cattolica. S per scelta, ma almeno ho la possibilit di scegliere. Signor Governatore come si permette di prendersi la libert di decidere dove dovr studiare mia figlia. Sar lei a decidere per me e per tanti altri genitori, togliendoci la libert di scegliere? Far gli stessi tagli anche per le scuole pubbliche?. C a Modena con il Comune un Patto per le scuole paritarie. Potrebbe semplicemente essere la base per una futura fattiva collaborazione tra scuola paritaria e scuola pubblica come previsto dalla legge. Ma se non si pone in atto un vero e proprio confronto dialettico tra le scuole statali e paritarie per lottimizzazione di tutto il sistema scolastico non si otterr nessun risultato per il bene degli alunni. Occorre stimolare i processi di ricerca, di innovazione e di sperimentazione, occorre migliorare la qualit, lefficacia e lefficienza dellistruzione. Solo un alto livello di educazione, accessibile indistintamente a tutti garanzia di un futuro migliore e sicuro per tutti. La verit che la scuola privata si pone accanto e non contro la scuola statale, con-corre, corre insieme ad essa verso il perseguimento di un grande e comune obiettivo: quello della promozione umana, culturale degli alunni e della crescita civile, sociale, etica ed economica del paese. Non dimentichiamo infine quanto ribadisce con forza il magistero della Chiesa circa la scuola cattolica paritaria al cap. IV del documento Educare alla vita buona del Vangelo. La scuola cattolica costituisce una grande risorsa per il paese. In quanto parte integrate della missione ecclesiale, essa va promossa e sostenuta nelle diocesi e nelle parrocchie, superando forme di estraneit e di indifferenza e contribuendo a costruire e valorizzare il suo progetto educativo. Le nostre scuole paritarie cattoliche sono scuole della Diocesi, scuole della Chiesa di Dio che in Modena. * direttore Istituto S.Cuore-Modena
NostroT empo
Tra Vaticano II e Anno della Fede, lultimo incontro del consiglio Pastorale diocesano stato caratterizzato da un clima proficuo e sereno
Un bilancio positivo
la preghiera iniziale, mons. arcivescovo ha ringraziato i membri del consiglio per il servizio svolto sottolineando come la partecipazione a tale organismo ecclesiale sia anche un momento di crescita nella fede personale dei singoli consiglieri. Don Federico Pigoni, vicario per la Pastorale, ha passato la parola al segretario che ha svolto una panoramica riassuntiva degli argomenti trattati in Consiglio far circolare questo documento, pensando soprattutto alla pastoAssemblea di inizio anno pastorale 2012/2013 (foto darchivio)
Diocesi
PaoLo neRi
abato 27 ottobre si riunito il consiglio Pastorale diocesano per la sua ultima seduta del quadriennio 2009-2012. Dopo
Ufficio catechistico
uello sulla preghiera stato davvero un bel percorso che attraverso 4 serate ci ha regalato tanti momenti di riflessione, approfondimento e dialogo molto significativi ed incisivi. Quante cose mi sono portata a casa! In un primo momento abbiamo preso tra le mani la preghiera che ci ha insegnato Ges e grazie allapprofondimento biblico di d. Fabrizio Rinaldi ci siamo immersi nel testo come se fosse la prima volta: Padrein Lui c la sorgente di tutto, della vita, colui che sa farmi capire come essere felice! Di fronte a queste parole come non spalancare gli occhi, le orecchie, il cuore per immergersi completamente in questa preghiera che custodisce la nostra umanit? Unulteriore tappa del percorso ci ha permesso di mettere discussione le nostre precomprensioni e di aprirci a nuove prospettive vivendo uno di quei momenti preziosi e necessari che mettono in movimento verso un cambiamento, unevoluzione; testimonianza ne il fatto che lapprofondimento e il dialogo hanno suscitato nei partecipanti tante domande. Ho capito che il Padre Nostro non una formula, ma uno stile di vita che, come dice Adriana Zarri, ci deve portare a pregare di meno perch preghiamo di pi quando teniamo insieme vita e preghiera; che occorre collocarsi esattamente come ha fatto Ges vivendo pienamente la relazione del Figlio con il Padre, liberandoci cos dalla logica degli schiavi; che ci insegna a vivere il presente, nel riconoscimento di ci che necessario per diventare autentici, liberati dal non senso della vita: se preghiamo con una logica diversa rischiamo di disumanizzarci. Sono tornata a casa forte di una convinzione: qualunque cosa ascolter o mi verr trasmessa, devo sempre chiedermi che volto di Dio mi viene presentato? Dovr stare molto attenta a tutte le sovrastrutture che rischiano di sfociare nellidolatria e di concentrarmi solo su ci che Ges ci ha detto e fatto conoscere di Dio, del Padre Suodel Padre nostro!!!Ma non tutto infatti nellultima serata abbiamo vissuto unesperienza molto intensa: ognuno di noi ripetendo ad alta voce le parole bello per noi oggi dire Padre Nostro. ha espresso e condiviso ci che aveva nel cuore, ci che si portava a casa ed ha acceso una candela al cero pasquale a rappresentare la propria preghiera. Una conclusione davvero molto bella ed emozionante, perch ha fatto emergere le tante e diverse umanit.Mai titolo, quindi, stato pi azzeccato: il Padre Nostrola preghiera che custodisce la nostra umanit. Antonella parrocchia di S.Caterina
lungo larco del quadriennio. Il consiglio ha lavorato molto, svolgendo egregiamente il compito affidatogli chiaramente dallo statuto e dalle raccomandazioni di mons. arcivescovo allinizio del suo servizio di Pastore nella Chiesa di Modena-Nonantola: Consigliare, ma senza appiattirsi su analoghe forme proposte dalla comunit civile; consigli per decisioni pi adeguate nelle questioni pastorali e per offrire elementi di conoscenza per poter formulare valide proposte operative. Successivamente, mons. Paolo Losavio, vicario per i Ministeri ha svolto una brillante ed appassionata relazione sul Vaticano II, che riportiamo integralmente a pagina 10 e 11. Alcuni consiglieri hanno ringraziato don Paolo per la sua relazione e hanno fatto proposte. Anche mons. Lanfranchi si unito ai ringraziamenti a don Paolo impegnando la diocesi a studiare le modalit con cui
rale Giovanile, alle aggregazioni laicali, ecc Il vescovo ha rilanciato tre parole. Rinnovamento, nella lettera e nello spirito, per la Chiesa e per la nostra diocesi; occorre recuperare lanelito e la passione per lannuncio di quel periodo. Comunione, per convergere nellunit dei doni diversi; frutto dello Spirito e della sensibilit umana. La divisione uno dei problemi della Chiesa di Modena; ci sono fratture e diffidenze. Serve invece una grande conversione spirituale e culturale. Impegno per la nuova evangelizzazione, che mons. Lanfranchi lega al dono che abbiamo ricevuto con la promulgazione dellAnno della Fede oggi, col Catechismo della Chiesa Cattolica e con i documenti del Vaticano II. Da un lato vede per Modena un passo in avanti per recuperare il cristianesimo come fede, basato sullincontro salvifico con Cristo, sullannuncio pasquale. Daltro canto c il rischio
di intendersi sui valori che accomunano ma senza fare il passo di vivere la vita per Qualcuno. Vede ancora con preoccupazione una certa deriva spiritualistica di una parte di cristiani. Don Federico ha poi introdotto il secondo punto, in ordine al recepimento, a Modena, dellAnno della Fede. Diversi consiglieri hanno riportato come nelle parrocchie e nei movimenti fervano iniziative molto spesso incentrate sullo studio degli articoli del Credo e sul catechismo della Chiesa Cattolica. Tra i tanti interventi quelli di diverse aggregazioni, da Cl al Rinnovamento, dallAgesci allAc e al Csi, che hanno portato diverse iniziative e attenzioni per lanno in corso. Non sono mancati altri interventi, anche dalle zone terremotate, che stanno ripartendo con coraggio, grazie a una fede che non si spenta ma, anzi, ha ripreso vigore. Qualche conclusione di mons. Lanfranchi: occorre non lasciare cadere le riflessioni sul terremoto che portano a ripen-
Sacerdoti carpigiani
sare alla pastorale; favorendo le relazioni, senza trascurare la religiosit popolare. Con una seconda sottolineatura il vescovo ha apprezzato limpegno ad approfondire il Credo: ottima possibilit per riattivare la catechesi per gli adulti in troppe parrocchie un po sopita. Larcivescovo ha suggerito di trovare il coraggio di una proposta di fede diversificata: la comunit cristiana sappia offrire proposte adeguate alla sete di ciascuno. Bene il risveglio oratoriale, strumento grande per raggiungere tutti i ragazzi; non solo quelli che frequentano la parrocchia abitualmente, ma con un progetto chiaro. La conclusione stata dedicata allimpegno della Chiesa modenese ad affrontare il discorso delle Unit Pastorali, unitamente a quello delle strutture fisiche: siamo davvero capaci di gestirle tutte, facendo la corretta manutenzione? Il terremoto insegna. Da ultimo, don Federico ha rammentato limportanza di partecipare alle quattro conferenze fissate sulle costituzioni conciliari di cui parliamo a pagina 9, e ha chiesto impegno per i gemellaggi con le parrocchie terremotate. Il primo incontro del nuovo consiglio Pastorale diocesano gi fissato per il prossimo 19 gennaio 2013. Con la recita del Credo e la benedizione dellarcivescovo il consiglio Pastorale diocesano uscente si sciolto.
Chiesa e disabilit
Vescovo
Agenda del
Domenica 4 novembre ore 10 Monteobizzo Messa ore 11.30 Verica - Messa Luned 5 novembre ore 20.30 Incontro con Piccola famiglia dellAnnunziata Marted 6 novembre Udienze Mercoled 7 novembre Mattinata: incontro con i Vescovi della Metropolia ore 14 in carcere: Lectio Divina ai carcerati ore 20,45 Conferenza sul Concilio Gioved 8 novembre ore 9,30 Consiglio Presbiterale. Sabato 10 novembre ore 10 Cons. Episcopale ore 16 in Duomo Messa con professione perpetua di Suor Luisa Domenica 11 novembre ore 11 Sorbara - Messa di Ringraziamento
nche questanno lufficio catechistico ci ha offerto un percorso liberante. In 4 serate abbiamo fatto una passeggiata nella preghiera: abbiamo portato alla luce il nostro vissuto sullargomento e acquisito nuove consapevolezze illuminati dalla riscoperta del Padre Nostro. Sono partita appesantita da tanti dubbi: prego abbastanza? , con che atteggiamento lo faccio? e perch prego?. Grazie a diversi stimoli (bellissimo lestratto dal libro di Adriana Zarri Un eremo non un guscio di lumaca) e coinvolgenti approfondimenti mi sento pi serena e mi porto a casa unidea della preghiera come cammino, una preghiera che cambia durante la nostra vita cos come cambia la nostra rappresentazione di Dio, che pu subire rallentamenti, crescite, abbandoni, riprese. Una preghiera che ci necessaria per diventare sempre pi uomini perch tenendoci aperti verso lAltro che in noi, possiamo tener saldo il limite della nostra umanit,e allo stesso tempo ci permette di custodire il vero volto di Dio Padre, di stare in piedi davanti a lui non facendoci dimenticare i fratelli. Quindi liberiamo la preghiera dall idolatria, sensi di colpa e senso del dovere e immergiamola nella nostra vita, riassaporiamo il dialogo intimo e vitale col Padre e la preghiera comunitaria per custodire noi e i nostri fratelli nello stile che ci trasmette Ges nel Padre Nostro, la preghiera che ci insegna a vivere. * parrocchia di Campogalliano
uestanno gli ormai tradizionali Venerd del Centro di Pastorale della Salute presso il Centro Famiglia di Nazareth in via Formigina 319 a Modena sono dedicati alla riflessione su Chiesa e disabilit. Venerd 9 novembre il tema Affettivit e sessualit nel disabile; venerd 16 novembre, I sacramenti e le celebrazioni per i disabili. Si tratta di due occasioni per riflettere su temi sensibili. E un modo per portare un contributo alla 31 Giornata mondiale dei diritti delle persone con disabilit, promossa dallOnu per il 3 dicembre, che ha lo scopo di promuovere la diffusione dei temi legati alla disabilit per sensibilizzare lopinione pubblica ai concetti di dignit, diritti e benessere delle persone disabili, accrescendo la consapevolezza dei benefici che possono derivare dallintegrazione delle disabilit in ogni aspetto della vita sociale. Anche le nostre comunit sono invitate a modificare molti atteggiamenti affinch crollino pregiudizi e barriere che impediscono di vedere oltre la dis-abilit. La sensibilit nelle nostre comunit pu aiutare le persone con disabilit ad una pi completa espressione personale, sperimentando relazioni autentiche, nuove modalit comunicative e occasioni di arricchimento per la propria vita fisica e spirituale
Diocesi
Agenda della
Mercoled 7 novembre ore 20,45 al Forum Monzani Conferenza sul Concilio Domenica 11 novembre ore 11 Sorbara presso cooperativa Fruit Modena Group celebrazione della Giornata del Ringraziamento
NostroT empo
La storia
Una ricerca sulle tracce del nucleo originario settecentesco del camposanto che stato completamente rivoluzionato nel secolo successivo. E la Pastorale del vescovo Fogliani che contiene indicazioni per certi versi ancora attuali
eLena BaLuGani
tre cimiteri di S. Cataldo e quelli pi piccoli di frazioni e paesi sono animati, in questi giorni, da folle di visitatori, nel ricordo di defunti a volte quasi dimenticati e a volte presenti quotidianamente e con angoscia a parenti ed amici. Il primo cimitero Il cimitero ottocentesco dellarchitetto Cesare Costa vasto, monumentale, ricco di opere darte, eleganti tombe familiari, ampie scale, colonne, verde intorno, con un impiego del colore nelle colonne e nella fascia di mattoni, ha inglobato il primo cimitero suburbano. Tutti e due sono stati affiancati, nel secolo scorso, dal terzo cimitero ideato dallarchitetto Aldo Rossi: razionale, lineare, tanto nuovo nella struttura che, almeno allinizio, sembravano apprezzarlo soltanto gli esperti, i professionisti, i tecnici. Venivano e vengono ancora da tutto il mondo a visitarlo. Il pi antico (17711778) fu il pi innovativo, almeno nelle premesse ideologiche che lo avevano prodotto. Costruito per volont di un energico sovrano, il duca Francesco III dEste, con ambizioni moderne ed europee - definito dagli storici il sovrano urbanista - governatore per anni della Lombardia ha goduto di un balcone privilegiato sullEuropa. Intervenne su Modena allineando strade, abbattendo portici e isolati fatiscenti, costruendo, in S. Agostino, il grande Spedale e, di fronte, limmenso Albergo dei poveri. Intervenne su una miriade di Opere Pie unificandole in una sola, occasione purtroppo di saccheggio di beni ecclesiastici e religiosi, arbitrii e truffe. La
torit diocesane. Un campione di attivismo, dunque, ma soltanto dopo la morte del padre Rinaldo. Come principe ereditario aveva invece assecondato i capricci della bella moglie francese: feste, balli, spettacoli teatrali, lunghi viaggi, lusso sfrenato nella Villa di Rivalta, bella come una Versailles. Limmorale Carlotta Aglae dOrleans non conosceva n disciplina n dovere. Scandalizzava le morigerate dame di corte con le sue abitudini spregiudicate, coinvolgendole fino a tarda notte in interminabili e costose partite di biribisso, una sorta di roulette ante litteram. Tutto il 700 fu epoca di grandi novit e grandi contraddizioni. Il Papa, da Roma, applaud all iniziativa ducale, concedendo, con ben tre documenti, ampie indulgenze a chi visitava la chiesa del nuovo cimitero suburbano, costruito a nord-ovest della citt ed ad un chilometro dalla cittadella fortificata. Circa 30 anni dopo (1806) Napoleone Bonaparte estendeva anche allItalia lEditto di Saint Cloud (1804) imponendo di seppellire i morti fuori dalle mura, dando disposizioni igienico-sanitarie e democratiche, secondo elaborazioni filosofiche che affondavano le radici nellIlluminismo europeo del XVIII secolo: sepolture della
NostroT empo
LAnno Accademico dellateneo di Modena e Reggio stato aperto a Mirandola. Tra terremoto, ricostruzione e welfare. In crescita il numero degli studenti
ome mai siamo qui? Cos il rettore dellUniversit di Modena e Reggio Emilia, professor Aldo Tomasi, ha iniziato il proprio discorso di apertura dellAnno Accademico 2012-2013 tenutosi questanno a Mirandola, poi concluso con le parole: Viva lUniversit di Modena e Reggio Emilia, cui seguito un lungo applauso. Il Rettore ha ritenuto che questa iniziativa potesse essere una risposta a crisi e terremoto, anche alla luce dei 300 iscritti provenienti dalle zone terremotate. A terremoto appena accaduto, peraltro, lUniversit e gli studenti hanno portato al territorio competenze e aiuto. La cerimonia si svolta in una tensostruttura, collocata nella cosiddetta Cittadella della conoscenza, un polo scolastico e culturale. Come lassessore regionale Bianchi ha notato, le note di Offenbach eseguite dal coro universitario si sono confuse con i rumori delle ruspe e tutte accompagnavano lingresso degli ospiti. 450 edifici sono stati danneggiati dal sisma, con 70mila studenti coinvolti. A oggi sono state completate 150 scuole, di cui 60 ex novo. Il rettore ha quindi preso la parola per il suo ultimo discorso in questa carica, dopo un quinquennio alla guida dellAteneo. In prima battuta ha presentato il nuovo consiglio di amministrazione, citando in particolare i tre membri esterni, Paolo Cavicchioli, Piero Ferrari e Stefano Landi, noti
industriali del territorio modenese e reggiano. Il problema del finanziamento stato esaminato in maniera approfondita: solo la quali-
Viva luniversit
nato. I numeri evidenziano la riduzione: per i docenti si passati da 882 a 795; il personale amministrativo e tecnico sceso da 759 a 682. Da 32 welfare concerne non solo sanit, pensioni e istruzione, ma anche le persone dipendenti, cio i bambini e gli anziani, nonch i portatori di handicap. Il lavoro di cura la componente fondamentale della sostenibilit e del mantenimento di una societ, ma oggi diventato un nodo sociale che stato di dipendenza riconosciuta, mentre non lo quella di chi assiste, in particolare le donne, che sono concepite come soggetti in relazione ad altri (sono infatti madri, figlie e mogli). La concezione classica di welfare nata in un contesto in cui cerano la garanzia del posto di lavoro, la separatezza del tempo di lavoro dal tempo libero e la stabilit della struttura familiare. La partecipazione delle donne al mercato del lavoro (come realizzazione personale, ma anche per sopperire alle necessit economiche e tutelarsi in caso di divorzio), la de-standardizza-
La ricostruzione
t dellAteneo (premiata con appositi fondi statali) ha permesso di contenere i tagli progressivi, limitando a -6% il calo negli ultimi anni. Purtroppo questo ha comportato lo sforamento della percentuale di finanziamento proveniente dalle tasse universitarie (tuttavia ferme gi da alcuni anni). Il corrente anno, con 3700 nuove immatricolazioni (+9,24% rispetto allo scorso anno, in controtendenza con la media nazionale, vedr salire a oltre 20 mila gli iscritti complessivi allUniversit. Problema irrisolto resta quello del diritto allo studio. In Emilia Romagna il 100% degli aventi diritto a borse di studio nel precedente anno accademico lha ottenuta; tuttavia questo accaduto grazie al concorso dellUniversit, che ha supportato Stato e Regione. In un momento economicamente difficile, occorre la forza di reindirizzare le risorse sugli studenti. Il bilancio a pareggio grazie al blocco del turn over, cui lUniversit ha cercato di supplire continuando a sostenere i ricercatori a tempo determi-
dipartimenti si passati a 14, accorpando in tal modo i centri decisionali. La qualit, invece, non calata. Oltre la met dei laureati nel 2011 ha raggiunto il traguardo rimanendo in corso, con percentuali pi alte rispetto alla media nazionale. Il tirocinio garantisce a 2/3 degli studenti un contatto col mondo del lavoro e permette ad una proporzione analoga limpiego entro un anno dalla laurea. Tra i numerosi interventi della mattinata, una studentessa di Mirandola ha preso la parola a nome dei colleghi, riattualizzando lo stato danimo di chi ha vissuto il terremoto. Nella sua conclusione ha chiesto il ripristino di ci che rappresenta la vita di queste cittadine (inclusi i luoghi di culto) e nello stesso tempo ha sollecitato non la ripetizione dellesistente ma un suo ripensamento, ricevendo i complimenti del suo sindaco. La lezione magistrale stata tenuta dal sottosegretario con delega alle Politiche sociali, Maria Cecilia Guerra e avente per titolo Welfare in crisi. Il
chiede di essere approfondito anche su un piano teorico. Questione di partenza che la titolarit di diritto di chi in
zione del mercato del lavoro, linstabilit delle relazioni coniugali, il calo demografico e laccentuazione della per-
centuale anziana, laumento della mobilit demografica stanno mettendo in difficolt la struttura del welfare. Aumenta la domanda di cura e diminuisce lofferta informale: un esempio riportato dalla professoressa Guerra quello delle nonne che hanno genitori non autosufficienti da accudire, aiutano per la cura dei nipoti e potrebbero ancora avere figli in casa. Il welfare dovrebbe diventare un sistema per la realizzazione delle persone in ambito sociale: il diritto alla cura dovrebbe essere sociale, come anche il lavoro di cura. In Europa esso armonizzato con il lavoro remunerato laddove luomo si assume compiti di cura verso i figli (un modello pi nordeuropeo). Ma la discriminazione di sesso permane anche quando il lavoro domestico affidato allesterno: i lavori di cura sono affidati a donne sfruttate, sottopagate e spesso in nero. Ci richiede perci un ulteriore e profondo ripensamento, anche accademico, della struttura attuale del welfare.
Terzo settore
Aiuto reciproco
LauRa soLieRi
mmonta a 55mila euro la cifra destinata dalla Rete del Terzo Settore modenese a 15 organizzazioni del terzo settore residenti nelle zone del cratere, selezionate sulla base dei progetti da esse presentate alla Rete per sistemare le loro sedi e riacquistare le attrezzature lesionate dal terremoto. Questa cifra stata raccolta tramite il portale terremoto. volontariamo.com, attraverso il quale la rete del Terzo Settore modenese, composta da associazione Servizi per il Volontariato Modena, Forum
Provinciale Terzo Settore, Comitato Paritetico provinciale del Volontariato di Modena, ha attivato un conto corrente per raccogliere fondi a favore dei progetti presentati dalle associazioni che operano sui territori colpiti dal sisma, progetti mirati a rimettere in funzione o rendere efficaci sedi e attrezzature con le quali poter svolgere le proprie attivit a favore della popolazione. La Rete ha istituito unapposita Commissione che ha definito i criteri di scelta dei progetti e si dotata di strumenti tecnici per rendere il pi efficace possibile la destinazione dei fondi raccolti.
Per noi una grande soddisfazione aver garantito questo risultato in tempi cos brevi commenta Angelo Morselli, presidente dellAssociazione Servizi per il Volontariato Modena Ricordiamo che sul portale terremoto.volontariamo.com la raccolta fondi prosegue e sar potenziata da una parallela campagna di fundraising, sempre promossa dalla Rete del Terzo Settore modenese. In questo modo ci auguriamo di poter continuare a sostenere come fatto fino ad ora tanti altri progetti delle organizzazioni del terzo settore residenti nelle zone del cratere.
accoglienza festosa dei bambini della scuola materna parificata Caduti per la Patria di San Felice sul Panaro ha accompagnato la cerimonia di consegna della somma messa a disposizione da Bper, grazie alla quale stato possibile ripristinare lo storico immobile che ospita listituto. Il contributo di 50 mila euro stato consegnato dai rappresentanti della Banca al presidente del Consiglio di amministrazione della scuola Paolo Aragone, che ha espresso viva soddisfazione per il sostegno ricevuto, cos come leducatrice suor Giovanna e gli altri amministratori Anna Fin e Anselmo Pizzi, presenti alla cerimonia. Intanto da luned 22 ottobre regolarmente ripresa lattivit didattica nella struttura, che dallinizio degli anni Venti un importante punto di riferimento per le famiglie sanfeliciane nelleducazione dei figli. Attualmente la scuola, riconosciuta paritaria dal ministero dellIstruzione, ha 5 sezioni e 138 bambini iscritti. La direzione affidata alla comunit delle suore Salesie di Padova, con 10 dipendenti che consentono il funzionamento dellasilo secondo le direttive delle autorit competenti. Le entrate sono rappresentate dalle rette di frequenza, dai contributi di enti pubblici e dalla beneficenza. Il terremoto del 20 e 29 maggio aveva danneggiato ledificio. Una volta verificati i danni, gli amministratori dellasilo si sono subito messi allopera per trovare le risorse necessarie a realizzare un sogno: quello di poter riaprire allinizio del nuovo anno scolastico, o comunque nelle settimane immediatamente successive. Oggi questo sogno diventato realt e la riapertura dellasilo, oltre a fornire un servizio indispensabile a molte famiglie, assume anche un importante valore simbolico per la collettivit di San Felice, impegnata nel porre le basi per la rinascita del paese. Un evento importante, dunque, che stato celebrato domenica 28 ottobre con una grande festa allinterno della scuola materna.
NostroT empo
Missioni
Ottobre Missionario, questanno, stato molto particolare. Noi di San Felice sul Panaro, cos come i nostri fratelli delle altre comunit della bassa modenese, abbiamo sperimentato la precariet e le difficolt dovute al terremoto, che, per alcuni aspetti, sono si-
e lontane e perch, in questa chiesa-tenda, forse pi facile anche sentirsi vicini ai nostri missionari, forse pi fratelli e figli di un solo Padre. Fulcro di questa veglia, presieduta dal nostro Arcivescovo Antonio Lanfranchi, sono state Teresa e Alice, due ragazze modenesi di ritorno da unesperienza di dieci mesi in Burkina Faso. La loro testimonianza cos semplice ci ha fatti entrare in una realt cos complessa e diversa dal mondo in cui siamo abituati a vivere; partendo dal racconto delle difficolt pi concrete come il non conoscere la lingua, sono arrivate
mili a quelle che vivono tante comunit cristiane sparse in diversi angoli del mondo in cui operano anche missionari modenesi. Per questo si scelto come luogo della veglia missionaria diocesana San Felice, nel cuore della zona terremotata, per ricordare la fondamentale cooperazione tra Chiese vicine
agli interrogativi pi spirituali e alle risposte pi impegnative: coshai imparato di Dio in questesperienza? Ho imparato che Dio parla la mia lingua, e anche quella degli altri: Lui a permetterci di entrare in relazione, in comunione; attraverso di Lui che possiamo portare qualcosa anche a chi
non parla la nostra lingua e sempre attraverso di Lui che possiamo ritornarne arricchiti. Ad Alice e Teresa stata impartita una speciale benedizione dal nostro Arcivescovo affinch il Signore doni loro la forza, il coraggio e la sapienza per affrontare e portare avanti la vera missione, che, come loro stesse hanno detto, forse comincia proprio adesso che sono ritornate. Per testimoniare a chi era venuto alla celebrazione che questa era una veglia di preghiera ispirata alla comunit in missione nel mondo, sono stati portati allaltare alcuni segni. Il primo e principale stato una tenda, simbolo dei mesi del terremoto, ma anche della presenza di Dio: Chi abiter Signore nella tua tenda? e allo stesso tempo segno di provvisoriet e di nomadismo, quello che vivono anche tanti immigrati che a prezzo della vita tentano di raggiungere lEuropa. Allinterno della tenda sono stati posti gli altri segni: la Bibbia, simbolo della presenza di Dio che contiene la parola da annunciare, il pane, segno di eucaristia e
comunione e infine le calebasse (una zucca originaria del Burkina Faso), ciotole con dentro una manciata della
vacillano i monti nel fondo del mare. Far cessare le guerre sino ai confini della terra, romper gli archi e spezzer
le lance, brucer nel fuoco gli scudi. (Salmo 46, 2-3.10). Gruppo missionario San Feklice sul Panaro
terra delle nostre zone, terra Centro missionario animazione - formazione tanto amata ma che qualche mese fa ci ha fatto sentire limpotenza di fronte alla sua forza distruttrice: queste ciotole contengono la terra e la ar celebrata luned 5 novembre alle ore 19 presso la parcustodiscono cos come il norocchia di San Lazzaro, in via Borri 90 la messa missiostro cuore custodisce la fede naria mensile. Sar presente la modenese Silvia Nocetti, per poi annunciarla a tutto il della Comunit Papa Giovanni XXIII, da poco rientrata dalla mondo. Questa stessa terra stata Romania. simbolicamente donata a tutti quelli che hanno partecipato alla veglia: un ricordo di questa serata e un messaggio da custodire e che vogliamo trael numero scorso di Nostro Tempo, riferendo di espesmettere anche a tutti quelli rienze in terra di missione, abbiamo pubblicato il conche non erano presenti: Dio tributo di Cecilia Latini che parlava del Madagascar per noi rifugio e fortezza, aiuto infallibile si mostra- con il titolo di un articolo riferito invece ad una esperienza in to nelle angosce. Perci non Albania. Ci scusiamo dellerrore con i diretti interessati e con temiamo se trema la terra, se i lettori.
NostroT empo
50 anni fa il Concilio
10
NostroT empo
Il documento
torno da Roma dopo le diverse sessioni. Nella messa in Cattedrale a chiusura del Concilio il 12 dicembre 1965 diceva:
dere le attese del mondo, che sente - anche se inconsapevolmente - il richiamo di Cristo e del suo Vangelo . Tre anni dopo, con ancora
ppartengo alla generazione che si entusiasmata per il Concilio, perch ha potuto sperimentare e apprezzare i cambiamenti che esso portava nella vita della chiesa. Che cosa voleva dire andare a messa, andare al catechismo, leggere la Parola di Dio, partecipare da fedele laico alla vita della chiesa e del mondo prima del Concilio e dopo il Concilio. Chi ha vissuto a cavallo delle due stagioni ed stato contemporaneo ad esse pu meglio apprezzare e ha forse responsabilit maggiori, la responsabilit di proporre ai pi giovani la testimonianza di un momento di una Chiesa viva, in cammino, desiderosa di condividere con tutti gli uomini gli ideali del Vangelo. Lo scopo in questo 50 anniversario non quello di una commemorazione che mira a celebrarlo, come si guarda con curiosit a una testimonianza di unaltra epoca (50 anni oggi sono tanti), ma semmai quello di ritrovare lambiente intellettuale effervescente di quegli anni, la potenza rinnovatrice e creativa che fu alla sua base. E latteggiamento evangelico del servitore buono e fedele, capace di fruttificare leredit ricevuta. Gli anni 1963-1970: una stagione singolare; un periodo tra i pi intensi. Anni caratterizzati da speranza ed entusiasmo, anni che a mio avviso meritano di essere ricordati. Sono gli anni pi belli dellepiscopato di Mons. Amici, che di quegli anni fu certamente il primo ispiratore e animatore. Da lui pertanto occorre partire, come da colui che ne fu il vero protagonista. Tornando di volta in volta dalle sessioni del Concilio, non cessava di illustrare con entusiasmo il cammino che si stava compiendo, sottolineando le novit e i cambiamenti di mentalit che questo richiedeva. Personalmente ricordo quale carica di fiducia e quale stimolo a rinnovarsi trasmettesse a noi preti di ri-
Siamo allinizio di un ampio lavoro: Il terreno stato arato ed giunto il momento della coltivazione. Tutti siamo stati chiamati a pregare, ora tutti siamo chiamati a lavorare C lavoro per tutti perch la Chiesa una casa sempre in costruzione e il Signore ci chiama tutti a operare Cito altri due testi di quegli anni tra i molti del suo magistero. Nella Lettera pastorale del 1966 il Concilio presentato come: un momento particolarissimo di grazia, di indicibile tensione spirituale, mentre lanima ancora tutta vibrante di sante emozioni, di salutari risvegli, di sconfinate speranze. E un momento di eccezionale importanza per la vita di tutta la Chiesa. Comincia la prova del fuoco per il Concilio. I grandi orientamenti emersi dalle discussioni nella Basilica di S. Pietro, lansia di rinnovamento che attraversa - come un vento impetuoso - ognuno dei documenti conciliari approvati, le supreme esigenze di santit e di conformit al Vangelo, a cui viene pi insistentemente richiamata lintera comunit cattolica, devono ora calarsi nella vita di tutta la Chiesa: nella vita di ogni diocesi, di ogni parrocchia, di ogni istituzione religiosa nostra, di ogni coscienza cristiana... Dalla grande navata della Basilica Vaticana, il Concilio si messo in cammino per tutte le strade della terra: lattuazione del suo spirito e delle sue direttive affidata a noi, ad ognuno di noi... Ed allora comprendete quali responsabilit immani, quali compiti formidabili attendono ognuno di noi cattolici, indistintamente, sacerdoti e laici, per essere degni della straordinaria ora che passa nella vita della Chiesa e per non delu-
maggiore chiarezza, scriveva nella lettera pastorale del 1969: Ci troviamo, oggi, al centro di questo vasto e impegnativo sforzo di rinnovamento ecclesiale che, partito dal Concilio, sta prendendo ora forma e consistenza in tutti i settori della vita della comunit cristiana. Noi sappiamo che il nostro dovere fondamenta-
In realt mons. Amici si rivela in quegli anni illuminata guida e sapiente maestro. Due eventi importanti, svolti con grande preparazione e intensa realizzazione, voluti da Mons. Amici in quegli anni furono per volont dellarcivescovo finalizzati alla realizzazione del Concilio: il Congresso Eucaristico (18-25 settembre 1966) e la seconda visita pastorale alla diocesi, avviata nel 1968. La diocesi mise in atto una serie sorprendente di iniziative sia sul piano dottrinale per cogliere i contenuti nuovi del Concilio, sia sul piano operativo per avviarne la realizzazione nella vita della diocesi. Limmediato post-Concilio fu caratterizzato da un fiorire di iniziative per conoscere e accogliere il nuovo del Concilio. Prima di tutto va ricordata la tre giorni del clero che a La Santona, a partire dal 1963 (quindi subito dopo la prima sessione), rappresenta il primo grosso tentativo rivolto al
dedicato ampio interesse al Concilio. Se passiamo alle prime realizzazioni del Concilio a Modena, mi pare che le pi significative siano: lattuazione della riforma liturgica; la scoperta della Parola di Dio; listituzione della Curia pastorale; la costituzione del consiglio Presbiterale; la costituzione del consiglio Pastorale Diocesano; il Cabe. Prima fra tutte, anche dal punto di vista cronologico, la riforma liturgica. Non possiamo non menzionare tutto uno sforzo sia sul piano delle idee come su quello della realizzazione pratica compiuto in quegli anni: - 1 marzo 1964: lettera pastorale di Mons. Amici Il primo dono del Concilio al mondo: la costituzione sulla Liturgia. - Tre Giorni del Clero 1964 La Santona: La costituzione sulla liturgia - 7 marzo 1965: inizia la nuova liturgia della Messa - 2 gennaio 1966: lettera pastorale di Mons. Amici: Eucaristia sorgente e culmine della vita cristiana. Intenso fu il lavoro per preparare e accompagnare la nuova liturgia iniziata il 7 marzo 1965: uno sforzo sia sul piano delle idee come su quello della realizzazione pratica com-
le oggi porta soprattutto un nome: rinnovamento. Questa parola corre sulla bocca di tutti; ma implica realt molto esigenti. Il rinnovamento ecclesiale esige oggi coraggio e risolutezza. Si tratta di tradurre i grandi orientamenti del Concilio nella vita di tutta la Chiesa. E un momento storico eccezionale, a cui deve corrispondere - nel corpo ecclesiale - un impegno eccezionale. Tutta la Chiesa deve diventare un immenso cantiere di vita e di lavoro.
clero per approfondire i contenuti che il Concilio stava proponendo. Varrebbe la pena, perch significativo, anche soltanto elencarne i temi (il laicato, la liturgia, la Parola, il ministero dei presbiteri, la chiesa locale, la Chiesa nel mondo, il rinnovamento della catechesi) e i relatori (Dossetti, Chiavacci, Tettamanzi). Molte le iniziative promosse dallAzione Cattolica. Anche il collegio S. Carlo, poi Centro Studi Religiosi della fondazione San Carlo, ha
piuto in quegli anni. E qui una particolare menzione merita Mons. Bergamini, che fu lanima dellimpegno di quei mesi. Suggello e momento culminante fu il congresso eucaristico, celebrato in molte parrocchie e in 17 congressi zonali e quindi a Modena il 25 settembre 1966, con un coinvolgimento capillare di tutta la diocesi. In secondo luogo ricordo come realt viva di quegli anni: la riscoperta della Scrittura: molteplici le iniziative, pro-
mosse soprattutto dallAzione cattolica giovanile (centro diocesano) a Villa Immacolata e negli incontri di Rua Muro 60. Particolare significato ebbero nellavvento 1966 gli incontri in una Cattedrale gremita, presieduti da Mons. Amici con la comunit di Monteveglio che fu in quegli anni vero punto di riferimento per molti modenesi. Don Dossetti e don Neri furono autentici maestri della Parola insieme al nostro don Diaco. Fu un autentico salto di qualit. In terzo luogo il Decreto di Mons. Amici di istituzione del consiglio Presbiterale porta la data del 21 novembre 1966. E sorprendente la tempestivit con cui la diocesi di Modena ha proceduto alla costituzione del Consiglio Presbiterale. E del Consiglio Pastorale diocesani. Infatti il motu proprio Ecclesiae Sanctae di applicazione del dettato del Concilio circa il Consiglio Presbiterale e Pastorale del 6 agosto 1966. Nei tre anni in cui dura in carica (1966-1969) si tengono ben 43 riunioni (record mai raggiunto in seguito, con riunioni che si tengono anche due volte al mese e anche nei mesi estivi). Per realizzare il massimo rapporto con tutto il clero, durante il triennio furono indette ben 4 assemblee di tutto il presbiterio, in cui veniva comunicato e sottoposto alla approvazione il lavoro svolto, oppure venivano proposti temi particolari. Ricordo tra i tanti temi affrontati dal consiglio Presbiterale quello della riforma pastorale della Curia, fino a quegli anni caratterizzata quasi esclusivamente da un impegno giuridico e amministrativo. Nacquero i primi centri pastorali col compito di coordinare e stimolare la pastorale di tutta la famiglia diocesana. Il consiglio Pastorale diocesano. Il decreto vescovile di Costituzione del consiglio Pastorale diocesano porta la data del 18 novembre 1967. Latto pi significativo compiuto stato la stesura e lapprovazione di un documento programmatico di notevole
NostroT empo
11
Il documento
interesse che porta il titolo Scelte prioritarie per una pastorale della comunit ecclesiale modenese (approvato dal Cpd il 22/11/1969), che indica come fine di ogni attivit pastorale, e quindi anche del Cpd, la costruzione di autentiche comunit ecclesiali. La riforma dei benefici (il Cabe = Commissione amministrativa dei Beni ecclesiastici): un altro capitolo della vita della nostra diocesi che dice come quegli anni furono davvero una stagione di grande rinnovamento e di ricerca, nella volont di mettere in pratica i dettami del Concilio. Il 10 febbraio 1968 con decreto di Mons. Amici approvato ad experimentum la Commissione Amministrativa Beni Ecclesiastici (Cabe) a norma dello statuto provvisorio appositamente preparato. Via via che le parrocchie si rendevano vacanti, il Cabe assumeva in modo diretto lamministrazione del relativo beneficio, assegnando al nuovo parroco uno stipendio. Mentre ci era obbligatorio per i nuovi parroci, era facoltativo per gli altri. Veniva cos di fatto anticipata di 20 anni la riforma che in campo nazionale si ebbe con la nascita dellIstituto Sostentamento Clero (in vigore dal 1 gennaio 1987). Riforma che presso di noi non trov ostacolo e difficolt come altrove: ad essa eravamo stati a lungo preparati. Accenno per ultimo ad un altro fatto significativo di quegli anni: lesperienza brasiliana di alcuni sacerdoti: partivano per il Goias in quegli anni ben 10 sacerdoti e alcuni laici (don Dante Della Casa, don Antonio Mantovani, don Angelo Cocca, don Antonio Cappi, don Graziano Botti). Don Medardo Odorici li raggiunge nel 1966-7 (dopo tre anni a Modena come parroco di S. Francesco, vi ritorna nel 1970 per rimanervi fino al 1984). Partono per il Brasile nel 1967 don Isacco Spinelli e don Francesco Capponi; un anno dopo don Arrigo Malavolti; sempre nel 1968 parte don Eligio Silvestri. Mons. Amici approva e incoraggia. E compie un viaggio in Brasile (21 agosto-3 settembre 1971) per manifestare la sua condiscendenza e per sottolineare la sua volont di gemellaggio tra la diocesi di Modena e la diocesi di Goias. In quel periodo dedicarono al Brasile alcuni anni anche le modenesi Anna Zambolin e Renata Matteucci, mentre Anna Maria Melini quasi tutta la sua vita). Davvero singolare limpegno di quei primi anni del postconcilio a Modena; sia per acquisire i contenuti, sia per mettere in atto le grandi novit del Vaticano II... Ma luna e laltra cosa si rivelarono molto pi difficili di come forse si era creduto e pensato... Emerge nella gi citata lettera pastorale di Mons. Amici del 1969 anche la consapevolezza della difficolt del momento. E importante richiamarlo, per non accusare ingiustamente Mons. Amici di superficialit e di ingenuit in questo delicato momento di attuazione del Concilio. Se ci guardiamo attorno, dobbiamo constatare che nella situazione religiosa attuale, cos carica di doveri e cos ricca di promesse e di speranze, non mancano - pure allinterno della comunit cattolica - tensioni, inquietudini, difficolt, disorientamenti, lacerazioni, che turbano dolorosamente la gioia e lo slancio di questo meraviglioso monere intatto il nostro coraggio davanti alla complessit straordinaria dei problemi che urgono, davanti alle immancabili difficolt che si presentano. Loccasione storica del Concilio, il quale stato come un eccezionale transitus Domini nella Chiesa, non deve passare invano per le anime nostre e per tutto lorganismo ecclesiale. Il rinnovamento ecclesiale esige oggi saggezza. Gli estremismi, in genere, costruiscono nulla: possono rovinare tutto. Chi interpreta il Concilio in chiave di eversione, di rottura sistematica col passato, di rimessa in discussione e in dubbio di tutlaicato, .laffermarsi del dissenso cattolico. Anche i costi che la Chiesa di Modena ha pagato sono stati pesanti. Si ebbe in quegli anni un esodo considerevole non solo dalle comunit e dai gruppi, ma dalla Chiesa stessa, e qualche volta da ogni interesse per una problematica di fede. Costi pesanti anche tra il clero: 14 sacerdoti abbandonarono il ministero. Il Seminario ebbe una drastica diminuzione degli alunni. Il referendum sul divorzio del 1974 fu forse il momento massimo della tensione e della frattura allinterno della comunit cristiana italiana e la crisi della societ occidentale e la crisi post conciliare: La risposta non facile. Chi occorre incriminare? Da una parte gli integralisti attribuiscono ogni colpa al Concilio, dallaltra alcuni teologi come Congar affermano con forza che non frutto del concilio. Non pensabile che la recezione del Concilio, quindi il passaggio ad un nuovo paradigma potesse essere compiuto senza che fosse necessario pagare alcun prezzo; necessariamente comporta un tempo di crisi di prove, di apprendistato, di tirocinio. Il periodo di incubazione e di maturazione stato decisamente troppo breve. Le forme di pensiero cattolico erano in piena elaborazione, ma ancora troppo fragili per reggere una simile onda di urto: non erano ancora in grado di far fronte ad una crisi culturale cos profonda. (Gilles Routhier). A questo punto anche per la nostra diocesi un bilancio non facile. C chi ha scritto di una sostanziale non recezione del Vaticano II a Modena. Non condivido per nulla questo giudizio. Gli anni che ho cercato di descrivere restano anni da non dimenticare nella storia della diocesi di Modena, anni ricchi di impegno di cui le difficolt successivamente incontrate non possono diminuire o oscurare il valore e il significato; anni di una chiesa viva, desiderosa di essere fedele a quello straordinario segno dei tempi che stato il Vaticano II .Anni che comunque hanno inciso profondamente, dando un volto nuovo alla chiesa di Modena. Se noi ripensiamo ad essa prima del Concilio e la confrontiamo con quella che abbiamo vissuto successivamente, sia pure con difficolt e tensioni, non pu non imporsi davanti a noi una chiesa in cui liturgia, Parola di Dio, catechesi, senso di Chiesa e partecipazione, rapporto Chiesa-mondo, sono realt profondamente mutate, in grande misura, nuove. Voglio citare ancora una volta mons. Amici che nellomelia per lapertura dellanno santo 1973 diceva: Se una visione superficiale di quanto va accadendo in questi ultimi anni, dopo il Concilio, pu lasciarci in un primo momento un po turbati e storditi, dobbiamo anche vedere che gi una nuova chiesa, diciamo pure di speranza, va disegnandosi: una chiesa in cui lo spirito di corresponsabilit si estende sempre pi. Mi fermo qui. Il seguito noto. Fa ormai parte della nostra contemporaneit. Ma quegli anni, i due decenni degli anni 60 e 70 restano anni particolarissimi, unici forse nella storia della Chiesa, ma emblematici di come si intrecciano sempre nella vita di ogni comunit ecclesiale lumano e il divino, il vecchio e il nuovo, ombre e luci, resistenze che impediscono e forze che urgono in avanti. Ma anche la certezza che il divino, il nuovo, le luci, le forze che premono sono sempre pi forti dellumano, di ci che vecchio, delle ombre, delle resistenze. Lo scopo in questo 50 anniversario non quello di una commemorazione che mira a celebrarlo, come si guarda con curiosit a una testimonianza di unaltra epoca, ma quello di ritrovare lambiente intellettuale, effervescente di quegli anni, la potenza rinnovatrice e creativa che fu alla sua base. E latteggiamento evangelico del servitore buono e fedele, capace di fruttificare leredit ricevuta. E proprio questo forse che ci manca oggi. Rivedere quegli anni ci pu servire per ripensare il nostro essere chiesa e impegnarci con spirito nuovo. Accenno soltanto a come possono essere illuminanti per vivere meglio due grossi problemi di oggi. - Per vivere bene da servitori fedeli e con vera corresponsabilit lanimazione delle realt terrene, come insegna il Concilio, nei cinque ambiti indicati alla chiesa italiana dal convegno di Verona: vita affettiva, lavoro e festa, fragilit, tradizione e testimonianza, nella consapevolezza che le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini doggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore... La comunit cristiana si sente realmente e intimamente solidale con il genere umano e con la sua storia. - In secondo luogo per vivere bene limpegno per una nuova evangelizzazione, che sappia, come vuole il Concilio, parlare in una forma appropriata alluomo di oggi (Giovanni XXVIII) in un mondo in cui le condizioni di vita, sotto laspetto sociale e culturale sono profondamente cambiate, cos che lecito parlare di una nuova epoca della storia umana. .Un mondo nuovo esige una nuova evangelizzazione. Ma per fare questo, ancora il Concilio che insegna, occorre porsi in ascolto di questo mondo, cercare di capire le sue attese, le sue aspirazioni, le sue pi profonde domande spesso drammatiche. Occorre scrutare i segni dei tempi e interpretarli alla luce del Vangelo. Come stato scritto in questi giorni (Raniero La Valle), Il Concilio Vaticano II diventa vivo se accade ora, se la Chiesa gli pone le domande di oggi, se i fedeli oggi lo scoprono come il tesoro nascosto nel campo... se viene provocato a produrre frutti nuovo e inattesi. E questo laugurio per la Chiesa di Dio che in Modena per un fruttuoso 50 del Concilio Vaticano II.
mento di primavera nella vita della Chiesa e che potrebbero, se non superati per tempo e con saggezza, trasformare questora di riforma interiore ed esterna in unora di smarrimento e di distruzione, compromettendo cos tutta lopera di rinnovamento avviata dal Concilio. Non bisogna lasciarsi prendere dal pessimismo e dal panico; tuttavia bisogna guardare coraggiosamente in faccia alla realt, per sviluppare in essa gli aspetti positivi ed eliminare quelli negativi. Mons. Amici denuncia con lucidit i due rischi opposti dellimmobilismo da una parte e dellestremismo impaziente e rivoluzionario dallaltra. Con forza afferma la necessit del discernimento e della saggezza. Le tentazioni dellimmobilismo, della pigrizia, dellinerzia, della contemplazione nostalgica del passato, della paura sistematica di fronte a ogni trasformazione e novit, sono forti, attorno a noi, dentro di noi. Ogni trasformazione implica fatica, sforzo, sofferenza. Dobbiamo mante-
to il patrimonio dottrinale, morale, ascetico della Chiesa di ieri, si mette fuori strada e travisa la realt conciliare. Questo stile di saggezza deve esprimersi in maturit ed equilibrio di idee in serenit e responsabilit di parole, in fattiva e vigorosa compostezza di azioni. Il rinnovamento ecclesiale attuale esige grande capacit di discernimento. Furono anni difficili. Mi pare per importante ricordare, difficili per tutti, dovuti ai profondi cambiamenti socio/ culturali che la societ tutta ha vissuto in quegli anni, di cui lesito pi eclatante fu la contestazione della fine degli anni 60 e dellinizio degli anni 70, una tempesta che sferza tutto loccidente e tocca tutto il mondo. Anche la vita della Chiesa ne fu coinvolta. E questo non deve meravigliare , se vero, come vero, che la comunit dei credenti realmente e intimamente solidale con il genere umano e con la sua storia. La crisi del post-concilio fu forte: crisi di fede, crisi del clero, della vita religiosa, del
modenese. Furono gli ultimi anni dellepiscopato di Mons. Amici, quando la sua salute cominci a declinare. dapprima in modo impercettibile, poi in un crescente, anche se lento, progredire. Veniva meno una presenza illuminata, una guida attenta, di cui come non mai cera davvero bisogno. Mons. Amici rinuncia alla guida della diocesi il 7 febbraio 1976, al compimento dei 75 anni; dal 10 aprile Arcivescovo di Modena Mons. Foresti che gi nel dicembre 1974 era stato nominato ausiliare. Gli studiosi del Concilio distinguono tra lattualizzazione del Concilio, corrispondente alla prima fase post-conciliare, quella dei documenti applicativi e la recezione del Concilio stesso, una fase pi difficile e delicata: Non basta cambiare le strutture. Bisogna cambiare la mentalit. E cambiare mentalit un cammino lungo e difficile. E si pongono la domanda come interpretare il rapporto tra le due crisi di quegli anni:
12
NostroT empo
50 anni fa il Concilio
Si chiuso il ciclo di serate proposte da Ferrini e Ac sul Vaticano II. Don Roberto Repole ha tenuto una lezione molto apprezzata su quattro novit conciliari
e quattro novit del Concilio. Il tenore dei testi conciliari, la modernit riconciliata, lirruzione dellaltro, il Concilio pastorale e di aggiornamento. Su questi quattro cardini don Roberto Repole, teologo e sacerdote torinese, presidente dellAssociazione teologica italiana (Ati), ha intessuto una relazione tanto interessante quanto comprensibile. Loccasione lultima serata del corso sul Vaticano II voluto da Istituto Superiore di Scienze Religiose Ferrini, Azione Cattolica diocesana e vicariato Crocetta-San Lazzaro. Nellultima serata, a San Pio X, circa 250 persone hanno seguito don Repole, introdotto dallassistente generale dellAc diocesana, don Fabio Bellentani (che ha tratteggiato rapidamente alcune note sul Concilio), e dal presidente diocesano Paolo Seghedoni, che ha ricordato la fedelt dellassociazione al Vaticano II. Ma, naturalmente, lintervento di Repole (davvero molto chiaro e fruibile da tutti, giovani e adulti) stato il cuore della serata. Proviamo a 50 anni dal Vaticano II, che non sono molti ma nemmeno pochissimi, a dire alcune cose
fondanti sullevento conciliare. A partire dalla preghiera dellAdsumus (che ha accompagnato sempre le serate, ndr) che dimostra come tutto il Concilio sia stato incastonato in una dimensione liturgica, in una grande preghiera. Questa preghiera chiede il dono dello Spirito, perch si riunisca alla Sua Chiesa e si faccia sinfonia dei credenti. Il Concilio una rappresentazione/ripresentazione di ci che la Chiesa : non nel senso moderno di rappresentazione dal basso, ma proprio per quello che fa lo Spirito. E normale che non sia stato un evento rivoluzionario, ma ci sono anche delle novit: altrimenti perch fare un Concilio? E, oggi, il Concilio non si chiude,
ma si apre: siamo nella fase di recezione e dobbiamo chiederci come poterlo fare nostro, perch ancora davanti a noi. La prima novit, come detto, il tenore dei testi. C una specificit rispetto al Magistero e ai concilii precedenti, in particolare da quello di Trento in poi, dove le condanne e gli anatema erano infallibili. Guardando i testi del Vaticano II cogliamo modi radicalmente diversi: non ci sono condanne o definizioni di verit, per questo qualcuno dice che questi testi sono di minore qualit e non vincolanti, di serie B, perch non dogmatici ma pastorali. Se cos fosse anche le parabole di Ges, che non sono dogmatiche, dovrebbero essere viste co-
me di serie B! E proprio per il suo linguaggio nuovo che i testi del Concilio sono vincolanti. Sono cos perch ricorrono alla Scrittura e perch si volevano affrontare problematiche pi complesse con argomentazioni adeguate. Il Vaticano II il cuore della prima argomentazione per Repole non si rif alla tradizione degli ultimi due secoli, ma alla grande tradizione degli ultimi due millenni della Chiesa. Al cardinal Ottaviani del SantUffizio, il cardinale tedesco Frings risponde che la prima formulazione dello schema sulla Chiesa non abbastanza cattolica, perch non abbastanza universale. I testi del Vaticano II sono cos ampi, larghi, discorsivi, perch
NostroT empo
13
Citt
a Casa Ecologica di Modena ospiter dal 12 al 16 novembre uno degli eventi pi significativi per quanto riguarda il progettare e costruire sostenibile: torna lappuntamento con la Settimana della Bioarchitettura e della Domotica, organizzata da Aess-Agenzia per lEnergia e lo Sviluppo Sostenibile
efficienza e risparmio energetico. Energia per ripartire!: questo lo slogan delledizione 2012 della kermesse che vedr architetti, ingegneri, geometri, agronomi, periti industriali e agrari ed altri esperti del settore a confronto sulla sfida della ricostruzione sostenibile e in sicurezza delle zone colpite dal sisma del maggio scorso. La Settimana aprir infatti i battenti, luned 12 alle 14.30, con il convegno Ridare valore al futuro: ricostruire e riqualificare con efficienza gli edifici pubblici con la presentazione di progetti dedicati ad alcuni edifici scolastici sostenibili della Bassa modenese. Le iniziative protagoniste di questo convegno di
gioved 15 novembre: da LAquila allEmilia, tecnici ed esperti del settore si confronteranno per individuare strategie per la ricostruzione e riqualificazione energeticoambientale post sisma. Tante altre sono poi le tematiche affrontate nel corso della Settimana: la progettazione e realizzazione di Edifici a energia quasi zero, con lingegnere tedesco Hans Erhorn, massimo esperto in materia, le bioenergie, la gestione energetica degli edi-
fici scolastici con il progetto VerySchool, la riqualificazione dei condomini, la realizzazione di edifici in legno e molto altro. Saranno conferiti anche il Premio Domotica ed Energie Rinnovabili, il Premio Relacs-Energia Pulita per il Turismo dedicato alle strutture ricettive sostenibili e il Premio Vesto Casa per la riqualificazione energetica degli edifici. La giornata conclusiva, venerd 16 novembre, dedicata, in mattinata, alla riqualifi-
cazione energetica dei condomini con la presentazione di varie esperienze tra cui il progetto Vesto Casa di Aess che prevede la realizzazione di Gruppi di acquisto solidale per lapplicazione di sistemi di isolamento termico a cappotto. Evento conclusivo della Settimana,
alle 14.30 al Museo Casa Natale Enzo Ferrari, il Legnoarchitettura meeting incontro sulle costruzioni in legno che EdicomEdizioni sta portando in tour in tutta Italia. Programma completo su www.settimanabioarchitetturaedomotica.it
In Piazza Grande
di Modena. Ledizione 2012 della Settimana, che come ogni anno propone una rassegna di buone pratiche locali, nazionali e internazionali di progettazione sostenibile, impiantistica e riqualificazione green dellesistente, si terr presso la Casa Ecologica di via Caruso 3, struttura allavanguardia in quanto a
apertura, di cui un esempio il progetto di Architettura Meccanica per la Scuola di Camposanto, nascono dalla volont di alcune aziende del settore di mettere a disposizione dei comuni colpiti dal sisma contributi, materiali e tecnologie innovative. Laltra sessione dedicata alla ricostruzione sar quella di
asce allinterno dellOspedale S.Agostino-Estense di Baggiovara il Punto Unico del Volontariato, uno spazio in cui le associazioni del territorio che operano al servizio di degenti, dei loro familiari e dei cittadini, possono promuovere i propri servizi. I volontari attiveranno anche un servizio di Libri in corsia per mettere a disposizione dei pazienti ricoverati i libri in dotazione alla biblioteca del Punto Unico del Volontariato. Il Punto Unico del Volontariato sar collocato nellatrio centrale dellOspedale (1 piano) a destra della reception, a fianco dellUfficio Relazioni con il Pubblico (Urp). Le associazioni che intendono aderire alle attivit del Punto Unico del volontariato devono inoltrare apposita richiesta scritta inviata per posta, a: Punto Unico del Volontariato del Nocsae Nuovo Ospedale S. Agostino Estense - via Giardini 1355, Modena. Fax: 059 3962411, puntounicovolontariato.nocsae@ausl.mo.it. Sono accettate solo le richieste scritte. Non sar possibile iscriversi telefonicamente e/o verbalmente. Per informazioni possibile contattare lUfficio relazioni col pubblico, tel. 059 3961159, dal luned al venerd dalle 9 alle 14.
14
NostroT empo
Una visita a Villa Sabbatini, il centro diurno socioriabilitativo per disabili di Formigine che ha soffiato venti candeline
MaRceLLa caLuzzi
Pedemontana
a prima cosa che chiedo ai ragazzi di Villa Sabbatini quella di raccontarmi che cosa fanno al centro e sono colpita dal numero di attivit con le quali si misurano ogni giorno. Sono Antonella, Romina, Pietro e Gabriele a farmi un elenco, arricchito da aneddoti e racconti personali, di tutto ci con cui si cimentano al Centro diurno per disabili, che frequentano ogni giorno: attivit motorie in palestra e in piscina, ippoterapia, pet therapy, cura dellorto, arteterapia, laboratori di teatro e lettura animata, spesa insieme e cucina, beauty e cura del corpo, massaggi, gite, passeggiate e musicoterapia. Questultima molto amata da Antonella: Mi piace molto cantare e suonare gli strumenti. Alcuni li abbiamo costruiti noi stessi, come le maracas. A proposito di musica i ragazzi e Luca Mattioli, da sei anni educatore al Centro, ricordano alcuni bei momenti condivisi con gli anziani dellOpera Pia Castiglioni di Formigine, struttura che ha ospitato i ragazzi il tempo necessario per la ristrutturazione di Villa Sabbatini, da aprile 2012 a qualche settimana fa. Ci siamo divertiti molto con gli anziani ricordano i ragazzi -. Spesso cantavamo con loro canti popolari, loro ci insegnavano filastrocche e ci raccontavano del loro passato. La mia chiacchierata con i ragazzi di Villa Sabbattini e con i loro educatori, gestiti dalla cooperativa sociale Gulliver, nasce dalla curiosit di conoscere meglio una realt che ha compiuto proprio in questi giorni venti anni. Un traguardo importante molto sentito non solo dagli ospiti, alcuni dei quali sono al
preso parte alle celebrazioni anche il vescovo Lanfranchi, il parroco di Formigine don Giuliano Gazzetti, il sindaco Richeldi e tante altre autorit. I ragazzi di Villa Sabbatini hanno accompagnato i presenti in visita alla Villa restaurata, di cui vanno orgogliosi: in occasione del ventennale infatti, sono stati completati gli interventi di ristrutturazione del Centro che hanno preso il via due anni fa e che hanno portato, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Mode-
ospitalit nel corso degli anni ai bambini saharawi, provenienti dalle tendopoli del deserto del Sahara e ai giovani musicisti della Spira mirabilis, la celebre orchestra senza direttore, che hanno voluto dedicare al ventennale di Villa Sabbatini un concerto tenutosi nelle scorse settimane. Villa Sabbatini rappresenta un luogo magico per la Spira queste le parole dei musicisti - Da qui siamo partiti, e qui assaporiamo la sensazione di casa quando torniamo dopo i concerti lontani da Formigine.
Incontri
ons. Domenico Sigalini, assistente generale dellAzione Cattolica e vescovo di Palestrina, sar presente gioved 8 novembre alle ore 21 alloratorio di Formigine per un incontro sulleducazione, incontro proposto dallAc parrocchiale e diocesana e dalla parrocchia di Formigine. Le alleanze educative: famiglia, scuola, parrocchia, associazioni il titolo scelto per loccasione, un interessante momento di confronto con un relatore che, come sempre, non mancher di proporre spunti e stimoli di grande interesse. Mons. Sigalini, molto conosciuto in diocesi, un grande esperto di educazione: lassistente nazionale dellAzione Cattolica interviene a Formigine nelloccasione del ventennale dellAcr parrocchiale, ma la proposta stata estesa dallassociazione a tutti gli interessati: educatori e catechisti, membri di altre associazioni e movimenti, insegnanti e operatori che lavorano con i ragazzi e i giovani.
mo sentito improvvisamente una musica: dallascensore sono usciti i musicisti che sono venuti a suonare i loro violini tra i tavoli, creando un atmosfera davvero magica. A Luca chiedo di raccontarmi qualche altro momento speciale vissuto con gli ospiti del Centro. Con i ragazzi io ho scoperto un mondo diverso risponde -, adoro lavorare con loro. Mi regalano tantissime esperienze, da loro imparo moltissimo. Dalle piccole cose di ogni giorno alle uscite insieme, come i soggiorni di una settimana al mare che ricordo con gioia: ogni momento con loro di scambio profondo. Colpiscono anche le altre testimonianze di persone che hanno incrociato la loro vita, personale e/o lavorativa con Villa Sabbatini, raccolte in un volume dedicato al ventennale del centro che stato presentato domenica 28 ottobre. Un libro di volti, ricordi, sorrisi che racconta la storia del Centro ma soprattutto le storie delle persone che ne hanno e ne fanno parte, dedicato a Wainer Casini, amato ospite per 19 anni di Villa Sab-
niscono per esserlo un po meno e il confine tra chi accompagna e chi accompagnato diventa pi flebile.
da noi, speciale, forte, non lei che stona, semplicemente intona un canto che noi dobbiamo imparare ad ascoltare.
a storia del centro diurno per disabili, che ora conta 19 ospiti e 10 operatori tra educatori, operatori socio sanitari e un coordinatore, risale a ottobre 1992, anche se la sua storia ha inizio molti anni prima. Nel 1976 sorse, a seguito di una esperienza positiva allinterno di una scuola del territorio, il primo Centro Diurno per disabili del distretto: Accoglienza 1, collocato presso una struttura comunale nel parco di Villa Benvenuti di Formigine, uno dei primi servizi di questo tipo in Emilia Romagna e probabilmente anche in Italia. Questa prima positiva esperienza fece crescere la consapevolezza del forte bisogno di interventi di questo genere sia nelle istituzioni che nei famigliari, che non volevano che fosse interrotto il percorso intrapreso dai loro figli con la fine della scuola dellobbligo. Nacque cos nel 1978 Accoglienza 2, collocata inizialmente presso lex scuola Tina Hensller di Formigine, poi allinterno delle dipendenze del Parco della Villa della Resistenza. Nellottobre del 1992 Villa Sabbatini di Formigine, appositamente ristrutturata, apre le porte ad una parte degli ospiti provenienti dal Centro Diurno Casa Fantini di Sassuolo (oggi Nontiscordardime) che vanno ad occupare il piano terra della nuova struttura. Successivamente, nella primavera del 1993, anche il Centro Diurno Accoglienza 2 si trasferisce a Villa Sabbatini occupando i locali del primo piano. Solo nel 1997 i due centri vengono formalmente e di fatto accorpati, dando vita ad un unico nuovo servizio: il Centro Diurno Villa Sabbatini.
La storia L
NostroT empo
15
Pianura
da poco uscito Memorie, la rivista annuale del Centro Studi Storici Nonantolani, fondato dallo storico mons. Francesco Gavioli, dellarchivio storico abbaziale di Nonantola, che questanno festeggia i suoi venticinque anni di attivit. In questo numero della rivista segnaliamo due contributi particolarmente interessanti per il nostro giornale: Una nuova lettera dal carcere di don Arrigo Beccari di Riccardo Fangarezzi e Padre Candido Barbieri di Nonantola di Gabriella Malagoli. Nel primo, lautore parla di una nuova lettera dal carcere di don Arrigo: il biglietto stato donato allarchivio abbaziale il 10 febbraio 2009. Tale donazione proviene dal maggiore dottor Tullio Bellettini, figlio di Francesco, alla famiglia del quale il biglietto fu indirizzato. Comprende anche due locandine, contenenti ognuna una composizione poetica doccasione per lingresso canonico di don Arrigo a Rubbiara quale parroco. Una di Francesco mentre la
seconda anonima, offerta da parrocchiani e amici. Ecco cosa recitava la lettera, datata 22 dicembre 1944, dalla quale, come riporta lautore del contributo, traspare la serenit di don Arrigo durante la detenzione, sebbene sui tre sacerdoti fosse stata pronunciata la sentenza capitale (con lui don Ennio Tardini e don Ivo Silingardi): fino ad anni recenti, come riportato nel contributo, don Arrigo testimoniava che in quei mesi ebbe sempre la convinzione che sarebbe scampato al pericolo. In questa cella silenziosa, penso e prego spesso per le persone care. La loro famiglia sempre tra le prime. Ho trovato veramente quella quiete e quel riposo che da tempo desideravo! Credo per che il Signore presto dir basta e allora riprenderemo con slancio rinnovato il lavoro contro lodio e lerrore per il trionfo dellamore, della verit e della libert evangelica. Ringrazio del ricordo e dei saluti e auguro e prego nel Signore spirito di bene, perch nelle ore tristi che attraversiamo solo le opere buone conserveranno nellanimo la pace e la gioia. Laltro contributo, di Gabriella Malagoli, parla di padre Candido Barbieri, sacerdote, frate francescano e missionario, che diede grande lustro al convento di San Cataldo di Modena, dal quale partirono molti umili missionari, che si erano fatti figli di San Francesco per diventare araldi di Fede e di Pace come afferma padre Candido Mesini in un articolo su LAvvenire dItalia del giugno del
1957. Lautrice si concentra sulla figura di padre Candido da Nonantola, nato a Nonantola l11 agosto del 1819, un frate di grande umilt, che ha svolto la sua attivit soprattutto nelle Americhe e che non ha mai voluto parlare di s. Alla sua morte, a partire dal 1907, si cercato di raccogliere documenti e testimonianze del
suo apostolato e dal 1961 in corso la causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Candido da Nonantola. Come riporta lautrice, padre Vanni nella commemorazione di Candido Barbieri scrisse: Nacque nella grande pianura che porta le orme del genio di Roma e sa le fatiche salutari dei discepoli del grande Patriarca
La trib di Fulgenzio
fRanco Mantovi
a grande casa rurale, indicata come podere Pescarola, dal maggio scorso circondata dalla segnaletica per pericolo di crollo al civico 20 di San Pancrazio. Edificata negli anni 30, la casa nota anche per lorto e la vite di uva bianca, riservata per il vino da messa del rettore, che nelle scorse settimane hanno fruttificato ancora una volta. L abit negli ultimi anni della sua esistenza, con alcuni dei suoi undici figli e la moglie Vittoria Morselli, Fulgenzio, il patriarca dei Messori. Fulgenzio era il capo-famiglia di una delle tante casate di contadini che conducevano a mezzadria i poderi del conte Ferrante Boschetti di San Cesario, erede dei Boccolari. Fulgenzio aveva una singolare ed innata capacit: sapeva suonare lorgano classico del Traeri, custodito nella chiesa di San Pancrazio sulla Secchia al Ponte Alto. Fulgenzio Messori fu il braccio destro del parroco don Cosimo Borelli per mezzo secolo, a partire dal 1910. Piccolo di statura quanto camminatore tenace, non volendo salire sulla bici, si serviva del cavallo di San Francesco per raggiungere la citt, dove da ragazzo era stato garzone di bottega alla tipografia della Curia. Dopo il rito in chiesa, reso solenne dal contadino-artista allorgano classico, questi accoglieva a casa sua nella lunga tavolata imbandita dalla moglie Vittoria e dalla figlia Bruna (poi diventata suora delle Sacchine), ospiti, cantori come Ferdinando Pavarotti, il clero di citt e vicariato. Del resto, Fulgenzio poteva contare anno dopo anno su una schiera di figli; il maggiore in et era Silenzio (classe 1908), contadino a tempo pieno con lhobby della buona cantina, al pari dei fratelli Erio, Guerrino, Alberto, Walter, Wainer, Bruno e Gerardo. E poi le figlie pi piccole, ancora oggi viventi ed nonagenarie, Giovannina e Walkiria.
Bomporto dal 3 all11 novembre torna il tradizionale appuntamento con la Fiera di San Martino. Nonostante, per fortuna, il comune di Bomporto non sia stato colpito pesantemente dal terremoto come altri comuni limitrofi, i segni del sisma sono ancora evidenti e per rispondere alla necessit di garantire al massimo la sicurezza dei cittadini, lamministrazione ha annullato gran parte degli eventi previsti per la scorsa estate, dedicandosi totalmente allassistenza della popolazione e alle diverse fasi di emergenza (oggi di ricostruzione), per garantire sin da subito la ripresa dei servizi e lapplicazione delle ordinanze a favore di imprese e cittadini nella messa in sicurezza e ripristino delle abitazioni e degli edifici produttivi lesionati. La Fiera di San Martino la manifestazione pi importante del paese e rappresenta da sempre un punto di riferimento per la promozione delle sue tradizioni e tipicit enogastronomiche. Per questa edizione, in accordo con le associazioni di volontariato del territorio, si deciso di sostituire alla tensostr uttura di piazza Donatori di Sangue una struttura pi leggera e ridotta, permettendo cos di d i ro t t a re circa 30.000 euro di risparmi alle molte e costose opere di ricostruzione. Abbiamo deciso di riempire di attivit e iniziative questo nuovo spazio, che questanno ospiter anche il Borgobuono, dove spettacoli, tradizione e degustazioni si alterneranno per allietare tutti i visitatori che nei due weekend di novembre verranno a farci visita ha detto il sindaco di Bomporto Alberto Borghi . Quindi anche questa edizione della Fiera di San Martino pogger le sue fondamenta sulla tradizione contadina, sia nellofferta culinaria promossa da Borgobuono con gli Assaggi della tradizione (gnocco fritto, crescentine, polenta, carni alla griglia, dolci fatti in casa e cos via), sia nella proposta culturale, che questanno si arricchisce con gli spettacoli di alcune bande cittadine molto conosciute (Brisighella e Borgo San Giorgio), con concerti di musica tradizionale, folkloristica ed orchestrale, con esibizioni di giovani e talentuosi artisti di strada, esposizioni artistiche, spettacoli di teatro e danza allinterno del Teatro comunale, e con tanto altro ancora. Come lo scorso anno, protagonista sar il Lambrusco di Sorbara, nostro simbolo nel mondo, che potr essere degustato presso Enoteca Lambrusco. Nelle ultime edizioni poi, si riscoperto il sabato pomeriggio come momento di attrazione con una programmazione rivolta alle famiglie con musica, artisti di strada e tanto altro.
del monachiamo occidentale... Nonantola che gli fu patria poteva dirgli una parola di fede profonda e di operosit instancabile. Ed egli lascolt. Cos lEmilia che non certo madre feconda di spiriti mistici, dette in questo suo figlio un magnifico esemplare di quel misticismo tutto italiano che anela a manifestare in immediata opera beneficatricelinterna fiamm a della contemplazione, d e l l a preghiera e dellamore.
Nostro Tempo - Settimanale cattolico modenese Redazione via Formigina, 319 Modena tel. e fax. 059/344885 - redazione@nostrotempo.it Curia: tel. 059/2133866 - fax. 059/347326 - 059/2133805 Realizzazione e impaginazione: MediaMo Moka Direttore responsabile: Stefano Malagoli Coordinatore di redazione: Paolo Seghedoni In redazione: don Marco Bazzani, Luca Beltrami, Marcella Caluzzi, Giancarlo Cappellini, Andrea Cavallini, Mariapia Cavani, Elena Cristoni, don Gianni Gherardi, Simone Lazzaretti, don Massimo Nardello, Giulia Vellani Comitato editoriale: mons. Paolo Losavio, mons. Giacomo Morandi, padre Lorenzo Prezzi, don Giuliano Gazzetti, Rossana Arletti, Egidio Iotti Hanno collaborato: Maria Elena Casarini, Elena Balugani, don Luca Balugani, Luca Barbari, mons. Paolo Losavio, Lorenzo Magnani, p. Agostino Manfredini, Franco Mantovi, don Nardo Masetti, Paolo Neri, M. Pia e Giovanni Rompianesi, don Gabriele Semprebon, Laura Solieri, Daniela Tebasti, Gruppo Missionario San Felice sul Panaro Fotograe: archivio Nostro Tempo, MediaMo, Moka, Sir, Luigi Esposito, Luigi Ottani Stampa: Societ Editrice Lombarda (Cremona) stampato in n 1850. copie Amministrazione: Curia Arcivescovile via s. Eufemia,13 - Modena Registrazione Tribunale di Modena n.333 del 19-9-57 Iscritto allAlbo Nazionale della Stampa n.00736 vol.8 Settimanale aderente alla FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) Associato allUnione Stampa Periodica Italiana Abbonamento Rinnovo abbonamento per il 2013: 45 Per i nuovi abbonati saranno inviati in omaggio i numeri di novembre e dicembre 2012. Modalit di pagamento: - Conto corrente bancario IT 46 O 05188 12900 000000043394 intestato a Nostro Tempo Arcidiocesi Modena-Nonantola corso Duomo 34, 41121 Modena - Conto corrente postale n. 14614416 - Nostro Tempo - casella postale 357 Modena 3 - Presso gli Uffici pastorali: via SantEufemia, 13 Modena (Ufficio Stampa) - Presso la Galleria Incontro Dehoniana: c.so Canalchiaro, 159 Modena Per informazioni: tel. 059 2133867 il luned e il gioved ore 9-12 abbonamenti@nostrotempo.it Pubblicit Contattare MediaMo tel 059/350269 - info@mediamo.net
Appennino
l 19 ottobre si svolta la prima veglia missionaria di tutto il vicariato del Dragone. Tutto avvenuto nella storica pieve di Rubbiano, una delle chiese pi antiche della val Dragone e della diocesi di Modena, punto di riferimento per tutte le parrocchie del vicariato, quali Palagano, Montefiorino, Frassinoro, e frazioni di questi. Hanno partecipato persone da ogni parte della valle, il clima, come si pu ben immaginare in montagna, era accogliente e ospitale, e la chiesa si riem-
C
sperienza forte, soprattutto per il carattere di comunione che si respirato, essendo tutte le parrocchie molto divise dalla
apitan Eco sbarca anche a Guiglia e per loccasione la stazione ecologica apre i battenti pi a lungo. Dal mese di novembre, infatti, limpianto di via don Pedretti rester aperto due pomeriggi in pi alla settimana: marted e gioved. La stazione ecologica seguir quindi i seguenti orari: marted e gioved dalle 7.15 alle 12.45 e dalle 14.30 alle 17.30 e il sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30. La temporanea apertura prolungata stata decisa per favorire ulteriormente la buona pratica della raccolta differenziata, che sul territorio di Guiglia grazie allo sviluppo dei servizi progettato da Comune e Hera ha raggiunto limportante traguardo del 58%. Per migliorare ulteriormente questo risultato, Hera e Comune puntano ora a promuovere luso corretto della stazione ecologica. Per questo motivo il 12 novembre entrer nelle scuole primarie di Guiglia il progetto Il Tesoro di Capitan Eco, per lanciare il gioco con le animazioni degli operatori dedicate ai bambini. Liniziativa, promossa da Hera insieme a 14 comuni del territorio, solo nel territorio comunale di Guiglia coinvolger entrambe le scuole primarie per un totale di 11 classi e circa 200 bambini.
Monzone
pita. La veglia stato un bel momento di riflessione e di comunione, considerando che in montagna siamo molto legati al nostro campanile; siamo partiti da una riflessione evangelica sulla missione e sui missionari, per poi finire con la testimonianza di quattro ragazze che hanno fatto unesperienza missionaria in Africa questa estate, con il centro missionario di Modena. Tutto animato da canti di un improvvisato coro vicariale. Davvero stata une-
distanza chilometrica. Ci si sentiti missionari nella nostra terra, gi aver condiviso la preghiera davvero un passo forte di missione per noi, abituati a stare e a fare solo nella nostra parrocchia. Evangelizzare il primo e fondamentale compito della Chiesa, e questa veglia stato un decisivo passo per iniziare ad evangelizzarci a vicenda e a non chiuderci nel buco dei nostri limiti di parrocchia.
el primo dopoguerra, Ilva Vaccari ne il tempo di decidere ha attestato che a C Girn (un angolo boscato fra Lama Mocogno ed il Pavullese nella frazione di Mnzone) la casa canonica - dopo l8 settembre del 43 divent una sorta di rifugio per i partigiani con la stella rossa pilotati da Armando, poi on. Armando Ricci a lungo sindaco di Pavullo. Gi l dove, trentenne, larcivescovo-abate Boccolri aveva mandato il pavullese don Natale Monticelli quale arciprete della storica pieve medievale di San Giorgio. Proprio verso il campanile di Monzne, in una tragica scaramuccia d agosto (venne fucilitato come spia anche un giovane di 17 anni), i repubblichini di Sal, accanto ai miliziani delle SS, spararono cannonate dal monte sopra Frassineti. Poi, accanto al parroco, catturarono 23 uomini in et di leva militare. Costoro furono portati a Pavullo, indi nel carcere di Bologna, finendo da Fssoli in Germania... da dove riuscirono miracolosamente a rientrare tutti, a guerra finita. And molto peggio, drammaticamente, a don Natale Monticelli (classe 1911), generoso con tutti ed accogliente patriota. Portato al carcere bolognese di S. Giovanni in Monte, avrebbe dovuto fare i nomi degli imboscati, ma don Monticelli fin il 20 settembre successivo davanti al plotone di esecuzione nazi-fascista.
al 12 novembre inizia, nella nostra regione, la campagna per la prevenzione e il controllo dellinfluenza con lobiettivo di vaccinare il 95% della popolazione a rischio e di et superiore ai 65 anni. Linfluenza un importante problema di sanit pubblica per lelevato numero di persone che vengono contagiate dal virus influenzale, che si presenta in vari modi con febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari e delle articolazioni, mal di testa, malessere generale ma pu anche essere senza sintomi particolari. Tutti possiamo ammalarci di influenza, ma le persone pi deboli che sono esposte ad eventuali complicazioni opportuno che si vaccinino: fra questi vi sono soprattutto gli anziani con oltre 65 anni, i bambini e le persone con malattie croniche
A cura di
Federazione Nazionale Pensionati Sindacato Territoriale di Modena 41124 Modena - via Emilia Ovest, 101 Tel 059/890846 - Fax 059/828456
fra le persone dellinfluenza, fra queste viene raccomandato: lavaggio frequente delle mani dopo starnuti o colpi di tosse (con acqua o in sua assenza di gel alcolici); buona igiene respiratoria coprendosi bocca e naso quando si starnutisce o si tossisce, (usare fazzoletti di carta usa e getta o trattare quelli di stoffa); uso di mascherine in ambienti sanitari da parte di chi ha sintomi influenzali; isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specialmente nei primi giorni. La vaccinazione bene farla entro il mese di dicembre cos da consentire al vaccino di agire e dare protezione alle persone nei mesi di gennaio-febbraio-marzo nei quali si hanno i picchi di maggior incidenza dellinfluenza. Antonio Ragazzi Segretario Socio Sanitario Fnp-Modena
NostroT empo
17
Parla suor Luisa, delle Piccole Sorelle di Ges Lavoratore, che il 10 novembre alle 16 in Duomo pronuncer i voti solenni
ono suor Luisa delle Piccole Sorelle di Ges Lavoratore. Il 10 novembre 2012 pronuncer, in Duomo, i voti solenni alla presenza di Sua Eccellenza Monsignor Arcivescovo Antonio Lanfranchi, che li ricever e benedir. Quel giorno sar, indubbiamente, il pi importante della mia vita di donna con-
Vocazioni
Spazio
Aperto
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera da don Riccardo Fangarezzi. Per motivi di spazio abbiamo dovuto accorciarne il finale. Ne approfittiamo per ricordare che le lettere, inviate a redazione@nostrotempo.it, devono avere una lunghezza massima di 3.000 battute e che verranno, come per ogni giornale, vagliate dalla direzione.
Suor Luisa, seconda da sinistra in prima fila e le sue consorelle sacrata, perch punto di arrivo e di partenza del mio percorso religioso. E, mentre profondamente commossa ringrazio il Signore per il Suo immenso dono, quello di aver scelto proprio me, sua piccola creatura, per farlo conoscere e amare attraverso lamore per i fratelli, non posso fare a meno di ripensare ai miei primi incerti passi, spesso barcollanti, nel tentativo di camminare sulle Sue orme che mi indicavano la vera via da seguire. Sono sempre stata una giovane moderna, e pur avendo da bambina ricevuto tutti i sacramenti, nelladolescenza e prima giovinezza ero pi attratta dalle cose del mondo che da quelle dello spirito. Voi sapete, quanto me, che cosa oggi il mondo propone ai giovani: distrazioni, svaghi, discoteche ed altro. Io, per, quando uscivo dalla discoteca non riuscivo mai a dire a me stessa che ero pienamente felice. Linsoddisfazione regnava costantemente nel mio intimo ed ero alla continua ricerca di Qualcuno, che gi a mia insaputa era in me, ma che io, distratta da tante cose frivole, non avevo ancora scoperto. Poi, quellinascoltato Qualcuno, Ges, vinse la mia battaglia interiore, facendomi gustare il Suo Amore e sperimentare la Sua Misericordia. Sicuramente Maria, la nostra Mamma celeste, ha avuto una parte importantissisolo se lavessi vissuta per Ges, comunicando poi questa gioia a tanti miei fratelli. La celebrazione dellEucaristia divenne il mio sole quotidiano e, compatibilmente con i miei turni di lavoro, facevo il possibile per non mancare mai allappuntamento giornaliero con Ges. Poi, Lui, conducendomi per mano, mi ha fatto incontrare un direttore spirituale, don Galasso. Attraverso di lui ho avvicinato la comunit delle Piccole Sorelle di Ges Lavoratore, scoprendo in loro un carisma che mi attraeva moltissimo: vivere coltivando dentro di me il Suo grido sulla Croce: Ho sete. Inoltre, nella comunit, mi sono sentita subito immersa in unatmosfera di grande gioia e dono totale, incominciando la mia missione apostolica. Con la Superiora, Madre Maria Grazia, ho intrapreso un percorso di ricerca sullo spirito della comunit, approfondendo lo specifico carisma delle Piccole Sorelle con il quale, alla fine del cammino, mi sono immediatamente trovata in sintonia. La nostra comunit, infatti, non ha porte, n confini: entra nelle case di persone sole, sofferenti, anziane; negli ospedali per alleviare dolori fisici e spirituali; nelle fabbriche operose dove luomo fatica per la propria famiglia; accoglie ra-
nannotazione accompagnava le pagine di Nostro Tempo sullapertura dellAnno della Fede e sul cinquantesimo del Concilio Vaticano II. Evidenziava una nota forse un po stonata, il canto in latino del Credo []. Nella serata in cui si ricordava il Concilio che introdusse la lingua volgare nella liturgia [] forse in quel particolare momento della celebrazione liturgica si poteva ricercare un maggior coinvolgimento dellassemblea. Lannotazione , in s inappuntabile. proprio cos: lassemblea salvo casi isolati non conosce il Credo latino e, certamente, lultimo Concilio ha introdotto il volgare nella Divina Liturgia. Tuttavia non tutto torna. Il Concilio dispose che Luso della lingua latina, salvo diritti particolari, sia conservato nei riti latini. Dato per che [] non di rado luso della lingua nazionale pu riuscire di grande utilit per il popolo, si conceda alla lingua nazionale una parte pi ampia (SC 36). Si abbia cura per che i fedeli sappiano recitare e cantare insieme, anche in lingua latina, le parti dellordinario della messa che spettano ad essi (SC 54). Infatti il Messale Romano CEI che tutti usiamo riporta sempre il testo latino dopo quello italiano per Signore piet, Santo, Credo, Padre nostro, Agnello di Dio, conformemente anche ai documenti dei papi Paolo VI e Giovanni Paolo II a alle loro raccomandazioni che si preservasse un patrimonio musicale gregoriano minimo. Dunque lassemblea che la sera di gioved 11 ottobre scorso celebrava lEucaristia con il suo Vescovo, a norma del Concilio che commemorava avrebbe dovuto sapere a memoria il Credo in latino e una o due sue melodie gregoriane. Aspettativa lecita, ma irrealistica. Che i cattolici non conoscano i testi latini dellordinario della Messa e i principali testi musicali gregoriani relativi non cosa scontata, anche se non so se reversibile. Chi si occupa di storia in prospettiva cristiana ha, in genere, anche una certa visione provvidenziale delle cose: se cos accadde nel corso di vari decenni senza sostanziali e generalizzate opposizioni, si pu verosimilmente ritenere che cos dovesse essere, almeno nella sostanza. Che cio non solo il complesso della Liturgia si aprisse alle lingue nazionali, ma che queste avessero legittimamente preponderanza nel suo impianto generale. Il fatto che il latino sia invece stato quasi bandito mi sembra che abbia una portata molto pi ampia che non contingenti scelte celebrative, fermo restando che il celebrare norma e fondamento del credere e che quindi mai questione di mere opzioni organizzative. Senza percezione della consistenza e del senso delle nostre radici, quale fedelt ad esse possibile? Da dove ci si aspetta che ne venga il frutto per il presente e per il futuro? Spesso in questi anni abbiamo proclamato e rivendicato le radici cristiane dellEuropa, evidenti e sacrosante. Tuttavia non mi risulta altrettanto avvertito che quelle radici cristiane siano anche e indissolubilmente le radici classiche dellEuropa. possibile comprendere le prime se non si comprendono insieme le seconde? Si salvano le prime se non si salvano insieme le seconde? Noi siamo, infatti, precisamente Chiesa latina, ove il termine indica la lingua che in pochi secoli prevalse sul greco, ma soprattutto la pi ampia cultura greco-romana che con tali lingue si esprimeva, nella quale si incarn la predicazione degli apostoli del Signore. Quirinio, Ponzio Pilato, Cesare, le legioni, i centurioni, gli ebrei di lingua greca, i riferimenti filosofici e letterari greci di Paolo fanno parte integrante della Scrittura. Lintera dottrina cristiana fu progressivamente ma rapidamente ricompresa, trovando potente elemento di crescita nellincontro con il pensiero greco e la letteratura retorica, filosofica e giuridica greco-romana. Cos nacque e si svilupp lumanesimo cristiano. Da
quellumanesimo cristiano, nacquero i moltissimi scritti e i grandi concili dellet dei Padri della Chiesa. Testi di commento alla Scrittura, dogmatici, spirituali, canonistici, enciclopedici, di poesia e canto religiosi, di liturgia, di teologia. Testi poi raccolti, custoditi e tramandati dai monaci del medioevo. Quellet e quei testi, si badi bene, sono sempre stati compresi come il patrimonio di riferimento costante e fecondo della Chiesa, al quale sempre ritornare per ritrovare radici e autenticit. Questa letteratura e teologia patristica come tutta la civilt che ne scaturita nei secoli - comprensibile solo parzialmente e riduttivamente, in modo deformante e non pi vitale se isolata dal contesto dal quale proviene: da un lato la fede di Israele, ricapitolata e compiutamente rivelata da Ges; dallaltro la cultura greca e latina, strumento umile e glorioso al tempo stesso, necessario al radicarsi di quella fede e al suo variamente riconfigurarsi secondo le epoche nellOccidente del mondo. Occidente, evidentemente, rispetto a Gerusalemme e al punto medio fra Roma e Atene. Don Riccardo Fangarezzi
a chiusura della fraternit francescana di San Cesario e il trasferimento dei tre frati che la componevano e che curavano la cappellania del cimitero e del Santuario del Murazzo segna, di fatto, anche la fine della presenza francescana a San Cataldo. Per molti modenesi questo non accettabile, e in modo particolare per il sottoscritto: vero che la decisione era gi da tempo nellaria, ma pur vero che qualcuno aveva garantito, solo qualche anno fa, la permanenza della presenza francescana in questo luogo. E poi non si mai preparati abbastanza quando queste decisioni ti arrivano tra capo e collo. () La devozione alla Madonna del Murazzo da parte di tanti modenesi, e non solo modenesi, la presenza di tante figure di frati che hanno contribuito a far s che il loro Ordine fosse amato e rispettato nelle nostre terre, lattivit formativa e di discernimento che ha visto coinvolti tanti giovani che si sono preparati alla vita francescana, limpegno profuso verso gli ultimi, soprattutto durante le due guerre mondiali (ebrei, prigionieri di guerra, civili) ed infine, limpegno civile che ha provocato non pochi problemi al regime fascista, che ha cercato in tutti i modi, anche violenti, di mettere a tacere una voce di protesta e di speranza che da qui partiva sono tutte cose che non si possono cancellare per decreto. E poi la parrocchia, che era gi allavanguardia negli anni 20 del novecento: qui nacque lo scoutismo nella nostra citt e sempre qui venne sperimentato il primo consiglio pastorale ante litteram. E ancora i missionari che hanno i loro rappresentanti pi eminenti in mons. Gabriele Neviani, vescovo di Sappa, () e come dimenticarsi di padre Candido Barbieri, padre Alberto Rossi e tanti altri. S, lo so, sono solo ricordi, polvere dei tempi passati, vecchiume, roba daltri tempi, buona per un museo o un archivio... Oggi i tempi sono cambiati, le vocazioni sono quelle sono, occorre stringere, bisogna chiudere, unificare tutte le province del nord, perch tenere aperto un luogo come San Cataldo che oltretutto ha bisogno di lavori urgenti? S lo so, sono stati chiusi tanti conventi, in citt e paesi dove la gente voleva bene ai frati e ha voluto esprimere la propria contrariet anche con gesti pubblici. () Forse, fra i tanti argomenti di discussione, forse occorrerebbe aggiungere anche questo: esiste ancora quellamore che riesce a trasmettere valori veri? Esiste ancora quellamore che ha spinto me a fare quello che faccio anche a costo di passare come rompiscatole o a prendere decisioni di un certo tipo, spesso scomode? Forse, allora, i vecchi ricordi, la polvere dei tempi passati, il vecchiume acquisterebbero una veste nuova: quella della testimonianza dei valori ed il loro passaggio attraverso le generazioni fino ad oggi e a quelle successive. Invece il governo della Provincia dei Frati Minori dellEmilia-Romagna, decide di scegliere questo luogo da destinare alla chiusura dopo pi di tre secoli di presenza attiva e vivace nella nostra citt e non solo. () Ai frati subentrano ora i padri Giuseppini del Murialdo che hanno accettato la cura pastorale di Santuario e Cimitero: almeno una buona notizia c! Giorgio Mai
18
NostroT empo
Chiesa e mondo
Era stato in precedenza presentato il messaggio al Popolo di Dio. Un primo, organico strumento per conoscere i lavori del Sinodo: 14 i capitoli, a partire dallicona biblica della Samaritana al pozzo. Preziose le note sulla nuova evangelizzazione, destinata soprattutto a risvegliare la fede nelle persone che, pur essendo battezzate, vivono grandi difficolt, si sono allontanate dalla Chiesa e vivono senza fare riferimento alla prassi cristiana. La fede si decide tutta, afferma il messaggio, nel rapporto che instauriamo con la persona di Ges che per primo ci viene incontro. La Chiesa lo spazio che Cristo offre nella storia per poterlo incontrare. Sta a noi oggi moltiplicare i pozzi a cui invitare uomini e donne assetate, offrire oasi nei deserti della vita. Offrire una lettura frequente della Sacra Scrittura pu far scoprire spazi di incontro con Cristo. La nuova evangelizzazione ci riguarda in prima persona affermano i vescovi - e comporta la nostra conversione.
Non c spazio per il pessimismo, nonostante gli innumerevoli problemi. C una lotta che i cristini devono sostenere per affrontarli. E qui puntuale il richiamo ai fenomeni della globalizzazione, alle migrazioni, allateismo e allagno-
convivono senza il legame sacramentale, situazioni familiari irregolari costruite dopo il fallimento di precedenti matrimoni C linvito a farsi casa accogliente per tutti e cos si prepara gi la necessit di un agenda per il futuro sui
sticismo Subito di seguito, accanto alla sottolineatura del ruolo essenziale della famiglia nella trasmissione della fede, il richiamo realistico ai fattori di una sua crisi, presenti in tutto il mondo. La Chiesa chiamata a sviluppare percorsi di accompagnamento prima e dopo il matrimonio per affrontare le difficili situazioni familiari e di convivenza. Coppie che
problemi della famiglia. Viene poi laffermazione che lopera di evangelizzazione non compito solo di qualcuno nella Chiesa, ma delle comunit ecclesiali in quanto tali. Cos si sottolinea il ruolo della parrocchia, come presenza della
redfishadv.it
Chiesa sul territorio in cui gli uomini vivono: ruolo irrinunciabile nella tradizionale cura pastorale, cui vanno affiancate nuove forme di missione. Presbiteri, diaconi, catechisti, i laici e le loro forme di aggregazione, vengono richiamati alle loro responsabilit. Un ampio capitolo poi dedicato al dialogo del Vangelo con la cultura e lesperienza umana e con le religioni. Vengono cos elencati vari settori in cui si incontrano fede e ragione: dalla scuola e universit al mondo delle comunicazioni sociali, al sapere scientifico, allarte (importante la sottolineatura della via della bellezza, strada efficace per la nuova evangelizzazione), al mondo delleconomia e del lavoro con grandi problemi della disoccupazione, alla condizione della sofferenza nella malattia e nella disabilit e infine alla politica. Il dialogo della Chiesa si allarga poi ai seguaci delle religioni per dare un contributo alla pace C un richiamo allAnno della fede e alla memoria del Concilio Vaticano II a 50 anni dalla sua apertura (quanto mai pertinenti questi richiami, anche perch in questo Sinodo,
sembra, che prende particolare valore tutto quanto ha prodotto il Concilio nella vita della Chiesa per un suo aggiornamento!). Tre capitoli concludono il lungo messaggio (tutto da leggere e meditare!): uno sulla contemplazione e sul posto dei poveri nella Chiesa; un secondo, particolarmente affettuoso, rivolto alle Chiese delle diverse regioni del mondo; un terzo dedicato alla figura di Maria, stella della nuova evangelizzazione che orienta il cammino della Chiesa. Il Sinodo ha poi consegnato al Papa 98 proposizioni in funzione di un probabile suo documento conclusivo. Intanto, Avvenire, domenica scorsa, le ha riassunte in una pagina sotto questi titoli: La natura della nuova evangelizzazione, Le sfide del nostro tempo, Le risposte pastorali alle circostanze odierne, Gli agenti della nuova evangelizzazione. Il Papa di queste proposizioni ha detto: Sono un testamento, un dono dato a me per noi, per elaborare tutto in un documento che viene dalla vita e dovrebbe generare vita.
etica greca sostanzialmente salutista in quanto, secondo la tradizione socratica, solo le persone sane possono essere buone. Quindi, se letica tratta del comportamento umano e se per essere buoni occorre essere sani, allora la salute destrema importanza e tocca sia il piano fisico che morale. La natura ordine e quindi salute, ci che innaturale disordine e genera malattia. La causa di queste malattie deve essere qualcosa di superiore alla natura stessa quindi la causa divina. Il medico deve sapere distinguere le cause divine da quelle non divine, anche perch la terapia sar diversa. I greci, per, non hanno mai escluso anche il miracolo. Platone, nel Timeo, scrive che la salute lequilibrio delle qualit (eukrasia) mentre la malattia il predominio (diskrasia) di una o pi qualit sulle altre. Se la malattia squilibrio, rottura dellarmonia, allora anche il vizio o la bruttezza sono originate dalla disarmonia. Senza
salute manca letica, e in questo senso la cultura greca diametralmente opposta alla cultura moderna: per un greco era naturale che le cose fossero sane e il problema era la malattia, mentre per la cultura moderna la malattia ad essere naturale. La malattia, poi, la si divise in due categorie in base alle cause: malattie che colpiscono luomo nella sua essenza, oppure che sono causate accidentalmente. Nelle prime lintervento medico efficace perch sono malattie curabili, mentre le seconde sono incurabili e il medico pu solo alleviare i sintomi. Questa distinzione si andr poi a sviluppare in malattie acute e croniche. Quelle croniche si instaurano lentamente e spesso sono causate da sregolatezza dei costumi, come labuso di cibi o bevande e sono malattie morali. Le acute sorgono improvvise ed hanno una connotazione pi religiosa. In base al tipo di malattia il medico sapr quale pu essere curata e quale no e quelle malattie di cui non si pu guarire non devono essere nemmeno trattate. Le malattie morali che sono causate da cattive abitudini possono
essere curate con leducazione (paideia), e la medicina un tipo di paideia che insegna il retto utilizzo delle cose. Questa breve incursione in una parte delletica greca, per noi molto utile. Non solo per crescere culturalmente conoscendo la visione delle cose di un altro popolo e in un altra epoca ma perch fa crescere una consapevolezza in noi molto assopita. Si pensi alla concezione psicosomatica della malattia, o meglio ancora etico-somatica; si pensi al concetto di equilibrio e alla medicina come educazione. Certo, alcuni di questi concetti rientrano nella nostra pratica clinica, esempio la medicina preventiva una sorta di educazione, ma credo occorra ancora tanto sforzo per vedere luomo pi intrinsecamente legato nei suoi piani fisici-psichici-spirituali, piuttosto che un soggetto da curare a compartimenti stagni. Letica greca salutista ci insegni, depurandola dal magismo che forse la contraddistingue, ad avere un approccio con luomo malato pi profondo ed educativo. * In collaborazione con il Centro di Bioetica Moscati
Scopri tutti i servizi di BperCard. Inquadra il codice Qr con il tuo telefono e accedi ai contenuti extra.
www.bpercard.it
Messaggio pubblicitario con finalit promozionale. Per il dettaglio delle condizioni economiche e contrattuali delle carte di credito, si rimanda ai fogli informativi disponibili in filiale e pubblicati sul sito www.bpercard.it. Per il dettaglio delle condizioni economiche e contrattuali delle carte rateali si rimanda al documento Informazioni europee di base sul credito ai consumatori, richiedibile presso gli sportelli delle Banche del Gruppo BPER.
NostroT empo
19
na splendida sorpresa: il progetto Disabili e Sport entrer come co-protagonista allinterno del grande evento che lo stadio Cabassi di Carpi
ospiter, gioved 1 novembre (alle 14.30). Si tratta della partita del cuore In goal per il futuro, che vedr in campo la Nazionale Cantanti e il Teniamo Botta Team per una sfida di calcio benefica i cui ricavati saranno destinati alle zone della Bassa colpita dal sisma per progetti di ricostruzione ed aiuto. Il merito dei Controtempo e del proprio cantante Marco Spaggiari: Spaggio, arruolato nella na-
zionale cantanti, ha parlato agli altri suoi colleghi, in particolare al carpigiano doc Paolo Belli, e al responsabile della Nazionale Cantanti, Gianluca Pecchini, del progetto avviato nei mesi scorsi insieme al Csi Modena e al Sen Martin, la squadra modenese di wheelchair hockey. Di cosa si tratti nello specifico presto spiegato: il frontman dei Controtempo, infatti, stato protagonista nelle scuole modenesi in compagnia di Paolo Zarzana, responsabile della formazione del Csi Modena, e di Lorenzo Vandelli, fondatore e capitano della squadra modenese di hockey in carrozzina, con lobiettivo di presentare agli studenti modenesi il progetto Disabili e Sport e di raccontare come era nata lidea di dedicare il videoclip della propria canzone Eroi agli atleti disabili, messi in relazione con campioni del mondo sportivo in un ribaltamento del
concetto quotidiano di eroi. In quel video, tra tante stelle del calibro di Luca Toni e Alberto Tomba, i veri campioni erano proprio gli atleti del Sen Martin e la loro capacit di essere eroi ogni giorno, senza arrendersi ma coltivando e realizzando quotidianamente i propri sogni, tra impegno e sacrifici. Inutile dire quanto questo progetto sia stato apprezzato dalla Nazionale Cantanti e pure dai sindaci di Finale Emilia e Car-
pi, Fernando Ferioli e Enrico Campedelli, che hanno subito proposto a Spaggiari di promuovere liniziativa anche nel corso della conferenza stampa di presentazione di In goal per il futuro, invitando il Sen Martin a seguire la sfida benefica di gioved da bordo campo. Lintreccio tra sport, musica, sport per disabili e impegno sociale molto vicino al significato dellimpegno della Nazionale Cantanti, quindi il progetto
iniziato insieme al Csi nei mesi scorsi si andr ad incrociare con i valori e le finalit dellevento in programma a Carpi. C di pi: a bordo campo, infatti, la formazione modenese di wheelchair hockey ritrover lamico Alberto Tomba: lex campione di sci, infatti, sar tra gli ospiti donore della manifestazione e, insieme al Sen Martin e a i Controtempo, potr rivivere le emozioni provate durante la registrazione del videoclip Eroi.
ome ogni anno il Sen Martin organizza una cena di autofinanziamento con lobiettivo di raccogliere fondi per la stagione 2012/13 che ormai alle porte: sabato 17 novembre, al Circolo Rinascita di San Vito, tutti gli appassionati, chi volesse contribuire e chi anche volesse conoscere la formazione modenese di wheelchair hockey invitato a non perdersi questo appuntamento, contattando entro il 12 novembre Lorenzo Vandelli (3388745425). La cena, il cui inizio fissato intorno alle 20, servir come detto per raccogliere fondi che permettano di alleggerire le spese della stagione. Il Sen Martin non ha come obiettivo primario lagonismo ma il sociale, vuol dare di dare la possibilit a pi ragazzi di uscire di casa per svagarsi e divertirsi e, per questo motivo, ha ottenuto importanti riconoscimenti.
Iscrizioni aperte
e iscrizioni al torneo Boldrini terminano il 17 novembre. Per info: tel. 059/399498, 059/3980414, 333/2965542, calcio@csimodena.it, gcalciogiovanile@csimodena.it.
Torneo Boldrini
L S
scuole elementari), che, a partire dal 24 settembre, ha portato a Mirandola un servizio di doposcuola a sostegno di tutte le famiglie. Labbiamo chiamato Posta Insieme perch, come il centro estivo realizzato per tutta lestate, aveva la sua sede presso loratorio Posta di Mirandola commentano gli educatori e i volontari coinvolti -. Lidea nata proprio a seguito di una richiesta da parte dei genitori dopo il grande successo del centro estivo Estate Insieme 2012. Il servizio era aperto a bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni, dalle 14 alle 17.30, dal luned al venerd, e grazie allaiuto di educatori e
volontari, i bambini e i ragazzi hanno potuto trascorrere pomeriggi di studio e gioco/sport in compagnia dei loro amici, con la possibilit di fare anche nuove conoscenze. Nonostante le diverse fasce det presenti tutti i bambini e i ragazzi hanno partecipato positivamente ai giochi e alle attivit proposte. stata unesperienza breve ma intensa che ha permesso a tutti noi educatori e volontari di arricchirci e responsabilizzarci sia a livello personale che professionale. Un grazie di cuore a tutti coloro che ci hanno sostenuto e guidato durante questo percorso.
ome ogni anno il Csi Modena e lOpl animano la fiera pi importante dellautunno: dall1 al 4 novembre, presso la galleria n8 della Fiera, a disposizione delle famiglie un servizio di Kids Park per tutti i bambini dai 3 ai 7 anni. Saranno presenti gli operatori dello staff dellOpl che intratterranno i bambini con giochi, truccabimbi e palloncini. Il servizio sar attivo l1 novembre dalle 10 alle 20, il 2 novembre dalle 15 alle 23, il 3 novembre dalle 10 alle 20 e il 4 novembre dalle 10 alle 19.
PAOLO TOLLARI
Pallavolo
i avvicina linizio dei campionati di pallavolo targati Csi Modena, che dal 12 novembre inizieranno ad animare le palestre di tutta la nostra provincia: nello scorso fine settimana si sono chiuse le iscrizioni e la Commissione Pallavolo ora impegnata a definire gironi e calendari. Non solo campionati, un apporto fondamentale alla stagione pallavolistica targata Csi Modena e Carpi da sempre data dagli arbitri: grazie a loro se una mole incredibile di partite come quelle dei tornei Csi possono essere dirette senza problemi per tutta la stagione. Il direttore di gara infatti un vero educatore di sport, il primo a portare in palestra i valori tanto cari allassociazione. Per questo il Csi Modena si rivolge a tutti coloro che fossero interessati a diventare arbitri di volley: il corso per arbitri inizier luned 5 novembre e sar ospitato presso la sede del Csi Modena, in via del Caravaggio 71. Mercoled 7, poi, inizier anche un corso per segnapunti sempre in Csi. Per informazioni e iscrizioni: pallavolo@csimodena.it.
enerd 19 ottobre il Made Expo di Milano stato teatro dellincontro tra il presidente nazionale del Csi, Massimo Achini, e il direttore marketing Csi, Stefano Gobbi, con presidente e direttore generale di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero e Giovanni De Ponti. Un incontro informale, di conoscenza e riconoscimento di reciproca stima e amicizia tra le due associazioni e i rispettivi rappresentati. Lincontro stato possibile grazie allindispensabile aiuto di Emanuele Orsini, consigliere di FederlegnoArredo e amico del Csi. Gli obiettivi sono quelli di realizzare una serie di progetti comuni e la possibilit di contribuire al sostegno dellimpiantistica di parrocchie, oratori e associazioni sportive e ricreative, grazie alluniversit e al sostegno di imprese e banche, su tutto il territorio nazionale. Un incontro tra due grandi associazioni che metteranno in rete le rispettive competenze e una fitta gamma di relazioni, per valorizzare, riqualificare, innovare, realizzare limpiantistica sportiva, ricreativa, aggregativa e culturale su tutto il territorio nazionale. Entro met novembre sar costituito un tavolo di lavoro, che delineer obiettivi e percorso su cui si svilupper la collaborazione.
20
NostroT empo
Cultura
Padre Berton e gli ex bambini soldato della Sierra Leone: intervista alla regista Wilma Massucco
enerd 9 novembre al Teatro Tempio (ore 20.40, Viale Caduti in guerra 192, Modena ingresso libero) la parrocchia del Tempio, insieme al Centro Diocesano di Animazione Missionaria, al Gruppo Darte Peso Specifico e alla Galleria Incontro Dehoniana (Gid), organizzano un interessante incontro pubblico, durante il quale verr proiettato il film documentario La vita non perde valore, Padre Berton e gli ex bambini soldato della Sierra Leone. Il documentario stato selezionato per Sciacca Film Festival 2012 e per Lampedusa in Festival 2012, accreditato sul sito di cinema italiano e inserito come workshop (proiezione + dibattito) nel Memo circuito delle scuole di Modena per lanno scolastico 2012/2013. Alla presentazione pubblica del FilmDocumentario, parteciperanno il padre missionario Giuseppe Berton, lo psicologo Roberto Ravera, lassessore regionale al volontariato, Teresa Marzocchi e il nostro Vicario Episcopale, don Federico Pigoni. Accanto a loro, per rispondere a tutte le domande e confrontarsi sui contenuti del Film, sar presente la regista e produttrice del Film, Wilma Massucco, intervistata in anteprima da Nostro Tempo. Di cosa parla il film documentario La vita non perde valore? Il documentario si snoda in-
Luca BaRBaRi
Ravera appena rientrato dagli Stati Uniti, dove ha tenuto una serie di conferenze sul tema del trauma infantile, con focus sui bambini soldato e possibilit di recupero. Credo che ad oggi, a livello internazionale, Ravera sia una delle persone pi autorevoli in materia. Nel corso della serata sar possibile acquistare il dvd (15 euro) presso il banco libri allestito dalla Gid. Il 20% degli incassi derivanti dalla vendita del dvd sar devoluto a Fhm Italia Onlus di padre Giuseppe Berton e Roberto Ravera.
Di conseguenza, oltre a fare un atto di denuncia nei confronti dei bambini soldato, una piaga che purtroppo ancora diffusa in molti paesi, e a presentare attraverso la figura di padre Berton e del Family Homes Movement - un modello educativo esemplare, il documentario approfondisce di fatto tematiche che possono riguardare ciascuno di noi: chi guarda il film pu identificarsi con il proprio senso di solitudine, le proprie paure, il disvalore della propria vita, e pu anche intuire come riscattarsi da questa sofferenza. Come tale, sono convinta che il target di questo documentario possa
IMU: tra poco la seconda rata. Prenota il tuo appuntamento al CAF delle Acli
www.aclimodena.it
a seconda rata dellImu va versata entro il 16 dicembre: prenota ora il tuo appuntamento presso la sede Caf Acli a te pi vicina. Questi gli orari di apertura degli uffici: - Modena: tutti i giorni dalle 8.30 alle 13.30, gioved orario continuato fino alle 16.30. - Carpi: solo su appuntamento, luned, mercoled, gioved e venerd dalle 8.30 alle 12.30, il marted dalle 14.30 alle 18.30. - Nonantola: tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30. - Sassuolo: dal luned al venerd dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30. Presso al sede di Modena inoltre possibile compilare la dichiarazione Isee prendendo appuntamento il mercoled dalle 8.30 alle 13.30. Per info e contatti: www.aclimodena.it.
dolinista Sergio Zigotti e il chitarrista Fabiano Merlante, che costituiscono un affermato duo di studiosi oltre che di esecutori con diverse incisioni e concerti al loro attivo. Sar possibile ascoltarli nel concerto che eseguiranno venerd 2 novembre alle 18.30 (ingresso gratuito) allAccademia di Scienze, Lettere e Arti, alla fine della prima giornata del Seminario. Il concerto finale Mandolinsieme si svolge do-
menica 4 novembre al Teatro della Fondazione San Carlo a Modena alle 18.30 (ingresso gratuito), mentre il seminario si svolge dal 2 al 4 novembre in due sedi: lAccademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti e la Scuola media a indirizzo musicale Marconi di via Canaletto (al workshop partecipano anche studenti della scuola). Dolce visione, il titolo scelto per liniziativa, il titolo