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GLI STUDENTI SU VIA DEI FORI IMPERIALI A ROMA /FOTO VINCENZO TERSIGNI - EIDON
Non vogliamo essere la generazione perduta. Centinaia di migliaia di studenti in piazza in 87 citt italiane nel primo sciopero europeo contro lausterity della Troika. A Roma cariche e pestaggi: decine i feriti, una cinquantina i fermati. Scontri anche a Milano, Torino, Padova, Brescia. Si fermano i Pigs: massiccio sciopero generale in Spagna e Portogallo, manifesta la Cgil, Grecia presidiata PAGINE 2,3,4,5,6,7
HUELGA GENERAL
IL CORTEO DI POMIGLIANO
iente picchetti davanti alla stazione della metro. Anzi, allinterno - sono le 9 di mattina - pi gente del solito accalcata sulla banchina. Non sorprende, visto che due terzi delle corse della metropolitana sono state soppresse per lo sciopero generale che ieri ha paralizzato Madrid e la Spagna. I sindacati hanno stimato la partecipazione intorno al 75%. Ma in piazza insieme ai lavoratori cera unonda composita e
transgenerazionale di studenti, precari, pensionati piegati dai tagli del governo Rajoy. Dura reazione della polizia in tutto il Paese. Limmagine pi cruda viene da Tarragona: la foto di un bambino sanguinante colpito alla testa durante una carica. Nella capitale la protesta si prepara alla notte, obiettivo lassedio del Parlamento. In tutto questo, il Partido popular pensa alle vacanze: Questo sciopero pregiudica il turismo internazionale. I socialisti del Psoe appoggiano la protesta alzando cartelli in parlamento. | A PAGINA 6
li stringono la mano, gli accarezzano la spalla, se lo coccolano mettendo in campo tutte le manifestazioni della socialit napoletana. Lui tiene su lo striscione della Fiom, tra gli operai di Pomigliano, quelli del no a Marchionne che tutti criticavano fino a quando la magistratura ha detto e ribadito che hanno ragione loro, la Fiat ad aver torto. Chi lui? Uno di noi, grida l'indefettibile Ciro al megafono. Stefano Rodot la presenza pi gradita al corteo. CONTINUA |PAGINA 5
IL CASO PETRAEUS
MAGGIORANZA A PEZZI
LA VIGNETTA
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il manifesto
IL FUTURO CONTRO
Roma
Manifestazione straordinaria occupa le strade della capitale. Dietro gli striscioni di tutti gli istituti una marea di giovani e giovanissimi: Non abbiamo paura
ROMA IMMAGINI DEGLI SCONTRI (FOTO REUTERS E ALEANDRO BIAGIANTI), AL CENTRO IL CORTEO DEGLI STUDENTI (REUTERS), A DESTRA LA MANIFESTAZIONE DEI GIOVANISSIMI (FOTO DI SIMONA GRANATI)
Centomila studenti medi e universitari sfilano in piazza nella giornata dello sciopero europeo. Scontri con le forze dellordine: 8 persone arrestate, 8 denunciate e 144 identificate. Decine di feriti tra agenti e manifestanti
asta poco per rovinare una bella giornata. Basta che qualche decina di ragazzi, invece di incassare il successo politico di una manifestazione con quasi centomila persone decida di rovinare tutto indossando le solite felpe scure e i soliti caschi neri per poi coprirsi il viso con un fazzoletto. Succedeva ieri verso le due del pomeriggio in pieno centro di Roma allaltezza di Ponte Sisto, tra Trastevere e via Giulia. In un attimo la prima fila del gigantesco corteo partito in mattinata dalla Piramide e dallUniversit, con studenti medi e universitari, viene scalzata e sostituita da quattro, cinque file di manifestanti con i caschi neri. Impossibile non notare il cambiamento. Quello che accade da quel momento e per le successive due ore non neanche la cronaca di una guerriglia urbana - come qualcuno si affretter a definirla - ma solo il resoconto triste di una serie di scontri tra un gruppo minoritario di studenti con polizia e
Quattro cortei hanno attraversato la capitale. Bombe carta contro gli agenti, che rispondono con cariche indiscriminate
carabinieri. Sassi, bombe carta e bastoni da una parte. Lacrimogeni e manganelli dallaltra. Con scene che non vorresti mai vedere nel paese in cui vivi. Come quando gli agenti si accaniscono contro i manifestanti fermati e stesi a terra. Botte, manganellate sulla testa, ragazzi trascinati via per le braccia e per le gambe. Succede spesso, e con un accanimento che non ti spieghi. Come accade a pochi passi da Ponte Sisto, poco dopo la prima carica della polizia. Quattro agenti sono sopra un ragazzo con la giacca a vento azzurra, steso a terra. E tra i primi fermati della giornata e gli agenti lo stanno picchiando. Poco distante c un veterano di manifestazioni, Daniele Pifano, leader dellAutonomia operaia negli anni 70-80. Pifano si avvicina e parla con gli agenti cercando nel frattempo di portarsi via il ragazzo, salvandolo cos dalle botte. Per un attimo ci riesce anche. Dani portatelo via, portalo allospedale, gli dice un poliziotto. Il ragazzo si rialza, ha gli occhi pieni di paura, la parte destra del viso insanguinata. Per un attimo forse pensa anche di essersela cavata. Ma, appunto, solo un attimo. Altri quattro agenti
piombano di su lui, spintonano violentemente Pifano, si riprendono la loro preda e la caricano su un blindato. E dire che fino a quel momento la gestione della piazza da parte delle forze dellordine era stata discreta. Pochi blindati a seguire i quattro cortei in giro per la capitale, facce attente ma tutto sommato rilassate degli agenti. Quando il corteo arriva a Piazza Venezia, completamente circondata dalle forze dellordine, due blindati si spostano per far defluire i manifestanti verso il Lungotevere. Dove il grande corteo arriva senza problemi. Poi le cose cominciano a mettersi male. Forse le notizie che giungono dalle altre citt e che parlano di scontri tra polizia e studenti (a Torino un poliziotto ferito dopo essere stato circondato da una decina di manifestanti) scaldano gli animi di tutti. A ponte Sisto tra polizia e corteo c anche un avvio di trattativa. I ragazzi vorrebbero arrivare in piazza del Popolo e la polizia sarebbe anche disposta ad accettare. Qualcosa, per, non funziona. Un funzionario di polizia d le disposizioni agli agenti in tenuta antisommossa: Se sfilano indietreggiamo, ma se ci caricano rispondiamo. E cos sar, con cariche in mezzo al traffico, le forze dellordine che a un certo punto sembrano aver perso il controllo delle strade, i manifestanti che si attestano su ponte Garibaldi, la polizia che li carica e loro che scappano sul Lungotevere. Fino ad arrivare nei pressi di Porta Portese dove, su un marciapiede rialzato di Ripa Grande 116 di loro vengono circondati da due reparti di polizia e bloccati. Verranno tutti identificati e rilasciati. Alla fine il bilancio della giornata conta 8 manifestanti arrestati, 8 denunciati, 144 identificati, 16 agenti (10 poliziotti, 5 carabinieri e un funzionario) e una decina di manifestanti feriti. Eppure non era scontato che finisse cos. Anzi la cronaca della giornata avrebbe potuto essere molto diversa vista la ricchezza di contenuti portati in piazza da una generazione che chiede solo di poter avere un futuro. Proprio futuro infatti la parola che ricorre pi spesso sugli striscioni, nei cartelli, negli slogan ritmati lungo tutto il corteo. E declinata in vari modi. Tagliano la scuola, cancellano il futuro, Monti, Profumo, ridateci il nostri futuro gridano migliaia di ragazzi e ragazze mentre al megafono uno di loro spiega: Oggi stanno esautorando la scuola, domani impediranno a migliaia di studenti di entrare nel mondo del lavoro. Sanno che cos. Sia perch lo hanno capito da soli, sia perch hanno visto i loro coetanei, in Grecia e in Spagna, lottare per sopravvivere. E una generazione claustrofobica quella che sfila sotto il Colosseo e lungo via
dei Fori imperiali. Claustrofobica perch davanti a s invece di vedere la vita che sogna trova solo un muro, alzato dalla politica verso la quale non hanno pi fiducia (Contro tutto e tutti, politici, banchieri e farabutti, si legge non a caso su un cartello) e poi dalle misure anticrisi dellUnione europea alle quali rifiutano di arrendersi. Chi lotta pu perdere, chi non lotta ha gi perso, urla lo striscione di una scuola. Parole che, sar un caso, ne ricordano altre, pi famose, pronunciate da Paolo Borsellino.
bei monumenti,un veloce comizio e tutti a casa prima di pranzo. Non era una scadenza benvenuta da queste parti, e buttar l solo quattro ore di sciopero senza collaborazione da parte di Cisl e Uil era gi un segno di insofferenza. Dei partiti che siedono in Parlamento, non un solo deputato s preoccupato di seguire almeno da lontano gli eventi, of-
La precariet come futuro permanente. Ironia della sorte, a pochi metri dagli scontri c il Bilderberg
frendosi infine come garante istituzionale in piazza, come migliaia di volte era avvenuto. I partiti fuori dai giochi in quella piazza avevano gente, ma se non hai un tesserino da onorevole nessuno ti d retta. Anzi. Ieri a Roma questa valanga di ragazzi si incolonnata insieme a un po di docenti dei sindacati di base (Cobas, Usb, ecc). Tutti nuovi, tutti vergini di fronte al bruto meccanismo che regola la gestione della crisi, in base a scelte fatte a Bruxelles o in altra sedi temporanee della Troika (Bce, Fmi, Ue). Tutti inesperti, disorganizzati e fin qui inorganizzabili.
Soli? No, finch non son piovute le manganellate, quando chi sa come comportarsi si muove secondo le leggi antiche della piazza, portandosi dietro pi pischelli possibile; e chi non sa, a volte, a piccoli gruppi o individualmente, si perde. Non tra Ponte Sisto e Ponte Garibaldi che vanno cercati i colpevoli della loro solitudine. Anzi, l cerano probabilmente gli unici soggetti collettivi che hanno a cuore questa generazione. Ma non hanno entrature ai piani alti. Anzi. Sono soli perch chi governa, chi guadagna, chi dispone della materia sociale e progetta il futuro con atti legislativi o scelte di investimento private non ha per loro una soluzione che li comprenda come generazione. La precariet cui si sentono consegnati qualcosa di pi di una condizione transitoria da choosy, non ha confini temporali calcolabili. E chi sta su lo sa meglio di loro. Per questo, anche nella piazza di ieri, mancava la mediazione. Ogni generazione del dopoguerra ha avuto davanti una scelta possibile, tra rottura e mediazione. Perfino nel pieno del terribile 77, tra scontri pi feroci di quelli di ieri e una guerriglia vera, cera chi nelle stanze che contano. Pensava di offrire una chance diversa; con i lavori socialmente utili, le liste dellacqua, i finanziamenti alle cooperative improvvisate. Mediazione sociale pura, per ricostruire un equilibrio con un briciolo di spesa pubblica. Che non c pi. Quelle facce di quindicenni sono ora limmagine pi fedele della distanza tra la politica e la societ. Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti.
il manifesto
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IL FUTURO CONTRO
In movimento
Dopo londa e le protesta anti-Gelmini del 2010, una nuova generazione prende la parola
lla fine il bastone arrivato. Quello che il ministro dell'Istruzione Profumo aveva promesso di usare contro i rettori come, a fatica, ha chiarito dopo essere stato sommerso da centinaia di migliaia di carote lanciate dagli studenti il 12 ottobre scorso. Quello era il tempo dell'ironia contro un
alcuna violenza nella voce dei ragazzi, anche se non escludo che ci sia qualcuno esuberante. Con questa retorica vogliono solo demonizzare i docenti e gli studenti. Ogni volta che c' il dissenso, la storia si ripete. Noi abbiamo il dovere di dire la verit: i tagli alla scuola, di cui non parla nessuno, hanno instillato un forte senso di precariet. Ai ragazzi stato negato il futuro. Quasi non gli appartiene. Da Pomezia, ieri, sono arrivate pi di mille persone. Il futuro resta un'ossessione. Ne parla in prima persona chi lo incarna: Ilaria, 17 anni, studentessa del liceo scientifico Nomentano occupato. Come molte ragazze in prima fila. Siamo moltissime - dice io sono nel servizio d'ordine, ci sentiamo alla pari di tutti gli altri, tra di noi non c' distinzione. Svolgiamo anche un ruolo di mediazione tra posizioni diverse. Siamo uniti e grazie al cielo non abbiamo paura. In
Ilaria, 17 anni, addetta al servizio dordine: Siamo uniti e non abbiamo paura
bilitazione, non la sua maturit. Non ci sono i sindacati: I loro presdi erano vuoti - continua Tina - Dovrebbero essere accanto a questi ragazzi. Ho invece l'impressione che abbiano perso il treno e non comunichino con loro. Rispetto alle occupazioni delle scuole di Ostia la Cgil ha detto che erano pratiche illegali. Ma stiamo scherzando? Questi sono ragazzi che cercano stili di lotta diversi dai flash mob. Gli studenti hanno occupato per giorni tutte le scuole di questa complicata citt alle porte della Capitale e poi hanno deciso. Il loro coordinamento ha scelto di ricominciare le lezioni all'indomani dello sciopero europeo. Hanno la piena consapevolezza - continua Tina - di quello che sar il loro futuro, un domani per loro non esiste. E si stanno organizzando per resistere a questo. Le occupazioni della scuola lo hanno dimostrato, altro che bamboccioni o ciuchi. La spina dorsale del corteo era composta dai medi giunti dalle altre citt della corona metropolitana di Roma: Anzio, Aprilia, Tivoli e Nettuno, Albano e Pomezia, persino Latina. In maggioranza c'erano gli studenti degli istituti tecnici, una presenza visibilissima gi dal movimento anti-Gelmini del 2010. la prova che la partecipazione ha subto una trasformazione sociale. Non sono pi i licei classici, tradizionalmente di sinistra, a battere il tempo. Oggi ci sono gli studenti che frequentano i corsi di moda, come quelli pi vicini alle professioni esecutive (elettronica, aeronautica, artigianato). I soggetti che, in teoria,dovrebbero beneficiare dell'apprendistato voluto dalla riforma Fornero. Di cui per nessuno si fida. Lo dice Alice, 16 anni, che frequenta l'artistico-aziendale di Anzio secondo la quale difficile trovare oggi un'azienda che ci faccia fare un tirocinio. Hanno cambiato la legge? Da noi le aziende chiudono. Ma poi, che dici, ci pagano?. Agli occhi di una docente di scultura e di materie plastiche come Carola Lamasini, che insegna al liceo artistico di Pomezia, uno dei poli della chimica-farmaceutica pi grandi del paese in profonda crisi, quella di ieri stata una provocazione da parte della polizia contro ragazzi inermi. I Tg della sera stanno dicendo che stata una manifestazione violenta. Io non ho sentito coda al corteo, insieme alle scuole di Roma Est, Ilaria definisce quella della polizia un'imboscata. I caroselli delle camionette tra via Arenula e Ponte Garibaldi a Trastevere le sono sembrate uno spettacolo disumano. Non si possono attaccare in maniera cos bestiale ragazzi che andavano avanti e non erano aggressivi, nessuno aveva armi contundenti, camminavamo, semplicemente. Ci che molti temono, a questo punto, che il movimento si faccia intimorire dall'uso, non metaforico, del bastone. Io spero che la mia scuola, invece, continui. Noi andremo avanti, non bisogna cedere davanti a queste minacce. Anzi sai cosa faremo? Nel nostro cineforum proietteremo il film Diaz su Genova. Spiega perfettamente quello che successo a Roma. La storia si ripete. Altro che mele marce - afferma Francesco Raparelli, ricercatore precario e attivista, al quale stata riscontrata una frattura alle costole per i colpi ricevuti dalla polizia - Ho visto ragazzi molto giovani picchiati e insultati, con una violenza vista solo a Genova. Una ferita mai rimarginata che torna fuori costantemente. una vera anomalia in italia nonostante i gioverni dei tecnici. Anche lui stato identificato, e poi minacciato. Oggi - continua gli studenti e i precari hanno bloccato il paese nel silenzio assordante della sinistra e dei sindacati. Si espressa una sfera pubblica radicale e conflittuale, ostile alla costituente neoliberale di Draghi, Monti e della Bundesbank. Non ci faremo spaventare. Torneremo in piazza. Forse gi il 23 novembre.
DALLA PRIMA
Marco Bascetta
E il suo rifiuto delle logiche indiscusse e indiscutibili che governano la gestione della crisi, fuori da ogni dimensione democratica. Nella capitale dItalia esiste, come a Pechino, la citt proibita e la sua inviolabilit non riguarda in alcun modo una questione di ordine pubblico, o una minaccia reale per i suoi disprezzati abitanti, ma un fatto simbolico, un gesto di arroganza che segna il confine netto tra governanti e governati. Confine che nel tempo del governo tecnico e postdemocratico, conviene sottolineare ulteriormente e senza equivoci. A Roma come ad Atene o a Madrid, dove pur governa una destra politica screditata e ormai invisa ai pi e dove una marea montante di indignati e di incazzati invade la citt. C un principio decisivo e mai enunciato nella dottrina
della spending review: i bastoni costano meno delle carote. E, soprattutto, non alimentano illusioni. possibile non far tornare pi questo conto? Finora neppure i greci ridotti allo stremo e impegnati in una estenuante guerra di piazza ci sono riusciti. Ma con ogni evidenza, soprattutto tra le giovani generazioni, colpite fino allinverosimile dalle politiche di austerit, dileggiate dalla stupidit e dallimprontitudine dei governanti, bastonate a ogni tentativo di insorgenza, sta crescendo un temibile fronte del rifiuto dal quale lEuropa distoglie lo sguardo, contando sulla frammentazione dei dominati nei diversi paesi del continente e sulla solida unit delle sue oligarchie. un movimento in larga parte spontaneo, sospinto dallesperienza individuale e collettiva e dalle nuove forme politiche che questa va assumendo pi che dallideologia. Su questa prospettiva si abbattono i manganelli.
POMEZIA
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il manifesto
IL FUTURO CONTRO
Mille piazze
A un mese dalla protesta della carota tornano gli studenti. E sfilano in tutta Italia con operai, disoccupati e insegnanti
ALLA SCUOLA SERVONO MOBILI GLI STUDENTI TORINESI LI PRENDONO DALLA SEDE DELLA PROVINCIA OCCUPATA. DAL BALCONE PENDE LO STRISCIONE NO TAV. DI SEGUITO LE MANIFESTAZIONI DI BOLOGNA (FOTO DONATINI) E PALERMO (EMBLEMA)
a rabbia ha colori diversi. E la citt della Mole ne sa qualcosa, in una giornata che ha masticato pi storia di quanta, forse, ne sia riuscita a immagazzinare. Il blitz degli studenti nel cantiere del grattacielo Intesa-Sanpaolo (e i relativi scontri con le forze dellordine), quello nel palazzo della Provincia, le uova allAgenzia delle entrate, loccupazione di un commissariato dismesso o quelle dei licei (Gobetti-Segr e Galileo Ferraris). Protagonisti, in questo caso, ragazzi giovanissimi, nel pi turbolento spezzone studentesco, di nuovo in piazza a un mese dalla protesta della carota. Poco pi in l, ha sfilato lindignazione degli insegnanti contro i tagli alla scuola nel corteo di Cub e Cobas. E pi in centro - in un altro corteo - il serpentone della Cgil con gli impiegati della funzione pubblica e gli operai metalmeccanici di Fiat e indotto, che arrancano in seguito alle scelte di Marchionne. Storie, vissuti, approcci diversi, ma tutti (almeno 30 mila persone se si sommano i cortei) simbolo di una metropoli in crisi. Lautunno torinese si fatto, per, davvero caldo al passaggio degli studenti nei pressi del cantiere del grattacielo in costruzione di Intesa Sanpaolo, 166 metri daltezza progettati dallarchistar Renzo Piano per il quartier generale della banca. Simbolo - hanno spiegato gli studenti di Ksa e Last - del dominio economico e quindi politico di questa banca sulla nostra citt. Il colosso bancario il maggiore creditore del comune di Torino con un miliardo e centomila euro su un totale di quasi tre miliardi e mezzo di debito totale. Un gruppo di studenti ha scavalcato le barriere e le recinzioni entrando allinterno del cantiere, ha divelto i bagni chimici e rotto alcuni vetri dei container del cantiere. Le forze dellordine in assetto antisommossa, poche (molte sono in Val di Susa), dopo aver indietreggiato hanno lanciato numerosi lacrimogeni e disperso i manifestanti. Sono stati attimi di tensione. Il bilancio di tre agenti feriti (uno - secondo fonti della Questura - colpito da una mazza da baseball) e di otto manifestanti denunciati. Poco prima alcuni studenti erano entrati negli uffici del ministero delle Infrastrutture (responsabile - spiegano - di unaltra grande opera inutile, il Tav) e in seguito allAgenzia delle Entrate, dove hanno portato allesterno libri, fogli e una piccola scrivania per farne un fal. Occupato poi Palazzo Cisterna, sede della Provincia, dove stata issata la bandiera No Tav al posto di quella europea.
MILANO E BRESCIA
TOSCANA
i sono immagini che saranno ricordate, come quella degli studenti pisani che salgono sulla Torre Pendente e srotolano lo striscione Rise up! Non paghiamo la vostra crisi. Oppure quella dei lavoratori della Fiom fiorentina con il loro messaggio di 120 metri in piazza Duomo, per denunciare da un altro palcoscenico deccezione che i licenziamenti sono una negazione della democrazia. Ma nel giorno che vede complessivamente decine di migliaia di toscani in corteo a Firenze, Pisa, Livorno, Pistoia e Prato, con una larga maggioranza di giovani under 25 che guardano in faccia la realt, il piccolo stendardo con le parole di Fabrizio De Andr (Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti) a dare il senso delle manifestazioni contro le politiche europee e italiane di "austerit". Parola ormai tradotta, nel senso comune, in tagli indiscriminati ai diritti delle persone, al lavoro, alla scuola e alla sanit, allo stato sociale nel suo complesso. No al governo delle banche e alle sue politiche, viene scritto su un muro vicino alla sede fiorentina della Banca dItalia, nelle pieghe del corteo di studenti, centri sociali e lavoratori dei Cobas. Mentre in piazza Santissima Annunziata, dove si chiude la manifestazione Cgil, il segretario della Camera del lavoro Mauro Fuso sintetizza: Il governo "dei tecnici" ha fatto disastri, le sue politiche industriali non sono esistite. In piazza anche Rifondazione, Sel e Idv, e c la fila per firmare ai banchi dei referendum in difesa di lavoro, pensioni e democrazia sindacale. Si affaccia il presidente toscano Enrico Rossi: La ragione della mia adesione semplice: si fanno solo politiche di rigore senza investimenti, e que-
sto alla fine aumenta la disoccupazione e pure il debito pubblico. ora di cambiare, in Italia e in Europa. A Pisa sono migliaia gli studenti medi e universitari che sfilano con i Cobas, gli insegnanti precari, le lavoratrici Sodexo che dovrebbero essere licenziate in 70, gli addetti alle pulizie delle mense dateneo. Un gruppo di liceali lascia delle macerie davanti al palazzo della Provincia e ricorda: Le nostre scuole sono in uno stato disastroso. A Livorno almeno un migliaio di studenti, insieme ai sindacalisti di base e alla sinistra non istituzionale manifesta anche dentro il palazzo comunale e poi va alla fabbrica di componentistica auto Trw, i cui lavoratori sono in assemblea permanente dopo la notizia che 105 di loro dovranno essere licenziati per mancanza di commesse da parte della Fiat. Anche a Prato quasi un migliaio fra studenti e lavoratori partecipa a una simbolica via crucis, e a Pistoia studenti, lavoratori e sindacalisti di base sfilano in centro, manifestando il loro rifiuto a politiche di "austerit" che hanno colpito solo lo stato sociale e i meno abbienti.
on sono stati gli scontri con polizia e carabinieri il nocciolo della giornata milanese contro lausterity. Qui il neo questore Luigi Savina aveva gi provveduto a manganellare gli studenti nei mesi scorsi. Eppure non sono mancati i proverbiali attimi di tensione, uno davanti al palazzo delle Stelline di corso Magenta, sede cittadina della commissione europea, e uno nellandrone della stazione di Porta Genova. Ma il senso della mattinata di ieri piuttosto nei numeri, decine di migliaia in piazza, e nelleterogeneit quattro cortei diversi in un giorno solo. Divisi, ma uniti dalla voglia di opporsi in tutti i modi alle politiche del governo Monti e di Bruxelles. La manifestazione pi partecipata stata quella degli studenti che partita compatta da largo Cairoli. Giusto il tempo di lambire piazza Duomo per dividersi in pi spezzoni. Gli insegnanti sono confluiti nel corteo della Cgil, mentre i ragazzi quasi tutti giovanissimi - si sono equamente divisi tra i Collettivi studenteschi del centro sociale Il Cantiere, e gli altri gruppi vicini ai centri sociali Zam e Lambretta. I primi si sono diretti verso piazza Vetra, con in testa il comitato degli inquilini che sempre pi spesso vengono sfrattati dalle case popolari. Hanno fatto tappa allUniversit Cattolica dove hanno protestato contro le agevolazioni alle scuole private e confessionali, poi allAbi, per tutti scritte, striscioni, spray e lancio di uova, e per la Deutsche Bank anche una carriola di letame. Finale antifascista per
lanciare le prossime iniziative nelle scuole in programma il 17 novembre e in vista dellanniversario di piazza Fontana. Laltro spezzone invece ha puntato Palazzo delle Stelline. Qui sono stati bloccati dai poliziotti in assetto anti-sommossa. Due cariche con lacrimogeni e qualche manganellata. Alla fine un manganello finisce per colpire un agente della Digos. Imbarazzo, nervi tesi. Il corteo lascia il campo e punta alla stazione di Porta Genova con lintenzione di occupare i binari. Alcuni ragazzi entrano in stazione dove trovano un manipolo di carabinieri piuttosto confusi. Bersagliati dai manifestanti, reagiscono in modo scomposto mentre i passeggeri scappano. Un minuto ed tutto finito. Dallaltra parte della citt i lavoratori dellospedale San Raffaele, in presidio fin dalle 7,30, hanno sfilato piuttosto numerosi verso piazzale Loreto per dirigersi alla stazione Centrale. E andata molto peggio a Brescia, dove la giornata iniziata con larresto di tre attivisti del centro sociale di Rovato (Bs) - verrano processati per direttissima con laccusa di aver incendiato dei copertoni. Poi il corteo ha raggiunto la stazione dove stato caricato a freddo e duramente.
NAPOLI
apoli in fermento da luned, dopo gli scontri, le contestazioni al ministro Fornero, i denunciati e i feriti, gli studenti tornano in piazza ma con due diversi cortei. Quello dellUds partito insieme al-
la Cgil da piazza Mancini, laltro dei collettivi studenteschi in aperta contestazione con lorganizzazione dei lavoratori, che ha deciso di sfilare a ritroso e atteso il sindacato in Piazza Del Ges pretendendo di prendere la parola e ottenendo di salire sul palco. Da l iniziata la provocazione che ha messo in discussione una modalit "cloroformizzata" di vivere lo sciopero, invitando tutti a bloccare la citt e srotolando lo striscione Basta farse, lotta di classe. In circa cinquemila poi si sono mossi dal centro storico per andare a occupare la stazione creando qualche tensione con le forze dellordine. Arrivati a piazza Garibaldi e guardati a vista dalla polizia in assetto antisommossa, i giovani sono scesi tra i binari ferroviari impedendo larrivo e la partenza dei treni per una mezzora. Nessuno scontro fisico, anche quando il corteo autonomo si spostato per andare a presidiare una sede dellEquitalia in corso Meridionale. Qui iniziato un fitto lancio di uova e sono stati esplosi diversi petardi. Equitalia uccide, stato scritto sulla parete dellagenzia governativa in vernice rossa. Per qualche attimo si temuto che la situazione potesse degenerare, ma poi il lungo serpentone si spostato verso il Fiat center di via Porzio, dove c stato un comizio per stigmatizzare il comportamento di Sergio Marchionne, rilanciando la solidariet con gli operai di Pomigliano. Molta la rabbia anche per Lorenzo, lo studente manganellato due giorni prima a Fuorigrotta, che durante il pestaggio ha perso due denti ed rimasto con il volto sfigurato. Vogliamo rivendicare le garanzie per una generazione che invece si vuole condannata dallausterity hanno detto . Noi lottiamo per il diritto al reddito e alla scuola pubblica. E anche per denunciare di nuovo la repressione del 12 novembre, i lacrimogeni sparati ad altezza uomo che hanno distrutto il volto di Lorenzo.
POLITICA Lappello sul blog rompe il fronte delle solidariet. E gli agenti, sostiene, votano per lui
sito. I commenti sono come al solito tanti e questa volta quasi tutti favorevoli. Non era scontato, visto che spesso le discussioni su quel blog hanno uninclinazione securitaria. Invece dalle reazioni viene fuori che alcuni dei frequentatori di beppegrillo.it sono stati alle manifestazioni. E concordano con lex comico. Che comunque riesce a tenere insieme la condanna delle violenze di polizia con i suoi temi classici, innanzitutto la critica generalizzata ai politici. Non ti ho mai visto colpire un politico corrotto, un mafioso, un colluso con la stessa violenza. Ti ho visto invece scortare al supermercato una senatrice o sfreccia-
re in moto affiancato ad auto blu nel traffico, a protezione di condannati in giacca e cravatta, scrive. E aggiunge: Tu hai il dovere di proteggere i cittadini, non il potere. Non puoi farlo a qualunque costo, non scagliando il manganello sulla testa di un ragazzino o di un padre di famiglia. Qualcuno che segue il suo blog ironizza sul fatto che proprio ieri si saputo che la figlia di Grillo stata segnalata per possesso di droga e dunque lui ce lha con le forze dellordine. Qualcun altro si spinge invece a definire il post di ieri come uno scritto che far storia. Qualcosa di uguale come importanza, ma contrario nella
merito alla famosa poesia di Pasolini in favore dei poliziotti di Valle Giulia. Grillo stesso forse si confonde e in coda alle sue parole suggerisce la lettura degli Scritti Corsari di Pasolini - ma quella poesia, Il Pci ai giovani, si trova antologizzata in Empirismo eretico, oltrech ovviamente in rete. Molto diverse le reazioni di deputati, senatori e leader di partito. Bersani nella manifestazione di ieri vede soprattutto le violenze dei manifestanti. Lo stesso Vendola prima dice che i violenti rischiano di rendere opaca una giornata straordinaria. Poi aggiunge il suo sconcerto per le violenze senza ragione delle forze del-
il manifesto
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IL FUTURO CONTRO
Lavoro
Alla manifestazione ci sono studenti, delegazioni della Cgil bancari, della Filt, dei pensionati Spi. Non la Cgil nazionale, che sceglie Napoli
CON LA FIOM A POMIGLIANO IL PIENONE (FOTO AL CENTRO, DI CIRO DE LUCA) TUTE BLU E STUDENTI SFILANO CON LANDINI. A SINISTRA IL CORTEO DI MILANO (EMBLEMA) A DESTRA IL COMIZIO DELLA LEADER CGIL SUSANNA CAMUSSO ALLE ACCIAIERIE DI TERNI
DALLA PRIMA
Loris Campetti
Un serpentone che dalla Avio attraversa la zona industriale, fino a invadere il cuore di Pomigliano. Che ci fa qui un pilastro su cui si reggono diritto e legalit? Sono qui risponde proprio perch sono un maniaco dei diritti. Pomigliano un luogo simbolo della lotta operaia che dilaga in tutt'Europa, un esempio per tutti, aggiunge il professore che sembra a suo agio ancor pi che in un'aula universitaria. Dal rumoroso palco dove fino a mezz'ora prima il Gruppo operaio di Pomigliano d'Arco aveva riscaldato una piazza Primavera operaia, studentesca e popolare, Rodot spiega che per stare davvero dalla parte dei diritti non basta scrivere libri o articoli di giornale, bisogna stare insieme a chi si batte per difenderli, per s e per tutte le persone. Perch se una sola persona viene discriminata, a rischio la libert di tutti. Lo stesso concetto viene coniugato in tutte le lingue, e non solo con accento napoletano. Qui a Pomigliano sono arrivate rappresentanze metalmeccaniche da tutt'Italia, dalle fabbriche Fiat di Melfi, Cassino, dall'Irisbus, dall'indotto Magneti Marelli - dove 850 lavoratori rischiano di essere cancellati e di aggiungersi agli oltre 2.600 tenuti fuori dalla newco di Pomigliano (Fip), vuoi per discriminazione sindacale vuoi perch Marchionne un imbroglione e dei suoi piani, investimenti e modelli resta solo la cenere. L'ad Fiat ha imbrogliato tutti quelli disposti a farsi imbrogliare, in campo sindacale, politico, amministrativo. La dignit degli operai del no al ricatto padronale che fa sentire a casa sua Rodot oggi sembra meno isolata, la Fiom un esempio perch ha scelto la strada della legalit che un principio fondativo, insiste il professore. E Libera invia una lettera di adesione alla lotta della Fiom. C' una legge del 2003 in Italia che impedisce la discriminazione e condanna chi la pratica. Marchionne ha discriminato gli iscritti alla Fiom e grazie a questa legge stato condannato ad aprire a 145 di loro i cancelli. Non basta, anche la sua risposta basata sulla rappresaglia contro la Fiom e la ma-
FIAT Rodot: Se una sola persona viene discriminata, a rischio la libert di tutti
LA CGIL A TERNI
lordine. Di Pietro se la prende con i manifestanti e comprende i lavoratori in divisa che non arrivano a fine mese. Ferrero parla invece di cariche vergognose. E si segnalano anche tre senatori Pd, Ferrante, Della Seta e Marino, e due radicali, Perduca e Poretti, che chiamano la ministra dellinterno a riferire sul comportamento dei poliziotti (ma Cancellieri, che evidentemente non vede n foto n filmati, risponde gi apprezzando il comportamento dei suoi). Grillo invece si rivolge direttamente al soldato blu. Togliti il casco e abbraccia chi protesta, cammina al suo fianco - scrive. Sar un atto rivoluzionario. Qualcuno lo ascolter? Lui probabilmente ci crede, visto che in un comizio recenta ha avvertito: Polizia e carabinieri votano tutti per il Movimento 5 Stelle perch mi dicono che hanno due coglioni gonfi cos di fare la scorta ai politici.
n attesa che entri nellurna delle primarie e poi in quella delle elezioni di primavera la ritorsione Marchionne - 19 operai da licenziare per assumere come da ordinanza del giudice altrettanti operai fin qui discriminati dallazienda - diversi politici del centrosinistra sono venuti a dare solidariet alla Fiom e ai lavoratori della fabbrica Fiat. Ma, nonostante il clima, non si sono verificate grosse opposizioni per chi, tra loro, sostiene un governo che qui nessuno ama. Forse perch ormai sono settimane che le tute blu invocano un intervento dei partiti di sinistra e una pressione sul governo per fermare la strategia della tensione innescata da Fiat. Solo Nichi Vendola e Stefano Fassina hanno subito qualche contestazione. Il leader di Sel lha avuta dagli esponenti del centro sociale Insurghencia, che hanno accompagnato la sua camminata con un mega poster raffigurante gli scontri di luned, in occasione dell'appuntamento europeo di Elsa Fornero. Con una scritta rossa e la domanda: O al governo con il Pd o rivolta?. Spiega Antonio Musella del centro sociale: Bersani si augurato che il ministro del lavoro faccia outing e partecipi al prossimo governo, noi vogliamo sapere da Nichi se dobbiamo rivoltarci o scendere a patti. Vendola non ha voluto commentare, preferendo puntare sul motivo della sua visita e anche (diciamolo) su un momento di visibilit in una campagna elettorale difficile: Essere qui ha detto - significa venire nella capitale del mondo del lavoro angosciato dalla paura e superare la tragedia della frammentazione delle vertenze.
Altro giro, e dopo un po' toccato al responsabile economico dei democratici, accompagnato dagli esponenti locali del partito e dalla senatrice Annamaria Carloni. A prendere di mira Fassina, un gruppo di ricercatori universitari, che gli hanno chiesto conto dell'appoggio al governo Monti. Nulla in confronto a quanto avvenuto a settembre, quando venne cacciato dagli operai dell'Alcoa. Fassina, anzi, ha continuato tranquillamente la sfilata fino a Piazza Primavera, dove rimasto sotto il palco ad ascoltare gli interventi di Stefano Rodot e del segretario DE MAGISTRIS Fiom Maurizio Landini. Il sindaco di Napoli Poi una caduta, durante va a Pomigliano: un faccia a faccia con un Un governo iscritto al sindacato dei democratico metalmeccanici cigiellino: dovrebbe schierarsi La riforma del lavoro ci a fianco dei lavoratori stata imposta, ma noi del della Fiat Pd abbiamo dato prova di grande compattezza. Nel votarla in silenzio, gli hanno urlato alla folla, ma anche in questo caso tutto si chiuso l. Chi invece non ha sfilato con gli altri, ma ha preferito restare al gazebo dell'Italia dei Valori stato Antonio Di Pietro, che non ha mancato l'occasione per bacchettare Sel e Pd: Anche qui vedo tanta ipocrisia, i partiti che votano le leggi del governo Monti pretendono di essere a manifestare contro le leggi. Combattivo Paolo Ferrero del Prc: Voglio denunciare l'atteggiamento mafioso della Fiat - ha detto il leader del Prc camminando tra le tute blu - perch ieri i capi sono passati nello stabilimento per minacciare i lavoratori, dicendo che chi avrebbe fatto sciopero sarebbe stato messo nella lista dei 19 da buttare fuori. Infine, presenti il sindaco di Napoli De Magistris e il suo vice Tommaso Sodano, che hanno ribadito la loror critica allesecutivo di Monti: Un governo democratico dovrebbe schierarsi con i lavoratori, anche perch i soldi pubblici per la Fiat ci sono sempre stati.
Landini: Dobbiamo chiedere un piano nuovo, basato sulla solidariet e sul rientro di tutti
Persino agli operai del s a Marchionne si rivolge fraternamente, e ai sindacati complici, Fim e Uilm, chiede di ripartire insieme, perch il piano Fabbrica Italia che era un imbroglio non esiste pi, dobbiamo chiederne uno nuovo, basato sulla solidariet e sul rientro di tutti i lavoratori rimasti al di l dei cancelli. Sono gli stessi operai Fiom ripescati dalla giustizia a dire non siamo qui per far rientrare 19 compagni, e neanche i 145 della Fiom ma tutti i 2600 tenuti fuori dal lavoro. Anche quelli che per salvare il lavoro hanno rinunciato ai diritti, e ora sono rimasti senza diritti e senza lavoro. E le cose non vanno meglio per chi in Fip, con una Fiat in fuga dall'Italia e una politica finora assente. Attenti, grida dal palco Landini, o tornate a rappresentare il lavoro oppure si approfondir il solco che divide la politica dalla gente. E in un paese, in un'Europa dove i tassi di disoccupazione sono ormai fuori controllo, c' il rischio che venga meno la tenuta democratica. E' gi successo nel Vecchio continente, quando la crisi e la disoccupazione hanno aperto la strada alle peggiori avventure autoritarie.
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il manifesto
IL FUTURO CONTRO
14N
Da Bruxelles a Cipro, 23 Paesi, 25 milioni di lavoratori, rispondono alla chiamata contro le politiche di austerit. E sulle sponde del Mediterraneo la protesta si infiamma
SPAGNA, LA FOTO SIMBOLO IL BAMBINO PESTATO DALLA POLIZIA A TARRAGONA, CIRCOLATA SU TUTTI I SITI DEUROPA, LIMMAGINE PI CRUENTA DELLA PROTESTA SPAGNOLA. DI SEGUITO MOMENTI DELLA MANIFESTAZIONE DI MADRID AL CENTRO (FOTO REUTERS) SI PREPARA LA LUNGA NOTTE
iente picchetti davanti alla stazione della metro. Anzi, allinterno - sono le 9 di mattina - pi gente del solito accalcata sulla banchina. Non sorprende, visto che due terzi delle corse della metropolitana (solitamente efficientissima), sono state soppresse per lo sciopero generale che ieri ha paralizzato Madrid e la Spagna. Scendiamo a Banco de Espaa, dove la lunghissima calle Alcal incrocia, in pieno centro, la Gran va, una delle principali arterie commerciali della citt. Giusto in tempo per vedere un gruppetto di manifestanti scendere a passo lento dal marciapiede e invadere la strada. Il traffico fermo. I poliziotti dispiegati in numero altissimo, guardano e lasciano fare. Intanto sempre pi persone vanno sommandosi: in 300, tengono bloccato il traffico per circa unora finch la polizia carica per spingere i manifestanti ai lati del viale e ripristinare il traffico. Risalendo la Gran va in direzione contraria alla stazione ferroviaria di Atocha - da dove alle 18.30 partito il corteo pi importante diretto a Plaza de Coln - si arriva alla Puerta del sol, la piazza che ha accolto le proteste degli indignados, cuore della capitale, normalmente territorio di mariachi e mimi. Non oggi per, perch la piazza nelle mani della policia nacional. Anche la calle Preciado, strada di turisti e shopping che inizia a Sol costellata da una ventina di furgoni blindati. Lo scenario, tra le luci blu e il cielo cupo inquietante. Allimboccatura di Preciado parliamo con un poliziotto. Appoggia lo sciopero? Certo. E come me molti dei mie colleghi. Io sono qui per difendere il diritto di tutti i madrileni a protestare pacificamente contro questo governo. Di fianco a lui - curioso quadretto - c una giovane ragazza che regge un cartello che dice: Sono qui perch non voglio pagare lo stipendio del poliziotto che mi picchia. Si chiama Laura, una studentessa ed ucraina. In sei anni che sto qui ho visto solo peggioramenti. E non ti viene voglia di lasciare tutto e tornare in Ucraina? Finch resto a Madrid, penso che valga la pena lottare, risponde decisa. Intanto, in tutta la Spagna - disseminata di cortei - il numero degli arresti ammonta in serata a 117. I feriti sono una settantina. Circa 10 in seguito degli scontri che verso le 14 sono avvenuti nella Plaza de Cibeles,
quando un gruppo di scioperanti che si dirigeva verso lospedale della Princesa, stato caricato dai poliziotti che cercavano di sbarrargli la strada. A quanto pare, i manifestanti avevano intenzione di raggiungere lospedale per appoggiare la protesta del personale che da due giorni l rinchiuso per dire no alla sua possibile privatizzazione. Limmagine pi cruda arriva da Tarragona e fa presto il giro della rete, la foto di un bambino ferito alla tempia dalla polizia. Mentre per le strade si protesta vengono resi noti i numeri. I sindacati hanno stimato la partecipazione intorno al 75%, anche se i dati sul consumo di energia - che pare siano un indice affidabile - rivelerebbero unastensione dal lavoro inferiore allo sciopero generale dello scorso marzo. In tutto questo, il Pp pensa alle vacanze: Questo sciopero pregiudica il turismo internazionale e rovina limmagine della Spagna. Mentre i socialisti del Psoe difendono lo sciopero generale sollevando cartelli per il 14N nellaula del Congresso dei deputati alzando cartelli e diffondendo uno spot di sostegno alle manifestazioni. Scendiamo lungo la calle Alcal, verso Cibeles. Abbiamo camminato parecchio e ci concediamo due minuti su una panchina di fronte alla bella facciata del Circulo de bellas artes. Proprio di fianco a noi, sono sedute due signore di mezza et. Una indossa linconfondibile maglietta verde che contraddistingue i professori ribelli della scuola pubblica. Si chiama Marisa Ramirez e sta aspettando che passi il corteo per unirsi. Io sono qui contro i tagli allistruzione e contro i tagli al futuro dei nostri figli, ci dice. Laltra signora osserva, poi non riesce a trattenersi e interviene: io sono 35 anni che faccio linfermiera in un ospedale pubblico e guadagno poco pi di mille euro. Stanno smantellando la sanit; ormai qui meglio non ammalarsi. E poi ci mostra le mani per farci vedere i segni dei 35 anni di lavoro. Siamo a Cibeles. Vicino a un semaforo c un signore che regge un cartone con scritto: Ripugnancia costitucional. Si chiama Manuel Heredia, un pensionato di 76 anni e dice di essere anarchico. Qualcuno, passando, lo insulta, qualcun altro gli stringe la mano. Io non ho mai votato. Tutti i partiti mi fanno schifo. Questa una lotta persa in partenza, ma sono qui per solidariet con chi protesta e per miei figli. Lavorano? Una s e laltro no. E sic-
come non trova lavoro gli venuto in mente di tentare il concorso per entrare in polizia. Ma ci pensa? Io un anarchico - con un figlio poliziotto! troppo. Verso le 19, il corteo procede lento verso Coln. Ci sono molte persone (centinaia di migliaia secondo le prime stime) e si cammina a fatica. Esistono alternative a questo sistema e verranno dalla pressione della gente, aveva detto Ignacio Toxo, segretario di Comisones Obreras, il primo sindacato spagnolo. E sembrerebbe avere ragione, vista la partecipazione. Sono le 20 passate: il 25S (il movimento che blocc la citt a settembre) sta per dare inizio allennesimo tentativo di assedio al Parlamento. Si sono portati le tende. Hanno intenzione di dormire l.
tavolta impossibile non rilevare come quella di ieri sia stata davvero una grandiosa giornata di lotta. Trasporti bloccati, scuole chiuse, fabbriche ferme: Lisbona rimasta per lintera giornata avvolta in un insolito silenzio. indubbio che ieri i lavoratori hanno mostrato in modo inequivocabile quale sia il vero motore su cui il Portogallo pu contare per uscire dalla crisi. Apparentemente nulla sembrerebbe essere stato ottenuto, eppure, nonostante tutto sembri ripetersi, stavolta tutto appare differente. Per almeno tre ordini di ragioni: la prima che questa volta stato uno sciopero, o giornata di lotta, a livello europeo, moltiplicando, esponenzialmente, il suo impatto effettivo. In secondo luogo perch tutti gli indicatori economici rivelano come il percorso verso il baratro sia decisamente pi rapido di non quanto si potesse pensare. Il terzo punto, forse il pi importante, ha a che vedere con lidea stessa di democrazia: in un contesto di grande scarsit a essere messo in causa non pi solamente il salario o i diritti ma lintera struttura del sistema democratico. A essere contro le politiche del governo non ci sono solo movimenti e partiti di sinistra ma anche spezzoni di partiti e movimenti di destra, desiderosi di stravolgere la finanziaria sostituendo laumento dellimposizione, ovvero i 2/3 dellintero bilancio, con una drastica riduzione della spesa. Ma se si vuole procedere a tagli consistenti occorrer procedere a una riscrittura di molti articoli della Costi-
tuzione. quella che lattuale premier ha chiamato esplicitamente Rifondazione dello Stato. Democrazia e welfare ma non solo, perch anche il sindacalismo libero oggetto di un profondo ripensamento. vero sono anni che il sindacato sul banco degli imputati, ma oggi il coraggio, la tenacia, la fierezza di chi vive a livelli di sussistenza, spesso ben al di sotto, e per i quali una giornata in pi di lavoro segna la differenza tra il man-
Il governo vuole rifondare lo stato: aumenta del 10% il bilancio della polizia e pensa a mettere i tagli al welfare in Costituzione
giare e il non mangiare, un qualcosa di inspiegabile che riaccende la speranza. Il blocco sociale che un anno fa ha fatto di tutto perch il Portogallo chiedesse aiuto alla Troika, ben sapendo quali sarebbero state le conseguenze, ora sulla difensiva. Cercando di arginare i danni, i media danno grande enfasi alle parole del primo Ministro Pedro Passos Coelho che, in una giornata dove mai come prima la legittimit del suo governo stata messa in discussione, avverte che bench il diritto allo sciopero sia un diritto inalienabile occorre anche che non se ne approfitti troppo. Sullo sfondo la questione dei portuali accusati di boicottare, con il loro lungo e sofferto sciopero, le esportazioni e quindi di aggravare la
crisi: Se oggi non si trova un accordo - soggiunge Coelho - procederemo a precettazioni. Parole pesanti, intimidatorie. Il ministro degli Interni Miguel Macedo chiede alla forze di sicurezza di filmare tutto. E, per maggiore sicurezza, aumenta il bilancio delle forze dellordine del 10%. Il governo si mostra molto nervoso, quella di ieri stata senza ombra di dubbio una giornata storica, basta scorrere i numeri delle fabbriche in cui la produzione stata bloccata per farsi unidea. Come si sottolinea negli ambienti della Cgtp e del Pcp, non solo ladesione massiccia della pubblica amministrazione ma anche e soprattutto quella dei lavoratori del settore privato pi ricattabili e quindi pi timorosi a partecipare: i compagni delle ferrovie, quelli dei cantieri della Lisnave, degli autobus della Carris, metropolitane, tram, porti, centrali termoelettriche, insomma tutto. Il potere non ha paura delle proteste ma della lotta organizzata, sintetizza Jeronimo de Sousa, leader del partito Comunista portoghese ed indubbio che, conclude il segretario generale della Cgtp Armenio Carlos, questo non uno sciopero di protesta ma di proposta. Ecco il nodo di tutto: fino a che ci si limita a protestare il governo si sente tranquillo, latteggiamento vincente del sindacato stato, invece, quello di avere presentato un progetto alternativo e concreto non agli obiettivi imposti dalla Troika ma alle politiche della Troika. Purtroppo alla fine di una giornata sostanzialmente perfetta duri scontri si sono scatenati davanti al parlamento. Ovviamente basta un piccolo gruppo a giustificare un intervento della polizia che alla fine colpisce tutti, ma si sa l'oramai ben rodato modello Black Block. Dopo un'oretta di lanci di sampietrini, petardi e di tentativi di violare le barriere a protezione dell'Assembleia da Republica la polizia ha caricato e da l si scatenata la guerriglia urbana. Inutile dire che tutti i tg hanno aperto con gli scontri e tutto ci che era stato fatto di positivo nelle ore precedenti passato in secondo piano: armi di distrazione di massa.
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IL FUTURO CONTRO
Europa
Una risposta dei governi europei arrivata dal primum inter pares, la Germania. Che insiste: nessuna attenuazione nella politica del rigore
IL MOTORE PORTOGHESE LISBONA PARALIZZATA DALLO SCIOPERO GENERALE DI 24 ORE, I LAVORATORI INCROCIANO LE BRACCIA, SCENDONO IN PIAZZA E SFIDANO LA TROIKA. NELLA FOTO A DESTRA LA PROTESTA DAVANTI AL PARLAMENTO DI ATENE
vernanti a parlare. Non smuovendosi di una virgola, ma accettando suo modo un confronto. Il resto un buco nero, partendo da Roma per arrivare a Bruxelles. Abbiamo avuto un nuovo record del debito: aritmetica, finch c' il disavanzo, il debito aumenta, non c' niente da fare, dice il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, aggiungendo che
avremo molti record davanti a noi finch non si raggiunge l'equilibrio di bilancio non solo in termini strutturali, ma assoluti. Quale equilibrio e su quali scenari? Da Bruxelles arrivata ieri la bozza di bilancio pluriennale dellUnione europea 2014-2020 messa a punto dal presidente permanente del Consiglio, Herman Van Rompuy. Ebbene, si prevedono tagli per 80,737 miliardi di euro rispetto ai 1.091,5 miliardi della proposta della Commissione Ue. In particolare, c un taglio dei fondi per la politica agricola comune (Pac) pari a 25,5 miliardi per il periodo 2014-2020 che fa gridare a fonti dellesecutivo europeo di disastro per la Pac e di rischio rinazionalizzazione. Sulla stessa linea il governo Monti. Ai sindacati spagnoli e a tutta la gente in piazza nella penisola
iberica ha risposto indirettamente il commissario europeo agli affare economici Olli Rehn: La Spagna non deve prendere nuove misure per ridurre il deficit nel 2012 e nel 2013, perch il governo di Madrid ha preso azioni efficaci per ripristinare le finanze pubbliche. Tutto bene dunque nel disastro attuale? No, perch, frena Rehn, per il 2014 sar necessaria una nuova valutazione a febbraio. E la Grecia sullorlo del default finanziario, dopo quello sociale e lavorativo gi avvenuti? La Ue, dintesa con il Fondo monetario internazionale, starebbe cercando altri 30 miliardi di euro per finanziare i due anni in pi da concedere al governo di Atene per rientrare dal debito. Come non chiaro, il quando una crocetta sul calendario che lascia il tempo che trova: il 20 novembre.
nche la Grecia ha risposto con grande partecipazione allappello della Confederazione europea dei sindacati. Migliaia di ateniesi hanno sfilato ieri per protestare contro i tagli, rispondendo allinvito del sindacato del settore privato Gsee e del settore pubblico Adedy, che avevano aderito allo sciopero continentale. In piazza con i sindacati - con lo slogan Basta con lausterity, sviluppo adesso - sono scese almeno 10 mila persone, che hanno sfilato fino al Parlamento. Una delegazione poi entrata nella vicina sede della Commissione europea per consegnare una lettera di protesta contro i tagli. L'immagine di una donna di mezza et, dimessa e a testa bassa, che cammina in un corteo di dimostranti ad Atene innalzando un cartoncino bianco con la scritta Ho paura della fame, mio Dio sta facendo il giro del mondo e diventando il simbolo della disperazione dei greci. Questa volta a prendere liniziativa sono stati gli statali, visto che il "Terzo Memorandum", gi approvato e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale nonostante le numerose proteste di piazza e le defezioni in Aula, prevede la mobilit per duemila impiegati entro la fine dellanno e per altri 25 mila per il 2013. Se non si saranno trasferiti ad altri settori della pubblica amministrazione, questi impiegati saranno licenziati, mentre nei prossimi dodici mesi prenderanno il 75 per cento del loro stipendio. I sacrifici umani della troika partiranno dagli impiegati con le mansioni pi basse, per arrivare poi anche ai piani pi alti. Non a caso nel mirino dei lavoratori nelle amministrazioni locali si trova il rappresentante di Merkel in
Grecia, il democristiano Hans Joakim Fuchtel, che ha dichiarato che per il lavoro di mille tedeschi nelle amministrazioni locali in Grecia servono tremila impiegati. Il sindacato dei lavoratori nelle amministrazioni locali Poe-Ota si prepara a ricevere oggi Fuchtel bloccando la terza Assemblea greco-tedesca di amministratori locali a Salonicco. Gli impiegati nei servizi di pulizia del comune di Salonicco denunciano infatti che il rappresentante del governo tedesco ha gi un piano per privatizzare la raccolta dei rifiuti Lo stop con laiuto di imprese tede stato indetto dai sche e greche. sindacati del settore Il fatto che la Siemens, pubblico e di quello limpresa di tutte le tangenprivato. Ma lobiettivo ti in Grecia, ha preso lapora la riforma fiscale, palto di 400 milioni di euro che bastoner ancora dei cavi sottomarini per una volta i pi poveri lenergia nelle isole Cicladi pochi giorni dopo la visita di Merkel ad Atene ha scatenato la rabbia della gente, mentre la magistratura e il sindacato Gsee si sono gi mobilitati. A pochi giorni dalle votazioni al parlamento del "Terzo Memorandum" e della finanziaria sono usciti i dati disastrosi delleconomia greca, aumentando la rabbia di chi protesta, ma anche la disperazione di chi senza lavoro. Leconomia del paese sprofondata, con una recessione del 7,2 per cento nel terzo trimestre. Dagli inizi dellanno la recessione si assesta al 6,7 per cento, superando la previsione del 6,5 per cento per tutto il 2012. Nel mirino dei sindacati e dei partiti della sinistra radicale c ora la riforma fiscale. La troika vuole imporre la tassazione anche per strati pi poveri della popolazione, mentre tra il Fondo monetario internazionale e le istituzioni europee continua la guerra per risolvere il rebus della sostenibilit del debito greco e la Germania ha fatto slittare ancora una volta, al 20 novembre, il pagamento della tranche degli aiuti.
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POLITICA
PRIMARIE PD Scegliere con la psicolinguistica
IL SEGRETARIO DEL PDL ANGELINO ALFANO CON IL LEADER DELLUDC PIER FERDINANDO CASINI
ELECTION DAY Il Pdl minaccia di mollare Monti se non unisce regionali e politiche. Udc e Fini: ha ragione
LOMBARDIA
l segretario del Pdl Alfano alza i toni oltre il consueto, Berlusconi fa sapere di essere pronto a far cadere Monti, diversi parlamentari del centrodestra lo chiedono apertamente e questa volta, ed la prima volta, anche Fini e Casini sono daccordo con i vecchi alleati: bisogna accorpare le elezioni regionali e le politiche. Al Cavaliere non andata gi la decisione del Viminale di far svolgere le elezioni in Lazio, Molise e Lombardia il 10 e l11 febbraio. Non perch avesse in mente di celebrare in altro modo la giornata delle foibe (c chi pure lo chiede) ma perch separare il voto regionale da quello politico comporta per le armate in rotta del centrodestra almeno due grossi pericoli. Il primo che il traballante Alfano, che a febbraio sar stato appena sistemato sul podio dalle primarie, verrebbe immediatamente messo in discussione da tre probabili sconfitte. Il secondo che i successi regionali tirerebbero la volata al Pd per le elezioni politiche, al momento in calendario ad aprile. Dal canto loro i democratici, nel caso di voto accorpato, oltre a questa possibile cresta dellonda perderebbero anche la possibilit di vedere leterno indeciso Casini costretto a scegliere in anticipo le sue alleanze. Anche Casini naturalmente ha i suoi tornaconti con lelection day, il pi stringente dei quali velocizzare la corsa per le politiche in modo da prendere in contropiede i suoi amici del centro montiano. La comune Lista Italia, se si deve fare, meglio costruirla da una posizione di forza: a febbraio Montezemolo sar ancora lontano dallaver sistemato tutte le caselle. Ultimo, ma assolutamente non ultimo, c Giorgio Napolitano, lunico titolare del potere di scioglimento delle camere. Ha gi chiuso una prima volta la discussione sulle elezioni a febbraio: non le vuole. Ma, linterpretazione del Quirinale, le camere non possono restare aperte se non sono in grado di fare la riforma elettorale (e le ultime notizie, anche quelle di ieri, questo dicono). Non impossibile che il capo dello stato riveda la sua contrariet al voto anticipato, laddove dovesse constatare che lalternativa la paralisi del parlamento. Nel caso, dopo il voto, toccherebbe ancora a Napolitano assegnare lincarico per palazzo Chigi. Di certo loffensiva del centrodestra e del centro-centro questa volta forte, e il governo non potr non rispondere. Alfano e Berlusconi, di nuovo in splendida sintonia, addirittura hanno fissato un termine allesecutivo: venerd prossimo. Altrimenti giurano che ascolteranno le sirene dei tanti ex An che adesso chiedono di far cadere subito Mario Monti. Sono convinti che il doppio appuntamento elettorale consentirebbe al Pd di colpire e affondare il Pdl e vogliono evitarlo a tutti i costi. Naturalmente le motivazioni ufficiali che mettono avanti sono ben pi nobili. Ragioni economiche, giura Alfano che sostiene di aver gi calcolato i risparmi dellelection day: 100 milioni. Forse un po
troppi, considerando che si voterebbe doppio solo in tre regioni, le due pi grandi e una assai piccola. Nel sostenerlo Alfano evita di dire che il ritorno alle urne si reso necessario per i fallimenti di tre amministrazioni di centrodestra, travolte dagli scandali. E dimentica che si poteva votare molto prima, entro natale, ma che non lo si voluto fare, allungando cos lo stipendio dei consiglieri regionali. Anche Bersani nobilita la sua diversa opinione: bisogna rispettare le prerogative del capo dello stato, dice. E, aggiunge, anche avere regioni senza governi rappresenta un costo. Ma anche il segretario Pd si rende conto che largomento economico di Alfano, per quanto falso e demagogico, ha pi presa. E forse adesso ripensa a quanto poco si siano spesi i consiglieri regionali del Pd per accelerare il voto nel Lazio. Intanto, a dimostrazione della doppiezza del Pdl, Renata Polverini moltiplica ricorsi e resistenze per restare in sella ancora un po. E Casini? Sostiene di voler accorpare il voto regionale a quello politico per evitare una campagna elettorale troppo lunga. Vuole mettere al riparo Monti da un eccesso di tensioni. In fondo sempre il professore bocconiano il suo cavallo per il 2013. Prima o dopo il voto.
CASA Gli enti privatizzano e le banche non danno mutui. Con la crisi morosit all87%
Nel 2007 da 650 euro mi hanno chiesto un affitto di 1800 euro e la dismissione prevede che la mia casa finisca in un fondo immobiliare spiega. Altri ne sono previsti negli immobili dellEnpaia, lEnte nazionale di previdenza per gli addetti in agricoltura. Storie che si inseriscono in un panorama romano e nazionale preoccupante. Crescono le mobilitazioni contro gli sfratti. Dagli inquilini degli enti, ex ceto medio che mai avrebbe pensato di avere problemi con la casa, ai movimenti di Abitare nella crisi, che il 20 ottobre hanno dato avvio alla campagna nazionale Stop agli sfratti e alla vendita del patrimonio pubblico, a cui hanno
partecipato anche molti inquilini. Gli ultimi dati forniti dal Ministero degli Interni relativi al 2011 parlano chiaro: su 63.846 nuove sentenze di sfratti esecutivi per ben l87 per cento la causa la morosit, aumentata dal 2006 ad oggi del 64 per cento. La crisi ha giocato un ruolo centrale. Se fino al 2007 la quota era di circa 40 mila sfratti, dal 2008 al 2011 lievitata a quasi 64 mila. Sono aumentati gli sfratti anche al centro nord, nelle zone industriali, e nelle citt medio piccole come Livorno, Lodi, Novara che hanno il rapporto sfratto per famiglie in locazione privata pi alto dItalia spiega Walter De Cesaris segretario nazionale dellUnione Inquilini che insieme ai sindacati di categoria Sunia, Sicet e Uniat ha lanciato una campagna per chiedere al governo una moratoria degli sfratti per le fasce sociali pi deboli. Il prossimo 23 novembre saranno in presidio davanti al Ministero delle Infrastrutture.
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INTERNAZIONALE
ISRAELE Loperazione mirata colonne di nuvole lanciata ieri contro la Striscia di Gaza fa strage di civili
FRANCIA
olonne di Nuvole. Loperazione militare lanciata ieri da Israele contro la Striscia di Gaza evoca unimmagine da Paradiso. Unoperazione cominciata con lassassinio di Ahmad Jaabari, il comandante militare da Hamas, il pi importante degli esponenti del movimento islamico ucciso da Israele dalla fine delloffensiva Piombo fuso (gennaio 2009) ad oggi. Il Paradiso centra nulla con quello che accaduto. Ieri su Gaza si scatenato lInferno. Sono stati oltre venti i raid dellaviazione israeliana. Gli aerei hanno colpito ovunque, da nord a sud. Obiettivi militari si affrettato a spiegare il portavoce dellesercito, sottolineando che la prima ondata delle incursioni aeree aveva distrutto presunti depositi di razzi Grad a medio e lungo raggio in possesso di Hamas e magazzini pieni di armi e munizioni. Ma da Gaza arrivavano notizie ben diverse. Negli edifici colpiti cerano anche se non soprattutto civili. Il bilancio ufficioso parla di 13 morti, fra cui una donna e due bambini. Israele ha aperto le porte dellinferno ha avvertito un portavoce delle Brigate Ezzedin al Qassam, lala armata di Hamas che Ahmad Jaabari aveva contribuito a costituire, fino a farne una milizia ben addestrata e disciplinata. Ieri sera mentre chiudevamo questo servizio giunta la notizia di un attacco con razzi in tre fasi contro Beersheva, la pi importante
SIRIA
drone) ha centrato la Kia con a bordo il comandante militare palestinese, uccidendolo assieme al suo assistente (http://www.youtube.com/ watch?v=kXatG2Z9Oqc&feature= player_embedded). Questo filmato non stato rimosso dai responsabili di Youtube, che invece laltro giorno erano stati solleciti nelloscurare il video messo in rete dai Comitati di resistenza popolari che mostrava un attacco compiuto lungo il confine tra Gaza e Israele da un commando del Fronte Popolare contro una jeep israeliana (quattro soldati feriti). Jaabari rivestiva un ruolo di primissimo piano nel movimento islamico di cui rappresentava luomo forte da quando nel 2007 con i suoi combattenti aveva sbaragliato in poche ore le forze di sicurezza fedeli al presidente dellAnp nel 2007 e portato Hamas a controllare Gaza. Di recente aveva boicottato e criticato la linea troppo politica del leader uscente di Hamas, Khaled Mashaal, e insistito affinch fosse dato pi peso e potere alla leadership a Gaza rispetto a quella in esilio. Jaabari era circondato da un alone di ammirazione popolare soprattutto per il modo con cui aveva gestito la lunga prigionia a Gaza del militare israeliano Ghilad Shalit, catturato nel 2006 e liberato lo scorso anno in cambio di
circa mille detenuti politici palestinesi. Quando il suo cadavere stato portato allospedale Shifa, una folla di centinaia di persone e militanti di Hamas ha scandito il suo nome. Lutto unito al furore, mentre i poliziotti sparavano in aria prolungate raffiche di arma automatica e invocavano vendetta contro Israele. Poco dopo le ambulanze hanno portato i cadaveri di altri due ufficiali di Hamas, Raed Attar e Muhammed al-Ammas. E infine arrivato anche il corpo della piccola di 7 anni uccisa dalle bombe. Nello stesso momento le reti televisive israeliane mostravano cinque foto, tra le quali quelle di Mashaal, del premier di Hamas Ismail Haniyeh e dellex ministro degli esteri Mahmoud Zahar (lultimo ancora in vita del gruppo che nel dicembre del 1987 fond a Gaza, il movimento di resistenza isla-
mica palestinese). Dirigenti che ieri sono stati portati in rifugi apparentemente sicuri. Hamas poco dopo ha minacciato di compiere attentati suicidi in Israele in risposta alluccisione di Jaabari. Le possibilit della resistenza sono aperte ha avvertito Ismail al-Ashqar della direzione politica. Lala militare del Jihad islami ha detto a sua volta che non ci sono pi linee rosse. Lo spettro dellinvasione di terra, di una ripetizione di Piombo fuso aleggiava ieri sera su Gaza mentre gli Stati uniti si schieravano apertamente con il diritto allautodifesa di Israele e lEgitto, al contrario, condannava seccamente il governo Netanyahu, e ha poi annunciato il ritiro del proprio ambasciatore a Tel Aviv. Da Ramallah, dove centinaia di persone hanno manifestato contro
Israele, Abu Mazen ha condannato lattacco a Gaza e ha chiesto una riunione demergenza della Lega araba. Ma il presidente dellAnp deve a sua volta guardarsi le spalle. Israele si preparerebbe a rovesciarlo, almeno a dar credito a un documento riservato del ministero degli Esteri ottenuto dallagenzia di stampa francese Afp, in risposta alla richiesta di adesione dello Stato di Palestina come non membro-osservatore allOnu che Abu Mazen presenter il 29 novembre a nome dellOlp. Ieri a Ramallah e in molte altre citt della Cisgiordania, anche a Gerusalemme Est, migliaia di palestinesi hanno manifestato, scontrandosi con la polizia e lesercito, nellanniversario della dichiarazione dindipendenza letta dal presidente scomparso Yasser Arafat nel 1988 a Ginevra.
quello che riguarda le immense fortune della famiglia del primo ministro Wen Jiabao (che lascer lincarico a marzo 2013) rivelate dal New York Times del 26 octobre. Anche per questo, Cai aveva anticipato la messa in campo di un drastico programma di prevenzione e lotta alla corruzione per il periodo 2013-2017. E Hu Jintao, nel suo discorso dapertura di circa unora e mezza aveva lanciato il suo grido dallarme contro la corruzione che potrebbe - aveva detto - rivelarsi fatale se non si fa niente per sradicarla. Per questo aveva insistito sulla riforma politica come parte importante del pi generale piano di riforme da attuare. E - come nel precedente congresso - aveva invitato i comunisti a dare pi importanza al miglioramento del sistema democratico. Alla fine, i delegati hanno eletto con voto segreto i componenti del comitato centrale, 205 quadri del Partito che rappresentano oltre 82 milioni di iscritti. Il comitato elegger i membri dellUfficio politico (25) e del Comitato permanente, probabilmente ridotti da 9 a 7. Segretario generale del partito sar Xi Jinping, che verr eletto presidente della Repubblica dallAssemblea nazionale popolare nel marzo 2013, cos come il futuro primo ministro Li Keqiang.
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CULTURA
MONDI DIGITALI
Un libro sui misteri della Apple e ledizione della Intervista perduta di Steve Jobs pongono il problema di quale sar il futuro della societ di Cupertino. Un futuro con ampie zone dombra che il successo dei suoi prodotti non riesce a nascondere
viziata da eccentricit e autoritarismo. Una lettura che entra in rotta di collisione con quanto scrive il giornalista Walter Isaacson nella monumentale biografia di Steve Jobs - pubblicata in Italia da Mondadori -, dove linfluenza delle filosofie orientali la fonte di legittimazione di una cultura delleccellenza che ha come indiscussi guardiani chi in cima alla rigida piramide che scandisce lesercizio del potere. La Apple sarebbe da questo punto di vista lesempio pi evidente di come il composito e mondano milieu di attitudine zen, buddismo e scintoismo abbia contribuito a formare una cultura aziendale costruita a immagine e somiglianza di Steve Jobs. Al di l di questo elemento, la domanda che Adam Lashinsky si pone - sopravvivr la Apple alla morte di Steve Jobs? - va per messa in tensione con il contesto produttivo in cui opera la Apple. indubbio che Apple sia una delle potenze della Rete, ma ci sono alcuni aspetti delle scelte imprenditoriali che la espongono al rischio di una perdita di capacit innovativa. In primo luogo, la scelta di puntare su un software chiuso - i sistemi operativi e le applicazioni spesso non sono compatibili con altri programmi informatici -, lopzione strategica a favore della propriet intellettuale e lassenza di progetti tesi a produrre contenuti o a sviluppare social network. Il primo aspetto pu trasformarsi in un vero e proprio disastro, cos come era accaduto in passato, quando la Apple chiuse le porte alla compatibilit tra il suo sistema operativo e quella della Microsoft. A quel tempo fu Steve Jobs che impose la linea dellautosufficienza autarchica: per questo fu allontanato. NellIntervista perduta pubblicata da Feltrinelli (Dvd+libro, euro 14,90) concessa due anni la sua cacciata dalla Apple, Steve Jobs rivendicava quella scelta, rimovendo il fatto che quella scelta fu il primo passo verso la riduzione di Apple a impresa marginale. Ma al di l del passato, rimane il fatto che anche ora i prodotti marchiati con la mela morsicata usano software chiusi, fattore che stride con una tendenza emergente che quello di usare programmi informatici open. Per quanto riguarda liPhone e liPad questo significa che Apple deve fare i conti con smartphone e Tablet che hanno scelto Android lambiente software sviluppato da Google - come sistema operativo, cio un software aperto e non vincolato alle leggi sul copyright. La recente contesa sui brevetti con Samsung, ha visto vincente la societ di Cupertino, ma potrebbe rivelarsi una vittoria di Pirro, visto che nel mercato degli smartphone Apple continua a ridurre il suo peso. La societ di ricerca Gartner ha stabilito che nei primi tre trimestri del 2012, la piattaforma Android usata dal 72 per cento degli smartphone venduti nel mondo, mentre la percentuale del sistema operativo della Apple del 13 per cento (www.gartner. com/it).
Il tallone di Achille
Lassenza invece di progetti di social networking infine il vero tallone di Achille di Apple. Si va in in Rete per chiacchierare, per trovare informazioni, per scaricare o caricare foto, file musicali, cinematografici o consultare libri, mappe, per acquistare materiali. E spesso si usano piattaforme ben precise (Facebook, Twitter, YouTube, Google+, Ebay, Amazon): in tutto ci Apple assente, eccetto per il servizio iTunes dedicato alla musica. Lassenza di prodotti di questo tipo pu relegare la Apple alla funzione di produttrice di manufatti tecnologici di qualit e niente pi. Il modo per colmare questo vuoto la societ di Cupertino lha individuato nelle applicazioni per i suoi prodotti, che funzionano proprio come interfaccia tra utenti e contenuti. LiPhone, liPad hanno un fascino indubbio. Sono eleganti, hanno un buon software, sono facili da usare e promettono ulteriori sviluppi (il riconoscimento vocale dei comandi). Ma non detto che questo garantisca nel futuro quei profitti da capogiro che hanno reso la Apple una delle imprese con il pi alto fatturato nel mondo dellhightech. La morte di Steve Jobs avvenuta proprio nel momento in cui i nodi venivano al pettine. Non detto che Tim Cook riuscir a sbrogliarli.
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CULTURA
oltre
tutto
MARK ROTHKO Un capolavoro astratto del pittore americano Mark Rothko, stato venduto all'asta per 75,1 milioni di dollari, nel corso di un'asta di Sotheby's a New York. La tela ad olio intitolata No.1 (Royal red and blue) eseguita nel 1954, considerata dai critici d'arte uno degli esempi pi illuminanti del suo stile.
FACEBOOK Dopo Google, Amazon e Microsoft sotto il mirino del fisco francese finito anche Facebook. La rivista Expansion, sul sito internet, parla di una perquisizione nella sede parigina del colosso Usa avvenuta la scorsa estate per verificare mancati versamenti dellIva.
SAGGI Il fuoco della rivolta di Annamaria Rivera. Lincendio di s dalla Tunisia al mondo
SIDI BOUZID, TUNISIA, UN RAGAZZO DAVANTI AL MURO DI GRAFFITI PER IL MARTIRE MOHAMED BOUAZIZI/REUTERS
sibile, empatico e imitabile, il gesto estremo del sacrificio della combustione di s. Non senza sorprese. Perch, certo il Tibet e lIndia, ma limmolazione in Israele a quale modello corrisponde? E certo lEstremo Oriente della guerra del Vietnam con i bonzi che si bruciano a Saigon contro la guerra americana. Ma altrettante, se non di pi, furono le torce umane negli Stati uniti, in diretta sintonia pacifista ma con la scelta della violenza contro la propria persona fisica. Fino allesempio di Jan Palach che a fine 1969 si immola, contro la deriva della societ cecoslovacca schiacciata dalla normalizzazione portata dai carri armati del Patto di Varsavia intervenuti nellagosto del 1968 per schiacciare la prima e grande Primavera di Praga, ma anche, come rivel il suo messaggio sul letto di morte, contro i massicci bombardamenti americani sul Vietnam; subito seguito da altri gesti simili e preceduto da una prima torcia umana in Polonia. A Jan Palach che faceva parte di unorganizzazione di pronti ad immolarsi col fuoco, a quel giovane che si definiva luterano e comunista e che pure aveva osato stravolgere le categorie della cultura europea che metteva la vita al primo posto, il poeta Jaroslav Seifert, Nobel per la letteratura nel 1984, aveva inviato questo drammatico appello: A voi che siete risoluti a morire! Non vogliamo vivere nellillibert e perci non ci vivremo. Questa la volont di noi tutti, di tutti coloro che lottano per la libert del paese e dei nostri popoli. Nessuno deve restare solo, neanche voi studenti che vi siete decisi al pi disperato degli atti dovete avere limpressione che non vi sia altra via che quella che avete scelto. Vi prego, non pensate nella vostra disperazione che le nostre cose si possono risolvere ora o mai pi e che si risolvono soltanto qui. Avete il diritto di fare di voi stessi quello che volete. Se non volete per
che ci uccidiamo tutti, non uccidetevi. E oggi, a qual punto di non ritorno arrivata la protesta sociale e di classe nel precipizio della crisi senza ritorno del capitalismo globalizzato nel Sud, nel Nord e in ogni altro punto cardinale della terra, se sono ormai centinaia i suicidi - non solo con il fuoco - di lavoratori periferizzati e cancellati sullo sfondo delle patinate metropoli della Borsa e delle Banche, e ora nelle condizioni avverse, senza vie duscita, di una profonda perdita di speranza nel cambiamento politico necessario, quello che per esser vero non pu non partire dalla fondamentale considerazione della propria vita? Lautoimmolazione, spiega Annamaria Rivera, ha a che fare con il tema della dignit che accomuna fatti
Una forma disperata di protesta, un grido strozzato, una parola combusta che spetterebbe alla politica
accaduti dal Maghreb allEuropa a Israele, per le ferite inferte alla dignit personale, la frustrazione e il risentimento conseguenti, quindi lintento di sfidare il potere, ai suoi diversi livelli di rappresentazione. Un libro unico nel suo genere. Che non per un elogio e un incitamento al suicidio, ma una semplice quanto drammatica constatazione: le torce umane che bruciano sono una forma di malessere sociale, un grido strozzato, una parola combusta che spetterebbe alla politica. Ci vuole insomma un ben altro incendio epocale per fermare la litania dei corpi che ardono nelle piazze a testimonianza della nostra impotenza e dei nostri fallimenti.
cui ci che fino ad allora si era tollerato appariva allimprovviso intollerabile. Al limite del baqra, di quella disperata saturazione per lunica fuga possibile, quella attraverso lacqua del mare che ha visto e vede come protagonista unintera generazione di giovani maghrebini. Se siamo di fronte ad una tendenza perfino seriale, vale la pena almeno sorprendersi. Perch se il suicidio in pubblico, tantopi nella forma del fuoco, non la stessa cosa della protesta n un surrogato del conflitto sociale e della rivolta, appartiene per strutturalmente allo stesso ambiente e al medesimo ciclo storico. Al punto da rivelarne le ragioni profonde. Laveva gi intuito Jean Baudrillard, nello Scambio simbolico e la morte (1976/1990) - scrive Annamaria Rivera - quando scriveva che suicide non sono solo le pratiche di annientamento di s, bens tutte le pratiche () il cui obiettivo quello di far emergere la repressione "la natura repressiva del sistema", non come conseguenza secondaria, ma come immediatezza della morte. il gioco della morte che smaschera la funzione di morte del sistema stesso. Un libro pieno di scoperte sulle circostanze storiche che hanno reso pos-
Ventuno contributi per trovare il luogo comune di due discipline ritenute distinte e inconciliabili. E cos fornire unanalisi allaltezza dei tempi presenti
un inconscio strutturato come un linguaggio si tramuta in intreccio naturale. In questo punto si illumina un profilo in cui la divisione del lavoro sociale risulta analoga al sistema automatico di macchine nella figura della ripetizione; cio laddove un intelletto generale si presenta con lhabitus dellambivalenza, una volta nella forma anale del denaro, unaltra in quella genitale della seduzione. In questa dimensione di presente assoluto propria dellinconscio, materialismo storico e psicoanalisi riconoscono un soggetto in un campo del sapere e allinterno di certi rapporti di potere. Qui infatti sia quella psicoanalisi che non giusta con Freud, sia la metafisica falliscono; nella prassi di individuazione invece, come dimostra nel suo passo Luisella Mambrini e come il femminismo ha da tempo sancito, la tonalit materialista incontra (senza identificarvisi) quella di Lacan, ove i registri simbolico, immaginario e reale scandiscono il sapere e i poteri in cui la soggettivit si realizza. La facolt di linguaggio dunque come utensile comune a filosofia materialista e psicoanalisi emerge, come scrive Cimatti, in almeno due eventi della vicenda umana: linfanzia ove si formano gli apparati di cattura che determinano quanto
della storia dellincoscio sia traducibile in atti di parola e nella volont di sognare, quando un soggetto diviene interpretante. Il passo successivo in questa evocazione di uno dei tratti comuni alla specie rintracciare la forma logica degli enunciati, illuminata da Charles Peirce e purtroppo oggi scarsamente valorizzata; forma che, come evidenzia il passo di Emanuele Fadda, rende ragione di una logica dellinconscio che lo sottrae alle caratterizzazioni romantiche e pseudocritiche di tanto cognitivismo e di molta cattiva letteratura filosofica sull irrazionale. Dai passi di danza presentati nel testo si evince allora che la posta in gioco nellintrodurre una filosofia della psicoanalisi nel campo dei saperi scientifico-sociali lemergenza di una zona di indistinzione in cui la facolt umana di linguaggio, cio la prassi cooperativa dellanimale umano, acquista il giusto valore rimodulando i saperi disciplinari e contribuendo fortemente a fondare (o rifondare) un materialismo allaltezza dei tempi, magari a partire da quella figura enigmatica della malinconia, in cui Benjamin riconosceva lepoca del tramonto.
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VISIONI
Fuori concorso Bullet to the head, adrenalinico thriller, segna la prima volta del regista Walter Hill con Sylvester Stallone. E lintesa perfetta.
SYLVESTER STALLONE IN BULLET TO THE HEAD DI WALTER HILL, SOTTO ISABELLA FERRARI IN E LA CHIAMANO ESTATE DI PAOLO FRANCHI
Festival di Roma
Un buddy movie a orologeria, dominato dallirresistibile coppia virile formata dal vecchio Sly e da Sunk Kang. Novanta minuti di divertimento incalzante che arrangia il suspence in modo denso e inquieto
Roberto Silvestri
ROMA
on proprio come un Romney e Obama (o Grillo e Bersani) uniti nella lotta, anche se nel mondo iperbolico del fumetto. Piuttosto un ben pi radical 48 ore che incontra First Blood a New Orleans, la Crescent City, oggetto metropolitano di cupidigia che la tragedia di Katrina ha centuplicato Ma due angeli custodi la proteggeranno. Sono Jimmy Bobo, un redneck del Kentucky, il duro e furbo italianamerican, lanabolizzato, il fuorilegge rozzo e onnitatuato che viene dalla strada e riconosce solo la sovranit della pallottola e la delizia del rye whiskey, marca (introvabile) Bulleit Bourbon. E il suo partner forbito, luomo di legge Taylor Kwon, il coreano, il Confucio, il colto asiatico dellAmerica insorgente, il simbolo della minoranze che si vestono dai sarti di classe e possono diventare presidenti Dunque Jimmy e Taylor (lattore Sunk Kang, con Vin Diesel in Fast Five), il vecchio e il giovane, il maestro e lallievo, nel paesaggio dark del dopo Katrina contro tutti. E chi non vuole approfittare dellesperienza di chi sa la lunga, peggio per lui. Il vecchio un killer professionista, che sparge battute e freddure a mitraglia, come Cristo parabole ( una brava ragazza sua figlia, e fa tatuaggi da capogiro). Il discepolo un piedipiatti, garantista ma di buon senso. Il duo si forma per sgominare, nella Louisiana dove Romney ha appena battuto Obama 60% a 40% potenti e comuni nemici palazzinari, fiancheggiati nei piani alti della politica, della finanza e della polizia, che hanno avuto il grave torto di assassinare lex socio in esecuzioni di BoboIl ripulisti dei malvagi sar totale, e non ammette se e ma, dopo che perfino il Presidente si goduta la condanna a morte video di Osama Bin Laden e di Gheddafi, e quasi in prima fila. Johnny Bobo dovr dimostrare, per, di non essere fatto della stessa pasta di Charles Bronson, il fascio Giustiziere della Notte, o di Chuck Norris, sempre. C una battuta che li riguarda, e riguarda tutti i nazibaby che in questi giorni fanno i gradassi nei licei di Alemanno. Se volessi un tuo parere dir il cattivo al suo non tanto servile ma superottuso killer ti avrei comprato un cervello. Invece Bobo Stallone risparmier, a costo della vita, gli innocenti sempre, come la testimone giovane, prostituta, nuda e russa del suo primo affondo. Il film, sceneggiato da Alessandro Camon che si ispirato alla graphic novel Du Plomb dans La Tete, scritta da Matz e illustrata da Colin Wilson, ha i meccanismi agonistico- emozionali perfettamente sincronizzati. un poliziesco dal volto umano, di velluto, liberato dallansia dei virtuosismi digitali a tutti i costi e dalla pura velocit e geometricit della ritmica splatter hongkonghese (solo lievemente parodiata), dominato invece, come ai vecchi tempi di Murphy e Nolte, dallirresistibile coppia virile protagonista di agguati e battibecchi e scherzi unghiuti. E da un doppio antagonista di villain famelici, formata da un neoliberista africano a striature Bokassa piuttosto tragiche (lottimo Adewale AkinnuoyeAgbaje, perfetto nel suo marxiano inno al denaro) e da un faccendiere festosamente criminale che non sa se ispirarsi di pi a Kubrick o alla Minetti per organizzare i pi puritani e asettici sex party ( Christian Slater, perfetto come sudista decaduto, anche nei vizi). Un buddy movie a
orologeria, rivisitato con originalit: una battuta, unesplosione, una esecuzione, una citazione da Cannonball di Paul Bartel, un inseguimento dauto alla Driver, un frame turistico-commerciale imposto dalla film commission o dal Four Roses Distillery, ogni quattro minutiUnora e mezzo di divertimento incalzante, che arrangia il suspense in modo denso e inquieto senza sbagliare mai battuta e armonia, come in un set dell Ornette Coleman quartet. N un tono, n un timbro, n un effetto luce sono fuori asse, i blocchi dimmagine-azione tutti seducenti, rianimazioni di clip, promo, spot, flash web e soprattutto classici insert ritagliati dalle opere di Siegel, Aldrich, Clint e Hawks Ma allora perch vederlo? Sembrerebbe lenne-
sima riproposizione di un pop-cornthriller con Demolition man nel ruolo, ormai patetico, del super macho imbattibile in qualunque disciplina: con la 44 magnun, con il pugno, con il silenziatore, con il coltellaccio dellArkansas, con lascia del vichingo, con il tritolo, con la Ferrari usata come un manganello, come un oggetto contundente. Ma non cos. Mai vista qui al festival di Roma, una accoglienza stampa cos calda e inneggiante, alla fine di una proiezione. Perch? Forse perch come il rye whiskey che difficile trovare anche nei bar dAmerica, perch non omologato, troppo fuori media, con ben il 68% di distillato di granturco, e si beve invecchiato di almeno 6 anni, in questo film si fa lapologia di una grande
re le fantasmagorie delleros, la sospensione temporale, le fughe nelle strade vuote di Bari vecchia, il ridicolo persino (chiss se sublime) ci vuole appunto una messinscena che ne scandisca alla perfezione il movimento, e una capacit di governare gli attori - Isabella Ferrari e Jean Marc Barre - totalmente as-
star invecchiata e non omologata, Sly (ripercorreremo tutta la sua carriera attraverso le foto segnaletiche della galera), attore che, migliora con il tempo. In effetti il personaggio la trama, come ci spiega Mike Figgis in Suspension of Disbelief, sezione Cinemaxxi, elegante e arzigogolata meditazione dark sui procedimenti narrativi che utilizzano le nostre continue interferenze diegetiche: cio noi spettatori muoviamo e deviamo la storia, anzi il piacere schermico deformare gli avvenimenti visti e giocare con linvisibile. E sul corpo di Stallone sia Walter Hill, che il costumista, il truccatore, leffettista speciale digitale e il direttore della fotografia hanno lavorato sottilmente, come fosse un monumento da ricostruire, aumentando la raucedine e abbassando il tono a livelli infernali, quasi Tom Waits, irrigidendo le membra e rendendo sempre pi materica e plastica la massa muscolare. Ma lincedere di questo Frankenstein pronto a far ridere o scattare un montante, tra Rocky e lOscar di John Landis, si avvale di un cervello da agente della Cia in piena azione, come se sotto la maschera di Sly ci fosse finalmente una malefica testa. Stallone, che ha votato Romney, ormai degno di un Richard Boone. Siamo insomma con Bullet to the head alla fusione, quasi la fissione atomica, energetica e incandescente tra materiali visivi e personalit etiche, sia dentro che fuori il set. Anche fuori film. Lin-
contro estetico al vertice stato tra Hill e Stallone, finalmente insieme ( la prima volta). Tra un regista, maestro del cinema dazione e del divertimento visionario a retrogusto politico, e il suo collega-star capace di interpretare i bassifondi inconsci dellAmerica popolare e toccare involontariamente? - corde nascoste, segrete e oscene del suo pubblico, no-
Sceneggiatura di Camon, si ispira alla graphic novel di Matz ma senza virtuosismi digitali
nostante una fracassona estroversione. Il cineasta Walter Hill, che da Leroe della strada e Strade di fuoco, da Warriors alla produzione del ciclo Alien, non ha sbagliato un film facendo innervosire non poco gli estremisti del cinema dautore, sempre inguaribilmente meno esploratori, allusivi, scandalosi e sperimentali di lui. Bullet to the head, produzione Buenavista si pu tradurre pallottola alla testa. Non mai infatti la pistola che uccida, ma solo la pallottola che c dentro (se c dentro), dir la saggezza sottoproletaria di Mister Bobo a un tratto. Se il cinema di solito whisky piatto, qui siamo in piena sbornia da rye whiskey.
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VISIONI
KIT HARINGTON La giovane stella de Il trono di spade, saga tv prodotta da Hbo, sar sul set con Paul W.S. Anderson i Pompeii. Un peplum catastrofico ambientato nel 79 a.c. nei giorni che precedettero leruzione del Vesuvio. La pellicola - a breve linizio delle riprese - coprodotta dallo stesso Anderson con Jeremy Bolt. La sceneggiatura di Julian Fellowes. JONAS MEKAS Fino al prossimo 7 gennaio, al Centre Pompidou di Parigi, una retrospettiva del regista di riferimento dellunderground americano, in corrispondenza con lopera del cineasta spagnolo Jos Luis Guerin. Un incontro tra due mondi, e tra due diverse esperienze di cinema che condividono lo stesso desiderio di ricerca attraverso immagini che sfuggono a ogni definizione.
INCONTRI Primo album solista per Luca Morino, cantante dei Mau Mau
EVENTO
IN BREVE
a presenza degli ebrei a Roma, anzi la forzata assenza di alcuni di loro oggi visibile sui marciapiedi della citt con i sampietrini dorati che portano, di fronte ai portoni dove abitavano, i nomi di chi fu deportato, un gesto simbolico che non manca di fare effetto. Non parla solo di quegli anni Ebrei a Roma di Gianfranco Pannone, evento speciale del festival di Roma stasera al cinema Barberini Sala 1 alle ore 20.30 a ingresso gratuito, presentato del regista alle ore 20 insieme allideatore del progetto Agostino Mellino, ai produttori i testimoni del film e i rappresentanti della comunit ebraica di Roma. Il film va ancora pi indietro nel tempo e racconta osservandola fin dal passato pi remoto la grande comunit, la pi antica dEuropa e ci fa conoscere gli ebrei romani di oggi. Rispetto agli altri ebrei dEuropa, dicono loro stessi, abbiamo una storia differente, siamo ebrei, ma siamo anche romani, abbiamo due radici, quella ebrea in testa, quella romana ai piedi. Infatti quando fu innalzato lArco di Tito nel 70 a celebrazione della conquista di Gerusalemme, gi esisteva una folta presenza ebrea a Roma e soprattutto ad Ostia dove cera una fiorentissima colonia. Gianfranco Pannone fa del suo documentario un racconto generoso per voci, rare immagini darchivio e filmati del Luce, ma soprattutto tanti racconti sugli stili di vita, le tradizioni, le festivit, i lavori tramandati di padre in figlio, con un bel ritmo tra musica tradizionale e intreccio di storie e volti. Sono le autorevoli voci dei rabbini, dei rappresentanti della comunit, di Claudio Procaccia, il direttore del museo ebraico di Roma,
di David Limentani con la sua azienda che arriva oggi con il figlio alla settima generazione, una famiglia di cocciari dice con spirito alludendo in termini romaneschi al commercio dei piatti e bicchieri (ma io lo intendo come titolo onorifico, dice), braccio destro dellex rabbino Capo Elio Toaff che gli affid la sicurezza durante la visita di Giovanni Paolo II, saggio e spiritoso da poter dire qualcosa di non scontato anche sul conflitto in corso. E poi Daniele Terracina, imprenditore enogastronomico, tra i misteri del cibo Kasher, il cibo idoneo, standard determinato dalla Bibbia, lartista Evelina Meghnagi di origine tripolina, come i duemila che arrivarono nel 67 a andarono a popolare il quartiere Nomentano. E poi la guida Michela Pavoncello - ogni cognome ha un significato storico, antico, portato con orgoglio - che ci fa scoprire con il suo gruppo di visitatori i luoghi e le strade significative della citt, dove spesso si passa senza prestare attenzione ai particolari storici, ignari di alluvioni periodiche e spesso anche del ricordo delle leggi razziali. Allelegante quartiere del ghetto com oggi, si sovrappongono le scene antiche di un quartiere oscuro, fitto di case che si potevano solo affittare ad alto prezzo e mai comprare, dove si chiudevano i cancelli a sera per essere riaperti al mattino, dove si poteva bere solo lacqua del fiume finch Gian Lorenzo Bernini su una fontana preesistente ma che non gettava pi cre quella delle Tartarughe per portare lacqua agli abitanti, utilizzando simbolicamente non delfini o api, ma gli animali tra i pi antichi comparsi sulla terra, che trasportano sul loro dorso la casa e la famiglia. Qualcuno nota che recentemente non solo si avverte interesse per la memoria delle drammatiche vicende storiche, ma anche un interesse positivo, una voglia di sapere, di conoscere. Chi non mai entrato nella Sinagoga la vede comera anticamente, come oggi, nelle cerimonie, delle festivit che poi si celebrano anche nellintimit delle case, nella costruzione di fratellanza.
Racconto la storia del C la ribellione, dietro il paravento di unestetica musicale (e sensoriale) di sinteCanaro della Magliana. tanco di viaggiare? Neanche per si e coagulazione. In mezzo affiorano riC gente che si fa scherzo. Luca Morino, anima pucordi e omaggi. Una dedica a Pasolini, ra del nostro panorama musicale perch lo considero uno degli ultimi grancomprimere cos tanto, e co-fondatore dei Mau Mau, ha trascordi della cultura italiana, ha saputo mettee poi esplode con una so gli ultimi 21 anni dalla nascita della re a fuoco aspetti fondamentali della noband torinese a oggi cercando di stra societ. Cos ho deciso di respirare la rabbia mostruosa esplorare ogni angolo buio o meno del vita di Roma, che, per me che sono piemondo, eppure ancora non si fermamontese, molto diversa. Ho seguito le to, non sazio. Non di amori e passiosue tracce per la citt, senza saltare lultini, ma di rivalse, di luoghi (geografici e mo passaggio, la spiaggia di Ostia dove fu stilistici) spesso dimenticati, o almeno ritrovato il corpo. E laltro a Muhammad trascurati, parla questo suo primo alAli: anche in questo caso, il mio pensiero bum solista, Vox creola, accreditato, per andato alluomo pi che allo sportivo. onor di cronaca, a Morinomigrante& Ha saputo cogliere lo spirito ribelle della ComboLuminoso. Volont, smania e sua gente, ha pagato sulla sua pelle le scelcuriosit patologica sono gli ingredienti te avventurose che ha fatto. su cui poggia il disco. Per costruire questo suo viaggio, Luca La curiosit non tanto stilistica, Morino, gi autore di un libro-reportages quanto il desiderio di raccontare delle dai toni onirici, Mistic Turistic per Mondastorie e inserirle in contesti precisi. Per dori, e di un album di readings su basi eletesempio in S. Maria del deserto canto di troniche, Moleskine Ballads, a volte sputa un uomo che si ritrova a una processioquello che pensa direttamente (Gli italiane e a un certo punto vive un cortocirni si accontentano di mangiare, canta a cuito forte: si interroga quanto sia giuun certo punto), altre volte racconta per sto affidare la propria vita ai santi e alle metafore. Come quando rievoca lo strano madonne piuttosto che al gratta e vinci e delirante caso di cronaca del Canaro delo alla lotteria. Nel nostro paese va semla Magliana a Roma: Un amico illustratopre pi di moda cercare la fortuna, desiderare il successo, tutre mi ha mandato un personaggio, per met mostro e per meto e subito. la filosofia per cui non ci si fa pi il culo e si lavot Pierrot. Mi venuto in mente quel fatto di cronaca, che era ra sodo, ma ci si affida al reality per diventare un cantante di molto particolare, atroce, per nascondeva una verit profonsuccesso. Oppure si cerca di finire in parlamento o al consiglio da. La rivalsa che capita a un certo tipo di fascia di mondo. C regionale per la pensione che ti spetter e non perch hai vogente che si fa cos tanto comprimere da forze inaudite che glia di far qualcosa. Per conciliare queste storie, Morino ha svipoi esplode e tira fuori una rabbia mostruosa. Una scena da luppato una pratica musicale incastrata su ambienti flessibili, film di Tarantino: insomma, questo inchioda il compare che antimonumentali e per questo sottilmente sovversivi. Non si lo maltrattava, lo tortura, lo sevizia, non contento lo lascia motratta di un ridicolo richiamo al passato, semplicemente di ribondo nel suo negozio, va a prendere la figlia a scuola e torunatmosfera, unattitudine che si riflette in uno strano coacerna per finirlo. Qua e l nel disco, spunta anche il punk, allora vo di tradizioni: dalla cumbia a sonorit andaluse, da musiche non possono che tornare alla mente i Mau Mau, la sua creatufilmiche a rime piemontesi stralunate. Tutto dimostra quanto ra meglio riuscita. Che, promette Morino, torner presto: Absia irrefrenabile il suo desiderio di tradire le consuetudini. biamo solo bisogno di rinfrescarci con altre esperienze.
Stefano Crippa na marsina rossa, pantaloni attilatissimi, rigorosamente bianchi. Capello corto e baffoni molto gay club di San Francisco. Freddie Mercury appariva cos, alla vigilia del Magic Tour con i Queen, ancora non sapeva che sarebbe stato lultimo della sua carriera. Dodici mesi dopo, la scoperta di aver contratto lAids e la decisione di cancellare i tour per dedicarsi solo alla realizzazione di dischi. Per i fan della band britannica, la malinconia del ri-
STASERA IN FM
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12.45 LE STORIE Attualit 13.10 Prima tv JULIA Telefilm 14.00 TG REGIONE - TG3 Informazione 15.10 LA CASA NELLA PRATERIA Telefilm 16.00 COSE DELLALTRO GEO Documentario 17.40 GEO & GEO Doc 19.00 TG3 - TG REGIONE Informazione 20.00 BLOB Variet 20.10 COMICHE ALLITALIANA Documenti 20.35 UN POSTO AL SOLE Soap
Rete4
9.50 CARABINIERI 7 Tf 10.50 RICETTE DI FAMIGLIA Variet 11.30 TG4 Informazione 12.00 UN DETECTIVE IN CORSIA Telefilm 12.55 LA SIGNORA IN GIALLO Telefilm 14.00 TG4 Informazione 14.45 LO SPORTELLO DI FORUM Real Tv 15.30 Prima tv HAMBURG DISTRETTO 21 Telefilm 16.35 SENTIERI SELVAGGI Film con John Wayne 18.55 TG4 Informazione 19.35 TEMPESTA DAMORE Soap 20.30 WALKER TEXAS RANGER Telefilm
Canale5
8.50 MATTINO CINQUE Attualit 11.00 FORUM Real Tv 13.00 TG5 - METEO 5 Informazione 13.40 BEAUTIFUL Soap 14.10 CENTOVETRINE Soap 14.45 UOMINI E DONNE Talk show 16.20 POMERIGGIO CINQUE Attualit 18.50 AVANTI UN ALTRO Gioco 20.00 TG5 Informazione 20.40 STRISCIA LA NOTIZIA - LA VOCE DELLINSOLVENZA Attualit
Italia1
10.30 GREYS ANATOMY Tf 12.10 COTTO E MANGIATO Rubrica 12.25 STUDIO APERTO Info 13.00 SPORT MEDIASET Notiziario sportivo 13.40 CAMERA CAF RISTRETTO Sit com 13.50 Cartoni 15.10 Prima tv Mediaset FRINGE Telefilm 16.05 Prima tv Mediaset SMALLVILLE Telefilm 16.50 MERLIN Telefilm 17.45 TRASFORMAT Gioco 18.30 STUDIO APERTO Info 19.20 C.S.I. Telefilm
La7
09.55 COFFEE BREAK Attualit 11.00 LARIA CHE TIRA Att 12.20 TI CI PORTO IO... IN CUCINA CON VISSANI Rubrica 12.30 I MEN DI BENEDETTA Rubrica (R) 13.30 TG LA7 Informazione 14.05 CRISTINA PARODI LIVE Rubrica 16.30 IL COMMISSARIO CORDIER Telefilm 18.20 I MEN DI BENEDETTA Rubrica 19.15 G DAY Variet 20.00 TG LA7 Informazione 20.30 OTTO E MEZZO Attualit
Rainews
18.30 TRANSATLANTICO Attualit 19.00 NEWS Notiziario 19.25 SERA SPORT Notiziario sportivo 19.30 IL CAFF: IL PUNTO Attualit 20.00 IL PUNTO ALLE 20.00 Attualit METEO Previsioni del tempo (allinterno) 20.58 METEO Previsioni del tempo
21.00
21.10
Prima tv UN PASSO DAL CIELO 2 Fiction 23.20 PORTA A PORTA Attualit 0.55 TG1 NOTTE Informazione 1.30 CINEMATOGRAFO Rubrica
21.05
21.05
PECHINO EXPRESS Finale Real Tv 23.20 TG2 Informazione 23.35 WIKITALY Variet 0.50 RAI PARLAMENTO TELEGIORNALE Att.
OCEANO DI FUOCO - HIDALGO FILM con Viggo Mortensen, Omar Sharif 23.25 VOLO IN DIRETTA Variet 0.00 TG3 LINEA NOTTE Attualit 1.00 METEO 3 Informazione
21.10
21.10
21.10
Prima tv Mediaset THE MENTALIST Telefilm 23.10 THE CLOSER Telefilm 1.05 LITALIA CHE FUNZIONA Rubrica
ROBIN HOOD FILM con Russell Crowe, Cate Blanchett 23.50 LA DOPPIA ORA FILM con Kseniya Rappoport 1.30 TG5 NOTTE - METEO 5 Informazione
Prima tv LA RIVOLTA DELLE EX FILM con Matthew McConaughey 23.10 TUTTE LE EX DEL MIO RAGAZZO FILM con Ron Livingston 1.10 Prima tv Mediaset NIP/TUCK Telefilm
21.10
SERVIZIO PUBBLICO Attualit (Diretta) 23.45 OMNIBUS NOTTE Attualit 0.50 TG LA7 SPORT Informazione
NEWS LUNGHE Notiziario 21.26 METEO Previsioni del tempo 21.30 VISIONI DI FUTURO Attualit 21.56 METEO Previsioni del tempo 22.00 VISIONI DI FUTURO Attualit 22.26 METEO Previsioni del tempo
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il manifesto
COMMUNITY
le lettere
terraterra
Marina Forti
EMILIA ROMAGNA
Marted 20 novembre, ore 20.45 NEL BARATRO Il Comitato Per non dimenticare Sabra e Chatila, Alkemia e il Circolo de Il Manifesto organizzano un incontro con Michele Giorgio, autore del libro Nel baratro. I Palestinesi, loccupazione israeliana, il sequestro Arrigoni. Sala Ulivi, via Ciro Menotti 137, Modena
ro alla stampante ...), come qualsiasi altro lavoratore... . Attualmente noi insegnanti lavoriamo in gran parte con computer, stampanti, quaderni, biro... pagati con i nostri soldi. Carla Maria Bozzini
LAZIO
Venerd 16 novembre, ore 19 CIRCOLO ARANCIONE Inaugurazione del Circolo arancione - Comitato elettorale Medici x Roma. . Il Circolo sar il centro nevralgico delle attivit a sostegno della candidatura di Sandro Medici, ma non solo. Sar un laboratorio di incontro, sperimentazione, contagio e confronto per costruire un programma condiviso e selezionare con trasparenza i/le candidate a governare la citt. Maggiori informazioni al sito: www.sandromedici.it Comitato elettorale Medici x Roma, via Campo Boario 1, Roma
LOMBARDIA
Gioved 15 novembre, ore 21 UNA LUNGA LOTTA Alla Camera del Lavoro di Milano lo Sportello esodati, mobilitati, disoccupati over 50 della Cgil organizza il dibattito iniziata una lunga lotta. Conversazione su pensioni, economia e lavoro. Con: Andrea Fumagalli, Lelio Demichelis, Paola Bentivegna, Sandro Del Fattore, Lucia Codurelli, Cristina Tajani, Ugo Boghetta. Il moderatore Gad Lerner. Camera del Lavoro, corso di Porta Vittoria 43, Milano
PIEMONTE
Sabato 17 novembre, ore 16 IL SERVO Per il ciclo di incontri: La Stanza Viola, in collaborazione con il Circolo glbtq Maurice presentazione dell'ultimo romanzo di Franco Buffoni Il servo di Byron (Fazi Ed.). Intervengono l'autore e Basilio Sciacca del Maurice Fnac Torino Centro, via Roma, 56, Torino
che come ha avuto occasione di dire de Magistris, sindaco di Napoli, considera pi importante un cacciabombardiere rispetto ad una scuola. Ieri ho acquistato solo il pane: stato anche sciopero dei consumi. La scelta si inserisce nel solco della ricerca di una maggiore giustizia che a a livello personale e familiare cerco di tradurre in scelte concrete. Sono molto a come i miei soldi vengono usati: cerco di consumare in maniera critica, con attenzione ai modi nei quali i beni vengono prodotti e ho scelto di mettere tutti i miei soldi in Banca Etica. Per questo sono anche molto felice di ricevere il sostentamento per la vita mia e della mia famiglia dalla scuola, agenzia nella quale le nuove generazioni vengono formate. E evidente che, se ragioniamo in questo modo, non possiamo permettere di infliggere tagli alla scuola, quando altri settori delleconomia, vedi quello
delle armi che nelle migliori delle ipotesi rimangono inutilizzate, continuano a ricevere risorse anche ingenti (si pensi che per chiara ammissione del generale Debortolis sulla rivista Analisi e Difesa Debertolis il costo medio di un aereo nudo, senza accessori che pure saranno necessari, sar di 137,1 milioni di dollari nel 2015). Riguardo alla figura dellinsegnante, sono personalmente daccordo allaumento di ore a scuola: lavoro in totale circa 45 ore alla settimana (a fronte di 19 ore in classe), non mi farebbe paura rimanere a scuola 36- 40 ore a incontrare studenti in orari di ricevimento stabiliti, a preparare lezioni, organizzare laboratori, programmare lattivit didattica generale, predisporre, correggere e valutare verifiche. Per fare ci, come ben si pu comprendere, avrei bisogno di adeguati spazi e strumenti (uno studiolo, una scrivania personale, un computer, lacceso libe-
Mi chiamo Alessandra Vinci e sono una cittadina italiana che abita a Lanuvio, in provincia di Roma. Vi scrivo riguardo ad un episodio che mi capitato pochi giorni fa riguardante la totale inefficienza dei treni italiani. Domenica scorsa dovevo venire a Roma per un impegno urgente e, nonostante abbia aspettato pi di 3 ore alla stazione di Lanuvio, non passato nessun treno. Non solo, non stata annunciata nemmeno la soppressione dei suddetti treni. Trovo la cosa scandalosa. Non sono una pendolare, ma sicuramente molti cittadini italiani vivono quasi quotidianamente questo disagio. La macchinetta per vidimare il biglietto, in quella stazione, inoltre rotta e noi cittadini, pur compiendo il nostro dovere acquistandolo passiamo dalla parte del torto ingiustamente perch c' il rischio di dover pagare la multa non avendo la possibilit, appunto, di vidimarlo. Alessandra Vinc
DALLA PRIMA
Tommaso Di Francesco
SICILIA
Sabato 17 novembre, ore 17.15 ECO MAFIA, NEW BUSINESS L'Associazione Culturale Peppino Impastato organizza l'incontro-dibattito Ecomafia, new business Intervengono fra gli altri: Carlo Bommarito, associazione Culturale Peppino Impastato; dott.ssa Claudia Ferrari: Sostituto Procuratore della Repubblica di Palermo. Ex casa Badalamenti, Corso Umberto I, 183 Cinisi (Pa)
TOSCANA
Venerd 16 novembre, ore 17 ASOR ROSA Alberto Asor Rosa, presidente della Rete dei Comitati per la difesa del territorio, e l'urbanista Vezio De Lucia parteciperanno a unassemblea pubblica con i comitati della Piana. Nel corso dellincontro, organizzato, insieme con la Rete, dal comitato Il nodo a Nord Ovest, sar lanciato lappello Una piana da salvare, che chiede la totale conservazione dei vuoti presenti nella piana Firenze - Prato come misura necessaria all'equilibrio territoriale e ambientale dell'intera area metropolitana, respingendo in particolare il previsto potenziamento dell'Aeroporto Vespucci e adottando una strategia che non richieda il ricorso all' incenerimento di rifiuti. Allassemblea parteciperanno diversi rappresentanti della cultura urbanistica e socio- ambientale. Societ di Mutuo Soccorso, via Pratese, 48, Peretola Firenze (FI) Tutte le segnalazioni allindirizzo: eventiweb@ilmanifesto.it
il manifesto
CAPOREDATTORI marco boccitto, matteo bartocci, massimo giannetti, giulia sbarigia, micaela bongi, giuliana poletto (ufficio grafico)
me via mail con lagente di collegamento tra esercito e Servizi segreti, la libanese Jill Kelley - la stessa che rivelando le pressioni gelose verso di lei di Paula Broadwell - ha fatto scoprire tutto, lo scandalo sembra precipitare. E coinvolgere la leadership militare americana nel momento del suo massimo impegno e direttamente la Casa bianca. Sia verso la crisi afghana che riguardo alle crisi siriana, iraniana e pachistana, le prime tre crisi internazionali dove, dopo la Libia di una anno fa, sono in corso guerre coperte con tanto di mega-finanziamenti presidenziali. Ora, con laudizione al Congresso dei vertici della Cia ma anche dellFbi, lorganismo federale che avrebbe scoperto la tresca, e le prossime audizioni sulla sanguinosa vicenda Bengasi, la storia ritorna nel pieno del conflitto politico tra democratici e repubblicani, mentre anche una parte dei democratici vuole capire meglio quel che sta accadendo. Allordine del giorno, visto che in tanti nel governo statunitense gi sapevano da agosto, c nientemeno che linterrogativo se lo stesso Barack Obama in testa, sapesse o no dellaffaire che coinvolgeva in modo cos travolgente la massima carica istituzionale addetta alla concreta sicurezza del Paese. Desta infatti non poco sospetto il fatto che tutto sia emerso a poche ore dalla rielezione al secondo mandato del presidente americano che, subito, si affrettato ad accettare le dimissioni di Petraeus. Con qualche dubbio legittimo sulla sua rielezione nelle difficili elezioni presidenziali dove si temeva fino allultimo lo spettro del pareggio. Perch scontato che se la vicenda Petraeus fosse emersa in piena campagna elettorale probabilmente il colpo sarebbe stato durissimo. E qualcuno addirittura parla di impeachment per lo stesso presidente. Tantopi che nellultimo duello diretto, lo
sfidante repubblicano Romney sollev, zittito dalla mediatrice del dibattito, laccusa sulla sottovalutazione dei fatti di Bengasi da parte della Casa bianca, per i quali provvidenzialmente presero tutte le colpe il segretario di stato Hillary Clinton e lo stesso Petraeus. Adesso incombono proprio tutte le ombre e le nebbie dell11 settembre a Bengasi, dove in un assalto di integralisti islamici al consolato Usa venne assassinato lambasciatore Chris Stevens, gi uomo della Cia nel curare lintelligence della guerra che unanno prima aveva cacciato nel sangue Gheddafi. Perch, appena dopo il primo interrogatorio dellFbi, Paula Broadwell in tv ha rivelato che l, nel consolato era in corso una cattura della Cia di uomini di Al Qaeda - a motivazione dellattacco integralista islamico -, chiamando addirittura a testimone lo stesso Petraeus. Wikileaks impallidisce. Cos Barack Obama ha ritenuto opportuno ieri rompere per la prima volta il preoccupante silenzio sulla vicenda, rassicurando in ritardo che non ci sono prove del fatto che informazioni riservate siano state diffuse, che sulla tempistica lFbi, nel cui operato ha la massima fiducia, ha seguito il protocollo e che per il momento sospende il giudizio sul fatto che dovesse essere informato prima. Un po poco come rassicurazioni. Certo, appare pi accettabile che il capo della Cia si dimetta per uno scandalo sessuale che non per i disastri prodotti da accordi indicibili con gli integralisti o per i tanti crimini commessi nelle troppe eroiche imprese belliche avviate dagli Stati uniti nel mondo. Insomma, sono pi comprensibili le corna che non lo svelamento del disastro delle guerre democratiche americane e della Nato, quelle evidenti e quelle coperte. Altro che le donne, i cavalier, larmi, gli amori.
DEMOCRAZIAKMZERO
il manifesto coop editrice a r.l. in LCA REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE, 00153 Roma via A. Bargoni 8 FAX 06 68719573, TEL. 06 687191 E-MAIL REDAZIONE redazione@ilmanifesto.it E-MAIL AMMINISTRAZIONE manamm@ilmanifesto.it SITO WEB: www.ilmanifesto.it TELEFONI INTERNI SEGRETERIA 576, 579 - ECONOMIA 580 AMMINISTRAZIONE 690 - ARCHIVIO 310 POLITICA 530 - MONDO 520 - CULTURE 540 TALPALIBRI 549 - VISIONI 550 - SOCIET 590 LE MONDE DIPLOMATIQUE 545 - LETTERE 578 SEDE MILANO REDAZIONE: via ollearo, 5 20155 REDAZIONE: tutti 0245072104 Luca Fazio 024521071405 Giorgio Salvetti 0245072106 redmi@ilmanifesto.it AMMINISTRAZIONE-ABBONAMENTI: 02 45071452 iscritto al n.13812 del registro stampa del tribunale di roma autorizzazione a giornale murale registro tribunale di roma n.13812 ilmanifesto fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 07-08-1990 n.250 ABBONAMENTI POSTALI PER LITALIA annuo 260 semestrale 135 i versamenti c/c n.00708016 intestato a il manifesto via A. Bargoni 8, 00153 Roma
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Intitolare un libro Linsurrezione in corso (Gustavo Esteva, Antistasis. Linsurrezione in corso, Asterios Editore, 96 pagine, 9 euro, traduzione di Aldo Zanchetta) un gesto temerario, a guardarlo dal fondo della depressione italiana, dove si discute accanitamente come partecipare alle elezioni, se un po dentro o un po fuori il recinto del centrosinistra, e dove si giudicano ingenui i movimenti degli indignados, dallalto di una sapienza che certamente produrr alla fine quella crescita, beninteso buona, che il solo orizzonte che sinistre e sindacati sembrano poter avere. E nemmeno il Messico di Esteva sta tanto bene: il Pri, il partito-regime, tornato al potere: la guerra al narcotraffico tiene in ostaggio il paese; gli zapatisti, che affascinarono il mondo
Linsurrezione in corso
Pierluigi Sullo
con una ribellione assai originale, sono muti e assediati nei loro municipi autonomi, che pure resistono. E allora, dov linsurrezione? Esteva un personaggio notevole: amico di Ivan Illich, si definisce intellettuale deprofessionalizzato, autore di centinaia di libri e articoli e situa la sua ricerca (e azione) allincrocio tra la crisi della modernit e la risorgenza delle culture indigene, quelle che hanno cambiato il volto dellAmerica latina. Due suggestioni fondamentali - due anticipazioni - sono venute da l: la prima, che leconomia basata sulla crescita infinita - una ossessione perversa, dice Esteva - deve cedere il passo a quel che i popoli indigeni chiamano buen vivir; la seconda, che la democrazia rappresentativa, che sempre dominio di una minoranza, e tanto pi ai tempi dellimpero della finanza, va sostituita con qualcosaltro, che Esteva chiama democrazia radicale. Queste due grandi trasformazioni, intrecciate ovviamente tra loro, sono appunto loggetto dellinsurrezione che sta dilagando nel mondo e che - scrive Esteva succede nei piccoli angoli che non possono essere raggiunti dalle mani poderose ma malvagie dello stato. Non centralizzata n isolata: non pu essere distrutta dai potenti, dai ricchi, dalla polizia. Attraversa un milione di luoghi nello stesso tempo, entra nelle famiglie, nelle strade, nei vicinati, nei luoghi di lavoro. Soffocata in un posto, riappare in un altro, fino a diffondersi ovunque. E pi precisamente: Linsurrezione in corso corrisponde a nuove forme di fare politica che potrebbero star dissolvendo la questione del potere in un modo per il quale non abbiamo un lin-
guaggio appropriato. Non si tratta solo del contrario del potere, di ci che gli resiste, ma di qualcosa di radicalmente distinto. Se ci si guarda intorno, anche in Italia, oltre i confronti televisivi che rendono le elezioni compiutamente democratiche (cio americane) e oltre lansia di avere rappresentanti in parlamento come unico obiettivo possibile, si vedr che milioni di cittadini, in modi non centralizzati n isolati, stanno insorgendo e cambiando gi da ora la loro vita. Fanno quel che Illich definiva con queste parole: Una trasgressione dei limiti culturali che apre un nuovo percorso. Ma comunque la si pensi suggerirei di leggere il libro di Esteva: fa capire di cosa si discute in giro per il mondo. www.democraziakmzero.org
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COMMUNITY
IL CONCORSO
Piero Bevilacqua
ntervenire sulle alluvioni che ogni anno provocano disastri ambientali e morti in qualche angolo della penisola fa sentire come i sacerdoti che celebrano uno stanco e inutile rito, cultori di una religione ormai spenta. L'Italia impone ai suoi osservatori l'eterno ritorno dell'eguale. Eppure corre sempre l'obbligo di ripetere, di tenere vive le armi della critica, di ricordare. La lotta fatta anche di ripetizioni e di repliche. E in questo caso sono pi che mai necessarie. Quello che accaduto in questi giorni nel grossetano e nell'Umbria meridionale infatti il nuovo capitolo di uno spettacolo a puntate che si ripete ormai puntuale in ogni autunno e inverno. E occorre anche aggiungere che questa volta l'esito sarebbe potuto essere ben pi tragico, se la pioggia avesse continuato a cadere per un altro giorno. Pochi sanno, infatti, che la diga di Corbara che sbarra il Tevere poco distante dallo scalo di Orvieto, dove tracimato il fiume Paglia era minacciosamente colma, mentre i caseggiati di Ciconia e dintorni erano gi allagati. Se il maltempo avesse continuato il suo corso, si sarebbe reso necessario aprire la diga con conseguenze imprevedibili , ma sicuramente devastanti, per tutti i centri abitati lungo la Valle del Tevere fino a Roma. Il ritorno del bel tempo ci ha risparmiati da ulteriori danni e vittime, lo spuntare del sole ha evitato una catastrofe. Ma fino a quando dovremo affidarci al caso, alla buona sorte, alla cessazione benigna di un temporale per evitare alluvioni, frane, morti, devastazione di case e imprese, distruzione di strade e ponti? Non evidente ormai a tutti che l'intero territorio nazionale in pericolo? Che bastano pochi giorni di pioggia intensa, concentrati in una qualunque area, per determinare danni ingenti alle popolazioni e agli habitat, imponendo poi costosissime ricostruzioni?
Dopo lOlanda siamo il paese pi fragile dEuropa, governato da classi dirigenti prive di cultura territoriale. Ogni intervento di ulteriore consumo del suolo deve diventare una fattispecie criminale. E noi cittadini dobbiamo costituirci parte civile
Appare evidente che oggi paghiamo a caro prezzo una urbanizzazione selvaggia, la quale ha coperto disordinatamente di costruzioni e infrastrutture un territorio che fra i pi vulnerabili dell'intero bacino del Mediterraneo. L'acqua che scende dalle Alpi o dall'Appennino sempre meno assorbita dai campi agricoli o incolti delle colline e delle pianure, ormai non pi abitate dai contadini, ed al contrario resa pi vorticosa nel suo corso dall'asfalto e dal cemento che incontra. Un paese, tra i pochi in Europa, privo di una legge urbanistica , che ha assistito con poche resistenze a una svolta inaudita. Alla consueta attitudine illegale di classi dirigenti e popolazioni a occupare il territorio con costruzioni abusive ( che hanno sfigurato tante nostre citt ) venuta in sostegno la versione italiana del neoliberismo: il verbo che ha fatto dei nostri habitat delicati materia di "libero mercato". Oggi, dopo tre decenni di furia "liberale", il territorio nazionale mostra le stimmate della sua trasformazione mercantile, riplasmato, com' dalle spinte caotiche delle convenienze private: terre d'altura e aree interne in stato di abbandono, valli e pianure - la polpa ricca - intasate di popolazione, edifici, strutture produttive, vie di comunicazione. Qui l'acqua piovana non ha pi spazio, come era accaduto in tutti i secoli passati, e perci appare come il grande nemico. Come e quanto pu durare tale conflitto tra le forze imprevedibili della natura e i nostri abitati? Ebbene, questa drammatica novit storica impone oggi un nuovo atteggiamento della pubblica opinione nei confronti delle classi dirigenti italiane e del ceto politico nazionale. Sappiamo da studi decennali che all'Italia toccato in sorte un paradossale destino. Il paese fisicamente pi fragile d'Europa (insieme all'Olanda) stato governato da classi dirigenti prive di ogni cultura territoriale, sguarnite anche delle pi elementari forme di consapevolezza, di memoria storica dei caratteri dei vari habitat locali e dei loro delicati equilibri. Tale carattere originale della nostra cultura, il suo sdradicamento metafisico dalle condizioni materiali della vita, oggi rappresenta una minaccia per la collettivit nazionale. A questa incultura originaria si aggiunge la religione della crescita che alimenta nuovi e disordinati appetiti speculativi nei confronti del nostro territorio. Ancora oggi il suolo nazionale non appare come un habitat da proteggere, per tutelare i beni, la ricchezza storica del paese dagli eventi atmosferici, ma come la materia prima per continuare a crescere, come recita la superstizione contemporanea. E' altamente esemplare che un paese, il quale ha i problemi drammatici che osserviamo puntualmente ad ogni inverno, si ostini a progettare il Tav in Val di Susa. I nostri governanti sono pronti a sperperare svariati miliardi per un'opera inutile e non trovano tempo, energia, risor-
se per mettere in campo un progetto assai meno costoso e generatore di nuove economie finalizzato a proteggere il nostro territorio in pericolo. Ebbene, credo che sia tempo di rendere evidente il carattere drammatico che ormai occorre dare alla nostra opposizione. Abbiamo mostrato in altre occasioni che il territorio pu essere messo in salvo solo attraverso una vasta opera di ripopolamento e valorizzazione delle aree interne. Ma oggi occorre agire anche con misure di urgenza. E' necessario chiarire che tutte le nuove costruzioni, tutte le manipolazioni dell'habitat che si progettano e si realizzano in Italia sono contro l'interesse collettivo, minacciano il bene comune della sicurezza nazionale. Ogni metro quadrato di nuovo asfalto o cemento sottrae spazio alle acque, accresce la vulnerabilit dei nostri abitati e delle nostre vite. Non possiamo pi tollerarlo. Credo che ormai bisogna incominciare a considerare sotto il profilo penale gli interventi che consumano suolo. Questo bene non infinito, esso la spugna che assorbe l'acqua, dunque un bene di tutti che ci protegge , chi lo cementifica rende pi pericolosi i nostri abitati, rende pi insicura la nostra incolumit, le nostre case, i nostri beni, i nostri animali. E' perci necessaria una iniziativa legislativa che dia nuovi strumenti all'interesse collettivo oggi cos gravemente minacciato. Occorre rendere possibile, alle associazioni impegnate nella difesa del territorio e del paesaggio, di costituirsi parte civile nei vari luoghi dove si progetta il consumo di verde, da configurare, com' ormai drammaticamente necessario, quale fattispecie criminale. Privati, amministratori locali, imprenditori non possono pi utilizzare come bene privato ci che con tutta evidenza appare un bene comune intangibile e irrinunciabile.
I BAMBINI CI PARLANO
Cosa vuol dire giustizia?. Vuol dire vendicarsi. Perch a un uomo, per esempio, hanno fatto una cosa cattiva e allora per avere giustizia vuole vendicarsi. Per me la giustizia quando ti trattano male. Ma no, quella lingiustizia, il contrario!. E fare le cose giuste e non sbagliate. Quando vedete la giustizia? Quando c giustizia? Per esempio, i super eroi, quando vanno in azione per salvare la gente. Se qualcuno fa una cosa giusta, non sbagliata. La giustizia mettersi daccordo. E quando per esempio a Chi vuol essere milionario ti fanno una domanda e tu rispondi giusto. Se scrivi giusta una parola, senza errori. Se disegni un albero e sembra un albero vero.
Sulla giustizia
Giuseppe Caliceti
Chi sono i giudici?. Quelli che votano. Quelli che danno i voti. Quando qualcuno balla, per esempio. Alla fine i giudici danno il voto. Da 1 a 10. Chi ha il voto pi alto, vince. Io li ho visti a Ballando sotto le stelle alla tv!. Conoscete altri tipi di giudici? I maestri e le maestre sono un po dei giudici, perch mettono i voti. Anche gli avvocati sono giudici. Dicono ai ladri quanti giorni devono stare in prigione. No, gli avvocati gli amici dei ladri. Il giudice un altro. Secondo me uno che ha rubato non pu avere ragione. Ma loro non lo sanno ancora se stato lui a rubare o no. I giudici dicono se tu sei colpevole o innocente. Se sei colpevole ti mandano in prigione. A scuola ci sono giustizie e ingiustizie?. S. Se un bambino offende un altro bambino, fa una cosa ingiusta. Se invece fa un complimento, fa la cosa giusta. Poi le bugie non si dicono. A scuola il giudice lo fa la maestra. Per non mette i bambini in prigione, danno le punizioni. Se qualcuno vede un suo amico che sta cadendo e lui gli d una spinta, un imbroglio, perch un po stata colpa sua, ma stava gi cadendo. Ma se lui inciampa e nessuno gli ha dato una spinta? A cosa serve la giustizia?. Per avere regole uguali per tutti. Cos pi facile andare daccordo. Per non fare le cose sbagliate.Anche per me. Il maestro e la maestra non sono cattivi. Devono dare le punizioni per insegnarci. Anche i giudici. Le regole tutti le devono seguire.
Si pu vivere senza giudici? Per me no. Perch se non cera la giustizia, per me rubavano tutti. Anche per me. Se a un uomo per caso veniva in mente di fare una cosa cattiva, lui forse adesso non fa pi quella cosa perch ha paura di andare in prigione. A cosa assomiglia la giustizia? A un regolamento. A delle istruzioni. Alle regole di un gioco. A un libro che dentro c scritto quello che giusto e quello che sbagliato, per esempio la multa. Se c scritto che tu non devi mettere la macchina nel parcheggio giallo per i bambini handicappati e tuo padre la mette ugualmente, se non cera un vigile che metteva la multa, lui dopo metteva ancora la macchina in quel posto. Invece dopo non la mette pi.
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il manifesto
LULTIMA
storie
In Europa si va affermando lestensione dei diritti sociali agli immigrati. Ma per molti lunico aiuto arriva ancora solo dalla reti di solidariet comunitaria o dalle famiglie. Per questo c bisogno di unassistenza transnazionale
Enrico Pugliese
Welfare
si con sistemi di welfare forti pensiamo al caso tedesco sia in contesti dove il sistema di welfare non si parimenti sviluppato, quale il caso dei paesi dellAmerica latina. Anzi qui si forse registrato lunico impegno transnazionale a livello di welfare giacch nei decenni passati un orientamento relativamente generoso della spesa sociale italiana aveva permesso il trasferimento di un flusso di risorse volte spesso a ridurre condizioni di vera e propria indigenza di cittadini italiani residenti allestero. Ma anche questo andato riducendosi negli ultimi anni.
immigrazione rappresenta uno dei grandi banchi di prova dei sistemi di welfare nazionali. Basti solo pensare al fatto che lessenza del welfare state consiste proprio nel godimento di quelli che Marshall (Thomas) e tutti gli altri dopo di lui ha chiamato diritti sociali, giustappunto, di cittadinanza: diritti di cui godono i cittadini di un determinato paese. E la cittadinanza si sa include ma esclude anche: ad esempio quando si parla di diritti diversi tra cittadini e stranieri. E non a caso nel parlare di welfare e immigrati si parla appunto di accesso ai diritti di cittadinanza da parte di non cittadini: insomma una sorta di ossimoro. E con questo problema i paesi sviluppati hanno dovuto misurarsi nei decenni scorsi. Linternazionalizzazione del mercato del lavoro o ancora, pi semplicemente, larrivo di lavoratori stranieri in un qualunque paese - ha posto una questione di fondo: devono questi essere equiparati nei loro diritti alla classe operaia nazionale (come per altro essi richiedono) o no? C comunque ormai a livello istituzionale un definitivo orientamento ad estendere agli immigrati, per lo meno sul piano teorico, laccesso ai benefici del welfare. E ci anche comprensibile se si considerano i processi di fondo che sono stati alla base del sistema di welfare e dellintroduzione dei diritti sociali di cittadinanza. Si tratta dello scambio tra lealt allo stato e garanzie di condizioni di vita migliori, a cominciare dalla salute, dallindennit di disoccupazione e dalla pensione. Questo accordo questo compromesso che lessenza del welfarosarno, re state - non poteva essere limitato solo distrubuzione di a una parte della classe operaia, cio a kit sanitari agli quella nazionale. E ci ne ha determinaimmigrati/FOT to progressivamente, almeno in Europa, LIVIO lestensione ai lavoratori immigrati. StuSENIGALLIESI diosi quali Harris e pi recentemente Geddes hanno messo in evidenza i meccanismi e i processi di inglobamento degli immigrati nei sistemi di welfare nazionali.
SENZA CONFINI
transnazionale approfondendo anche il discorso sulla natura e le auspicabili aggiungerei io funzioni e caratteristiche del welfare transnazionale. Esso, secondo lautrice, consente alle persone di esplicare i propri ruoli e di soddisfare i propri bisogni e desideri senza minare le scelte di vita come la migrazione in quanto contribuisce a mantenere legami appartenenze, relazioni significative tra coloro che, pur vivendo in contesti diversi, continuano a sentirsi appartenenti a un paese a una famiglia geograficamente distante ma simbolicamente vicina. Ma questo - nota la stessa autrice possibile nella misura in cui si possa godere dei benefici del sistema pi avanzato (quello dei paesi di immigrazione) in ambedue i contesti compreso quello di partenza (cio alla fine di ritorno). E mi pare che questa possibilit sia molto lontana dalla realt.
un ottica particolare: quella dellimmigrato tra due diversi realt socio-economiche ma anche tra diversi sistemi di welfare: quello dei paesi di arrivo e quello dei paesi di partenza (e di eventuale ritorno); il che ne giustifica il titolo dato dalle autrici Flavia Piperno e Mara Tognetti Bordogna. Il libro affronta sia a livello teorico che con riferimenti empirci e suggerimenti di policy le problematiche relative alla collocazione degli immigrati nel sistema di welfare italiano oggi, partendo dalla considerazione che una parte di essi probabilmente destinata al ritorno e che finir per trovarsi nella complessa condizione di beneficiario parziale dei benefici di due sistemi di welfare diversi. E non si tratta di un problema da poco. infatti noto e ovvio che i sistemi di welfare dei paesi di provenienza degli immigrati in Italia sono molto pi esili del sistema di welfare italiano, per quanto avaro questo possa essere nei confronti degli immigrati. Qui aprirei una parentesi, con riferimento a una peculiarit italiana che non affrontata nel libro e che a me sembra comunque di rilievo: la collocazione di unaltra componente delle migrazioni che riguardano lItalia, cio gli emigranti italiani allestero. Perch questi vivono una contraddizione di tipo diverso da quella degli immigrati in Italia e per qualche verso paradossale. Essi cio, provenienti da un paese con un sistema di welfare ormai piuttosto avanzato, possano trovarsi ora sia in pae-
r solo su quelli delle due curatrici, per poi passare a quello particolarmente chiarificatore di Sebastiano Ceschi che rappresenta una sorta di appendice. Flavia Piperno fa un vasto riferimento alla letteratura internazionale sul tema sottolineando il contributo degli immigrati e soprattutto delle immigrate al funzionamento del sistema di welfare dei paesi ricchi - citando tra gli la Ehrenreich e la Hocshield che vedono una vera e propria sottrazione di risorse. Sempre nel campo della letteratura internazionale Flavia Piperno fa riferimento agli autori che si sforzano di mostrare alla come le migrazioni possano produrre vantaggio sia per i paesi di partenza che per i paesi di arrivo. Ma qui la autrice sposta il campo di osservazione dal tema specifico del welfare transnazionale a quello dei rapporti tra i Paesi del Nord e del Sud e delle possibili ricadute in termini di sviluppo per i secondo anche grazie alle rimesse degli emigrati. La verit dei fatti, anche per quel che mostrano le autrici, che attualmente nei paesi di arrivo il welfare consiste solo nelle reti di solidariet sociale e comunitaria, attivabili grazie al flusso di risorse legate alla immigrazione: le stesse reti che secondo le autrici combinate con il flusso di risorse e un opportuno intervento istituzionale dovrebbe favorire lo sviluppo di un welfare transnazionale. La tematica ripresa dal contributo di Mara Tognetti che analizza soprattutto le caratteristiche e il ruolo della famiglia