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AUTOPRODUZIONE.

COSERA, COS E COSA POTREBBE ESSERE

Torino, 29 Aprile 2012. Progetto Arch

Avere la possibilit di ascoltare direttamente il pensiero di un maestro sempre unopportunit da non perdere. altrettanto importante, trovandosi in disaccordo con Lui, chiedersi quando sia il momento giusto per opporvisi senza risultare presuntuosi. Temo che non esista la possibilit di darsi autonomamente una risposta certa. Al contrario saranno altri, in futuro, a valutare quale sia stata la sostanza di un pensiero che si contrappose ad un altro. Dal canto nostro non possiamo far altro che scrivere...

turali in genere, di quegli anni. Stiamo parlando del sistema politico-economico e sociale Capitalista che non ha avuto problemi ad assorbire i movimenti radicali e a ridurli ad uno dei tanti fenomeni di mercato. A questo non esiste soluzione e gli effetti di tale fenomeno continuano tuttora. Crediamo appunto che lassenza di altre finalit, al di l di quella commerciale, sia ben perpetuata dallidea allestitiva presentata alla Fabbrica del Vapore. Lassenza di una vera selezione degli espositori sinonimo di assenza di valutazioni critiche e una mescolanza di proposte soggettive non potr mai essere un discorso propositivo. Nemmeno enunciare nel migliore dei modi i pi bei versi di grandi poeti permette di realizzare un componimento sensato. Latteggiamento proposto da questo tipo di eventi non pu, a nostro avviso, avere finalit socio-culturali in quanto sia un singolo oggetto, sia una serie, sia unintera esposizione, saranno sempre vittime ignare del sistema dominante. Noi pensiamo che sia essenziale effettuare una selezione in base al possibile valore culturale delle proposte, nelle quali deve essere ricercato un giusto equilibrio fra soddisfazione personale e bene comune. Secondo noi necessario costruire una teoria complessa che descriva un sistema in grado di sostituire totalmente quello attuale. Sulla base di un nucleo fondamentale di un pensiero di tale portata sarebbe possibile selezionare le esperienze soggettive che insieme potrebbero costituire unalternativa capace di risolvere lattuale crisi ambientale, culturale ed economica. La cultura progettuale espressa dal lavoro di un individuo non risiede solamente nel suo prodotto, ma nel rapporto di questo con il contesto sociale.

Il pensiero debole e diffuso capace di generare tante possibilit e tanti punti di vista ma non libert. Un sistema che ci condiziona esiste e attualmente non lo fa nella direzione del benessere di tutti gli individui e dellambiente. per questo necessaria una fase di costruzione di nuove ideologie che ci liberino da quella attuale con la consapevolezza di essere anchesse destinate ad essere rimpiazzate. Mendini parla dellesprimersi libero e soggettivo dei progettisti che hanno esposto i loro prodotti a Milano. La nostra posizione in merito impopolare ma crediamo fermamente che oggi non sia pi il caso di continuare a produrre in questi termini, al contrario come detto da Enzo Mari in diverse occasioni, oggi si tratta di analizzare accuratamente la produzione e di eliminare il superfluo. Lautoproduzione spesso non sembra essere unalternativa, ma un metodo, economicamente poco dispendioso, per farsi conoscere nella speranza di poter arrivare a progettare lennesimo prodotto industriale. Al contrario noi crediamo nella produzione artigianale dedicata al singolo cliente nel suo contesto sociale e ambientale, per creare ci che serve, quando serve. Pensiamo che il lavoro debba essere volto a effettuare ricerche e proposte di come possa attuarsi un ciclo produttivo sostenibile e di quale debba essere lestetica del risultato di tale produzione. Infine crediamo importante sottolineare che latteggiamento che tentiamo di proporre non deve essere limitato solo alla produzione di oggetti ma pensiamo debba essere esteso a tutti gli ambiti della creativit.

Tratto da Alessandro Mendini e Laura Agnoletto / Fabbrica del Vapore - Milanosiautoproducedesign (MISIAD): il censimento del design autoprodotto a Milano. - domusweb.it

A proposito delle parole di Alessandro Mendini, espresse a supporto dellallestimento da lui curato per il Fuorisalone 2012, sorge spontaneo in noi un confronto fra la nostra idea di Design Autoprodotto e la sua che prosegue il percorso cominciato a cavallo fra gli anni 60 e 70. Nella seconda met del Novecento, infatti, il PostModernismo ha realizzato unalternativa concreta e, crediamo, necessaria, al pensiero positivista ma in corso dopera apparso evidente che un nuovo nemico stava approfittando delle caratteristiche intrinseche dei movimenti artistici, creativi e cul-

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