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di Economia e Cultura del Lavoro

Il Magazine ManpowerGroup

laVori in corso

Lavoro: mettiamoci in gioco


Il pensiero di Stefano Scabbio, presidente e AD di ManpowerGroup

Tra individuo e collettivit


A colloquio con Paolo Reboani, presidente e AD di Italia Lavoro

Il potere della formazione


La voce di Ivan Lo Bello, vicepresidente di Confindustria

Nel Villaggio dei creativi


Con Renzo Rosso, patron di Diesel

Col fiato sospeso.


Il mercato del lavoro aspetta la ripresa, in bilico tra politiche attive e passive.

I.P.

bimestrale - n. 4 anno V

prefazione di Francesco Maria Gallo

Artwork by Gramma www.grammacomunicazione.it

manpowergroup solutions:

sentitevi sollevati
ManpowerGroup Solutions
Che cosa distingue la vostra azienda da tutte le altre? Qual il centro, il cuore del vostro business? Trovatelo, e investite tutte le vostre energie su di esso. Non perdete tempo con le attivit collaterali. A quelle pensiamo noi: il nostro team di esperti a vostra disposizione per fornirvi le soluzioni di outsourcing di cui avete bisogno, quando ne avete bisogno. Scoprite come http://mbs.manpower.it

Quel link tra ricevere e dare


impegno del beneficiario nella ricerca di un
Francesco MarIa Gallo
External & Internal Relations Manager, ManpowerGroup

nuovo posto di lavoro. Linizio di un cambiamento di regole che, per funzionare, avr senzaltro bisogno di una serrata attivit di monitoraggio da parte degli organi preposti, ma che trover linfa vitale nel cambiamento di mentalit da parte dei beneficiari e - pi profondamente - dellintera societ. Consapevole. Responsabilizzata. Attivamente protagonista del proprio presente e futuro professionale. La manifesta inadeguatezza del nostro sistema sociale per il lavoro, che la crisi ha contribuito a far emergere in tutta la sua debolezza, deve oggi lasciare spazio a unidea di cittadinanza inclusiva in cui Stato e Cittadini concorrono al raggiungimento di obiettivi - chiamiamoli pure vantaggi - co-

Se le riforme pi coraggiose, quelle che scardinano gli asset culturali pi assunti e radicati di una societ, si fanno proprio nelle fasi di crisi profonda, mai tempo fu pi propizio per cogliere laudace sfida del cambiamento anche nel conservatorismo del nostro welfare per il lavoro.
Notoriamente - e, in tempi di contenimento del debito sovrano, gravosamente - sbilanciato sulla passivit del sostegno al reddito. Per puntare la rotta verso il nuovo, partendo da ci che non ha funzionato o che oggi non funziona pi, o che addirittura in una fragile forma esisteva ma non mai decollato. Ci si deve attrezzare per fare cose che finora non sono mai state fatte: politiche attive e servizi per il lavoro. Non sono parole qualunque se la presa di posizione quella del ministro del welfare Elsa Fornero che, nella sua Riforma, ha aperto la strada al rinnovamento e rafforzamento delle politiche attive, nonch del ruolo dei servizi per limpiego, mirando a legare la percezione del sussidio di disoccupazione al dimostrato

Recruitment Process Outsourcing

ManpowerGroup Solutions la societ di ManpowerGroup specializzata nella fornitura di servizi in outsourcing nei settori HR, SALES & MARKETING, SPORT & EVENTS.

ABSTRACT / linizio di un cambiamento di regole che, per funzionare, avr bisogno di una serrata attivit di monitoraggio, ma che trover linfa vitale nel cambiamento di mentalit dellintera societ. Consapevole. Responsabilizzata. Attivamente protagonista.
le politiche attive un proprio vanto. E, last

2012 ManpowerGroup.All rights reserved.

muni. l che troveremo quel filo doppio che vuole legare le politiche di sostegno al reddito alle politiche attive, quel link tra ricevere e dare che si traduce nella virtuosa integrazione tra attesa e azione. Lattivismo del lavoro, tema portante di questo numero, interpretato nelle pagine di

but not least, abbiamo dato voce alla gente


comune con uninchiesta esclusiva che ha raccolto le opinioni, le critiche, i dubbi e le aspettative dei cittadini nei confronti del sistema di politiche attive per il lavoro. Fino ad arrivare alla voce di speranza dellEmilia del terremoto dove, tra la gente, la parola dordine per tornare alla normalit sembra essere una sola, anche qui: azione. Come sempre, buona lettura!

LinC da autorevoli voci del panorama istituzionale e da noti personaggi del mondo aziendale italiano, con una visione che come consuetudine del nostro magazine - oltrepassa i confini nazionali ed entra nel merito delle politiche attive dei mercati del lavoro europei. Non trascurando certamente lo sguardo dentro i nostri confini e dando voce a quelle Regioni virtuose che hanno saputo fare del buon funzionamento del-

pUBBLICAZIONI
10 IDEE pER IL LAVORO DEI NOSTRI FIGLI M. Calderone - Laurana, 2012

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CAMBIAMENTO / REGOLE / CITTADINANZA INCLUSIVA / ATTESA / AZIONE


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LinC
laVori in corso
n. 4 anno V, noVeMBre 2012 Registrazione Tribunale di Milano n. 620 del 16/10/2008
Presidente Stefano Scabbio Direttore responsabile Francesco Maria Gallo comitato Tecnico scientifico Raffaele De Luca Tamajo, Gabriele Galateri di Genola, Beniamino Quintieri, Enrico Sassoon, Giulio Sapelli, Luigi Tivelli coordinamento di redazione Antonella Guidotti redazione Silvia Bordiga, Alessandra Rizzuto Hanno collaborato a questo numero Michele Avitabile, Tiziano Barone, Anna Bramini, Alice Capiaghi, Agostino Di Maio, Tiziana Di Masi, Marco Donati, Nino Foti, Francesco Guidara, Pietro Ichino, Elisabetta Limone, Mo. Cam., Flora Nascimbeni, Rosario Plebani, Elena Rizzo, Francesco Sansone, Luca Simonini, Serena Scarpello, Luigi Tivelli, Isidoro Trovato segreteria di redazione angelica.durante@manpower.it - T. 02 230037100 Progetto grafico, copertina e impaginazione Gramma - agenzia di comunicazione soc. coop. sociale Milano www.grammacomunicazione.it Distribuzione Distribuito in tutte le edicole italiane in allegato a Io Donna - Corriere della Sera - RCS ManpowerGroup Via Rossini 6/8 20122 Milano www.manpowergroup.it

di Economia e Cultura del Lavoro

Il Magazine ManpowerGroup

In questo numero
Prefazione
01 QUEL LINK TRA RICEVERE E DARE 14 TRA RESpONSABILIT INDIVIDUALI E COLLETTIVE
A colloquio con il presidente e AD di Italia Lavoro, paolo Reboani
di Antonella Guidotti

26 IL pIANO DI AIUTO DELLA FRANCIA


di Elisabetta Limone

controtendenze
30 LOMBARDIA, MARCHE, VENETO: LE ApRIpISTA NELLE pOLITICHE ATTIVE
di Alice Capiaghi e Michele Avitabile

Voci dImpresa
36 LA pOLITICA ATTIVA pI EFFICACE? LA FORMAZIONE

40 DA UNA RIFORMA SULLA CARTA A VERE OppORTUNIT


di Nino Foti

di Francesco Maria Gallo

editoriale
04 LAVORO: METTIAMOCI IN GIOCO
di Stefano Scabbio

27 LA GERMANIA DEI DIRITTI E DOVERI


di Marco Donati

La convinzione di Ivan Lo Bello, vicepresidente di Confindustria


di Isidoro Trovato

controeditoriale
06 LE NUOVE FRONTIERE DELLE pOLITICHE ATTIVE
di pietro Ichino

16 VERSO UN NUOVO ATTIVISMO: LA pERSONA AL CENTRO DEL pROpRIO FUTURO


di Francesco Sansone

28 SpAGNA: ANCORA EMERGENZA LAVORO


di Elena Rizzo

42 LITALIA INCHIODATA SULLE pOLITICHE pASSIVE


di Tiziano Barone

Hr allo specchio
18 MENS SANA IN CORpORE SANO: AZIENDE SEMpRE pI ATTENTE AI pROpRI LAVORATORI
di Flora Nascimbeni

29 UK, pATRIA DEL WELFARE TO WORK


di Rosario plebani

34 INpS, NUOVO RUOLO IN NUOVE pOLITICHE (ATTIVE)

Workshop opinion leader


38 UNA RETE VIRTUOSA A SERVIZIO DEL pUBBLICO

Hr Talent
44 NEL DIESEL VILLAGE, DOVE I CORAGGIOSI SFIDANO IL MERCATO GLOBALE
Il patron Renzo Rosso tra successi, persone e una sede davanguardia
di Mo. Cam.

La voce del presidente dellIstituto Nazionale di previdenza Sociale


di Francesco Guidara

La cooperazione delle Agenzie per il Lavoro nelle politiche attive


di Agostino Di Maio

contrappunti
08 LA VERA SFIDA DELLA RIFORMA: VIVERE NELLA SOCIET
di Anna Bramini

letture, ascolti & Visioni


46 RIAVREMO LA NOSTRA CITT

La voce del ministro del welfare, Elsa Fornero

societ e Territori
22 RI-ATTIVIAMO LA CRESCITA IN EUROpA
Le vie da percorrere secondo il vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani
di Serena Scarpello

10 COSA VOGLIO DALLO STATO? LA VOCE DEI LAVORATORI TRA ATTESE, NUOVE RESpONSABILIT E... AZIONE!
di Luca Simonini

Viaggio nellEmilia del terremoto tra voci di speranza, voglia di rinascita e azioni in grado di cambiare la societ
di Tiziana Di Masi

Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo periodico pu essere riprodotta con mezzi grafici e meccanici, quali la fotoriproduzione e la registrazione. Manoscritti e fotografie, su qualsiasi supporto veicolati, anche se non pubblicati, non saranno restituiti.

24 INFOGRAFICA SpESA pER pOLITICHE OCCUpAZIONALI E DEL LAVORO IN ITALIA ED EUROpA NEL 2010

Postfazione

Col fiato sospeso.


Il mercato del lavoro aspetta la ripresa, in bilico tra politiche attive e passive.

48 SCAVALCHIAMO LE ALpI
di Luigi Tivelli

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Lavoro: mettiamoci in
sTeFano scaBBIo
Presidente e AD, ManpowerGroup Italia e Iberia

eDitoriale di Stefano Scabbio

gioco
Lesperienza sotto gli occhi, e che in parte ha ispirato lazione dellEsecutivo, quella dei Paesi del Nord Europa, in particolare Svezia e Finlandia. Qui - in risposta alla crisi degli anni 90, che fu anche occupazionale - le politiche di attivazione sono state ripensate e rafforzate (come in buona parte dEuropa, anche in questi Paesi le spese per le politiche attive rappresentavano quasi la met di quelle per le politiche passive). Lattenzione, posta a livello individuale secondo un approccio personalizzato, ha premiato, come i numeri hanno poi confermato. Il nuovo scenario delle politiche attive potrebbe cos rappresentare, anche per il nostro Paese, un sostegno alloccupazione e un alleato sul fronte della spesa sociale. Ma dietro ogni opportunit si nascondono i rischi. E il principale insiste sulla qualit dei soggetti che saranno chiamati a far funzionare la Legge e i relativi regolamenti, evitando che tutto resti sospeso nelluniverso delle buone intenzioni, disatteso come tante altre iniziative che hanno provato inutilmente a iniettare efficienza. Servono scelte basate sulla qualit dei servizi e sullefficacia

Non sono state casuali le parole pronunciate qualche settimana fa dal ministro del lavoro, Elsa Fornero. Ha chiesto ai giovani di non essere troppo schizzinosi, consigliando loro di entrare prima possibile nel mercato e poi, dallinterno, osservare e muoversi senza aspettare il posto ideale, che probabilmente non arriver a breve.

ABSTRACT / Loccasione di quelle rivoluzionarie per il nostro paese: rimettiamo il lavoratore al centro, rendiamolo consapevole che, attraverso la formazione e lazione efficace di operatori professionali, potremo offrirgli una nuova opportunit.
Parole forti, che hanno diviso, provocando reazioni, ma che hanno avuto il pregio di indicare una direzione. La stessa che definisce e che ha ispirato la recente Riforma, entrata in vigore il 18 luglio: un ripensamento delle politiche attive. Mettersi in gioco, guidare proattivamente il nostro percorso, essere gli attori della nostra crescita e del nostro riposizionamento in un mercato che cambia rapidamente e che cerca, spesso senza trovarli, profili e competenze adeguate alla domanda. Sulle pagine di Lavori in Corso lo abbiamo gi sottolineato: la Riforma avrebbe potuto essere pi incisiva e su alcuni aspetti sarebbe stato necessario pi coraggio e - sicuramente - una maggiore fermezza. Ma fra i meriti che si possono ascrivere alla nuova disciplina rientra sicuramente quello di aver posto maggiore enfasi sui temi dellattivazione. Alcuni degli esempi sono citati dalla stessa Legge: il colloquio di orientamento entro tre mesi dallinizio dello stato di disoccupazione, le azioni collettive che prevedono una qualificazione efficace che sia calibrata alla domanda di lavoro dellarea territoriale di residenza del disoccupato, nuove occasioni di formazione (che dovr tendere ad essere permanente). Il cambiamento profondo degli ammortizzatori sociali, in altre parole, garantisce unassistenza finanziaria ai disoccupati ma a patto che questi si attivino concretamente per cercare un nuovo impiego. Loccasione di quelle rivoluzionarie per il nostro Paese: perch stimolare lattivazione significa dare la responsabilit ai lavoratori e agli istituti e servizi predisposti per disegnare meccanismi funzionali di riqualificazione delle competenze e di reinserimento nel mercato del lavoro.

pUBBLICAZIONI
LAVORO E FORMAZIONE. UNA pROSpETTIVA INCLUSIVA V. Friso - CLEUp, 2012
realizzativa per far funzionare delle buone regole. La sfida superare logiche clientelari che si annidano oggi nella formazione per spostarci su una logica di efficacia misurabile attraverso la sua stessa finalizzazione nella ricollocazione dellindividuo. Serve un mercato dei servizi al lavoro concorrenziale tra pubblico e privato che ne aumenti lefficienza e quindi la meritocrazia, e cio un sistema le cui responsabilit sono affidate a chi fa meglio, anche basandoci su un principio previsto nella nostra Costituzione, ma spesso poco utilizzato, che quello della sussidiariet. In un mercato competitivo non c spazio per le clientele, ma questo spazio si crea quando si opera in un mercato monopolista e oligopolista. Ci che abbiamo osservato in questi anni che lItalia fondamentalmente un dominio delle politiche passive: sappiamo bene, ad esempio, che le indennit di disoccupazione, se non sono collegate a politiche esplicite di attivazione, possono creare effetti negativi e distorsivi quali lincremento del lavoro irregolare e linvecchiamento del proprio capitale di conoscenza. Quella che viene definita con il nome di trappola della disoccupazione resta oggi la prima concausa di inefficienza di lungo periodo del mercato del lavoro e implica costi insopportabili per un sistema moderno di welfare. Faccio mie le stesse parole che il ministro Fornero ha pronunciato a un recente convegno: LItalia vive una forte contraddizione: abbiamo in alcune zone attivit che funzionano in termini di corsi di riqualificazione, di attivazione del lavoratore, di

matching tra domanda e offerta


[...] ma sono eccezioni. Questa la vera missione a cui tutti dobbiamo contribuire: rimettiamo il lavoratore al centro, rendiamolo consapevole che attraverso la formazione e lazione efficace di operatori professionali potremo, oltre ad offrirgli una nuova opportunit, rendere il mercato pi fluido, pi equo, pi trasparente ed efficiente. Facciamo presto per favore!

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pOSTO IDEALE / ATTIVAZIONE / RESpONSABILIT / FORMAZIONE / MERITOCRAZIA

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Le nuove
PIeTro IcHIno
Senatore e giuslavorista

ControeDitoriale di Pietro Ichino

frontiere delle politiche attive


ABSTRACT / Lagenda delle politiche attive non pu limitarsi a una migliore gestione delle crisi occupazionali, ma deve prevedere anche misure efficaci per far aumentare i tassi di occupazione.
dovuto per il licenziamento ingiustificato si riduca di un importo pari al trattamento che limpresa si impegnata a erogare se il lavoratore non sar ricollocato entro il primo anno: con questo il severance cost, cio il costo per limpresa di separazione dal lavoratore per motivi economico-organizzativi, resterebbe mediamente contenuto entro i limiti di quello cui limpresa solitamente deve far fronte nella situazione attuale. Ma lagenda delle politiche attive del lavoro nel prossimo futuro non pu essere limitata a una migliore gestione delle crisi occupazionali. Essa deve prevedere anche misure finalmente efficaci per far aumentare i tassi di occupazione giovanile, femminile e degli anziani, ammesso che tali ci si possa considerare solo per il fatto di aver passato i 55 anni. di multinazionali, o comunque le nuove assunzioni che le imprese gi operanti abbiano in programma di compiere. Lobiezione che viene solitamente sollevata a questo proposito che lingaggio dellagenzia di

tages, cio i posti che restano


permanentemente scoperti per mancanza di manodopera dotata della qualificazione richiesta (ce ne sono decine di migliaia in ciascuna regione italiana). Su questo terreno il bilancio delliniziativa delle Regioni nellultimo quarantennio, e particolarmente nel periodo pi recente, complessivamente davvero molto negativo. Occorre un colpo di reni; se la Regione non capace di darlo, si attivi in via sussidiaria lamministrazione centrale. Quanto al lavoro femminile, sono convinto che in aggiunta allincremento dellofferta di asili nido e di assistenza alle famiglie con persone non autosufficienti - misure utili per favorire lingresso delle donne nel mercato del lavoro - sia necessaria unazione positiva dirompente, capace di disattivare il circolo vizioso del nostro cosiddetto equilibrio mediterraneo, fondato sul cosiddetto welfare fatto in casa. Questa azione potrebbe essere costituita da una incisiva detassazione dei redditi di lavoro femminili fino al raggiungimento dellobiettivo fissato con la strategia di Lisbona (che ci impegnava a passare dal 2000 al 2010 dal 46 al 60 per cento - pari alla media UE - di occupazione delle donne in et attiva). Quanto infine allobiettivo dellactive ageing, su questo terreno il ritardo dellItalia se possibile ancora pi grave: il nostro tasso di occupazione nella fascia di et degli over55 si aggira intorno a un terzo della popolazione in et attiva, a fronte dei due terzi dei Paesi del centro e nord-Europa. Qui occorrono, al tempo stesso, politiche di agevolazione e incentivazione dellassunzione, di flessibilizzazione dellet pensionabile con la previsione della possibilit di combinazione del part-time con una mezza pensione, e di sostegno del reddito per coloro che si trovino senza lavoro e senza la pensione, ma strettamente condizionato alla disponibilit al rientro nel tessuto produttivo. Sono questi i contenuti essenziali del disegno di legge n. 3515, che ho presentato con altri 28 senatori il 10 ottobre scorso, anche al fine di una soluzione di chiusura per tutti coloro che sono stati spiazzati dalla riforma pensionistica del dicembre 2011 e che non hanno potuto essere salvaguardati. A questo disegno di una iniziativa incisiva su tutti i terreni indicati si obietta da pi parti che liniziativa stessa sarebbe destinata a non produrre frutti a causa della assenza della domanda di lavoro nel nostro Paese. A questa obiezione si pu e deve contrapporre i dati: due milioni di assunzioni regolari a tempo indeterminato in Italia nel corso del 2011 (dato fornito dal ministero del Lavoro), mezzo milione di posti permanentemente scoperti per mancanza di manodopera dotata della qualifica necessaria, secondo le stime pi recenti. Lo spazio per liniziativa di cui ho tracciato le possibili linee portanti potrebbe disporre di ampio spazio e attingere a giacimenti occupazionali molto pi abbondanti di quanto comunemente si pensi.

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Politiche attive del lavoro significa soprattutto una cosa: aiutare efficacemente le persone che entrano nel mercato del lavoro, o che il lavoro lo avevano ma lo hanno perso, a ritrovarlo, incentivandole alla ricerca. Questa cosa i nostri servizi pubblici di collocamento, salve pochissime eccezioni, lhanno sempre fatta poco e male, o non lhanno fatta del tutto. Chi sa farla bene sono le agenzie private che offrono i servizi per lincontro tra domanda e offerta di lavoro, per i casi pi facili; le agenzie che offrono servizi di outplacement, cio assistenza intensiva e molto qualificata, per i casi pi difficili. Occorre valorizzare tutto questo patrimonio di know-how specifico, di cui gi disponiamo, per incrementarlo e generalizzarne loperativit.
Il progetto che ho proposto, come parte del Codice del lavoro semplificato (disegno di legge n. 1873/2009), dispone al tempo stesso un obbligo e un forte incentivo alle imprese che licenziano per motivi economici od organizzativi ad attivare un servizio di outplacement per i lavoratori interessati. Il servizio deve mirare allobiettivo di ricollocarli tutti (o quasi) entro un anno, mediante un contratto di ricollocazione che vincoli il lavoratore licenziato a un comportamento ragionevolmente coerente con quellobiettivo; e a questo comportamento deve essere condizionato il trattamento di disoccupazione. Lincentivo per limpresa costituito da un trattamento complementare di disoccupazione a suo carico, che scatta dallinizio del secondo anno soltanto se il lavoratore non stato ricollocato. Nulla vieterebbe che uno schema di questo genere venisse previsto come oggetto di possibile sperimentazione, per gli start-ups, i nuovi insediamenti in Italia

cement, quattro quinti del suo


costo standard di mercato potrebbe essere posto, mediante accordi-quadro, a carico delle Regioni, le quali potrebbero a loro volta attingere per questo senza problemi ai contributi del Fondo Sociale Europeo: oggi li utilizziamo solo per un terzo di quel che potremmo. Quanto al trattamento complementare di disoccupazione, si potrebbe prevedere che, dove si attivi la sperimentazione, lindennizzo

Per i giovani occorre istituire servizi di orientamento scolastico e professionale efficienti e capillari, capaci di raggiungere ogni adolescente alluscita di ogni ciclo scolastico; e servizi di formazione specificamente mirata agli sbocchi occupazionali preventivamente individuati, incominciando dagli skill shor-

outplacement e il trattamento
complementare di disoccupazione costituirebbero, nel loro complesso, un costo eccessivo per limpresa. Lostacolo non insuperabile. Per quel che riguarda il servizio di outpla-

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COLLOCAMENTO / OUTpLACEMENT / SKILL SHORTAGE / DONNE / OVER55

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ContrappUnti di Anna Bramini

La vera sfida della Riforma:


LA VOCE DEL MINISTRO DEL WELFARE, ELSA FORNERO
Una Riforma difficile, necessaria, una Riforma che sta iniziando, timidamente, a raccogliere i primi frutti. Il ministro del welfare Elsa Fornero non perde occasione, in questi ultimi mesi, di utilizzare ogni piattaforma e ogni platea per spiegare la sua Riforma del mercato del lavoro e le novit in essa contenute. Ma il Ministro, nel suo piano di comunicazione, non manca di sottolineare quanto i provvedimenti e le norme siano rivedibili se non propriamente riscrivibili: Siamo un Paese abituato a giudicare partendo dalla posizione da cui le cose si guardano, senza unattitudine scientifica.
Ho messo nella Riforma un articolo - dice Fornero - che riguarda proprio il monitoraggio dei progressi del lavoro, sia per offrire una base di eventuale aggiornamento, sia per capire, se il caso, cosa funziona e cosa no. Ma al di l di ogni possibilit di valutazione o disponibilit al confronto, la Riforma targata Fornero stata da subito attaccata su differenti fronti e dai pi diversi attori del sistema economico e sociale. La Riforma stata presa male da parte dei datori di lavoro, dopo un confronto in cui cera stata molta convergenza. stata presa male dal sindacato, ed stata illustrata malamente anche dai giornali. Alcuni quotidiani - continua Elsa Fornero - hanno addirittura iniziato a contare gli eventuali licenziamenti chiamandoli ecco il
ELSA FORNERO

vivere nella societ


ma sulla quale si deve costruire il futuro del Paese. La Riforma deve essere vissuta e traslata nella societ, grazie anche al confronto con la comunit del lavoro. Confronto che finora ha mostrato spesso attriti e distanze. Ma, oltre le critiche che sulla Riforma sono arrivate sia dal mondo datoriale sia da quello sere in qualche modo protetta, oltre che fatta digerire dal mondo del lavoro. Il ministro passa, la Riforma rester. Abbiamo quattro mesi per fare in modo che il mondo del lavoro si convinca - spiega il titolare del welfare - che questa una Riforsindacale, i quattro punti su cui si articola il provvedimento sono strettamente legati e coerenti. Se si pu prendere atto delle accuse per una riduzione della protezione e delle tutele dellarticolo 18, c comunque un bilanciamento sullemersione delle forme contrattuali legate al lavoro autonomo e parasubordinato. Se da una parte si introduce una stretta sulle forme passive di tutela contro la disoccupazione, dallaltra ci si focalizza sulle politiche attive e sui servizi di collocamento. Non pi - chiarisce Elsa Fornero - gli ammortizzatori cui siamo stati abituati: mobilit, cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga. Ci sono lavoratori in Italia che sono stati tenuti fuori dal mondo del lavoro con assegni per dieci anni, senza che a loro venisse chiesto nulla. Una situazione, dice il Ministro, che poteva portare i disoccupati anche al lavoro in nero, con le amministrazioni che chiudevano entrambi gli occhi. Il nuovo ammortizzatore si chiama Assicurazione Sociale per lImpiego. Purtroppo il lavoro si pu perdere, ma se lo perdi ti diamo un sussidio che pu durare fino a un anno, se hai meno di cinquanta anni. Ma nello stesso tempo ti aiutiamo a riqualificarti e a trovare una nuova occupazione spiega Fornero. Abbiamo cercato di disegnare un percorso che potesse essere inclusivo per tutti e da subito. La cosiddetta ASPI un ammortizzatore universale, condizionato da due importanti fattori: che il lavoratore si metta in gioco con responsabilit, e che ci siano politiche del lavoro attive e non solo sussidi. Non soltanto i giovani e le donne al centro di quella parte di Riforma che punta al ricollocamento, alla possibilit di acquisire nuove competenze e alla messa in gioco delle proprie capacit. Dobbiamo smettere - ricorda il Ministro - con lidea che chi ha pi di cinquanta anni e rimane senza lavoro, debba essere accompagnato alla pensione. Dobbiamo insistere sul lavoro anche per le persone anziane. Logicamente salvaguardando chi ha svolto attivit usuranti. In tutta Europa il tema dellinvecchiamento attivo un tema dibattuto e discusso normalmente. Abbinare il lavoro part-time di un anziano con lassunzione di un giovane sembra una buona soluzione. Disegni di prospettiva che per ora restano sulla carta: con le considerazioni su costi e risorse disponibili per lapplicazione delle politiche sociali sempre gestite sul filo del rasoio, e talvolta viziate da scelte che da tecniche tornano a essere, per forza, politiche. Nella ricerca dellequilibrio, e non del compromesso, tra interessi contrapposti tutti possono fare errori e solo gli stolti non li riconoscono ammette Fornero. Fare la Riforma stata una sfida ma ora, a Riforma approvata, comincia la parte pi difficile: farla vivere nella societ.

primo licenziamento Fornero, ecco il secondo....


Quasi una creatura viva, la Riforma, nelle parole del Ministro che la ha elaborata, una creatura non perfetta e che ha bisogno di es-

ABSTRACT / Non pi gli ammortizzatori cui siamo stati abituati: mobilit, cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga. Ci sono lavoratori in Italia che sono stati tenuti fuori dal mondo del lavoro con assegni per dieci anni, senza che a loro venisse chiesto nulla.

pUBBLICAZIONI
GENESI DI UNA RIFORMA. IL NUOVO MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA. S. Scabbio - Rubbettino, 2012

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RIFORMA / ASpI / COMUNIT DEL LAVORO / pOLITICHE SOCIALI / INCLUSIVIT

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ContrappUnti di Luca Simonini

Cosa voglio dallo Stato? La voce dei lavoratori tra attese, nuove responsabilit e... azione!
lUca sIMonInI
Giornalista, AGR

LinChiesta

Un cambiamento che la platea dei lavoratori disposta ad accettare?


Certo ogni tentativo dello Stato utile, ma vedo difficile dice Marco Di Stefano, operaio, 56 anni - che le aziende siano daccordo ad assumersi la re-

sponsabilit del futuro di persone che stanno licenziando. Marco lavora in unazienda che in questo momento si muove tra vertenze e scioperi: La mia fabbrica sta chiudendo, e vedo sempre pi difficile riciclarmi. Anche perch ho la sensazione che, pur essendo un lavoratore

Non si pu parlare di politiche attive senza immaginare un inquadramento del tema in ambito politico e sociale, oltre che prettamente economico o giuslavoristico. Il passaggio da una forma di sostegno passiva ad una attiva sottende prima di tutto un cambiamento nella cultura del lavoro, oltre che nelle norme o nei decreti attuativi di qualsiasi riforma. Un cambiamento sia del soggetto erogatore, tecnico, industriale o normativo, sia dei soggetti che questo passaggio dovranno, bene o male, accogliere.
Il cammino dalle politiche di sostegno e assistenza alle politiche di affiancamento e di condivisione rappresenta un percorso complesso nella misura in cui si tratta di un passaggio dallorientamento verso i bisogni (politiche passive che giocano alla tutela indiscriminata) allorientamento verso i meriti (politiche attive volte allimpegno e ai risultati). Un passaggio che porta con s anche uninversione di polarit sulle responsabilit del collocamento o ri-collocamento. Un contratto di metodo tra lo Stato e il Lavoratore, in cui ognuno dei due soggetti si impegna in un investimento: di responsabilit e coerenza il Lavoratore, di sostegno lo Stato.

ABSTRACT / Mentre un lavoratore dipendente viene tutelato quando lavora e quando non lavora pi, un giovane in partita Iva che mette in gioco se stesso, il suo patrimonio e i suoi sogni, non ha tutela, mai.
specializzato e con una buona esperienza, sia sempre pi difficile trovare un nuovo spazio. Marco Di Stefano crede nelle politiche attive, soprattutto in un outplacement gestito dallazienda, ma non pensa sia uno strumento che, nelle attuali condizioni di mercato, possa funzionare. C stata unesperienza in azienda durante la mobilit di una sessantina di persone. Allora, circa cinque anni fa, un outpla-

ratori. Non si pu pretendere di lasciare spazio ai giovani se gli anziani devono continuare a lavorare fino a 67 anni. E di politiche attive ne sa qualcosa anche il mondo dei giovani imprenditori, anche chi gi passato attraverso diverse esperienze. Ne abbiamo parlato con chi, da una quindicina danni, ha deciso di intraprendere. Un amministratore delegato che oggi ha deciso di abbracciare un business che lei stessa definisce in via destinzione: da CEO a libraia. La societ che ho contribuito a creare e che ho diretto racconta Daniela Bellomi, 37 anni - non riesce pi a lavorare perch aspetta dalla Pubblica Amministrazione il pagamento di fatture che risalgono ormai a sei anni fa. Cos ho deciso di cambiare tutto, cercando una nuova sfida e aprendo una libreria in provincia, con il sogno di far incontrare i nativi digitali con chi i libri abituato a sfogliarli. Sistemi premianti per la giovane imprenditoria? Dubito sempre molto sulle proposte che il Governo muove in determinati campi. Le cose che bisognerebbe cambiare - continua Daniela - sono culturali e non solo di procedura. Cosa vorrei dallo Stato? Meno interventi, vorrei che lasciasse la possibilit ai giovani imprenditori e a tutte le partite Iva di dimostrare quanto valgono e fare che sia il mercato a testare la loro forza. Per la mia nuova sfida ho provato a rivolgermi a chi si occupa di sostegni agli imprenditori, ma dei mille bandi non rientravo
DANIELA BELLOMI Imprenditrice

cement era servito ma ho dei


dubbi sulla situazione attuale. Lunica politica attiva che secondo lui potrebbe funzionare si colloca in controtendenza rispetto alla Riforma del lavoro: Non ritardare luscita dei lavo-

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ContrappUnti di Luca Simonini

LinChiesta
non ha tutela, mai, anche con queste riforme. Sarebbe ora che si passasse a politiche pi attive dice Dario Bolzoni, 36 anni, ex assicuratore oggi disoccupato. In Italia le aziende non riescono a garantire servizi di paracadute o di scivolo verso il licenziamento. Io ero assunto con un contratto a progetto fino a due mesi fa. Se la mia azienda avesse attivato anche un outplacement personale, indicandomi dove cercare o facendomi entrare nella loro rete di contatti... ma non stato cos, anzi. Le imprese dovrebbero assumersi la responsabilit dei propri lavoratori e dallaltra parte le persone, appena licenziate, dovrebbero mettersi nelle condizioni di essere appetibili. E vuol dire talvolta prendere qualsiasi cosa ti si offra. Ma i giovani - ammette Dario, riaprendo inconsapevolmente la polemica sui choosy del ministro Fornero - i giovani che conosco io, non so se sarebbero in grado di assumersi la responsabilit di frequentare corsi o farsi guidare verso un nuovo lavoro. Otto sedi nel mondo. Un ufficio di 700 metri quadri nel cuore di Milano con 34 dipendenti a ottobre 2012 e la previsione di salire a 40 entro fine anno, e ancora: 60 nel 2013. Ventisette anni let media. Un fatturato in crescita esponenziale che si attester per questo esercizio attorno ai 2,5 milioni di euro. Sono i numeri di We cato. Cos, per fare fronte a tutto, abbiamo dovuto assumere venti persone subito e altrettante nel 2012. Ricercare, comprendere, gestire: sono le parole dordine di questa realt che ha fatto della comunicazione di brand attraverso i social network il suo cavallo di battaglia. Tecnicamente lo si pu chiamare word of mouth marKraft. Una nuova frontiera del marketing, un modo per avvicinare le imprese al consumatore finale. Nel nostro team ci sono laureati in economia, comunicazione, lettere e storia. Il mondo sta cambiando e nuove figure professionali stanno nascendo. Per quello che facciamo noi oggi non esiste ancora alcuna scuola di formazione: inventare se stessi lunica regola da seguire.

ABSTRACT / Le imprese dovrebbero assumersi la responsabilit dei propri lavoratori. E le persone, appena licenziate, dovrebbero mettersi nelle condizioni di essere appetibili. Questo vuol dire talvolta accettare qualsiasi cosa ti venga offerto.
in nessuno. Questo perch, secondo lo Stato, essendo gi imprenditrice, dovrei cavarmela da sola. E conclude: Cos, mentre un lavoratore dipendente viene tutelato quando lavora e quando non lavora pi, un giovane in partita Iva che mette in gioco se stesso, il suo patrimonio e i suoi sogni

QUanDo la PolITIca aTTIVa Fare Da s

Are Social, realt imprenditoriale italiana


nata a inizio 2010 dallidea di tre ragazzi allora non ancora trentenni. Niente aiuti allinizio, solo i risparmi dei primi anni di lavoro dipendente ricorda Ottavio Nava, uno dei soci fondatori. Nel 2010 eravamo solo in quattro. Abbiamo cominciato ad approcciare le grandi imprese e a partecipare alle gare: un anno dopo il lavoro esploso e il fatturato quintupli-

keting: aiutiamo le imprese ad ascoltare,


comprendere e attivare le conversazioni che avvengono online. A bussare alla porta di questo open space in stile californiano e richiedere laiuto di

We Are Social si sono gi presentati grandi nomi tra cui Sky, Indesit, BNL, Wind e

SUSANNA NOVARA Segretaria

ABSTRACT / perch per riuscire ad avere aiuti per una start up devo avere unet massima? Si pu avere unidea buona anche a cinquantanni!.
tro diagnostico, e se un giorno volessi laurearmi sarebbe una carta spendibile qui, la mia politica attiva. Cosa succede quando rimango senza lavoro? Me ne devo cercare subito un altro dice il ventottenne Paolo Castaldi, sceneggiatore, graphic e motion designer. Sembra banale, ma per me non esistono contributi, cassa integrazione o vie duscita semplici come accadrebbe per un operaio della mia et con contratto a tempo indeterminato. Uso il mio network personale e finora mi sempre andata bene. Si pu essere flessibili, ma anche tutelati. Ma io, le tutele, me le devo costruire con il rapporto che ho con il mio datore di lavoro. un lavoro che ho scelto io - racconta Paolo - e se lazienda per cui lavoro in quel momento chiude, io sono a casa. Ma se il rapporto con il datore di lavoro sano, allora lui poi che, magari, ti aiuta a trovare unaltra agenzia.
PAOLO CASTALDI Graphic e motion designer

E conclude: Una spinta che viene dallo Stato, come regolatore del sistema e mediatore fra le esigenze, giusta. Anche per le aziende innovative. Ma dipende da quali sono le condizioni. Perch per riuscire ad avere aiuti per una start up devo avere unet massima? Si pu avere unidea buona anche a cinquantanni!.

Di politiche attive che scendono dallalto non parla Susanna Novara, 33 anni, segretaria: Non saprei cosa fare se dovessi abbandonare il mio lavoro, anche perch lho scelto e mi ci trovo benissimo. La mia politica attiva il mio percorso verso la laurea, per ora accantonato, ma chiss. E spiega: Sono passata da part time a

pUBBLICAZIONI
LAVORARE MI pIACE L. Varvelli, M. L. Varvelli Il Sole 24 Ore Libri, 2012

full time, per cui non ho pi


avuto tempo per studiare, anche se la mia azienda mi avrebbe concesso permessi di studio. Una laurea inerente al lavoro che svolgo in un cen-

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CULTURA DEL LAVORO / IMpRENDITORIA / SOSTEGNO / TUTELE / RESpONSABILIT

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Tra responsabilit individuali e collettive


A COLLOQUIO CON IL pRESIDENTE E AD DI ITALIA LAV ORO, pAOLO REBOANI
La sfida competitiva del mercato globale, per essere vinta, ha bisogno del sostegno di un capitale umano pi specializzato. la convinzione di Paolo Reboani, presidente e AD di Italia Lavoro, lente strumentale del Ministero del Lavoro per la promozione e la gestione delle politiche del lavoro.
Una specializzazione frutto dellazione sinergica di uno Stato capace di sostenere e accompagnare i cittadini durante larco della loro vita formativa e professionale, e di Cittadini responsabilizzati e attivi nella costruzione del proprio percorso lavorativo. Lobiettivo finale favorire quella buona occupazione che oggi, con una crisi ancora gravosa e uno Stato impegnato nel contenimento della spesa pubblica, trova unefficace strada da perseguire nella virtuosa integrazione tra le politiche di sostegno al reddito e le politiche attive per il lavoro, legando a doppio filo laccesso al sussidio previsto dalle prime alloperativa partecipazione alle seconde. La crisi economica ha indubbiamente una dimensione globale e i percorsi per uscirne variano da un Paese allaltro, ma un denominatore comune in ambito europeo la consapevolezza che oggi bisogna ridurre le forme di tutela e protezione tradizionali per puntare decisamente sulle politiche attive, che facilitino la ricollocazione dei lavoratori che hanno perso il lavoro e favoriscano i giovani che un lavoro lo cercano spiega Reboani. La Riforma si pone, tra gli altri, proprio lobiettivo di rigenerare le politiche attive, accrescendo le capacit di ricollocamento e di reimpiego dei lavoratori. Per questo sempre pi bisogna integrare politiche attive e politiche passive, azione che da quando stata intrapresa nel 2008 ha consentito al nostro Paese di resistere meglio di altri alla crisi.

ContrappUnti di Antonella Guidotti

ABSTRACT / Oltre le leggi, resta determinante il comportamento dei cittadini, assumendo ciascuno la propria responsabilit nellinserimento sociale e nellofferta del proprio contributo allo sviluppo comune.
I servizi pubblici per limpiego sono notoriamente i primi soggetti a cui imputata la scarsa efficacia delle politiche attive. Oltre le responsabilit delle singole Regioni, quali le effettive difficolt incontrate?
I Centri per lImpiego sono stati oggetto di una profonda riforma negli ultimi quindici anni (DLgs 469 del 97), che ha cambiato radicalmente la natura degli strumenti utilizzati e prestazioni erogate. Era inevitabile che si incontrassero difficolt nel recepimento e nellapplicazione delle nuove normative. Si sono registrate, specie nelle regioni del Mezzogiorno, difficolt tecniche nella gestione delle informazioni, con riferimento agli strumenti essenziali per lerogazione delle prestazioni personalizzate: penso alladozione al sistema delle comunicazioni obbligatorie per aggiornare le informazioni sul lavoratore, al trasferimento delle informazioni. Ci sono poi state difficolt nel verificare il rispetto di quello che una volta si chiamava patto di servizio: da un lato, il comportamento attivo da parte del disoccupato e, dallaltro, le prestazioni essenziali a rendere attivo il disoccupato dopo il colloquio di orientamento. In sostanza, rimaniamo ancora lontani dagli standard europei.
PAOLO REBOANI

Quali gli interventi per attivare la miglior collaborazione tra Servizi pubblici per lImpiego e Agenzie private del Lavoro per meglio operare a favore delloccupazione?
Un canale di collaborazione il portale Cliclavoro, che sta diventando un punto di riferimento per tutti gli attori del mercato del lavoro, comprese le agenzie private. un sistema in cui i soggetti che intervengono nel mercato del lavoro cooperano, in cui i relativi sistemi informativi dialogano attraverso standard condivisi e offrono a cittadini, imprese e operatori non solo informazioni utili su adempimenti e normative, ma anche una serie di servizi, tra cui il sistema delle comunicazioni obbligatorie.

biamo far vedere che esiste un forte disallineamento tra posti di lavoro e competenze. Il primo passo consiste nel riorientare le competenze, e nello stesso tempo serve una maggiore disponibilit di percorsi formativi orientati al lavoro; ci vale sia per listruzione secondaria sia per la formazione universitaria. Italia Lavoro - con il progetto Fixo - sta allargando la creazione di servizi di placement alle scuole secondarie, proprio con lintento di realizzare una migliore sinergia tra scuola e mondo del lavoro. Ma il cambiamento deve passare anche per le famiglie e le abitudini quotidiane, promuovendo una nuova cultura del lavoro che vada oltre i tradizionali schemi. Siamo soddisfatti del progetto Botteghe giovani generazioni, favorire il ricambio generazionale nelle imprese e linserimento lavorativo attraverso la promozione del contratto di apprendistato, che valorizza lesperienza formativa del lavoro. e di reimpiego beneficia delle forme di sussidio previste dalla legge. La Riforma del lavoro ha chiarito ancora meglio questo percorso, fissando anche dei limiti temporali a ciascuna fase: colloqui di orientamento presso il Centro per lImpiego, azioni di orientamento, periodo di formazione, proposta di inserimento. Accanto alle leggi e alle riforme resta comunque determinante il comportamento dei cittadini: si deve infatti comprendere che non si pu vivere a spese della propria famiglia o del sistema pubblico che generosamente prevede aiuti per chi in difficolt. Viceversa, bisogna assumere ciascuno la propria responsabilit - a un tempo individuale e collettiva - nellinserimento sociale e nellofferta del proprio contributo allo sviluppo comune.

Come integrare la funzione delle politiche passive per sostenere la scelta del lavoratore ad accettare la partecipazione a una politica attiva?
LItalia ha sposato gi dal 2002 (DLgs 297) la logica del workfa-

di Mestiere, organizzato sulla Le practices di molti Paesi europei indicano nellalternanza scuola-impiego unefficace politica attiva di ingresso al lavoro per i giovani. Perch lItalia finora non ha perseguito questa strada e come intervenire per intraprenderla?
Innanzi tutto occorre una profonda azione culturale: dobdomanda di lavoro effettiva e potenziale dei mestieri a vocazione artigianale in Italia, con il supporto di unanalisi del territorio e delle sue esigenze. Il progetto fornisce a imprese e artigiani lopportunit di attivare specifici percorsi di tirocinio, per consentire la trasmissione di precise competenze alle

re: lacquisizione dello stato di


disoccupazione, necessaria per aver diritto allindennit ordinaria con requisiti normali, subordinata alla dichiarazione di immediata disponibilit a lavorare. Politiche attive e passive sono intimamente collegate perch solo chi accetta di partecipare a un percorso formativo

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della nuova scheda anagraficoprofessionale, alladeguamento dei dizionari terminologici,

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INCENTIVI / CENTRI pER LIMpIEGO / STANDARD EUROpEI / COMpETENZE / WORKFARE


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Verso un nuovo attivismo: la persona al centro del proprio futuro


Francesco sansone
Docente di organizzazione aziendale, Universit di Pisa

ContrappUnti di Francesco Sansone

pUBBLICAZIONI
VOLERE pOTERE. DESIDERIO, MOTIVAZIONE E REALT. p. Bianchi - Enea, 2012

ta dagli economisti, quella di indicarla come la capacit di adattamento al cambiamento dovuto allaccelerazione del progresso tecnico, alla variazione nella struttura del mer-

stanno definendo e attuando il passaggio dalla economia della societ industriale avanzata old

economy alla cosiddetta knowledge economy, la cui crescita


dipende sostanzialmente dalla diffusione e divulgazione delle conoscenze e dalla loro utilizzazione manageriale per lo sviluppo della globalizzazione dei mercati. I nuovi mezzi di comunicazione permettono infatti di distribuire e condividere

Le politiche attive del lavoro introdotte dalla Riforma Fornero sono destinate ad assumere unimportanza crescente, nellattuale contesto economico globalizzato e basato sulla conoscenza, per garantire loccupazione effettiva e in ogni caso loccupabilit, assicurando la formazione richiesta dalle esigenze di competitivit delle imprese sui mercati mondiali.
Infatti, nel passaggio dal modello fordista a quello della specializzazione produttiva flessibile, con laumento della mobilit professionale e contrattuale, e con lemergere di nuove professionalit e nuovi mestieri, occorre sostenere loccupazione con interventi sempre pi puntuali verso la persona, stimolando e formando lo sviluppo della sua capacit di empowerment nella gestione dei processi di cambiamento. Le politiche attive implicano pertanto il coinvolgimento e limpegno attivo del soggetto cosiddetto debole nella costruzione del presente e del futuro, e ad accompagnarlo lo Stato in una funzione non pi assistenziale ma di sostegno pro-attivo. Il focus andr sempre pi sullindividuo, sulliniziativa, sul merito e sulla determinazione. Questo passaggio porta con s inevitabilmente una serie di conseguenze. Le crescenti esigenze di competitivit richiedono persone sempre pi versatili e multifunzionali che abbiano elevate capacit in termini di pensiero flessibile e che sappiano rispondere prontamente ed efficacemente alle variazioni delle caratteristiche del mercato globalizzato dei prodotti nel contesto della knowledge

cato dei prodotti, alla variazione nella struttura del mercato del lavoro. Per comprendere la centralit della flessibilit nel contesto attuale decisivo considerare le ragioni fondamentali che

ABSTRACT / Fra le righe della Riforma si intravede la nuova centralit della persona la cui azione fondamentale per il posizionamento sul mercato, con lo Stato in una funzione di sostegno pro-attivo. Il focus sar sempre pi su iniziativa, merito e determinazione dellindividuo.

La flessibilit mentale e comportamentale - che sar richiesta sempre pi ad ogni livello - dipende soprattutto dallabilit delle persone di apprendere nellintero arco della loro vita

luzione dei problemi complessi, ovvero quelli caratterizzati da un insieme di fatti e informazioni apparentemente non correlati tra loro e che richiedono lapplicazione degli strumenti logici e di analisi critica, ma anche intuitivi ed emotivi, per la gestione efficace della complessit relazionale. Il pensiero flessibile rappresenta cos un alleato anche nelle situazioni complesse a livello occupazionale, e pu rappresentare il vero link tra il capitale umano e il capitale finanziario, in quanto mostra la capacit di realizzare prodotti o servizi da idee e processi, generando valore per limpresa, il singolo e la societ. Nella convinzione che la mente umana sia il punto di partenza e di arrivo di ogni innovazione. Questo nuovo attivismo, a cui la Riforma lascia una porta aperta, sar decisivo per battere la precariet e ridare dinamismo al mercato del lavoro, superando il management skill shortage e sviluppando una nuova economia guidata dalla conoscenza connettiva.

lifelong learning, generando


nuova conoscenza e modelli organizzativi in grado di valorizzare la learning organization. un punto nodale nel disegno complessivo sulle politiche attive ritagliato dalla recente Riforma. La flessibilit, e in particola-

conoscenza tra imprese ed enti pubblici e privati, sviluppando gradi di elevata complessit e di ampia velocit di trasformazione della organizzazione delle conoscenze. In questo contesto, emergono effetti importanti in termini di esigenza di flessibilit, intesa come capacit mentale e comportamentale di adattamento e di perseguimento efficace della produttivit. Fra le righe della nuova Riforma si intravede la nuova centralit dellindividuo la cui azione risulta fondamentale in termini di posizionamento sul mercato.

re il pensiero flessibile, si pu esemplificare nella capacit dinnovazione generata dalla persona, nelladattamento alle nuove realt dinamiche del cambiamento, nella capacit di creare e di imparare da successi e insuccessi. Infine, la capacit di concretizzare, di trasformare unidea in un prodotto o un servizio. Il pensiero flessibile, quale capacit di pensare utilizzando tutti gli strumenti cognitivi a disposizione della persona, ricorrendo a categorie diverse in funzione degli interlocutori e delle situazioni, determina la so-

economy. Una definizione di flessibilit, comunemente accetta-

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INDIVIDUO / INIZIATIVA / KNOWLEDGE ECONOMY / CAMBIAMENTO / CONOSCENZA CONNETTIVA


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Mens sana in corpore sano:


La crisi finanziaria ha creato milioni di disoccupati colpendo famiglie e imprese: lItalia nel mese di settembre ha raggiunto il livello pi alto dal 2004 con un tasso di disoccupazione che salito al 10,8%. Le aziende per prime si trovano a dover trasformare le sfide in opportunit per nutrire i terreni che alimenteranno una nuova crescita.
Una forte correlazione tra benessere individuale e risultati aziendali il punto di partenza per Nicola Pel, HR Director di Luxottica Group, per arrivare ad una situazione di armonia il passaggio obbligato mostrare cura e attenzione per chi lavora e dedica gran parte delle proprie energie fisiche e intellettuali allorganizzazione. In Luxottica la storica ragione di scambio fedelt e disciplina per garanzia occupazionale evoluta in un nuovo patto sociale in cui la flessibilit organizzativa, lapprendimento continuo, la ricerca del miglioramento chieste dallorganizzazione sono ora scambiati con unofferta remunerativa, monetaria e non, in grado di assicurare una protezione vera, sostanziale della qualit della vita dei dipendenti e delle loro famiglie. La persona al centro anche per 3 Italia, che come ricorda il Direttore del Personale Alessandro Possenti sin dagli esordi ha prestato molta attenzione a iniziative mirate al benessere e alla conciliazione tra vita lavorativa e vita privata dei colleghi. Salewa propone vari benefit ai propri collaboratori, come racconta Andrea Garzotto, Group HR Director, sia in modo diretto che indiretto: flessibilit di orario (in azienda non si timbra il classico cartellino), mensa aziendale con specifica attenzione sulla fornitura di prodotti locali biologici, acquisto dei brand gestiti con dei prezzi scontati per i dipendenti e i loro familiari, palestra aziendale per i dipendenti, asilo nido allinterno della sede, macchine aziendali a noleggio per casi particolari.. Anche Elica sempre stata unazienda attenta alle proprie persone e la nostra storia lo dimostra. Emilio Zampetti, direttore HR del Gruppo, ricorda che qualche anno fa nata per esempio Elica Life, al fine di mettere a disposizione di tutti i dipendenti una serie di servizi in linea con le loro esigenze e di creare un contatto diretto con lazienda oltre il rapporto esclusivamente professionale. I dipendenti sono un po come la mente di unazienda, che a sua volta il corpo che li ospita. E, come si sa, dalla salute del primo deriva quella del secondo. Per questo le aziende si rimboccano ogni giorno le maniche per esprimere al meglio il

Hr allo speCCHio di Flora Nascimbeni

aziende sempre pi attente ai propri lavoratori


sentiment dei loro dipendenti.
Dalle survey condotte dal Gruppo Elica emerso che lavorare in un ambiente sicuro con relazioni positive e sentirsi parte di un progetto stimolante importante quanto laspetto economico. 3 Italia ha di recente svolto un censimento con la finalit di conoscere meglio le abitudini di vita dei colleghi, di interpretarne correttamente le esigenze e conseguentemente di individuare le iniziative pi adatte e gradite. Il risultato pi evidente - racconta Possenti - la difficolt di gestione del tempo da parte delle colleghe che si dividono tra lavoro, cura dei figli e della famiglia a discapito del benessere e della salute personale. In questo ambito c ancora molto da fare come azienda, ma soprattutto in termini di cultura nazionale e di abitudini sociali. Il work-life balance desiderio comune ma ovviamente anche le richieste di natura puramente economica sono presenti in questo periodo di crisi come ricorda Garzotto. Noi siamo ad esempio flessibili sulle richieste di anticipo TFR per casi particolari seriamente motivati. Luxottica Group offre tra le altre cose opportunit remunerative che consentono una sostanziale protezione e, se i risultati aziendali lo consentono, un incremento del potere

reale dacquisto dei dipendenti.


Per rendere possibile questo - sottolinea Pel - Luxottica stata in questi anni laboratorio di sperimentazione di opportunit remunerative non monetarie, terzo elemento complementare alle tradizionali forme monetarie - lo stipendio e i premi variabili. il welfare di secondo livello, complementare al welfare pubblico. In tre aree si concentrano tutti i servizi dedicati ai dipendenti da 3 Italia: salute e benessere, per cui ad esempio i lavoratori hanno accesso a polizze assicurative il cui costo sostenuto al 90% dallazienda; larea dedicata al tempo libero, attraverso il disbrigo pratiche, un servizio che si incarica di provvedere al pagamento delle bollette, allo svolgimento di piccole commissioni; infine un ambito pi generale in cui confluiscono servizi destinati al sostegno dei colleghi e alla 2013 dar un ulteriore sostegno alle mamme-dipendenti che consiste nella possibilit di prolungare la maternit facoltativa fino al compimento dellanno di et del bambino e nellaumento dellindennit al 50% della retribuzione lorda anzich il 30%. I dipendenti Elica hanno a disposizione, tra le

ABSTRACT / I dipendenti sono un po come la mente di unazienda, che a sua volta il corpo che li ospita. E, come si sa, dalla salute del primo deriva quella del secondo. per questo le aziende si rimboccano ogni giorno le maniche per esprimere al meglio il sentiment dei loro dipendenti.

gender diversity come le agevolazioni nei trasporti, le convenzioni con terzi, lassistenza fiscale e le agevolazioni pensate per le neo mamme. Su questultimo fronte Salewa dal

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Hr allo speCCHio di Flora Nascimbeni

altre cose, una Member Card, utilizzabile da tutta la famiglia, che d lopportunit di accedere a una serie di servizi a prezzi agevolati presso alcune strutture convenzionate. Parliamo di servizi che vanno dalla sanit allabbigliamento allalimentare. Lo scorso anno, grazie a una convenzione con Poste Italiane, la nostra card diventata una carta Postepay con validit su tutto il territorio nazionale. Stimiamo per le nostre persone un risparmio effettivo di circa 700 euro allanno.

Tra le code lunghe della crisi c sicuramente una sempre pi amplia platea di scoraggiati: ad oggi 4 milioni di persone non cercano lavoro perch convinte di non trovarlo. Un trend che secondo Pel va invertito riducendo lemorragia dei giovani che lasciano gli studi, aiutandoli a scegliere percorsi scolastici che diano possibilit concrete di inserimento nel mondo del lavoro. Ricordo in questo senso alcune iniziative che Luxottica ha attivato su questi tre fronti nellambito del

programma di welfare aziendale: rimborso delle spese relative ai libri scolastici dei figli dei dipendenti e dei lavoratori studenti, assegnazione di borse di studio a riconoscimento del merito e dellimpegno dei figli dei dipendenti, possibilit da parte del lavoratore di farsi sostituire dal coniuge (disoccupato) o dal figlio (in cerca di prima occupazione). Possenti convinto daltra parte che le istituzioni e le aziende dovrebbero diffondere il messaggio che necessario specializzarsi

nelle aree in cui c maggiore richiesta di lavoro: occorre promuovere la qualificazione negli ambiti richiesti dal mercato anche se questi non dovessero corrispondere alle ambizioni personali. Un fenomeno, quello degli scoraggiati, molto sentito nella provincia di Bolzano. Secondo Garzotto fondamentale che tali momenti di disagio siano quanto meno colmati dalla possibilit di accedere a programmi formativi che integrino e migliorino le competenze esistenti, e nel

contempo attivino la motivazione verso la ricerca di nuove opportunit. Per Zampetti la prima cosa da fare dividere dagli scoraggiati di comodo quelli di fatto: per questultimi lunica possibilit la formazione e la riqualificazione. Il mio consiglio personale quello di non arrendersi mai.

pUBBLICAZIONI
TRA IL DIRE E IL WELFARE. LO STATO SOCIALE NEL MARE DELLA CRISI. F. paini, G. Sensi Altreconomia, 2012

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pATTO SOCIALE / pROTEZIONE / WORK-LIFE BALANCE / MERITO E IMpEGNO / MOTIVAZIONE

3 ITALIA
3 Italia stato il primo operatore al mondo a lanciare lUMTs nel 2003, conta pi di 9,2 milioni di clienti e una copertura del 92% della popolazione. 3 Italia sta investendo in innovazione per ridurre il digital divide del Paese, dispone di una rete LTE ready e gi oggi offre servizi di Internet superveloce fino a 42 mega. 3 Italia ha da sempre un occhio di riguardo per il benessere e le esigenze dei lavoratori e per questo ha creato il programma 3 Per Noi.

GRUppO ELICA
Il Gruppo elica, attivo nel mercato delle cappe da cucina sin dagli anni 70 , oggi leader mondiale in termini di unit vendute. Vanta inoltre una posizione di leadership a livello europeo nella progettazione, produzione e commercializzazione di motori elettrici per cappe e per caldaie da riscaldamento. Con circa 3.000 dipendenti e una produzione annua di oltre 18 milioni di pezzi, il Gruppo Elica ha una piattaforma produttiva articolata in nove siti produttivi.

LUXOTTICA GROUp
luxottica Group leader nel settore degli occhiali di fascia alta, di lusso e sportivi, con circa 7.000 negozi operanti in Nord America, Asia-Pacifico, Cina, Sudafrica, America Latina ed Europa e un portafoglio marchi forte e ben bilanciato tra cui Ray-Ban, Oakley, Vogue, Persol, Oliver Peoples, Arnette e REVO e numerosi marchi in licenza. Oltre a un network wholesale globale che tocca 130 Paesi, il Gruppo gestisce nei mercati principali alcune catene leader nel retail.

SALEWA
salewa leader nellattrezzatura, labbigliamento e le calzature per la montagna e larrampicata, con oltre 75 anni di esperienza. Oltre alla sede di Bolzano e al reparto sviluppo di Monaco di Baviera, il Gruppo Salewa vanta filiali in tutto il mondo, tra cui Austria, Svizzera, Francia, Spagna, Polonia, Repubblica Ceca, USA e Hong Kong. Entro la fine del 2012, Salewa vanter 40 negozi in Europa, oltre 200 Shop in Shop a livello internazionale, 130 punti vendita in Asia.

alessanDro PossenTI
Direttore del personale

eMIlIo ZaMPeTTI
Chief of Human Resources

nIcola Pel
Human Resources Director

anDrea GarZoTTo
Group Human Resources Director

alessandro Possenti dal 2010 Direttore del Personale di 3 Italia. Precedentemente ha lavorato nel gruppo Telecom Italia nella Direzione Generale di Roma, in Argentina, in Grecia e infine in Tim, in diversi ambiti: rete, acquisti, servizi e immobili. Successivamente stato responsabile degli acquisti di rete di Wind. Nel 2001 entra in 3 Italia come responsabile degli acquisti e delle facilities , e nel 2010 ha assunto lattuale posizione.

emilio Zampetti dal 2012 Direttore Risorse Umane del Gruppo Elica. Nel Gruppo da oltre dieci anni, ha ricoperto ruoli di crescente responsabilit allinterno della funzione HR. Dopo una prima esperienza nellarea di corporate, stato Responsabile delle risorse umane per le attivit industriali e Responsabile delle risorse umane per larea tecnica e industriale, Responsabile delle relazioni industriali di Gruppo e del personale delle consociate estere.

nicola Pel Human Resources Director di Luxottica Group dal 2005. Dopo la Laurea in Giurisprudenza ha frequentato un Master CUOA - Centro Universitario di Organizzazione Aziendale. Nel periodo precedente a Luxottica ha ricoperto diverse posizioni nelle human resources di Olivetti, Fiat, Barilla, SmithKline Beecham e Eli Lilly. Ha una consolidata esperienza nazionale e internazionale: vissuto e ha lavorato negli Stati Uniti e in Belgio, oltre allItalia.

andrea Garzotto entrato in Salewa nel maggio di questanno come Group Human Resources Director. Dopo la laurea in filosofia presso lUniversit degli Studi di Padova, inizia la sua carriera nellambito delle risorse umane ventanni fa con esperienze in Italia e allestero per aziende multinazionali come il Gruppo FIAMM, con il quale collabora come HR Manager dal 1993 al 2002, ADP Italy, dove stato HR Director dal 2002 al 2006, e Vitecgroup Italia dal 2006 al 2011.

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Ri-attiviamo la crescita in Europa


serena scarPello
Giornalista, Class CNBC

soCiet e territori di Serena Scarpello

LE VIE DA pERCORRERE SECONDO IL VICEpRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROpEA, ANTONIO TAJANI


Su cosa devono puntare i governi per tornare ai livelli precrisi?
Per attirare nuovi investimenti bisogna agire sui due pilastri delleconomia reale: il mercato interno e lindustria. La ricetta che la Commissione sta portando avanti si basa su una nuova strategia di politica industriale e sul completamento del mercato interno attraverso un piano per le infrastrutture, pi credito alle imprese, maggiori risorse per linnovazione industriale e per un sistema di formazione meno autoreferenziale e in sintonia con le esigenze reali delle imprese e del mercato. la nostra base manifatturiera da cui proviene l80% dellinnovazione e il 75% dellexport.
ANTONIO TAJANI

lineari che rischiano di colpire anche investimenti essenziali alla crescita, quali quelli per formazione, ricerca o infrastrutture. E fare operazioni selettive sui molti sprechi o spese non prioritarie, per riallocare le risorse dove possano fare da volano alla competitivit. In Italia lo Stato deve fare un nuovo patto con le imprese con limpegno solenne di utilizzare le risorse liberate dalla drastica riduzione dei costi della politica e della burocrazia e dai proventi della lotta allevasione, per abbassare la pressione fiscale su imprese e lavoro, primo ostacolo a nuove assunzioni.

considera il miglioramento dellaccesso ai mercati tra le condizioni chiave per rafforzare la competitivit e invertire il processo di de-industrializzazione. Qual il punto di partenza?
Dallinizio della crisi in Europa abbiamo perso tre milioni di posti nellindustria, con mille miliardi di PIL bruciati. La produzione manifatturiera , tuttora, inferiore al 2007. Anche a causa di mancate scelte ed errori, lUe sempre meno un luogo favorevole allindustria. Per questo abbiamo presentato una nuova strategia di politica industriale con cui vogliamo invertire questo processo, con lobiettivo di passare dallattuale 15.6% di PIL legato al manifatturiero, al 20% entro il 2020.

la fine dellillusione che ha dominato a lungo in Europa, per cui leconomia poteva basarsi su finanza e servizi. La realt che tutti i comparti industriali, come le tessere di un mosaico, sono importanti. Ma avere una

strategia significa puntare su alcune priorit con grandi potenzialit: manifatturiero avanzato, tecnologie chiave abilitanti, biotecnologie, veicoli puliti, edilizia sostenibile e materie prime, reti intelligenti e spazio.

La crisi finanziaria ha scosso lEuropa fino alle sue fondamenta e ha portato molti Paesi ad aumentare la spesa per le politiche passive con un ingente investimento che ha provocato lerosione dei fondi destinati alla formazione e alla creazione di nuova occupazione. Per invertire questo trend non basta lausterit, servono anche investimenti selettivi per migliorare le condizioni in cui fare impresa e attirare investimenti industriali. questa la strada indicata dal Vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani.
In Italia si pu dire che le politiche attive siano davvero decollate?
Malgrado azioni riformatrici avviate da questo e dal precedente Governo, le cose da fare restano molte. LItalia, 42esima nella classifica sulla competitivit del World Economic Forum, in una situazione ancora pi difficile. Il nostro Paese promosso solo per 7 dei 30 indicatori del rapporto di competitivit presentato dalla Commissione il 10 ottobre. Ad esempio, la produttivit del lavoro si ferma a 48 contro i 67 della Germania; solo il 30% del PIL legato allexport rispetto al 50% tedesco; linnovazione a 5 su 10, 2 punti in meno dei Paesi scandinavi. Solo tre nazioni fanno peggio di noi per favorire il business; e siamo ultimi per i tempi di pagamento degli enti pubblici. Ma tra tutti questi handicap quello, giustamente, percepito come pi grave la pressione fiscale sulle imprese: 20 punti superiore a quella tedesca e ben al di sopra la media Ue. Questo il primo nodo da sciogliere per ridare fiducia e speranza. Condivido pienamente lappello del Presidente Squinzi per fare subito tagli fiscali sulle imprese. In Italia la misura pi urgente per la sopravvivenza delle imprese.

pUBBLICAZIONI
TITANIC-EUROpA. LA CRISI CHE NON CI HANNO RACCONTATO. V. Giacch - Aliberti, 2012

Cosa fare nellimplementazione di politiche attive in ottica di occupabilit e riduzione spesa?


Le aziende che rischiano di falli-

Il 10 ottobre la Commissione ha approvato la nuova strategia di politica industriale che

La Germania ha fronteggiato meglio la crisi con minori tassi di disoccupazione. Pu essere considerata un modello a cui gli altri Paesi possono fare riferimento?
La crisi ha evidenziato che i Paesi con una base industriale pi solida e competitiva, come appunto la Germania, hanno resistito meglio e continuano ad avere un buon andamento dellexport. una lezione da non sprecare. Per tornare competitivi dobbiamo puntare prima di tutto sullindustria e rafforzare

re per restare in piedi non esitano a fare sacrifici, talvolta, loro malgrado, a licenziare per restare sul mercato. Anche gli Stati devono entrare in questottica. Non pi possibile compensare con nuove tasse il crescente fabbisogno finanziario che segue la minor crescita. Cos si finisce per drenare ulteriori risorse dal privato al pubblico aggravando la recessione, i conti e perdendo ulteriori posti di lavoro. Per risanare davvero serve invece una cura dimagrante per lo Stato. Va abbandonata la logica dei tagli

ABSTRACT / la fine dellillusione che ha dominato a lungo in Europa, per cui leconomia poteva basarsi su finanza e servizi. La realt che tutti i comparti industriali, come le tessere di un mosaico, sono importanti.

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COMpETITIVIT / INFRASTRUTTURE / CREDITO / INNOVAZIONE INDUSTRIALE / FORMAZIONE NON AUTOREFERENZIALE


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Spesa per politiche occupazionali e del lavoro in Italia ed Europa nel 2010
CONFRONTO EMIGRAZIONE INTERNAZIONALE
% spesa politiche attive sul Pil (media eU-27: 0,5%) % spesa politiche passive sul Pil (media eU-27: 1,1%)

Spesa per politiche del lavoro in percentuale sul pil nei principali paesi europei

ITALIA

Spesa per politiche del lavoro in Italia

0,9
SVEZIA

1,8
FINLANDIA

0,8 0,5

27 miliardi

+3,7%

rispetto al 2009.

spesa complessiva per le politiche del lavoro (inclusa la totalit dei pensionamenti anticipati)

Nel 2009 la spesa era cresciuta del 41% rispetto al 2008.

0,05
IRLANDA

0,3
REGNO UNITO*

DANIMARCA

1,4

Dove la spesa totale assoluta pi alta


FrancIa sPaGna ITalIa 45 miliardi
(+5 miliardi rispetto al 2009)

0,7 3

0,8 1,7
BELGIO OLANDA

1,6 0,6 1,3


GERMANIA

4,8 miliardi
per le politiche attive

40 miliardi
(+2 miliardi rispetto al 2009)

1,3

22,2 miliardi
per le politiche passive

0,6 1,4
PORTOGALLO SPAGNA

0,8 1,4
FRANCIA

2,3

27 miliardi
(+1 miliardo rispetto al 2009)

GerManIa 47 miliardi

(-4 miliardi rispetto al 2009)

ITALIA

1,8%
2005 2006

incidenza % sul Pil della spesa complessiva per le politiche del lavoro

0,35% 1,45%

politiche attive politiche passive

0,7 3,1

0,35 1,45

0,2 0,7
GRECIA
* Il dato disponibile si riferisce al 2009

Andamento spesa totale per le politiche del lavoro dal 2005 al 2010 (valori in milioni di euro) 2007 2008 2009 2010

17.820

17.458

16.613

18.496

26.075

27.042

Spesa pro disoccupato per politiche attive e politiche passive


ITalIa sPaGna FrancIa GerManIa

Ripartizione % spesa politiche del lavoro anni 2005-2010


politiche attive
politiche passive

Dettaglio spesa in % per tipologia di intervento nel 2010

politiche passive
65,1 78 81,4

2.600
politiche attive

10.750
politiche passive

1.500
politiche attive

7.100
politiche passive

6.100
politiche attive

10.650
politiche passive

4.700
politiche attive

11.300

%
58,5 41,5 38,9 61,1 39 61

18,6
politiche attive

7,1% 6,6% 1,5% 1,4% 1,2% 0,5% 0,3%

Spesa pro disoccupato nei servizi pubblici per limpiego

34,9 22 18,6

incentivi alle assunzioni contratti a causa mista formazione professionale incentivi alla stabilizzazione di posti di lavoro incentivi allautoimpiego incentivi per disabili creazione diretta di posti di lavoro

per disoccupato

e 213

ITalIa

sPaGna
per disoccupato

e 273

per disoccupato

e 2.217

FrancIa

per disoccupato

e 3.182

GerManIa

81,4
politiche passive

2005

2006

2007

2008

2009

2010

80,9% 0,5%

trattamenti di disoccupazione pensionamenti anticipati

Fonti: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Ufficio di Statistica, Segretariato Generale Spesa per le politiche occupazionali e del lavoro. Anno 2010 luglio 2012; Eurostat Labour market policy - expenditure and participants. Data 2010; Datagiovani La spesa pubblica nelle politiche per il lavoro marzo 2012

EUROPOLITICHE ATTIVE

soCiet e territori di Elisabetta Limone

soCiet e territori di Marco Donati

Il piano di aiuto della Francia


Lemergenza francese tutta negli ultimi numeri della disoccupazione che, per la prima volta da tredici anni a questa parte, ha oltrepassato la soglia simbolica dei tre milioni di persone in cerca di lavoro. Dal 2008 a oggi sono stati persi nella sola industria 280 mila posti, quasi il dieci per cento della forza lavoro. A preoccupare soprattutto la disoccupazione giovanile, cresciuta nel periodo in esame di 0,3 punti percentuali per salire cos al 22,7%, mentre la fascia di et 25-49 anni ha registrato un aumento pi lieve (0,1%) per attestarsi al 9%.
Dallelezione di Franois Hollande - anche se il nuovo governo non pu essere considerato, se non parzialmente, responsabile dellaccelerazione della disoccupazione - il numero di senza lavoro aumentato di circa 300mila unit. I 100mila impieghi sovvenzionati, e promessi in campagna elettorale da Hollande, rischiano di servire a poco. Per i critici rappresentano contratti senza futuro e non fanno che aggiungere incertezza a incertezza. In Francia la gestione delle politiche passive attribuita a un ente di diritto privato - Assdic - distinto dallANPE (Agence Nationale

La Germania dei diritti e doveri


Lultimo report firmato dallInstitute for Global EconoSi tratta di una sorta di megarantire maggiori possibilit di reinserimento dei disoccupati, le recenti riforme relative al sistema di sicurezza sociale hanno modificato la definizione di lavoro accettabile, considerando tale anche un impiego non equivalente al precedente o con una minore qualificazione. I sussidi della promozione attiva del lavoro sono misure discrezionali che si aggiungono ad altre tipologie di interventi: lassegno della formazione professionale, le misure di integrazione per i disabili, il pagamento del sussidio di disoccupazione durante un percorso di formazione professionale, il compenso per un impiego a breve termine e un massimo di tre assegni per il periodo invernale. Un sistema complesso di misure a cui la Germania destina ogni anno forti investimenti. I dati del 2010 parlano di una spesa per il welfare (sussidi e politiche attive) di 47 miliardi di euro, poco inferiore rispetto allanno precedente.

ABSTRACT / Al lavoratore garantito il percepimento della prestazione sociale in cambio del rispetto di alcuni obblighi. La distanza non viene pi considerata ragione legittima di rifiuto di un impiego.
per il ritorno al lavoro (Plan Le politiche attive si pongono come provvedimenti strutturali per incentivare loccupazione, disposizioni mirate a incrementare lofferta lavorativa. Significative misure sono state prese nel campo dellapprendimento durante il corso della vita lavorativa del cittadino, con la legge sulla formazione professionale del maggio 2004 che prevede un diritto individuale alla formazione (DIF), e con la legge di modernizzazione sociale che istituisce un diritto individuale a convalidare formalmente lacquisizione di conoscenze tramite esperienza (VAE). Riguardo alla lotta contro il lavoro non dichiarato, stato introdotto un voucher per gli impieghi domestici e creato, nel gennaio 2005, uno specifico ufficio.

mic Research, dallIfo e dal Rhein Westphalia Institute


fotografa anche per la Germania un mercato del lavoro immobile. Rester stagnante nel corso del 2013, con un tasso di disoccupazione previsto intorno al 6,8%.
Una performance non esaltante (e aspramente criticata internamente dallopposizione), eppure ben superiore a quella della media europea. Basti pensare che a maggio scorso il tasso di disoccupazione tedesco si attestava al 5,6% contro una media Ocse del 7,9% e contro valori a due cifre di molti Paesi dEuropa. Anche in Germania tutte le ultime riforme - cominciando dalla pi strutturale, la Riforma Hartz del 2005 - sono state orientate al collegamento funzionale tra politiche attive e passive nellottica di una incentivazione alla ricerca di occupazione e un ritorno immediato nel mercato del lavoro. Obiettivi conseguiti attraverso una serie di misure, la pi rilevante delle quali la sottoscrizione - tra lavoratore, beneficiario delle prestazioni sociali e servizi per limpiego - di un accordo di inserimento.

morandum nel quale vengono


definite puntualmente le azioni che le parti si impegnano a intraprendere nei successivi sei mesi per il raggiungimento dellobiettivo: un nuovo impiego. Fra le misure che possono essere incluse nellaccordo vi sono anche iniziative di riqualificazione in campo formativo. Gli impegni sottoscritti dal lavoratore disoccupato, attraverso laccordo, sono vincolanti e il loro rispetto periodicamente verificato. In caso di inottemperanza (anche parziale) possono essere imposte sanzioni da parte del servizio per limpiego, fino alla sospensione di qualunque sostegno. Il rispetto effettivo della regola dei diritti e doveri la vera innovazione della Riforma Hartz, che assegna una evidente priorit alle misure di politica attiva del mercato del lavoro. Non solo. Laccordo siglato tra il lavoratore disoccupato e il servizio per limpiego diventa il presupposto per beneficiare delle prestazioni sociali. Per

daide au retour lemploi) che


si caratterizza per la definizione di una serie di azioni personalizzate, definite sulla base di un colloquio tra il lavoratore e lANPE. Al lavoratore viene garantito il percepimento della prestazione sociale in cambio del rispetto di alcuni obblighi. Per disincentivare il rifiuto di opportunit di impiego e favorire il reinserimento, la distanza non viene pi considerata come ragione legittima di rifiuto di un lavoro. Le politiche per limpiego garantiscono assistenza a tutti i cittadini francesi e coinvolgono diversi soggetti: Stato (attraverso il Ministero del Lavoro), direzioni generali, Acoss (Agence centrale des

pour lEmploi) competente per la gestione dei servizi per limpiego e dellimplementazione delle politiche attive. Non mancano misure di collegamento tra politiche attive e politiche passive, realizzate attraverso collaborazioni degli enti. Il collegamento viene garantito dal presupposto della ricerca attiva di una occupazione da parte del lavoratore disoccupato beneficiario di una prestazione sociale: nello specifico, previsto un piano di aiuto

Organismes de Scurit Sociale) oltre a numerose imprese.

ABSTRACT / Gli impegni sottoscritti dal lavoratore disoccupato sono vincolanti e il loro rispetto periodicamente verificato: in caso di inottemperanza possono essere imposte sanzioni fino alla sospensione del sostegno.

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INCERTEZZA / pRESTAZIONE SOCIALE / OBBLIGHI / RIFIUTO / DIRITTI

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ACCORDO DI INSERIMENTO / MISURE / IMpEGNO / SANZIONI / INVESTIMENTI

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EUROPOLITICHE ATTIVE

EUROPOLITICHE ATTIVE

soCiet e territori di Elena Rizzo

soCiet e territori di Rosario Plebani

Spagna: ancora emergenza lavoro


La pressione dei mercati finanziari, gli spread ai massimi livelli e una parte del sistema bancario fortemente compromessa. la fotografia della Spagna di fine anno, dove lemergenza pi evidente resta quella lavorativa. Un giovane su due oggi senza lavoro e il tasso generale di disoccupazione ormai vicino al 25%.
Eppure, a livello normativo, Madrid ha licenziato a febbraio una Riforma del mercato del lavoro articolata, con lobiettivo di stimolare loccupazione di qualit e mettere fine al dualismo del mercato. Lesito, nei primi mesi di applicazione, appare modesto. Fra le principali misure approvate c lintroduzione di indennit di licenziamento meno care per gli imprenditori (33 giorni per anno di lavoro invece dei 45 attuali), un nuovo contratto a tempo indeterminato per autonomi e Pmi con meno di 50 lavoratori, incentivi fiscali per lassunzione di giovani sotto i 30 anni e di disoccupati di lungo periodo. La Riforma punta, tra laltro, a stabilire reali meccanismi di flessibilit interna per rendere il licenziamento lultima soluzione. A livello formativo, il nuovo disegno ha riconosciuto - ai lavoratori con pi di un anno di anzianit in azienda - il diritto a un permesso retribuito di 20 ore annue, cumulabili fino a un periodo massimo di tre anni. Sono stati modificati i termini del contratto di formazione e lapprendistato. Let massima per accedere a questo tipo di contratti, che hanno durata minima di un anno e massima di tre, stata alzata da 25 a 30 anni. Le aziende che realizzano questi contratti avranno diritto a una riduzione dei contributi a carico del datore di lavoro del 100% se hanno meno di 250 dipendenti, e del 75% se hanno un organico superiore. Altro aspetto che gli osservatori evidenzia-

UK, patria del welfare to work


La disoccupazione nel Regno Unito a livelli record, con il numero dei giovani senza lavoro che ha superato la quota di un milione nel trimestre chiusosi lo scorso settembre. I giovani tra 16 e 24 anni che cercano impiego sono aumentati di 67.000 unit (superando di poco il milione), il dato peggiore dal 1992. Questo significa per il Paese un tasso di disoccupazione giovanile del
ricerca attiva di un lavoro. Nel sistema britannico, sono previsti per i beneficiari di prestazioni sociali colloqui e incontri con il che beneficia delle prestazioni sociali e che abbia accettato un lavoro diverso da quello precedentemente svolto di poter recedere volontariamente dal contratto di lavoro nuovo dopo 4-12 settimane, mantenendo il diritto alla prestazione sociale. Infine, per i disoccupati di lunga durata sono state introdotte politiche attive denominate

ABSTRACT / La Riforma del lavoro licenziata a febbraio punta a stimolare loccupazione di qualit e mettere fine al dualismo del mercato. Lesito, nei primi mesi di applicazione, appare modesto.
no il nuovo contratto daiuto agli imprenditori, un accordo a tempo indeterminato che potr essere utilizzato nelle aziende con meno di 50 dipendenti. Il contratto avr un periodo di prova di un anno, e lazienda avr deduzioni fiscali per lassunzione di lavoratori giovani e disoccupati di lungo corso. La Riforma ha cercato di sbloccare il concatenamento dei contratti a tempo determinato e ha modificato anche la disciplina del part time, ammettendo la realizzazione di ore straordinarie entro i limiti massimi legali. Per evitare il licenziamento, sono stati semplificati i procedimenti per la riduzione dellorario di lavoro o la sospensione del contratto come meccanismo di adattamento temporaneo in situazioni di diminuzione della domanda. Per aiutare le aziende in difficolt stato introdotto un bonus del 50% delle quote previdenziali dei lavoratori soggetti a sospensione o riduzione di orario, con una durata massima di 240 giorni. La Riforma, infine, ha reso pi semplice la modifica delle condizioni di lavoro e aumentato la flessibilit interna. Ha cercato di migliorare la disciplina per rendere possibile la capitalizzazione del 100% della prestazione di disoccupazione per giovani fino a 30 anni e per le donne fino a 35 che desiderino intraprendere unattivit autonoma.

Personal Advisor, che deve appunto aiutare e programmare con il lavoratore un percorso di ritorno al lavoro. Anche la presenza e la partecipazione agli incontri fissati con il Personal

21,9%, altro record negativo.


Eppure da circa un anno anche il Regno Unito ha scelto di accelerare sul fronte delle politiche attive, introducendo alcuni cambiamenti strutturali al mercato che hanno allargato gli spazi per i privati, incoraggiando incentivi legati ai risultati. In UK il concetto di welfare

Advisor sono necessari alla conservazione dellindennit. Accanto a queste misure si affiancano interventi di tipo fiscale, a cominciare dagli sgravi per i lavoratori che rientrano nel mercato del lavoro. Per favorire il ritorno al lavoro e aumentare in maniera fattiva e concreta questa possibilit, stato creato lEmployment on

New Deal, che lUnione Europea


considera ormai da tempo casi di eccellenza della strategia di

welfare to work. Queste politiche hanno lobiettivo di aiutare il ritorno dei disoccupati al mercato del lavoro, offrendo servizi tailor made, mirati principalmente alle categorie pi vulnerabili.

to work stato utilizzato sin dagli anni Ottanta per rappresentare un


sistema in cui il sostegno al reddito dei lavoratori disoccupati deve essere sufficientemente severo da cercare di ridurne la dipendenza passiva. In ragione di questo motivo, deve essere collegato a misure attive volte a incoraggiare e supportare lingresso o il ritorno dei lavoratori nel mercato del lavoro. In questa ottica le politiche passive e le politiche attive sono state pensate per essere complementari, contribuendo - ognuna dal proprio lato - a migliorare la situazione complessiva. Per dare sostegno e slancio alla realizzazione concreta delle politiche di welfare to work, sono state ricondotte a un unico ente - il Jobcentre Plus - le funzioni di servizi per limpiego e di gestione delle prestazioni sociali. La ricerca attiva di una occupazione premessa per lottenimento e la conservazione della prestazione sociale di disoccupazione. A questo si aggiungono altre misure di sollecitazione del lavoratore disoccupato alla

Trial che permette al lavoratore

ABSTRACT / Da un anno il Regno Unito ha implementato le politiche attive introducendo cambiamenti strutturali al mercato che hanno allargato gli spazi per i privati, incoraggiando incentivi legati ai risultati.

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MERCATO DUALE / LICENZIAMENTO / AppRENDISTATO / GIOVANI / DONNE

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INCENTIVI / RISULTATI / JOBCENTRE pLUS / SGRAVI / NEW DEAL

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EUROPOLITICHE ATTIVE

Lombardia, Marche, Veneto:


le apripista nelle politiche attive
Politiche attive, vale a dire strategie, programmi e soluzioni innovative che hanno un unico obiettivo: creare occupazione. Un diktat che divenuto inevitabile soprattutto negli ultimi anni in cui la crisi economica mondiale si riversata su molte realt produttive, interessando in particolare le piccole e medie imprese, linfa del sistema economico italiano. Una missione, quella delle politiche attive implementate delle Regioni, che mira a riequilibrare domanda e offerta di lavoro attraverso la valorizzazione del
pcruciatti/Shutterstock.com

ControtenDenze di Alice Capiaghi e Michele Avitabile

ABSTRACT / Bisogna ottenere un pi forte e stretto coordinamento con le politiche industriali, incentivare la responsabilit dimpresa e dare sempre pi spazio allauto-imprenditorialit.
ti da un sistema passivo, che comporterebbe lattesa di una proposta di formazione o di lavoro da formularsi al lavoratore, a un sistema attivo basato sullobbligo di attivazione del lavoratore. Allattenzione della Regione Lombardia non sono, per, solo i lavoratori dipendenti, ma anche gli imprenditori a capo di piccole aziende che vanno da zero a 49 dipendenti e possono usufruire della Dote nua ricerca di nuovi modi che evitino lisolamento del lavoratore sono i nostri obiettivi, continua Aprea. Bisogna ottenere un pi forte e stretto coordinamento con le politiche industriali, incentivare la responsabilit dimpresa e dare sempre pi spazio allautoimprenditorialit. Un forte impegno sul tema delle politiche attive e passive anche quello profuso dalla Regione Veneto, che per ottenere efficaci risultati sta puntando su quattro direttrici: tirocini dinserimento per i lavoratori in mobilit e in cassa integrazione guadagni in deroga, percorsi di formazione e servizi finalizzati a sostenere lo sviluppo di competenze legate allimprenditorialit, riconoscimento della premialit per i soggetti che ricollocano i lavo-

ratori ultra quarantacinquenni in mobilit in deroga e semplificazione delle procedure. La crisi richiede un impegno pi complesso - racconta Elena Donazzan, assessore al lavoro della Regione Veneto - perch, a differenza di quelle scoppiate nellultimo decennio, trasversale e non di settore. Per affrontarla necessario mettere in campo un mix di politiche attive e passive. Insomma, la parola dordine investire le risorse pubbliche in maniera diversa rispetto al passato. Fino al 2007 - spiega Donazzan - ci occupavamo di ricollocare i 45enni. Oggi la nostra attenzione rivolta in particolare ai 55enni e agli esodati. Inoltre, abbiamo anche i manager che perdono il lavoro. Non dimentichiamolo: il 90% delle aziende venete composto da 1 a 3 dipendenti. Microimprese che lUnione Europea neanche considera nei suoi studi di settore. Invece rappresentano la forza economica portante del nostro territorio. Perch se una ditta in crisi, vanno in crisi intere

capitale umano.
Tra i casi pi felici in Italia, per favorire lincontro fra domanda e offerta di lavoro, incentivare le assunzioni e assicurare un eguale accesso al lavoro per chi si trova in posizioni pi marginali, la Regione Lombardia ha studiato dal 2009 un sistema di politiche attive destinate non solo alla tutela dei lavoratori dipendenti, ma anche allinserimento dei giovani nel mondo del lavoro e al rilancio dellintero sistema produttivo. Un sistema che pesa sul bilancio regionale per oltre 100 milioni di euro e che si concretizza attraverso il sistema della Dote, un aiuto che si declina in relazione al soggetto che ne usufruisce. Dote riqualificazione e Dote ricollocazione sono i principali strumenti messi in moto dalla Lombardia per sostenere i lavoratori delle aziende messe in difficolt dalla crisi e quelli invece che sono stati espulsi dal mercato del lavoro. Uno sforzo che vale oltre 80 milioni di euro e che a giugno 2012, dopo soli due mesi dallattivazione delliniziativa, aveva gi visto la partecipazione di pi di 6mila lavoratori. Unadesione massiccia, in particolare per quanto riguarda la Dote ricollocazione: sono 4.300 i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro che, nella primavera del 2012, hanno richiesto alla Regione Lombardia di usufruire gratuitamente dei servizi per il reinserimento lavorativo. Servizi che prevedono orientamento e formazione alla ricerca di un nuovo posto di lavoro, ma anche aiuto per lavvio di unattivit imprenditoriale come alternativa al lavoro subordinato. In percentuale minore, invece, chi si rivolto alla Dote riqualificazio-

impresa. Sia per la formazione


petenze professionali allinterno della propria azienda. La dote - spiega Valentina Aprea, assessore allistruzione, formazione, cultura, occupazione e politiche del lavoro della Regione Lombardia - si basa sul principio della libert di scelta e presuppone liniziativa del lavoratore. Siamo passain tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro di soggetti interni allazienda, sia per offrire allimprenditore percorsi formativi che aiutino a restituire competitivit allazienda. Infine, gli interventi riservati ai giovani: contratti dapprendistato e periodi di tirocinio. Maggiore flessibilit e conti-

ne, percorsi di formazione finalizzati al mantenimento o allaccrescimento delle com-

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ControtenDenze di Alice Capiaghi e Michele Avitabile

pUBBLICAZIONI
RAppORTO ISFOL 2012. LE COMpETENZE pER LOCCUpAZIONE E LA CRESCITA Ediquida, 2012

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la sfida dei mercati mondiali e creare occupazione per giovani diplomati e laureati con competenze di respiro internazionale. Le imprese che assumeranno potranno ottenere fino al 50% del costo del lavoro nei primi due anni. Intanto, entro novembre, prevista la partenza della terza edizione del prestito donore regionale. uno strumento efficace che finora ha fatto nascere 1000 nuove aziende spiega Montanini. Con una novit: il capitale di rischio offerto da una famiglie. Persone che grazie a quel lavoro potevano vivere dignitosamente ed esprimere la loro identit. Cos, nel 2012, la Regione Veneto ha messo in campo 14 milioni di euro di risorse per interventi di politica attiva. Mentre nel giugno scorso ha emanato una direttiva che prevede limpiego di 15 milioni di euro relativi al Fondo Sociale Europeo e al Fondo di Rotazione e 780 mila euro per il ricollocamento al lavoro. Siamo tra le Regioni pi efficienti in tema di lavoro e non un caso continua Donazzan. Basti pensare al nostro impegno nel tagliare le spese amministrative e burocratiche. Lo facciamo definendo costi standard, favorendo spese forfetarie e riducendo i tempi delle procedure. Rimane, per, un grande problema: il patto di stabilit. Va assolutamente modificato. Perch penalizza la liquidit di cassa di quelle regioni pi virtuose che cercano dimpiegare il maggior numero di risorse pubbliche a favore dei senza lavoro. Un paradosso insopportabile. Ma non sono soltanto Lombardia e Veneto ad essere tra le Regioni pi virtuose in tema di politiche del lavoro. Con linizio della crisi - spiega Fabio Montanini, dirigente del settore lavoro della Regione Marche - abbiamo messo in campo numerosi programmi dintervento. Soprattutto incentivi alle aziende per lassunzione di lavoratori licenziati e giovani diplomati o laureati. Inoltre, entro il 2012, grazie allo stanziamento di 2 milioni di euro, partir uniniziativa che ha due obiettivi: aiutare le aziende nelbanca scelta con gara pubblica. In questo modo possiamo impiegare risorse per 12 mesi nellassistenza e tutoraggio delle imprese. Un impegno ricco di soddisfazioni: solo il 18% delle neo aziende in sofferenza dopo il primo anno di vita. Nonostante i buoni risultati, per, i problemi non mancano. necessario costruire un rapporto pi intenso e costante con le imprese del territorio conclude Montanini. La crisi non deve impedirci di tessere relazioni pi vivaci con il mondo produttivo.

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DOTE RIQUALIFICAZIONE / DOTE RICOLLOCAZIONE / MICRO IMpRESE / pATTO DI STABILIT / pRESTITO DONORE

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INpS, nuovo
Francesco GUIDara
Caporedattore centrale, Class CNBC

ControtenDenze di Francesco Guidara

LA VOCE DEL pRESIDENTE DELLISTITUTO NAZIONALE DI pREVIDENZA SOCIALE


implementate acquisendo dai Centri per lImpiego e da tutti i servizi competenti, una vera e propria scheda anagrafica e professionale di ciascun lavosiva per il lavoro che abbiamo conosciuto in questi anni, al controllo delle politiche attive assicurate sul territorio. LInps svolge su questa partita un ruolo di monitoraggio e di distribuzione di informazioni per tutti gli attori delle politiche attive per il lavoro. Per la prima volta si costituir una banca dati nazionale: fino ad oggi le informazioni sulle politiche attive erano
ANTONIO MASTRAPASQUA

ruolo in nuove politiche (attive)


cambio che sembra profilarsi soprattutto da un punto di vista culturale?
Lefficacia delle politiche passive a sostegno del lavoro e dei lavoratori ha consentito quella tenuta sociale che sorprende molti osservatori nella costanza di una crisi economicofinanziaria senza precedenti. Dal rapporto sulla coesione sociale emergono i numeri che testimoniano limponenza delle risorse messe a disposizione dallo Stato ed erogate dallInps con unefficacia ed efficienza che rende onore a chi lavora nellIstituto. Oltre il 92% della cig viene erogata entro 30 giorni dalla domanda. Il problema che si pone proprio questo: la capacit di integrare quella forte rete di protezione delle politiche passive (innovate anche dalla Riforma, ad esempio con lassicurazione sociale per limpiego), con un nuovo approccio rivolto alle politiche attive.

centuata focalizzazione sulle politiche attive?


LInps e sar sempre uno strumento al servizio del Paese e dello Stato. Compito e missione dellIstituto quello di assicurare una semplice ed efficace applicazione della legislazione sociale. LInps larchitrave del welfare del Paese, qualunque sia il disegno di welfare che viene disposto dalle leggi. Nel contempo

pUBBLICAZIONI
ASpI E NUOVI AMMORTIZZATORI SOCIALI De Filippis, pizzi, Russo Maggioli, 2012
lIstituto continuer a svolgere il ruolo di monitoraggio, per garantire dati e informazioni a chi deve prendere decisioni.

Cambiato profondamente in questi anni, con un volto pi digitale e un migliore assetto organizzativo, lInps si prepara ad assumere un ruolo nuovo anche sulle future politiche attive previsto dalla recente Riforma. Per il presidente Antonio Mastrapasqua, confermato alla guida dellistituto dal premier Mario Monti, lInps guarda oggi con fiducia agli effetti della Riforma Fornero grazie a un sistema previdenziale in sicurezza e i conti in ordine, come dimostrato dai dati del 2012.
Let media di pensionamento in Italia ha raggiunto i 61,3 anni, superando la Francia di quasi due anni con lobiettivo di agganciare i livelli della Germania nei prossimi mesi. Ma la vera sfida adesso quella di contribuire a rendere il mercato pi dinamico cercando di puntare sempre meno sulle tradizionali politiche passive che hanno caratterizzato il welfare italiano.

ratore beneficiario di ammortizzatori sociali. LInps assumer sempre pi il ruolo di network informativo in cui saranno disponibili i fascicoli elettronici personali dove alla prestazione ricevuta si aggiunger il percorso di politica attiva fornita, dalla riqualificazione ricevuta alle proposte di reimpiego. Unaltra forma di rinnovata legalit: si danno sussidi che siano agganciati, nella loro fruizione, alla disponibilit di accettare occupazione e non lavoro nero.

quasi sempre relegate a livello territoriale, regionale o provinciale. Un ruolo ambizioso che

no come del pi virtuoso in Europa. Tuttavia sulla partita delle politiche attive lItalia arranca rispetto a molti altri Paesi vicini. Non cos?
Mi sento di dire che proprio Inps possa candidarsi a essere una

la Legge conferisce allInps (pur senza coinvolgerlo nellattivit di formazione, rimasta in capo a Regioni e Province, oltre che alle Agenzie del Lavoro autorizzate), che assomiglia in qualche modo a quella esperienza che si rivelata una forma di semplificazione attuata nel processo dellinvalidit civile, dove dalla domanda allerogazione della prestazione, tutto stato posto sotto il monitoraggio dellIstituto.

Quali sono i modelli di politica attiva e le pratiche migliori a cui Inps vorrebbe ispirarsi? Lei ha recentemente parlato del sistema previdenziale italia-

best practice, poich concentrer virtuosamente lerogazione degli ammortizzatori sociali, quegli strumenti di politica pas-

Attivare il lavoro uno degli obiettivi della Riforma firmata dal ministro Elsa Fornero. Questo cosa significa per lInps, per i lavoratori e per i disoccupati?
La Riforma del mercato del lavoro introduce molte novit che riguardano la nostra attivit. Quella delle politiche attive insiste su un accentuato ruolo di monitoraggio, e non solo di vero distributore di informazioni a tutto il sistema. Si fa conto sulla capacit tecnologica dellIstituto per assicurare le informazioni necessarie a tutti i soggetti competenti sul mercato del lavoro. AllInps esiste gi una banca dati di percettori di ammortizzatori sociali: queste informazioni saranno

ABSTRACT / LInps sar il network informativo in cui saranno disponibili i fascicoli elettronici di ciascun lavoratore dove, alla prestazione ricevuta, si aggiunger il percorso di politica attiva fornita, dalla riqualificazione ricevuta alle proposte di reimpiego.

Che attore vuole essere Inps Dallosservatorio Inps che tipo di risposta i lavoratori italiani potranno avere in merito a un in un mercato del lavoro che sar ridisegnato - nei prossimi anni - con una sempre pi ac-

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TECNOLOGIA / MONITORAGGIO / LEGALIT / BANCA DATI NAZIONALE / TENUTA SOCIALE

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La politica attiva pi efficace? La formazione


LA CONVINZIONE DI IVAN LO BELLO, VICEpRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA
IsIDoro TroVaTo
Giornalista, Corriere della Sera

VoCi DiMpresa di Isidoro Trovato

ficile individuare con precisione Regioni virtuose e Regioni che fanno della formazione professionale un modo per realizzare inefficienze di spesa pubblica improduttiva e che impedisce ai giovani di prepararsi adeguatamente al lavoro. Comunque tra le Regioni virtuose segnalo il Trentino Alto Adige e la Lombardia anche se, senza dubbio, sono altrettanto virtuose il Friuli Venezia Giulia, lEmilia Romagna, il Veneto e il Piemonte. Partiamo da un esempio virtuoso, quello del Trentino Alto Adige che sfrutta anche la vicinanza con il modello tedesco di formazione professionale. Vorrei citare un solo esempio: le Olimpiadi dei Mestieri afferma il vicepresidente di Confindustria. Lunica edizione delle

svolta in Italia (ottava edizione) risale al 1959. LItalia, da molti anni, non partecipa pi alle World Skills International. Lunica rappresentanza italiana allultima edizione delle World

ni attribuiscono alle competenze professionali dei giovani. Il Trentino anche la Regione che pi di ogni altra utilizza lo strumento dellapprendistato per la formazione dei giovani. Nel 2011 in Trentino sono stati 5.300 gli apprendisti - ricorda Lo Bello - di cui 4300 in formazione professionale. Il dato nazionale, ad eccezione del Trentino, ci dice che in totale sono circa 1.700 i giovani in apprendistato per ottenere una qualifica o completare il percorso di studi. In Trentino abbiamo unisola felice per la formazione dei nostri giovani: la scelta di puntare sulle risorse umane, sullalta formazione, sulla ricerca e sullinnovazione, trova le sue radici in un sistema scolastico efficiente, che lo contraddistingue dalle altre Regioni italiane. Il sistema dellalta formazione e della ricerca del Trentino oggi una realt solida, riconoscibile, corteggiaa confronto le performance scolastiche dei giovani studenti in Catalunia e in Sicilia. In queste due regioni si consolidata una nuova figura professionale: si tratta del corsista, un giovane che a 18-20 anni inizia a frequentare corsi di formazione e continua fino a 40 anni. Un giovane a cui non interessa lacquisizione di competenze per trovare lavoro, ma attratto solo dallidea di acquisire un mini-stipendio perch la professione corsista garantisce una sorta di indennit di disoccupazione. Gli Enti Formativi in Sicilia sono enti monstre avvisa Lo Bello. Il decisore pubblico obbligato a finanziare questi enti per evitare che i dipendenti vengano licenziati, in un corto circuito dove lenorme quantit di denaro che arriva dai fondi europei

pUBBLICAZIONI
ESpERIENZA, RIFLESSIONE, AppRENDIMENTO. J.A. Moon - Carocci, 2012
utilizzato in maniera assistenziale e improduttiva. Inoltre va sottolineato come in Sicilia sia pressoch assente il rapporto tra domanda e offerta di lavoro. Mi auguro che dopo le elezioni siciliane si ponga mano a una vera moralizzazione del sistema della formazione professionale siciliana. Una moralizzazione che deve puntare su tre aspetti: un rapporto pi stretto con le imprese; una minor dipendenza delle politiche di gestione degli enti di formazione professionale dalle esigenze occupazionali dei dipendenti degli enti stessi; una maggiore attenzione alloccupabilit sostenibile dei giovani siciliani che si ottiene puntando su alcuni settori (agri business, infrastrutture, trasporti logistica, turismo). Solo quando sapremo normalizzare regioni come Sicilia, Calabria e Campania potremo puntare a una crescita complessiva del sistema Paese.

Di regola, luomo che ha pi successo nella vita colui che ha pi informazioni. Ne era certo Benjamin Disraeli (politico e scrittore britannico) che ha fatto diversi proseliti negli anni.
Il sapere dunque il miglior alleato di chi lavora, ecco perch la formazione specialistica diventa strategica in un mondo del lavoro che patisce la crisi economica e diventa sempre pi complesso. La pensa cos anche Ivan Lo Bello, vicepresidente di Confindustria e responsabile dellarea education. La formazione professionale un tema centrale dei nostri tempi. fondamentale continuare laggiornamento di chi lavora tanto quanto riconvertire chi ha perso il posto di lavoro o si ritrovato in mobilit. In Europa la formazione continua una delle voci principali delle politiche statali per il lavoro, da noi invece il tema non centrale nel dibattito politico e questo rischia di farci accumulare molto ritardo in uno scenario complesso in cui le competenze rischiano di diventare obsolete in poco tempo. Basti pensare a quanto incida oggi sul mondo del lavoro la tecnologia e quanto abbia sempre bisogno di nuovi aggiornamenti. I dati dicono che esiste una correlazione diretta tra sapere e successo imprenditoriale: le aziende che utilizzano al meglio le risorse umane sono quelle che fanno registrare le migliori performance industriali. Non c dubbio - concorda Lo Bello - le risorse umane rappresentano il valore aggiunto di ogni azienda, ma per vantare un simile patrimonio servono investimenti nella formazione da parte degli imprenditori e anche adeguate politiche attive da parte degli enti pubblici. Il tema deve diventare centrale nel nostro sistema Paese. Come in qualsiasi settore, il nostro panorama nazionale appare sempre a macchia di leopardo: esistono Regioni particolarmente virtuose e altre con un inaccettabile ritardo operativo e culturale. Una diversit avvertita anche nel mondo confindustriale? sempre dif-

Skills 2011 stata il Sud Tirolo.


Questo esempio non fa che confermare la grave sottovalutazione del nostro Paese verso la formazione professionale, soprattutto quando si rileva limportanza che le altre nazio-

Olimpiadi dei Mestieri che si

IVAN LO BELLO

ABSTRACT / fondamentale continuare laggiornamento di chi lavora tanto quanto riconvertire chi ha perso il posto, in un mercato dove le competenze rischiano di diventare in breve obsolete. Basti pensare a quanto incida oggi sul lavoro la tecnologia e quanto abbia bisogno di nuovi aggiornamenti.

ta, tanto nel contesto nazionale


quanto in quello europeo. Per citare un modello non virtuoso si potrebbe utilizzare proprio quella Sicilia che patria di Ivan Lo Bello. Una ricerca a livello internazionale ha messo

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AGGIORNAMENTO / RICONVERSIONE / AppRENDISTATO / ALTA FORMAZIONE / OCCUpABILIT


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Una rete
aGosTIno DI MaIo
Direttore Assolavoro - Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro

WorKsHop opinion leaDer di Agostino Di Maio

LA COOpERAZIONE DELLE AGENZIE pER IL LAVORO NELLE pOLITICHE ATTIVE


Prima questione: vanno sviluppate azioni capaci di correggere landamento spontaneo di un mercato del lavoro strutturalmente inefficiente. Vanno in primis attivate politiche attive del lavoro che portino le persone alla miglior collocazione, contribuiscano allo sviluppo del lavoro, riducano le marginalizzazioni, realizzino interventi in grado di aiutare/spingere le persone a divenire attive nelle transizioni. Queste attivit presuppongono lesistenza di strumenti infrastrutturali (dati, informazioni, formazione, orientamento, accessi ai diversi network, ecc.) e lerogazione di servizi personalizzati focalizzati sul singolo individuo (colloquio conoscitivo, orientamento professionale, supporto alla ricollocazione, ecc). Occorre passare dalla centralit dei servizi a quella della persona con i suoi bisogni, la sua storia, le sue competenze. Il secondo tema : chi pu mettere in campo queste azioni? Nessun operatore e nessun soggetto detiene da solo la soluzione. La risposta la cooperazione tra servizi pubblici e privati, in una logica di complementariet dei servizi erogati. Mettere in piedi questa rete afferisce alla

virtuosa a servizio del pubblico


ABSTRACT / Occorre passare dalla centralit dei servizi a quella della persona con i suoi bisogni, la sua storia, le sue competenze.
accountability (credibilit)
delle classi dirigenti ai diversi livelli di governance (Regioni, Province, Stato, altri attori pubblici e privati) chiamate a superare un approccio di gorisultare centrale la capacit di ottenere rapidamente il risultato preminente del servizio, occupazione coerente. Sotto il controllo e la direzione esercitata dal soggetto pubblico, tutti gli attori che erogano servizi devono venire utilizzati e valorizzati per quanto sanno fare di specifico e meglio. Leffettiva programmazione delle misure e dei servizi (e il loro monitoraggio) richiede la disponibilit di dati dettagliati e di merito che la PA deve mettere a disposizione e che i privati incrementano. Lo stimolo a dare il meglio, per i soggetti privati, passa attraverso il monitoraggio dei risultati e la premialit per chi li ottiene, commisurata al grado di svantaggio dei soggetti portati al lavoro e alla rapidit nel conseguimento del risultato. La terza questione riguarda le risorse. Lo stimolo a dare il meglio da parte del lavoratore richiede che impegni proprie risorse personali ma anche economiche per acquisire i servizi con esito di occupazione. Anche le imprese devono essere responsabilizzate in caso di crisi attraverso il coinvolgimento in misure di outplacement. Lattivit di ricollocazione pu essere finanziata prevedendo una premialit legata al placet (somministrazione) che della proficua cooperazione con i soggetti pubblici sul piano delle politiche del lavoro. In diversi ambiti Regionali e Provinciali, sono gi state definite attraverso lassociazione di categoria delle ApL fruttuose forme di cooperazione tra agenzie e servizi pubblici. Il confronto tra modelli diversi applicati in Piemonte, in Lombardia, nel Veneto, in Toscana, nel Lazio, in Campania e nelle Marche permette di identificare gli elementi che possono rendere pi efficace il percorso di accompagnamento al lavoro offrendo maggiori probabilit di successo. Guardare a queste esperienze aiuterebbe anche a far uscire il dibattito su questi temi dalle secche delle petizioni di principio o degli slogan a effetto.

In Italia il dibattito sulla questione lavoro da sempre polarizzato sui temi che riguardano la flessibilit, spesso con connotazioni ideologiche che finiscono per travolgere anche le urgenze che investono il mercato del lavoro. Prima di concentrarsi sulle tipologie contrattuali da utilizzare quando il lavoro c, occorrerebbe capire cosa fare per ridurre i due milioni e mezzo di disoccupati, ai quali vanno aggiunti circa mezzo milione di lavoratori sottoccupati e tre milioni di persone che hanno rinunciato a cercare unoccupazione.
In questa sorta di miopia spesso passano in secondo piano le questioni del reale funzionamento del mercato del lavoro e della sua (in)efficienza e con esse lassenza dei servizi per il lavoro in favore sia dei lavoratori che delle imprese. Il mercato del lavoro mondiale - il nostro Paese non fa eccezione - non capace di trovare un equilibrio tra domanda e offerta di occupazione: in Europa coesistono oltre 25 milioni di disoccupati e 1.5 milioni di posti di lavoro non coperti. Per il 2050 in Europa previsto un gap di 35 milioni di lavoratori (il 15% della domanda di lavoro complessiva) e per il 2030 un fabbisogno di 45 milioni di extra workers per sostenere lo sviluppo economico. I policy makers, ma anche i cittadini, sono chiamati ad affrontare almeno tre questioni per rendere i loro mercati del lavoro meno inefficienti e pi inclusivi: quali azioni mettere in campo, da parte di chi, con quali risorse.

vernment nella tradizionale


prospettiva comando-controllo. I servizi offerti devono rispettare standard di prestazioni uniformi e misurabili, nei parametri qualitativi deve

ment sia con risorse pubbliche


che mediante utilizzo dei fondi interprofessionali e di settore e/o di finanziamenti privati da parte delle aziende. La crisi economica richiede risposte tempestive che portino a definire misure di politica attiva in termini di efficienza organizzativa utilizzando al meglio ci che c. Esiste una rete di 2500 sportelli su tutto il territorio nazionale che fa capo alle Agenzie per il Lavoro. Una rete che conosce i mercati del lavoro locali, gi operativa. Questa rete pu mettere in campo azioni virtuose sia sul profilo della flessibilit di quali-

pUBBLICAZIONI
ECONOMIC REpORT: THE AGENCY WORK INDUSTRY AROUND THE WORLD CIETT, 2012 www.assolavoro.eu

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ORIENTAMENTO / RICOLLOCAZIONE / COMpLEMENTARIET / pREMIALIT / RISORSE


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WorKsHop opinion leaDer di Nino Foti

Da una Riforma sulla carta a vere opportunit


nIno FoTI
Capogruppo Pdl Commissione Lavoro, Camera dei Deputati

Alla fine dello scorso mese di giugno, su pressante richiesta dello stesso Presidente del Consiglio Monti, il Parlamento ha forzosamente approvato una imponente Riforma del mercato del lavoro, i cui effetti sono ancora tutti da valutare. Se dovessimo basare un giudizio complessivo sulle prime reazioni degli addetti ai lavori e delle testate specializzate, di certo non potremmo dire che siamo di fronte a giudizi lusinghieri: sebbene, infatti, le politiche del welfare e del lavoro abbiano contraddistinto da subito lazione politica del Governo Monti, al momento non sembra che ci abbia prodotto i frutti sperati.
Due dati di fondo su tutti bastano a motivare le scarse possibilit di successo di questa Riforma: per un verso, linspiegabile irrigidimento delle norme sullingresso nel mondo del lavoro, la cosiddetta flessibilit in entrata, che non stato in alcun modo compensato con interventi sul versante delluscita; per altro verso, lo scarso respiro sul lato delle politiche attive, che fa s che lunica condizione per un vero salto di qualit, per lappunto il rafforzamento delle politiche attive del lavoro, rischia di perdersi a causa della mancata collaborazione con quegli operatori che, per propria missione, basano proprio sul collocamento della forza lavoro la funzione dimpresa. Non una novit che il sottoscritto, ormai da anni, si stia battendo per portare alla definitiva approvazione un provvedimento legi-

ABSTRACT / Rifiutare la logica per cui i lavoratori che perdono il posto, soprattutto se in et matura, siano costretti a trascorrere alcuni anni improduttivi in cassa integrazione e in mobilit, in attesa di accedere alla pensione senza possibilit di rimettersi in gioco.
slativo di grande importanza che mira ad incentivare lautoimprenditorialit utilizzando quelle risorse, normalmente destinate allammortizzazione sociale tradizionale, per consentire al lavoratore di rientrare nel mondo del lavoro in proprio. Una proposta che rifiuta la logica per cui i lavoratori che perdono il posto di lavoro, soprattutto se in et gi matura, siano costretti a trascorrere alcuni anni improduttivi in cassa integrazione prima e in mobilit poi, in attesa di accedere alla pensione senza possibilit di rimettersi in gioco. Per unanalisi efficace delle dinamiche del mercato del lavoro italiano non si pu prescindere da unattenta valutazione del tessuto produttivo del Paese, composto in larga parte da piccole e medie imprese, chiamate a confrontarsi con un mercato competitivo globalizzato, segnato da una grave crisi economica. Inoltre - e in questo la Riforma del mercato del lavoro del Governo Monti non aiuta - si registra la mancanza di un ruolo propositivo del sistema pubblico di orientamento al lavoro, che denota forti lacune anche sul versante degli enti locali e degli organi preposti al collocamento e alla formazione; ci spinge le aziende a reperire manodopera prevalentemente attraverso il canale delle conoscenze personali, deprimendo anche quel ruolo strategico e propulsivo che possono svolgere gli organismi privati di intermediazione del mercato del lavoro, come le Agenzie per il Lavoro.

Dinnanzi a forti elementi di criticit nei processi di formazione e collocamento del personale, si potrebbe puntare su una maggiore autonomia delle parti sociali nella definizione di programmi di riqualificazione e formazione professionale dei lavoratori, al fine di spostare in azienda lo svolgimento di attivit tese al rafforzamento delle capacit del personale. Si tratta di rafforzare, quindi, lapprendimento lungo tutto larco della vita, anche attraverso lerogazione di servizi di orientamento di qualit e la valorizzazione di strumenti utili allacquisizione di esperienze lavorative durante il ciclo scolastico, come lapprendistato e i tirocini. A prescindere da qualsivoglia politica attiva o passiva del lavoro, appare poi evidente come

la ripresa dello sviluppo rappresenti la condizione necessaria per un rilancio serio delloccupazione giovanile: a tal fine potrebbe essere importante rapportare i salari alla produttivit, nel contesto di una contrattazione decentrata che conferisca centralit al merito. Va altres richiamata lesigenza di un credito di imposta per la buona occupazione, che potrebbe rappresentare, soprattutto nel Sud, uno strumento utile per incentivare loccupazione dei giovani e delle donne. Nella medesima direzione andrebbe poi la previsione di sistemi premiali, come le agevolazioni fiscali per le assunzioni e la riduzione dellIRAP, nonch il rafforzamento del contratto part-time, al fine di favorire la conciliazione tra tempi di vita

e tempi di lavoro: anche in questo caso ho presentato in Aula una proposta di legge, gi approvata dalle Commissioni riunite Attivit produttive e Lavoro della Camera, in attesa da mesi della trasmissione della relazione tecnica da parte del Governo. In buona sostanza, per favorire le politiche attive del lavoro non basta una riforma pensata sulla carta, occorre invece assicurare al sistema delle imprese delle vere opportunit, anche giungendo - se le condizioni economiche lo consentiranno a una riduzione della pressione fiscale sulle imprese e al taglio del cuneo fiscale, rendendo strutturali le misure di detassazione e decontribuzione, attualmente previste nel nostro ordinamento.

pUBBLICAZIONI
OLTRE LA CRISI. QUALI SFIDE pER IL WELFARE DEI SOGGETTI. G. Devastato Maggioli Editore, 2012

Pi in generale, occorre abbandonare una visione pessimistica e castrante delleconomia - come se soltanto la situazione finanziaria dei mercati fosse in grado di determinare le politiche di uno Stato - e passare alla fase propositiva, in cui il dato reale passi in primo piano rispetto a quello finanziario. Solo in questo modo potremo crescere e abbandonare la dipendenza dalle dinamiche dei cosiddetti mercati.

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WELFARE / AUTOIMpRENDITORIALIT / RIQUALIFICAZIONE / CICLO SCOLASTICO / MERITO

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LItalia inchiodata sulle politiche passive


TIZIano Barone
Responsabile Politiche Attive del Lavoro e Relazioni istituzionali, ManpowerGroup

WorKsHop opinion leaDer di Tiziano Barone

imprese servizi a favore della ricollocazione. Nei confronti dellimpresa che si trova in una situazione di difficolt e ha attivato percorsi di ristrutturazione e riorganizza-

mite la cassa integrazione (ordinaria, straordinaria, in deroga) lazione di ricollocazione prevede un percorso che parte dalla presa in carico e si articola nelle azioni di accompagnamento al lavoro anche utilizzando la riqualificazione professionale. Lorganizzazione del servizio di politiche attive trova allinterno delle Agenzie per il Lavoro il punto di servizio verso le imprese in difficolt e le persone a rischio di espulsione. Le imprese troveranno professionalit specialistiche per trattare la situazione di cassa integrazione con individuazione delle agevolazioni presenti in ciascuna regione. Le persone in mobilit avranno la possibilit di essere accompagnate in un percorso di ricollocazione teso a riportarle pi rapidamente possibile alloccupazione. Il lavoratore trova allinterno delle Agenzia un ambiente che gli consente di essere al centro di servizi per il lavoro: orientamento, accompagnamento, scouting occupazionale, bilancio delle competenze, creazione dimpresa. Inoltre, tramite il sistema di

pUBBLICAZIONI
IL NODO DEL LAVORO. TRASFORMAZIONI, CONFLITTI E pOLITICHE IN TEMpO DI CRISI a cura di M. Avola, R. palidda Franco Angeli, 2012
fondo bilaterale Formatemp. E in caso di perdita del lavoro in somministrazione i fondi Ebitemp consentiranno lattivazione degli ammortizzatori. In questo momento le politiche attive del lavoro hanno preso il centro della scena. Sono presenti proposte di legge a favore della ricollocazione. La partita sulla costruzione di un sistema di politiche attive si gioca principalmente nella definizione dei decreti previsti dalla Riforma del lavoro nella quale auspichiamo il rafforzamento delle azioni di ricollocazione puntando sulla finalizzazione occupazionale e la collaborazione con le Agenzie per il Lavoro. Le risorse ci sono (fondo sociale delle Regioni, fondi Interprofessionali, fondi privati), il metodo pure nella valorizzazione del cofinanziamento e della premialit alloccupazione. Basta farlo.

Nella prospettiva della perdita del lavoro, il perseguimento delle politiche deve favorire la ricerca rapida di un nuovo posto garantendo il sostegno al reddito e i servizi necessari per passare a una nuova occupazione. Nella realt, la tendenza nel nostro Paese stata quella di privilegiare il mantenimento dellattuale lavoro a qualsiasi costo. In questo percorso troviamo lavoratori che si ingegnano in nuovi lavori, altri che sono frenati e bloccati nella transizione insieme ad imprese che accompagnano gli esuberi a un nuovo lavoro, ed altre che se ne lavano le mani. diffusa la consapevolezza della scarsa presenza di servizi al lavoro in grado di affiancare il lavoratore nella difficile transizione da un lavoro a un altro.
A questo livello di cambiamento culturale interviene lattuale Riforma del lavoro promuovendo la transizione al lavoro della persona in difficolt attraverso servizi qualificati e politiche attive. Le Agenzie per il Lavoro impiegano giornalmente pi di 200 mila persone attraverso contratti di somministrazione e servizi di ricerca e selezione per lavoratori qualificati. Lattivit delle Agenzie riguarda lincontro tra domanda e offerta di lavoro e contiene un elemento, il servizio per limpiego, che spesso viene dato per scontato. Questo servizio comprende le azioni necessarie per avvicinarsi a un nuovo lavoro. chiara la strada da percorrere. Sviluppare i servizi per limpiego e le politiche attive. Nellavvio e incremento dei percorsi di ricollocazione si gioca la partita della Riforma. Sono i numeri dei cosiddetti target o beneficiari a rafforzare questa direzione. Non possiamo pi contare sul prepensionamento e dobbiamo prevedere lattivazione dellassicurazione sociale per limpiego con limpegno alla partecipazione a una politica attiva (orientamento, formazione, ricerca attiva del lavoro) per una platea di disoccupati e lavoratori in mobilit che potrebbe raggiungere il milione e mezzo. A questa cifra dobbiamo sempre aggiungere la quota dei lavoratori scoraggiati che supera i due milioni. Il servizio di cui c realmente bisogno dovr riportare al lavoro le persone aggiornando le competenze e incontrando nuove occasioni di lavoro. La sfida reale e concreta dellurgenza di trovare un lavoro misurer inesorabilmente sia le Agenzie che i lavoratori alla ricerca di un impiego. Di fronte alla crescita del numero di lavoratori espulsi oppure a rischio di espulsione dal mercato, le Agenzie per il Lavoro hanno sviluppato il servizio di politiche attive con il quale offrire alle persone e alle

zione con accesso agli ammortizzatori sociali, lazione riguarda il rafforzamento dei processi di riqualificazione necessari per accrescere il capitale umano. Nelle situazioni di difficolt con presenza di lavoratori in esubero, lazione affronta i processi di ricollocazione per una transizione al lavoro in grado di combinare le competenze con la domanda di lavoro presente sul territorio. In merito ai lavoratori in mobilit (ordinaria e in deroga) e ai lavoratori che si ritrovano in situazioni di sospensione tra-

ABSTRACT / Non possiamo pi contare sul prepensionamento e dobbiamo prevedere lattivazione dellASpI con limpegno alla partecipazione a una politica attiva (orientamento, formazione, ricerca del lavoro) per una platea di disoccupati e lavoratori in mobilit che potrebbe raggiungere il milione e mezzo.

welfare interno alle Agenzie, la


riqualificazione non dovr attendere i tempi dei bandi dei fondi regionali ma sar finanziata dal

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NUOVA OCCUpAZIONE / AGGIORNAMENTO COMpETENZE / CApITALE UMANO / AGEVOLAZIONI / pREMIALIT


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Nel Diesel Village, dove i coraggiosi sfidano il mercato globale


IL pATRON RENZO ROSSO TRA SUCCESSI, pERSONE E UNA SEDE DAVANGUARDIA
Non una fabbrica. un villaggio. Parola di Renzo Rosso. Che a Breganze (Vicenza), sede storica della sua Diesel, ha creato un insediamento edonistico-produttivo fedele alla sua fama di visionario lungimirante.
750 persone, insieme, in unarea che intorno allagor degli uffici contempla palestra, asilo, centro massaggi, in un unicum creativooperativo. Convinto, Rosso, ma sul serio, che sono le persone a fare il successo di un brand, di unazienda. Lui, i suoi, li tratta bene. Soprattutto li forma, perch sul pianeta della competizione globale che ora risponde a logiche di web 2.0, la parola dordine training. Nella Brave Academy, come stato battezzato il
Diesel Village

Hr talent di Mo. Cam.

pUBBLICAZIONI
LA FORZA DEL GRUppO. IL pOTERE CREATIVO DELLA COLLABORAZIONE. K. Sawyer - Giunti, 2012

Nellarea dellex moto Laverda, altro mito veneto, menti e cuori si incrociano in unosmosi continua. Prima eravamo dispersi in sei o sette fabbrichette del circondario continua Rosso, oggi finalmente ritrovo tutti quanti, tutte le persone che lavorano per me. Abbiamo una sede che

e Diesel pu guardare ai grandi mercati della Cina, degli Usa, dal suo bastione veneto dove si sta bene, c voglia di costruire, anche i grandi manager vengono volentieri in questarea dove c molta qualit della vita, cosa che le grandi citt non possono pi offrire. Infatti, in anni che segnano il passo per molte aziende, con ricavi in ribasso a due cifre, Diesel tiene il mercato grazie alla solidit delle proprie fondamenta. La formazione? Cruciale. Lobiettivo essenzialmente quello di aumentare e strutturare in modo ancora pi definito lofferta, affinch la formazione sia sempre pi un asset chiave del Gruppo in un momento in cui la mobilit di risorse da tutto il mondo in aumento e il settore vive una recrudescenza della competizione. Dal villaggio delleccellenza di Breganze si pu tranquillamente pianificare la conquista della Cina, che Diesel vuole portare a 200 milioni in cinque anni. Anche l, sfruttando lapproccio di qualit che distingue il brand e il potere del web attraverso social network come Weibo, uno dei pi apprezzati della Repubblica Popolare.

mini ateneo formativo di Breganze, tre aule da venticinque persone luna ospitano venti corsi a stagione, coinvolgendo gruppi di lavoro da dodici-quindici persone circa. Durata? Da un giorno a una settimana, dipende. Certo che anche le modalit di accesso sono contemporanee: i calendari di training vengono pianificati tramite una piattaforma digitale, in onore allon line scheduling. Ogni cosa, al villaggio di Breganze - varato seguendo lo stile ecumenico di Diesel che per linaugurazione ha messo insieme i tailleur blas di Emma Marcegaglia e la vena randagia di rappers come Wyclef Jean, in una fusion transculturale senza barriere di sorta - interconnessa. veramente incredibile vedere quanto lavorare in una sede di questo tipo velocizzi gli incontri tra le diverse aree afferma Renzo Rosso, patron del gruppo Only
RENZO ROSSO

ABSTRACT / incredibile vedere quanto lavorare in una sede di questo tipo velocizzi gli incontri tra le diverse aree creando occasioni di scambio fra i manager, si respira pi intensamente ladrenalina, il DNA del brand. Cos, semplicemente, si crea una squadra.
ger, si respira pi intensamente ladrenalina, il DNA del brand. In questo modo, semplicemente, si crea una squadra. Un melting pot fantastico, considerato che Diesel un grande laboratorio dove si mescolano le nazionalit dei giovani in ufficio, le professionalit dei manager consolidati. Noi siamo sempre andati a cercare i migliori, solo cos possiamo eccellere sui mercati puntualizza Rosso che, oltre allenergia personale, in azienda immette quella dei pannelli fotovoltaici sistemati sui tetti in maniera environnessa con il mondo, ma parte da una base territoriale in cui i dipendenti si radicano per trovare e comunicare lunicit di un mondo. Il nostro motto think globally e act globally, ma il nostro essere radicati sul territorio ci d la serenit per poter lavorare in un posto fantastico, cool, che ci predispone naturalmente alla creativit. Anche il centro massaggi appena insediato in azienda, in joint con unestetista, contribuisce alla missione aziendale.

volendo pu arrivare a mille persone e, un giorno, potremo ingrandirci ulteriormente. Anche la disposizione degli edifici offre una sensazione diversa. Il quartier generale organizzato in grandi corti, gli uffici sono rigorosamente open space . Niente chiusure, niente segreti, lambiente quello della fucina. Puoi fare meeting veloci, vedi la gente in faccia. Tanta luce, tanto verde, lasilo, strutture sportive. Il Politecnico di Milano, grazie allapporto energetico dei pannelli e allisolamento termico da manuale, ha affibbiato al complesso una bella A in termini di consumi. I 120 milioni e i trenta mesi spesi per arrivare al risultato finale, sono valsi la pena. Tempistica che, come ha dichiarato Rosso, non dipesa da noi n dallazienda che ha costruito. La burocrazia in questo Paese allucinante. Per ora fatta,

the Brave, che oltre a Diesel annovera licenze come DSquared2 e Vivienne Westwood, e brand come Martin Margiela e Sophia Kolosalaki. Cos si creano occasioni di scambio fra i mana-

mental friendly. Unazienda che


guarda al mondo, agisce con-

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TRAINING / CONTEMpORANEIT / MELTING pOT / FUCINA / CREATIVIT


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Riavremo la nostra
TIZIana DI MasI
Attrice

lettUre, asColti & Visioni di Tiziana Di Masi

VIAGGIO NELLEMILIA DEL TERREMOTO TRA VOCI DI SpE RANZA, VOGLIA DI RINASCITA E AZIONI IN GRADO DI CAMBIARE LA SOCIET
20 maggio 2012
Sono le 4.04 del mattino. Franca si sveglia di soprassalto e vede il suo mondo crollarle addosso. Esce di casa, vuole correre in strada e mentre lo fa assiste alla distruzione delle scale del condominio. Laura, a letto da unora, dopo un bel sabato sera, avverte la scossa e fugge anche lei in strada, proteggendosi dai Franca, 68 anni, abita nel suo appartamento del centro storico. Laura, 27 anni, impegnata a tempo pieno nel sociale, psicomotricista e lavora in uno studio medico del centro. Riccardo, 7 anni, biondo, vivace, frequenta la seconda elementare alla scuola Dante Alighieri. Tra qualche ora la loro vita non sar pi la stessa. libri che precipitano dalla libreria della sua stanza. Riccardo, nel cuore della notte, avverte qualcosa di strano e corre nella stanza dei genitori, chiedendo loro cosa succede. il terremoto Riccardo! Il terremoto? E che cos? Non poteva saperlo, e non soltanto per i suoi 7 anni. Riccardo, Franca, Laura, tutti gli abitanti di Mirandola non avevano mai minimamente pensato che un giorno sarebbe potuto succedere proprio a loro. Quel giorno invece era arrivato. E dopo tutto quel rumore assordante seguito un silenzio che fa pi rumore, il vuoto totale. La terra sembrava sprofondata, non cera pi nulla sotto i nostri piedi, guardavamo il cielo e vedevamo elicotteri in volo, pareva di essere in guerra. Delle cinque tendopoli allestite in citt ora ne sono rimaste tre. Pi di duemila persone vivono l dentro. Ora la temperatura accettabile, ma questestate, con 40 gradi allombra, si pativano le pene dellinferno. Chi aveva alternative, case al mare di propriet o parenti disponibili ad ospitare, le ha sfruttate. Chi non sapeva dove andare si dovuto adattare a vivere in una tenda: condivisione forzata, mensa collettiva, bagni in comune, il pi delle volte senza avere con s nulla di ci che gli era appartenuto in passato. Quando hai perso tutto, ti senti come in prestito. Un ospite, ovunque vai. E se hai qualcosa di tuo, che ne so, un lenzuolo, ti senti meno ospite. Clio ha 24 anni. Mi colpisce la sua bellezza mentre parla, perch sorride. E in quegli occhi scuri c una luce. La mia casa continua era a Cavezzo, una palazzina costruita

citt

nel 1999. Si sgretolata gi il 20 maggio, alla prima scossa. Non ho potuto recuperare nulla. Dovevo laurearmi ora, a ottobre... Pazienza, rimander di un po. Per fortuna che quella sera il mio computer lo avevo dimenticato in macchina, senn sotto le macerie avrei perso anche la tesi. E allora s che sarebbe stato un guaio! A me il terremoto ha insegnato che posso vivere di niente. La parola chiave? Si chiama speranza. Non sono tornata a Mirandola da giornalista a caccia di scoop, perch il mio mestiere un altro: faccio teatro. Da un paio danni porto in giro per lItalia lo spettacolo Mafie in pentola che racconta la realt di Libera Terra: una storia di rinascita, economia legale e possibile, idee che si tramutano in azioni in grado di cambiare la nostra societ. E tutto parte sempre da quella parola: speranza. A Mirandola ero andata in scena il 19 novembre 2011, in una serata organizzata dai volontari che si erano autotassati per poter ospitare lo spettacolo, e avevo toccato con mano quella citt vitale, fiera, operosa che si specchiava negli occhi di Franca e Laura, nella spensieratezza di Riccardo. Sono tornata il 9 luglio, la terra ancora tremante, con una versione dello stesso spettacolo adattata ai bambini delle elementari, Mafie in pentolino. Senza aspettare che fossero indette rassegne istituzionali, avevo chiamato Laura per dirle: Vorrei tornare, per i vostri bambini, a raccontare storie di antimafia, di resistenza alla criminalit. S, hai capito bene: proprio ai bambini. Daltronde la cultura della legalit, se non si inizia a costruirla da piccoli, quando lo si deve fare? Da qui bisogna ripartire, per trasmettere non solo la speranza nella ricostruzione, ma anche la necessit di sorvegliare sulle modalit con cui deve essere effettuata. E quel pomeriggio di luglio sotto i tendoni - che quasi mi facevano fondere pensieri e parole, tanto era il caldo! - ho trovato intorno a me ragazzi, bambini, adulti che con le loro azioni mi facevano capire che certo, la disgrazia cera stata. Ma erano vivi. E volevano riprendersi la loro vita. Torneremo alla normalit dice Laura. Ci vorr del tempo, ma riavremo la nostra citt. Il terremoto ci ha tolto tanto, ma ci ha dato qualcosa che non sapevamo di avere: una grande forza aggiunge Franca. E poi siamo tornati ad essere un paese unito. Mi sembra di essere tornata indietro di cinquantanni, alla mia infanzia, quando tra persone cera pi umanit e cordialit. La speranza di un domani che sar migliore nellumanit di Franca, ma anche in quella di Riccardo, che ci confida il principale cambiamento della sua vita da bambino terremotato. Avevo un compagno di classe lanno scorso, Massimo, che era antipatico e diceva solo parolacce. Sai, da questa estate pi gentile anche lui, e siamo diventati amici.

Mirandola, 19 maggio 2012 Si vive bene in un paese come il nostro. Qui la gente si d da fare, c lavoro, i soldi non mancano. Se abbiamo una certezza qui la tranquillit.

12 settembre 2012
Sono tornata a Mirandola il 12 settembre 2012, quattro mesi dopo levento che ha sconvolto la vita di Franca, Laura, Riccardo e migliaia di persone che pensavano al lavoro come supremo valore e che si sono trovati ad avere unaltra priorit: salvare la loro vita. Il terremoto come un mostro sottoterra, ha un corpo, ha un suono e gli ho parlato mi dice Laura. Quel giorno le scosse si susseguivano e io non riuscivo pi a camminare, non si stava in piedi, mi sono seduta a terra e ho parlato alla terra: ora basta, smettila, basta!

ABSTRACT / La cultura della legalit, se non si inizia a costruirla da piccoli, quando lo si deve fare? Da qui bisogna ripartire, per trasmettere non solo la speranza nella ricostruzione, ma anche la necessit di sorvegliare sulle modalit con cui deve essere effettuata.

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RINASCITA / SpERANZA / AZIONI / ECONOMIA LEGALE / UMANIT

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Scavalchiamo le Alpi
ABSTRACT / I fallimenti sono proprio relativi ai due pilastri della vera politica attiva del lavoro: i centri pubblici per limpiego e la formazione professionale, malauguratamente affidata alle Regioni.
che attive non era certo quanto di meglio si potesse fare. I due fallimenti sono proprio relativi a quelli che dovrebbero essere i due pilastri principali della vera politica attiva del lavoro: i centri pubblici per limpiego e la formazione professionale (malauguratamente affidata alle Regioni, le cui perforlUIGI TIVellI
Editorialista e scrittore

postfazione di Luigi Tivelli

PRO NOBIS

diventassero davvero flessibili, nel senso pi compiuto del termine, cio potessero passare da unoccupazione allaltra, attraversando brevi fasi di disoccupazione in cui potessero godere di un sussidio adeguato e di interventi di formazione o riconversione professionale appropriati. So che non si pu aspirare a imitare davvero la virtuosissima Danimarca ma, in quella che la societ dei lavori, che pertanto esige un modello basato sulla flessibilit e la sicurezza, basterebbe almeno assomigliare alla media dei Paesi dellUnione europea. Per adesso mi sembra che a queste ambizioni di tipo danese o svedese corrisponda invece una realt molto radicata nella fossa del Mediterraneo. quindi il caso di mettersi lo zaino sulle spalle e tentare al pi presto di scavalcare finalmente le Alpi, quanto a reale funzionamento del mercato del lavoro.

mance oggi sono ancor pi del solito sotto


gli occhi di tutti). In quel breve colloquio, con il mio stile un po provocatorio, le ho detto: Mi raccomando le politiche attive del lavoro, caro Ministro. Mi ha risposto di essere molto impegnata con il suo staff su questa materia, ripetendomi quanto dichiarato alla stampa: la vera scommessa su cui dobbiamo investire, e puntiamo entro marzo ad attuare la delega. Ci siamo poi salutati con cortesia, non prima di averle detto che sarebbe il caso di riuscire a coniugare davvero flessibilit e sicurezza soprattutto per i giovani in questo mercato del lavoro per essi cos poco ospitale. Secondo una recente indagine di Datagiova-

Qualche tempo fa, allingresso principale di Montecitorio ho incontrato il ministro del lavoro Elsa Fornero, che con molta cortesia mi ha salutato dicendomi di ricordarsi i miei pungoli critici nel corso di un recente dibattito a Montecitorio sulla Riforma del mercato del lavoro.
In quelloccasione le avevo dato pubblicamente la mia solidariet perch non facile la condizione di un ministro che eredita due grandi fallimenti, ma nel contempo avevo rilevato che il Capo della legge di Riforma del mercato del lavoro riservato alle politi-

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CARTA ORA: BeATO ChI Ce lhA.

ni, infatti, la percentuale di precari sul totale


degli occupati passata dal 2004 al 2011 dal 20,5 al 38,7%, praticamente raddoppiata in soli otto anni. Per quanto riguarda gli under 24 poi, uno su due precario. Ebbene, noi vorremmo che finalmente questi giovani, e non solo giovani, lavoratori da precari

pUBBLICAZIONI
FLESSIBILMENTE GIOVANI. pERCORSI LAVORATIVI E TRANSIZIONE ALLA VITA ADULTA NEL NUOVO MERCATO DEL LAVORO S. Bertolini - Il Mulino, 2012

NELLE SITUAZIONI ECCEZIONALI SERVONO RISORSE FUORI DAL COMUNE. Cerchi una baby sitter per questa sera? Si rotto un tubo dellacqua e non sai chi chiamare? Vuoi stupire gli amici con una cena speciale? Niente paura, affidati a Carta Ora, la carta prepagata che ti salva quando ne hai pi bisogno. Con le migliori figure professionali, selezionate da Manpower.
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