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Il criminoso malfatto della Banda D.A.E.D.I.S.C.

Una vita qualunque, un lavoro qualunque, una citt qualunque. Eppure, camminando per una qualunquissima strada, il nostro intravede un negozio di fiori. Nome: Giardino Celeste. Dentro: una ragazza bionda in jeans. Ma si sentiranno come animali negli zoo, le piante l serrate? - pensava lui. Luci accese e qualcuno dentro, un qualunque qualcuno. Da quella strada, il nostro si trovava a passare spesso: sulla via per il supermercato, getta uno sguardo e rivede quella chioma bionda, mossa ma fermata in una coda alta; tornando, coi sacchi della spesa, tira dritto al verde pensando alla cena. Un altro giorno, passa con la bici e al rosso si ferma, e cerca. Dietro foglie e fiori, di nuovo quella capigliatura raccolta, lei di schiena, una bella schiena, chinata a potare qualcosa dentro a un vaso. Dovr pur finire di tagliare, se vuole poi vendere qualcosa oltre alla terra e il vaso! - ironizzava il nostro. Ma il semaforo verdeggia prima che lei si alzi, e lui prosegue. Tornando da una serata con amici, allunga appositamente il percorso per ripassare da l, ma le luci sono spente, il negozio chiuso. Allora l'indomani mattina, giusto per rifarsi, passa prima di andare a lavoro, ma la chioma bruna e la commessa non Celeste. La proprietaria del giardino celeste, dev'essere celeste e divina anche lei: quella al massimo sar ospite, una Evaqualunque - sentenzia il nostro. Alcuni giorni passano, senza passare dal Giardino, quando poi, sulla strada per la lavanderia a gettoni, sguardi molto poco discreti non trovano altro che un'alta palma con sotto delle belle gambe, dentro un jeans, e dietro un grembiule, e dietro Celeste. E sulla via del ritorno la palma doveva esser stata venduta, perch lei di profilo era intenta a bazzicare alla cassa, con una ciocca di biond'oro a schermare il volto. Chiss se questa Celeste non abbia un fiore, al posto del viso, come tutte quelle altre piante. Altrimenti, sar un faccino incredibile, dato tutto il resto... - ipotizza e deduce lui. Riaccompagnando un amico, si presta all'ormai familiare nascondino, ma questa volta il turno vittorioso: acchiappata! Ecco Celeste, ecco il suo volto! E non era per nulla una brutta ragazza, o pianta, no. Non era affatto male con quegli occhi verdi qualunque, e quel nasino a patata qualunque; e forse quella bocca delicata qualunque sarebbe come una qualunque altra da baciare si dice lui. Ma il nostro deluso, perch non si fossero divertiti con lui tutti i suoi demoni pensatori, avrebbe potuto magari avere una storia, anche una qualunque, ma sapeva che non si sarebbe potuto innamorare dopo tutto ci. Gi, lui ormai voleva Celeste, una Celeste che non c', se non come criminoso malfatto della Banda Delle Aspettative E Della Immaginazione Sua Complice.

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