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DECRETO-LEGGE 5 novembre 2012, n. 188 Disposizioni urgenti in materia di Province e Citta' metropolitane. (12G0210) (GU n.

259 del 6-11-2012 ) Entrata in vigore del provvedimento: 07/11/2012

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione; Visto l'articolo 17 del decreto-legge 6 luglio agosto 2012, 2012, n. n. 95, 135,

convertito, con modificazioni, dalla legge 7

recante: "Disposizioni urgenti per la revisione della spesa con invarianza dei servizi ai cittadini nonche'

pubblica di

misure

rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario" con il quale e' stato previsto il riordino delle province, disciplinandone legislativo di

il relativo procedimento che si conclude con un atto iniziativa governativa;

Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri in data 20 luglio 2012, recante: "Determinazione dei province a norma dell'articolo luglio 2012, n. 95", che 17, criteri comma in per 2, il del riordino delle 6

decreto-legge i

determina,

particolare,

requisiti dimensione

minimi che devono possedere le province, stabiliti in una

territoriale non inferiore a duemilacinquecento chilometri quadrati e in una popolazione residente non abitanti; Atteso che, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, del citato inferiore a trecentocinquantamila

decreto-legge n. 95 del 2012, la popolazione residente e' determinata in base ai dati dell'Istituto nazionale di statistica relativi fare

all'ultimo censimento ufficiale, ma che e'


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comunque

opportuno

salvi i

casi

in

cui

il

requisito

minimo

della

popolazione

si

raggiunge sulla base delle rilevazioni anagrafiche della residente nella Provincia pubblicate dal medesimo Istituto di statistica, disponibili alla data del 20 luglio 2012;

popolazione nazionale

Rilevato che e' opportuno preservare la specificita' delle province il cui territorio e' integralmente montano, in virtu' della

peculiarita' dei relativi territori; Atteso che ai fini del riordino si comunali assunte ai Costituzione, volte sensi a tiene conto 133, delle iniziative della

dell'articolo le

primo

comma,

modificare 20 luglio

circoscrizioni per le quali

provinciali e' stato

esistenti alla data del

2012,

espresso il parere della Regione; Viste le proposte delle Regioni Piemonte, Marche, al Lombardia, Abruzzo, ai Veneto, Molise, del

Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Campania, Puglia e Basilicata, trasmesse citato articolo 17, comma 3; Considerato che le Regioni alcuna proposta di riordino Lazio e che e

Governo

sensi

Calabria nei

non

hanno delle

inviato province

confronti

ubicate nei rispettivi territori si applica quanto previsto dal comma 4, secondo sull'atto periodo, di del e' citato articolo il 17, parere in base della al quale

riordino

acquisito

Conferenza 28 agosto

unificata di cui all'articolo 8 del 1997, n. 281; Visto l'articolo 2, comma 5, 1997, n. 281; del

decreto

legislativo

decreto

legislativo

28

agosto

Considerata la straordinaria necessita' ed

urgenza,

ai

fini

del

contenimento della spesa pubblica e del processo di razionalizzazione della pubblica amministrazione, di attuare 6 quanto dicembre prefigurato 2011, n.

dall'articolo 23, comma 15, del decreto-legge

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201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, 214, e dal citato articolo 17 del decreto-legge n. 95 del 2012

n. in

ordine al nuovo ordinamento provinciale, anche al fine di ottemperare a quanto previsto dagli impegni assunti in sede europea, il cui

rispetto e' indispensabile, nell'attuale quadro di contenimento della spesa pubblica, per il conseguimento dei connessi obiettivi di

stabilita' e crescita; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, riunione del 31 ottobre 2012; Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, e del del adottata nella

Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione Ministro dell'interno;

Emana

il seguente decreto-legge:

Art. 1 Requisiti minimi delle Province

1. Al testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, sono apportate seguenti modificazioni: a) all'articolo 3, dopo il comma 3 e' inserito il seguente: 3-bis. Le province devono possedere i requisiti minimi stabiliti con legge dello Stato o, su espressa previsione di questa, con le

deliberazione del Consiglio dei Ministri.; b) all'articolo 21, comma 3, all'alinea, dopo le parole: criteri ed indirizzi sono inserite le seguenti: e fermo quanto stabilito

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al comma 3-bis; c) all'articolo 21, comma 3, la lettera e) e' abrogata. 2. Ai fini del riordino delle province ai del decreto-legge 6 luglio 2012, n. n. sensi 95, 135, del dell'articolo convertito, si applicano Consiglio 17 con i dei nella luglio

modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, requisiti minimi stabiliti con la Ministri nella riunione in data 20

deliberazione luglio 2012,

pubblicata del 24

Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 2012, fatti salvi:

171

a) i principi e le procedure di cui alla Carta europea dell'autonomia locale (in particolare articoli 3 Concetto di Autonomia Locale e 5 Tutela dei limiti territoriali delle collettivit locali), ratificata e resa integralmente esecutiva con Legge n. 439 del 30 dicembre 1989; b) le procedure di modifica delle circoscrizioni provinciali, laddove normate da leggi regionali, adottate ex articolo 21 Circondari e revisione delle circoscrizioni provinciali del D. Lgs. n. 267 del 18 agosto 2000 e ss.mm.ii., in ossequio al combinato disposto dei commi 2 (punto g) e 4 dell'articolo 117 della Costituzione.

Art. 2 Riordino delle Province nelle Regioni a statuto ordinario

1. In attuazione dell'articolo 17 del citato del 2012, a A regioni a decorrere statuto dal 1 gennaio 2014 sono le

decreto-legge le Province saranno

n.

95 nelle

ordinario

seguenti: citato

quelle

risultanti dall'attuazione dell'articolo 17 del n. 95 del 2012, nonch dal rispetto dei principi,

decreto-legge procedure e

delle

dei requisiti di cui al precedente articolo 1 comma 2. a) Provincia di Biella-Vercelli, in luogo delle province di in

Biella e di Vercelli; Provincia di

Novara-

Verbano-Cusio-Ossola

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luogo delle province di Novara e di

Verbano-Cusio-Ossola;

Provincia

di Alessandria-Asti in luogo delle Province di Alessandria e di Asti; Provincia di Como-Lecco-Varese in luogo delle Province Lecco e di Varese; Provincia di Cremona-Lodi-Mantova in Province di Cremona, di Lodi e di di Mantova; Padova di delle in di e e di Como, di

luogo Provincia di

delle di

Padova-Treviso in luogo

delle

Province

Treviso; e di di

Provincia di Rovigo-Verona in luogo delle Province Verona; Provincia di Imperia-Savona Provincia e di di in luogo

Rovigo

Province luogo

Imperia e di Savona; Province di Parma in

Parma-Piacenza Provincia di Modena

delle

Piacenza; Province Romagna e

Modena-Reggio di Reggio di di

nell'Emilia nell'Emilia; Forli-Cesena,

luogo

delle di

Provincia di

in di

luogo

delle

Province Provincia

Ravenna

Rimini;

Livorno-Lucca-Massa Carrara-Pisa in luogo delle Province di

Livorno, in di

di Lucca, di Massa-Carrara e di Pisa; Provincia di Grosseto-Siena luogo delle Province in luogo di Grosseto delle e di di Siena; Perugia Provincia e di

Perugia-Terni

Province

Terni; di in di

Provincia di Ascoli Piceno-Fermo-Macerata in luogo delle Province Ascoli Piceno, di Fermo e di Macerata; Provincia di Rieti-Viterbo luogo delle Province di Rieti e di Viterbo; Provincia e di

Frosinone-Latina in luogo delle Province di Frosinone

Latina;

Provincia di L'Aquila-Teramo in luogo delle Province di L'Aquila e di Teramo; Provincia di Chieti-Pescara in luogo delle Province di Chieti e di Pescara; Provincia di Campobasso-Isernia in luogo delle Province di Campobasso e di Isernia; Provincia di Avellino-Benevento in delle Province di Avellino e di Benevento; e Provincia di luogo di

Brindisi-Taranto in luogo delle Province di Brindisi

Taranto; di

Provincia di Barletta-Andria-Trani-Foggia in luogo delle Province Barletta-Andria-Trani e di Foggia; Provincia di Lucania in

luogo

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delle

Province

di

Matera

di

Potenza;

Provincia

di

Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia in luogo delle Province di Catanzaro, di Crotone e di Vibo Valentia; b) Provincia di Cuneo, Pavia, Provincia Provincia di di Bergamo, Sondrio, Provincia Provincia Provincia Provincia di di di di

Brescia, Provincia di

Belluno, Provincia di Vicenza, Provincia di La Spezia, Ferrara, Provincia di Arezzo, Provincia di Ancona,

Pesaro-Urbino, Provincia di Caserta, Provincia di Salerno,

Provincia

di Lecce, Provincia di Cosenza, Provincia di Reggio Calabria. 2. Dalla data di cui al precedente articolo 1 comma 1, fatto salvo quanto si determina per i il disposto mutamento Comuni al di

comma 2,

circoscrizione provinciale di

appartenenza

indicati

nella tabella allegata al presente decreto, come in essa specificato. La tabella costituisce parte integrante del presente decreto.

Art. 3 Disposizioni concernenti il Comune capoluogo e la denominazione delle Province

1. In esito al riordino

di

cui

all'articolo

2,

nelle

Province

istituite ai sensi della lettera a) del comma 1 del medesimo articolo 2, assume il ruolo di Comune capoluogo il Comune capoluogo di regione nel caso in cui questo coincide con uno dei Comuni gia' capoluogo una delle Province oggetto di capoluogo di Provincia il riordino; tra negli quelli altri gia' salvo medesimi casi di

diviene di di

Comune,

capoluogo il caso

Provincia, avente maggior popolazione residente, diverso accordo, anche adottarsi politico. mediante Ai fini a maggioranza, tra i

comuni, da

apposito atto dei rispettivi organi di indirizzo di quanto previsto nel primo periodo, la

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popolazione comma 2,

residente del

e' determinata

ai

sensi

dell'articolo

17,

citato decreto-legge n. 95 del 2012. sede esclusivamente

2. Gli organi di governo delle province hanno

nel Comune capoluogo di Provincia e non possono essere istituite sedi decentrate. 3. La denominazione delle Province puo' essere modificata con del

decreto del Presidente della Consiglio dei Ministri, da

Repubblica, adottarsi su

previa

deliberazione del

proposta

Consiglio

provinciale deliberata a maggioranza assoluta dei propri componenti e sentita la Regione. 4. Ai Comuni gia' capoluogo di Provincia continuano ad applicarsi,

limitatamente alla durata di due mandati successivi a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, le disposizioni

relative al numero dei consiglieri e degli assessori comunali vigenti alla predetta data.

Art. 4 Disposizioni relative alle Province e alla presenza dello territorio Stato sul

1. All'articolo 17 del citato decreto-legge n. apportate le seguenti modificazioni: a) dopo il comma 9 e' inserito il seguente:

95

del

2012

sono

9-bis. In relazione alla procedura di riordino e fermo quanto previsto dall'articolo 10, ai fini di una

restando funzionale lo

allocazione degli uffici periferici delle amministrazioni statali Stato promuove forme di consultazione e raccordo con gli enti interessati.; a-bis) al comma 10 sono aggiunte le seguenti lettere:

locali

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c)

organizzazione

gestione

dei

servizi

per

l'impiego,

politiche attive per il lavoro e formazione professionale; d) raccolta ed elaborazione per il dati, assistenza allo tecnica e

amministrativa ai Comuni,

supporto

svolgimento

delle

funzioni comunali in forma singola e/o associata.; b) dopo il comma 10 e' inserito il seguente: 10-bis. Nelle materie di cui all'articolo quarto, della Costituzione, le Regioni gia' per 117, con commi propria alle terzo e

legge Province

trasferiscono ai Comuni le dalla normativa vigente

funzioni salvo che,

conferite

assicurarne Regioni

l'esercizio medesime o

unitario,

tali funzioni siano acquisite dalle In caso sono di

mantenute in capo alle Province.

trasferimento

delle le

funzioni ai sensi del primo periodo, risorse previsto umane, dal finanziarie primo periodo e

altresi' Nelle

trasferite

strumentali. le funzioni

more di quanto alle

restano conferite

Province.; c) dopo il comma 12 e' inserito il seguente: 12-bis. Ai sindaci e altresi' la carica di ai consiglieri di comunali o che di rivestano consigliere ulteriore e di

presidente

provincia alcun la

provinciale non puo' essere corrisposto rispetto a quello loro spettante consigliere comunale.. per

emolumento di

carica

sindaco

2. Con il regolamento di cui all'articolo 10, comma 2, decreto-legge n. 95 del 2012 sono definiti, in

del

citato

relazione 2, lettera strutture previste e di alle

all'istituzione dei presidi previsti dal medesimo b), i poteri e i compiti spettanti ai responsabili finalita' necessarie anche

comma delle ivi

presidiarie in relazione alle specifiche conseguentemente coordinamento e sono introdotte le

previsioni in deroga

raccordo

ordinamentale

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disposizioni

di

legge

vigenti.

Con

il

medesimo prevedere

regolamento che, presso

e' la

altresi' disciplinata la possibilita' di prefettura-ufficio territoriale a del quello con

governo della le

operante citta'

nell'ambito

territoriale corrispondente vengano delegate ad un previsti dalle stesse

metropolitana, e e nei limiti comunque

prefetto,

modalita'

disposizioni

regolamentari,

congiuntamente o anche disgiuntamente, specifiche funzioni in materia di protezione civile, difesa civile e soccorso pubblico, di

immigrazione ed asilo, di enti locali.

Art. 5 Disposizioni relative alle Citta' metropolitane

1. All'articolo 18 del citato decreto-legge n. apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1, il primo periodo e' sostituito garanzia dell'efficace ed efficiente degli

95

del

2012

sono

dai

seguenti: delle

svolgimento 114 e

funzioni secondo Torino, sono Citta'

amministrative, in attuazione

articoli

117, Roma, e

comma, lettera p), della Costituzione, le Province di Milano, Venezia, con Genova, contestuale Bologna, Firenze, Bari

Napoli

soppresse,

istituzione

delle

relative

metropolitane, dal 1 gennaio 2014. La Citta' metropolitana di Milano comprende altresi' il territorio gia' appartenente alla Provincia Monza e della Brianza; la Citta' metropolitana di Firenze di di

comprende Prato e e'

altresi' il territorio gia' appartenente alla Provincia alla Provincia soppressa, con di Pistoia. La Provincia di della Reggio

Calabria

contestuale decorrere

istituzione dal

relativa

Citta' al

metropolitana, a

novantesimo

giorno a

successivo

rinnovo degli organi del Comune di Reggio

Calabria

completamento

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della procedura di commissariamento ai sensi

dell'articolo

143

del

testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e successive

modificazioni.; b) al comma 2-bis, nel quinto periodo, provvedono con proprie leggi sono regione provvede con legge ed e' le parole: dalle in fine, le regioni la

sostituite aggiunto,

seguenti: il si

seguente applicano

periodo: Le disposizioni di cui al presente comma non al Comune di Roma Capitale.; c) al comma 3-bis, novantesimo giorno nel primo periodo, alla le

parole: del

entro

il del

antecedente

scadenza

mandato

Presidente della Provincia o del Commissario, ove anteriore al

2014,

ovvero, nel caso di scadenza del mandato del presidente successiva al 1 gennaio 2014, entro il 31 ottobre 2013 sono sostituite dalle

seguenti: entro il 30 settembre 2013; d) il comma 3-ter e' abrogato; e) al comma 3-quater, le parole: o, in mancanza, il 1 2013 sono sostituite dalle 2013; f) al comma 4, lettera c), prima inserita la parola: solo e dopo le delle parole: nel caso e' sono seguenti: o comunque il 1 novembre ottobre

parole:

comma sensi

2-bis del

inserite le seguenti: e questa sia attuata, ai comma, tramite il referendum e la legge

predetto nel caso

regionale

ovvero

della Citta' metropolitana di Roma Capitale,; g) il comma 5 e' sostituito con il seguente: 5. Il consiglio metropolitano e' composto da non piu' componenti.; h) il comma 6 e' sostituito dai seguenti: 6. I componenti del consiglio metropolitano sono eletti: di dieci

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a) nei casi di cui al comma 4, lettere a) e b), tra i sindaci e i consiglieri comunali dei Comuni ricompresi nel territorio della le

Citta' metropolitana, da un collegio formato dai medesimi secondo modalita' stabilite per l'elezione del consiglio provinciale; b) nei casi di cui al medesimo comma 4, lettera c), secondo sistema previsto dall'articolo 75 del citato testo unico decreto legislativo n. 267 del 2000 nel testo vigente di cui data

il al di

alla

entrata in vigore del presente decreto. Il richiamo di cui al comma 1 del citato articolo 75 alle disposizioni di cui alla legge 8 marzo entrata

1951, n. 122, e' da intendersi al testo vigente alla data di in vigore del presente decreto. 6-bis. L'elezione del Consiglio metropolitano ha luogo

entro

cinquanta giorni dalla proclamazione del sindaco del Comune capoluogo nel caso di cui al comma 4, lettera a), o, nel caso di cui al comma

4, lettere b) e c), contestualmente alla sua elezione. Entro quindici giorni dalla proclamazione il Sindaco dei consiglieri convoca della il Citta' consiglio

metropolitana,

metropolitano

metropolitano per il suo insediamento.; i) al comma 7, dopo la seguente: b-bis) le funzioni diverse da quelle di cui alla lettera vigore a), del lettera b) e' aggiunta, in fine, la

comunque spettanti alle Province alla data di entrata in presente decreto.; l) dopo il comma 9 e' inserito il seguente: 9-bis. In caso di mancata adozione il dello Consiglio che statuto

definitivo e'

entro il termine di cui al comma 9,

metropolitano

sciolto e viene nominato un Commissario,

provvede

all'adozione

dello statuto e all'amministrazione dell'ente sino alla proclamazione degli eletti conseguente alle elezioni da svolgersi, entro sei mesi

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dallo scioglimento, secondo le

modalita' che

stabilite, resta in

ai

sensi fino

dei a Si

commi 4 e 6, dallo statuto medesimo, diversa determinazione del nuovo

vigore

Consiglio

metropolitano.

applicano le disposizioni dell'articolo 141 del citato testo unico di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000.; 2. All'articolo 1, comma 1, del decreto legislativo 18 aprile 2012, n. 61, il secondo periodo e' soppresso.

Art. 6 Successione delle Province

1. Ogni Provincia istituita ai lettera a), succede a quelle ad

sensi essa

dell'articolo pre-esistenti

2, in

comma tutti

1, i

rapporti giuridici e ad ogni altro effetto, anche processuale. 2. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentita l'Unione delle Province delle d'Italia (UPI) adottato le e

sentite

associazioni previa locali 1997, n. intesa di

rappresentative in sede di

Amministrazioni Stato-citta'

provinciali ed

Conferenza

autonomie agosto

cui all'articolo 8 del 281,

decreto

legislativo 28

possono essere fissati criteri e modalita' operative in sede amministrativa degli effetti

uniformi per

la regolazione

della successione di cui al comma 1, anche con riguardo alla gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali. 3. Il passaggio dei dipendenti di ruolo delle Province comma 1,

pre-esistenti a quelle istituite ai sensi dell'articolo 2, lettera a), avviene nel rispetto della disciplina

prevista 165. le in

dall'articolo 31 del dal decreto Decorsi trenta giorni

legislativo 30 marzo dell'esame

2001, n. con

dall'avvio

congiunto

organizzazioni sindacali rappresentative del settore interessato,

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assenza dell'individuazione di

criteri

modalita' comma 1,

condivisi, lettera

le a),

Province istituite ai sensi dell'articolo 2,

adottano gli atti necessari per il passaggio di ruolo dei dipendenti. Le relative dotazioni organiche saranno rideterminate, tenendo conto

dell'effettivo fabbisogno, assicurando contestualmente la salvaguardia dei pre-esistenti livelli occupazionali. Resta ferma n. l'applicazione 95 del 2012. pre-

dell'articolo 16, comma 8, del citato decreto-legge Per i restanti rapporti di lavoro le in essere

nelle

Province

esistenti dei

nuove Province istituite subentrano fino alla prevista scadenza.

nella

titolarita'

rapporti

4. Le procedure di esame congiunto di cui al comma 3 anche in relazione ai processi commi di 8 mobilita' e 10-bis,

si

applicano conseguenti del citato

all'applicazione dell'articolo 17,

decreto-legge n. 95 del 2012, come modificato dal presente decreto.

Art. 7 Norme transitorie e finali

1. Salvo quanto previsto rispetto comma 2, regioni medesime dei principi e

dal

successivo

comma di cui

salvo

il

delle disposizioni organi di cessa dal 1 governo il

all'articolo 1 Province nelle Nelle

il mandato degli a statuto a

delle

ordinario decorrere

31 dicembre 2013. gennaio 2013 la

Province

giunta e'

soppressa e le relative competenze sono Provincia, il quale puo' delegarle ad

svolte un

dal numero

Presidente della di consiglieri

provinciali non superiore a tre. 2. Nei casi in cui in una data compresa tra quella vigore del presente decreto e il 31 dicembre 2013 si di entrata in la la

verifichino

scadenza naturale del mandato degli organi delle Province, oppure

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scadenza dell'incarico di Commissario

straordinario

delle

Province testo di

nominato ai sensi delle vigenti disposizioni di cui al

citato

unico di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000 o altri cessazione anticipata del mandato degli organi provinciali

casi ai

sensi

della legislazione vigente, e' nominato un Commissario straordinario, ai sensi dell'articolo 141 del citato testo unico di cui legislativo n. 267 del 2000, per la fino al 31 dicembre 2013. 3. La data delle elezioni per la costituzione degli organi delle a), e provvisoria gestione al decreto dell'ente

Province istituite ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera delle Citta' metropolitane di cui all'articolo 18, comma 1,

primo

periodo, del citato decreto-legge n. 95 del 2012, come modificato dal presente decreto, nonche' per il rinnovo degli organi delle di cui all' articolo 2, comma 1, lettera b), e' fissata dal dell'interno in una domenica compresa tra il dell'anno 2013. 4. Assicurato quanto previsto Entro entro il 30 aprile 31 al precedente articolo 2013 le province 1 comma oggetto 2, di 1 e il 30 Province Ministro novembre

dicembre

riordino ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera a), le Province le cui circoscrizioni sono modificate ai sensi dell'articolo 2, comma in attuazione dell'articolo 133, primo comma, 2,

della Costituzione, di

nonche' le Province di Firenze, di Prato, di Pistoia, di Milano e Monza e della Brianza procedono alla ricognizione dei ed economico-finanziari, e del patrimonio delle altro mobiliare, dotazioni dato dati

contabili le dei fini

incluse organiche,

partecipazioni, rapporti di

immobiliare, e di ogni

lavoro

utile

ai

dell'amministrazione, a decorrere dal 1 gennaio 2014, istituite o aventi circoscrizione modificata, ai 2, nonche' delle Citta' metropolitane di Firenze sensi e

delle Province dell'articolo di Milano. I

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risultati di tali

adempimenti

sono

trasmessi,

entro

il

medesimo in cui il nel

termine di cui al primo periodo, al prefetto della Provincia ha sede il Comune capoluogo il di Regione. previa Decorso ad

inutilmente adempiere

predetto termine,

prefetto,

diffida

termine di venti giorni dalla notifica della diffida medesima, un proprio commissario che provvede in via sostitutiva. 5. Limitatamente all'anno 2013, in deroga al termine al di

nomina

cui

all'articolo 151, comma 1, del citato testo unico di cui legislativo n. 267 del 2000, le Province di cui al comma 4

decreto approvano

il bilancio di previsione improrogabilmente entro il 30 maggio 2013 e per le medesime non trova applicazione il differimento disposto ai sensi dello stesso articolo 151, comma eventualmente 1. Decorso

inutilmente il predetto termine, il prefetto individuato nel medesimo comma 4, previa diffida ad adempiere nel termine che di venti giorni in via

dalla notifica, nomina un proprio commissario sostitutiva. 6. Entro due mesi dall'insediamento dei nuovi

provvede

organi

le

Province il

istituite ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera a), adottano

bilancio e le misure necessarie a garantire la piena operativita' con riferimento all'esercizio delle funzioni attribuite. 7. Le prime elezioni del Consiglio metropolitano nonche', salva citato svolgono

l'ipotesi di cui al comma 4, lettera a), dell'articolo 18 del decreto-legge n. 95 del 2012, del sindaco metropolitano si

secondo le modalita' stabilite dallo statuto provvisorio ai sensi del medesimo articolo 18, comma 4. In caso di mancata approvazione statuto provvisorio entro il termine di cui al comma 3-bis e' ed cui dello del di il al

predetto articolo 18, come modificato dal

presente

decreto,

diritto sindaco metropolitano il sindaco del Comune capoluogo Consiglio metropolitano e' eletto secondo le modalita' di

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comma 6, lettera a), del medesimo articolo 18, presente decreto; in tali casi entro tre

come mesi

modificato dalla data

dal di

approvazione dello statuto definitivo della Citta' metropolitana, ove lo stesso preveda l'elezione del sindaco secondo le modalita' di al citato articolo 18, comma 4, lettere b) e c), si procede a cui nuove

elezioni per il rinnovo del Sindaco e del Consiglio metropolitani.

Art. 8 Disposizione finanziaria

1. Dal presente decreto non

devono

derivare

minori

entrate

ne'

nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Art. 9 Entrata in vigore

1. Il presente decreto quello della sua

entra

in

vigore

il

giorno successivo Ufficiale

pubblicazione

nella

Gazzetta

della

Repubblica italiana e sara' presentato alle Camere per la conversione in legge. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica

italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Roma, addi' 5 novembre 2012

NAPOLITANO

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Monti, Presidente del Ministri

Consiglio

dei

Patroni pubblica

Griffi,

Ministro

per e

la la

amministrazione

semplificazione

Cancellieri, Ministro dell'interno

Visto, il Guardasigilli: Severino

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Tabella (Art. 2, comma 2)

Mutamenti delle circoscrizioni provinciali conseguenti ad dei comuni ai sensi dell'articolo Costituzione 133, primo

iniziative della

comma,

--------------------------------------------------------------------| Comune | Citta' metropolitana o Provincia di appartenenza dal 1/1/2014

| Provincia di appartenenza | | | sino al 31/12/2013 | |

--------------------------------------------------------------------Fasano | Brindisi | Bari

--------------------------------------------------------------------Cellino San Marco | Brindisi | Lecce

--------------------------------------------------------------------Erchie | Brindisi | Lecce

--------------------------------------------------------------------Mesagne | Brindisi | Lecce

--------------------------------------------------------------------San Donaci | Brindisi | Lecce

--------------------------------------------------------------------San Pancrazio Salentino | | Brindisi | | Lecce

--------------------------------------------------------------------San Pietro Vernotico | |


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Brindisi

| |

Lecce

--------------------------------------------------------------------Torchiarolo | Brindisi | Lecce

--------------------------------------------------------------------Torre Santa Susanna | | Brindisi | | Lecce

--------------------------------------------------------------------Avetrana | Taranto | Lecce

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Emendamenti (copertura di spesa e motivazioni) L'introduzione degli emendamenti sopra indicati rispetta pienamente il disposto dell'articolo 81 della Costituzione, non comportando, allo stato, la previsione di alcun onere o aggravio di spesa di qualsivoglia genere. Le motivazioni di carattere generale che hanno indotto ad introdurre elementi correttivi al testo originario del decreto si rinvengono nelle seguenti: 1. sussistono numerosi e gravi dubbi di incostituzionalit su tutto il processo avviato (dalla riserva assoluta espressa nellarticolo 72, comma 4 Cost.; alluso della decretazione durgenza ex articolo 77 Cost.; alla violazione palese dellarticolo 133 Cost. laddove si dispone che la modifica delle circoscrizioni possa avvenire solo su iniziativa dei comuni e dopo avere sentita la regione; alla violazione di tutti i principi costituzionali di cui agli articoli 3, 5, 114, 117, 118 Cost.); 2. la Carta Europea dellAutonomia Locale, ratificata integralmente (sebbene fosse stata concessa la possibilit anche di una ratifica parziale della medesima) con Legge della Repubblica n. 439/1989, risulta essere completamente disattesa nello spirito e nelle procedure (si confronti, in particolare, larticolo 5, rubricato Tutela dei limiti territoriali delle collettivit locali, che prevede lobbligo di consultare preliminarmente le collettivit locali nel caso di modifica dei limiti locali territoriali, eventualmente mediante la formula del referendum); 3. le leggi regionali di sei Regioni (Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte e Veneto), pienamente valide, in vigore e mai dichiarate incostituzionali, disciplinanti la modifica dei confini delle circoscrizioni provinciali, sono state totalmente disattese (dalle stesse non si poteva prescindere, per quanto disposto allarticolo 117 Cost. - c.d. commi 2 e 4, in quanto lo Stato ha legislazione esclusiva in merito allordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali -, come evidenziato dal Prof. Avv. Piero Alberto Capotosti, nel suo parere del 17 settembre u.s., ed in conformit alle previsioni dellarticolo 21 del T.U.E.L., D. Lgs. n. 267/2000 e ss.mm.ii.; materia di competenza esclusiva e nemmeno concorrente delle Regioni); 4. deve essere rilevato come, per ammissione dello stesso Governo (si confronti la Relazione illustrativa di accompagnamento al D.L. n. 188/2012), con riferimento alle Regioni Calabria e Lazio, che non hanno avanzato alcuna proposta di riordino, occorrer chiedere il parere in sede di Conferenza Unificata riguardo al riordino delle relative province, in ci denunciando, palesemente, di aver disatteso limperativo di cui allarticolo 17, comma 4, del D.L. n. 95/2012, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 135/2012 (fattispecie dallEsecutivo stessa normata nei casi di mancato ricevimento delle proposte di riordino da parte delle Regioni); 5. sulle funzioni amministrative da trasferire (quale esempio, non si hanno notizie del d.P.C.M. che doveva essere adottato entro il 5 settembre scorso, ex articolo 17, comma 7, della c.d. spending review) e sulla natura del sistema elettivo per le nuove Province (il disegno di legge del Governo Modalit di elezione del Consiglio provinciale e del Presidente della Provincia, a norma dellarticolo 23, commi 16 e 17, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, dal 7 giugno, ancora sedente presso la competente Commissione della Camera dei Deputati dove continua a subire rinvii) nulla certo e/o dato sapere; 6. la Conferenza delle Regioni, il 22 novembre scorso (in Roma), ha espresso un secco e incontrovertibile parere negativo sul D.L. n. 188/2012 (Le Regioni esprimono parere negativo sul disegno di legge in oggetto, dal momento che lo stesso aggrava lincertezza del quadro normativo di riferimento, determinata dai precedenti provvedimenti intervenuti in materia, e non individua gli strumenti necessari a garantire la tenuta del sistema istituzionale in esito alla proceduta di riordino, causando pertanto gravi ricadute sui
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territori.). Non ultimo, oltre agli otto ricorsi per i quali, il 6 novembre scorso, la Corte Costituzionale ha deciso di rinviare ludienza (come sopra accennato), ben altri nove ricorsi (promossi dalle Regioni Molise, Lazio, Veneto, Campania, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Piemonte e Calabria) sono tuttora pendenti innanzi alla Consulta, sempre per ottenere la declaratoria di illegittimit costituzionale, in questultima circostanza con riguardo alle norme che disciplinano la riforma delle Amministrazioni provinciali, contenute nella c.d. spending review (D.L. n. 95/2012, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 135/2012). Infine, per ci che attiene il fronte della razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica, condizioni scatenanti tutto il processo di riforma e, ad ogni pi sospinto, addotte a giustificazione e sostegno del processo, per motivi prudenziali, non stato ufficialmente messo a bilancio dal Governo alcun risparmio certo, nonostante siano persino sopraggiunte ulteriori stime, da ultimo elaborate dal Ministro Piero Giarda. Di contro, sul punto, si rinvia integralmente al parere espresso, in fase di conversione del D.L. n. 95/2012, dal Servizio del Bilancio del Senato della Repubblica (Note di lettura Dossier A.S. 3396, Conversione in legge del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini, pag. 192). Il 18 ottobre scorso il Consiglio dEuropa ha ribadito che le riforme sul riordino delle istituzioni territoriali [sono state] affrettate e non sufficientemente ponderate. Tali correttivi al testo originario del D.L. n. 188/2012 potranno costituire solo il primo passo affinch venga concessa al Parlamento la possibilit di riappropriarsi di un proprio diritto e dovere inalienabile: il potere legislativo e, nel libero esercizio di questo, laddove condiviso secondo i principi della Carta, procedere ad una revisione costituzionale, unica via legittimamente perseguibile, nel rispetto della storia passata e futura del nostro Paese, per intervenire sulla materia in argomento.

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Emendamenti (elencazione dei correttivi proposti)

Nel testo del decreto sopra richiamato: in amaranto, barrato doppio, le parti del provvedimento da cassare; in azzurro i passaggi da introdurre.

All'articolo 1 Requisiti minimi delle Province: comma 1, lettera a) deve essere eliminato o, su espressa previsione di questa, con deliberazione del Consiglio dei Ministri.; comma 1, viene eliminata la lettera c), ossia c) all'articolo 21, comma 3, la lettera e) e' abrogata.; comma 2, alla fine inserito il seguente testo: , fatti salvi: a) i principi e le procedure di cui alla Carta europea dell'autonomia locale (in particolare articoli 3 Concetto di Autonomia Locale e 5 Tutela dei limiti territoriali delle collettivit locali), ratificata e resa integralmente esecutiva con Legge n. 439 del 30 dicembre 1989; b) le procedure di modifica delle circoscrizioni provinciali, laddove normate da leggi regionali, adottate ex articolo 21 Circondari e revisione delle circoscrizioni provinciali del D. Lgs. n. 267 del 18 agosto 2000 e ss.mm.ii., in ossequio al combinato disposto dei commi 2 (punto g) e 4 dell'articolo 117 della Costituzione.

All'articolo 2 Riordino delle Province nelle Regioni a statuto ordinario: al comma 1 il periodo In attuazione dell'articolo 17 del citato decreto-legge n. 95 del 2012, a decorrere dal 1 gennaio 2014 le Province nelle regioni a statuto ordinario sono le seguenti: sostituito con A decorrere dal 1 gennaio 2014 le Province nelle regioni a statuto ordinario saranno quelle risultanti dall'attuazione dell'articolo 17 del citato decreto-legge n. 95 del 2012, nonch dal rispetto dei principi, delle procedure e dei requisiti di cui al precedente articolo 1 comma 2.; dal comma 1 sono cassate le lettere a) e b) (unitamente ai contenuti delle stesse); al comma 2, dopo le parole Dalla data di cui al comma 1, introdotto , fatto salvo quanto disposto al precedente articolo 1 comma 2,.

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All'articolo 3 Disposizioni concernenti il Comune capoluogo e la denominazione delle Province: dal comma 1 viene eliminato il passaggio della lettera a), nonch anche a maggioranza diviene a maggioranza ed introdotto, dopo tra i medesimi comuni, il seguente periodo , da adottarsi mediante apposito atto dei rispettivi organi di indirizzo politico.

All'articolo 4 Disposizioni relative alle Province e alla presenza dello territorio:

Stato

sul

al comma 1, dopo la lettera a) aggiunta la lettera a-bis) che dispone a-bis) al comma 10 sono aggiunte le seguenti lettere: c) organizzazione e gestione dei servizi per l'impiego, politiche attive per il lavoro e formazione professionale; d) raccolta ed elaborazione dati, assistenza tecnica e amministrativa ai Comuni, per il supporto allo svolgimento delle funzioni comunali in forma singola e/o associata.; al comma 1, lettera b), dopo le parole l'esercizio unitario, tali funzioni siano acquisite dalle Regioni medesime viene introdotto o mantenute in capo alle Province.

All'articolo 6 Successione delle Province: dal comma 1 vengono cancellate le parole lettera a); al comma 2 la frase sentita l'Unione delle Province d'Italia (UPI) viene sostituita con sentite le associazioni rappresentative delle Amministrazioni provinciali; dal comma 3 ogni riferimento alla lettera a) viene eliminato, la dicitura dall'articolo 31 del sostituita con dal e dopo il periodo Le relative dotazioni organiche saranno rideterminate, tenendo conto dell'effettivo fabbisogno introdotto , assicurando contestualmente la salvaguardia dei pre-esistenti livelli occupazionali.

All'articolo 7 Norme transitorie e finali: il comma 1 viene sostituito con Salvo quanto previsto dal successivo comma 2 e salvo il rispetto dei principi e delle disposizioni di cui all'articolo 1 comma 2, il mandato degli organi di governo delle Province nelle regioni a statuto ordinario cessa il 31 dicembre 2013.; dal comma 3 viene eliminata la dicitura lettera a); al comma 4 il periodo Entro il 30 aprile 2013 le province oggetto di riordino ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera a) viene sostituito con entro il 31 dicembre 2013 le province oggetto di riordino ai sensi dell'articolo 2, comma 1 e Decorso inutilmente il
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predetto termine, il prefetto, previa diffida ad adempiere nel termine di venti giorni dalla notifica della diffida medesima, nomina un proprio commissario che provvede in via sostitutiva. eliminato; al comma 5 il periodo Decorso inutilmente il predetto termine, il prefetto individuato nel medesimo comma 4, previa diffida ad adempiere nel termine di venti giorni dalla notifica, nomina un proprio commissario che provvede in via sostitutiva. eliminato; al comma 6 viene eliminata la dicitura lettera a).

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