Vous êtes sur la page 1sur 3

LIBERA ASSOCIAZIONE CULTURALE LUOGO EVENTUALE

Santa Maria, 7 ottobre 2012

RIEVOCAZIONE DEL PROCESSO ALLE STREGHE DI VENEGONO SUPERIORE


Con la bolla di Papa Giovanni XXII Super illius specula (Avignone, 1326) la magia cessa di essere una superstizione da tollerare e perdonare e diventa un fenomeno sociale che deve essere contrastato -un morbo pestilenziale da debellare- in quanto minaccia per la Chiesa. La lotta contro la stregoneria viene affidata allInquisizione, unistituzione ecclesiastica creata nella seconda met del XII sec. per indagare e punire, mediante un apposito tribunale, i sostenitori di teorie considerate contrarie allortodossia cattolica. Questo controllo si abbatter con sempre maggiore brutalit sulla povera gente. Il mito della strega nasce fin dagli albori del mondo. Nel medioevo, per convinzione o ignoranza, molte donne erano ancora legate alle vecchie credenze precristiane; il mito della strega resiste tra il popolo, cos, le pratiche magiche relative alle antiche tradizioni pagane continuano a prosperare. Se il termine italiano strega deriva dal latino strix, un uccello notturno che si credeva di cattivo auspicio perch ritenuto nutrirsi di sangue e carne umana, la parola inglese witch deriva invece da wicce che significa saggia, ed infatti, nella cultura pagana le streghe sono prevalentemente sciamane e consigliere (in Irlanda si diceva che se le streghe ballavano il Sabbah su un campo questo avrebbe avuto buon raccolto, in Italia che le messi sarebbero bruciate o marcite). Anno 1484: Papa Innocenzo VIII d ampi poteri ai frati Heinrich Kramer e Jakob Sprengher di svolgere incontrastati la loro opera di inquisitori; i due frati domenicani codificheranno le tecniche di caccia alle streghe nel manuale intitolato Malleus Maleficarum (Il Martello delle Streghe): secondo gli autori, ci sono pi streghe che stregoni: le donne sono pi inclini a farsi irretire dal demonio perch deboli, psichicamente fragili, chiacchierone, vendicative e cadono presto nei dubbi sulla fede, la loro concupiscenza carnale insaziabile per cui si uniscono ai demoni per soddisfare la loro libidine. Il processo inquisitorio si basa sui pettegolezzi pubblici, sufficienti a condurre una persona al processo, nonostante le accuse siano spesso perpetrate per invidia; lavvocato manca, perch una difesa efficace da parte del difensore prova del fatto che egli stesso stregato e dovr pertanto essere a sua volta processato. La tortura la normale tecnica di interrogatorio (si attender il XIX sec. per vedere abolita la tortura in Europa, grazie al pensiero di Cesare Beccaria). La confessione viene estorta con la promessa di salvezza e, una volta ottenuta, considerata comunque prova di colpevolezza: confessano solo per evitare la pena di morte. Anche il processo alle streghe di Venegono viene celebrato con le regole del Malleus Maleficarum, fino al totale annientamento psicofisico delle sue vittime. I verbali del processo, che si apre il 20 marzo 1520 nel castello del conte Fioramonte Castiglioni, per fatti accaduti a partire dal 1513, scoperti dalla ricercatrice Anna Marcaccioli Castiglioni, sono stati tradotti e pubblicati nel suo libro Streghe e roghi nel Ducato di Milano. Processi per stregoneria a Venegono Superiore nel 1520 (Thlema Edizioni, Milano, 2000). La rievocazione del processo ci riporta allepoca dellinquisizione medioevale, cinquecento anni indietro nel tempo, a nomi e luoghi, alcuni dimenticati, altri invece che ancora oggi risuonano comuni: la chiesa di Santa Maria, la Silva Rupta dietro loratorio, il prato del Cattaneo, la sorgente del Fontanile, la vallis pasquere a est del castello, la Colombara attuale villa Caproni. Le imputate ci parlano di donne, famiglie e uomini di Venegono Superiore ed Inferiore, Vedano e Castiglione Olona, Monello, Binago, Appiano e Seregno, dove questa storia ha avuto inizio.

*** ** ***

Lassociazione Luogo Eventuale intende promuovere uniniziativa per porre sulla sommit del Monterosso un cippo che ricordi la tragedia e i nomi delle sette donne arse al rogo: Margherita Fornasari e sua figlia Caterina, Tognina del Cilla, Elisabetta Oleari, Giovannina Vanoni, Majnetta detta Codera e Maddalena del Merlo. (Tito F. Tosi) Lassociazione Luogo Eventuale desidera ringraziare tutti coloro che hanno collaborato e partecipato con grande entusiasmo alla messa in scena di questa rappresentazione, impegnando il proprio tempo con dedizione, passione e seriet: PERSONAGGI E INTERPRETI Elisabetta Oleari (condannata al rogo) Margherita Fornasari (condannata al rogo) Caterina Fornasari (condannata al rogo) Antonina del Cilla (condannata al rogo) Maddalena del Merlo (condannata al rogo) Majnetta Codera (condannata al rogo) Giovannina Vanoni (condannata al rogo) Caterina dAppiano (ostetrica) Tommasina (sospettata) Battista da Pavia (primo inquisitore) Michele dAragona (secondo inquisitore) Badono Fornasari (condannato allesilio) Fioramonte Castiglioni (signore del castello) Aguzzino Testimoni Giacomo da Seregno (delatore) MARIUCCIA FASOLA SARA MAGLIOCCA CARLA BERNARDINI HILARY BASSO BETTY MILANI LISA IZZO VERONICA MALETTA EULALIA (LALLA) PIVATO ELISA BAGAGIOLO NINO GORIO PAOLO GUFFANTI PAOLO DELFINO ENZO PANZERI GABRIELE CASTIGLIONI MARIO MASPERO e SERGIO SPERONI STEFANO MEDAGLIA

Per scenografie, costumi ed illuminazione, lo STUDIO FESTI di Venegono Superiore: in modo particolare, la Signora NAN MAIMONE, il signor DANIELE CAPPELLETTI e la sarta SARITA SASSI. Ricerche e adattamento musicale Collaborazione al testo teatrale Responsabile di area dell Assessorato alla cultura Comandante della Polizia urbana CLAUDIO RICORDI MARGHERITA RESTELLI ROSARIA CAVENAGHI MARIANGELA CASSESE

Lamministrazione Comunale: il Sindaco FRANCESCA BRIANZA e il Vice Sindaco e Assessore alla cultura MARIANGELA BOMBELLI per la concessione del Patrocinio e degli spazi della ex Caserma Castiglioni. LASSOCIAZIONE RINGRAZIA PER OGNI OFFERTA CHE VERR LASCIATA QUESTO VOSTRO GESTO CI AIUTER A PROSEGUIRE CON LE FUTURE ATTIVIT CULTURALI

Vous aimerez peut-être aussi