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Alzheimer. Non solo chi nellet in cui il termine ultimo della vita non appartiene pi ad un futuro lontano anni luce. No, il testamento biologico, ovvero le disposizioni sul che fare del proprio corpo, in presenza di gravi invalidit fisiche o mentali, diventa una scelta di civilt e di consapevolezza che, seppure con lentezza, coinvolge gente diversa. Finora sono circa un centinaio le persone che si sono iscritte nel Registro comunale di Bologna, nato poco pi di un anno fa, (nel
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frattempo liniziativa si estesa a Calderara di Reno e San Lazzaro) con le "Disposizioni di trattamento anticipato", Dat, la dichiarazione grazie alla quale si rende nota ufficialmente la "volont di essere sottoposto o meno, in caso di malattie o traumatismi cerebrali che determinino una situazione irreversibile di incapacit della persona a manifestare il proprio consenso o rifiuto, a trattamenti sanitari che comportino luso di macchine o sistemi artificiali".
stretta
da
Palazzo
dAccursio con il Collegio notarile, firmando e depositando il proprio testamento biologico davanti ad uno dei 78 notai, sui 105 bolognesi, che hanno aderito (ma si pu fare anche ad uno sportello comunale o di quartiere).
Lidentikit
dei
bolognesi
"previdenti"
racconta
storie
diverse:
quarantenni, persone con figli, persone sole, coppie di fatto e coppie omosessuali, consapevoli, queste ultime, che in caso di necessit, il compagno della vita non potr far valere le loro ragioni e le loro scelte di fronte alla legge. "Da noi dice il notaio Marco Saladini viene chi si preoccupa, perch il caso Englaro rimasto nella mente di tutti. Si sente lesigenza di lasciare la traccia chiara delle proprie reali volont, in modo che, se necessario, la ricostruzione non debba essere un calvario come stato per Eluana. Questa la motivazione pi forte, fugare ogni dubbio futuro. Infatti non vediamo, se non raramente, persone anziane o impaurite da una malattia, ma soprattutto persone sole, o che sanno che il compagno/compagna, a tempo debito non avr voce in capitolo nelle decisioni che le riguardano, a causa delle leggi vigenti".
Costa una sessantina di euro registrare davanti al notaio il proprio testamento biologico (un centinaio se il documento deve essere redatto). Poi il notaio stesso a protocollarlo comunicando al Registro comunale di esserne depositario nel proprio studio.
"Ci siamo dotati di uno strumento di civilt dice lassessore agli Affari istituzionali Nadia Monti con la collaborazione del notariato e di dieci associazioni di consumatori. Ora tocca al Parlamento legiferare
mettendo riparo ad un vulnus gravissimo". Ma la risposta dei cittadini viaggia a rilento. " Questo deriva soprattutto da una scarsa conoscenza delliniziativa. E compito nostro informare e divulgare nella popolazione temi che, comprensibilmente sollevano moltissimi dubbi. Noi per possiamo annunciare ci che stato disciplinato, ma non possiamo investire in grandi campagne informative quando a monte, mancano le leggi".