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e qualcuno ci avesse detto,


soltantodueanni or sono, checi
saremmo ritrovati a discutere,
afine2012, di unPaeseinvestito
da una crisi economica internazionale
senza precedenti dal 1929, in cui lo
spread si alza a livelli preoccupanti, nel
quale le Province si apprestano a essere
accorpate, lIci statareintrodottaseppur
con un altro nome, lIva aumentata e i
tagli al sistema sanitario, scolastico, dei trasporti spiegati da una
congiuntura che non vuole passare, ebbene: probabilmente chi
avesse pronosticato tutto ci sarebbe stato preso per disfattista, se
non addirittura pubblicamente schernito e deriso.
Eppure la realt andata ben al di l delle peggiori previsioni, ed
con questo stato di cose che occorre confrontarsi. Occorre farlo per-
ch a causa della miopia di certi proclami e delle decisioni prese
pochi anni fa da chi vantava una solida maggioranza parlamentare,
appunto, se poi le cose sono precipitate a rotta di collo. Il ritorno in
campo di Silvio Berlusconi, in questo senso, rappresenta il peggior
viaticoaunaripresaveraeduratura. doverosofareuneserciziocol-
lettivo di memoria per ricordare ogni giorno a noi stessi chi ci ha por-
tati sullorlodel baratro, squalificandolItaliainEuropae nel mondo.
Le promesse vacue e gli impegni non mantenuti che determinarono
il suo ultimo successo elettorale sono alla base dello sfascio che il
Paese ha vissuto dal 2008 a oggi: probabile che ricette simili
vengano riproposte da Berlusconi nella prossima campagna elet-
torale, madopo18anni i fatti dicono, al di ldi ogni ragionevoledub-
bio, che lex Premier non solo non in grado di governare, ma con-
tinuaaconsiderareil propriotornacontopersonaleprioritariorispetto
agli interessi dei cittadini.
dunque doveroso compiere unanalisi attenta per evitare che altri
errori - oggi pregiudichino il futuro di nuove generazioni che fati-
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canoascorgerequalcosacheas-
somigli vagamente a una sper-
anza per il loro domani.
I settori sui quali la Regione in-
tervienesonomolti. Spessoil di-
battitopubblicosi concentrasolo
su alcuni di essi, ma chiunque
viva il territorio sa che solo nel
riuscirearaggiungereunelevato
standard di qualit dei servizi
offerti complessivamente alla collettivit che si riesce a fare un buon
servizio ai residenti, ai lavoratori, alle famiglie, ai bambini e agli
anziani, alle imprese e a chi qui si trasferito per cercare di costru-
irsi unanuovavita, unanuovaopportunit. Raggiungeree, vogliosot-
tolinearlo, difendere lelevato standard qualitativo dei servizi, pas-
saggiononfacilenel qualeci troviamoimpegnati inEmilia-Romagna.
Fracontinui appelli al rigore, siamoogni giornochiamati anuovi sac-
rifici, atagli che risultanodolorosi masoprattuttoche, inqualche oc-
casione, non sembrano avere spiegazione altra che il pareggio di bi-
lancio. Obiettivo sacrosanto, certo, e pur tuttavia non sufficiente in
s, daraggiungere consoluzioni equilibrate, penail dover far pagare
ai cittadini un prezzo troppo alto.
Siamo sicuri che ridurre le risorse ai settori dellistruzione e della
formazione rappresenti un vantaggio competitivo o non sar pi
probabilmente una zavorra che frener la ripartenza del Paese da
qui a breve? O, per citare un altro esempio dattualit, la sanit e
la cura delle persone non autosufficienti sono da intendersi come
un semplice costo dello Stato oppure come un traguardo di civilt
dal quale non arretrare?
Gli Enti locali - al di l di certa propaganda che confonde i costi
della politica con il corretto funzionamento degli organi di gov-
erno del territorio - rappresentano un elemento di coesione so-
ciale irrinunciabile. Ne siamo fermamente convinti e chi vive nei
DIFENDERE I SERVIZI E DARE
OPPORTUNIT AI GIOVANI:
QUESTI GLI OBIETTIVI DELLEMILIA-ROMAGNA
comuni terremotati sa bene cosa sono stati capaci di fare i sin-
daci, quanto fondamentale sia stata la loro opera in questi do-
lorosissimi mesi. E ancora: il sistema infrastrutturale e dei
trasporti non uno degli elementi che i mercati internazionali ci
chiedono di migliorare, per rendere pi attrattivo il sistema pro-
duttivo italiano?
In questo contesto, mentre si ragiona di una riforma del Titolo V
della Costituzione che interviene direttamente sullapplicazione
del federalismo, vale la pena citarli tutti, pedissequamente certo,
senza dimenticarne per nemmeno uno, i compiti che spettano a
una Regione: sanit e politiche sociali; attivit produttive, com-
mercio e turismo; trasporto pubblico locale e sistemi di mobilit;
politiche per la casa e riqualificazione urbana; diritto allo studio,
accesso al sapere; telematica per il superamento del Digital di-
vide; cultura, sport e tempo libero; sicurezza territoriale, difesa
del suolo e della costa e interventi di protezione civile; agricoltura.
A tutti questi settori, dal 20 maggio 2012, si aggiunta per noi
emiliano-romagnoli, una nuova, impellente urgenza, una priorit
dalla quale nessuno deve sentirsi esentato: riuscire a ricostruire
nel pi breve tempo possibile le condizioni perch le zone terre-
motate tornino a essere un luogo di vita e di lavoro come prima e
se possibile persino meglio. un compito nel quale il Presidente
Vasco Errani, che ringrazio, impegnato in prima linea, nel il suo
ruolo di Commissario per la Ricostruzione e anche come Presi-
dente del tavolo delle Regioni che dialogano e discutono setti-
manalmente col Governo.
LItalia, si sa, un luogo in cui la burocrazia non manca e ci si
avverte con maggiore forza nei luoghi in cui si verificano catastrofi
come quelle che ci hanno investito pochi mesi or sono. Ritengo
che come Regione Emilia-Romagna avremmo il dovere, tutti, di
rivendicare due grandissimi risultati ottenuti, dei quali si sente
parlare troppo poco: nessun alunno ha dovuto rinunciare allanno
scolastico 2012-2013 per inagibilit delle strutture preposte ad
ospitarlo; nessuno emiliano-romagnolo dovr trascorrere lin-
verno in tenda, al freddo.
Lagenda ancora lunga, a partire dal fronte delle imprese e del
lavoro: non tutto andr sempre nel migliore dei modi, rallenta-
menti e qualche inciampo di percorso sono fisiologici, in un
quadro di una complessit simile; ma mi auguro che latteggia-
mento responsabile e le decisioni prese sostanzialmente sempre
allunanimit, dallAssemblea Legislativa, sullaiuto ai terremo-
tati continuino a essere la cifra stilistica e di sostanza anche nei
tempi a venire.
Le differenze di visioni, di scuole politiche e di pensiero sono una
ricchezza del dibattito democratico e istituzionale; pur tuttavia la
necessit di far sintesi - davanti alla richiesta di soluzione di prob-
lemi reali da parte di chi ha perso tutto non solo unopportu-
nit, ma, vorrei dire, quasi un dovere.
*Presidente Gruppo Pd Regione Emilia-Romagna
EmiliaRomagna
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IL FEMMINILE PLURALE!
di Roberta Mori, presidente Commissione per la Parit
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l 20 novembre 2012, nella setti-
mana della Giornata inter-
nazionale contro la violenza alle
donne, lAssemblea legislativa del-
lEmilia-Romagna ha dedicato una
sessione straordinaria dei suoi lavori
alla promozione della democrazia
paritaria, sulla base di una mia co-
municazione che ha dato conto del-
le attivit della Commissione per la Parit ad un anno dal suo in-
sediamento e dei progetti in cantiere.
Per la prima volta i consiglieri regionali riuniti in Aula interven-
gono a tutto tondo sul riequilibrio della rappresentanza di ge-
nere e su quella parit dei diritti indispensabile per prevenire ogni
deriva discriminatoria che possa, nella sua espressione pi gra-
ve, diventare violenza. Ne uscito un dibattito ricco e davvero
costruttivo, dove ciascuno ha portato un contributo, a dimo-
strazione che le questioni di genere e la battaglia contro le di-
scriminazioni stanno diventando patrimonio comune e agenda
politica dei rappresentanti - uomini e donne di ogni schieramento
- della nostra Regione.
Non nascondo lorgoglio e la soddisfazione per il riconoscimento
unanime della necessit di correttivi di legge che realizzino
unuguaglianza sostanziale e permettano alle donne di contri-
buire pienamente e liberamente al rilancio sociale ed economi-
co del Paese. In discussione abbinata avevamo una risoluzione
della Commissione per la Parit che chiede di arrivare a una ra-
pida e concreta applicazione della Legge 120/2011 e impegna la
Giunta a realizzare in Emilia-Romagna le norme sul riequilibrio
della presenza femminile nei consigli di amministrazione di so-
ciet private e pubbliche, anche attraverso la creazione di albi
di competenze. Al termine della sessione il voto unanime del-
lAssemblea ha sancito pi di un impegno, una vera e propria svol-
ta culturale nellapproccio alla gestione del potere intesa come
leva del cambiamento.
Laugurio di buon 2013 da parte nostra passa attraverso la plu-
ralit di voci levatesi in Aula a sostegno delle donne, della pa-
rit, delluguaglianza, del futuro.
MauroManfredini (LegaNord) consideriamounvalore aggiuntoil contributofem-
minile. ormai conclamato che concreti progressi nella direzione delle pari oppor-
tunit e della parit dei sessi aiuterebbero la crescita economica, in un contesto di
crisi come quelloattuale. Larmavincente lequilibriotrauomini e donne nel ruo-
lodellaresponsabilitdellimpresa. Vorrei richiamarelatragicitdellaviolenzasulle
donne, e condividoloslogandellaCamusso: laviolenzacontrole donne unascon-
fitta per tutti. Su questo tema i dati continuano ad essere impressionanti, e ritengo
che il contrasto alla violenza sulle donne sia un grande tema politico.
di Marco Monari*
RitaMoriconi (PSIPD) vorrei porrelaccentosuuntemamoltotrattatoinque-
sti ultimi anni, ma anche moltofraintesoe incompreso, quellodel multiculturalismo
e del ruolo delle nuove cittadine nella nostra societ. Se noi non aiutiamo linte-
grazioneancheal femminile, riservandoadessaladovutaattenzioneconlinserimento
nel mondo del lavoro e nella societ, e se non trasformiamo il multiculturalismo da
rispetto delle culture altrui in opportunit di lavoro e di crescita personale, creere-
mo soltanto delle sacche di esclusione nella nostra societ e le donne saranno cer-
tamenteleprimearimetterci, perchsonolanellodeboledellacatenadellintegrazione.
Monica Donini (Fed. della Sinistra) le donne non sono una categoria sociale!
Continuoadirloeasostenerlo. Ci sonoancoratanti errori di carattereconcettualeche
nel linguaggio comune vengono commessi, a causa dei quali, purtroppo, si perpe-
tua lo stereotipo che impone un ruolo sociale, che crea un certo tipo di meccanismo
che alimenta segregazione e, indubbiamente, anche limiti nellottenere diritti uma-
ni elementari, allinterno dei quali limiti, purtroppo, cresce laspetto patologico del-
la violenza, del quale parliamo in prossimit del 25 novembre, ma di cui noi donne
parliamo tutti i giorni.
Gabriella Meo(SEL) Anchio non posso non iniziare ringraziando la presidente
Mori per avere, conprecisione e pervicacia, portato avanti lavolont di discutereve-
ramente, anche consedute come questa, i temi legati al genere. inquestasociet
occorrono tutti, soltanto con lo sforzo di tutte le migliori capacit, pensieri, volon-
t, espressioni di lavoro, che noi possiamo costruire una societ diversa e che guar-
di al futuro. Non possiamo permetterci, come Stato, come Regione, di lasciare indi-
etrolepotenzialitespressedal mondodelledonne. seper farlooggi abbiamobisog-
no di regole pi puntuali, facciamole queste regole, perch arrivato il momento di
uscire dallequivoco che sia esclusivamente una questione culturale.
Mauro Malaguti (PDL) I dati statistici registrano una recrudescenza davve-
ro preoccupante della violenza. Sono 2447 i casi intercettati dai centri antiviolenza
nella regione, e, praticamente, ogni tre giorni in Italia muore una donna per questi
atti che - lodobbiamodire - sonosostanzialmente atti di vilt. le istituzioni devono
comprendere che infuturo dovranno essere sempre pivicine alle donne, perch le
donne rischiano di essere sempre pi sole, per tanti fattori culturali, nel mondo del
lavoro, nellambito della famiglia, nella societ.
Roberto Montanari (PD) Quando noi smetteremo di dare per scontato, nei
nostri ragionamenti, che saranno le donne coloro che si occuperanno della cura dei
figli, allora avremo fatto un passo che gi in nuce, ma che non nella quotidiani-
t dei nostri comportamenti e nemmeno nella legislazione complessiva. neces-
saria, dunque, una legislazione che consenta la met delle donne in giunta (o, se si
vuole, degli uomini), inconsiglio, inParlamento, esattamente la met. Pensosia as-
solutamente importante il fatto che oggi in questAula si possa dire, sul piano cul-
turale e politico, che lo specifico un valore e non un ghetto e, al tempo stesso, che
la pluralit unvalore assoluto, che il confrontoplurale determina la possibilit del-
la migliore sintesi.
MarcoCarini (PD) hoavutolapossibilitdi toccare conmanopersonalmente,
nellatappaal centroantiviolenzadi Piacenzadel percorsoitinerantedellapresidente
Mori, il lavorocos scrupoloso, cos pienodi significati chelaCommissioneportaavan-
ti. Se vogliamo interpretare la politica nel senso pi nobile del termine, dobbia-
mo comprendere che serve una politica che provi a lanciare oltre gli argomenti, per
anticipare i comportamenti che intende vedere valorizzati nelle consuetudini socia-
li. per una societ che coniughi tutti i valori e che prenda atto di merito, bisogno,
solidariet, uguaglianza abbiamo soprattutto lesigenza, noi, come parte maschile
di questa societ, di capire che la piena evoluzione delle potenzialit che essa pu
esprimere non pu fare a meno del cinquanta per cento della popolazione.
Palma Costi (PD) Noi siamo in unAssemblea legislativa regionale e credo che
il nostro compito sia sempre quello di capire come contribuire, con le nostre leggi,
con le nostre azioni, a cambiare la vita concreta delle donne e degli uomini. Perch
il nostro obiettivo non scrivere il libro dei sogni. LaCommissione si posta lobiet-
tivo di costruire una legge quadro per le parit, quindi contro le discriminazioni di
genere, che ponga i correttivi dovuti in ogni ambito della vita sociale (e noi abbiamo
gi iniziato ad elaborarne, dalla parte economica, alloccupazione, alla scuola, alla
sanit, allacomunicazione) maanche nellaparte politicaedistituzionale, perch noi
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riteniamo che questo sia il modo per prevenire leffetto pi tragico, che la violen-
za contro le donne.
Anna Pariani (PD) Questa Commissione nata con lobiettivo di cambiare le
cose, per avere uno strumento efficace nella sede legislativa ed intervenire su nor-
me e politiche in grado di produrre un riequilibrio forte contro le distanze di genere,
quel gender gap che attraversa tutta la societ, e per intervenire su quegli elementi
di discriminazione che ancora impediscono di avere piena libert. Per questa ra-
gione io celebro la data odierna, che impegna le istituzioni, lassociazionismo, tut-
ta lasociet a riflettere sul tema dellaviolenza di genere, uno degli elementi pifor-
temente discriminanti e distorsivi delle libert di una persona. La violenza fatta s
di violenza fisica ma anche di violenza psicologica, fatta di quella discriminazione
che nessuno ti dice esistere attorno a te, ma che tu vivi tutti i giorni e che ciascuna
di noi sa di aver vissuto nella propria vita, almeno una volta...
Silvia No (UDC) Vivo sempre con molta intensit i momenti in cui si parla di
violenza o di stalking contro le donne, soprattutto li vivo conlangoscia di chi prende
atto, nel corso degli anni, di come il fenomeno nonsi sia arrestato, di come sia sem-
preincrescitaesponenzialee, quel chepitriste, di comestiadiventandodi giorno
ingiornosempre piinsidioso, nel senso che si manifestasempre di pifra le mura
domestiche. moltoimportantecapireche, probabilmente, lazionepiimportante
da compiere sia unazione culturale, preventiva fra tutti noi, fra tutti i nostri giovani,
che soprattutto sia fondata sul rispetto dellaltro genere.
Thomas Casadei (PD) oggi stiamo dimostrando a cosa servono le istituzioni,
acosaserveunistituzioneregionalecomequesta, amettereapuntoevarareprovved-
imenti cheincidanonellavitadellepersoneincarneedossa, anche- ecredochequesto
sia uno dei meriti del lavoro che abbiamo svolto inCommissione, - accompagnando
allazionelegislativaunlavorocostantedi raccordo, di dialogoconlasocietregionale.
Credo che avere maturato una prospettiva di genere condivisa sia qualcosa di im-
portante, unpatrimoniocomunedellanostraIstituzione, chedobbiamosaper portare
anche al di fuori di questo consesso per generare il cambiamento auspicato.
Giovanni Favia(M5stelle) concordo con molti degli interventi che si sono sus-
seguiti nel corso di questo dibattito e per annunciare il voto favorevole sulla risolu-
zione proposta dalla presidente Mori, che ringrazio per il lavorosvolto. Il tema cul-
turale centrale. Oggi il pi grande ostacolo alla parit tra i generi proprio dovuto
ai media, ai mediadi massa, checontinuanoadareunimmaginestereotipataemer-
cificata della donna. Mi auguro che in futuro si possa riportare un po di sobriet,
e chesi smettadi propagandare questimmagine mercificatadelladonna, che, amio
avviso, veramente degradante e umiliante.
EmiliaRomagna
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Il Calendario 2013, prodotto in occasione della Giornata mondiale
contro la violenza alle donne, con le fotografie donate da Caterina
Orzi - Mostra fotografica Amori senza, 23-28 novembre 2012, Sede
dellAssemblea Legislativa regionale, Bologna {

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