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Fibra ottica

Le fibre ottiche sono filamenti di materiali vetrosi o polimerici, realizzati in modo da poter condurre la luce. Sono normalmente disponibili sotto forma di cavi. Sono flessibili, immuni ai disturbi elettrici ed alle condizioni atmosferiche pi estreme, e poco sensibili a variazioni di temperatura. Hanno le dimensioni di un capello e pesano molto poco, una singola fibra pesa infatti circa 20 kg/km compresa la guaina che la ricopre. Le fibre ottiche sono classificate come guide d'onda dielettriche. Esse, in altre parole, permettono di convogliare al loro interno un campo elettromagnetico di frequenza sufficientemente alta (in genere in prossimit dell'infrarosso) con perdite estremamente limitate. Vengono comunemente impiegate nelle Comunicazioni in fibra ottica anche su grandi distanze e nella fornitura di accessi di rete a larga banda (dai 10 Mbit/s al Tbit/s usando le pi raffinate tecnologie WDM). Il costo varia dai 4000 euro/km di fibra nei piccoli centri (con cavi di spessore molto pi contenuto) ai 10000 euro/km di fibra nelle citt, cui sono da aggiungere i costi dello scavo per l'interramento e le licenze comunali per aprire i cantieri (dove richieste anche se per opere di pubblica utilit). Varie municipalizzate e operatori di telecomunicazioni stanno costruendo reti proprietarie in fibra ottica con ampiezza di banda che arriva a 10 megabit/sec in accesso, indispensabili per la tv via internet e la videoconferenza. Varie societ sono dotate di una rete capillare e proprietaria in fibra ottica. La legge impone l'interoperabilit delle reti su doppino, non su altro mezzo trasmissivo; per cui, anche in assenza di copertura ADSL e per pubblica utilit, il privato decide autonomamente se e quando entrare nel mercato con un'offerta commerciale. Fra le societ citate: la rete di Autostrade S.p.A. (che connette insegne luminose, telecamere, Telepass), la rete di ENEL per uso interno di controllo della domanda e offerta d'energia sulla rete, RAI, Albacom, la rete GARR che collega le universit italiane, vari operatori di telefonia mobile in quanto le celle-ripetitori sono collegate anche in fibra ottica, le reti di accesso wireless per il collegamento degli hotspot con la rete di trasporto.
Livello applicazioni Livello di trasporto Livello di internetworking Livello di collegamento Livello fisico Suite di protocolli Internet Modifica HTTP, HTTPS , SMTP, POP3, IMAP, FTP, SFTP, DNS, SSH, IRC, SNMP, SIP, RTSP, Rsync, Telnet, HSRP, BitTorrent, RTP, SysLog... TCP, UDP, SCTP, DCCP ... IPv4, IPv6, ICMP, BGP, MPLS, OSPF, RIP, IGRP, IGMP,IPsec, DHCP ... Ethernet, WiFi, PPP, Token ring, ARP, ATM, FDDI, LLC, SLIP, WiMAX. HSDPA ... Doppino, Fibra ottica, Cavo coassiale, Codifica Manchester, Codifica 4B/5B, Cavi elettrici, ...

Costituzione [modifica]
Ogni singola fibra ottica composta da due strati concentrici di materiale trasparente estremamente puro: un nucleo cilindrico centrale, o core, ed un mantello o cladding attorno ad esso. Il core presenta un diametro molto piccolo di circa 10 m, mentre il cladding ha un diametro di circa 125 m. I due strati sono realizzati con materiali con indice di rifrazione leggermente diverso, il cladding deve avere un indice di rifrazione minore (tipicamente vale 1.475) rispetto al core (vale circa 1.5). Come ulteriore caratteristica il mantello (Buffer) deve avere uno spessore maggiore della lunghezza di smorzamento dell'onda evanescente, caratteristica della luce trasmessa in modo da catturare la luce che non viene riflessa nel core.

All'esterno della fibra vi una guaina protettiva polimerica detta jacket che serve a dare resistenza agli stress fisici e alla corrosione ed evitare il contatto fra la fibra e l'ambiente esterno. Diversi tipi di fibre si distinguono per diametro del core, indici di rifrazione, caratteristiche del materiale, profilo di transizione dell'indice di rifrazione e drogaggio (aggiunta di piccole quantit di altri materiali per modificare le caratteristiche ottiche). Il core e il cladding della fibra ottica possono essere realizzati in:

Silice La fibra ottica una singola fibra di vetro

Le fibre vengono realizzate a partire da silice ultrapura, la quale viene ottenuta dalla reazione fra il tetracloruro di silicio e l'ossigeno. Nel silicio destinato alla produzione del core viene aggiunto del germanio ( sotto forma di tetracloruro di germanio ) in modo da aumentarne l'indice di rifrazione senza variarne l'attenuazione.

Nella silice destinata al cladding invece viene aggiunto del boro allo scopo di ridurne l'indice di rifrazione. Il principale svantaggio delle fibre ottiche realizzate in silice la loro fragilit. A causa del diametro estremamente ridotto esse hanno anche una piccola apertura numerica (NA0.16) e sono difficili da raccordare.

Polimeri La fibra costituita da una materia plastica

Queste fibre ottiche polimeriche sono molto pi facili da maneggiare rispetto alle fragili fibre realizzate in vetro. La dimensione del core molto pi grande (1mm) rispetto alle fibre in silice, quindi si ha un'apertura numerica pi elevata e la possibilit di realizzare fibre multimodali. Tuttavia questo tipo di fibre ottiche ha un'attenuazione abbastanza elevata e una scarsa resistenza termica.

Portale Chimica: Il portale della scienza della composizione, delle propriet e delle trasformazioni della materia

Funzionamento [modifica]

Riflessione totale interna (a) e rifrazione esterna (b) per due fasci luminosi in una fibra ottica.

Uno studio rigoroso della fisica delle fibre ottiche richiede concetti di ottica quantistica. Usando un paragone di ottica classica, nelle fibre ottiche avviene un fenomeno di riflessione totale interna, per cui la discontinuit dell'indice di rifrazione tra i materiali del nucleo e del mantello intrappola la radiazione luminosa finch questa mantiene un angolo abbastanza radente, in pratica finch la fibra non compie curve troppo brusche. In figura rappresentato come due raggi luminosi, cio due treni di radiazione elettromagnetica, incidono sull'interfaccia tra nucleo e mantello all'interno della fibra ottica. Il fascio a incide con un angolo a superiore all'angolo critico di riflessione totale e rimane intrappolato nel nucleo; il fascio b incide con un angolo b inferiore all'angolo critico e viene rifratto nel mantello e quindi perso. importante ricordare che in ottica si indica l'angolo tra la radiazione e la normale alla superficie, cio 90- dove l'angolo, pi intuitivo ma pi scomodo da utilizzare, tra la radiazione e la superficie.

All'interno di una fibra ottica il segnale pu propagarsi in modo rettilineo oppure essere riflesso un numero molto elevato di volte. Il modo di propagazione rettilineo si dice diOrdine zero. Le fibre monomodali consentono la propagazione di luce secondo un solo modo hanno un diametro del core compreso tra 8 m e 10 m, quelle multimodali consentono la propagazione di pi modi, e hanno un diametro del core di 50 m o 62.5 m. Il cladding ha tipicamente un diametro di 125 m. possibile conoscere a priori il numero di modi possibili Nm per una radiazione di lunghezza d'onda che attraversa una fibra step-index di diametro d con apertura numerica NA

Nm= 0.5 * Le fibre multimodali permettono l'uso di dispositivi pi economici, ma subiscono il fenomeno della dispersione intermodale, per cui i diversi modi si propagano a velocit leggermente diverse, e questo limita la distanza massima a cui il segnale pu essere ricevuto correttamente. Le fibre monomodali di contro hanno un prezzo molto pi elevato rispetto alle multimodali, ma riescono a coprire distanze e a raggiungere velocit nettamente superiori. Le fibre Multimodali possono essere divise ulteriormente in fibre step index e graded index

Nelle fibre step index l'indice di rifrazione costante lungo tutta la sezione del core e cambia improvvisamente allorquando si incontra il cladding.

Nelle fibre graded index l'indice di rifrazione cambia gradualmente dal core al cladding. permettendo l'uso di luce multicromatica

Dispersione [modifica]
Lavorando con fenomeni fisici ad elevatissima frequenza (le onde luminose), con le fibre ottiche sarebbero idealmente possibili velocit di trasmissione molto elevate. In pratica, per, intervengono dei fattori fisici che limitano la banda di trasmissione possibile in una fibra ottica.

Dispersione modale: fenomeno dovuto al fatto che il raggio luminoso non viaggia all'interno della fibra secondo un camino prefissato, ma secondo un numero finito di modi (derivanti dalla legge di Snell). Vi saranno modi attraverso i quali il raggio arriva pi velocemente a destinazione, altri che invece lo fanno arrivare pi tardi (il primo caso limite il modo che percorre la fibra ottica completamente dritto; il secondo caso limite il raggio che entra nella fibra con angolo uguale all'angolo limite di accettazione, e deve quindi eseguire un numero molto alto di rifrazioni. Ovviamente, un percorso del tutto dritto pi veloce di un percorso a zig-zag). A causa di questo, la forma del segnale originario viene dilatata nel tempo, e se la frequenza troppo alta pu arrivare a confondersi con l'impulso seguente (interferenza intersimbolica), impedendo dunque di leggere il segnale originario. Per ovviare a questo inconveniente, si possono utilizzare fibre multimodali 'graded index' (nelle quali l'indice di rifrazione varia con continuit del centro del core fino al cladding) o fibre monomodali.

Dispersione cromatica: fenomeno dovuto al fatto che la luce pura che viene trasmessa si compone in realt di fasci di luce di colore diverso, con lunghezza d'onda e velocit di attraversamento diverse. Si ha lo stesso problema visto sopra: pu capitare che il fascio luminoso di colore rosso (il pi veloce) si confonda con il fascio luminoso di colore violetto (il pi lento) dell'impulso seguente, rendendo impossibile la decodifica del segnale originario. Per risolvere questo problema si utilizza led monocromatici per trasmettere la luce.

Meccanismi di perdita in fibra ottica [modifica]


Idealmente, le fibre ottiche sono un mezzo di trasmissione perfetto. Infatti, oltre a non risentire in nessun modo di disturbi elettromagnetici o di diafonia, se strutturate adeguatamente per garantire la riflessione totale del segnale d'ingresso teoricamente permettono di trasferire completamente la potenza in ingresso nell'uscita.

In pratica, per, intervengono dei fenomeni fisici che causano delle perdite di potenza lungo la fibra; tali perdite, solitamente valutate statisticamente in db/km, sono dovute a:

propriet intrinseche del mezzo; presenza di impurit all'interno del materiale; specifiche delle guide dielettriche aperte.

Perdite per assorbimento [modifica]


Il materiale di cui sono realizzate le fibre ottiche costituito da macromolecole che interagiscono fra di loro tramite forze dette di van der Waals. Normalmente queste macromolecole possono ruotare intorno ad un asse o possono vibrare Durante questi movimenti queste molecole assorbono la radiazione, vibrano, e possono emetterne dell'altra. La loro condizione di risonanza si innesca per alcune particolari lunghezzaed'onda. Qualunque materiale che trasparente ad una radiazione risulta inevitabilmente opaco ad un'altra lunghezza d'onda. Ad esempio il vetro traspartente nel campo del visibile( 400nm 750nm) mentre risulta opaco nel campo dell'infrarosso( 750nm 1000nm). Quindi le fibre realizzate in vetro sono utilizzabili solo con sorgenti di luce visibile Durante il processo di fabbricazione la fibra tende inevitabilmente ad assorbire il vapore acqueo. Nel vapore, cos come nel vetro sono presenti dei gruppi OH. Ad alcune particolari frequenze le molecole OH vengono eccitate e assorbono energia elettromagnetica (lunghezza d'onda di 1 m) causando perdite.

Perdite per diffrazione (Rayleigh scattering) [modifica]


Le perdite di segnale per diffrazione sono causate da:

anisotropia di polarizzabilit fluttuazioni di densit del mezzo piccole ( 0.1*) irregolarit del mezzo

Queste imperfezioni causano una lieve diffrazione del segnale. Ci non legato ad una perdita di energia ma ad una perdita di potenza. Nel vetro questa perdita pari a: 0.7* 4 [dB/km]. Le perdite di segnale per effetto della diffrazione possono essere stimate secondo una forma della legge di Rayleigh:

C = Fattore di Cabannes, implementa nella formula un fattore dovuto all'anisotropia delle molecole. Ad esempio vale 1.1 per il Polimetil metacrilato oppure 2.7 per il [Polistirene].

0 = Lunghezza d'onda nel vuoto n = indice di rifrazione del core k = costante di Boltzmann Tg = Temperatura di transizione vetrosa = coefficiente di comprimibilit isoterma del core

Un basso indice di rifrazione e una bassa compressibilit riducono la possibilit che il raggio venga diffratto a causa di variazioni nella densit del mezzo. Tuttavia nel caso di fibre ottiche polimeriche, la compressibilit del materiale direttamente legata al volume molecolare. I polimeri densamente cross-linked hanno bassa comprimibilit ma hanno un'alto indice di rifrazione . Polimeri costituiti da molecole con un grande volume molecolare possiedono un'elevata compressibilit ma un indice di rifrazione basso.

Perdite specifiche delle guide dielettriche [modifica]


Oltre alle perdite dovute al mezzo, esistono altre tipologie di perdita in una guida dielettrica. Queste non sono dovute al tipo di luce utlizzata ma sono legate alle deformazioni e alle discontinuit presenti nella guida; per avere effetti rilevanti necessario che la periodicit delle perturbazioni sia tale da generare una interferenza costruttiva.

Curvatura della guida dielettrica [modifica]


Ha un duplice effetto sul segnale ottico:

deformazione della distribuzione di campo elettromagnetico; eccitazione di componenti dello spettro indesiderati.

La curvatura genera un accoppiamento tra il modo guidato e i modi radiativi dello spettro. Nel caso in cui il raggio di curvatura sia abbastanza grande, si pu ipotizzare che la distribuzione di campo del modo guidato subisca una lieve e ininfluente deformazione. Quindi la perdita legata all'angolo di curvatura della guida.

Corrugazioni della guida dielettrica [modifica]

Durante la lavorazione della guida si possono creare delle corrugazioni lungo le pareti esterne. Esse possono essere periodiche e quindi danno luogo ad una perdita di potenza che viene irradiata esternamente. Anche in questo caso si ha un accoppiamento tra modo guidato e modi radiativi.

Imperfezioni nella fabbricazione [modifica]


La perdita di segnale pu essere dovuta anche a imperfezioni nella fabbricazione della fibra: particelle di polvere, microvuoti e fessurazioni. Queste imperfezioni, se hanno dimensione paragonabile alla lunghezza d'onda interferiscono producendo fenomeni di diffrazione, assorbimento, etc..

Uso delle fibre ottiche nelle telecomunicazioni [modifica]

Cavo composto da pi fibre ottiche

Se negli anni settanta le fibre ottiche erano usate come oggetto decorativo per la produzione di lampade, oggi sono un componente essenziale nell'industria delle telecomunicazioni, ancora in corso di evoluzione tecnologica. I principali vantaggi delle fibre rispetto ai cavi in rame nelle telecomunicazioni sono: bassa attenuazione, che rende possibile la trasmissione su lunga distanza senza ripetitori;

grande capacit di trasporto di informazioni;

immunit da interferenze elettromagnetiche, inclusi gli impulsi elettromagnetici nucleari (ma possono essere danneggiate da radiazioni alfa e beta); alta resistenza elettrica, quindi possibile usare fibre vicino ad equipaggiamenti ad alto potenziale, o tra siti a potenziale diverso;

peso e ingombro modesto; bassa potenza contenuta nei segnali; assenza di diafonia;

ottima resistenza alle condizioni climatiche avverse; bassi valori di BER.

Un cavo di fibra ottica, in quanto contiene pi fibre ottiche, solitamente molto pi piccolo e leggero di un filo o cavo coassiale con simili capacit di canale. pi facile da maneggiare e da installare. Il cavo in fibra ottica ideale per le comunicazioni sicure in quanto molto difficile da intercettare e altrettanto facile da monitorare. Un campo promettente di applicazione quello della televisione. Quando una citt come Milano sostanzialmente cablata, si pu aprire una interessante alternativa al digitale terrestre e al satellitare, i quali consentono di ammortizzare l'alto costo della posa dei cavi a fibra ottica.

Finestre di trasmissione [modifica]

Nelle comunicazioni ottiche, lo spettro trasmissivo descritto in termini di lunghezza d'onda invece che di frequenza. Combinando i diversi fenomeni di attenuazione, rifrazione, dispersione, vi sono tre "finestre" particolarmente adatte all'uso nelle telecomunicazioni, con prestazioni e costi crescenti. "prima finestra": 850 nm (nel campo del visibile), usata soprattutto con economici laser a diodo con luce multimodale. Permette di realizzare collegamenti di 275 m su fibre 62.5/125 e di 550 m su fibre 50/125.

"seconda finestra": 1310 nm, usata con laser multimodali o monomodali. Permette di realizzare collegamenti di 5-10 km su fibre monomodali.

"terza finestra": 1550 nm, usata con laser monomodali. Questa finestra permette di realizzare le distanze maggiori, compresi collegamenti di 100 km con apparati relativamente economici.

Una buona fibra monomodale ha una attenuazione dell'ordine degli 0.2-0.25 dB/km.

Giunzioni e connettorizzazioni [modifica]

Connettori di tipo ST (a sinistra) e SC ( a destra)

Due tratti di fibra ottica dello stesso tipo possono essere giuntati mediante fusione, ottenendo un ottimo accoppiamento del core. Questa operazione effettuata in modo semiautomatico mediante apparecchiature che allineano automaticamente i cladding o addirittura i core e controllano la fusione. Una giunzione ben eseguita comporta una attenuazione inferiore a 0,05 dB. Nell'uso pratico, un collegamento bidirezionale (ad esempio IEEE 802.3) viene realizzato utilizzando una coppia di fibre, una per ciascuna direzione. Le fibre ottiche sono collegate agli apparati di telecomunicazione mediante connettori che allineano meccanicamente il core della fibra con il laser e con il ricevitore. Un connettore comporta una attenuazione di circa 0,5 dB, ed molto sensibile alla polvere, per cui connettori e cavi inutilizzati vengono normalmente coperti per evitare infiltrazioni. Esistono diversi tipi di connettori, ad esempio SC, LC (in plastica, quadrati), ST (in metallo, tondi, con innesto a baionetta), FC (In metallo, tondi con innesto a vite), MTRJ (Di forma simile all'SC, ma leggermente pi larghi e schiacciati). I cavi in fibra vengono normalmente installati all'interno di impianti di cablaggio strutturato, attestandoli su pannelli di permutazione. Un collegamento comporta quindi l'uso di almeno due cavi di permuta (da ciascun apparato connesso al pannello di permutazione), e quindi di 4 connettori.

Bilancio di potenza (power budget) [modifica]


Per i collegamenti di lunga distanza, i trasduttori sono specificati in termini di potenza del trasmettitore e sensibilit del ricevitore. La differenza tra le due costituisce il power budget, ovvero la massima potenza che pu essere dissipata dal collegamento. Per valutare se una certa tecnologia trasmissiva funzioner su un certo collegamento, necessario misurare o stimare la perdita complessiva del collegamento, o link loss. Questo deve essere inferiore al power budget. Normalmente si lascia un margine di 36 dB, per garantirsi contro peggioramenti del collegamento (dovuti a invecchiamento o a interventi di manutenzione) o degli apparati trasmissivi (dovuti tra l'altro a sporcizia). Questa valutazione deve essere effettuata alla lunghezza d'onda utilizzata dagli apparati prescelti. Su collegamenti gi realizzati possibile misurare l'attenuazione del segnale tramite strumenti denominati "power meter". L'esame analitico degli eventi intercorrenti su un determinato tratto di fibra richiede invece uno strumento denominato OTDR, (Optical

Time Domain Reflectometry, in italiano riflettometria ottica nel dominio del tempo), che consente di visualizzare su un grafico cartesiano l'andamento di un segnale entro il tratto di fibra considerato. Se il collegamento deve essere ancora realizzato, la sua attenuazione stimabile usando i valori di targa delle fibre e valori prudenziali per giunzioni e connettori. Ad esempio, il link loss di un collegamento di 20km, con fibra da 0.24 dB/km, 6 giunzioni lungo il collegamento, connettori solo alle estremit stimabile in: 20 km * 0.24 dB/km + 6 * 0.1 dB + 4 * 0.5 dB = 4.8 dB + 0.6 dB + 2 dB = 7.4 dB aggiungendo 4 dB di margine di sicurezza, gli apparati dovranno avere un power budget minimo di 11.4 dB.

Prestazioni [modifica]
Gli apparati commercialmente disponibili arrivano a velocit di trasmissione di 40 Gbit/s. Utilizzando tecnologie WDM possibile trasmettere su una singola coppia di fibre fino ad alcune centinaia di migliaia di canali in frequenza, arrivando a capacit massime dell'ordine del Tbit/s. Attraverso lo studio particolari onde elettromagnetiche autorinforzanti, i solitoni, si sfruttano delle caratteristiche non lineari della fibra per compensare tra loro leffetto Kerr e la dispersione cromatica. Con la trasmissione solitonica e l'uso di amplificatori ottici si possono coprire distanze anche dellordine delle decine di migliaia di chilometri senza uso di ripetitori.

Storia [modifica]
La storia della fibra ottica inizia ai tempi dell'Inghilterra vittoriana, quando il principio della riflessione totale interna venne utilizzato per illuminare le fonti delle fontane pubbliche. Il successivo sviluppo, nella met del XX secolo, si concentr sullo sviluppo di un fascio di fibre volto alla trasmissione di immagini il cui primo impiego fu il gastroscopio medico. Il primo gastroscopio a fibra ottica semi-flessibile fu brevettato da Basil Hirschowitz, C. Wilbur Peters e Lawrence E. Curtiss nel 1956. Nel processo di sviluppo del gastroscopio, Curtiss produsse fisicamente la prima fibra ottica. Presto si susseguirono una variet di altre applicazioni per la trasmissione di immagini. Nel 1965 Charles K. Kao' e George A. Hockham del British Post Office furono i primi a riconoscere che l'attenuazione delle fibre contemporanee era causata dalle impurit, che potevano essere rimosse, piuttosto che dallo scattering. Dimostrarono che le fibre ottiche possono essere un mezzo pratico per la comunicazione, nel caso l'attenuazione sia ridotta al di sotto dei 20 dB per kilometro (Hecht, 1999, p. 114). In questa misura, la prima fibra ottica per le comunicazioni fu inventata nel 1970 dai

ricercatori Robert D. Maurer, Donald Keck, Peter Schultz e Frank Zimar impiegati presso la Corning, azienda statunitense produttrice di vetro situata a Corning (New York). Costruirono una fibra con 17 dB di attenuazione ottica per kilometro drogando il silicio del vetro con il titanio. L'amplificatore ottico drogato con erbio, che ridusse il costo per i sistemi a fibra ottica per le lunghe distanze eliminando il bisogno dei ripetitori ottico-elettronico-ottico, fu inventato da David Payne dell'Universit di Southampton, nel 1987. Il primo cavo telefonico translatlantico ad usare la fibra ottica fu il TAT-8, che inizi ad operare nel 1988. Nel 1991 il campo emergente dei led a cristalli fotonici condusse allo sviluppo delle fibre a cristalli fotonici (Science (2003), vol 299, p. 358). La prima fibra a cristalli fotonici venne venduta a partire dal 1996. Esse possono essere progettate per trasportare un maggiore quantitativo di energia rispetto alle fibre convenzionali, e le loro propriet, variabili a seconda della lunghezza d'onda, possono essere manipolate per migliorare le loro prestazioni in certe applicazioni. Negli ultimi vent'anni i progressi relativi allo sviluppo della fibra ottica sono stati enormi. Al momento il collo di bottiglia che non sfrutta appieno la larghezza di banda che permette la fibra ottica rimane la traduzione dal segnale elettrico al segnale luminoso, ed proprio questo il punto chiave sul quale si sta cercando di lavorare nell'industria della fibra ottica. Un esempio significativo di rete in fibra ottica Metrocore. Nata per scopi di ricerca come rete interna del CNR di Pisa, ora collega questura, pretura e centro abitato, ad una velocit di circa 1 gigabit/secondo. In alcuni tratti della rete, la velocit di connessione cresce significativamente a 10 gigabit, utilizzando tecnologia WDM. La velocit paragonabile alla rete di Internet 2 che negli USA collega un centinaio di centri di ricerca a grandi societ.

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