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INDICE
PARTE PRIMA............................................................5
Formule generali.......................................................5
Informativa sulla possibilità di avvalersi del procedimento di mediazione
e della agevolazione fiscale...........................................6
Atto di conferimento della procura.....................................7
Dichiarazione del valore della causa..................................19
Notificazione nella residenza, nella dimora o nel domicilio...........20
Notificazione a persona non residente, né dimorante, né domiciliata nella
repubblica............................................................22
Notificazione a persona di residenza, dimora, domicilio, luogo di ultima
residenza e di nascita sconosciuti....................................23
Notificazione a persona di residenza, dimora e domicilio sconosciuti. .24
Notificazione in mani proprie.........................................25
Notificazione a mezzo avvocato........................................27
Decreto di autorizzazione alla notifica per pubblici proclami.........29
Ricorso per l’autorizzazione alla notifica per pubblici proclami. . . . . .31
PARTE SECONDA.........................................................32
Controversie disciplinate dal rito sommario di cognizione.............33
Ricorso introduttivo..................................................34
Decreto di fissazione di udienza......................................37
Comparsa di costituzione e risposta...................................38
Comparsa di costituzione e risposta con contestuale chiamata in causa del
terzo.................................................................41
Decreto di fissazione di nuova udienza a seguito di chiamata di terzo. 45
Comparsa di costituzione e risposta con domanda riconvenzionale.......46
Atto di appello.......................................................49
Comparsa di risposta in appello.......................................52
PARTE TERZA...........................................................54
Controversie disciplinate dal rito ordinario di cognizione............54
Ordine di rinnovazione dell’atto di citazione.........................55
Atto di citazione.....................................................56
Comparsa di costituzione e risposta...................................58
Nota di iscrizione a ruolo............................................60
Richiesta di autorizzazione al ritiro del fascicolo di parte..........62
Provvedimento di autorizzazione al ritiro del fascicolo di parte. . . . . .64
Richiesta dei termini ex art. 183, sesto comma, cod. proc. civ........65
3
Provvedimento di concessione dei termini ex art. 183, sesto comma, cod.
proc. civ.............................................................66
Memoria autorizzata ex art. 183, sesto comma, cod. proc. civ..........67
Comparsa conclusionale................................................70
Memoria di replica ex art. 190 cod. proc. civ.........................72
Ricorso per la prosecuzione del processo sospeso......................74
Provvedimento di fissazione di udienza per la prosecuzione del giudizio
sospeso...............................................................76
Ricorso per la prosecuzione del processo interrotto...................77
Provvedimento di fissazione di udienza per la prosecuzione del giudizio
interrotto............................................................79
Atto di appello.......................................................80
Comparsa di risposta in appello.......................................84
Ricorso per cassazione................................................86
Controricorso per cassazione..........................................91
PARTE QUARTA..........................................................93
Controversie disciplinate dal rito del lavoro.........................93
Ricorso introduttivo..................................................94
Decreto di fissazione di udienza......................................96
Memoria difensiva.....................................................97
Fissazione di nuova udienza a seguito di proposizione di domanda
riconvenzionale......................................................100
Ordinanza ammissiva di mezzi istruttori d’ufficio....................101
Istanza per il pagamento di una provvisionale........................102
Ordinanza che dispone il pagamento di una provvisionale..............103
Istanza per il pagamento di somme non contestate.....................104
Ordinanza che dispone il pagamento di somme non contestate...........105
Dispositivo (con motivazione contestuale)............................106
Ricorso in appello...................................................108
Memoria difensiva di costituzione dell’appellato.....................111
APPENDICE............................................................114
DECRETO LEGISLATIVO 1 SETTEMBRE 2011, N. 150 114
PARTE PRIMA
4
Formule generali
Repubblica
5
Informativa sulla possibilità di avvalersi del procedimento di
mediazione e della agevolazione fiscale
finanziari.
particolare:
Luogo e data.
(Firma dell’assistito)
____________________
(Firma dell’avvocato)
____________________
Note
(1) A partire dal 20 marzo 2010, in relazione agli incarichi professionali presi
a decorrere da tale data, gli avvocati hanno l’obbligo di informare i propri
clienti delle novità introdotte dal d. Lgs. 4 marzo 2010, n. 28 – Attuazione
dell’art. 60 della legge 18 giugno 2009 n.69, in materia di mediazione
finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali-,
riguardo la possibilità di valersi dei procedimenti di mediazione e delle
agevolazioni fiscali. Si verifica l'annullabilità del contratto d'opera
concluso qualora non si adempia a tale obbligo di informativa. Detta
informativa deve essere conferita per iscritto al momento della presa
dell'incarico. L'avvocato, quindi, deve informare il proprio assistito della
possibilità di valersi del procedimento di mediazione per tutte quelle
controversie riguardanti diritti disponibili; dell'obbligo di utilizzare il
procedimento di mediazione, in quanto condizione di procedibilità del giudizio,
nelle materia enucleate dal decreto legislativo e, infine, delle agevolazioni
fiscali previste per chi faccia ricorso al procedimento di mediazione. Il
documento contenente l'informativa deve riportare la firma dell'assistito e deve
essere allegato all'atto introduttivo del giudizio; l'informativa deve essere
fornita alla parte attrice e a quella convenuta. L'avvio del procedimento di
mediazione costituirà condizione di procedibilità della domanda ex art. 5, I co.
del decreto legislativo in oggetto, per le materie indicate e solo a partire dal
20 marzo 2011.
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potere di rendere giudizi o decisioni vincolanti per i destinatari del servi
zio medesimo;
e) conciliazione: la composizione di una controversia a seguito dello svolgimento
della mediazione;
d) organismo: l'ente pubblico o privato, presso il quale può svolgersi il
procedimento di mediazione ai sensi del d. Lgs. cit. decreto;
e) registro: il registro degli organismi istituito con decreto del Ministro
della giustizia ai sensi dell'articolo 16 del presente decreto, nonché, sino
all'emanazione di tale decreto, il registro degli organismi istituito con il
decreto del Ministro della giustizia 23 luglio 2004, n. 222.
L’art. 2 del d. Lgs. 4 marzo 2010, n. 28- Controversie oggetto di mediazione-,
prevede che chiunque può accedere alla mediazione per la conciliazione di una
controversia civile e commerciale vertente su diritti disponibili, secondo le
disposizioni del decreto citato. Detto decreto non preclude le negoziazioni
volontarie e paritetiche relative alle controversie civili e commerciali, né le
procedure di reclamo previste dalle carte dei servizi.
Per quanto concerne la procedura di mediazione, l'art. 3 del d. Lgs. 4 marzo
2010, n. 28 - Disciplina applicabile e forma degli atti -, stabilisce che al
procedimento di mediazione si applica il regolamento dell'organismo scelto dalle
parti.
Il regolamento deve in ogni caso garantire la riservatezza del procedimento ai
sensi dell'art. 9 dello stesso d. Lgs., nonché modalità di nomina del mediatore
che ne assicurano l'imparzialità e l'idoneità al corretto e sollecito
espletamento dell'incarico. Gli atti del procedimento di mediazione non sono
soggetti a formalità. La mediazione può svolgersi secondo modalità telematiche
previste dal regolamento dell'organismo. L'art. 4 del d. Lgs. 4 marzo 2010, n.
28 - Accesso alla mediazione-, stabilisce che la domanda di mediazione relativa
alle controversie di cui all'art. 2 stesso d. Lgs. é presentata mediante
deposito di un'istanza presso un organismo. In caso di più domande relative alla
stessa controversia, la mediazione si svolge davanti all'organismo presso il
quale é stata presentata la prima domanda. Per determinare il tempo della
domanda si ha riguardo alla data della ricezione della comunicazione. L'istanza
deve indicare l'organismo, le parti, l'oggetto e le ragioni della pretesa.
All'atto del conferimento dell'incarico, l'avvocato é tenuto a informare
l'assistito della possibilità di avvalersi del procedimento di mediazione
disciplinato dal presente decreto e delle agevolazioni fiscali di cui agli artt.
17 e 20 d. Lgs. cit.. L'avvocato informa altresì l'assistito dei casi in cui
l'esperimento del procedimento di mediazione é condizione di procedibilità della
domanda giudiziale. L'informazione deve essere fornita chiaramente e per
iscritto. In caso di violazione degli obblighi di informazione, il contratto tra
l'avvocato e l'assistito é annullabile. Il documento che contiene l'informazione
é sottoscritto dall'assistito e deve essere allegato all'atto introduttivo
dell'eventuale giudizio. Il giudice che verifica la mancata allegazione del
documento, se non provvede ai sensi dell'art. 5, primo comma, d. Lgs. cit.,
informa la parte della facoltà di chiedere la mediazione. L'art. 5 del d. Lgs. 4
marzo 2010, n. 28 - Condizione di procedibilità e rapporti con il processo-
prevede che chi intende esercitare in giudizio un'azione relativa ad una
controversia in materia di condominio, diritti reali, divisione, successioni
ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende,
risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, da
responsabilità medica e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro
mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari, é tenuto
preliminarmente a esperire il procedimento di mediazione ai sensi del presente
decreto ovvero il procedimento di conciliazione previsto dal d. Lgs. 8 ottobre
2007, n. 179, ovvero il procedimento istituito in attuazione dell'art. 128-bis
del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia di cui al decreto
legislativo 1° settembre 1993, n. 385, e successive modificazioni, per le
materie ivi regolate. L'esperimento del procedimento di mediazione è condizione
di procedibilità della domanda giudiziale. L'improcedibilità deve essere eccepita
dal convenuto, a pena di decadenza, o rilevata d'ufficio dal giudice, non oltre
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la prima udienza. Il giudice ove rilevi che la mediazione é già iniziata, ma
non si é conclusa, fissa la successiva udienza dopo la scadenza del termine di
cui all'art. 6 stesso d. Lgs. Allo stesso modo provvede quando la mediazione non
é stata esperita, assegnando contestualmente alle parti il termine di quindici
giorni per la presentazione della domanda di mediazione. Quest'ultima
disposizione non si applica alle azioni previste dagli artt. 37,140 e 140-bis del
codice del consumo di cui al d. Lgs. 6 settembre 2005, n. 206, e successive
modificazioni.
Fermo quanto appena esposto, il giudice, anche in sede di giudizio di appello,
valutata la natura della causa, lo stato dell'istruzione e il comportamento
delle parti, può invitare le stesse a procedere alla mediazione. L'invito deve
essere rivolto alle parti prima dell'udienza di precisazione delle conclusioni
ovvero, quando tale udienza non é prevista, prima della discussione della causa.
Se le parti aderiscono all'invito, il giudice fissa la successiva udienza dopo
la scadenza del termine di cui all'art. 6 cit. e, quando la mediazione non é già
stata avviata, assegna contestualmente alle parti il termine di quindici giorni
per la presentazione della domanda di mediazione. Lo svolgimento della
mediazione non preclude in ogni caso la concessione dei provvedimenti urgenti e
cautelari, né la trascrizione della domanda giudiziale.
Il procedimento di mediazione non si applica:
(1) nei procedimenti per ingiunzione, inclusa l'opposizione, fino alla pro
nuncia sulle istanze di concessione e sospensione della provvisoria ese
cuzione;
(2) nei procedimenti per convalida di licenza o sfratto, fino al mutamento
del rito di cui all'art. 667 cod. proc. civ.;
e) nei procedimenti possessori, fino alla pronuncia dei provvedimenti di cui
all'art. 703, terzo comma, cod. proc. civ.;
d)nei procedimenti di opposizione o incidentali di cognizione relativi
all'esecuzione forzata;
e) nei procedimenti in camera di consiglio;
f) nell'azione civile esercitata nel processo penale.
Fermo quanto appena esposto, se il contratto, lo statuto ovvero l'atto co-
stitutivo dell'ente prevedono una clausola di mediazione o conciliazione e il
tentativo non risulta esperito, il giudice o l'arbitro, su eccezione di parte,
proposta nella prima difesa, assegna alle parti il termine di quindici giorni per
la presentazione della domanda di mediazione e fissa la successiva udienza dopo
la scadenza del termine di cui all'art. 6 d. Lgs. 4 marzo 2010, n. 28. Allo
stesso modo il giudice o l'arbitro fissa la successiva udienza quando la
mediazione o il tentativo di conciliazione sono iniziati, ma non conclusi. La
domanda è presentata davanti all'organismo indicato dalla clausola, se iscritto
nel registro, ovvero, in mancanza, davanti ad un altro organismo iscritto,
fermo il rispetto del criterio di cui all'art. 4, primo comma, d. Lgs. cit.
In ogni caso, le parti possono concordare, successivamente al contratto
oallo statuto o all'atto costitutivo, l'individuazione di un diverso orga
nismo iscritto.
Dal momento della comunicazione alle altre parti, la domanda di mediazione
produce sulla prescrizione gli effetti della domanda giudiziale. Dalla stessa
data, la domanda di mediazione impedisce altresì la decadenza per una sola
volta, ma se il tentativo fallisce la domanda giudiziale deve essere proposta
entro il medesimo termine di decadenza, decorrente dal deposito del verbale di
cui all'art. 11 d. Lgs. cit. presso la segreteria dell'organismo.
L'art. 6 del d. Lgs. 4 marzo 2010, n. 28 – Durata- dispone che il procedimento
di mediazione ha una durata non superiore a quattro mesi. Tale termine decorre
dalla data di deposito della domanda di mediazione, ovvero dalla scadenza di
quello fissato dal giudice per il deposito della stessa e, anche nei casi in cui
il giudice dispone il rinvio della causa ai sensi del quarto o del quinto
periodo primo comma dell'alt. 5 stesso d. Lgs., non é soggetto a sospensione
feriale.
L'art. 7 del d. Lgs. 4 marzo 2010, n. 28 - Effetti sulla ragionevole durata del
processo - prevede, poi, che il periodo di cui all'art. 6 e il periodo del
rinvio disposto dal giudice ai sensi dell'ari. 5, primo comma, stesso d. Lgs.
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non si computano ai fini di cui all'art. 2 della legge 24 marzo 2001, n. 89.
Secondo l'art. 8 del d. Lgs. 4 marzo 2010, n. 28 – Procedimento- , all'atto
della presentazione della domanda di mediazione, il responsabile dell'organismo
designa un mediatore e fissa il primo incontro tra le parti non oltre quindici
giorni dal deposito della domanda. La domanda e la data del primo incontro sono
comunicate all'altra parte con ogni mezzo idoneo ad assicurarne la ricezione,
anche a cura della parte istante. Nelle controversie che richiedono specifiche
competenze tecniche, l'organismo può nominare uno o più mediatori ausiliari. Il
procedimento si svolge senza formalità presso la sede dell'organismo di
mediazione o nel luogo indicato dal regolamento di procedura dell'organismo. Il
mediatore si adopera affinchè le parti raggiungano un accordo amichevole di
definizione della controversia. Quando non può procedere con le modalità
evidenziate, il mediatore può avvalersi di esperti iscritti negli albi dei
consulenti presso i tribunali.
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(PER LE PERSONE FISICHE)
fisc.: ________________________________________
DELEGA(1)
indicare domiciliatari,
ELEGGE DOMICILIO
via______________________(2),
DICHIARA
PRESTA
Luogo e data.
La firma è autentica
Avv. _____________________________________________
Note
15
(1) Ai sensi dell’ art. 83 c.p.c.- Procura alle liti- la parte, quando sta in
giudizio col ministero di un difensore, questi deve essere munito di procura. La
procura alle liti può essere generale o speciale e deve essere conferita con
atto pubblico o scrittura privata autenticata. La procura speciale può essere
anche apposta in calce o a margine della citazione, del ricorso, del con-
troricorso, della comparsa di risposta o d'intervento, del precetto o della
domanda d'intervento nell'esecuzione e - in seguito alla riforma del processo
civile recata dalla legge di riforma del 2009 - della memoria di nomina del nuovo
difensore, in aggiunta o in sostituzione del difensore designato in origine. In
tali casi la firma della parte deve essere certificata dal difensore.
La procura si considera posta in calce anche se rilasciata su foglio separato che
sia però allegato materialmente all'atto cui si riferisce o, sempre per effetto
della riforma, o su documento informatico separato sottoscritto con firma digitale
e allegato all'atto cui si riferisce per mezzo di strumenti informatici, indicati
da opportuno decreto del Ministero della Giustizia. Se la procura alle liti è
stata rilasciata su base cartacea, il difensore che si costituisce attraverso
strumenti telematici, ne trasmette la copia informatica autenticata con firma
digitale rispettando la normativa concernente la sottoscrizione, la trasmissione e
la ricezione dei documenti informatici inoltrati in via telematica.
(2) L’art. 82 del r.d. n. 37 del 1934 - non abrogato dagli artt. 1 e 6 della legge
n. 27 del 1997 ed applicabile anche al rito del lavoro -, stabilisce che il
procuratore, che eserciti il suo ministero fuori della circoscrizione del
Tribunale cui è assegnato, deve eleggere domicilio, all'atto di costituirsi in
giudizio, nel luogo dove ha sede l'ufficio giudiziario presso il quale è in corso
il processo, intendendosi in mancanza di ciò, che egli abbia eletto domicilio
presso la cancelleria della stessa autorità giudiziaria, con la conseguenza che
tale domicilio assume importanza ai fini della notifica della sentenza per il
decorso del termine breve per l'impugnazione nonché per la notifica dell'atto di
impugnazione, rimanendo irrilevante l'indicazione della residenza o anche
l'elezione del domicilio fatta dalla parte stessa nella procura alle liti; così
Cass. civ., sez. un., 5 ottobre 2007, n. 20845.
(3) Il d. lgs. 30 giugno 2003, n. 196 - Codice in materia di protezione dei dati
personali- , facendo propri i principi dettati dalla direttiva 2002/58/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio del 12 luglio 2002, relativi al trattamento dei
dati personali, ha in sostanza accolto, in riferimento al trattamento dei dati
personali per "ragioni di giustizia" (artt. 46-49), la soluzione fornita dal
Garante per la protezione dei dati personali, individuando tali trattamenti in
quelli connessi alla trattazione giudiziaria di affari e di controversie, o che,
in materia di trattamento giuridico ed economico del personale di magistratura,
incidono direttamente sulla funzione giurisdizionale, nonché nelle attività
ispettive su uffici giudiziari (art. 47, secondo comma). Il Codice, specificando
le disposizioni non applicabili ai trattamenti per ragioni di giustizia - art. 9
(modalità di esercizio dei diritti dell'interessato), 10 (riscontro
dell'interessato), 12 (codici di deontologia e buona condotta), 13 (informativa),
16 (cessazione del trattamento), 18-22 (regole specifiche per i soggetti
pubblici), 37 e 38 commi da 1 a 5 (notificazione del trattamento), 39-45
(obbligo di comunicazione e regole per il trasferimento dei dati all'estero),
145-151 (norme sulla tutela dinanzi al Garante) -, invece, che quelle applicabili,
è parso offrire una soluzione opposta rispetto a quella prevista dalla legge n.
675 del 1996.
L’attuale assetto normativo, nel diritto alla protezione dei propri dati personali
non consente all'interessato di arrestare l'impiego, qualora neghi il proprio
consenso, alle informazioni contenute nella sentenza e negli atti giudiziari in
genere. La tutela, infatti, è rimessa ad una verifica concreta, salvo alcune
eccezioni predeterminate in cui essa è preventiva ed astratta, prevalendo le
ragioni della privacy rispetto alle esigenze connesse all'attività
giurisdizionale e al controllo popolare della stessa.
16
(PER LE PERSONE GIURIDICHE)
________________________________________
DELEGA
indicare domiciliatari,
ELEGGE DOMICILIO
via______________________,
DICHIARA
PRESTA
Luogo e data.
La firma è autentica
Avv. _____________________________________________
17
18
Dichiarazione del valore della causa
DICHIARA
appartenenza.
Luogo e data.
Avv. ___________________________
19
Notificazione nella residenza, nella dimora o nel domicilio
RELATA DI NOTIFICA(1)
NOTIFICATO(2)
L’UFFICIALE GIUDIZIARIO
__________________________
Note
(1) Si deve riportare in calce all'atto da notificare.L’art. 137 c.p.c. –
Notificazioni-, dopo il secondo comma – in base al quale l'ufficiale
giudiziario esegue la notificazione mediante consegna al destinatario di copia
conforme all'originale dell'atto da notificarsi -, secondo quanto previsto
dalla legge di riforma n. 69 del 2009 se l'atto da notificare o comunicare è
costituito da un documento informatico e il destinatario non possiede indirizzo
di posta elettronica certificata, l’ ufficiale giudiziario esegue la
notificazione mediante consegna di una copia dell'atto su supporto cartaceo, da
lui dichiarata conforme all'originale, e conserva il documento informatico per
i due anni successivi. Se richiesto, l'ufficiale giudiziario invia l'atto
notificato anche attraverso strumenti telematici all'indirizzo di posta
elettronica dichiarato dal destinatario della notifica o dal suo procuratore,
ovvero consegna ai medesimi, previa esazione dei relativi diritti, copia
dell'atto notificato, su supporto informatico non riscrivibile.
(2) Ai sensi dell'art. 139 c.p.c. – Notificazione nella residenza, nella dimora
o nel domicilio-, se non avviene nel modo previsto dall'art. 138 c.p.c. –
Notificazioni in mani proprie -, la notificazione deve essere fatta nel Comune
di residenza del destinatario, ricercandolo nella casa di abitazione o dove ha
l'ufficio o esercita l'industria o il commercio.L'art. 139 c.p.c. –
Notificazione nella residenza, nella dimora o nel domicilio-, prevede che se il
destinatario non viene trovato in uno di tali luoghi, l'ufficiale giudiziario
consegna copia dell'atto a una persona di famiglia o addetto alla casa,
all'ufficio o all'azien da, purché non minore di quattordici anni o non
palesemente incapace. In mancanza delle persone appena indicate, la copia è
consegnata al portiere dello stabile dove è l'abitazione, l'ufficio o l'azienda
e, quando anche il portiere manca, a un vicino di casa che accetti di
riceverla. Il portiere o il vicino deve sottoscrivere una ricevuta, e
l'ufficiale giudiziario da notizia al destinatario dell'avvenuta
notificazione dell'atto, a mezzo di lettera raccomandata. Secondo la
20
giurisprudenza di legittimità, l'art. 139 cod. proc. civ., consentendo la
consegna della copia del l'atto da notificare a persona di famiglia del
destinatario, per l'ipotesi in cui non sia stata possibile la consegna nelle
mani di quest'ultimo, non impone all'ufficiale giudiziario procedente di
svolgere ricerche in ordine al rapporto di convivenza indicato dalla suddetta
persona.
21
Notificazione a persona non residente, né dimorante, né domiciliata
nella repubblica
RELATA DI NOTIFICA
___________________________ ho
NOTIFICATO
________________________________
L’UFFICIALE GIUDIZIARIO
________________________
22
Notificazione a persona di residenza, dimora, domicilio, luogo di ultima
residenza e di nascita sconosciuti
RELAZIONE DI NOTIFICAZIONE
___________________________ ho
NOTIFICATO
secondo comma dell’art. 143, secondo comma, cod. proc. civ., non essendo
Ho
CONSEGNATO
di ______________________________
L’UFFICIALE GIUDIZIARIO
_________________________
______________________________ ho
NOTIFICATO (2)
art. 77 cod. proc. civ., ai sensi dell’art. 143 cod. proc. civ., mediante
_______________________________________
L’UFFICIALE GIUDIZIARIO
__________________________
Note
ho
NOTIFICATO (2)
destinatario(3).
L’UFFICIALE GIUDIZIARIO
__________________________
Note
25
nell'ulteriore termine appositamente concesso dal giudice per detta
rinnovazione, così Cass. civ., sez. II, 19 marzo 2007, n. 6360. Allorché la
notificazione dell'atto processuale, da effettuarsi entro un termine perentorio,
non si concluda positivamente per circostanze non imputabili al richiedente,
questi ha la facoltà e l'onere di richiedere all'ufficiale giudiziario la
ripresa del procedimento di notificazione e, ai fini del rispetto del termine,
la conseguente notificazione avrà effetto dalla data iniziale di attivazione del
procedimento, sempreché la ripresa del medesimo sia intervenuta entro un termine
ragionevolmente contenuto. In caso di notifica nelle mani del portiere,
l'ufficiale notificante è tenuto - a pena di nullità - a dare atto, oltre che
dell'inutile tentativo di consegna a mani proprie del destinatario, delle vane
ricerche delle altre persone preferenzialmente abilitate a ricevere l'atto. Deve
dunque attestare chiaramente l'assenza del soggetto notificando e degli altri
soggetti rientranti nelle categorie contemplate dall'art. 139, secondo comma,
c.p.c, la successione preferenziale dei quali è stabilita in modo tassativo
(Cass. civ., sez. II, 11 settembre 2010, n. 19417).
(3) Secondo l’art. 138 c.p.c. – così come modificato dall'art. 174 del d. Lgs.
n. 196 del 30 giugno 2003 (T.U. sulla privacy)- a partire dal 1° gennaio 2004
l'ufficiale giudiziario esegue la notificazione mediante consegna della copia
nelle mani proprie del destinatario, presso la casa di abitazione oppure, se ciò
non è possibile, ovunque lo trovi nell'ambito della circoscrizione dell'ufficio
giudiziario al quale è addetto. Se il destinatario rifiuta di ricevere la copia,
l'ufficiale giudiziario ne da atto nella relazione, e la notificazione si
considera fatta a mani proprie. In base al successivo art. 139 c.p.c.., se non
avviene nel modo previsto dall'articolo precedente, la notificazione deve essere
fatta nel comune di residenza del destinatario, ricercandolo nella casa di
abitazione o dove ha l'ufficio o esercita l'industria o il commercio.
26
Notificazione a mezzo avvocato
________________(2) ho
NOTIFICATO
Luogo e data.
Avv. _______________________
Note
27
ricevimento compilato con le indicazioni richieste dal modello predisposto
dall'Amministrazione postale, con l'aggiunta del numero di registro
cronologico.
(4) Secondo il comma 3 bis della legge 21 gennaio 1994, n. 53 (introdotto
dall'art. 4 della legge 28 dicembre 2005, n. 263), il notificante può anche
servirsi delle procedure informatiche, già previste dal d. Lgs. 28 di-
cembre 2000, n. 445. In questo caso: il notificante esegue la notificazione di
atti in materia civile, amministrativa e stragiudiziale trasmettendoli per
via telematica all'ufficio postale, sottoscritti con firma digitale, completi
della relazione di notificazione e del numero di registro cronologico; b)
l'ufficio postale trae dall'atto ricevuto telematicamente un originale e la
copia su supporto cartaceo, apponendo in calce agli stessi il timbro di
vidimazione. L'ufficio postale compila, quindi, le buste ed i moduli di cui
all'art. 2 e, inserita la copia o le copie nella busta, provvede alla spedi-
zione per la notifica al destinatario, restituendo all'avvocato notificante,
sempre a mezzo del servizio postale, l'originale dell'atto vidimato, con la
relazione di notificazione; e) su espressa richiesta dell'avvocato notifican-
te, formulata con la trasmissione dell'atto, l'ufficio postale da conferma in
via telematica dell'avvenuta consegna dell'atto.L'Avvocatura dello Stato può
eseguire la notificazione di atti civili, amministrativi e stragiudiziali ai
sensi della citata legge 21 gennaio 1994, n. 53, così come previsto dalla legge
18 giugno 2009, n.69; l'Avvocatura generale dello Stato e ciascuna avvocatura
distrettuale dello Stato dovranno, quindi, dotarsi di un apposito registro
cronologico conforme alla normativa, anche regolamentare, vigente.
28
Decreto di autorizzazione alla notifica per pubblici proclami
TRIBUNALE DI ________________________________.
AUTORIZZA
DESIGNA(3)
_________________________;
forme ordinarie e
MANDA
Luogo e data.
IL GIUDICE
dott. __________________________
Note
29
3. Nel decreto sono indicati, quando è opportuno, i destinatari ai quali va
fatta la notificazione nella forme ordinarie e sono indicati i modi che
appaio no più adatti al fine di portare l'atto a conoscenza degli altri
interessati.
4. La copia dell'atto è depositata presso il Comune del luogo in cui ha sede
l'ufficio giudiziario davanti al quale si procede o si svolge il processo,
e un estratto di esso è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica. Quando l'ufficiale giudiziario deposita una copia dell'atto,
con la relazione e i documenti giustificativi dell'attività svolta, nella
cancelleria del giudice davanti al quale si procede, la notificazione si
ha per avvenuta.
30
5. Ricorso per l’autorizzazione alla notifica per pubblici proclami
TRIBUNALE DI _____________________________(1).
All’Ill. mo ______________________________(2)
_____________________,
PREMESSO:
di essere____________________________;
________________________________________________;
di __________________________;
destinatari(3)
CHIEDE
Luogo e data.
Avv. ___________________________
31
NOTE
32
PARTE SECONDA
Ricorso introduttivo
terzo
Atto di appello
33
Ricorso introduttivo
TRIBUNALE DI ______________________________
PER
del) presente atto - il quale dichiara, ai sensi degli artt. 133, ult.
comma, 134, ultimo comma e 176, ultimo comma, cod. proc. civ., di volere
RICORRENTE
CONTRO
CONVENUTO
PREMESSO CHE
dall’art. ___________________
34
rappresentato, difeso e domiciliato
RICORRE
CONCLUSIONI
di legge.
INVITA
166 cod. proc. civ., nel termine di dieci giorni prima dell’udienza
preclusioni e delle decadenze di cui agli artt. 38 e 167 cod. proc. civ.
IN VIA ISTRUTTORIA
I) Raccomandata A/R;
II)________________;
capitoli:
35
2) Vero che _________________________________________________________;
via_______________________;
Luogo e data.
Avv. ___________________________
36
Decreto di fissazione di udienza
TRIBUNALE DI ______________________________
Il dott. __________________________,
FISSA
ASSEGNA
CONCEDE
Luogo e data.
IL GIUDICE
dott. ________________________
37
Comparsa di costituzione e risposta
TRIBUNALE DI ________________________.
PER
sensi degli artt. 133, ult. comma, 134, ultimo comma e 176, ultimo comma,
CONVENUTO
CONTRO
____________________________
RICORRENTE
PREMESSO CHE
___________________________________;
38
- alla luce di quanto premesso, è evidente che le questioni di fatto e di
diritto.
CONCLUSIONI
deduzione e difesa:
IN VIA ISTRUTTORIA
II) ____________________________________________;
capitoli:
_______________________;
39
_______________________, limitatamente ai capitoli sub 1) e 3).
Luogo e data.
Avv. ________________________________
40
Comparsa di costituzione e risposta con contestuale chiamata in causa
del terzo
TRIBUNALE DI ________________________________.
PER
dichiara, ai sensi degli artt. 133, ult. comma, 134, ultimo comma e 176,
CONVENUTO
CONTRO
______________________
RICORRENTE
PREMESSO CHE
di______________________;
MOTIVI
sottoscritto _________________________.
soccombenza.
delle seguenti
CONCLUSIONI
deduzione e difesa:
quinto comma, cod. proc. civ - della prima udienza di comparizione delle
42
parti, autorizzare la chiamata in causa di_________________________;
soccombenza, limitare____________________.
IN VIA ISTRUTTORIA
I) _____________________________________.
seguente circostanza:
seguenti:
________________________________.
Luogo e data.
43
Avv. _________________________________
44
Decreto di fissazione di nuova udienza a seguito di chiamata di terzo
TRIBUNALE DI _____________________________.
P.Q.M.
FISSA
ASSEGNA
terzo e
MANDA
costituite.
Luogo e data.
IL GIUDICE
dott. ________________________
45
Comparsa di costituzione e risposta con domanda riconvenzionale
TRIBUNALE DI _____________________________.
PER
ult. comma, 134, ultimo comma e 176, ultimo comma, cod. proc. civ., di
CONVENUTO
CONTRO
RICORRENTE
PREMESSO CHE
46
- secondo l’assunto avversario, in data _________, a seguito di
_________________________________;
MOTIVI DI DIRITTO
Il ricorrente pretenderebbe di
_________________________________________________________
precisamente _________________________________________________
____________________________________________________________
delle seguenti
CONCLUSIONI
delle seguenti
CONCLUSIONI
________________________________;
47
3) rigettare tutte le domande, anche istruttorie, formulate dal
provate.
IN VIA ISTRUTTORIA
II) ________________________________________.
seguente circostanza:
Luogo e data.
Avv. _____________________________
48
Atto di appello
RICORSO IN APPELLO
__________.
il quale dichiara, ai sensi degli artt. 133, ult. comma, 134, ultimo
comma e 176, ultimo comma, cod. proc. civ., di volere ricevere presso
APPELLANTI
CONTRO
APPELLATO
PREMESSO CHEil/la
sig./sig.ra___________________________ha_________________________________
____;
49
a fronte della condotta di parte convenuta, adivano ex art. 702-bis e ss.
che_______________________________________________________________;
seguenti
MOTIVI DI APPELLO
sostenuto_____________________________;
CITA
dell’art. 168 bis cod. proc. civ., ora e luogo di rito, con l’invito a
nelle forme di cui all’art. 166 cod. proc. civ., con l’avvertimento che
decadenze di cui agli artt. 38 e 167 cod. proc. civ. e che non comparendo
50
CONCLUSIONI
Si depositano:
1) sentenza appellata;
3) ____________________________________________________.
3) ____________________________________________________________________.
Luogo e data.
Avv. _______________________________
51
Comparsa di risposta in appello
sensi degli artt. 133, ult. comma, 134, ultimo comma e 176, ultimo comma,
PREMESSO CHE
________________.
52
______________________
DIRITTO
ha correttamente ______________________________________
P.Q.M.
___________________________________________:
Luogo e data.
Avv. ________________________________
Note
(1) L'art. 347 c.p.c. – Forme e termini della costituzione in appello-,
stabilisce, al primo comma che, la costituzione in appello avviene secondo le
forme e i termini per i procedimenti davanti al tribunale. Al secondo comma che
l'appellante deve inserire nel proprio fascicolo copia della sentenza appellata.
Al terzo comma che il cancelliere provvede a norma dell'art. 168 c.p.c. e
richiede la trasmissione del fascicolo d'ufficio al cancelliere del giudice di
primo grado. In base
all'art. 123 bis delle disp. att. cod. proc. civ.- Trasmissione del fascicolo
d’ufficio al giudice superiore-, se l'impugnazione è proposta
contro una sentenza non definitiva, non si applicano le disposizioni degli
art. 347, ultimo comma e 369, ultimo comma, cod. proc. civ. Tuttavia il
giudice dell'impugnazione può, se lo ritiene necessario, richiede la tra-
smissione del fascicolo d'ufficio, ovvero ordinare alla parte interessata di
produrre copia di determinati atti.
(2) Secondo gli artt. 165 e 347 cod. proc. civ.,l’osservanza del termine in
costituzione in appello da parte dell’appellante è quello in cui si realizza non
l'effetto anticipato e provvisorio a vantaggio del notificante, ma il
perfezionamento del pro cedimento di notificazione nei confronti del
destinatario, procedimento che resta ancorato al momento in cui l'atto è ricevuto
dal destinatario medesimo o perviene nella sua sfera di conoscibilità .
PARTE TERZA
53
Controversie disciplinate dal rito ordinario di cognizione
Atto di citazione
Richiesta dei termini ex art. 183, sesto comma, cod. proc. civ.
proc. civ.
Comparsa conclusionale
sospeso
interrotto
Atto di appello
IL GIUDICE,
___/___/_____;
____________________,
DISPONE
FISSA
Si comunichi.
Luogo e data.
IL GIUDICE
dott. __________________________
Atto di citazione
55
TRIBUNALE DI _________________________.
ATTO DI CITAZIONE
PER
ult. comma, 134, ultimo comma e 176, ultimo comma, cod. proc. civ., di
PREMESSO CHE
___________________________________;
CITA
costituirsi, ai sensi e nelle forme cui all’art. 166 cod. proc. civ.,
CONCLUSIONI
56
_____________________________________;
2) dichiarare
_____________________________________________________________________.
A tale effetto
INVITA
designato ex art. 168 bis cod. proc. civ., con l’espresso avvertimento
CHIEDE
via ____________________________;
sub 3).
Luogo e data.
Avv. __________________________________
57
Comparsa di costituzione e risposta
TRIBUNALE DI ______________________________.
presente atto - il quale dichiara, ai sensi degli artt. 133, ult. comma,
134, ultimo comma e 176, ultimo comma, cod. proc. civ., di volere
CONTRO
______________________________
PREMESSO CHE
_______________________ e concludendo
______________________________________________________ .
di parte attrice.
58
CONCLUSIONI
____________________________________________.
delle__________________;
Indica a testi:
documentali:
Salvis Juribus
Luogo e data.
Avv. ___________________________________
59
Nota di iscrizione a ruolo
TRIBUNALE DI ________________________
CONTRO
_______________________,
__________________,
CHIEDE
rito.
Luogo e data.
Avv. ___________________________________
NOTE
(1) L'art. 168 cod. proc. civ., - Iscrizione della causa a ruolo e formazione
del fascicolo d'ufficio-, stabilisce che all'atto della costituzione
dell'attore, o, se questi non si è costituito, all'atto della costituzione del
convenuto, su presentazione della nota d'iscrizione a ruolo, il cancelliere
iscrive la causa nel ruolo generale. Contemporaneamente il cancelliere forma il
fascicolo d'ufficio, nel quale inserisce la nota d'iscrizione a ruolo, copia
60
dell'atto di citazione, delle comparse e delle memorie in carta non bollata, e
successivamente i processi verbali d'udienza, i provvedimenti del giudice, gli
atti di istruzione e la copia del dispositivo delle sentenze.
(2) L’art. 71 contenuto nelle Disposizioni per l’attuazione del codice di proc.
Civile prevede che la nota d'iscrizione della causa nel ruolo generale deve
contenere l'indicazione delle parti, nonché le generalità ed il codice fiscale
ove attribuito della parte che iscrive la causa a ruolo, del procuratore che si
costituisce, dell'oggetto della domanda, della data di notificazione della
citazione e dell'udienza fissata per la prima comparizione delle parti;
inoltre, l’art. 72 sempre delle disp. Att. cod. civ. stabilisce che insieme con
la nota d'iscrizione a ruolo la parte deve consegnare al cancelliere il proprio
fascicolo. Esso è custodito in unica cartella col fascicolo d'ufficio che il
cancelliere forma a norma dell'art. 168, secondo comma, cod. proc. civ. Nella
stessa cartella sono custoditi i fascicoli delle parti che si costituiscono
successivamente.
61
Richiesta di autorizzazione al ritiro del fascicolo di parte
TRIBUNALE DI _________________________________.
_____________________________________
CHIEDE
__________________________________________________(2).
Luogo e data.
Avv. __________________________________
Note
(1) Ai sensi dell'art. 169 c.p.c.- Ritiro del fascicolo di parte- ., ciascuna
parte può ottenere dal giudice istruttore l'autorizzazione di ritirare il proprio
fascicolo dalla cancelleria; ma il fascicolo deve essere di nuovo depositato ogni
volta che il giudice lo disponga. Al II comma è previsto che ciascuna parte ha
la facoltà di ritirare il fascicolo all'atto della rimessione della causa al
collegio a norma dell'art. 189 cod. proc. civ., ma deve restituirlo al più
tardi al momento del deposito della comparsa conclusionale. Per il ritiro del
proprio fascicolo a norma dell'articolo 169 cod. proc. civ., la parte deve fare
62
istanza con ricorso al giudice istruttore.
Il ricorso e il decreto di autorizzazione sono inclusi nel fascicolo d'uffi-
cio. In calce al decreto il cancelliere fa scrivere la dichiarazione di ritiro
del fascicolo e annota la restituzione di esso così come recita l’ art. 77
disp. att. c.p.c.
(2) Nell’impianto processuale vigente - in particolar modo dopo il
riconoscimento costituzionale del principio del giusto processo - opera il
principio di acquisizione della prova, in forza del quale un elemento
probatorio, una volta immesso nel processo, è acquisito definitivamente alla
causa e non può più esserle sottratto. Il giudice, infatti, deve utilizzare le
prove raccolte, indipendentemente dalla provenienza delle stesse, dalla parte su
cui grava l'onere probatorio. Di conseguenza , sulla parte che nel corso del
processo chiede il ritiro del proprio fascicolo, incombe l'onere di depositare
copia dei documenti probatori che in esso siano offerti, onde impedire che essa,
qualora, in violazione dei principi di lealtà e probità, trascuri di
restituire il fascicolo con i documenti precedentemente offerti, risulti
impossibile all'altra parte fornire, anche in sede di gravame, le prove che
erano desumibili dal fascicolo avversario.
63
Provvedimento di autorizzazione al ritiro del fascicolo di parte
TRIBUNALE DI _______________________________.
Il Giudice Istruttore,
da____________________;
letti gli artt. 169 cod. proc. Civ.(1) e 77 disp. att. cod. proc. civ.(2)
AUTORIZZA
__________________________________________________.
Luogo e data.
IL GIUDICE
dott. ___________________________________
NOTE
(1) Secondo l’art. 169 c.p.c. – Ritiro del fascicolo di parte-, ciascuna parte
può ottenere dal giudice istruttore l'autorizzazione di ritirare il proprio
fascicolo dalla cancelleria; ma il fascicolo deve essere di nuovo depositato ogni
volta che il giudice lo disponga. Ciascuna parte ha la facoltà di ritirare il
fascicolo all'atto della rimessione della causa al collegio a norma
dell'articolo 189, ma deve restituirlo al più tardi al momento del deposito
della comparsa conclusionale.
(2) Detta disposizione (art. 77 disp. att. c.p.c.) stabilisce che per
ritirare il proprio fascicolo a norma dell'articolo 169 c.p.c., la parte deve
fare istanza con ricorso al giudice istruttore. II ricorso e il decreto di
autorizzazione sono inclusi nel fascicolo d'ufficio. Il cancelliere, in calce
al decreto, fa scrivere la dichiarazione di ritiro del fascicolo e annota la
restituzione dello stesso.
64
Richiesta dei termini ex art. 183, sesto comma, cod. proc. civ.
termini.
IL GIUDICE
(si riserva)(1)
IL CANCELLIERE IL GIUDICE
_________________ _______________
Note
65
Provvedimento di concessione dei termini ex art. 183, sesto comma,
cod. proc. civ.
TRIBUNALE DI __________________________________.
IL GIUDICE,
P.Q.M.
CONCEDE
RINVIA
Si comunichi.
Luogo e data.
IL GIUDICE
dott. _____________________________
66
Memoria autorizzata ex art. 183, sesto comma, cod. proc. civ.
TRIBUNALE DI ____________________________________.
PER
ATTORE
CONTRO
CONVENUTO
PREMESSO
le seguenti osservazioni:
che:
_________________________________________________________________________
_____________.
_________________________________________________________________________
______________.
67
Pertanto, si richiede prova testimoniale, in quanto ammissibile e
Luogo e data.
Avv. _____________________________________
NOTE
(1) Di seguito si riporta l'art. 183 c.pc.- Prima comparizione delle parti e
trattazione della causa-, il quale stabilisce che "All'udienza fissata per la
prima comparizione delle parti e la trattazione il giudice istruttore verifica
d'ufficio la regolarità del contraddìttorìo e, quando occorre, pronuncia, i
provvedimenti previsti dall'articolo 102, secondo comma, dall'articolo 164,
secondo, terzo e quinto comma, dall'articolo 167, secondo e terzo comma,
dall'articolo 182 e dall'artìcolo 291, primo comma. Quando pronunzia i
provvedimenti di cui al primo comma, il giudice fissa una nuova udienza di
trattazione. Il giudice istruttore fissa altresì una nuova udienza se deve
procedere a norma dell'art. 185. Nell'udienza di trattazione ovvero in quella
eventualmente fissata ai sensi del terzo comma, il giudice richiede alle parti,
sulla base dei fatti allegati, i chiarimenti necessari e indica le questioni
rilevabili d'ufficio delle quali ritiene opportuna la trattazione. Nella stessa
udienza l'attore può proporre le domande e le eccezioni che sono conseguenza
della domanda riconvenzionale o delle eccezioni proposte dal convenuto. Può
altresì chiedere di essere autorizzato a chiamare un terzo ai sensi degli
articoli 106 e 269, terzo comma, se l'esigenza è sorta dalle difese del
convenuto. Le parti possono precisare e modificare le domande, le eccezioni e le
conclusioni già formulate. Se richiesto, il giudice concede alle parti i
seguenti termini perentorì: 1) un termine di ulteriori trenta giorni per il
deposito di memorie limitate alle sole precisazioni o modificazioni delle
domande, delle eccezioni e delle conclusioni già proposte; 2) un termine di
ulteriori trenta giorni per re plicare alle domande ed eccezioni nuove, o
modificate dall 'altra parte, per proporre le eccezioni che sono conseguenza
delle domande e delle eccezioni medesime e per l'indicazione dei mezzi di prova
e produzioni documentali; 3) un termine di ulteriori venti giorni per le sole
indicazioni dì prova contraria. Salva l'applicazione dell'articolo 187, il
giudice provvede sulle richieste istruttorie fissando l'udienza di cui
all'articolo 184 per l'assunzione dei mezzi di prova ritenuti ammissibili e
68
rilevanti. Se provvede mediante ordinanza emanata fuori udienza, questa deve
essere pronunciata entro trenta giorni. Nel caso in cui vengano disposti
d'ufficio mezzi dì prova con l'ordinanza dì cui al settimo comma, ciascuna parte
può dedurre, entro un termine perentorio assegnato dal giudice con la medesima
ordinanza, i mezzi di prova che si rendono necessari in relazione ai primi
nonché depositare memoria di replica nell 'ulteriore termine perentorio
parimenti assegnato dal giudice, che si riserva di provvedere ai sensi del
settimo comma. Con l'ordinanza che ammette le prove il giudice può in ogni caso
disporre, qualora lo ritenga utile, il libero interrogatorio delle parti; ali
'interrogatorio disposto dal giudice istruttore sì applicano le disposizioni dì
cui al terzo comma. L'ordinanza di cui al settimo comma è comunicata a cura del
cancelliere entro ì tre giorni successivi al deposito, anche a mezzo telefax,
nella sola ipotesi in cui il numero sia stato indicato negli atti difensivi,
nonché a mezzo di posta elettronica, nel rispetto della normativa, anche
regolamentare, concernente \a sottoscrizione e la trasmissione dei documenti
informatici e teletrasmessi. A tal fine il difensore indica nel primo scritto
difensivo utile il numero di fax o l'indirizzo dì posta elettronica presso cui
dichiara di voler ricevere gli atti ".
69
Comparsa conclusionale
TRIBUNALE DI ___________________________________.
COMPARSA CONCLUSIONALE(1)
______________________________,
ATTORE
CONTRO
CONVENUTO
azionata: ____________________________________;
seguenti conclusioni:
onorari di giudizio”.
70
Luogo e data.
Avv. _______________________________
Note
71
Memoria di replica ex art. 190 cod. proc. civ.
TRIBUNALE DI ____________________________________.
ATTORE
CONTRO
____________________________,
CONVENUTO
______________________________,
AFFERMA
a__________________________
Luogo e data.
Avv. __________________________________
72
NOTE
(1) Secondo l'alt. 190 c.p.c. –Comparse conclusionali e memorie- "Le comparse
conclusionali debbono essere depositate entro il termine perentorio di sessanta
giorni dalla rimessione della causa al collegio e le memorie di replica entro i
venti giorni successivi. Per il deposito delle comparse conclusionali il giudice
istruttore, quando rimette la causa al collegio, può fissare un termine più
breve, comunque non inferiore a venti giorni". Secondo Cass. civ., sez. II, 24
marzo 2010, n. 7072 la sentenza emessa dal giudice prima della scadenza dei
termini dal medesimo fissati ai sensi dell'articolo 190 cod. proc. civ. per il
deposito delle comparse conclusionali e delle memorie di replica, risultando in
tal modo impedito ai difensori delle parti di svolgere nella sua completezza il
diritto di difesa, con conseguente violazione del principio del contraddittorio,
il quale non è riferibile solo all'atto introduttivo del giudizio, ma deve
realizzarsi nella sua piena effettività durante tutto lo svolgimento del
processo.
73
Ricorso per la prosecuzione del processo sospeso
TRIBUNALE DI ___________________________________.
ATTORE
CONVENUTO
PREMESSO CHE
CHIEDE
che la S.V. Ill.ma fissi, ai sensi dell’art. 297 cod. proc. civ.(2),
Luogo e data.
Avv. ___________________________________
NOTE
74
(1 ) L’art. 395 c.p.c. – Sospensione necessaria- prevede che il giudice dispone
che il processo sia sospeso in ogni caso in cui egli stesso o altro giudice
deve risolvere una controversia, dalla cui definizione dipende la decisione
della causa. Secondo una pronuncia giurisprudenziale di legittimità (Cass.
civ., sent. n. 11463 del 2004) si è chiarito che i presupposti per la
sospensione necessaria del processo, sono sia la pendenza dinanzi allo stesso
o ad altro giudice di una controversia avente ad oggetto questioni
pregiudiziali rispetto a quelle dibattute nel giudizio da sospendere, ma
oggettivamente diverse da tali ultime questioni, sia la mancata
sottoposizione della questione pregiudiziale anche all'esame del giudice che
dovrebbe, in ipotesi, procedere alla sospensione, poiché, in tal caso,
essendo egli investito della questione, ha il potere di decidere, a meno che
non ricorra, con le altre controversie, un'ipotesi di riunione, di
litispendenza o di continenze di causa.
(2) Secondo la nuova formulazione dell'art. 297 cod. proc. civ.- Fissazione
della nuova udienza dopo la sospensione-, se col provvedimento di sospensione
non è stata fissata l'udienza in cui il processo deve proseguire, le parti
debbono chiederne la fissazione entro il termine perentorio di tre mesi (in
precedenza erano sei) dalla cessazione della causa di sospensione di cui
all'art. 3 cod. proc. pen. o dal passaggio in giudicato della sentenza che
definisce la controversia civile o amministrativa di cui all'articolo 295
cod. proc. civ.. Nell'ipotesi dell'articolo precedente l'istanza deve essere
proposta dieci giorni prima della scadenza del termine di sospensione.
L'istanza si propone con ricorso al giudice istruttore o, in mancanza, al
presidente del tribunale. Il ricorso, col decreto che fissa l'udienza, è
notificato a cura dell'istante alle altre parti nel termine stabilito dal
giudice.
75
Provvedimento di fissazione di udienza per la prosecuzione del giudizio
sospeso
TRIBUNALE DI _________________________________.
FISSA
delle parti e
CONCEDE
Luogo e data.
IL GIUDICE
dott. ___________________________
Note
(1) Secondo la nuova formulazione dell'art. 297 c.p.c. – Fissazione della nuova
udienza dopo la sospensione -, se con il provvedimento di sospensione non è
stata fissata l'udienza in cui il processo deve proseguire, le parti debbono
chiederne la fissazione entro il termine perentorio di tre mesi (in precedenza
erano sei) dalla cessazione della causa di sospensione di cui all'art. 3 c.p.c.
o dal passaggio in giudicato della sentenza che definisce la controversia civile
o amministrativa di cui all'articolo 295 cod. proc. civ.
Il II comma, prevede che nell'ipotesi dell'articolo precedente l'istanza deve
essere proposta dieci giorni prima della scadenza del termine di sospensione.
Il III comma, stabilisce che l'istanza si propone con ricorso al giudice
istruttore o, in mancanza, al presidente del tribunale. Il ricorso, col decreto
che fissa l'udienza, è notificato a cura dell'istante alle altre parti nel
termine stabilito dal giudice.
76
Ricorso per la prosecuzione del processo interrotto
TRIBUNALE DI ___________________________________.
ATTORE
NEI CONFRONTI DI
CONVENUTO
PREMESSO IN FATTO
difeso e domiciliato:
CHIEDE
che la S.V. Ill.ma fissi, ai sensi dell’art. 302 cod. proc. civ (2),
Luogo e data.
Avv. ___________________________
77
Note
(1) Al primo comma l'art. 300 c.p.c. – Morte o perdita della capacità della
parte costituita o del contumace-, prevede che se alcuno degli eventi
previsti nell'articolo precedente (299c.p.c., morte o perdita della capacità
di stare in giudizio di una delle parti o del suo rappresentante legale o
cessazione della rappresentanza) si avvera nei riguardi della parte che si è
costituita a mezzo di procuratore, questi lo dichiara in udienza o lo notifica
alle altre parti. Il comma secondo, invece, dispone che dal momento di tale
dichiarazione o notificazione il processo è interrotto, salvo che avvenga la
costituzione volontaria o la riassunzione.
La legge di riforma n. 69 del 2009 ha sostituito il quarto comma
dell'art. 300 c.p.c. con il seguente: se l'evento riguarda la parte dichiarata
contumace il processo è interrotto dal momento in cui il fatto interruttivo è
documentato dall’altra parte, o è notificato ovvero è certificato
dall'ufficiale giudiziario nella relazione di notificazione di uno dei
provvedimenti di cui all'art. 292 c.p.c. – Notificazione e comunicazione di
atti al contumace-.
(2)Secondo l’art. 302 c.p.c.–Prosecuzione del processo-,la costituzione per
proseguire il processo può avvenire all'udienza o a norma dell'art 166 c.p.c.
Se non è fissata alcuna udienza, la parte può chiedere con ricorso al giudice
istruttore o, in mancanza, al presidente del tribunale la fissazione
dell'udienza.
78
Provvedimento di fissazione di udienza per la prosecuzione del giudizio
interrotto
TRIBUNALE DI ______________________________________.
FISSA
CONCEDE
Luogo e data.
IL GIUDICE
dott. _______________________________________
79
Atto di appello
ATTO DI APPELLO(1)
PER
comma, 134, ultimo comma e 176, ultimo comma, cod. proc. civ., di volere
____________________
APPELLANTI
CONTRO
il/la sig./sig.ra______________________________
APPELLATO
AVVERSO
PREMESSO CHE
________________________________________________________;
80
domanda spiegata dagli odierni appellanti;
seguenti
MOTIVI DI APPELLO
Nel giudizio di prime cure gli odierni appellanti hanno sempre sostenuto
____________________________;
______________________________________________________.
1. ______________________________________________________________;
2. ______________________________________________________________;
3. ______________________________________________________________.
CITANO
cod. proc. civ., ora e luogo di rito, con l’invito a costituirsi nel
cui agli artt. 38 e 167 cod. proc. civ. e che non comparendo verrà
accogliere le seguenti
81
CONCLUSIONI
Si depositano:
- sentenza appellata;
- ____________________________________.
345 cod. proc. civ., per i motivi esposti al punto _____ del presente
_____________________________________.
Luogo e data.
Avv. ___________________________________
Note
83
Comparsa di risposta in appello
COMPARSA D’APPELLO
artt. 133, ult. comma, 134, ultimo comma e 176, ultimo comma, cod. proc.
___________________________________
_________________________________
84
proposto appello nei confronti di ____________________ convenendolo in
correttamente ____________________________
P.Q.M.
Luogo e data.
Avv. ________________________________
85
Ricorso per cassazione
PER
RICORRENTE
CONTRO
_______________________
RESISTENTE
PER LA CASSAZIONE
PREMESSO
MOTIVI (2)(3)
86
VIOLAZIONE E FALSA APPLICAZIONE DELL’ART.____________ COD. PROC. CIV. -
CHIEDE
Si depositano (4):
Corte di cassazione
Luogo e data.
Avv. ____________________________
Note
88
non ha eletto domicilio in Roma, le notificazioni gli sono fatte presso la
cancelleria della Corte di Cassazione. Nel caso previsto nell'articolo 360,
secondo comma, l'accordo delle parti deve risultare mediante visto apposto sul
ricorso dalle altre parti o dai loro difensori muniti di procura speciale, oppure
mediante atto separato, anche anteriore alla sentenza impugnata, da unirsi al
ricorso stesso. Le comunicazioni della cancelleria e le notificazioni tra i
difensori di cui agli articoli 372 e 390 possono essere fatte al numero di fax o
all'indirizzo di posta elettronica indicato in ricorso dal difensore che così
dichiara di volerle ricevere, nel rispetto della normativa, anche regolamentare,
vigente. Si applicano le disposizioni richiamate dal secondo comma dell'art.
176 cod. proc. civ.
(3) Con l’introduzione della legge 18 giugno 2009, n. 69 si è abrogato l'art. 266-
bis cod. proc. civ. che disciplinava la formulazione dei motivi di ricorso. Tale
articolo, inserito dall'art. 6 del d. Lgs. 2 febbraio 2006, n. 40, prevedeva che
nei casi indicati dall'art. 360, primo comma, nn. 1), 2), 3) e 4)-vale a dire,
rispettivamente, per motivi attinenti alla giurisdizione; per violazione delle
norme sulla competenza, quando non è prescritto il regolamento di competenza;
per violazione o falsa applicazione di norme di diritto e dei contratti e accordi
collettivi nazionali di lavoro; per nullità della sentenza o del procedimento-,
l'illustrazione di ciascun motivo si deve concludere, a pena di inammissibilità,
con la formulazione di un quesito di diritto. Nel caso previsto dall'art. 360,
primo comma, n. 5), cod. proc. civ., cioè in caso di omessa, insufficiente o
contraddittoria motivazione circa un fatto controverso e decisivo per il
giudizio, l'illustrazione di ciascun motivo doveva contenere, a pena di
inammissibilità, la chiara indicazione del fatto controverso in relazione al
quale la motivazione si assumeva omessa o contraddittoria, ovvero le ragioni per
le quali la dedotta insufficienza della motivazione la rendeva inidonea a
giustificare la decisione. Intenzione del legislatore della riforma del 2006 era
quella disincentivare, tramite un'immediata reiezione in rito, i ricorsi per i
quali il difensore del ricorrente non era stato capace di tradurre la propria
denuncia in un'apposita domanda. Ad ogni motivo doveva corrispondere un quaestio
juris , che era conveniente evidenziare sotto il profilo grafico. Tutto ciò
tanto per il ricorso principale quanto per quello incidentale.
La suddetta abrogazione ha determinato un intervento anche all’art. 375 cod.
proc. civ. , sostituito dall'art. 9 del d. Lgs. 2 febbraio 2006, n. 40, al quale
sono state introdotte le seguenti modificazioni: 1) al primo comma, il n. 1) è
sostituito dal seguente: "1) dichiarare l'inammissibilità del ricorso principale
e di quello incidentale eventualmente proposto, anche per mancanza dei motivi
previsti dall'articolo 360"; 2) al primo comma, il numero 5) è sostituito dal
seguente: "5) accogliere o rigettare il ricorso principale e l'eventuale ricorso
incidentale per manifesta fondatezza o infondatezza".
(4) Secondo una pronuncia giurisprudenziale (Cass. civ., sez. I, 17 giugno 2009, n.
14080) è ammissibile la produzione documentale in sede di giudizio di legittimi-
tà del decreto di esproprio intervenuto dopo la chiusura del procedimento di
merito, non operando, per la natura giuridica di condizione dell'azione del
provvedimento ablatorio, i divieti ed i limiti imposti dall'art. 372 cod. proc.
civ..
89
Richiesta di trasmissione del fascicolo alla suprema corte di
margine del presente atto, avendo proposto ricorso per cassazione avverso
CHIEDE
alla S.V. di voler trasmettere, ai sensi e per gli effetti del terzo
Luogo e data.
Avv. ________________________
Note
(1 ) Il terzo comma dell’art. 369 c.p.c. – Deposito del ricorso-, prevede che iI
ricorrente deve chiedere alla cancelleria del giudice che ha pronunciato la
sentenza impugnata o del quale si contesta la giurisdizione la trasmissione
alla cancelleria della Corte di Cassazione del fascicolo d'ufficio; tale
richiesta è restituita dalla cancelleria al richiedente munita di visto, e
deve essere depositata insieme col ricorso.
Secondo la giurisprudenza della Cassazione la regola formale richiedente
l'autenticità del documento è dettata a disciplina e salvaguardia della
fedeltà documentale. Non sono, pertanto, consentite forme alternative o
equipollenti, quali il deposito di una copia priva della attestazione della
autenticità o la conoscenza della sentenza impugnata desumibile da altri atti
del processo. La sanzione della improcedibilità, quindi, non può essere
evitata con il deposito della copia della sentenza da parte del con-
troricorrente, o con il rinvenimento della stessa nel fascicolo d'ufficio,
Cass. civ., sez. II, 21 marzo 2007, n. 6690.
90
Controricorso per cassazione
di __________________per___________________;
_____________________________;
_________________________________;
giudizio di cassazione;
91
a base di tale ricorso ha posto i seguenti motivi:
________________________________________________;
CHIEDE
Si deposita:
_________________;
_________________;
_________________.
notificazioni tra i difensori di cui agli artt. 372 e 390 cod. proc. civ.
_____________@____________.it.
Luogo e data.
Avv. _______________________________
Note
92
PARTE QUARTA
Ricorso introduttivo
Memoria difensiva
riconvenzionale
Ricorso in appello
93
Ricorso introduttivo
TRIBUNALE DI ________________________________.
RICORSO
PER
ult. comma, 134, ultimo comma e 176, ultimo comma, cod. proc. civ., di
RICORRENTE
CONTRO
CONVENUTA
PREMESSO CHE
ivi comprese, se del caso, le norme del CCNL che si assumano violate.
Tanto premesso, il/la sig./sig.ra _________________, come sopra
rappresentato e difeso
RICORRE
voglia _____________________
94
IN VIA ISTRUTTORIA
d’ufficio, ecc.
Si offrono in comunicazione:
Luogo e data.
Avv. ___________________________
95
Decreto di fissazione di udienza
TRIBUNALE DI ________________________________.
FISSA
CONCEDE
Luogo e data.
IL GIUDICE
dott. ____________________________
96
Memoria difensiva
TRIBUNALE DI _____________________________________.
MEMORIA DIFENSIVA
PER
presente atto - il quale dichiara, ai sensi degli artt. 133, ult. comma,
134, ultimo comma e 176, ultimo comma, cod. proc. civ., di volere
CONTRO
PREMESSO CHE
97
corrisposti, oltre a rivalutazione ed interessi e vittoria di spese;
OSSERVA PRELIMINARMENTE
fonda.
MERITO
_________________________________________ .
e onorari di giudizio.
IN VIA ISTRUTTORIA
2) _____________________________________.
98
Si chiede che venga disposto l’interrogatorio formale del ricorrente
Luogo e data.
Avv. __________________________________
99
Fissazione di nuova udienza a seguito di proposizione di domanda
riconvenzionale
TRIBUNALE DI _____________________________________.
DA
______________________
IL GIUDICE,
FISSA
MANDA
Luogo e data
IL GIUDICE
dott. ______________________________
100
Ordinanza ammissiva di mezzi istruttori d’ufficio
___________________
venga decisa.
IL GIUDICE,
P.Q.M.
DISPONE
RINVIA
suindicato.
101
Istanza per il pagamento di una provvisionale
102
Ordinanza che dispone il pagamento di una provvisionale
IL GIUDICE,
dato atto di quanto sopra (nel processo del lavoro non è ammessa la
P.Q.M.
ORDINA
IL CANCELLIERE
_________________ IL GIUDICE
__
______________
103
Istanza per il pagamento di somme non contestate
_____________________
104
Ordinanza che dispone il pagamento di somme non contestate
IL GIUDICE,
P.Q.M.
IL CANCELLIERE
________________ IL GIUDICE
_______________
105
Dispositivo (con motivazione contestuale)
REPUBBLICA ITALIANA
DISPOSITIVO
nella causa
RICORRENTE
ricorso introduttiva.
CONVENUTA
P. Q. M.
106
respinta - così provvede:
IL GIUDICE
dott. ____________________
107
Ricorso in appello
forza di procura__________________________________
PREMESSO CHE
evidenziando
che________________________________________________________________;
108
sig.____________ al pagamento di complessivi Euro______________, oltre a
APPELLO
1)___________________________________;
2) ___________________________________.
Sulla scorta di quanto precede, ai sensi degli artt. 433 e ss. cod.
proc. civ.,
CHIEDE
CONCLUSIONI
In via processuale
Nel merito,
domande prodotte dalla parte appellante in primo grado, domande che qui
per l’effetto
109
Con il riconoscimento delle spese di causa e degli onorari di avvocato
gradi di giudizio”.
dichiara, ai sensi degli artt. 133, ult. comma, 134, ultimo comma e 176,
3) _____________________.
Luogo e data.
Avv. _______________________________
110
Memoria difensiva di costituzione dell’appellato
PROMOSSA DA
Sig._______________________________
Appellante
Avv._______________________________
CONTRO
Sig.________________________________
Appellato
Avv.________________________________
ESPONE
evidenziando che______________________________________________________;
111
acquisita la documentazione relativa a ______________________, il
stessa e delle ragioni su cui era fondata, con la quale condannava il/la
seguenti;
MOTIVI
112
primo grado e agli atti di causa,
CHIEDE
seguenti conclusioni:
Dichiara, ai sensi degli artt. 133, ult. comma, 134, ultimo comma e 176,
2) ____________________;
3) _____________________.
Luogo e data.
Avv. _________________________
APPENDICE
113
DECRETO LEGISLATIVO 1 SETTEMBRE 2011, N. 150
procedimenticivili;
Emana
Capo I
Disposizioni Generali
Art. 1
Definizioni
del titolo I e del titolo III del libro secondo del codice di procedura
civile;
II del capo I del titolo IV del libro secondo del codice di procedura
114
civile;
del capo III bis del titolo I del libro quarto del codice di procedura
civile.
Art. 2
comma, 417, 417-bis, 420-bis, 421, terzo comma, 425, 426, 427, 429,
terzo comma, 431, dal primo al quarto comma e sesto comma, 433, 438,
ciascuna parte.
codice civile.
Art. 3
cognizione
115
istruttori ad uno dei componenti del collegio.
Art. 4
secondo le norme del rito seguito prima del mutamento. Restano ferme le
Art. 5
116
provvede, se richiesto e sentite le parti, con ordinanza non
Capo II
Art. 6
Dell'opposizione ad ordinanza-ingiunzione
novembre 1981, n. 689, sono regolate dal rito del lavoro, ove non
commessa la violazione.
materia:
e) valutaria;
117
f) di antiriciclaggio.
1992, n. 285.
giorni prima dell'udienza fissata, copia del rapporto con gli atti
l'ordinanza.
118
funzionari appositamente delegati. Nel giudizio di opposizione
decreto.
Art. 7
119
Dell'opposizione al verbale di accertamento di violazione del codice
della strada
sono regolate dal rito del lavoro, ove non diversamente stabilito
120
giorni prima dell'udienza fissata, copia del rapporto con gli atti
con sentenza;
al comma 7.
121
12. Quando rigetta l'opposizione, il giudice non puo' escludere
Art. 8
Art. 9
122
evidente errore nella individuazione del soggetto tenuto alla
stata concessa.
4. Fuori dei casi in cui e' stato disposto il rinvio pregiudiziale alla
123
Art. 10
Art. 11
124
1. Le controversie in materia di contratti agrari o conseguenti alla
articolo.
tentativo di conciliazione.
125
gli indici ISTAT e maggiorati degli interessi di legge. Il pagamento
morosita'.
l'allevamento di animali.
Art. 12
debitore protestato.
Art. 13
debitore protestato
sensi del comma 4 del medesimo articolo sono soggette al rito del
126
lavoro, ove non diversamente disposto dal presente articolo.
all'estero.
Capo III
Art. 14
di avvocato
personalmente.
Art. 15
127
1. Le controversie previste dall'articolo 170 del decreto del
presente articolo.
Art. 16
cognizione.
Art. 17
128
1. Le controversie aventi ad oggetto l'impugnazione del
impugnato.
129
lasciare il territorio nazionale.
Art. 18
un interprete.
130
5. Il ricorso, unitamente al decreto di fissazione dell'udienza, deve
udienza.
7. Il giudizio e' definito, in ogni caso, entro venti giorni dalla data
e imposta.
Art. 19
internazionale
gennaio 2008, n. 25, sono regolate dal rito sommario di cognizione, ove
131
degli articoli 20 e 21 del decreto legislativo 28 gennaio 2008, n. 25,
viene proposto:
132
decreto legislativo 28 gennaio 2008, n. 25, ovvero
legislativo.
ministero.
133
10. La controversia e' trattata in ogni grado in via di urgenza.
Art. 20
all'unita' familiare
Art. 21
obbligatorio
134
scritto in calce al ricorso o in atto separato. Il ricorso puo'
prove d'ufficio.
Art. 22
articolo.
135
circoscrizione territoriale in cui e' compreso il capoluogo della
sono perentori.
d'ineleggibilita'.
136
procuratore generale presso la corte di appello possono proporre ricorso
Art. 23
137
ovvero entro sessanta giorni se il ricorrente risiede all'estero.
sono perentori.
Art. 24
presente articolo.
138
giorni dalla notificazione di cui al quarto comma dell'articolo 30 del
liste. In tutti gli altri casi il ricorso e' proposto, anche dal
1967, n. 223.
elettorale.
Art. 25
139
1. Le controversie previste dall'articolo 4 del decreto-legge 22
Art. 26
della legge 16 febbraio 1913, n. 89, sono regolate dal rito sommario di
ministero.
casi previsti dai numeri 3) e 5) del primo comma dell'articolo 360 del
140
provvedimento cautelare e' ammesso ricorso per cassazione per
violazione di legge.
Art. 27
dei giornalisti
nuovamente nominati.
Art. 28
141
1. Le controversie in materia di discriminazione di cui
domicilio.
personalmente.
142
discriminatorio di carattere collettivo, il piano e' adottato sentito
6. Ai fini della liquidazione del danno, il giudice tiene conto del fatto
data comunicazione nei casi previsti dall'articolo 44, comma 11, del
Art. 29
espropriato.
143
4. Il ricorso e' notificato all'autorita' espropriante, al
pagamento dell'indennita'.
Art. 30
riconoscimento
Capo IV
Art. 31
1982, n. 164, sono regolate dal rito ordinario di cognizione, ove non
144
realizzare mediante trattamento medico-chirurgico, il tribunale lo
Art. 32
Art. 33
145
rito ordinario di cognizione, ove non diversamente disposto dal
presente articolo.
all'impugnazione di questa.
forestali.
Capo V
Art. 34
Modificazioni e abrogazioni
modificazioni:
146
quanto previsto dall'articolo 133 del decreto legislativo 2 luglio
della citata legge n. 689 del 1981» sono sostituite dalle seguenti: «in
comma 7 e' sostituito dal seguente: «7. Contro il decreto puo' essere
1981, n. 689.».
seguenti modificazioni:
147
a) l'articolo 204-bis e' sostituito dal seguente: «Art. 204-bis.(Ricorso
in sede giurisdizionale).
all'ordinanza-ingiunzione).
148
volti al recupero di aiuti di Stato in esecuzione di una decisione
14 del regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio del 22 marzo 1999 sono
150 .»;
modificazioni,»;
sono abrogati.
abrogati.
abrogati.
149
a) il comma 3 e' sostituito dal seguente: «3. Avverso il diniego di
seguente: «opponibile»;
abrogate;
modificazioni:
liquidazione delle spese, degli onorari e dei diritti nei confronti del
2011, n. 150.»;
150
18. Al decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30, sono apportate le
seguenti modificazioni:
2011, n.150.»;
2011, n. 150.»;
seguenti modificazioni:
151
nazionale e' sospesa fino alla decisione sulla convalida. L'udienza per
procedimento possa essere definito nel luogo in cui e' stato adottato il
convalida non e' concessa ovvero non e' osservato il termine per la
152
dell'allontanamento dal territorio nazionale. Il termine di
153
espulsione di cui al comma 1, e sentito l'interessato, se
comma 6 e' sostituito dal seguente: «6. Contro il diniego del nulla
154
apportate le seguenti modificazioni:
tutelare.»;
sono abrogate;
155
seguenti modificazioni:
156
apportate le seguenti modificazioni:
modificazioni:
150.»;
abrogate;
157
le decisioni della Commissione elettorale circondariale o delle sue
1947, n. 1058, art. 35) Il pubblico ministero, se riscontra nel fatto che
dell'impugnativa»;
modificazioni:
abrogate;
158
dall'articolo 26 del decreto legislativo 1° settembre 2011, n. 150.»;
modificazioni:
seguenti modificazioni:
159
c) all'articolo 44, il comma 8 e' sostituito dal seguente: «8.
seguenti modificazioni:
leseguenti modificazioni:
160
legislativo 25 luglio 1998, n. 286.»;
modificazioni:
150.»;
seguenti modificazioni:
150.»;
161
a) il comma 1 e' sostituito dal seguente: « 1. Decorsi trenta giorni
giudiziaria ordinaria»;
modificazioni:
162
abrogati.
42. Alla legge 10 luglio 1930, n. 1078, sono abrogati gli articoli dal 2
all'8.
Art. 35
Art. 36
163
Disposizioni transitorie e finali
stesso.
dello stesso.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato sara' inserito nella
164