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ANDREA BAJANI

ranz Kafka fece una sorta di stage si trattava di un apprendistato, in realt nella filiale praghese Assicurazioni Generali triestine prima di essere assunto allIstituto contro gli infortuni sul lavoro del Regno di Boemia. L lavor come impiegato dal 1908 fino al 1922, e due anni dopo, nel 1924, mor. Pare fosse un impiegato modello. Il suo superiore diretto cos relazionava: Instancabile, assiduo, ambizioso, egregiamente utilizzabile, il dottor Kafka di straordinaria operosit, di spiccata intelligenza e di grande zelo nelladempimento del suo lavoro. Ci nondimeno Kafka mal tollerava la vita dufficio, che rappresentava laltra met della sua vita anfibia, spesa tra le carte della scrittura notturna e le scartoffie dellufficio. Queste due professioni scriveva non si possono mai conciliare, n ammettono una felicit comune. La pi piccola felicit nelluna diventa una grande infelicit nellaltra. Nellautunno del 1914 si prese due settimane di congedo dalle scartoffie per tentare di portare a ter-

Che cosa avrebbero fatto oggi che il lavoro non pi un diritto ma una concessione?
mine Il processo, ma alla fine si accorse di aver scritto poco e fiacco, e gli venne il pi lancinante dei dubbi: di non essere degno di vivere senza lufficio. Tra carte e scartoffie (il Mulino) il titolo del curioso libro del giurista e appassionato di letteratura Luciano Vandelli. Si tratta di una carrellata sugli scrittoriimpiegati o personaggi-impiegati. Kafka alle assicurazioni, Goncarov al ministero delle Finanze, Hawthorne e Melville allIspettorato delle dogane, Maupassant alla Marina, Stendhal console assenteista, e cos via passando per Bukowski, Zola, Dostoevskij. Il sottotitolo Apologia letteraria del pubblico impiego, che in qualche modo un sintomo: perch ci si sente in dovere mi chiedevo di difendere oggi limpiegato e in particolare limpiegato pubblico? Perch oggi il discredito che ha travolto il pubblico impiego la demagogica caccia al fannullone vergognoso. Vero. E per non basta, perch qui c di mezzo la letteratura. La letteratura deve molto al pubblico impiego, scrive Vandelli in apertura. Mentre leggevo le pagine in cui Vandelli descrive il romanzo come una forma in qualche modo figlia della nascita dellamministrazione francese (l8 piovoso dellanno VIII 1800 quando Bonaparte firma la legge che istituisce i prefetti e le prefetture), mi venuto in mente il grande scrittore svizzero Max Frisch che in visita nel 1946 alle citt europee distrutte dalla guerra, annota nel suo diario che la scrittura una legittima difesa disperata contro il caos. Scrive: Se ci riesce anche solo la forma di ununica frase [] quanto poco ci tocca ci che di enorme ed informe ci cova nellanima e ci minaccia allintorno! [] Riusciamo a sopportare il mondo, perfino quello reale, a

IL LIBRO
Tra carte e scartoffie di Luciano Vandelli (il Mulino pagg. 304 euro 22)

gettare uno sguardo nella sua follia; vi riusciamo nella folle speranza che il caos si lasci ordinare, si lasci comporre come una frase, e la forma, ovunque la si realizzi, ha una virt di consolarci che non ha eguali. Mi sono venute in mente queste pagine di Max Frisch perch alle loro origini la burocrazia e lamministrazione altro non erano che degli strumenti di arginamento del caos (oltre che degli straordinari esercizi di controllo da parte del potere), la creazione di una forma, funzionale e arbitraria quanto si voglia, per contenerlo, il

Kafka, Svevo, Gogol: autori celebri che di giorno mettevano ordine alle pratiche e di notte al caos

DAI TRAVET AI PRECARI GLI IMPIEGATI DELLA LETTERATURA


I personaggi

SCRITTORI & SCRIVANI

caos, per conferire e imporre insieme un senso ai cittadini. Il lavoro, limpiego, si inseriscono in questo quadro: il singolo collocato dentro quella forma, che manda avanti con la propria giornata un meccanismo. Le scartoffie che produce sono la certificazione della sua sottomissione a quellordinamento, e al tempo stesso levidenza del suo diritto a farne parte. La letteratura combatte dallinterno la violenza di quellimposizione, combatte con le carte le scartoffie. Oppone un

sintomo, e dunque di allarme? Solo in parte per la gogna a cui sottoposto ogni giorno limpiegato pubblico. piuttosto, mi viene da pensare, lallarme di qualcosa di molto pi profondo, e che si configura come un abisso di senso pi drammatico. Arriva in un momento come questo in cui il lavoro non pi un diritto/dovere dei cittadini, non pi la richiesta o limposizione da parte di un poteFRANZ KAFKA HERMAN MELVILLE GUY DE MAUPASSANT re di contribuire a portare avanti la Lo scrittore Lo scrittore Lo scrittore macchina arginacaos, ma piuttopraghese scrisse americano di francese lavor sto una concessione elargita con Il processo Moby Dick lavor per dieci anni, sufficienza, e sempre revocabile. lavorando a lungo negli uffici dal 1871, Ecco, in questo momento, con alle Assicurazioni dellIspettorato al Dipartimento la disoccupazione alle stelle, con della Marina generali alle dogane milioni di persone che ogni giorno pietiscono un impiego (o che, peggio, hanno smesso anche di altro universo di senso, che per giorno dello stipendio, e poi si di- cercarlo) compilare lapologia dellimpiegato significa qualcosa propria natura anarchico, contra- mette. La storia della letteratura, rilet- si pi: significa difendere un qualrio a quello dato dal potere. Di qui gli impiegati raccontati da Lucia- ta in questa chiave, diventa la dia- siasi straccio di senso, per i cittano Vandelli: Kafka, Melville, Go- lettica feroce tra due modi di argi- dini, la loro esigenza di essere colgol, Stendhal, e gli altri loro colle- nare linarginabile caos: la lotta tra locati in qualche luogo, dentro ghi, stanno dentro quella macchi- un universo creato e imposto al qualcosa, anche se per detestarla na, rispondono alla sua chiamata, cittadino da parte del potere attra- o persino tentare di sabotarla. Ma obbediscono, e poi per al tempo verso lamministrazione, e quello di essere comunque da qualche stesso tentano di sabotarla. Kafka che la disperazione delle carte fa parte, e non di camminare in mezscrive di notte, Stendhal cambia il nascere nella solitudine dellarti- zo alle macerie, come Frisch, nelproprio nome (allanagrafe, e sta. Eccoci ritornati alla domanda: la folle speranza che il caos si lasci dunque come impiegato, Henri perch dunque il libro di Luciano ordinare, si lasci comporre come Beyle), Maupassant latita, Gogol Vandelli, la sua apologia letteraria una frase. finisce per andare in ufficio solo il dellimpiegato, ha un valore di RIPRODUZIONE RISERVATA

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