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Nel 1690 viene fondata a Roma da 14 scrittori lArcadia, accademia modellata sul mondo pastorale: i componenti, retti da un Custode

generale, assumevano nomi pastorali (Titiro, Melibeo, Tirsi, ecc.) e denominavano il luogo delle loro riunioni Bosco Parrasio; insegna dellAccademia era la siringa di Pan coronata di alloro e pino e protettore ne era Ges Bambino. LArcadia era una regione della Grecia abitata da pastori che gi aveva subito nella poesia una trasfigurazione mitica ed era diventata un luogo di armonia fra gli uomini e con la natura. Il richiamo era ad un mondo pastorale semplice, simbolicamente contrapposto al teatro del mondo, allartificio dominante in epoca barocca. LArcadia segna un rinnovamento nella letteratura italiana a tutti i livelli in quanto, data la struttura fortemente gerarchizzata, data la sua attivit editoriale, data la sua composizione sociale (clero, nobilt, e professionisti) ebbe una grossa capacit di irradiamento in tutta Italia (infatti furono aperte sedi un po dovunque). I caratteri dellArcadia vennero specificati in molti scritti di teoria e critica letteraria. Il punto principale la volont di ripristinare, in antitesi con il cattivo gusto barocco, il buon gusto, termine introdotto da Ludovico Antonio Muratori, esemplato sul Canzoniere di Petrarca e sui petrarchisti cinquecenteschi. La proposta era quella di un compromesso tra lattivit della fantasia (come produttrice di immagini) e il controllo razionale (ingegno), sottoposti entrambi al buon gusto che viene definito come il conoscere ed il poter giudicare ci che sia difettoso ed imperfetto o mediocre nelle scienze o nelle arti, per guardarsene, e ci che sia il meglio e il perfetto per seguirlo a tutto potere. Il recupero della razionalit viene compromesso nella poesia arcadica dallartificio: di fatto questa poesia fu il gioco galante di una societ aristocratica. LArcadia impose una nuova misura linguistica e stilistica, che si risolveva nella semplificazione, nella ricerca di una maggiore nitidezza, nel rifiuto di un uso eccessivo della metafora, nella ricerca di un linguaggio pi vicino alla quotidianit. Si ridussero al minimo la complicazione sintattica, luso dellenjambement. Dal punto di vista tecnico le preferenze andarono alla lirica (cantabile, di facile comprensione, simmetrica), in particolare al sonetto ed alla canzonetta, con versi e strofe brevi, cantabili e spesso accompagnate da musica Marginale rispetto alla linea teorica dominante rimase quella di Gian Vincenzo Gravina (uscito dallAccademia nel 1714), che concepiva la poesia come una forma di rivelazione e di insegnamento mitico che doveva ispirarsi al severo classicismo greco.

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