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L'EUROPA DEI CITTADINI I Trattati di Roma

Il 29 e il 30 maggio 1956, a Venezia, gli stessi ministri degli esteri dei sei Paesi approvarono il Rapporto del Comitato intergovernativo presieduto dal ministro degli Esteri del Belgio, Paul-Enri Spaak, decidendo, di comune accordo, di procedere con la predisposizione dei nuovi trattati. Il 25 marzo 1957 i plenipotenziari di Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussembur go e Paesi Bassi firmarono a Roma, in Campidoglio, nella Sala degli Orazi e dei Curiazi, i Trattati istitutivi della Comunit economica europea (CEE) e della Comunit europea dellenergia atomica (CEEA o Euratom). Questi Trattati sono spesso indicati come "Trattati

di Roma". Tuttavia, con il termine "Trattato di Roma" al singolare si fa riferimento unicamente al Trattato CEE (come vedremo questo trattato stato in seguito denominato Trattato istitutivo della Comunit economica CE, con il Trattato di Maastricht del 1992 e Trattato sul funzionamento dellUnione europea TFUE con il Trattato di Lisbona del 2007)), dato il suo ruolo centrale. I Trattati di Roma sono stati conclusi per un periodo illimitato e sono entrati in vigore il 1 gennaio 1958. Essi sono stati ratificati ed eseguiti in Italia con la legge 14 ottobre 1957 n. 1203. Gli strumenti di ratifica degli Stati membri sono stati depositati presso il governo italiano. L'obiettivo principale del Trattato CEE stato quello di realizzare un'integrazione progressiva delle economie degli Stati partecipanti, mediante listituzione di un mercato comune, fondato sulle quattro libert di circolazione (dei beni, delle persone, dei capitali e dei servizi) e sul graduale ravvicinamento delle politiche economiche.

Il Trattato CEEA (Euratom) ha, invece avuto, fin dallorigine, lobbiettivo di contribuire alla formazione e allo sviluppo delle industrie nucleari europee e di provvedere affinch tutti gli Stati membri potessero trarre beneficio dallo sviluppo dell'energia atomica (con una conseguente- secondo quei tempi autonmia energetica). Allo stesso tempo, il Trattato garantiva un livello di sicurezza elevato per la popolazione, assicurando che le materie nucleari destinate a finalit civili non venissero utilizzate per fini militari, dato che l'Euratom poteva operare soltanto nel settore dell'energia nucleare civile e pacifica. La Comunit economica del carbone e dellacciaio: la prima esperienza comunitaria in Europa

Il 9 maggio 1950 Robert Schuman, allepoca Ministro francese degli Affari Esteri, convoca presso il salone dell'Orologio del Quai d'Orsay di Parigi una conferenza stampa nella quale rende pubblica la proposta di affidare al governo di istituzioni comuni, indipendenti dagli Stati membri la gestione della produzione carbo-siderurgica di Francia e Germania, di importanza fondamentale per lindustria di quel tempo e particolarmente simbolica in quanto situata nelle zone di confine, da tempo contese tra le due nazioni. Ladesione diConrad Adenauer, Cancelliere della neonata Germania Federale, immediata e senza riserve. A questa si aggiungono quella dellItalia, del Belgio, dellOlandae del Lussemburgo. Il 18 aprile 1951, a Parigi, i rappresentanti dei sei Stati firmano il Trattato istitutivo della prima Comunit europea, quella del Carbone e dellacciaio (CECA). Ladesione dellItalia alla CECA, affatto scontata, anche in ragione delle sue scarse risorse minerarie, si deve senza dubbio alla lungimiranza ed al prestigio politico di Alcide De Gasperi che, in quella comunit pur settoriale, intravide la concreta possibilit di legare il destino dellItalia a quello dellEuropa.

La CECA fu per istituita per un periodo determinato, cinquanta anni dalla sua entrata in vigore, per cui ora estinta. Dopo il successo ottenuto con listituzione della CECA, gli sforzi di rilancio della costruzione europea si concretizzarono nella convocazione da parte degli stessi sei Paesi a Messina di una nuova Conferenza intergovernativa, presieduta dallallora Ministro degli esteri italiano Gaetano Martino. Il 1 e il 2 giugno 1955 si riunirono cos nella citt siciliana i Ministri degli Esteri dei sei, i quali decisero di estendere a pi vasti settori delleconomia il metodo applicato con successo al settore del carbone e dellacciaio. In questottica furono individuati due ambiti di intervento: quello inteso a creare un mercato comune e quello relativo allenergia nucleare per scopi civili. Sviluppi dellintegrazione europea negli anni 70 e 80: nuovi membri e lobiettivo del mercato interno

Il successo di quest'integrazione ebbe leffetto di spingere alcuni Paesi che sino ad allora si erano tenuti fuori, ad aderire alle Comunit europee. Il 1 gennaio 1973, queste contano tre nuovi membri: il Regno Unito, l'Irlanda e laDanimarca. In seguito, la Grecia diventa Stato membro nel 1981, e la Spagna ed il Portogallonel 1986. Sul profilo istituzionale si produce poi unimportante riforma: nel 1979 si svolge la prima elezione a suffragio universale delParlamento europeo. Si tratta, come vedremo, dellorgano che rappresenta pi direttamente gli interessi dei cittadini europei, e che diventa cos uno strumento democratico garante della volont di tutti i cittadini. A causa dellaggravarsi di una persistente crisi economica la fine degli anni '70 fu caratterizzata da divergenti reazioni degli Stati membri, che misero a repentaglio il processo di integrazione

europea. Nel corso degli anni '80, i dirigenti europei decisero per di rompere con leuroscetticismo del decennio precedente. Sotto l'impulso del trio Mitterrand-Kohl-Delors (il Presidente della Repubblica francese, il Cancelliere tedesco ed il presidente della Commissione europea) prese forma un rilancio della costruzione europea, con lobiettivo di completare l'integrazione economica iniziata nel 1957. In questo periodo storico, la realizzazione del mercato interno ovvero di uno spazio senza frontiere ove risorse materiali ed umane possono muoversi liberamente diventa il fine ultimo che mobiliter le energie e le risorse della Comunit economica europea e dei suoi Stati membri per quasi dieci anni. Si assiste, nel contempo, allo sviluppo di politiche europee nei settori dell'ambiente, della salute, della coesione sociale e territoriale. ---

Una conferenza intergovernativa che fu inaugurata sotto la presidenza lussemburghese il 9 settembre 1985 e si concluse all'Aia il 28 febbraio 1986 recep le suddette istanze e port alla firma, da parte dei plenipotenziari dei 12 Stati membri, dell'Atto unico europeo, entrato in

vigore il 1 luglio 1987. Tale atto costituisce la prima vera importante revisione del Trattato di Roma, innovandolo sotto vari profili. Inoltre nel 1989 si realizza un avvenimento destinato ad assumere una valenza fondamentale per il consolidamento dellidea di ununione europea: la caduta del muro di Berlino e la conseguente unificazione della Germania dellest e dellovest. Ci mette i cittadini europei dinanzi alla prospettiva di una riunificazione dellintero Continente.

LUnione europea

La scomparsa del blocco sovietico, causando una rottura nellordine internazionale, rappresenta un momento particolarmente rilevante nel processo di realizzazione dellUnione europea. Gli Stati membri delle Comunit reagirono affermando la dimensione politica del progetto europeo. Infatti, gli allora dodici Paesi della CEE firmarono a Maastricht il 7 febbraio 1992 il Trattato sullUnione europea (TUE, ma che prende anche il nome da questa citt olandese) divenuto famoso per aver segnato la nascita dellUnione europea (UE). Si pu sicuramente affermare che questo Trattato, entrato in vigore il 1 novembre1993, ha realizzato una sorta di spartiacque con il passato. A partire da tale Trattato, infatti, le competenze assegnate dagli Stati membri alla Comunit economica europea, che per questa ragione diviene Comunit europea (CE), non sono pi circoscritte

alle sole questioni economiche ma abbracciano per la prima volta anche delle problematiche politiche e sociali. L'Unione europea si presentava cos fondata sulle Comunit europee, completate dalle politiche e dalle forme di cooperazione istituite dal Trattato di Maastricht. Da ci nasceva limmagine dei tre pilastri sui quali si basava, metaforicamente, lUnione europea. Il primo era quello comunitario, costituito dalle tre Comunit europee allora esistenti (CEE, che diventa CE, Euratom e CECA). Il secondo ed il terzo riguardavano invece rispettivamente il settore della politica estera e di sicurezza comune (PESC) e la cooperazione nel settore della giustizia e degli affari interni (GAI). Il Trattato ha inoltre posto le basi per un'unione politica e monetaria. Infine, istituita la cittadinanza dell'Unione europea e sono introdotte nuove competenze in materia di industria, sanit pubblica, educazione e cultura. L'EUROPA DEI CITTADINI

Sviluppi dellintegrazione europea negli anni 90 e 2000: il pi grande allargamento e i trattati di riforma dellUnione europea

Dopo la firma del Trattato di Maastricht si assiste ad un ulteriore consolidamento del processo di integrazione europea, il quale avviene, per un verso, con lampliamento dellUnione a nuovi Paesi membri. Infatti il primo gennaio 1995 entrarono nellUnione la Svezia, la Finlandia elAustria. Per altro verso, il 2 ottobre 1997 gli Stati membri firmano ad Amsterdam un nuovo Trattato (il c.d. Trattato di Amsterdam), che ha ancor pi rafforzato l'integrazione europea, in particolare riconoscendo la rilevanza dei diritti fondamentali nell'ordinamento comunitario. Inoltre, con il Trattato di Amsterdam, entrato in vigore il 1 maggio 1999, le materie riguardanti la politica dei visti, limmigrazione e il controllo delle frontiere (prima rientranti nel pilastro del Trattato UE relativo alla GAI) sono state trasferito nel

Trattato CE. In seguito a questo trasferimento il nome del Titolo VI del Trattato UE stato cambiato in Cooperazione di polizia giudiziaria in materia penale. Inoltre, altre importanti modifiche hanno riguardato l'integrazione dell'accordo di Schengen sulla creazione di uno spazio senza frontiere interne, nell'ambito della maggior parte dei Paesi dell'Unione europea. Un ulteriore Trattato, firmato a Nizza il 26 febbraio 2001 (il c.d. Trattato di Nizza) ed entrato in vigore il 1 febbraio 2003, si poi occupato principalmente di rivedere il funzionamento dell'Unione europea in previsione del prossimo allargamento dei suoi membri. Ci avvenuto in due riprese successive: il primo maggio 2004 i Paesi europei sono diventati 25, per poi aumentare a 27 il primo maggio 2007, con lentrata della Bulgaria e della Romania. Ogni allargamento richiede dei Trattati di adesione che contengono sia le condizioni stabilite per l'adesione dei nuovi membri all'Unione europea sia gli adattamenti necessari per assicurare il funzionamento dei Trattati istitutivi a seguito dellingresso dei nuovi Stati membri. Il processo di allargamento dellUnione in continua evoluzione: tre Stati hanno ottenuto lo statuto di candidati: la Croazia e la Turchia, per i

quali i negoziati dadesione sono gi in corso, e lex repubblica iugoslava di Macedonia. Nel 2001, nella cittadina belga di Laeken, i Capi di Stato o di governo degli Stati membri dellUnione europea convocarono una Convenzione europea, incaricata di preparare un testo di riordino dei Trattati europei esistenti, composta dai rappresentanti dei governi degli allora quindici Stati membri e dei dodici Paesi candidati, dai rappresentanti dei rispettivi Parlamenti nazionali, dai rappresentanti del Parlamento e della Commissione europea, da tredici osservatori del Comitato delle regioni e del Comitato economico e sociale e da osservatori delle parti sociali europee. Dopo 15 mesi di lavoro, tra febbraio 2002 e giugno 2003, la Convenzione approv, per unanime consenso, un testo denominato progetto di trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa. Il progetto fu consegnato alla Conferenza dei rappresentanti dei governi degli Stati membri (Conferenza intergovernativa o CIG), a cui competeva la decisione finale sulla sua sorte. I lavori della CIG si conclusero il 29 ottobre 2004 a Roma, con la firma da parte dei rappresentanti dei governi degli Stati membri del Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa, chiamato anche, pi

semplicemente, Costituzione europea. Per poter entrare in vigore la Costituzione europea doveva per essere approvata da tutti gli Stati membri. Purtroppo, nei referendum tenuti in Francia e nei Paesi Bassi, il 29 maggio e il 1 giugno 2005, la maggioranza degli elettori espresse un voto contrario alla sua ratifica. A seguito dellesito negativo dei referendum sulla ratifica del Trattato costituzionale, i Capi di Stato o di Governo dellUE decisero allora di approvare, il 16 e 17 giugno 2005, una dichiarazione nella quale si invitava a promuovere un ampio dibattito in tema di costruzione europea nellambito di un periodo di riflessione. Al termine di tale periodo, il 21 e 22 giugno 2007, i Capi di Stato o di Governo raggiunsero un'intesa su un mandato dettagliato conferito ad una nuova conferenza intergovernativa (CIG), incaricata di elaborare un nuovo Trattato di riforma. Il 23 luglio 2007 fu avviata la nuova CIG con il compito di concordare il testo di un Trattato di revisione inteso a modificare i Trattati esistenti al fine di rafforzare "l'efficienza e la legittimit democratica dell'Unione allargata nonch la coerenza della sua azione esterna". I negoziati si conclusero rapidamente con laccordo politico, in occasione del vertice dei Capi di Stato o di Governo che si tenuto a Lisbona il 18 e il 19 ottobre 2007, su un

Trattato inteso a modificare sia il Trattato sull'Unione europea (TUE) sia il Trattato che istituisce la Comunit europea (TCE). Il suddetto Trattato (di seguito Trattato di Lisbona) stato formalmente firmato aLisbona il 13 dicembre 2007 dai 27 Capi di Stato o di Governo e dai rispettivi Ministri degli Esteri. Esso entrato in vigore il 1 dicembre 2009, dopo essere stato ratificato da tutti i 27 Stati membri conformemente alle rispettive norme costituzionali. Nella maggior parte dei casi si trattato di ratifiche parlamentari, salvo nel caso dell'Irlanda, dove, come richiesto dalla Costituzione, tale ratifica stata approvata da un referendum popolare. LItalia ha ratificato il Trattato con la Legge n. 130 del 2 agosto 2008. In seguito alle modifiche introdotte dal Trattato di Lisbona la struttura dellUnione europea non si basa pi sui tre pilastri che, come abbiamo visto sopra, erano stati introdotti dal Trattato di Maastricht: termina, infatti, la distinzione tra "Comunit europea" e "Unione europea". Il TUE conserva il suo titolo mentre il TCE stato denominato Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE). In sostanza, con il Trattato di Lisbona i Trattati su cui fondata

l'Unione sono il TUE e il TFUE e l'Unione sostituisce e succede alla Comunit europea.

Il Parlamento europeo

Il Parlamento europeo listituzione che rappresenta i cittadini dellUnione ed i suoi membri sono eletti a suffragio universale diretto dai cittadini degli Stati membri.

Cos costituito il Parlamento europeo costituisce il fondamento democratico del sistema dellUnione europea. Le elezioni si svolgono ogni cinque anni e tutti i cittadini dell'UE hanno diritto di votare e di candidarsi, nello Stato membro in cui risiedono. Le ultime elezioni si sono svolte tra il 4 e il 7 giugno 2009, negli Stati membri. Il Trattato di Nizza aveva previsto che il numero dei membri del Parlamento europeo non sarebbe stato superiore a 732. Tuttavia, a seguito delladesione della Bulgaria e della Romania allUnione nel corso della legislatura 2004-2009, il massimale di 732 seggi nel Parlamento stato temporaneamente superato arrivando ad una soglia di 785 deputati. Il Trattato relativo alladesione della Bulgaria e della Romania allUnione europea (entrato in vigore il 1 gennaio 2007) ha previsto una nuova composizione del Parlamento a partire dalla prossima legislatura (2009 2014): il numero massimo di parlamentari stato portato a 736, di cui 72 italiani.

Il nuovo Parlamento eletto durante le elezioni del 4 e del 7 giugno 2009 pertanto composto da 736 deputati ed il Trattato di Lisbona, recentemente entrato in vigore, definisce che il numero dei membri del Parlamento europeo non pu essere superiore a settecentocinquanta, pi il presidente. Nel corso di questa legislatura, tuttavia, il numero dei deputati sar temporaneamente di 754. Laumento del numero dei deputati nel corso di una legislatura va ratificato da tutti gli Stati membri e in attesa di tale ratifica, i nuovi diciotto membri siederanno al Parlamento europeo in qualit di osservatori. I membri del Parlamento europeo si dividono in gruppi politici costituiti da deputati provenienti da pi di uno Stato membro accomunati da affinit politiche. Essi non sono, pertanto, riuniti in base a schieramenti nazionali ma secondo sette gruppi

politici paneuropei, che rappresentano, fra tutti, i diversi punti di vista sullintegrazione europea, da quello pi fortemente federalista a quello apertamente euroscettico. Inoltre, per quanto riguarda la composizione di questa istituzione, sulla base delle novit introdotte dal Trattato di Lisbona, la rappresentanza dei cittadini garantita in modo degressivamente proporzionale, con una soglia minima di sei membri per Stato membro e una massima di novantasei seggi. Il principio della proporzionalit regressiva implica che pi uno Stato membro popolato, pi alto il numero dei cittadini rappresentati da un singolo parlamentare. Il Parlamento europeo guidato da un Presidente, eletto dallo stesso Parlamento, e lo rappresenta in tutti i rapporti esterni ed inoltre apre, sospende e chiude le sedute dell'Assemblea plenaria. Il Parlamento europeo si riunisce e delibera in seduta aperta al pubblico. I deputati si riuniscono

per una settimana al mese in sessione plenaria, a Strasburgo. In questa sede il Parlamento esamina la legislazione proposta, vota gli emendamenti e prende decisioni sul testo complessivo. Per altre due settimane al mese i deputati si riuniscono allinterno delle commissioni parlamentari a cui sono assegnati e si occupano di preparare i lavori della sessione plenaria. Le riunioni delle commissioni parlamentari e le eventuali sessioni plenarie straordinarie si svolgono a Bruxelles, mentre gli uffici amministrativi si trovano a Lussemburgo. Il Parlamento ha tre funzioni principali: a) condivide con il Consiglio dellUnione il potere legislativo; il fatto che esso eletto direttamente dai cittadini contribuisce a garantire la legittimit democratica del diritto europeo; b) esercita un controllo democratico su tutte le istituzioni, gli organi e gli organismi dellUE e in particolare sulla Commissione; ha il potere di approvare e respingere la nomina dei commissari

europei e ha il potere di censurare collettivamente la Commissione; c) condivide con il Consiglio dellUnione il potere di bilancio dellUE e pu, pertanto, modificare le spese dellUE. Sito del Parlamento europeo: http://www.europarl.europa.eu/ Sito dell'Ufficio del Parlamento europeo per l'Italia: www.europarl.it/

Breve storia dell'integrazione europea


Il concetto di integrazione europea Il concetto di integrazione europea intende esprimere limmagine di un processo inteso a costruire progressivamente un legame politico, sociale ed economico tra gli Stati ed i popoli dEuropa. Tale processo iniziato concretamente nel

secondo dopoguerra quando le conseguenze disastrose della seconda guerra mondiale fornirono limpulso alla creazione di una nuova struttura in grado di porre le basi per una cooperazione stabile tra i Paesi europei ed assicurare cos la creazione uno spazio di pace e di prosperit. Tra le organizzazioni internazionali (ad esempio il Consiglio dEuropa, istituito nel 1949), sorte nel dopoguerra al fine di trovare insieme soluzioni a problemi comuni, la Comunit europea (successivamente evolutasi in Unione europea) ha saputo, pi di tutte, interpretare il concetto di integrazione europea grazie alla sua struttura sovranazionale. Si tratta peraltro di un processo che, nonostante i traguardi raggiunti, non ancora finito. Anzi, sono in atto delle trasformazioni di carattere socio-politico ed economico, che richiedono una risposta adeguata per consentire allEuropa sia di funzionare efficacemente in

unUnione ampliata sia di affrontare le sfide poste dalla globalizzazione...

L'EUROPA DEI CITTADINI


Il contenuto della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea

La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea riunisce in un unico testo l'insieme dei diritti politici, sociali, civili ed economici garantiti dall'Unione europea ai suoi cittadini.


Tali diritti trovano la loro origine nelle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri, nella Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti delluomo (CEDU), nei Diritti fondamentali della Comunit europea e dellUnione europea e, infine, nelle Carte sociali adottate nel contesto dellUE e del Consiglio dEuropa. Inoltre, la Carta eleva, per la prima volta, a rango di diritto fondamentale, alcuni diritti detti di nuova generazione, riconducibili agli sviluppi attuali delle tecnologie dellinformazione e dellingegneria genetica. A tal fine, essa sancisce la tutela di diritti quali la protezione dei dati personali o connessi alla bioetica. Infine, la Carta risponde alle esigenze di trasparenza e imparzialit nel funzionamento dellamministrazione dellUnione europea,

prevedendo norme relative al diritto di accesso ai documenti delle istituzioni comunitarie, nonch al diritto ad una buona amministrazione europea. LA CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELLUNIONE La Carta composta da un Preambolo e 54 articoli, divisi in sette capi, di cui i primi sei corrispondono ad altrettante categorie di valori: - Dignit (capo I): dignit umana, diritto alla vita, diritto all'integrit della persona, proibizione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti, proibizione della schiavit e del lavoro forzato; - Libert (capo II): diritto alla libert e alla sicurezza, rispetto della vita privata e della vita familiare, protezione dei dati di carattere personale, diritto di sposarsi e di costituire una famiglia, libert di pensiero, di coscienza e di religione, libert di espressione e d'informazione,

libert di riunione e di associazione, libert delle arti e delle scienze, diritto all'istruzione, libert professionale e diritto di lavorare, libert d'impresa, diritto di propriet, diritto di asilo, protezione in caso di allontanamento, di espulsione e di estradizione); - Uguaglianza (capo III): uguaglianza davanti alla legge, non discriminazione, diversit culturale, religiose e linguistica, parit tra uomini e donne, diritti del bambino, diritti degli anziani, inserimento dei disabili; - Solidariet (capo IV): diritto dei lavoratori all'informazione e alla consultazione nell'ambito dell'impresa, diritto di negoziazione e di azioni collettive, diritto di accesso ai servizi di collocamento, tutela in caso di licenziamento ingiustificato,

condizioni di lavoro giuste ed eque, divieto del lavoro minorile e protezione dei giovani sul luogo di lavoro, protezione della vita familiare e della vita professionale, sicurezza sociale e assistenza sociale, protezione della salute, accesso ai servizi d'interesse economico generale, tutela dell'ambiente, protezione dei consumatori; - Cittadinanza (capo V): diritto di voto e di eleggibilit alle elezioni del Parlamento europeo, diritto di voto e di eleggibilit alle elezioni comunali, diritto ad una buona amministrazione, diritto d'accesso ai documenti, diritto di proporre una denuncia al mediatore europeo, diritto di petizione al Parlamento europeo, libert di circolazione e di soggiorno, tutela diplomatica e consolare;

- Giustizia (capo VI): diritto a un ricorso effettivo e a un giudice imparziale, presunzione di innocenza e diritti della difesa, principi della legalit e della proporzionalit dei reati e delle pene, diritto di non essere giudicato o punito due volte per lo stesso reato.

Nel rispetto del principio di universalit, la maggior parte dei diritti riportati nella Carta conferita a tutte le persone, a prescindere dalla loro nazionalit o dal luogo di residenza. Questa regola generale subisce, tuttavia, alcune deroghe. Infatti, da una parte, i diritti connessi alla cittadinanza dellUnione vengono riconosciuti esclusivamente ai cittadini europei (ad esempio, il diritto di voto e di eleggibilit alle elezioni del Parlamento europeo e comunali nello Stato di residenza), da unaltra parte, alcuni diritti spettano esclusivamente a determinate categorie di persone (ad esempio, i diritti dei minori e alcuni diritti sociali dei lavoratori).

L'EUROPA DEI CITTADINI Ambito di applicazione e valore giuridico della Carta dei diritti fondamentali dell'Ue

Lultimo capitolo della Carta (capo VII), reca le disposizioni generali che disciplinano l'interpretazione e l'ambito di applicazione della Carta. Essa si applica alle istituzioni e agli organi dell'Unione, come pure agli Stati membri, ma esclusivamente nell'attuazione del diritto dell'Unione. Le disposizioni della Carta non introducono competenze nuove o compiti nuovi per l'Unione, n modificano le competenze e i compiti definiti dai Trattati.

La Carta peraltro, prevede che nessuna sua disposizione pu essere interpretata in senso limitativo o lesiva dei diritti dell'uomo e delle libert fondamentali riconosciuti sia dalle costituzioni degli Stati membri sia, nel rispettivo ambito di applicazione, dal diritto dell'Unione, dal diritto internazionale, dalle convenzioni internazionali delle quali l'Unione, la Comunit o tutti gli Stati membri sono parti contraenti e, in particolare, dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti delluomo (CEDU).

E bene peraltro ricordare che due Stati membri, Regno Unito e Polonia, hanno richiesto linapplicabilit della Carta nei loro confronti. Secondo il protocollo n. 30, infatti, la Carta non estende la competenza della Corte di Giustizia dellUnione europea o di qualunque altro organo giurisdizionale della Polonia o del Regno Unito a ritenere che le leggi, i regolamenti o le disposizioni, le pratiche o lazione amministrativa della Polonia o del Regno Unito non siano

conformi ai diritti, alle libert e ai principi fondamentali che essa riafferma.

Dalla sua iniziale proclamazione, il 7 dicembre 2000, la Carta non mai stata integrata nei Trattati e, pertanto, non ha mai avuto un valore giuridico formale.
Il Trattato che adotta una Costituzione europea, firmato a Roma il 29 ottobre 2004, si proponeva di conferire uno status di diritto primario alla Carta, incorporandola nella sua Parte II. Tuttavia, la mancata ratifica del detto Trattato costituzionale non ha consentito di attuare tale soluzione. La questione del valore giuridico della Carta stata oggi superata con il nuovo Trattato di Lisbona, firmato il 13 dicembre 2007.

Tale Trattato, che modifica il Trattato istitutivo della Comunit europea (TCE) e il Trattato sullUnione europea (TUE), ha conferito valore giuridico alla Carta attraverso un richiamo operato dalla nuova versione dellarticolo 6 del TUE. Questultimo, infatti, sancisce espressamente la centralit dei diritti fondamentali del cittadino dellUnione che riconosce i diritti, le libert e i principi sanciti nella Carta, alla quale viene attribuito lo stesso valore giuridico dei Trattati. L'EUROPA DEI CITTADINI La Carta dei diritti fondamentali dellUnione europea

Al fine di sancire in modo visibile l'importanza capitale dei diritti fondamentali e la loro portata per i cittadini dell'Unione europea, il Consiglio europeo di Colonia del 3-4 giugno 1999 ritenne che occorreva predisporre una Carta dei diritti fondamentali dellUnione europea.

Tale Carta doveva raccogliere i diritti di libert e uguaglianza, nonch i diritti procedurali fondamentali, garantiti dalla Convenzione europea di salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libert fondamentali e risultanti dalle tradizioni costituzionali comuni degli Stati membri, in quanto principi generali del diritto comunitario. Altres, la Carta doveva contenere i diritti fondamentali riservati ai cittadini dell'Unione. Inoltre, secondo lo stesso Consiglio europeo, il progetto di Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea doveva essere elaborato da un organo composto di delegati dei capi di Stato o di governo e del Presidente della Commissione europea, nonch di membri del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali. La composizione di questo organo, denominato "Convenzione", fu precisata in occasione del Consiglio europeo di Tampere (SF) il 15 e 16 ottobre 1999. La Convenzione era composta da 62 membri (15 rappresentanti degli Stati membri, 16 deputati del Parlamento europeo, 30

rappresentanti dei Parlamenti nazionali, un rappresentante della Commissione europea) e presieduta da Roman Herzog (ex Presidente della Repubblica Federale Tedesca). Parteciparono altres ai lavori della Convenzione quattro osservatori: due rappresentati della Corte di Giustizia delle Comunit europee, due rappresentanti del Consiglio d'Europa, di cui un rappresentante della Corte europea dei diritti dell'uomo. I membri italiani della Convenzione sono stati l'eurodeputata Elena Paciotti, il deputato Piero Melograni, il senatore Andrea Manzella e l'allora garante della privacy Stefano Rodot. Nelle conclusioni del Consiglio europeo di Tampere (15-16 ottobre 1999) furono anche delineati i metodi di lavoro, successivamente specificati e integrati dalla stessa Convenzione. Un elemento rilevante di detti metodi riguarda la trasparenza dei lavori. Infatti, il Consiglio europeo di Tampere stabil il principio della pubblicit

delle deliberazioni e dei documenti presentati in occasione delle relative riunioni. Il progetto della Carta dei diritti, fu consegnato ufficialmente il 2 ottobre 2000 al Presidente francese Jacques Chirac, Presidente di turno dell'Unione, per essere discusso ed approvato dal Consiglio europeo di Biarritz (F), il 14 e 15 ottobre dello stesso anno. Il progetto fu poi anche approvato con una raccomandazione dal Parlamento europeo il 14 novembre 2000. Successivamente, la Carta fu proclamata il 7 dicembre 2000 dai presidenti della Commissione, del Consiglio e del Parlamento europeo. Il Consiglio europeo di Nizza del 7, 8 e 9 dicembre 2000 ne ha poi sancito unulteriore approvazione con le seguenti conclusioni: Il Consiglio europeo si compiace della proclamazione congiunta, da parte del Consiglio, del

Parlamento europeo e della Commissione, della Carta dei diritti fondamentali, che riunisce in un unico testo i diritti civili, politici, economici e sociali finora enunciati in fonti diverse, internazionali, europee o nazionali. Il Consiglio europeo auspica che alla Carta sia data la pi ampia diffusione possibile presso i cittadini dell'Unione . Infine, il 12 dicembre 2007 la Carta dei diritti fondamentali dellUnione europea stata nuovamente proclamata, dai presidenti della Commissione, del Parlamento e del Consiglio, a Strasburgo in vista della firma del Trattato di Lisbona che le ha attribuito un compiuto valore giuridico (art. 6 TUE). L'EUROPA DEI CITTADINI La cittadinanza dell'Unione

La cittadinanza dell'Unione, introdotta dal Trattato di Maastricht, prevede che sia cittadino/a dell'Unione qualsiasi persona fisica cittadino/a di uno Stato membro. Conseguentemente, da

una parte, la cittadinanza europea discende automaticamente dalla cittadinanza nazionale di un Paese membro e non richiede un'autonoma attribuzione. D'altra parte, essa complementare alla cittadinanza nazionale degli Stati membri in quanto vi si aggiunge e non la sostituisce. La cittadinanza dellUnione non ha solo un valore simbolico e politico, in quanto esprime un sentimento di appartenenza ed assicura una fonte di legittimazione nei confronti dell'Unione, ma anche fonte di diritti e di doveri. I diritti propri della cittadinanza dell'Unione sono: -Il diritto alla libera circolazione e il diritto di soggiorno nel territorio degli Stati membri dellUnione europea. La libera circolazione delle persone nel territorio dellUE comporta labolizione dei controlli alle frontiere interne e tale diritto pu essere limitato solo in casi gravi ed eccezionali. - Il diritto di voto attivo e passivo alle elezioni del Parlamento europeo e alle elezioni comunali nello

Stato membro di residenza, alle stesse condizioni previste per i cittadini di quello Stato. - Il diritto di beneficiare nel territorio di un paese terzo non appartenente allUnione della protezione diplomatica delle autorit diplomatiche o consolari di un altro Stato membro, qualora il suo Stato di origine non vi fosse rappresentato, nella stessa misura in cui tale protezione viene concessa ai cittadini dello Stato membro in questione. - Il diritto di petizione dinanzi al Parlamento europeo e il diritto di appellarsi al Mediatore designato dal Parlamento europeo per denunciare casi di cattiva amministrazione nelle attivit delle istituzioni o degli organi dell'Ue. - Il diritto di scrivere alle istituzioni o agli organi comunitari in una delle lingue degli Stati membri e di ricevere una risposta nella stessa lingua. - Il diritto di accesso ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione. L'elenco dei diritti attribuiti al cittadino dellUnione suscettibile di ampliamento tanto che il Consiglio pu decidere in tal senso, deliberando all'unanimit secondo una procedura legislativa

speciale e previa approvazione del Parlamento europeo. Per lentrata in vigore di tali disposizione necessaria lapprovazione degli Stati membri, conformemente alle rispettive norme costituzionali. La cittadinanza europea un tema trattato anche dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione che le dedica il Capo V (vedere sopra). Essa riprende i diritti menzionati, aggiungendo il diritto ad una buona amministrazione (art. 41) ed il diritto d'accesso ai documenti del Parlamento, del Consiglio e della Commissione (art. 42). L'EUROPA DEI CITTADINI La democrazia rappresentativa e partecipativa nellUnione

Il Trattato di Lisbona riunisce in un apposito titolo (Titolo II del TUE Disposizioni relative ai principi democratici) le disposizioni intese a conferire

maggiore visibilit al principio democratico insito nel funzionamento dellUnione. Tale principio viene affermato e specificato nelle sue diverse configurazioni: la democrazia come rappresentanza e la democrazia come partecipazione allattivit pubblica. Pertanto, per un verso, il funzionamento dell'Unione si fonda sul principio della democrazia rappresentativa, secondo il quale i cittadini sono direttamente rappresentati nel Parlamento europeo, mentre gli Stati membri sono rappresentati nel Consiglio europeo dai rispettivi capi di Stato o di governo e al Consiglio dai rispettivi governi a loro volta democraticamente responsabili dinanzi ai loro parlamenti nazionali o dinanzi ai loro cittadini (art. 10 TUE). Per altro verso, viene introdotto il principio della democrazia partecipativa che diviene cos uno degli strumenti del funzionamento dellUnione.

In virt di questo principio i cittadini europei e le associazioni rappresentative sono incitati a partecipare attivamente alla vita dell'Unione, facendo conoscere le loro opinioni. A tal fine le istituzioni dellUnione danno la possibilit, attraverso gli opportuni canali, di far conoscere e di scambiare pubblicamente le loro opinioni in tutti i settori di azione dell'Unione, nonch mantengono un dialogo aperto, trasparente e regolare con le associazioni rappresentative e la societ civile (art. 11, paragrafi 1 e 2, TUE). La principale innovazione nellambito della democrazia partecipativa comunque rappresentata dalla previsione di un diritto di iniziativa popolare che consente ad almeno un milione di cittadini europei, appartenenti ad un numero significativo di Stati membri, di chiedere alla Commissione di presentare una proposta legislativa (art. 11, paragrafo 4, TUE). Liniziativa popolare limitata ai settori per i quali i Trattati conferiscono alla Commissione europea un potere di iniziativa legislativa e deve, inoltre, riguardare materie in merito alle quali i cittadini

ritengono necessario un atto giuridico dell'Unione ai fini dell'attuazione dei Trattati. Le procedure e le condizioni richieste per la presentazione di tale iniziativa sono fissate, conformemente all art. 24, comma 1 TFUE, da un apposito regolamento. L'EUROPA DEI CITTADINI Gli obiettivi e le competenze dell'Unione europea

Gli obiettivi: L'Unione si prefigge i seguenti obiettivi: - promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi popoli; - offrire ai suoi cittadini uno spazio di libert, sicurezza e giustizia senza frontiere interne, in cui sia assicurata la libera circolazione delle persone insieme a misure appropriate per quanto concerne i controlli alle frontiere esterne, l'asilo,

l'immigrazione, la prevenzione della criminalit e la lotta contro quest'ultima; - instaurare un mercato interno; - favorire lo sviluppo sostenibile dell'Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilit dei prezzi, su un'economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualit dell'ambiente; - promuovere il progresso scientifico e tecnologico; - combattere l'esclusione sociale e le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociali, la parit tra donne e uomini, la solidariet tra le generazioni e la tutela dei diritti del minore; - promuovere la coesione economica, sociale e territoriale, e la solidariet tra gli Stati membri; - rispettare la ricchezza della diversit culturale e linguistica dellEuropa e vigilare sulla salvaguardia e sullo sviluppo del patrimonio culturale europeo;

- istituire un'unione economica e monetaria la cui moneta l'euro; - affermare e promuove i suoi valori e interessi nelle relazioni con il resto del mondo. Le competenze: Nellordinamento dellUnione vige il cd. principio delle competenze di attribuzione, in forza del quale le istituzioni europee agiscono esclusivamente nei limiti delle competenze loro conferite dai Trattati. Ne consegue che la ripartizione delle competenze tra l'Unione europea e gli Stati membri, prevista dai Trattati, distingue tre categorie di competenze diverse: - le competenze esclusive (gli Stati membri hanno rinunciato in modo irrevocabile ad ogni possibilit di legiferare nei seguenti settori: unione doganale, concorrenza, politica monetaria, conservazione delle risorse biologiche del mare, politica

commerciale comune); - le competenze concorrenti (si tratta dei casi pi frequenti, che riguardano i seguenti settori: mercato interno, politica sociale, coesione economica e sociale, agricoltura e pesca, ambiente, protezione dei consumatori, trasporti, reti transeuropee, energia, spazio di libert, sicurezza e giustizia, problemi comuni di sicurezza in materia di sanit pubblica); - le azioni di sostegno, coordinamento o completamento (lUnione interviene in questo caso soltanto per coordinare o incoraggiare l'azione degli Stati membri: tutela e miglioramento della salute umana, industria, cultura, turismo, istruzione, formazione professionale, giovent, sport, protezione civile, cooperazione amministrativa). Al fine di fornire un orientamento sul modo in cui le competenze concorrenti possono essere esercitate a livello dellUnione, il Trattato di Maastricht ha introdotto il principio di sussidiariet.

In base a questo principio l'Unione interviene nei relativi settori solo quando la sua azione considerata pi efficace di quella intrapresa a livello nazionale, regionale o locale. In base ad una c.d. clausola di flessibilit l'Unione pu comunque acquisire i poteri necessari per realizzare i propri obiettivi in tali settori qualora i Trattati non li abbiano gi previsti. L'EUROPA DEI CITTADINI I valori fondamentali

LUnione europea si fonda sui valori : del rispetto della dignit umana, della libert, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto, dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti ad una minoranza. Questi valori sono comuni agli Stati membri in

una societ caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidariet e dalla parit tra donne e uomini. L'Unione si prefigge altres di promuovere la pace ed il benessere dei suoi popoli. Inoltre, questo impegno non attuato soltanto all'interno delle sue frontiere, ma affermato anche nelle sue relazioni con il resto del mondo. Sia gli Stati che intendano aderire allUnione, sia gli Stati che ne fanno gi parte devono rispettare tali principi. La violazione grave e persistente da parte di uno Stato membro di questi valori pu comportare la sospensione di alcuni diritti derivanti allo Stato in questione dalla sua appartenenza all'Unione. La dignit della persona umana non soltanto un diritto fondamentale in s, ma costituisce la base stessa dei diritti fondamentali. La Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948 consacra infatti la dignit umana nel preambolo: Considerato che il riconoscimento della dignit inerente a tutti i membri della famiglia umana, e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libert, della giustizia e della pace nel mondo.

La libert si riferisce, invece, allautonomia del cittadino nei confronti dei poteri pubblici, mentre con la parola democrazia sintende la democrazia rappresentativa e pluralista. LUnione europea vuole essere una democrazia vicina ai cittadini dove ciascuno pu partecipare al dibattito politico e al processo decisionale. Con lespressione Stato di diritto si qualifica una societ regolata da un ordine giuridico che esclude lanarchia e la giustizia privata, in cui le autorit legislative elaborano norme generali ed astratte e gli organi amministrativi e giudiziari applicano le leggi secondo criteri e modalit uniformi, conformemente al principio di legalit. Infine, con lespressione diritti delluomo si fa riferimento ad un insieme di diritti essenziali ed inalienabili della persona umana. In particolare, quelli enunciati nella Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti delluomo e delle libert fondamentali e che risultano dalle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri.

Inoltre, al fine di sancire in modo visibile l'importanza capitale dei diritti fondamentali e la loro portata per i cittadini dell'Unione, stata proclamata una Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea che ha portata vincolante per le istituzioni dellUnione europea e per gli Stati membri. L'EUROPA DEI CITTADINI LUnione europea e i suoi fondamenti

L'Unione europea si distingue dalle organizzazioni internazionali tradizionali per il suo modello di integrazione che va oltre la tradizionale cooperazione tra gli Stati. LUnione europea , infatti, unorganizzazione internazionale di nuovo genere, nei cui confronti gli Stati membri hanno rinunciato, in determinati settori, ai loro poteri sovrani.

Sono soggetti dellUnione non soltanto gli Stati membri, ma anche i loro cittadini, i quali dispongono di una comune cittadinanza europea che si esplica in diritti e doveri comuni. LUnione europea, in quanto comunit di diritto, si basa sui Trattati istitutivi, cos come modificati dai trattati che li hanno via via modificati per attribuire allUnione nuove competenze e per perfezionare il suo assetto istituzionale, rendendolo sempre pi efficiente e democratico. I Trattati che regolano la vita dellUnione ne costituiscono la carta fondamentale, o diritto primario scritto. Altra fonte di rango primario dellUnione poi determinata dalla giurisprudenza della Corte di giustizia.
http://www.smartstudent.it/conosciue/documenti/indice.htm http://www.europarl.europa.eu/committees/it/home.html

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