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5.4. PUNTO DI LAVORO - RETTA DI CARICO CIRCUITO EQUIVALENTE AI PICCOLI SEGNALI 5.4.1.

. Punto di lavoro e retta di carico Quando in un circuito compare un elemento non lineare, il calcolo della tensione e della corrente ai suoi capi (punto di lavoro) pu essere affrontato in forma grafica. Supponiamo di avere un circuito, o il suo equivalente di Thvenin, schematizzato come in fig. 5.44a, dove V B una batteria, o generatore di tensione continua. Per esso vale la relazione V D = VB RI D , che rappresenta una retta sul piano VD , I D . Supponiamo di chiudere, come in figg.5.44b,5.44c, il circuito su un diodo, per il quale vale la caratteristica . I D = f ( VD ) I s e Il circuito globale si porta a lavorare in corrispondenza a una coppia di grandezze VD , I D , che soddisfa sia lequazione della retta ID ID ID R R che la caratteristica del diodo, b a cio nel punto di intersezione tra la retta, che assume il nome di retta di carico, e la caratteristica VD VD VD del diodo (fig.5.44d). Le VB VB soluzioni, facilmente ottenibili per via grafica, sono quei valori ID VD , I D , tensione e corrente in d caratteristica del diodo continua, rispettivamente ai capi e ID R c VB che attraversa il diodo. Il c R retta di carico problema del tutto generale e lo ritroveremo in seguito (analisi VD ID statica; determinazione del punto VD VB di lavoro o di polarizzazione). VD VB Fig.5.44: Determinazione del punto di lavoro. 5.4.2. Circuito equivalente ai piccoli segnali del diodo. Supponiamo ora che nel circuito precedente il generatore R iD fornisca una componente continua pi una piccola componente di segnale variabile nel tempo e supponiamo - ipotesi di quasi stazionariet - che la frequenza del generatore aggiunto sia v(t) vD bassa, in modo che si possa supporre che la legge del diodo VB valga non solo per le grandezze continue, ma anche per le grandezze totali, date dalla parte continua pi la parte variabile Fig.5.45: Generatore di segnale nel tempo. Lipotesi non ovvia: la corrente nel diodo stata aggiunto al generatore di ottenuta dallequazione di diffusione risolta in condizioni stazionarie. Ridisegnamo il circuito e il piano delle tensione continua. caratteristiche (figg. 5.45 e 5.46), indicando con i simboli vD, iD (grandezza minuscola, pedice maiuscolo - questa convenzione sar mantenuta nel seguito) le grandezze totali, somma della parte continua e di quella di segnale (nel seguito le grandezze continue verranno indicate, come gi si fatto, con simboli e pedici maiuscoli, quelle di segnale con simboli e pedici minuscoli, mentre le trasformate si indicheranno con simboli maiuscoli e pedici minuscoli). Al variare della tensione di segnale la retta di carico si sposta parallelamente a s stessa. Si vede dalla figura che di conseguenza variano anche la tensione e la corrente nel diodo. Si potr scrivere che la tensione e la corrente totali nel diodo sono somma di una componente continua, quella calcolata precedentemente in condizioni statiche, e di una componente di segnale:
VD VT

iD = I D + id v D = VD + v d Si vuole calcolare la relazione tra le sole componenti di segnale. Scriviamo nuovamente la corrente nel diodo, assumendo lespressione nota come valida per le iD grandezze totali:
VB R

id
t

, che diventa, scomponendo le grandezze totali iD = I s e nella somma di quelle continue pi quelle di segnale, iD = I D + id = I s e
VD + v d VT

vD VT

ID VD
VB

vD

vd
t

Sviluppiamo ora lespressione in serie intorno al punto VD , I D : i iD = I D + id = iD + D v d + ... = v d =0 v d v =0


d VD VT VD

I Fig.5.46: Linearizzazione intorno al = I e + s e VT v d + ... s VT punto di lavoro. Facciamo ora una seconda ipotesi, detta di piccoli segnali: ci consente di considerare nulle le derivate di ordine superiore e quindi il troncamento dello sviluppo al secondo termine. Si ha allora, eliminando a primo e secondo membro nellespressione precedente il termine comune I D , la relazione cercata tra le componenti di segnale: id = I s e VT
VD

VT Si pone ora ID 1 = e si chiama rd resistenza differenziale del diodo. VT rd Lespressione trovata di notevole importanza perch rappresenta il legame tra punto di lavoro e circuito equivalente al segnale. In sostanza il procedimento equivale a linearizzare le caratteristiche del diodo intorno al punto di lavoro, cio ad approssimare, nellintorno del punto di lavoro, la caratteristica del diodo con la sua retta tangente, come rd mostrato nella fig.5.46. Il circuito equivalente del diodo per i piccoli segnali una resistenza rd , tanto minore quanto maggiore I D . A frequenze maggiori, per le quali non valga pi lipotesi di Fig.5.47: Circuito equivalente del quasi stazionariet, la variazione delle tensione e della diodo ai piccoli segnali corrente intorno al punto di lavoro sono sfasate a causa degli effetti capacitivi della giunzione e quindi il circuito equivalente ai piccoli segnali diventa quello di fig.5.47. Comunque nei diodi, a meno di applicazioni particolari, la capacit trascurabile. In conclusione, per costruire e utilizzare un modello per i piccoli segnali necessario: 1. Individuare il punto di lavoro 2. Valutare i parametri 3. Disegnare il circuito equivalente 4. Calcolare la relazione ingresso-uscita.

vd =

ID . vd VT

5.4.3. Circuiti equivalenti ai piccoli segnali degli altri componenti circuitali Si pu facilmente vedere che i circuiti equivalenti ai piccoli segnali di resistenze, induttanze e capacit sono resistenze, induttanze e capacit del medesimo valore. Si pu anche vedere che il circuito equivalente di un generatore di tensione continua un corto circuito (un generatore di tensione continua mantiene costante la tensione ai suoi capi, cio pone a zero, ovvero cortocircuita il segnale), mentre un generatore di corrente continua un circuito aperto. Esercizio Si studi il circuito di fig.5.48 in continua e per i piccoli segnali.
Va R2 R1= 200 R2= 2,2 k R3= 2,2 k RL= 100 Va=10 V R3 RL vu =2 C= T=25C

R1

ve

Fig.5.48: Circuito con diodo. 1) Analisi statica, determinazione del punto di lavoro La parte del circuito interessata alla polarizzazione del diodo riportata nella fig. 5.49 . Sostituendo al diodo il circuito equivalente costituito da diodo ideale e generatore di tensione si ha il circuito di fig.5.50. Si osserva che il diodo in conduzione, attraversato da una corrente V 0 ,6 10 0 ,6 I= a = = 2 ,14 mA R2 + R3 4 ,4 che definisce il punto di lavoro .
Va R2 Fig.5.49: Determinazione punto di lavoro con diodo ideale. Va R2 Fig.5.50: Determinazione V=0,6 punto di lavoro con diodo ideale e generatore di tensione. R3

R3

2) Circuito equivalente alle variazioni (piccoli segnali) Il circuito equivalente rappresentato nella fig.5.51, dove rd la resistenza differenziale del diodo, generalmente dellordine di 10 15. Si ricorda che R1 rd VT . Il calcolo di r costituisce il legame tra il rd = d ID Ve R2 R3 RL Vu punto di lavoro e il circuito equivalente ai piccoli segnali. Fig.5.51: Circuito equivalente ai piccoli segnali del circuito di fig.5.48.

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