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1.1 Introduzione
L’analisi quantitativa della mobilità sulle reti stradali urbane è solitamente ef-
fettuata mediante modelli di assegnazione statica, che forniscono l’equilibrio tra
domanda e offerta di trasporto basandosi sull’ipotesi di stazionarietà intraperioda-
le. Ciò equivale ad assumere che tutte le variabili rilevanti del sistema siano co-
stanti durante il periodo di riferimento. Tali modelli sono in grado di riprodurre in
modo soddisfacente gli effetti della congestione sulla configurazione dei flussi e
dei costi di spostamento, ma non consentono di rappresentare gli aspetti dinamici
del sistema, primo tra tutti, il fenomeno della formazione e dispersione delle code.
I modelli di assegnazione dinamica intraperiodale, noti in letteratura come wi-
thin-day Dynamic Traffic Assignment (DTA) models, hanno lo scopo di superare
questo limite. Senza alcuna pretesa di esaustività, si ricordano gli approcci fondati
sulla simulazione (DYNASMART, Jayakrishnan, Mahmassani e Hu, 1994; CON-
TRAM, Taylor, 1990), i metodi risolutivi empirici derivati per analogia
dall’equilibrio statico (Hamerslag, 1988; Bellei e Bielli, 1990), le formulazioni ba-
sate sulla teoria del controllo ottimo, nelle due varianti di sola assegnazione (Ran,
Boyce e LeBlanc, 1993) e di assegnazione integrata con la route guidance (Papa-
georgiu, 1990), le formulazioni basate sulla definizione di un problema di ottimiz-
zazione (Carey e Subrahmanian, 2000), gli approcci fondati sulla discretizzazione
spazio-temporale (Daganzo, 1994, 1995), o su iper-reti spazio-temporali (Drissi
Kaitouni e Hameda Benchekroun, 1992) ed, infine, gli approcci basati
sull’impiego delle disequazioni variazionali (Friesz et al. , 1993; Smith, 1993).
Tra gli approcci al problema dell’assegnazione dinamica intraperiodale vanno an-
noverati anche i modelli di assegnazione doppiamente dinamica, fondati sui pro-
cessi stocastici (Cascetta e Cantarella, 1991), o sulle disequazioni variazionali
(Friesz, Bernstein e Stough, 1996).
Nonostante la letteratura scientifica sull’argomento sia abbondante e ricca di ri-
sultati, l’ampia varietà sia di approcci teorici che di formulazioni evidenzia che
non si è ancora pervenuti alla definizione di un quadro teorico generalmente accet-
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tato. Inoltre, i metodi risolutivi finora proposti applicabili a reti di dimensioni rea-
li, o sono di tipo euristico, oppure richiedono una fitta discretizzazione temporale
e, pertanto, un ingente onere computazionale (Wisten e Smith, 1997).
In questo lavoro è presentata una nuova formulazione di punto fisso per
l’assegnazione dinamica intraperiodale alle reti stradali urbane, intesa come pro-
blema di equilibrio dinamico. Una prima innovazione consiste nel superare la ne-
cessità di introdurre, all’interno del problema di equilibrio, il problema di carico
dinamico della rete (Dynamic Network Loading DNL). Una seconda innovazione
consiste nel formulare il problema di equilibrio con approccio a cammini impliciti.
Infine, sulla base di tali innovazioni, è proposto un algoritmo risolutivo che risulta
decisamente più efficiente di quelli esistenti.
L’equilibrio può essere formulato mettendo a sistema il modello di domanda e
quello di offerta. Il primo fornisce i flussi di cammino in funzione delle prestazio-
ni di cammino, mentre il secondo, simmetricamente, fornisce le prestazioni di
cammino in funzione dei flussi di cammino e delle caratteristiche della rete, trami-
te le funzioni di prestazione d’arco e i legami di consistenza tra le variabili d’arco
e quelle di cammino (figura 1a).
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secondo perché consente l’impiego degli algoritmi risolutivi a cammini impliciti,
in genere più vantaggiosi.
Nel caso dinamico, al contrario, in assenza di una specifica NLM, resta
possibile solo il primo approccio, che richiede l’enumerazione esplicita dei
cammini. Al fine di rendere operativo anche il secondo approccio, in questo lavoro
è stato effettuata una estensione al caso dinamico del concetto di mappa di carico
della rete, in sede di formulazione, e dell’algoritmo di Dial, in sede di risoluzione.
Esaminiamo, qui di seguito, gli aspetti rilevanti di tali estensioni, evidenziando le
differenze fra equilibrio statico ed equilibrio dinamico.
A parte il fatto che trattando di assegnazione dinamica intraperiodale le compo-
nenti del sistema di trasporto sono funzioni del tempo, la principale differenza tra
il caso statico e quello dinamico riguarda i legami di consistenza tra flussi di
cammino e flussi d’arco. Mentre nel caso statico i flussi d’arco dipendono linear-
mente dai flussi di cammino attraverso la matrice di incidenza archi-percorsi, che
assicura la consistenza spaziale del modello, nel caso dinamico la determinazione
dei flussi d’arco richiede la conoscenza dei tempi di percorrenza sulla rete, in
quanto la consistenza del modello concerne non solo la dimensione spaziale del si-
stema ma anche quella temporale. Ne segue che il modello di propagazione dei
flussi sulla rete dipende anche dalle prestazioni dei cammini (freccia tratteggiata
in figura 1).
Esaminiamo ora le implicazioni di questa specifica circostanza sulla formula-
zione e risoluzione dell’assegnazione dinamica intraperiodale.
Con riferimento al primo approccio, la dipendenza del modello di propagazione
dei flussi sulla rete dalle prestazioni dei cammini genera una relazione circolare
all’interno del modello di offerta (si veda a riguardo la figura 1a), che da così luo-
go ad un problema a sé. Si tratta del ben noto DNL, problema cui la comunità
scientifica ha dedicato molta attenzione in passato e che è stato oggetto di specifici
lavori anche di recente (Wu, Chan e Florian 1998; Xu et al. , 1999). Ponendosi in
quest’ottica, nel formulare e risolvere l’equilibrio dinamico si ha a che fare con
una doppia dipendenza circolare, una interna al modello di offerta e l’altra propria
dell’equilibrio tra la domanda e l’offerta.
Con riferimento al secondo approccio, in luogo della circolarità interna al mo-
dello di offerta si ha una biforcazione all’interno della mappa di carico della rete
(si veda a riguardo la figura 1b). Ponendosi in questa seconda ottica, nel formulare
e risolvere l’equilibrio dinamico si ha a che fare con la sola dipendenza circolare
propria dell’equilibrio tra la domanda e l’offerta.
Ne segue che il secondo approccio è molto più vantaggioso del primo, sia in
termini formali che risolutivi, perché consente di superare gli inconvenienti con-
nessi con la dipendenza circolare interna al modello d’offerta. In particolare esso
consente, da una parte, di formulare il problema come un sistema tra due funzioni
(mappa di carico della rete e funzione di prestazione d’arco) e non come un siste-
ma fra una funzione e un problema (funzione di domanda e DNL), dall’altra, di
conseguire la coerenza interna al modello di offerta e quella tra la domanda e
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l’offerta congiuntamente all’equilibrio, senza dover garantire la prima nell’ambito
di ciascuna iterazione dell’algoritmo attraverso un ciclo di iterazioni interne.
Adottando il secondo approccio, l’equilibrio dinamico viene qui formulato co-
me un problema di punto fisso nei profili temporali dei flussi d’arco, ottenuto so-
stituendo la funzione di prestazione d’arco nella mappa di carico della rete, in ana-
logia con l’approccio adottato, ad esempio, in Cantarella (1997) e in Bellei, Genti-
le e Papola (2000) per il caso statico. La formulazione di un problema di punto fis-
so in termini di profili temporali, si trova anche in Addison e Heidecker (1993); si
tratta però di un modello completamente diverso da quello qui proposto, in quanto
consiste nella riformulazione del problema di disequazioni variazionali attraverso
l’operatore proiezione, in analogia con l’approccio adottato, ad esempio, in Smith
(1979) per il caso statico.
Alcune delle relazioni che informano il problema dell’equilibrio dinamico han-
no natura ricorsiva. Ne segue che il modello e la procedura risolutiva sono legati
in un nesso inscindibile. Per questa ragione la questione dell’enumerazione impli-
cita dei cammini diventa rilevante anche dal punto di vista della formalizzazione
del problema e non più solo a livello di algoritmo risolutivo. Si ritiene pertanto
utile fornire una formalizzazione del problema anche a cammini impliciti.
Al fine di focalizzare l’attenzione sui soli aspetti innovativi qui introdotti e di
semplificare la notazione, l’analisi del sistema viene effettuata considerando una
unica classe di utenti e una domanda origine-destinazione fissata. In particolare la
domanda si assume rigida rispetto alla scelta dell’orario di partenza. In pratica,
l’unica dimensione di scelta considerata in questa sede è quella del percorso.
L’estensione al contesto multi-utente con domanda elastica non presenta particola-
ri difficoltà e viene rimandata ad un prossimo lavoro.
In particolare, si utilizza un modello di scelta del percorso logit multinomiale,
mentre, per quanto riguarda l’offerta, è impiegato un modello di prestazione
d’arco separabile, con code orizzontali fino alla capacità di accumulazione
dell’arco e verticali dopo che essa è stata raggiunta come in Bellei e Bielli (1996).
1.2 Il modello
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di tutti i cammini aciclici della rete viene indicato con K = ∪ o∈C ∪ d∈C Kod .
Su ogni coppia (o, d)∈[C × C] insiste un flusso di domanda dod(τ) ≥ 0, con
τ∈Θ, nel seguito ipotizzato costante e riferito all’istante di partenza dal centroide
origine (l’estensione al caso in cui una seconda componente della domanda è rife-
rita all’istante di arrivo al centroide destinazione non presenta particolari difficol-
tà). Le componenti della domanda, i cui profili temporali sono organizzati nel vet-
tore di funzioni d di dimensioni (|C|2 × 1), danno luogo ad una configurazione di
flussi sulla rete. In particolare, indichiamo con Fkod(τ) il flusso degli utenti che
partono nell’istante τ∈Θ e percorrono il cammino k∈Kod, (o, d)∈[C × C], e con
fa(τ) il flusso degli utenti che entrano nell’arco a∈A nell’istante τ∈Θ. I profili
temporali dei flussi di cammino e dei flussi d’arco sono organizzati rispettivamen-
te nei vettori di funzioni F, di dimensioni (|K| × 1), e f, di dimensioni (|A| × 1).
Qui di seguito sono illustrate le diverse fasi del processo indicate nella figura 1.
1.2.1 Funzioni di prestazione d’arco e Modello di prestazione di cammino
t = t( f ) (1)
c = c( f ) (2)
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Tkoda(τ) = τ +∑ b∈Akoda[tb(Tkodb(τ)) -Tkodb(τ)] (3)
ove Akoda ⊆ Akod è l’insieme degli archi del cammino k tra l’origine o e il nodo ini-
ziale TL(a) dell’arco a∈Akod.
Le (3) forniscono in termini ricorsivi i profili degli istanti di uscita dai sottocam-
mini in funzione dei profili degli istanti di uscita dagli archi. Tale dipendenza vie-
ne espressa formalmente dalla seguente funzione:
T = T(t) (4)
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ove la matrice I e, di dimensioni (|K|×|C|2), è ottenuta dalla matrice identità di di-
mensioni (|C|2×|C|2) replicando la generica riga od, con (o, d)∈[C × C], |Kod| volte.
1.2.3 Modello di propagazione dei flussi sulla rete
Oltre al modello classico, a cammini espliciti, ne viene qui proposto anche uno
a cammini impliciti, entrambi utilizzati nel prossimo paragrafo, nella formulazione
di punto fisso dell’equilibrio dinamico.
Nella formulazione a cammini espliciti il flusso entrante in un arco è dato da
una somma pesata dei flussi dei cammini che comprendono l’arco considerato,
ciascuno riferito all’istante in cui percorrendo il cammino si giunge nel nodo ini-
ziale dell’arco:
ove il peso dTkoda-1(τ)/dτ tiene conto del fatto che i tempi di percorrenza sulla rete
variano nel tempo ed è sempre maggiore di zero, altrimenti verrebbe violata la re-
gola FIFO. A seconda, poi, che esso sia >1, <1, oppure =1, il contributo a f della
generica F è maggiore, minore o uguale a F, rispettivamente. Si noti che, in ragio-
ne di ciò, la relazione tra i flussi d’arco e i flussi di cammino non è lineare, come
lo è invece nel caso statico.
La (8) viene espressa formalmente dalla seguente funzione:
f = ϖ(F, T) (9)
In base alla (7) dalla (9) si ottiene:
f = ϖ(diag(I e⋅d) ⋅P, T) (10)
w = w(c, t) (11)
che esprime formalmente relazioni di tipo ricorsivo. Nel seguito si assume che i
profili delle probabilità condizionate d’arco siano una funzione dei profili delle
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soddisfazioni di nodo e di quelli dei costi d’arco:
p = p(w, c, t) (12)
La validità di tale ipotesi deve essere verificata con riferimento allo specifico
modello di scelta del percorso adottato, che dipende dalla funzione densità di pro-
babilità congiunta dei residui aleatori. Nel paragrafo 1.5, la verifica dell’ipotesi e
la determinazione delle funzioni (11) e (12) verranno espletate con riferimento al
modello logit multinomiale.
Con riferimento agli utenti diretti verso la destinazione d∈C, il flusso fad(τ) en-
trante nell’arco a∈A nell’istante τ∈Θ può essere espresso come prodotto della re-
lativa probabilità condizionata e del flusso che attraversa il nodo iniziale diretto
verso la destinazione considerata, entrambi riferiti allo stesso istante. Quest’ultimo
è a sua volta dato dalla somma dei flussi uscenti dagli archi della stella in entrata
del nodo diretti verso la destinazione e, qualora il nodo sia associato ad un cen-
troide, del flusso di domanda uscente da esso e diretto verso la destinazione. Per-
tanto, a seconda dei due casi, si ha:
fad(τ)=pad(τ)⋅[∑b∈BS(TL(a),d)fbd(tb-1(τ))⋅dtb-1(τ)/dτ] (13.1)
fa (τ)=pa (τ)⋅[dTL(a)d(τ)+∑b∈BS(TL(a),d)fb (tb (τ))⋅dtb (τ)/dτ]
d d d -1 -1
(13.2)
ove il flusso uscente dall’arco b∈A in un istante τ∈Θ diretto verso la destinazione
d∈C è espresso come prodotto del flusso entrante nell’arco calcolato nell’istante
tb-1(τ), quello in cui partono gli utenti che escono in τ, e del termine dtb-1(τ)/dτ, che
tiene conto della variabilità nel tempo del tempo di percorrenza dell’arco. Si noti
che, per la definizione di probabilità condizionata d’arco, la (13) implica un vinco-
lo di conservazione ai nodi per i flussi con destinazione d∈C.
Il flusso entrante in un arco è dato semplicemente dalla somma dei relativi flus-
si diretti a tutte le destinazioni:
f = ω( p, t, d ) (15)
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conda si ottiene dalla (15) in base alla (1). Si ha, nell’ordine:
f = ω( p, t( f ), d) (17)
Le funzioni (18) e (19) esprimono la soluzione dei problemi di punto fisso (16)
e (17), nell’ordine, posto che essa esista e sia unica:
f = ωDNL( p, d) , (19)
1.2.5 Mappa di carico della rete
In generale, risulta:
f = f(c, t, d) (22)
In base alla (23) e alla (4), poiché sia la (10) che la (15) forniscono i flussi f , si ha:
Si noti che, nelle formulazioni del DNL e della NLM presentate, i profili dei
flussi di domanda compaiono in modo esplicito nonostante, con riferimento al
modello di domanda adottato, essi siano costanti. Ciò consentirà l’estensione al
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caso della domanda elastica su più livelli di scelta.
Una formulazione con DNL a cammini espliciti, del tutto analoga a quella di
Cascetta (2001), dove l’equilibrio dinamico è formulato mediante un problema di
punto fisso avente come variabile corrente i flussi entranti d’arco, si ottiene dalla
(18), in base alle (6), (5), (2), (4) e (1):
f = f(c( f ), t( f ), d) (27)
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1.4 Modello di funzionamento dell’arco
Si assume inoltre che i veicoli percorrano l’arco alla velocità libera (opportuna-
mente ridotta per tener conto del perditempo al nodo a parte quello proprio della
saturazione) fino all’accodamento, per poi procedere alla velocità di smaltimento
della coda. In assenza di coda l’accodamento coincide con l’uscita dall’arco.
Si tratta di un modello separabile rispetto alla dimensione spaziale e non sepa-
rabile rispetto a quella temporale. Esso si basa sulla rappresentazione dell’arco
corto come un collo di bottiglia deterministico e fornisce profili temporali della
coda e del tempo di percorrenza lineari.
La coda è rappresentata con andamento orizzontale fino alla capacità di accu-
mulazione dell’arco e verticale, dopo che questa è stata raggiunta. Il vincolo di ca-
pacità per il flusso di uscita è costante nel tempo, pertanto si tiene conto solo in
forma aggregata della regolazione semaforica. D’altra parte il modello consente di
cogliere l’essenza del fenomeno di formazione e dispersione della coda con perio-
dizzazioni dell’ordine di 10-20 minuti e, chiaramente, una discretizzazione tempo-
rale poco fitta costituisce un grande vantaggio in termini di efficienza computa-
zionale.
Sotto queste ipotesi è possibile ricostruire l’evoluzione della coda identificando
le traiettorie spazio-temporali di tutti i veicoli. Con riferimento al generico arco
a∈A, il profilo temporale dell’istante di uscita può essere ricavato per punti in
forma ricorsiva:
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Per la (2) viene assunta la forma lineare nei tempi di percorrenza:
ove ra(τ) è il profilo temporale del pedaggio e η il valore monetario del tempo.
Come nel caso statico, la formulazione a cammini impliciti per il modello logit
multinomiale può essere implementata in modo efficace solo se si considerano e-
sclusivamente i cammini efficienti, di seguito definiti. Con riferimento a ciascuna
destinazione d∈C, sia dato l’ordine topologico ORD(x, d) del generico nodo x∈N.
L’ordinamento topologico dei nodi si assume indipendente dalla congestione. Esso
può ad esempio basarsi sulle distanze o sui costi a flusso nullo. Si definisce effi-
ciente un arco per cui l’ordine topologico della coda è maggiore di quello della te-
sta. Un cammino è efficiente se tutti gli archi che lo compongono sono efficienti.
Indichiamo con AEd = {a∈A: ORD(TL(a), d) > ORD(HD(a), d)} l’insieme degli
archi efficienti, con FSE(x, d) = {a∈AEd: TL(a) = x} la stella in uscita efficiente
del nodo x∈N, con BSE(x, d) = {a∈AEd: HD(a) = x} la stella in entrata efficiente
del nodo x∈N e con KExd l’insieme dei cammini efficienti che collegano il nodo
x∈N con la destinazione d.
Per specificare la mappa di carico (21) occorre determinare la forma della (11),
che come detto esprime relazioni di tipo ricorsivo, e verificare che sia effettiva-
mente possibile esprimere le probabilità condizionate d’arco attraverso la (12) e
determinarne la forma.
Come è noto, per il modello di scelta logit multinomiale la probabilità di scelta
Pkod(τ) del cammino k∈Kod, (o, d)∈[C × C], per l’utente che comincia nell’istante
τ∈Θ uno spostamento da o a d è data da:
(
Pkod (τ ) = exp − Ckod (τ ) θ ) ∑
j∈KE od
( j (τ ) θ
exp − C od ) (33)
mentre la soddisfazione del nodo x∈N con riferimento alla destinazione d∈C, per
gli utenti che nell’istante τ∈Θ si trovano in corrispondenza del nodo x è data da:
k ∈KE xd
(
)
wxd (τ ) = θ ⋅ ln ∑ exp − Ckxd (τ ) θ , se x ≠ d ; wdd(τ) = 0 (34)
La sommatoria argomento del logaritmo nella (34) prende il nome di peso del
nodo x∈N (con riferimento alla destinazione d∈C). Mediante semplici passaggi è
possibile ottenere una espressione che esprima in forma ricorsiva il generico peso
di nodo:
12
k∈KExd
(
∑exp− Ck (τ ) θ =
xd
) ∑ (
∑ exp− Ck (τ ) θ =
a∈FSE( x,d ) k∈KEaxd
xd
)
(35)
= ∑
a∈FSE( x,d )
exp(− ca (τ ) θ ) ⋅ ∑exp− Ck
k∈KEHD( a )d
(
HD(a)d
(ta (τ )) θ )
ove KEaxd = {k∈KExd : a∈A(k)}. Per la soddisfazione di nodo si ha quindi:
wxd (τ ) = θ ⋅ ln ∑ (
exp − ca (τ ) + wHD
d
(a ) (t a (τ )) θ ) (36)
a∈FSE ( x , d )
(
pad (τ ) = exp − ca (τ ) + wHD
d
)
(a ) (ta (τ )) − wTL(a ) θ se a ∈ AEd , pa (τ ) = 0 altrimenti (37)
d d
a∈A od
( )
Pkod (τ ) = exp ∑ − ca Tkod a (τ ) + wdd Tkod (τ ) − wod θ
( ) (39)
k
In base alla (5) e alla (34), la (39) coincide, appunto, con la (33).
13
potrebbe scegliere se procedere anche per enumerazione esplicita dei cammini
nella procedura risolutiva, o meno. Tale approccio, che pure è utilizzato nella
assegnazione per corse al trasporto collettivo su grafi diacronici (Nuzzolo e Russo,
1997), non appare promettente per il trasporto individuale, ove l’enumerazione
esplicita nel caso dinamico appare proibitiva.
In questa sede si assume che la rete sia scarica all’inizio del periodo di analisi e
ritorni tale alla fine dello stesso. L’algoritmo ha una struttura molto simile a quella
utilizzata per un SUE Logit statico, dovendo prevedere una fase di inizializzazione
in cui vengono determinati l’ordine topologico dei nodi e dei profili temporali
flussi d’arco, tali da rispettare, intervallo per intervallo, i vincoli di conservazione
ai nodi. è opportuno notare che l’ordine topologico viene assunto costante nel
tempo, oltre che da una iterazione all’altra dell’algoritmo.
I passi successivi sono:
• calcolo dei vettori rappresentativi dei profili temporali di tempi e costi d’arco a
partire dai flussi, utilizzando le (31) e (32);
• calcolo dei vettori delle soddisfazioni di nodo, utilizzando le (36)e approssi-
mando con una funzione lineare a tratti i profili temporali corrispondenti;
• calcolo dei vettori delle probabilità condizionate, utilizzando le (37) e appros-
simando con una funzione lineare a tratti i profili temporali corrispondenti;
• calcolo dei flussi di supporto per la valutazione delle medie successive, utiliz-
zando le (13) per il caricamento Logit dei flussi ed introducendo un’ulteriore
approssimazione, consistente nel riportare a un flusso costante di nodo per cia-
scun intervallo i contributi derivanti da archi e intervalli diversi.
Si noti che, a rigore, sia i pesi che le probabilità condizionate non variano linear-
mente nel tempo; è peraltro interessante osservare che al tendere di θ a zero, le
probabilità condizionate d’arco tendono ad assumere un andamento lineare a tratti.
1.7 Conclusioni
14
la del percorso, che è il caso più semplice in grado di evidenziare i vantaggi
dell’approccio proposto. L’estensione al contesto multi-utente con domanda ela-
stica non presenta particolari difficoltà ed è rimandata ad un prossimo lavoro.
Bibliografia
15
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lem: A Mathematical Formulation and Solution Method”, Transp. Res. Vol. 32B pp.
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1.8 Sommario
In questo lavoro, dopo aver effettuato l’estensione al caso dinamico del concetto di
mappa di carico della rete, viene formulato un problema di assegnazione dinamica intrape-
riodale come problema di punto fisso nei profili temporali dei flussi. Ciò rende possibile,
nel formulare e risolvere un problema di equilibrio dinamico, di superare la necessità di
formulare esplicitamente un problema di carico dinamico della rete, poiché la coerenza tra
flussi di cammino e flussi d’arco, attraverso i tempi di percorrenza, è direttamente implicata
dalla formulazione del problema di punto fisso espresso in funzione dei profili temporali
dei costi e dei flussi d'arco. Viene anche presentata una formulazione del problema di asse-
gnazione dinamica a cammini impliciti, coerente con l'utilizzazione di un algoritmo che ri-
sulta da una estensione al caso dinamico dell'algoritmo di Dial. Sulla base di tale formula-
zione sono sviluppate delle procedure risolutive che richiedono tempi di elaborazione dello
stesso ordine di quelli necessari per una assegnazione statica, moltiplicati per il numero dei
periodi dell’orizzonte temporale di analisi.
1.8.1.1.1 Abstract
In this paper an extension to the within-day dynamic case of the network loading map
concept is performed and then a within-day dynamic traffic assignment model is formalized
as a fixed-point problem expressed in term of the temporal profiles of the flows. This way,
using a dynamic network loading model, when formalizing and solving a dynamic equilib-
rium assignment problem, is no more unavoidable, since the consistency between path
flows and link flows, through travel times, is directly implied by the formalization of the
fixed point problem in terms of temporal profiles of link costs and link flows. A formaliza-
tion of the dynamic assignment problem without explicit paths enumeration is also pre-
sented, coherent with the employment of an algorithm obtained as an extension to the dy-
namic case of the Dial algorithm. On these bases, a solution procedure is devised which re-
quire calculation times of the same order of those of a static assignment, multiplied by the
number of intervals of the simulation period.
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