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Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 3
Sommario
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La settimana
7/13 gennaio 2011 Numero 879 Anno 18
Il primo articolo che ha
scritto per un giornale
tedesco era su Angelo
Branduardi. Terribile.
Giovanni di Lorenzo ha
51 anni e gli ultimi sei li ha
passati alla direzione della Zeit, il tempo,
uno dei pi importanti settimanali
tedeschi. Diverso dagli altri in tutto. Tanto
per cominciare nel formato: un lenzuolo,
come i quotidiani di una volta. E poi
perch uno dei pochi giornali che negli
ultimi due anni non ha perso copie. Anzi,
ne ha guadagnate. Il 2010 stato lanno
migliore della sua storia. Mezzo milione di
copie vendute ogni settimana, con
moltissimi lettori tra i venti e i trentanni.
In unintervista al quotidiano spagnolo
El Pas, Di Lorenzo spiega il segreto del
successo: non dare ascolto ai consulenti,
continuare a pubblicare articoli lunghi e
spesso diicili, occuparsi di argomenti
non necessariamente legati alla stretta
attualit. Orientare e approfondire,
cercando di diferenziarsi dagli altri. E
internet? Die Zeit ha una redazione web di
sessanta persone, ma per ora internet non
produce utili. Solo la qualit porta soldi.
Giovanni De Mauro
settimana@internazionale.it
Qualit
iN copertiNA
14 Come sar
il Brasile di Dilma
The Nation
europA
20 LUngheria
cancella la libert
di stampa
Npszabadsg
AfricA
e medio orieNte
22 Gli errori
di Mubarak
e la rabbia dei copti
egiziani
Libration
Americhe
24 La California dopo
Schwarzenegger
Los Angeles Times
AsiA e pAcifico
26 Gli studenti cinesi
diligenti e poco
creativi
The New York Times
visti dAgli Altri
28 La rivolta
dei ragazzi
dellEuropa
del sud
The New York Times
giAppoNe
34 Gli operai perfetti
di Toyota City
XXI
hAiti
42 I profeti
contro il vud
Le Monde Magazine
scieNzA
48 La medicina
bugiarda
The Atlantic
portfolio
56 La speranza
del Sudan
Le foto
di Stefano De Luigi
ritrAtti
62 Hans-Roland
Richter
Luomo di gomma
Die Zeit
viAggi
64 Le montagne
colorate
Financial Times
grAphic
JourNAlism
68 Cartoline
da New York
Kikuo Johnson
pop
80 Fateci pagare
John Lanchester
scieNzA e
tecNologiA
88 La verit sul fondo
della bottiglia
New Scientist
90 Il diario della Terra
ecoNomiA
e lAvoro
92 Un mondo
senza contanti
Frankfurter
Allgemeine Zeitung
cultura
70 Cinema, libri,
musica, tv, arte
Le opinioni
23 Amira Hass
25 Yoani Snchez
30 Manuel Castells
32 Noam Chomsky
72 Gofredo Foi
74 Giuliano Milani
76 Pier Andrea Canei
78 Christian Caujolle
85 Tullio De Mauro
89 Anahad OConnor
93 Tito Boeri
le rubriche
13 Editoriali
96 Strisce
97 Loroscopo
98 Lultima
XXI Fondato nel 2008, un trimestrale francese dedicato ai grandi reportage. Larticolo a pagina 34 uscito a ottobre del 2010 con il titolo Merveilleuse et
heureuse Toyota City. The Atlantic Fondato a Boston nel 1857, un mensile statunitense di politica e cultura. Larticolo a pagina 48 uscito a novembre del
2010 con il titolo Lies, damned lies, and medical science. The Nation un settimanale statunitense indipendente e progressista. Larticolo a pagina 14 uscito il
29 dicembre 2010 con il titolo Dilma Roussef: in Lulas shadow. The New York Times Pubblicato a New York, uno dei pi importanti quotidiani del mondo.
Larticolo a pagina 28 uscito il 1 gennaio 2011 con il titolo Europes young grow agitated over future prospects. Die Zeit un settimanale tedesco
di centrosinistra. Fondato nel febbraio del 1946, si occupa di politica, economia, cultura e societ. Larticolo a pagina 62 uscito il 18
novembre 2010 con il titolo Der Gummi-Mann. Internazionale pubblica in esclusiva per lItalia gli articoli dellEconomist.
le principali fonti di questo numero

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)
Il miglior modo per difendere una rivoluzione sociale
denunciarla quando divora i suoi igli
mANuel cAstells, pAgiNA
Immagini
Sottacqua
Queensland, Australia
3 gennaio 2011
Rockhampton, nello stato del Queen
sland, ha 77mila abitanti ed la citt pi
popolosa tra quelle colpite dalle alluvio
ni delle ultime settimane nel nordest
dellAustralia. Le acque del iume Fitz
roy hanno sommerso anche lautostra
da che collega la citt con laeroporto.
Finora ci sono state tre vittime e 500
persone hanno dovuto abbandonare le
loro case. Secondo gli esperti il peggio
deve ancora venire. Foto di Mechielsen
Lyndon (Afp/Getty Images)
Immagini
Miscela selezionata
Binh Duong, Vietnam
3 gennaio 2011
Un operaio controlla il caf nel magaz-
zino di unazienda statale. A dicembre il
Vietnam ha esportato 132mila tonnella-
te di caf, il 10,3 per cento in meno ri-
spetto allo stesso mese del 2009. Il pae-
se asiatico il secondo produttore mon-
diale di caf dopo il Brasile, ma il primo
nella coltivazione della qualit robusta,
usata per il caf solubile. Nel 2010 la
crisi ha fatto calare la produzione, fre-
nando le esportazioni. Foto di Nguyen
Huy Kham (Reuters/Contrasto)
Immagini
I guerrieri adulti
Kilo, Kenya
20 dicembre 2010
Il 20 dicembre in un villaggio del di-
stretto di Mashuuru, a sud di Nairobi, si
svolta una grande cerimonia per cele-
brare il passaggio allet adulta di un
migliaio di guerrieri masai di et com-
presa tra i 12 e i 25 anni. Il rito si ripete
pi o meno ogni dieci anni, quando si
raggiunge un numero suiciente di par-
tecipanti. Ai festeggiamenti erano pre-
senti i leader della comunit masai e il
primo ministro keniano Raila Odinga.
Foto di Dai Kurokawa (Epa/Ansa)
10 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Posta@internazionale.it
Liberiamo la copertina

u Alleditoriale di Giovanni De
Mauro Liberiamo (5 novem-
bre) mancava una frase: Ha
colonizzato anche la nostra co-
pertina. Visto che la speranza
di liberarcene da qualche gior-
no si aievolita, almeno voi li-
berate i vostri lettori dalla sua
ricorrente immagine.
Barbara Lomonaco

Maxxi attacco
nel mondo dellarte

u Leggo su Internazionale
(Splendida forma, 10 dicembre)
alcuni giudizi fortemente critici
di Alessandro Rabottini, giova-
ne curatore della Galleria dAr-
te Contemporanea di Bergamo.
Giovane, ma non originale. Il
conformismo di molta critica
darte contemporanea non
manca di rilettersi, contro ogni
evidenza, dentro istituzioni, vo-
lute dalla cosiddetta Destra
come il Macro e il Maxxi, e i i-
nanziamenti loro garantiti.
Alessandro Rabottini, parlando
di destra populista, sembra
ignorare le posizioni di destra
esplicite di alcuni simboli
dellarte contemporanea, come
Burri e De Dominicis. La mili-
tanza del critico coincide con la
militanza politica, e determina
la inzione di uno stato di asse-
dio che vedrebbe larte contem-
poranea minacciata. Da me
per esempio. Rabottini ignora
che fui io a far partire il cantiere
del Maxxi, e considera eviden-
temente non contemporanei
innumerevoli artisti di cui mi
sono occupato. Cos contem-
poraneo lo decide lui, nel suo
fascismo spontaneo, mentre la
mia nomina alla Biennale
una vergogna per lItalia. Lui
in compenso si specchia in una
contemporaneissima Lara Fa-
varetto, ignorando Lucien
Freud, come ha ignorato Gian-
franco Ferroni che a Bergamo
ha avuto una fertilissima sta-
gione. Peccato che Ferroni di
destra non fosse, come non lo
Guccione, altro ignorato da Ra-
bottini. In compenso, il mondo
ignora gli studi, i libri, le mostre
di questo giovane curatore. Es-
sere di sinistra, per lui, vuol dire
obbedire ciecamente alle leggi
del mercato consacrate nelle
grandi iere internazionali e a
cui si cerca di assoggettare an-
che Bergamo, ovviamente go-
vernata da una destra populi-
sta. Mi chiedo in che modo
lassessore alla cultura di Ber-
gamo, Claudia Sartirani, possa
conciliare la sua politica cultu-
rale con antagonisti politici che
usano le strutture della citt per
i loro interessi di mercato, e ag-
gredendo chi, come me, gode
della sua iducia. La vergogna
dItalia si estende dunque an-
che a lei? Rispettabili artisti che
lavorano a Bergamo, non sono
abbastanza contemporanei,
bench viventi, per il giovane
curatore senza titoli?
Vittorio Sgarbi

Correzioni
u Le foto dellarticolo La gran-
de trufa dei fondi europei (17 di-
cembre) rappresentano la com-
missione europea.
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Telefono 06 441 7301
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YouTube.com/internazionale
Cara Milana, possibile
che le rivolte degli studenti
diventino la base per
unEuropa pi giusta e pi
moderna?
Anche in Croazia ci sono state
proteste studentesche che
hanno attirato lattenzione de-
gli intellettuali pi che dei po-
litici. Questo perch i partiti
sono piuttosto ottusi di fronte
a qualsiasi tipo di protesta:
credono che sia normale go-
vernare seguendo il tornacon-
to personale.
una cosa diicile da cam-
biare, ma credo che il futuro
del continente stia nelleterno
procedere verso qualcosa che
oggi ci sembra irraggiungibi-
le, e magari un giorno riusci-
remo tutti a chiamarlo il no-
stro continente. Faccio molta
fatica a capire i rapporti tra i
paesi dellUnione, e non sono
in grado di dire se questa
Unione si stia veramente sgre-
tolando.
Quando leggo le notizie
sugli altri paesi europei mi
viene da pensare che tutti i po-
litici del continente sono per-
sone false che fanno fatica a
nascondere le loro ambizioni
dietro slogan astratti. Questo
si pu cambiare? Credo che le
manifestazioni studentesche
potrebbero accelerare il cam-
biamento, come gi succes-
so nel secolo scorso. Ma di si-
curo, per rendere lEuropa pi
sana e sincera, bisogner az-
zerarla completamente. Pro-
prio partendo da energie fre-
sche. In questo senso credo
che si possa sognare unEuro-
pa pi interessante e diverten-
te, dove potremo sentirci libe-
ri. u it
Milana Runjic risponde alle
domande dei lettori allindiriz-
zo milana@internazionale.it
Cara Milana
Forze fresche
un divorzio
eiciente
Caro
economista
Mia moglie e io stiamo di-
vorziando e lottando per
dividerci i beni, soprattutto
la casa. Purtroppo, per, le
continue discussioni stan-
no peggiorando le cose.
C una soluzione?
B. Graham, Kent
Avete tutta la mia solidariet.
Spesso in questi casi entra in
gioco il valore sentimentale
degli oggetti ed diicile tro-
vare un accordo. In realt, sta-
te mentendo tutti e due sulle
vostre reali preferenze, cos da
manipolare lo scambio e otte-
nere pi di quel che volete. Gli
economisti Robert Gibbons,
Peter Cramton e Paul Klem-
perer hanno dimostrato che
quando un oggetto appartiene
a due persone, e una delle due
vuole comprarlo, c un modo
facile per trovare un accordo.
Secondo Klemperer, tu e tua
moglie dovreste scrivere
ognuno unoferta per met
della casa. Se fai loferta pi
alta ti prendi la casa, com-
prando la quota di tua moglie.
Il prezzo si ricava facendo la
media delle due cifre che ave-
te scritto. Ma attento, se scrivi
una cifra troppo bassa vende-
rai la casa a poco prezzo, men-
tre se la cifra alta la pagherai
troppo cara. Questo sistema
pu essere applicato a ogni
oggetto. C da dire, per, che
il professor Klemperer feli-
cemente sposato e forse di-
spensa i suoi consigli diretta-
mente dalla sua torre davorio.
Tim Harford risponde alle do-
mande dei lettori del Financial
Times.
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 13
Editoriali
Bisogner aspettare una rivendicazione per
averne la certezza. Ma le modalit dellattentato
di Alessandria dEgitto del 1 gennaio (21 morti e
circa 80 feriti, a causa dellesplosione di una
bomba davanti alla chiesa copta dei Due santi)
sembrano indicare un solo colpevole: Al Qaeda
o un gruppo locale sostenuto da questa organiz-
zazione.
Decimata dai missili lanciati dai droni statu-
nitensi che le danno la caccia nelle sue roccafor-
ti pachistane, la galassia terroristica in una si-
tuazione delicata, ma sarebbe molto pericoloso
considerarla come moribonda. In novembre la
sua iliale irachena, lo Stato islamico iracheno,
ha decretato i cristiani obiettivi legittimi con
una strage compiuta a Baghdad, aprendo cos un
nuovo fronte per i jihadisti.
Finora la denuncia dei crociati riguardava
solo il detestato occidente. Inglobando nella
stessa vendetta le antiche comunit cristiane del
Medio Oriente, che tanto hanno contribuito alla
ricchezza di questa regione, Al Qaeda cerca di
prendere i classici due piccioni con una fava e di
usare largomento del nemico vicino e del nemi-
co lontano. Nei paesi islamici scatenare i kami-
kaze contro queste minoranze che sono spesso
trattate come cittadini di secondo ordine per-
mette di evitare laccusa di itna, la discordia il-
lecita tra credenti e in particolare tra sunniti e
sciiti. E consente anche di attaccare dei regimi
giudicati empi, mettendoli di fronte alle loro
contraddizioni. il caso dellEgitto, il fedele al-
leato degli Stati Uniti che presiede la (fantomati-
ca) Unione per il Mediterraneo di Nicolas Sar-
kozy, ma che di fronte al pi grave attentato nella
storia della minoranza copta si limitato a sem-
plici frasi di circostanza. A loro volta gli alleati
europei e americani, grandi difensori dei valori
democratici, hanno comunque tollerato la buf-
fonata elettorale egiziana di novembre, nel corso
della quale il parlamento stato completamente
ripulito da qualunque forma di opposizione,
sia islamico-conservatrice sia nazionalista.
Ma i calcoli di Al Qaeda non si fermano qui.
La galassia terroristica punta anche sullemozio-
ne suscitata in occidente dagli attacchi contro i
cristiani in Asia, in Africa e in Medio Oriente per
alimentare uno scontro di civilt nel quale si tro-
va a suo agio, perch permette di sradicare ogni
traccia di quei valori universali che detesta.
Che loccidente sindigni per gli attacchi con-
tro i suoi cristiani dopo essere rimasto indife-
rente di fronte alle stragi irachene, dimostra be-
ne la sua doppiezza. Il clima di siducia genera-
lizzata verso lislam che si respira in Europa e
negli Stati Uniti e lirrigidimento verso le comu-
nit musulmane che vivono in occidente, alle
prese con complessi meccanismi di integrazio-
ne, pu solo favorire il jihad globale che agisce su
internet.
La difesa dei cristiani doriente impone di
non cadere nelle trappole di Al Qaeda. u adr
La guerra ai cristiani doriente
Le Monde, Francia
LEuropa dei populisti
Franois Sergent, Libration, Francia
Il populismo di sinistra come di destra, a est co-
me a ovest, dilaga nel vecchio continente. Che
nel primo semestre 2011 lEuropa sia presieduta
dallUngheria di Viktor Orbn simboleggia lir-
resistibile ascesa di questi movimenti demago-
gici. Anche se ci sono tanti populismi quanti so-
no i paesi europei, tutti per attaccano gli stra-
nieri, disprezzano le lite, non hanno fiducia
nello stato di diritto. Tutte caratteristiche con-
trarie ai valori fondanti dellEuropa. LUnione e
i suoi leader hanno per reagito con poca energia
alle restrizioni introdotte da Orbn nel suo paese
con una legge che vuole imbavagliare la stampa
e paralizzare la democrazia.
Questa impotenza dellUe simboleggia il fal-
limento delle politiche che non hanno saputo
rispondere alle preoccupazioni, alle frustrazioni
e alle richieste degli elettorati populisti, quindi
popolari, in tempo di crisi.
I cittadini sono stati colpiti in pieno dal crollo
delle borse e dei mercati, sono rimasti molto tur-
bati nel vedere le banche salvate con le loro tasse
mentre la disoccupazione aumentava. Si sono
sentiti abbandonati dallEuropa e dai suoi partiti
tradizionali. Ma i politici, soprattutto a sinistra,
hanno torto quando criticano in modo sprezzan-
te questi elettori smarriti. Altri leader, a destra,
come Nicolas Sarkozy o Silvio Berlusconi, col-
pendo i rom e gli stranieri fanno del marketing
populista sperando di catturare quei voti popola-
ri. Ma i cittadini europei meritano delle risposte
pi serie e urgenti. u oda
Vi sono pi cose in cielo e in terra, Orazio,
di quante se ne sognano nella vostra ilosoia
William Shakespeare, Amleto

Direttore Giovanni De Mauro
Vicedirettori Elena Boille, Chiara Nielsen,
Alberto Notarbartolo, Jacopo Zanchini
Comitatodi direzione Giovanna Chioini (copy
editor), Stefania Mascetti (Internazionale.it),
Martina Recchiuti (Internazionale.it),
Pierfrancesco Romano (copy editor)
Inredazione Liliana Cardile (Cina), Carlo
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Jollivet (photo editor), Alessandro Lubello
(economia), Alessio Marchionna (Italieni), Maysa
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(Africa e Medio oriente), Junko Terao (Asia e
Paciico), Piero Zardo (cultura), Giulia Zoli (Stati
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Impaginazione Pasquale Cavorsi, Valeria
Quadri Segreteria Teresa Censini, Luisa
Cifolilli Correzionedi bozze Sara Esposito
Traduzioni I traduttori sono indicati dalla sigla
alla ine degli articoli. Sara Bani, Olga DAmato,
Stefania De Franco, Andrea De Ritis, Nazzareno
Mataldi, Giusy Muzzopappa, Floriana Pagano,
Fabrizio Saulini, Andrea Sparacino, Ivana
Telebak, Bruna Tortorella, Stefano Valenti
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di Scott Menchin Progettograico Mark Porter
Hannocollaborato Gian Paolo Accardo, Luca
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Mascat, Odaira Namihei, Lore Popper, Fabio
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5 gennaio 2011
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14 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
In copertina
D
opo la vittoria alle presi-
denziali del 31 ottobre
2010 Dilma Roussef, la
prima presidente donna
del Brasile, ha dichiara-
to: Il mio primo impe-
gno sar quello di onorare le donne brasilia-
ne ainch il risultato elettorale di oggi, che
non ha precedenti nella storia del paese, di-
venti la norma e si possa ripetere anche nel-
le aziende, nelle istituzioni civili e negli or-
gani di rappresentanza di tutta la societ.
In Brasile lelezione di una donna un se-
gnale di rottura con il passato, anche se
probabile che il mandato di Dilma Roussef
sar segnato dalla continuit con il prede-
cessore, Luiz Incio Lula da Silva, che ha
lasciato la presidenza con un indice di po-
polarit dell87 per cento.
Dilma Roussef uneconomista, stata
capo di gabinetto nel governo Lula ed ex
guerrigliera durante la dittatura negli anni
sessanta e settanta. Lula lha scelta perch
voleva qualcuno che seguisse il suo esem-
pio. Oltre a ereditare la popolarit di Lula,
Roussef pu contare sulla maggioranza del
suo partito (Partito dei lavoratori, Pt) e degli
alleati al senato e al congresso. Neanche
Lula ha mai avuto un sostegno simile.
Considerati i progressi economici e so-
ciali ottenuti dai brasiliani durante gli otto
anni di governo di Lula, la vittoria della can-
didata del Pt non stata una sorpresa. Con
Lula venti milioni di cittadini sono usciti
dalla povert e il salario minimo pi che
raddoppiato. Queste conquiste sono state
possibili grazie alla crescita economica del
paese favorita in parte dalle esportazioni
verso la Cina ma sono anche il frutto dei
programmi sociali voluti dallex presidente.
Roussef ha promesso di ampliare questi
programmi e si spinta pi avanti promet-
tendo ai cittadini di sconiggere deinitiva-
mente la povert. Non ci fermeremo in-
ch ci saranno brasiliani che muoiono di
fame, ha detto. Roussef punter sul pro-
gramma Fome zero, introdotto da Lula nel
2003, che fornisce sussidi diretti per i pro-
dotti alimentari, e favorir i programmi per
creare occupazione attraverso la realizza-
zione di infrastrutture per lelettricit e lir-
rigazione. Il programma Bolsa famlia
stato un altro successo del governo Lula: ha
cambiato la vita di 12,4 milioni di nuclei fa-
miliari che guadagnano meno di 120 real al
mese (54 euro). Per ricevere un aiuto econo-
mico, le famiglie devono mandare i igli a
scuola. I ragazzi hanno lobbligo di seguire
almeno l85 per cento delle lezioni, devono
sottoporsi a esami medici e vaccinarsi.
Roussef si poi impegnata a sviluppare il
programma Minha casa, Minha vida, che
d aiuti per lacquisto della prima casa.
I primi appuntamenti della presidente
fanno pensare che la continuit con il pre-
cedente governo riguarder soprattutto la
sanit e lo sviluppo sociale. Roussef ha no-
minato ministra dello sviluppo sociale las-
sistente di Lula Tereza Campello, incaricata
Come sar
il Brasile
di Dilma
Benjamin Dangl, The Nation, Stati Uniti
Dilma Roussef la prima presidente donna del
Brasile. Il suo governo proseguir la politica
economica e sociale di Lula. E cercher di fare
di pi contro la povert e per le minoranze
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 15
Stati Uniti. Lex presidente ha raforzato le
alleanze regionali economiche e diplomati-
che come il Mercosur e lUnasur, ha soste-
nuto la resistenza contro le pressioni del
presidente George W. Bush per unarea di
libero scambio delle Americhe, ha denun-
ciato il golpe contro il presidente dellHon-
duras Jos Manuel Zelaya e ha appoggiato il
presidente boliviano Evo Morales e il presi-
dente ecuadoriano Rafael Correa durante i
tentativi di destabilizzazione nei due paesi.
Dilma Roussef ha nominato ministro degli
esteri Antonio Patriota, vicino allex mini-
stro Celso Amorim. In politica estera il nuo-
vo governo far sentire la sua voce nei nego-
ziati sul clima e sul commercio mondiale.
Alla ine di gennaio il Brasile parteciper al
Forum economico mondiale di Davos, in
Svizzera. Gli occhi del mondo saranno pun-
tati sul Brasile anche nel 2014, quando Rio
de Janeiro ospiter i Mondiali di calcio. I
preparativi dellevento, per, sono serviti
come scusa per aumentare la repressione
della polizia nelle favelas della citt.
La comunit internazionale si chiede
quale sar lo stile di governo della nuova
presidente. Forse lattenzione sar concen-
trata soprattutto nei settori in cui Roussef
si distinguer dal suo predecessore, in par-
ticolare i diritti delle donne. Le pari oppor-
tunit sono un principio fondamentale del-
la democrazia, ha detto Dilma dopo la sua
vittoria.
Ma la prima presidente donna del paese
con leconomia pi grande del Sudamerica
dovr agire nei limiti economici, ambienta-
li e politici del suo predecessore. Almeno
per un po, sar diicile che Dilma Roussef
esca dal tracciato segnato da Lula. usdf
stinati alla sanit e allistruzione. Oltre al
potenziamento dei programmi sociali,
probabile che Dilma Roussef porter avan-
ti la politica di Lula nel settore agricolo.
Il sostegno dellex presidente alle attivi-
t agroindustriali, in particolare ai produt-
tori di soia e mais, a discapito delle fattorie
e dei contadini senza terra, stato uno dei
suoi maggiori insuccessi. Grazie allinco-
raggiamento di Lula, le multinazionali
agroindustriali tra cui Monsanto, Archer
Daniels Midland, Cargill e Syngenta han-
no esteso la loro attivit in tutto il paese,
potenziando i legami con i grandi latifondi-
sti e con i politici brasiliani. Dal 2003 al
2007, spiega lanalista politico Miguel
Carter, il sostegno statale alllite rurale
stato sette volte maggiore di quello oferto
alle aziende agricole a conduzione familia-
re, anche se queste aziende rappresentano
l87 per cento della forza lavoro rurale del
paese e producono la maggior parte degli
alimenti consumati dai brasiliani. Il risul-
tato di questo squilibrio uninfinit di
piantagioni di soia, immensi ranch di be-
stiame e allevamenti in batteria dannosi,
che costringono le famiglie povere a trasfe-
rirsi e abbattono grandi zone di foresta plu-
viale arricchendo le lite internazionali.
Unalleata
Durante i due governi di Lula, il Movimen-
to dei Sem terra (Mst) ha continuato a oc-
cupare le terre incolte per protestare contro
la politica agricola. LMst ha sostenuto la
candidatura di Dilma Roussef, perch era
convinto che lelezione del socialdemocra-
tico Jos Serra sarebbe stata una catastrofe
per tutto il paese. Il leader del movimento,
Joo Pedro Stedile, ha spiegato la sua posi-
zione a un giornalista della Reuters: I lavo-
ratori non si mobilitano contro un presi-
dente reazionario, ha dichiarato. Con
Dilma Rousseff la nostra base sociale si
rende conto che mobilitarsi utile e che
possiamo fare progressi. Con un po di for-
tuna, lMst trover nella presidente unal-
leata.
Dilma Roussef continuer sulla strada
aperta da Lula per far afermare il Brasile
come potenza regionale e aiutarlo a guidare
il Sudamerica verso lindipendenza dagli
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di gestire il programma Bolsa famlia, e ha
scelto come ministra della sanit la consu-
lente di Lula Alexandre Padilha. nei prossi-
mi anni limpatto di queste iniziative do-
vrebbe farsi sentire di pi anche grazie
allaiuto dei soldi che il paese guadagna con
il petrolio. Dilma Roussef stata presiden-
te della compagnia petrolifera statale Pe-
trobras e ha contribuito a redigere la legge
che dar allo stato un ruolo centrale nello
sfruttamento delle riserve scoperte da poco
al largo della costa brasiliana. Una parte dei
fondi che vengono dal petrolio saranno de-
u14 dicembre 1947 nasce a Belo Horizonte,
capitale dello stato di Minas Gerais.
u1970 Viene arrestata per aver partecipato
alla lotta armata contro la dittatura militare.
u1973 Si trasferisce a Porto Alegre, dove si
laurea in economia.
u1990 Diventa presidente della Fundaao de
economa e estatstica del Rio Grande do Sul.
u1993 nominata segretaria statale delle
miniere e dellenergia del Rio Grande do Sul.
u2001 Entra nel Partito dei lavoratori (Pt).
u2002 Viene nominata ministra delle miniere
e dellenergia nel primo governo Lula.
u31 ottobre 2010 Vince al ballottaggio
le elezioni presidenziali battendo il centrista
Jos Serra.
Biograia
Braslia, 1 gennaio 2011. Dilma
Rous sef con la iglia Paula. In basso:
un rito sciamanico di buon auspicio
per Dilma Roussef il 29 dicembre
2010 a Lima, in Per
16 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
In copertina
Allombra di Lula
Ex guerrigliera, economista e
ministra dellenergia nel primo
governo Lula, Dilma Roussef
nota per la sua seriet e
concretezza. Ma ha poca
esperienza politica
Soledad Gallego-Daz, El Pas, Spagna
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L
uiz Incio Lula da silva ha cono-
sciuto Dilma Roussef nel 2002,
quando convoc un gruppo di
esperti del Partito dei lavoratori
(Pt) per discutere di politica energetica.
Mancava qualche mese al suo insediamen-
to come presidente e voleva chiarire alcuni
punti fondamentali del suo programma
economico. Dilma, ha poi raccontato il
presidente brasiliano in unintervista, si
subito fatta notare per la sua obiettivit e
per la sua profonda conoscenza del setto-
re. Aveva 54 anni, era uneconomista con
incarichi dirigenziali a Porto Alegre e si
portava sempre dietro un computer dove
sembravano esserci tutti i dati, tutti i pro-
getti e tutte le domande.
Ho trovato un ministro del mio gover-
no, pens Lula. Quando diventato presi-
dente lha chiamata per aidarle il ministe-
ro dellenergia, tra lo stupore generale. tre
anni dopo, nel 2005, Dilma Roussef di-
ventata capo della Casa civil (una specie di
capo di gabinetto). Nel 2008 Lula ha lancia-
to la corsa alla presidenza di Roussef, pren-
dendo ancora una volta in contropiede tut-
ti.
Lula ha sempre apprezzato Dilma per
la sua concretezza, per la sua grande lealt
e forse perch non mai stata la candidata
pi quotata, spiega un dirigente del Pt.
Ogni volta che Lula ha chiara unidea e gli
altri no, alla ine sempre lui ad avere ra-
gione, ha spiegato tempo fa Jos Dirceu,
uno dei suoi possibili successori.
La militanza e la prigione
da diversi anni che Dilma Roussef si oc-
cupa di ministeri e di negoziati, anche se
nella maggior parte dei casi si trattato di
imprenditori e non di politici. seria,
esigente e mantiene le sue promesse, sin-
tetizza un diplomatico spagnolo, testimone
di questi incontri. Ma inora stato sempre
Lula a farsi carico delle trattative politiche.
A preoccupare di pi gli osservatori pro-
prio la sua mancanza di esperienza politica,
perch il Brasile un paese complicato do-
ve c sempre bisogno di stringere alleanze
e accordi, non solo tra partito e partito, ma
anche tra le fazioni interne ai partiti.
Lesempio migliore lultimo governo
Lula: su trentasette ministeri, diciassette
sono andati a esponenti di altri partiti. Dil-
ma dovr dimostrare di essere in grado di
agire da protagonista prima che altri lo fac-
ciano al suo posto, dentro o fuori dal Partito
dei lavoratori.
Dilma Roussef ha avuto una vita abba-
stanza complicata ed difficile dubitare
che abbia carattere. Figlia di un imprendi-
tore e avvocato comunista bulgaro e di una
brasiliana, cresciuta a Belo Horizonte, in
un ambiente benestante e politicizzato.
Forse a causa di questi precedenti familiari
Dilma, in un paese con un forte sentimento
religioso, non nota per la sua devozione.
La stampa vicina allopposizione ha cercato
di fare leva su questo punto per metterle
contro la comunit evangelica (pi del 20
per cento dei brasiliani appartiene a qual-
che chiesa evangelica, compresa la candi-
data dei Verdi, Marina silva). Lula, che si
sempre dichiarato cattolico, corso subito
in suo aiuto. I consulenti della campagna
elettorale hanno tirato un sospiro di sollie-
vo quando, pochi giorni prima delle elezio-
ni, hanno potuto diffondere una foto di
Dilma Roussef che sorrideva in chiesa al
battesimo del suo unico nipote, Gabriel, il
iglio di Paula, avuta a 29 anni dal secondo
marito.
Un altro aspetto del suo passato la mi-
litanza negli anni settanta in unorganizza-
zione favorevole alla lotta armata. Dilma
ha sempre negato di aver impugnato le ar-
mi o di aver partecipato alle azioni violente
compiute dal gruppo. In efetti quando ven-
ne arrestata a so Paulo, nel 1970, fu con-
dannata a poco pi di due anni di carcere
per attivit sovversive, una pena troppo lie-
ve per far pensare ad azioni violente. In
ogni caso, molti credono che ci siano anco-
ra episodi da chiarire su quella fase della
sua vita. Un quotidiano di so Paulo ha
chiesto che siano resi pubblici i documenti
del tribunale militare relativi al suo caso,
probabilmente per evitare manipolazioni
durante la campagna elettorale. si sa che
Dilma fu torturata e, come ha dichiarato lei
stessa a un giornalista della rivista Piau,
nessuno esce da unesperienza del genere
senza esserne segnato.
Roussef usc dal carcere a 25 anni, mol-
Braslia, 15 dicembre 2010.
Dilma Roussef e Lula
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 17
to magra e senza aver rinnegato le sue idee.
Per stare vicino alluomo che stato il gran-
de amore della sua vita, Carlos Arajo, pa-
dre di sua iglia, anche lui militante della
stessa organizzazione e anche lui detenuto,
si trasfer a Porto Alegre e riprese gli studi
di economia. Nel ritratto pubblicato da
Piau, i compagni di prigione di Arajo la
descrivono come simpatica, solidale e
molto afettuosa. Unopinione un po di-
versa da quella che hanno oggi i suoi colla-
boratori, spesso infastiditi dai suoi modi
bruschi.
Dilma Roussef ha vissuto con Arajo
quasi trentanni, ino a quando ha scoperto
che lui aspettava un iglio da unaltra donna
e lha cacciato di casa. Ma sono in ottimi
rapporti: Arajo ha passato una settimana
al suo ianco quando pochi mesi fa le hanno
diagnosticato un tumore linfatico.
Dilma, che tiene al suo aspetto e si fat-
ta due operazioni di chirurgia plastica, si
tagliata i capelli a zero prima che le cades-
sero e si sottoposta con ottimismo alle
sedute di chemioterapia. stato bello
sentire lacqua scorrere sulla testa, si li-
mitata a raccontare dopo essere guarita.
Un vantaggio enorme
Gli amici che la conoscono da pi tempo
dicono che pi simpatica di quanto sem-
bri, una buona compagna di viaggio (ha
visitato lEuropa tre volte e secondo le sue
amiche parla inglese, francese e spagnolo)
e le piace larte. I suoi colleghi la deinisco-
no dura. Politicamente ha sempre difeso
un ruolo importante dello stato, anche se si
opposta alla nazionalizzazione del settore
elettrico. Forse per questo ha potuto conta-
re sul sostegno di Antnio Palocci, il primo
ministro delle inanze di Lula, arteice di
uninattesa politica di austerit, che ha ab-
bandonato il governo per uno scandalo ses-
suale e di corruzione. Ora, con Dilma alla
presidenza, Palocci prepara il suo trionfale
rientro alla Casa civil. Tra i suoi sostenitori
c anche Jos Dirceu, che Roussef ha so-
stituito proprio alla Casa civil.
Come ha spiegato a Piau il segretario
personale di Lula Gilberto Carvalho (un
fervente cristiano), negli ultimi due anni
Dilma Roussef la persona che ha visto e
ha parlato pi spesso con Lula: tutti i giorni,
pi volte al giorno. E questo ha fatto la dif-
ferenza nel momento della verit. Dilma
ha avuto sempre un enorme vantaggio su
tutti gli altri potenziali candidati: aveva il
sostegno di Lula. u sb
Sorprender tutti
Anche se non sembra, Lula e
Dilma Roussef hanno
personalit diverse. A lei non
piace improvvisare e preferisce
stare lontano dai rilettori. Ma
trover il suo stile di governo
Eliane Oliveira e Cristiane Jungblut, O Globo, Brasile
T
utte le persone che lavorano con
Dilma Roussef hanno la stessa
opinione: solo a partire dal suo
insediamento, il 1 gennaio 2011,
il Brasile potr rendersi conto di come go-
verner la nuova presidente. Figlia di pa-
dre bulgaro e madre brasiliana, da giovane
Roussef ha passato tre anni della sua vita
in prigione e, molto tempo dopo, ha scon-
itto un tumore e gli avversari politici nelle
prime elezioni presidenziali a cui si pre-
sentata.
La ministra esigente e dal carattere du-
ro, che ha conquistato il presidente Lula,
uscita di scena lasciando spazio a una per-
sona che cerca di capitalizzare tutto quello
che ha imparato in pi di sessantanni di
vita, soprattutto per quanto riguarda la po-
litica, di cui ha fatto esperienza negli ultimi
due o tre anni.
Lo stile di governo di Dilma Roussef ha
cominciato a delinearsi durante la fase di
transizione. La nuova presidente ha prefe-
rito usare con prudenza le tattiche impara-
te nel suo passato da guerrigliera, anche se
i suoi interlocutori hanno avuto unimpres-
sione diversa.
Informazione sicura
Dilma Roussef ha chiarito che non le piac-
ciono le riunioni afollate. Preferisce orga-
nizzare incontri con due o tre persone al
massimo, e possibilmente senza nessuno
che aspetti in anticamera. Cos se unin-
formazione iltra, sa da dov uscita, rac-
conta uno degli assistenti pi vicini.
un sistema usato sia dai guerriglieri
sia nelle grandi imprese, spiega Antonio
Jorge Ramalho, specialista in strategia mi-
litare. Dilma Roussef parla di fatti specii-
ci e persone speciiche, un principio che ha
applicato con i coordinatori della transizio-
ne: Antnio Palocci, scelto per la Casa ci-
vil; Jos Eduardo Cardozo, nominato mini-
stro della giustizia; e Jos Eduardo Dutra,
presidente del Pt.
Al di l di come si comporta con i suoi
collaboratori, per lopinione pubblica la
nuova presidente brasiliana sar molto di-
Eliane Cantanhde, Folha de So Paulo, Brasile
Lopinione
Esce Lula, entra Dilma. Se
ne va il mito, arriva la pre-
sidente donna che dovr
aumentare gli investimen-
ti, dare la priorit a scuola,
salute e sicurezza, rifor-
mare listruzione, elimina-
re la povert e correre con-
tro il tempo per fare in mo-
do che i Mondiali del 2014
e le Olimpiadi del 2016
siano un successo.
Sar diicile riempire il
vuoto lasciato da Lula,
amato per le sue qualit e
per i suoi difetti. Dilma
dura e determinata, ed
eredita un paese politica-
mente ed economicamen-
te stabile. Le condizioni
sono favorevoli, e le sue
caratteristiche di donna e
di militante aiutano. Ha
unideologia e, se serve,
accetter di perdere con-
sensi. Il Brasile le ha dato
non solo un voto di iducia,
ma anche stimoli, soste-
gno e speranze. Itamar
Franco, Fernando Henri-
que Cardoso e Lula hanno
creato un circolo virtuoso,
e Dilma dovr andare ol-
tre. Ma senza rischiare tut-
to per essere quello che
non sar: un mito. uas
Voto di iducia
18 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
In copertina
versa dal suo predecessore e creatore
Luiz Incio Lula da Silva. A Dilma Roussef
non interessa la pubblicit: sar una presi-
dente di basso proilo, a cui non piace ap-
parire sui mezzi dinformazione. discreta
ma ha bisogno dimporsi perch una don-
na circondata soprattutto da uomini. Chi
ascoltava i discorsi improvvisati di Lula si
accorger che Dilma diversa. Secondo i
suoi collaboratori, segue alla lettera quello
che scrive, probabilmente per evitare di
essere prolissa.
Secondo lanalista politico Joo Paulo
Peixoto, per ora Dilma limitata dallom-
bra di Lula. Ma hanno due personalit
molto diverse e questo si capir bene solo
tra qualche mese. Il 1 gennaio abbiamo
assistito alladdio di Lula o allinsediamen-
to di Roussef?, si chiede Peixoto. Nella
storia della repubblica non ho mai visto un
presidente calamitare tanto lattenzione
dei mezzi dinformazione ino allultimo
giorno del suo mandato, aggiunge.
Disciplinata e metodica
Dilma Roussef ci tiene a controllare tutto.
Forse ora, come presidente, dovr comin-
ciare a delegare, anche se ha la fortuna di
capire subito cos che non funziona. Ha
costruito la sua fama di tecnico nella Fun-
daao de economia e estatstica del Rio
Grande do Sul e si guadagnata la notorie-
t a livello nazionale con la crisi dellener-
gia elettrica scoppiata durante il governo
di Fernando Henrique Cardoso, quandera
segretaria statale delle miniere e dellener-
gia del Rio Grande do Sul, uno stato a cui fu
risparmiato il razionamento.
La fama ottenuta in quel periodo lha
portata nel 2002 nella squadra di governo
di Lula. Un anno dopo, quando c stata
una nuova crisi dellelettricit, Roussef
non era pi ministro delle miniere e
dellenergia, ma non si liberata delle cri-
tiche che le furono rivolte dagli avversari di
governo.
Le persone che hanno lavorato negli
ultimi anni con lei la deiniscono discipli-
nata e metodica. nota anche per essere
molto esigente. Nonostante gli elogi, peri-
no i suoi sostenitori ammettono che a volte
d troppa importanza al lavoro. legata
alla famiglia, le piace leggere e studia mol-
to. Dicono che impaziente, ma non
vero. Quando decide di risolvere una que-
stione, ascolta tutte le opinioni prima di
arrivare a una conclusione, sostiene un
suo collaboratore. u as
I
l 1 gennaio, quando diventata presi-
dente del Brasile, Dilma Roussef de-
ve essersi sentita orgogliosa. Sce-
gliendo i 37 ministri del suo governo
ha svolto una mediazione ragionevole e ha
soddisfatto non solo le richieste contrastan-
ti del suo partito e della coalizione, dei bloc-
chi regionali e ideologici, ma anche il suo
desiderio che un terzo dei ministri fossero
donne (ce ne sono nove). Con la nomina a
capo della Casa civil di Antnio Palocci, ex
ministro delle inanze, Roussef ha dimo-
strato di essere sicura di s: alcuni pensava-
no che avrebbe evitato di aidare un ruolo
centrale a un personaggio politico cos in-
gombrante. Questa decisione e la promo-
zione di Alexandre Tombini dal consiglio di
amministrazione della Banca centrale alla
presidenza della stessa banca sono piaciute
agli investitori, che chiedevano un segnale
Con i piedi per terra
La nuova presidente eredita un
paese con uneconomia in pieno
boom. Ma con uninlazione in
aumento e pochi investimenti
nelle infrastrutture. E una classe
politica che vuole stipendi pi alti
The Economist, Gran Bretagna
di continuit economica. Ma nei giorni che
hanno preceduto il suo insediamento, Dil-
ma Roussef ha ricevuto alcuni promemo-
ria sulle diicolt che la attendono. Nel di-
scorso pronunciato dopo la vittoria del 31
ottobre, Roussef ha detto che le sue priori-
t saranno eliminare la povert e migliorare
la qualit dellassistenza sanitaria e
dellistruzione, salvaguardando la stabilit
economica e il basso tasso dinlazione. Ha
anche dichiarato che i tassi dinteresse rea-
li, oggi pi alti che in qualunque altra gran-
de economia, dovranno scendere dal 5 al 2
per cento entro il 2014. Ma a novembre lin-
lazione risalita al 5,6 per cento. Il ministro
delle inanze Guido Mantega, che manterr
lincarico nel nuovo governo, ha irrigidito i
requisiti di capitale delle banche nel tenta-
tivo di rafreddare leconomia e impedire la
crescita dei tassi dinteresse. Anche se la
Banca centrale si doverosamente conte-
nuta, dal suo ultimo rapporto trimestrale
sullinlazione pubblicato il 22 dicembre,
apparso chiaro che una tregua tempora-
nea. Molti economisti prevedono per gen-
naio una crescita di mezzo punto nei tassi
dinteresse delle banche.
Questo sottoporr a ulteriore pressione
una valuta che, negli otto anni della presi-
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Rio de Janeiro, Brasile. Cantiere per restaurare il Cristo Redentor
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 19
Joaquim Falco, Folha
de So Paulo, Brasile
Lopinione
I
fatti sono noti: Cesare Battisti
stato condannato per la morte
di quattro persone. Linterpre-
tazione controversa: un omicidio
plurimo o un crimine politico? Se-
condo la giustizia italiana, un omi-
cidio plurimo. Quella francese ha
parlato prima di crimine politico poi
di omicidio plurimo. In Brasile il co-
mitato nazionale per i rifugiati, un
organo legato al ministero della giu-
stizia, ha negato a Battisti lo status
di rifugiato. Ma lex terrorista ha
mobilitato le organizzazioni per i di-
ritti umani e il Partito dei lavoratori
(Pt), riuscendo a ottenere un avvo-
cato in grado di fare la diferenza.
Cos la situazione cambiata: il mi-
nistero gli ha concesso lo status di
rifugiato per persecuzione politica.
LItalia ha fatto ricorso al tribunale
federale supremo (Stf ), che ha con-
fermato la tesi dellomicidio pluri-
mo e ha accordato lestradizione,
ma senza imporne lattuazione.
Lultima parola spettava a Lula, che
ha negato lestradizione. E ora?
Per giustiicare la sua scelta, Lu-
la ha citato larticolo del trattato di
estradizione che parla di ragioni
per supporre che la persona recla-
mata sar sottoposta ad atti di per-
secuzione e discriminazione. Ma la
situazione si complicata quando
Cezar Peluso, presidente dellStf, ha
dichiarato che il caso pu tornare al
tribunale.
Lula ha tenuto conto del suo fu-
turo. Concedendo lo status di immi-
grato a Battisti, lex presidente ha
cercato di raforzare la sua immagi-
ne di leader impegnato per i diritti
umani. Anche contro potenze come
lItalia e con decisioni discutibili?
Anche con il rischio di essere smen-
tito? Ma questa, in fondo, la sua
specialit. u as
Il caso Battisti
denza Lula, ha pi che raddoppiato il suo
valore rispetto al dollaro. Secondo Tony
Volpon, un intermediario di borsa di No-
mura Securities, il tesoro del Brasile sta per-
dendo intorno ai 40 miliardi di real (18 mi-
liardi di euro) allanno vendendo titoli bra-
siliani agli stranieri e investendo il ricavato
in strumenti inanziari in dollari statuniten-
si che rendono dieci punti percentuali in
meno. A ottobre Mantega ha triplicato una
tassa sugli investimenti stranieri in titoli a
rendita issa per cercare di frenare questa
inondazione. Ma il real ha inito lanno sen-
za diminuire di valore.
Se la nuova presidente vuole far scende-
re i tassi dinteresse dovr rallentare lau-
mento della spesa federale. Negli ultimi
anni gli stipendi e le pensioni sono cresciuti
pi rapidamente dei prezzi, e il compito di
tenere sotto controllo linlazione stato
aidato solo alla politica monetaria. Negli
ultimi tre anni il governo ha incrementato
le risorse della banca di sviluppo nazionale,
la Bndes, di almeno 210 miliardi di real,
consentendole di aumentare i prestiti per i
progetti infrastrutturali e una serie di altre
iniziative che non sempre sembravano me-
ritare il sostegno dello stato. Secondo un
gruppo di ricerca legato al governo, lIpea, i
inanziamenti agevolati della Bndes costa-
no ai contribuenti ino a 21 miliardi di real
lanno.
Politici pi ricchi
Dilma Roussef vuole ridurre il debito pub-
blico al 30 per cento del pil contro lattuale
42 per cento. Per questo cerca di resistere
alle pressioni del Partito dei lavoratori e dei
suoi alleati, che chiedono un aumento del
salario minimo. Alla ine di novembre Man-
tega ha detto che nel 2011 conceder alla
Bndes solo la met dei inanziamenti extra
che ha ricevuto questanno. Per incoraggia-
re il settore privato a fare la sua parte, taglie-
r le tasse sulle obbligazioni destinate a i-
nanziare nuove infrastrutture. Ma fino a
quando si potranno ottenere rendimenti
cos alti sui titoli di stato a breve termine,
perino le agevolazioni iscali rischiano di
non riuscire a rendere appetibili investi-
menti a lungo termine e pi rischiosi.
Forse Lula ha scelto Dilma Roussef co-
me suo successore perch le alternative pi
ovvie erano saltate per colpa degli scandali.
Ma in lei ha anche visto una persona che po-
trebbe tradurre in realt i piani pi ambizio-
si. Da tempo il Brasile investe troppo poco
nelle infrastrutture e la crescita economica
sta rendendo evidente questa debolezza.
Quandera segretaria statale delle miniere
e dellenergia, Roussef ha tenuto le luci ac-
cese malgrado la siccit che nel 2001 port
al razionamento dellelettricit. Poi ha di-
retto un gigantesco programma infrastrut-
turale del governo, noto come Pac (pro-
gramma di accelerazione della crescita):
Lula lha ribattezzata la madre del Pac. Se
fallisce su questo fronte, sa che avr addos-
so gli occhi di tutto il mondo.
Nel 2014 il Brasile ospiter i Mondiali di
calcio. Per quella data sar chiaro se i lavori
per le Olimpiadi che si terranno a Rio de Ja-
neiro nel 2016 stanno procedendo a un
buon ritmo. Gli aeroporti sono il problema
pi urgente: il numero dei passeggeri cre-
sciuto del 13 per cento nel 2009 e si prevede
un ulteriore aumento. Ma gran parte degli
aeroporti operano gi al di sopra della loro
capacit. Sono gestiti dalla Infraero, una
compagnia statale controllata dallaero-
nautica che in Brasile diventata sinonimo
di incompetenza e lentezza burocratica.
Roussef ha valutato la possibilit di sot-
trarre la Infraero al ministero della difesa e
assegnarla al ministero dei porti, una deci-
sione che avrebbe consentito di far aluire
pi risorse e forse anche di passare a una
gestione privata. Ma poco prima di Natale il
personale della compagnia aerea ha indetto
uno sciopero, evitato per un soio, e la deci-
sione stata rinviata se non addirittura
bloccata. Il maggiore ostacolo ai piani di
Dilma Roussef per ridurre la spesa corren-
te e investire nelle infrastrutture sono i po-
litici. Ne ha preso atto il 15 dicembre, quan-
do i deputati del congresso si sono aumen-
tati lo stipendio del 62 per cento. Molte
amministrazioni municipali e statali hanno
seguito il loro esempio. Se lo facessero tut-
te, il costo sarebbe di 2,2 miliardi di real lan-
no.
Negli aeroporti i manifestanti mostra-
vano striscioni in cui chiedevano come mai
ai politici vengono concessi aumenti di sti-
pendio cos alti e a loro no. Non escluso
che nelle prossime settimane ci siano altri
scioperi, che potrebbero riportare Dilma
Roussef con i piedi per terra. u gc
Nel 2014 il Brasile
ospiter i Mondiali: il
problema pi urgente
sono gli aeroporti
20 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Europa
I
l 1 gennaio 2011, con lentrata in vigo-
re della nuova legge sui mezzi din-
formazione, in Ungheria inita la
libert di stampa. Lo diciamo anche
nelle altre ventidue lingue ufficiali
dellUnione europea, in modo che tutti ca-
piscano. unafermazione molto grave, la
pi grave sottoscritta negli ultimi ventanni
dal nostro quotidiano, che non ha mai usa-
to un simile strumento di protesta. La no-
stra iniziativa richiede delle spiegazioni.
Siamo convinti che questa legge, nono-
stante tutte le rassicurazioni del governo,
favorisca un disegno autoritario, creando le
condizioni per controllare e punire chiun-
que non condivida lopinione di chi al po-
tere. Oggi tutti assicurano che le ammende
previste dalla legge saranno inlitte in mo-
do equilibrato. Uno dei delegati alla cultura
di Fidesz, il partito del premier Viktor Or-
bn, ha detto che nessun giornale sar san-
zionato per le sue opinioni politiche. Ma se
solo un malinteso, allora perch, conside-
rate anche le reazioni internazionali, non si
cancella questa parte della legge?
Di fatto i cinque membri del nuovo con-
siglio dei media, scelti esclusivamente tra
le ila di Fidesz, potranno inliggere multe
alle redazioni per qualunque motivo: per-
ch non considerano obiettivo un articolo o
perch a loro non piace quello che qualcuno
dice del loro partito. Anche se la verit. I
giornali potranno fare appello per chiedere
la sospensione della sanzione, ma su quali
basi il tribunale decider questa sospensio-
ne? Per ora lo ignoriamo.
Garanzie limitate
Ci sono troppi punti oscuri. Il consiglio dei
media potrebbe punire un giornale con una
multa cos alta da costringerlo a chiudere,
in modo arbitrario. Le garanzie sono troppo
limitate in un paese dove chiunque pu gi
ottenere un risarcimento in caso di un dan-
no provocato dai giornali.
Per garantire la libert di stampa non
cera bisogno di creare istanze speciali n
di istituire il difensore civico dei mezzi din-
formazione, che comunque rende conto
solo al presidente del consiglio dei media e
pu avviare liberamente delle procedure
LUngheria cancella
la libert di stampa
Budapest ha approvato una
legge sui mezzi dinformazione
che fa temere linizio di una
svolta autoritaria nel paese.
Il commento del quotidiano
progressista Npszabadsg
Npszabadsg, Ungheria
contro una redazione. Il difensore civico,
per esempio, pu chiedere un documento
e, se non lo ottiene, pu inliggere una mul-
ta da 50 milioni di iorini (180mila euro).
Ora il consiglio ha libert assoluta di avvia-
re una procedura o applicare una multa. Per
quale ragione la legge prevede tutta questa
discrezionalit, se non per approittarne? E
se pu approittarne, perch non dovrebbe
farlo? Questa legge rappresenta una vera e
propria spada di Damocle sulla testa dei
giornalisti.
Chi vuole mostrare la realt com dav-
vero deve farsi rispettare. Il governo, inve-
ce, vuole un mondo descritto da mezzi
dinformazione asserviti. Un mondo dove
regnano ordine e sicurezza, dove si difen-
dono le pensioni, dove il presidente della
repubblica Pl Schmitt una personalit
dotata di grande autonomia e dove questa
legge perfettamente conforme ai regola-
menti europei. Al contrario, noi vogliamo
continuare a mostrare il mondo in cui vivia-
mo. E cerchiamo di farlo in tutti i modi, an-
che a costo di fornire in prima pagina una
sola informazione: in Ungheria la libert di
stampa inita. Ma non sar possibile an-
nientarla. u adr (In collaborazione con Press-
europ)
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Budapest, Ungheria. Il premier Viktor Orbn
u Sulla prima pagina di
domenica 2 gennaio il
quotidiano Npszabadsg
ha scritto nelle 23 lingue
dellUnione europea: In
Ungheria la libert di
stampa inita. Il 1
gennaio, lo stesso giorno
in cui lUngheria ha assunto la presidenza di
turno dellUnione, entrata in vigore la legge
sui mezzi dinformazione del governo
conservatore di Viktor Orbn, approvata il 21
dicembre. Al potere dal maggio 2010, in
parlamento il governo Orbn dispone di una
maggioranza di due terzi, grazie alla quale pu
cambiare la costituzione.
Da sapere
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 21
Il 2 gennaio, dopo i festeggiamenti per il capodanno,
entrato in vigore il divieto di fumare nei luoghi pubblici. La
nuova legge, che introduce criteri pi rigidi rispetto a
quella praticamente inapplicabile del 2005, una delle
pi severe dEuropa, ed estende il divieto alle aree da
gioco per bambini e agli spazi esterni di scuole e ospedali. I
gestori di bar, ristoranti e discoteche temono un calo del
loro giro dafari compreso tra il 5 e il 10 per cento. Cos,
sottolinea El Peridico de Catalunya, si preparano ad
aggirare il divieto coprendo con tende e gazebi i
marciapiedi davanti ai locali. Potrebbero per essere
travolti da una valanga di multe provocate dagli
schiamazzi dei clienti che escono per fumare. u
Spagna
Sigarette al bando
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BIELORUSSIA
La repressione
di Lukashenko

Il 3 gennaio il governo bielorus
so ha scarcerato 150 dei 650 op
positori arrestati durante le ma
nifestazioni scoppiate a minsk
dopo la rielezione del presiden
te aliaksandr Lukashenko con
l80 per cento dei voti. non si ha
ancora nessuna notizia di Vladi
mir nekliaev, il principale av
versario di Lukashenko, arresta
to dopo essere stato picchiato
dalle forze dellordine, sostiene
il Belorusski Partizan. Il go
verno ha chiuso gli uici dellor
ganizzazione per la sicurezza e
la cooperazione in Europa
(osce), che aveva deinito non
democratico il voto. La repres
sione ha colpito anche i giornali:
il 27 dicembre la polizia ha per
quisito la redazione del settima
nale nacija niva.
IN BREVE
Russia Il 2 gennaio lex premier
Boris nemtsov (nella foto), arre
stato durante una protesta con
tro il governo, stato condanna
to a 15 giorni di prigione per resi
stenza alle forze dellordine.
Estonia Il 1 gennaio il paese
diventato il diciassettesimo
dellunione europea ad adotta
re leuro, il terzo ex comunista
dopo slovenia e slovacchia.
Grecia Il ministro dellimmi
grazione Christos Papoutsis ha
annunciato la costruzione di
una barriera di 12,5 chilometri
lungo il conine terrestre con la
turchia per evitare lalusso di
immigrati clandestini.
RUSSIA
Una sentenza
politica

Il 27 dicembre lex oligarca mi
khail khodorkovskij stato con
dannato per lappropriazione in
debita di centinaia di milioni di
tonnellate di petrolio, che se
condo laccusa sarebbero state
sottratte alla sua azienda, la yu
kos. La sentenza, che secondo la
difesa ha motivazioni politiche,
potrebbe prolungare ino al 2017
la detenzione di khodorkovskij,
che altrimenti sarebbe stato
scarcerato nel 2011. secondo
Gazeta.ru, il premier Vladimir
Putin stato di fatto il principale
accusatore in questo processo.
chiaro che lobiettivo del Crem
lino fare in modo che la con
danna di khodorkovskij diventi
una specie di ergastolo. Lo con
ferma il fatto che nel corso delle
udienze si accennato a un pos
sibile terzo processo. La perma
nenza in carcere dellex oligarca
diventata ormai una delle co
lonne portanti del regime di Pu
tin. una sua scarcerazione
questanno avrebbe potuto esse
re interpretata come il preludio
a una possibile stagione di rifor
me. La sua nuova condanna
conferma invece che Putin vuo
le mantenere immutato il suo si
stema di potere. Il messaggio
del premier diretto sia agli uo
mini del suo partito sia agli altri
oligarchi, conclude Gazeta.ru.
Malaga, 31 dicembre 2010
u Azerbaigian Diciotto mesi
prima del disastro ambientale
nel golfo del messico, la compa
gnia petrolifera britannica Bp ha
rischiato una catastrofe simile
in azerbaigian. I 212 impiegati
di una piattaforma sul mar Ca
spio sono scampati a un inci
dente causato da una perdita di
gas che ha costretto lazienda a
limitare la produzione per mesi.
nello stesso periodo il presiden
te azero Ilham aliyev ha accusa
to la Bp di aver ottenuto con un
ricatto lo sfruttamento dei giaci
menti del mar Caspio, sottraen
do cos al paese petrolio per die
ci miliardi di dollari.
u Bulgaria Lazienda tedesca
Rwe ha contribuito a sviluppare
un reattore nucleare a Belene, in
Bulgaria, che ha dato molti pro
blemi di sicurezza.
u Gran Bretagna allinizio del
2010 il governo britannico ha
considerato la possibilit di li
mitare le attivit della tv di stato
iraniana Press tv in Gran Breta
gna dopo che teheran aveva
bloccato le frequenze di Bbc
Persian.
u Portogallo tra il 2006 e il
2009 il primo ministro Jos so
crates e il ministro degli esteri
Lus amado hanno permesso
che i voli della Cia con sospetti
terroristi a bordo facessero scalo
nella base statunitense di Lajes,
alle isole azzorre.
u Russia nel dicembre del
2006, poche settimane dopo la
morte per avvelenamento
dellex agente del kgb alek
sandr Litvinenko, un alto fun
zionario russo ha fatto alcune ri
velazioni sullomicidio. secondo
il funzionario, alcuni agenti rus
si che pedinavano gli assassini
prima dellagguato sono stati
bloccati da agenti britannici.
Londra ha smentito.
u Spagna secondo un funzio
nario dellambasciata statuni
tense a madrid, la Catalogna
la base dellestremismo islami
co in spagna. Lislam radicale
sarebbe molto difuso nella re
gione di Barcellona.
Wikileaks
22 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Africa e Medio Oriente
I
n un insolito discorso in tv, segno del-
la gravit del momento, il presidente
egiziano Hosni Mubarak ha condan-
nato lattentato di capodanno contro
una chiesa di Alessandria dEgitto. Non ha
indetto, per, una giornata di lutto per le 21
vittime. I copti hanno interpretato questa
scelta come una conferma del fatto che lo
stato li considera un corpo estraneo nella
societ. Inoltre, Mubarak ha negato il carat-
tere religioso dellattacco sottolineando che
ha colpito lintero paese e non una comu-
nit in particolare.
La scelta di Sadat
Gli stranieri sentono spesso discorsi su
quanto sia forte lunit nazionale egiziana,
tutelata da un regime moderato che ha spo-
sato un islam tollerante. Perino i governi
occidentali continuano a far inta di creder-
ci, forse per preservare gli accordi di pace
con Israele irmati da Anwar al Sadat nel
1978. Una irma che gli cost la vita tre anni
dopo, mentre il paese viveva gi le prime
tensioni interne. Fu lo stesso Sadat ad av-
viare una politica di islamizzazione per
stroncare la sinistra nasseriana: liber i Fra-
telli musulmani che erano in carcere e di-
minu le tasse sugli immobili con spazi ri-
servati alla preghiera. Ma, mentre si molti-
plicavano i luoghi di culto musulmani,
ostacol la costruzione di chiese. Mubarak
prosegu sulla stessa strada, approvando
una serie di misure che hanno polarizzato la
societ sul piano religioso. Questo processo
ha subto unaccelerazione dopo il successo
elettorale dei Fratelli musulmani nel 2006.
Per contrastare il loro islam politico, le au-
torit hanno incoraggiato il salaismo, una
variante ultraconservatrice dellislam sun-
nita che incoraggia il fedele a disinteressar-
si degli afari del mondo. Tuttavia, nella sua
versione pi estremista, questa dottrina
sfocia nel jihadismo e incoraggia la lotta ar-
mata contro i regimi empi e gli infedeli.
Con il passare del tempo diventato im-
possibile controllare la predicazione nelle
moschee, e lintegralismo penetrato an-
che nelle alte sfere. Lintolleranza si difu-
sa in tutta la societ. Gran parte della stam-
pa, i giornali governativi in testa, parla da
mesi di presunti casi di cristiani convertiti
allislam che sono stati rinchiusi in mona-
steri. E tra i copti si difondono dicerie su
cristiani rapiti e convertiti allislam con la
forza. Prendendo di mira i copti, i terroristi
hanno toccato il nervo scoperto della socie-
t egiziana. Sanno infatti che, in caso di
scontri interreligiosi, le autorit non sa-
prebbero come spegnere lincendio. u gim
Gli errori di Mubarak
e la rabbia dei copti egiziani
Christophe Ayad, Libration, Francia
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EGI T TO
Mar Mediterraneo
Mar
Rosso
Il Cairo
60 km
Assuan
Luxor
Abu
Simbel
Alessandria
2 gennaio, protesta dei copti ad Alessandria dEgitto
u Secondo i dati del Vaticano, in Medio
Oriente vivono 20 milioni di cristiani
(tra cui 5 milioni di cattolici) su 356 milioni
di abitanti. La comunit pi importante e
antica quella dei copti egiziani, in gran
parte ortodossi. Sono una percentuale
della popolazione egiziana (80 milioni)
compresa tra il 6 e il 10 per cento. Pur van-
tando una presenza difusa in tutto il pae-
se e in tutte le categorie sociali, sono
esclusi dai posti di potere nella giustizia,
nelluniversit e nella polizia.
u In Iraq la situazione dei cristiani (circa
450mila persone) preoc cupante. Il 17 di-
cembre scorso lAlto commissariato
dellOnu per i rifugiati ha denunciato
lesodo di migliaia di cristiani dopo lat-
tentato del 31 ottobre in unimportante
chiesa di Baghdad.
u Secondo i dati uiciali di Tel Aviv, in
Israele vivono 143mila cristiani. Nei Ter-
ritori Palestinesi sono circa 57mila, in
Giordania almeno 200mila.
u I paesi del golfo Persico contano circa
3,5 milioni di cristiani di diverse confessio-
ni, soprattutto immigrati asiatici e cattolici
occidentali. Il diritto di praticare la loro re-
ligione riconosciuto dappertutto, tranne
in Arabia Saudita.
u Non esistono statistiche uiciali ma se-
condo gli analisti i cristiani in Siria sono
una percentuale compresa tra il 5 e il 10
per cento della popolazione. Non sono mi-
nacciati dai gruppi islamisti.
u I cristiani del Libano, che comprendo-
no limportante comunit maronita, sono
circa il 34 per cento della popolazione, la
percentuale pi alta in Medio Oriente. In
questo paese gli attentati organizzati da
gruppi estremisti sono generalmente lega-
ti ad aspetti politici piuttosto che religiosi.
Libration
Da sapere
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 23
Scena 1, Gerusalemme. Una
stanza con quattro persone: io,
due giovani ebrei ortodossi,
membri dellong Breaking the
silence, e Zackie Akhmat,
dellAfrican national congress,
ex militante antiapartheid in
Sudafrica. Akhmat ci parla del
suo paese. Allepoca
dellapartheid cerano le pen-
sioni per i bianchi, quelle per
le persone di sangue misto e
quelle per i neri. I neri delle
zone rurali non ricevevano
niente. Oggi tutti hanno gli
stessi diritti, anche se gli asse-
gni sono molto bassi. Il soste-
gno allinfanzia era assicurato
solo ai bianchi, mentre le per-
sone di sangue misto riceveva-
no la met e i neri niente.
Tranquillo, presto ci arrivere-
mo anche noi, non posso fare
a meno di dire, dipingendo
uno scenario esagerato per
esprimere i nostri timori per il
futuro. I due giovani ridono,
ma un riso amaro.
Scena 2, Ramallah. La mia
amica sta per ottenere il divor-
zio al tribunale religioso mu-
sulmano. Laccompagno per
sostenerla e per curiosit. Lei
una palestinese che vive in
Israele, mentre suo marito vi-
ve nei Territori. Il loro contrat-
to di matrimonio (religioso)
israeliano. Superiamo vari uf-
ici e un consulente matrimo-
niale (inutile) prima di rag-
giungere luicio del giudice. I
testimoni sono amici comuni.
Arriva per primo N. Mi vede e
sorride: Tu sei solo mezzo te-
stimone. Dov laltra met?.
Non una battuta: la legge
islamica richiede due testimo-
ni di sesso maschile o quattro
donne. In realt sono un
quarto di testimone: donna e
anche ebrea, rispondo. u nm
Da Ramallah Amira Hass
Testimone a met
Dal 17 dicembre in Tunisia si stanno
svolgendo le pi grandi proteste
sociali dallarrivo al potere, ventitr
anni fa, del presidente Zine el Abidine
Ben Ali. Le manifestazioni sono
cominciate nella regione centro-
occidentale di Sidi Bouzid, dove tre
giovani hanno tentato il suicidio (due
sono morti) perch disoccupati, scrive
Jeune Afrique. Le proteste si sono allargate ad altre citt
e negli scontri con la polizia sono morte due persone.
Secondo El Watan, i tunisini sono esasperati dalle
diseguaglianze sociali, dalla diminuzione del potere
dacquisto, dalla repressione del dissenso e dalla
disoccupazione, che uicialmente pari al 14 per cento
ma nelle regioni interne arriva ino al 30 per cento. La
maggior parte degli investimenti e dei progetti di sviluppo
interessa le zone turistiche sulla costa, a spese delle citt
dellinterno. La popolazione della regione di Sidi Bouzid si
sostiene con lallevamento e il commercio informale,
mentre i giovani non hanno opportunit di lavoro. Il
governo tunisino ha dichiarato che le proteste sono frutto
di una manipolazione a ini politici, ma si afrettato a
prendere misure a favore della regione. u
Tunisia
Contro la disoccupazione
Jeune Afrique, Francia
IN BREVE
Comore Il 26 dicembre il candi-
dato governativo Ikililou Dhoi-
nine stato eletto presidente
con il 61 per cento dei voti.
Iran Sette traicanti di droga
sono stati messi a morte il 3 gen-
naio nel carcere di Kermanshah.
Israele Il 30 dicembre lex pre-
sidente Moshe Katsav stato ri-
conosciuto colpevole di due stu-
pri. Sar condannato ad almeno
otto anni di prigione.
Nigeria Ottantasei persone so-
no morte tra il 24 e il 26 dicem-
bre nelle violenze contro i cri-
stiani a Jos, nel centro del paese.
Gli attacchi sono stati rivendica-
ti dalla setta islamica Boko Ha-
ram.
Yemen Il 3 gennaio decine di
migranti sono morti nel naufra-
gio della loro imbarcazione al
largo delle coste del paese.
COSTA DAVORIO
Primi passi
ad Abidjan

Il 4 gennaio Laurent Gbagbo, il
presidente autoproclamato del-
la Costa dAvorio, ha accettato
di ritirare i soldati (nella foto, le
guardie di Gbagbo) che circonda-
no il quartier generale di Alassa-
ne Ouattara, il presidente rico-
nosciuto dalla comunit inter-
nazionale. un primo passo ver-
so luscita dalla crisi politica che
dura ormai da settimane. La si-
tuazione resta comunque esplo-
siva, scrive Soir Info. Nel di-
partimento di Dukou sono
morte quattro persone negli
scontri interetnici. In tutto il
paese le violenze postelettorali
hanno fatto almeno 170 morti.
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u Eritrea Secondo un dispaccio
statunitense del 2008, il presi-
dente Isaias Afewerki un ditta-
tore narcisista. La situazione
nelle carceri del paese, dove la
tortura routine, terribile.
u Gabon Secondo un funziona-
rio della Banca degli stati
dellAfrica centrale, lex presi-
dente Omar Bongo ha sottratto
allistituto 28 milioni di euro,
con cui ha inanziato alcuni par-
titi politici francesi.
u Ghana Il presidente John At-
ta Mills teme che alcuni suoi
collaboratori siano coinvolti nel
traico di droga.
u Liberia Gli Stati Uniti sono
convinti che la giudice ugande-
se Julia Sebutinde stia ostaco-
lando il processo contro lex pre-
sidente Charles Taylor.
u Yemen Secondo un funziona-
rio yemenita, le scorte di mate-
riale radioattivo del paese non
sono ben sorvegliate e sono un
facile bersaglio per Al Qaeda.
u Zimbabwe Nel 2000 lex se-
gretario generale dellOnu, Koi
Annan, ofr a Robert Mugabe
una buonuscita in cambio delle
dimissioni.
Wikileaks
24 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Americhe
I
l governo faceva acqua da tutte le par-
ti. Cera la crisi energetica, la crisi
idrica e la crisi carceraria. Le tasse au-
tomobilistiche erano triplicate. Gli
appalti pubblici erano inquinati dalla corru-
zione. Allorizzonte si proilava il disastro
inanziario. Dopo il referendum del 2003
con cui venne revocato il governatore Gray
Davis, gli elettori della California scelsero
Arnold Schwarzenegger, una star del cine-
ma il cui marchio di fabbrica era far saltare
in aria le cose, goniare i muscoli e fare bat-
tute stupide. Sette anni dopo, le scuole sta-
tali sono in pessime condizioni, le universi-
t pubbliche perdono prestigio e i tribunali
federali controllano una parte del sistema
carcerario. Il buco nel bilancio della stato
continua a crescere.
Intervistato nella sala conferenze del
campidoglio, il governatore fa il punto della
situazione. Difende il suo operato, ma am-
mette gli errori che gli hanno impedito di
mantenere la promessa di mettere ine alla
folle spesa di disavanzo. Un passo falso
cruciale lha fatto nei primi mesi: invece di
mettere gli elettori di fronte al dramma del
deficit, ha appoggiato il referendum
sullemissione di quindici miliardi di dollari
di obbligazioni per nascondere il passivo.
Quellerrore iniziale ha avuto conse-
guenze di lunga durata. Anche i suoi avver-
sari pi spietati ammettono che durante i
due mandati di Schwarzenegger ci sono
stati periodi di straordinaria produttivit. Il
governatore riuscito a superare la crisi dei
risarcimenti per gli infortuni sul lavoro ne-
goziando un accordo con i datori di lavoro. I
blackout sono terminati. I suoi piani per
combattere la corruzione del governo ed
eliminare gli sprechi sono falliti, ma la legge
sul riscaldamento globale ha proiettato la
California allavanguardia del movimento
ambientalista. Eppure anche i pi convinti
sostenitori del governatore uscente devono
ammettere che non mai riuscito a tenere
sotto controllo il bilancio. Persa lopportu-
nit iniziale, si ritrovato a giocare una par-
tita per cui non era preparato: quella degli
interessi politici ed economici interni a Sa-
cramento. Schwarzenegger ha vinto le ele-
zioni presentandosi come un antipolitico, e
quando lopinione pubblica ha cominciato
a vederlo come lennesimo insider, la sua
popolarit precipitata.
Nel frattempo, i suoi numeri hollywoo-
diani facevano infuriare una parte del par-
lamento dello stato. Lirritazione dei demo-
cratici ha raggiunto il culmine nel 2005,
quando Schwarzenegger ha minacciato di
andare alle urne se il parlamento non aves-
se approvato un severo limite costituziona-
le alla spesa pubblica, che avrebbe imposto
grossi tagli allistruzione e alle politiche so-
ciali. Poi ha tentato di ricreare la magia del-
le elezioni del 2003 organizzando eventi
grandiosi. Ma lo spettacolo stato un iasco.
Lopposizione lha accusato di essere un di-
lettante milionario che armeggiava con la
stabilit economica di scuole, forze di poli-
zia e caserme dei vigili del fuoco. Le sue
proposte elettorali sono naufragate.
Nel 2006 Schwarzenegger ha sfruttato
la ripresa economica per approvare la legge
sul riscaldamento globale, che ha lobiettivo
di riportare le emissioni di gas serra della
California ai livelli del 1990 entro il 2020:
un gigantesco passo avanti nella tutela
dellambiente, che ha alzato il tiro per il re-
sto del mondo. Nel secondo mandato gli
elettori hanno approvato ingenti spese per
le infrastrutture. Il governatore ha avuto un
ruolo fondamentale nel convincere il go-
verno federale a investire nelle decrepite
autostrade del paese e in altre opere pubbli-
che. E per un pelo non ha preceduto Wa-
shington sul terreno dellassistenza sanita-
ria universale. Il dibattito sul perch Sch-
warzenegger non abbia mai risanato il bi-
lancio resta aperto. Secondo i suoi opposi-
tori si stupidamente legato le mani con i
tagli alle tasse automobilistiche, la promes-
sa centrale della sua campagna. Con un tas-
so di popolarit al 23 per cento, oggi Schwar-
zenegger pu solo sperare che con il tempo
i californiani tornino a vederlo sotto una lu-
ce migliore. u sdf
La California
dopo Schwarzenegger
In sette anni a Sacramento il
governatore uscente non
riuscito a risanare i conti dello
stato. Il suo successo pi grande
resta la legge sulle emissioni di
gas serra
Evan Halper, Los Angeles Times, Stati Uniti
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Ottobre 2008. Schwarzenegger a Long Beach, in California
u Luned 3 gennaio il democratico Jerry
Brown ha prestato giuramento come nuovo
governatore della California. Avvocato, iglio
dellex governatore Pat Brown e a sua volta
governatore dello stato per due mandati, dal
1975 al 1983, dovr subito presentare il nuovo
bilancio. Si prevede che il deicit della
California aumenter di 28 miliardi di dollari
nei prossimi 18 mesi.
Da sapere
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 25
Il 31 dicembre il presidente della Bolivia Evo Morales ha
annunciato in un messaggio alla nazione lannullamento
del decreto che avrebbe alzato di pi dell80 per cento il
prezzo della benzina, scrive La Razn. Il provvedimento
serviva a combattere il contrabbando del carburante nei
paesi vicini. La misura aveva provocato un aumento del
prezzo degli alimenti e dei trasporti, scatenando proteste e
scioperi in varie citt del paese. Ho promesso di
governare rispettando la volont del popolo, ha detto
Morales per giustiicarsi di essere tornato sui suoi passi. u
Bolivia
Evo Morales ci ripensa
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IN BREVE
Guatemala Il 3 gennaio sei
persone sono morte
nellesplosione di una bomba
su un autobus a citt del Gua-
temala. La polizia ha attribui-
to lattacco alla Mara 18, una
banda giovanile.
STATI UNITI
Gay in divisa
senza censure

Il 22 dicembre il presidente degli
stati Uniti Barack obama ha ir-
mato il Dont ask dont tell repe-
al act, con cui ha abrogato la leg-
ge adottata nel 1993 da Bill clin-
ton che imponeva ai gay di tace-
re sul loro orientamento sessua-
le, pena lesclusione dalle forze
armate. approvata al senato con
65 voti a favore e 31 contrari, e
con il voto di alcuni repubblica-
ni, la legge un grande successo
per il presidente, che laveva
promessa nella campagna elet-
torale del 2008. secondo il Wa-
shington Post, potrebbe anche
fargli riguadagnare una parte
del consenso perso negli ultimi
mesi in campo democratico:
obama ha dimostrato che non
vuole alienarsi le simpatie della
sinistra per conquistare il cen-
tro, scrive Greg sargeant. Per il
commentatore conservatore
charles krauthammer la legge
sui militari nellesercito e il
compromesso sui tagli alle tasse
segnano linizio della resurre-
zione di obama.
La Paz, 30 dicembre 2010
u Cuba-Venezuela Nel 2006
lambasciata statunitense a ca-
racas ha chiesto al segretario di
stato di fare pressione sul presi-
dente venezuelano Hugo
chvez perch non approittas-
se del vuoto di potere dovuto
alla malattia di Fidel castro per
aumentare la sua inluenza a
cuba.
u Cuba-Stati Uniti Nonostan-
te il congelamento uiciale del-
le relazioni, i diplomatici di Wa-
shington e dellavana sincon-
trano una volta al mese vicino a
Guantanamo.
u Panama Il dipartimento di
stato americano ha fatto di tut-
to per evitare che la societ spa-
gnola sacyr vincesse lappalto
da 2,4 miliardi di euro per lal-
largamento del canale di Pana-
ma, ma non c riuscito.
u Stati Uniti Nonostante le
sanzioni imposte dagli stati
Uniti, la chevron ha trattato
con teheran per la creazione di
un campo petrolifero al conine
tra lIran e lIraq.
u Stati Uniti-Europa La di-
plomazia statunitense ha fatto
pressione per favorire la vendi-
ta allestero di aerei Boeing, di
fabbricazione statunitense, in-
vece degli airbus, fabbricati in
Europa.
Wikileaks
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a mezzanotte del 31 dicembre
da ogni balcone del mio palaz-
zo scrosciata una cascata. I
cubani hanno la tradizione di
lanciare un secchio dacqua
alla ine di ogni anno per puli-
re tutto il brutto e aspettare
spiritualmente puliti il me-
se che sta per cominciare.
Pochi confessano lelenco
completo di speranze per il
prossimo anno, ma facile
immaginare che un punto im-
portante della lista sia il biso-
gno di cambiamenti politici.
che tutto questo inisca una
buona volta, dicono alcuni,
che le riforme di ral possa-
no migliorare le nostre vite,
sperano altri, o che il 2011 sia
lanno che abbiamo tanto
aspettato, auspicano quelli
che hanno perso la pazienza e
la fede. La parola rivoluzio-
ne assente da queste profe-
zie popolari, perch gran parte
dei cubani ha smesso di consi-
derarla unentit dinamica, in
trasformazione. Molti credo-
no addirittura che sia morta
da tempo.
assistiamo al suo funerale,
con un dubbio: cos andato
storto? Quand che la rivolu-
zione si trasformata in un
cadavere? sappiamo gi che in
parte hanno avuto un ruolo
determinante malattie croni-
che come il personalismo, la
burocrazia, la subordinazione
a una potenza straniera e la
copia di un modello che sem-
brava bello solo sui libri di te-
sto. Ma dobbiamo ancora ca-
pire se sono state le nostre
mani o le nostre menti ad aver
asissiato la creatura che ab-
biamo tentato di creare o se
nella genetica del processo
cerano dallinizio i cromoso-
mi del fallimento. u sb
DallAvana Yoani Snchez
La rivoluzione sepolta
26 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Asia e Paciico
A
lla lezione di matematica nella
scuola media Li Zhen di
Shanghai lesercitazione del
mattino di geometria. Chi
in grado di dimostrare che due rette sono
parallele senza usare un segmento propor-
zionale?, chiede la professoressa a una
quarantina di studenti ammassati in una
stanza. Uno per uno gli alunni alzano la ma-
no. Quando la professoressa li invita a dare
la risposta ognuno di loro resta in piedi ac-
canto al banco, risponde e torna a sedersi
solo dopo lordine dellinsegnante.
Secondo gli esperti lapproccio discipli-
nato aiuta a spiegare come mai 5.100 stu-
denti di 15 anni di Shanghai hanno surclas-
sato i coetanei di circa 65 paesi nel test Pisa
2009 dellOrganizzazione per la coopera-
zione e lo sviluppo economico (Ocse) che
ha valutato labilit in matematica, nelle
materie scientiiche e nella lettura dei quin-
dicenni di tutto il mondo. I risultati sono un
ulteriore segno della crescente competitivi-
t della Cina. Anche se era la prima volta
che Pechino partecipava al test, i risultati
hanno raforzato la sua reputazione di pae-
se che produce studenti con forti compe-
tenze matematiche e scientiiche.
Molti pedagogisti sono rimasti sorpresi
dai punteggi elevati ottenuti da Shanghai
nella lettura. Le ragioni dei buoni risultati
dei ragazzi di Shanghai, dicono gli esperti,
sono le stesse degli studenti provenienti da
altre parti dellAsia: sistemi distruzione di-
sciplinati, apprendimento meccanico e pre-
parazione ossessiva agli esami. Gli studenti
delle scuole pubbliche di Shanghai spesso
restano a scuola ino alle quattro del pome-
riggio, guardano poca tv, e la legge cinese
impedisce che possano lavorare prima dei
16 anni.
Ma molti educatori sostengono che la
forza della Cina nellistruzione anche una
debolezza. Il sistema educativo della nazio-
ne eccessivamente orientato agli esami, le
scuole tendono a sofocare la creativit e le
pressioni dei genitori spesso privano il bam-
bini delle gioie dellinfanzia. Sono due
facce della stessa medaglia: le scuole cinesi
preparano molto bene gli studenti alle pro-
ve standardizzate, sostiene Jiang Xueqin,
vicepreside alla scuola superiore dellUni-
versit di Pechino, aggiungendo per che le
scuole cinesi enfatizzano troppo gli esami
creando studenti senza curiosit e senza la
capacit di pensare in modo critico e indi-
pendente. una lamentela difusa in Cina.
Le aziende straniere confermano di avere
diicolt a trovare quadri intermedi in gra-
do di pensare in modo creativo e risolvere
problemi. Il sistema un rilesso del passato
confuciano della Cina. I bambini sono te-
nuti a rispettare genitori e insegnanti.
Docenti premiati
Anche se in Cina la qualit delle scuole va-
ria molto, gli istituti delle grandi citt hanno
di solito studenti abili in matematica e nelle
materie scientiiche. Il sistema scolastico di
Shanghai ritenuto il migliore del paese e
molti dei suoi studenti riescono a entrare
nelle universit pi selettive degli Stati Uni-
ti. Gli insegnanti di Shanghai devono avere
un certiicato dinsegnamento e sottoporsi
a un minimo di 240 ore di formazione. Ai
docenti di livello superiore possono essere
richieste anche 540 ore. Lo stipendio di un
insegnante composto per il 70 per cento
da una remunerazione base. Laltro 30 per
cento un premio di rendimento. Inoltre gli
stipendi degli insegnanti sono modesti, cir-
ca 750 dollari al mese al lordo di bonus e
indennit, molto meno di quanto guada-
gnano commercialisti, avvocati o altri pro-
fessionisti. Anche se le scuole di Shanghai
sono famose per la preparazione agli esami,
gli amministratori locali cercano di amplia-
re ed estendere programmi di studio pi li-
beri. La scuola JingAn, una delle 150 scuole
di Shanghai che hanno partecipato al test
internazionale, nata 12 anni fa proprio per
alzare gli standard del sistema scolastico in
unarea svantaggiata. u sv
Gli studenti cinesi
diligenti e poco creativi
I ragazzi delle scuole di
Shanghai hanno sbaragliato i
coetanei di tutto il mondo
allultimo test Pisa. Il segreto del
sistema scolastico cinese la
disciplina
David Barboza, The New York Times, Stati Uniti
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U
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Da sapere
556
539
536
533
526
600
546
541
555
562
575
538
554
549
542
u I primi cinque classiicati al test Pisa 2009. La
classiica si basa sulla capacit di lettura.
Lettura Matematica Scienze
Shanghai (Cina)
Corea del Sud
Finlandia
Hong Kong (Cina)
Singapore


Fonte: Ocse
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 27
u Afghanistan Nel 2007 Wa-
shington ha chiesto a New Delhi
di mandare in tour in Afghani-
stan le star di Bollywood come
contributo indiano alla stabiliz-
zazione del paese. Il piano non
mai stato realizzato.
u Bangladesh Il governo bri-
tannico ha addestrato il Bangla-
deshi rapid battallion (Rab), ri-
tenuto dalle organizzazioni per i
diritti umani uno squadrone
della morte governativo.
u India Gli Stati Uniti stanno
cercando di instaurare un rap-
porto con Rahul Gandhi, iglio
di Sonia e astro nascente della
politica indiana. Infatti, mentre
il governo di New Delhi accusa
Washington di troppa indulgen-
za con il Pakistan e non perde
occasione di sottolineare la sua
indipendenza dagli Stati Uniti,
Gandhi ha epresso preoccupa-
zione per gli estremisti ind.
u Nuova Zelanda Secondo gli
Stati Uniti, quando nel 2004 la
Nuova Zelanda arrest due cit-
tadini israeliani con laccusa di
spionaggio arrivando ai ferri
corti con Tel Aviv, lo fece
nellintento di aumentare le sue
vendite di agnello ai paesi arabi.
u Sri Lanka Secondo i diplo-
matici statunitensi, il presidente
Mahinda Rajapaksa e lex co-
mandante dellesercito Sarath
Fonseka hanno bloccato unin-
chiesta sulle azioni dei militari
negli ultimi mesi della guerra ci-
vile. Inoltre sono convinti della
complicit di Colombo con i pa-
ramilitari.
u Thailandia Il consiglio della
corona convinto che il principe
Maha Vajiralongkorn, unico i-
glio del re Bhumibol Adulyade e
noto playboy, sia un erede al tro-
no inadeguato.
u Tibet In un incontro con
lambasciatore statunitense in
India, il Dalai Lama si detto
preoccupato per le politiche
energetiche di Pechino. Gli Stati
Uniti temono che linluenza del
Dalai sui tibetani in esilio in In-
dia, tra cui sono emersi elemen-
ti pi estremisti, sia in declino.
PAKISTAN
Ultimatum
al governo

La sorte del governo appesa a
un ilo, scrive il quotidiano
Dawn. Il movimento Muttahi-
da Qaumi, il secondo partito
della coalizione che lo sostene-
va, ha annunciato di volere usci-
re dal governo, accusando lese-
cutivo di aver fatto poco contro
la corruzione e per sostenere
leconomia. Il premier Yousuf
Raza Gilani ha quindi chiesto
lappoggio della Lega musulma-
na pachistana, il principale par-
tito dopposizione, ma ha rice-
vuto un secco riiuto. Il 4 genna-
io lopposizione ha dato a Gilani
un ultimatum di tre giorni entro
cui il premier deve decidere se
fare una serie di riforme. Altri-
menti, sostiene lopposizione,
bisogna tornare alle urne.
Otto case di produzione e distribuzione giapponesi di
anime e manga boicotteranno la Tokyo international
anime fair, uno dei principali eventi mondiali del settore, e
organizzeranno una iera parallela. La decisione stata
presa in segno di protesta contro la nuova ordinanza che
vieta la vendita ai minorenni di manga e anime dai
contenuti sessuali estremi (stupro, violenza e incesto).
Lordinanza stata voluta dal governatore di Tokyo
Shintaro Ishihara, che presiede il comitato organizzatore
della iera. Secondo i sostenitori del boicottaggio, la nuova
misura limita la libert di espressione degli autori. u
Giappone Wikileaks
Anime troppo sexy
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IN BREVE
Pakistan Il 4 gennaio il gover-
natore della provincia del Pun-
jab, Salman Taseer, stato ucci-
so da una delle sue guardie a
Islamabad perch era contrario
alla legge contro la blasfemia.
Kazakistan Lambasciata sta-
tunitense ad Almaty ha criticato
il 4 gennaio la decisione del par-
lamento di indire un referen-
dum per estendere ino al 2020
il mandato del presidente Nur-
sultan Nazarbaev.
Thailandia Il 30 dicembre 84
membri del movimento ilomo-
narchico delle camicie gialle so-
no stati condannati per aver par-
tecipato allattacco alla sede di
una tv durante le proteste contro
il governo nel 2008.
DIRITTI UMANI
Milioni
di schiavi

Costrette al lavoro in fabbrica o
a prostituirsi, impiegate nelledi-
lizia o in agricoltura: secondo
lIlo, lorganizzazione interna-
zionale delle Nazioni Unite per il
lavoro, sono quasi due milioni e
mezzo nel mondo le persone ri-
dotte in schiavit, scrive Asia
Sentinel. Il fenomeno ha costi
individuali, familiari e sociali
devastanti. Attratte dal miraggio
di un lavoro, le vittime si aida-
no alle organizzazioni criminali
e si espongono al rischio di esse-
re ricattate, derubate, stuprate,
torturate. Nella regione del Pa-
ciico, la maggior parte di questa
manodopera forzata ha come
destinazione inale lAustralia.
Le vittime sono originarie delle
regioni pi povere di Cina, Thai-
landia, Myanmar, Filippine,
Cambogia, India e Pakistan.
Contro la tratta degli esseri
umani la vera chiave la preven-
zione: solo identiicando donne
e minori a rischio, fornendo loro
strumenti culturali e garanten-
dogli la possibilit di una vita di-
gnitosa, possibile contrastare il
fenomeno alla radice.
Tokyo international anime fair, 2009
28 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
F
rancesca Esposito, una ragazza di
29 anni con unottima istruzione,
ha aiutato il suo datore di lavoro,
una grande agenzia statale italia-
na, a vincere cause per falsa invalidit fa-
cendogli risparmiare milioni di euro.
Nellautunno del 2010, stanca di quanto sia
surreale e triste essere giovane nellItalia di
oggi, ha mollato.
Era esasperata dal fatto che, nonostante
le sue competenze e lottima conoscenza di
cinque lingue, non riusciva a trovare un la-
voro retribuito. Pensava che lavorare come
praticante legale non pagata era gi di per
s un fatto negativo, ma farlo per lente pre-
videnziale italiano era eccessivo. Lavorava
gratis nellinteresse degli anziani del paese,
che negli ultimi anni hanno estromesso i
giovani dal mercato del lavoro, e i suoi sfor-
zi non le avrebbero nemmeno fruttato la
pensione. Era assurdo, dice Francesca,
una donna ostinata con un sano senso
dellindignazione.
Nelle ultime settimane lindignazione
dei giovani esplosa, in alcuni casi in modo
violento, per le strade della Grecia e
dellItalia. Gli studenti e gli anarchici radi-
cali hanno protestato non solo contro le
misure di austerit decise dai governi per
aiutare le economie in diicolt, ma anche
contro la realt che sta emergendo in tutta
lEuropa del sud: i giovani come Francesca
vedono il loro futuro sempre pi precario.
Mentre gli esperti mettono in guardia
dallinstabilit delle inanze statali e della
societ intera, la generazione pi istruita
nella storia del Mediterraneo si scontra con
uno dei peggiori mercati del lavoro possibi-
li. I politici stanno cominciando lentamen-
te a prenderne atto. Il 31 dicembre il presi-
dente della repubblica italiana Giorgio
Napolitano ha dedicato una buona parte
del suo discorso di ine anno al malessere
difuso tra i giovani. Nelle settimane pre-
cedenti le proteste contro i tagli alluniver-
sit avevano messo questo problema sotto
i rilettori.
Giuliano Amato, economista ed ex pre-
sidente del consiglio, stato anche pi
esplicito. Sono pochi quelli che si riiutano
di capire che la protesta giovanile non una
protesta contro la riforma universitaria, ma
contro una situazione generale nella quale
le vecchie generazioni hanno mangiato il
futuro delle nuove, ha detto di recente al
Corriere della Sera, il principale quotidiano
italiano.
Figlia di un vigile del fuoco e di uninse-
gnante delle superiori, Francesca Esposito
stata la prima in famiglia a laurearsi e la
prima a studiare le lingue straniere. Ha una
laurea in legge, un master conseguito in
Germania e ha fatto un tirocinio presso la
corte di giustizia europea del Lussembur-
go. Non servito a niente. Ho tutti i certi-
icati possibili e immaginabili, dice. Tutti
tranne quello di morte.
Nei paesi dellEuropa del sud non mai
stato semplice fare carriera. Neanche pri-
ma che il continente fosse colpito dalla crisi
economica. Da molto tempo in Italia, in
Grecia, in Spagna e in Portogallo la bassa
crescita e la mancanza di meritocrazia ren-
dono pi diicile la ricerca di lavoro. Oggi,
con laggiunta della crisi economica, sono
sempre di pi quelli che tentano di cogliere
le poche opportunit rimaste. un gioco a
somma zero che costringe inevitabilmente
i lavoratori pi giovani a lottare contro quel-
li pi vecchi per entrare nel mercato del la-
voro.
Di conseguenza, tra i giovani si radica-
to un profondo malessere. Alcuni scendono
in piazza per protestare, altri emigrano
nellEuropa del nord o pi lontano, dando
vita a una fuga dei cervelli. Molti altri anco-
ra, per, sofrono in silenzio e continuano a
vivere nelle loro camerette ino allet adul-
ta, perch non possono permettersi una
casa.
Generazione precaria
Ci chiamano la generazione perduta, di-
ce Coral Herrera Gmez, una spagnola di
33 anni. Herrera ha un dottorato in discipli-
ne umanistiche ma vive ancora con i geni-
tori a Madrid, perch non riesce a trovare
un lavoro stabile. Non sono giovane, di-
ce, ma non sono nemmeno unadulta che
lavora. In Spagna si discute da anni dei mi-
leuristas, un neologismo coniato per deini-
re i laureati le cui migliori prospettive di
guadagno non vanno oltre i mille euro al
mese.
Herrera nella situazione peggiore.
Stanca di guadagnare seicento euro al me-
se in nero come insegnante di teatro per
bambini, ha deciso di trasferirsi in Costa
Rica per insegnare alluniversit. Mentre
parliamo, in un bar di Madrid, la televisione
trasmette un servizio sul compleanno di
una donna di 106 anni, secondo cui il segre-
to della longevit il sanguinaccio.
Il contrasto non pu essere pi marcato.
Gli esperti stanno mettendo in guardia da
un incombente disastro demografico
nellEuropa del sud, i cui tassi di natalit
sono tra i pi bassi del mondo occidentale.
Con i pensionati che vivono pi a lungo e i
giovani che entrano nel mondo del lavoro
pi tardi e pagano meno tasse perch gli
stipendi sono bassissimi non ci vorr mol-
to prima che le casse dello stato si prosciu-
ghino.
come uno schema Ponzi, ha detto
La rivolta dei ragazzi
dellEuropa del sud
In Italia e in altri paesi europei
gli studenti non protestano solo
contro i provvedimenti dei
governi. Vogliono ritrovare il
loro posto in una societ che li
ha messi ai margini
Rachel Donadio, The New York Times, Stati Uniti
Francesca ha una
laurea in legge e un
master. Ha fatto anche
un tirocinio presso la
corte di giustizia
europea. Ma non
servito a niente
Visti dagli altri
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 29
Laurence Kotlikof, economista alla Boston
university ed esperto di politica iscale: i
giovani versano i contributi ma non avran-
no mai la pensione. Kotlikof ha spiegato
che i costi del sistema previdenziale e sani-
tario stanno portando a un disastro iscale
nellEuropa del sud e non solo. Se i tassi di
fertilit dovessero restare cos bassi, non ci
saranno pi italiani, spagnoli, greci, porto-
ghesi e russi, ha detto leconomista. I ci-
nesi si trasferiranno in Europa del sud.
Il problema va oltre la disoccupazione
giovanile, che del 40 per cento in Spagna
e del 28 per cento in Italia. Riguarda anche
la sottoccupazione. Oggi i giovani dellEu-
ropa meridionale sono sfruttati da mecca-
nismi come i contratti di lavoro tempora-
neo, creati dieci anni fa per rendere pi
lessibile il mercato del lavoro. Visto che i
contributi e i costi di licenziamento sono
ancora molto alti, in questi paesi le aziende
sono restie ad assumere i lavoratori con
contratti a tempo indeterminato. Cos i gio-
vani si vedono ofrire stage, apprendistati o
contratti a tempo determinato, non pagati
o malpagati, che non garantiscono le stesse
indennit e tutele.
Quella che sta entrando nel mercato
del lavoro spagnolo la generazione pi
istruita della storia del paese, ma si trova in
una situazione di estrema precariet, ha
detto Ignacio Fernndez Toxo, segretario
generale di Comisiones obreras, uno dei
due maggiori sindacati spagnoli. una
tragedia per il paese.
Vecchi privilegi
Eppure, per molti giovani, i leader sindaca-
li come Fernndez e i partiti di sinistra a cui
sono storicamente vicini fanno parte del
problema, e sono responsabili del peggio-
ramento della situazione del mercato del
lavoro, perch tutelano la casta dei vecchi
lavoratori stabili invece di aiutare i pi gio-
vani a trovare unoccupazione.
Per Kotlikof la soluzione semplice:
Vanno cambiate le leggi sul lavoro. In fret-
ta, non per gradi. Ma in Grecia, in Italia, in
Portogallo e in Spagna qualsiasi cambia-
mento dei contratti nazionali prevede com-
plessi negoziati tra governi, sindacati e im-
prese: un fragile balletto in cui ognuno lotta
ferocemente per difendere i suoi interessi.
E visto che i lavoratori pi anziani costitui-
scono una buona parte dellelettorato, la
maggior parte dei politici sceglie di non af-
frontare la riforma del lavoro. Lanno scor-
so, durante una conferenza stampa, il mini-
stro delleconomia e delle inanze Giulio
Tremonti ha risposto cos a una domanda
sulleventuale cambiamento del sistema
italiano: Il sistema non si pu cambiare in
modo violento.
Le nuove misure di austerit adottate
dalla Spagna, dove il tasso di disoccupazio-
ne del venti per cento, il pi alto dellUnio-
ne europea, riducono ulteriormente le op-
portunit occupazionali. La Spagna ha
promesso di alzare let pensionabile da 65
a 67 anni, ma solo nellarco di ventanni.
Oggi molti vanno in pensione a 55 anni,
dice Sara Sanfulgencio, che ha 28 anni e un
master in marketing ma disoccupata e vi-
ve a Madrid con la madre, proprietaria di un
negozio di scarpe per bambini. Ma as-
surdo fermarsi a 55 anni quando a 28 non ho
nemmeno cominciato.
In Italia Francesca Esposito sta inendo
il praticantato presso uno studio legale di
Lecce. pagata poco, ma comunque me-
glio del lavoro statale non retribuito. Sono
una laureata pentita, dice. Se dovessi ri-
cominciare non andrei alluniversit. An-
drei a lavorare. usdf
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Francesca Esposito, 29 anni, lavorava come precaria nella pubblica amministrazione
30 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Le opinioni
E
dn Pastora, anche noto come Coman-
dante Zero, un ex guerrigliero sandini-
sta, poi ex guerrigliero dei Contras inan-
ziati dalla Cia e oggi uomo di iducia del
redivivo presidente nicaraguense Daniel
Ortega. L8 ottobre 2010 Pastora ha co-
minciato a dragare il iume San Juan alla frontiera con
la Costa Rica e poi ha compiuto unincursione militare
sullisola Calero, in territorio costaricano, dove i suoi
uomini hanno abbattuto un bosco e piantato la loro
bandiera. In realt il Nicaragua ha sempre avuto pro-
blemi di frontiera con la Costa Rica, come oggi li ha con
la Colombia e lHonduras. In teoria la
questione era stata risolta da una senten-
za della Corte internazionale di giustizia
dellAja del luglio 2009 che attribuiva la
sovranit sul letto del iume San Juan al
Nicaragua, stabilendo per che gli inter-
venti sul iume non avrebbero danneg-
giare lecosistema della Costa Rica.
Google maps ha complicato la que-
stione, attribuendo una parte del territo-
rio della Costa Rica al Nicaragua, anche
se lazienda si afrettata a correggere il
suo errore e ha sconsigliato di comincia-
re una guerra in difesa delle frontiere di Google. Ma in
questo caso una guerra non ci poteva essere. Perch la
Costa Rica, un paese di 4,7 milioni di abitanti, ha sciol-
to lesercito dopo la guerra civile del 1948 e non lha mai
pi ricostituito. lunico paese al mondo (oltre a qual-
che minuscolo principato) a non avere delle forze arma-
te ma solo una polizia, peraltro mal equipaggiata. La
demilitarizzazione della Costa Rica stata fondamen-
tale per lo sviluppo economico e sociale del paese.
una democrazia dal 1948, ha investito nel welfare e ha
un sistema sanitario e scolastico gratuito e universale.
anche il paese pi sviluppato dellAmerica Centrale (e
della parte alta dellAmerica Latina) con uneconomia
moderna e un turismo ecologico che ha fatto della tute-
la della natura una buona fonte di introiti. Non avendo
esercito, la Costa Rica si specializzato nella diploma-
zia ed diventato un territorio neutrale in una delle aree
pi violente del pianeta.
Il problema che non tutti sono cos paciici. Nel
1955, per esempio, lex presidente costaricano Caldern
tent di invadere la Costa Rica dal Nicaragua con laiu-
to del dittatore Somoza, e San Jos fu bombardata dagli
aerei nicaraguensi. Limmediata formazione di milizie
popolari e le pressioni internazionali frenarono linva-
sione. I tamburi di guerra tornarono a farsi sentire alla
frontiera durante la rivoluzione e la controrivoluzione
nicaraguense, un conlitto in cui migliaia di costaricani,
con la tolleranza del loro governo, appoggiarono i san-
dinisti di Daniel Ortega e accolsero i rifugiati.
Ma torniamo al iume San Juan. Il punto che il Ni-
caragua vuole dragarlo (con i soldi di Chvez) per co-
struire un ipotetico canale. Fino a che questo non dan-
neggia la Costa Rica i nicaraguensi hanno il diritto di
farlo, come ammettono gli stessi costaricani. Ma di
fronte alloccupazione del suo territorio la Costa Rica si
rivolto allOrganizzazione degli stati americani (Osa)
che con 22 voti a favore e due contrari ha chiesto il ritiro
delle forze militari e un negoziato diretto tra i presiden-
ti. La Costa Rica ha accettato, il Nicaragua invece ha
respinto la proposta e ha portato il con-
litto allAja mantenendo nel frattempo
loccupazione. La ragione banale. Orte-
ga vuole rimanere al potere. Dopo essere
arrivato alla presidenza alleandosi con la
destra corrotta di Arnoldo Alemn, aven-
dogli lasciato in cambio la possibilit di
continuare a depredare il settore pubbli-
co, ha commesso dei brogli nelle elezioni
comunali del 2008, ha destituito i magi-
strati non corruttibili, ha nominato una
corte di giustizia e un consiglio elettorale
compiacenti e ha cambiato la legge per
potersi ricandidare nel 2011. Come ha scritto il giorna-
lista nicaraguense Francisco Javier Gutirrez su La
Prensa di Managua il 18 novembre: Nel conlitto con
la Costa Rica per il dragaggio del iume San Juan, Da-
niel Ortega mente per distrarre lopinione pubblica dai
veri problemi nazionali, ottenendo una facciata di legit-
timit per la sua nefasta presidenza. Quali problemi
nazionali? Una corruzione galoppante, una crisi econo-
mica che ha spinto centinaia di migliaia di nicaraguen-
si a emigrare (400mila sono andati a vivere proprio in
Costa Rica), un regime sostenuto dalle donazioni del
Venezuela e la persecuzione dellopposizione demo-
cratica e dei giornalisti indipendenti. Il modo pi facile
per unire il paese una mobilitazione nazionalista con-
tro lindifesa Costa Rica. Intanto si delegittima anche
lOsa per impedirle di mandare degli osservatori alle
elezioni del 2011, aprendo la strada ad altri brogli.
Probabilmente, dopo aver ottenuto un tornaconto
politico dallincidente, le truppe nicaraguensi si ritire-
ranno. Ma scrivere tutto ci mi intristisce molto. Ho
diretto il programma di assistenza tecnica di Berkeley
che ha formato i primi sindaci sandinisti, ho organizza-
to comitati di solidariet con il sandinismo e sostenuto
la sua rivoluzione. Ma da tempo ormai abbiamo impa-
rato che il miglior modo per difendere una rivoluzione
sociale denunciarla quando divora i suoi igli e abusa
delle sue iglie. u sb
La triste ine
del sandinismo
Manuel Castells
MANUEL

CASTELLS
un sociologo
spagnolo che insegna
allUniversity of
Southern California.
Il suo ultimo libro
pubblicato in Italia
Comunicazione e
potere (Universit
Bocconi editore
2009).
Nel conlitto con la
Costa Rica, Daniel
Ortega mente per
distrarre i
nicaraguensi dai
problemi nazionali,
ottenendo una
facciata di
legittimit per la sua
nefasta presidenza
32 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Le opinioni
M
entre impegnato a espandere
illegalmente le colonie ebraiche
in territorio palestinese, il gover-
no israeliano cerca anche di af-
frontare due problemi: una cam-
pagna dopinione internazionale
che Israele considera una delegittimazione cio cri-
ticare i suoi crimini e unaltra campagna parallela di
legittimazione della Palestina. La delegittimazione
ha fatto un passo avanti a dicembre, quando Human
rights watch ha invitato Washington a ridurre i inan-
ziamenti a Israele per una cifra corrispondente al costo
del sostegno israeliano agli insediamenti. Lorganiz-
zazione ha chiesto anche di controllare quali contributi
esentasse versati da gruppi statunitensi a
Israele inanzino violazioni del diritto in-
ternazionale. Anche il processo di legitti-
mazione ha compiuto un passo in avanti
a dicembre, quando Argentina, Bolivia e
Brasile hanno riconosciuto lo Stato di Pa-
lestina (Gaza e Cisgiordania), portando a
pi di cento il numero delle nazioni che lo
sostengono. Secondo il giurista interna-
zionalista John Whitbeck, l80-90 per
cento della popolazione mondiale vive in
paesi che riconoscono la Palestina, men-
tre solo il 10-20 per cento vive in stati che
riconoscono il Kosovo. Ma siccome gli Stati Uniti rico-
noscono il Kosovo e non la Palestina, i mezzi dinfor-
mazione di tutto il mondo trattano le due realt in modo
totalmente diverso.
Considerata la scala degli insediamenti israeliani in
Cisgiordania, da dieci anni si dice che un accordo inter-
nazionale basato su una soluzione a due stati impos-
sibile (anche se la maggior parte del mondo la pensa
diversamente). Quindi chi ha a cuore i diritti dei palesti-
nesi dovrebbe sperare che Israele occupi tutta la
Cisgiordania e che poi una lotta antiapartheid di tipo
sudafricano faccia ottenere la piena cittadinanza alla
popolazione araba. Questa tesi presume che anche
Israele vorrebbe lannessione. Invece molto pi pro-
babile che Israele voglia incorporare una buona met
della Cisgiordania, senza assumersi responsabilit sul
resto. Cos risolverebbe il problema demograico
troppi non ebrei nello stato ebraico e nel frattempo
taglierebbe fuori lassediata Gaza dal resto della Pale-
stina. Ma lanalogia tra Israele e il Sudafrica interes-
sante. Una volta creato lapartheid, i nazionalisti suda-
fricani bianchi si resero conto che stavano diventando
uno stato paria della comunit internazionale. Nel 1958
il ministro degli esteri inform lambasciatore statuni-
tense che la condanna dellOnu non avrebbe avuto im-
portanza inch il Sudafrica avesse avuto il sostegno
degli Stati Uniti. Durante gli anni settanta lOnu impose
un embargo sulle armi, seguito da campagne di boicot-
taggio e di disinvestimento. Il Sudafrica reag con il pre-
ciso intento di far infuriare lopinione pubblica interna-
zionale, con sanguinosi raid militari nei campi di rifu-
giati dei paesi vicini. Le analogie con il comportamento
di Israele oggi sono impressionanti. Basti pensare allat-
tacco a Gaza del gennaio 2009 e a quello alla Gaza
freedom lotilla del maggio 2010.
Quando Ronald Reagan divent presidente nel 1981
garant pieno appoggio al Sudafrica e allapartheid. E
nel 1988 lAfrican national congress di Nelson Mandela
fu deinito da Washington uno dei pi noti gruppi ter-
roristici. Poco tempo dopo, per, la poli-
tica americana cambi. Gli Stati Uniti e il
Sudafrica capirono che i loro interessi i-
nanziari sarebbero stati avvantaggiati
dalla ine dellapartheid. E cos il sistema
collass rapidamente. Il Sudafrica non
rappresenta lunico caso recente in cui la
ine del sostegno statunitense a un crimi-
ne ha portato a progressi signiicativi. Un
cambiamento potrebbe avvenire anche
nel caso di Israele? Tra gli ostacoli pi
consistenti ci sono gli stretti legami mili-
tari e di intelligence tra gli Stati Uniti e
Israele. Il pi esplicito sostegno ai crimini israeliani vie-
ne infatti dal mondo degli afari. Lindustria high-tech
statunitense connessa con la sua controparte israelia-
na e in questo campo la collaborazione strettissima.
Inoltre in ballo ci sono fattori culturali importanti. Il
sionismo cristiano precede di molto quello ebraico, e
non limitato a quel 30 per cento di americani che cre-
de nella verit letterale della Bibbia. Esprimendo un
punto di vista gi allora difuso nelllite statunitense,
Harold Ickes, segretario agli interni di Franklin Delano
Roosevelt, descrisse la colonizzazione ebraica della
Palestina come un traguardo senza precedenti nella
storia della razza umana. Esiste inoltre una solidariet
istintiva degli statunitensi verso una societ fondata
sugli insediamenti coloniali, vista come una replica
della storia americana da unottica imperialista.
Per uscire dallimpasse necessario abbattere lillu-
sione per cui gli Stati Uniti sono un onesto intermedia-
rio che cerca di riconciliare tra loro avversari recalci-
tranti, e ammettere che un negoziato vero dovrebbe
essere condotto con Israele e Stati Uniti da una parte e
il resto del mondo dallaltra. Se i centri di potere statu-
nitensi saranno costretti dai cittadini a riconoscere la
Palestina, molte speranze che oggi sembrano remote
potrebbero diventare realizzabili. u as
Vicolo cieco
in Medio Oriente
Noam Chomsky
Il Sudafrica non
lunico caso in cui la
ine del sostegno
statunitense a un
crimine ha portato a
signiicativi
progressi. Un
cambiamento che
pu veriicarsi
anche con Israele?
NOAM CHOMSKY
insegna linguistica
allMit di Boston.
Il suo ultimo libro
uscito in Italia Sulla
nostra pelle. Mercato
globale o movimento
globale? (Il Saggiatore
2010).
34 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Giappone
T
adao Wakatsuki ha dedica
to la sua vita alla Toyota ed
libero solo da poche ore.
il suo primo giorno di
pensione, il primo giorno
fuori dallazienda. Vive a
Toyota City, culla di un modello di organiz
zazione del lavoro noto come esempio di
eicienza, qualit e innovazione. Il palazzo
in cemento dove vive ha otto piani, il suo
salotto decorato con iori secchi minusco
lo. Queste prime ore Tadao le assapora con
soddisfazione.
Con dei piccoli occhiali sul naso, ritaglia
concentrato un rettangolo di cartone giallo,
ci scrive sopra qualcosa e issa accurata
mente il tutto a un bastone. Con il suo car
tello in mano e una giacca nera addosso
prende il treno per Nagoya, la vicina metro
poli. Nessuno dei suoi colleghi della Toyota
ha voluto accompagnarlo. A Nagoya si uni
sce a un centinaio di dipendenti di altre
grandi aziende giapponesi. Tra i negozi di
lusso e i ciliegi in iore Tadao, 60 anni, esi
bisce il suo cartellone: Toyota, basta but
tar via i dipendenti che hai sfruttato. Il
gruppetto cammina in ila indiana, control
lato da una ventina di poliziotti, mentre i
passanti alzano appena gli occhi.
Mentre torna a casa, Tadao, orgoglioso,
ha il sorriso sulle labbra. Sono le dieci di se
ra, Toyota City immersa in una notte si
lenziosa. Le strade, male illuminate, sono
deserte. Gli abitanti non fanno che lavora
re, sono troppo stanchi per uscire, osserva
il neo pensionato. Qualche giorno dopo Ta
dao ci d appuntamento in uno dei nume
rosi parcheggi della citt. Come al solito i
suoi capelli sale e pepe sono perfettamente
pettinati. Ci ha pensato ed daccordo: mi
porter nella sua ex fabbrica.
Dietro i vetri le strade scorrono monoto
ne e tristi: ile di cubi grigi, saracinesche di
negozi spesso abbassate, marciapiedi vuo
ti, auto nuove che camminano silenziose. E
un mantra onnipresente, una scritta che si
ripete in continuazione: Scuola Toyota,
Garage Toyota, Poste Toyota, Ospe
dale Toyota e cos via. Azienda, citt e pae
saggio, Toyota un tuttuno indissociabile,
pensato e meditato in nel minimo detta
glio. I trasporti pubblici sono stati poco
sviluppati di proposito. Qui la vita senza
macchina un inferno, osserva Tadao.
Costeggiamo la sua ex fabbrica. Una
vera fortezza, avverte il pensionato. Im
menso, interminabile, lediicio costruito
su un terreno leggermente sopraelevato, il
tutto protetto da alti muri di cinta e abeti:
Ecco limpianto Motomachi. Sembra un
bunker, non vero?. Tadao ha lavorato qui
per 45 anni nel reparto assemblaggio. Ci
sono altri sei stabilimenti Toyota di queste
dimensioni in centro, e nei dintorni 400
subappaltatori.
Tadao parcheggia la macchina una To
yota, ovviamente e va verso lingresso. Si
avvicina alle telecamere dei vigilantes,
guarda a sinistra, a destra e si assicura che
nessuno si avvicini. Poi, di scatto, si gira di
90 gradi in modo secco e preciso. cos
che bisogna spostarsi nelle fabbriche. una
delle regole del codice Toyota. Rispettato
da tutti, il codice regola ogni minuto della
vita dei dipendenti. Tutti sono obbligati a
tenere le mani fuori dalle tasche, a lasciare
Gli operai perfetti
Lna Mauger, XXI, Francia
Foto di Stephane Remael
Nata come citt per i dipendenti dellazienda
automobilistica numero uno al mondo, Toyota
City stata pensata in ogni minimo dettaglio.
Le strade, i trasporti, i negozi e gli orari: tutto in
funzione della produttivit. Ma in tempi di crisi
il modello mostra le prime crepe
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 35
erfetti di Toyota City
Lingresso degli impiegati negli uici della Toyota
36 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Giappone
acceso giorno e notte il cellulare, a chiedere
lautorizzazione di un superiore per andare
in bagno, ad aspettare di essere sostituito
per andarci, a rilettere a casa su come mi-
gliorare la produzione e cos via. Quando
mi sono sposato, lazienda ha vietato ad al-
cuni colleghi di venire al matrimonio, ri-
corda. La volont di diventare il numero
uno mondiale a tutti i costi ha rovinato il si-
stema.
Al suo arrivo sul pianeta Toyota Tadao
aveva ventanni, pochi bagagli e molte illu-
sioni. Giovane contadino di una famiglia
modesta del nord del Giappone, dovette
cominciare presto a guadagnarsi da vivere.
Attratto dalla promessa di un posto di lavo-
ro stabile e di un buono stipendio, si trasfer
a Toyota City nel 1965. Il Giappone era usci-
to sconfitto e impoverito dalla seconda
guerra mondiale, ed era in piena ricostru-
zione. La Toyota voleva misurarsi con i gi-
ganti automobilistici statunitensi. Kiichiro
Toyoda, il iglio del fondatore dellazienda,
riconvert la fabbrica di telai meccanici di
famiglia. Uomo curioso e viaggiatore, To-
yoda aveva letto gli scritti di Henry Ford e
immagin, con lingegnere Taiichi Ohno,
una nuova forma di organizzazione del la-
voro, il toyotismo.
Per aumentare i proitti e la produttivit,
Ford aveva sviluppato il lavoro alla catena
di montaggio in modo da razionalizzare i
costi della manodopera. Toyoda spinse il
sistema ino ai suoi estremi. Scelse di adat-
tarsi costantemente alla domanda, cio di
produrre a lusso continuo, senza fare scor-
te e con un numero ridotto di operai. Il prin-
cipio di base il lean manufacturing, la pro-
duzione snella. La sua forza sta nellagire
nello stesso tempo sul corpo e sullanimo
dei dipendenti, chiamati a migliorare con-
tinuamente la loro produttivit. Dai telai
alle macchine, lesperienza della Toyota si
formata spingendo sempre pi in l i limi-
ti della tecnologia industriale, si vanta il
sito internet dellazienda. Ci voleva un luo-
go per sviluppare questo concetto. Cos, nel
1959 il governo giapponese cambi nome
alla piccola citt di Koromo, ribattezzando-
la Toyota City.
Appena arrivato, Tadao rimase deluso.
La citt modello era solo un grosso borgo
di campagna di 107mila abitanti, sperduto
in mezzo ai campi e occupato al centro da
una grossa fabbrica vecchia di 25 anni.
Latmosfera era silenziosa, quasi bucolica.
Si sentivano solo le rane gracidare. Per an-
dare in fabbrica percorrevamo a piedi lun-
ghe strade buie e strette, a volte neanche
asfaltate. Lapprendista operaio divideva il
suo alloggio con altri Toyota boys, ragaz-
gio hanno raggiunto un alto livello di preci-
sione. Da tutto il mondo capi di stato e gran-
di imprenditori venivano a vedere questo
sistema organizzativo, come fedeli in pelle-
grinaggio, per riprodurlo o copiarlo. Adula-
ta, imitata, lazienda ha aperto nuovi centri
di produzione in 27 paesi in tutti i continen-
ti. Nel 2008 Toyota diventata il numero
uno mondiale dellautomobile, davanti alla
General Motors. I proitti hanno raggiunto
i 210 miliardi di yen, circa 14 miliardi di eu-
ro. I massimi dirigenti di questo simbolo del
capitalismo rimangono giapponesi: nessu-
no straniero entra nel suo consiglio di am-
ministrazione. E Toyota City, 420mila abi-
tanti, fabbrica da sola met dei nove milioni
di veicoli venduti in tutto il mondo.
Una piccola rivoluzione
durante questa ascesa del toyotismo che
Tadao ha cominciato la sua rivoluzione:
La quantit stata raggiunta a scapito del-
la qualit dei prodotti e della salute dei di-
pendenti. Non si pu ridurre la progettazio-
ne di un veicolo da 32 mesi a un anno senza
conseguenze. Nel gennaio del 2006 Tadao
crea con la massima discrezione il primo e
unico sindacato indipendente della citt,
lAll Toyota labour union: Come tutti gli
operai, facevo parte del sindacato dimpre-
sa, che per non era stato creato per difen-
derci. In quattro anni lAll Toyota labour
union ha sedotto una decina di dipendenti.
Dieci su 420mila abitanti, per Tadao una
vittoria. Sempre davanti alla fabbrica, sale
sul marciapiede: Possiamo distribuire i
nostri volantini ino a qui. Un metro pi in
l, una scala porta a un passaggio sotterra-
neo: Qui non abbiamo pi diritto di far
niente, propriet della Toyota. Se lo faces-
simo, un megafono comincerebbe a urlare
e vieterebbe agli altri dipendenti di prende-
re i volantini. Lazienda manda anche degli
uomini per mandarci via.
A Toyota City non c bisogno di stri-
scioni n di ritratti celebrativi. La piovra
controlla tutto, perino gli orari di alcuni
negozi, regolati su quelli delle fabbriche.
Attraverso le sue iliali, limpresa vende an-
che prodotti alimentari nei supermercati,
organizza matrimoni e funerali. Con i pugni
chiusi, la statua di bronzo di Kiichiro Toyo-
da vigila sui deputati locali. Il sindaco riiuta
di incontrarci, ci riceve un suo subalterno
negli uici asettici e tranquilli del munici-
pio. Impacciato nel suo abito occidentale, il
giovane funzionario ci d timidamente il
giornale municipale e alcuni dpliant. Sulla
carta patinata ci sono dei numeri e delle fo-
to: un ponte bianco, un museo di arte mo-
derna, uno stadio di calcio da 45mila posti,
zi venuti da tutto il paese per fare fortuna
nel settore dellauto. Il lavoro era duro ma la
paga buona. Tadao incontr qui la sua futu-
ra moglie e decise di rimanere.
Negli anni ottanta il toyotismo diven-
tato un modello di riferimento. Migliaia di
giapponesi sono arrivati a Motor City,
che si cos ingrandita rubando spazio ai
campi. I viali sono stati costruiti in modo
geometrico, allamericana, gli ediici mo-
derni dalle forme lisce e fredde sono cre-
sciuti come funghi. La citt ideale era in
pieno sviluppo. Tutto era calcolato. Quan-
do la Toyota costruisce uno stadio, non lo fa
per il benessere degli abitanti ma per farsi
notare: i dipendenti sono obbligati a far
parte della squadra aziendale che partecipa
ai campionati con le altre aziende, spiega
Tadao.
Ma la vera vetrina del marchio Toyota
sono gli stabilimenti. Le catene di montag-
Negli anni trenta Kiichiro Toyoda
trasforma limpresa tessile di famiglia in
una fabbrica di auto.
Nel 1950 gli operai della Toyota
scioperano per vari mesi e lazienda licenzia
un quarto dei dipendenti. Da allora il
sindacato dimpresa e la direzione hanno
sempre lavorato ianco a ianco.
Nel 1959 la citt di Koromo cambia il
nome in Toyota City, gemellata con Detroit.
Nel 2008, con pi di 9 milioni di vetture
vendute, la Toyota diventa leader nel
mercato mondiale dellauto.
Nel 2009 lazienda per la prima volta in
perdita e licenzia migliaia di dipendenti.
Nel 2010 la Toyota costretta a
richiamare 9 milioni di auto difettose.
Da sapere
Mare
del Giappone
Oceano Atlantico
COREA
DEL SUD
COREA
DEL NORD
300 km
Tokyo
GI APPONE
Nagasaki
Hiroshima
Seoul
Osaka
Kyoto
Toyota
Non si pu ridurre la
progettazione di un
veicolo da trentadue
mesi a un anno
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 37
il pi grande del Giappone. Le stesse imma-
gini, futuristiche e celebrative, compaiono
sulle cartoline e sui video pubblicitari della
citt.
Con la crisi del 2008 sui mezzi dinfor-
mazione erano apparse altre immagini: di-
pendenti della Toyota diventati barboni,
ile dattesa per avere un pasto caldo gratis.
Il richiamo di milioni di veicoli difettosi nel
2010 ha fatto diminuire ulteriormente le
vendite. Per la prima volta il presidente del-
la camera di commercio fratello maggiore
di un ex presidente dellazienda ha lancia-
to una campagna pubblicitaria per elogiare
i pregi delle auto Toyota. Alle nostre do-
mande, il funzionario comunale risponde a
bassa voce: Abbiamo dovuto rinviare i la-
vori di ampliamento del municipio. Di fatto
leconomia locale dipende in gran parte
dalla Toyota, e due anni fa le nostre entrate
iscali si sono ridotte del 90 per cento. Per
tutte le altre domande il funzionario riman-
da con un sorriso educato ai dpliant o
alla Toyota motor.
Uno dei tanti stabilimenti dei subappaltatori che con la crisi hanno rallentato il ritmo di produzione
Il plastico di unabitazione tipica venduta dalla Toyota
38 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Giappone
Da Parigi avevo chiesto uicialmente
unintervista alla direzione dellazienda e
una visita agli stabilimenti. Una responsa-
bile, che aveva promesso di fare il possibile,
ora si scusa: Vorremmo veramente aiutar-
la ma diicile. Qualcuno le far visitare il
museo della Toyota. Ma i signori della To-
yota rimangono inaferrabili e annullano
per email la visita al museo. Con mia gran-
de sorpresa questo museo, il cui accesso mi
era stato presentato come un favore perso-
nale, aperto a tutti. Lo show delle undici
e un quarto appena cominciato. Nella
grande hall in marmo, una hostess fa dei
giri a bordo di una vettura monoposto. Il
bolide si trasforma, alterna la posizione se-
duta a quella sdraiata. Secondo un rituale
ripetuto migliaia di volte, la ragazza Toyota
sorride, china leggermente in avanti la testa
e porge un saluto meccanico al pubblico. I
turisti ammirano un robot che suona la
tromba e gli ultimi modelli di automobile.
Toyota, un sistema che rispetta luomo,
Toyota, amica dellambiente, proclama-
no ovunque i cartelli. Ci sono mostre dedi-
cate a tutte le fondazioni create dallazien-
da: quella per il pianeta, quella per gli inva-
lidi, quella per la sicurezza stradale, quella
per lalfabetizzazione negli Stati Uniti e cos
via. Ci viene proposta una visita agli stabili-
menti. Due pullman partono puntualissimi.
Il mio vicino, un austriaco, un appassiona-
to di auto: Per me la Toyota un simbolo di
qualit. Questa citt mi incuriosiva, ma so-
no rimasto sorpreso: sembra quasi che gli
abitanti siano in punizione.
La fabbrica dellabbondanza
Il pullman con la scritta Toyota attraversa
il centro, sempre triste e intasato. Al micro-
fono una ragazza con un sorriso stampato
sul volto recita la genesi dellimpresa: Il
fondatore si chiama Toyoda. Significa
campo dellabbondanza. Ci portano nel
pi grande sito di assemblaggio del gruppo:
binari moderni, scheletri di vetture, carrelli
e bip-bip a perdita docchio. Eppure non si
sente una parola. Occhi bassi sulla catena
di montaggio, migliaia di uomini e donne
avvitano, martellano e montano in pochi
secondi. In guanti bianchi, alcuni accarez-
zano una carrozzeria dopo laltra per con-
trollare le imperfezioni. In caso di ritardo
spingono un pulsante collegato a uno scher-
mo gigante, dove sono visualizzati i numeri
delle postazioni. La guida: I nostri operai
praticano il kaizen, un metodo molto eica-
ce di gestione della qualit. Sono incitati a
rilettere per proporre dei miglioramenti.
Da una seconda fabbrica proviene un
odore acre. Allineati uno accanto allaltro,
decine di robot saldano rumorosamente
delle carcasse di vetture. La quintessenza
del toyotismo: non c alcun essere umano,
sono tutti scomparsi. Il centro della citt
molto simile. I luoghi pubblici, funzionali e
senza vita, sono frequentati lo stretto ne-
cessario. Gli abitanti si precipitano in mac-
china, come se fosse questione di vita o di
morte. In una mensa, quattro dirigenti sono
immersi nei loro manga. La pausa pranzo
breve, millimetrica, si scusano. Avr dii-
colt a ottenere informazioni sulla Toyota,
dice il cuoco. Gli abitanti sono troppo lega-
ti allazienda.
Manifestazione contro le condizioni di lavoro alla Toyota, aprile 2010
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 39
Nel sushi bar dove ceniamo una sera,
Tadao spiega che per paura nessun mem-
bro del suo sindacato vuole parlare.
Ma allora perch portare avanti questa
lotta?, chiedo io.
La Toyota ha inventato la soferenza
sul lavoro. Denunciare la sua filosofia fa
parte dei princpi che hanno guidato la mia
vita. E non ho ceduto, nonostante le pres-
sioni e le minacce.
I piatti di pesce crudo silano su un tavo-
lo circolare, come pezzi di una catena di
montaggio. Lelegante pensionato prende
un pezzo di sushi di seppia e del sashimi.
Mentre mangia spiega che la Toyota non ha
smesso di raforzare la sua struttura pirami-
dale. In alto la direzione centralizzata, in
mezzo i dipendenti privilegiati, in basso un
vivaio di precari. Nelle fabbriche pi del
40 per cento dei lavoratori sono precari. Pi
si scende nella lista dei fornitori, pi i con-
tratti sono precari.
Tadao ci d alcuni numeri di telefono:
un quadro superiore assunto dalla Toyota
per le sue prestazioni in atletica, la moglie
di un designer industriale, un taciturno cu-
stode di un parcheggio, unestetista che
adooora la tranquillit della citt. Tutti
sono diidenti. Tutti tranne Junko Morimo-
to. Labbiamo incontrata in un club per ma-
dri di famiglia, unorganizzazione dedicata
ai bambini della Toyota. Ci invita a passare
da lei dopo il turno di suo marito.
La loro casa allestremit orientale
della citt. Due Toyota sono parcheggiate
nel viale. Junko e suo marito, Shigeyuki,
hanno pi o meno trentanni e latteggia-
mento degli impiegati modello che si vedo-
no sui dpliant dellazienda. La foto del loro
matrimonio, con i responsabili della Toyo-
ta, in mostra allingresso. Junko serve il t
sul tavolo basso. Seduto a gambe incrociate
sul tappeto spesso, suo marito si sfrega le
mani. Non gli sono mai state fatte delle do-
mande sul suo lavoro, e limpresa non gli ha
insegnato come rispondere. Assunto come
team member, Shigeyuki stato promosso
team leader, caposquadra, poi group leader,
caporeparto. Oggi agli ordini di un mana-
ger, a sua volta agli ordini di un responsabi-
le e cos via. Mi trovo schiacciato tra gli
operai che sorveglio e i miei superiori. ve-
ro, lo stress aumenta con le responsabilit,
ma voglio fare carriera. Shigeyuki si piega
alle necessit dellimpresa, pratica il kaizen
e il takt time, il ritmo di produzione ottimale
per adeguarsi agli ordini. Questo ritmo la
parola takt indica in tedesco la misura lo
accompagna in fabbrica e lo segue ino a
casa. Spesso nei sogni cerca il modo miglio-
re per eliminare gli sprechi. Di recente i
suoi premi sono stati ridotti e lui ha dovuto
prendere una settimana di vacanza, ma
crede ancora nel successo collettivo.
Il caporeparto osserva furtivamente le
reazioni di sua moglie. lei, incinta del loro
secondo bambino, che lo ha convinto a ri-
cevere una straniera in casa. Per lei Toyota
City non ha mai rappresentato un sogno.
Gli aspetti angusti di questa citt-vetrina,
dove tutti sanno in che posto lavora il pro-
prio vicino e quanto guadagna, la ripugna-
no. La maggior parte degli abitanti non sa
com il mondo esterno. Come i nuovi as-
sunti e gli operai di base, Shigeyuki ha vis-
La stazione, uno dei pochi luoghi animati della citt
40 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Giappone
suto alcuni anni nelle citt dormitorio della
Toyota, costruite intorno alle fabbriche. Gli
ediici grigi, lunghi e pieni di piccole porte
sono sorvegliati. Per entrarci ci vuole laiu-
to di qualcuno a Tokyo che, dopo varie tele-
fonate, convince un giovane ingegnere a
riceverci.
Ci aspetta dietro la stazione centrale,
vicino a una fontana tutta pulita. Alto, ma-
gro, elegante, il dirigente ci stringe rapida-
mente la mano e si afretta. Cala il buio, le
fabbriche producono il loro ronzio di fondo
e la torre di vetro dove lavora illuminata.
Non vuole essere visto con degli stranieri.
Alla ine dei miei studi il prestigio della To-
yota mi ha sedotto. Non c niente di meglio
in un curriculum. Cos ha fatto domanda
ed stato assunto. Per alcuni mesi la Toyota
lo ha addestrato, gli ha insegnato le sue re-
gole, i suoi valori e le sue certezze ordinate.
Un vero e proprio lavaggio del cervello. Il
pi naturalmente possibile, lingegnere
passa in macchina davanti al custode del
suo alloggio, d unocchiata alle telecamere
di sorveglianza, sale i gradini delle scale
esterne e, quasi tremando, apre una porta
sormontata da una piccola lampada. Allin-
terno riprende iato. La Toyota ci d un
alloggio, ci educa, ci dice come comportar-
ci, come se fossimo dei bambini.
Minuscola, la stanza con i muri spogli
occupata da un letto, una scrivania, una
mensola, un piccolo frigo, un lavandino e
una giacca. I bagni, in comune, sono in fon-
do al corridoio. I nostri alloggi sono vecchi
e spartani. La Toyota ci fornisce il minimo
indispensabile, come se riconoscesse pi
valore alle macchine che agli uomini. Lin-
gegnere prende una pila di libri ammuc-
chiati sulla mensola: Il miracolo Toyota, Il
management Toyota, Il sistema Toyota. Tut-
ti i dipendenti devono conoscerli. Appena
ha un giorno di riposo lingegnere, 25 anni,
evade dai tentacoli del suo datore di lavoro.
A Tokyo si sente di nuovo giovane e ritrova
gli amici ai concerti o in ristoranti animati.
Piccole cose della vita, qui impossibili: To-
yota City un luogo di potere, ricco, apprez-
zato, ma faticoso e senza interesse. Diri-
gente con un promettente futuro alla Toyo-
ta, dice di volersi dimettere non appena
leconomia in Giappone comincer ad an-
dare meglio.
Anche in fondo alla piramide i precari
hanno perso la iducia; sono loro i primi a
essere licenziati, i primi a iscriversi alle liste
di disoccupazione. Il centro per la disoccu-
pazione, chiamato Hello Work, una sala
rosa e bianca piena di gente. La moquette, i
muri colorati e la voce bassa rendono quasi
calda latmosfera. Il periodo peggiore
stato lanno scorso. Avevamo quattro do-
mande di lavoro per unoferta, spiega il
direttore nel suo uicio rosa. Sui gradini
nellingresso pieno di mozziconi, due giap-
ponesi di origine straniera chiacchierano in
spagnolo. Prima della crisi lavoravano per
dei produttori di pezzi di ricambio. Uno dei
due parla volentieri, non ha pi nulla da
perdere. Nato in Per, i suoi nonni sono
fuggiti dal Giappone alla ine del boom eco-
nomico. Quando atterrato allaeroporto
di Tokyo, nel 1991, non sapeva dove fosse
Toyota City, ma la immaginava come il cen-
tro del mondo. Appena sceso dallaereo al-
cuni uomini hanno attaccato dei nastri co-
lorati al suo giubbotto e lo hanno portato l.
Il giorno dopo gli hanno dato una tuta, delle
scarpe da lavoro, una maschera e una pian-
tina della fabbrica. In poche ore Freddy,
meccanico peruviano, si ritrovato a salda-
re a Toyota City: Non capivo una parola di
giapponese. Accanto ai capi cerano alcuni
traduttori che ci gridavano gli ordini. Dove-
vamo limitarci a seguire la catena di mon-
taggio.
Durante i primi mesi Freddy era convin-
to di non farcela, ma alla ine riuscito ad
abituarsi: Bisogna adattarsi al ritmo, tutto
qua. Alzarsi, fare una rapida colazione, an-
dare al lavoro, non pensare al nu-
mero di ore, tornare a casa, man-
giare e andare a dormire. Fred-
do, distaccato, continua: Dob-
biamo fare un buon prodotto, il
pi rapidamente possibile e con
un numero sempre pi ridotto di uomini.
Alcuni non ce la fanno e se ne vanno. Altri
diventano matti, si ammalano o si suicida-
no. Si pu dire che ingiusto, ma cos dap-
pertutto, no? La Toyota esporta i suoi meto-
di in tutto il mondo.
Mi porta nella sua piccola Suzuki bianca
e scherza: Brutta, eh? Era la meno cara sul
mercato. In Per anche con una vita di lavo-
ro non sarei mai riuscito a comprarla. Si
ferma davanti a un ediicio moderno, il To-
yota industry and culture center: bello,
vero? Questo posto mi piace molto. Si diri-
ge verso un gruppo di case in costruzione
nascosto da teli con la scritta Toyota Ho-
me mossi dal vento. Indica un ponte bian-
co dal disegno futuristico: L sotto ci sono
dei barboni, ex dipendenti della Toyota. Ma
la maggior parte tornata dalle loro fami-
glie o andata nelle grandi citt. A loro la
citt non ha pi niente da ofrire. Si ferma
vicino alla sua ex fabbrica, apre la portiera
ma non scende: Non lavoro pi in questo
posto, non capirebbero cosa faccio qui, di-
ce con un groppo in gola.
Freddy ci porta nel suo posto preferito,
un piccolo ristorante decorato con tessuti di
lana colorata, maschere e piccoli oggetti di
ispirazione inca. Il proprietario, un amico,
ci serve del ceviche, del carpaccio di pesce
tipico del Per. I tavoli sono vuoti. Ormai
non viene pi nessuno. Di solito sono otti-
mista, ma questa crisi molto profonda.
Freddy annuisce, con gli occhi persi nel
vuoto: Prima, mi trovavo un lavoro in po-
chi mesi. Ora pi di un anno che sto cer-
cando.
nella parte settentrionale della citt,
nel quartiere di Homi, che hanno comincia-
to ad apparire i primi segni della crisi. Er-
bacce tra un palazzo e laltro, unassociazio-
ne che distribuisce cibo e latte per i neonati,
ma anche colori, un po di vita. I cartelloni
sono in giapponese, portoghese e spagnolo.
Il piccolo supermercato e la drogheria ven-
dono prodotti sudamericani.
Al tredicesimo piano di un grattacielo
una madre di famiglia mi accoglie con i igli
che le ronzano tra le gambe. Alcuni mate-
rassi sono ammucchiati in un angolo. Cri-
stina convive in questo appartamento su
due piani con nove persone. I fornitori della
Toyota non lhanno licenziata, ma le hanno
proposto un lavoro precario.
Attraverso la parete sottile si sentono i
vicini che spostano i mobili. Non
hanno pi nulla. Come molti al-
tri, hanno accettato laiuto di ri-
torno del governo giapponese:
in cambio di un biglietto aereo
per il Brasile e di unindennit, si
sono impegnati a non tornare nellarcipela-
go per cinque anni. Freddy invece dispo-
sto a tutto pur di rimanere. Vive con i suoi
ultimi risparmi, in una casa popolare di
trenta metri quadri. Dinverno non accende
pi il riscaldamento e ha disdetto labbona-
mento del cellulare. La sua divisa da lavoro
custodita con cura in una busta di plastica
nellarmadio. Ma lui conserva ancora la
speranza: La gente avr sempre bisogno di
auto, no?.
Ritrovo Tadao, occupatissimo nellor-
ganizzare proteste e inventare nuovi slo-
gan. Il suo cartellone riposto in un ango-
lo, ma anche lui iducioso. Laltro giorno,
per la prima volta, davanti alla fabbrica un
dipendente ha osato prendere un volanti-
no. u adr
Si pu dire che
ingiusto, ma la Toyota
esporta i suoi metodi
in tutto il mondo
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di solitudini e diversit narrate con il
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le relazioni umane. Alieni e alienazione
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cinesi, i videogames e il manga con il
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scuola, calcio e salsicce.
Canicola rivista semestrale di fumetto e disegno contemporaneo
a cura di Edo Chieregato e Liliana Cupido
42 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Haiti

P
resento al cielo la terra
di Haiti perch Ges
la benedica. Da oggi
in poi nessuna cala-
mit colpir pi Hai-
ti. Siamo in un terre-
no incolto a Carrefour, la popolosa periferia
a sudest di Port-au-Prince. Un pastore sta-
tunitense di origine nigeriana, vestito con
un boubou da cerimonia, si rivolge a una fol-
la compatta. La grande crociata evangelica
dura da giorni. Ogni notte si ripetono le
stesse invocazioni, le stesse imposizioni di
mani su corpi paralizzati, gli stessi canti per
cacciare i demoni dallisola. E ogni mattina
i protestanti haitiani hanno un risveglio do-
loroso, con la radio che annuncia il nuovo
bilancio delle vittime del colera.
Il 12 gennaio 2010, mentre il terremoto
distruggeva Port-au-Prince e le citt nel sud
del paese, gli evangelici sono scesi in stra-
da. Con le mani per aria. Ero sul Champ-
de-Mars, di fronte al palazzo presidenziale
che stava crollando. A sinistra e a destra
cerano solo macerie. Ma un gruppo di pro-
testanti veniva verso di me per invitarmi
alla conversione, racconta Lannec Hur-
bon, uno dei maggiori esperti di religione
ad Haiti. Hurbon non sorpreso dalla ricer-
I profeti
contro
il vud
Arnaud Robert, Le Monde Magazine, Francia
Foto di Paolo Woods
Il terremoto e il colera hanno alimentato il fervore
religioso degli haitiani. I leader spirituali si accusano
a vicenda dei mali che aliggono lisola, con il
rischio di scatenare una guerra santa
ca in massa di Dio: Il terremoto ha messo
in discussione i nostri punti di riferimento.
Si afermata lidea che il terremoto sia sta-
to una punizione divina, come sostiene ne-
gli Stati Uniti il pastore Pat Robertson, se-
condo cui il vud il peccato originale del
popolo haitiano.
Dal punto di vista spirituale Haiti sto-
ricamente divisa. Da un lato, legata allere-
dit coloniale, c la religione cattolica in
nome della quale nel novecento sono state
lanciate almeno due grandi campagne con-
tro il vud. Dallaltro c la vecchia religione
degli schiavi, il cui mito per eccellenza la
cerimonia del Bois Caiman del 1791, che
avrebbe permesso agli haitiani di liberarsi
delloppressore francese. Ma negli anni
cinquanta si afermato un terzo protago-
nista della vita religiosa dellisola: il prote-
stantesimo allamericana, che ha conqui-
stato met della popolazione con una mi-
riade di culti e denominazioni. Sono soprat-
tutto i protestanti a reclamare la ine del
vud.
Dopo il terremoto e il colera ci chiedia-
mo se Dio ce labbia con noi, aferma Cha-
vannes Jeune, un pastore battista originario
di Les Cayes. Penso che Haiti non sia stata
fondata su basi sane. Fin dalle origini il no-
stro popolo stato guidato dallidolatria.
Ges deve ritrovare il suo trono. Jeune si
era candidato alle elezioni presidenziali del
2006, ottenendo pi del 5 per cento dei voti.
In vista delle presidenziali del 2010, il pa-
store ha fatto campagna in chiese strapie-
ne. Dopo il terremoto, ha indicato senza
ambiguit lorigine di tutti i mali di Haiti: la
cerimonia del Bois Caiman, durante la qua-
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 43
le i seguaci del vud avrebbero irmato un
patto con il diavolo. I suoi discorsi hanno
avuto efetto: allinizio di dicembre, nel cli-
ma teso provocato dallepidemia di colera,
alcuni protestanti del dipartimento della
Grande Anse hanno cominciato a dare la
caccia ai sacerdoti vud. Dodici sacerdoti
sono stati uccisi a colpi di machete e i loro
corpi sono stati bruciati. I protestanti li ac-
rale al governo haitiano, il primo ministro
Jean-Max Bellerive non divertito dalla bi-
gotteria congenita del suo popolo.
Port-au-Prince una citt mistica. Pri-
ma del terremoto in tutte le strade cerano
templi, chiese e altari vud. Sulle insegne
dei negozi distrutti dal sisma si possono an-
cora leggere scritte come Dio buono e mi-
sericordioso, Padre eterno, Ges for-
cusavano di aver fabbricato delle polveri
colerose per avvelenare la popolazione. Le
disgrazie sono sfruttate in un modo molto
particolare. Queste accuse hanno facilitato
la penetrazione del protestantesimo ad
Haiti, creando una situazione potenzial-
mente molto pericolosa. Si corre il rischio
di scatenare delle piccole guerre di religio-
ne. Nella tenda che serve da quartier gene-
2 novembre 2010, un predicatore nel cimitero di Port-au-Prince
44 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Haiti
te. Il disastro del 12 gennaio 2010 non solo
ha raforzato le credenze, ma le ha rese pi
radicali.
Inoltre, larrivo dei missionari statuni-
tensi ogni aereo da New York o da Miami
porta con s un contingente di apostoli d
limpressione di una terra di profeti, dove
ogni gruppo religioso accusa laltro dei ma-
li che aliggono il paese. Amber, neanche
trentanni, con un iore di stofa nei capelli,
di Rochester Hills nel Michigan. Di Haiti
conosceva solo la desolazione e le pratiche
stregonesche, che aveva visto nei ilm hol-
lywoodiani. arrivata con un gruppo di
circa trenta persone intenzionate a guarire
i tumori con uno schiocco delle dita, grazie
alla forza di Dio. La ragazza non teme i de-
moni: Ho sentito storie terribili di persone
che si trasformavano in pipistrelli. Non so-
no leggende, la verit. Ma questo non mi
fa paura. So di poter dominare gli spiriti
maligni perch Ges nella mia vita.
I contatti tra missionari stranieri e pro-
testanti haitiani sono stati presi alcuni anni
prima del terremoto. Un pastore dominica-
no che ha vissuto a lungo negli Stati Uniti
il punto di riferimento di queste crociate
del miracolo. Di fronte al mare, vicino ai
campi degli sfollati, lo spettacolo organiz-
zato per loccasione incredibile. I giovani
evangelici statunitensi ofrono caramelle,
palloncini e inventano scenette divertenti
per raccontare la storia del mondo dal pun-
to di vista creazionista. Nel frattempo, in
una chiesa di Carrefour alcune decine di
pastori haitiani seguono dei seminari, or-
ganizzati dagli stranieri, in cui imparano a
guarire con le mani. Di sera, i gruppi di mu-
sica caraibica attirano migliaia di fedeli che
poi assistono a una rappresentazione della
crociissione da parte del predicatore Do-
minic Russo, un ventenne muscoloso.
Dominic, una voce per il ventunesimo
secolo, recita il sito internet che descrive
le missioni di Russo a Panama, in Per e in
India. Il predicatore una specie di rock-
star, con tanto di moglie pronta ad asciu-
gargli la fronte. Sotto i proiettori si snoda la
ila degli ex malati che sono guariti grazie a
Ges e che sono venuti a darne testimo-
nianza. Sulla terra bianca, i missionari sono
impegnati a curare cataratte e deformazio-
ni delle gambe. A questa specie di iera tau-
maturgica partecipa anche il sindaco della
citt: Anchio ho accettato Ges nella mia
vita. Non possiamo lasciare Haiti nelle ma-
ni del diavolo.
Discendenti degli schiavi
Il giorno dopo nel quartiere di Bel Air, a po-
chi chilometri di distanza, il comitato di
accoglienza pi ristretto ma latmosfera
altrettanto animata. Siamo nellhoumfort
(tempio vud) della societ segreta Bizan-
go. Gli evangelici sono particolarmente
critici contro questo tipo di setta, che pre-
tende di dominare gli spiriti e i maleici not-
turni. Gli appartenenti alla societ segreta
sono i discendenti dei primi abitanti della
Il tempio della setta vud Bizango
I seguaci del pastore protestante Patrick Mokb Il predicatore Patrick Mokb a Port-au-Prince
Il sacerdote vud Erol Josu posseduto da uno spirito
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 45
colonia, quando la religione africana era
professata di nascosto. I marrons, gli schia-
vi scappati dai padroni, la usavano per ali-
mentare la lotta rivoluzionaria. Lhoungan
(sacerdote) Louis Alex porta un cappello da
cowboy nero con delle striature rosse. Nella
piccola stanza con il soitto tappezzato di
bandiere haitiane e le pareti afrescate con
le immagini dei santi cristiani assimilati al
rito vud, una quindicina di donne si muo-
ve mormorando. Tutte indossano un abito
rosso e nero. Sul pavimento in terra battuta
c una bara sovrastata da teschi e candele.
Louis Alex limperatore di questa so-
ciet, che ha la struttura gerarchica di un
esercito. grazie al vud che abbiamo ot-
tenuto lindipendenza nel 1804, spiega
Alex. inaccettabile afermare che il ter-
remoto del 12 gennaio sia stato una punizio-
ne contro il vud. Se fosse stata solo Haiti a
essere colpita da un sisma, sarei daccordo.
Ma i terremoti si veriicano anche nei paesi
cristiani. Il vud fa parte della cultura hai-
tiana, nel nostro animo. Anche i prote-
stanti e i cattolici lo praticano in segreto. Gli
statunitensi non si vergognano di scrivere
sui loro dollari In God we trust. Io sulle
banconote haitiane vorrei scrivere In vud
we trust.
Insieme al carnevale, la festa dei morti
il periodo dellanno in cui il vud pi visi-
bile per le strade di Haiti. Il 1 e il 2 novembre
2010 la celebrazione dei guds, spiriti
delloltretomba e guardiani dei cimiteri,
stata molto seguita. Il cimitero di Port-au-
Prince un immenso spazio pieno di perso-
ne, una citt nella citt. Nella tomba di
Franois Duvalier, saccheggiata dopo la
caduta del iglio Jean-Claude Baby Doc
Duvalier nel 1986, sintravede una tibia la-
vata dalla pioggia. La tomba di Jean-Jac-
ques Dessalines, fondatore della patria,
una semplice lastra di granito con uniscri-
zione indecifrabile. Dallaltra parte del ci-
mitero alcuni operai lavorano per coprire la
fossa comune aperta dopo il terremoto, do-
u Il 16 gennaio 2011, a poco pi di un anno dal
sisma che ha fatto 250mila vittime, previsto il
secondo turno delle presidenziali ma, secondo
un responsabile del consiglio elettorale
provvisorio haitiano, sar rimandato a febbraio.
Il ballottaggio tra Mirlande H. Manigat e
Jude Clestin. Lannuncio dei risultati del
primo turno (28 novembre) ha scatenato
manifestazioni violente. I candidati esclusi
denunciano brogli a favore di Clestin.
Da sapere
Una messa di cattolici carismatici nella capitale
46 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Haiti
ve sono stati sepolti in tutta fretta cinquan-
tamila haitiani per evitare le epidemie.
Allentrata principale del cimitero, sotto
la citazione biblica Ricordati che sei pol-
vere, alcune donne vendono iori, candele,
santini e caf per i guds. Vicino a loro un
predicatore in cravatta maledice con un
megafono gli adoratori. I cortei dei se-
guaci del vud silano per le vie fangose
della necropoli. Invocando i guds, la folla
intona canti che ironizzano sul terremoto,
sul colera e sulla forza di intervento
dellOnu. Secondo letnologo Jean-Yves
Blot, delluniversit di Port-au-Prince, i
guds sono gli spiriti dei morti ma anche
della rinascita. Usano un linguaggio provo-
cante e molto legato al sesso. unoccasio-
ne per gli adepti del vud di riconciliarsi
con le loro origini.
Il 1 novembre il cimitero un vero e pro-
prio crocevia delle religioni haitiane. Nella
chiesa di Notre dame du perptuel secours,
quasi completamente distrutta dal terre-
moto, pi di duecento cattolici cantano il
nome di Cristo: Ges, non ce la facciamo
pi. A due passi da qui una seguace dello
spirito della Grande Brigitte, con il volto
imbiancato dal talco, mastica un peperon-
cino piccante dopo laltro per raggiungere
la trance. Unaltra donna, protestante, ag-
gredisce verbalmente i posseduti: Non vi
vergognate?. Ma subito dopo viene energi-
camente accompagnata alluscita del cimi-
tero da un sacerdote vud che si giustiica
cos: Questa donna venuta qui solo per
impedire i nostri rituali. Pu continuare a
dire quello vuole fuori dal cimitero. Da-
vanti a una croce di cemento bruciata, i se-
guaci del vud ricominciano le libagioni a
base di rum fatto in casa.
Il volto del diavolo
Nei due giorni in cui il paese ricorda i
250mila morti del 12 gennaio 2010, la ten-
sione molto alta. Per evitare che la situa-
zione degeneri, in mancanza della polizia,
si pu contare sulla grande duttilit della
religiosit haitiana. Sulla grande strada che
costeggia il cimitero, un corteo formato da
centinaia di evangelici blocca il traico. In
testa al corteo un seguace dellebraismo
messianico soia in un corno. il grido
della libert!, dice. Setta cristiana che ri-
spetta gli insegnamenti della Torah, lebrai-
smo messianico uno dei movimenti pi
ostili al vud. Ad Haiti il loro profeta lo
statunitense Gregory Schadt. Avete visto
la bandiera haitiana? Se la si osserva bene si
vede il volto del diavolo. In questa terra ab-
biamo avuto il terremoto e il colera, in que-
sto paese sta succedendo qualcosa. Haiti
non condannata alla maledizione. Il pae-
se destinato a diventare la terza nazione
eletta di Dio, dopo Israele e gli Stati Uniti.
Sullisola il sentimento che gli haitiani
siano un popolo eletto molto difuso,
una specie di corollario della credenza che
una maledizione abbia colpito il paese. Per
difondere questa convinzione la storia na-
zionale un fattore molto importante. Alla
scuola Saint-Louis de Bourdon, alcune ile
ordinate di ragazze in uniforme porpora
recitano il Padre nostro e intonano linno
nazionale durante lalzabandiera. Per la
bandiera, per la patria / morire bello, mo-
rire bello / il nostro passato ci grida: / che
il nostro animo sia agguerrito. Suor Elsa, la
direttrice dellistituto, impegnata a dare
una lezione di scienze sociali sulla colonia:
Bisogna capire il contesto storico. La Fran-
cia mandava sullisola dei coloni che inve-
stivano qui il loro denaro. Avevano i terreni
e facevano venire gli schiavi. Ma la colonia
di Santo Domingo era fragile: i proprietari
terrieri si sentivano danneggiati dalla ma-
drepatria e gli schiavi erano oppressi. A un
certo punto, gli schiavi hanno deciso di li-
berarsi. Non avevano nulla da perdere.
Cos nel 1804 Haiti ha ottenuto lindi-
pendenza, prima repubblica nera della sto-
ria e unica rivoluzione di schiavi ad aver
avuto successo. Limmagine di Haiti come
nazione pi povera dellemisfero occiden-
La messa davanti alla cattedrale di Port-au-Prince, ancora in macerie
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 47
tale si sempre accompagnata nella mente
degli haitiani a una grandezza perduta e a
un destino nazionale. intorno a questi mi-
ti fondatori, dal marron Boukman alleman-
cipatore Toussaint Louverture, che ruotano
le tre pratiche religiose del paese. Il sociolo-
go Lannec Hurbon scorge in questo feno-
meno un elemento di distinzione: I prote-
stanti tendono a spingere lindividuo a non
fare pi riferimento alla storia, ad abbando-
nare il suo passato. Per loro la nazionalit
non ha importanza. La Bibbia la protezio-
ne suprema e lunico fattore di riconosci-
mento. Ci si pu chiedere se, nel contesto
haitiano, gli evangelici inluenzati dalla re-
ligiosit statunitense non abbiano adottato
una visione coloniale dellisola.
A Port-au-Prince le chiese distrutte so-
no moltissime. La cattedrale solo un gu-
scio vuoto con muri fatiscenti, davanti alla
quale sono state montate le tende dellUni-
cef per ospitare le messe. La chiesa cattoli-
ca stata la pi colpita dal sisma del 2010.
Secondo il vescovo Joseph Lafontant, suc-
ceduto allarcivescovo Serge Miot morto
nel crollo della cattedrale, sono state di-
strutte settanta parrocchie lo scorso genna-
io: I protestanti afermano che la chiesa
stata decapitata per mano di Dio. Per loro il
cattolicesimo lequivalente di Babilonia e
dei suoi vizi. Fanno una propaganda terribi-
le contro di noi, ma queste conversioni di
massa verso il protestantesimo non mi con-
vincono. Gli abitanti vogliono solo ottenere
aiuti dalle organizzazioni protestanti. Si
tratta di conversioni interessate. Credo, in-
vece, nel profondo ecumenismo degli hai-
tiani.
Diverse iniziative vanno in questa dire-
zione. Gli attivisti di Religioni per la pace,
unorganizzazione che riunisce persone di
tutte le confessioni, si incontrano in una
parrocchia del centro citt. Nel
corso della campagna elettorale,
afferma un pastore battista,
molti candidati fanno appello a
Cristo. Gli adepti del vud non si
riconoscono in questo richiamo e
si sentono esclusi. Bisogna smettere di
demonizzare laltro ed evitare luso dei te-
mi religiosi in politica, risponde un vesco-
vo.
Dopo il terremoto Jean-Marie Thodat,
un geografo haitiano che viveva in Francia,
ha scelto di tornare ad Haiti, dove vive in
una tenda, nel cortile della casa di famiglia.
Quello che successo ad Haiti estrema-
mente banale dal punto di vista geologico.
La tragedia haitiana non ha nulla di metai-
sico, semplicemente politica. Le istituzio-
ni sono crollate molto prima del terremoto.
La proliferazione di alcune chiese il segno
tangibile di questo crollo. Di fronte a questo
fenomeno gli haitiani hanno limpressione
di non riuscire a farcela senza un miracolo.
Questo ci fa capire che dipendiamo ancora
dallestero e dimostra una grave mancanza
di responsabilit di fronte ai nostri compi-
ti.
Non lontano da qui, sulla pista dellae-
roporto Toussaint Louverture, un Cessna si
appresta al decollo. A bordo ci sono due
amish dalla barba folta, vestiti come
nellottocento. una piccola
compagnia internazionale, la
Mission aviation fellowship, fon-
data da aviatori cristiani dopo la
seconda guerra mondiale, che
trasporta missionari nei posti pi
sperduti del paese. Il responsabile ha una
Bibbia in creolo sotto il braccio. Dal 12
gennaio arrivano molte persone per porta-
re il messaggio di Dio. Conosce il vangelo
di Matteo, capitolo 9, versetto 35? Ges
percorreva tutte le citt e i villaggi, inse-
gnando nelle loro sinagoghe, annunciando
il vangelo del Regno e guarendo ogni ma-
lattia e ogni infermit. Il nostro spirito
questo. Sono contento di vedere dei cre-
denti che non hanno mai messo piede ad
Haiti venire qui oggi a portare la parola di
Dio. Che non mai cambiata negli ultimi
duemila anni. u adr
Parata protestante a Port-au-Prince Rito di puriicazione alla cascata Saut dEau, sacra per i seguaci del vud
48 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Scienza
N
el 2001, negli ospedali
greci circolava la voce
che i chirurghi, per au-
mentare il numero degli
interventi, diagnosti-
cassero false appendici-
ti agli immigrati albanesi. Un giorno una
dottoressa fresca di laurea, Athina Tatsio-
ni, stava commentando la vicenda con al-
cuni colleghi nel policlinico delluniversit
di Ioannina e un professore che aveva sen-
tito la conversazione le chiese se era dispo-
sta a veriicare la fondatezza di quelle accu-
se. Sembrava quasi una sida. Tatsioni la
raccolse e, con laiuto del professore e di
altri medici, realizz uno studio uiciale
per dimostrare che, qualunque fosse il mo-
tivo, le appendici asportate a pazienti con
nomi albanesi in sei ospedali greci avevano
il triplo delle probabilit di essere perfetta-
mente sane rispetto a quelle dei malati con
nomi greci. Fu diicile trovare una rivista
disposta a pubblicare larticolo, ma ci riu-
scimmo, ricorda Tatsioni. Scoprii anche
che fare la ricercatrice davvero appassio-
nante. Una doppia soddisfazione, perch
quello studio in realt era una specie di au-
dizione. Il professore voleva mettere insie-
me una squadra di giovani medici e dotto-
randi audaci e curiosi per affrontare un
programma piuttosto insolito.
La primavera scorsa ho partecipato a
una delle riunioni settimanali del gruppo
nel campus delluniversit, sparso disordi-
natamente su una serie di ripide colline.
Ledificio in cui ci trovavamo somiglia a
una caserma, come quasi tutti gli altri, e i
muri sono costellati di scritte a sfondo poli-
tico. Ma la sede dellincontro era una spa-
ziosa sala conferenze degna di unazienda
della Silicon valley. Intorno a un grande ta-
volo erano seduti Tatsioni e altri otto giova-
ni ricercatori e medici greci che, a diferen-
za di molti loro colleghi statunitensi, somi-
gliavano agli attori di una serie medica tv. Il
professore, John Ioannidis, un uomo ele-
gante e dalla voce cordiale, presiedeva la
seduta senza troppe formalit.
Una ricercatrice esperta di biostatistica,
Georgia Salanti, ha acceso un computer
portatile e un proiettore e ha cominciato a
illustrare uno studio che stava ultimando
insieme ad alcuni colleghi e che afrontava
la seguente questione: le case farmaceuti-
che manipolano le pubblicazioni per far
sembrare eicaci le loro medicine? Salanti
snocciolava dati che sembravano confer-
mare questa ipotesi, ma gli altri membri
dellquipe hanno subito cominciato a
obiettare. Un giovane dottore ha contesta-
to la tesi secondo cui le ricerche delle case
farmaceutiche evitano di misurare gli esiti
pi signiicativi, per esempio sopravviven-
za contro decesso, e tendono invece a mi-
surare quelli pi lievi, per esempio i sintomi
riferiti dai pazienti (oggi ho meno dolore
al petto). Un altro ha sottolineato che lo
studio di Salanti non teneva conto del fatto
che quando i dati delle societ farmaceuti-
che sembrano indicare un miglioramento
delle condizioni di salute dei pazienti, non
necessariamente dimostrano che il merito
del farmaco o che il miglioramento de-
initivo.
Salanti rimasta impassibile, come se
essere messa sulla graticola fosse ordinaria
amministrazione, e non ha esitato ad am-
mettere che tutte le obiezioni erano valide:
ma ununica ricerca non pu dimostrare
tutto, ha replicato. Ho cominciato a capire
quanto possono essere lessibili le ricerche
delle case farmaceutiche. stato allora che
Ioannidis, che ino a quel momento si era
limitato ad ascoltare, ha assestato il colpo
di grazia: non sar, ha chiesto, che le case
farmaceutiche selezionano con cura largo-
mento dei loro studi per esempio metten-
do a confronto i nuovi farmaci con prodotti
gi in commercio notoriamente meno ei-
caci in modo da trovarsi in vantaggio pri-
ma ancora che cominci il gioco dei dati?
Forse a volte sono le domande a essere
manipolate, non le risposte, ha detto con
un sorriso cordiale. Tutti hanno annuito.
Anche se i risultati delle ricerche sui farma-
ci spesso arrivano sulle prime pagine dei
giornali, dovremmo sempre chiederci se
dimostrano veramente qualcosa. In deini-
tiva, esiste una ricerca medica di cui pos-
siamo idarci?
Questa domanda ha avuto unimpor-
La medicina
bugiarda
David H. Freedman, The Atlantic, Stati Uniti
I risultati delle ricerche mediche sono spesso esagerati, fuorvianti o addirittura
falsi. Eppure determinano le scelte terapeutiche dei medici. Un ricercatore greco
ha deciso di reagire denunciando gli errori dei suoi colleghi
Negli ultimi anni ampi
studi hanno concluso
che mammograie e
colonscopie sono
molto meno utili di
quanto si pensasse per
individuare i tumori
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 49
tanza centrale per Ioannidis, che ha avuto
una carriera da metaricercatore ed di-
ventato uno dei maggiori esperti mondiali
per quanto riguarda la credibilit della ri-
cerca medica. Insieme alla sua squadra ha
dimostrato diverse volte, e in molti modi,
che gran parte delle conclusioni a cui giun-
gono i ricercatori nelle loro pubblicazioni
biomediche conclusioni che i medici han-
no ben presenti quando prescrivono gli an-
tibiotici o un farmaco per la pressione,
quando ci consigliano di consumare pi i-
bra e meno carne, o quando ci consigliano
un intervento al cuore o alla schiena sono
fuorvianti, esagerate e spesso semplice-
mente sbagliate. Ioannidis sostiene che il
90 per cento delle informazioni mediche
pubblicate, sulle quali si basano i medici,
sono tarate da un vizio di prospettiva. Il suo
lavoro stato ampiamente accettato dalla
comunit medica ed spesso citato dalle
pi prestigiose riviste del settore, e i suoi
interventi alle conferenze sono sempre una
grande attrazione. Considerando la sua no-
toriet e il fatto che prende di mira il lavoro
degli altri colleghi, il comportamento dei
medici e tutti i consigli che riceviamo, sem-
brerebbe lo scienziato giusto per comincia-
re a cambiare veramente le cose. Eppure,
anche se la sua voce molto autorevole,
Ioannidis pensa che la ricerca medica sia
talmente segnata da errori e conlitti di in-
teresse che un cambiamento potrebbe ri-
velarsi impossibile. perino restio ad am-
mettere pubblicamente lesistenza del
problema.
Senza prove
La cittadina universitaria di Ioannina sorge
vicino alle rovine di un aniteatro da 20mila
posti costruito in onore di Zeus sul sito
dellantico oracolo di Dodona. Nellanti-
chit loracolo rispondeva alle domande
dei sacerdoti facendo stormire i rami di una
quercia sacra. Oggi unaltra quercia invita i
visitatori a ripetere il rito. Porto qui tutti i
ricercatori che vengono a trovarmi e quasi
tutti rivolgono alla quercia la stessa do-
manda, mi racconta Ioannidis il giorno
dopo la riunione, mentre osserviamo lal-
bero. Otterr il inanziamento per la mia
ricerca?. Ridacchia, ma un tipo che ride
per ammorbidire lasprezza dei suoi attac-
chi, pi che per allegria. E di fatto, subito
dopo osserva che lossessione dei inanzia-
menti ha contribuito molto a indebolire la
credibilit della ricerca medica.
Ioannidis si imbattuto per la prima
volta in questo tipo di problemi allinizio
degli anni novanta, quando era un giovane
ricercatore ad Harvard. Allepoca era inte-
ressato alla diagnosi di alcune malattie rare
per le quali scarseggiano i dati, tanto che i
medici possono aidarsi quasi solo allin-
tuito o a qualche regola pratica. Ma ben
presto si accorse che i medici tendevano a
procedere in modo simile anche quando si
trattava di tumori, cardiopatie e altre pato-
logie pi comuni. Doverano i dati che do-
vevano sostenere le loro scelte terapeuti-
che? Le ricerche pubblicate erano numero-
se, ma in molti casi decisamente poco
scientiiche e basate per lo pi sullosserva-
zione di un numero limitato di casi. Proprio
in quegli anni stava nascendo un nuovo
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movimento a favore di una medicina fon-
data sulle prove, e Ioannidis ci si lanci a
capoitto, prima lavorando con alcuni auto-
revoli ricercatori della Tufts university e
poi assumendo incarichi alla Johns Hopkins
university e ai National institutes of health.
Era ben preparato per questo genere di la-
voro: quando frequentava il liceo, in Gre-
cia, era considerato un prodigio in mate-
matica e successivamente aveva seguito la
carriera medica dei genitori, entrambi ri-
cercatori. Ora aveva la possibilit di conci-
liare matematica e medicina applicando
una rigorosa analisi statistica a un settore
che appariva ancora piuttosto informe.
Davo per scontato che qualunque cosa
facessimo noi medici fosse sostanzialmen-
te giusta, ma volevo accertarlo, spiega.
Dovevamo semplicemente rivedere tutte
le prove in modo sistematico e convincerci
che erano aidabili, e tutto sarebbe stato
perfetto.
Ma non and cos. Studiando le riviste
mediche, Ioannidis fu colpito da quante
scoperte di ogni genere fossero state con-
traddette dalle scoperte successive. Ovvia-
mente, le smentite nella scienza medica
non sono un segreto. E a volte arrivano al
grande pubblico. Negli ultimi anni ampi
studi hanno concluso, con crescente con-
senso dei ricercatori, che mammograie,
colonscopie e test del Psa sono molto meno
utili di quanto si pensasse per individuare i
tumori; o che in numerosi casi di depressio-
ne farmaci molto usati come il Prozac, lo
Zoloft e il Paxil non sono pi eicaci di un
placebo; o che evitare completamente il
sole in realt pu far aumentare il rischio di
cancro; o che bere molta acqua durante
lattivit isica potenzialmente fatale; o
che assumere olio di pesce, fare attivit i-
sica e risolvere rebus non aiuta a prevenire
lAlzheimer, come si era a lungo sostenuto.
Studi sottoposti a revisioni tra pari sono ar-
rivati a conclusioni opposte nel valutare se
luso del cellulare provochi tumori al cer-
vello, se dormire pi di otto ore a notte fac-
cia bene o sia pericoloso, se prendere laspi-
rina ogni giorno possa salvarti o accorciarti
la vita, se langioplastica sia meglio o peg-
gio dei farmaci per liberare le coronarie.
Ma Ioannidis fu sbalordito soprattutto
dai continui capovolgimenti che vedeva
nella ricerca medica. I controlli randomiz-
zati, in cui si mette a confronto un gruppo
sottoposto a un determinato trattamento e
un altro gruppo a cui la terapia non viene
somministrata, erano considerati da tem-
po una prova quasi incontrovertibile, eppu-
re a volte si dimostravano sbagliati. Mi
resi conto che anche le nostre ricerche gold
standard avevano un sacco di problemi,
racconta. Ioannidis cominci a cercare di
capire dove si nascondevano gli sbagli. E
quasi subito scopr che la gamma di errori
commessi era sbalorditiva: da quali do-
mande ponevano i ricercatori a come im-
postavano gli studi, quali pazienti recluta-
vano, quali misurazioni efettuavano, come
analizzavano i dati, come presentavano i
risultati e come determinati studi arrivava-
no a essere pubblicati nelle riviste medi-
che.
Questo ampio assortimento faceva
pensare a unirregolarit di base pi grave,
e Ioannidis credeva di sapere quale fosse.
Gli studi erano viziati da un errore siste-
matico, spiega. A volte erano apertamen-
te viziati. A volte la manipolazio-
ne era difficile da vedere, ma
cera. Quando cominciavano i
loro studi, i ricercatori volevano
ottenere certi risultati e, guarda
un po, li ottenevano. Pensiamo
che il processo scientiico sia obiettivo, ri-
goroso e quasi spietato nel separare ci che
vero da ci che vorremmo fosse vero, ma
in realt facile manipolare i risultati, per-
ino senza volerlo e senza esserne consape-
voli. A ogni passaggio c spazio di mano-
vra per distorcere i dati, per raforzare la
propria tesi o per selezionare le conclusioni
a cui si vuole arrivare, insiste Ioannidis.
C un conlitto di interessi intellettuale
che spinge i ricercatori a trovare il risultato
che ha maggiori probabilit di ottenere un
inanziamento.
Forse solo una minoranza di ricercatori
cede a questo impulso, ma i loro risultati
distorti hanno un efetto gigantesco sulle
ricerche pubblicate. Per ottenere cattedre
e inanziamenti, e spesso semplicemente
per restare a galla, i ricercatori devono far
pubblicare i loro studi in riviste prestigiose,
dove il tasso di riiuto si avvicina spesso al
90 per cento. Ovviamente, gli studi che
tendono a superare la prova sono quelli con
risultati clamorosi. Ma se presentare teorie
di grande richiamo pu essere relativa-
mente semplice, trovare conferme nella
realt unaltra faccenda. Quando viene
sottoposta a unanalisi rigorosa, la maggior
parte delle ricerche crolla sotto il peso di
dati contraddittori. Ma proviamo a imma-
ginare che cinque ricerche diverse voglia-
no veriicare uninteressante teoria di cui si
fa un gran parlare.
Quattro dimostrano correttamente che
lidea sbagliata, mentre il gruppo meno
attento grazie a errori, colpi di fortuna e a
unabile selezione dei dati riesce a dimo-
strare che giusta. Indovinate quali risul-
tati iniranno sotto gli occhi del vostro me-
dico in una rivista specializzata e saranno
annunciati al telegiornale della sera? I ri-
cercatori a volte fanno notizia confutando
unimportante scoperta, il che
pu contribuire quanto meno a
sollevare dubbi sui risultati. Ma
in generale molto pi gratifi-
cante aggiungere una nuova in-
tuizione o un risvolto accattivan-
te a una ricerca gi nota che sottoporre a
nuova veriica le sue premesse fondamen-
tali: dopo tutto, mettendo in discussione i
risultati degli altri diicile ottenere una
pubblicazione, e cercare di smentire il la-
voro di stimati colleghi pu avere sgrade-
voli ripercussioni professionali.
Manipolazioni
Alla ine degli anni novanta Ioannidis si in-
stall alluniversit di Ioannina. Mise insie-
me la sua squadra, che in gran parte la
stessa ancora oggi, e cominci ad afronta-
re il problema in una serie di articoli che il-
lustravano in che modo certi studi davano
risultati fuorvianti. Anche altri metaricer-
catori cominciavano a denunciare lalto
tasso di errori della letteratura medica. Ma
Ioannidis voleva tracciare un quadro gene-
rale basandosi su dati solidi, un ragiona-
mento limpido e una buona analisi statisti-
ca. Il progetto si protrasse ino a quando
Ioannidis inalmente si ritir nella minu-
scola isola di Sikinos, nel mare Egeo, dove
era ispirato dallambiente relativamente
primitivo e dalle tradizioni intellettuali
evocate da quei luoghi. Un tema costante
della letteratura dellantica Grecia che
bisogna cercare la verit, qualunque possa
essere, dice. Nel 2005 ultim due studi
che sidavano le fondamenta della ricerca
medica.
Scelse di pubblicare il primo articolo,
non a caso, su PLoS Medicine, una rivista
online impegnata a difondere qualunque
articolo metodologicamente valido a pre-
scindere da quanto siano interessanti i
risultati. Nello studio, Ioannidis ha esposto
C un conlitto di
interessi intellettuale
che spinge i ricercatori
a trovare il risultato
che ha maggiori
probabilit di ottenere
un inanziamento
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una dettagliata dimostrazione matematica
di come, ipotizzando un modesto livello di
manipolazione del ricercatore, un margine
di imperfezione attribuibile alle tecniche
di ricerca e tenendo conto della tendenza a
concentrarsi sulle teorie pi avvincenti, i
ricercatori arriveranno quasi sempre a ri-
sultati sbagliati. Pi semplicemente, se un
ricercatore attirato da idee che hanno
buone probabilit di essere sbagliate ma
motivato a dimostrare che sono giuste e se
in pi ha un certo spazio di manovra per
assemblare le prove, quasi sicuramente ri-
uscir a provare che una teoria sbagliata
giusta. Il modello di Ioannidis prevedeva,
in diversi settori della ricerca medica, tassi
di errore pi o meno corrispondenti alle
percentuali storiche di studi che nel tempo
sono stati smentiti: si rivela sbagliato l80
per cento degli studi non randomizzati (il
tipo pi comune), il 25 per cento dei con-
trolli randomizzati teoricamente gold stan-
dard e perino il 10 per cento dei controlli
randomizzati platinum standard. Nellarti-
colo Ioannidis ha espresso la sua convin-
zione che i ricercatori spesso manipolano
lanalisi dei dati, privilegiando i risultati
che possono favorire la carriera e usando
perino il processo di revisione tra pari in
cui le riviste chiedono ai ricercatori di deci-
dere quali studi pubblicare per eliminare
le opinioni contrastanti. Possiamo conte-
stare alcuni dettagli dei calcoli di John, ma
diicile sostenere che le idee fondamen-
tali non siano assolutamente corrette, di-
ce Dong Altman, un ricercatore delluni-
versit di Oxford che dirige il Centre for
statistics in medicine.
Eppure Ioannidis temeva che la comu-
nit medica potesse minimizzare i suoi ri-
sultati: vero, molte ricerche discutibili
arrivano alla pubblicazione, ma noi medici
e ricercatori sappiamo ignorarle e concen-
trarci sulle cose migliori, quindi perch
tante storie? Il secondo articolo preveniva
questa obiezione. Ioannidis aveva scelto
49 ricerche giudicate tra le pi importanti
degli ultimi 13 anni in base ai due criteri
standard della comunit scientiica: gli stu-
di erano apparsi nelle riviste pi citate negli
articoli di ricerca e i 49 studi erano i pi ci-
tati di queste riviste. Erano gli articoli che
avevano contribuito alla popolarit di trat-
tamenti come la terapia sostitutiva per le
donne in menopausa, la vitamina E per ri-
durre il rischio di cardiopatie, gli stent co-
ronarici per scongiurare gli attacchi cardia-
ci, e una bassa dose giornaliera di aspirina
per controllare la pressione e prevenire in-
farti e ictus. Ioannidis metteva alla prova le
sue tesi non su ricerche banali, di basso li-
vello o pi semplicemente accettate da tut-
ti, ma sul vertice assoluto della piramide
della ricerca. Su 49 articoli, 45 afermavano
di aver scoperto interventi eicaci; 34 di
queste afermazioni erano state sottoposte
a una nuova veriica e 14, vale a dire il 41
per cento, si erano dimostrate sbagliate o di
gran lunga esagerate. Ben pi di un terzo
delle pi acclamate ricerche mediche si ri-
velava inaidabile: la portata del problema
era innegabile. Questo secondo articolo
venne pubblicato nel Journal of the Ameri-
can Medical Association.
Dopo aver insistito, come sembra che
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faccia con tutti i suoi ospiti, per farmi vede-
re i sei monasteri situati su unisoletta al
centro di un lago poco lontano, Ioannidis
mi riaccompagna al campus con la sua pic-
cola jeep. Per essere un uomo che non esita
a prendere a schiai la comunit medica,
appare premuroso, allegro e molto cortese.
un ascoltatore attento che con i suoi lar-
ghi sorrisi e le risatine che sembrano di
scusa fa sembrare quasi benevoli i duri fen-
denti delle sue argomentazioni. Ed pron-
to a mettere in dubbio la sua competenza e
le sue motivazioni come quelle di chiunque
altro. Sottile ed elegante, con i bai ben cu-
rati, un quarantacinquenne con qualcosa
del nerd ardimentoso: Giancarlo Giannini
con un tocco di Mr Bean.
Associazioni casuali
Con la sua umilt e la sua cortesia Ioanni-
dis riesce a far arrivare un messaggio che
non facile da digerire, e tutto sommato
neppure da credere, e cio che perino i pi
stimati ricercatori di istituzioni prestigiose
a volte sfornano risultati sensazionali inve-
ce di semplici scoperte con buone probabi-
lit di essere giuste. Ioannidis ripete che le
pagine delle pi illustri riviste mediche, per
non parlare dei quotidiani, sono piene di
dati discutibili. Pensate a tutti i risultati de-
gli studi sulla nutrizione in cui i ricercatori
seguono migliaia di persone per un certo
numero di anni, registrando quello che
mangiano, quali integratori assumono, e
come cambia la loro salute nel corso dello
studio. Poi si chiedono: Cosa ha fatto la
vitamina E? Cosa ha fatto la vitamina C, D
o A? Cosa cambiato con lassunzione di
calorie, di proteine o di grassi? Cosa suc-
cesso ai livelli di colesterolo? Chi ha avuto
un tumore, e di che tipo?. Passano tutto al
setaccio, cominciano a trovare associazio-
ni e inalmente concludono che la vitamina
X riduce il rischio di tumore Y, oppure che
questo prodotto alimentare inluisce posi-
tivamente sul rischio di una certa malat-
tia. In una stessa settimana dellautunno
scorso su Google News sono apparsi questi
titoli: Maggiori dosi di Omega-3 non aiu-
tano i malati di cuore, Frutta e verdure
diminuiscono il rischio di tumore per i fu-
matori, La soia potrebbe aiutare le don-
ne anziane con problemi di insonnia e
decine di storie simili.
Quando uno studio condotto per cinque
anni su diecimila persone rivela che chi as-
sume pi vitamina X ha meno probabilit
di sviluppare il tumore Y, facile credere
che ci siano buone ragioni per prendere pi
vitamina X, e i medici automaticamente
passano questa raccomandazione ai pa-
zienti. Ma gli studi spesso si contraddicono
luno con laltro, e cos abbiamo assistito a
un viavai di annunci e smentite sulle quali-
t antitumorali delle vitamine A, D ed E,
sui beneici di una dieta ricca di grassi e
carboidrati per la salute del cuore e perino
sulla possibilit che essere in sovrappeso
accorci o allunghi la vita. Come dovremmo
orientarci fra queste importanti scoperte?
Ioannidis suggerisce un approccio sempli-
cissimo: ignorarle tutte.
Tanto per cominciare, spiega, facile
che in qualunque grande raccolta di dati su
fattori legati alla nutrizione e alla salute
emergano associazioni che in realt sono
solo casuali, un po come combinare a ca-
saccio lunghi elenchi di lettere e sostenere
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che c un messaggio importante in ogni
parola che salta fuori. Ma perino se uno
studio riuscisse a evidenziare un reale rap-
porto tra la salute e un qualche nutriente,
diicilmente avremmo dei beneici man-
giandone di pi. Tutti noi, infatti, consu-
miamo migliaia di nutrienti che interagi-
scono in una sorta di rete, e cambiare le
dosi di un solo nutriente provocherebbe
inevitabilmente delle ripercussioni nellin-
tera catena. Sono meccanismi troppo com-
plessi perch questi studi riescano a indivi-
duarli, e il cambiamento di un unico fattore
potrebbe fare male invece che bene. E per
di pi anche se intervenendo su quellunico
fattore si ottenesse il miglioramento spera-
to, ci sarebbero ancora buone probabilit
che nel lungo periodo si manifestino efetti
negativi, perch questi studi non seguono
quasi mai il decorso di una malattia per in-
teri decenni o ino alla morte. Si limitano a
controllare marcatori della salute facil-
mente misurabili, come i livelli di coleste-
rolo, la pressione del sangue e la glicemia.
Ma i metaesperti hanno dimostrato che i
cambiamenti di questi marcatori spesso
non si correlano altrettanto bene con la sa-
lute a lungo termine.
Nei casi relativamente rari in cui uno
studio dura abbastanza a lungo da docu-
mentare la mortalit, i risultati spesso ca-
povolgono quelli delle ricerche pi brevi. E
questi problemi prescindono dagli errori di
rilevazione (per esempio, i pazienti con
problemi di peso spesso non danno infor-
mazioni corrette sulla loro dieta), da anali-
si che spesso sono sbagliate (gli studiosi si
aidano a software complessi che possono
manipolare i risultati senza che gli stessi
ricercatori ne siano consapevoli) e da pro-
blemi meno comuni, ma molto gravi, di
vera e propria frode (un fenomeno che nei
sondaggi conidenziali si rivelato molto
pi difuso di quanto gli studiosi siano di-
sposti ad ammettere).
Inine, se uno studio riesce a evitare tut-
ti questi problemi e trova una vera correla-
zione con cambiamenti a lungo termine
nella salute, non avete ancora la garanzia di
poterne trarre giovamento, perch gli studi
riferiscono risultati medi che di regola rap-
presentano una vasta gamma di esiti indi-
viduali. Se poi doveste rientrare nella for-
tunata minoranza che pu efettivamente
beneiciarne, non aspettatevi alcun miglio-
ramento evidente, perch gli studi di solito
colgono solo efetti modesti che tendono a
ridurre le vostre gi modeste probabilit di
soccombere a una data malattia. Ci sono
poche probabilit che da uno qualunque di
questi studi venga fuori qualcosa di utile:
con queste parole Ioannidis liquida gran
parte delle ricerche mediche che solo negli
Stati Uniti muovono ogni anno cento mi-
liardi di dollari di investimenti.
La sentenza di Ioannidis riguarda tutte
le ricerche mediche, e quelle sulla nutrizio-
ne non sono le peggiori. Gli studi sui farma-
ci hanno laggravante del conlitto di inte-
ressi inanziario. I collegamenti tra geni e
malattie o altri annunci che vengono co-
stantemente montati dalla stampa perch
sembrano promettere terapie miracolose,
in passato si sono dimostrati cos vulnera-
bili a errori e distorsioni che secondo Ioan-
nidis tanto valeva giocare a freccette pren-
dendo di mira una mappa del genoma.
Vioxx, Zelnorm e Baycol sono tre esempi di
farmaci di largo consumo che in ampi con-
trolli randomizzati erano risultati sicuri ed
eicaci e poi sono stati ritirati dal mercato
perch non sicuri, ineicaci o entrambe le
cose.
Spesso le tesi avanzate nelle ricerche
sono cos stravaganti che si possono liqui-
dare senza neppure bisogno di approfondi-
re i problemi speciici di quegli studi, con-
tinua Ioannidis. Ma naturalmente proprio
loriginalit delle tesi che contri-
buisce a far pubblicare i risultati
nelle riviste e poi a farli entrare
nelle terapie e nel nostro stile di
vita, soprattutto quando queste
idee si basano su evidenze che
sembrano straordinarie. Se migliaia di
scienziati hanno investito la loro carriera in
una certa ricerca, continuano a pubblicare
articoli anche quando i dati dimostrano che
lidea di base sbagliata, insiste. come
unepidemia: sono contagiati da queste
idee sbagliate e le difondono ad altri ricer-
catori attraverso le riviste.
Anche se gli scienziati e i giornalisti
scientiici continuano a ribadire limpor-
tanza del processo di revisione tra pari, i
ricercatori ammettono che gli studi viziati
da errori di prospettiva, sbagliati e perino
fraudolenti sinsinuano nelle pagine dei
giornali con estrema facilit. Nature, la
grande signora delle riviste scientiiche, in
un editoriale del 2006 affermava: Gli
scienziati sanno che di per s la revisione
tra pari fornisce solo una minima garanzia
di qualit, e il concetto che ne ha lopinione
pubblica ben lontano dal vero. Peggio
ancora: il processo di revisione tra pari
spesso allontana gli studiosi dalla ricerca di
strade nuove e li spinge a lavorare sui risul-
tati dei colleghi (vale a dire i loro potenziali
revisori) per raggiungere quelli che sembra-
no importanti passi avanti: il caso della
tanto acclamata associazione tra geni
(identiicato il gene dellautismo!) e delle
scoperte nutrizionali (lolio di oliva abbas-
sa la pressione del sangue!), che in realt
sono varianti ipotetiche e contraddittorie
dello stesso tema.

Errori decennali
La maggior parte dei redattori scientiici
non cerca neppure di difendersi dai proble-
mi che aliggono questi studi. Gli organi-
smi pubblici o universitari che si occupano
di ricerca intervengono di rado per imporre
criteri di qualit e, quando lo fanno, la co-
munit scientiica sinfuria e respinge le
interferenze esterne. La migliore
difesa da errori e preconcetti do-
vrebbe arrivare dai controlli in-
crociati degli studiosi che sotto-
pongono a nuove veriiche le loro
conclusioni: ma non succede
mai. Di solito solo i risultati di maggiore
rilievo vengono sottoposti a nuovi test, per-
ch confermare certe prove o contraddirle
pu essere garanzia di pubblicazione.
Ma perino negli studi pi inluenti, a
volte le evidenze rimangono incredibil-
mente limitate. Dei 45 studi supercitati
presi in esame da Ioannidis, undici non
erano mai stati testati una seconda volta.
C di pi: Ioannidis ha accertato che un
errore di regola persiste per anni, se non
per decenni, perino quando viene indivi-
duato. Esaminando tre importanti studi
degli anni ottanta e novanta che in seguito
sono stati smentiti, ha scoperto che i ricer-
catori continuavano a citare i risultati origi-
nali come se fossero corretti: in un caso
addirittura per dodici anni.
I medici potrebbero accorgersi che i pa-
zienti non reagiscono a certe terapie come
la letteratura li aveva indotti a sperare, ma
il settore condizionato a subordinare
levidenza aneddotica ai risultati degli stu-
di. Eppure gran parte di quel che fanno i
medici, anzi quasi tutto, non mai stato
veriicato in studi credibili, visto che questa
necessit diventata evidente solo negli
anni novanta. Ora il settore deve cercare di
come unepidemia:
gli scienziati sono
contagiati da queste
idee sbagliate e le
difondono ad altri
ricercatori attraverso
le riviste
Scienza
recuperare pi di un secolo di medicina
non basata su prove.
La ricerca medica non lunica a essere
alitta da errori. Problemi simili distorco-
no la ricerca in tutti i settori scientiici, dal-
la isica alleconomia. E, inutile dirlo, la si-
tuazione peggiora ulteriormente con la
miriade di saggi popolari che ci vengono
propinati da guru e presunti esperti di die-
te, rapporti umani, investimenti e vita fa-
miliare.
Ma noi ci aspettiamo di pi dagli scien-
ziati, e soprattutto dalla scienza medica,
perch siamo convinti che la nostra vita di-
penda dalle loro scoperte. Lopinione pub-
blica raramente consapevole di quanto
sia azzardata questa scommessa. La stessa
comunit medica avrebbe continuato a
sottovalutare la gravit del problema, se
Ioannidis non lavesse costretta ad afron-
tarlo con gli studi che ha pubblicato nel
2005. Molti ricercatori oggi vogliono lavo-
rare con lui: ha pubblicato articoli con 1.328
coautori diversi di 538 istituti e 43 paesi.
Ioannidis si rende conto che un para-
dosso aver ottenuto tanto successo accu-
sando la comunit scientifica di dare la
caccia al successo, e osserva che bisogne-
rebbe veriicare se lui stesso non stia gon-
iando i suoi risultati. Se conducessi uno
studio e le conclusioni dimostrassero che
in efetti una ricerca era impeccabile, sarei
disposto a pubblicarlo? Andrei davvero in
crisi. Ma la sua maggiore preoccupazione
unaltra: anche se i suoi colleghi ricerca-
tori sembrano aver ricevuto il messaggio,
spiega, nessuno si sente costretto a fare un
lavoro migliore. Forse quello che dico non
incontra resistenze, spiega, ma diicile
cambiare il modo in cui medici, pazienti e
persone sane pensano e si comportano
quotidianamente.
Basso rendimento
Anche se il campus della scuola di medici-
na delluniversit di Ioannina decisamen-
te caotico, lospedale a cui fa capo ha un
aspetto solido e rassicurante. Athina Tat-
sioni si ofre di farmi visitare la struttura,
ma riusciamo a malapena a raggiungere
lentrata che una donna anziana dallaria
preoccupata la blocca per chiederle qual-
cosa. Tatsioni, normalmente piuttosto ri-
servata, afettuosa e vivace con la signora,
e le parla per qualche minuto prima di ab-
bracciarla e salutarla. Mi spiega che la si-
gnora e suo marito anni fa sono stati suoi
pazienti. Ora il marito ricoverato in ospe-
dale con forti dolori alladdome, e lei ha
promesso di passare a salutarlo pi tardi.
Ricordando la storia dellappendicite, la
punzecchio un po, e lei mi confessa di vo-
lerlo visitare di persona. Ma deve essere
cauta, per non dare limpressione di voler
controllare gli altri medici.
Il suo timore non che al paziente ven-
ga asportata unappendice sana. Piuttosto
vuole evitare che, come avviene in molti
casi, gli prescrivano farmaci inutili e che
potrebbero perino fargli male. Di regola i
medici chiedono una serie di test biochimi-
ci: grasso epatico, funzionalit pancreatica
e cos via, spiega. I test potrebbero far
emergere qualcosa, ma probabilmente so-
no irrilevanti. Si capisce molto meglio cosa
c che non va facendo una bella chiacchie-
rata con il paziente e procedendo a
unanamnesi accurata.
Ovviamente tutti i medici hanno stu-
diato che bisogna prescrivere certi test, ed
sicuramente molto pi sbrigativo di un
lungo colloquio accanto al letto del pazien-
te. Hanno anche studiato che bisogna som-
ministrare al malato qualunque farmaco
possa contribuire a rimettere in
linea i valori sballati. Ma nessuno
gli ha insegnato a esaminare gli
studi che supportano luso di
questi farmaci come terapia
standard. Quando rileggi gli ar-
ticoli, spesso scopri che i farmaci non han-
no funzionato meglio di un placebo. E nes-
suno ha studiato come interagivano con
altri farmaci. A volte basta togliere a un pa-
ziente tutte le medicine per farlo stare subi-
to meglio, dice Tatsioni. Ma controllare le
ricerche richiede tempo, spiega, e gli stessi
pazienti spesso non vogliono rinunciare ai
farmaci perch trovano rassicuranti le loro
ricette.
Pi tardi Ioannidis mi dice che consi-
dera essenziale avere diversi clinici nel suo
gruppo. Ricercatori e medici spesso parla-
no lingue diverse e non si capiscono, dice.
Visto che alcuni dei suoi ricercatori passa-
no pi della met del loro tempo a visitare i
pazienti, spera che la sua squadra sar in
grado di colmare le distanze. I clinici con-
tribuiscono al lavoro del gruppo con cono-
scenze dirette e permettono di dare agli
articoli un impianto capace di convincere i
medici. Secondo lui non necessario che i
medici prendano tutte le decisioni basan-
dosi esclusivamente su prove certe il trat-
tamento dei pazienti troppo complesso
perch si possa deinire ogni singolo caso
con uno studio dettagliato. I medici devo-
no aidarsi allistinto e alla loro capacit di
giudizio. Ma le loro scelte dovrebbero esse-
re il pi possibile informate e sufragate da
prove. E se le prove non sono attendibili, i
dottori dovrebbero saperlo. E anche i pa-
zienti.
In realt, lopportunit o meno di divul-
gare i dati sulle ricerche mediche rimane
una questione spinosa per la comunit dei
metaricercatori. I medici hanno gi lim-
pressione di dover faticare parecchio per
impedire ai pazienti di rivolgersi a terapie
alternative come lomeopatia, o di farsi au-
todiagnosi sbagliate consultando internet,
o pi semplicemente di trascurare i tratta-
menti necessari, quindi non han-
no nessuna voglia di fornire altre
ragioni per non fidarsi dei loro
consigli. E poi la disillusione del
pubblico potrebbe inluire sui i-
nanziamenti alla ricerca. A Ioan-
nidis non importano queste preoccupazio-
ni. Se non informiamo il pubblico di questi
problemi, allora non siamo meglio dei falsi
scienziati che sostengono di poter guarire
le persone, dice. Se i farmaci non funzio-
nano e non sappiamo bene come curare
una malattia, perch dovremmo dire unal-
tra cosa? Alcuni temono che senza la pro-
messa di terapie miracolose i inanziamen-
ti possano diminuire. Ma se efettivamente
non siamo in grado di fare miracoli, per
quanto tempo riusciremo a ingannare
lopinione pubblica? La scienza probabil-
mente la pi grande conquista della storia
umana, ma questo non signiica che pos-
siamo arrogarci il diritto di ingigantire i
nostri risultati.
Se il mondo smettesse di aspettarsi che
gli scienziati abbiano sempre ragione,
avremmo risolto una buona parte del pro-
blema degli errori, dice Ioannidis. Perch
nella scienza avere torto positivo, perino
necessario purch gli scienziati lo ricono-
scano, purch ammettano apertamente il
loro errore invece di mascherarlo. Ma in-
ch le carriere resteranno condizionate
dalla produzione di un iume di ricerche
abbellite in modo da sembrare pi giuste di
quanto non siano, gli scienziati continue-
ranno a produrle. La scienza unimpresa
nobile, ma a basso rendimento, conclude
Ioannidis. u gc
Se il mondo smettesse
di aspettarsi che gli
scienziati abbiano
sempre ragione,
avremmo risolto una
buona parte del
problema degli errori
54 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Reportage
La speranza
del Sudan
Il referendum del 9 gennaio potrebbe sancire
lindipendenza del sud del paese, mettendo
ine a un conlitto che dura da decenni. Le foto
di Stefano De Luigi per Internazionale
58 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Portfolio
A pagina 58-59: una
marcia per
lindipendenza ad
Ayod, nel Sud
Sudan. Qui sopra,
dallalto: un pastore
vicino a Rumbek;
alcune donne afette
da leishmaniosi nel
centro medico di
Ayod. Qui accanto:
una manifestazione
a favore
dellindipendenza a
Juba, la capitale del
Sud Sudan.
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 59
Sopra: scolari a Juba. In
basso, al centro: la
moschea di Juba. Qui
accanto: una giovane di
etnia nuer nello stato di
Jonglei. Le sue cicatrici
sono dovute a un rito di
passaggio allet adulta.
60 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Sopra: un ragazzo in posa
per un ritratto nel
mercato di Rumbek. Qui
accanto: una discarica a
Juba (long italiana Cesvi
sta lavorando a un
progetto per la sicurezza
ambientale nella zona).
In basso, al centro: la
registrazione degli
elettori a Juba.
Portfolio
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 61
I
l 9 gennaio si svolger il referendum per
lautodeterminazione del Sud Sudan.
La vittoria dei secessionisti, considerata
molto probabile, porterebbe allindi-
pendenza della regione nel luglio del
2011. Si avvia cos a conclusione il con-
litto decennale tra il nord musulmano e il sud
cristiano e animista. Circa due milioni di persone
sono morte nella guerra civile che ha insanguina-
to il paese tra il 1983 e il 2005.
Il segretario generale della Lega araba Amr
Moussa si detto certo del regolare svolgimento
del referendum, escludendo una ripresa del con-
litto. Il presidente sudanese Omar al Bashir si
impegnato a rispettare il risultato del voto e, in
caso di secessione, ad aiutare il sud a costruire
uno stato stabile. Il presidente del Sud Sudan Sal-
va Kiir ha accolto con favore le parole di Al Bashir.
Per garantire una transizione paciica, il suo par-
tito, il Movimento popolare di liberazione del Su-
dan, ha avviato i negoziati con il governo su quat-
tro punti chiave: cittadinanza, sicurezza, sviluppo
economico e rispetto degli accordi internazionali.
Resta per il disaccordo sul tracciato inale della
frontiera tra nord e sud, che potrebbe essere deci-
so da un arbitrato internazionale. Inoltre, dopo il
voto potrebbero scoppiare violenze tra gruppi ri-
vali. Migliaia di sudanesi originari del Sud Sudan
hanno lasciato Khartoum per evitare rischi.
Leconomia del Sud Sudan dipende in buona
parte dal petrolio. Nella regione, dove operano
molte compagnie straniere, si estrae l85 per cen-
to del greggio del paese. Le entrate petrolifere
costituiscono il 98 per cento del bilancio del go-
verno autonomo. La maggioranza della popola-
zione vive per in povert. Le condizioni igieni-
che e sanitarie sono pessime e il tasso di mortalit
infantile tra i pi alti del mondo. u
Stefano De Luigi nato a Colonia nel 1964. Le
foto sono state scattate in Sud Sudan tra lottobre e il
novembre del 2010 (foto VII Network).
Sopra: una marcia
per lindipendenza
a Juba. Qui
accanto: le armi
usate durante
unesercitazione
congiunta delle
Nazioni Unite e del
Movimento
popolare di
liberazione del
Sudan (Splm) a
Tarakeke.
D
a piccolo Hans-Roland
Richter si sentiva spes-
so in imbarazzo. Lo
chiamavano Gummi-
Mann, luomo di gom-
ma. Eppure, non aveva
la minima idea di cosa producesse suo pa-
dre nelloicina sul retro. Pap fabbrica
palloncini, aveva imparato a dire. A casa
con quei palloncini ci giocavano, gon-
iandoli e colorandoli. Hans-Roland si di-
vertiva molto con questi ariosi compagni di
giochi, che lui chiamava sempre Lothar.
Oggi, mezzo secolo dopo, non sa spiegare
perch. Forse era il nome di un suo compa-
gno di classe. Ma a un certo punto la verit
venuta a galla e Hans-Roland Richter, or-
mai adolescente, ha scoperto che il suo
amico Lothar era fatto di lattice e serviva a
prevenire gravidanze e malattie. Allora si
vergognato davvero: alla ine degli anni cin-
quanta i proilattici non erano difusi come
oggi. Non si trovavano dal droghiere n nei
supermercati. Nel 1959, quando Hans-Ro-
land Richter aveva 11 anni, il ministro della
famiglia, il cristianodemocratico Franz-Jo-
sef Wuermeling, viet linstallazione di di-
stributori automatici di preservativi nei
luoghi pubblici. Da quel momento la vendi-
ta di proilattici venne relegata agli angoli
pi nascosti delle birrerie.
Hans-Roland Richter era di sinistra, cos
ha studiato il russo, poi ha frequentato la
facolt di economia aziendale a Mnster.
Hans Richter, suo padre, era entrato nel set-
tore dei preservativi subito dopo la guerra.
A quei tempi si commerciava di tutto, rac-
conta Hans-Roland. Non saprei dire come
mio padre abbia cominciato a produrre pro-
ilattici. Aveva iutato lopportunit e ave-
va aperto una ditta di vendita di preservati-
vi per corrispondenza. Cos nel 1948, lanno
di nascita di Hans-Roland Richter, fu fon-
data anche la Ritex di Bielefeld.
Oggi, a 62 anni di distanza, luomo di
gomma seduto in una delle sale conferen-
ze dellazienda che dirige dal 1982. Indossa
una camicia con le iniziali ricamate sul ta-
schino. Robusto e gioviale, Richter alto un
metro e novantacinque e ha i capelli bian-
chi. Ma quando racconta della sua giovent
diventa piccolo piccolo: afonda nella sedia
come se volesse ancora schivare le prese in
giro dei compagni. Di fronte a lui seduto
suo iglio Robert, che dal 2007 condiretto-
re della ditta. Ha trentanni ed identico al
padre. Non mai stato preso in giro dai suoi
compagni; al contrario, alle feste aveva
sempre un argomento interessante di cui
parlare: i preservativi. Tra linfanzia del pa-
dre e quella del iglio sono passati trentan-
ni: in mezzo la rivoluzione sessuale, gli arti-
coli dei sessuologi sui giornali per adole-
scenti, la pillola, la difusione del virus hiv e
lavanzata del proilattico, che dagli angoli
pi nascosti del paese si fatto strada ino
ad arrivare alle casse dei supermercati.
Richter un intrattenitore nato. Quando
scopre che provengo dalla Renania, comin-
cia a parlare nel dialetto di Colonia, per poi
cimentarsi nella parlata del Saarland, che
ha imparato durante i cinque anni di studi
universitari a Saarbrcken. Dice di cavarse-
la bene anche con le lingue straniere. Poi
recita una poesia russa studiata al liceo.
Padri contro igli
Nel 1966, allinizio del periodo delle lotte
extraparlamentari in Germania, anche
Richter un militante di sinistra. Chi non
stato di sinistra nei suoi primi trentanni
non pu diventare un adulto rispettabile,
dice limprenditore. A quellepoca voleva-
mo semplicemente vivere fuori dagli sche-
mi. Nel 1967, dopo aver ottenuto la matu-
rit, Hans-Roland, paciista convinto, viene
chiamato per il servizio militare. ricono-
sciuto obiettore di coscienza solo nelle ulti-
me settimane di leva.
Sono tempi duri anche per la Ritex. In
quegli anni lazienda di mio padre si ridi-
mension notevolmente. Con lavvento
della pillola, il proilattico perse mercato.
A quel punto Richter decide di intraprende-
re la carriera commerciale iscrivendosi alla
facolt di economia aziendale. Due anni
dopo torna a Bielefeld, per lavorare alla Dr.
Hans-Roland
Richter
Luomo di gomma
Guida una delle pi grandi
aziende di preservativi
dEuropa. La sua storia
racconta com cambiata la
Germania nel dopoguerra
Tobias Romberg, Die Zeit, Germania. Foto di Frank Schinski
1948 Nasce a Bielefeld, nel nordovest
della Germania.
1966 Come militante di sinistra,
partecipa ai movimenti di contestazione.
Lanno successivo, dopo aver ottenuto la
maturit, viene richiamato per il servizio
militare.
1978 Prende il controllo dellazienda di
preservativi Ritex, dopo che il padre stato
colpito da un infarto.
1980 Lascia limpresa a causa dei
conlitti con il padre.
1982 Torna nella ditta e ne assume il
controllo stabilmente.
2007 Suo iglio Robert diventa
condirettore della Ritex.
Biograia
Ritratti
62 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Oetker, dove diventa assistente del diretto-
re generale. Nellautunno del 1978 suo pa-
dre viene colpito da un infarto, e Hans-Ro-
land decide di mettersi alla guida della ditta
di famiglia. Ma quando il genitore rientra in
azienda, Hans-Roland non vuole farsi da
parte. Ci scontravamo per qualsiasi scioc-
chezza, dallilluminazione esterna al logo.
Il giovane imprenditore tiene duro per due
anni, poi abbandona la Ritex e si trasferisce
in Assia, per lavorare come direttore del
marketing per la Milupa. In quello stesso
anno si sposa per la seconda volta e diventa
padre del suo primo iglio. Ma con le condi-
zioni di salute del padre che continuano a
peggiorare, Hans-Roland si trova di fronte
a una scelta: vendere lazienda o salvaguar-
dare la tradizione familiare. Non ci mette
molto per decidere di riprendere in mano
lattivit. Dopo la lunga convalescenza, suo
padre torna a lavorare; ma a questo punto i
ruoli sono chiari: Hans-Roland sar il diret-
tore, mentre Hans lavorer part time.
Stavolta lalternanza generazionale fun-
ziona, anche perch la Ritex viene aiutata
dalla difusione di una nuova sindrome da
immunodeicienza acquisita: laids. La pil-
lola protegge dalle gravidanze indesiderate
ma non dal virus hiv. Di colpo i preservati-
vi sono tornati allordine del giorno. Il mer-
cato ha reagito e noi siamo initi sugli scaf-
fali dei negozi, racconta Richter. A quel
punto limprenditore decide di investire, e
nel 1995 costruisce una nuova fabbrica a
Bielefeld. Da alcuni anni il mercato tedesco
dei proilattici saturo: le vendite ristagna-
no intorno ai 200 milioni di prodotti vendu-
ti allanno. Nella classiica dei primi tre pro-
duttori, la Ritex (23 per cento) precede di
poco la Durex (21 per cento), ma superata
dalla Mapa, unailiata del gruppo petroli-
fero francese Total.
Taglia grossa
In Germania il mercato dei preservativi
cresciuto solo grazie allaumento delle ta-
glie. Quando tocchiamo largomento,
Hans-Roland Richter si agita. La taglia
non centra niente, dice. una sciocchez-
za. Sostiene che il proilattico medio pu
essere allargato tanto da andare bene per
qualunque misura. Ma allora perch esisto-
no i preservativi extralarge? solo un pro-
blema mentale. Serve agli uomini che vo-
gliono dimostrare di essere particolarmen-
te dotati . Il problema che questo atteg-
giamento, oltre a essere stupido, anche
pericoloso. Se un proilattico troppo gran-
de, non garantisce pi la tenuta necessaria.
Nonostante questo, anche nellassortimen-
to della Ritex igurano le taglie extralarge:
la necessit di trovare nuovi acquirenti ha
avuto la meglio sulla ragionevolezza.
Il preservativo Safety, con cui la Ritex
voleva conquistare il settore dei gay, stato
un lop. Si trattava di proilattici con uno
spessore maggiore e inumiditi allinterno,
da spalmare di gel lubriicante allesterno
prima della penetrazione. Questo sistema
mirava a risolvere il problema della frizione
interna ed esterna e teneva conto delle ca-
ratteristiche isiche e isionomiche dei rap-
porti anali. Le vendite sono state minime,
spiega Hans-Roland Richter. Ma la nostra
immagine ne uscita vincente, ribatte il
iglio. Il preservativo Safety stato una sua
idea, e a quanto pare non deve essere stato
facile per lui convincere il padre. Come con
il gel lubriicante, che ormai copre quasi il 15
per cento del fatturato della Ritex. Io ero
assolutamente contrario: chi ha il coraggio
di comprare un gel lubriicante alla cassa di
una profumeria?, dice Richter. Ma alla ine
i suoi collaboratori del reparto vendite e del
marketing lo hanno persuaso. La Ritex ha
una forte immagine medica. Ed su questa
che abbiamo puntato con il gel lubriicante,
che ha anche un efetto curativo, spiega il
dirigente. E mentre parla, sembra il bandi-
tore di una televendita. u fp
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64 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Viaggi
aborigeni locali hanno onorato queste altu-
re sperdute investendole di signiicati ma-
gici e religiosi. Ma prima che negli anni ot-
tanta arrivassero le jeep e i moderni cam-
peggiatori, i Bungle Bungles erano troppo
isolati per quasi tutti i turisti.
Dal resort di Broome ancora oggi ci vo-
gliono un paio di giorni e vari chilometri di
strade polverose e accidentate per rag-
giungere i rilievi di arenaria della catena,
meta della nostra spedizione. Quasi tutti i
turisti che visitano il Kimberley scelgono
di visitare luoghi pi accessibili, come
Windjana, Tunnel creek e Geikie, tre spet-
tacolari gole ai lati della catena del Napier,
che fa parte di unimponente barriera cal-
carea che risale a 350 milioni di anni fa.
Lungo la strada esploriamo un tratto meno
noto della barriera, il gruppo di grotte del
Mimbi, in compagnia della guida del po-
sto, Ronnie Jimbidie. una splendida in-
troduzione alla vita tradizionale australia-
na, tra antiche sale parto, pitture rosso ocra
sulle rocce e gallerie calcaree piene di fos-
sili. Di tanto in tanto ascoltiamo i commen-
ti salaci e le canzoni di Jimbidie, oltre al suo
squisito damper, il pane tradizionale au-
straliano cotto alla brace.
Gole profonde
Per la notte ci fermiamo nellaccogliente
Kimberley hotel ad Halls Creek, una ex cit-
t di cercatori doro che conserva ancora
oggi una vivace atmosfera di frontiera. Il
mattino seguente veniamo sballottati lun-
go una strada polverosa che passa attraver-
so i monti Osmand, delle rocce che somi-
gliano a onde nere. Pi o meno cinquecen-
to milioni di anni fa, due placche tettoniche
si sono scontrate in questo punto. Cera un
altopiano immenso, alto come lHimalaya,
mi spiega Robertson. Queste colline sono
quello che ne rimane. Un imponente depo-
sito di sedimenti sabbiosi avanzato pro-
gressivamente verso sud, andando a erode-
re i Bungle Bungles. Gli indigeni li chiama-
no Purnululu.
Il primo scorcio dei Bungle Bungles che
vedo una parete rosso cremisi alta 300
metri, che al suo interno ha varie grotte e
aguzze cuspidi di arenaria. Lungo le pianu-
re ricoperte di sterpi del Purnululu national
park la vista gi magniica, ma solo quan-
do metto il collo fuori del portellone delleli-
cottero che sorvola i Bungle Bungles riesco
ad abbracciare con lo sguardo la forma e la
potenza straordinaria di questo altopiano
eroso dal tempo. La sensazione quella di
una inebriante cavalcata al rodeo, che ci
porta oltre lampio dorso della catena la-
sciandoci ammirare dallalto le fessure
bluastre delle profonde gole sottostanti.
Costeggiamo in volo il versante meri-
F
orse quel toro Brahman vo-
leva morire. Chiunque ab-
bia a cuore la propria salute
non attraversa la Great nor-
thern highway, nellAustra-
lia occidentale, tagliando la
strada a un autotreno in corsa. Il clacson
grida tre volte come una bestia ferita, e un
istante dopo 130 tonnellate di acciaio sfrec-
ciano a ianco della nostra jeep. Il toro viene
travolto. Guardo nello specchietto prepa-
randomi al peggio, ma incredibilmente
lanimale si rialza in piedi e comincia a cam-
minare, zoppicando dietro lautotreno che
sparisce allorizzonte.
Bestia tosta, commenta Jason Ro-
bertson, il mio amico e autista, ma anche
guida e filosofo in questa spedizione
nellentroterra della regione del Kimber-
ley, 25omila chilometri quadrati. Ro-
bertson limpassibilit in persona. Quan-
do guado i iumi, mi arrampico sulle rocce,
scivolo tra i crepacci o dormo sotto le stelle
Jason sempre al mio ianco senza lamen-
tarsi. Inoltre, mi racconta storie molto in-
teressanti ed bravissimo a cucinare piatti
aborigeni, che serve su una tovaglia ben
stirata.
Fino a poco tempo fa la catena dei Bun-
gle Bungles, gioiello della regione del Kim-
berley, era conosciuta solo dai visitatori pi
intraprendenti. Sono monti molto spetta-
colari e seducenti: striati con vistose sfuma-
ture rosse e nere, squarciati dalle gole e
scolpiti dallerosione, che ha creato miglia-
ia di cupole una accanto allaltra.
Ovviamente gli aerei avevano gi sorvo-
lato i Bungle Bungles ed erano gi cono-
sciuti anche dai cercatori doro. Per anni gli
Le montagne
colorate
Christopher Somerville, Financial Times, Gran Bretagna
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Australia. Il Purnululu national park
e i monti Bungle Bungles
Tra le vette della catena
montuosa dei Bungle Bungles,
in Australia occidentale. Rocce
nere con striature arancioni
modellate dal vento
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 65
Arrivare Il prezzo di un
volo dallItalia (Emirates,
Quantas, British Airways) per
Perth parte da 1.054 euro a/r.
Laeroporto pi vicino alla
catena montuosa dei Bungle
Bungles a Broome. La citt
collegata a Perth con tre voli
giornalieri della Quantas.
Clima Il periodo migliore
per visitare la regione del
Kimberley va da maggio a
settembre, durante la stagione
secca. In quella delle piogge il
Purnululu national park pu
essere visitato solo sorvolando
la zona in aereo perch molte
strade sono chiuse.
Dormire Al Kimberley
hotel di Halls Creek
(kimberleyhotel.com.au)
una doppia parte da 140 euro
a notte. Per la lista dei
camping nel parco nazionale:
intern.az/hCe8el.
Escursioni La Kimberley
wild expedition (0061 8 9193
7778, kimberleywild.com.au)
organizza escursioni di cinque
giorni ai Bungle Bungles. Il
costo di 940 euro a persona,
compreso vitto e alloggio.
Leggere Bill Bryson, In un
paese bruciato dal sole.
LAustralia, Tea 2007, 8,60
euro.
La prossima settimana
Viaggio in Armenia.
Ci siete stati e avete
suggerimenti su tarife, posti
dove mangiare o dormire,
libri? Scrivete a
viaggi@internazionale.it.
Informazioni pratiche
AUS TRAL I A
200 km
Oceano
Indiano
Broome
Kimberley
Bungle Bungles
Halls Creek
dionale, dove a duecento metri di altezza
lerosione dellarenaria ha creato migliaia
di cupole dalla forma di alveari ammassati
uno sullaltro come un gigantesco apiario
striato di rosso e nero. Questa sfumatura
caratteristica solo in supericie: larenaria
dei Bungle Bungles di un color crema, si-
mile alla pietra di Cotswold. I depositi di
ossido di ferro formano delle macchie rug-
ginose color arancio bruciato sulla superi-
cie a vista delle cupole, mentre le striature
antracite sono dovute ai cianobatteri,
unantica e tenace forma di alghe. Il tutto
contribuisce a creare uno dei paesaggi pi
afascinanti che abbia mai visto.
I campeggi di lusso sono molto in voga
ultimamente, anche nellentroterra austra-
liano. E da questo punto di vista il Bungle
Bungles wilderness lodge si avvicina molto
Viaggi
a un albergo a cinque stelle. Da quando
stato inaugurato, nel 2005, ha attirato molti
turisti. Di fronte alla prospettiva di una not
te torrida sotto una tenda montata a mano,
sono tanti quelli che preferiscono un bagno
con scarico e doccia calda, un pasto cucina
to da uno chef e un bel sonno al riparo dalle
zanzare tra fruscianti lenzuola di lino.
Ci accoglie una ragazza con un bellissi
mo sorriso. Mi mostra la mia tenda prin
cipesca e mi procura una birra fredda prima
di servire un delizioso rag dagnello innaf
iato da una piacevole bottiglia di Greedy
Sheep.
In questa parte del mondo il sole il ne
mico principale, e gli escursionisti esperti si
alzano alle prime luci dellalba. Una coppia
di gruccioni color arcobaleno tuba su un ra
mo di acacia mentre ci mettiamo in cammi
no lungo Piccaninny creek, al conine estre
mo della catena. Il letto del torrente sembra
gomma da masticare fossilizzata: pietre
aguzze e buche scavate dalle violente inon
dazioni che colpiscono i Bungle Bungles
nella stagione umida. Il terreno scivoloso,
soprattutto con lo zaino in spalla, ma dii
cile stare attenti a dove si mettono i piedi
con un panorama cos incredibile: da una
parte e dallaltra le cupole striate, con le fac
ciate segnate dalle crepe; in alto le cimi
niere di fango dei termitai che si aggrappa
no in maniera improbabile alle sporgenze
rocciose sotto un cielo che gi cambia
dallazzurro dellalba al calor bianco di me
t mattina.
Il sole picchia. Bevi tanta acqua. Cerca
di metterne in corpo dai sei agli otto litri,
il consiglio di Robertson. Con tutto quello
che sto sudando non diicile. Passilora,
dice la mia guida, indicando un tralcio di
foglie. Ne apriamo i frutti verdi rivelando
dei gusci gialli lucidi e pieni di semi gelati
nosi. Il sapore strano, dolciastro. molto
buona e ha un altissimo contenuto lassati
vo, conclude, prendendomi in giro, men
tre mando gi lultimo boccone. buon
profeta.
Il sentiero procede tra mille curve ai pie
di della parete del monte ino a The elbow
(il gomito), il punto dove gli escursionisti
che fanno una gita di un solo giorno torna
no indietro. Qui la gola Piccaninny forma
un angolo acuto e scava direttamente nel
corpo dellaltopiano. Tiriamo il iato per un
attimo e poi attraversiamo i pendii passan
do continuamente dal nero della roccia al
bianco accecante del cielo che entra nelle
fessure della montagna.
Il cammino si fa pi duro, tra ciottoli e
sabbia alta. Arriviamo inalmente allim
bocco della prima delle cinque gole laterali,
che si diramano dal crepaccio principale
come dita dal palmo di una mano. Arrivato
a destinazione mi siedo sulla roccia ad am
mirare il panorama.
Il bagliore della luna
Nel tardo pomeriggio andiamo a esplorare
in profondit una delle cinque gole laterali,
arrampicandoci su massi scivolosi, che
strozzano il crepaccio, e oltrepassando le
strettoie allagate in mezzo a pareti fredde e
scure. Mentre mi addentro nel cuore della
catena, a quasi trecento metri di profondi
t, avverto tutta la mia futilit. una sensa
zione sana che le montagne, di qualsiasi
forma e colore, provocano in tutti gli escur
sionisti.
Quella stessa notte, a Piccaninny gorge,
riempita la borraccia in una pozza vicina e
con un piatto di pasta e una tazza di t sullo
stomaco, mi stendo nel mio sacco a pelo sul
letto di sabbia del torrente. Sotto uno squar
cio di cielo stellato ascolto, prima di addor
mentarmi, il canto rauco di un gufo. Mi
sveglio nel cuore della notte e vedo il ba
gliore della luna che iltra da una fessura
sulla parete soprastante. Concentrata in un
fascio luminoso, la luce attraversa la gola
come un rilettore, trasformando le spor
genze di arenaria in una scalinata dargento
che si arrampica nel cielo notturno. u fas
La sensazione simile
a quella di una
inebriante cavalcata
al rodeo
Camera con vista. Gli amministratori della
reggia di Versailles hanno deciso
di aittare un palazzo adiacente a quello
di Luigi XIV per trasformarlo in un albergo di
lusso. Le 23 camere dellHtel du Grand
Contrle, con vista sullOrangerie, il giardino
dinverno della reggia, apriranno verso la ine
del 2011. Il palazzo stato a lungo la sede dei
tesorieri di Luigi XIV.
I prezzi delle stanze oscilleranno tra i 600 e gli
800 euro a notte.
Per non perdere laereo. Gli aeroporti di
Chicago (OHare) e New York (John F.
Kennedy) hanno da poco adottato delle nuove
procedure per aiutare i passeggeri in arrivo
nelle due citt con un volo interno a non
perdere le coincidenze con i voli
internazionali. Quando il volo interno atterra,
il personale scorta i passeggeri cos da
velocizzare le procedure doganali e dimbarco.
In giro per il mondo
A tavola
u I migliori ristoranti australiani
sono tutti a Melbourne e a Syd
ney, negli stati di New South Wa
les e Victoria: cucina europea,
suggestioni asiatiche e attenzio
ne alla riscoperta dei cibi del
bush. Ma anche in Australia occi
dentale, dove si trova la catena
del Purnululu, loferta gastrono
mica ed enologica molto inte
ressante. Secondo The Austra-
lian, per esempio, uno dei mi
gliori wine bar del paese il
Must, a Perth: vini rari e a prezzi
da saldo oltre ai classici della cu
cina francese, dal parfait di fega
to doca con tartui locali e gelati
na di vino bianco al conit dana
tra con lenticchie, carcioi e salsa
al Madeira. Un altro indirizzo da
non perdere il ristorante della
cantina Cullen Wines, a Cowara
mup, che dedica unattenzione
maniacale alla selezione della
materie prime. Come fa anche
scrive The West Australian il
ristorante 1907, a Perth, che usa
solo verdure e carni prodotte nel
la fattoria di sua propriet.
Per assaggiare le ostriche e le
capesante locali, oltre al risotto
con il barramundi, un pesce dac
qua salmastra comune in tutto il
sudest asiatico, Perth Now con
siglia The Byrneleigh, a Ned
lands, mentre secondo il New
York Times uno dei migliori lo
cali della regione Star Anise, a
Perth. Guidato dal cuoco David
Coomer, ofre un perfetto esem
pio di cucina australiana contem
poranea: un mix di inluenze
francesi, spagnole, italiane e
asiatiche ben rappresentato
dallanatra aromatica croccante e
dalle uova cotte lentamente con
pur di piselli e jamn iberico.
Per una cena pi informale e per
il miglior pesce dalla zona, il
Guardian consiglia Kailis, a Fre
mantle: ish and chips ma anche
capesante e scampi.
Tra lAsia
e lEuropa
66 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Graphic journalism Cartoline da New York
68 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 69
Kikuo Johnson un autore di fumetti nato nel 1981 sullisola di Maui. Vive a New York.
70 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Cultura
Cinema
Dieci ilm nelle sale italiane giudicati dai critici di tutto il mondo
Massa critica
Media
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Legenda: Pessimo Mediocre Discreto Buono Ottimo
hereafter
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megaminD
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tron. legacy
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Italieni
I ilm italiani visti da
un corrispondente straniero.
Questa settimana
lee marshall, collaboratore
di Cond Nast Traveller e
Screen International.
LA BELLEZZA DEL SOMARO
Di Sergio Castellitto. Italia 2010,
107

Qual lultimo tab del


genitore moderno e liberale?
La iglia diciassettenne che
porta a casa un amante di
colore? No. Che si scopre
lesbica? Nemmeno. Che
decide di avere una relazione
con un uomo di quasi
settantanni? Ecco, questo s.
Per una commedia
generazionale una buona
premessa. Ma qui la cosa che
conta non il rapporto (tra
laltro appena abbozzato e non
molto credibile) tra lanziano e
la sua idanzata minorenne,
quanto i limiti della tolleranza
dei due genitori radical chic,
lui architetto e lei psicologa,
ostaggi di una iglia viziata. La
coppia Morante e Castellitto
(con un look a met strada tra
Elvis Costello e Franco
Battiato) funziona. Peccato
che il ilm si perda tra i piccoli
problemi dei personaggi
minori, che sembrano usciti da
un ilm di Pieraccioni. Alcune
battute fanno ridere, e la
location in Val dOrcia
azzeccata: lautenticit
contadina vista dalla
borghesia urbana trendy. Ma
lo smarrimento esistenziale di
questa sandwich generation
trattato in chiave troppo
buonista. E della commedia
italiana pungente, critica e
dolceamara dei tempi doro
rimane solo la suoneria del
telefonino di Marcello
(Castellitto), che ricorda il
clacson del Sorpasso.
il regista iraniano Jafar Pa-
nahi stato condannato a
sei anni di carcere e non po-
tr lavorare per ventanni

Invitiamo tutti coloro che la
vorano nellindustria cinema
tograica, di qualunque nazio
nalit, religione o convinzione
politica, a sostenere i nostri
concittadini, i registi Jafar Pa
nahi e Mohammad Rasoulof,
scioperando l11 febbraio 2011,
trentaduesimo anniversario
della rivoluzione. Panahi e
Rasoulof sono stati arrestati il
1 marzo 2010 e condannati il
20 dicembre a sei anni di car
cere. In una lettera aperta al
presidente Ahmadinejad, il re
gista iraniano Rai Pitts, pro
motore dellappello, scrive che
i due autori sono stati puniti
perch si sono interessati alla
sorte dei loro concittadini e si
sono preoccupati delle vite
perse negli scontri seguiti alle
elezioni del giugno 2009. Pa
nahi, 50 anni, stato condan
nato per partecipazione ad
alcuni raduni e per propa
ganda contro il regime. Inol
tre per ventanni non potr gi
rare, scrivere sceneggiature,
viaggiare allestero e rilasciare
interviste. Ex assistente di Ab
bas Kiarostami, Jafar Panahi
ha vinto il Camra dor a Can
nes con Il palloncino bianco nel
1995 e la mostra di Venezia
nel 2000 con Il cerchio, censu
rato in Iran come il successivo
Oro rosso. Nel carcere di Evin
resta anche il regista Moham
mad Nourizad, che sconta dal
2009 una condanna a tre anni
per propaganda antigover
nativa.
le monde
DallIran
In sciopero per Panahi
Jafar Panahi
american life
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incontrerai
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Killer insiDe me
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social networK
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the tourist 11111 - 11111 11111 - - 11111 - 11111 11111
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lultimo esorcismo
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cyrus
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Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 71
In uscita
HEREAFTER
Di Clint Eastwood. Con Matt
Damon, Ccile de France, Frankie
McLaren. Stati Uniti 2010, 129

A ottantanni Clint Eastwood ha


raggiunto let per fare i ilm che
preferisce. E si trova in quella
fase della vita in cui si pensa
molto alla morte. Cos si spiega
Hereafter, un melodramma a pi
voci sul soprannaturale che in
teressante nonostante, e forse
anche a causa, dei suoi difetti. A
met tra un Crash per creduloni
e una versione del Sesto senso
per adulti, lultimo lavoro di
East wood serenamente ec
centrico: il tipo di ilm che co
mincia con uno tsunami e ini
sce con un bacio. Fra le tre linee
narrative, la pi avvincente
quella che ha per protagonista
Matt Damon, un veggente che
comunica con i morti. La storia
ricorda The Dead Zone di David
Cronenberg, ma qui il regista e
lo sceneggiatore Peter Morgan
(The Queen) hanno piani pi
ambiziosi. Hereafter un dram
ma sui rapporti mistici non solo
con laldil ma anche tra gli es
seri viventi. evidente che
Morgan ha studiato i lavori del
messicano Guillermo Arriaga
(Babel, 21 grammi) e il ilm pro
cede a zigzag tra le sue diverse
sottotrame con una solennit
che a volte scade nellautoparo
dia. Anche se lo sguardo di East
wood sulla morte piuttosto ba
nale, a sostenere il ilm il suo
grande interesse per lessere
umano. Il risultato un ilm an
cora pi importante di Invictus e
di Gran Torino, laddio di East
wood alla recitazione e al perso
naggio di Dirty Harry. Per quan
to non sempre ben riuscito, He-
reafter unaltra dimostrazione
del principale dono di East
wood: la capacit di guidare le
attrici (almeno alcune attrici) a
picchi di intensit emotiva stra
ordinari e di comprendere i
meccanismi grazie ai quali i ilm
riescono a raccontare il mistero
meglio di qualsiasi altro mezzo
di espressione.
Ty Burr, The Boston Globe
TAMARA DREWE
Di Stephen Frears. Con Gemma
Arterton, Roger Allam, Luke
Evans. Gran Bretagna 2010, 110

La trasposizione sul grande


schermo del graphic novel di
Posy Simmonds piuttosto ba
nale e rassicurante. Immaginate
Martin Scorsese che adatta la
soap britannica The Archers e sa
rete vicini allessenza di Tamara
Drewe. Il tutto abbastanza pia
cevole, con immagini da cartoli
na dellInghilterra rurale e una
protagonista, Gemma Arterton,
che non passa certo inosservata.
Ma la mano di Stephen Frears
quasi assente, e nel ilm non c
nulla della passione oscura che
attraversa Via dalla pazza folla,
il libro di Thomas Hardy a cui il
regista fa costantemente riferi
mento. La storia quella di una
giornalista che, pi rainata e si
cura di s di quando era partita,
torna nel suo paesino natale, do
ve vivono gli altri protagonisti
della vicenda: uno scrittore ar
rogante che tradisce la moglie e
un ragazzotto di campagna, ex
idanzato di Tamara e ancora in
namorato di lei. Frears sottoli
nea gli elementi comici, ma an
che se il ilm scorrevole e di
vertente, il registro del racconto
spesso inappropriato e la ca
ratterizzazione dei personaggi
brillante ma supericiale. Sem
bra quasi che il regista abbia
paura di andare troppo a fondo
per non rovinare il senso di eva
sione e di divertimento che pre
vale per tutta la durata del ilm.
Geofrey Macnab,
The Independent
BURKE & HARE
Di John Landis. Con Simon Pegg,
Andy Serkis, Jessica Hynes.
Gran Bretagna 2011, 91

Burke & Hare poteva essere un


ilm migliore sotto molti aspet
ti. Ispirata a una storia vera, la
vicenda dei due ladri di cadave
ri nella Edimburgo dellotto
cento avrebbe dovuto essere
una commedia. Ma a guardarla
viene pi di un dubbio: anche
se Tim Curry nel ruolo del me
dico aristocratico funziona be
ne, la sequenza in cui si ride
davvero una sola: un breve ca
meo di Paul Whitehouse. Per il
resto si rimane in attesa di una
svolta che non arriva mai. Se
amate le atmosfere nebbiose il
ilm potrebbe anche piacervi.
Ma ormai troppo tempo che
John Landis realizza ilm sba
gliati. Burke & Hare non fa ec
cezione.
Tim Robey,
The Daily Telegraph
Ancora in sala
AMERICAN LIFE
Di Sam Mendes. Con John
Krasinski, Maya Rudolph, Maggie
Gyllenhaal. Stati Uniti 2009, 98

Verona (Maya Rudolph) e Burt


(John Krasinski) stanno avendo
una conversazione molto priva
ta. Non c nessuno che si ama
quanto noi, giusto? cos stra
no. Che facciamo?. Lei incin
ta, lui non ha un vero lavoro e
cominciano a girare varie citt
del Nordamerica per decidere
dove trasferirsi e crescere il
bambino. In breve, questa la
storia di American life. Il ilm
scandito da una serie di scenet
te, in cui i due arrivano in una
citt e cercano di capire come
potrebbe essere la loro vita in
quel posto. Il problema che la
loro relazione sembra caratte
rizzata dalla mancanza di gioia,
che non porta certo il pubblico
a identiicarsi e a emozionarsi.
American life rischia quindi di
apparire come una serie di parti
scollegate tra loro.
Mick LaSalle,
San Francisco Chronicle
THE TOURIST
Di Florian Henckel von Donner-
smarck. Con Angelina Jolie, John-
ny Depp. Stati Uniti 2010, 103

A volte si prova un piacere ma


cabro e malizioso a vedere dei
ilm che gli studios non hanno
mostrato in anteprima sapendo
che erano una bufala. Ma sta
volta si prova orrore e basta.
Questo thriller/commedia ro
mantica/giallo/avventura non
mai divertente. E fa anche un
po tristezza visto che il tedesco
Florian Henckel von Donner
smarck il regista del bellissi
mo Le vite degli altri. inspiega
bile perch il suo sbarco a
Holly wood si sia tradotto in
questo bollito andato a male.
Forse la chiave nella sorve
glianza. Quella segreta sui cit
tadini della Germania Est in Le
vite degli altri, quella ossessiva
su Angelina Jolie come oggetto
sessuale in The tourist. Gli occhi
di Angelina Jolie non sono
spenti, ma hanno qualcosa di
vitreo che insieme alle sue lab
bra e alle spalle dritte ne fanno
una specie di robot del sesso.
Forse questa era la sua inten
zione. Ma nessuno poteva avere
intenzione di fare un ilm riu
scito cos male.
Joe Morgenstern,
The Wall Street Journal
GLI UOMINI DI DIO
Di Xavier Beauvois
(Francia, 122)
IL MIO NOME
KHAN
Di Karan Johar
(India, 128)
IL RESPONSABILE DELLE
RISORSE UMANE
Di Eran Riklis
(Israele, 103)
Tamara Drewe
I consigli
della
redazione
Hereafter
72 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Cultura
Libri
Italieni
I libri italiani letti da un
corrispondente straniero.
Questa settimana Sivan
Kotler, del quotidiano israe-
liano Haaretz.
marCo beLpoLItI
Pasolini in salsa piccante
Guanda, 136 pagine,
12,50 euro

Simbolicamente insepolto e di
conseguenza mai veramente
digerito. Pasolini uomo e
poe ta che in vita ha annuncia-
to verit che non hanno mai
smesso di avverarsi ha lascia-
to con la sua morte oscura un
vuoto che si trasformato in
terreno fertile per complotti e
fantasie. la costante incapa-
cit di liberarsi da un comples-
so chiamato Pasolini. Una cer-
ta lite intellettuale di sinistra,
contagiata da sintomi paranoi-
ci, attende messianicamente il
giorno del verdetto sul delitto
Pasolini, che per non arriver
mai. Lipotesi del coinvolgi-
mento dei servizi segreti
nellomicidio dello scrittore
porta Belpoliti a suggerire una
chiave di lettura diversa, che
punta a liberarsi dai fantasmi,
padroni del vuoto creato da
una morte ancora vivente. Ci-
tando il corvo di Uccellacci e
uccellini, lautore propone di
mangiare il maestro in salsa
piccante, per digerire e non
solo ingerire, per assorbire e
non solo subire. Soprattutto
per lasciarci alle spalle una
morte di cui non sappiamo li-
berarci. Attraverso unaccura-
ta descrizione di una societ
incapace di capire e quindi di
seppellire, la sensibilit lette-
raria di Belpoliti riesce a farci
rilettere su questa massa di
individui costantemente im-
pegnati a non dimenticare.
Forse perch non possono per-
mettersi il lusso di ricordare.
hans henny jahnn
13 storie inospitali
Lavieri, 190 pagine, 16,00 euro
Cerco un libro inusuale, iabe
per adulti che sappiano
ricordarci la precariet della
condizione umana, la nostra
fragilit e le nostre
inadempienze, e lo trovo
ovviamente nella piccola
editoria. Sono i racconti,
taluni di natura iabesca e
allegorica, di cui un giovane
editore pugliese ha aidato
la scelta a Domenico Pinto,
tratti dalla raccolta Perrudja
(1929) e dallo sterminato
romanzo/autobiograia/
saggio, ancora inedito in
Italia, Flu ohne Ufer (Fiume
senza rive). Morto nel 1959
dopo una vita non meno
disperata di quella di altri
artisti di Weimar,
radicalmente deviata
dallesperienza del nazismo,
Jahnn noto da noi a pochi
specialisti. arrivato il
momento di scoprirlo.
Prosatore rainato e
asciutto, maestro di molti e
pari ai pi grandi, si
confrontato con la storia
nella chiave del mito,
arditamente spiazzandoci
negli sfondi atemporali, e
per poco esotici, che
continuamente rinviano ad
alcuni temi ossessivi: il
doppio, leros (spesso
omosessuale), lincesto, il
crimine, i riti aberranti del
cannibalismo che regge, a
parer suo, le societ, il
dominio dei ricchi sui poveri,
dei forti sui deboli (si legga
per esempio Il re sassanide).
Acristiano, insoferente dei
luoghi comuni della ragione
e della fede, Jahnn nasconde
sotto uno stile formidabile
una tensione estrema, una
disperazione che torna ad
appartenerci. u
Il libro Gofredo Foi
oltre la fede e la ragione
Dalla Gran bretagna
Il iuto di assange per gli afari
Il fondatore di Wikileaks
incasser 1,3 milioni di euro
per la sua autobiograia. Un
accordo che rischia di rive-
larsi svantaggioso
Julian Assange ha irmato un
contratto da 1,3 milioni di euro
per la pubblicazione della sua
autobiograia con Alfred A.
Knopf, una casa editrice di
New York, e con la britannica
Canongate. Il libro dovrebbe
uscire nel 2011, e i soldi servi-
ranno a pagare le spese legali
sostenute dal fondatore di Wi-
kileaks. La cifra senza dubbio
notevole, ma laccordo potreb-
be essere un cattivo afare. Se-
condo il contratto, infatti, gli
editori manterranno i diritti
elettronici e allautore andr il
25 per cento dei proitti netti.
Considerata la sua popolarit,
Assange avrebbe fatto meglio
a pubblicare la sua autobiogra-
ia in proprio e a venderla su
Amazon: in questo modo si sa-
rebbe assicurato il 70 per cen-
to dei guadagni. la ragione
per cui sempre pi scrittori de-
cidono di pubblicare i loro la-
vori online. Non un caso che
secondo i dati di Daily inan-
ce nel 2010 gli ebook abbiano
rappresentato il 10 per cento
sul totale delle vendite dei li-
bri, contro l1 per cento di due
anni fa.
The Economist
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Julian Assange
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 73
NOAM CHOMKSI E ILAN PAPP
Ultima fermata Gaza
Ponte alle Grazie, 272 pagine,
16,80 euro

Il fallito tentativo dellammini-


strazione Obama di ottenere da
Israele una moratoria agli inse-
diamenti nelle colonie sembra
dare nuove ragioni al pessimi-
smo del saggio di Noam Chom-
sky sulla pace che potrebbe
rea lizzarsi (ma non lo fa). Nel
libro c anche un intervento
dellintellettuale statunitense
sullattacco del 2008-2009 a
Gaza e due interviste. Lo storico
Ilan Papp si occupa invece del
ruolo di Washington in Medio
Oriente, dellespulsione dei pa-
lestinesi nel 1948, della possibi-
le nascita di uno stato unico e
dellassedio israeliano di Gaza.
Gli autori riescono a smontare
la retorica uiciale, anche se
com inevitabile le loro criti-
che si servono di artiici retorici.
Chomsky sposa punti di vista
che sorprenderanno i suoi letto-
ri: contrario al boicottaggio ac-
cademico e culturale e favorevo-
le al riconoscimento di Israele
da parte di Hamas. La pace si
fa tra nemici, ribatte Papp e
poi aferma che, dopo l11 set-
tembre, gli Stati Uniti hanno
lanciato una guerra totale con-
tro lislam. Totale? Bush stato
un problema, certo, ma non mi
sembra che abbia bombardato
le Maldive.
Steven Poole , The Guardian
JOHN GRISHAM
Io confesso
Mondadori, 437 pagine, 20 euro

Io confesso una storia di su-


spense da leggere tutta dun ia-
to. Ma anche un superbo lavo-
ro di critica sociale. Il tema del
romanzo la pena di morte
lagato allimpegno di Grisham
come attivista dellInnocence
project, unorganizzazione che
lotta per scagionare detenuti
condannati ingiustamente. Per
pi di un decennio Grisham ha
rilettuto sulleicacia e sulla
moralit della pena di morte. Io
confesso emette un verdetto
chiaro. Il romanzo si apre con
una situazione tipica da noir, in
cui un uomo qualunque si ritro-
va catapultato in un incubo. Il
protagonista il reverendo
Keith Schroeder, pastore lutera-
no a Topeka, in Kansas, che una
fredda mattina riceve la visita di
Travis Boyette, condannato pi
volte per violenza sessuale e li-
bero sulla parola. Boyette spiega
a Keith che sta morendo per un
tumore e che vuole confessare
lo stupro e lomicidio di Nicole
Yarber, una cheerleader scom-
parsa quasi dieci anni prima.
Dopo due giorni di indecisione,
Boyette mostra a Keith la prova
della sua colpevolezza. La cop-
pia escogita un piano: Keith ac-
compagner Boyette alla poli-
zia, lassassino confesser per
poi condurre gli agenti dove ha
sepolto Nicole. La velocit es-
senziale: entro 24 ore Donte
Drumm, un ex compagno di
classe della ragazza, sar ucciso
per un omicidio che non ha
commesso. Le parti pi stra-
zianti sono i lashback dellarre-
sto di Donte e la cronaca degli
anni passati nel braccio della
morte. C poi il problema raz-
ziale: Nicole era bianca, Donte
nero. Grisham non risparmia ai
suoi lettori esperienze dolorose
e domande diicili.
Maureen Corrigan,
The Washington Post
REBECCA CONNELL
Larte di dirsi addio
Einaudi, 268 pagine, 17,50 euro

Uno scrittore esordiente che


sceglie un soggetto ben delimi-
tato e lo coltiva con pazienza
promette meglio di chi punta
pi in alto e inisce miseramente
fuori strada. NellArte di dirsi
addio Rebecca Connell, londi-
nese di 29 anni, sa esattamente
cosa vuole raccontare: la storia
di una ragazza la cui madre
morta in seguito a una relazione
con un uomo sposato, il diavo-
lo in carne e ossa; un piano per
V. EROFEEV, E. LIMONOV,
V. SOROKIN
Russian attack. Antologia
di racconti russi (Einaudi)
PETER BOGDANOVICH
Chi ha fatto quel ilm?
(Fandango)
BASTIEN VIVS
Nei miei occhi
(Black Velvet)
JONATHAN DEE
I privilegiati
Neri Pozza, 304 pagine, 16,50
euro

Nei quaderni del 1844 Karl


Marx descrive il denaro come
uno strumento capace di capo-
volgere la realt. Una volta che
si hanno i soldi, dice Marx, non
si pi limitati dalla propria in-
dividualit: Sono brutto, ma
posso comprarmi le donne pi
belle. Perci non sono brutto,
perch gli efetti della bruttezza
il suo potere deterrente sono
annullati dal denaro. Intrappo-
lati nella recente recessione,
abbiamo tutti avuto modo di ri-
lettere sul talento diabolico dei
soldi. Le implicazioni della crisi
sono al centro del nuovo ro-
manzo di Jonathan Dee. I privi-
legiati racconta lalienazione
morale dellavidit e come gli
avidi amorali possano usare
lalibi della famiglia per coltiva-
re la loro spietatezza. I protago-
nisti della storia sono una cop-
pia doro, Adam e Cynthia Mo-
rey: si sono arricchiti con linsi-
der trading e poi hanno creato
una delle maggiori fondazioni
ilantropiche di New York, rici-
clando cos i loro guadagni ille-
citi. Il romanzo intelligente,
stringato e cinicamente indi-
gnato. I Morey hanno a cuore
loro stessi e i igli, il maggiore
dei quali deinisce epico il lo-
ro amore. Ma sanno che chiun-
que pu essere usato. Dee
ammirevolmente spietato.
Lonniscienza autoriale ridot-
ta al minimo: ogni momento
della storia narrato dalla pro-
spettiva di Adam e Cynthia o di
uno dei due igli, April e Jonas.
Molti romanzieri contempora-
nei usano questo punto di vista
limitato, ma la maggior parte di
loro ama i propri personaggi.
Non Dee. Considerato che i
Il romanzo
Il potere dei soldi
Morey sono persone egoiste e
di vedute ristrette, anche il libro
appare limitato, colorato com
dalla banalit del male che ri-
trae. Perino il linguaggio con-
taminato dal denaro. Questo
ventriloquismo permette una
satira spietata. Il libro una
lunga matassa narrativa che co-
stringe il lettore a seguire un
percorso desolato in un territo-
rio incolto. Dee sembra solida-
rizzare con i suoi personaggi,
ma in realt li distrugge sottil-
mente. La sua narrativa ha co-
me oggetto degli invertebrati
morali ed articolata intorno a
una serie di piccole rimozioni.
La scelta di non rispondere alla
domanda chiave i Morey la fa-
ranno franca? coerente con
lironica parzialit del racconto.
Adam e Cynthia non pensano
di aver fatto niente di sbagliato
e hanno la coscienza pulita. Il
romanzo inisce senza nessuna
vendetta o espiazione: la critica
proprio nellassenza di un giu-
dizio esplicito. I privilegiati ta-
gliente, ma limitato. E sa per-
fettamente come colmare le
sue lacune: serve portate ben
scelte su piatti troppo piccoli.
James Wood,
The New Yorker
I consigli
della
redazione
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Jonathan Dee
74 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Cultura
Libri
la vendetta; linvasione della vi-
ta delluomo. La narrazione al-
terna la voce di Louise a quella
del seduttore, Nicholas, un con-
trappunto che aggiunge profon-
dit e alimenta unatmosfera di
sensualit e pericolo. La verit,
naturalmente, non quella che
sembra.
Boyd Tonkin,
The Independent
LawrenCe Mauvignier
Degli uomini
Feltrinelli, 208 pagine, 16 euro

Lawrence Mauvignier non ha


intitolato il suo sesto romanzo
Delluomo, come avrebbe
fatto un moralista classico, ma
Degli uomini. Fvrier, un solda-
to di leva nella guerra dAlgeria,
assiste a una discussione in un
bar di Orano tra due soldati,
Bernard e Rabut: dalle loro pa-
role si dipana un lusso di co-
scienza che ha per oggetto il
passato. La storia scomposta e
ristrutturata, come in certi ro-
manzi di Faulkner. Gli eventi
aiorano deformati dalla sofe-
renza di chi li ha vissuti: sin-
ghiozzi, ripetizioni, interruzio-
ni, variazioni. Ci vuole tempo
per capirli. E non li si capisce
mai davvero. Mauvignier nato
cinque anni dopo gli accordi di
Evian che hanno messo ine al-
la guerra. La storia che racconta
quella della generazione dei
suoi genitori. Eventi troppo vi-
cini per farne un romanzo stori-
co, troppo lontani per rispec-
chiare unesperienza vissuta.
Da dove abbia preso lispirazio-
ne non importa. Qui si sentono
le voci di chi ha vissuto la guer-
ra, la soferenza che si rinnova.
Il libro costruito come una
tragedia, in 24 ore scandite in
quattro periodi: pomeriggio, se-
ra, notte, mattina. LAlgeria oc-
cupa la maggior parte della not-
te. Dopo c un buco nero oltre
il quale ci sono ancora dei mo-
menti di speranza: in breve, de-
gli uomini.
Philippe Lanon, Libration
JaiMe BayLy
La canaglia sentimentale
Sellerio, 429 pagine, 16 euro

Volevo essere uno scrittore,


ma visto che sono un vigliacco
mi sono rassegnato a essere un
personaggio minore della tv. Il
problema che i libri non dan-
no soldi a suicienza. O forse
io non ho abbastanza talento
per farmi dare soldi a suicien-
za. triste, ma la mia vita.
una frase di Jaime Baylys, il
protagonista e narratore di La
canaglia sentimentale. Baylys
ha un nome sorprendentemen-
te simile a quello dellautore e,
come lui, ha pi di 40 anni,
omosessuale ed in lotta con
la famiglia e la ex moglie. Tra
malinconia, depressione, re-
gressioni infantili e un linguag-
gio colloquiale, ironico e corro-
sivo, lo scrittore peruviano
sembra voler richiamare
Proust, soprattutto nei capitoli
in cui il protagonista racconta
la sua idea di felicit: starsene
al caldo, dormire dieci ore al
giorno, muoversi il meno pos-
sibile, guardare partite di cal-
cio e defecare sempre nel ba-
gno di casa. Esigenza, questa,
che lo ha costretto a trascorre-
re in casa la maggior parte del
tempo. E cos sono diventato
uno scrittore.
Yolanda Vaccaro,
El Comercio
interviste di giuLiano
Battiston
Per unaltra
globalizzazione
Edizioni dellasino, 300 pagine,
15 euro
Da quando una ventina danni
fa si decret la ine delle ideo-
logie, diventato sempre pi
diicile capire quali siano le
cose pi importanti tra le mol-
te che vediamo accadere, e
quali idee generali possano
aiutarci a leggere le trasforma-
zioni. Per rispondere a doman-
de di questo tipo stato spesso
invocato il concetto di globa-
lizzazione, ma per una man-
canza di accordo sul suo signi-
icato questa parola ha assunto
sensi diversi e contraddittori:
stata invocata da chi sosteneva
la necessit di sfruttare i lavo-
ratori stranieri ma anche da
chi voleva universalizzarne i
diritti. Per fortuna, nelle uni-
versit di tutto il mondo molti
studiosi hanno continuato a ri-
lettere a un livello pi profon-
do sulle conseguenze della tra-
sformazione del pianeta.
Questo libro, che raccoglie
venti interviste fatte con pas-
sione da Giuliano Battiston,
mette in luce piste di ricerca
diverse che spesso si incrocia-
no: alcuni (come Held, Shan-
kar Jha, Wallerstein, Sassen) si
chiedono quanto sia sistemica
lattuale crisi del capitalismo;
altri (Benhabib, Fraser, Yunus)
come questo mondo piccolo
possa essere anche giusto; altri
ancora (Beck, Sennett, Tourai-
ne) osservano le conseguenze
sulle persone. La densit di
idee altissima e lascia intra-
vedere, se non una nuova teo-
ria per leggere la realt, alme-
no alcune delle basi su cui edi-
icarla. u
non iction Giuliano Milani
Capire il tutto
giardini
Che Bing Chiu e yuxiang Li
Jardins de Chine ou la qute
du paradis
La Martinire
Larte dei giardini una delle
forme di espressione pi tipiche
della Cina ed legata allarchi-
tettura, la pittura, la poesia, la
calligraia e la musica. Questo
libro racconta la storia dei pi
famosi giardini cinesi. Che Bing
Chiu un architetto esperto di
giardinaggio e insegna alla
Scuola nazionale di architettura
di Parigi-La Villette. Li Yuxiang
un fotografo cinese.
h. attLee e a. raMsey
Les jardins du Japon
Synchronique
I giardini giapponesi sono lepi-
tome di una natura perfetta, da-
gli alberi alle montagne in mi-
niatura. Questo libro un viag-
gio nel cuore dei 28 giardini pi
belli del paese. Helena Attlee
una giornalista e scrittrice fran-
cese. Alex Ramsey fotografo
di architettura e paesaggi.
r. aLexander e F. garrett
The view from Great Dixter:
Christopher Lloyds garden
legacy
Timber Press
Great Dixter, nel sud dellInghil-
terra, forse il pi noto giardino
inglese, curato dal dopoguerra
da Christopher Lloyd. In questa
raccolta di scritti raccontato da
familiari e amici di Lloyd.
PauLa deitz
Of gardens: selected essays
University of Pennsylvania Presss
Nei suoi saggi Deitz racconta la
storia della creazione di alcuni
degli spazi verdi pi celebri del
mondo, il giardino del Taj Ma-
hal, Versailles, Kew Gardens.
Maria Sepa A
N
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A
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H
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S
O
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F
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Fumetti
Borghesi di campagna
POSY SIMMONDS
Tamara Drewe
Nottetempo, 136 pagine,
18,00 euro

La falsit dei rapporti borghesi


non un argomento nuovo.
Non a caso lautrice,
disegnatrice del Guardian, ha
gi realizzato una splendida
rielaborazione della
laubertiana madame Bovary
(Gemma Bovery, edizioni
Hazard). Linluenza di quei
temi si sente anche qui.
Ladulterio virato al
maschile, la ricerca delle
parole adeguate molto
attenta, e alle sequenze a
fumetti si alternano
monologhi sotto forma di testo
scritto con caratteri tipograici,
a dimostrare la derivazione
letteraria dellopera. Al posto
delle novelle popolari c il
giornalismo della stampa
popolare: la Tamara Drewe del
titolo una tipica star senza
talento della contemporaneit,
simile a una Paris Hilton di
provincia, puro status. Una
coppia di borghesi (lui uno
scrittore di successo) aitta
unex fattoria a un gruppo di
mediocri scrittori
(eternamente) in erba. Il
microcosmo tratteggiato da
Simmonds meno
femminista di quanto
sembri, i demoni sono quelli
della manipolazione e del
potere sullaltro esercitato
anche da chi di potere ne ha
poco, compresa una delle
due adolescenti proletarie,
personaggio comunque pi
positivo della coppia
benestante. Il tutto
innestato su tematiche pi
contemporanee come la
perdita didentit negli
ambienti proletari e
contadini: i poveri vivono
coninati come indiani nelle
riserve, il vecchio mondo
rustico ridotto a un
simulacro levigato e lezioso
per borghesi annoiati. E gli
artisti imborghesiti dei nostri
tempi sono altrettanto
orrendi dei commercianti
dellepoca di Dickens.
Francesco Boille
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 75
LORENZO JOVANOTTI
CHERUBINI E FRANCO
BOLELLI
Viva tutto!
Add editore, 479 pagine,
16,00 euro
La raccolta delle email che si
sono scambiati Lorenzo il
cantante e Franco il ilosofo
durante i mesi in cui Jovanotti
lavorava al suo nuovo disco.
Una jam session di pensieri.
ANDR GIDE
Storia di Pierrette
Via del Vento, 36 pagine,
4,00 euro
Due racconti inediti dello
scrittore francese narrano
storie di follia e di vizio tratte
dalla vita reale.
ROBERTO CIAI
E MARCO LAZZERI
Lombra dellinquisitore
Leone editore, 592 pagine,
18,50 euro
Omicidi, violenze e
persecuzioni religiose non
risparmiano nessuno durante
lindagine condotta da Ermete
De Mazzei per fare luce sulla
morte di un Anziano della
Repubblica di Lucca, nel 1494.
La strada di De Mazzei
incrocia quella di Toms de
Torquemada.
LUIGI DE PASCALIS
La pazzia di dio
La Lepre edizioni, 302 pagine,
22,00 euro
Ambientata in un immaginario
paesino dAbruzzo tra il 1895 e
il 1924, la vicenda di Andrea
Sarra narra lo sgretolarsi del
mondo magico e poetico
legato alla civilt contadina.
MARK TWAIN
E VLADIMIR RADUNSKY
Consigli alle bambine
Donzelli, 24 pagine,
16,00 euro
Le brave bambine non
dovrebbero fare le smorie alle
maestre tranne nei casi
veramente gravi. Utili consigli
per cavarsela con i genitori, i
Ricevuti
fratelli, le persone anziane e la
scuola.

CLOTILDE BARBARULLI
Scrittrici migranti
Ets, 212 pagine, 18,00 euro
Undici saggi su autrici
migranti che scrivono in
italiano. Toni Maraini, Kaha
Aden Mohamed, Gabriella
Ghermandi, Assia Djebar,
Suad Amiry, Ubah Ali Farah,
Fabrizia Ramondino,
Christiana De Caldas Brito,
Gabriella Kuruvilla, Hlne
Cixous, Fatou Diome, Jarmila
Ockayov, Agota Kristof.
MONICA RUOCCO
Storia del teatro arabo
Carocci, 324 pagine, 19,50 euro
Le tappe dellevoluzione della
drammaturgia araba moderna.
LUDOVICA AMICI
Wikileaks
Editori Riuniti, 384 pagine,
14,90 euro
Alcune delle rivelazioni di
Wikileaks: dalla guerra in
Afghanistan a quella in Iraq,
dall11 settembre a
Guantanamo.
TED C. FISHMAN
un pianeta per vecchi
Nuovi Mondi, 509 pagine,
18,50 euro
Come linvecchiamento della
popolazione mondiale sta
rivoluzionando i rapporti
umani. Il viaggio di Fishman
attraverso nazioni e culture
diverse con interviste a
famiglie, imprenditori,
professionisti nel campo
dellassistenza.
ANTONIO GRAMSCI
Fiabe
Barbs, 239 pagine, 8,00 euro
La produzione quasi integrale
di Gramsci per linfanzia,
Lalbero del riccio e Favole di
libert che contengono gli
Apologhi e racconti torinesi e i
Raccontini di Ghirlarza e del
carcere e traduzioni delle
favole dei fratelli Grimm.
76 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Cultura
1
Ardecore
Io de sospiri
Tu me disprezzi io me ce
accoro, lampena doro me fai
mor: e sul mor la cantante
Sarah Dietrich diventa come
Julee Cruise, e la Tosca va a
Twin Peaks. uno dei miracoli
di San Cadoco, della band del
romano Giampaolo Felici. La
prima parte di epiche ballate e
progressive allitaliana; la se
conda di musica tradizio
nalternativa: un canzoniere
capitolino tenebroso, reso con
la viscerale musicalit con cui
De Andr ripescava certi canti
galluresi o certi mugugni ge
novesi. Con tanto sangue e
amore e perdizione e riscatto
da rimanerci scorticati.
2
DiMartino
Cercasi anime
Canto giugulare, rumore
dei coglioni che si rompono,
esasperazione del quotidiano e
arpeggio elementare di piano.
Gi sentito, ma il pezzo del pa
lermitano Antonio DiMartino
si colloca con dignit nello
scafale urlatori intelligenti del
supermarket pop italico, tra
Rino Gaetano e Brunori Sas.
Musica per gente che va al su
permercato per emozionarsi
ma inisce per restare attacca
ta alliPod e si perde il lirt del
secolo. Non importa quanto
sia fresca la roba nel carrello.
Alla ine tocca sempre metterti
in coda, e poco importa se la
cassiera somiglia alla Gelmini.
3
Elisa
Forgiveness
Laltro giorno il pacchetto
regali dellapp store si scarta
to per rivelare un Ivy ep della
buona e brava Elisa con tre
canzoni live, tra cui quella l
che fa sentire tanto buoni, che
lei cantava in duetto con Anto
ny senza Johnsons sullalbum
Heart del 2009. Ma quella ver
sione era tutta un cinguettare
di narcisetti damor; questa ha
una sua bella semplicit, una
purezza boschiva, adornata da
arpeggi acustici, glockenspiel,
organetto e coro femminile.
Che bel dono questo perdono,
come un deodorante nordico
da applicare dopo ogni piccolo
peccato.
Musica
Dal vivo
CHICKS ON SPEED
Segrate (Mi), 14 gennaio,
circolomagnolia.it; Padova,
15 gennaio, unwound.it
CHRIS BARRON
Milano, 10 gennaio,
nidaba.it
MARC DUCRET
Forl, 8 gennaio,
areasismica.it
ZOMBIE NATION
Roma, 8 gennaio,
brancaleone.eu
UOCHI TOKI
Padova, 14 gennaio,
unwound.it
MINISTRI
Modena, 14 gennaio,
circolovibra.org; Cinquale (Ms),
15 gennaio,
myspace.com/baraondadiscobar
LE LUCI DELLA CENTRALE
ELETTRICA
Brescia, 14 gennaio,
lattepiulive.it; Torino,
15 gennaio,
hiroshimamonamour.org
ALMAMEGRETTA
Firenze, 14 gennaio, log.it;
Pescara, 15 gennaio
DENTE
Ravenna, 8 gennaio,
bronsonproduzioni.com
Sicuri che la musica house
sia nata negli Stati Uniti?
Ten ragas to a disco beat il ti
tolo scelto dallindiano Cha
ranjit Singh per la sua opera,
e il titolo gi suiciente per
descrivere lalbum: dieci bra
ni, dieci raga indiani, che se
guono tutti lo stesso ritmo
dance. Tra rumori minimali e
atonali e ritmi agili e veloci,
un perfetto disco acid house.
C solo una cosa da dire:
questo album uscito nel
1982, almeno tre anni prima
dellinvenzione dellacid
house a Chicago. Lautore lo
ha inciso nel giro di due gior
ni, ma allepoca quasi nessu
no se n accorto. Per Cha
ranjit Singh comporre musica
con il sintetizzatore e la bat
teria elettronica era solo
unattivit collaterale, visto
che il musicista componeva
dagli anni sessanta le colon
ne sonore dei ilm di Bol
lywood. Di quellescursione
in un genere che ancora non
esisteva si era quasi dimenti
cato perino lui. Poi, alcuni
anni fa, lolandese Edo Bou
man andato a fargli visita
per parlargli con entusiasmo
di quellalbum. Laveva trova
to in un negozio di dischi usa
ti di Delhi. Il passo successi
vo, per Bouman, stato fon
dare letichetta Bombay Con
nection, per rispolverare que
ste perle ofuscate ino a farle
splendere. Ma il fascino di
questalbum non deriva solo
dalla sua audacia o dalla pre
cocit. La musica di Charan
jit Singh ancora attuale. Co
s attuale che qualcuno po
trebbe credere che si tratti di
una pubblicazione di Aphex
Twin sotto falso nome.
Jan Khnemund, Die Zeit
DallIndia
Avanguardia raga
Playlist Pier Andrea Canei
Santi & deodoranti
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Chicks on Speed
Charanjit Singh
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Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 77
Pop
Brasstronaut
Mount Chimaera
(Unfamiliar Records)

Se dovessimo indovinare che
musica fanno i Brasstronaut sa-
pendo solo come si chiamano,
penseremmo a un gruppo ska.
Invece i sei ragazzi di Vancouver
fanno un complesso pop baroc-
co stile Arcade Fire. Per esem-
pio in Slow knots, pezzo daper-
tura dellalbum, riescono a or-
ganizzare una canzone orec-
chiabile da un arrangiamento
caotico di pianoforti, percussio-
ni balbettanti e voci eteree. Poi
Hearts trompet comincia con un
mix bello e fragile di violini e
contrabbasso con la voce delica-
ta di Edo Van Breemen, leader
della band, prima di trasformar-
si in un inale esplosivo di iati e
archi. Andando avanti, il valzer
cupo di Ravan presenta unaltra
faccia dei Brasstronaut. Po-
tremmo continuare: questo al-
bum intellettualissimo ma sim-
patico una delizia.
Chris Cottingham, Q
rock
vamPire weekend
iTunes session Ep
(Xl)

I Vampire Weekend hanno avu-


to molto da fare nel 2010. Lal-
bum Contra ha scalato le classi-
iche e ha ricevuto una nomina-
tion per il Grammy. E pochi
giorni prima di Natale la band di
New York ha pubblicato questo
lit. Con T-Bone Burnette come
produttore esecutivo e Jack
White come mentore, era dii-
cile immaginarsi qualcosa di
molto diverso da Laura e Lydia
Rogers che sfoderano il loro nu-
mero delle sorelle in giro per i
classici americani. Ecco un al-
bum immerso nel clima
country di Fratello, dove sei?:
una seducente colonna sonora
per nottate trascorse pensando
ad avventure poco raccoman-
dabili lungo la strada. E le ar-
monie vocali delle due Rogers
sono veramente deliziose, so-
prattutto nei due splendidi pez-
zi di George Jones e nella cover-
sorpresa di Somethin stupid.
David Menconi, Spin
world music
alBert kuvezin & yat-kha
Poets & lighthouse
(Yat Kha)

Gli auspici per il nuovo album


del folk-rocker tuvan Albert Ku-
vezin e della sua band, gli Yat-
Kha, non erano dei migliori.
Registrato su una remota isola
scozzese e ricco di ambienta-
zioni fatte di oscure poetiche
giapponesi, lalbum non suona
esattamente come la registra-
zione a cui pensereste per un
sabato sera di divertimento. In-
vece Poets & lighthouse una
piacevolissima sorpresa. Essen-
ziale, sciamanico e stranamen-
te bello, lalbum mette in mo-
stra la nuova formazione degli
Yat-Kha, tra cui Lu Edmonds, il
bassista di Billy Bragg Simon
Edwards, la clarinettista Sarah
Homer e il multistrumentista
Giles Perring. Il suono acusti-
co e diversiicato, e raggiunge il
culmine in The gay my poteri
should go, dove le voci rimbom-
banti, i cori spettrali e luso di
strumenti inusuali fanno pen-
sare a una specie di Tom Waits
tuvan-celtico. Ci sono degli in-
terludi in cui si sente solo Kuve-
zin brontolare e sussurrare, c
un duetto con il suonatore scoz-
zese di cornamusa Neil Came-
ron e un delizioso pezzo di
chiusura in cui la voce devasta-
ta di Kuvezin compensata dal-
la dolcezza di Melanie Pappen-
heim.
Jamie Renton, Froots
Classica
freiBurger
BaroCkorChester
Telemann: Tafelmusik
Freiburger Barockorchester
(Harmonia mundi)

La Tafelmusik di Georg Philipp
Telemann (1733) consiste di tre
produzioni, ognuna delle
quali una sequena di ouvertu-
re, quartetto, concerto, trio, so-
nata e conclusione a tutti, un
po come il men di un grande
banchetto. Ogni produzione
presenta una grande variet di
combinazioni strumentali e stili
francesi, italiani, polacchi e te-
deschi: una sorta di Unione eu-
ropea musicale, come la deini-
sce Karl Keiser, lautista della
Freiburger Barock orchester. Le
ottime edizioni integrali della
Tafelmusik non mancano, ma
era da molti anni che non ne ar-
rivava una nuova. Eccola inal-
mente: splendida da tutti i
punti di vista e conferma che
oggi questa la migliore orche-
stra tedesca di strumenti depo-
ca. Ho ascoltato la musica se-
guendo la partitura, stupito
continuamente da quanto
straordinaria la fantasia di Tele-
mann e dalla qualit davvero
stupefacente di questi musici-
sti.
David Vickers, Gramophone
ep disponibile su iTunes. Le
canzoni, quattro singoli estratti
dai primi due album pi due co-
ver (Im goin down di Bruce
Springsteen e Have I the right
degli Honeycombs), sono state
registrate a settembre con nuovi
arrangiamenti ricchi di stru-
menti a iato in stile rocksteady.
Questo ep pu sembrare
unuscita un po superlua, ma
importante perch ofre una re-
gistrazione in alta qualit dei
Vampire Weekend mentre suo-
nano insieme in una stanza in
un modo del tutto inedito. Basta
ascoltare A-punk, dallalbum
desordio, con il suo soprenden-
te mix di sintetizzatori e iati.
David Bevan,
Pitchforkmedia
Phoenix foundation
Bufalo
(Memphis Industries)

I neozelandesi Phoenix
Foundation sono in giro da pi
di dieci anni, ma se in patria
hanno riscosso un notevole
successo, allestero sono ancora
abbastanza sconosciuti: il loro
quarto album, uscito ad aprile,
stato distribuito in Europa so-
lo molti mesi dopo. Ma valeva
la pena aspettare. Il loro stile,
un pop alla Byrds/Beach Boys
intriso di synth, impeccabile. I
momenti migliori sono la title
track e Orange & mango, che ri-
corda i passaggi pi pop di Illi-
nois di Sujan Stevens. Altrove
lenergia tende a diminuire, ma
ogni secondo di Bufalo realiz-
zato con cura artigianale. Se
cercate un disco per scacciare
via linverno potreste averlo
trovato.
Andrzej Lukowski,
Bbc Music
Country
the seCret sisters
The secret sisters
(Beladroit)

Il debutto del duo dellAlabama
ha un solo difetto: la prevedibi-
fritz reiner
Conducts Richard Strauss
(Rca Red Seal)
Classica
Scelti da
Alberto
Notarbartolo
Brasstronaut
Secret Sisters
jonathan Plowright
A Bach book for Harriet
Cohen (Hyperion)
Clemens krauss
Wagner: Der Ring des
Nibelungen (Orfeo)
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78 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Cultura
Quasi sposi
Domenica 9 gennaio, ore 21.00,
Babel Tv
Fatma una ragazza turca. Per
sottrarsi alle costrizioni familiari
e vivere una vita indipendente
venuta in Italia, dove studia
fotograia, e si innamorata di
un italiano. Dopo anni torna in
Turchia per parlare con il padre,
sperando che accetti il suo
lavoro e il suo matrimonio.
siberia
Marted 11 gennaio, ore 21.10,
Current
Un tempo la manutenzione del-
le poche strade che attraversano
il territorio spettava ai detenuti
dei gulag. Oggi lintera regione
in rovina: un pericolo per i ca-
mionisti, tra temperature polari,
fango, orsi e criminali.
il velo svelato
Gioved 13 gennaio, ore 01.00,
Rai Tre
Dalla Francia alla Turchia, pas-
sando per la Tunisia e lItalia,
Crash si occupa dellimpatto
delluso del velo, e in alcuni casi
del burqa, nelle societ occiden-
tali ed europee: le leggi e i dibat-
titi, le polemiche e le ragioni.
laltra voCe della musiCa
Gioved 13 gennaio, ore 21.05,
Classical
Con Claudio Abbado a Caracas
per raccontare il sodalizio nato
nel 2006 tra il maestro italiano e
lOrquesta sinfnica Simn Bo-
lvar, lorchestra giovanile vanto
del sistema di educazione
musicale del paese latinoameri-
cano, che ogni anno toglie mi-
gliaia di ragazzi dalla strada.
spaCe tourists
Venerd 14 gennaio, ore 23.10,Arte
Limprenditrice irano-america-
na Anousheh Ansari ha pagato
20 milioni di dollari per essere a
bordo del primo volo turistico
nello spazio. Con i piedi per ter-
ra, invece, i kazaki cacciano nel-
la steppa preziosi ferrivecchi
sganciati dai vettori, da rivende-
re al mercato nero.
video
vimeo.com/18269080
Tra i testimoni intervistati da
John Pilger per il ilm-
inchiesta The war you dont see
(recensito qui accanto) c
ovviamente Julian Assange,
uno dei pochi che il giornalista
australiano non mette sul
banco degli imputati. Della
lunga conversazione tra i due
solo una parte inita nel
montaggio inale. Ma Pilger
ha tempestivamente deciso di
rendere disponibile lintero
ilmato (oltre unora),
rendendo un ottimo servizio a
tutte le persone interessate
alla vicenda di Wikileaks e al
proilo del suo fondatore (e
facendo, com
comprensibile, pubblicit al
ilm). Pilger ha contribuito,
insieme ad altri personaggi
famosi come Michael Moore e
Ken Loach, a pagare la
cauzione che il 16 dicembre
2010 ha permesso ad Assange
di uscire dal carcere.
in rete
trasparenza
Il nuovo documentario del re-
porter John Pilger si concentra
su quello che non vediamo
della guerra, sulle immagini
che la tv sceglie di mostrare e
su quelle che invece censura,
orientando cos lopinione
pubblica in base alle priorit
dellagenda politica. Come
sempre Pilger eccelle nelle in-
terviste a muso duro e nella
raccolta di materiali inediti,
meno nelle sfumature. Ma
lanalisi del ruolo dei mezzi
dinformazione nelle guerre
moderne, dal novecento al
conlitto in Iraq, solida. Ap-
pena proiettato nei cinema in-
glesi e trasmesso da Itv, il ilm
uscito anche in dvd, per ora
solo in Gran Bretagna.
johnpilger.com
dvd
la guerra invisibile
A Parigi, come nella maggior
parte della grandi citt, gli at-
tacchini che armati di enormi
pennelli gocciolanti di colla af-
iggevano per le strade i mani-
festi pubblicitari stanno
scomparendo. Proprio come
gli arrotini e i vetrai immorta-
lati da Irving Penn. I supporti
usati per la pubblicit sono
cambiati, o stanno per cam-
biare, molto rapidamente: la
carta e i materiali concreti la-
sciano il posto al trasparente,
al virtuale, a ci che mobile,
cangiante, leggero. Succede
con i cartelloni di medio for-
mato usati nella metropolitana
parigina e con alcuni test, gi
molto avanzati, realizzati su e-
paper con milioni di sfere per
centimetro quadrato. Cos si
prepara il futuro della pubbli-
cit. Il principio semplice:
sfruttare al massimo uno spa-
zio pubblicitario trasforman-
dolo in un supporto per pi
messaggi. I grandi pannelli
scorrevoli, che potevano acco-
gliere ino a tre pubblicit,
sembrano gi vecchi, mentre
le strategie si ainano in conti-
nuazione: ci accerchiano, per
usare un termine bellico, in
modo sempre pi preciso. In
funzione degli orari, dei nostri
bisogni o dei nostri ipotetici
desideri. Cos la mattina ci sa-
r la pubblicit di caf e crois-
sant, dalle 11 pizza, fast food e
panini, whisky e alcolici nel
pomeriggio, e annunci di risto-
ranti dopo le 18. Il tutto sullo
stesso pannello manovrato
elettronicamente a distanza e
programmato per essere il pi
eiciente possibile. Ecco, gi
domani. u
Fotograia Christian Caujolle
pubblicit e futuro
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 79
LA FONDAZIONE ONASSIS
Centre culturel Onassis, Atene,
sgt.gr/en
Due giorni dopo lo sciopero ge-
nerale del 15 dicembre, i segni
della manifestazione erano an-
cora visibili per le strade di Ate-
ne. La spazzatura accumulata
come simbolo della crisi che at-
tanaglia la Grecia da oltre un
anno. In questo scenario, il nuo-
vo Centro culturale Onassis,
18mila metri quadrati di marmo
bianco, ha un aspetto incon-
gruo. La fondazione inanzia
tea tro, danza e arti plastiche,
ma vuole soprattutto dare spa-
zio alla rilessione, in un paese
dove la domanda culturale au-
menta in modo esponenziale.
Le Monde
ARTISTE PREZIOSE
Per molti anni larte al femmini-
le ha occupato un posto secon-
dario nellimmaginario comu-
ne. Lee Kasner, per esempio, ha
sempre vissuto allombra del
marito, Jackson Pollock, al pun-
to che il famoso critico Hans
Hofmann davanti a un suo qua-
dro ha esclamato: talmente
bello che non si direbbe dipinto
da una donna. Questo scettici-
smo si sempre rispecchiato
nelle basse quotazioni di merca-
to. Gli ultimi dati, tuttavia, mo-
strano che le quotazioni delle
artiste stanno crescendo pi ve-
locemente di quelle dei loro col-
leghi uomini.
Financial Times
SULLE ORME DELLA TATE
Unex centrale elettrica di New
Delhi, dismessa lo scorso anno,
sar convertita in una delle pi
grandi gallerie darte della citt,
sulle orme della Tate Modern di
Londra. Il progetto coster 80
milioni di euro, mentre per la
boniica e la messa in sicurezza
dellarea ci vorranno cinque an-
ni. Il piano ha gi ottenuto i per-
messi delle autorit ma si
scontrato con le pressioni degli
ambientalisti, contrari alla co-
struzione di nuovi ediici.
The Times of India
TACITA DEAN
Prisoner Pair, Common Guild,
Glasgow, ino al 5 febbraio,
thecommonguild.org.uk
Sar Tacita Dean a realizzare
lopera che occuper gli spazi
della Turbine Hall di Londra
nel 2011. Alla Common Guild di
Glasgow, intanto, in corso una
mostra delle sue nature morte,
che usano immagini di varie
forme naturali, dagli alberi ai
dolmen. Tra queste c Prisoner
pair, un video di 11 minuti com-
missionato allartista inglese
nel 2008 in Alsazia-Lorena.
unimmagine ravvicinata di due
pere sotto spirito chiuse in due
bottiglie sospese nella luce del
sole: il ritratto di due corpi che
si specchiano luno nellaltro at-
traverso una frontiera di vetro.
Il titolo dellopera deriva da un
gioco di parole (in inglese la pa-
rola pair, paio, si pronuncia
quasi come pear, pera) ma an-
che dal nome, pere prigioniere,
che in Alsazia danno a un liquo-
re ottenuto da questi frutti.
Nellopera ci sono tutti i temi
cari a Dean: la natura, la storia,
la decadenza, la seduzione del-
la nostalgia. Nata a Canterbury
nel 1965, dagli anni novanta
Dean produce opere, prevalen-
temente ilm, che spiccano per
eleganza formale e compostez-
za emotiva. Se Prisoner pair non
in linea con la sua produzione
precedente, che spesso colloca
igure umane in paesaggi ridon-
danti e carichi di elementi ar-
chitettonici, questo dipende in
parte da un contrattempo. Lar-
tista avrebbe voluto riprendere
il momento in cui le bottiglie
vengono messe sugli alberi per
far crescere il frutto allinterno.
Ma arrivata in ritardo e si
dovuta accontentare del pro-
dotto inito: un paio di bottiglie
di acquavite ilmate in un giar-
dino londinese. Le pere intrap-
polate sono esseri fragili conse-
gnati a un oltretomba dolce e
potente.
The Guardian
Glasgow
Lopera imbottigliata
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Prisoner Pair, 2008
Cultura
Arte
80 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
N
el 2009 era diicile trovare qualcuno
che fosse ottimista sul futuro dei gior-
nali. Le prospettive erano drammati-
che. E si era capito gi da tempo che la
migrazione online di lettori e inser-
zionisti era un problema. Poi arriva-
ta la crisi economica, che ha portato la recessione, un
ulteriore calo delle vendite e una brusca riduzione della
pubblicit. E tutto il settore si depresso.
Dal punto di vista economico, la forza storica
dellindustria dei giornali che ofre due tipi di guada-
gno: dalle vendite e dalla pubblicit. Entrambe queste
fonti di reddito sono in diicolt da anni. Le vendite
parlano cos chiaro che diicile trovare
qualcosa dinteressante da dire in pro-
posito. Un recente rapporto dellOcse,
The evolution of news and the internet,
rende il quadro ancora pi evidente. Tra
il 2004 e il 2009 i giornali degli Stati
Uniti hanno perso il 34 per cento dei loro
lettori e quelli britannici il 22 per cento.
Da allora la lessione stata sempre pi
rapida. Solo negli ultimi dodici mesi, le
vendite di sette quotidiani del Regno
Unito sono diminuite di pi del 10 per
cento. Negli Stati Uniti, nei primi sei
mesi del 2010 il Chicago Tribune ha perso il 9,8 per
cento dei lettori che gli erano rimasti, e il Los Angeles
Times il 14,7 per cento. Per chi segue il mercato della
stampa, sono anni che non arrivano buone notizie. I
giornali sono tutti in rosso.
Per quanto riguarda la pubblicit, le cose sono an-
date ancora peggio. Quando le vendite scendono,
scendono anche le entrate della pubblicit, perch gli
annunci raggiungono meno lettori e quindi valgono
meno. Se a questo si aggiunge una recessione genera-
le, le cifre sono spaventose. Negli Stati Uniti le entrate
in arrivo dalle inserzioni sono scese per sei trimestri
consecutivi ino alla met del 2009, ogni trimestre
sempre pi rapidamente. Nel trimestre gennaio-mar-
zo 2009 la spesa pubblicitaria complessiva calata del
19,9 per cento rispetto allanno precedente. Anche la
pubblicit online diminuita. E la situazione peggio-
rata ancora. Nel trimestre successivo, la pubblicit
scesa di un altro 28 per cento rispetto allanno prima.
Quello dopo, calata ancora di un altro 27 per cento.
Nellultimo, del 23,7 per cento. Per come stanno an-
dando le cose, il rallentamento del declino delle ven-
dite viene considerato una buona notizia. Sto usando i
dati degli Stati Uniti perch sono pi facili da reperire
rispetto ai loro equivalenti britannici, ma le tendenze
sono le stesse.
Il crollo economico dei giornali legato a quello
degli annunci economici, che sono stati per anni la lo-
ro arma segreta. Gli annunci non sono certo la parte
pi invitante dei giornali (tranne che per la London
Review of Books). Ma sono molto, molto redditizi. Per
decenni, interi settori dellindustria dei giornali sono
stati tenuti a galla dagli annunci: la loro manifestazio-
ne pi visibile erano le monumentali edizioni del lune-
d e del mercoled del Guardian, che pubblicavano ri-
spettivamente le oferte di lavoro nel campo delledi-
toria e in quello del settore pubblico. I
conservatori a volte si lamentavano so-
stenendo che quegli annunci erano una
forma di sovvenzione pubblica alla
stampa, senza capire che erano un modo
molto eicace per i datori di lavoro di ri-
volgersi a un target speciico di potenzia-
li dipendenti, visto che le persone inte-
ressate sapevano dove cercare gli an-
nunci. Negli Stati Uniti, limportanza
della pubblicit era anche maggiore.
Lo ancora, in misura sorprendente, se
si guardano i dati che mostrano lequili-
brio tra entrate dovute alle vendite e alla pubblicit.
Nel Regno Unito, che circa a met della lista dellOc-
se, il rapporto di 50 a 50. La media mondiale di 57 a
43 a favore della pubblicit. Negli Stati Uniti il rappor-
to di 87 a 13.
Questa proporzione distorta rilette il fatto che ne-
gli Stati Uniti il mercato dei giornali locale, con una
forte tendenza a un monopolio di fatto. La maggior
parte delle citt americane aveva (e ha ancora) un
giornale dominante, che deteneva il monopolio degli
annunci pubblicitari. Durante i lunghi anni del boom,
per i giornali del novecento quel monopolio era come
la licenza di stampare denaro. stato il rubinetto sem-
pre aperto degli annunci che ha consentito lo sviluppo
dellelaborata sovrastruttura dei giornali statunitensi.
Le redazioni piene di giornalisti, laria di seriosa arro-
ganza, la tendenza a scrivere articoli che, letti dallEu-
ropa, sembravano sempre troppo lunghi: tutte queste
caratteristiche dei giornali americani sono state rese
possibili dal denaro facile del monopolio degli annun-
ci economici. uno dei motivi per cui le lezioni degli
Stati Uniti non sono direttamente applicabili alla Gran
Bretagna, dove il mercato dei quotidiani nazionale
Pop
Fateci pagare
John Lanchester
In tutta la storia
dellumanit,
internet il mezzo
pi eicace per
regalare qualcosa.
Forse guadagnarci
contrario al suo
carattere. Per i
giornali devono
tenerne conto
JOHN
LANCHESTER
uno scrittore e
giornalista
britannico. Il suo
ultimo libro uscito in
Italia Dalla bolla al
crac (Fusi orari 2008).
Questo articolo
uscito sulla London
Review of Books con
il titolo Let us pay.
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 81
ed competitivo come qualsiasi attivit commerciale.
anche il motivo per cui i giornali degli Stati Uniti so-
no quasi tutti pi seri di quelli inglesi. In Gran Breta-
gna i giornali non sono mai riusciti a dimenticare la
loro parentela con lindustria dellentertainment.
Con larrivo di internet, con i suoi siti specializzati
nella ricerca di posti di lavoro e quelli di pubblicit gra-
tuita come Craigslist, la fonte dei guadagni legati agli
annunci si semplicemente prosciugata. questa la
causa principale della crisi del settore in America, ed
anche allorigine di uno dei suoi sintomi pi evidenti:
limprovviso restringimento isico dei giornali stessi.
Il Washington Post una volta era enorme, non si riusci-
va quasi a tenerlo in mano. Adesso sembra uno di quei
giornaletti gratuiti che si trovano nelle stazioni della
metropolitana. Ledizione domenicale del New York
Times era famosa per essere cos pesante che, lancian-
dovela sulla veranda, i ragazzi che la distribuivano ri-
schiavano di uccidervi il cane. Oggi un po di vento se
la porterebbe via mentre fate colazione.
Mettete insieme tutte queste cose, e i motivi della
depressione sono evidenti. Il iore allocchiello del
giornalismo di qualit mondiale, il New York Times,
ha perso 74 milioni di dollari e mezzo gi nel primo tri-
mestre del 2009, e quando si scoperto che aveva ac-
cumulato 1,3 miliardi di debiti ha accettato uniniezio-
ne di 250 milioni in contanti dal miliardario messicano
delle telecomunicazioni Carlos Slim. E rimane una
delle societ editoriali pi sane degli Stati Uniti: il
gruppo Tribune, che possiede il Los Angeles Times e il
Chicago Tribune, gi fallito. Nel Regno Unito, la Ti-
mes News papers nel giugno del 2009 aveva gi perso
87,7 milioni di sterline in sei mesi, dopo averne persi
50,2 in un anno nel 2008. Non sono cifre particolar-
mente allarmanti per gli standard del settore, ma han-
no scatenato il panico.
Negli ultimi mesi, tuttavia, il tono del dibattito
cambiato. Non si dice pi: Ormai inita, ma: Pre-
sto! Tiriamo fuori unidea. Tanto per cominciare, la
pubblicit si sta riprendendo. Gli annunci economici
no: quelli ormai sono andati, per il semplice motivo
che pi conveniente metterli online. Ma altre forme
di pubblicit sono in leggera ripresa, e non nel modo
che ci si aspettava. Nel 2009 la diminuzione delle in-
serzioni sui giornali online aveva scatenato il panico,
perch, anche se meno redditizie rispetto ai loro equi-
valenti sul cartaceo, avrebbero dovuto essere il futuro
del settore. Nel 2010 la pubblicit su internet tornata
ad aumentare in quasi tutti i giornali, nella maggior
parte dei casi di pi del 10 per cento. Oggi i giornali
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82 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
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hanno pi lettori che mai, in alcuni casi molti milioni
in pi. Naturalmente sono lettori che leggono i giorna
li gratuitamente online, ma diicile essere depressi
al pensiero di un pubblico enorme che prima non cera.
Il Guardian, per esempio, nel 2009 ha visto aumenta
re i suoi lettori online del 62 per cento, in moltissimi
casi allestero: nel corso dellanno i lettori sono diven
tati 37 milioni, e negli Stati Uniti ne ha di pi del Los
Angeles Times. Ha anche guadagnato 25 milioni di
sterline con la pubblicit online.
Nel caso della London Review of Books, internet ha
aiutato ledizione cartacea a raggiungere le 55mila co
pie, e settemila nuovi lettori si sono aggiunti negli ulti
mi dodici mesi. Internet un nuovo modo di guada
gnare lettori al di fuori del tradizionale canale della
pubblicit per posta. Il sistema postale costa molto, e il
suo pubblico si limita a quello gi esistente di potenzia
li clienti presi dalle mailing list. Grazie alla rete, chiun
que abbia accesso a un computer diventa parte di quel
pubblico, e il contenuto del giornale diventa la sua stes
sa pubblicit. Per la London Review of Books un altro
fattore in favore delledizione su carta potrebbe essere
la lunghezza dei suoi articoli, come questo. Perci la
versione online funziona come una forma di pubblicit
che non danneggia troppo la versione stampata. O al
meno, sembra che stia succedendo proprio questo. Ma
bisogna anche tenere presente un dato: nel Regno Uni
to si vendono, in media, 15 milioni di quotidiani al gior
no. Non sono pochi. La carta stampata non sul punto
di scomparire.
C
i sono stati alcuni successi inaspettati.
LEvening Standard, il re dei giornali
della sera londinesi, stato acquistato
dallex agente del Kgb Aleksandr Le
bedev e trasformato in un quotidiano
gratuito. Allinizio sembrava lidea pi
folle della storia dei giornali: trasformare un prodotto
a pagamento in qualcosa che si regala, sperando che
laumento (anche se gratuito) della tiratura provochi
una crescita della pubblicit suicientemente redditi
zia. come saltare da un aereo con la speranza di atter
rare su un covone di ieno abbastanza grande. Ma indo
vinate un po? Ha funzionato. La difusione dello Stan
dard ha raggiunto le 700mila copie e come si pu ve
dere anche solo guardandolo da lontano pi pieno di
annunci che mai. A me sembra strano che un prodotto
se la cavi meglio se viene regalato anzich venduto.
Inoltre, anche se gratuito, non lo leggo quasi mai per
ch non viaggio in metropolitana allora di punta, quin
di riesco raramente a vederne una copia. Ma la distri
buzione allora di punta uno dei motivi principali
della rinascita del giornale. Come mi ha spiegato un
vecchio reporter dello Standard, in metropolitana i
cellulari non prendono. Tutto qui. Per la prima volta
da un bel po di tempo, non tutto deprimente.
Parte dellottimismo, o del minore pessimismo,
dovuta al fatto che, se il calo delle vendite e delle entra
te rallenta, i giornali avranno il tempo di trovare un
modo per monetizzare il loro pubblico di lettori online,
spesso numerosissimo. La pubblicit digitale sta sosti
Storie vere
Un uomo con una
pistola ha fatto
irruzione da Eddie,
un droghiere di
Leavenworth, nel
Kansas: Questa
una rapina!.
Eddie ha trovato una
sola arma per
difendersi: il
telecomando della
televisione. Lo ha
preso e lo ha puntato
contro il rapinatore
che, terrorizzato dalla
minaccia misteriosa,
scappato. La polizia
lo ha arrestato poco
dopo. La sua pistola
era scarica.
tuendo quella su carta troppo lentamente perch le
cose vadano avanti come prima, ma la crescita del pub
blico online e il recupero del cartaceo stanno almeno
dando allindustria un po di respiro, anche se solo per
un paio danni. Uno dei motivi della preoccupazione
che c qualcosa di intrinsecamente assurdo in una si
tuazione in cui i giornali hanno pi lettori che mai non
qualche centinaio, ma milioni eppure sono sullorlo
del collasso. La soluzione sembra essere nella parola
magica monetizzare. una parola importante pro
prio perch cos brutta. la sua stessa bruttezza a far
la sembrare pratica e concreta. Dire che si vuole mo
netizzare qualcosa d limpressione di avere un piano.
Ma in realt non cos. La breve storia di internet do
minata dal pio desiderio di trasformare il traico online
in guadagni. Le aziende che sono riuscite a farlo sono
in netta minoranza rispetto a quelle che hanno creduto
al nuovo slogan dellera dellinformazione: Se costrui
sci, arriveranno. La forma attuale dello slogan di
ventata: Se costruisci pu darsi che arrivino, ma solo
se non devono pagare. Per questo motivo, come ha
osservato Warren Bufett, probabilmente internet rap
presenta una perdita secca per i capitalisti.
Google, per esempio, una meraviglia del mondo
moderno, e la gamma dei servizi che ofre a chiunque
abbia accesso a internet veramente eccezionale. Io
navigo il web con Google, faccio la maggior parte delle
mie letture online tramite le news e i feed ai quali sono
abbonato su Google, sia la mia agenda di lavoro sia
quella di casa sono su Google (e, tra laltro, lagenda
collettiva di Google la pi grande invenzione che sia
mai stata concepita per favorire laggressione passiva:
Oh, pensavo che qualcuno avrebbe controllato lagen
da), la mia posta elettronica passa attraverso Google
e, per questo, Google mi ha salvato quando il mio com
puter senza backup si bloccato e senza Google avrei
perso tutto il mio archivio di email. Uso le mappe di
Google sul mio cellulare per trovare la strada quando
sono in giro e per calcolare i tempi di percorrenza a
piedi. Mi capita spesso di guardare i video, in partico
lare di eventi sportivi che ho perso, su YouTube, anche
se non quanto i miei igli lo usano per vedere i cartoni
animati. In breve, uso lincredibile gamma di servizi
di Google tutto il giorno, ogni giorno. E di tutta questa
serie di servizi solo uno permette di fare soldi: la pub
blicit online. Tutto il resto delloferta di Google
sostanzialmente in perdita. In alcuni casi le perdite
sono notevoli. Gli analisti calcolano che lanno scorso
YouTube sia costato 500 milioni di dollari. Provate a
immaginare come sarebbe descritto questo deficit
se YouTube appartenesse a unazienda della carta
stampata.
In tutta la storia dellumanit, internet il mezzo
pi eicace per regalare qualcosa. Guadagnarci non
solo diicile, forse fondamentalmente contrario al
carattere stesso della rete. Per i giornali devono tener
ne conto. I loro problemi di fondo hanno a che fare con
la rete: la perdita di copie e di entrate pubblicitarie
dovuta alla crescita dei nuovi media. Ma anche le nuo
ve opportunit sono legate a internet, con il suo enor
me esercito di nuovi lettori. Il settore non pi sullorlo
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 83
del fallimento, ma ancora su un pendio molto scosce-
so e, se non succede qualcosa che ne fermi la caduta, i
costi per copia continueranno a crescere in rapporto
alle vendite, e alla ine i giornali moriranno o (pi pro-
babilmente) saranno cos impoveriti dal taglio delle
spese che continueranno a esistere solo come pubbli-
cazioni gratuite con una sottile patina di presunto gior-
nalismo. Per usare le parole del rapporto Ocse: Tutti
quelli che parlano delle prospettive dei mezzi dinfor-
mazione sottolineano che, nonostante la lunga storia
dei giornali, il connubio tra stampa indipendente e
giornalismo dinchiesta un fenomeno relativamente
recente. Non sempre esistito e potrebbe anche
scomparire.
Vale la pena di fermarsi un attimo a rilettere se que-
sto sarebbe un problema. Oggi, per prendere in prestito
lanalisi di Alan Rusbridger uscita in un lungo post sul
suo blog, il panorama dei media diviso in tre settori: il
primo la stampa, il secondo i grandi network pubblici,
e il terzo i nuovi media, che sono vivaci, caotici, decen-
trati, inclini a seguire mode e manie, e si stanno con-
quistando laccesso agli spazi pubblici in molti modi
nuovi.
Del secondo e del terzo settore non dobbiamo pre-
occuparci troppo (comunque, non in questa sede). La
Bbc criticata e attaccata dai politici, dal pubblico e
dagli altri mezzi dinformazione, ma probabilmente
rimarr in vita in una forma pi o meno simile a quella
attuale almeno per qualche tempo. Lattacco alla Bbc
sferrato da Rupert Murdoch cos palesemente inte-
ressato, e mostra cos poco rispetto per lequilibrio ge-
nerale della vita nel Regno Unito, che in un altro con-
testo potrebbe sembrare divertente. Inoltre mette
inavvertitamente in evidenza quanto poco spenda
BSkyB per creare contenuti utili. La Bbc ha 4,6 miliar-
di di sterline di entrate e genera un mondo di contenu-
ti, mentre BSkyB ne ha 5,9 miliardi e non genera nulla.
Quindi la Bbc avr anche una lunga lista di difetti, ma
indispensabile per la vita pubblica del pae se. un
peccato che oggi abbia i peggiori dirigenti della sua
storia (in particolare, un peccato che il suo direttore
generale sia pagato 800mila sterline allanno. Quel
lavoro dovrebbe farlo qualcuno motivato dallimpor-
tanza sociale della Bbc. In altre parole, come direttore
generale avremmo bisogno di qualcuno disposto a es-
sere pagato meno del prezzo di mercato). Ma questa
la situazione, e secondo me nessun partito politico
si spinger mai oltre il criticare la Bbc e tagliarle i i-
nanziamenti.
Per quanto riguarda i nuovi media, sono chiara-
mente un work in progress, e sarebbe prematuro dire
quale sar il loro impatto sulla vita pubblica e politica.
Quello sulla vita privata pi evidente, e sembra pun-
tare su un aumento delle modalit dincontro e di rela-
zione tra le persone, online e oline. Per qualche verso,
la storia degli sms una parabola sullevoluzione della
rete. Gli sms sono stati introdotti dalla Nokia in Fin-
landia come modo per consentire ai suoi tecnici di
dirsi con brevi messaggi a che punto erano, cosa stava-
no facendo e quanto tempo ci sarebbe voluto per inire.
Poi la Nokia ha reso disponibile il servizio sui suoi cel-
lulari perch, dato che cera, tanto valeva lasciare che
lo usassero anche i suoi clienti. Si stupita molto quan-
do ha visto limprovviso aumento di traico. Gli adole-
scenti inlandesi avevano cominciato a usare i messag-
gini per organizzare la loro vita sociale. Da quel mo-
mento, gli sms non si sono pi fermati. Nessuno aveva
deciso a cosa sarebbero serviti di preciso, si sono evo-
luti da soli. diicile negare che gli sms siano stati una
novit, ma anche sostenere che abbiano cambiato ra-
dicalmente il mondo. Direi che grosso modo potrem-
mo fare la stessa considerazione sugli usi giornalistici
dei nuovi media. La loro funzione di democratizzazio-
ne e decentramento appena cominciata, e continue-
r. In un certo senso, lepisodio di Wikileaks dimostra
sia quello che i media digitali possono fare sia quello
che non possono fare. stata una fuga di notizie senza
precedenti, ma non si trattato di giornalismo. I dati
vanno interpretati, studiati, trasformati in un articolo.
Per questo ci serve il numero uno, i giornali.
Cambierebbe qualcosa se scomparissero? Fanno
cose che i grandi network pubblici e i nuovi media non
fanno? In Gran Bretagna si tentati di dire che i giorna-
li hanno cos tanti difetti che non se ne sentirebbe la
mancanza. Hanno accettato completamente lidea che
linformazione entertainment e lentertainment
informazione; hanno una mentalit da branco e sono
convinti che valga la pena di parlare solo delle cose che
compaiono gi negli altri mezzi dinformazione; dimo-
strano un generale allontanamento dai princpi del
giornalismo serio, investigativo; hanno orrore per la
complessit, hanno la memoria corta e si adeguano al
populismo imperante: nessuno di questi aspetti una
virt. Ma lindustria giornalistica britannica anche
energica e cacofonica, e pensa che il suo ruolo princi-
pale sia quello di rendere pi diicile possibile la vita
del governo.
Dato che la nostra costituzione sbilanciata dalla
parte del governo in carica, per molto tempo il giorna-
lismo stato una forma di opposizione. I nuovi laburi-
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sti una volta definivano il direttore del Daily Mail
luomo pi potente del paese. Era unesagerazione
usata in senso essenzialmente negativo, eppure se non
ci fosse pi sentiremmo la mancanza di questo con
trappeso. I governi accumulano sempre pi potere:
una delle tendenze pi evidenti degli ultimi trentanni
di storia politica che tutti i governi si arrogano sem
pre pi potere, anche quando ( forte la tentazione di
dire soprattutto quando) la loro ideologia aperta
mente di destra ed esplicitamente antigovernativa. Il
giornalismo praticamente lunica forza che resiste e
solo per questo motivo ormai una componente ne
cessaria della democrazia moderna, che senza di esso
andrebbe proprio nella direzione in cui stanno andan
do i giornali: diventerebbe vuota, resterebbe il guscio
di una macchina democratica, ma senza lelettorato
informato che la stampa contribuisce a creare. E uno
dei lati positivi del sistema attuale che funziona sen
za bisogno che la stampa sia in buona fede o ricca di
nobili princpi.
I
l fatto che i giornali sono necessari, tuttavia,
non vuol dire che sopravviveranno. Il loro per
corso comporta un lento declino delle entrate,
con un uso sempre minore di giornalisti e con
contenuti che vale sempre meno la pena di leg
gere. Niente meno probabile di una qualche
forma di salvataggio. Se sar possibile trovare una so
luzione a questo lento declino, sar con un meccani
smo di mercato. Nessuno lha ancora trovato. Per cita
re ancora lOcse: Lo studio ha rilevato inoltre che al
momento non sono stati trovati modelli commerciali
e/o di condivisione delle entrate per inanziare la pro
duzione indipendente di notizie. Questo solleva dubbi
sulla possibilit di garantire un giornalismo di alta
qualit a lungo termine.
Lunica eccezione alla regola generale dellOcse
il giornalismo economico, in cui sia il Financial Times
sia il Wall Street Journal sono stati in grado di guada
gnare facendo pagare i loro contenuti. Il Financial Ti
mes usa un sistema progressivo in cui le prime visite
occasionali sono completamente gratuite, poi neces
sario registrarsi, ma gli articoli si possono leggere libe
ramente, ma dopo, quando si letta pi di una certa
quantit di contenuti, si deve pagare. Quando si chie
de agli addetti ai lavori perch il sistema funziona, di
cono sempre la stessa cosa: Perch la gente ha un
motivo per leggere il Financial Times. Questo solleva
immediatamente una domanda ovvia: perch non ha
un motivo per leggere anche gli altri giornali? Non sa
rebbe una buona idea se anche loro ofrissero cose che
vale la pena di leggere? Forse, se somigliassero di me
no alla roba che si pu avere gratis gossip, opinioni
sulle mutande e articoli brevi le persone avrebbero
pi voglia di pagare per leggerli? Ma questo facile so
lo a parole. Il fatto che la formula attuale ha ancora
un mucchio di lettori, anzi ne ha pi che mai, e quel
che diicile trovare il modo di farli pagare senza
fare un terriicante salto nel vuoto. I tentativi di co
stringere i lettori online a pagare inora sono tutti falli
ti. Alcuni giornali hanno cercato di usare il modello del
Financial Times per una parte del loro contenuto: il
New York Times ha provato con gli editoriali, ma poi
ha dovuto rinunciare. Il motivo pi evidente che il
calo del traico causato dal pagamento era cos forte
da essere troppo costoso, perch le inserzioni del gior
nale online raggiungevano meno lettori. Le nuove en
trate non erano neanche lontanamente suicienti a
compensare la riduzione di quelle legate agli annunci
pubblicitari. Perci questo il modo sbagliato di risol
vere il problema. Alcuni altri modi di sbagliare sono
pi semplici. Newsday di Long Island (che lultima
volta che lho visto era un giornale discreto) diventa
to a pagamento nellottobre 2009. A quel punto aveva
2,2 milioni di visitatori al mese. Indovinate quante per
sone hanno accettato di pagare? Trentacinque. No, la
via da percorrere non certo questa.
Luomo che sta cercando pi di chiunque altro di ri
solvere questo enigma Rupert Murdoch. diverten
te che Murdoch, che la sinistra ha sempre considerato
il cattivo della situazione, adesso corra in aiuto della
stampa. Per lo meno questo dimostra che, con tutti i
suoi difetti, i giornali gli piacciono sul serio (dimostra
anche che possiede molte imprese decisamente pre
ziose per il giornalismo cartaceo, ma nessuna legge
dice che non permesso avere motivazioni sovrappo
ste). La sua avversione a regalare i suoi costosi conte
nuti ben nota. Il Wall Street Journal, che riesce a far
pagare laccesso al sito, suo. La soluzione che ha pro
posto stata di introdurre progressivamente il paga
mento per i contenuti del Times e del Sunday Times.
Non credo di essere il solo ad avere sentimenti
molto contrastanti su questo esperimento. Da un lato,
penso che Murdoch sia stato una forza estremamente
negativa nella vita britannica e non auguro fortuna al
le sue imprese. Daltra parte, se venisse dimostrato che
le persone sono disposte a passare dalla lettura gratui
ta a quella a pagamento, e se fossero disposte a farlo
quasi senza pensarci, questa sarebbe la salvezza di tut
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Secondo Roberto Vacca pi dogni
innovazione tecnologica importe-
rebbe accrescere le facolt mentali
di grandi masse, ma se ne parla
poco. In verit se ne parla, per
con pochi riscontri mediatici e
senza trovare mezzo migliore
dellistruzione per raggiungere
lobiettivo. Se e come le scuole agi-
scono oggetto di analisi. Ormai
sappiamo che lazione delle scuole
non migliora in rapporto agli inve-
stimenti in cifre assolute. Negli
Stati Uniti e in Gran Bretagna sono
aumentati gli investimenti ma non
i punteggi nei test Pisa. Meglio
correlate sono le percentuali sul
pil. Ma i rapporti di McKinsey, lul-
timo del dicembre scorso, sugge-
riscono di diferenziare le valuta-
zioni tra paesi del mondo in cui
ancora un problema dare a tutti i
bambini listruzione di base, e
dunque linvestimento inanziario
decisivo, e paesi sviluppati in cui
un problema listruzione medio-
superiore. Qui pi degli investi-
menti conta limpegno a migliora-
re la qualit di insegnamenti e in-
segnanti. Da ventanni Teach for
America analizza e assume a mo-
dello le attivit degli insegnanti
che fanno realizzare i maggiori
progressi alle loro classi.
Un rapporto di Randi Weingar-
ten e Pedro Noguera per The Na-
tion e Le Monde va oltre. I risultati
migliorano negli stati dove i politi-
ci coinvolgono le associazioni de-
gli insegnanti nel deinire e attuare
modi di formazione, retribuzione,
attivit e immediato licenziamen-
to degli ineicienti. Con insegnan-
ti non pi peones ma collaboratori,
tutto va meglio. u
Scuole Tullio De Mauro
Da peones a collaboratori
to il settore della carta stampata. Se il sistema funzio-
nasse con il Times, potremmo tutti tirare un sospiro di
sollievo e prenderci a pacche sulle spalle dicendo:
C mancato poco, e dimenticare che i giornali sem-
bravano destinati a fallire. Ma devo dire che non cono-
sco una sola persona che se ne intenda di internet e
pensi che lesperimento abbia qualche possibilit di
successo.
Infatti non ce lha. La prima notizia sulla pi im-
portante novit di questo anno, come molti osserva-
tori hanno deinito la trasformazione del Times online
in un sito a pagamento, stata che il giornale aveva
105mila abbonati su internet paganti. Per arrivare a
quella cifra, Murdoch ha messo insieme gli abbona-
menti temporanei a costo ridotto, gli abbonamenti per
iPad, quelli giornalieri e quelli mensili. Non ha diviso i
dati in categorie e lopinione generale era che se il Ti-
mes avesse potuto mettere una lista di nomi inventati
tra gli abbonati per superare i centomila lo avrebbe
fatto. Il traico complessivo del sito estremamente
basso. Il Times dice che calato circa del 90 per cento,
ma altre fonti parlano del 98 per cento. Queste cifre
non sono solo preoccupanti, sono terribili. E corre vo-
ce che solo la met delle persone che pagano per i con-
tenuti siano efettivamente abbonate. A quanto sem-
bra, le persone disposte a sborsare 8,67 sterline al
mese sono solo 54mila, e generano un ricavo comples-
sivo di 5,6 milioni allanno. Una cifra neanche lontana-
mente accettabile. Immagino che la perdita di entrate
dalla pubblicit online, un risultato diretto del crollo
del traico web, annulli del tutto le entrate provenien-
ti dal pagamento. Sarei stupito se non fosse cos. Nes-
suno seguir Murdoch su questa strada.
Anche il fatto che il sistema funzioni cos male non
aiuta. Non c una persona esperta di computer in
una posizione di potere al Times? Se c, non si vede.
Mi sono registrato sul sito per vedere come funziona.
La risposta : non funziona, almeno non per gli stan-
dard di internet. Ogni volta che voglio leggere il gior-
nale devo registrarmi di nuovo. In rete, gi diicile
convincere le persone a compilare un modulo di
registrazione. Ma lo fanno una volta sola. Chiedere
di registrarsi ogni volta che si vuole leggere il contenu-
to del Times una scemenza. Che un esperimento di
questa importanza sia stato realizzato cos male dimo-
stra quanto sia grande il divario tra i padroni dei gior-
nali e il pubblico digitale che stanno cercando di rag-
giungere.
E allora che si fa? I giornali hanno i giorni contati?
Non credo, almeno non ancora. Proprio come con gli
inserzionisti degli annunci economici, che erano uno
dei pi grandi punti di forza del settore e si sono rivela-
ti un punto debole nascosto quando se ne sono andati,
adesso si sta veriicando un paradosso simile, ma al
contrario: una delle pi grandi debolezze potrebbe ri-
velarsi un potenziale strumento per uscire dalla crisi.
Questo punto debole il costo di produzione dei gior-
nali. La produzione e la distribuzione dei giornali
straordinariamente costosa. Tutte le attivit coinvolte
la carta, la tipograia, le infrastrutture di distribuzio-
ne e via dicendo costano unenormit. Per citare an-
cora lOcse: A livello di costi, le spese pi importanti
di un giornale sono quelle non correlate al lavoro edi-
toriale, come la produzione, la manutenzione, lammi-
nistrazione, la promozione, la pubblicit e la distribu-
zione. Questi enormi costi issi rendono le organizza-
zioni pi vulnerabili alla recessione e meno agili nel
reagire alle loro concorrenti online.
Perch questa una buona notizia? Perch internet
pu eliminare tutti questi costi. Se i giornali andassero
tutti online, i costi sarebbero immediatamente e per-
manentemente ridotti. Il rapporto Ocse calcola che il
costo di stampa di un quotidiano medio costituisca il
28 per cento delle spese, e quello di vendita e di distri-
buzione il 24 per cento: quindi la produzione isica di
un giornale costituisce il 52 per cento dei costi (lam-
86 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
ministrazione costa un altro 8 per cento e la pubblicit
un altro 16). E queste sono cifre che potrebbero essere
ottimistiche. Unanalisi convincente pubblicata da Bu-
siness Insider calcola che il costo di stampa e distribu-
zione del New York Times di 644 milioni di dollari
allanno, e aggiunge: Una fonte a conoscenza delle
cifre reali ci dice che ci siamo tenuti cos bassi nella
nostra stima dei costi da non esserci nemmeno avvici-
nati a quelli veri. Anche considerando la cifra pi bas-
sa, questo signiica che se il New York Times smettesse
di stampare ledizione su carta, potrebbe permettersi
di regalare un Kindle a ogni abbonato. Non un Kindle
economico, ma uno di quelli con accesso libero. E non
un Kindle solo, ma quattro. E non una sola volta, ma
ogni anno. E questo con la stima pi bassa dei costi
di stampa.
A un certo punto prevarr la logica economica. So
per certo che alcuni giornali si stanno muovendo su
questa strada. Nel frattempo, c gi un visionario sca-
tenato che ci sta provando, con la creazione di un gior-
nale solo per iPad che impiega un centinaio di giornali-
sti, ma (o forse dovrei dire e) non ha alcuna edizione
su carta. Chi questo fantasista, questo sognatore,
questo desperado? Rupert Murdoch. Il suo nuovo gior-
nale solo online si chiamer Daily (si dice che volessero
chiamarlo Daily Planet, come il giornale in cui lavorava
Superman, ma la Dc Comics ha detto di no). Il progetto
una joint venture con Apple. Il giornale coster 99
centesimi alla settimana. un prezzo molto allettante,
e se lo si confronta con il costo di accesso per un solo
giorno al Times, una sterlina, si capisce bene cosa si
pu fare una volta che si smette di uscire su carta.
Q
uesto, credo, il futuro dei giornali. I
loro costi di produzione li costringeran-
no a rinunciare alle edizioni stampate
(so che alcune persone vorrebbero un
prodotto di lusso, una versione su carta
solo per nostalgici, ma non mi chiaro
come funzionerebbe a livello economico). Per non ci
sar solo questo. E qui sono costretto a citare me stesso
quando, nel 2002, rilettevo sullo stato dellindustria
musicale, che non aveva idea di come comportarsi
quando arriv il ile sharing: La soluzione alla crisi
del settore semplice. Complicata, ma semplice.
Quando stato inventato il registratore a cassette, lin-
dustria musicale andata nel panico perch la gente
poteva semplicemente rubare la musica dalla radio o
copiarla dagli altri. Alcune persone lhanno fatto, ma
non cos tante come quelle che hanno semplicemente
continuato a comprare la musica. Questo perch le
cassette erano relativamente a buon mercato, ed era
pi seccante rubarle o copiarle di quanto non fosse
comprarle. Lo stesso problema si presentato con i
video. Lindustria dellentertainment deve rendere pi
facile e pi conveniente comprarli che copiarli. A far-
lo, appena arrivato, stato iTunes, che ha radical-
mente modiicato sia il settore della musica digitale
sia il paesaggio digitale in generale.
Sono altrettanto sicuro di poter dire che quello che
i giornali devono trovare, pi di ogni altra cosa, un
nuovo meccanismo di pagamento per la lettura online
che ci permetta di leggere tutto quello che vogliamo,
ovunque sia stato pubblicato, e ce lo faccia pagare
ogni mese, ogni anno o con qualsiasi altra frequenza.
Per molte persone, questo potrebbe essere integrato
in un feed rss per creare una sorta di giornale persona-
lizzato.
Sarei felicissimo di pagare per la rubrica di cinema
di Anthony Lane sul New Yorker, e quella sui ristoran-
ti di Patricia Wells dellHerald Tribune, o di Larry El-
liott sulleconomia, del Guardian, o di David Pogue
sulla tecnologia, del New York Times. E vorrei anche
sentirmi libero di leggere qualsiasi altra cosa attiri la
mia attenzione appena mi va: non voglio pensare a pa-
gare ogni volta che clicco su un articolo per leggerlo.
Voglio un canone mensile o annuale, preso dalla mia
carta di credito senza doverci pensare. Alla fine
dellanno la cifra potrebbe essere piuttosto alta, ma
non come adesso: 4,99 dollari per un singolo numero
digitale del New Yorker, per esempio. I giornali po-
trebbero addebitare importi diversi per i loro contenu-
ti e saremmo noi lettori a decidere se vale la pena di
pagare. Il processo di pagamento deve essere invisibi-
le e al tempo stesso trasparente: invisibile al momento
dellutilizzo, trasparente quando voglio vedere quello
che ho pagato. Lidea un incrocio tra una versione per
la stampa di Spotify, un pizzico di Amazon e un po di
iTunes. Tutti questi soggetti hanno la competenza per
farlo, come anche le societ di carte di credito.
Dal punto di vista tecnico non dovrebbe essere cos
diicile e sarebbe, credo, un modo per rimonetizzare
lindustria dei quotidiani. Fateci pagare, siamo felici di
pagare.
Anche in questo caso una debolezza diventerebbe
un punto di forza. I giovani non leggono i giornali. Se-
condo lOcse una percentuale signiicativa di giovani
non legge afatto i giornali tradizionali, o lo fa in modo
irregolare. Una ricerca condotta in Gran Bretagna di-
mostra che, anche se i giovani mostrano unapparente
facilit e familiarit con i computer, fanno molto ai-
damento sui motori di ricerca, guardano piuttosto che
leggere e a volte non hanno la capacit critica di valu-
tare le informazioni trovate sul web. Perch questa
una buona notizia? Perch quei giovani lettori sono
proprio quelli pi allergici a pagare su internet. Ma se i
lettori dei giornali sono pi anziani, saranno pi dispo-
sti a pagare: questa una cosa che sappiamo per certo
dal mondo della musica, dove gli anziani preferiscono
pagare la musica mentre i giovani preferiscono rubar-
la. Ecco chi ha fatto inire Vera Lynn in testa alle classi-
iche di vendita della musica nel 2009 con un album di
canzoni degli anni quaranta.
Ripeto, fateci pagare. Rendete il processo pi sem-
plice possibile. Rendetelo invisibile e trasparente. Per-
metteteci di registrarci una volta sola. I muri non sono
la via da seguire, ma pagare non signiica necessaria-
mente dover superare un muro, e senza qualche forma
di pagamento, tra cinque anni i giornali non esisteran-
no pi. Spero che qualcuno stia lavorando su questa
idea o su qualcosa di simile, perch per la carta stam-
pata il tempo stringe. u bt
Pop
Scienza e tecnologia
88 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
La verit sul fondo
della bottiglia
I
l caf fa passare la sbornia pi in
fretta. Falso. La cafeina potr anche
svegliare, ma non riduce il livello di
alcol nel sangue. Anzi, per Thomas
Gould della Temple university di Filadelia,
una tazza di caf pu contribuire a non far-
ci rendere conto di essere sbronzi.
Prima birra poi liquori son dolori. Pri-
ma liquori poi birra niente paura. Falso.
Tra queste bevande non esiste interazione
chimica in grado di farci sentire particolar-
mente male il giorno dopo. Ci che conta
la quantit di alcol ingerito. probabile che
chi ha gi fatto il pieno di birra sia propenso
a bere pi bicchierini, e pi in fretta, perch
ha meno autocontrollo.
Il martini va shakerato, non mescolato.
Vero, secondo i gusti dei pi. James Bond
ordinava il suo vodka martini agitato, non
mescolato, ma c davvero diferenza? S,
secondo un gruppo della University of We-
stern Ontario del Canada. Il team ha stu-
diato la capacit del martini classico, fatto
con gin e vermouth, di rendere inofensivo
il perossido di idrogeno, una potente fonte
di radicali liberi, e ha dimostrato che in que-
sto il martini pi eicace dei principali in-
gredienti presi singolarmente. Per motivi
tuttaltro che chiari, il mix shakerato ha il
doppio delleicacia di quello mescolato.
Il cocktail, per, davvero pi buono?
C chi dice che un martini shakerato con-
tiene pi frammenti microscopici di ghiac-
cio, e questo gli conferisce una consistenza,
o corposit, pi gradevole. Tuttavia, la
ragione pi probabile della preferenza di
Bond sembra essere il fatto che riduce il sa-
pore oleoso della vodka ricavata dalle pata-
te, usate allepoca in cui Ian Fleming scrisse
i libri.
Inilare un cucchiaio in una bottiglia
aperta di champagne ne conserva le
bollicine. Falso. diicile immaginare co-
me un cucchiaio possa intrappolare le bolli-
cine, ma ci che conta sono le prove speri-
mentali. Per indagare New Scientist ha
chiesto ad alcuni volontari di assaggiare al-
la cieca champagne aperto e conservato
con e senza cucchiaio e di valutarne lefer-
vescenza rispetto allo champagne appena
aperto. Il risultato? Il cucchiaio non ha nes-
sun efetto. La spiegazione pi verosimile di
questo mito che una bottiglia di champa-
gne aperta conserva le bollicine molto pi a
lungo di quanto ci si aspetti.
Lo champagne ubriaca pi del vino. Ve-
ro. A quanto pare la diferenza la fanno pro-
prio le bollicine. Uno studio pubblicato su
Alcohol and Alcoholism ha concluso che lo
champagne pu essere pi inebriante del
vino. Il motivo resta un mistero. Forse le
bollicine aprono la valvola pilorica dello
stomaco permettendo allalcol di raggiun-
gere pi in fretta lintestino e, da l, il lusso
sanguigno. O, forse, le bevande gassate
Agitare o mescolare? Come si
cura la sbornia? meglio bere il
vino prima della birra o
viceversa? New Scientist
dispensa consigli da bar e sfata
alcuni miti alcolici
Roger Highield, New Scientist, Gran Bretagna
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fanno aumentare lassorbimento alcolico
stimolando il rivestimento dello stomaco.
Ci si ubriaca prima se si beve con la can-
nuccia. Falso. A meno che non si succhi
lalcol pi rapidamente di quanto si degluti-
sca, usare la cannuccia non ne fa aumenta-
re il livello nel sangue pi in fretta di altri
modi di bere. Questo mito pu dipendere
dal fatto che spesso i drink serviti con la
cannuccia hanno un sapore fruttato che
maschera lalcol, rendendo pi probabile
un consumo veloce.
Dateci dentro: ci sono molti modi per
sconiggere i postumi di una sbornia.
Falso. Chiunque speri di neutralizzare gli
eccessi di una serata di bisboccia aidando-
si ai rimedi del doposbronza rester deluso.
Dopo aver riesaminato le prove dei beneici
terapeutici di banane, aspirina, Vegemite,
fruttosio, glucosio, carcioi, ichi dIndia e
dei farmaci a base di tropisetron e acido tol-
fenamico, in un articolo pubblicato due an-
ni fa rachel Vreeman e Aaron Carroll
delluniversit dellIndiana di Indianapolis
hanno concluso: Non ci sono prove scien-
tiiche (...) a sostegno di cure o prevenzione
eicaci delle sbronze da alcol. u sdf
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 89
IN BREVE
Genetica Nature Genetics pub-
blica le mappe del dna del cacao
e della fragolina di bosco. Un
gruppo di ricercatori ha studiato
il genoma dellalbero del cacao
della variet Criollo (nella foto),
una delle pi pregiate, ma anche
una delle meno resistenti alle
malattie. Un altro team ha inve-
ce analizzato il dna della fragola
selvatica, che si dimostrato re-
lativamente piccolo e adatto agli
studi di laboratorio.
Energia stata presentata su
Science una macchina che imita
le piante e riesce a trasformare i
raggi solari in energia chimica.
Il prototipo assorbe acqua e ani-
dride carbonica e, grazie alla lu-
ce, produce idrogeno e monos-
sido di carbonio, una miscela
che pu essere usata come car-
burante. La macchina potrebbe
diventare unalternativa ai pan-
nelli solari.
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RICERCA
Anno nuovo
scienza nuova

Che porter il 2011? Secondo
Nature, sar un anno di grandi
traguardi scientiici, a partire
dai due chilometri e mezzo di
carote di ghiaccio estratte a lu-
glio in Groenlandia. Lanalisi
delle particelle intrappolate nel
ghiaccio racconter la storia pa-
leoclimatica dellultimo periodo
interglaciale, quando la tempe-
ratura media mondiale era di 5
gradi in pi rispetto a oggi. altre
novit riguardano i rapporti tra
geni e malattie, mappati dagli
studi Gwas: Nature si aspetta
che vengano decifrati i meccani-
smi alla base delle associazioni
tra speciiche regioni di dna e
diabete, obesit e malattie me-
taboliche. e poi, luso delle sta-
minali pluripotenti indotte per
lo studio di malattie e farmaci,
la scoperta di un nuovo pianeta
extrasolare simile alla terra, e
novit sulla materia oscura dai
laboratori del Gran Sasso.
BIOLOGIA
Temperatura
ottimale

La temperatura corporea dei
mammiferi, intorno ai 37 gradi,
rappresenta un punto di equili-
brio ottimale tra i beneici del
calore in termini di protezione
da funghi patogeni, la cui so-
pravvivenza diminuisce al cre-
scere della temperatura, e i costi
in termini di pasti necessari per
mantenere la colonnina sui 30-
40 gradi. Lequilibrio ottimale,
precisano i ricercatori della Ye-
shiva university, 36,7 gradi.
I complessi multivitamini-
ci possono turbare il sonno?
Molte persone sostengono che
le vitamine accorciano il son-
no e causano risvegli frequenti
nel cuore della notte. Ma gli
studi non sono conclusivi. In
una ricerca del 2007 sono stati
reclutati centinaia di volontari
per esaminarne le abitudini
notturne, compreso luso di vi-
tamine e farmaci. Dopo aver
controllato et, sesso e altre
variabili gli scienziati hanno
scoperto un tasso leggermente
pi alto di sonno scadente o
interrotto in chi assumeva
complessi multivitaminici.
Non hanno per potuto esclu-
dere che chi aveva un sonno
pi scadente aveva semplice-
mente pi probabilit di ricor-
rere alle vitamine. Il problema,
poi, individuare gli efetti
delle singole vitamine. Le ri-
cerche pi avanzate riguarda-
no la vitamina B. assumere vi-
tamina B6 prima di andare a
letto pu causare sogni molto
vividi, in grado di svegliare le
persone. La B6 aiuta il corpo a
convertire il triptofano in sero-
tonina, un ormone che incide
sul sonno. altri studi, inine,
hanno dimostrato che la vita-
mina B12 pu incidere sui li-
velli di melatonina favorendo
linsonnia.
Conclusioni Chi sospetta che i
complessi multivitaminici di-
sturbino il sonno, farebbe me-
glio a prenderli al mattino o
molto prima di andare a letto.
The New York Times
Davvero? Anahad OConnor
Le vitamine che tolgono il sonno
La capacit di attribuire agli altri
pensieri, emozioni, desideri e
credenze essenziale per le societ
umane: saper indovinare le
intenzioni e i pensieri di chi ci sta
accanto alla base di qualsiasi
interazione sociale. I bambini
imparano a farlo fra i tre e i quattro
anni, quando sviluppano una teoria
della mente. Uno studio, pubblicato su Science, indica
per che anche i bambini molto piccoli, di soli sette mesi,
hanno capacit simili. Gi a quellet capiscono che gli
altri possono vedere il mondo in modo diverso da loro. In
un nuovo esperimento sono stati mostrati a un gruppo di
bambini alcuni cartoni animati con una palla che rotolava
avanti e indietro, inendo nascosta dietro un muro. In certi
casi un personaggio assisteva a tutta la scena, mentre in
altri se ne andava prima che la palla avesse concluso il
movimento. Quando il personaggio rientrava e la
posizione della palla non coincideva con le sue aspettative,
i bambini issavano pi a lungo lo schermo. Secondo i
ricercatori, i bambini stavano adottando il punto di vista
del personaggio, rimanendo quindi a loro volta sorpresi
dalla posizione della palla. Sarebbe una prova che i
bambini, gi da piccolissimi, cominciano a separare la loro
rappresentazione del mondo da quella degli altri.u
Psicologia
Nei panni degli altri
Science, Stati Uniti
DEMOGRAFIA
,
900
,
90
,
2000
,
200
Quanti siamo?
Crescita della popolazione
mondiale in miliardi
7,9 miliardi
di questi si trovano
nei paesi in via
di sviluppo f
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Il diario della Terra
-55,6C
Oimyakon,
Russia
Stati Uniti
Stati Uniti
Stati Uniti
Danimarca
42,8C
Orn,
Argentina
Australia
Filippine
Giappone
Omeka
Egitto
Kenya
India
Cile
6,9 M
Argentina
7,0 M
Cina
5,2 M
Indonesia
5,7 M
Gran Bretagna
3,6 M
Allacciate le cinture e inserite
la spina: il 2011 sar lanno del-
le automobili elettriche, an-
nuncia New Scientist. Dopo
una serie di test senza fine, al-
cuni inconvenienti tecnici e
levidente riluttanza dei pro-
duttori a trasferire i veicoli
elettrici dalla fase di ideazione
agli autosaloni, scrive la rivi-
sta, una piccola flotta di auto
elettriche pronta a invadere
le strade. A fare da battistrada
la Chevy Volt: ha una batte-
ria da 16 chilowattora, un mo-
tore da 110 chilowatt (pari a
149 cavalli) e unautonomia di
60 chilometri. In realt,
questauto ha anche un motore
a combustione che subentra
quando la batteria si scarica,
quindi unibrida. Negli Stati
Uniti costa 40.280 dollari e il
prezzo potrebbe salire ancora.
Anche la Nissan , la Ford e la
Renault distribuiranno un mo-
dello elettrico. La Mitsubishi
prevede invece di ampliare
lofferta della piccola i-MiEV,
che ha un motore elettrico da
47 chilowatt, con unautono-
mia di 160 chilometri.
Due fattori contribuiscono
a dare una spinta alla diffusio-
ne dellauto elettrica: lo svilup-
po di nuove batterie ad alta ca-
pacit e la crisi dellindustria
automobilistica americana
che ha spinto i costruttori degli
Stati Uniti a sviluppare mac-
chine pi piccole ed efficienti,
capaci di competere con i pro-
duttori stranieri. Tuttavia, lal-
to costo dei veicoli elettrici
continua a scoraggiarne luso:
unutilitaria costa quanto una
berlina di lusso a benzina. Gli
incentivi fiscali in alcuni paesi
dovrebbero aiutare, ma lauto
elettrica si imporr davvero
solo se i prezzi crolleranno.
Verso lauto
elettrica
Ethical living
Alluvioni Tre persone sono
morte nelle inondazioni senza
precedenti che hanno colpito il
Queensland, nel nordest
dellAustralia. Sedici localit
sono state allagate e migliaia di
persone sono state costrette a
lasciare le loro case. u Dodici
persone sono morte nelle allu-
vioni causate dalle forti piogge
che hanno colpito le Filippine.
u Quindici passeggeri di un
autobus sono morti negli alla-
gamenti nel nord dellEgitto.
Terremoti Un sisma di ma-
gnitudo 6,9 sulla scala Richter
ha colpito il centro del Cile,
senza causare vittime. Altre
scosse sono state registrate in
Argentina, nellovest della Ci-
na, nellisola indonesiana di
Sumatra e in Gran Bretagna.
Freddo Almeno 24 persone
sono morte nellondata di fred-
do che ha colpito il nord
dellIndia. In Kashmir le tem-
perature hanno raggiunto i 23
gradi sotto zero.
Neve Vaste zone dellest,
del centro e dellovest degli
Stati Uniti sono state interessa-
te da alcune tempeste di neve
negli ultimi giorni del 2010. u
Una itta nevicata ha paralizza-
to i trasporti nellisola di Born-
holm, in Danimarca.
Cicloni La tempesta
tropicale Omeka si formata
nelloceano Paciico centrale.
Tornado Sette persone
sono morte nel passaggio di
alcuni tornado sullArkansas, il
Missouri e lIllinois, nel centro
degli Stati Uniti.
Valanghe Quattro persone
sono morte travolte da una
valanga nellisola di Honshu,
in Giappone.
Uccelli La popolazione
degli avvoltoi nella riserva
naturale di Masai Mara, in
Kenya, si ridotta del 60 per
cento. Gli uccelli sarebbero
stati avvelenati da un pesticida
usato dai contadini. u Cinque-
mila itteri alirosse sono morti
precipitando sulla cittadina
di Beebe, in Arkansas, nella
notte del 31 dicembre. Si pensa
che siano stati spaventati dai
fuochi dartiicio. Sempre in
Arkansas, sono stati trovati
centomila pesci morti, di una
stessa specie. Sindaga sulle
cause.
Insetti Le popolazioni di
quattro grandi specie di bom-
bi, importanti impollinatori
dei iori, soprattutto dei po-
modori, sono diminuite di pi
del 90 per cento negli ultimi
ventanni negli Stati Uniti. Una
forte riduzione stata registra-
ta anche nel resto del mondo,
scrive Pnas.
Sguali Quattro specie di
squalo, vittime della pesca
eccessiva, sono state dichiara-
te protette dalla Commissione
internazionale per la protezio-
ne dei tonnidi nellAtlantico.
Ogni anno vengono uccisi 73
milioni di esemplari.
Epidemie La malattia che ha
ucciso almeno 48 persone da
novembre a oggi in Uganda
stata identiicata come febbre
gialla. u Lultimo bilancio uf-
iciale delle vittime del colera
ad Haiti di 3.333 morti. I casi
registrati sono 148.787.
Le specie a rischio
Gli squali e le specie correlate sulla lista
rossa dellUnione internazionale
per la conservazione della Natura.
Alcune specie si sono ridotte
del 90 per cento
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Bundaberg, Queensland
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Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 91
u Le Bahamas sono uno stato
dellAmerica Centrale formato
da un arcipelago di centinaia di
isole e isolette situate nellocea-
no Atlantico, a est della Florida.
Le isole sono le parti emerse di
una serie di piattaforme compo-
ste soprattutto da sedimenti di
carbonato di calcio e circondate
da coralli. La piattaforma pi
vasta il Great Bahama Bank,
che ospita lisola di Andros, la
pi grande dellarcipelago. I se-
dimenti sono stati prodotti dalla
proliferazione di alghe calcaree
e dai resti di conchiglie e organi-
smi vertebrati che vivono sul
fondale marino. Con il passare
delle ere geologiche, i sedimen-
ti si sono consolidati e hanno
formato rocce sedimentarie cal-
care.
Questa foto stata scattata il
27 novembre 2010 da un astro-
nauta della Spedizione 26 della
Stazione spaziale internaziona-
le. Mostra i canali e le piane di
maree vicino a Sandy Cay, sul
versante occidentale di Long
Island e lungo il margine orien-
tale del Great Bahama Bank. Il
colore marrone domina dove af-
iora il suolo e la vegetazione
pi itta. A nord di Sandy Cay, si
vede una piana di marea bianco
sporco formata da sedimenti
carbonatici. Le zone verdi e blu
chiaro indicano lacqua bassa
sulle piane di marea. Il lusso
della marea si fa largo tra la ter-
ra emersa, formando canali re-
lativamente profondi tra i sedi-
menti. Questi canali e le zone a
sud dellisola sono di un blu in-
tenso che indica acque pi pro-
fonde.
Sulle piattaforme spesso
lacqua non raggiunge i dieci
metri di profondit, mentre nel-
le aree circostanti ci sono fosse
molto profonde, di ambiente
oceanico, che possono raggiun-
gere i quattromila metri.
William L. Stefanov
Questa immagine mostra
i canali e le piane di marea
di una delle isole dellarci-
pelago delle Bahamas.
Il pianeta visto dallo spazio
Long Island, Bahamas
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Piane di marea
Canali di marea
Long Island
Mar dei Caraibi
Sandy Cay
92 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Economia e lavoro
I
l 5 aprile 2004 a Stavanger c stata la
rapina pi spettacolare nella storia
della Norvegia. Una banda ha fatto
irruzione nella sede di una grande
banca e ha portato via 57,4 milioni di corone
(7,3 milioni di euro). Durante la fuga i rapi
natori hanno ucciso un poliziotto. Il ricordo
di questo episodio cos vivo in Norvegia
che la sua trasposizione cinematograica
stata un successo. Il ilm, inoltre, ha portato
acqua al mulino di Jorunn Berland, la rap
presentante delle aziende inanziarie nor
vegesi. Berland sostiene che ormai i con
tanti sono un relitto del passato, buono solo
per attirare i delinquenti. Lalternativa mi
gliore, dice, abolire banconote e monete.
Commercio al dettaglio
Nei paesi scandinavi non sarebbe unim
presa azzardata. Gi oggi i nordeuropei so
no i maggiori utenti di carte di credito del
mondo. Secondo un rapporto della societ
di ricerche di mercato Laferty Group, ogni
danese efettua circa 166 pagamenti allan
no con la carta di credito, contro una media
mondiale di 28. In nessunaltra zona dEu
ropa, inoltre, si trasferiscono tanti soldi con
questo sistema: Laferty Group ha registra
to una media di 12.947 dollari allanno per la
Danimarca, di 8.646 per la Norvegia e 6.187
dollari per la Svezia. In Scandinavia i paga
menti con la carta si concentrano sul com
mercio al dettaglio. In alcuni casi si arriva al
95 per cento delle transazioni: dal panino
comprato al forno sotto casa ino alla birra
bevuta dopo il lavoro.
La Germania lontana mille miglia da
tutti questi sviluppi. Ogni tedesco spende in
media 5.444 dollari allanno con la carta di
credito, e in gran parte per gli acquisti on
line. Secondo la Bundesbank, nel paese si
usano i contanti per pi del 75 per cento di
tutti i pagamenti. E per quanto riguarda la
quantit del denaro speso, inoltre, in Ger
mania i contanti coprono molto pi della
met di tutte le transazioni.
Di recente Jorunn Berland andata a
Stoccolma, dove i suoi colleghi svedesi han
no lanciato la campagna Basta contanti.
Il loro sito web aggiornato costantemente
con notizie sui progressi della lotta contro
monete e banconote. Si leggono memora
bili frasi a efetto: I contanti ormai servono
solo alle nonne e ai rapinatori oppure Una
banconota da 500 corone persa non si recu
pera pi. Alle aziende inanziarie si sono
uniti anche il sindacato della polizia e las
sociazione dei commercianti al dettaglio,
che difonde questi messaggi stampandoli
perino su sottobicchieri e cartoline.
Ma pi ragionevoli e convincenti per la
causa sono i dati di uno studio della banca
centrale svedese: ogni pagamento in con
tanti produce in media costi di transazione
pari a 4,6 corone, mentre per i pagamenti
con carta di credito la somma ammonta a
sole 3 corone. Invece di imporre una tassa
sulluso della carta, quindi, lo studio racco
manda agli istituti di credito di imporre una
Un mondo
senza contanti
In Scandinavia si usa sempre di
pi la carta di credito. Presto le
persone potrebbero smettere di
usare banconote e monete. E
non sembrano preoccuparsi dei
rischi per la loro privacy
Sebastian Balzter, Frankfurter Allgemeine Zeitung, Germania
tarifa aggiuntiva su ogni prelievo di con
tanti dai bancomat. La banca centrale nor
vegese, inoltre, ha intenzione di ritirare
dalla circolazione le monete da 50 re (mez
za corona) e la banconota da mille corone.
In Svezia e in Norvegia i sindacati moti
vano il loro impegno nella battaglia contro i
contanti richiamandosi alla questione della
sicurezza. Il lavoro nero e molte pratiche
per evadere le tasse, dicono, subirebbero
un duro colpo in una societ senza banco
note e monete. Questestate ci sono state
moltissime rapine, aggiunge Jorunn Ber
land, anche se nessuna stata drammatica
come quella di Stavanger. Le vittime non
sono state solo i bancari, ma anche gli auti
sti di autobus, i cassieri delle stazioni di ri
fornimento e i venditori dei chioschi.
Chi vuole abolire il denaro contante, in
fine, pu fare affidamento sullatteggia
mento positivo degli scandinavi nei con
fronti delle innovazioni tecnologiche: nel
Nordeuropa, per esempio, nessuno ha pau
ra di pagare con un sms. Sugli autobus di
Stoccolma lo fanno in tanti. E in Scandina
via sono relativamente contenuti anche il
timore di poter essere sempre sorvegliati e
la preoccupazione per i possibili rischi di
violazione della privacy. u fp
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Bors, Svezia
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Gli orari lessibili e le nuove
tecnologie ofrono a molte persone la
possibilit di coniugare il lavoro e la
famiglia. Certo, scrive Brand
Eins, la tendenza riguarda
soprattutto i dipendenti che svolgono
mansioni intellettuali in grandi
aziende, non chi lavora in fabbrica o
in un piccolo negozi0. Ma secondo
alcuni studi, oggi l80 per cento delle imprese tedesche
(nel 2003 erano il 46 per cento) ritiene importante la
Familienfreundlichkeit, cio attuare politiche che facilitino
ai dipendenti i loro impegni in famiglia. Le aziende,
sottolinea il mensile, sanno bene che per il 90 per cento
dei lavoratori tedeschi tra i 25 e i 39 anni la possibilit di
occuparsi dei loro igli conta ormai quanto lo stipendio. Un
altro elemento decisivo loferta di asili nido: nella
Germania occidentale gli asili nido sono aumentati del 75
per cento negli ultimi quattro anni. Ma, a quanto pare, non
bastano, visto che la ministra della famiglia Kristina
Schrder vuole investire quattro miliardi di euro perch
entro il 2013 un bambino tedesco su tre abbia il posto
assicurato in un asilo nido. u
Germania
Afari di famiglia
Brand Eins, Germania
stAti uniti
terrorizzati
da Wikileaks

Il 29 novembre Julian Assange
ha annunciato per linizio del
2011 una serie di scottanti rive-
lazioni su una grande banca sta-
tunitense. I sospetti sono subito
caduti su Bank of America: un
anno prima, infatti, il fondatore
di Wikileaks aveva detto di pos-
sedere cinque gigabyte di dati
provenienti dallhard disk di un
manager dellistituto. Da allo-
ra, scrive il New York Times,
la banca passa in rassegna mi-
gliaia di documenti per capire
cosa abbia in mano Assange e
come labbia avuto. Un team in-
terno di esperti di inanza, in-
formatici e avvocati aiancato
dalla societ di consulenza
Booz Allen Hamilton e da diver-
si studi legali. Lamministratore
delegato Brian Moynihan (nella
foto) viene aggiornato costante-
mente. Finora, per, gli esperti
non hanno individuato i docu-
menti e non sono sicuri che sia-
no usciti dalla banca. Assange
potrebbe averli avuti da istitu-
zioni a cui Bank of America ha
fornito dati, come le autorit di
borsa o i magistrati che hanno
indagato di recente sulla banca.
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russiA
Parte il greggio
per la Cina

Il 2 gennaio entrato in funzio-
ne loleodotto che nei prossimi
ventanni trasporter 300mila
barili al giorno di greggio russo
dalla citt siberiana di Skovoro-
dino a Daqing, in Cina. Loleo-
dotto, spiega il quotidiano onli-
ne The Diplomat, una devia-
zione delleastern siberia-paci-
ic ocean oil pipeline (espo),
larteria progettata per esporta-
re il petrolio russo nellest asiati-
co. entro il 2014 sar completa-
to il tratto tra Skovorodino e
Kozmino per raggiungere anche
la Corea del Sud e il Giappone.
in breve
Internet La banca dafari
Goldman Sachs e il gruppo rus-
so Digital Sky hanno investito
500 milioni di dollari in Facebo-
ok. Il capitale del sito stato va-
lutato in 50 miliardi di dollari,
ben oltre quello di colossi come
eBay e time Warner.
il numero Tito Boeri
5,2 per cento
Il protocollo di Kyoto, irmato
nel 1997 ed entrato in vigore
nel 2005, impegna i paesi che
hanno aderito a ridurre in me-
dia le emissioni di gas serra
del 5,2 per cento rispetto al
1990. Lobiettivo deve essere
raggiunto in cinque anni, tra il
2008 e il 2012.
Lincontro di dicembre a
Cancn, in Messico, arrivato
a un anno dal fallimento del
vertice di Copenaghen. A
Cancn, come osserva Ales-
sandro Lanza su lavoce.info,
stato evitato il fallimento dei-
nitivo del negoziato. C anco-
ra la speranza di costruire
qualcosa di concreto in futuro,
ma i 194 paesi presenti non
hanno raggiunto un accordo
globale e vincolante. In pratica
gli impegni per la riduzione
delle emissioni sono stati ri-
messi in un quadro legale pi
corretto, ma le riduzioni non
saranno suicienti per mante-
nere il riscaldamento globale
sotto i 2 gradi, la soglia oltre la
quale le variazioni climatiche
potrebbero essere irreversibili.
Il documento riconosce la
necessit di ridurre le emissio-
ni di gas a efetto serra oltre gli
obiettivi di Kyoto, ma non po-
ne nessun impegno vincolan-
te. Si parla di riduzioni com-
prese tra il 25 e il 40 per cento
entro il 2020, come raccoman-
dato dal Gruppo intergoverna-
tivo di esperti sul riscaldamen-
to globale (Ipcc).
Il testo approvato invita an-
che i paesi che hanno aderito
al protocollo di Kyoto a rivede-
re le loro riduzioni di anidride
carbonica. e, sempre secondo
il documento, i paesi sotto-
scrittori devono completare il
loro lavoro e adottare i nuovi
obiettivi il pi presto possibile.
Ma non basteranno le afer-
mazioni di principio a vincola-
re i paesi. u
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Strisce
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Se potessi avere un solo desiderio per lanno
nuovo, vorrei avere gli occhi da gatto.
Cos farei prendere un colpo a tutti quelli che
incontro quando vado in ufcio.
Non solo ho appena sprecato un ottimo
desiderio Ora devo cercare una lettiera
piena di sabbia per andare di corsa a fare
i miei bisogni.
TED, NE ABBIAMO PRESO UNO!
CHE DICI, LO FINISCO A COLPI DI
PALA? LO RIDUCO IN POLTIGLIA?
BARBARA, NON DIRE SCEMENZE.
AIUTAMI A BUTTARLO NEL FIUME,
SI STA AGITANDO QUI DENTRO.
non posso credere
che il 2010 sia finito.
stato in assoluto
il mio anno
migliore.
ma non lo stesso anno
in cui diciassette ragazze
ti hanno mollato, sei stato
rapito dai pirati somali e un
clown del rodeo ti ha fatto
pip addosso?
vero, ma quelle ragazze
non erano immaginarie,
i miei genitori alla fine hanno
pagato il riscatto e il clown
non mi ha costretto
a berla.
se un Dalmata
con la rabbia non mi
morder anche laltro
testicolo, il 2011 sar un
anno indimenticabile!
triste...
Rob Brezsny
Internazionale 879 | 7 gennaio 2011 97
doscopico mix di tipi umani e di
inluenze naturali ti far molto
bene.
VERGINE
Quando fondai il mio grup-
po rock, i World Entertain-
ment War, ero guidato da una vi-
sione di due voci soliste, la mia e
quella di unaltra persona. Alla i-
ne scelsi una donna di nome Dar-
by Gould. Io ero un cantante ap-
pena decente, ma lei aveva un ta-
lento vero. Sapevo che lavorare in-
sieme mi avrebbe permesso di da-
re il massimo e di scrivere canzoni
ambiziose che non ero in grado di
cantare da solo. Sono soddisfatto
di come ha funzionato quella stra-
tegia. Te la senti di afrontare una
sida simile nel 2011, Vergine? Per
te sar lanno della collaborazio-
ne. Perch non metterti in condi-
zione di superare i limiti che hai
quando agisci da solo?
BILANCIA
LAfrica si sta spaccando
per dare origine a un nuovo
oceano. Il processo richieder die-
ci milioni di anni, ma il primo se-
gnale si visto nel 2005, quando
in Etiopia si aperta una crepa di
una cinquantina di chilometri. Al-
la ine, dicono i geologi, la crepa
diventer enorme e si riempir di
acqua. Nel 2011 mi aspetto uno
sviluppo metaforicamente para-
gonabile per te, Bilancia: la nasci-
ta quasi impercettibile ma colos-
sale di un nuovo oceano di cui
godrai e dal quale imparerai per
molti anni a venire.
SCORPIONE
Nel 1967 gli Stati Uniti ave-
vano 31.225 testate nuclea-
ri. Nel 2010 erano 5.113. Washing-
ton ha intenzione di ridurle ulte-
riormente, ino ad arrivare a circa
tremila entro il 2021. Il prossimo
anno, Scorpione, mi piacerebbe
che ti lasciassi ispirare da questo
esempio per cominciare ad abbas-
sare i tuoi livelli di rabbia e ag-
gressivit. Non dovrai rinunciare
completamente alla tua capacit
di combattere tutti quelli che non
sono daccordo con te e tutto quel-
lo che non ti piace, basterebbe che
la riducessi un po. Sono sicuro
che te ne rimarr a suicienza.
SAGITTARIO
Il cuore sempre inesper-
to, diceva Thoreau. Il ilo-
sofo francese pensava che la no-
stra natura emotiva fosse eterna-
mente innocente, che per quanto
sapere accumuliamo, la tristezza,
la lussuria, la rabbia o la gioia ci
colpiscono sempre come se fosse
la prima volta. Ma proprio cos?
Non forse vero che negli anni hai
acquisito maggiore consapevolez-
za delle tue reazioni, e di conse-
guenza le hai modiicate? Non so-
no daccordo con Thoreau. Io dico
che per chi vuole coltivare lintelli-
genza emotiva, il cuore deve esse-
re in grado di fare esperienza. Che
cosa ne pensi, Sagittario? Se sei
della mia stessa opinione, il 2011
educher e maturer il tuo cuore
come non mai successo prima.
ACQUARIO
In passato poche mostre ca-
nine permettevano ai ba-
stardi di partecipare. Accettavano
solo le razze pure. Ma la situazione
sta cambiando, perch lAmerican
kennel club ha aperto una nuova
categoria per i meticci. Non saran-
no giudicati in base alle caratteri-
stiche di una razza speciica, ma in
base al loro talento naturale. Que-
sto cambiamento rispecchia uno
sviluppo paragonabile nel tuo
mondo, Acquario. Nel 2011 ti sar
pi facile trovare il successo sem-
plicemente rimanendo chiazzato,
maculato e variegato come sei.
PESCI
Tutti i tuoi desideri sanno
dove andare, scrive il poe-
ta Nick Piombino, ma devi dirgli
di aprire gli occhi. Questo uno
dei tuoi grandi compiti del 2011,
Pesci: assicurarti che i tuoi desideri
tengano gli occhi ben aperti. Non
facile come potrebbe sembrare. A
volte i tuoi desideri sono cos afa-
scinati da fantasie ossessive, cos
distratti dalle storie che turbinano
nella tua immaginazione, da non
vedere quello che hanno davanti.
Devi parlare con loro teneramente
e con pazienza, come faresti con
un cucciolo, convincendoli ad ave-
re iducia nel fatto che la vita por-
ter benedizioni pi interessanti e
utili di qualsiasi cosa la fantasia
possa creare.
Loroscopo
CAPRICORNO
Dobbiamo attraversare tanta sporcizia e tanta
ipocrisia prima di arrivare a casa, ha scritto Herman
Hesse. E non abbiamo nessuno che ci guidi. La nostra
unica guida la nostalgia. Questa la cattiva notizia,
Capricorno. La buona notizia, secondo la mia analisi, che il
2011 potrebbe essere lanno in cui la tua nostalgia ti spinger ino
a casa. Per ottenere il migliore dei risultati, tieni a mente questo
consiglio: per trarre il massimo beneicio dalla nostalgia, non
devi reprimerla. Se la sentirai profondamente, come un dolore
bruciante e lacerante, sar in grado di guidarti ino a casa.
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COMPITI PER TUTTI
Mandami una lista dei tuoi cinque buoni
propositi per il nuovo anno.
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ARIETE
Un uomo pu raggiungere
lo scopo della sua vita tro-
vando una domanda alla quale
non sa rispondere e tentando
unimpresa che non pu realizza-
re, pensava lo scrittore Oliver
Wendell Holmes nellottocento.
Un consiglio del genere avrebbe
potuto benissimo dispensarlo un
santo selvatico che vive in una
grotta nel bosco. E adesso passia-
mo a te, Ariete, giusto in tempo per
linizio di quella che potrebbe es-
sere la tua annata pi straordinaria
del decennio. Secondo il mio pare-
re di astrologo, sei pronto a diven-
tare un intenditore di misteri che
puriicano la mente e nutrono
lanima, un temerario dello spirito
che insegue sogni apparentemen-
te impossibili, un feroce adepto
della saggia incertezza innamora-
to di insegnamenti imprevedibili.
TORO

Da quale confusa baraonda
vorresti allontanarti per
non tornare mai pi? Quali lezioni
hai imparato cos bene che ormai
potresti andare oltre? Quale pro-
cesso di guarigione a lungo termi-
ne vuoi concludere per cominciare
inalmente la fase di costruzione?
Sono ottime domande da porti se
hai intenzione di pianiicare la tua
vita nei prossimi sei mesi.
GEMELLI
Lo stretto di Gibilterra
langusto braccio di mare tra
lEuropa e lAfrica dove il Mediter-
raneo conluisce nelloceano
Atlantico. Secondo la leggenda,
anticamente sulla roccia che do-
mina questo passaggio era scritta
la frase latina non plus ultra. Era
un monito per i marinai a non av-
venturarsi nelle acque selvagge ol-
tre lo stretto. In seguito, quellinvi-
to alla cautela sarebbe diventato
inutile. Con una nave robusta, un
equipaggio esperto, una buona
preparazione e le nuove conoscen-
ze basate sullesperienza degli al-
tri, avventurarsi oltre il non plus
ultra non era pi pericoloso. Spe-
ro che tu lo prenda come spunto
per il 2011, Gemelli.
CANCRO

I palloni utilizzati durante i
Mondiali del 2010 hanno
creato molti problemi ai giocatori.
Li trovavano diicili da controlla-
re. La loro traiettoria era impreve-
dibile. Te lo sto ricordando per
metterti in guardia, Cancerino.
Nel 2011 prenderai parte al tuo
equivalente metaforico dei Mon-
diali di calcio, perci sar fonda-
mentale avere gli strumenti e gli
accessori migliori. Non puoi per-
metterti di giocare con palle che
non rispondono con precisione al-
le tue capacit.
LEONE
Il concetto di diversit bio-
logica si riferisce alla varie-
t di forme di vita in uno speciico
ambiente, mentre la diversit cul-
turale misura la ricchezza delle
forme di espressione sociale. E
poi c la diversit bioculturale,
che le misura entrambe. Prova a
indovinare quali sono i luoghi del
pianeta dove la diversit biocultu-
rale pi alta. Sono lIndonesia, la
Malesia, la Melanesia, il bacino
amazzonico e lAfrica centrale. Mi
piacerebbe che nel 2011 tu avessi
la possibilit di immergerti in am-
bienti simili a questi, Leone. Se
non ci riesci, trova la cosa che ci si
avvicina di pi. Esporti a un calei-
98 Internazionale 879 | 7 gennaio 2011
Lultima
Khodorkovskij condannato a 14 anni di carcere.
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sicurezza negli aeroporti.
Il nuovo anno festeggiato in tutto il mondo. buonasera,
sono venuto per i fuochi dartiicio.
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Le regole Sushi in pausa pranzo
1 preparati a staccare almeno quattro buoni pasto: una porzione piccola di sushi roll non ha mai
sfamato nessuno. 2. non fare il purista e accontentati anche di un giapponese-cinese. 3. cos avrai la
possibilit di chiudere in bellezza con dei ravioli al vapore. 4. abbandona i vari c6, b4 e sforzati di
chiamare i piatti con il loro nome. 5. Il primo che dice ma non era meglio una bella bistecca?
costretto a mangiare insalata in busta per il resto del mese. regole@internazionale.it
ancora un miracolo della tecnologia: il 1 gennaio la sveglia
delliphone non ha funzionato. come avr capito
che non sarei riuscito a svegliarmi?!.

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