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SISTEMI OLFATTIVI ARTIFICIALI

Luglio 2004

Introduzione
La ricerca sul naso elettronico iniziata ufficialmente a met degli anni 80 quando un ricercatore inglese, Khrisna Persaud, delluniversit di Manchester per primo ha intuito la similitudine tra i sensori a stato solido e i recettori olfattivi. Questa similitudine risiede nel fatto che il singolo sensore e il singolo recettore non sono specifici, cio sono in grado di sentire pi sostanze e ogni sostanza sentita da pi sensori. Questo il paradigma di base per realizzare sistemi olfattivi artificiali. Lodore infatti non altro che una serie di sostanze chimiche, basta dunque trovare un "recettore" in grado di catturarle. Chiaramente rimane il problema della molteplicit dei recettori. Nellolfatto naturale ce ne sono 100 milioni, mentre nei sistemi sensoriali artificiali non pi di qualche decina, e questo pu dare unidea della differente complessit tra il sistema naturale e quello artificiale.

"Nasi rifatti" comunque gi esistevano, ce nerano in commercio specialmente di produzione giapponese. Ma i sistemi giapponesi avevano bisogno di essere riscaldati fino a 500 gradi per poter funzionare e questo poteva limitare le loro applicazioni. Quella sul naso artificiale una ricerca molto polarizzata in Europa: Inghilterra, Italia, Spagna, Germania, Francia e Svezia. La prima conferenza sul naso elettronico si tenuta nel 1990 e da quel momento in poi andato via via crescendo il numero delle persone che si sono occupate di questo strumento anche negli Stati Uniti. Il gruppo di Tor Vergata ha iniziato a lavorare sul naso dal 90 ed stato il primo in Italia e tra i primi nel mondo. Gli obiettivi futuri si propongono di migliorare sempre pi una macchina che ancora agli inizi del suo percorso.

Olfatto umano
Le molecole volatili degli odori presenti nell'aria entrano nel naso e raggiungono direttamente i recettori delle cellule dell'epitelio olfattivo, subito al di sotto del cervello. Le cellule costituiscono i neuroni, attraverso i quali il messaggio fragrante raggiunge senza intermediari il cervello nei bulbi olfattivi e quindi il sistema limbico (detto "cervello odorante"), centro delle emozioni e della memoria, collegato all'ipotalamo. Da qui le molecole odorose giungono alla "neocorteccia", dove i messaggi vengono elaborati e decodificati. A riprova dell'importanza del senso dell'odorato, degno di nota il fatto che il neurone adibito alla trasmissione olfattiva il solo in grado di rigenerarsi e quindi di essere sostituito se viene danneggiato. La struttura ciliare con le sue esili cime strutturata in modo simile alle ciglia degli altri organi degli esseri umani come ad es. i polmoni. Le ciglia hanno una capacit di movimento piuttosto lenta e possono cos catturare le molecole degli odori nel film di muco che le riveste. Nella regione delle ciglia appena descritta, vi sono circa dieci milioni di cellule nervose olfattive per gli esseri umani, mentre nel caso dei cani di grossa taglia questa regione 15 volte pi grande con un numero di cellule olfattive di circa 200 milioni, questo ovviamente si traduce in una capacit nettamente superiore di avvertire le molecole odorose. Dalle ciglia attraverso la membrana epiteliale della cavit nasale, le cellule olfattive si riuniscono in fasci pi grandi e attraverso la membrana basale e oltre il setto nasale raggiungono la parete interna del cranio. Qui esse entrano nella parte interna del cervello che, negli esseri umani, pu essere definita bulbo olfattivo. E attraverso il bulbo olfattivo che lelaborazione degli odori, iniziata dai recettori nella cavit nasale, entra in contatto con le cellule olfattive del cervello ed nel bulbo olfattivo che le impressioni ricevute iniziano ad essere elaborate.

Olfatto elettronico
Larchitettura dei nasi elettronici deriva dalla struttura del sistema olfattivo dei mammiferi e pu essere suddivisa in tre diversi componenti: Sistema di rilevazione dei gas Sistema di elaborazione dei segnali Sistema di identificazione/riconoscimento degli odori

Questi tre componenti, con differenti funzionalit, sono connessi in cascata.

Sistema di rilevazione gas


In un tipico naso elettronico il sistema di rilevazione dei gas composto da un sistema di campionamento chimico e da una matrice di sensori, normalmente caratterizzati da una scarsa selettivit, cio sensibili a una vasta gamma di composti chimici. La matrice di sensori costituita da un insieme di sensori con caratteristiche diverse in modo che linsieme delle loro risposte rappresenti un campione caratteristico per ciascuna miscela chimica. In genere, la matrice di sensori alloggiata in una camera di misura realizzata con un materiale chimicamente inerte (PVC, vetro o acciaio inossidabile), in cui fluisce un gas di riferimento (aria sintetica o azoto). Il gas di riferimento viene utilizzato per stabilire una linea base per la risposta dei sensori. Per effettuare la misurazione vera e propria il sistema di campionamento chimico provvede a iniettare in condizioni controllate lodorante nella camera di misura, producendo una variazione quasi istantanea dellatmosfera chimica facendo mutare la risposta dei sensori. La condizione di regime viene raggiunta in un tempo che varia da pochi secondi fino ad alcuni minuti, a seconda della tipologia dei sensori, delle condizioni operative e dellodorante sotto esame. La sua misura si conclude iniettando nuovamente nella camera il gas di riferimento ripulendo cos il materiale attivo che costituisce i sensori e riportando la loro risposta alla linea base. 5

Sistema di elaborazione dei segnali


Il sistema di elaborazione provvede, dapprima, alla pre-elaborazione delle risposte dei sensori, che consiste nella riduzione degli errori, attraverso opportune tecniche di compensazione, e nel livellamento dei dati. Successivamente, esegue la compressione dellinformazione attraverso lestrazione di alcuni parametri caratteristici e leliminazione delle informazioni ridondanti.

Sistema di identificazione/riconoscimento degli odori


Il sistema di riconoscimento degli odori non altro che un classificatore implementato, in genere, con una rete neurale. Durante la fase di apprendimento, il classificatore neurale impara a distinguere i campioni rappresentativi delle miscele di interesse utilizzando gli esempi contenuti in un database. Un tipico classificatore neurale consiste in due o pi strati di neuroni. Le uscite dei neuroni appartenenti a uno strato sono connessi con gli ingressi dei neuroni dello strato successivo. Durante laddestramento la rete adatta i pesi sinaptici (coefficienti moltiplicativi associati alle connessioni) in modo da imparare quali sono i campioni caratteristici per un insieme di odoranti. Dopo laddestramento, un campione da classificare posto in ingresso alla rete viene propagato attraverso i diversi strati di neuroni, producendo lassegnazione di unetichetta e, in genere, un livello di confidenza relativo allassegnazione.

Analogie uomo-macchina
Il funzionamento di un naso elettronico ricalca, perci, quello del sistema olfattivo umano: si basa su di una struttura fisica che prevede un numero elevato di sensori (recettori), in grado di rispondere a una vasta gamma di odoranti, su di un sistema efficiente di compressione dellinformazione (bulbo olfattivo) e, infine, su di un sistema di elaborazione sofisticato che apprende da un insieme di esempi (cervello), raccolti in una fase di apprendimento.

UOMO
Recettori nervosi Bulbo olfattivo Cervello

MACCHINA
Matrice di sensori Sistema di compressione Sistema di elaborazione

Tipi di sensori
Lelemento chiave di un naso elettronico costituito dalla matrice di sensori. Ci sono varie possibili scelte per la realizzazione dei sensori. Tra i pi utilizzati distinguiamo: Sensori a variazione di conducibilit Sensori piezoelettrici o Microbilance al quarzo (QCM) o Sensori a onda acustica superficiale (SAW) Sensori MOSFET

Sensori a variazione di conducibilit


Tra i sensori a variazione di conducibilit, i sensori a ossido di stagno (SnO 2), un particolare tipo di sensore a variazione di conducibilit, sono certamente i pi utilizzati e studiati. Il meccanismo di funzionamento di questi sensori non stato ancora del tutto chiarito. La possibilit di utilizzare lossido di stagno come sensore di gas fu dimostrata nei primi anni Sessanta. Da allora, i sensori a ossido di stagno, sono stati prodotti e utilizzati per la rilevazione di gas combustibili, monossido di carboni, vapore acqueo, ammoniaca ecc. il principio su cui si basano una variazione della conducibilit dellossido in 7

presenza di odorante rispetto al valore assunto dalla conducibilit stessa in condizioni di riferimento. La variazione dovuta a una reazione irreversibile tra lodorante e specie di ossigeno assorbite sulla superficie del semiconduttore come O -, O-2 e O2-. La specie pi reattiva O- che si forma quando lossigeno viene assorbito legandosi alle vacanze del semiconduttore. Lassorbimento degli ioni O - crea una regione di carica spaziale sulla superficie dei grani di SnO2 e una barriera di potenziale sui bordi di grano che si oppone alla conduzione. Lo spessore della regione di carica spaziale dipende dalla concentrazione di ossigeno assorbita che dipende a sua volta dalla concentrazione di ossigeno nel gas in cui posto il sensore. Perci, quando il sensore immerso nellaria la concentrazione di ossigeno elevata e il materiale caratterizzato da una resistenza elevata. Quando il sensore viene esposto a un gas X riducente questo reagisce con le specie di ossigeno assorbite dando luogo ad una reazione che bruciando ossigeno libera elettroni che si trovano legati agli ioni di ossigeno abbassando la resistenza del sensore. Viceversa, se il sensore esposto a un gas ossidante come il biossido di azoto (NO 2) la resistenza aumenta poich il gas viene assorbito sottoforma di ioni negativi sulla superficie del semiconduttore.

Un metodo largamente utilizzato per modificare la selettivit e la sensibilit dei sensori ad ossido di stagno consiste nel drogare con metalli nobili il film semiconduttore. I metalli hanno, infatti, una funzione catalitica verso alcuni gas e laggiunta di metalli modifica la formazione della regione di carica spaziale. I metalli tipicamente utilizzati come droganti sono il platino (Pt), il palladio (Pl), alluminio (Al) e oro (Au). Unaltra tecnica per modificare la risposta dei sensori a ossido di stagno si basa sul controllo e la variazione della temperatura di lavoro del film attivo. Questi sensori vengono utilizzati a elevata temperatura (in genere non superiore a 300 C) e ci produce un sensibile miglioramento della loro risposta sia in termini di prontezza che di sensibilit. Ciascuna specie chimica, infatti, ha una diversa temperatura ottimale di ossidazione e questo giustifica come al variare della temperatura operativa possano migliorare sia la sensibilit che la selettivit del sensore.

Sensori piezoelettrici
Microbilance al quarzo (Quartz Crystal Microbalance)
I QCM vengono utilizzati come sensori a variazione di massa. Sono costituiti da un disco di quarzo metallizzato sulle due superfici, con frequenze di risonanza tipiche dal MHz alle decine di MHz. Su una superficie del quarzo viene posto uno strato sottile di materiale sensibile, in genere di tipo polimerico. Il polimero tende ad assorbire alcuni gas in presenza dei quali la massa del sensore cambia causando una variazione della frequenza di oscillazione del quarzo.

Sensori a onda acustica superficiale (Surface Acoustic Wave)


I sensori a onda acustica superficiale sono costituiti da un substrato di materiale piezoelettrico, da due coppie di elettrodi a pettine e da uno strato di materiale attivo deposto sul substrato nella zona che separa le due coppie di elettrodi. Una delle coppie di elettrodi utilizzata per eccitare unonda acustica superficiale, laltra coppia rileva londa acustica che si propagata attraverso il materiale attivo. Il ritardo di fase del segnale ricevuto rispetto al segnale trasmesso dipende dalla velocit di propagazione sulla superficie del sensore ed , pertanto, influenzato dallassorbimento del gas sul materiale attivo. Un tipico sensore SAW opera su frequenze dellordine delle centinaia di MHz. La sensibilit dei sensori SAW in genere pi elevata rispetto a quelli dei QCM, daltra parte lelettronica risulta pi complessa.

Sensori MOSFET (Metal Oxide Semiconductor Field Effect Transistor)


Lultima tipologia di sensori utilizzati nei nasi elettronici quella dei MOSFET. I MOSFET hanno il vantaggio di poter essere interamente realizzati utilizzando la tecnologia dei circuiti integrati. La struttura di un sensori chimico MOSFET ricalca la struttura di un normale transistor MOS, nel quale lelettrodo di gate sia ricoperto da un metallo catalizzatore (Pt o Pd). Il principio di rilevazione si basa sulla variazione di conducibilit del canale del transistor provocata dalle reazioni chimiche che avvengono sullo strato attivo, che modificano la carica del gate. Lottimizzazione della sensibilit e selettivit dei 9

dispositivi pu essere ottenuta variando natura e spessore del rivestimento catalizzatore del gate o la temperatura di funzionamento. Analogamente ai sensori chimici a variazione di conducibilit, i sensori di tipo MOSFET presentano derive delle caratteristiche nel medio periodo.

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Applicazioni
Settore alimentare
Nel campo alimentare i sistemi olfattivi artificiali coprono un ruolo importante nella prevenzione delle frodi alimentari. Oltre alla freschezza degli alimenti, si possono riconoscere tutti i tipi di olio, stabilire se un frutto maturo o bacato, determinare annata e qualit di vini di pregio, infine la Coca Cola lo utilizza per rendere omogeneo il suo prodotto e la Food and Drug Admistration, lente americano di controllo degli alimenti e farmaci, lo usa per la valutazione dei cibi. Uno dei campi in cui lo strumento pi utilizzato proprio quello agroalimentare. Attraverso un processo di calibrazione lo strumento "impara" a comportarsi come una commissione di esperti. In questo modo la possibilit di fare operazioni si amplifica. Si pu controllare e ispezionare la qualit degli alimenti in vari posti contemporaneamente senza dover convocare la commissione, basta portare lo strumento con s, risparmiando in termini di tempo e costi.

Settore industriale
Ancora grandi opportunit esistono anche per il campo industriale. Dallallarme per agenti chimici allindustria dei profumi, alla valutazione ambientale olfattiva delle discariche. Alla Nasa, sono impiegati sensori elettronici per individuare materiali sospetti, fughe di gas o fuoriuscite di sostanze pericolose.

Settore medico
Lambito medico un altro settore dove lo strumento trova importanti applicazioni. Ad esempio per la rivelazione del cancro polmonare attraverso lalito e della schizofrenia attraverso lodore della pelle. Il principio fondamentale quello su cui si basa la chimica clinica cio che la patologia altera in qualche modo la composizione chimica dellindividuo. Facendo infatti unanalisi delle urine o del sangue si trovano dei composti con concentrazioni anomale. E ovvio quindi che una variazione della composizione chimica dellindividuo dovuta a uno stato patologico comporta sicuramente una variazione delle sostanze chimiche che vengono emesse attraverso la pelle. Attualmente non ancora di grande ausilio alla diagnosi in quanto le misurazioni possono avvenire solo in pazienti in cui la malattia gi conclamata. Lobiettivo che ci si pone ad oggi quello di praticare lanalisi degli odori per la diagnostica di malattie e per ottenere precise informazioni sullo stato di salute delle persone.

Trasmissione odori a distanza


Unequipe di Tor Vergata riuscita a realizzare il primo esperimento di trasmissione degli odori a distanza. Due nasi elettronici sono stati messi in comunicazione: il primo ha fatto lanalisi di alcuni odori tipici della pizza napoletana (pomodoro, olio doliva e basilico), poi li ha inviati allaltro sensore che ha generato la fuoriuscita di questi odori. Questo esperimento costituisce la prima trasmissione a distanza di uno dei sensi che impossibile da raccontare; un domani non molto lontano sar possibile far sentire gli odori attraverso grandi distanze. 11

Mine antipersona
E' forse l'applicazione pi utile. Sono pi di 100 milioni le mine sparse in tutto il mondo e 26 mila l'anno sono le persone colpite. L'impatto delle mine su alcune popolazioni devastante, per questo i vari laboratori di ricerca hanno studiato metodi ad alta tecnologia che vanno da sofisticati radar a sensori artificiali come i nasi.

Mercato e prospettive
Un grande limite allutilizzo di questa nuova tecnologia dato dal costo eccessivo per un utilizzo su larga scala. Inoltre molti di questi strumenti sono oggetti molto ingombranti e ad elevata dissipazione di energia. Per ovviare al problema si stanno progettando rilevatori di dimensioni minori con lo scopo di ottenere dispositivi portatili. Altro limite consiste nellelevato numero di formati utilizzati attualmente per la classificazione delle informazioni odorose. In questo senso si sta cercando di standardizzare i formati al fine di creare una maggiore portabilit dei dati.

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