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SCHEDE KURDISTAN (TURCHIA)

Indice 1. Popolazione e collocazione geografica 2. La lingua kurda e le sue origini 3. Religione 4. Breve storia del Kurdistan 5. Partiti politici kurdi 6. Associazioni della societ civile kurda 7. Partiti politici turchi 8. Il potere militare in Turchia 9. Gruppi paramilitari turchi 10. Rete italiana di solidariet con il popolo kurdo

KURDISTAN Popolazione e collocazione geografica Il Kurdistan una regione oggi divisa fra quattro Stati - Turchia, Iran, Iraq e Siria e si estende nei territori che vanno dal Mar Nero alla Mesopotamia proseguendo per lAlto-Tauro e laltopiano dellIran; come si pu dedurre fa da ponte tra lEuropa ed il Medio- Vicino Oriente. Lestensione del Kurdistan stimata in circa 500.000 kmq. La popolazione si aggira intorno ai 40 milioni d individui. Probabilmente oggi sono la comunit pi numerosa a non vedere ancora riconosciuti i propri diritti elementari, come i diritti civili, sociali e politici a carattere individuale, oltre che il diritto allautodeterminazione. Allinterno del territorio turco sono presenti circa 15 milioni di kurdi che occupano una superficie di 250.000 kmq, nell'Anatolia sudorientale, ripartita amministrativamente in 18 provincie. E questo un territorio morfologicamente montuoso, ricco di corsi dacqua e di risorse naturali che permetterebbero alla popolazione un ottimo sviluppo economico.
La regione del Kurdistan in Turchia. La regione del Kurdistan in Iran

La regione del Kurdistan in Siria

La regione del Kurdistan in Iraq

LA LINGUA KURDA E LE SUE ORIGINI Lidioma kurdo da tempo ormai riconosciuto come lingua appartenente al ceppo indoeuropeo del ramo arianico ed al gruppo nord-occidentale della famiglia delle lingue iraniche. Questo riconoscimento avvenuto solo da due secoli in quanto prima era considerato soltanto un dialetto di carattere spurio del persiano. Data la divisione della lingua in pi dialetti e la mancanza di una comune letteratura scritta, durante gli anni questo idioma ha subto modificazioni solo dal punto di vista della forma orale, ovvero concernente la pronuncia. Molto importante sottolineare che la lingua kurda non possiede nessun tratto in comune con la lingua turca e nemmeno con larabo parlato e scritto in Siria. Secondo le classificazioni dei linguisti moderni la lingua kurda suddivisa in due dialetti fondamentali: 1. il Kurmanci, diffuso in Turchia, Siria ed alcune regioni del nord iracheno e iraniano, rappresenta la lingua dei territori del nord del Kurdistan, (ha la struttura fonetica e morfologica pi arcaica rispetto agli altri dialetti). Circa due terzi dei kurdi parlano questo dialetto da cui derivata una lingua letteraria. Per questo dialetto sono stati adottati caratteri latini o cirillici. 2. Il Sorani, parlato soprattutto in Iran e Iraq, sviluppatosi molto durante il nostro secolo. Anche questo dialetto riuscito a dar vita ad una lingua letteraria. Per questo dialetto stato adattato e perfezionato il sistema di scrittura arabo. Altri dialetti vengono parlati nella parte meridionale, ma sono troppo eterogenei per essere riconosciuti come lingua al pari dei due precedenti, questa eterogeneit non riuscita a creare una lingua letteraria. Ovviamente la diffusione e lo sviluppo della lingua kurda ha sofferto direttamente della divisione geografica della regione e delle discriminazioni attuate dai governi centrali. Basti pensare che, a livello territoriale, i diversi tipi di alfabeti adottati in Turchia (alfabeto latino); Iran , Iraq e Siria (alfabeto arabo) e nellEx Unione Sovietica (alfabeto cirillico) hanno fatto in modo di rendere inaccessibile la letteratura kurda alla maggioranza dei kurdi stessi. Dallaltro lato, le politiche attuate dai singoli Stati hanno sicuramente facilitato la dispersione ed aumentato le difficolt per gli stessi kurdi nellapprendere la loro madre lingua. La politica di negazione riguardante lidioma da parte degli Stati in questione ha lo scopo di negare anche lesistenza dello stesso popolo kurdo in quanto diverso dalletnia dominante nei vari paesi. In pratica risultato molto semplice per questi stati rifiutare lesistenza della lingua kurda, stato sufficiente proibirne linsegnamento nelle scuole, in modo da evitarne la diffusione tra le generazioni. Le rivendicazioni di autonomia del popolo del Kurdistan hanno quindi unito rivendicazioni di carattere puramente politico ad altre di carattere squisitamente culturale. Infatti i kurdi hanno sempre richiesto la possibilit di studiare nella loro lingua madre sia nelle scuole elementari che in quelle secondarie; inoltre hanno sollecitato la creazione di universit, giornali, televisioni e stazioni radio in lingua kurda. Da questa situazione si deduce che la lingua kurda subisce un tentativo di estinzione, il suo dramma il suo mancato insegnamento nella maggior parte del Kurdistan. Il pi grande ostacolo per alfabetizzare la popolazione kurda limposizione della lingua straniera e la conseguente discrepanza tra la lingua

materna e la lingua dellistruzione. Da notare che nonostante lIraq si sia prestato ad una parziale accoglienza di tali elementari diritti, gli altri Stati continuano a negare lesistenza della lingua kurda, consapevoli del fatto che in questo modo indeboliranno il senso di identit delle future generazioni. Nonostante le indicazioni fin qui date non siano approfondite, si pu cominciare a comprendere come la politica attuata possa essere interpretata quale strumento di una politica di genocidio a pi lungo respiro. RELIGIONE Dal punto di vista religioso i kurdi rappresentano unanomalia di questa regione poich laspetto caratteristico della societ kurda la diffusa tolleranza, che ha evitato lattecchimento di sentimenti di fanatismo religioso ed ha reso difficile allIslam modificare in profondit la cultura e le abitudini sociali del popolo kurdo che ha conservato un atteggiamento tollerante verso gli altri popoli e le altre religioni. I kurdi sono perlopi musulmani sunniti (lislamizzazione di questo popolo iniziata intorno al 637 d.c. per completarsi definitivamente intorno allXI la scelta dellIslam e lobiettivo di una nazione universale islamica sacrific le aspirazioni nazionaliste di questo popolo rendendo fin da tempi remoti difficile la costituzione dello Stato-nazione del Kurdistan), molti sono seguaci delle confraternite mistiche sufi, altri celebrano lantico culto degli angeli oggi rappresentato da: yarsanismo, alevismo, yezidismo; ci sono anche minoranze kurde di zoroastriani. BREVE STORIA DEL KURDISTAN TURCO Nel 1909 prese corpo nei ranghi dellesercito imperiale ottomano il movimento dei Giovani Turchi, artefici della Repubblica Turca moderna che nacque nel 1923. Il condottiero Atatrk si serv anche dei Kurdi nella sua lotta, ben consapevole del loro valore come combattenti. Nata la Repubblica, per, ai kurdi fu tolto spazio per esprimersi, come alle altre etnie non turche del Paese. Ben presto essi iniziarono a ribellarsi: Sheykh Said guid la prima rivolta del 25, ve ne furono altre fra il 27 e il 30, poi quella di Dersim del 38, repressa in maniera particolarmente cruenta. La controversa storia recente mina le aspirazioni europeiste (i negoziati per lingresso della Turchia nellUE sono iniziati a ottobre 2005, ma da allora vanno avanti faticosamente): fino al 50 si tennero nel Paese elezioni monopartitiche. Solo dopo quellanno al CHP, il Partito Repubblicano del Popolo di Atatrk, cominciarono ad affiancarsene altri. Ma a ci seguirono poi anche golpe militari: il primo nel 61, con destituzione e impiccagione del Premier, Adnan Menderes, il secondo nel marzo 71, il terzo il 12 settembre 1980, a seguito del quale sinsedi una giunta militare, guidata dal Generale Evren. Nel 1974, inoltre, truppe turche invasero Cipro in risposta a un tentativo di militari greci di assumerne il controllo; lisola fu di fatto divisa in due. Nel 1982 entr in vigore una Costituzione elaborata dai militari, che ha tuttora come principio-base il secolarismo, oltre allintegrit territoriale dello stato e alla strenua difesa dellidentit turca. Vi sono comunit kurde non solo in Turchia, ma anche in Paesi ex-sovietici

(Armenia, Kazakistan,) e negli stati sorti dopo lo smembramento dellImpero Ottomano, alla fine della I Guerra Mondiale: Siria, Iran, Irak, Inoltre, vi sono i kurdi della diaspora. Il popolo kurdo include circa 40 milioni di persone; se il Kurdistan esistesse, come stato riconosciuto e unitario, sarebbe grande pressappoco come la Spagna. NellImpero Ottomano non si poneva una Questione Kurda; esso era suddiviso in vilayet, uno dei quali comprendeva i territori kurdo e armeno; gli Ottomani non negavano lesistenza geografica del Kurdistan, n proibivano lutilizzo della lingua kurda. Vi furono, tuttavia, anche nel 19esimo secolo rivolte kurde, domate con ferocia e rapidit dai Sultani. Il Trattato di Svres (1920) sanc il riassetto territoriale dellImpero Ottomano: riconosceva al popolo kurdo il diritto a uno stato indipendente, ma non fu mai ratificato! Istituita poi la Repubblica Turca, i vincitori della I Guerra Mondiale dovettero rinegoziare il riassetto: non fu mantenuta la promessa fatta in precedenza ai kurdi e larea geografica kurda fu ripartita, con il Trattato di Losanna (1923), tra quattro stati: Turchia; Iran, Irak e Siria. Le prime rivolte kurde erano scaturite da iniziative elitarie; la svolta significativa si ebbe nel novembre 78, con la fondazione del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), promossa in precedenza dallattivismo di Abdullah calan e di altri studenti universitari. Alcuni fondatori furono presto arrestati o uccisi; uno di essi, Mazlum Dogan, assurse a simbolo, essendosi dato fuoco in carcere il 21 marzo 82. Per portare avanti lattivit, calan si rec in esilio nel 79; visse fra Siria e Libano (Valle della Bekaa) fino al 98. Il PKK rivendicava lidentit etnica dei kurdi; dopo il golpe dell80 le condizioni di vita dei kurdi divennero ancor pi dure: subivano massacri e soprusi nei villaggi e nelle citt, torture feroci erano inflitte a coloro che si trovavano in carcere. La situazione intollerabile spinse il PKK ad addestrare i primi nuclei di guerriglieri. Il 15 agosto 84 furono compiuti i primi attacchi armati, a postazioni militari di Eruh e emdinli. Le autorit turche, inizialmente colte di sorpresa dagli attacchi, si riorganizzarono poi e reagirono con operazioni militari. Fu anche istituito nel marzo 85 il corpo dei guardiani di villaggio: i primi furono insediati a Beytssebap; attualmente ve ne sono circa 60000, con paga mensile misera, dispiegati nelle province kurde. Sono reclutati solitamente in clan kurdi, spesso forzosamente, poi dotati di armi e incaricati di vigilare affinch la popolazione scacciata dai villaggi non vi rientri e di far da guida alle truppe turche nel corso di azioni militari. Il loro operato li rende ben presto invisi al resto della popolazione kurda. La Legge 2935 (ottobre 1983) disponeva lo stato demergenza (noto con lacronimo OHAL). Un decreto (luglio 87) lo introdusse in numerose province sudorientali abitate da kurdi: comportava il coprifuoco (talvolta anche diurno) e lautorizzazione a militari e poliziotti a compiere, senza mandato giudiziale, incursioni in abitazioni e sedi di associazioni, operando arresti. Ogni quattro mesi il Consiglio per la Sicurezza Nazionale si riuniva per stabilire se procrastinare lOHAL; ininterrotto per anni, fu abrogato nelle province kurde e a Istanbul solo agli inizi del 2003. Nel 1986 il PKK si preoccup di dotare il movimento guerrigliero di comandanti abili e adeguate strategie. Fu fondata in Siria unAccademia, per la formazione politico-militare di combattenti e quadri di partito. Fu anche curata la diffusione

nelle citt abitate da kurdi delle idee dibattute allinterno del PKK, per rendere la popolazione consapevole della propria identit. In tal modo la resistenza kurda si espanse: non era pi condotta solo da sparuti nuclei di guerriglieri; la popolazione delle citt si sollev compatta contro le autorit e dal 90 a ci segu una repressione statale ancor pi violenta e brutale. Le autorit accusavano il PKK di separatismo e intendevano distruggerlo, La propaganda turca addossava al PKK responsabilit persino per attacchi compiuti contro civili kurdi; ci contribu ad alimentare unimmagine dei kurdi come terroristi: nella primavera 2002 il KADEK succedette al PKK, elaborando un articolato progetto di pace; nel novembre 2003 il Kongra-Gel succedette al KADEK. Tuttora il Kongra-Gel inserito nelle liste dei gruppi terroristici stilate da USA e UE. Nel marzo 90 il Consiglio per la Sicurezza Nazionale decise una grande offensiva militare anti-separatista. Nellaprile 90 fu varato il decreto 413, severissimo verso i giornali filo-kurdi. Il frequente sequestro di pubblicazioni costrinse molte testate alla chiusura. Aumentarono esecuzioni extragiudiziali dintellettuali e giornalisti, ad opera dun reparto militare segreto, il JITEM. Nella primavera 1990 nacque un partito, HEP, che non ebe vita facile nel presentare in ambito istituzionale le istanze ella popolazione kurda: a luglio 1991 scomparve Vedat Aydin, che ne presiedeva la sezione di Diyarbakr. Fu soppresso dal JITEM, che elimin nel settembre 92 anche il celebre intellettuale kurdo Musa Anter. 21 marzo 1992: le autorit spingono la repressione fino a colpire la festivit kurda pi sentita, il Newroz, che rammenta la vittoria dellumile fabbro Kawa sul tiranno Dehaq di 26 secoli fa. Fu aperto il fuoco contro persone inermi, riunite per danzare attorno ai fuochi del Newroz; il bilancio fu di molte persone crudelmente uccise in varie citt: Cizre, rnak, Nusaybin. In seguito pi volte le autorit prefettizie non hanno autorizzato la celebrazione del Newroz: il pretesto addotto pi frequentemente che le richieste di autorizzazione contengono la lettera W, inesistente nellalfabeto turco. Nel 93 la Corte Costituzionale decret la chiusura dellHEP. Fu fondato il DEP, subito preso di mira: il parlamentare Mehmet Sincar fu assassinato il 4 settembre 93 a Batman. Nonostante le persecuzioni, la volont kurda di agire in ambito istituzionale inesausta. LHADEP, succeduto al DEP, prese parte alle elezioni legislative in novembre 2002: fu impossibilitato a inviare propri rappresentanti alla Grande Assemblea Nazionale, poich una clausola di sbarramento imponeva il conseguimento di almeno il 10% dei voti su scala nazionale. LHADEP ottenne un buon risultato nelle province kurde, ma meno del 7% dei voti complessivi. Nel 2003 ne fu ordinata la chiusura; ma il partito successore, DEHAP ottenne un rilevante successo nelle elezioni municipali (28 marzo 2004): fu conseguita la carica di Sindaco in ben 56 comuni. Nel 2005 il DEHAP si sciolse e gli affiliati confluirono nel Partito della Societ Democratica (DTP), presieduto da Ahmet Trk. Sfruttando una clausola legislativa che consente candidature indipendenti, gli aderenti al DTP si sono candidati singolarmente alle elezioni legislative di luglio 2007. Ci ha consentito di aggirare la soglia di sbarramento del 10% e il DTP ha disposto di un suo gruppo parlamentare, composto da 21 deputati. Anche il DTP stato sciolto nel dicembre 2010 e al suo posto si trova oggi il BDP, Partito della

Pace e della Democrazia. PARTITI POLITICI KURDI BDP Partito della Pace e della Democratica (Partito filo kurdo) Fondato nel dicembre 2009 ha sostituito il partito DTP, chiuso nel dicembre 2010 e a sua volta successore di una serie di partiti filo-kurdi chiusi per espresso volere delle autorit turche DEP, HEP, HADEP, DEHAP, DTP - con la motivazione di essere una minaccia per lunita nazionale secondo larticolo 101 e 102 del codice penale. Alle ultime elezioni politiche del 12 giugno 2011, il partito BDP si presentato insieme al Blocco Lavoro, Democrazia e Libert, un gruppo di 66 candidati indipendenti che riunisce diverse voci della societ civile kurda e turca. Il Blocco ha raggiunto un traguardo di storica importanza ottenendo 36 seggi in Parlamento nonostante le difficolt imposte dalla vigente legge elettorale che pone uno sbarramento del 10% come soglia nazionale per far entrare in Parlamento i propri candidati. Nel 2007 il DTP aveva ottenuto 20 seggi in parlamento e alle elezioni amministrative del marzo 2009 si era affermato come primo partito del Sud-Est della Turchia e quarto a livello nazionale. Sindaci e consiglieri municipali eletti nei ranghi del DTP hanno avviato un processo di sviluppo delle aree kurde, sforzandosi con i mezzi a disposizione di migliorarne le condizioni. Il DTP in questi anni aveva partecipato attivamente alle attivit legislative e alla battaglia per la democratizzazione del paese. Il DTP aveva altres stimolato e veicolato lo sviluppo di un dibattito sulla soluzione della questione kurda attraverso un percorso democratico, pacifico e conciliatorio presentando alla Grande assemblea nazionale turca progetti organici in vista di una risoluzione pacifica. La decisione della chiusura del DTP ha comportato anche il divieto, per 37 dirigenti del partito, di svolgere qualsiasi attivit politica per cinque anni e lannullamento del mandato parlamentare del presidente Ahmet Turk e della deputata Aysel Tugluk, ai quali stata tolta anche limmunit parlamentare. I beni del partito sono stati confiscati. Il DTP, in ordine di rappresentanza in Parlamento, era il quarto partito politico dopo lAKP, il CHP ed il MHP. Da ottobre 2010 in corso una nuova ondata di repressione da parte del governo centrale che ha portato a migliaia di arresti di sindaci, amministratori e militanti del nuovo partito BDP. Ad oggi sono ormai circa 10 000 gli uomini e le donne kurde privati della libert in questa operazione di repressione senza precedenti che ancora in atto.

PKK Partito dei Lavoratori del Kurdistan Fondato ufficialmente nel novembre 1978, il PKK scatur da un movimento di contestazione, avviato da parte di alcuni studenti in Turchia a met degli anni 70. Il colpo di Stato del 1980, la brutale repressione dei militari turchi e la

conseguente negazione di ogni richiesta politica formulata dal PKK portarono allesilio dei principali esponenti in Libano e Siria e poi alla nascita del movimento di resistenza armata. Esso comp le sue prime azioni contro obiettivi militari turchi a Eruh e a Semdinli, nellagosto 1984. Dal 1997 il PKK inserito nella lista statunitense delle organizzazioni terroristiche; analoga classificazione stata decisa dallUE nel 2002. Fin dagli anni 90 la linea seguita dalle azioni di guerriglie del PKK non prevede di colpire obiettivi civili, ma solo militari. Attentati dinamitardi in fiorenti e rinomate citt turche, attribuiti dallo Stato al PKK, sono stati rivendicati da un gruppo composto da esigue persone che avevano dichiarato il proprio distacco dalla linea del movimento del PKK. Questo gruppo non trova alcun appoggio da parte della popolazione kurda. Abdullah Ocalan Abdullah Ocalan il fondatore del partito PKK (1978). Dal 1999 detenuto in un carcere di massima sicurezza nellisola di Imrali, nel Mar di Marmara in Turchia ed sottoposto a notevoli deprivazioni e a strettissima sorveglianza. Da 10 anni vive in totale isolamento allinterno di una cella di piccole dimensioni, sorvegliato 24 ore su 24. Numerose leggi sono state appositamente cambiate per Ocalan e sono state introdotte norme speciali che limitano il suo diritto di difesa e lesercizio della professione legale di quegli avvocati che hanno accettato di patrocinarlo. Le visite dei legali, dei familiari e dei medici sono ostacolate di frequente con ogni mezzo. Obiezioni contro queste violazioni del diritto rimangono inascoltate. Il carcere di Imrali uno spazio extralegale, sottoposto unicamente al controllo del potere militare in Turchia. Durante questi 10 anni Ocalan ha continuato a pronunciarsi e battersi per una soluzione politica e pacifica del conflitto. Seguendo le sue parole il movimento della guerriglia ha proclamato diversi cessate il fuoco unilaterali per favorire lapertura di un dialogo. Ocalan dallinizio degli anni 90 rifiuta il separatismo e ha proposto diverse soluzioni non solo per la questione kurda ma per un Medio Oriente democratico con popoli parimenti riconosciuti. Per il popolo kurdo in Turchia Ocalan rappresenta il simbolo della propria condizione e della libert. Circa 4 milioni di kurdi hanno sottoscritto nel 2006 una petizione per la sua liberazione. Attualmente in corso unaltra campagna di raccolta firme, aperta a chiunque: www.freeocalan.org . ASSOCIAZIONI DELLA SOCIETA CIVILE KURDA IHD Associazione per i Diritti Umani Fondata da intellettuali kurdi e militanti della sinistra turca nel 1986, lIHD annovera oltre 20mila membri (avvocati, psicologi e volontari). Pur avendo un

ufficio centrale ad Ankara lavora in maniera abbastanza indipendente in ognuna delle 33 citt dove presente. I membri sono sottoposti a continue denunce; ripetutamente le sedi dellAssociazione sono state chiuse o devastate. LAssociazione svolge un lavoro di denuncia delle violazioni dei diritti umani, offre servizi legali per i detenuti e le loro famiglie, si batte per laffermazione della libert dopinione e dei diritti delle donne e per labolizione della tortura e da supporto agli obiettori di coscienza. Selis ONG

Nel Kurdistan turco sono molte le donne con problemi legali, psicologici, economici e sociali. Qui il tasso di suicidi legati alla violenza subita, quasi sempre esercitata dal marito o dalla famiglia della donna, superiore di 11 volte al resto del Paese e alle medie internazionali. Lesodo forzato dai villaggi distrutti alle citt ha reso la vita di migliaia di donne molto difficile. Selis una organizzazione non governativa tutta al femminile che lavora per le donne prevalentemente sole, vedove, povere, vittime di violenza e ogni sei mesi elabora un rapporto sullo stato dell'infelicit delle donne in Kurdistan. Ne fanno parte 40 donne che lavorano in rete con le municipalit kurde. Selis ha due sedi, a Diyarbakir e a Batman. Organizza corsi di informatica e alfabetizzazione; offre servizi di sostegno psicologico e legale; sostiene la nascita di cooperative di donne; gestisce 2 sartorie che producono abiti e sciarpe, laboratori di bigiotteria, ceramica e fabbricazione di tappeti. Il servizio di assistenza psicologica si rivolge prevalentemente alle donne profughe, con congiunti in carcere e alle donne che hanno subito violenze domestiche e non. Selis in rete con il Comune di Firenze (progetto di formazione-lavoro per donne profughe o con parenti in carcere, al fine di costituire cooperative di lavoro) e ha contatti di collaborazione avviati in Germania, Olanda e Gran Bretagna. Fa anche parte di una rete internazionale di organizzazioni per le donne.

Baris Anneleri - Madri della pace La prima sede dellassociazione fu aperta nel 1990 ad Istanbul; nel 2000 fu inaugurata quella di Diyarbakir. Fu fondata da un gruppo di madri per richiedere lo stop del conflitto turco-kurdo e fare pressioni sul governo turco affinch accettasse le dichiarazioni sul cessate-il-fuoco formulate a pi riprese dal PKK (1993, 1995, 1998, 1999, 2005). In questi anni le autorit turche hanno represso in modo violento le manifestazioni pacifiche delle madri; molte fra loro sono state incarcerate. Le donne dellassociazione hanno tutte storie tragiche: congiunti

uccisi, scomparsi o incarcerati. Il fazzoletto bianco il simbolo della loro associazione e del loro lutto; agiscono del resto in maniera analoga a Madri e Nonne di Plaza de Mayo (Argentina). Lassociazione si auto-finanzia e pubblica la rivista Baris. GC-DER Associazione per lAssistenza ai Migranti, la Cooperazione Sociale e la Cultura I 25 anni di guerra condotta dallesercito turco contro il PKK hanno determinato un periodo di intensificazione della migrazione interna kurda dalle terre dorigine verso le periferie delle grandi citt. In special modo nel periodo 1989-99 furono bruciati ed evacuati almeno 3400 villaggi; la popolazione, vittima del trasferimento forzato ammonta a quasi 4,5 milioni di persone. In quegli anni, nei sobborghi periferici cittadini di Izmir, Istanbul, Diyarbakir, Batman, si sono venuti a creare campi profughi privi di ogni servizio. Nel 1997 fu fondata a Istanbul lassociazione Gc-Der, presieduta attualmente da Sefika Gurbuz, che si occupa del problema degli sfollati sotto ogni aspetto. Lassociazione ha sedi a Van, Diyarbakir, Hakkari e rappresentanze a Siirt, Batman e Icel THAY- DER Associazione familiari di detenuti ed ex detenuti Fondata nel 1996, lassociazione offre assistenza e sostegno ai detenuti, sia politici che comuni, e ai loro familiari. Conta sullautofinanziamento. Le sedi sono state chiuse decine di volte e i membri hanno subito arresti e persecuzioni. Essa realizza corsi di reinserimento lavorativo di ex detenuti e d voce alle richieste dei detenuti organizzando sitin e conferenze stampa. YAKAY-DER Associazione degli scomparsi Yakay-Der porta avanti la battaglia per la memoria degli scomparsi kurdi e le vittime di esecuzioni extragiudiziali in Turchia. Le esecuzioni sono proseguite ininterrottamente dal 1990. Fondata nel 1994, l'associazione vede uniti nella lotta di denuncia sia turchi che kurdi. Il suo obiettivo di indagare sul destino di 5mila persone scomparse nellultimo ventennio. Lassociazione indaga anche sulle morti sospette registrate allinterno dellesercito, ad esempio di soldati kurdi contrari alla guerra, la cui morte stata etichettata come suicidio. In opposizione alla guerra condotta dallesercito turco, le famiglie degli scomparsi si sono organizzate con le Madri del Sabato dando vita dapprima allassociazione MAGDER - immediatamente chiusa dalle autorit e in seguito a YAKAY-DER, la cui presidente Pervin Buldan, vedova di un imprenditore kurdo, rapito ed ucciso negli anni Novanta, ha conseguito un seggio parlamentare nel 2007.

EGITIM-SEN (Sindacato dellEducazione) Annovera circa 170.000 iscritti; collegato al KESK, Confederazione dei Sindacati degli Impiegati Pubblici. In maggioranza i membri di Egitim-Sen sono insegnanti (75%), vi sono poi anche lavoratori che prestano servizio presso il Ministero dellEducazione, nonch docenti, ricercatori e impiegati delle Universit. Le norme di principio fondamentali alla base dellattivit del sindacato sono: difesa del diritto di ogni persona a uneducazione gratuita, impostata su base scientifica e laica; difesa del diritto di tutte le persone allinsegnamento nella lingua madre. A causa della norma statutaria sullinsegnamento in lingua madre molti membri dellEgitim-Sen sono stati licenziati dal lavoro, inquisiti, sottoposti a processo, oppure trasferiti - ci ha riguardato soprattutto membri operanti in citt dellEst e del Sudest della Turchia. Egitim-Sen ha 91 sedi nellintera Turchia. DFKSM Dicle Firat Kultur ve Sanat Merkesi - Centro Culturale Tigri ed Eufrate I centri culturali per la promozione e la diffusione della cultura kurda sono diffusi a livello nazionale. In tutto sono 17 i centri attivi. A Diyarbakir (Amed in kurdo), il centro fu aperto nel 2003 ed attivo in campo letterario, teatrale, musicale, cinematografico, storico, linguistico, e di recupero della memoria orale. Il centro realizza corsi gratuiti di lingua e cultura kurda, laboratori artistici, eventi culturali. Produce e vende cd musicali di artisti kurdi. In questi anni nel centro si sono costituiti pi di dieci gruppi musicali e due gruppi teatrali. Il centro non riceve finanziamenti governativi e si autofinanzia grazie a eventi culturali e alla vendita di cd. La diffusione della cultura kurda e la conservazione delle opere stata possibile grazie soprattutto alla stampa di libri in Paesi europei (Svezia, Francia, Germania, Svizzera) dove vivono comunit kurde numericamente cospicue. Il governo turco per anni ha negato lesistenza di altre culture presenti sul suo territorio, diverse da quella turca ufficiale, tanto da annullare ogni riferimento a parole di origine diversa da quella turca. Nel corso della sua esistenza il centro stato pi volte oggetto di repressione da parte della polizia che ha sequestrato libri, cd, strumenti musicali e ha arrestato alcuni dei responsabili. Cooperatva delle donne di Balar Diyarbakr La cooperativa delle donne di Balar (Balar Kadn Kooperatifi) una cooperativa al femminile, fondata nel dicembre 2005 da sette donne e tuttora amministrata da sole donne. Lobiettivo primo della cooperativa sostenere le donne nel raggiungimento di unindipendenza economica, primo passo verso unindipendenza e libert pi ampie nelle altre sfera della vita sociale e privata. La missione della cooperativa la ri-costruzione di una societ che veda una partecipazione pi attiva ed efficace della donna nella vita economica, sociale e

culturale. La cooperativa locata a Balar, uno dei quartieri poveri di Diyarbakr, la citt capoluogo del Kurdistan turco che conta circa un milione di abitanti. Le ragazze che vi lavorano sono tutte volontarie. Le attivit principali della cooperativa sono: 1. aiutare le donne a trovare lavoro soprattutto attraverso la creazione di nuove attivit (per esempio la cooperativa ha sostenuto lapertura di una locanda in cui sono le donne che fanno da cuoche, cameriere, che amministrano il locale [solitamente mansioni maschili]; uno dei progetti in corso lapertura e gestione di un atelier tessile); 2. fornire una educazione. Allinterno della cooperativa ci sono due/tre aule adibite a classi dove vengono insegnate materie base come matematica, storia, geografia, corsi di lingua kurda, corsi di informatica. Educazione intesa anche come presa di coscienza del valore di essere donna, dei propri diritti, della possibilit di essere attore partecipativo e anche motore nella societ; 3. dare aiuto legale e psicologico. Sono ancora molte le situazioni di sottomissione alla volont maschile (donne costrette a sposare chi viene loro indicato dal padre, impossibilit di divorziare, etc...) e di violenza famigliare. La cooperativa fornisce aiuto alle donne che subiscono queste violenze, fisiche e non. La cooperativa diventata un punto di incontro per le donne del quartiere che si trovano qui anche solo per bere un ay (t), chiacchierare, confrontarsi. Ora le ragazze sono in fase di progettazione di un atelier tessile per la riproduzione di abiti tradizionali dellarea mesopotamica e per la creazione di vestiti (foulard, pantaloni, cinture, giacchine) della cultura curda rivisitati in chiave moderna. Le donne si faranno stiliste e sarte con lobiettivo di far conoscere i loro abiti tradizionali e allo stesso tempo di auto-finanziarsi. PARTITI POLITICI TURCHI E SISTEMA ELETTORALE IN TURCHIA AKP (Partito per la Giustizia e lo Sviluppo) E il partito di governo attuale, guidato dal Primo Ministro Recep Tayyip Erdogan. Fondato nel 2001 lAKP si definisce come un partito liberale in economia e conservatore sul piano culturale. Si identifica nello slogan democrazia conservatrice. CHP (Partito Repubblicano del Popolo) E il partito-stato fondato nel 1923 da Atatrk, strumento per eccellenza del progetto di modernizzazione della rivoluzione kemalista. Le sei frecce che compongono il suo simbolo rappresentano i sei principi cardine del partito: repubblicanesimo, nazionalismo, populismo, statalismo, laicit e riformismo. MHP (Movimento di Azione Nazionalista) Partito di estrema destra, di ispirazione pan-turchista, fondato negli anni sessanta dal colonnello Alparslan Trke. I suoi militanti sono noti come Ulkc e, soprattutto allestero, come Lupi Grigi. Soprattutto negli anni settanta il partito, anche con nomi diversi, ha partecipato a numerosi governi di coalizione ed i suoi

militanti si sono spesso distinti per luso della violenza nei confronti degli avversari politici, spesso in collaborazione con gli apparati di sicurezza. Il sistema elettorale in Turchia Per ottenere rappresentanti parlamentari, un partito politico deve conseguire almeno il 10% dei voti su scala nazionale. Lostacolo superabile, per i partiti minori, solo sostenendo candidature elettorali indipendenti. Tale percentuale stata considerata troppo alta e non democraticamente corretta da parte dellUnione Europea. IL POTERE MILITARE IN TURCHIA Da pi di 40 anni il vero potere in Turchia rappresentato dallEsercito. Un dominio sovrano ed assoluto, sancito dalla Costituzione. Un potere che si manifestato in modo violento e repressivo in ben tre sanguinosi colpi di stato: 1960, 71 e 80. Poi nel 97 un golpe bianco fu attuato contro il governo guidato allora dal Premier Erbakan, del partito di orientamento islamico Refah. Nellaprile 2007 con una dichiarazione su Internet, lo stato maggiore ha provato a impedire lelezione di Abdullah Gl (membro di spicco dellAKP) alla Presidenza della Repubblica, poi comunque verificatasi nellagosto dello stesso anno. Organo importante il Consiglio Nazionale di Sicurezza, composto da esponenti del governo e vertici delle forze armate (Capo di Stato Maggiore e altri 4 Generali) e agente per garantire la laicit della Repubblica Turca; tuttora prova a indirizzare altres, inflessibilmente, la linea politica ed economica dello stato. Lesercito esso stesso una vera potenza politica ed economica. Assorbe un quarto del bilancio annuo dello Stato; il secondo esercito della NATO per consistenza numerica, con oltre un milione di effettivi in servizio; esso possiede il terzo gruppo imprenditoriale nazionale, Oyak, costituito da aziende bancarie, agro-alimentari, meccaniche ed elettroniche, totalmente esentasse, la cui attivit produttiva serve a garantire la sicurezza sociale (pensioni) dellapparato militare. Esso collabora in varie joint-venture con imprese europee. LItalia presente in Turchia con ben 650 imprese; un terzo dellexport italiano verso il Mediterraneo indirizzato alla Turchia e proviene soprattutto da Lombardia e Piemonte. GRUPPI PARAMILITARI TURCHI Hizbi-Contra Le esecuzioni extra-giudiziali, eseguite come politica di guerra non convenzionale sin dagli anni 90, hanno portato alla ribalta unorganizzazione paramilitare creata dallo Stato turco e nota come Hizbi-Contra, che ha agito come forza di contrapposizione al PKK. La pratica delle esecuzioni extra-giudiziali, partita dai centri di Diyarbakir, Batman e Silvan, si diffusa in tutte le regioni del Kurdistan turco: sia ad opera di bande di guardiani di villaggio che di squadre paramilitari come Hizbi-Contra. LHizbi-Contra ha annichilito, represso e disperso la popolazione kurda senza fare distinzione fra bambini, anziani, uomini e donne. Circa l80% di questi crimini sono stati commessi nelle citt kurde dove vigeva lo

stato demergenza (OHAL). Jitem Ultimo gruppo paramilitare venuto allo scoperto e legato ai servizi segreti Jitem, autore di un attentato a una libreria e delluccisione di due persone, a Semdinli nel novembre 2005. Gli assalitori furono bloccati dalla popolazione locale e nella loro auto furono rinvenuti tre fucili AK-47, documenti e piani di altri attentati da eseguire nella zona, quindi prove inconfutabili dellesistenza di unorganizzazione segreta paramilitare atta a creare tensioni nellarea. Lindagine port allarresto di tre membri dellorganizzazione e a quello del proprietario della libreria, vittima dellattentato, che scont vari mesi di carcere. Il Tribunale ordinario ha condannato gli imputati a 39 anni di carcere ma nel 2008 c stata la sentenza del Tribunale militare, che li ha assolti. I mandanti dellattentato non sono mai stati individuati. Guardiani di villaggio Forze paramilitari irregolari, costituite in forma provvisoria a seconda delle esigenze, nel corso della guerra civile, allo scopo di combattere la guerriglia del Pkk. Il numero complessivo si aggira oggi presumibilmente intorno ai 60 000 individui, ampiamente dislocati sul territorio, nei villaggi rurali. Durante gli anni pi aspri del conflitto si arrivati fino a 150000 guardie di villaggio in servizio. La base legale di questa formazione sta nella legge del villaggio rurale del 1924, modificata nel 1985. Tramite intermediari locali lo Stato distribuisce armi, eroga uno stipendio e concede vari poteri e compiti alle guardie. I guardiani di villaggio dipendono dal comando generale della gendarmeria turca. Nei momenti pi aspri del conflitto gli abitanti dei villaggi subivano pressioni fortissime perch aderissero al sistema delle guardie rurali. Chi si rifiutava di entrare a farne parte o di sostenerle subiva ritorsioni (uccisioni, violenze, incendio della casa) e spesso era costretto ad abbandonare i propri beni e a trasferirsi altrove. I guardiani di villaggio sono accusati di aver attuato sparizioni, esecuzioni sommarie, torture, rapimenti a scopo di estorsione, commercio di droga. Tuttora aperto il problema dellidentificazione di coloro che si sono macchiati di crimini nei confronti della popolazione kurda e di come fare per risarcire le vittime. Ergenekon L'inchiesta Ergenekon stata avviata nel 2007 con la scoperta di armi nascoste in un appartamento in un quartiere popolare di Istanbul. A ottobre cominciato il processo a 86 indagati, 46 dei quali sono in prigione, tra gli arrestati vi sono militari in pensione, discussi uomini daffari, avvocati ed ambigui rappresentanti della societ civile. Nel corso delle perquisizioni la polizia ha rinvenuto una lista delle persone nel mirino dellorganizzazione: esponenti politici curdi, un giornalista dellarea islamica e il premio Nobel Orhan Pamuk, per il quale era gi stata scelta larma del delitto. Lobbiettivo, quello di trascinare il paese nel caos e spianare la strada ad un colpo di stato. Molti indizi permetterebbero poi di collegare Ergenekon a numerosi omicidi eccellenti della storia recente, a cominciare da quello del giudice zbilgin e del giornalista armeno Hrant Dink.

RETE ITALIANA DI SOLIDARIETA CON IL POPOLO KURDO ll 2 e il 3 dicembre 2006, a Milano presso la Casa della Pace della Provincia, si sono riuniti collettivi, associazioni, centri sociali, comitati e singole persone provenienti da diverse citt d'Italia, insieme a sindaci kurdi e organizzazioni di solidariet tedesche e francesi. In un clima costruttivo e propositivo, gli esponenti kurdi presenti hanno sottolineato la situazione in cui versano i kurdi, soprattutto in Turchia, caratterizzata da grande incertezza e instabilit. Le opportunit offerte dal quinto cessate-il-fuoco unilaterale proclamato da parte dei guerriglieri kurdi, che avrebbero potuto dare il via a un importante processo di pace e di democrazia, non sono state accolte appieno anzi le operazioni militari turche sono aumentate. Questa situazione si protratta nel tempo, finendo nel 2008 in una recrudescenza dello scontro armato, che ha causato molte perdite di vite umane. Dalle due giornate di discussione del dicembre 2006 risultata la costituzione di una Rete di solidariet con il popolo kurdo, di carattere nazionale, con lobiettivo di lanciare e portare a compimento campagne, progetti e iniziative a favore del popolo kurdo, prima fra tutte quella contro la costruzione della Diga di Ilisu e la conseguente scomparsa dellantichissimo sito di Hasankeyf. La Rete persegue i suoi obiettivi attraverso iniziative locali di controinformazione, denuncia e sensibilizzazione, avvio di campagne, delegazioni, costruzione di progetti di solidariet e cooperazione, quali fili conduttori del lavoro di tutte le organizzazioni che fanno parte della Rete, qui di seguito elencate: UFFICIO INFORMAZIONE KURDISTAN IN ITALIA UIKI ONLUS ASSOCIAZIONE CULTURALE UNIVERSITARIA PANGEA-NAPOLI ASSOCIAZIONE EUROPA LEVANTE ASSOCIAZIONE FONTI DI PACE-MILANO ASSOCIAZIONE NAZIONALE AZAD ASSOCIAZIONE VERSO IL KURDISTAN -ALESSANDRIA ARCI-NAZIONALE DONNE IN NERO-NAZIONALE UN PONTE PER -NAZIONALE ASCE ONLUS-ASSOCIAZIONE SARDA CONTRO L'EMARGINAZIONE ASSOPACE-NAZIONALE CENTRO SOCIO CULTURALE ARARAT-ROMA CECINA SOCIAL FORUM CISCASE-COMITATO ITALIANO DI SOLIDARIETA' E COOPERAZIONE CON L'ANATOLIA DEL SUD EST

ATTAC CATANIA CENTRO SOCIALE ZONA BANDITA COMITATO KURDISTAN SARDEGNA ASSOCIAZIONE PUNTO CRITICO CAMPAGNA PER LA RIFORMA DELLA BANCA MONDIALE CENTRO DI CULTURA CURDA VIA VALTORTA-MILANO CENTRO CULTURALE KURDISTAN PONTEDERA CENTRO CULTURALE KURDO VENEZIA

ALCUNI SITI E BLOG DINFORMAZIONE SUL KURDISTAN (ITALIANO E INGLESE) http://www.retekurdistan.it/ http://www.uikionlus.com/ http://azadiya.blogspot.com/ http://en.firatnews.com/ http://bianet.org/english http://www.diclehaber.com/2

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