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Il primo periodo nella storia delle pi antiche citt russe del medio corso del Volga (XII primo

o terzo del XIII secolo). Recensione al libro di B. M. PUDALOV, Naalnyj period istorii drevnejix russkix gorodov srednego povolja (XII pervaja tret XIII v.), Komitet po delam archivov Administracii Gubernatora Niegorodskoj oblasti, Ninij Novgorod, 2003.

La storia della Russia nel Medioevo pone davanti allo studioso una serie di problemi molto complessi che nel corso del tempo si sono ulteriormente articolati a causa della stratificazione ideologica generata dagli eventi pi recenti. Il dibattito che ancora oggi appassiona gli specialisti di Medioevo slavo vede su posizioni diverse coloro che vorrebbero una Russia moderna espressione della Rus kieviana e coloro che, al contrario, ritengono questultima una realt la cui eredit moderna stata raccolta da quei Paesi che siamo soliti associare alla Russia solo per via dei circa settantanni di Unione Sovietica, cio lUkraina e la Bielorussia. Questa seconda impostazione vedrebbe la Russia vicina alla dimensione asiatica e sposterebbe inevitabilmente verso lEuropa quelle realt nazionali che solo linvasione tataro-mongola escluse alle magnifiche sorti e progressive dellOccidente europeo. Non questa la sede per prendere posizione a riguardo, ma il libro di Pudalov affronta, sebbene in modo indiretto, un aspetto di questa enorme problematica. La Rus si svilupp geograficamente attorno ad alcuni centri (Kiev, Novgorod Velikiij, Smolensk, ernigov, Vladimir ecc.) che dalla fine del IX secolo vissero un lungo periodo di fioritura economica e allacciarono rapporti politici e commerciali sia con Bisanzio, sia con le citt dellEuropa centro-settentrionale. Il nucleo originario dello Stato Antico Russo includeva una fascia di territorio piuttosto ampia che dalla costa settentrionale del Mar Nero si estendeva verso nord sino alla regione del Baltico dove si affacciava sullattuale golfo di Finlandia, abbracciando i laghi Ladoga e Onega. La Rus confinava con realt assai diverse fra di loro: i Peceneghi e Bisanzio a sud, Polonia e Lituania a ovest. Il confine orientale era caratterizzato dai rapporti, non sempre pacifici, con limpero Kazaro e i Bulgari del Volga. Il medio corso del Volga costituisce, in parte, questo confine e le citt considerate da Pudalov, Gorodec e Ninij Novgorod, sono, seppur in modi diversi, il risultato delle relazioni instaurate fra la Rus e i suoi vicini orientali. Il libro di Pudalov il tentativo, ben riuscito a mio parere, di spostare lattenzione sul bacino del Volga e sullorigine delle due citt che interagirono con la Rus e in particolare col suo principato orientale, quello di Vladimir-Suzdal. Questa operazione permette, anche se in modo indiretto, di porre laccento sullimportanza della regione durante gli anni in cui la Rus stava declinando. Le citt del medio corso del Volga hanno avuto una grande importanza in quella che potremmo chiamare la riconquista russa sui Mongoli. Proprio da qui part lattacco al kanato di Kazan in quella che oggi la regione di Ninij Novgorod. Il volume suddiviso in due parti di quattro capitoli ciascuna. Nella prima lautore affronta la storia di Gorodec seguendo un percorso molto ben articolato e documentato. Il primo capitolo (Problemy i versii drevnejej istorii Gorodca, Problemi e interpretazioni della storia antica di Gorodec) tenta di risalire allorigine della citt la quale viene tradizionalmente associata allopera di Jurii Dolgorukij e collocata a met del XII secolo. Lautore si attiene sempre con rigore alle fonti e fornisce un quadro nitido delle notizie contenute negli Annali dandone un ampio resoconto nel secondo capitolo (Obzor letopisnych istonikov, Rassegna delle cronache). Il resoconto documentario prosegue nel terzo capitolo (Drevnejie letopisnye izvestija o Gorodce-na-Volge, Le pi antiche cronache conosciute circa Gorodce sul Volga) per culminare nel quarto e ultimo capitolo della prima parte in alcune conclusioni ( Gorodce-na-Volge ili Gorodec-Radilov?, Gorodec sul Volga o Gorodec Radilov?). La seconda parte dedicata a Ninij Novgorod e anche in questo caso lautore presenta in quattro capitoli una panoramica delle problematiche interpretative riguardo le origini della citt. Il primo capitolo in particolare passa in rassegna tutte le croci storiche che hanno appassionato gli

studiosi e i passi degli Annali pi controversi ( Versii o gorode-predestvennike Niego Novgoroda, obzor istorii voprosa, Interpretazioni sulle citt-predecessori di Ninij Novgorod, resoconto della questione storica). Le fonti vengono presentate nel contesto della loro importanza punto per punto nel secondo capitolo (Istoniki po naalnoj istorii Ninego Novgorodda, Fonti per la storia antica di Ninij Novgorod). Il terzo capitolo segue la traccia della prima parte presentando le fonti ben note sulla storia della citt, mentre il quarto una sorta di riflessione generale sulla regione del medio corso del Volga e sul ruolo che ebbe, nella suo sviluppo, Jurij Vsevolodovi ( Jurij Vsevolodovi i Niegorodskij kraj v 1220-1230-x godax, Jurij Vsevolodovi e la regione di Niegorod negli anni 1220-1230). Lo studio di Pudalov un lavoro importante per almeno due ragioni: in primo luogo lo storico russo ricostruisce lorigine delle citt in oggetto attenendosi con rigore alle fonti. Il ritorno alla documentazione risulta fondamentale laddove il mito si spesso posto a fianco della realt storica. Gli Annali russi sono un complesso documentario di straordinaria ricchezza, sapervi attingere interrogandolo adeguatamente non opera facile e in questo loperazione dellautore sembra ben riuscita. In secondo luogo questo libro interviene in un dibattito complesso partendo da una regione meno studiata di altre per questo periodo fornendo un quadro organico e chiaro su due citt che hanno contribuito attivamente alla formazione della Russia moderna.

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