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. La conoscenza non certamente nozionismo puro, ma senza nozioni basilari la conoscenza non pu esserci. Il bignami dunque un piccolo manuale che ricorda queste nozioni. Di sicuro per, se i concetti non sono stati adeguatamente compresi con riflessioni di approfondimento, a poco serve una rapida occhiata al manualetto.
Scopo della pagina fornire le nozioni fondamentali dell'Elettrotecnica in maniera sintetica senza per essere arida. Conoscerle e saperle ripetere non autorizza nessuno a pensare di essere il nuovo Faraday, ma pu evitare le figuracce di cui sono spesso testimone.
I professori di una volta aborrivano, pubblicamente, i bignami. Lo studente che li possedeva faceva di tutto per non farsi pescare a leggerli. Ma, come successo in molti altri campi, se si ha la pazienza di lasciar trascorrere qualche decennio, ci che appariva deplorevole viene dapprima riabilitato, poi se ne scopre una validit, per troppo tempo ed ingiustamente, misconosciuta, infine diventa un oggetto quasi di culto, di quelli che: " ormai nei nostri tempi non ce ne sono pi ". ( Le canzoni degli anni '60, poi degli anni settanta, degli anni 80 ecc; Tot ora , giustamente, un mito e lo stanno diventando Franco & Ciccio. Le trasmissioni della Rai, quasi sempre criticate al loro esordio, vengono "rivisitate". La TV in bianconero (vedi "teche RAI" ) viene indicata come fulgido esempio di quasi irripetibile valenza culturale. D'altra parte non si pu non riconoscere quanto ci sia vero, da quando la TV del 2000 approdata, dopo i vari, "C' posta per te", "La scelta", "Amici", "Carramba", senza dimenticare le innumerevoli "soap opera", a format come il "Grande Fratello" e "Bisturi". Non ho la pi pallida idea come queste trasmissioni, dalle quali per il momento solo il telecomando ci pu difendere, possano in futuro diventare un "cult". Ma non bisogna disperare: quando si crede che il fondo sia stato toccato c' sempre qualcuno che trova il modo per scendere pi in basso.
Ci che segue un
Bignami di Elettrotecnica prodotto da Electroportal.net con lo scopo di fornire un aiuto agli studenti di un corso ITIS, appassionati
CARICA ELETTRICA: Q
Per la fisica attuale (NB: c' chi lo nega ) una propriet della materia. La carica pu essere positiva o negativa. La sua unit di misura il Coulomb ( C).
La pi piccola carica esistente in natura, detta carica elementare, quella dell'elettrone (negativa), esattamente (si pensa) uguale a quella del protone (positiva). Essa vale 1,602*10-19C. Il protone ha una massa pari a 1840 volte la massa dell'elettrone.
Si assume come verso convenzionale della corrente quello secondo cui si muovono le cariche positive.
Nei conduttori metallici le cariche che si muovono sono gli elettroni, quelli di valenza, responsabili anche delle reazioni chimiche.
L'intensit di corrente assunta come campione di unit di misura. Si definisce AMPERE ASSOLUTO l'intensit di quella corrente che, percorrendo due fili paralleli di sezione trascurabile e lunghezza infinita, posti nel vuoto alla distanza di un metro fa s che essi si attraggano ( correnti concordi) o si respingano (correnti discordi) con una forza pari a 2*10-7 N per ogni metro di lunghezza dei fili.
POTENZIALE: V=W/Q
Si definisce potenziale di un punto l'energia posseduta dall'unit di carica positiva posta in quel punto; dunque il rapporto tra l'energia W di una carica Q che si trova in quel punto, diviso la carica stessa. Si misura in Volt che corrisponde pertanto a Joule/Coulomb (V=J/C).
Essa rappresenta il lavoro fatto (l'energia trasformata) (UAB >0) dall'unit di carica positiva che si trasferisce da A a B.
Si misura in volt.
MASSA
E' il punto a cui, convenzionalmente, si attribuisce un potenziale nullo.
GENERATORE ELETTRICO
E' una macchina che utilizzando una diversa forma di energia (termica, meccanica, chimica, solare ecc.) la trasforma in energia elettrica, creando una separazione di cariche ( eccesso di elettroni al polo negativo, carenza di elettroni al polo positivo).
Se i poli del generatore sono collegati tra loro, si stabilisce nel circuito una corrente elettrica il cui verso convenzionale esce dal polo positivo del generatore. All'interno del generatore la corrente convenzionale fluisce dal polo negativo al polo positivo (le cariche acquistano energia), all'esterno dal polo positivo a quello negativo (le cariche perdono energia).
FORZA ELETTROMOTRICE: E.
E' l'energia che il generatore effettivamente fornisce all' unit di carica positiva. Essa corrisponde alla tensione presente ai morsetti del generatore quando esso non eroga corrente (funzionamento a vuoto, circuito aperto).
Si misura in Volt.
Resistivit:
E' la costante di proporzionalit, dipendente dal materiale, tra il rapporto lunghezza del coduttore, l, diviso l'area della sua sezione, A, e la resistenza R. Il suo inverso detto conduttivit
R= *l/A
E' la resistenza di un pezzo di materiali di dimensioni unitarie: ad esempio un cubo di materiale di lato un metro ha una resistenza che la resistivit del materiale espressa in ohm*metro. Pi praticamente un cilindro di un dato materiale di lunghezza un metro e di sezione un millimetro quadro ha una resistenza, misurata tra le sezioni terminali, pari alla sua resistivit espressa in ohm*millimetroquadro diviso metro.
UTILIZZATORE PASSIVO
E' un componente in cui tutta l'energia elettrica si trasforma in calore (resistenza). La potenza trasformata in calore su una resistenza proporzionale al quadrato della tensione (o della corrente). La costante di proporzionalit l'inverso della resistenza, quando si considera la tensione, la resistenza quando si considera la corrente. Leggi di joule: P=U 2/R; P=R*I2.
UTILIZZATORE ATTIVO
E' un componente in cui l'energia elettrica si trasforma in una forma diversa dal calore (meccanica, chimica ecc). E' schematizzabile con una forza elettromotrice avente polarit opposta al verso della corrente: la corrente entra nel bipolo dal polo positivo e viene perci detta forza controelettromotrice.
RAMO
E' un bipolo caratterizzato da un dato valore dell'intensit di corrente.
NODO
E' una qualsiasi superficie chiusa in cui confluiscono 3 o pi rami .
MAGLIA
Insieme di rami che formano una figura chiusa.
RETE
Insieme di maglie aventi rami in comune.
CORTOCIRCUITO.
Si ha quando due punti di una rete sono collegati con un conduttore avente, idealmente resistenza nulla.
La differenza di potenziale tra i punti in tal caso nulla, qualunque sia l'intensit di corrente del collegamento, che pertanto si pu chiamare anche collegamento equipotenziale.
SERIE.
Pi bipoli si dicono in serie se sono attraversati dalla stessa intensit di corrente.
PARALLELO.
Pi bipoli si dicono in parallelo se i loro terminali sono sottoposti alla stessa tensione.
BIPOLI EQUIVALENTI.
Due bipoli si dicono elettricamente equivalenti se, per ogni valore di tensione presente ai loro terminali essi sono attraversati dalla stessa corrente. In altre parole se la funzione I=f(U) la stessa per i due bipoli.
La resistenza equivalente pi piccola della pi piccola delle resistenze. Se n resistenze in parallelo sono uguali, il valore dell'equivalente Rp=R/n).
La massima corrente che il generatore pu erogare, si ha in condizioni di cortocircuito, cio quando la tensione ai morsetti azzerata mediante un collegamento di resistenza nulla. Tale corrente si chiama corrente di cortocircuito del generatore e vale Icc=E/Ri. Il prodotto della resistenza interna per la corrente rappresenta la caduta di tensione interna.
I0, corrisponde alla corrente massima erogabile dal generatore ( che si ha in cortocircuito) con in parallelo una resistenza Ri detta resistenza interna. Se ai terminali del
generatore presente una tensione pari ad Ri*I0 la corrente erogata nulla ( il generatore funziona a vuoto)
1.
dal rapporto tra la forza elettromotrice e la corrente di cortocircuito che si ottiene quando si collegano i terminali del bipolo con un filo di resistenza nulla determinando la resistenza equivalente del bipolo che si ottiene annullando l'azione di tutti i generatori (quindi aprendo i rami con i generatori ideali di corrente (I 0=0), e cortocircuitando i generatori ideali di tensione (U=0)).
2.
1.
dal rapporto tra la tensione a vuoto e la corrente di Norton. determinando la resistenza equivalente del bipolo che si ottiene annullando l'azione di tutti i generatori (quindi aprendo i rami con i generatori ideali di corrente (I 0=0), e cortocircuitando i generatori ideali di tensione (U=0)). Quindi RNo=Rth
2.
Per annullare l'azione di un generatore di corrente si apre il ramo in cui esso inserito; per annullare l'azione di un generatore di tensione si cortocircuita la sua forza elettromotrice.
Una linea bifilare un quadripolo costituito da due bipoli che sono i due fili. La linea trasmette ai morsetti d'uscita la maggior parte della potenza elettrica ricevuta ai terminali di ingresso. La differenza tra la potenza in ingresso e quella in uscita corrisponde alla potenza persa per effetto joule nei fili. L'intensit di corrente, uguale nei due fili (sono in serie) la corrente di linea. La potenza in ingresso data dal prodotto della tensione in ingresso per la corrente di linea; la potenza in uscita dal prodotto della stessa corrente per la tensione d'uscita. Il rendimento della linea il rapporto tra la potenza in uscita e la potenza in ingresso. La differenza tra la potenza in uscita e quella in ingresso pari alla potenza persa per effetto joule nei fili di linea. La potenza persa diviso il quadrato della corrente di linea corrisponde alla resistenza totale di linea.
CONDENSATORE
Qualsiasi coppia di conduttori (armature) separati da un isolante(dielettrico), costituiscono un condensatore.
Se si applica una tensione tra le armature, si separano cariche elettriche e, nel dielettrico, si forma un campo elettrico. L'armatura collegata al potenziale pi alto si carica positivamente, negativamente l'altra. Le cariche positive e negative sono uguali ed il loro valore assoluto costituisce la carica Q del condensatore. La carica proporzionale alla tensione applicata e la costante di proporzionalit una caratteristica di quel particolare condensatore che si chiama capacit. Si misura in farad: [F]=[C][V] -1<
La capacit di un condensatore piano (armature piane e parallele) proporzionale al rapporto tra la superficie (A) di una delle armature e la loro distanza (d). La costante di proporzionalit () un a caratteristica dell'isolante interposto e si chiama costante dielettrica assoluta e si misura in farad/m [F][M]
La costante dielettrica assoluta del vuoto vale 0= 8,85*10-12 F/m. Il rapporto tra la costante dielettrica assoluta di un isolante e la costante dielettrica assoluta del vuoto un numero puro chiamato costante dielettrica relativa ( r= / 0).
Q=C*U ( definizione di capacit di un condensatore) C= r 0A/d (capacit condensatore piano) K=U/d (campo elettrico nel dielettrico di un condensatore piano)
Energia elettrostatica
E' l'energia immagazzinata in un condensatore. Detta C la sua capacit, U la tensione tra le armature si ha:
We=(1/2).C.U2 INDUTTORE
E' un componente che produce un campo magnetico. Da questo punto di vista qualsiasi conduttore percorso da corrente un induttore. Chiameremo per preferibilmente induttore il componente che stato appositamente realizzato per produrre un campo magnetico di dato valore.
Il parametro che lo caratterizza il coefficiente di autoinduzione L che definito come il rapporto tra il flusso magnetico concatenato con il conduttore e l'intensit di corrente che lo produce. Quindi
L= c/I
L'unit di misura si chiama henry (H) e corrisponde al rapporto tra il weber e l'ampere; poich il weber, unit di misura del flusso magnetico, il prodotto di volt*secondo, l'henry il prodotto di ohm per secondo.
[H]=[][s]
Il coefficiente di autoinduzione dipende dalle caratteristiche geometriche del conduttore, che compaiono come numero di spire N (numeri di angoli giri compiuti dal conduttore), e dalle dimensioni e dalle propriet fisiche del mezzo in cui il conduttore sviluppa il suo campo magnetico. Per fissare le idee pensiamo ad un solenoide ( avvolgimento) rettilineo costituito da N spire circolari di diametro D, uniformemente distribuite su una lunghezza l. Si ha:
L= N2/Ril
dove Ril=(1/)l/ detta riluttanza. A=D2/4, l'area della superficie piana delimitata da una spira, la permeabilit magnetica assoluta del mezzo in cui il campo si forma. Poich N un numero puro, l'unit di misura della riluttanza l'inverso dell'henry [H] -1. La permeabilit magnetica , teoricamente, il coefficiente di autoinduzione che caratterizza da una particolare configurazione circuitale: quella per la quale N2*A/l=1. Si misura pertanto in henry diviso metro [H][M] -1, unit che non possiede un nome proprio.
Si definisce permeabilit magnetica relativa di un mezzo fisico il rapporto tra la sua permeabilit assoluta e la permeabilit del vuoto r= / 0 . E' un numero puro.
Grandezza periodica
E' una grandezza dipendente dal tempo che si ripete ad ogni intervallo di tempo chiamato periodo T che si misura in secondi [s]. Matematicamente definito da: y(t)=y(t+n.T) dove n un numero intero; l'epressione significa che il valore della grandezza nell'istante t si ripete ad ogni multiplo del periodo T.
Il numero di periodi in un secondo la frequenza f=1/T e si misura in [s]-1 detti Hertz [Hz]
Valore medio: valore medio di una grandezza in un intervallo di tempo T, il valore costante corrispondente all'altezza del rettangolo avente come base T ed
area uguale all'area della figura sottesa dalla curva dei valori che la grandezza assume in quell'intervallo (trapezoide). L'area del trapezoide va calcolata algebricamente e come la somma di rettangoli che ricoprono il trapezoide e che hanno come base piccoli intervalli di tempo D ti , tali che in essi la grandezza vari in pratica linearmente , e come altezza la media aritmetica dei valori assunti dalla grandezza agli estremi dell'intervallo, preso con il suo segno(y i(t)) . Si ha allora
T.Vmedio= yi(t). ti
Valore efficace: il valore della grandezza che mantenuto costante in un certo intervallo di tempo d luogo agli stessi fenomeni energetici della grandezza variabile. Poich
gli effetti energetici dipendono dal quadrato della grandezza elettrica considerata (tensione o corrente) il valore efficace la radice quadrata del valore medio dei quadrati della grandezza. Quindi
Fattore di forma: il rapporto tra il valore efficace ed il valore medio. Grandezza alternata
E' una grandezza periodica il cui valore medio in un periodo nullo.
Grandezza sinusoidale
E' la grandezza alternata la cui variazione nel tempo descritta dalle funzioni matematiche seno e coseno. La sua espressione allora y(t)=YM.sin( .t+) dove YM: valore massimo o ampiezza o valore di picco : pulsazione = 360.f o 2f : fase. Il suo valore efficace Y=YM/radQ(2) ed il fattore di forma Kf=1,11.
Numero complesso
E' una coppia ordinata di numeri reali. Esso pu rappresentare il punto del piano cartesiano, detto piano di Gauss, quindi anche il vettore rappresentato dal segmento che unisce il punto all'origine, orientato verso il punto, quindi anche le grandezze sinusoidali isofrequenziali: l'ampiezza (o il valore efficace) corrisponde al modulo (lunghezza del vettore), la fase all'angolo che il vettore forma con l'asse delle ascisse .
Se le coordinate sono l'ascissa e l'ordinata cartesiana del punto il numero complesso si dice rappresentato in coordinate cartesiane (o rettangolari); se i due numeri reali sono la distanza del punto dall'origine, e l'angolo che il segmento orientato verso il punto forma con l'asse delle ascisse, il numero complesso si dice in forma polare.
La forma cartesiana generalmente scritta con la notazione a+j*b dove a, corrispondente all'ascissa del punto detta parte reale del numero complesso, mentre b, corripondente all'ordinata, detta parte immaginaria.
Il simbolo j pu essere visto come un operatore che fa effettuare al punto cosiderato una rotazione di 90 in senso antiorario nel piano. Cosi b, punto dell'asse delle ascisse (asse reale), moltiplicato per j diventa il punto sull'asse delle ordinate che dista b dall'origine. L'operatore j gode della propriet fondamentale nei calcoli:
j2=-1
IMPEDENZA
In alternata sinusoidale il numero complesso che esprime il rapporto tra il numero complesso che rappresenta la tensione ed il numero complesso che rappresenta la corrente. Comunemente indicata con Z. E', si potrebbe dire, la "resistenza" in alternata. Essa tiene conto dei fenomeni di consumo di energia elettrica e dei fenomeni di accumulo di energia elettromagnetica. La parte reale del numero complesso rappresenta il fenomeno dissipativo e corrisponde alla resistenza, R, nella schematizzazione con elementi in serie; la parte immaginaria, detta reattanza, X, associata ai fenomeni energetici di accumulo. La resistenza un numero sempre positivo, la reattanza pu essere positivo o negativo: mel primo caso prevale l'accumulo di energia magnetica (impedenza induttiva) , nel secondo quello di energia elettrostatica (impedenza capacitiva). Riassumendo si ha, indicando con U ed I i numeri complessi che rappresentano tensione e corrente:
U/I=Z=R+j*X
Z = radQ(R2+X2) il modulo dell'impedenza e corrisponde al rapporto dei valori efficaci di tensione e corrente; =arctan(X/R) il suo argomento ed l'angolo formato dai i vettori rappresentativi della tensione e della corrente.
Potenza apparente
E' il prodotto dei valori efficaci di tensione, U, e di corrente, I. Generalmente indicata con S, l'unit di misura chiamata voltampere, VA.
S=U*I
E' detta anche di dimensionamento poich in base ad U ed I si dimensionano , rispettivamente, l'solamento tra i conduttori e la loro sezione.
Fattore di potenza
Tensione e corrente in un'impedenza sono sfasate, cio oscillano con la stessa frequenza ma l'una ritarda sull'altra di un tempo che, nella rappresentazione vettoriale di tensione e corrente, corrsiponde ad un angolo , il cui coseno detto fattore di potenza. Coincide con l'argomento dell'impedenza. Si dice comunemente cosf perch il simbolo pi comunemente usato per indicare tale angolo la lettera greca : (cos ). E' il rapporto tra la resistenza ed il modulo dell'impedenza.
POTENZA ATTIVA
E' la potenza media che fluisce dal generatore all'utilizzatore. Si misura in watt ed il simbolo comunemente usato per essa P. E' la potenza che d luogo all'energia elettrica effettivamente consumata, quella che si paga: 1 kilowattora (1 kWh=1 kW*1h) l'energia consumata in un'ora da un apparecchio che assorbe la potenza attiva di un kW. La potenza attiva quella relativa ai resistori. E' data dal prodotto della potenza apparente per il fattore di potenza.
P=S*sin
La potenza reattiva quella immagazzinata in induttori e condensatori. La potenza totale reattiva ne la somma algebrica, considerando positive le potenze reattive degli induttori, negative quelle delle capacit
Triangolo di potenza
S, P e Q sono legate dalla relazione
S=radQ(P2+Q2)
Per il teorema di Pitagora S l'ipotenusa di un triangolo rettangolo di cateti P, l'orizzontale) e Q (verticale). Dopo aver disegnato il cateto P, orizzontale, si segna il cateto Q, verticale, verso l'alto se la Q induttiva, verso il basso se capacitiva.
Potenza complessa
E' un numero complesso la cui parte reale la potenza attiva e la cui parte immaginaria la potenza reattiva. Si ottiene moltiplicando il numero complesso rappresentativo della tensione, U,per il numero complesso coniugato, I, rappresentativo della corrente, I. E' dunque rappresentabile con un vettore di ampiezza pari alla potenza apparente che forma con l'asse dei reali un angolo che coincide con lo sfasamento tra la tensione e la corrente. Si ha pertanto
U*I=S=P+jQ