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Bocche da fuoco di grosso calibro a tiro curvo.

Obice da 42 cm Generalit. - Queste potentissime bocche da fuoco, introdotte in servizio nel 1914, erano in origine destinate alla difesa delle coste. Prima ancora che venissero adottate, questa Rivista1 dette notizia delle prove, che con esse si facevano al poligono di Haimasker (Ungheria), accennando con esattezza anche alla loro gittata ed al peso del proietto. Non ci fu dunque sorpresa, pei tecnici, all'inizio della guerra, salvo per l'impiego che di questi obici fu fatto al seguito dell'esercito mobile. Come artiglierie da costa, sotto la denominazione di 42 cm M.14 K. Haubitzen 2, questi obici furono installati entro torri girevoli con corazzatura leggiera (fig. 1). Scoppiata la guerra, si pens di adoperarli anche sulle fronti terrestri, ed allora si liberarono le torri dalle cupole e dai complicati congegni elettrici pel puntamento in direzione ed in elevazione e per l'esecuzione della carica, si costru un pesante paiuolo di legno che doveva in campagna prendere il posto della piazzuola di calcestruzzo, e si trasport tutto il materiale, scomposto, su treni ferroviari fino alla postazione prescelta, costruendo, se del caso, diramazioni di binario. Questo materiale trasformato prese la denominazione di 42 cm Belagerunghaubitze L/15 (fig. 10 e 11). Ma palesi erano gli inconvenienti derivanti dal ripiego di adoperare come artiglieria d'assedio un materiale costruito per la difesa delle coste: enorme peso del materiale della torre, non necessario nell'attacco, grande bersaglio offerto alle offese nemiche, necessit dell'impiego, per la composizione del materiale, di una gru ingombrante e visibile, scelta della postazione vincolata alla vicinanza di una ferrovia a scartamento ordinario, ecc. Per queste ragioni, evidentemente, fu studiato ed adottato nel 1916 per quest'obice un vero e proprio affusto d'assedio con pregevoli caratteristiche, che, salvo le pi grandi dimensioni del materiale e il peso alquanto maggiore, esso ebbe comuni con l'obice d'assedio da 38 cm adottato nello stesso anno: ginocchiello molto basso, nessun bisogno di gru per la composizione, indipendenza dalle strade ferrate, trazione benzo-elettrica, ecc. Questo terzo tipo di obice fu denominato : 42 cm M.16 Autohaubitze (fig.3-8). Nell'anno successivo quest'ultimo materiale fu modificato, essenzialmente per diminuire il numero delle unit di trasporto, e si ebbe cos il 42 cm M.17 Autohaubitze. Descriveremo rapidamente prima la bocca da fuoco, che comune ai tre tipi, e poi le tre differenti installazioni, le munizioni e le tavole di tiro numerica e grafica. BOCCHE DA FUOCO (fig. 12). - E' di acciaio speciale, del tipo a manicotto; la parte centrale, destinata a scorrere nella culla, cilindrica e presenta superiormente e inferiormente due costole rivestite di bronzo, che servono ad impedire la rotazione dell'obice nella culla. L'anello di culatta, che collocato avanti all'alloggiamento dell'otturatore, si allarga nella parte inferiore in un'appendice, nella quale sono praticati due fori rotondi pel collegamento con le aste del freno idraulico. L'anima solcata da 84 righe ad inclinazione costante, volgenti a destra. La faccia anteriore dell'alloggiamento dell'otturatore normale all'asse del pezzo; quella posteriore inclinata alquanto, corrispondentemente alla forma a cuneo dell'otturatore, e la stessa inclinazione hanno le due guide sporgenti nelle facce superiore ed inferiore di detto alloggiamento.
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Vedi Rivista, 1913, vol. III, pag. 169. Altre volte sono indicati con la caratteristica della lunghezza in calibri 42 cm L/15 Kustenhaubitzen.

Sulla culatta sono praticati un piano con sovrapposta squadra ad angolo retto, per l'applicazione del quadrante a livello, e due fori. L'otturatore (fig. 17-35) a cuneo; le sue parti principali sono: il cuneo (fig. 17-24), al quale sono uniti la piastra anteriore (fig. 14) e la piastra di testata, i congegni per manovrarlo, i congegni di armamento del percussore e di scatto, l'estrattore e l'apparecchio pel distacco iniziale del bossolo. Nelle faccie inferiore e superiore del cuneo, sono due guide inclinate come quelle dell'alloggiamento, le quali obbligano il cuneo as allontanarsi alquanto dal vivo dell'anima quando si apre l'otturatore e a portarsi a contatto di esso quando si chiude. A facilitare lo scorrimento dell'otturatore servono due piccoli carrelli a rulli (fig. 13), alloggiati in due scanalature praticate nel piano inferiore del cuneo; inoltre, per diminuire l'attrito contro la faccia superiore dell'alloggiamento, il cuneo porta sul suo piano superiore altri due rulli. La piastra anteriore incastrata in un alloggiamento a coda di rondine ricavato nella faccia anteriore del cuneo, nel quale fermata mediante una vite. Per estrarre questa piastra, basta aprire della quantit necessaria l'otturatore, senza toglierlo dall'obice. Nel centro della piastra, in direzione dell'asse del pezzo, avvitato un dado forato pel passaggio della punta del percussore. La piastra di testata (fig. 22-23) assicurata alla parte esterna destra del cuneo mediante quattro viti; dalla sua parte centrale sporge l'albero del manubrio dell'otturatore. I congegni per la manovra dell'otturatore constano: del manubrio dell'otturatore (fig. 19bis), del suo albero con ruota dentata, nella quale ingranano, superiormente, la ruota dentata dell'albero a vite di traslazione del cuneo, ed, inferiormente, la ruota dentata del movimento di apertura dell'otturatore (fig. 17-28). Sull'albero del manubrio infilata, prima di questo, la noce (fig. 19) con piano sagomato per l'armamento automatico del percussore. Il manubrio porta ad una delle estremit un congegno a scatto che, a movimento di chiusura ultimato, manda un piuolo ad incastrarsi in un alloggiamento praticato nell'anello di culatta: il manubrio resta cos vincolato all'obice. Per svincolarlo, si preme sul bottone zigrinato, che sporge dall'estremit del manubrio, e si gira alquanto quest'ultimo. Sull'altro braccio del manubrio, montato il congegno di sicurezza (fig. 21), composto di una piccola manovella girevole, che pu essere fissata in due posizioni: quando disposta in modo appaia la scritta Sicher (sicurezza), la manovella impedisce di aprire l'otturatore e di agire alla leva di scatto; nella posizione opposta, appare la scritta Feuer (fuoco) e non c' alcun impedimento a far scattare il percussore. Il congegno per l'accensione dell'innesco del cartoccio a bossolo (fig. 24-28) consta delle seguenti parti: del percussore centrale (fig. 25) con punta, risalto, testa e molla d'armamento; della noce sagomata (fig. 19) per l'armamento automatico del percussore; dell'albero per l'armamento a mano del percussore (fig. 26) con dente, testa e molla a spirale, e relativa leva di armamento (fig. 24); del congegno di scatto (fig. 29) con dente di scatto, molla e albero della leva di scatto; della leva di scatto (fig. 30); dell'albero-ritegno del congegno di scatto (fig. 29). Quando s'inizia il movimento di apertura dell'otturatore, la noce di armamento automatico del percussore costringe il braccio corto della leva di armamento, e quindi l'albero di armamento, a ruotare verso l'alto; il dente dell'albero, contrastando col percussore, lo obbliga a retrocedere e a comprimere il suo mollone, finch il risalto supera il piano

inclinato del dente di scatto, che cos trattiene il percussore armato. Quando l'albero di armamento viene dalla leva obbligato a ruotare attorno al proprio asse, la molla a spirale, che attorno ad esso avvolta (e le cui estremit contrastano contro due denti, l'uno fisso all'albero e l'altro alla sua testa mobile), viene contorta, finch il braccio corto della leva lasciato libero dalla noce; allora la molla in torsione si distende e riporta l'albero nella posizione iniziale. In caso di scatto a vuoto, si riarma a mano il percussore, traendo indietro il braccio lungo della leva di armamento, senza bisogno di aprire l'otturatore. Tirando indietro, mediante la cordicella di sparo, il braccio lungo della leva di scatto, si fa ruotare l'albero relativo, l'estremit del quale costringe il dente di scatto ad abbassarsi vincendo la resistenze della molla, e a lasciare libro il percussore che, spinto dal mollone, batte con la punta sull'innesco del bossolo. Il congegno di estrazione del bossolo consta dell'estrattore e degli organi pel distacco iniziale del bossolo dalle pareti della camera. L'estrattore (fig. 32-35), di un sol pezzo, consta dei due bracci, superiore ed inferiore, della traversa che li unisce, piana sopra una delle due facce ed arrotondata dall'altra, e di due naselli che, urtati dall'otturatore al termine della sua corsa, imprimono ai bracci il movimento che espelle il bossolo. L'estrattore trova posto in un alloggiamento ricavato nella faccia anteriore dell'apertura di culatta e pu in esso girare per la forma arrotondata della faccia posteriore della sua traversa. In corrispondenza ai naselli dell'estrattore, sono incastrati nel cuneo dell'otturatore due tasselli amovibili (fig. 17), tenuti a posto da scatti a molla. Il congegno pel distacco iniziale del bossolo (fig. 33-34) consta della piastra con due perni, superiore ed inferiore, fissata mediante quattro viti al lato sinistro anteriore dell'alloggiamento dell'otturatore; in ciascun perno infilata, mediante mozzi eccentrici, una coppia di bracci, l'uno diritto, l'altro ricurvo e provvisto di una camera allungata, nella quale scorre un bottone avvitato rispettivamente alla faccia superiore ed inferiore del cuneo otturatore. Il braccio diritto presenta nella sua parte anteriore due sporgenze, l'una alquanto pi pronunziata dell'altra, e con la sua estremit libera va a prender posto dietro uno dei bracci dell'estrattore. Quando si apre l'otturatore, i bottoni anzidetti costringono i bracci ricurvi del congegno a ruotare di circa 90: girano cos anche gli eccentrici, che portano a contatto con la superficie dell'alloggiamento dell'otturatore prima le sporgenze meno pronunziate e poi le altre dei bracci diritti del congegno; l'estremit libera di questi cos costretta ad allontanarsi di alcuni millimetri dalla superficie dell'alloggiamento, traendo con s i bracci dell'estrattore e provocando perci il distacco iniziale del bossolo, che viene poi espulso dalla corsa lunga dell'estrattore, quando l'otturatore termina il suo movimento. Togliere e rimettere a posto l'otturatore. - Occorre, per questa operazione, la gri, dato il peso rilevante dell'otturatore (circa 2 t). Si separano dall'otturatore l'estrattore e il congegno pel distacco iniziale del bossolo; a tal uopo si svitano dalle facce superiore ed inferiore dell'otturatore i due bottoni, si tolgono i tasselli e si fa penetrare al loro posto la traversa dell'estrattore, allontanandola dal suo alloggiamento; l'estrattore viene cos fuori insieme con l'otturatore. Si estrae l'otturatore quanto basta per ch i carrelli di scorrimento siano visibili; si imbraca l'otturatore e si sospende al paranco del carrello scorrevole della gru, si solleva e poi si estrae l'otturatore mediante la gru, avendo cura di ritirare, al momento opportuno, i carrelli a rulli dell'otturatore, che altrimenti cadrebbero. Si dispone poi l'otturatore nella sua cassa d'imballaggio aperta. Per rimettere a posto l'otturatore si esegue la manovra inversa, avendo cura di introdurre l'otturatore nel suo alloggiamento molto lentamente.

Scomposizione e ricomposizione dell'otturatore. - Si investe l'apposita chiave sulla testa del percussore, si spinge questo avanti, si gira di un ottavo di giro a sinistra, per liberarne i denti dal congegno di scatto, e si estrae dal cuneo l'insieme del percussore e delle parti annesse, che vengono poi facilmente separate. Si svita e si estrae alquanto dal cuneo l'albero ritegno del congegno di scatto, con che quest'ultimo pu esser ritirato dal suo alloggiamento. Svitata e tolta la vite dell'albero del manubrio dell'otturatore, si preme sul bottone filettato del braccio destro del manubrio, per disimpegnarne il dente dall'anello di culatta, e poi si sfilano dall'albero il manubrio e la noce di armamento automatico del percussore. Per togliere il congegno di armamento del percussore si spinge verso sinistra il nasello della testa dell'albero, finch i denti di essa si liberano dagli incavi della piastra di testata; si possono allora estrarre le diverse parti. Si svita poi e si toglie la vite della leva di scatto, si gira l'albero di un quarto di giro a sinistra e si estrae dal cuneo. Svitate le quattro viti di unione, si separa infine dal cuneo la piastra di testata. Le altre parti dell'otturatore non debbono essere separate da esso che da un operaio pratico ed in caso di assoluta necessit per riparazioni. Per ricomporre l'otturatore, si compiono le operazioni inverse. Pel trasporto dell'otturatore, si ha una cassa speciale con le pareti riunite con cerniere in modo che possono essere tutte aperte e disposte sopra uno stesso piano. L'obice provvisto di cuffia di volata di cuoio con congegno di chiusura, di cuffia di culatta di tela e di scovolo.

DATI PRINCIPALI

OBICE da 42 cm Lunghezza totale Lunghezza della parte liscia dell'anima Lunghezza della parte rigata dell'anima Calibro Diametro al fondo di due righe opposte Larghezza delle righe Larghezza dei pieni alla base Larghezza dei pieni alla sommit Numero delle righe Passo della rigatura Inclinazione Volume della camera da polvere Peso della bocca da fuoco con otturatore Peso dell'otturatore Pressione normale Pressione massima l kg kg at at calib mm mm mm mm mm mm mm mm 6290 673 4570 420 424,5 7,32 8,56 40,6 84 30 558'42 100 26000 circa 1950 2400 2505

CULLA (fig. 15). - E' un grosso manicotto di forma cilindrica corrispondente alla parte media esterna dell'obice, che in esso viene infilato a leggiero sfregamento; all'esterno, rinforzata da costole e porta gli orecchioni; nell'interno, presenta due scanalature rivestite di bronzo, nelle quali trovano alloggio le costole dell'obice, che gli impediscono di girare entro la culla. Per attenuare l'urto nel ritorno dell'obice in batteria, dopo lo sparo, sono applicati al vivo posteriore della culla alcuni anelli di cuoio, tenuti a posto da un anello di acciaio. A vincolare l'obice alla culla nei trasporti e quando non montato il freno idropneumatico, servono due staffe doppie, riunite da un albero a vite (fig. 15 Sorrglied), che si fissano a due grossi ganci portato l'uno dalla culla e l'altro dall'anello di culatta, da ciascun lato. Quando si deve far fuoco, si tolgono le staffe, e si assicurano, ciascuna, a due ganci portati dall'obice. Alla parte anteriore della culla sono fissate, sopra e sotto, due piastre ricurve di acciaio grosse circa 6 cm, destinate a chiudere l'apertura praticata nella cupola corazzata della torre per dare passaggio alla volata dell'obice. In congegno di freno e pel ritorno in batteria contenuto in un blocco d'acciaio inchiavardato alla culla nella sua parte inferiore (fig. 15-16). Esso consta di due freni a glicerina e di un ricuperatore con aria compressa alla pressione iniziale di 60 atmosfere. L'obice collegato alla culla mediante le aste degli stantuffi, che passano nei fori dell'anello di culatta e sono ad esso fissate con dadi e controdadi. Il rinculo massimo dell'obice nella culla di 50 cm. INSTALLAZIONE DA COSTA (fig. 1-49-59). - E' sistemata sopra una piazzuola di calcestruzzo e consta di una parte fissa e di una parte girevole. Formano la prima una piastra anulare di acciaio fuso e il sovrapposto rocchio, che porta le sfere per la rotazione della parte girevole. La piastra, divisibile pei trasporti in tre parti, ha diametro esterno di 7,60 m e interno di 5,75 m e viene fissata con dadi alle chiavarde murate nel calcestruzzo della piazzuola. In prossimit delle due circonferenze esterna e interna presenta due orli sporgenti verso l'alto, con sezione rettangolare; sulla parte compresa tra gli orli, alta 15 cm sil piano della piazzuola, viene collocato e inchiavardato il rocchio, che nei trasporti diviso anch'esso in tre parti. Il rocchio, alto 78 cm, a sezione troncoconica, porta nel piano superiore una cavit anulare nella quale si allogano le sfere. Alla parte interna del rocchio applicata verticalmente una grossa bronzina, di forma perfettamente cilindrica, con diametro interno di 6 m destinata a fare da guida al movimento circolare della parte girevole della installazione. Sempre nella parte interna, ma pi in basso, fissata al rocchio una corona dentata, nei cui denti ingrana il rocchetto del congegno di puntamento in direzione. Sulla superficie esterna del rocchio assicurata, tutto in giro, una stretta lamiera di ferro, sulla quale incisa la graduazione pel puntamento in direzione, in 6400 millesimi convenzionali. Le sfere di acciaio indurito, collocate nella cavit del rocchio, sono in numero di 114, hanno il diametro di 15 cm e pesano circa 15 kg ciascuna. Esse sono tenute a posto e separate le une dalle altre da uno stretto anello circolare, di diametro poco minore di quello della circonferenza tangente internamente alle sfere e provvisto verso l'esterno di 114 sporgenze, che si dispongono tra sfera e sfera. Questo anello sostenuto da una piastra circolare che lo mantiene all'altezza del centro

delle sfere; nei trasporti anello e piastra vengono divisi in cinque parti. Il diametro della circonferenza corrispondente ai centri delle sfere di 6,65 m. La parte girevole dell'installazione consta di un grosso anello metallico poggiato sulle sfere e delle parti ad esso sovrapposte. L'anello (fig. 9) appoggia sulle sfere per una sua parte incavata in modo simile a quella del rocchio; divisibile nei trasporti in due reparti. Esso rinforzato da calastre, presenta una superficie superiore piana larga 50 cm e ha il diametro esterno di 7 m. Alla superficie verticale interna dell'anello unito un cilindro di ferro che si prolunga verso il basso e va ad infilarsi nella bronzina del rocchio, per fare da guida al movimento circolare della parte girevole e da ritegno all'anello, perch non possa sfuggire dal rocchio. Le calastre maggiori, in numero di due, sono disposte parallelamente ad un diametro dell'anello e simmetricamente ad esso a distanza di 1,70 m l'una dall'altra; altre sei calastre, normali alle prime, sono collocate, tre per tre, tra quelle e la parete cilindrica dell'anello. L'insieme dell'anello e delle calastre costituisce la piattaforma girevole, sulla quale viene fissato l'affusto mediante chiavarde, in corrispondenza delle due calastre maggiori. L'affusto consta essenzialmente di due robusti fianchi piani, lunghi 6,28 m, alti 2,24 m all'asse delle orecchioniere e distanti tra loro 1,70 m. Ogni fianco formato da tre lamiere a contatto, grosse ciascuna 2 cm, rinforzate agli orli e lungo le linee di maggior tormento. Le orecchioniere, provviste di bronzine e sopraorecchioniere, hanno il diametro di 33 cm; il loro asse risulta all'altezza di 3,30 m dal piano della piazzuola di calcestruzzo e a 1,90 m di distanza, in piano, dal centro del rocchio. Quattro calastre di grossa lamiera di ferro collegano i fianchi, nei quali, verso la parte anteriore imperniato l'albero del congegno di elevazione, provvisto di due grossi rocchetti dentati che ingranano nei denti dei due settori dentati della culla; l'albero si prolunga all'esterno del fianco sinistro, ove sono gli altri organi del congegno di elevazione. Sulla periferia della piattaforma girevole, sono fissati con bulloni tre segmenti di cilindro di grossa lamiera, che insieme costituiscono la torretta, sulla quale poggia la cupola, I due segmenti massicci constano ciascuno di una parete semicilindrica di 8,50 m di diametro e di due piani di lamiera, normali alla parete, inchiodati l'uno in corrispondenza dell'orlo inferiore alla parete, l'altro e poco pi di met altezza di essa parete. Numerosi calastrelli verticali rinforzano i due piani, il superiore dei quali costituisce la piattaforma di servizio. Questi due segmenti sono uniti mediante bulloni ai fianchi dell'affusto; in corrispondenza della coda dell'affusto essi presentano una finestra, nella quale viene collocato il tamburo del congegno di calcatoio. Anteriormente, in corrispondenza della testata dell'affusto, gli verticali dei due segmenti rimangono all'infuori delle estremit superiori dei fianchi dell'affusto, per lasciare lo spazio necessario al passaggio dell'obice con la culla, nelle manopere per la composizione e la scomposizione del materiale. Detto spazio viene poi chiuso da un terzo segmento di cilindro della torretta, di costruzione analoga agli altri, che viene inchiavardato alle estremit anteriore dei fianchi dell'affusto e agli orli verticali dei due segmenti laterali. Nelle pareti della torretta sono praticate finestre per l'entrata dei serventi e pel rifornimento delle munizioni. Sulla piattaforma di servizio, provvista di botole di accesso, sono sistemate: a destra la manovella del congegno di calcatoio, a sinistra quelle dei congegni di puntamento in direzione e in elevazione. Il movimento pel puntamento in direzione fatto mediante una manovella con manubrio, portata da un ritto a candeliere, fissato sulla piattaforma di servizio a sinistra dell'affusto, verso il mezzo. La manovella, messa in azione da due serventi, fa girare un alberello

orizzontale, il cui movimento viene trasmesso mediante catena ad un'altro alberello, anch'esso orizzontale, situato in prossimit del pavimento inferiore della torretta; per mezzo di una vite senza fine questo secondo alberello fa girare la ruota elicoidale di un alberello verticale, che si prolunga in basso ed all'estremit inferiore porta calettato un rocchetto dentato, che ingrana coi denti della corona fissata internamente al rocchio. La graduazione di direzione si legge mediante un indice fissato all'esterno dell'anello della piattaforma girevole, la cui punta scorre in corrispondenza della piastrina graduata applicata all'esterno del rocchio. Questo movimento si pu pure imprimere alla torre con motori elettrici, come apparisce dalla fig. 40. Il movimento pel puntamento in elevazione si ottiene con un volantino con manubrio, portato da un sostegno a candeliere collocato anch'esso sulla piattaforma di servizio, a sinistra dell'affusto, quanto pi avanti del congegno di direzione. Il movimento viene trasmesso, mediante alberi di rimando e rotismi conici, ad un albero orizzontale situato parallelamente al fianco sinistro dell'affusto, esternamente ad esso, e terminante con una vite senza fine; questa ingrana con la ruota elicoidale calettata sull'estremit dell'albero di elevazione portato dall'affusto e che coi suoi rocchetti dentati ingrana coi denti dei settori d'elevazione della culla. Anche il congegno di elevazione pu essere manovrato elettricamente, come appare dalla fig. 39. I congegni per caricare l'obice (elevatori di munizioni e calcatoio) possono pure essere manovrati elettricamente (fig. 42-46) e a mano. Le munizioni sono portate alla torre da vagoncini circolanti su rotaie: i proietti vengono introdotti per la finestra posteriore della torre (fig. 59), i cartocci per quella di sinistra (fig. 58). Il proietto viene fatto scorrere dal carrettino sulla suola di caricamento, che provvista di dieci rotelle di bronzo per facilitarne lo scorrimento: la suola poi sollevata fino all'altezza della culatta. Altra suola riceve il cartoccio attraverso la finestra di sinistra e lo porta all'altezza della culatta, scorrendo sopra un piano inclinato. Il calacatoio (fig. 46), sistemato nella parte posteriore della torretta, del tipo a cannocchiale, i cui diversi tubi vengono spinti internamente da una catena snodata che diviene rigida quando, svolgendosi dal tamburo, costretta a passare in un alloggiamento a sezione rettangolare, che non le permette di piegarsi. Il calcatoio, quando manchi il congegno elettrico, manovrato a mano da pi serventi, che agiscono al manubrio a doppia manovella sistemato sulla piattaforma di servizio, a destra dell'affusto. La torretta coperta da una cupola che offre protezione contro schegge e pallette e anche contro proietti di piccolo calibro. Essa fissata con bulloni all'orlo superiore della parete circolare del tamburo ed inoltre sorretta da due sostegni assicurati ai fianchi dell'affusto. La cupola presenta anteriormente la cannoniera pel passaggio della bocca da fuoco, la cui apertura viene chiusa dallo scudo ricurvo portato dalla culla dell'obice: posteriormente, una finestra per l'eiezione del bossolo sparato, finestra che pu essere chiusa mediante uno sportello. Sopra la cupola sistemato un obice da 10 cm, montato sopra un affusto con scudo di protezione. Quest'obice pu esser collegato a quello da 42 cm, in modo da seguirne esattamente i movimenti. Si noti che la fig. 1 rappresenta l'installazione di un obice da 42 cm di una batteria non ancora completata. A costruzione finita, tutto il tamburo della installazione sarebbe rimasto racchiuso entro la massa di calcestruzzo costituente la batteria, che pare dovesse comprendere quattro pezzi. Nel calcestruzzo, attorno al tamburo, sarebbe pure stata sistemata l'avancorazza, di modo che sarebbe emersa la sola cupola. Le aperture praticate nel tamburo, per l'ingresso dei serventi nella torre e pel rifornimento delle munizioni, sarebbero state accessibili dal corridoio coperto della batteria. Gru a centina su carrelli per le manopere di forza . - Per le operazioni di composizione e

scomposizione del materiale e di carico e scarico sulle ferrovie necessario l'impiego di una gru di 40 t di portata. Costruita dalla ditta Gruson di Mgdeburg (Germania) essa consta di due carrelli, di due ritti a cannocchiale, di una centina con taglia scorrevole su carrello (fig. 9). I due carrelli sono provvisti di due coppie di ruote ferroviarie per binario a scartamento normale; sui carrelli sono fissati i ritti, costituiti da una robusta base tronco-conica e da un cilindro verticale sovrapposto alla base; nel cilindro fisso sono infilati a tenuta d'aria altri cilindri cavi scorrevoli. La base contiene glicerina: mediante una pompa a due stantuffi, manovrata a mano per mezzo di manubri portati da due grossi volanti di ghisa, la glicerina viene spinta nel primo cilindro e fa uscire da questo il secondo e successivamente il terzo. Questo termina all'estremit posteriore con una staffa snodata, su cui poggia una delle estremit della centina. Sulla centina, che lunga 10 m circa, sono fissate due rotaie, sulle quali scorre un carrello a quattro ruote; da questo pende una grossa staffa abbracciante la centina stessa e terminante inferiormente con un robusto gancio. Questa gru permette quindi i seguenti movimenti: longitudinali, mediante scorrimento dei carrelli sul binario; trasversali, mediante scorrimento dela carrello sulla centina; verticali, mediante innalzamento o abbassamento dei ritti. Per sollevare l'obice con la culla, viene svitato il gancio ed avvitato al suo posto una trave metallica, dalla quale pendono due staffe di acciaio, che imbracano l'obice avanti e dietro la culla. L'altezza minima dal piano delle rotaie alla parte superiore della centina, coi tubi interamente ritratti, di 3,70 m circa; la massima, coi tubi interamente svolti, di 7,20 m circa. INSTALLAZIONE DA COSTA TRASFORMATA PER L'ASSEDIO. - Come si gi accennato, per poter impiegare come artiglieria d'assedio quest'obice da costa fu adoperata dapprima la stessa installazione da costa, liberata delle parti non essenzialmente necessarie al nuovo impiego e con l'aggiunta di altre parti in sostituzione della piazzuola di calcestruzzo e degli organi pel sollevamento delle munizioni, mossi elettricamente. Per tenere il posto della piazzuola fu costruito un paiuolo lungo 10,10 m, largo 7,90 m e alto 1 m, formato da tre strati di grosse travi di legno di pino riunite e rinforzate da ferri a doppio T. Il primo e il terzo strato hanno le travi disposte parallelamente al lato pi lungo, e pei trasporti si dividevano, ciascuno, in tre parti nel senso longitudinale: le due parti esterne constano di nove travi di legno, ciascuna di 10,20x0,30x0,36 m, e di due travi di ferro a doppio T, collegate tutte a mezzo di otto grosse chiavarde trasversali; la parte mediana consta invece di dieci travi di legno e di tre di ferro, identiche alle precedenti e ugualmente collegate tra loro. Sulla superficie inferiore dello strato superiore e su quella superiore dello strato inferiore sono praticati, in senso trasversale e per tutta la larghezza del paiuolo, nove incavi, in cui trovano posto corrispondenti sporgenze dello strato intermedio. Le travi di questo, disposte normalmente a quelle degli altri due strati, sono raggruppate in quattro parti: le due esterne sono composte da cinque travi di legno di 7,90x0,28x0,32 m, di altre cinque travi di legno di 7,90x0,28x0,36 m e da due travi di ferro a doppio T da 32 cm. Le travi di legno sono scostate per le facce laterali di maggiori dimensioni e sono alternate a due a due, le travi alte 32 cm con quelle alte 36 cm: queste ultime sono disposte in modo da sporgere alternativamente sulla faccia superiore e sulla inferiore, perch le sporgenze si adattino

esattamente negli incavi praticati negli altri due strati. Le due parti interne dello strato intermedio sono formate di quattro travi di legno di 7,90x0,28x0,32 m, da altre quattro travi di legno di 7,90x0,28x0,36 e da due travi di ferro a doppio T da 32 cm, disposte e collegate come quelle delle due parti estreme. Sullo strato superiore fissato un tavolato di forma di corona ottagonale, sul quale viene assicurata la piastra anulare di acciaio fuso, gi descritta nella installazione da costa. I tre strati del paiuolo sono collegati da 26 chiavarde, che li traversano verticalmente; le teste delle chiavarde contrastano con piastre di ferro avvitate allo strato inferiore: i dadi sono avvitati sullo strato superiore. Altre chiavarde, alquanto pi lunghe, attraversano pure i tre strati e li collegano con le parti metalliche della sovrapposta installazione da costa. Il paiuolo pesa complessivamente circa 85 t e viene sistemato in scavo, in modo che la sua parte superiore venga a trovarsi a livello del terreno. Su questo paiuolo viene composto il materiale come nella installazione da costa, con le seguenti varianti: 1. sul tamburo della torretta non si colloca la cupola; 2. dalla culla viene tolto il segmento superiore di scudo ricurvo; 3. vengono tolti tutti i congegni elettrici pel puntamento in direzione ed in elevazione e per la manovra del calcatoio e degli elevatori delle munizioni: 4. la suola di caricamento viene fissata ai fianchi dell'affusto perch, dalla installazione di assedio; l'obice non fa fuoco che nel settore superiore e non c' quindi il pericolo che, nel rinculo, la culatta urti contro la suola; 5. gli elevatori per le munizioni sono sostituiti da un congegno di circostanza simile a quello di riserva rappresentato dalla fig. 43, con la differenza che il paranco sporge all'esterno della torretta. All'orlo superiore del tamburo della torretta vengono applicati e fissati mediante chiavarde una serie di sostegni verso l'esterno, che portano una trave di ferro circolare con sezione a doppio T; a questa trave, in corrispondenza alla suola di caricamento, unita altra trave di ferro pure a doppia T ma rettilinea, diposta a guisa di corda della circonferenza da quella costituita. Sulla trave circolare scorrono due paranchi differenziali, al cui gancio pu essere attacco il congegno a tanaglia, pel sollevamento dei proietti. I paranchi possono, mediante scambi, passare dalla trave circolare a quella rettilinea e portare cos i proietti sulla suola di caricamento. Manopera per la composizione del materiale. - Scavato il pozzo in fosso per l'interramento del paiuolo, si dispongono sul terreno, parallelamente ai due lati lunghi di esso, due strati di binario a scartamento ordinario, lunghi circa 45 m e con intervallo di 8 m tra le facce delle rotaie interne, a contatto con lo scavo. I binari debbono oltrepassare lo scavo di circa 30 m da un lato e di circa 5 m dall'altro; su di essi scorrono i carrelli che portano la gru. Tra i due binari costruito un terzo binario in senso diagonale ai primi, per fare procedere su esso i carri ferroviari che portano il materiale. Questi si arrestano nel tratto di binario che rimane a uguale distanza dai due binari laterali; si fa avanzare allora la gru, coi suoi carrelli, in modo che il gancio, o la trave di ferro, del paranco risulti sopra il carico. Sollevato questo, si fanno scorrere i carrelli, finch la gri risulti sopra il pozzo, nel punto pi indicato per la manopera che si deve compiere, e si scarica il materiale. INSTALLAZIONE D'ASSEDIO (fig. 3-8). - E' simile alla installazione dell'obice d'assedio da 38 cm mod. 1916 e, come quella, provvista di materiale atto al trasporto tanto su strada ordinaria, quanto su ferrovia. Per la descrizione ci riferiamo a ci che, in proposito, fu gi pubblicato sulla Rivista3, facendo rilevare soltanto le differenze, che sono quasi tutte non
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Vedi Rivista, 1919, vol. III, pag. 185.

nei congegni, ma nelle dimensioni e nel peso. Affusto. - Ha in generale la forma di quello dell'obice da 38 cm, ma le parti sono pi robuste e pi unite. La parte posteriore; invece di poggiare su due semplici puntelli, sostenuta da robusti fianchi di lamiera inchiavardati di sopra all'affusto e di sotto alla piattaforma. Si ha una sola coppia di orecchioniere, dovendo l'affusto servire soltanto per l'obice da 42 cm. DATI PRINCIPALI
Affusto per obice d'assedio da 42 cm mod.1916 e mod.1917 Ginocchiello Limiti del settore verticale di tiro Settore orizzontale di tiro Peso dell'affusto completo con la piattaforma e gli accessori Peso dell'installazione completa t t m 2,07 Da +40 a +70 360 87 113

Piattaforma (fig. 3-6). - Nel materiale mod. 1917, la piattaforma costruita come quella dell'obice da 38 cm gi descritto4, salvo lievi varianti di forma e, naturalmente, con dimensioni e pesi diversi; nei trasporti viene divisa in due parti. La piattaforma del materiale mod.1916, invece, nei trasporti suddivisa in quattro carichi, perch i due mezzi cassoni e le due mezze piattaforme circolari girevoli vengono trasportate separatamente. La piattaforma degli obici da 42 cm non provvista di gru, a differenza di quella dell'obice da 38 cm. Le dimensioni sono: lunghezza, 7,5m; larghezza, 6,2 m; altezza 1,4 m. Il congegno di calcatoio a cannocchiale simile a quello dell'obice da 38 cm; nelle manopere di composizione del materiale, vengono ad esso applicate due ruote pel trasporto. Mezzi di trasporto. - Constano di carri-generatori benzo-elettrici di vetture a carrelli provvisti di servomotori, uno per ciascuna ruota. Questo materiale costruito in modo da poter percorrere tanto la strada ordinaria quanto le ferrovie e fu gi diffusamente descritto dalla Rivista5, trattando dell'obice d'assedio da 38 cm mod.1916. I pesi complessivi delle vetture cariche del materiale da 42 cm sono i seguenti:
Carro generatore benzo-elettrico Vettura-obice Vettura-affusto Vettura-mezzo cassone Vettura-mezza piattaforma girevole 9,7 41,6 39,2 35,6 15 t t t t t

Nel materiale mod.1917, come fu gi accennato, la costruzione della piattaforma fu modificata e alleggerita, in modo che fu possibile trasportare nel mezzo cassone la relativa mezza piattaforma girevole; la relativa vettura carica risult del peso di 10,6 t.
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Vedi Rivista, 1919, vol. III, pag. 188. Vedi Rivista, 1919, vol. III, pag. 193.

Materiale di una batteria. - La batteria d'assedio da 42 cm constava, come quella da 38 cm, di un solo obice ed era servita da una compagnia d'artiglieria da fortezza. L'obice mod.1916 era, nei trasporti, suddiviso in 6 unit di carico: vettura-obice, vettura-affusto, due vetture per mezzi cassoni, due vetture per mezze piattaforme girevoli, le prime quattro con carro-generatore benzo-elettrico, le ultime due rimorchiate da trattrici mod. 1912-16. L'obice mod.1917, invece, constava di sole 4 unit di carico, tutte con vetture speciali e carri-generatori benzo-elettrici. L'altro materiale era identico a quello della batteria da 38 cm 6. Installazione della batteria. -Le diverse operazioni sono simili a quelle occorrenti per l'obice da 38 cm, salvo che lo scavo deve avere le dimensioni di 7,7x6,4x1,4 m, e che, nel solo materiale mod.1916, ha una manopera in pi, per disporre le mezze piattaforme girevoli dai mezzi cassoni mediante i martinetti a dentiera gi descritti col materiale da 38 cm, prima di procedere alla composizione della intera piattaforma da interrare nello scavo. MUNIZIONI. - Proietti. - Per l'obice da costa da 42 cm sono in servizio due specie di proietti: granata da 42 cm M.14/9 e granata leggiera da 42 cm M.16/9. Le prime sono lunghe 1,554 m (3,7 calibri); le seconde 1,386 m (3,3 calibri). Da documenti austriaci, risulta che era in istudio una granata-shrapnel anche per quest'obice, come per quello da 38 cm, sul tipo della granata-shrapnel dei mortai da 30,5 cm. Entrambe le granate sono di acciaio e presentano un ingrossamento all'estremit anteriore della parte cilindrica pel centramento e due corone di rame alla parte posteriore pel forzamento. La corona anteriore cilindro-conica ed alquanto pi sporgente della seconda, che cilindrica. Un anello dipinto in bianco sulla parte cilindrica sta ad indicare il centro di gravit del proietto. Le granate leggiere portano in rosso la scritta leicht sulla parte cilindrica e sul fondello. La carica di scoppio di trotyl o di toluol-ammonal, il primo versato fuso nel proietto, il secondo contenuto in scatole di cartone, nei proietti di pi recente fabbricazione la carica era mista, di toluol-ammonal-troty insieme combinati. Il peso dell'esplosivo di 90 kg nella granata pesante e di 58 kg in quella leggiera. Un cerchio nero sulla parte cilindrica del proietto indica che la carica di toluol-ammonal. La marca B.P. segno che il detonatore riempito di Blumauer-Detonatorenpulver; la marca m.V. Dice che la spoletta provvista di ritardazione; quella o.V. Significa senza ritardazione. Posteriormente, le granate portano avvitati due fondelli, il primo dei quali, interno e pi grosso, presenta nel centro la chiocciola per l'avvitatura della spoletta; il secondo, esterno, pieno. Spoletta. - La spoletta a percussione M.9 consta della spoletta propriamente detta, e del detonatore ad essa avvitato. Nella parte inferiore della spoletta sono disposti la massa battente con la sua cassula, il congegno di sicurezza a sfere e lo spillo; nella parte superiore, la cassula di rinforzo ed eventualmente il bossoletto della ritardazione. La cassula della massa battente tenuta lontana dallo spillo mediante le sfere ed una piccola coppa forata nel mezzo e sollecitata da una molla a spirale. Per la migliore intelligenza di quanto qui detto della spoletta e del suo funzionamento bene tener presente la figura della spoletta della granata da 30,5 cm, simile a quella da 42 cm, pubblicata in questa Rivista (1917, vol. I, pag. 112, fig. 12).
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Vedi Rivista, 1919, vol. III, pag. 196.

Funzionamento della spoletta . - All'atto della partenza del colpo l'anello, che chiudeva i fori di uscita delle sfere, per inerzia resta indietro e, schiacciando le labbra del bossoletto di sicurezza che lo tratteneva, lascia aperti detti fori. Le sfere vengono ancora trattenute a posto dalla piccola coppa sollecitata dalla molla, finch il proietto non acquista, ad una certa distanza dalla bocca, una velocit di rotazione sufficiente a mandare le sfere, per la forza centrifuga sviluppatasi, negli alloggiamenti scavati nella parete della spoletta. Cos la massa battente resta libera. Contemporaneamente, la piccola coppa, spinta dalla molla, va ad ostruire i fori pei quali sono uscite le sfere, in modo che queste non possono ritornare nella primitiva posizione di sicurezza. All'urto contro un corpo resistente, la spoletta funziona poi nel modo usuale. DATI PRINCIPALI
Granata da 42 cm Pesante M.14/9 Lunghezza Diametro della parte cilindrica Diametro massimo dell'anello di centramento Diametro massimo della corona anteriore di forzamento cilindro-conica Peso della carica di scoppio Peso del proietto pronto allo sparo calibri mm mm mm kg kg 3,7 417 419,2 425,7 90 1000 Leggiera M.16/9 3,3 417 419,2 425,7 58 circa 800

Cariche di proiezione. - Sono contenute in un bossolo d'ottone con corpo leggermente tronco conico e fondello con orlo sporgente. Il bossolo alto 647 mm; ha il diametro di 443 mm presso l'orlo e 435 mm alla bocca; l'orlo grosso 10 mm e sporge 10 mm dal corpo del bossolo; il diametro esterno del fondello quindi di 463 mm, la grandezza della parte cilindrica alla bocca di soli 2 mm. Il fondello, oltre il segno di collaudazione con l'indicazione del luogo e della data, sono impressi i segni distintivi della data di costruzione, della ditta costruttrice, il numero di serie, il calibro e la specie. Sono poi aggiunti i segni riguardanti la polvere e cio: serie di fabbricazione e polverificio (B = Bluman, P = Pozsony). Nel centro del fondello avvitato l'innesco, formato da una cassula e da cilindretti di polvere nera compressa, che servono a facilitare l'accensione della carica di proiezione. Nel bossolo sono contenuti, in sacchetti, gli elementi della carica di polvere senza fumo a dischi da 6/50 mm M.97 K. Forati nel mezzo. La carica fondamentale, I, consta di un sacchetto ad anello contenente 29 kg di polvere; aggiungendo l'uno dopo l'altro altri sacchetti contenenti rispettivamente 6 kg, 6,5 kg, 9,5 kg, si ottengono le cariche II, III e IV. Pel solo tiro con la granata leggiera, esiste ancora una quinta carica, detta carica aggiunta ( Zusatzladung), del peso di 4 kg che, insieme coi precedenti sacchetti forma la carica massima. Anche per la progettata granata-shrapnel sarebbe ancora impiegata la carica aggiunta. I pesi dei diversi elementi variano talvolta per tener conto della differenza delle qualit balistiche dei diversi lotti di polvere. Per tenere ben fermi nel bossolo questi elementi di carica, si ha il dispositivo seguente: contro il fondello del bossolo, dalla parte interna, assicurato, mediante l'avvitatura dell'innesco, un disco di ferro provvisto, verso la circonferenza esterna, di camerelle, alle quali sono assicurate striscie di filaticcio di seta; dopo aver disposto nel bossolo il numero

di elementi comandato, si annodano ben strette le striscie sopra l'elemento superiore e al disopra si dispone un disco di cartone; finalmente la bocca del bossolo vien chiusa con un coperchio di ottone o di cartone-cuoio.

TAVOLE DI TIRO. - Diamo qui di seguito il sunto delle tavole di tiro con le sole distanze minime e massime e con quelle intermedie di mille in mille metri. Con l'affusto d'assedio dei due modelli 1919 e 1917 e con quello da costa modificato, possibile soltanto il tiro nel settore superiore la granata leggiera viene in ogni caso sparata soltanto con l'elevazione nel settore superiore.

Obice da costa da 42 cm L/15. Cariche di proiezione, velocit iniziali, gittate massime.

Cartoccio a bossolo Peso Qualit Polvere cariche N. Massima 1000 3 2 1 Massima 800 Polvere senza fumo a dischi con foro nel mezzo, da 6x50 mm, M.97 K. 4 3 2 1 Peso kg 51 41,5 35 29 55 51 41,5 35 29 29 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Elementi di carica da kg 6 1 1 1 6,5 1 1 9,5 1 4 Velocit Gittata iniziali massima m/s m. 415 360 315 275 470 445 382 337 288 12700 10600 8700 7100 14600 13700 11300 9500 7400

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