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Anno XV n.3 Marzo 2009 Editore Key Communication sas Iscrizione Tribunale di Parma n.

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HEMS 2009
17/18 Settembre
Aeroporto Cinquale di Massa
Editore Key Communication
AL SERVIZIO DEGLI UTENTI
TECNOLOGIA E COMFORT
ensile di emergenza sanitaria
Marzo 2009 ANNO XV n. 3

TECNOLOGIA E COMFORT AL
EMERGENCY OGGI SERVIZIO DI ADULTI E
BAMBINI
4
Mensile di Emergenza Sanitaria

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Periodico associato USPI


DE NIGRIS DELLA AZIENDA
USL DI BOLOGNA 26
Unione Stampa Periodica Italiana
IL NUOVO PRONTO SOCCORSO E LA NUOVA RIANIMAZIONE DEL POLICLINICO DI MODENA

TECNOLOGIA E COMFORT AL
SERVIZIO DI ADULTI E BAMBINI
Un giorno importante per Modena che giovedì 19 marzo 2009 è stato inaugura-
to con la presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il Nuovo
Blocco Tecnologico per le urgenze e le emergenze dell’Azienda Ospedaliero -
Universitaria di Modena. Complessivamente il Nuovo Blocco Tecnologico realiz-
zato tra la fine del dicembre 2005 e l’ottobre 2008 occupa una superficie interna
pari a 5.400 mq: 2.310 mq per il Pronto Soccorso Generale, 410 mq per quello
pediatrico, 1.250 mq per l’Area di Terapia intensiva e 1.430 mq di area assisten-
ziale di supporto. Queste sono le cifre che rappresentano le dimensioni di una
realizzazione ad alta tecnologia, dotata delle attrezzature e di una disposizione
per quanto riguarda l’occupazione degli spazi necessarie ad offrire alla città un
servizio di assoluta eccellenza ed in grado di rispondere a qualsiasi tipo di emer-
genza, fornita in ambienti che rispondono ai più moderni standard di comfort e
umanizzazione. L’investimento è stato pari a quasi sedici milioni e mezzo di eu-
ro, dei quali 14 milioni e 400mila per le strutture e gli impianti, 965mila per le at-
trezzature, 880mila per gli arredi e 250mila per le reti informatiche. Il Policlinico
che garantisce, annualmente, circa 46.000 ricoveri, 3.500 parti, 20.000 interven-
ti chirurgici, 60 trapianti di midollo, 60 di fegato, 35 di rene, 3 milioni di prestazio-
ni ambulatoriali, oltre 50.000 accessi per la distribuzione diretta di farmaci, con
questa opera qualifica ulteriormente la sua vocazione di ospedale ad alta spe-
cializzazione e tecnologia, per attività di secondo e terzo livello, con particola-
re riferimento all’ambito oncologico – internistico, trapiantologico, chirurgico,
specialistico e materno infantile. Per queste sue caratteristiche è punto di riferi-
mento per l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia per le attività didat-
tiche e di ricerca svolte dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia. Questa summa di
attività diverse ma complementari, rendono il Policlinico luogo privilegiato per
la realizzazione e sviluppo di procedure diagnostiche e terapeutiche innovative
e per favorire il rapido trasferimento applicativo delle più avanzate acquisizioni
sperimentali.
“Il Nuovo Blocco Tecnologico sarà pienamente funzionante prima della prossi-
ma estate – commenta il dottor Stefano Cencetti, Direttore Generale del Policli-
nico di Modena – è una struttura coerente con la mission aziendale, destinata a
riorganizzare il settore delle emergenze e urgenze gestito dal Policlinico. Esso,
infatti, permette, finalmente, di trasferire la Rianimazione dalla attuale collocazio-
ne accanto all’atrio centrale, e di adeguare il Pronto Soccorso generale al flus-
so di utenti che giornalmente si rivolgono al più importante nosocomio provincia-
le. Inoltre, è stata potenziata l’Osservazione Breve Intensiva che ha lo scopo di
risolvere molte patologie acute, ottimizzando la permanenza in ospedale e l’ap-
propriatezza dei ricoveri. Uno dei punti qualificanti del progetto è il Pronto Soc-
corso Pediatrico che unisce ad una dotazione tecnologica d’avanguardia, un
ambiente consono ai piccoli pazienti che dovrà accogliere”. L’integrazione tra le
competenze dei progettisti con l’esperienza clinica dei medici e dei vari profes-
sionisti ha prodotto, quale risultato finale, un modello di ambiente sanitario che

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consente di porre il paziente al centro del sistema. “La disposi- ne verrà monitorato e ogninodo chiave del percorso sarà servito
zione strutturale e funzionale delle attività di Pronto Soccorso – da funzioni software che consentono la registrazione di tutte le
spiega il Dottor Daniele Giovanardi, Direttore della Struttura informazioni cliniche e gestionali utili a documentare le presta-
Complessa di Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza – nasce zioni erogate. IlBlocco è, inoltre, dotato di una TAC, un ecogra-
dall’esperienza maturata attraverso meeting internazionali e dal- fo e due diagnostiche digitali dirette multifunzionali. “Si tratta,
la comparazione col sistema d’emergenza adottato in Israele e quindi, di una struttura perfettamente autosufficiente che per-
negli USA. Il risultato è un complesso all’avanguardia a livello in- metterà di non far peregrinare il paziente da un reparto ad un al-
ternazionale dove i cittadini hanno a disposizione risposte modu- tro, ma di eseguire sul posto anche accertamenti diagnostici
late che vanno dall’ambulatorio gratuito di continuità assistenzia- complessi, allentando il disagio ed abbreviando i tempi di perma-
le (i codici bianchi), gestito dai medici del territorio, sino ai più so- nenza e attesa” conclude Stefano Cencetti. Nel Blocco troveran-
fisticati interventi di rianimazione eseguiti nella shock unit”. Nel no posto altre strutture fondamentali per l’emergenza. L’area di
nuovo Pronto Soccorso troverà anche posto, in locali ulterior- Traumatologia dell’apparato locomotore, dotata di ambulatori e
mente ampliati e potenziati, anche la Struttura Semplice di Os- sala gessi, che verrà completata successivamente con l’area per
servazione Breve Intensiva, dotata di 16 posti letto e diretta dal le urgenze del Centro di riferimento regionale per la Chirurgia
dottor Antonio Luciani, che costituisce un importante strumento della Mano. “La nostra struttura è presente 24 ore al giorno nel-
di filtro per scongiurare ricoveri impropri. L’intervento permetterà l’ambito del Pronto Soccorso per trattare tutte le patologie trau-
di adeguare le prestazioni rese dal Policlinico alle reali esigenze matologiche che coinvolgono l’apparatolocomotore, ed esegue
della cittadinanza. Il Pronto Soccorso Generale del Policlinico circa 15.000 prestazioni all’anno” spiega il professor Luigi Celli,
registra, in media, 62.000 accessi all’anno, cui vanno aggiunti Direttore Struttura Complessa Ortopedia e Traumatologia.La Te-
2.500 ricoveri in Osservazione Breve Intensiva, circa 1.100 in rapia Intensiva Post-Operatoria, che fa parte della Struttura
Terapia Intensiva e 20.000 al Pronto Soccorso Pediatrico, con Complessa di Anestesiae Rianimazione 1, diretta dal professor
2.100 ricoveri in Osservazione Breve Pediatrica. Alberto Pasetto, si occuperà della terapia intensiva post-opera-
Uno degli aspetti più innovativi e caratterizzanti di questa nuova toria e pediatrica. Sarà dotata di 8 posti letto intensivi polivalen-
struttura riguarda la scelta di porre all’interno del Pronto Soccor- ti per adulti, 2 posti letto intensivi polivalenti per minori. Nei loca-
so Generale una specifica area dedicata al Pronto Soccorso Pe- li liberati dalla TIPO, attualmente sistemati al primo piano del
diatrico, che replica sostanzialmente l’organizzazione del primo: Blocco centrale troverà, infine, posto la Struttura Semplice di
una zona di attesa, una di triage, un’area urgenze con tre box vi- Rianimazione, diretta dal professor Alberto Barbieri che, così,
sita e una zona di osservazione breve intensiva con quattro po- sarà ancora più vicina al Pronto Soccorso è lontana dal passag-
sti letto. “Il Pronto Soccorso Pediatrico – aggiunge la professo- gio dell’atrio, potendo offrire ai pazienti ed ai loro famigliari per-
ressa Fiorella Balli, Direttore della Struttura Complessa di Pedia- corsi preferenziali.
tria – ha visto adattare l’impostazione di quello generale alla spe- Il Policlinico attraverso questo Nuovo Blocco Tecnologico, che si
cificità dei pazienti che è destinato ad accogliere.Nell’ottica caratterizza come una vera, grande piattaforma di smistamento
dell’<<Ospedale a misura di bambino>> che ha guidato in que- per gli accessi ai reparti di degenza, si conferma sempre più co-
sti anni tutte le innovazioni introdotte nell’ambito materno-infan- me punto di riferimento per l’assistenza e la cura dei modenesi,
tile, grazie ad arredi su misura e alledecorazioni realizzate dagli e non solo. Per le innovative caratteristiche e per la mole delle
studenti dell’Istituto d’Arte Venturi di Modena, i piccoli pazienti- prestazioni offerte, poi, anche come uno snodo fondamentale
troveranno al Pronto Soccorso pediatrico un ambiente conforte- per la crescita urbana della città, uno snodo nevralgico di tutta la
vole, colori e materialiadeguati per finiture e arredi proposti ed mobilità interna alla città e di quella che gravita su di essa.
organizzati in maniera tale da far superare il senso di ostilità e L’apertura del Pronto Soccorso su via Campi, quindi, risponde
paura che l’ospedale può generare in loro”. Il Nuovo Blocco Tec- fondamentalmente ad esigenze di viabilità. Il dirottamento del
nologico si avvale dell’ultima frontiera in campo informatico e traffico legato alle emergenze permetterà, infatti, di risolvere nu-
tecnologico. Il percorso del paziente dall’ingresso alla dimissio- merosi problemi logistici, decongestionando l’ingresso su via del

Marzo 2009 www.emergencyoggi.it Eo 5


con le strutture assistenziali, in particolare con l’Azienda Ospe-
daliero-Universitaria Policlinico di Modena, tanto da meritare giu-
dizi molto positivi da parte di valutatori esterni sulla adeguatez-
za e sulla potenzialità formativa dei corsi di laurea della nostra
Facoltà. La disponibilità di una nuova struttura aumenta e com-
pleta le opportunità di apprendimento per gli studenti e anche
per i medici informazione delle Scuole di specializzazione; una
preparazione a tutto campo anche sotto l’aspetto pratico, quello
che si definisce il “saper fare”, è a monte del processo di miglio-
ramento in continuo della qualità dell’assistenza sanitaria, che
potrà contare su pro-
fessionisti sempre
più preparati ed ido-
nei rispetto ai bisogni
della popolazione di
riferimento”.
Pozzo e consenten-
do agli utenti del
Pronto Soccorsou-
n’area di parcheggio
dedicata. “L’apertura
del Nuovo Pronto
Soccorso presso
l’Azienda Ospedaliero - Universitaria rappresenta una ulteriore
opportunità per gli studenti della Facoltà di Medicina e Chirurgia
della nostra Università – commentano il Rettore prof. Aldo To-
masi e la prof. ssa GabriellaAggazzotti, Preside della Facoltà di
Medicina e Chirurgia - Un aspetto fondamentale della formazio-
ne nelle professioni sanitarie è rappresentato, infatti, dalla pos-
sibilità di svolgere attività di tirocinio durante il percorso formati-
vo: la Facoltà modenese in questo si è sempre
distinta, grazie al numero ben calibrato di studenti e ai rapporti

ROVIGO
Pronto Soccorso dell’Azienda Ulss 18 di Rovigo ha
un nuovo direttore: STEFANO KUSSTSTATSCHER
Stefano Kusststatscher, 49 anni, è stato nominato direttore
della struttura operativa complessa di Pronto Soccorso, dopo
che, nei mesi scorsi, è uscito dal servizio il primario Gregorio
Mercadante, per andare in pensione.
Dopo la laurea in medicina e chirurgia conseguita all’ateneo
patavino, si è specializzato in gastroenterologia, endoscopia
digestiva, in medicina interna e d’urgenza, medicina legale. E’
stato, tra il 1991 e il 1994 “assistant professor in medicine” al-
l’Harvard Medical School di Boston e, a tutt’oggi, ha ricoperto
il ruolo di dirigente medico nel servizio di medicina d’urgenza
dell’Azienda ospedaliera di Padova, gestendo un incarico di al-
ta specializzazione per la gestione del rischio in urgenza-
emergenza. Ha condotto attività clinica e di ricerca presso la
divisione di gastroenterologia ed endoscopia di Padova e pres-
so il Brigham hospital dell’Harvard Medical School. I principali
campi di interesse di Stefano Kusststatscher sono la medici-
na d’urgenza, la rianimazione cardiopolmonare, la medicina le-
gale, la formazione del personale infermieristico, e la fisiopato-
logia. Il nuovo primario ha inoltre condotto intensa attività di-
dattica e pubblicistica.

Eo 6 Marzo 2009
Il Coordinatore di Unità Operativa in area critica

La GESTIONE DELLE RIUNIONI


quale strumento di
miglioramento del
processo di ASSISTENZA
INFERMIERISTICA

Scafi Danilo - Infermiere Area Critica/Coordinatore


Scoppetta Federica - Infermiere Coordinatore
Capitò Gino - Medico
Danilo Scafi e Gino Capito

na riunione è una situazione, for- menti (di convinzioni, preferenze, abitu- PREPARAZIONE DELLE RIUNIONI

U male o informale, caratterizzata


dal fatto che più persone discuto-
no assieme per il raggiungimento di uno
dini), dato che:
• il grado di coinvolgimento emotivo fa-
cilita l’attenzione;
Nel preparare una riunione sono impor-
tanti:
• la definizione degli obiettivi; prima di
scopo comune (questa definizione non • le persone cambiano più facilmente le indire una riunione è fondamentale
vale per le riunione solo informative, del proprie convinzioni e le proprie abitu- chiarire l’obiettivo da raggiungere,
tipo conferenza, dette anche “a una dini se vedono che esse cambiano an- perché è l’obiettivo che dovrebbe de-
via”). che negli altri membri del proprio terminare il contenuto della riunione e
E’ opinione diffusa che molte riunioni gruppo. le sue modalità di svolgimento;
siano una perdita di tempo, perché len- Durante lo sviluppo dei percorsi assi- • la scelta dei numero del tipo di parte-
te, inefficienti e capaci più di rimandare stenziali si tengono inevitabilmente mol- cipanti;
i problemi che di risolverli. Va detto inol- te riunioni di lavoro ed è quindi impor- • la convocazione e l’ordine del giorno;
tre che alcune riunioni sono convocate tante programmarle e condurle bene. • la predisposizione della stesura del
per obblighi burocratici o per affermare il Quali riunioni convocare verbale.
potere di qualcuno o per danneggiare Bisognerebbe indire solo le riunioni utili. Numero di partecipanti
qualcun altro. Per decidere se una riunione è utile, è Il numero dei partecipanti influisce sui ri-
Se convocate per lo scopo dichiarato e opportuno riflettere sui seguenti tre que- sultati di una riunione poiché al cresce-
opportunamente preparate e gestite, le siti: re del numero dei partecipanti succede
riunioni però possono permettere di rag- 1. Per raggiungere lo stesso obiettivo che:
giungere decisioni migliori, più adatte al- esistono altri modi più semplici o rapidi? • il grado di partecipazione attiva tende
la situazione ed anche più creative, gra- 2. Le persone che si intende convocare a decrescere finché si raggiungono i
zie all’interazione reciproca, all’inter- sono davvero interessate al tema da af- 25 partecipanti circa, poi si stabilizza
scambio di informazioni e alla discussio- frontare? su valori bassi;
ne critica. 3. Le persone che si intende convocare • il tempo necessario per lo svolgimen-
Le riunioni sono importanti soprattutto sono indispensabili o utili per il succes- to della riunione, a parità di ordine del
nelle situazioni che richiedono cambia- so del lavoro? giorno, cresce decisamente con l’au-

Eo 8 Marzo 2009
mentare dei presenti fino a circa 15 Per quanto riguarda il rispetto degli orari, to; il conduttore riuscirà con più facilità a
persone, perché tutti tendono a inter- è importante rispettare la concezione lo- togliere la parola a chi divaga o esce fuo-
venire e a voler esporre il loro punto di cale di puntualità perché altrimenti i par- ri tema, a frenare chi interrompe o fa po-
vista, poi si stabilizza; tecipanti arrivati in perfetto orario potreb- lemiche. Ciò è particolarmente importan-
• l’efficacia delle soluzioni adottate è bero provare disappunto o anche risenti- te quando chi coordina è gerarchicamen-
massima se sono presenti 6-8, qual- mento. Va detto che ciò che viene consi- te inferiore ad altri partecipanti, come av-
che volta 10 persone, perché c’è un derato ritardo imperdonabile a Stoccolma viene di solito nelle riunioni dei gruppi di
arricchimento reciproco in termini sia o a Londra può essere visto come ritardo progetto.
di esame del problema, sia di origina- accettabile a Milano e puntualità a Napo- Il verbale della riunione
lità delle soluzioni proposte, e la diffi- li o come frutto di un eccesso di ansia in Di tutte le riunioni in cui si prendono de-
coltà nel prendere le decisioni non au- Arabia. cisioni o si contribuisce a decisioni future
menta troppo. Se vi sono più di 10 Soprattutto in caso di riunioni periodiche si dovrebbe tenere un resoconto finale,
persone, le comunicazioni tendono a è importante non tollerare ritardi nelle pri- da distribuire ai partecipanti ed alle altre
farsi caotiche, le singole persone con- me riunioni, perché i ritardi potrebbero di- persone interessate. Il verbale dovrebbe
tribuiscono meno, la dinamica delle ventare abituali e compromettere il fun- essere chiaro e sintetico e contenere es-
relazioni di gruppo diviene sempre più zionamento delle riunioni successive. senzialmente:
complessa e difficile da governare. Inoltre: • la descrizione delle decisioni prese;
La convocazione e l’ordine del giorno • è consigliabile trattare l’argomento più • gli impegni presi dai vari partecipanti
La convocazione scritta, che è necessa- importante all’inizio. L’abitudine di trat- con i relativi tempi;
ria nelle riunioni ufficiali, dovrebbe con- tare all’inizio della riunione i punti che • la data della eventuale futura riunione.
tenere le seguenti informazioni generali: si ritiene di poter esaurire in breve tem- Di volta in volta chi scrive il verbale deci-
a) data e luogo; po, in modo da concentrarsi poi sui derà, in accordo col coordinatore, se
b) orario di inizio e di chiusura. Precisa- punti critici, porta di solito a perdere menzionare eventuali diversi punti di vi-
re la durata della riunione consente tempo su argomenti di scarso rilievo. sta ed eventuali contrasti.
di regolare meglio la lunghezza de- Inoltre le persone all’inizio sono fre- Il verbale deve essere scritto dal segreta-
gli interventi e delle discussioni; sche e, poiché non avvertono ancora la rio del gruppo, se esiste, oppure da un
c) persone invitate a partecipare; pressione del tempo, tendono a discu- partecipante incaricato dal coordinatore
d) argomenti da trattare. Vanno indicati i tere meglio e in modo più approfondito; della riunione oppure, a rotazione, da tut-
temi sui quali ci si aspetta che i con- • la durata di una riunione non dovrebbe ti i partecipanti, nel caso di riunioni perio-
venuti si presentino preparati. superare le due ore, due ore e mezza, diche.
perché poi cominciano stanchezza e
FUNZIONAMENTO DELLA RIUNIONE disinteresse. TIPI DI RIUNIONE
Si richiama l’attenzione sulla gestione La fase iniziale Le riunioni di scambio di informazio-
dei tempi, sulla fase iniziale e sul verba- La fase iniziale di una riunione è critica ni
le. perché dà ai convenuti un’idea di quale La caratteristica di queste riunioni è di
Si sottolinea che per gestire bene una sarà lo stile del conduttore ed indirizza il non dovere necessariamente portare a
riunione occorrono capacità di ascolto at- funzionamento della riunione. prendere decisioni. Si può trattare di:
tivo, flessibilità, mentalità negoziale, che Per questo il responsabile della riunione • riunioni periodiche con l’obiettivo di
non sono presenti naturalmente e non si deve, per così dire, “memorizzare” aggiornamento reciproco su quanto si
acquistano facilmente. un’apertura efficace. In essa dovrà speci- è fatto; ognuno dei presenti illustra ai
La gestione del tempo ficare: colleghi le sue attività, le novità del
Tutti i partecipanti dovrebbero sentirsi re- • gli scopi della riunione; periodo e le sue previsioni;
sponsabili della buona gestione del tem- • gli argomenti all’ordine del giorno, tra • riunioni di consultazione durante le
po, proprio e altrui, ma la responsabilità cui distinguerà quelli in cui un relatore quali viene presentato un problema o
principale è del coordinatore. La si realiz- farà una presentazione, quelli su cui una proposta per sentire inizialmente
za se: scambiarsi informazioni, quelli per cui il parere dei convenuti.
• si fanno rispettare i tempi di inizio e di si aspetta contributi di idee e proposte Gli interventi si possono svolgere o no
intervento; e tra questi, quelli su cui occorre pren- con ordine prefissato per ruoli, ad esem-
• si bloccano le digressioni “fuori tema” e dere decisioni; pio prima il medico clinico, poi l’infermie-
gli interventi troppo lunghi, ad esempio • i tempi assegnati alla discussione di re, poi il laboratorista, ecc. Con questa
con espressioni del tipo: “Ciò che dice ogni argomento; modalità di solito il ritmo è più lento, per-
è interessante, ma ne dovremmo par- ché i partecipanti sono più attenti a ri-
lare dopo” oppure “Grazie, vorrei ora • se non già assimilate dal gruppo, le re- spettare in chi parla il ruolo che svolge.
dare anche agli altri la possibilità di gole di conduzione. Comunque al termine di ogni giro di ta-
esprimere il loro parere”; La chiarezza iniziale sui temi e le regole volo il coordinatore può sintetizzare le
• si rispetta l’ora di chiusura, con even- spinge i partecipanti ad una sorta di auto- informazioni fornite ed eventualmente
tuale aggiornamento dell’incontro sugli regolazione dei comportamenti e comun- proporre approfondimenti su aspetti ri-
argomenti non ancora completati. que rende meno difficile il coordinamen- sultati importanti e di interesse diffuso.

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Il Coordinatore di Unità Operativa in area critica

Le riunioni di soluzione dei problemi o cipanti o di alcuni di loro è presente alla diagrammi) alle tabelle.
decisionali riunione, dovrà prestare particolare at- Per quanto riguarda il dibattito, è il relato-
Sono riunioni durante le quali si dibattono tenzione a non ostacolare la libera re che dovrebbe scegliere se accettare
problemi che richiedono una decisione. A espressione delle opinioni. domande anche durante la relazione o
volte la decisione è rinviata, ma anche il Le riunioni “a una via”, informative solo al fine. Ammettere le domande du-
non decidere diventa una decisione. Chiudiamo con qualche cenno sulle riu- rante la presentazione porta ad un clima
Spesso la parte decisionale non occupa nioni informative, non tanto alle conferen- più partecipativo e permette di chiarire su-
tutta la riunione; una parte del tempo può ze, quanto alle presentazioni che hanno bito dubbi e fraintendimenti.
essere dedicata ad altri scopi, per esem- luogo in molte riunioni del tipo preceden- Gli svantaggi sono che:
pio ad informarsi reciprocamente sull’an- te. • le interruzioni, se frequenti, possono
damento delle attività. Una presentazione si articola sostanzial- ostacolare l’ordine e la completezza
Sono le riunioni più complesse dal punto mente in 3 parti distinte: della presentazione;
di vista delle dinamiche interpersonali a) l’introduzione, di breve durata, durante • se vi sono interventi pesantemente cri-
coinvolte e le più difficili da condurre. la quale il relatore illustra gli scopi, il tici o contrari, si può produrre un clima
Gli obiettivi non sempre sono dichiarati. contenuto e la durata della presenta- di tensione o di disagio;
Chi organizza la riunione si può anche zione; • l’autorevolezza del relatore può essere
proporre di impegnare i partecipanti nella b) la presentazione vera e propria; compromessa dalle domande critiche
applicazione delle decisioni o di far ap- c) la fase delle domande e del dibattito, di persone con ruoli gerarchici elevati.
provare una decisione in effetti già presa. che dovrebbe occupare una parte ri- Le domande alla fine della relazione han-
Occorre vigilare perché la discussione levante del tempo complessivo, al- no d’altra parte i seguenti svantaggi:
non degeneri in aggressioni personali. A meno il 20%. • il clima rimane più freddo e distaccato;
questo scopo, nelle riunioni “genuine” Soprattutto quando si vogliono presenta- • qualche ascoltatore può perdere il filo
può essere utile ribadire lo scopo della re concetti non noti ai presenti e/o quan- logico e innervosirsi o distrarsi, fino a
riunione, e cioè arrivare ad una decisione do i presenti sono numerosi è bene dare divenire critico verso il contenuto della
il più possibile condivisa. molta attenzione ai sussidi visivi. I sugge- presentazione solo per reazione.
Una riunione di soluzione di problemi si rimenti più importanti sono: Quando il numero dei partecipanti è supe-
può svolgere lo stesso anche se non c’è • limitare il numero dei lucidi o delle dia- riore a 15-20, è importante ricordare che
nel gruppo una persona che abbia l’auto- positive, in genere non più di una ogni il clima sarà inizialmente “freddo” (non
rità per approvare la decisione e render- due minuti; partecipazione, distanza, scarsa empatia
la operante. Le conclusioni del gruppo • riportare su lucidi e diapositive solo le da parte del gruppo). Sarà opportuno cu-
verranno presentate come proposta a chi sintesi dei concetti, senza scrivere rare particolarmente l’impianto logico e la
ha il potere di decidere. troppo; chiarezza della presentazione e lasciare
Se il superiore gerarchico di tutti i parte- • preferire i grafici (istogrammi, torte, le domande alla fine.

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8. Baraghini G, Trevisani B, Roli L stema di programmazione budgetta- strumenti per legare le strategie alle 346:407-10

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Prof. Fabio Sbattella – Università Cattolica di Milano – Responsabile dell'Unità di ricerca in psicologia dell'emergenza e dell'inter-
vento umanitario

1. Contesti d’emergenza e bisogni psi- emergere (da parte delle collettività) biso- competenze molto più complesse, proprie
cosociali gni di rassicurazione e rapida elaborazio- esclusivamente di chi ha superato un
Per discutere della selezione e formazio- ne del lutto e, contemporaneamente, bi- esame di Stato dopo una formazione spe-
ne delle persone per gli interventi psico- sogni di ascolto, vicinanza, comprensio- cifica durata cinque anni (specialisti in
sociali di emergenza, è necessario do- ne, inclusione sociale, riconoscimento, Psicologia) o nove anni (Psicoterapeuti).
mandarsi quali siano i bisogni psicosocia- riorganizzazione del progetto di vita da Ma torniamo alla tipologia delle emergen-
li che si manifestano nelle situazioni criti- parte dei sopravvissuti o dei familiari del- ze. Gli incidenti collettivi muovono bisogni
che, cosa significhi operare nell’emergen- le vittime. Questi bisogni non sono di per psicosociali più complessi di quelli sopra
za e quali siano le competenze necessa- sé in contrasto, ma possono essere per- illustrati. Si definisce incidente collettivo,
rie per farlo. cepiti come tali. La stessa messa in cam- dal punto di vista psicologico, quello in cui
E’ dunque utile, innanzitutto, ricordare po di un professionista psicologo può es- un gruppo di persone, relativamente am-
che le emergenze, anche dal punto di vi- sere ricercato dalla collettività come stru- pio, si trova a condividere per un certo
sta psicosociale, possono essere distinte mento per sfuggire al doveroso ascolto tempo una situazione drammatica. Si
su tre livelli: incidenti semplici, incidenti del dolore altrui e nello stesso tempo rifiu- pensi, ad esempio, ad un gruppo di per-
collettivi e disastri. Qual è la differenza? tato dai sopravvissuti che vorrebbero es- sone prese in ostaggio da rapinatori o ter-
L’incidente singolo è un evento che acca- sere riconosciuti come persone “umana- roristi e minacciato. Oppure ad un gruppo
de ad una persona o ad un gruppo limita- mente” (cioè “normalmente”) disperate. di parenti disperati che per ore attendono,
to e circoscritto di persone. Ad esempio, Un grave incidente può rappresentare, insieme, notizie sui familiari imbarcati su
rientrano in questa tipologia la maggior dunque, il crollo di un mondo intero, per un aereo (come è accaduto a Linate, o a
parte degli incidenti automobilistici (dove chi ne è vittima, mentre un fastidioso con- Ustica). Si pensi ai passeggeri di un tre-
sono coinvolti tre o quattro veicoli), gli in- trattempo per gli “altri”. Tra gli “altri” ci so- no, un autobus, una nave, feriti insieme.
cidenti domestici e sul lavoro (dove uno o no anche i professionisti del soccorso, Oppure ai condomini di una casa crollata
più lavoratori sono vittime senza che si che appaiono a volte in questi casi “cini- per una fuga di gas. In questi casi, i dram-
abbia dispersione di sostanze tossiche ci”, sbrigativi, incapaci di fermarsi ad mi personali, dolorosi per ciascuno in mo-
nell’ambiente). In questi casi, accade ascoltare realmente. Rispondere a questi do imparagonabile, si intrecciano e si rin-
spesso che la vita di una persona venga diversi bisogni è necessario e possibile a forzano a vicenda. La condivisione delle
spezzata o gravemente compromessa, diversi livelli. Buona educazione, intelli- drammatiche condizioni di angoscia porta
con forti ripercussioni sui suoi familiari e genza emotiva e cura degli aspetti deon- con sé dinamiche in cui si alternano gesti
sul suo stesso progetto di vita. Sebbene tologici della propria professione dovreb- di supporto reciproco e aspri conflitti, fe-
questi incidenti siano molto frequenti, al bero indubbiamente caratterizzare ogni nomeni di contagio emotivo e positive
punto da mietere oggi più vite umane di protagonista dei soccorsi. Molto può e de- azioni di mutuo aiuto. I confronti, le diffe-
quanto facciano le grandi catastrofi natu- ve essere fatto per escludere dai servizi renze tra chi, alla fine, sopravvive e chi
rali, dal punto di vista della collettività es- coloro che non sono in grado di mantene- no, scatenano rabbia e sensi di colpa. Le
si appaiono, quotidianamente, come vi- re nel tempo questi requisiti di base o, in domande sulle ragioni della violenza subi-
cende “private”, che hanno poche conse- alternativa, per andare alla radice dello ta si organizzano ed orientano verso stru-
guenze psicosociali sulla collettività. In stress e della de-formazione che hanno menti di rivendicazione legale. La signifi-
qualche modo, la comunità spesso chie- soffocato la loro umanità. Non bisogna catività dell’evento comporta spesso una
de di dimenticare velocemente l’accadu- tuttavia confondere la calda sensibilità maggiore visibilità, che attiva i mass me-
to, poiché desidera “andare avanti”. Op- prosociale e la discrezione dei soccorrito- dia e, con loro, l’emozionata solidarietà
pure delega alle autorità la messa a pun- ri più maturi con gli specifici interventi che della comunità civile (ma anche, a volte,
to di un immediato provvedimento legisla- possono mettere in campo i professionisti la morbosa curiosità intrusiva o le sadiche
tivo affinché certi eventi non accadano della mente. In alcuni casi di incidenti in- fantasie punitive di alcuni).
più. Queste dinamiche possono creare dividuali, la comunicazione di “bad news”, Il dramma condiviso diviene così un’espe-
una grave frattura tra i pochi che hanno l’avvio dell’elaborazione del lutto trauma- rienza specifica, che necessita di strate-
visto improvvisamente cambiare la pro- tico, la prevenzione dei disturbi post trau- gie di supporto diverse. L’angoscia del
pria vita e gli “altri” che “continuano come matici e la gestione delle conseguenze fa- gruppo in attesa, i rapporti con la comuni-
se nulla fosse accaduto”. Possono quindi miliari di una crisi improvvisa richiedono tà più ampia, il desiderio rivendicativo che

Eo 12 Marzo 2009
si fa forte dell’unità del gruppo, i ricordi tà ad aprire le proprie porte a forze di aiu- per poi lasciar spazio, classicamente, a
delle emozioni condivise, chiedono di es- to “straniere” per quel territorio. Anche confronti, conflitti e fratture profonde, che
sere ascoltati con peculiari attenzioni. Ri- una nube radioattiva o tossica (eventi di- segneranno a lungo la comunità dei rima-
spondere a questi bisogni con le stesse sastrosi di origine tecnologica) possono sti. La lesione della struttura dei servizi la-
risorse umane e le stesse metodologie mettere in ginocchio un territorio e getta- scia ciascuno allo scoperto, senza le cer-
messe in campo per gli incidenti semplici re nell’angoscia migliaia di nuclei familiari tezze minime che offrono, alla nostra quo-
sarebbe un errore. La dimensione colletti- e di persone singole. Per non parlare del- tidianità, un rubinetto d’acqua potabile ed
va, infatti, richiede uno sguardo capace di le guerre (disastri “sociali”), oggi partico- un filo di corrente elettrica. La caduta, o il
cogliere le dinamiche di gruppo, valutare i larmente capaci di coinvolgere la popola- forte stress delle istituzioni preposte a
sistemi relazionali attivati, cogliere l’in- zione civile, che sono in assoluto la cata- mantenere ordine, supporto, protezione
conscio collettivo, co-costruire narrazioni strofe più distruttiva per l’umanità. e soccorso nella comunità, facilitano
significative. Nello stesso tempo, perma- Questo livello di complessità pone alla l’emergere dei più tristi fantasmi che al-
ne la dimensione personalissima del- psicologia dell’emergenza delle sfide to- bergano nell’animo umano: ansie abban-
l’esperienza dolorosa, che non può rima- talmente diverse. Rimane identica, per doniche, angosce mortifere, pulsioni gra-
nere ignota, ma va intrecciata e connessa certi aspetti, la necessità per i singoli so- vemente aggressive. L’assenza di una
alle azioni degli altri, per poi potersi, suc- pravvissuti di attraversare il proprio dolo- struttura di contenimento e orientamento
cessivamente, racco- dei singoli e dei
gliere in sé. Anche in gruppi è spesso evi-
questo caso, una for- denziata anche dal-
mazione di base al la- l’assenza di un pub-
voro di squadra, all’os- blico, o di una con-
servazione di contesti, troparte vicina, ri-
alla comprensione del spetto a cui definirsi
fatto che “un insieme “vittima”: se tutti so-
non è mai semplice- no colpiti, non c’è
mente la nessuno di preciso
somma delle sue par- presso cui rivendica-
ti” appare necessaria re o chiedere confor-
per tutti gli operatori to. Diventano così
del soccorso. I profes- controparte e punti
sionisti della mente di riferimento “quelli
operativi in questi am- di fuori”: soccorritori
biti saranno, invece, e mass media che la
quelli più preparati alla solidarietà nazionale
gestione dei gruppi, o internazionale di
delle organizzazioni, un mondo globaliz-
delle comunicazioni zato riesce ad offri-
collettive e dell’elabo- re. Il rapporto con lo
razione del lutto condi- “straniero”, pone
viso. Cosa accade, in- dunque ulteriori sfi-
fine nelle situazioni de psicosociali: i
che abbiamo definito soccorritori vengono
“disastri”? Dal punto di spesso percepiti co-
vista psicologico, il “di- me gruppi di estra-
sastro” è l’insieme del- nei (lo sono, in que-
le condizioni che si sti contesti, per defi-
vengono a creare nizione), più forti, più
quando un evento di- ricchi e più invidiabili
struttivo (di ordine naturale, tecnologico o re. Rimane anche, molto spesso diffusa, (almeno al momento e in confronto alla
sociale) ha perturbato una comunità vul- l’esigenza di rielaborare gli eventi attra- distruzione diffusa) di chi si trova in
nerabile, compromettendo non solo la vi- verso cui interi gruppi familiari, o classi, o condizioni di grave bisogno.
ta o la salute di molte persone, ma soprat- reparti, hanno combattuto e superato, (fe- In questi contesti, le metodologie, le tec-
tutto disperdendo molte risorse cruciali riti), le aggressioni proprie della catastro- niche e le strategie di intervento psicoso-
per la comunità stessa. Un terremoto, fe. Eppure c’è anche qualche bisogno ciale sono necessariamente di più ampio
un’inondazione, un uragano sono disa- psico sociale in più. C’è infatti da ripensa- respiro e richiedono ulteriori competenze
strosi non perché fanno molte vittime (a re e riorganizzare l’intera comunità. Biso- professionali.
volte ne provocano meno degli incidenti gna prendere decisioni cruciali per la so- Anche in questo caso, usare le metodolo-
stradali), ma perché spezzano linee elet- pravvivenza comune nel breve termine, gie proprie di un livello di complessità in-
triche, acquedotti, vie di comunicazione. recuperare risorse e prospettive per il me- feriore sarebbe un errore. E’ infatti il con-
Essi distruggono beni, luoghi di produzio- dio e lungo termine. Tutti sono colpiti. testo che definisce gli spazi di azione e
ne e di ricovero, istituzioni e servizi, met- Tutti, in qualche modo possono essere, o soprattutto i significati che possono esse-
tendo in crisi anche le forze di soccorso essere stati, vittime e sopravvissuti. Il re condivisi. Sebbene il lutto ed il dolore si
locale, al punto da costringere la comuni- senso di coesione si fa all’inizio più forte, manifestino nelle stesse forme che abbia-

Marzo 2009 www.emergencyoggi.it Eo 13


mo visto emergere negli incidenti singoli e Fare prevenzione delle emergenze, in ter- la fase di previsione. Tutti gli studi di Pro-
collettivi, diversa è la prospettiva in cui si mini psicosociali, significa puntare ad au- tezione Civile si basano su studi previsio-
collocano le domande e le offerte di aiuto. mentare le risorse di resilienza dei singo- nali, che elaborano scenari ipotetici di tipo
Ad esempio, diverso è pensare, per le vit- li e dei gruppi, sviluppare le capacità di far dinamico rispetto ai quali organizzare
time, che le forme dell’aiuto schierate sa- fronte (coping) agli eventi minacciosi, tro- azioni di contrasto.
ranno sempre accessibili (poiché, ad vare i modi attraverso i quali le informa- Quali sono i rischi che gravano su un ter-
esempio, i sopravvissuti ad un incidente zioni utili si radichino nella mente dei sog- ritorio? Quanto è probabile il loro manife-
collettivo potranno a lungo rivolgersi allo getti esposti ai rischi. Ogni comunità, in- starsi in termini di intensità e frequenza?
stesso ospedale) oppure si ritireranno a fatti, risulta meno vulnerabile agli eventi Quali sono i fattori che possono aumenta-
breve (come sempre accade per gli aiuti negativi se ha maturato per tempo atteg- re o diminuire la loro distruttività? Cosa
eccezionali). Per chi volesse promuovere giamenti protettivi, comportamenti effi- accadrebbe, ad esempio se il Vesuvio in-
interventi psicosociali all’interno di disastri cienti e strumenti di comunicazione ade- tensificasse la sua attività?
di qualsiasi natura, la mancata consape- guati. Anche dal punto di vista dei singoli, I modelli elaborati dagli esperti di vulcano-
volezza della propria posizione nel conte- un adeguato addestramento può risultare logia sulla base dello studio di centinaia di
sto generale dei soccorsi rappresenta un importante per reggere lo stress dei con- eventi passati cercano di dare una rispo-
errore intollerabile. testi emergenziali. E non si tratta sola- sta a questa domanda. Lo stesso accade
mente di conoscere ed introiettare le pro- per i modelli previsionali elaborati da me-
2. Tempi dell’intervento psicosociale cedure ritenute più funzionali alla soprav- tereologi e geologi, esperti di traffico, di
Per tracciare un quadro ancor più chiaro vivenza in condizioni critiche. Lo “spirito di scienze ambientali e di strutture architet-
dei comportamenti, dei ruoli e delle man- corpo”, così come la consapevolezza di toniche. Scenari più complessi vengono
sioni, di chi realizza interventi psicosocia- poter lottare sempre, anche quando le elaborati intrecciando questi eventi con lo
li in contesti di emergenza, è necessario condizioni sembrano disperate, aumenta- studio della variabile umana, che appare
spendere alcune parole sui possibili am- no notevolmente la probabilità di mettere decisamente cruciale nel determinare,
biti e tempi dell’intervento psicologico. in atto comportamenti psicologicamente così come arginare, incidenti e disastri.
Come previsto dalla legge sulla Protezio- funzionali nei momenti più impegnativi. In Dal punto di vista economico, sociologico,
ne Civile in Italia, distinguiamo quattro fa- questo senso, la psicologia offre il proprio militare, diplomatico, non è difficile prova-
si importanti dell’intervento psicologico: contributo in direzione preventiva, ren- re ad intrecciare ciò che sappiamo sui
previsione, prevenzione, soccorso e ripa- dendo più efficaci i processi di apprendi- comportamenti umani e ciò che si riesce
razione. mento e di preparazione agli eventi nega- ad ipotizzare sull’evolvere di determinati
La fase forse oggi più nota al grande pub- tivi. Troppo spesso, infatti, si è pensato scenari di rischio. Lo stesso può essere
blico è quella del soccorso. Competenze che per sviluppare buone azioni preventi- fatto a partire da modelli dinamici del
psicologiche, (specialistiche e non) ven- ve fosse sufficiente fornire alle persone le comportamento umano. Sebbene la men-
gono oggi proposte e richieste sul luogo informazioni “tecniche” sui rischi a cui so- te umana sia incredibilmente complessa,
del “crash”: a supporto dei feriti traumatiz- no esposte. Una buona strategia comuni- non funzioni in termini deterministici e sia
zati e degli operatori emotivamente coin- cativa ed una competenza tecnica sui capace di apprendere anche dagli errori
volti, vicino ai familiari in attesa, nei luoghi contenuti sembravano essere le uniche altrui (così da accumulare esperienza e
di riconoscimento delle salme e nei punti competenze necessarie. Veniva in questi comportarsi in ogni nuova occasione in
di raccolta dei feriti e degli scampati. Esi- casi sottovalutata, con atteggiamento ra- modo più raffinato), appare indispensabi-
stono in questo ambito molte esperienze zionalistico, la dinamica emotiva che vie- le sviluppare modelli dei comportamenti
positive in tutta Europa che confermano ne sollevata ogni qualvolta si chiede alla umani probabilmente attesi all’interno di
l’utilità della presenza di risorse specifi- gente di prepararsi ad un evento negativo determinati scenari di emergenza. Senza
che altamente competenti nel tempo del di cui non vede al momento l’urgenza. tali modelli si compie l’errore di presup-
soccorso. Sottovalutare la dimensione psicologica porre che le reazioni umane siano insigni-
Anche gli interventi di riparazione sono fa- nelle azioni di prevenzione significa di- ficanti all’interno degli scenari di rischio.
cilmente comprensibili: psicoterapeuti in- menticare che le informazioni diffuse sui Senza ipotesi sulla componente umana,
dividuali e familiari, psichiatri e psicotrau- rischi sollevano ansie. A volte, per difen- non è neppure sensato proporre azioni di
matologi si confrontano da decenni con la dersi dall’ansia, le persone aumentano, prevenzione.
sfida impegnativa posta dal bisogno di ri- invece che diminuire, i comportamenti a Lo studio dei comportamenti agiti real-
marginare le ferite psichiche di un evento rischio, per dimostrare a se stesse che mente, in situazioni critiche, può dunque
lesivo improvviso. Nel caso di disastri di possono governare il rischio stesso. La molto aiutare la riflessione in questo sen-
ampia portata, l’azione di ri-orientamento mente umana è infatti più complessa di so, superando le ingenuità proprie di chi
e riorganizzazione sociale si articola oggi quello che spesso immaginano i profes- crede che le proprie personali esperien-
anche in raffinati interventi di psicologia di sionisti di area tecnica e non sempre è ze, così come sceneggiature dei film
Comunità, che puntano al rilancio delle ri- propensa ad usare il buon senso. Ciò è drammatici, offrano informazioni attendi-
sorse delle reti e della cultura locale, evi- particolarmente vero nel caso di azioni bili sui comportamenti umani più diffusi o
tando il dispersivo impegno in migliaia di preventive rivolte a fasce di popolazione probabili.
psicoterapie individuali. peculiari, come i bambini, gli adolescenti,
Vorremmo in questa sede sottolineare gli anziani, le cui visioni del mondo e i cui 3. Formare le competenze
che la sfida maggiormente innovativa è processi cognitivi differiscono da quelli Vista la complessità delle fasi di interven-
oggi, per la psicologia dell’emergenza, degli adulti preparati. to, dei diversi livelli di emergenza e dei bi-
quella di lavorare sulle altre due fasi degli Un passaggio ancora ulteriore è dato dal- sogni psicosociali ad essi associati, può
interventi: previsione e prevenzione. l’impiego di competenze psicologiche nel- risultare facile comprendere come la for-

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mazione degli psicologi dell’emergenza variabili demografiche, storiche, economi-
TABELLA 1: Livelli della formazione
non possa che essere molto articolata. In che, legali e culturali proprie di ogni grup-
questa sede ci limiteremo ad esplorare il po sociale. Al contrario, gruppi costituiti
tema della formazione dei componenti da volontari generici o da soccorritori pro- TARGET:
delle squadre di intervento psicosociale fessionali non psicologi, non coordinati da A) Professionisti non psicologi impegnati in conte-
attive nei momenti di soccorso. professionisti della mente e preparati con sti di crisi (Medici, infermieri, forze dell’ordine, vigi-
Può essere utile, innanzitutto, distinguere percorsi di formazione esterni alle Univer- li del fuoco, educatori di strada, assistenti sociali)
tra la formazione specifica degli speciali- sità e agli Ordini professionali dovrebbero B) Specialisti della mente preposti specificata-
sti di psicologia (psicologi e psicoterapeu- per chiarezza essere chiamati semplice- mente all’emergenza (Psicologi, Psicoterapeuti,
ti che vogliono operare in emergenza) e il mente di “supporto umanitario”. psichiatri. )
rinforzo delle capacità prosociali di tutti gli Fatte queste premesse, possiamo affer- Gli OBIETTIVI formativi ipotizzabili in riferimento ai
altri operatori. Può diventare infatti alta- mare che lo sviluppo di competenze emo- diversi target sono:
mente confusivo affermare che tutti pos- tive e comportamentali può risultare utile Professionisti non psicologi: miglioramento delle
sono fare qualcosa per offrire “sostegno a tutti i livelli. Per questo, è utile differen- competenze comunicative e relazionali;
psicologico” alle persone travolte dal- ziare i livelli della formazione in relazione rinforzo della consapevolezza e degli strumenti
l’emergenza. Tutti sono sicuramente in ai target, agli obiettivi e ai format delle per monitorare i propri bisogni emotivi;
grado di (e anzi devono fare del proprio proposte formative. La tabella 1 riassu- affinamento delle capacità di individuazione dei
meglio per) offrire conforto, consolazione, me queste possibilità. bisogni da indirizzare verso risposte di supporto
solidarietà, coraggio e rispetto, sia alle vit- Per quanto riguarda le competenze da psicosociale.
time che ai loro congiunti, così come ai sviluppare per giungere ad una alta quali- Professionisti della mente: specializzazione; ac-
colleghi soccorritori. Tutti debbono mette- tà degli interventi, è necessario distingue- quisizione di conoscenze per operare nel contesto
re in campo le proprie migliori risorse di re tra competenze di superficie e compe- specifico e per interfacciarsi con le altre profes-
intelligenza emotiva, empatia, “savoir fai- tenze profonde. sionalità; acquisizione di tecniche e metodologie
re”, umanità, buona educazione, corret- Le prime si riferiscono a strategie efficaci specifiche per la gestione di singoli, gruppi ed ag-
tezza professionale e civismo. Volontari, che possono essere apprese in tempi re- gregati in emergenza; calibrazione delle compe-
sanitari, militari e tecnici che non si impe- lativamente brevi con percorsi di forma- tenze relazionali e di coping personali.
gnassero ad usare e a migliorare la pro- zione mirati, le seconde riguardano inve- Il FORMAT delle iniziative formative non può che
pria mente e il proprio cuore prima di agi- ce aspetti relativi alla struttura di persona- essere diversificato:
re, non sarebbero buoni operatori del- lità e agli atteggiamenti fondamentali, che Professionisti non psicologi: Corsi strutturati in
l’emergenza perché sostanzialmente non si sedimentano nel tempo e sono frutto di più incontri.
“umanitari”. Ma dire che tutti possono fa- molte esperienze, incontri, letture e rifles- Specialisti della mente : Master universitari; Cor-
re “sostegno psicologico” tende, oggi in sioni. Per ciascun gruppo di competenze si di perfezionamento; corsi strutturati
Italia, a generare l’equivoco che qualsivo- si possono distinguere conoscenze ne- con stage o tirocinio.
glia preparazione di base sia in grado di cessarie (che rappresentano la base in-
supplire o sostituire le competenze speci- formativa di riferimento e la strumentazio-
fiche dei professionisti della mente. Si ne concettuale necessaria ad utilizzare ti mura delle istituzioni. Poiché in emer-
tratta decisamente di una posizione scor- con consapevolezza e flessibilità le tecni- genza sono sempre presenti molti bisogni
retta. L’utilizzo di schemi di azione, proto- che) e Skills, cioè abilità comportamenta- e molti soccorritori, è indispensabile una
colli, indicazioni, suggerimenti e tecniche li osservabili e misurabili. buona conoscenza della logica comples-
apprese in assenza di ampie conoscenze Nelle liste allegate nelle tabelle 3 e 4 siva delle strategie di soccorso e protezio-
scientifiche su cosa sia la complessità competenze superficiali e profonde, co- ne civile, nonché delle logiche che guida-
della mente è potenzialmente pericolosa. noscenze e skills sono presentati per no i comportamenti delle altre categorie
In molte situazioni complesse (e l’emer- aree, immaginando che ogni professioni- professionali. Priorità ed urgenze vengo-
genza lo è sicuramente), abbiamo visto sta della mente attivo in squadre di inter- no infatti definite diversamente dal punto
operare con successo équipe ricche di vento psicosociale debba conquistare di vista della sicurezza, dell’ordine pubbli-
competenze miste, che, lavorando con- competenze di ordine psicologico, socio- co, della medicina d’urgenza, della buro-
giuntamente, assumono il compito di svi- contestuale, logistico - organizzativo e sa- crazia, della disperazione personale.
luppare azioni di un supporto che non a nitario. Per quanto riguarda gli skills, l’elenco pre-
caso viene chiamato “psico-sociale”. Si Come si può osservare nella prima lista, i sentato non è volutamente esaustivo, ma
tratta di squadre, che sotto il diretto coor- professionisti della mente non solo devo- rappresenta una proposta di riferimento.
dinamento di uno psicologo esperto in no conoscere bene la psicologia di base Tra le abilità selezionate, abbiamo posto
emergenze, raggruppano figure quali psi- (generale, dello sviluppo, sociale e clini- in evidenzia la capacità di gestire gruppi,
cologi e psicoterapeuti, un educatore, un ca) ma anche approfondire i peculiari ed in particolare gruppi di lavoro. Le varie
assistente sociale e/o una figura sanita- contributi della psicologia dell'emergenza. correnti della psicologia hanno ovviamen-
ria. Ciascuna professionalità concorre in Sempre a livello di conoscenze, è neces- te proposte diverse in questo ambito, ma,
questi casi a realizzare azioni collettive di sario che acquisiscano informazioni per per i motivi sopra esposti, riteniamo che
salute mentale, come d’altro canto avvie- collocare correttamente le proprie azioni la capacità di gestire gruppi rappresenti
ne in tutti i servizi di salute mentale in Ita- nel contesto specifico. I contesti in cui an- una competenza di primaria importanza.
lia. In particolare, la dimensione “sociale” dranno ad operare sono infatti inusuali E’ anche necessario imparare a comuni-
dell’intervento non può che arricchirsi dal- per la ricerca psicologica classica: le azio- care in maniera molto efficace, breve-
l’intreccio delle competenze di chi, per ni di supporto vanno attivate in spazi mente, chiaramente, emotivamente, non-
specifico mandato professionale, è porta- spesso precari, ben diversi dagli studi op- ché condurre attività specifiche quali i
tore di strumenti funzionali all’analisi delle portunamente arredati e dalle rassicuran- processi di disattivazione emotiva e di de-

Eo 16 Marzo 2009
briefing. Tra le varie competenze, voglia- skills relativo alla psico-traumatologia: sa-
TABELLA 3 : LISTA 1 Competenze di superficie
mo sottolineare l’abilità ludica. Saper gio- per riconoscere i sintomi del di-stress, in-
care veramente, in condizione di emer- dividuare traumi, contrastare le dinamiche
AREA PSICOLOGICA. genza, è una competenza molto raffinata, di strutturazione del trauma sono compe-
CONOSCENZE: conoscenza dei modelli teorici e poiché il gioco rappresenta spesso per i tenze specifiche.
dei settori di ricerca propri della psicologia del- bambini sia lo strumento per rivivere i In molte situazioni, inoltre, sarà necessa-
l’emergenza. traumi che la via per rielaborarli. Una rio essere in grado di realizzare un ascol-
SKILLS; avere padronanza delle metodologie di competenza superficiale in questo ambi- to profondo, con tecniche rogersiane o se-
gestione dei gruppi e dei gruppi di lavoro in parti- to, che non riesca a distinguere gioco midirettive, usare tecniche di mediazione,
colare; compulsivo e gioco terapeutico può esse- di negoziazione, di gestione dei conflitti.
saper utilizzare tecniche comunicative efficaci; re estremamente dannosa. Tra gli skills dell’area socio contestuale, al
saper condurre attività di debriefing e defusing; Pensando ai possibili interventi all’interno primo posto sta la capacità di realizzare
saper proporre attività di rielaborazione ludica; di disastri ed incidenti collettivi, non può analisi di tipo sistemico. La prima cosa da
saper attivare azioni di rielaborazione emotiva mancare, nel bagaglio delle competenze, fare in emergenza, anche dal punto di vi-
collettiva con diversi linguaggi; la capacità di promuovere azioni di riela- sta psicosociale, è quella di raccogliere il
saper riconoscere i segnali di stress ed i sintomi borazione emotiva collettiva. Drammatiz- massimo di informazioni nel più breve
di trauma individuali e comunitari; zazioni, dialoghi, tecniche proprie della tempo possibile. Ciò significa ad esempio,
saper ascoltare; psicologia culturale e narrativa possono ri- in caso di disastri, essere in grado di am-
saper utilizzare tecniche di mediazione, negozia- velarsi indispensabili. pliare lo sguardo fino a comprendere tutto
zione e gestione dei conflitti. Per altri aspetti, non può mancare qualche quanto riguardi della cultura del luogo in
cui si è chiamati ad operare: miti, riti, tradi-
AREA SOCIO- CONTESTUALE. zioni, usanze, calendario, malattie, eventi
CONOSCENZE: conoscenza del contesto socio- ABELLA 4: Lista 2: Competenze profonde: precedenti costituiscono elementi impor-
culturale in cui si è chiamati ad operare; tante per costruire o decostruire la trama
conoscenza del contesto geografico - storico. di significati feriti dall’evento imprevisto.
ATTEGGIAMENTI:
SKILLS: Se si vogliono superare i pregiudizi, che
saper agire rapidamente;
saper realizzare una dettagliata analisi del con- spesso necessariamente scattano quan-
essere assertivi; saper operare in autonomia;
testo; do molti estranei sono chiamati a capire
avere capacità di autovalutazione;
saper individuare bisogni, risorse, potenzialità, velocemente gli altri, è necessario mante-
disporre di sufficienti capacità manuali e di
vincoli del territorio e della rete sociale; nere aperte strategie di osservazione, va-
orientamento;
saper attivare reti e promuovere il lavoro di rete; lutazione ed esplorazione rapida della re-
essere socievoli;
saper utilizzare tecniche partecipative e di em- altà sociale in cui si è chiamati.
essere disponibili al confronto;
powerment; Sviluppare e sostenere processi di Empo-
avere un pensiero creativo ed essere disponibili
saper identificare i ruoli formali ed informali nel- werment e saper lavorare con i ruoli for-
all’improvvisazione;
le organizzazioni complesse; mali e informali sono altrettanto importan-
avere capacità diplomatiche (capacità di rispet-
saper lavorare in équipe; ti. I contesti di emergenza sono infatti ca-
tare l’immagine di sé dell’altro);
saper riconoscere i limiti del proprio ruolo; ratterizzati da brusche cadute delle barrie-
essere orientati all’efficacia;
saper rispettare ruoli e gerarchie; re sociali e da reiterati tentativi di privare
essere orientati all’efficienza;
saper regolare reti tra organizzazioni; vittime e sopravvissuti, in condizioni di de-
avere buone capacità empatiche;
saper formulare progetti; bolezza, della loro capacità di autode-
essere flessibili;
saper utilizzare strumenti di coordinamento; terminazione.
essere disponibili ad assumersi responsabilità;
saper generare soluzioni creative. Sviluppare empowerment in queste si-
saper mantenere il setting professionale;
tuazioni significa ricordare che mante-
sapersi mettere in gioco;
AREA LOGISTICO- ORGANIZZATIVA: nere il controllo che rimane possibile
avere buone capacità osservative;
CONOSCENZE: sulla propria vita, rappresenta una ri-
avere diversificate strategie di problem solving;
conoscenza della terminologia di settore; sorsa fondamentale per la ripresa psi-
saper reggere incertezza;
conoscenza della normativa di settore; cosociale rapida ed efficace.
sapersi uniformare alle direttive del leader;
conoscenza dei protocolli operativi. Conoscere la terminologia, i protocolli,
saper valorizzare le risorse altrui.
SKILLS le normative e le sigle utilizzate da tutte
IMMAGINE DI SE’:
saper amministrare risorse; le forze in campo significa, ovviamente,
saper ascoltare e regolare le proprie emozioni;
sapere pianificare risorse in relazione a tempi ed poter comunicare con esse, nonché ca-
avere un buon grado di autocontrollo;
obiettivi; ratterizzarsi come forza integrata di
avere buona consapevolezza di sé stessi e del
saper prendere decisioni in posizioni di coordi- azioni di ampio respiro.
proprio ruolo;
namento; Riguardo all'area sanitaria è indispen-
saper riconoscere i propri limiti;
saper stendere progetti e programmi. sabile sapere come funzionano i soc-
disporre di strategie di coping adeguate;
corsi in urgenza, nonché conoscere le
saper gestire le emozioni personali;
AREA SANITARIA norme igieniche e le regole di auto-pro-
avere una buona tolleranza della morte e della
CONOSCENZE tezione sanitaria fondamentali in emer-
perdita;
avere nozioni di primo soccorso; genza.
saper tollerare e gestire lo stress;
avere nozioni di igiene . Più complessa è la lista delle compe-
VALORI:
SKILLS tenze profonde. Essa comprende atteg-
essere disponibili al confronto con l’alterità;
Seguire regole di autoprotezione giamenti, valori e caratteristiche del Sé
essere disponibili all’impegno civile.
che sono spesso il frutto di percorsi di

Marzo 2009 www.emergencyoggi.it Eo 17


auto educazione continua.
Prese separatamente, queste competenze possono
apparire caratteristiche ideali, tutte chiaramente au-
spicabili per ogni mansione e ruolo professionale.
Molte di esse assumono tuttavia, in emergenza, un
valore che fa la differenza. Ad esempio, le capacità

La sanità
di agire rapidamente, essere assertivi, orientarsi be-
ne nello spazio, utilizzare un pensiero creativo, pos-
sono facilitare non poco la scelta dei gesti e delle
parole giuste al momento giusto.
Anche la disponibilità all’improvvisazione è partico-
larmente importante. Sebbene alcuni protocolli pre-

in Italia
disposti per le emergenze scoraggino e disincentivi-
no l’iniziativa personale di ordine creativo, non biso-
gna dimenticare che in una vera emergenza, molte
poche cose funzionano realmente come dovrebbero
funzionare.
Alla fine di tutto l’elenco abbiamo inserito la capaci-
tà di autoironia: chiedere a sé stessi e agli altri di
possedere tutte o anche solo la maggioranza delle
competenze raccolte nella lista sarebbe decisamen-
te eccessivo: nessuno è perfetto, ed anche le debo-
lezze del Sé possono essere una risorsa se si è ca-
paci di riderci sopra! Per costruire un welfare stabile finanziariamente, efficiente nell’eroga-
Come ultimo aspetto vogliamo sottolineare l’impor- zione dei servizi, giusto nella tutela dei diritti è oggi indispensabile in-
tanza della dimensione valoriale come competenza tervenire, con politiche pubbliche mirate, sul sistema sanitario italiano.
profonda. Entrare in emergenza vuol dire dar valore Il volume di Fabio Pammolli e Nicola Salerno «La sanità in Italia», edi-
alla vita, dar valore alle persone. Bisogna saper fa- to nella collana Arel-Il Mulino e in libreria dal mese di settembre, inda-
re delle scelte valoriali, soprattutto in contesti vio- ga sulle possibilità di realizzare questo obiettivo, analizzando l’inciden-
lenti e caotici, dove è facile lo sciacallaggio: sciacal- za dei capitoli della spesa sanitaria e farmaceutica sul sistema di go-
laggio mediatico, morale, economico e culturale che vernance pubblica. L’attenzione del libro – frutto di un percorso di ri-
approfitta della debolezza dell’altro. Nessuna com- flessione portato avanti negli ultimi due anni congiuntamente dal-
petenza psicologica ha valore senza una chiara pre- l’AREL e dal CERM – si sofferma approfonditamente sulla fiscalità fe-
sa di posizione su questo aspetto! deralista e, quindi, sulle interrelazioni tra Stato, Regioni ed Enti Loca-
li. Ma l’approccio di fondo non è tecnocratico e investe anzi questioni
di politica economica reale. Questioni inerenti alla vita quotidiana di
milioni di cittadini e, quindi, alla tenuta di una società in profonda e
Riferimenti Bibliografici
continua trasformazione. Ai nuovi bisogni legati all’invecchiamento
F Sbattella E. Pini Strategie di coping ed emozioni nei soccorritori. in progressivo della popolazione italiana devono – si sottolinea nel volu-
Nuove tendenze della psicologia, Vol. 2 N.1, marzo 2004. me – corrispondere interventi di coordinamento, regolazione e razio-
F Sbattella E. Pini Traumi nei bambini e nei soccorritori: una ricerca
sulle strategie di coping. Symbolon. Traumi psichici e psicopatologia. nalizzazione che garantiscano la stabilità generale del sistema, senza
rivista scientifica on line, 2005. www.psicotraumatologia.it tuttavia intaccarne né l’equità, né il principio irrinunciabile di universa-
F Sbattella Competenze psicologiche nelle emergenze: Verso una de- lità del servizio sanitario.
finizione di ruoli e saperi in Nuove tendenze della psicologia, Vol. 3
N.3, settembre 2005.
F Sbattella M. Tettamanzi e F. Iacchetti Basic therapeutic actions Un
modello di intervento psicosociale per le vittime dello tsunami in Nuo-
«La sanità in Italia»
ve tendenze della Si è svolto a Roma, mercoledì 18 febbraio 2009, il convegno di
psicologia, Vol. 3 N.4, dicembre 2005.
F Sbattella Emozioni infantili in contesti d’emergenza in Minori oggi tra presentazione del volume di Fabio Pammolli e Nicola C. Salerno,
solitudine e globalizzazione, Vita e Pensiero, Milano, 2005.
F Sbattella Psicologi e psicologie in contesti di emergenza: una sfida La sanità in Italia, edito nella collana Arel-Il Mulino. Al dibattito, in-
per le conoscenze psicologiche. in C. Kaneklin A. Bruno G. Scaratti (a
cura di), I processi di generazione delle conoscenze nei contesti orga-
trodotto da Enrico Letta, hanno partecipato l’ex premier Giuliano
nizzativi e di lavoro, Vita e Pensiero, Milano, 2005 Amato, presidente della Fondazione Treccani, e Raffaele Fitto, Mi-
F. Sbattella, M. Tettamanzi, La gestione della morte improvvisa e del
lutto: comunicazione e supporto, in G.Trabucco, F. Buonocore (a cura nistro degli Affari Regionali
di), Pronto Soccorso Triage. Accoglienza, rassicurazione, cura, aspet-
tative, vissuti psicologici, bisogni. pp. 181- 187, Edizioni Libreria Corti-
«Dal questo volume emergono due importanti spunti per le nuove
na Verona, Verona, 2007. generazioni della classe politica italiana. Bisogna anzitutto stare
F. Sbattella M. Molteni Umorismo ed emergenza Quaderno di Psicolo-
gia dell’emergenza N.2, DSU, Un. Cattolica, Milano, 2008. molto attenti a non generalizzare le tematiche della sanità che in-
M. Tettamanzi F. Sbattella Le conseguenze psicologiche degli inciden-
ti stradali Quaderno di Psicologia dell’emergenza N.1, DSU, Un. Cat- vece devono essere costruite e affrontate caso per caso e con va-
tolica, Milano, 2007.
Per approfondimenti: www.unicatt.it/psicoemergenza
riabili sempre diverse. È poi opportuno - ha aggiunto - pensare al-
Conclude i lavori della mattina la Prof.ssa Clara Capello – Università l'unione dei fondi pensione e dei fondi sanità in un unico fondo
di Torino, conducendo la discussione aperta sulle tematiche emerse e
sulle riflessioni dei partecipanti. welfare».

Eo 18 Marzo 2009
Prevenzione e gestione dell’arresto cardiaco:
dall’Ospedale al Territorio
Roma, 13 giugno 2009 Auditorium S. Domenico, V. Casilina 235 - Roma

Convegno organizzato dalla Fondazione Giorgio Castelli onlus e dalla UOC di Medicina Interna
dell’Ospedale M. G. Vannini
CREDITI ECM
PROFESSIONE MEDICO CHIRURGO, 3 CREDITI, RIF. 6944 9017162
PROFESSIONE INFERMIERE, NON ANCORA ASSEGNATI, RIF 6944.9017163

La sinergia tra le varie entità coinvolte nella prevenzione e nella gestione dell’arresto cardiaco,
sembra essere il mezzo più idoneo a contrastare un evento che ogni anno in Italia causa 60.000
decessi. Nel corso del convegno ognuno per la parte di propria competenza, si affronteranno il
mondo ospedaliero, la medicina di base, il volontariato al fine di varare strategie atte a diffonde-
re nel territorio la cultura dell’emergenza.

8,45 Saluto delle Autorita’ 11,15 “La gestione infermieristica dell’arresto cardiaco”
S. Scelsi-F.Cirella
1° sessione, moderano : A. Spataro-G.F. Testa
11,30 “Morte cardiaca improvvisa nello Sport”
V. Castelli-A Spataro
9,00 “Fisiopatologia dell’arresto cardiaco”
G. Ansalone-L. Cacciotti 11,50 “Prevenzione e promozione della salute attraverso
un nuovo protocollo di visita medico-sportiva:
9,20 “Tecniche diagnostiche d’avanguardia per
dal progetto alla realta’ ”
l’individuazione dei soggetti a rischio di MCI”
A. Spataro-M, Brozzi
L. Calo’-E. De Ruvo
12,20 “L’esperienza del volontariato”
9,40 “Utilita’ terapeutica dell’ipotermia durante e dopo M. Martini-A.Vallifuoco-O. Di Michele
l’arresto cardiaco”
12,35 “Aspetti legislativi innovativi in tema di
G. Battisti- G.F. Testa defibrillazione precoce in ambito extra-ospedaliero”
10,00 “Percorsi di prevenzione della MCI” D. Di Virgilio
C. Santini - U. Nicolella
12,45 TAVOLA ROTONDA “La Cultura dell’emergenza in
10,20 “Ruolo della Medicina di base nella lotta alla morte Italia: a che punto siamo?”
cardiaca improvvisa” Discussants : G. Ansalone, A. Destro, D. Di Virgilio,
B. Valente C. Santini, Serra, G.F. Testa,…
10,40 Discussione 13,15 COLAZIONE DI LAVORO
10,50 Coffee-break 14,15 Esercitazione pratica di rianimazione
cardio-respiratoria ed uso del defibrillatore (BLS-D),
2° sessione, moderano : C. Santini- L. Calo’ tenuta da istruttori certificati ARES 118 Lazio
16,15 Compilazione questionario
11,00 “ARES 118: i progetti Lazio cuore sicuro ed infarto net ”
F. Cirella - S.Scelsi 16,30 Chiusura del Convegno

Patrocini richiesti:
ACSA - FADOI - FISM - IRC-COMUNITA' - SIMI - CONACUORE - REGIONE LAZIO - ARES 118 - COMUNE DI ROMA - PROVINCIA DI
ROMA

Segreteria scientifica: Segreteria organizzativa:


Dott. Vincenzo Castelli, U.O.C. Medicina interna, Key Communication sas
Ospedale Madre G. Vannini, V. Acqua Bulicante 4 - Roma Via Po 10 - 00198 Roma
Fondazione Giorgio Castelli onlus tel. +39 06 8535 5798 fax +39 06 8535 5606
tel. +39 06 24402037, e-mail: castelli.v@libero.it e-mail: info@kcomm.it
Centomila chiamate al 118 di Bergamo:
calano gli incidenti e gli infortuni
Si consolida ben oltre le centomila chiamate annue ricevute (280 al giorno)
l’attività della centrale operativa del 118 di Bergamo. Ma il 2008 appena
concluso, dal punto di vista delle emergenze e urgenze sanitarie nella Berga-
masca, è un anno che si caratterizza soprattutto per un calo sensibile (per la
prima volta negli ultimi sei anni) delle richieste di soccorso per incidenti stra-
dali e infortuni sul lavoro. I numeri restano alti e molto c’è ancora da fare, è
vero, ma il trend registrato quest’anno è un buon segnale, come sottolinea-
no gli esperti del settore: «Sono dati confortanti – spiega il responsabile del
Servizio sanitario urgenza ed emergenza 118 di Bergamo, Oliviero Valoti –
merito probabilmente delle numerose campagne di sicurezza condotte da va-
ri soggetti sul territorio e in particolare fra i giovani».

MENO INCIDENTI E MENO INFORTUNI ta la provincia, ben oltre le centomila, che significa circa 280 al
Poco più di 5 mila le richieste di soccorso giunte nel 2008 alla giorno. «Dopo la crescita esponenziale degli ultimi anni, in cui si
centrale operativa del 118 (che ha sede agli Ospedali Riuniti) per è compiuto un balzo di oltre 40 mila chiamate in più – analizza il
incidenti stradali. Sono quasi 500 richieste in meno (con un calo responsabile del 118 Oliviero Valoti – l’attività della nostra cen-
superiore all’8 per cento) rispetto al dato del 2007, in cui le chia- trale operativa si è stabilizzata ben oltre le centomila chiamate
mate furono 5.475 e rispetto al 2006, in cui le richieste di ambu- annue». Da rilevare che una tale mole di «squilli» non si trasfor-
lanze da inviare per scontri con feriti erano state 5.576. «Credo ma interamente in ambulanze inviate sul territorio. Le missioni
che le campagne di questi ultimi anni – commenta il dottor Valo- attivate, infatti, sono poco meno di 50 mila, ovvero circa la metà
ti – stiano cominciando a dare qualche frutto tangibile. Le forze rispetto alle chiamate. Questo significa che molte sono ancora le
dell’ordine, polizia stradale, carabinieri, polizie locali, ma anche chiamate «improprie» al 118. «Sono ancora molte – conferma
le scuole, l’Asl, l’Aci, gli Ospedali Riuniti, hanno messo in campo infatti Valoti – le telefonate alla centrale operativa da parte di cit-
numerose iniziative di formazione e di sensibilizzazione. Cito ad tadini che richiedono informazioni o consulenze. Questo avviene
esempio gli incontri organizzati dall’ospedale con le scolaresche a volte per un errato utilizzo del servizio, che dovrebbe essere
su questo tema, in particolare con le classi quinte delle superio- contattato in casi di effettiva urgenza o emergenza, ma anche
ri, che in qualche caso sono state condotte a visitare il reparto di quando il cittadino non riesce, per vari motivi, a trovare risposte
Rianimazione per rendersi conto delle conseguenze di un inci- alle proprie esigenze da parte del servizio del medico di base».
dente. Forse questo calo, finalmente evidente, delle chiamate al
118 per incidenti stradali è indice del fatto che si è imboccata la ELISOCCORSO: 630 OPERAZIONI
strada giusta». Al calo delle chiamate al 118 corrisponde in ef- Fiore all’occhiello del 118 di Bergamo è l’elisoccorso, che ha ba-
fetti anche un calo netto degli incidenti mortali. L’Eco di Berga- se a Orio al Serio: 630 gli interventi nel 2008, in calo rispetto a
mo nel 2008 ha riportato la cronaca della morte di 114 bergama- quelli del 2007, che furono 667. «Sono calati gli interventi di soc-
schi contro i 141 del 2007. Se si considera inoltre il dato relativo corso in montagna – chiarisce Valoti – probabilmente grazie a
ai morti per incidenti avvenuti entro i soli confini della provincia, una maggiore prudenza da parte degli escursionisti, che affron-
escludendo le tragedie avvenute altrove, il numero delle vittime tano le gite meglio equipaggiati».
nel 2008 scende a 98 contro le 120 del 2007 (quasi il 20 per cen-
to in meno). Calo netto rispetto al 2007 anche per quanto riguar- RESTYLING AL PARCO MEZZI
da un’altra voce su cui la campagna informativa è stata pressan- In questo periodo è in corso inoltre un rinnovo del parco mezzi:
te: gli infortuni sul lavoro. Le chiamate al 118 sono state 325 nel diverse ambulanze particolarmente «vissute» sono state sosti-
2008 contro le 396 del 2007 (meno 18 per cento). Buon segno, tuite (fra queste, una decina di ambulanze della Croce Rossa in
ma è assolutamente vietato abbassare la guardia. servizio 24 ore su 24) e a gennaio arriveranno probabilmente an-
che tre nuove automediche. Sempre come automedica il 118 di
118, OLTRE CENTOMILA SQUILLI Bergamo dispone da alcuni mesi anche di un suv Audi Q7 super
In termini generali, invece, le chiamate al 118 nell’anno che si è attrezzato, donato dall’Ance Bergamo (Associazione nazionale
appena concluso sono state ancora una volta tantissime da tut- costruttori edili).

Eo 20 Marzo 2009
COOPERAZIONE ALLE SCOTTE

Medici cinesi in arrivo alle Scotte per il progetto formativo tra Siena e Cina
Grazie ad un accordo siglato tra l’Assessorato al Diritto alla Salute della Regione Toscana e il Ministero della Salute
della Repubblica Popolare Cinese

Medici cinesi in arrivo al policlinico Santa Maria alle Scotte gra- delle Scotte tra le corsie dell’ospedale: sono specialisti in gine-
zie ad un progetto di cooperazione nel settore della medicina tra cologia, pneumologia, neonatologia, urologia e chirurgia cardio-
Siena e la Cina. L’accordo è stato sottoscritto tra l’Assessore al toracica.
Diritto alla Salute della Regione Toscana e il Direttore Generale “Ci sarà la massima collaborazione – aggiunge il direttore sani-
del Dipartimento Risorse Umane del Ministero della Sanità Cine- tario, Laura Radice - con i corrispettivi italiani all’organizzazione
se e, per tre anni, alcuni medici provenienti dalle più prestigiose e alla realizzazione di programmi di formazione e di seminari. In
strutture sanitarie della Cina, potranno svolgere periodi formati- particolare i corsi di formazione saranno destinati alla prepara-
vi presso gli ospedali della Toscana. A fare da apripista in que- zione del personale medico negli ambiti di ematologia, oncolo-
sta esperienza c’è il policlinico Santa Maria alle Scotte che, già gia, cardiochirurgia, microchirurgia, trapianti d’organi e medicina
dal 31 marzo, con la collaborazione dell’Università di Siena, d’urgenza”. Per coordinare il progetto è stato costituito un grup-
ospita sei medici cinesi, quattro uomini e due donne. po di lavoro ad hoc, formato da rappresentanti di entrambe le
“Si tratta di un progetto – spiega il direttore generale delle Scot- parti, che provvederà a elaborare un piano di lavoro annuale,
te, Paolo Morello Marchese – che punta a far crescere profes- controllare in itinere la realizzazione dei programmi e redigere
sionalmente sia i nostri medici che i colleghi cinesi grazie ad un una valutazione finale al termine di ogni anno di collaborazione.
confronto quotidiano di esperienze e competenze. Daremo il via “Si tratta di un progetto ambizioso e innovativo – conclude Mo-
ad uno sviluppo costante e ad un aggiornamento continuo di tut- rello - che rappresenta per i nostri medici un’opportunità per con-
ti i professionisti coinvolti nelle diverse discipline medico-chirur- frontare il proprio operato e le caratteristiche della nostra orga-
giche”. I medici cinesi in questa prima esperienza, che avrà una nizzazione sanitaria con quelli di altri colleghi appartenenti a
durata di tre mesi, lavoreranno gomito a gomito con i colleghi contesti diversi”.

Operativo in Burkina Faso un Pronto Soccorso nato sulla base del


modello senese grazie al chirurgo Alberto Guasconi
Il progetto di cooperazione internazionale portato avanti con il Ministero degli Esteri

E’ operativo in Burkina Faso un pronto sala di emergenza ma si presentava co- gia. “E’ stata una scelta – prosegue Gua-
soccorso organizzato in base al modello me semplice poliambulatorio”. Il Ministe- sconi – dettata dalla volontà di rendere i
senese. L’importante risultato è stato ro della Salute del Burkina ha quindi medici e gli operatori locali pienamente
raggiunto grazie al progetto di coopera- chiesto alla cooperazione italiana di met- autosufficienti nel gestire l’emergenza
zione internazionale portato avanti dal tere in funzione un vero e proprio pronto anche dopo la mia partenza, seguendo
chirurgo senese Alberto Guasconi, medi- soccorso, sul modello italiano, per quello quindi iter formativi e percorsi assisten-
co del Pronto Soccorso del policlinico che è il terzo ospedale dello Stato Africa- ziali formulati come quelli in uso alle
Santa Maria alle Scotte, appena rientrato no. “Ho trovato una buona collaborazione Scotte”. Il Burkina Faso è attualmente il
dalla missione svolta con il Ministero de- da parte dell’èquipe locale e tanta voglia terzo Paese più povero sulla Terra, situa-
gli Esteri nel Paese africano. Il dottor di imparare – continua Guasconi – e ho to nell’Africa Occidentale e confinante
Guasconi è stato scelto per la sua più cercato di mettere a frutto le mie compe- con Mali, Niger, Benin, Togo, Ghana e
che decennale esperienza nel settore tenze e l’esperienza maturata in questi Costa d’Avorio. “Grazie alla disponibilità
dell’emergenza medico-chirurgica in si- anni, sia a Siena che nelle missioni uma- della direzione del Pronto Soccorso di
tuazioni internazionali difficili e in zone di nitarie. Proprio ispirandomi al modello Siena e dell’Azienda Ospedaliera – con-
guerra. senese ho progettato e attivato il triage, clude Guasconi – ho potuto partecipare e
“Il Pronto Soccorso dell’ospedale CMA di identificando i percorsi per l’urgenza, conseguire ottimi risultati nella progetta-
Ouagadougou – spiega Guasconi - è uno quelli che sono comunemente classificati zione e realizzazione della struttura di
dei due ospedali presenti in Ouaga, la come codice rosso e giallo, e predispo- emergenza in Burkina Faso, con piena
capitale del Burkina Faso, con una po- nendo un diverso iter per le urgenze dif- soddisfazione delle autorità locali e dello
polazione di circa 5 milioni di abitanti. Na- feribili, cioè i casi meno gravi. Inoltre ho stesso Ministero degli Esteri italiano. E’
to negli anni 50 era un ospedale rurale allestito una sala d’urgenza con la stru- un grande appagamento, per chi lavora
ma è ora il principale punto di riferimento mentazione di base necessaria per gli in- nel campo dell’emergenza-urgenza, sa-
per tutta la città e, alla data del mio arri- terventi salvavita”. I percorsi di triage so- pere che c’è una piccola parte di Siena
vo, il pronto soccorso non era dotato di no stati costruiti in base alla sintomatolo- operativa in Burkina Faso”.

Marzo 2009 www.emergencyoggi.it Eo 21


libri • dal mondo • news • congressi • tecnologie • libri

ICTUS: SAVONA
PRESTO DISPONIBILE
UNA NUOVA MOLECOLA 180MILA RICHIESTE
SOCCORSO AL 118 IN UN ANNO
Sono 200.000 gli
italiani colpiti
In un anno il 118 di Savona Soccorso ha ricevuto 180 mila chiama-
ogni anno da ic-
te, un numero leggermente superiore rispetto all'anno precedente.
tus cerebrale
Un quarto delle richieste e' stato effettuato nella fascia oraria 8-12:
che, spesso,
sono alcuni dati del bilancio dell'attivita' svolta dagli operatori della
vanno incontro a
centrale operativa e dallo staff dell'automedica diffusi stamani in
grave disabilita'
una conferenza stampa. ''Il tempo intercorso tra la chiamata di soc-
permanente. Nel
corso e l'arrivo dell'ambulanza - ha osservato il dirigente Salvatore
25% dei casi, la
Esposito - e' stato di poco meno di 8 minuti per i 'codici rossi' quan-
causa e' la fibril-
do le disposizioni nazionali indicano come tempo massimo stabilito
lazione atriale
tra chiamata e arrivo, 8 minuti per l'area urbana e 20 per l'extraur-
che si manifesta
bana. Un dato dunque molto positivo''. In proporzione le chiamate
con sintomi di af-
di soccorso sono state 12 ogni 100 residenti e i principali luoghi di
faticamento, irre-
intervento sono stati: casa 54%; strada 12,3%; uffici ed esercizi
golarita' del battito cardiaco, palpitazioni, dispnea. Arriva
pubblici 12,35%; luoghi di lavoro 1%. Le principali patologie rileva-
presto una nuova molecola per prevenire l'ictus e com-
te, quelle traumatiche (29%) e cardiocircolatorie (14%). Per l'anno
battere i danni della fibrillazione atriale. L'anticoagulante
nuovo e' stata assicurata l'attivazione definitiva della postazione di
orale rivaroxaban sara' disponibile entro l'estate per la
automedica del finalese per 12 ore diurne.
profilassi del tromboembolismo venoso negli interventi di
chirurgia protesica ortopedica maggiore di anca e ginoc-
chio. "Il 5% dei pazienti con fibrillazione atriale - afferma
il prof. Diego Ardissino, direttore dell'Unita' Operativa di
Cardiologia dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di
Parma - va incontro a un evento tromboembolico. La ma-
All'avanguardia il nuovo
lattia colpisce in egual misura donne e uomini e tende a
diventare sempre piu' frequente con l'aumentare del-
reparto Grandi Ustioni
l'eta': una persona su tre, superati gli 80 anni, ne soffre.
Per anni la comunita' cardiologica si e' impegnata nella del Sant'Eugenio
ricerca di un nuovo anticoagulante che potesse supera-
re le difficolta' d'impiego e di gestione dell'attuale terapia E’ un reparto all'avanguardia per dotazione di posti letto e attrezzatura
anticoagulante con dicumarolici". Entro l'estate 2009 sa- tecnologica il nuovo reparto 'Grandi ustioni' dell'ospedale Sant'Eugenio
ra' in commercio anche in Italia rivaroxaban, una mole- a Roma, inaugurato alla presenza del presidente della Regione Lazio
cola di nuova concezione, a somministrazione orale, con Piero Marrazzo.
l'indicazione nella prevenzione del tromboembolismo ve- I lavori di ristrutturazione, durati circa 17 mesi, sono costati 3 milioni di
noso (TEV) in chirurgia ortopedica protesica maggiore di euro, più della metà dei quali destinati a strumenti e tecnologie. Il re-
anca e ginocchio. Rivaroxaban, con l'efficacia dimostra- parto, il più grande e attrezzato d'Italia, conta 28 posti letto di cui quat-
ta nel ridurre il rischio tromboembolico nella trombosi ve- tro destinati all'alta terapia intensiva, dedicati cioè a pazienti che han-
nosa profonda, ha la potenzialita' di rivoluzionare anche no ustioni su oltre il 40 per cento del corpo, mentre altri 10 posti letto
la terapia dei pazienti a rischio tromboembolico nella fi- saranno destinati a pazienti con ustioni che vanno dal 15 al 40 per cen-
brillazione atriale. "Infatti il meccanismo alla base della to. Collegata, via telecamere, con la sala operatoria, anche un'aula de-
formazione del trombo venoso - spiega Antonio Carolei, dicata alla didattica e alla formazione.
professore ordinario di Neurologia all'Universita' degli “Il cittadino indiano aggredito e dato alle fiamme da tre giovani nella
Studi dell'Aquila - e' identico a quello che porta alla for- stazione di Nettuno, alle porte di Roma, sarà il primo paziente accolto
mazione del trombo arterioso. La nuova molecola potra' nella nuova struttura del reparto 'Grandi Ustioni' del Sant'Eugenio a
quindi garantire importanti vantaggi anche alle persone Roma”, ha assicurato il presidente Marrazzo, che, proprio inaugurando
con fibrillazione atriale. Tale indicazione e' attualmente il reparto, ha voluto precisare: ''La cosa più bella è che questo è un se-
in studio nel progetto ROCKET-AF". Con rivaroxaban i gnale che la nostra società, la nostra comunità laziale e romana, non è
pazienti colpiti da questo disturbo non dovranno piu' sot- rappresentata da quei balordi, da quei violenti che devono essere solo
toporsi a controlli frequenti per "aggiustare la dose" e oggetto della nostra riprovazione netta e ferma. La nostra società sarà
avranno a disposizione un anticoagulante orale efficace fatta dai nostri camici verdi e bianchi, e spero, sarà fatta per questa
in dose fissa. persona da una nuova vita''

Eo 22 Marzo 2009
Costo-efficacia nella gestione del
paziente con dolore toracico
Filippo Pieralli, Alberto Conti
Medicina d’Urgenza. Dipartimento di Accoglienza Accettazione Emergenza. AOU Careggi, Firenze

Il dolore toracico rappresenta una delle principali sindromi di ac- più efficace della strategia conservativa non solo nei pazienti ad
cesso al Dipartimento di Emergenza con potenzialità di patolo- alto rischio (innalzamento troponina, recidiva di angina durante
gie sottostanti ad alto tasso di morbilità e mortalità. La cardiopa- terapia,
tia ischemica è presente in circa il 50% dei casi di dolore toraci- modificazioni attive dell’ECG, segni scompenso cardiaco/ridotta
co. E’ per tale motivo che negli USA a partire dai primi anni ’90 funzione ventricolare sinistra, instabilità emodinamica), ma an-
sono nate all’interno dei Dipartimenti di Emergenza le Unità per che nei pazienti a basso rischio di eventi cardiovascolari. Tutta-
il Dolore Toracico, internazionalmente note con il nome di Chest via, questo atteggiamento terapeutico può determinare l’esten-
Pain Unit, con l’intento, tramite protocolli di rule-out della cardio- sione delle indicazioni e l’incremento dei costi, che se non ben
patia ischemica, mediante un triage rapido e funzionalmente ponderato in rapporto ad una documentata costo-efficacia, può
strutturato, di permettere una diagnosi sicura con una deospe- pesare notevolmente su un sistema sanitario con risorse limita-
dalizzazione precoce ed una riduzione dei costi. La più impor- te.
tante esperienza deriva dallo studio CHEER nel quale 424 pa- Per questo motivo abbiamo condotto uno studio di costo-effica-
zienti con angina instabile a rischio intermedio di eventi corona- cia su 210 pazienti consecutivi con NSTEACS che si sono pre-
rici sono stati randomizzati al trattamento convenzionale con ri- sentati al DEA dell’Azienda Ospedaliera Careggi nel periodo
covero ospedaliero in Unità Cardiologica o alla gestione in Chest gennaio 2001-marzo 2002, randomizzati a ricevere un tratta-
Pain Unit. Nei 6 mesi di follow-up non sono state osservate dif- mento invasivo precoce (gestione cardiologica-UTIC) o un trat-
ferenze nell’outcome dei due gruppi di pazienti, e nessun even- tamento più conservativo (CPU su letti di High Dependency Unit
to è occorso nei pazienti destinati al management Chest Pain (HDU) del DEA) che prevedeva il ricorso alla coronarografia sol-
Unit dimessi precocemente con una riduzione dei costi del 61% tanto in presenza di caratteristiche di alto rischio. Gli end-point
con la gestione CPU rispetto alla gestione convenzionale con ri- dello studio a 1 e 6 mesi sono stati: end-point combinato
covero diretto. Le sindromi coronariche acute (ACS) rappresen- morte+IM non fatale+angina, durata della degenza, costi di ge-
tano attualmente le principali cause di mortalità e morbidità nel- stione. I risultati sono stati analizzati nell’intera popolazione e
le popolazioni ad alto tasso di industrializzazione, la loro preva- per sottogruppi TIMI risk score <4 , e > 4. I risultati hanno mo-
lenza è in costante aumento e sono presenti in circa il 50% dei strato a parità di outcome a 1 e 6 mesi, un incremento dei costi
pazienti che si presentano al Dipartimento di Emergenza per un nella gestione ardiologia tradizionale nell’intera popolazione. In
dolore toracico. Le sindromi coronariche acute senza sopralivel- particolare nei pazienti a più basso rischio (TIMI<4) a parità di
lamento del tratto ST (NSTEACS) rappresentano circa i 2/3 di outcome abbiamo documentato un risparmio di circa il 30%
tutte le ACS mentre il 1/3 rimanente è rappresentato dalle sin- (9.900 € vs 12050 €) nella gestione in PU-DEA rispetto alla ge-
dromi coronariche acute con sopralivellamento del tratto ST stione convenzionale in UTIC; nessuna differenza in termini di
(STEACS). Una strategia riperfusiva precoce è nota da molti an- outcome e di costi di gestione è stata documentata per i pazien-
ni ridurre la mortalità e la morbilità nella STEACS e rappresenta ti con TIMI risk score > 4. La gestione in HDU-DEA appare quin-
lo stato dell’arte del trattamento di queste sindromi. Tuttavia è di fattibile, sicura e costo-efficace per quei pazienti con NSTE-
materia di dibattito recente se una strategia invasiva precoce sia ACS a più basso rischio di eventi (TIMI<4), mentre è da preferi-
preferibile ad un atteggiamento più conservativo nelle NSTE- re una gestione ardiologia specialistica in UTIC con il ricorso ad
ACS. Recentemente negli studi FRISC-II, TACTICS-TIMI18 e una strategia invasiva precoce per quei pazienti a più alto rischio
RITA-3 è stato dimostrato che una strategia invasiva precoce è di eventi (TIMI>4).

Bibliografia essenziale cardial infarction. A method for prognostication and drome: fuel for the invasive strategy. Lancet
therapeutic decision making. JAMA 2000; 284: 835- 2002;360:738-739.
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lationaha.org tive randomised multicentre study. Lancet conservative treatment in unstable coronary syndro-
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Marzo 2009 www.emergencyoggi.it Eo 23


FORMAZIONE

A.I.E.S. Sicilia

Formazione al Primo Soccorso nelle Scuole


L’A.I.E.S. Sicilia (Associazione italiana Educazione Sanitaria) e UUEESS con le scuole coinvolte.
la AUSL 3 (Unità Operativa Educazione alla salute Aziendale, I destinatari saranno, ad Acireale,
gli UUEESS di Acireale e di Giarre, le UU.OO. di Cardiologia 100 studenti del 5° anno prove-
ed i Presidi Ospedalieri di Acireale e Giarre) con il sostegno di nienti dal Liceo Classico “Gulli e
TAKEDA realizzeranno nel mese di marzo 2009 il progetto Pennisi”, dall’I.T.I.S. “Ferraris” e
“Formazione al Primo Soccorso nelle Scuole”. dal Liceo Scientifico “Archimede”;
Il progetto, presentato presso la sede dell’AUSL3 di Catania, mentre nel comune di Giarre sa-
ha lo scopo di educare 150 studenti delle scuole medie supe- ranno coinvolti 50 studenti del 5°
riori all’emergenza cardiologica, insegnando loro la rianimazio- anno del Liceo Classico “Amari”, dell’ I.P.S.A.A. “Mazzei”, dell’
ne cardiopolmonare (RCP), una tecnica di soccorso per le vit- I.P.S.I.A. “Majorana – Sabin”, del Liceo Scientifico “Leonardo”,
time di arresto cardiaco, che unisce la respirazione bocca a dell’ I.P.S.S.A.R. “Falcone”.
bocca alle compressioni toraciche. Con l’ausilio di un semplice “Se tutte le persone avessero la competenza di base per inter-
manichino didattico, il Mini Anne, la RCP consente di far arri- venire in una manovra di primo soccorso molte vite potrebbero
vare ossigeno al cervello e al cuore per tenere vivi i tessuti, in essere salvate” ha dichiarato Salvatore Cacciola, Presidente
attesa di un defibrillatore che possa correggere il problema Regionale A.I.E.S. Sicilia e Dirigente Responsabile UOESA
elettrico del muscolo cardiaco. Secondo i dati recentemente dell’ASL 3 di Catania. “L’AIES Sicilia – ha aggiunto Cacciola –
forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, è fon- si impegna a consegnare gratuitamente ad ogni studente un kit
damentale intervenire il più tempestivamente possibile (per che comprende, oltre al manichino, un manuale e un dvd di
ogni minuto trascorso, la sopravvivenza diminuisce del 10%), e istruzioni all’uso. Tutto il materiale rimarrà in dotazione ai ra-
la morte cardiaca è una delle più diffuse cause di mortalità. Per gazzi che così potranno diventare a loro volta istruttori, tra-
i soccorsi e gli operatori sanitari è materialmente impossibile ri- smettendo quanto appreso a scuola ai loro familiari e agli ami-
durre oltre un certo limite i tempi di intervento e per questo è ci”.
importante che tutti siano pronti a prestare il primo aiuto. “L’impegno degli studenti a conoscere le tecniche di primo soc-
I corsi saranno tenuti nel mese di marzo presso le sedi dei Pre- corso – ha sostenuto il Direttore Generale della AUSL 3 di Ca-
sidi Ospedalieri di Acireale e Giarre, grazie all’impegno di vo- tania, Antonio Scavone – diventa essenziale per dare ulteriori
lontari dell’A.I.E.S. Sicilia, di operatori UOESA e UUEESS, car- speranze di vita. Per questa ragione abbiamo voluto ancora
diologi specialisti delle tecniche della rianimazione cardiopol- una volta richiamare l’attenzione del mondo della scuola sui
monare (istruttore IRC, Italian Resuscitation Council) delle problemi della salute – ha concluso il Direttore Generale del-
UU.OO. di Cardiologia dei Presidi Ospedalieri di Giarre e Aci- l’AUSL3 – favorendo l’impegno delle giovani generazioni per
reale, secondo un calendario concordato dai responsabili degli rendere ancora più efficiente la ‘catena della sopravvivenza’”.

Corsi da 60 ore all'anno nelle scuole

Il Parlamento 'studia' le nuove materie


differenti realtà culturali, etni- ci l'insegnamento del primo iniziative legislative, il depu-
che, sociali e linguistiche soccorso. Anche i ragazzi, in- tato del Pd Gerolamo Grassi
Sapere come comportarsi in somma, devono saper affron- e il senatore del Pdl Luigi
caso di malore improvviso o tare situazioni di emergenza D'Ambrosio Lettieri.
di incidente, essere capaci di che possono presentarsi in Per imparare l'abc del pronto
praticare un massaggio car- qualunque momento. Le ci- soccorso ci vogliono 60 ore
diaco o di tamponare fre, del resto, parlano chiaro: all'anno, secondo le due pro-
un'emorragia fino all'arrivo ogni anno in Italia 60mila poste di legge,12 per ognuno
dell'ambulanza: alle medie e persone muoiono per un ar- dei 5 livelli di insegnamento
Alla Camera e al Senato di- al liceo si impareranno i rudi- resto cardiaco, 23mila sono previsti: tecniche di base, pri-
versi testi, firmati Pd, Pdl e menti del pronto soccorso. vittime di un trauma improvvi- mo soccorso della persona
Lega, per leggi tra cui quelle Maggioranza e opposizione so e 6mila di un incidente traumatizzata, l'aiuto a chi
che prevedono lezioni alle spingono in questa direzione stradale. Un intervento di pri- non ha subito traumi ma e'
medie e al liceo per dare la con due proposte di legge mo soccorso tempestivo ed stato colto da malore, defi-
possibilità agli studenti di co- presentate alla Camera e al adeguato puo' salvare il 30% brillazione precoce semiau-
noscere i rudimenti del primo Senato che mirano ad intro- delle persone colpite, sottoli- tomatica, primo soccorso
soccorso oppure imparare le durre nei programmi scolasti- neano i firmatari delle due nelle grandi emergenze.

Eo 24 Marzo 2009
COINVOLGERE I GIOVANI NELLA RETE DELL’EMERGENZA

Regione Toscana Roma

PARTE LA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE Lezione Interattiva


IN EMERGENZA URGENZA Pediatrica in
Campidoglio
Cinquanta medici si formeranno in 25
atenei italiani Il Dott. Marco Squicciarini, Delegato nazionale per il
Enrico Rossi: «La Toscana ha precorso i PBLSD, ha tenuto presso il distaccamento del Cam-
tempi con il progetto Harvard» pidoglio nella sede del Dipartimento delle Politiche
Si avvia finalmente il percorso per la formazione universitaria degli spe- Sociali e Socio Sanitarie, in presenza dell’Assesso-
cialisti in medicina di emergenza urgenza. La Conferenza Stato Regioni re Sveva Belviso e circa un centinaio di dipendenti
ha dato il via libera all'accordo che consentirà l'inserimento di almeno 50 del dipartimento, la Lezione interattiva di primo soc-
contratti per questa specializzazione, da avviare nei 25 atenei che ne corso pediatrico, manovre di disostruzione e defibril-
hanno fatto richiesta e che hanno già pronto il piano di studio. Tra sei an- lazione precoce per la popolazione.
ni usciranno dalle aule i primi specialisti in questa fondamentale branca Per l’occasione era accompagnato da una rappre-
clinica, che diventa così una disciplina organicamente incardinata nel si- sentanza di ogni componente della CRI e dal Dele-
stema formativo della sanità. E' stato anche concordato l'impegno per gato Provinciale per il PBLSD Dott. Paride Ferrazza.
completare l'anno prossimo il fabbisogno di professionisti richiesto dalle Con l'occasine il Comune di Roma ha formalmente
Regioni. Un “tavolo politico” Governo-Regioni avrà il compito di monito- annunciato una collaborazione con Croce Rossa per
rare il percorso. diffondere su tutto il territorio del Comune le mano-
«Si tratta di una novità decisiva per i nostri servizi – commenta l'asses- vre salva-bambini che il dott. Marco Squicciarini in
sore per il diritto alla salute, che è anche coordinatore della commissio- qualità di referente nazionale ed internazionale con-
ne salute della Conferenza Stato-regioni - alla quale abbiamo a lungo la- tinua ad esportare e presentare ovunque con risulta-
vorato. L'esigenza formativa in questo settore era tanto pressante da ti entusiasmanti.
spingerci, fin dal 2004, ad avviare in Toscana un progetto di qualificazio- Alla presenza del Commissario della CRI di Napoli
ne in medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza, in collaborazione Paolo Monorchio (venuto apposta per dare poi se-
con l’Università degli Studi di Firenze e la Harvard Medical Faculty Phy- guito alla esportazione di tale corso anche nel suo
sicians. Abbiamo precorso i tempi e investito risorse, ma questo ci ha territorio), il Presidente del MOIGE (movimento ge-
concesso di formare al più alto livello centinaia di giovani medici e di as- nitori italiani) dotto-
sicurare con essi ai pazienti dei pronto soccorso e del 188 della Tosca- ressa Maria Rita Mu-
na un servizio al passo con gli indirizzi professionali più avanzati». nizzi, si sono appale-
Il progetto toscano di qualificazione in medicina e chirurgia d'accettazio- sate delle unità di in-
ne e d'urgenza è stato finalizzato alla certificazione di tutti gli operatori tenti sulla divulgazio-
dei DEA e del sistema territoriale dell'emergenza (118), al fine di omoge- ne di questi corsi di
neizzare il bagaglio di conoscenze e competenze del medico dell'emer- grande utilità sociale
genza. I medici hanno partecipato a percorsi formativi della durata di 10 diffusi da Croce Ros-
mesi (con attività teorico-pratiche) nelle 3 Aree Vaste della Toscana. Tra sa.
il 2005 e il 2008 sono stati certificati 456 medici. Il Dott. Marco Squicciarini ha poi presentato il Ma-
A partire dall’anno accademico 2004/2005 è stato istituito, proprio per nualetto della Disostruzione del Lattante e le linee
sopperire alla mancata attivazione della Scuola di Specializzazione in guida “sonno sicuro” redatte in collaborazione con la
Medicina di Emergenza-Urgenza (per altro istituita con Decreto Ministe- Prof. Maria Pia Villa (Primario del Dipartimento di
riale del 17.02.2006 pubblicato sulla G.U. 118 del 23.05.2006) anche il Pediatria dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma) che
Master triennale in Medicina di Urgenza. si andrà ad aggiungersi all’altro vademecum sulla di-
La prima edizione del master è partita a Settembre 2004 presso l’Univer- sostruzione del bambino.
sità degli Studi di Firenze per estendersi, dall’anno successivo, anche Il Dott. Squicciarini ha anche annunciato un corso da
agli Atenei di Pisa e Siena. Sono stati attivati complessivamente 4 ma- 600 istruttori di Croce Rossa a livello Nazionale ed
ster. I medici partecipanti ai master, tra quelli che hanno concluso e quel- intercomponente per distribuire in maniera omoge-
li che stanno ancora frequentando, sono circa 50. La Regione Toscana nea su tutto il territorio Nazionale nuovi Istruttori del
ha finanziato complessivamente, nei 4 master, circa 30 borse di studio, Corso di Manovre di Disostruzione.
con un impegno economico complessivo di circa 3 milioni di euro. Alcu- L’assessore Belviso ha annunciato una piena colla-
ni dei partecipanti sono medici dipendenti delle Aziende Sanitarie e per borazione con Croce Rossa nella stampa e nella di-
questi, al fine di garantire la partecipazione al master, la Regione ha as- vulgazione del materiale informativo che si inserisce
sicurato all’Azienda Usl le spese di sostituzione. Anche in questo caso perfettamente nel Progetto Baby Card del Comune
l’impegno economico è stato superiore ad 1 milione e mezzo di euro. di Roma che si occupa proprio di bimbi e mamme .

Marzo 2009 www.emergencyoggi.it Eo 25


La CASA DEI RISVEGLI Luca De Nigris
della Azienda USL di Bologna
Obiettivi, finalità, risultati e storia della Casa dei Risvegli dell'Azienda USL di Bologna

La Casa dei Risvegli “Luca De Ni-


gris” dell’Azienda USL di Bolo-
gna è una struttura ospedaliera
riabilitativa del Servizio Sanita-
rio della Regione Emilia-Roma-
gna, analoga, per fase clinica
sulla quale interviene e intensità
di cura, alle strutture italiane di
alta specialità neuroriabilitativa
che si occupano di gravi lesioni
cerebrali acquisite
ll Servizio Sanitario Regionale dell’Emilia- Casa dei Risvegli è un tassello della rete, presa in carico delle gravi cerebro lesioni
Romagna, primo in Italia, ha costituito espressamente dedicato alle persone con acquisite con il coinvolgimento dei fami-
una rete integrata per la riabilitazione di situazione di bassa responsività protratta liari.
pazienti con gravi cerebro lesioni, a lento recupero. Nel territorio di riferi- La Direzione Generale della AUSL di Bo-
Gra.Cer., che prevede un centro Hub Re- mento della Azienda USL di Bologna so- logna ha affidato alla Medicina Riabilitati-
gionale presso l’Azienda Ospedaliera di no assistite ogni anno circa 200 persone va dell’Ospedale Maggiore, sede del
Ferrara e circa 100 posti letto per la riabi- con Gravi Cerebrolesioni Acquisite, 40 Trauma Center, lo sviluppo di un progetto
litazione intensiva distribuiti in 13 presidi delle quali necessitano di cure ospedalie- ad hoc che comprendeva la Casa dei Ri-
ospedalieri – pubblici e privati accreditati re che si protraggono per alcune settima- svegli. Successivamente, l’Azienda USL
– del territorio regionale, oltre ad un regi- ne o mesi. di Bologna ha destinato gli spazi idonei
stro regionale dedicato. La Casa dei Ri- La Casa dei Risvegli è una struttura pro- alla realizzazione della Casa dei Risvegli
svegli Luca De Nigris rientra nel progetto gettata per persone gravemente disabili nell’area adiacente l’Ospedale Bellaria,
Gra.Cer., differenziandosi dalle altre per cerebro lesione acquisita, non auto- sostenendone i costi di costruzione. I la-
strutture riabilitative per il modello am- sufficienti e che richiedono trattamenti ria- vori, durati 2 anni, si sono conclusi alla fi-
bientale ed organizzativo sperimentato, bilitativi intensivi continuativi in fase po- ne del 2004. Il 23 Dicembre 2004 è stata
differente da quello tradizionale ospeda- stacuta, nell’ambito di un percorso inte- deliberata l’approvazione del progetto di
liero e più orientato ad una assistenza in- grato di assistenza e riabilitazione. Si trat- sperimentazione assistenziale triennale
tegrata. ta di giovani e adulti in condizioni di re- “Casa dei Risvegli Luca De Nigris”.
Lo sviluppo della rete Gra.Cer ha permes- sponsività ridotta con un potenziale an- Nel progetto sono stati definiti i criteri di
so di realizzare nel territorio della Regio- che minimo di recupero, già presi in cari- eleggibilità per il ricovero. Il percorso di
ne Emilia Romagna una maggiore tempe- co dal percorso integrato di assistenza e accesso alla Casa dei Risvegli prevede,
stività della presa in carico del paziente, riabilitazione dell’Azienda USL di Bolo- infatti, che tutti i pazienti provengano dal-
garantendo adeguati e appropriati servizi gna. l’area di riabilitazione acuta dell’Ospedale
di cura e di riabilitazione, continuità delle Maggiore, che assicura in tutti i casi il giu-
cure, equità nelle condizioni di accesso e La storia dizio di relativa stabilità clinica e la cono-
di fruizione, attraverso la stretta collabo- Il progetto della Casa dei Risvegli Luca scenza del caso per la gestione delle
razione e il collegamento di tutti i differen- De Nigris nasce nel 1998 dall’incontro fra eventuali complicanze intercorrenti.
ti nodi. Il modello prevede la presa in ca- l’Azienda USL di Bologna e l’associazio- Si tratta di persone con grave esito di ce-
rico dalla fase acuta fino al ritorno a casa ne di volontariato ONLUS “Gli Amici di rebrolesione acquisita, fra 14 e 65 anni, in
del paziente, offrendo un sistema di assi- Luca” per sviluppare una progettualità in discrete condizioni di stabilità clinica o
stenza integrata sanitaria e sociale per grado di assicurare la massima pluridisci- con rischio di instabilità relativamente
ciascuna fase del percorso riabilitativo. La plinarietà e integrazione al percorso di basso, in assenza di altre patologie di ri-

Eo 26 Marzo 2009
lievo. Devono comunque presentare un Per la molteplicità delle funzioni sviluppa- ziente è di circa 80.000 Euro. Il costo me-
potenziale evolutivo riabilitativo, anche se te e per il tratto marcatamente sperimen- dio di un posto letto all’interno della strut-
limitato o a bassa probabilità. Sono eligi- tale delle attività svolte, la Casa dei Ri- tura è di circa 400 euro al giorno, 100 eu-
bili pazienti con grave cerebro lesione ac- svegli è anche un centro di ricerca in gra- ro in più al giorno rispetto ad un posto let-
quisita da non più di 9 mesi se causata da do di assicurare integrazione funzionale to in una struttura ospedaliera riabilitativa
trauma (le probabilità di miglioramento tra attività di sperimentazione e di ricerca intensiva per pazienti con disabilità da al-
statisticamente si riducono sensibilmente clinica e assistenza. tra causa neurologica.
dopo 1 anno) e da non più di 3 mesi se Nei tre anni di sperimentazione appena
causata da danno ipossico o vascolare (le conclusa (marzo 2005 – dicembre 2008) La continuità del percorso dopo il
probabilità di miglioramento statistica- la Casa dei Risvegli ha seguito circa 70 ricovero
mente si riducono sensibilmente dopo 3-6 persone con esiti di Grave Cerebrolesio- Le dimissioni dalla Casa Dei Risvegli non
mesi). ne Acquisita, assicurando in media 500 significano la conclusione del progetto
Le tipologie diagnostiche previste sono: minuti di assistenza per paziente al gior- riabilitativo e/o assistenziale. Le dimissio-
A) pazienti con bassa responsività pro- no e 200 minuti di riabilitazione per pa- ni sono precedute dall’attivazione dei ser-
tratta a lento recupero; ziente al giorno (comprendendo anche le vizi socio-sanitari per garantire la conti-
B) pazienti con gravi disturbi motori cogni- attività pedagogiche). L’età media dei pa- nuità assistenziale necessaria.
tivi e del comportamento che necessitano zienti accolti è di 37 anni, nel 63% dei ca- La Regione Emilia-Romagna con un pro-
di un addestramento specifico prima della si inferiore ai 40 anni; il 75% dei pazienti prio decreto (DGR 2068/2004) ha previ-
dimissione, in maniera da raggiungere è di sesso maschile (rapporto sto un percorso facilitato e di supporto so-
l’autonomia personale minima sufficiente maschi/femmine 3:1). Oltre i tre quarti cio-sanitario per le famiglie e i pazienti. La
per il rientro a casa. delle giornate di degenza sono state uti- normativa regionale garantisce, infatti,
lizzate da pazienti residenti nella provin- una équipe multidimensionale che assi-
La sperimentazione 2005-2008 cia di Bologna, il 20% circa da pazienti re- cura il piano di assistenza e riabilitazione
Tra gli obiettivi della sperimentazione, in sidenti in altre regioni. La prevalenza as- anche a domicilio, in base alle necessità
particolare, la presa in carico riabilitativa soluta è delle cause traumatiche della e alle disabilità residue. Come ulteriore
intensiva e multidimensionale di pazienti Grave Cerebrolesione Acquisita (73%), sostegno alle famiglie delle persone che
che mostrano recuperi anche minimi del- seguita dalle cause vascolari (14%). Le al momento delle dimissioni presentano
le funzioni motorie e cognitive in un lungo cause ipossiche rappresentano poco più condizioni di gravissima disabilità, di sta-
arco di tempo. Sono considerate parte in- del 10%, in prevalenza da arresto cardia- to vegetativo o di minima coscienza e ne-
tegrante e strutturale del percorso assi- co. L’88,2% dei pazienti entrati alla Casa cessità assistenziali elevate, la Regione
stenziale la partecipazione del paziente e dei Risvegli sono giunti a distanza varia- Emilia-Romagna prevede, in base alla
della sua famiglia, con particolare atten- bile fra 1 mese e 6 mesi dall’evento acu- condizione economica del nucleo familia-
zione per la preparazione alla successiva to, solo l’11,8% tra 6 mesi e 1 anno dal- re, un assegno di cura e di sostegno di 23
gestione a domicilio del paziente. Ele- l’evento, nessuno oltre un anno. La de- euro al giorno o la permanenza in struttu-
mento qualificante della sperimentazione genza nella struttura si attesta in media re residenziali qualificate senza costi a
l’integrazione fra Azienda Sanitaria e As- attorno ai 6 mesi. carico dell’utente, qualora non sia possi-
sociazione di Volontariato nei processi di Il costo medio della assistenza per pa- bile il ritorno a casa.
assistenza, riabilitazione e ricerca. A tutto
ciò si aggiungono la particolare expertise
professionale degli operatori e l’integra-
Una eccellenza del Servizio Sanitario regionale
zione tra servizi sanitari e sociali a garan-
zia della effettività della continuità assi- dell’ Emilia Romagna al servizio delle gravi cere-
stenziale e della completezza del percor- bro lesioni acquisite
so.
Un problema comune nei processi di cura
e riabilitazione del paziente con esiti gra- “Ringraziamo il presidente del Senato, Renato
vi e gravissimi di cerebrolesione è l’atteg- Schifani, per la visita effettuata alla Casa dei Ri-
giamento di “delega assistenziale” da par-
svegli, in particolare per le parole di apprezza-
te dei familiari, che può essere motivato
da paura, rifiuto, negazione, rinvio del mento nei confronti dell’Azienda USL di Bologna,
problema al futuro o al momento del ritor- dei volontari, e degli operatori.” Così Francesco
no a casa, presenza discontinua o saltua-
Ripa di Meana, direttore generale dell’Azienda
ria. Per molte ragioni, strettamente colle-
gate all’equilibrio e al benessere della fa- USL di Bologna in occasione della vista del pre-
miglia stessa, è indispensabile che essa sidente del Senato, Renato Schifani, alla Casa
possa giocare un ruolo consapevole nel
dei Risvegli Luca De Nigris di Bologna avvenuta
processo assistenziale e riabilitativo sin
dall’avvio della presa in carico. il 13 marzo. Accolto dall’Assessore alle politiche
La Casa dei Risvegli persegue esplicita- per la salute Giovanni Bissoni, Schifani ha visita-
mente l’obiettivo di fornire alle famiglie
to la struttura e incontrato familiari degli ospiti e
aiuto e formazione specifica. Ad oggi il
72% dei famigliari ha partecipato ai pro- operatori.
grammi di formazione realizzati.

Marzo 2009 www.emergencyoggi.it Eo 27


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Camerino
la Provincia
costruisce
l'elisuperficie
accanto
all'ospedale
Nei prossimi mesi a Camerino, nella zona dell’ospedale civile, programma pro-
verrà costruita l’elisuperficie progettata e finanziata dalla Provin- vinciale di prote-
cia di Macerata per le emergenze sanitarie. Infatti, è stato sotto- zione civile che –
scritto in Provincia, a Macerata, l’atto pubblico di concessione ha avuto modo di
dell’area relativa. dalla Provincia di Macerata precisare il presi-
www.provincia.macerata.itL’intera procedura, avviata dalla Pro- dente Giulio Si-
vincia nel dicembre scorso con l’approvazione dello studio di fat- lenzi – tiene ben
tibilità dell’opera, sta procedendo quindi speditamente. Nell’arco presente anche i
di meno di due mesi sono stati portati a termine tutti gli adempi- bisogni del-
menti burocratici da parte dei tre enti interessati: Provincia, Asur l’emergenze sa- Nelle foto, la firma dell’atto di concessione dell’area
10 e Regione Marche. nitaria. Così co- tra l’Asur 10 di Camerino e la Provincia.
La Giunta regionale ha accolto con sollecitudine la richiesta me avvenuto a
avanzata dalla Provincia per l’assegnazione dell’area e l’Asur Civitanova Marche, infatti, anche a Camerino l’intervento è stato
territoriale n.10 di Camerino, appena ricevuto il nulla osta alla sti- pensato, da un lato quale supporto alle operazioni di soccorso
pula della concessione, ha approvato lo schema definitivo di sanitario e dall’altro quale supporto alle attività di protezione ci-
concessione che è stato sottoscritto dal direttore generale Pier- vile. Una volta completato il programma si avrà sul territorio pro-
luigi Gigliucci intervenuto alla stipula dell’atto da parte del Segre- vinciale una vera e propria rete di elisuperfici in grado di offrire
tario generale della Provincia, Piergiuseppe Mariotti. Per la Pro- risposte rapide in tutte le emergenze sanitarie e di protezione ci-
vincia ha firmato il dirigente del dipartimento “Area del Territo- vile.
rio”, Cesare Spuri.. Il terreno necessario per la realizzazione del-
l’elisuperficie viene concesso in uso gratuito all’Amministrazione
provinciale che può così procedere all’appalto dell’opera, proget-
tata dai propri tecnici del settore patrimonio.
L’investimento è di
circa 150 mila euro
L'elisuperfice avrà un diametro di e le caratteristiche
37 metri, sistemato a verde, che tecniche dell’elisu-
perficie sono del
costituirà l'area di sicurezza tutto simili a quelle
all'interno della quale sarà delle pista già ope-
realizzata un'area di avvicinamen- rativa dal giugno
scorso accanto al
to e di atterraggio del diametro di nosocomio di Civi-
27 metri. tanova. Il progetto,
infatti, rientra in un

Eo 28 Marzo 2009
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VAL D'AOSTA Società Italiana di Pediatria

APPROVATA
LEGGE SU Migliaia di bimbi maltrattati
EMERGENZA
URGENZA un'emergenza da affrontare
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta Il maltrattamento infantile è una delle piaghe più dolorose che la società civile
ha approvato oggi un disegno di legge deve affrontare. "Per quanto aberrante possa sembrare - afferma Pasquale Di
che recepisce in parte le osservazioni for- Pietro, presidente della Società italiana di pediatria in una nota - ci sono miglia-
mulate dal Consiglio dei ministri nel ricor- ia di bambini che vengono tutti i giorni maltrattati, lì dove maltrattamento può si-
so alla Corte costituzionale contro la leg- gnificare veri e propri atti di violenza fisica, psicologica, ma anche forme di tra-
ge regionale 4/2008, che detta norme in scuratezza e negligenza. Uno studio prospettico di qualche anno fa dell'Istituto
materia di disciplina del sistema regiona- superiore di sanità, effettuato sui pronto soccorso - ricorda Di Pietro - aveva ri-
le di emergenza-urgenza sanitaria. scontrato un'area di rischio (considerando anche le forme meno gravi come la
"Le modifiche - ha osservato l'assessore trascuratezza) pari al 2% degli accessi".
alla sanità, Albert Laniece - rappresenta- La maggior parte dei casi di maltrattamento infantile, prosegue Di Pietro, avvie-
no la sintesi dell'intesa raqgiunta con il ne all'interno della famiglia, spesso a causa di genitori psicologicamente fragili
ministero della sanità che mantiene inal- o di contesti sociali degradati. "Ci sono, pertanto, delle situazioni a rischio che
terata l'importanza della figura di autista possono favorire questo tipo di evento e che vanno tenute sotto più stretto con-
soccorritore". Rispondendo a Patrizia Mo- trollo - rileva il pediatra - ma il maltrattamento può avvenire anche in contesti
relli (Vda Vive-Rv), che ha sollevato per- insospettabili".
plessità sul fatto che "l'autista soccorrito- Uno dei maggiori problemi è il riconoscimento del problema da parte di quelle
re avrebbe capacità operative inferiori a figure 'istituzionali' esterne alla famiglia che hanno contatto con i bambini. "Pri-
quelle dei volontari dei soccorsi che pos- mo tra tutti il pediatra del bambino, ma anche gli insegnanti e la rete dell'assi-
sono compiere gesti più qualificati e più stenza sociale in quei casi in cui è già attiva per seguire la famiglia. Poiché i ca-
qualificanti in rapporto agli impiegati", si di maltrattamento non sono quasi mai isolati – sottolinea il presidente della
l'assessore Laniece ha poi evidenziato Sip - ma si ripetono nel tempo, è particolarmente importante il riconoscimento
che "anche gli autisti soccorritori seguono precoce che può togliere prima possibile il bambino da una situazione che ha
corsi di formazione prima della loro as- generalmente gravissime conseguenze sul suo sviluppo psico-fisico".
sunzione e anche nel corso dell'attività". D'altra parte la delicatezza del problema deve fare agire "con competenza e
Patrizia Morelli ha, quindi, espresso pre- cautela, perché non sono rari i casi di genitori ingiustamente accusati di aver
occupazione perché "il servizio sta sof- usato violenza sui loro figli e riconosciuti poi completamente innocenti, con tut-
frendo di una mancanza d'attenzione e te le conseguenze terribili, per lo stesso equilibrio della famiglia, che comporta
perché la politica ancora una volta non vivere una situazione del genere", ricorda Di Pietro.
fornisce risposte ai diversi operatori del La Sip ha sempre avuto a cuore il problema del maltrattamento infantile e ha
settore e lascia che ciascuno coltivi il pro- creato già molti anni fa un Gruppo di studio hoc, che ha sviluppato, tra l'altro,
prio piccolo orticello piuttosto che ricerca- una ceck list per il riconoscimento dei casi di maltrattamento. In questo conte-
re una vera sinergia, condizione essen- sto si inserisce l'incontro 'Il bambino maltrattato: dal dire al fare', che si terrà do-
ziale per l'emergenza-urgenza sanitaria". mani a Genova, organizzato dal Dea dell'Istituto Gaslini e dall'Osservatorio na-
Infine, secondo Emily Rini (Uv), relatrice zionale degli specializzandi di pediatria e patrocinato dalla Società Italiana di
del disegno di legge, "il ruolo dell'autista Pediatria.
soccorritore è fondamentale per il servizio "La delicatezza del problema e la difficoltà nel riconoscere prima possibile i ca-
di emergenza sanitaria perché prevede si di maltrattamento e le situazioni a rischio – spiega Pietro Ferrara, coordina-
competenze specifiche diversificate, oltre tore del Gruppo di studio sul maltrattamento della Società italiana di pediatria –
ad una preparazione specifica in ambito impone una formazione specifica. L'evento di Genova è, quindi, doppiamente
sanitario attestata da corsi qualificanti, e importante, non solo perché accende i riflettori su questo grave fenomeno, ma
richiede anche la capacità di conduzione anche perché è rivolto agli specializzandi in pediatria, che si troveranno presto
del veicolo di soccorso". a doverlo affrontare sul campo".

Marzo 2009 www.emergencyoggi.it Eo 29


Convegni
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