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APPLICAZIONE CRITICA DEL METODO SPEDITIVO DELLINVASO NELLE RETI DI DRENAGGIO URBANE (Luigi Fanizzi - ECOACQUE ) 1.

. PREMESSA Le fognature pluviali hanno lo scopo di raccogliere le acque che si formano sulle aree esterne, derivanti dal dilavamento, operato su queste, dalle precipitazioni piovose (cd. acque meteoriche di dilavamento) dilavamento e convogliarle in appropriati impianti di trattamento, trattamento in conformit con la normativa regionale vigente in materia ed infine verso il recapito finale (rete rete di fognatura ovvero separata, separata dotata o meno di dispositivi per la raccolta e la separazione delle acque di prima pioggia, pioggia acque superficiali, superficiali suolo ovvero strati superficiali del sottosuolo anidro). anidro La progettazione di un sistema di drenaggio richiede, com noto, un approccio multidisciplinare nel quale i numerosi aspetti da tenere in considerazione, da quelli urbanistici a quelli idraulici ed ambientali, siano integrati in modo adeguato e si sviluppa, sostanzialmente, in due fasi. Nella prima, viene effettuata una serie di studi, preliminari, a livello morfologico ed idrologico, per il tracciamento della rete e per la definizione dei parametri progettuali fondamentali (caratteristiche morfometriche ), mentre nella seconda si procede al dimensionamento idraulico dei collettori e di tutti gli altri manufatti ed opere accessorie necessarie per il suo normale funzionamento. Nella prima fase si definisce, pertanto, il tracciato della rete e la posizione delle opere accessorie, almeno a livello preliminare. Si stimano, successivamente, le portate di progetto nei punti significativi della rete (sezioni sezioni di chiusura sottobacinali ), cio a valle di ogni confluenza tra collettori (o, almeno, di quelle principali) ed all'ingresso ed all'uscita delle opere accessorie. Particolarmente delicata la stima delle portate meteoriche di progetto, attraverso l'analisi quantitativa del processo di trasformazione delle precipitazioni ( afflussi) in deflussi. Nella seconda fase, si stabiliscono le caratteristiche idrauliche e costruttive, sulla base del moto dell'acqua nella rete e del comportamento strutturale dei suoi elementi costitutivi. In particolare, si definiscono le dimensioni delle canalizzazioni e delle opere accessorie, in base alle portate di progetto ed ipotizzando, generalmente, condizioni di moto permanente. Mentre questa seconda fase non presenta, normalmente, difficolt di rilievo, basandosi su modelli di calcolo ormai abbastanza ben definiti, la prima presenta, generalmente, incertezze significative nella sua attuazione. Infatti, la complessit e l'aleatoriet dei fenomeni idrologici che compongono il processo di trasformazione afflussi-deflussi nei bacini imbriferi (cd scolanti), scolanti fa s che la stima delle portate di progetto sia spesso la fase pi delicata ed incerta della progettazione delle reti di fognatura separata. Questa incertezza spiega, anche, perch i modelli matematici, proposti in letteratura per la progettazione delle reti di fognatura, presentino le maggiori differenze proprio nelle metodologie per la stima delle portate di progetto (U. Moisello, 1999). 2. ANALISI MORFOLOGICA L'analisi morfologica permette, in primo luogo, di individuare il bacino che dovr essere servito dalla rete di drenaggio, evidenziando le caratteristiche del territorio interessato a questo tipo di opere idrauliche. idrauliche E' necessario, quindi, individuare le caratteristiche morfologiche delle aree che dovranno essere servite ed il tipo di insediamenti esistenti, al fine di definire, per ciascuna zona, sia le densit che le caratteristiche dei suoli (uso, uso, permeabilit, estensione, pendenze), pendenze allo scopo di valutarne il comportamento nei confronti dei fenomeni idrologici quali: scorrimento superficiale, ristagno ed infiltrazione. infiltrazione L'andamento plano-altimetrico della rete, che posata al disotto del piano campagna, stabilito sulla base delle caratteristiche urbanistiche dellarea da drenare, tenendo conto di eventuali vincoli naturali (corsi d'acqua, rilievi, eccetera) od artificiali (tunnel sotterranei, canali, eccetera) e dell'altimetria del terreno, in modo da consentire un funzionamento, per quanto possibile, a gravit.

I principali criteri di carattere generale, da seguire, sono i seguenti (G. Becciu ed A. Paoletti, 2005): adottare uno schema di rete fognaria che assicuri il pi completo drenaggio delle varie zone, minimizzando i percorsi dell'acqua sia sul bacino, prima dell'ingresso in rete, sia all'interno della rete stessa; seguire, per quanto possibile, l'andamento e la pendenza delle strade, evitando tratti eccessivamente lunghi, in contropendenza, e scavi troppo profondi; analizzare il reticolo idrografico, eventualmente esistente, dei corsi d'acqua naturali od artificiali (ad es. canali irrigui) gi presenti nell'area di interesse, in modo da evidenziare spartiacque, eventuali punti di attraversamento ed i punti pi adatti per il recapito finale per le acque (trattate, o meno, in appropriato impianto di trattamento e depurazione). Nota la quota di riferimento del punto di recapito finale (ingresso all'appropriato impianto di trattamento ovvero al corpo ricettore finale), finale si pu determinare l'andamento altimetrico della rete, tenendo presente che, normalmente, la quota di massima risalita del pelo libero, nelle tubazioni, deve trovarsi almeno 1 metro al di sotto del piano stradale e facendo in modo che la loro pendenza ( it) sia compresa, indicativamente, tra il 2 ed il 20 per mille, assegnando, preferibilmente, pendenze pi piccole alle canalizzazioni pi grandi. Qualora le pendenze stradali ( i s ) risultassero superiori a tali valori, come capita, bisogner introdurre dei pozzetti di salto (vedi Fig. 1), che consentano di limitare le velocit che, comunque, devono risultare comprese entro i limiti di 0,5 m/s e 5 m/s (S. Artina ed Al., 1997).

Fig. 1 Immagini esempio di un pozzetto di salto. 3. ANALISI NORMO-AMBIENTALE Le normative di riferimento, da considerare, progettualmente, sono: Normativa Statale Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i. Norme in materia ambientale;

DPCM 4 marzo 1996 Disposizioni in materia di risorse idriche. Circolare Ministero dei Lavori Pubblici 7 gennaio 1974 n. 11633 - Istruzioni per la progettazione delle fognature e degli impianti di trattamento delle acque di rifiuto (scarichi). Ministero dei Lavori Pubblici - Comitato dei Ministri per la tutela delle acque dall'inquinamento: 4 febbraio 1977 - Criteri, metodologie e norme tecniche generali di cui all'art. 2, lettere b), d), ed e), della Legge 10 maggio 1976 n. 319, recante norme per la tutela delle acque dall'inquinamento. Normativa Regionale (Puglia) Piano di Tutela delle Acque Linee guida per la redazione dei regolamenti attuativi del PTA Allegato n. 13 Approvato con Delibera di Giunta n. 1441 il 4 agosto 2009. Normativa Tecnica UNI EN 1295-1:1999 Progetto strutturale di tubazioni interrate sottoposte a differenti condizioni di carico. Requisiti generali. UNI ENV 1046 Tubature plastiche e sistemi di canalizzazione Sistemi esterni per la raccolta dellacqua o di risanamento allesterno delle strutture edili Pratiche di installazione sopra o sottoterra (posa). UNI EN 1610:1999 - Costruzione e collaudo di connessioni di scarico e collettori di fognatura (tutti i materiali). 4. ANALISI IDROLOGICA Lo studio idrologico consiste, principalmente, nell'analisi delle precipitazioni di breve durata e massima intensit, della zona, per caratterizzarne l'intensit, la durata e frequenza. Tramite una serie di elaborazioni statistiche, da effettuare sulle registrazioni degli eventi pi intensi nella stazione pluviometrica pi prossima al bacino imbrifero da drenare, si stima la curva di possibilit pluviometrica, per il tempo di ritorno progettuale. Per i calcoli di progetto, afferenti la rete di drenaggio, si fa normalmente riferimento ad un tempo di ritorno, T r , di 5 anni (vedi p.to 5). Per il ragguaglio all'area, si utilizza la formulazione di U. Puppini (1932), correggendo i parametri a ed n della curva di possibilit pluviometrica ( h = a t n con durata t espressa in ore), mediante le espressioni: S S 2 ) ] a = a [1 0,052 ( ) + 0,002 ( (1) 100 100 e n = n + 0,0175

S 100

(2)

valide per superfici imbrifere S, espresse in ettari, non superiori a 1.300 ha e per durate temporali non superiori a 24 h (si presuppone che la curva segnalatrice di possibilit climatica, sia stata derivata da osservazioni effettuate al centro scroscio). La determinazione della curva di possibilit pluviometrica (cd cpp) cpp non esaurisce, per, le analisi idrologiche necessarie per l'impostazione del progetto. Da tali curve, infatti, si deduce l'altezza di precipitazione che si verifica sul bacino scolante per una certa durata di pioggia e con un certo livello di probabilit, cio la quantit di pioggia in ingresso nel bacino. Una parte di questa pioggia, per, si perde, per effetto di una serie di fenomeni idrologici (principalmente per evaporazione, infiltrazione nel terreno, per formazione di velo idrico superficiale e per immagazzinamento nella vegetazione ed in avvallamenti superficiali isolati) prima di arrivare alla rete di drenaggio. Per il dimensionamento di quest'ultima sar rilevante, quindi, solo la restante parte della pioggia, cio la cosiddetta pioggia netta od efficace , che pu essere valutata con diverse metodologie. Una valutazione di massima pu essere fatta attraverso il coefficiente di afflusso che rappresenta il rapporto tra il volume della pioggia netta ed il volume della pioggia totale. Anche se dipende, in realt, da molti fattori, alcuni anche variabili nel tempo; nella pratica progettuale questo coefficiente viene generalmente considerato costante per tutta la durata della pioggia, ammettendo valide le ipotesi che solo le aree perfettamente impermeabili contribuiscano alla generazione del deflusso. deflusso 3

Un approccio pi recente e pi corretto, consiste nel far dipendere la stima del coefficiente d'afflusso, dal tempo di ritorno idrologico di progetto e nel valutarlo, separatamente, per le aree impermeabili IMP e per quelle permeabili PERM, in modo che venga rispettata la condizione (R. Rasulo e C. Gisonni, 1997): = IMP IMP + PERM (1 IMP) (3) dove IMP il cosiddetto coefficiente di impermeabilit, rapporto tra aree impermeabili ed area totale del bacino. In progetto, in funzione del tempo di ritorno (T r = 5 anni; vedi adattamento di Tab. 1), si considerano, rispettivamente (R. Rosso, 1999): e con IMP = 0,75 PERM = 0,25 IMP + PERM = 1,00 Tempo di ritorno Tr [anni] 2,5 5 10 IMP [ - ] 0,70 0,75 0,80 0,90 (4) (5) (6) PERM [-] 0,30 0,25 0,20 0,10

20 Tab. 1 Valori dei coefficienti di afflusso per le aree impermeabili e permeabili. 5. ANALISI PROGETTUALE Il calcolo delle portate di progetto va effettuato per tutte le sezioni dei condotti a monte delle confluenze od almeno le pi importanti. Le portate meteoriche di progetto consistono nelle massime portate di piena al colmo che si possono realizzare nelle sezioni significative della rete fognaria (sezione di chiusura del bacino), per effetto delle precipitazioni piovose sul bacino. Laleatoriet dei fenomeni piovosi implica la necessariet di definire un livello di probabilit, da associare alla stima di tali portate, espresso mediante il tempo di ritorno T r (L. Fanizzi, 2010). Normalmente si sceglie un tempo di ritorno idrologico di 5 anni per il dimensionamento dei collettori (p.to 3.8.5. Drenaggio urbano, di cui al DPCM 4 marzo 1996: Disposizioni in materia di risorse idriche). Per lanalisi quantitativa del processo di trasformazione delle precipitazioni in deflussi si adotta il metodo speditivo dellinvaso (adattamento del metodo italiano diretto, del G. Supino U. Puppini (1929-1932), che costituisce unestensione del metodo italiano del volume dinvaso, utile per giungere direttamente, senza cio iterazioni, alla valutazione della portata di dimensionamento della rete di drenaggio. Il metodo definisce la portata critica come quella portata che risulta esattamente pari, per la durata critica, alla portata di riempimento della rete nella sezione di chiusura considerata. Da questa condizione derivano, rispettivamente, le relazioni del tempo critico di riempimento e della portata al colmo di piena:
w n' Tc = (2,6 + n) a '
1 n ( a ') ' 1 1 w n'
1

[h]

(7)

Qc = 2168 S n

[L/s]

(8)

dove il parametro a, della curva di possibilit pluviometrica ragguagliata, espresso in [m h n] e dove w il volume specifico dinvaso, pari alla somma dei volumi dei piccoli invasi superficiali (w0) e dellinvaso specifico di rete (wr): w= con S [ha].

W0
4

10 S 104 S

Wr

[m]

(9)

Nel caso del metodo dellinvaso, recenti tarature sulla base dei dati raccolti in bacini sperimentali, consigliano di considerare un volume invasato nella rete Wr pari all80 % della somma dei volumi massimi dei collettori (di diametro d i e lunghezza Li, espressi, entrambi, in metri), a monte della sezione di chiusura (A. Paoletti, 1996):
3 Li ) [m ] (10) 4 Infatti, il valore della portata di massimo riempimento non differisce, di molto, dalla portata di moto uniforme corrispondente ad un grado di riempimento, in termini volumetrici, dell 80 %. Per quanto riguarda la stima del volume dei piccoli invasi w0, sono consigliabili valori pi bassi di quelli tradizionali, cio valori dellordine di:

wr = 0,80 (i

2 di

w0 = 10 m3/haIMP 15 m3/haIMP

(11)

da applicare alla sola parte impermeabile dellarea del bacino (vedi Tab. 1), anzich un valore di 30 m3/ha 50 m3/ha, da applicare sia alla parte impermeabile che permeabile, cos come tradizionalmente consigliato . Numerose ricerche sono state effettuate, in passato, in modo da semplificare i tentativi di sviluppo del metodo. Tra queste si adatta, per la speditivit che apporta al metodo, la valutazione diretta (cio non iterativa) di G. Iannelli (1969), il quale, ha dimostrato, da una indagine statistica, ottenuta da G. Cotecchia (1969), che si pu ritenere valida lespressione generale (Cointec, 2006) :

wr = r S 0,227 w0

(12)

La quale, fissato il valore w0, definisce univocamente il valore di wr, per il particolare valore di S e, quindi: w = w0 + wr = w0 (1 + r S 0,227) (13)

La validit della suddetta equazione, si osservato essere attendibile entro determinati range di pendenza media del bacino i (vedi Tab. 2), cui sono associati ben definiti coefficienti di ragguaglio r e volumi specifici dinvaso w0. Pendenza media bacino: i [0/0] 0,2 0,8 0,8 1,4 w0 [m3/haIMP] 15 12,5 r [(ha) 0,227] 0,33 0,29

10 0,27 1,4 2 Tab. 2 Valori dei volumi di piccolo invaso w0 e del coefficiente r al variare della pendenza i. Poich per lipotesi di sincronismo il metodo italiano diretto considera un volume dinvaso della rete, maggiore di quello reale, tendendo a sovrastimare il tempo di riempimento della rete e, quindi, a sottostimare la portata critica al colmo, sempre opportuno verificare che, questultimo, non si discosti molto dal tempo di corrivazione del bacino (Tc), dato dalla somma del tempo di accesso alla rete (ta) S. Mambretti e A. Paoletti, 1997 (adattamento approssimato del modello del condotto equivalente, equivalente per piccoli bacini 10 ha): ta = 0,02051 S
0,34

0,429

(a )

0,29

[h] (14)

e del tempo di corrivazione nella rete (tc) Z. P. Kirpich, 1940:


tc = 0,0003702 (1,10 ) i L
0,80

[h] (15)

con: S = superficie del sottobacino [ha]; i = pendenza media del sottobacino [m/m]; a = coefficiente a della curva di possibilit pluviometrografica arealmente ragguagliato [mm/hn], secondo la formulazione di U. Puppini (1932), per piccoli bacini; n = coefficiente della curva di possibilit climatica ragguagliato arealmente (variabile, ma trascurabile, nel campo di validit del modello: 0,40 0,60) = fattore di correzione, pari a 0,90 per collettori fognari in Cemento lisciato, Gres vetrificato, vetrificato PE o PVC; PVC = coefficiente di afflusso del sottobacino [ 1,00]; L = lunghezza dellasta principale (in mancanza di dati, pu essere considerata pari al valore 238,25 S 0,548, con S espresso in ettari) [m]. 6. ANALISI NUMERICA Ad esempio, di quanto teoricamente esposto, si riporta il calcolo della portata di piena, per un bacino imbrifero pianeggiante (pendenza i = 0,005 m/m), avente superficie S = 3 ha, per il quale si assume una percentuale di aree impermeabili del 30 % (IMP = 0,30), dotato di un collettore principale di drenaggio, di sezione circolare, avente una lunghezza complessiva, stimata, L, pari a 500 m (densit di drenaggio: d = 500/3 167 m/ha > 150 m/ha). Il coefficiente di deflusso, calcolato con la (3), risulta pari a: = 0,75 0,30 + 0,25 (1 0,30) = 0,40 Si calcolata, quindi, per detta superficie, la curva di probabilit pluviometrica, corrispondente ad un tempo di ritorno idrologico Tr = 5 anni, che assume, monomiamente, equazione h = 40 t 0,50, con t durata della pioggia espressa in ore. Il tempo di accesso ta, alla rete, dopo aver ragguagliato i coefficienti a ed n della cpp, con le espressioni (1): 3 3 2 ) ] 39,94 mm h-n a = 40 [1 0,052 ( ) + 0,002 ( 100 100 e (2) 0,50 n = 0,50 + 0,0175 0,50 100 si calcolato essere, con lutilizzo della (14), del seguente valore: ta = 0,02051 30,34 0,005
0,429

(39,94 0,40)

0,29

0,13 h

Il tempo di corrivazione, nella rete interna, si calcolato, invece, con la (15), del seguente valore:
tc = 0,0003702 (1,10 0,90) 0,005 500
0,80

0,09 h

per un tempo critico totale del bacino Tc (h), ossia un tempo di versante (o di accesso) e di canale (o di rete), pari a circa 0,2 h < 1 h. Assumendo, tradizionalmente, w 0 = 50 m3/ha ed adottando la formulazione dello Iannelli, per il menzionato bacino pianeggiante ( i < 0,8 %), per la stima di Wr, dalla (12), si ottiene: e Wr = wr S = [w0 (r S0,227)] S = [50 (0,33 3 W0 = w0 S = 50 3 = 150 m3
0,227

)] 3 = 64 m3

Se si assume, invece, corrispondentemente alle pi recenti tarature, w 0 = 15 m3/haIMP e Wr pari all 80 % del volume interno complessivo dei collettori, a monte della sezione di chiusura bacinale, bacinale i calcoli si modificano come segue: onde W = 0,80 Wr + w0 (IMP S) = 0,80 64 + 15 (0,30 3) = 64 m3 < 214 m3 w= ed infine dalla (7) Tc = (2,60 + 0,50) e dalla (8) Qc =
1 0 , 2168 3 0,50 (0,40 0,03994 ) 50 1 1 0,50 0,0021

W 64 = = 0,0021 m 10000 S 10000 3


0,0021 0,50 0,40 0,03994
1

0,1 h

387 L/s

h = 0,80, dallabaco di Fig. 2, si ottengono i seguenti valori di D Qc Vc massimo allagamento della sezione: Qr = e Vr = . 0,978 1 ,140 Onde 0,387 Qr = = 0,396 m3/s 0,978
Per un grado di riempimento: Il diametro interno della sezione, al massimo riempimento, con n = 0,010 m 1/3/s (coefficiente di resistenza di R. Manning, per tubazioni lisce: CA, GRES, PVC e PE), calcolato con la formula inversa di A. L. de Chezy:
n Q r 8 = 1,5483 D = 1,5483 i
3

0,010 0,3968 0,005

0,525 m

Fig. 2 Scala delle portate e velocit (adimensionali) per sezioni circolari.

Adottando, quindi, un diametro commerciale DN = 0,600 m, si ottiene una velocit, al massimo grado di riempimento, di:

Vr =

4 Qr D
2

= 1,40 m/s 0,62 3, 1416

4 0,396

ed una velocit critica, al colmo di piena, di: Vc = 1,140 Vr = 1,14 1,40 = 1,60 m/s

NOTE BIBLIOGRAFICHE [ 1] U. Moisello (1999): Idrologia tecnica, Ed. La Goliardica Pavese, Pavia. [ 2] G. Becciu e A. Paoletti (2005): Esercitazioni di costruzioni idrauliche, Ed. Cedam, Padova.

[ 3] S. Artina ed Al. (1997): Sistemi di fognatura Manuale di progettazione, Centro Studi Deflussi urbani, Ed. HOEPLI, Milano. [ 4] U. Puppini (1932): Coefficienti udometrici per generica scala di deflusso , Lingegnere, n. 4, Ed. E. F., Roma. [ 5] R. Rasulo e C. Gisonni, (1997): Metodi per determinare le massime portate pluviali , Sistemi di fognatura Manuale di progettazione, CSDU, Ed. Hoepli, Milano. [ 6] R. Rosso (1999): Corso di infrastrutture idrauliche Sistemi di drenaggio , The real book, Ed. Cusl, Milano. [ 7] L. Fanizzi (2010): Analisi delle piogge estreme, LAmbiente, n. 1, Ed. ICSA, Milano [ 8] G. Supino (1929): Sul calcolo dei canali di fognatura, Lingegnere, n. 2, Ed. E. F., Roma. [ 9] A. Paoletti (1996): Sistemi di fognatura e di drenaggio urbano Fondamenti e nuove tendenze, II Edizione, Ed. Cusl, Milano. [10] Cointec (2006): Fognature - Calcolo di reti di deflusso a pelo libero, II Edizione, Ed. Grafill, Palermo. [11] G. Iannelli (1969): Una semplificazione del metodo del volume dinvaso per il calcolo delle fognature pluviali, Ingegneria Sanitaria, n. 4, Ed. IPI, Milano. [12] S. Mambretti e A. Paoletti (1997): Il metodo del condotto equivalente nella simulazione del deflusso superficiale in ambiente urbano , Atti del seminario Modelli di dimensionamento per le fognature urbane di San Cassiano, Ed. CSDU, Milano. [13] Z. P. Kirpich (1940): Time of concentration of small agricultural watershed , Ed. Civil Engineering, New York.

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