LO SPIRITO DI DIO. Dimensione collettiva nella pneumatologia di Michael Welker All'interno del dibattito teologico contemporaneo in ambito evangelico-riformato, si recentemente risvegliato un particolare per lo SRirito Santo. Si tratta, probabilmente, di un "se gno de{iempi", poich la tradizione teologica della Riforma ha da sempre avuto un'impostazione fortemente che ha storicamente lasciato piuttosto in ombra la riflessione sullo Spiri to Santo; se talvolta poi si trascurato, da parte di qualche teolo go, un approfondimento in chiave trinitaria del "Solus Christus", si corso perfino il rischio di subordinare lo Spirito a Cristo e alla Parola di Dio. Ma proprio in -questiiITtimi anni nel mondo prote stante si sono elevate autorevoli voci in campo teologico che han lo Spirito Santo 1, o che addirittura tuiti. temi teologici proprio a partire dallo Spirito Santo, ponendosi an che nm-aniera critica nei confronti di alcune affermazioni dei Riformatori del XVI secolo o fornendo approfondimenti erme neutici del loro pensiero in chiave pneumatologica 2. In questo contesto si inserisce il contributo di Michael \Xfelker, teologo 1 Cf. ad esempio J. Moltmann, Lo Spinto della vita, Tale opera rappresenta una sinresl<reTpensiero pneumatologico di Moltmann ed stata pubblicata in Germania qualche mese prima della pubblicazione dell'opera di M. Welker, Gottes Geist. Michael Welker stato allievo di Moltmann e a lui dedica l'opera Gottes Geist. L'opfii-di Moltmann per'Welker-tJ:fi-te-rffiine di confronto e di differenziazione. 2 Cf. M. Welker, Parola e Spirito - Spirito e Parola. Risposta protestante, in Concilium,3 (1996) pp. 116-126. 330 Lo Spirito di Dio. Dimensione collettiva nella pneumatologia di Welker riformato di notevole livello), che, dopo aver riflettuto su molte plici temi teologici ed antropologici partendo dalle pi diverse prospettive, cambia radicalmente impostazione ed incentra la propria riflessione sullo Spirito Santo, riuscendo a sviluppare da questa prospettiva delle singolari e preziose intuizioni, inserite nel contesto di quella che lui chiama "teologia realistica", e cio at tenta al contesto esperienziale. In questo senso, una novit parti colarmente interessante l'intuizione di una dimensione colletti va e comunitaria dello Spirito Santo. Welker sviluppa tale intuizione nell' opera Gaftes Geist 4 do ve, con taglio descrittivo e fenomenologico, analizza e prende in esame le varie esperienze e testimonianze bibliche sullo Spirito Santo, allo scopo di far emergere la forza trascinante e trasformante dello Spirito, sottolineandone la valenza comunitaria. Welker con centra la sua attenzione sulla realt esperienziale differenziata, sen tita pi vicina di qualsiasi teologia e punto di riferimento "dall' al to" e motiva tale scelta col fatto che nelle esperienze dello Spirito Dio fa risplendere la sua gioia attraverso lo specchio degli uomini che egli ha creato, e lo fa risplendere a loro reciproco beneficio 5. Ed proprio questa realt esperienziale che a suo avviso pu con futare meglio di qualsiasi assioma la filosofia della morte di Dio e pu essere una valida risposta al mondo lontano da Dio. La sua pneumatologia si pone consapevolmente nel campo di tensione creato da questi due poli: l'esperienza della vicinanza di Dio e la consapevolezza della sua lontananza. li tentativo fatto da Welker nel rilevare la dimensione collettiva dello Spirito si inserisce pro prio nella direzione dello sforzo di rendere credibile la realt di Dio ) Michael Welker nato nel 1947, si laureato in Filosofia e in Teologia, professore di Teologia sistematica presso l'Universit di Heidelterg Ruprecht Karls-Universitat. Ha tenuto corsi in Universit americane come isiting Profes sor ed membro permanente della Consultation on Science and Theology di Princeton, New]ersey (USA). autore di numerose pubblicazioni in ambito teo logico e culturale. 4 M. Welker, Gottes Geist. Theologie des Heiligen Geistes, Neukirchen 1992; tr. it, Lo Spirito di Dio. Teologia dello Spirito Santo, Brescia 1995. 5 Ibid., p. 17. Lo Spirito di Dio. Dimensione collettiva nella pneumatologia di Welker 331 e del suo Spirito per il mondo che si sente lontano da lui ed in que sto senso egli parla delle esperienze dello Spirito attraverso quelli che sono i testimoni primari di tali realt. Welker evidenzia la dimensione collettiva dello Spirito sin dall' Antico Testamento: lo Spirito la forza con cui Dio si conse gna e si rivela alle creature e la sua azione ha una forte valenza co munitaria, piuttosto che individuale. Questo viene in luce nelle si tuazioni di emergenza collettiva, come nella schiavit egiziana o babilonese, o sotto la minaccia di potenze straniere: quando uma namente non si intravedono vie di uscita, lo Spirito di Dio prende le redini del popolo portandolo ad una nuova concordia e coesio ne e realizza l'unit nella collettivit, riattivando la solidariet ed il senso di appartenenza al popolo di Dio. Lo Spirito si serve dei singoli per portare il popolo alla salvezza, poich l'interdipenden za tra individuo e comunit molto forte: il cambiamento di un singolo uomo comporta sempre un effetto comunitario di cam biamento collettivo, come si evince dalla storia di Saul e Samuele (cf.1 Sam lO). In ambito profetico la portata universale e comuni taria dello Spirito si rivela nei testi di Isaia nella figura del Messia promesso, su cui lo Spirito si posa in maniera permanente, chia mandolo a realizzare un contesto comunitario di giustizia e mise ricordia; e nella figura del Servo, che mediante la propria impo tenza e sofferenza silenziosa permette allo Spirito di agire in sen so comunitario ed universale, divenendo per gli altri popoli quel lo strumento di salvezza che rende manifesta la sovranit e la mi sericordia di Dio. Nei testi di Ezechiele, la nascita di una nuova vita e di una nuova collettivit comunionale strettamente legata al rivelarsi di Dio: con la discesa dello Spirito dal cielo Dio rivol ge all'uomo il suo volto e questo crea la comunione, proprio per ch Dio decide di rivelarsi e di rendersi presente non solo ai sin goli, ma alla comunit, che dalle ossa aride e sparse riacquista nuova vita e riceve il dono del cuore di carne. Il popolo non viene radunato in una situazione di necessit ordinaria, ma viene tratto fuori dai sepolcri, riportato in vita, rialzato e radunato insieme ed testimone che questo non avviene in base alle proprie capacit, ma in base all' opera dello Spirito che dona questa vita nuova e 332 Lo Spirito di Dio. Dimensione collettiva nella pneumatologia di Welker questa nuova coesione a ci che prima era frantumato, inaridito, disperso e soltanto adesso pu riconoscere, come popolo, che }HWH il Signore. L'esperienza di una dimensione collettiva dello Spirito risul ta particolarmente evidente nella comunit messianica profetizza ta da Gioele: lo Spirito si diffonde su uomini che non sono parte di una totalit indifferenziata, ma di una comunit che si costitui sce nell'unit che nasce dalla diversit: non un'uguaglianza astrat ta, dunque, ma la concreta e pluriforme uguaglianza deUa dimen sione creaturale davanti a Dio, in cui con il dono dello Spirito na sce una realt di comunione, dove gli uomini si aprono gli uni agli altri reciprocamente, aprendosi a Dio che si rende presente tra lo ro. Dio manifesta il suo volto non ai singoli, ma all'intera comu nit, grazie allo Spirito che opera in essa; ed ogni uomo, divenuto partecipe deUo Spirito, pu riscoprire la valenza comunitaria del la propria vocazione nel vedere cosa Dio fa ai membri disuniti del popolo, affinch non si salvino da soli, ma si uniscano gli uni agli altri e vivano in maniera nuova 6. Welker evidenzia che il ra dunarsi in comunit non qualcosa di marginale o di accessorio, ma diventa il luogo della presenza di Dio e di una salvezza non pi individuale, ma collettiva, poich il disegno di Dio supera la dimensione del rapporto verticale del singolo con Dio per aprire questa prospettiva comunitaria, in cui ogni uomo pu vedere la gioia, la festa, la polifonia della glorificazione di Dio 7 grazie all'azione dello Spirito che costituisce e vivifica la comunit. In questa azione dello Spirito che trasforma gli uomini e le loro rela zioni reciproche l'uomo stesso che viene innalzato. La pneumatologia di Welker sicuramente fondata in ma niera cristocentrica, anche se non approfondita in senso trinitario. La manifestazione completa e definitiva dello Spirito avviene sol tanto in Ges Cristo ed in lui Welker vede il convergere di tutti gli elementi che nell'Antico Testamento designavano il portatore 6 Ibid., p. 150. 7 Ibid., p. 15. Lo Spirito di Dio. Dimensione collettiva nella pneumatologia di Welker 333 dello Spirito: egli l'eletto di Dio sul quale lo Spirito si posa e permane e Welker definisce lo Spirito di Cristo come lo Spirito di Dio presente ed operante in Cristo in maniera perfetta e definiti va. Questo Spirito viene particolarmente caratterizzato dalla sua dimensione comunitaria e si configura come Spirito che rico struisce la solidariet e la capacit di agire comunitaria, Spirito che crea una realt comunitaria di esperienza e testimonianza af finch per mezzo di essa possa essere manifestata e resa operante la forza di Dio della creazione e della nuova creazione 8. La va lenza comunitaria dell'agire dello Spirito si manifesta anche nelle guarigioni e negli esorcismi: in esatta contrapposizione all' azione dei demoni volta ad isolare l'individuo e a dissociarlo da una co munit che risulta paralizzata ed impotente, Ges scaccia i demo ni liberando i singoli e rendendo gli uomini prossimi tra loro. An che il segreto messianico ha per Welker una funzione comunita ria, poich una divulgazione prepasquale dell'identit del Regno che ora rispetti il senso autentico e comunitario possibile solo sulla base dell' esperienza della morte e Risurrezione di Cristo. Welker non approfondisce in senso trinitario e pneumatolo gico l'evento pasquale, per cui lo Spirito del Crocifisso Risorto non visto come il legame che unisce il Padre al Figlio nella ke nosi trinitaria, e che trova la sua espressione nel mistero della cro ce e dell'abbandono di Cristo. Egli tuttavia parla di Spirito del Crocifisso Risorto a partire dagli effetti dell'azione di questo Spi rito, che unisce gli uomini a Cristo nella croce e nell'abbandono, generando una realt di comunione che permette il passaggio dall' abbandono alla pienezza della profonda intimit con Dio: . Lo Spirito lascia gli uomini sperimentare la loro familiarit con Dio nella tensione tra la consapevolezza della loro inuti lit e la loro destinazione a partecipare alla gloria di Dio. Questo accade nella misura in cui essi identificano e ricono scono il loro essere figli di Dio nella comunione con Cristo crocifisso e risorto, comunione che dall'abisso dell'abbando no porta alla pienezza della presenza di Dio. 8 Ibid, p. 197. 334 Lo Spirito di Dio. Dimensione collettiva nella pneumatologia di Welker Questa comunione con il Crocifisso e Risorto realizzata dal lo Spirito, permette agli uomini di aprirsi ad una dimensione uni versale che arrivi a partecipare alla lontananza del mondo da Dio e a farsi carico, come Cristo, del peccato e della ricerca di Dio: nella misura in cui lo Spirito porta ad una comunione sem pre nuova con il Risorto Crocifisso, egli lascia che siano ma nifeste agli uomini, per loro ed attraverso di loro, la vanit del mondo nella sua chiusura in s contro Dio ed il dolore di questa lontananza ... Dentro questa consapevolezza si in troduce lo Spirito, in quanto risveglia la comunione con il Crocifisso Risorto e dona vita, ed in mezzo al mondo che passa, lascia arrivare una forza che fortifica ed orienta verso un' altra vita 9. Cristo crocifisso il modello di un amore disinteressato e to talitario che diviene il punto di riferimento normativo per la co munione tra gli uomini. Proprio nel riferimento a Cristo, Welker giunge a definire lo Spirito Santo come persona pubblicamente manifesta (offentliche Person). Questa definizione costituisce il nucleo pi vivo della sua pneumatologia e senza dubbio ne costituisce l'aspetto pi origi nale e che meglio si presta ad esprimere ed evidenziare la dimen sione collettiva dello Spirito Santo. Si tratta di un' espressione densa di significato e particolarmente interessante sia come chia ve ermeneutica per meglio comprendere la persona dello Spirito sia come prospettiva che consente all' autore di meglio fondare in senso cristologico la propria riflessione pneumatologica. Welker arriva a tale definizione muovendo dalla dimensione ecclesiologi ca che nasce a partire dalla partecipazione allo Spirito di Cristo Crocifisso e Risorto. Si tratta di una visione ecclesiologi ca che affonda le sue radici culturali nel concetto di eeclesia invibzs di Calvino e che si sviluppa nel senso della eommunio sanetorum. Egli afferma che, al di l delle distanze di spazio e tempo, gli uo mini prendono parte alla potenza del Risorto e costituiscono la 9 I bid., p. 306. Lo Spirito di Dio. Dimensione collettiva nella pneumatologia di Welker 335 comunione dello Spirito Santo, diventando un solo Spirito con Cristo Crocifisso e Risorto, e attraverso di loro Dio scrive nel mondo e pu rivolgersi ad esso. Nella misura in cui questa comu nit dei santificati partecipa dello Spirito di Cristo e con ci di venta uno con Cristo, concretizza e si realizza in lei la persona pubblicamente manifesta dello Spirito di Dio l0. Secondo Welker, lo Spirito Santo persona pubblicamente manifesta nel senso che operante in una collettivit e diviene percepibile pro prio mediante questa collettivit. Molto importante in tal senso questa affermazione: lo Spirito Santo deve essere compreso come persona, nel sen so di persona pubblicamente manifesta. Dove la persona vie ne considerata solo come un centro di azioni umano ed indi viduale, la personalit dello Spirito Santo resta oscura. D'altra parte, lo Spirito Santo concentrato nella persona individuale di Ges Cristo. Egli si mostra in lui nella perfetta donazione di s, e questo il significato delle espressioni neotestamenta rie che lo definiscono "Spirito di Cristo". Se si cerca un cen tro di azioni individuale e chiaramente determinabile dello Spirito Santo, se ricerchiamo la personalit dello Spirito in questo senso, allora nella domanda sulla personalit dello Spi rito ci rivolgiamo a Ges Cristo. Egli il primario centro di azioni umano ed individuale dello Spirito 11. Secondo Welker non si pu comprendere la persona dello Spirito se si resta ancorati al senso individualistico e monistico che assume correntemente il termine persona: egli sente la neces sit di una nuova definizione che integri la persona come indivi dualisticamente autocentrata con la sfera relazionale e sociale in un continuo interscambio reciproco, che Welker chiama ambito di risonanza (Resonanzbereich). Questa intuizione della persona come relazionalit reciproca fondamentale dal punto di vista so ciologico ed antropologico, ma dal punto di vista teologico, senza un adeguato radicamento in una prospettiva trinitaria, non per lO Ibid., p. 286. 11 Ibid., p. 287. 336 Lo Spirito di Dio. Dimensione collettiva nella pneumatologia di Welker mette, a nostro avviso, di cogliere adeguatamente la persona dello Spirito Santo. Egli definisce lo Spirito Santo come: la multiforme unit delle prospettive, delle relazioni a Ges Cristo, e delle testimonianze di lui parlate o vissute. In que sta prospettiva, lo Spirito una unit alla quale partecipia mo e che contribuiamo a costruire. Egli l'ambito di riso nanza di Cristo. Egli la persona pubblicamente manifesta che corrisponde all'individuo Ges Cristo 12. Welker precisa che questo non significa che tra la persona di Cristo e la persona dello Spirito ci sia identit o possibilit di identificazione, e questo particolarmente chiaro in riferimento al Crocifisso: Non possiamo quindi considerare come un'unit indissolu bile la persona di Cristo e la persona dello Spirito. Guardan do al Crocifisso, a colui che stato abbandonato da tutto il mondo ed stato abbattuto da un intero ambito di risonan za, necessario per noi sottolineare la differenza tra la per sona di Cristo e la persona dello Spirito. Guardando al Cro cifisso diviene chiaro che non esiste per noi nessun accesso a Dio che noi da soli possiamo porre o percorrere 13. Resta tuttavia da rilevare come sarebbe stato importante evi denziare che il concetto di Spirito come persona pubblicamente manifesta una funzione ad extra, che non deve compromettere l'identit ontologica ed intratrinitaria dello Spirito, altrimenti si cade nella posizione hegeliana che risolve lo Spirito nel divenire delle sue manifestazioni. comunque importante, nonostante questo mancato approfondimento dogmatico, apprezzare lo sfor zo di Welker concentrato piuttosto sugli effetti del legame con il Cristo Crocifisso e Risorto e volto ad evidenziare la percezione esperienziale della trasformazione della realt comunitaria a parti re dalla morte e Risurrezione di Cristo. Si tratta di un evento che 12 Ibid., p. 289. 13 Ibid., p. 290. Lo Spirito di Dio. Dimensione collettiva nella pneumatologia di Welker 337 raduna tutti gli uomini di tutte le nazioni e di tutte le epoche nell'unico popolo di Dio, abbracciando, come dono mirabile di grazia, anche coloro che sono lontani da Dio: cos da questa co munit universale di coloro che, lo vogliano o no, lo sappiano o no, sono lontani da Dio, Dio raduna e costituisce il suo popolo ed il Regno di Dio viene come salvezza per questi uomini 14. Questo legame con Cristo Crocifisso e Risorto, che rivela lo Spirito come persona pubblicamente manifesta e lo realizza nella sua dimensione comunitaria, si attua in particolare nell' esperienza della Pentecoste. In tale evento Welker vede la pi grande mani festazione di un' esperienza collettiva dello Spirito, poich nasce una nuova comunit che nella molteplicit delle lingue e delle di verse provenienze comprende la realt dello Spirito e ne fa espe rienza in maniera comunitaria, diventando poi annuncio e testi monianza credibile. La peculiarit dell'intervento dello Spirito \ nel creare questa realt comunitaria emerge a livello fenomenolo gico dalla differenza tra la comune esperienza della molteplice inaccessibilit reciproca sperimentata a livello umano e l'improv visa trasformazione della diversit in realt di comunione, realt che si manifesta nella polilalia, ma anche in nuove capacit rela zionali ed in un'improvvisa comunitariet della capacit di com prendere 15. Si pu parlare di superamento dell'unilateralit in dividuale e di fondazione di un'esperienza collettiva e comunita ria, dove gli individui sussistono ma l'identit fondata esclusiva mente sul soggetto viene superata in una dimensione di identit collettiva e multiindividuale: Una comprensione straordinariamente chiara e distinta in mezzo alla complessit ed alla molteplicit che vengono mantenute, una fiducia sorprendente in mezzo alla diffiden za e alla non disponibilit che ancora sussistono: questo l'evento miracoloso e meraviglioso della Rivelazione di Pen tecoste. Le esperienze di intensa individualit sono ivi legate 14 Ibid., p. 197. 15 Ibid., p. 218. 338 Lo Spirito di Dio, Dimensione collettiva nella pneumatologia di Welker ad una nuova, anche se difficilmente comprensibile, espe rienza comunitaria. Le esperienze di individualit non corri spondono a quelle della moderna autocoscienza dell'io, ma la propria peculiarit viene vissuta in mezzo ad una indivi dualit collettiva (Polyindividualitiit) e ad una concretezza multipla (Polykonkretheit) percepite consapevolmente, in mezzo ad una molteplicit estranea al singolo uomo, ma che nell'evento di Pentecoste diviene accessibile e rende possibi le la collettivit e l'esperienza e la conoscenza collettiva. In mezzo a questa estraneit viene conservato il rapporto con se stessi: la lingua di provenienza non viene eliminata, 1'ap partenenza ad un popolo non viene messa in discussione. L'esperienza comunitaria appunto differenziata. Sebbene non esistano presupposti naturali per riuscire a compren dersi, gli uomini uniti accolgono collettivamente l'annuncio delle grandi opere di Dio 16. Le peculiarit degli individui diventano angolature diverse che rispecchiano l'esperienza comunitaria dello Spirito e questa nuova identit che salvaguarda l'individualit, ma che al tempo stesso comunitaria, un dono di grazia. L'esperienza dello Spi rito a Pentecoste : l'esperienza di una forza che rende gli uomini di diversa provenienza, cultura, aspettative, interessi, attenti al colletti vo, li fa comprendere e li fa vivere esperienze comunitarie ed esperienze di collettivit comunionale che non provengo no da loro stessi ... li miracolo di Pentecoste realizza un'inat tesa e non uniforme chiarezza universale ... e stabilisce una potente apertura nell'esperienza molteplice dell'annulla mento dell'isolamento individuale e collettivo, mediante il mantenimento, al tempo stesso, della molteplicit linguisti ca, storica e culturale che viene resa possibile ed efficace. L'evento di Pentecoste include, comprende e realizza le for me veterotestamentarie di esperienza dello Spirito e fa diventare 16 lbid., p. 218. Lo Spirito di Dio. Dimensione collettiva nella pneumatologia di Welker 339 realt tangibile la comunit profetizzata da Gioele. L'elemento centrale proprio questa comprensione collettiva che supera qualsiasi possibilit umana: un'impensabile comprensione collettiva, umanamente rite nuta impossibile, delle grandi opere di Dio sta al centro di questo evento. Una comprensione individuale ed al tempo stesso collettiva ed universale dell' annuncio dell' opera di Dio diviene fondamento e riconoscimento della potenza del lo Spirito. Attraverso l'effusione dello Spirito, Dio opera la testimonianza di s, una testimonianza planetaria, multilin gue, poliindividuale. Egli d testimonianza di se stesso in un evento che unisce gli uomini tra loro 17. Questa esperienza collettiva apre gli uomini all'universalit e quindi alla costituzione dell'unit della famiglia umana a livello universale, che diviene possibile grazie alla pienezza dello Spirito nella pienezza dei tempi. Welker inserisce la relazione tra uomo e Dio non in una pro spettiva bidirezionale di rapporto verticale, ma nel contesto della realt polidirezionale delle relazioni umane. Egli chiama campo di forze (Kraftfeld) questa realt di reciprocit relazionale opera ta dallo Spirito, in cui i singoli individui si intrecciano con i loro talenti personali in un' esperienza comunitaria: attraverso tali doni, doni della grazia o carismi, lo Spirito di Dio dona agli uomini la partecipazione alla sua stessa realt, cos che gli uomini diventano portatori di questo campo di forze. I doni della grazia, i carismi, sono elementi del campo di forze operato dallo Spirito che costituiscono ulteriori campi di forze, ed attraverso essi l'azione dello Spirito si rea lizza e si diffonde nella finitudine della vita e del vivere in sieme degli uomini ... L'unico Dio, l'unico Cristo, l'unico Spirito si servono dei diversi doni della grazia, di servizi e di forze e del loro intreccio di insieme per rivelarsi e manife starsi. Questi doni e queste forze vengono donati ai singoli 17 Ibtd., p. 218. 340 Lo Spirito di Dio. Dimensione collettiva nella pneumatologia di Welker uomini affinch essi possano comunicarsi reciprocamente la rivelazione e la manifestazione di Dio 18. Welker ha dunque il pregio di aver sottolineato che l'uomo non pu arrivare a Dio senza aprirsi alla relazionalit reciproca con gli altri uomini, dimensione in cui Dio rivela se stesso, e di aver de lineato la vita della fede attraverso la struttura comunitaria del campo di forze operato dallo Spirito, realt che a suo avviso risolve numerosi problemi ed apre prospettive nuove in campo teologico. Alla luce dell'unit pluralistica operata dallo Spirito, Welker propone anche una nuova interpretazione dell'ispirazione divina della Scrittura, vedendo la presenza di Dio in essa attraverso il rapporto reciproco tra i vari autori e testimoni biblici: In un rap porto policromo, in una sin ergi a emergente, le persone coinvolte nell' effusione dello Spirito si dischiudono a vicenda realt e futu ro. In questa policromia policentrica, la pienezza della presenza di Dio si fa concreta e puntuale, alla maniera in cui rivelata dal lo Spirito 19. L'ispirazione divina della Scrittura supera dunque la fram mentariet e l'unilateralit delle singole testimonianze alla luce della globalit diversificata e vivificata dallo Spirito, ed a questa globalit e a questa ispirazione che hanno radici comunitarie, che Welker riferisce l'espressione di Calvino Testimonium Spiritus Sancti internum. L'esperienza di relazionalit comunitaria generata dallo Spi rito viene espressa dal Simbolo apostolico per mezzo della realt della comunione dei santi, della remissione dei peccati, della ri surrezione della carne e della partecipazione alla vita eterna. Welker vede nella comunione dei sant una comunit terrena vivi 18 Ibid., p. 225. 19 Ibid., p. 255. Sarebbe interessante approfondire il rapporto tra Spirito e Parola nella prospettiva di Welker, che risulta essere piuttosto originale nell'am bito del pensiero protestante: a tale riguardo, si pu consultare il gi citato Parola e Spirito - Spirito e Parola. Risposta protestante, in Concilium 3 (1996). Lo Spirito di Dio, Dimensione collettiva nella pneumatologia di Welker 341 ficata dallo Spirito, piuttosto che un legame tra comunit terrena ed ultraterrena. Si tratta di una realt di comunione che spezza l'solamento e l'unilateralit tra gli uomini e che caratterizzata dalla comprensione comunitaria delle grandi opere di Dio e con centrata essenzialmente sull'annuncio del Crocifisso Risorto, sullo Spirito da lui diffuso, sull'annuncio del Vangelo: l'esperienza per cui gli uomini diventano consapevoli di prendere parte alla pienezza di santit operata dallo Spirito e di essere inseriti in que sta realt di comunione universale. Come in tutta la tradizione della Riforma, anche in Welker viene sottolineato l'aspetto soteriologico della grazia nel costituire la comunit dei santificati: si tratta della grazia come dono di Dio gratuito ed inaspettato che indipendentemente dalle opere e dai meriti umani perdona, giustifica e santifica, rendendo possibile la comunione degli uomini con Dio e tra loro, per cui la comunione dei santi la comunione dei santificati in Cristo. e la remissione dei peccati ne diventa la condizione ed il fondamento. Nel solco della riflessione protestante, Welker afferma che il peccato rende l'uomo completamente impotente ed incapace di esercitare qual siasi azione positiva sia a livello individuale che comunitario, ed il perdono l'unica possibilit di costruire qualcosa; cos la remis sione dei peccati: crea nello Spirito l'unit degli uomini con Cristo. Essa attiva una forza che vince il mondo, la forza del dono 'C della libera rinuncia a s che scaturisce dalla comunit dei santificati, in un mondo minacciato di autodistruzione. Mediante la libe razione dal potere del peccato, lo Spirito Santo si pone co me persona pubblicamente manifesta che salva, in un'azione efficace ed in una irradiazione diffusa in tutto il mondo 20. La remissione dei peccati non avviene soltanto sul piano personale, ma ha una portata essenzialmente comunitaria: con es sa non viene soltanto attuato un nuovo inizio, ma vengono poste in atto nuove relazioni di vita comunitaria. Uomini e comunit di 20 Ibid, p. 290. 342 Lo Spirito di Dio. Dimensione collettiva nella pneumatologia di Welker strutte vengono rinsaldati ed uniti in maniera nuova e viene dona ta loro una nuova capacit di agire 21. Questa rinascita ha una portata universale e coinvolge l'intera creazione permettendo il fiorire di una nuova identit per i singoli in questo contesto co munitario: si tratta di una libert che pu conciliare il libero svi luppo di s con un amore che d grande valore allo sviluppo del s degli altri uomini, una libert che permette di riconoscere e sperimentare la presenza di Dio in mezzo alla vita creaturale e che inserisce il singolo uomo, con il perdono dei peccati, nella ve ra ed autentica realt concreta della comunione dei vivi e dei morti. Mentre la vita creaturale in base a se stessa spinta alla propria autoconservazione e sperimenta continuamente i limiti della propria finitudine, la vita che si lascia rinnovare dallo Spiri to non percepisce la rinuncia a s come annullamento, ma come un seme che porter frutto: una vita che diventa presente ed operante in un'altra vita mediante l'amore. La rinuncia a s non un semplice atteggiamento individuale, ma crea un nuovo conte sto di reciprocit d'amore. L'espressione del Credo apostolico risurrezione della carne sottolinea la continuit di questa vita che passa attraverso la discontinuit della morte: in questo pas saggio, la carne viene guidata in una nuova dimensione di vita ca ratterizzata da nuove relazioni reciproche, in cui la vitalit e la carnalit vengono trasformate, ma non eliminate. L'altra vita per Welker l'emergere di queste nuove relazioni reciproche nate dall' amore, per cui la vita del singolo, prendendo parte alla Risur rezione di Cristo, diventa azione efficace e presenza significativa che opera sulla vita degli altri, luce per la vita degli altri. La vita della risurrezione della carne l'attuazione perfetta della realt di comunione attuata dallo Spirito, realt che riceve sapienza e rive lazione non per uso privato, ma come evento della comunione universale dei vivi e dei morti ed frutto della nuova libert che lo Spirito opera con il perdono dei peccati. Questa realt di comunione generata dallo Spirito porta a sperimentare la pienezza di Dio in mezzo alla vita creaturale: Per 21 Ibid., p. 292. Lo Spirito di Dio. Dimensione collettiva nella pneumatologia di Welker 343 mezzo dello Spirito diviene possibile e manifesta l'intimit con Dio e la partecipazione degli uomini alla gloria divina anche nelle con dizioni del mondo terreno e caduco e della vita carnale e finita 22. Nello Spirito e per mezzo dello Spirito Dio diviene presente ed operante in mezzo alla creazione come realt concreta ed efficace nelle relazioni di intima familiarit degli uomini tra loro e con Dio. In tal modo Dio strappa alla corruzione la buona creazione. Essa viene salvaguardata, vivificata, rinnovata. Essa viene abilitata a di venire portatrice della giustizia e della gloria di Dio. Ad essa viene donata una gioia senza fine per la rivelazione di Dio e dei suoi be ni. Nella realt operata dallo Spirito nasce la gioia per la vita eter na e si crea una certa reciprocit nell'amore tra Dio e le creature: nello Spirito e per mezzo dello Spirito anche la creazione di viene presente ed operante nella vita di Dio. Per mezzo della resurrezione della carne e la partecipazione alla vita eterna, la creazione strappata alla corruzione acquista un peso insupera bile. Essa acquista nello Spirito una dignit ed una validit in tangibili. Questo peso, questa dignit, questa validit non so no assoggettate ad ulteriori condizioni e situazioni del mondo, da cui possano essere distrutte. Esse, anzi, innalzano la misu ra. Ogni ulteriore crescita nella fede, nella conoscenza di Dio, nell' amore, viene impressa dalle realt e dalle conoscenze ope rate e garantite dallo Spirito. La carne risorta e la vita eterna non sono senza forma. Questa vita orienta per mezzo dello Spirito la nostra fede, la nostra speranza, il nostro amore 23. Nell'esperienza dello Spirito uno dei frutti pi importanti la gioia, che espressione dell'amore e dilata il cuore su una di mensione universale: lo Spirito genera gioia per l'azione onnipo tente di Dio che raduna in una comunit di fede, speranza ed amore gli uomini di diversa cultura e provenienza: Lo Spirito desta gioia per il suo operare, lo Spirito risveglia l'entusiasmo. Questa azione rivela l'unit incrollabile che 22 lbid., p. 306. 23 [hid., p. 311. 344 Lo Spirito di Dio. Dimemione collettiva nella pneumatologia di Welker nasce dalla libera rinuncia a s per amore delle altre creature ed il rispecchiamento della gloria di Dio. Mediante lo Spiri to viene comunicata la gioia per Dio, gioia che pu scuotere il mondo: una gioia per la vita vera che caratterizzata dalla sua presenza 24. Welker afferma che lo Spirito Santo crea familiarit con Dio, ed anzi, lui stesso questa familiarit, che diviene per gli uomini strumento di rivelazione dell'agire di Dio e dell'identit umana: si tratta di una <<intima relazione con Dio che permette di riconoscere i molteplici aspetti dell' agire di Dio verso gli uomini... e che rende possibile agli uomini il riconoscere e localizzare se stessi nell'ambi to di questo operare di Dio 25. L'esperienza della pi alta intimit con Dio viene definita dalla Scrittura come esperienza dell'Abb (Gal 4, 6; Rm 8, 15): in essa, lo Spirito stesso come persona invoca Dio come persona nel cuore dei credenti e gli uomini vengono resi degni di partecipare a questa relazione d'amore. La figliolanza inti ma con Dio una realt cos ricca e piena di conseguenze che gli uomini che fanno questa esperienza trovano molte difficolt ad esprimerla in parole umane e a tradurla nei rapporti umani. Cos in questa esperienza di profonda intimit con Dio si innesta un parti colare legame con Cristo crocifisso, proprio nella tensione tra 1'esperienza di una realt di ineffabile comunione e l'impotenza umana nel comunicare tale realt al mondo lontano da Dio, ma: proprio in questa grande tensione ed insicurezza, lo Spirito di Dio aiuta gli uomini. Lo Spirito li rafforza, li consola, li illumi na. Lo Spirito aiuta gli uomini a percepire Dio in mezzo alla creazione, a sperimentare Dio nelle relazioni terrene di vita, e a vivere al sicuro, con maggior forza e pienezza di dignit nel la comunit di Dio. Lo Spirito di Dio rende possibile vivere un'esistenza nell'amore, nella responsabilit, nel rispetto, pro prio nelle condizioni dell' esistenza carnale e caduca 26. 24 Ibid., p. 313. 25 Ibid., p. 304. 26 Ibid., p. 306. Lo Spirito di Dio. Dimensione collettiva nella pneumatologia di Welker 345 L'esperienza dell'Abb, che si intreccia con l'esigenza di te stimoniare e rendere manifesta a tutti questa familiarit con Dio, diventa, proprio nel legame con Cristo crocifisso, esperienza co munitaria dello Spirito in tutta la pienezza del suo operare. La pneumatologia di Welker, partita dal contesto esperien ziale dei singoli uomini, procede in un continuo crescendo fino a culminare negli articoli del Simbolo apostolico, con la grandiosa immagine della comunione universale dei santi e con la profonda intimit dell'esperienza dell'Abb. Tale esperienza viene definita il culmine dell'amore e della familiarit con Dio; anche se il manca to approfondimento trinitario non consente di coglierne tutta la ricchezza e profondit, tuttavia si tratta di un'esperienza che aiuta a percepire Dio nella creazione e a fare una forte esperienza di lui nelle condizioni della vita terrena, realizzando la comunione eter na ed universale con Cristo crocifisso e risorto. Successivamente, nell'opera Der Pluralismus des Geistes 27, Welker approfondisce il proprio pensiero pneumatologico e le conseguenze sul piano antropologico, giungendo a tematizzare, alla luce della dimensione collettiva dello Spirito Santo, una pos sibile identit comunitaria per la persona umana. Parlando del pluralismo operato dallo Spirito, Welker afferma che si tratta di: una particolarissima unit ed unanimit... un'unit differen ziata del creaturale, un'unit differenziata del popolo di Dio ed una differenziata conoscenza di Dio. Proprio in questa realt lo Spirito genera una vita ed una conoscenza che cor risponde alla vita di Dio. In questa che stata definita "unit" dello Spirito all'opera una forza che abbatte tutte le differenze frutto di ingiustizia, ma che conserva le diffe renze creative e la complessit creaturale. In riferimento a questa unit differenziata che caratterizza lo Spirito e con serva le differenze, si pu parlare di un pluralismo dello Spi rito 28. 27 M. Welker, Der Pluralismus des Geistes, in Kirche fm Pluralismus, Kai ser 1995, pp. 24-37. 28 Ibid., p. 29. 346 Lo Spirito di Dio. Dimensione collettiva nella pneumatologia di Welker In una dichiarazione personale, Welker ha sottolineato che la dimensione comunitaria dello Spirito a Pentecoste l'espres sione di una nuova apertura antropologica che genera una nuova etica. Si tratta di aprirsi ad uno sviluppo che l'umanit ha ancora davanti a s: si trat ta di passare da un' etica di uguaglianza astratta e pretenzio sa ad un'etica di uguaglianza dinamica, sensibile alle diffe renze, che non si accontenta di un' affermazione di ugua glianza formale e di soluzioni parziali. L'effusione dello Spi rito supera di gran lunga tutti i concetti di collettivit che poggiano sull'uguaglianza, ma in cui un solo gruppo deter minato definisce come debbano essere realizzate l'unit e l'uguaglianza. L'unit differenziata diviene plasmatrice della lode di Dio che mantiene le differenze ed creativa proprio in questi termini, plasmando le relazioni comunitarie ... Co me la pioggia vivifica un'intera regione, cos lo Spirito crea nuove relazioni comunicative di interdipendenza fra uomini e gruppi umani di vario genere 29. Alla luce dell'evento di Pentecoste, Welker sottolinea la necessit di garantire e mantenere le differenze tra uomini e gruppi umani vivificati dall'esperienza dello Spirito; nell'ambito di queste nuove relazioni comunitarie che rispettano le differen ze nasce un nuovo concetto di identit personale, non pi sulla base dell'individualismo monistico, ma di una prospettiva co munitaria: Superando un individualismo che lascia permanere in qual che modo le diverse prospettive individuali, risulta qui evi dente una molteplicit di diverse identit comunitarie che tuttavia diventano trasparenti l'un l'altra e capaci di comuni care. Proprio in questa pluralit di identit, di forme di vita e di comunicazione, in s relativamente stabili e differenti, viene raggiunto il piano del pluralismo 3o, 29 Ibid., p. 30. 30 Ibid., p. 31. Lo Spirito di Dio. Dimensione collettiva nella pneumatologia di Welker 347 Attraverso queste identit comunitarie che diventano reci procamente trasparenti, si realizza la comprensione collettiva del lo Spirito: Il miracolo dell'effusione dello Spirito viene compreso solo quando viene realizzata una inverosimile comprensione co munitaria pur nelle condizioni di non trasparenza linguisti ca, culturale, sociale ... Dove non esistono presupposti natu rali per una riuscita comprensione, gli uomini radunati insie me dallo Spirito e toccati dalla sua effusione ascoltano co munitariamente la proclamazione delle grandi opere di Dio. Attraverso questa comprensione comunitaria si realizza la manifestazione del volto di Dio: Particolarmente importante che all'effusione dello Spirito si accompagna secondo molti testimoni lo svelamento del volto di Dio, la presenza concentrata ed il rivolgersi del vol to di Dio all'uomo ... nvedere il volto di Dio o il camminare alla presenza del volto di Dio primariamente un'espressio ne per l'adunarsi della collettivit. Questo adunarsi, questo costituirsi della comunit che comprende un autentico agire di insieme, un accordo armonico comunitario pur nel man tenimento delle tensioni, anzi, nella cura dei contrasti e delle differenze, si realizza, se rivolto alla presenza di Dio, per opera dello Spirito 31. Concludendo, possiamo affermare che se la pneumatologia di Welker si propone di essere attenta alla realt dello Spirito Santo tenendo conto delle istanze del mondo contemporaneo che ha perso Dio e lo sta cercando, la dimensione collettiva dello Spi rito Santo offre una valida prospettiva comunitaria a questa ricer ca ed una concretizzazione visibile e manifesta, di cui sono espressione i singoli uomini nelle loro relazioni reciproche. Meri to indiscutibile di Welker l'aver sottolineato che l'uomo non pu arrivare a Dio senza aprirsi alla relazionalit reciproca con gli 31 Ibid., p. 32. 348 Lo Spirito di Dio. Dimensione collettiva nella pneumatologia di Welker altri uomini. Percorrendo i lineamenti pneumatologici del pensie ro di Welker ci siamo tuttavia trovati ad avvertire la mancanza di un' elaborazione pneumatologica in chiave trinitaria. Attraverso alcune dichiarazioni personali che ci sono state rese dall'autore, si intravede chiaramente, per, la possibilit di una proficua evolu zione in senso trinitario della sua pneumatologia, cosa che egli si propone come obiettivo del proprio impegno teologico. Egli af ferma di aver molto a cuore la dottrina trinitaria e di volerne in traprendere una nuova trattazione, poich ritiene che un modello speculativo "dall'alto" non sia pi fecondo: per questo motivo necessario che la dottrina trinitaria sia, per cos dire, ripensata "dal basso" (bottom up): Noi dobbiamo riscoprire le forme esperienziali dell'amore in riferimento alle relazioni d'amore che caratterizzano il Dio creatore, il Cristo Crocifisso, risorto ed asceso al cielo (con tutto quanto suo) e la comunione dello Spirito Santo. A partire da tali fondamenti realisti ci dobbiamo tentare di pensare e di comprendere le relazioni trinitarie ad intra in maniera nuova 32. Siamo convinti che le intuizioni pneumatologiche pi origi nali e significative di Welker riceveranno da un'integrazione nel senso di una prospettiva trinitaria un contributo di approfondi mento notevole e quanto mai fecondo, per cui auguriamo di cuo re all'autore di portare proficuamente a frutto tali intenzioni e tali progetti. Merito notevolissimo di Welker quello di aver portato la realt dello Spirito dal piano della comunicazione individuale a quello della comunicazione comunitaria, e di aver visto l'opera e la presenza dello Spirito non in una relazionalit semplicemente bidirezionale, ma nella reciprocit comunitaria. Particolarmente interessante la percezione dell'individualit umana in un conte sto comunitario: abbattendo gli schemi di contrapposizione dua 32 Tale affermazione contenuta in una lettera personale inviatami da Welker in data 12 settembre 1995. Lo Spinto di Dio. Dimensione collettiva nella pneumatologia di Welker 349 listica tra individuo e collettivit, Welker parla della possibilit di un'esperienza nuova che consiste nello sperimentare la propria individualit in mezzo ad una poliindividualit e policoncretezza percepite consapevolmente e parla di esperienza e di conoscenza collettive. In Der Pluralismus des Geistes particolarmente profonda l'intuizione di una molteplicit di diverse identit co munitarie che hanno le caratteristiche dell'individualit e della comunione al tempo stesso, poich diventano trasparenti l'una all'altra e capaci di comunicare. Welker ha colto a livello espe rienziale la peculiarit della Rivelazione di Dio nel contesto co munitario delle relazioni reciproche tra gli uomini, Rivelazione che viene ad avere essa stessa una struttura globale di comunione e di multire1azionalit. Il grande risultato teologico di We1ker consiste proprio nell'aver intuito l'imprescindibile dimensione comunitaria che assume il cammino di Dio verso gli uomini e de gli uomini verso Dio. VIVIANA DE MARCO