Académique Documents
Professionnel Documents
Culture Documents
Dettagli
n un saggio del 1958, dal titolo Modulo-misura e modulooggetto(*), Giulio Carlo Argan si interrogava sul problema del rapporto tra il carattere di unicit, tipico dellespressione architettonica, e la necessit di unificazione e standardizzazione che presiede alla realizzazione di elementi costruttivi attraverso processi industriali:La costruzione di un moderno elemento prefabbricato non affatto estranea alla realizzazione dellopera architettonica:anche se quel pezzo non nasce per un determinato progetto, come specifica componente di una specifica opera darte, esso pur sempre il momento formale di un progettare che forse non si limita alla singola opera o a un gruppo di opere,ma nondimeno un progettare artistico.Da questa riflessione emergono due considerazioni. Da un lato la presa di coscienza che gli elementi industriali non possono essere pi considerati soltanto come il risultato dellinvenzione dellarchitetto;essi sono piuttosto il prodotto di una stretta collaborazione tra i numerosi operatori che convergono nel processo edilizio, prima fra tutti lindustria. Dallaltro lato la presa datto che, in una prospettiva industriale, il progetto si configura sempre pi come composizione, come combinazione di elementi,come individuazione del sistema di relazioni che colloca ogni singola parte allinterno dellinsieme e dove linsieme trova il suo pieno significato soltanto grazie alla puntuale specificazione di ogni singola parte. A quarantanni di distanza,nel complesso residenziale Montevetro costruito a Londra nel 1999 su progetto di Richard Rogers possibile vedere realizzate molte delle potenzialit del rapporto tra architettura e industria che Argan delineava come uno scenario di riferimento ancora lontano. Ledificio sorge su unarea nella zona di Battersea Reach,a sud del Tamigi.Il sito era precedentemente occupato da una industria molitoria insediatasi allinizio del Novecento e dismessa nel corso degli anni Ottanta. Il contesto estremamente vario: a est vi sono gli alti edifici residenziali degli anni Sessanta e altre piccole costruzioni ancora pi antiche, mentre a ovest vi la chiesa ottocentesca di St. Mary. Lo schema insediativo, che ha assunto come tema di riferimento la variazione lungo la riva del fiume, consiste in cinque corpi ad altezza crescente connessi mediante quattro corpi scala che consentono laccesso diretto ai 103 alloggi. Dal punto di vista
costruttivo, il compleso si presenta con una struttura portante in cemento armato e un involucro realizzato mediante lassemblaggio di elementi industriali. Il fronte ovest completamente vetrato, con ampie balconate che garantiscono una completa vista del fiume e della parte ovest di Londra. Il fronte est mostra, invece, uninteressante contaminazione tra laterizio e vetro. Esso scandito verticalmente da fasce marcapiano che delimitano campiture di 2.40 m di altezza, allinterno delle quali previsto un assai variegato sistema di tamponamento: seguendo successioni che variano da piano a piano,si alternano vetrate composte da sei elementi di 40 cm di altezza e 80 cm di larghezza, vetrate composte da sei elementi di 40 cm di altezza e 160 cm di larghezza ed elementi opachi che assemblano sei elementi di 40 cm di altezza e 80 di larghezza, a loro volta realizzati con due tavelle di laterizio estruso di 20 cm di altezza e 80 cm di larghezza. Lordine compositivo della facciata regolato da un macromodulo alto 2.40 m e largo 3.20 m, evidenziato dallo sviluppo delle fasce marcapiano che si interrompono ogni 3.20 m, ma al contempo messo in secondo piano dallirregolare accostamento dei differenti tipi di tamponamento. Il progetto si fonda quindi sulla messa a punto di un sistema modulare in grado di fungere da elemento di correlazione tra architettura e dettaglio costruttivo,sperimentando un approccio non molto distante dal concetto vitruviano di commodulatio a cui fa riferimento Argan nel suo saggio. per anche evidente come il progetto del complesso Montevetro sia il risultato del lavoro convergente di una pluralit di operatori: dallo studio Hurley, Robertson and Associates, che ha affiancato Richard Rogers Partnership nei diversi livelli di definizione del progetto,alla Montagu Evans,che ha curato gli aspetti organizzativi del processo di progettazione e costruzione; dalla LWC Limited, che ha seguito lo studio dei sistemi di facciata, alle industrie DuPont e Terreal,che hanno sviluppato e fornito i componenti per realizzarli. E anche in questo caso Argan aveva acutamente anticipato quella che oggi pu essere considerata la prassi progettuale dei contesti industriali maturi.
(*) Il saggio stato pubblicato sulla rivista La Casa, Quaderni di architettura e di critica, diretti da Pio Montesi, n. 4, 1958, pp. 68-72, e successivamente nel libro Progetto e destino, il Saggiatore, Milano, 1965, pp. 104-115.
70
CIL 113
Vista del complesso residenziale e scorcio del fronte est. I disegni sono stati rielaborati sulla base della documentazione messa a disposizione dallo studio Hurley, Robertson and Associates che ha cortesemente fornito anche le illustrazioni.
71
DETTAGLI
72
CIL 113
Dettaglio del sistema di involucro del fronte est in corrispondenza di un vano scala e scorcio del fronte ovest.
73
DETTAGLI