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ANALISI SULLE DETERMINANTI DEL

PROCESSO DI SVILUPPO
DELLA BANDA LARGA

RAPPORTO FINALE
preparato per l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni

Giugno 2008

© Between - 2008
Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga
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Giugno 2008
INDICE

EXECUTIVE SUMMARY ....................................................................................5

1 OBIETTIVI, METODOLOGIA E CONTENUTI............................................ 12


1.1 OBIETTIVI ....................................................................................................................12

1.2 METODOLOGIA ...........................................................................................................12

1.3 CONTENUTI.................................................................................................................15

2 IL MERCATO DELLA BANDA LARGA..................................................... 16


2.1 LA BANDA LARGA SU RETE FISSA...........................................................................16
2.1.1 IL MERCATO ITALIANO DEL BROADBAND FISSO.................................... 16
2.1.2 IL CONFRONTO CON I PAESI DELL’UNIONE EUROPEA ......................... 34
2.1.3 LE TECNOLOGIE DI ACCESSO RADIO IN POSTAZIONE FISSA.............. 44

2.2 LA BANDA LARGA SU RETE MOBILE .......................................................................48


2.2.1 LE TECNOLOGIE MOBILI ED IL BROADBAND........................................... 48
2.2.2 IL MERCATO ITALIANO DEL BROADBAND MOBILE................................. 52
2.2.3 IL CONFRONTO CON I PAESI DELL’UNIONE EUROPEA ......................... 58

3 LE DETERMINANTI DELLA BANDA LARGA IN ITALIA ......................... 61


3.1 LE FAMIGLIE E LA BANDA LARGA ............................................................................61
3.1.1 LE FAMIGLIE ITALIANE E L’ICT................................................................... 62
3.1.2 IL CONFRONTO INTERNAZIONALE ........................................................... 64
3.1.3 IL PROFILO DELLE FAMIGLIE A BANDA LARGA....................................... 68
3.1.4 L’INTERESSE PER I SERVIZI IN RETE ....................................................... 75
3.1.5 GLI OSTACOLI ALLO SVILUPPO DELLA BANDA LARGA ......................... 78

3.2 LE IMPRESE E LA BANDA LARGA.............................................................................84


3.2.1 LE IMPRESE ITALIANE E L’ICT ................................................................... 84
3.2.2 IL CONFRONTO INTERNAZIONALE ........................................................... 88
3.2.3 IL PROFILO DELLE IMPRESE A BANDA LARGA ....................................... 92
3.2.4 L’INTERESSE PER I SERVIZI IN RETE ....................................................... 99
3.2.5 GLI OSTACOLI ALLO SVILUPPO DELLA BANDA LARGA ....................... 103

4 PROSPETTIVE E CONDIZIONI PER LO SVILUPPO DEL MERCATO


DELLA BANDA LARGA .......................................................................... 111

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


3
Giugno 2008
GLOSSARIO .................................................................................................. 114

METODOLOGIA INDAGINI FAMIGLIE E IMPRESE ..................................... 117

BIBLIOGRAFIA.............................................................................................. 120

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


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Giugno 2008
EXECUTIVE SUMMARY

1. Il progetto di ricerca sulle determinanti dello sviluppo della banda larga intende identificare
e valutare l’importanza relativa delle diverse variabili rilevanti nel processo di diffusione
della banda larga in Italia, attraverso un’analisi dello sviluppo del mercato nel periodo
2002-2007, la valutazione del posizionamento dell’Italia rispetto agli altri paesi europei e
l’esame dei fattori che determinano l’adozione della banda larga nelle famiglie e nelle
imprese.

Lo sviluppo della banda larga nel periodo 2002-2007


2. Lo sviluppo del mercato della banda larga trova origine innanzitutto nel rilevante bacino di
utilizzatori di Internet, che nel 2002 era stimato in oltre 14 milioni di italiani ed è salito nel
2007 a circa 20 milioni, i ¾ dei quali si collegano da casa.
3. A fronte di questo rilevante mercato potenziale di utenti Internet, la copertura dei servizi
ADSL è sostanzialmente raddoppiata dal 2001 al 2007, con una progressione e
distribuzione territoriale dettata innanzitutto da logiche di redditività degli investimenti.
4. A fine 2007, erano circa 10,1 milioni gli accessi a banda larga in Italia. L’incidenza degli
abbonamenti flat è arrivata a circa il 75%, avvicinandosi quindi progressivamente alla
quota riscontrabile negli altri principali paesi europei.
5. Il progressivo incremento delle prestazioni dei collegamenti, di fatto moltiplicate per un
fattore 100 nel periodo esaminato (per quanto riguarda la velocità nominale di picco in
download), ha sicuramente rappresentato uno stimolo all’adozione della banda larga, a
maggior ragione nel momento in cui l’evoluzione dei contenuti multimediali in rete (abilitata
dall’evoluzione della velocità dei collegamenti) rende di fatto obsolete le tecnologie di
accesso tradizionali (dial up su linea analogica o digitale).
6. Il governo dell’evoluzione tecnologica e la capacità di integrazione dei servizi in una logica
di multiple play hanno rappresentato fattori competitivi fondamentali per attrarre
progressivamente le diverse fasce di potenziali clienti, modulando le prestazioni, i servizi e
le modalità di tariffazione.
7. Gli operatori hanno di norma inizialmente privilegiato un modello competitivo basato sui
servizi wholesale dell’incumbent, con una logica di fatto molto simile a quanto sperimentato
per la fonia in carrier preselection, per concentrarsi poi progressivamente sulle soluzioni in
ULL, diventate ormai la principale modalità di offerta dei servizi a banda larga, mentre
l’utilizzo delle offerte wholesale tende progressivamente a consolidarsi.
8. Nella prima fase di sviluppo del mercato, la prevalenza di offerte basate sui servizi
wholesale ha portato una scarsa differenziazione sia di servizio che di prezzo
(condizionato dal meccanismo retail minus). Di fatto, mentre in tale fase i prezzi sono stati
relativamente stabili, a fronte di rilevanti miglioramenti prestazionali (fenomeno tipico della
fase di introduzione di un servizio innovativo), negli ultimi anni si è assistito ad una
progressiva riduzione dei prezzi, che assume una dimensione rilevante se commisurata al
prezzo per Kbps.
9. Negli ultimi anni la quota di mercato di Telecom Italia si è progressivamente ridotta
(sebbene ancora superiore alla media europea), in particolare per effetto del lancio di
offerte ad elevate prestazioni e/o integrate (fonia-Internet, fonia-Internet-TV) da parte degli
operatori alternativi, abilitate dall’evoluzione dei loro processi di infrastrutturazione. Nel
2007 la quota di mercato di Telecom Italia è di circa il 64% degli accessi, in progressivo
calo anche nel primo trimestre nel 2008, periodo nel quale la quota sugli incrementi netti è
stata inferiore al 40%.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


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Giugno 2008
Il posizionamento dell’Italia dell’Unione Europea
10. Coerentemente con le differenti analisi condotte a livello internazionale è stato effettuato
un confronto tra i principali paesi europei prendendo in esame le principali variabili che
influenzano la penetrazione e il livello di utilizzo di un servizio di telecomunicazioni
innovativo: la copertura, la gamma e la qualità dei servizi, i prezzi, nonché il grado di
competizione.
11. L’analisi effettuata, suffragata anche dalla stima di un modello econometrico lineare per
spiegare il legame fra la penetrazione della banda larga e le sue possibili determinanti,
evidenzia come la variabile indipendente che spiega maggiormente la penetrazione della
banda larga all’interno di un paese risulta essere l’alfabetizzazione informatica della
popolazione. Tra le altre variabili incluse nel modello risultano comunque rilevanti, nel
determinare le differenze fra i diversi Paesi, la copertura dei servizi broadband e la
diffusione delle linee telefoniche fisse. Il modello stimato suggerisce, inoltre, che l’assetto
competitivo del mercato e, in particolare la quota dell’incumbent, assume rilievo solo nella
fase iniziale di adozione della banda larga, mentre con l’aumentare della sua diffusione il
legame con il tasso di penetrazione della banda larga si indebolisce notevolmente.
12. Prendendo a riferimento la classifica dei paesi europei in termini di accessi broadband per
100 abitanti e confrontando le diverse variabili che possono influenzare la posizione
dell’Italia (tredicesima) rispetto al paese (la Danimarca) che detiene il primo posto in
questa classifica, si osserva come l’Italia occupi di fatto delle posizioni attorno alla metà dei
paesi dell’UE 25 per la maggior parte delle variabili infrastrutturali e strutturali, mentre il
posizionamento relativo migliora per alcune componenti specifiche del settore delle
telecomunicazioni e in particolare per la telefonia mobile.
13. Il livello di copertura della banda larga in Italia appare oggi sostanzialmente allineato ai
paesi europei più avanzati per quanto concerne le aree urbane e sub-urbane, mentre
permane un divario significativo nelle aree rurali, per le quali permane una situazione di
significativo digital divide infrastrutturale. Il problema dell’assenza di copertura ADSL
riguarda, a fine 2007, il 6% della popolazione.
14. Riguardo invece alla gamma e qualità dei servizi offerti, pur essendo stata l’Italia uno dei
paesi pionieri dello sviluppo dell’IPTV, lo sviluppo dell’offerta di tali servizi si sta
consolidando solo ora, con quattro soggetti attivi sul mercato e quindi con un offerte triple
play (fonia, Internet, TV) ancora in corso di consolidamento. Negli ultimi anni si sono
invece sviluppate rapidamente delle offerte double play (fonia e Internet), basate sull’ULL e
più recentemente sulle soluzioni ADSL naked, che offrono un crescente livello
prestazionale.
15. Nonostante la difficoltà di realizzare confronti oggettivi in materia di prezzi retail, si può
affermare come il livello dei prezzi in Italia sia sostanzialmente in linea con la media
europea. Tuttavia, il livello prestazionale dei servizi disponibili nel nostro paese fa sì che il
confronto in termini di prezzo per Kbps (nominali) porti la classifica dell’Italia a migliorare di
numerose posizioni, come del resto riportato anche da recenti analisi sia dell’OCSE che
dell’ITU.
16. Il posizionamento dell’Italia migliora in modo rilevante se il numero di accessi viene
confrontato con il bacino di utenza potenziale costituito dalle linee telefoniche di rete fissa,
oppure dagli individui dotati di un PC a casa e, a maggior ragione, se il paragone viene
fatto sulla base degli individui che sono effettivamente in grado di utilizzare un PC
(alfabetizzati al punto informatico). Ad esempio, considerando il rapporto tra numero di
accesi a banda larga e numero di persone che hanno utilizzato un PC nell’ultimo anno
(secondo i dati Eurostat) l’Italia sale al quarto posto nel ranking UE.
17. Dal punto di vista concorrenziale, in Italia rimane elevata la quota detenuta dall’operatore
incumbent, nonostante l’elevato numero di soggetti attivi sul mercato, che associata al
livello dei prezzi appena descritto potrebbe essere il sintomo di alcune inefficienze di
sistema. Appare tuttavia difficile valutare in modo univoco la relazione tra livello di
penetrazione della banda larga e quota dell’incumbent, in quanto la diffusione della banda
larga appare innanzitutto correlata ad aspetti strutturali. A questo riguardo si ricordi come,

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da un lato, la dinamica del mercato italiano sia stata molto simile a quella dei principali
paesi europei e, dall’altro, il livello di penetrazione dell’ULL sia tra i più elevati in Europa, a
fronte della sostanziale assenza di infrastrutture alternative. Allo stesso tempo, l’incidenza
della componente wholesale è confrontabile con quella degli altri paesi.

La banda larga mobile


18. A fine 2007 la copertura dei servizi UMTS in Italia ha superato il 90% della popolazione.
Allo stesso tempo, la copertura dei servizi mobili broadband abilitati dall’HSDPA ha
superato l’85% (rispetto al 72% di fine 2006), abilitando lo sviluppo di un’offerta che è
destinata ad avere un impatto rilevante sullo sviluppo dei ricavi delle telecomunicazioni
mobili.
19. Parallelamente, nell’ultimo anno si è assistito ad un rapido sviluppo dell’offerta delle
soluzioni di accesso a Internet mobili e un progressivo allineamento dei prezzi rispetto ai
servizi di rete fissa, anche se permangono dei vincoli in termini di volumi di traffico inclusi e
di prestazioni effettive del servizio, che sconta ovviamente le caratteristiche intrinseche dei
servizi mobili, in termini di condivisioni di risorse, di stabilità e di latenza.
20. La penetrazione dell’UMTS Il mercato italiano si conferma tra i più dinamici del panorama
europeo sia per quanto riguarda l’utilizzo di servizi UMTS che HSDPA e nella prima parte
del 2008 il numero di collegamenti Internet a banda larga mobile ha superato il milione di
unità (meno di 1/10 quindi dei collegamenti fissi), la maggior parte dei quali utilizzate però
da utenti anche del servizio broadband di rete fissa. l’Italia si pone anche in questo caso
nella condizione di diventare un caso di successo, ponendosi all’avanguardia nella
diffusione del servizio, sulla scia di quanto già avvenuto in altri segmenti del mercato della
telecomunicazioni mobili.
21. L’evoluzione tecnologica e lo sviluppo atteso delle offerte garantirà nei prossimi anni un
ulteriore incremento della base clienti, che è previsto possa superare la consistenza degli
accessi broadband di rete fissa nel giro di 3-5 anni, con le caratteristiche prestazionali che
rimarranno comunque differenziate rispetto a quelle di rete fissa.
22. In prospettiva, entro un triennio si prevede che in Italia il numero di terminali abilitati al
collegamento Internet mobile a banda larga (oltre 15 milioni) supererà il numero di
collegamenti di rete fissa.
23. La progressiva sovrapposizione degli utilizzatori e il processo di integrazione tra rete fissa
e mobile renderà sempre più complementari le due piattaforme tecnologiche, anche se una
quota significativa di utilizzatori residenziali opterà per l’utilizzo della sola rete mobile (le
famiglie mobile only, che rappresentano già oggi oltre il 25% delle famiglie complessive).

Le famiglie e la banda larga


24. Nel 2006, a fronte di 49% di famiglie italiane dotate di PC, quelle che dispongono di un
accesso a Internet da casa sono il 39% e quelle con un collegamento a banda larga il 33%
(con tariffa flat o a consumo). Negli ultimi tre anni i collegamenti Internet a banda larga
sono diventati di fatto preponderanti rispetto a quelli a banda stretta e rappresentano oltre
l’80% del totale.
25. Il profilo delle famiglie Internet a banda larga dimostra come le determinanti della presenza
della banda larga siano innanzitutto generazionali, culturali e, solo parzialmente,
economiche. In effetti, in presenza di figli, e in particolare adolescenti, la penetrazione della
banda larga nelle famiglie supera il 50%. Per converso, nelle famiglie di soli anziani, il
livello di penetrazione è di pochi punti percentuali. Si attenua inoltre l’importanza del livello
sociale e culturale, anche se rimane una relazione positiva con l’adozione della banda
larga (ma così come rimane un fattore correlato alla presenza di PC in famiglia).
26. Anche se permane un divario Nord-Sud, casi come quello della Campania o del Molise
(sostanzialmente allineate alla media nazionale) dimostrano come si stiano

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progressivamente riducendo le differenze territoriali, in particolare a parità di copertura del
servizio.
27. L’incremento della velocità del collegamento continua a rappresentare il principale valore
associato alla banda larga. L’evoluzione verso nuovi modelli di fruizione interpersonale
della rete accentua ulteriormente la richiesta di banda e, in prospettiva, di flussi sempre più
simmetrici. L’incremento della banda disponibile ha di fatto comportato rapidi adeguamenti
sia dei servizi disponibili in rete che delle modalità di fruizione degli stessi.
28. L’integrazione dei servizi di comunicazione interessa un numero crescente di famiglie e
circa un terzo delle famiglie broadband si dichiara interessata (“molto o abbastanza”) a
forme di integrazione triple o quadruple play (integrazione tra telefonia fissa, Internet, TV,
telefonia mobile).
29. Il passaggio da collegamenti a banda stretta a quelli a banda larga appare oggi vincolato in
particolare dall’assenza di copertura in alcune aree, mentre il fattore prezzo appare
relativamente poco rilevante (anche per effetto delle offerte a consumo, che costituiscono
un’agevolazione perlomeno per “provare il servizio”). Rimane comunque un nucleo
significativo di famiglie che non sentono necessariamente l’utilità della banda larga.
Tuttavia, l’esperienza passata dimostra come molte di queste famiglie abbiano poi deciso
di adottare comunque i collegamenti a banda larga, in particolare in presenza di figli, anche
per effetto della crescente quantità di contenuti e servizi che necessitano di collegamenti
più veloci per garantire una fruizione soddisfacente.
30. Il livello concorrenziale non è omogeneo nelle diverse zone del paese e nelle aree dove si
è sviluppata maggiormente la competizione infrastrutturale (innanzitutto attraverso l’ULL) le
quote di mercato dell’incumbent sono significativamente minori rispetto a quelle dove
esiste solo l’offerta wholesale. In particolare, la crescente disponibilità di offerte multiple
play sta diventando una leva concorrenziale importante anche per lo sviluppo del mercato
della connettività Internet a banda larga.

Le imprese e la banda larga


31. Il livello di penetrazione della banda larga ha raggiunto nel 2006 valori vicini al 75% per le
imprese con 3 e più addetti, per arrivare alla sostanziale saturazione del mercato
accessibile nelle medie e grandi imprese (oltre i 50 addetti). In questo ultimo caso lo
sviluppo del mercato della banda larga, e delle telecomunicazioni più in generale, appare
sempre più legato allo sviluppo dei servizi integrati ICT.
32. Per le imprese minori (1-2 addetti), il livello di penetrazione della banda larga rimane
ancora solo lievemente superiore (35%) a quanto riscontrabile sul mercato residenziale, e
segue logiche e vincoli di adozione che presentano molti punti in comune con il mercato di
massa delle famiglie. Di conseguenza, anche in questo caso, l’accelerazione dello sviluppo
del mercato passa innanzitutto attraverso processi di acculturamento informatico e di
maggiore integrazione dei processi inter-aziendali.
33. Il livello dei prezzi ha seguito sostanzialmente la discesa riscontrata sul mercato consumer,
anche se l’esito di alcune importanti gare pubbliche nel 2006 ha di fatto portato ad
un’ulteriore riduzione dei prezzi retail. Sul mercato business, la crescente integrazione tra
servizi di fonia e dati (inclusa la connettività Internet) comporta inoltre un’ulteriore leva per
il contenimento dei costi dei servizi di telecomunicazione integrati e ne favorisce lo
sviluppo.
34. Di fatto, l’estensione attuale delle infrastrutture in fibra ottica, il livello di copertura raggiunto
con l’ULL e l’utilizzo delle offerte wholesale (in particolare CVP) ha consentito di sviluppare
una competizione efficiente sulla clientela business multisede, come dimostra in particolare
l’esito delle gare della Pubblica Amministrazione dove Telecom Italia si è aggiudicata
solamente il quarto lotto (in ordine decrescente di importanza) del Sistema Pubblico di
Connettività.

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35. A fronte di una progressiva saturazione del mercato di base (connettività Internet), lo
sviluppo del mercato della banda larga sul mercato business appare sempre più
condizionato dalla capacità dell’offerta di proporre soluzioni ICT integrate che utilizzeranno
i collegamenti a banda larga come componente abilitante.

Prospettive e condizioni per lo sviluppo del mercato della banda larga


36. Il Piano Industriale di Telecom Italia presentato a marzo 2008 prevede nuovi obiettivi di
copertura al 2010 e segnatamente il raggiungimento del 99% di copertura delle linee
telefoniche con l’ADSL, dell’87% per l’ADSL2+ , dell’80% ADSL2+/IP e, infine, di circa il
10% per la copertura VDSL. Per quanto riguarda gli scenari invece di più lungo periodo, le
indicazioni fornite l’anno precedente indicavano l’obiettivo di copertura di poco meno dei
2/3 della popolazione telefonica con soluzioni VDSL nel 2016. Riguardo invece agli
operatori alternativi, i piani finora presentati evidenziano un consolidamento degli
investimenti e la focalizzazione sulle aree a maggiore potenziale di mercato (attorno al
50% della popolazione, concentrata nelle aree urbane maggiori),
37. In definitiva, in assenza di un intervento di sistema, si intravede non solo una spaccatura in
due del Paese tra le aree a maggiore potenziale e quelle meno attrattive, ma anche uno
sviluppo ritardato delle infrastrutture di rete più innovative, in particolare rispetto ai Paesi
più avanzati, che stanno avviando in questi anni importanti progetti di realizzazione di reti
di nuova generazione ultrabroadband.
38. Lo sviluppo dei servizi a banda larga nei prossimi anni da un lato continuerà ad essere
caratterizzato dall’incremento dei livelli prestazionali della connettività Internet (soprattutto
in termini di qualità garantita) e, dall’altro, sarà influenzato dallo sviluppo dell’offerta di
servizi multiple play (fonia fissa, Internet, Televisione, ma anche mobile). Riguardo ai
servizi innovativi, le aspettative maggiori sono incentrate sui servizi legati
all’intrattenimento (VOD, TV interattiva, TV alta definizione, giochi online). Nell’ambito della
comunicazione interpersonale assumeranno un peso crescente i servizi peer to peer, ma
anche i servizi di videocomunicazione e di conseguenza crescerà la richiesta di flussi
simmetrici. Le applicazioni legate all’home automation rimarranno invece verosimilmente
ristrette ad una nicchia di pionieri.
39. Nei prossimi anni è prevista un’ulteriore riduzione sia dei prezzi entry level che di quelli
relativi (prezzo per 100 Kbps), sebbene con una dinamica più contenuta rispetto a quanto
si è verificato nell’ultimo triennio. In termini di spesa per cliente, l’effetto della quota
crescente di accessi flat provocherà comunque verosimilmente un incremento dell’ARPU
(Average Revenue per User) della clientela residenziale, mentre proseguirà il calo
dell’ARPU business. La discesa dei prezzi sarà fortemente legata all’ulteriore sviluppo
delle offerte multiple play (sia fonia+Internet che fonia+Internet+TV), che tenderanno a
ridurre il prezzo associato alle singole componenti di offerta. La dinamica del prezzo dei
servizi triple play sarà fortemente condizionata dal livello concorrenziale che si determinerà
nelle aree territoriali a maggiore potenziale di mercato, dove si prevedono almeno quattro
operatori attivi.
40. La dinamica dei prezzi per i servizi più innovativi e i livelli prestazionali più elevati
condiziona direttamente il livello di remunerazione dei nuovi investimenti previsti per la
realizzazione delle reti di nuova generazione e ne può condizionare lo sviluppo.
41. Lo sviluppo competitivo sarà inoltre sempre più influenzato dalle condizioni di accesso ai
contenuti multimediali (in particolare televisivi) e gli orientamenti regolamentari sono
destinati ad influenzare in modo rilevante gli investimenti infrastrutturali, nonché, in ultima
analisi il modello competitivo che verrà privilegiato nelle future generazioni di servizi a
banda larga.
42. Le valutazioni sullo sviluppo dei servizi e sul relativo fabbisogno di banda non appaiono
univoche. Il susseguirsi di generazioni broadband ha abilitato un numero crescente di
servizi e migliorato sensibilmente la customer experience online, ma non appare ancora
chiara la value proposition che caratterizzerà i servizi a banda larga basati sulle tecnologie

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VDSL e/o FTTH (ultrabroadband), nonché l’effettiva willingness to pay di tali servizi.
Attualmente elevati fabbisogni di banda vengono ricondotti essenzialmente all’utilizzo di
servizi televisivi ad alta definizione ed all’utilizzo simultaneo di una gamma crescente di
servizi multimediali. Cresce tuttavia la consapevolezza che nel medio periodo la piena
fruizione dei servizi multimediali in rete richiederà delle prestazioni largamente superiori ai
20 Mbps che caratterizzano la seconda generazione di servizi broadband. E questo a
maggior ragione in uno scenario internazionale dove la copertura ultrabroadband (di terza
e quarta generazione) è destinata a superare entro un quinquennio il 50% della
popolazione in molti dei paesi avanzati.
43. Nel medio periodo (2010) lo sviluppo della banda larga in Italia appare ancora
caratterizzato da una fase espansiva, con incrementi netti annui degli accessi superiori al
milione di unità e una crescente competizione sui servizi triple play. La fase successiva di
sviluppo appare però sempre più condizionata dall’avvicinarsi del livello di saturazione dei
soggetti alfabetizzati dal punto di vista informatico, nonché dall’evoluzione verso le reti di
nuova generazione ed i servizi che ne sono abilitati.
44. Il numero di accessi a banda larga previsto in Italia a fine 2010 sarà superiore a 14 milioni,
di cui circa l’85% riferibile alla clientela residenziale. La quasi totalità degli accessi sarà
inoltre flat, con velocità nominali superiori o uguali ai 7 Mbps nella maggior parte dei casi.
L’effettiva adozione di servizi broadband di seconda generazione (20Mbps) dipenderà in
larga misura dalle politiche di prezzo dei principali operatori, visto che la copertura del
servizio si avvicinerà progressivamente a quella attuale dell’ADSL.
45. Con la diffusione della copertura dei servizi IP TV, crescerà il numero di clienti triple play,
che viene stimato in poco meno di 2 milioni di unità nel 2010, vale a dire oltre il 15% della
base clienti broadband residenziale. In una prospettiva di più lungo periodo, le indagini
realizzate sulla clientela residenziale mostrano come circa 1/3 delle famiglie dichiari un
significativo interesse per acquistare dei servizi triple play integrati da un unico fornitore.
46. Si sta però pericolosamente avvicinando un punto di asintoto nella base accessibile degli
individui in grado di utilizzare uno strumento informatico (tipicamente il PC) per accedere
alla banda larga. In effetti, nel primi anni del prossimo decennio avvicinerà il livello di
saturazione della base PC, con un quota di PC collegati a banda larga che sarà superiore
al 75% del totale. Di conseguenza, lo sviluppo del mercato dei collegamenti di rete fissa
sarà sempre più condizionato dalla diffusione dei PC nelle case (che difficilmente
raggiungerà la soglia del 60%) e nelle piccole imprese. Nei paesi europei più avanzati, il
livello di penetrazione dei PC nelle case è previsto essere nello stesso periodo superiore
all’80%, con un’incidenza dei PC collegati a banda larga che tenderà a superare il 90%. Si
ricordi inoltre come nel 2010 continueranno ad esserci circa 1/3 di famiglie senza nessun
componente in grado di utilizzare un PC. Al di là del problema dell’informatizzazione di
base e dell’utilizzo di Internet, va inoltre ricordato come il nostro paese rischi di accumulare
un ritardo ancora più marcato nell’utilizzo delle forme più avanzate di servizi in rete, in
particolare nelle imprese minori, dove vincoli di natura organizzativa e culturale possono
inibire l’utilizzo dei servizi più innovativi.
47. In questo scenario, lo sviluppo della banda larga mobile fornisce sicuramente un contributo
all’accesso ai contenuti in rete, ma non risolve il problema strutturale della scarsa cultura
informatica.
48. Riguardo invece allo sviluppo delle soluzioni WiMAX, l’aspettativa è che effettivamente tale
tecnologia fornisca un contributo allo sviluppo della copertura e della competizione sul
mercato della banda larga e dei servizi dual play, in particolare nelle aree più periferiche
del Paese, ma con un impatto che appare ancora difficile da valutare.
49. In definitiva, se è vero che lo sviluppo del mercato è condizionato da un insieme di fattori
strutturali, infrastrutturali, di mercato e competitivi, nel caso dell’Italia lo scarso livello di
alfabetizzazione informatica sta condizionando, e influenzerà sempre di più, lo sviluppo del
mercato e il suo posizionamento relativo rispetto ai principali paesi europei.
50. La necessità di un intervento di sistema, che consenta di innescare un circolo virtuoso tra
sviluppo delle infrastrutture a larghissima banda, la creazione di servizi coerenti con le

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


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Giugno 2008
esigenze del mercato nazionale e la crescita della cultura informatica e dell’utilizzo dei
servizi in rete diventa la sfida del nostro Paese per rimanere agganciati allo sviluppo della
società dell’informazione.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


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1 OBIETTIVI, METODOLOGIA E CONTENUTI

1.1 OBIETTIVI

Il progetto di ricerca sulle determinanti dello sviluppo della banda larga intende identificare e
valutare l’importanza relativa delle diverse variabili rilevanti nel processo di diffusione della
banda larga in Italia.

In particolare, l’analisi si propone di conseguire tre obiettivi:


ƒ Fornire un quadro esauriente dello sviluppo del mercato della banda larga in Italia nel
periodo 2002-2007;
ƒ Determinare oggettivamente il posizionamento dell’Italia nel contesto dell’Unione Europea,
caratterizzando il percorso di sviluppo italiano rispetto a quanto si è verificato nei principali
paesi europei;
ƒ Individuare e analizzare i fattori che governano il processo di adozione della banda larga
nelle famiglie e nelle imprese italiane.

1.2 METODOLOGIA

L’analisi sulle determinanti della banda larga è stata condotta, da un lato, sulla base delle
informazioni statistiche disponibili a livello europeo (in particolare, ECTA, UE, OCSE, EITO,
ITU) e, dall’altro, sulla base delle approfondite analisi sul mercato italiano della banda larga che
l’Osservatorio Banda Larga conduce dal 2002.
Compatibilmente con i dati disponibili sono state costruite delle serie storiche riferite al periodo
2002-2007, anche se per alcuni dati di dettaglio l’analisi è stata incentrata sull’ultimo triennio
(2005-2007).
I dati internazionali utilizzati sono di norma annuali per quanto concerne le informazioni
infrastrutturali e socio-economiche, mentre per i dati di mercato sono state utilizzate anche serie
storiche trimestrali, anche se non necessariamente per l’intero periodo esaminato.
Allo stesso modo, i dati nazionali sono annuali per quanto attiene alle informazioni socio-
demografiche e economiche (di norma, di fonte ISTAT) e il processo di diffusione della banda
larga (di fonte Osservatorio Banda Larga). Sugli aspetti più specifici riguardanti il mercato della
banda larga (sia dal punto di vista della copertura dei servizi che da quello dell’articolazione del
mercato nelle sue diverse componenti) l’informazione disponibile nell’ambito dell’Osservatorio
Banda Larga è invece di tipo trimestrale.
Le informazioni rese disponibili dall’Osservatorio Banda Larga consentono inoltre di effettuare
delle analisi territoriali, con diversi livelli di granularità (macro-regionale, regionale, provinciale),
sebbene con differenti gradi di significatività statistica a seconda delle tematiche trattate
(decrescente passando dalla copertura dei servizi ai livelli di adozione).

Di seguito vengono descritte le principali analisi condotte nell’ambito dello studio.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


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Giugno 2008
Analisi dell’evoluzione del mercato nazionale
La prima fase dell’analisi è stata incentrata sulla costruzione di una base informativa
riguardante la dinamica del mercato italiano della banda larga nel periodo 2002-2007.
Tale base informativa, messa a punto utilizzando le analisi dell’Osservatorio sulla Banda Larga,
è stata articolata nelle diverse componenti che influenzano lo sviluppo di un mercato innovativo
come quello della banda larga:
• Copertura dei servizi: È stata innanzitutto analizzata l’evoluzione dell’accessibilità dei
diversi servizi di connettività a banda larga, con particolare riguardo alla piattaforma
tecnologica di riferimento in Italia che è costituita dalle tecnologie xDSL;
• Operatori: Il livello di competizione è stato misurato innanzitutto in termini di soggetti attivi
sul mercato, per poi analizzare la dinamica delle quote di mercato dell’operatore storico e
dei principali concorrenti. Allo stesso tempo, è stata esaminata l’evoluzione della
concorrenza infrastrutturale (accessi diretti realizzati con proprie infrastrutture o mediante il
ricorso alle diverse possibili forme di accesso disaggregato);
• Offerta: L’analisi è stata incentrata sull’evoluzione dell’offerta di servizi di connettività
Internet (nelle forme a consumo e flat) e sui livelli prestazionali associati, che hanno subito
una dinamica particolarmente rilevante negli ultimi anni, passando da velocità di 256 Kbps,
nella fase di avvio del mercato, ai 20Mbps che contraddistinguono le più recenti offerte
ADSL2+.
• Costi: È stata ricostruita la dinamica dei prezzi delle offerte dei principali operatori
nazionali, con riguardo sia alle offerte consumer che a quelle business (tipicamente SoHo e
SME – Small Office Home Office/Small Medium Enterprise). E’ stato infine realizzato un
approfondimento sull’impatto di specifiche misure di incentivazione alla domanda che sono
state introdotte dal Governo nel corso degli anni.
Le serie storiche riferite alle variabili sopra citate sono, di norma, annuali.

Per quanto riguarda più specificatamente l’andamento del mercato, l’analisi è stata focalizzata
sui seguenti aspetti:
• Clientela: La prima articolazione presa in esame è quella attinente alla tipologia di clientela,
distinguendo tra clientela residenziale (consumer) e non residenziale (business);
• Tecnologia: A differenza di altri paesi europei, l’assenza di capillari infrastrutture alternative
a quella in rame ha fatto sì che la competizione si sviluppasse essenzialmente
sull’infrastruttura dell’operatore storico. L’analisi dell’evoluzione degli accessi per tecnologia
prende, quindi, in esame l’incidenza delle tecnologie su rame (xDSL) rispetto alle altre
tecnologie basate su diversi mezzi trasmissivi (fibra e radio). Gli accessi xDSL vengono
ulteriormente articolati a seconda della modalità di implementazione del servizio (Full
Unbundling Local Loop -ULL/Shared Access-SA; Wholesale; infrastruttura propria);
• Velocità: Data la rapida evoluzione tecnologica e la conseguente evoluzione dei livelli
prestazionali è stata introdotta un’ulteriore articolazione del mercato per evidenziare in
particolare gli accessi che superano la soglia dei 2Mbps, che viene comunemente
considerata come la vera soglia di accesso alla banda larga;
• Modalità tariffaria: Un elemento caratterizzante il mercato italiano rimane l’elevata
incidenza delle modalità tariffarie a consumo (pay-as you go). E’ stato quindi monitorato
l’andamento degli accessi a consumo (incluse le forme semi-flat) e flat.
• Quote di mercato: L’ultimo aspetto preso in esame nell’analisi del mercato è l’andamento
della quota di mercato dell’operatore storico, rispetto a quella dei principali operatori
alternativi.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


13
Giugno 2008
Analisi internazionale
L’analisi internazionale è stata articolata in due distinte fasi.
La prima fase consiste nell’esame delle serie storiche relative all’andamento del mercato della
banda larga nei principali Paesi europei, con riferimento ai principali aspetti sopra citati (numero
di accessi, tecnologia, quota di mercato dell’incumbent). L’analisi è stata condotta sulla base dei
dati messi a disposizione in particolare dall’UE-COCOM e da ECTA. Attraverso un controllo di
coerenza incrociato sono state ricostruite le serie storiche per i singoli Paesi europei, in modo
tale da garantire il massimo livello di comparabilità.
La seconda fase dell’analisi è stata incentrata sull’identificazione delle possibili determinanti
dello sviluppo della banda larga, nonché sulla valutazione dell’importanza delle componenti
country specific.

Analisi della banda larga mobile


La crescente disponibilità di offerte di accesso a Internet ad alta velocità (fino a 7 Mbps) anche
su rete radiomobile richiede di monitorare con crescente attenzione anche gli accessi a banda
larga mobile. Per questo motivo viene analizzata la dinamica del fenomeno nell’ultimo biennio,
analizzando sia la comparabilità con le offerte di rete fissa che l’effettiva diffusione di questi
accessi a banda larga.

Analisi sulle determinanti del processo di adozione della banda larga nelle famiglie
L’analisi sulle determinanti del processo di adozione della banda larga nelle famiglie è stata
condotta attraverso l’elaborazione dei dati raccolti annualmente dall’Osservatorio Banda Larga
su un campione di 9.000 famiglie (estratte su base casuale) intervistate con modalità telefonica,
attraverso un questionario strutturato che esamina la dotazione tecnologica della famiglia,
l’utilizzo di Internet, nonché, il processo di adozione e utilizzo della banda larga.
La variabile dipendente presa in esame è la penetrazione della banda larga nelle famiglie
italiane (23,3 milioni1, ipotizzate costanti nel periodo in esame).
Il profilo di adozione della banda larga è stato esaminato dal punto di vista socio-demografico,
economico, territoriale e tecnologico.
In un primo momento l’analisi è stata effettuata sulla base dell’ultima rilevazione disponibile
(2007), per poi estendere l’esame delle determinanti alla serie storica 2002-2007.

Analisi sulle determinanti del processo di adozione della banda larga nelle imprese
Allo stesso modo, l’analisi sulle determinanti del processo di adozione della banda larga nelle
imprese italiane è basata sui dati raccolti annualmente dall’Osservatorio su un campione di oltre
4.000 imprese con 3 e più addetti (estratte su base casuale) intervistate con modalità telefonica,
attraverso un questionario strutturato che esamina la dotazione tecnologica dell’impresa,
l’utilizzo di Internet, il processo di adozione e l’utilizzo della banda larga, sia a supporto dei
processi aziendali interni che esterni.
La variabile dipendente presa in esame è la penetrazione della banda larga nelle imprese
italiane con 3+ addetti (circa 1 milione2 di soggetti, ipotizzati costanti nel periodo in esame).
Il profilo di adozione della banda larga è stato esaminato dal punto di vista dimensionale,
settoriale, organizzativo, territoriale e tecnologico.
L’analisi è stata inizialmente effettuata sulla base dell’ultima rilevazione del 2007, per poi
estendere le considerazioni all’orizzonte temporale 2002-2007.

1
Cfr. Istat - Indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”, (2007).
2
Cfr. Istat - 8° Censimento generale dell'industria e dei servizi, (2001).

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


14
Giugno 2008
La definizione di banda larga adottata nello studio è quella consolidata in sede
internazionale e fa riferimento alle tecnologie per l’accesso a Internet a velocità superiori
a 128Kbps3.
Coerentemente con la definizione fornita dalla Commissione Europea, la nozione di
banda larga adottata in questo studio non dipende dalla modalità tariffaria del
collegamento (flat, semi-flat o a consumo) ed include, quindi, tutte le tipologie di accessi
broadband.
In alcune analisi internazionali (ad esempio, EUROSTAT4) la definizione di banda larga è più
restrittiva e si limita ad includere i soli accessi con tariffazione flat (ossia, che prevede il
pagamento di un canone indipendente dall’utilizzo del collegamento). Restringendo la
definizione ai soli accessi flat, la posizione dell’Italia nei confronti internazionali risulta
significativamente penalizzata. In Italia, infatti, poco meno della metà degli accessi broadband
delle famiglie sono in realtà a consumo.

1.3 CONTENUTI

Il rapporto si articola in tre capitoli.

Il capitolo sul mercato della banda larga esamina la struttura e l’articolazione del mercato
italiano ed europeo (UE25) nelle sue varie componenti. L’analisi comparata internazionale
consente di posizionare l’Italia rispetto ai principali Paesi europei.

Il capitolo successivo (Le determinanti della banda larga in Italia) è incentrato sull’identificazione
delle determinanti dell’adozione della banda larga in Italia. L’analisi considera separatamente i
due principali comparti in cui si articola il mercato della banda larga: il segmento residenziale
(famiglie) ed il segmento delle imprese (con una approfondimento sul segmento delle imprese
con 3+ addetti).

Il capitolo conclusivo (Prospettive e condizioni per lo sviluppo della banda larga) fornisce delle
indicazioni prospettiche sullo sviluppo della banda larga e identifica i possibili driver per
l’ulteriore crescita del mercato.

3
“I servizi Internet ad ampiezza di banda superiore o a banda larga si distinguono per
consentire una capacità digitale in entrata per gli utenti finali superiore a 128 kbit/s. L'ampiezza
di banda del servizio fornito può essere asimmetrica o simmetrica.” (Raccomandazione della
Commissione relativa ai mercati rilevanti di prodotti e servizi del settore delle comunicazioni
elettroniche suscettibili di una regolamentazione ex ante ai sensi della direttiva 2002/21/CE.
Pagina 23, nota 33).
4
“Broadband refers to a family of high-bandwidth technologies that provide a digital permanent
Internet connection.” Cfr. EUROSTAT, Methodological Manual for Statistics on the Information
Society, 2006, (pp. 24-28).

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


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Giugno 2008
2 IL MERCATO DELLA BANDA LARGA

2.1 LA BANDA LARGA SU RETE FISSA

2.1.1 Il mercato italiano del broadband fisso

Copertura
Lo sviluppo del mercato della banda larga in Italia è stato abilitato da un lato dal rapido sviluppo
della copertura e, dall’altro, dalla continua evoluzione delle prestazioni dei servizi (velocità).
Tale evoluzione prestazionale ha consentito negli ultimi anni anche significative riduzioni del
rapporto prezzo/prestazioni.
La copertura dei servizi ADSL (cfr. Figura 1), che rappresentano la parte preponderante del
mercato, è cresciuta dal 63% della popolazione di fine 2002 a circa il 94% del 2007. Allo stesso
tempo, l’introduzione delle nuove tecnologie ADSL2+ ha consentito un ulteriore miglioramento
delle prestazioni e l’introduzione di un nuova generazione di servizi a maggiore velocità (fino a
circa 20Mbps).

Figura 1: Dinamica della copertura broadband

% popolazione % comuni *

94%
86% 89%
83% 81%
78%
55% 56%
63% 63%

50%
25% 42%
34%
14% 15%
13%
1%

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2002 2003 2004 2005 2006 2007

ADSL ADSL2+ ADSL ADSL2+


* Copertura broadband oltre 5% della popolazione

Fonte: Between (2008)

Per quanto riguarda le imprese, nel valutare l’accessibilità dei servizi broadband si deve tener
conto anche della disponibilità dell’insieme delle tecnologie xDSL (HDSL, SHDSL) che vengono
abilitate anche dalle offerta all’ingrosso (CVP wholesale). A fine 2007 la copertura dei servizi
CVP wholesale era superiore al 95% delle linee. In particolare, l’HDSL è una tecnologia
adottata precedentemente all’ADSL (utilizzata, prima ancora che per la fornitura di servizi
broadband, per realizzare le terminazioni dei circuiti diretti) ed in via di sostituzione per gli alti
costi operativi.
La copertura del territorio non è, tuttavia, omogenea, con le aree a più elevata densità di
popolazione che si differenziano significativamente dal resto del territorio (cfr. Tabella 1). In
particolare, a fine 2007, si rileva una copertura prossima al 100% della popolazione nelle aree
urbane, mentre la copertura nelle aree rurali risulta essere di poco inferiore ai tre quarti della
popolazione.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


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Giugno 2008
Tabella 1: Copertura broadband per tipologia di area (4Q 2007)
COPERTURA BROADBAND * (% popolazione)
Totale Area Area Area
Italia Urbana ** suburbana ** Rurale **
94 99 91 72
* Superiore a 128 Kbps.
** Urbana: >500 ab / km²; Suburbana: 100-500 ab / km²; Rurale: <100 ab / km².
Fonte: Between (2008)

L’analisi per dimensione comunale (cfr. Tabella 2) evidenzia come mentre per i comuni con
oltre 10.000 abitanti la copertura sia superiore al 97%, tale valore scende all’87% per i comuni
da 2.000 a 10.000 abitanti e sotto il 70% per i comuni minori.

Tabella 2: Copertura broadband per tipologia di comune (4Q 2007)

COPERTURA BROADBAND COMUNALE


(% popolazione)
TOTALE ITALIA 94
Comuni centro dell'area metropolitana 100
Periferia area metropolitana 97
Oltre 50.000 abitanti 99
Da 10.001 a 50.000 abitanti 97
Da 2.001 a 10.000 abitanti 87
Fino a 2.000 abitanti 68
Fonte: Between (2008)

All’elevato livello di copertura della popolazione non corrisponde una copertura analoga del
numero di comuni (cfr. Tabella 3). In effetti, se è vero che a fine 2007 erano oltre 6.500 i comuni
raggiunti dai servizi ADSL (copertura maggiore del 5% della popolazione), solo poco più di
5.500 erano interamente coperti e poco più di 1.500 erano totalmente privi di copertura.
A questo si aggiunga come per motivi tecnici ci possa essere una differenza, talvolta
significativa (di diversi punti percentuali), tra copertura lorda (calcolata sulla base delle linee
telefoniche attestate sulle centrali abilitate all’erogazione del servizio) e copertura netta, vale a
dire l’effettiva accessibilità tecnica al servizio.

Tabella 3: Copertura broadband comunale (4Q 2007)

Totale Italia
Copertura Broadband *
(% popolazione) Comuni Popolazione
(#) (%)
Fino al 5% 1.558 3
Dal 6% al 50% 315 1
Dal 51% al 75% 203 2
Dal 76% al 85% 170 2
Dal 86% al 95% 320 6
Oltre il 95% 5.535 86
TOTALE 8.101 100
* Superiore a 128 Kbps

Fonte: Between (2008)

Confrontando il livello di copertura con la dimensione dei comuni (cfr. Tabella 4), appare
evidente la situazione dicotomica che caratterizza il livello di accessibilità dei servizi broadband
sul territorio nazionale. Da un lato, infatti, si collocano i comuni più grandi (più di 50.000

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


17
Giugno 2008
abitanti), in cui si rilevano i più elevati livelli di copertura (solo in pochi casi inferiori al 95% della
popolazione). Dall’altro, invece, si collocano i comuni più piccoli (meno di 2.000 abitanti), che
rappresentano però quasi la metà dei comuni italiani, pur pesando solo per il 6% in termini di
popolazione. In tali comuni, si registra una situazione fortemente polarizzata ai due estremi del
livello di accessibilità dei servizi broadband. Infatti, in poco meno di un terzo dei piccoli comuni
italiani si registra una copertura dei servizi broadband inferiore al 5% della popolazione, mentre
in circa i due terzi dei casi la copertura è superiore al 95% della popolazione. Le condizioni di
accessibilità dei servizi broadband nei piccoli comuni, infatti, dipendono dalle specifiche
condizioni orografiche e dalla contiguità geografica con centri urbani di dimensioni maggiori.

Tabella 4: Copertura broadband per dimensione comunale (4Q 2007)

Abitanti
Copertura Broadband * 50.001 abitanti e più Da 10.001 a 50.000 abitanti Da 2.001 a 10.000 abitanti Fino a 2.000 abitanti
(% popolazione)
Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione
(#) (%) (#) (%) (#) (%) (#) (%)
Fino al 5% 0 0 1 0 495 7 1.062 26
Dal 6% al 50% 0 0 2 0 164 3 149 5
Dal 51% al 75% 0 0 18 1 135 5 50 2
Dal 76% al 85% 0 0 40 2 101 3 29 1
Dal 86% al 95% 9 5 99 10 152 4 60 2
Oltre il 95% 135 95 831 86 2.341 77 2.228 65
TOTALE 144 100 991 100 3.388 100 3.578 100
% su totale Italia 2 40 12 31 42 24 44 6
* Superiore a 128 Kbps

Fonte: Between (2008)

Estendendo l’analisi alla dimensione geografica (cfr. Tabella 5), il digital divide infrastrutturale
tocca la maggior parte delle regioni italiane, a prescindere dal loro potenziale economico. In
particolare, le zone con i livelli più elevati di copertura ADSL corrispondono alle aree
metropolitane e alle zone del territorio morfologicamente più agevoli da infrastrutturare (pianure
e zone ad alta densità di popolazione). La Puglia, la Lombardia, la Liguria e l’Emilia Romagna
sono le regioni che presentano i più elevati livelli di copertura ADSL, seguite da altre due regioni
che presentano valori superiori alla media nazionale (Lazio e Sicilia). All’estremo opposto, si
collocano Molise, Abruzzo, Basilicata, Sardegna e Calabria, in cui più la copertura ADSL varia
dal poco più del 70% (Molise) a poco meno del 90% (Calabria).
A fine 2007 il 6% della popolazione (circa 3,5 milioni di cittadini) italiana risiedeva in zone di
digital divide infrastrutturale, ovvero in aree dove i collegamenti a banda larga possono essere
realizzati solo attraverso costosi collegamenti dedicati o soluzioni satellitari.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


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Giugno 2008
Tabella 5: Copertura broadband regionale (4Q 2007)

COPERTURA BROADBAND REGIONALE


(% popolazione)
TOTALE ITALIA 94
Nord Ovest 96
Nord Est 93
Centro 94
Sud e Isole 93
Puglia 99
Lombardia 97
Liguria 96
Emilia Romagna 96
Lazio 95
Sicilia 95
Piemonte 94
Toscana 94
Marche 94
Campania 94
Veneto 92
Friuli Venezia Giulia 92
Umbria 92
Valle d'Aosta 91
Trentino Alto Adige 91
Calabria 89
Sardegna 87
Basilicata 86
Abruzzo 85
Molise 71
Fonte: Between (2008)

Offerta
Nel periodo esaminato lo sviluppo dell’offerta dei servizi a banda larga in Italia può essere
ricondotto a tre distinte fasi storiche (cfr. Figura 2):
• Ante 2002: l’avvio del mercato è avvenuto con un’offerta fortemente polarizzata tra i
servizi ad alta velocità disponibili in poche aree ove l’operatore Fastweb aveva
realizzato delle infrastrutture proprietarie in fibra ottica che consentivano livelli
prestazionali molto elevati (10 Mbps anche per la clientela residenziale) e offerte ADSL
di prima generazione basate su flussi asimmetrici con velocità massime di download
inizialmente pari a 256Kbps. In tale fase, gli interventi dell’AGCOM si sono focalizzati
prevalentemente sull’introduzione di meccanismi per la valutazione della replicabilità
delle offerte dell’incumbent;
• 2002-2003: in questa fase il mercato è stato caratterizzato dal raddoppio delle
prestazioni entry-level, con il sostanziale mantenimento del livello di prezzo e dal
progressivo incremento della copertura del territorio. Sempre in questa fase,
l’introduzione delle offerte “a consumo” e una maggiore articolazione delle offerte hanno
ulteriormente contribuito alla crescita del mercato. In questo biennio, i principali
interventi dell’AGCOM sono stati finalizzati all’adeguamento dell’offerta wholesale di
Telecom Italia, in particolare con la specificazione dei servizi all’ingrosso necessari a
garantire la replicabilità delle offerte per gli OLO (tra le altre, DEL 06/03/CIR e DEL
03/04/CIR);
• 2004-2006: la terza fase corrisponde all’avvio della seconda generazione broadband
abilitata dalle tecnologie ADSL2+ e ad una maggiore granularità di prestazioni, alle
quali corrisponde anche un “premium price” per l’innalzamento della velocità. Attraverso
queste tecnologie viene inoltre facilitata l’integrazione tra diversi servizi (fonia, Internet e
televisione). L’accesso all’offerta televisiva a pagamento SKY rappresenta un ulteriore

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


19
Giugno 2008
momento importante per l’arricchimento dell’offerta del principale operatore multiple
play (Fastweb). In questo periodo si afferma un modello competitivo prevalentemente
infrastrutturale, che passa attraverso il consolidamento della copertura ADSL2+ da
parte dei principali operatori nelle aree a maggiore potenziale di mercato (attorno al
50% della popolazione). Nel periodo considerato, l’intervento più significativo
dell’AGCOM è senza dubbio l’Analisi del Mercato dell’Accesso a Banda Larga
all’Ingrosso (Mercato 12, nella Raccomandazione sui Mercati Rilevanti). In tale
provvedimento, l’AGCOM notifica Telecom Italia come operatore dotato di significativo
potere di mercato e definisce il nuovo quadro regolamentare applicabile al mercato
analizzato, tra le cui novità spicca il passaggio dal retail minus all’orientamento al costo
per i servizi di accesso a banda larga all’ingrosso. Altrettanto importante, soprattutto
nell’ottica dello sviluppo dei servizi più avanzati, l’intervento che ha sancito l’obbligo per
Telecom Italia di offrire servizi ADSL wholesale con velocità fino a 20 Mbps.

• 2007: Il 2007 è stato caratterizzato da un’ulteriore riduzione del livello dei prezzi e,
soprattutto, dall’innalzamento (a 7 Mbps) delle prestazioni in download dei servizi entry
level nelle aree di copertura ADSL. Il livello di prezzo per Kbps è quindi diventato tra i
più competitivi riscontrabili sul mercato europeo.

Da ultimo, si deve segnalare l’ulteriore intervento (Delibera 249/07/CONS) con cui l’AGCOM ha
completato nel 2007 la procedura di consultazione pubblica sulle modalità di realizzazione
dell’offerta bitstream. Con tale provvedimento, l’AGCOM ha posto le basi per un ulteriore
sviluppo della competizione nel mercato broadband.

Figura 2: Evoluzione dell’offerta dei servizi broadband

Offerta Modalità tariffaria Delibere AGCOM

• Introduzione semi-flat per le offerte con • 152/02/CONS (Misure per la piena


• Introduzione delle offerte con velocità
2002 1Mbps/256 Kbps.
velocità 256/128 Kbps. applicazione del principio di parità di
• Discesa ADSL flat a circa 40 €/mese. trattamento interna ed esterna).

• 06/03/CIR (Offerte di servizi xDSL


• Introduzione consumo per le offerte con
• Introduzione delle offerte con velocità all’ingrosso da parte della società
2003 2Mbps/512 Kbps.
velocità 256/128 Kbps e prepagato.
Telecom Italia e modifiche all’offerta
• ADSL flat attorno 35€-40€/mese.
per accessi singoli in modalità flat ).

• 03/04/CIR (Approvazione dell’offerta di


• Upgrade da 256/128 Kbps a 640/256
• Consolidamento ADSL flat attorno 35 riferimento di Telecom Italia S.p.A. per
2004 Kbps delle velocità delle offerte entry –
€/mese. l’anno 2004. – Offerta di Servizi di
level.
Canale Virtuale Permanente).

• Avvio delle offerte ADSL2+ con velocità


• Consolidamento offerte bundling flat
6 Mbps /512 Kbps e 12/1 Mbps. • 117/05/CONS (Consultazione mercato
2005 • Upgrade da 640/256 Kbps a 1Mbps/256
fonia+Internet
dell’accesso a banda larga all’ingrosso).
• Discesa ADSL flat sotto 20 €/mese.
Kbps delle offerte entry – level.

• 04/06/CONS (Mercato dell’accesso


disaggregato all’ingrosso), 34/06/CONS
• Introduzione delle offerte ADSL2+ con • Bundling fonia+Internet a meno di 40 (Mercato dell’accesso a banda larga
2006 velocità 20 e 24 Mbps/1Mbps. €/mese (incluso canone linea). all’ingrosso), 82/06/CIR (Offerta ADSL
wholesale a 20 Mbit/s), 643/06/CONS
(Consultazione servizi bitstream).

• 115/07/CONS (Offerta di riferimento


• Introduzione delle offerte entry-level flat • Lancio delle offerte IPTV da parte dei bitstream), 209/07/CONS (Disciplinare
2007 a 7 Mbps principali operatori alternativi gara WiMAX), 626/07/CONS (Analisi
mercati dell’accesso da rete fissa)

Fonte: Between (2008)

Il prezzo delle offerte flat (cfr. Figura 3) si è sostanzialmente dimezzato nel periodo esaminato
(da circa 40€ agli attuali 20€), a fronte di un progressivo innalzamento delle prestazioni e quindi
con una forte riduzione del prezzo per Kbps. In effetti, l’indice di prezzo stimato da Between
(€/100 Kbps ADSL download a base 100=2002) è passato a 50 nel 2004, fino al valore indice 5
nel 2007. Telecom Italia, nel corso del 2007, ha aumentato la velocità dei collegamenti entry
level a 7 Mbps, riducendo quindi il prezzo medio per Kbps di oltre due terzi rispetto a quello del

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


20
Giugno 2008
2006. Va tuttavia notato come in realtà i dimensionamenti di rete definiti dagli operatori, e di
norma non comunicati al pubblico per l’offerta residenziale, siano tali da non assicurare delle
bande garantite superiori a alcune decine di Kbps nei momenti di picco.
Figura 3: Evoluzione dei prezzi per i servizi broadband

100 100

Prezzo mensile 100 kbps (base: 2002 = 100)


Prezzo mensile (base: 2002 = 100)

80 80

60 60

40 40

20 20

0 0
2002 2003 2004 2005 2006 2007

Prezzo medio * mensile (base: 2002 = 100) Prezzo medio * mensile 100 kbps ** (base: 2002 = 100)
* Il prezzo medio è stato calcolato considerando le offerte flat entry level consumer dei primi quattro operatori del mercato (ossia, cui
sono complessivamente riferibili oltre il 90% del totale degli accessi consumer
** Banda nominale di picco (download)

Fonte: Between (2008)

Confrontando i dati forniti OECD per l’anno 2006 (cfr. Figura 4) si osserva come l’Italia presenti
una posizione intermedia, con un livello dei prezzi inferiore a Spagna e Regno Unito, ma
superiore a Francia e Germania. Le diverse fonti analizzate (UE, OECD, ITU, DTI) scontano
tuttavia seri problemi metodologici e non consentono di determinare in modo univoco le effettive
dinamiche internazionali comparate dei prezzi della banda larga negli ultimi anni, anche se da
un lato il divario dell’Italia sembra progressivamente ridursi e, dall’altro, il posizionamento del
nostro paese migliori se si tiene conto del prezzo per 100Kbps (per effetto di un livello medio
delle prestazioni più elevato).

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


21
Giugno 2008
Figura 4: Benchmark internazionale dei prezzi per i servizi broadband (2006)

140
Prezzo mensileaccessi broadband

120
residenziali (US$/mese)

100

80

60

40

20

FI
AT

IT

PT
U

L
LU

Z
IE

FR
PL

E
BE

ES

SE
N
C
D

D
Fonte: Elaborazioni Between su dati OECD (2006)

L’analisi del mercato e la valutazione dell’impatto della dinamica dei prezzi non può infine
prescindere dall’analisi dell’effetto degli incentivi alla domanda introdotti dal Governo in due
anni consecutivi (2003-2004), per un ammontare cumulato di poco meno di 60 milioni di Euro, e
che hanno consentito di finanziare circa 760.000 accessi.
L’entità del contributo (75 € per accesso) era pari a circa metà del costo di attivazione, ovvero 2
mesi di abbonamento flat.

Figura 5: Valutazione dell’impatto degli incentivi alla domanda

400
Migliaia di nuove utenze BB

350 Contributo Contributo


Finanziaria Finanziaria
300 2003 2004

250
200
150
100
50
0
Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb
'02 '03 '03 '03 '03 '03 '03 '03 '03 '03 '03 '03 '03 '04 '04

Nuove utenze broadband (x000)


Fonte: Elaborazioni Between su dati Fondazione Ugo Bordoni (2004)

Sebbene l’interpretazione non sia univoca, il confronto con i periodi pre e post incentivo (cfr.
Figura 5) evidenzia come la crescita delle acquisizioni lorde settimanali sia stata positivamente
influenzata dagli incentivi (come evidenziato dall’esame del trend delle nuove acquisizioni,

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


22
Giugno 2008
rilevate dalla FUB5). Rimane, comunque, difficile valutare quanto gli incentivi abbiano
effettivamente attratto soggetti che altrimenti non sarebbero diventati clienti a banda larga,
ovvero abbiano solo accelerato il processo decisionale e, quindi, modificato, anticipandola, la
collocazione temporale della decisione di acquisto. Anche in questo ultimo caso, tuttavia,
l’effetto sul processo di diffusione della banda larga è da considerarsi positivo.

Accessi

Il numero totale di accessi a banda larga in Italia (cfr. Figura 6) è passato da poco più di un
milione nel 2002 ai circa 10,1 milioni di fine 2007. Inoltre, sebbene in rallentamento rispetto a
quanto rilevato negli anni scorsi, la crescita degli accessi nel 2007 è risultata comunque essere
del 19% rispetto all’anno precedente.
Un indicatore dell’eccezionalità dello sviluppo del mercato della banda larga in Italia è anche
rappresentato dall’aumento della penetrazione relativa, con il numero di accessi per 100
abitanti, che è passato da meno del 2% del 2002 a circa il 17% del 2007. Dopo due anni di
incrementi netti superiori a 2 milioni (2004 e 2005), negli ultimi due anni l’incremento annuo
netto è comunque stato superiore a 1,5 milioni.

Figura 6: Dinamica degli accessi broadband

10,7
10,1
8,5
Milioni di accessi

6,8

4,7

2,5
1,1

2002 2003 2004 2005 2006 2007 1H 2008

Accessi (mln)

Fonte: Between (2008)

Un ulteriore aspetto che ha caratterizzato l’evoluzione del mercato negli ultimi anni è stata la
forte accelerazione nell’ultimo trimestre di ogni anno, per effetto di campagne promozionali
particolarmente aggressive in occasione delle festività natalizie.
L’evoluzione del mercato nel primo semestre 2008 evidenzia una crescita sensibilmente
inferiore a quella dello stesso periodo del 2007 (che porta il mercato a raggiungere i 10,7 milioni
di accessi), a dimostrazione di un progressivo avvicinamento della soglia di saturazione del
mercato accessibile, costituito dai soggetti informatizzati.

5
Cfr FUB, Dati sull’erogazione di contributi “Larga Banda” 2003-2004, 2004. In particolare,
l’analisi FUB è stata effettuata considerando circa 300.000 contributi (rispetto ad un totale
erogabile di 360.000) effettivamente utilizzati per l’anno 2003 e circa 260.000 contributi (rispetto
ad un totale erogabile di 400.000) utilizzati per l’anno 2004.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


23
Giugno 2008
Clientela
La rapida crescita che il mercato della banda larga ha conosciuto negli ultimi anni è imputabile
principalmente al favore con cui le famiglie italiane hanno accolto la possibilità di disporre di
connessioni ad Internet più veloci. Gli accessi consumer, infatti, sono ormai giunti a
rappresentare oltre l’80% del totale (cfr. Figura 7), mentre nel 2002 rappresentavano meno dei
2/3. Allo stesso tempo, lo sviluppo estensivo della penetrazione della banda larga sul mercato
business appare oggi fortemente condizionato dal comportamento delle micro imprese (1-2
addetti), che presentano dei percorsi di adozione spesso molto simili a quanto riscontrabile sul
mercato residenziale e con un tasso di penetrazione della banda larga che si attesta intorno ad
un terzo dei soggetti. Per le imprese con 3+ addetti, invece, il livello di adozione della banda
larga è vicino al 75%, con livelli di diffusione crescenti in funzione della dimensione aziendale
(cfr, infra analisi famiglie e imprese). E’ inoltre interessante notare come grazie all’importante
bacino di piccole e micro imprese, l’incidenza del mercato business sul totale sia rimasto
sostanzialmente costante nell’ultimo anno.

Figura 7: Dinamica degli accessi broadband – Clientela

10,1

8,5
Milioni di accessi

6,8

4,7

2,5

1,1

2002 2003 2004 2005 2006 2007

Consumer Business

Fonte: Between (2008)

Modalità tariffaria
Anche se la situazione appare in progressiva evoluzione, gli accessi a banda larga in Italia
mostrano ancora una significativa presenza della componente tariffaria a consumo, che ha
fornito un importante stimolo alla diffusione della banda larga sul mercato residenziale e
continua a rappresentare “un invito alla prova”. In altri termini, la diffusione degli accessi con
modalità a consumo è stata una risposta del sistema di offerta ad una esigenza di
sperimentazione del servizio, soprattutto per quanto riguarda le fasce di clientela meno
determinate all’acquisto.
Tuttavia, a dimostrazione della progressiva inversione di tendenza e dell’allineamento con
quanto riscontrabile nei principali paesi europei, a fine 2007 gli accessi flat hanno raggiunto
quasi il 75% del totale (cfr. Figura 8). Tale accelerazione è effetto in particolare della migrazione
della clientela di Telecom Italia, che ha aveva fino al 2005 aveva una base clienti
prevalentemente a consumo. Da notare comunque come mentre il prezzo dei collegamenti flat
sia sceso in modo sensibile negli ultimi anni (specie se riferito alle prestazioni), il costo del
minuto di connessione a consumo abbia presentato riduzioni di prezzo più contenute.
Per la clientela con abbonamenti a consumo si pone inoltre il problema della corretta
valutazione dei clienti silenti, vale a dire che non generano traffico sulla rete su un periodo di
riferimento (tipicamente tre mesi).

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


24
Giugno 2008
Mentre sul mercato business, gli accessi sono prevalentemente flat, l’incidenza della
componente flat sul mercato residenziale ha superato quella a consumo solo nel 2006.

Figura 8: Dinamica degli accessi broadband – Tariffazione

10,1

8,5
Milioni di accessi

6,8

4,7

2,5

1,1

2002 2003 2004 2005 2006 2007

Flat Consumo

Fonte: Between (2008)

Velocità
L’evoluzione tecnologica ha consentito il progressivo innalzamento della velocità del
collegamento Internet, ma nel contempo l’introduzione di nuovi servizi e l’evoluzione dei modelli
di consumo sta innescando un circolo virtuoso tra richiesta e disponibilità di banda. A questo
proposito basti pensare che le prime offerte ADSL offrivano delle velocità download di 256Kbps,
mentre le velocità entry level odierne sono arrivate a 7 Mbps (ad eccezione delle aree ove sono
state realizzate soluzioni denominate “Lite” con miniDSLAM e con prestazioni che rimangono
inferiori ai 2 Mbps) e nelle aree coperte con l’ADSL2+ le velocità di picco possono superare i 20
Mbps.
Con l’ulteriore incremento della prestazione entry level a 7Mbps nel corso del 2007 si può
affermare come a fine anno la maggior parte dei collegamenti (75%) dispone di una velocità
teorica superiore ai 2Mbps, comunemente considerata la vera soglia di accesso al broadband.
Rimane comunque vero come solo una parte contenuta della clientela (meno del 10%) abbia
aderito a soluzioni premium a 20 Mbps, nonostante tali servizi siano ormai disponibili ad oltre la
metà della popolazione telefonica.
Lo sviluppo della banda rimane comunque chiaramente “supply driven”, da un lato per
l’estensione della copertura delle tecnologie più avanzate (ADSL2+ e, in prospettiva, VDSL) e
dall’altro, soprattutto, per la crescente integrazione dei servizi in una logica di multiple play
(integrazione fonia, Internet, televisione).
Come ricordato sopra, per quanto riguarda le velocità nominali (di picco), l’evoluzione
tecnologica abilita velocità download nominalmente molto elevate anche per la clientela
residenziale.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


25
Giugno 2008
Figura 9: Dinamica degli accessi broadband – Velocità

10,1

8,5
Milioni di accessi

6,8

4,7

2,5

1,1

2002 2003 2004 2005 2006 2007

Fino a 2 Mbps > 2 Mbps

Fonte: Between (2008)

Tecnologie
L’assenza di capillari infrastrutture alternative alla rete di accesso in rame realizzata
dall’operatore storico fa sì che di fatto lo sviluppo della banda larga in Italia sia di fatto
riconducibile quasi esclusivamente alle piattaforme xDSL.
A fine 2007 la quota degli accessi xDSL è superiore al 97% del totale (cfr. Figura 10), con un
peso relativamente marginale della fibra ottica (inferiore a 250.000 accessi) e ancora minore
per quanto riguarda le altre tecnologie. Di fatto, nei cinque anni esaminati l’incidenza dell’xDSL
sul totale è aumentata di oltre 10 punti percentuali per effetto del rapido sviluppo della
copertura, a fronte di un limitato incremento dell’estensione della fibra ottica (concentrato in
alcune grandi aree urbane) e del peggioramento del posizionamento competitivo dell’offerta
satellitare (sia dal punto di vista delle prestazioni che economico). Allo stesso tempo, l’incidenza
di altre tecnologie rimane marginale, anche se si stanno moltiplicando iniziative di copertura
wireless per aree remote del paese (comunità montane, ma anche aree con difficoltà di
copertura ADSL). Occorre inoltre notare come l’unico operatore che aveva avviato una
copertura di alcune città in fibra ottica (Fastweb) abbia progressivamente orientato la propria
strategia verso accessi xDSL basati sull’accesso disaggregato alla rete di Telecom Italia, anche
nelle zone coperte in fibra.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


26
Giugno 2008
Figura 10: Dinamica degli accessi broadband – Tecnologia

10,1

8,5
Milioni di accessi

6,8

4,7

2,5

1,1

2002 2003 2004 2005 2006 2007

DSL Altro

Fonte: Between (2008)

Territorio
L’analisi territoriale (cfr. Tabella 6) evidenzia livelli diversi di penetrazione della banda larga, che
da un lato rispecchiano un divario di copertura, ma dall’altro anche una diversa propensione
all’utilizzo delle tecnologie ICT nelle singole regioni.
Appare in riduzione il divario di copertura tra il Centro-Nord e le regioni del Mezzogiorno. Nella
prima area la copertura della popolazione è compresa tra il 93% ed il 96%, mentre nel
Mezzogiorno è dell’93%.
In termini di penetrazione della banda larga per 100 abitanti, le regioni del Centro-Nord sono in
media di uno o due punti sopra la media nazionale (17), mentre quelle del Mezzogiorno
presentano un valore di due punti inferiore alla media. Considerando, però, la popolazione
effettivamente raggiunta dalla copertura broadband, il divario rilevato si riduce, a dimostrazione
della progressiva riduzione delle barriere all’adozione. Non c’è corrispondenza biunivoca, infatti,
tra copertura e diffusione: la seconda implica la prima, mentre non vale il viceversa. L’analisi
della penetrazione relativa (accessi broadband/popolazione coperta) dimostra (cfr. Tabella 6)
come siano proprio le regioni con i livelli di copertura inferiori a veder aumentare più
sensibilmente il dato di penetrazione, come accade nel caso del Molise (+8 pp). L’aumento del
dato di penetrazione relativa, tuttavia, è sostanzialmente imputabile alla circostanza che,
proprio nelle regioni con il livello di copertura inferiore, la copertura broadband è più elevata nei
centri di dimensione maggiore (capoluoghi di provincia e centri limitrofi, dove i valori rimangono
superiori alla media).

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


27
Giugno 2008
Tabella 6: Penetrazione della banda larga per area geografica (4Q 2007)

Penetrazione BB aree
Copertura Penetrazione BB
coperte
AREA GEOGRAFICA popolazione (Accessi BB/
(Accessi BB/
(%) 100 abitanti)
100 abitanti coperti)
TOTALE ITALIA 94 17 18
Nord Ovest 96 20 21
Nord Est 93 17 18
Centro 94 19 21
Sud e Isole 93 15 16
Puglia 99 14 14
Lombardia 97 20 21
Liguria 96 22 23
Emilia Romagna 96 18 19
Lazio 95 22 24
Sicilia 95 14 15
Piemonte 94 17 18
Toscana 94 17 18
Marche 94 14 15
Campania 94 17 18
Veneto 92 15 16
Friuli Venezia Giulia 92 18 19
Umbria 92 13 14
Valle d'Aosta 91 17 18
Trentino Alto Adige 91 16 18
Calabria 89 14 16
Sardegna 87 13 14
Basilicata 86 15 17
Abruzzo 85 13 16
Molise 71 17 25
Fonte: Between (2008)

Il differenziale di copertura è la principale determinante del differenziale nella penetrazione della


banda larga nelle città (cfr. Tabella 7), mentre la penetrazione relativa della banda larga
(accessi broadband/popolazione coperta) presenta delle differenze territoriali relativamente
ridotte. Considerando il dato di penetrazione relativa, infatti, il divario di penetrazione legato alla
dimensione del comune tende a ridursi. Bisogna sottolineare, però, come i comuni coperti con
meno di 2.000 abitanti siano generalmente localizzati in prossimità di centri di dimensione
maggiore e possono, quindi, beneficiare di un effetto positivo legato alla prossimità culturale ed
economica con le aree più densamente popolate.

Tabella 7: Penetrazione della banda larga per tipologia di comune (4Q 2007)

Penetrazione BB aree
Copertura Penetrazione BB
coperte
TIPOLOGIA DI COMUNE popolazione (Accessi BB/
(Accessi BB/
(%) 100 abitanti)
100 abitanti coperti)
Comuni centro dell'area metropolitana 100 24 24
Periferia area metropolitana 97 17 18
Oltre 50.000 abitanti 99 19 20
Da 10.001 a 50.000 abitanti 97 16 17
Da 2.001 a 10.000 abitanti 87 14 16
Fino a 2.000 abitanti 68 11 16
Fonte: Between (2008)

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


28
Giugno 2008
Competizione
Il numero di operatori presenti sul mercato della banda larga è pari a un centinaio di soggetti
che hanno sottoscritto un accordo con Telecom Italia per l’accesso ai servizi wholesale ed una
ventina (inclusi nei precedenti) di operatori che utilizzano i servizi di accesso disaggregato
(unbundling: full unbundling e/o shared access). A questi si aggiungono ulteriori Internet Service
Provider che operano come rivenditori.
Il numero di attori presenti sul mercato tende oggi a stabilizzarsi dopo una fase di selezione che
ha visto l’uscita dal mercato di numerosi operatori minori e l’avvio di processi di concentrazione
dell’offerta (tra i quali si possono ricordare l’acquisizione di Atlanet da parte di BT, ma anche
l’aggregazione degli operatori regionali del fondo Kiwi in seno alla società Elitel).
Le modalità competitive adottate dai concorrenti di Telecom Italia appaiono chiaramente
condizionate dalle scelte infrastrutturali effettuate ed è quindi opportuno confrontare l’evoluzione
della copertura ADSL con quella relativa all’ULL, che presenta tuttavia un’estensione diversa a
seconda dei diversi concorrenti.
A fine 2007 la copertura dell’unbundling (full unbundling e shared access) ha raggiunto il 56%
della popolazione (cfr. Figura 11), concentrata di fatto però in poco più di 1.100 comuni. Viene
inoltre rilevata una crescente sovrapposizione delle aree di copertura degli operatori maggiori.
La copertura degli accessi in fibra ottica non è invece cresciuta in modo significativo negli ultimi
anni e rimane limitata a circa il 10% della popolazione.

Figura 11: Dinamica della copertura – ADSL vs ULL

% popolazione % comuni *

94%
89%
86%
83% 81%
78%
55% 56%
63% 63%
56%
50%
47%
43% 42%
34%
26% 14% 15%
25% 25% 13%
3% 6%
13% 1% 3% 7% 14%
1%
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2002 2003 2004 2005 2006 2007

ADSL ULL ADSL2+ ADSL ULL ADSL2+


* Copertura broadband oltre 5% della popolazione

Fonte: Between (2008)

A fine 2007, la copertura dei servizi ADSL 2+ risulta sostanzialmente sovrapposta alla copertura
dell’unbundling.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


29
Giugno 2008
Quota incumbent
La variazione delle quote di mercato dell’incumbent rispecchia le diverse fasi di sviluppo del
mercato e il ruolo di innovatore svolto dall’operatore Fastweb.
All’inizio del periodo esaminato la quota di Telecom Italia (in termini di accessi) era pari al 64%
(cfr. Figura 12), per salire fino al 72% con l’ampliamento della copertura del territorio e poi
scendere progressivamente fino al 64% del 2007, in calo di due punti rispetto all’anno
precedente
Il secondo e terzo operatore detengono una quota superiore al 10% (13% e 10%,
rispettivamente), mentre il quarto e il quinto operatore detengono, rispettivamente delle quote
pari al 5%. Anche in tal senso il contesto competitivo ha mostrato un evidente miglioramento,
considerando che nel 2002 i primi due operatori alternativi raggiungevano insieme una quota di
mercato complessiva pari al 13% (contro l’attuale 23%).
Per effetto in particolare di una diversa incidenza della componente a consumo, la quota di
mercato degli OLO a valore appare inoltre attorno al 40%, vale a dire di alcuni punti percentuali
superiore a quella in termini di unità.
Infine, nel primo trimestre del 2008 si rileva come la quota di Telecom Italia sull’incremento
netto di accessi sia stata per la prima volta inferiore al 40%.

Figura 12: Dinamica della competizione

10,1

8,5
Milioni di accessi

6,8

4,7

2,5

1,1

2002 2003 2004 2005 2006 2007

Telecom Italia OLO

Fonte: Between (2008)

Dal punto di vista infrastrutturale, dopo una prima fase incentrata sul ricorso alle offerte
wholesale, a partire dagli ultimi tre anni gli accessi ULL&SA sono cresciuti significativamente e
rappresentano a fine 2007 una quota pari al 22% del totale degli accessi broadband, rispetto al
12% degli accessi wholesale. Rispetto al totale degli accessi OLO, quasi il 60% è realizzata in
ULL (Full Unbundling e Shared Access), mentre il wholesale rappresenta solo il 32% (cfr.
Figura 13). Tale accelerazione è stata abilitata da un lato all’estensione della copertura ULL di
alcuni importanti attori e, dall’altro, dal forte sviluppo delle offerte multiple play. Queste offerte
integrate sono diventate una componente fondamentale dell’offerta degli operatori alternativi, in
particolare per l’integrazione tra fonia e Internet, mentre il mercato del triple play è di poco
superiore alle 300.000 unità (fine 2007). Nel corso del 2008 si prevede comunque un
consolidamento dell’offerta triple play da parte dei quattro operatori principali.
Considerando i diversi segmenti di clientela, il livello competitivo appare leggermente più
elevato per quanto riguarda la clientela business (anche per la presenza di operatori
specializzati nell’offerta di servizi per tale tipologia di utenti), con la quota di Telecom Italia
attestata su livelli inferiori di qualche punto percentuale al dato medio complessivo).

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


30
Giugno 2008
Figura 13: Dinamica accessi broadband OLO – Tecnologia

3,7

2,9
Milioni di accessi

2,0

1,3

0,8

0,4

2002 2003 2004 2005 2006 2007

OLO-Wholesale OLO-ULL&SA OLO-Altro

Fonte: Between (2008)

L’analisi concorrenziale condotta a livello territoriale (cfr. Tabella 8) evidenzia come la quota di
mercato detenuta da Telecom Italia vari sensibilmente nelle diverse aree geografiche. In
generale, si conferma il legame fra copertura dell’ULL e sviluppo della concorrenza, con
contesti concorrenziali comunque molto differenziati all’interno del territorio regionale. Anche la
livello regionale, si rilevano differenze significative nella quota di mercato dell’Incumbent, con
livelli inferiori anche di 8-10 punti percentuali rispetto al dato medio nazionale nei contesti
territoriali caratterizzati da una più estesa copertura dell’ULL o dalla presenza di operatori
fortemente radicati a livello locale (si pensi a Lombardia e Lazio nel primo caso, alla Sardegna
nel secondo). In tali casi, comunque, si deve sottolineare come anche all’interno della stessa
regione si possano distinguere situazioni fortemente eterogenee nello sviluppo della
competizione, con le aree più densamente popolate a differenziarsi dal resto del territorio.

Tabella 8: Copertura ULL e quote di mercato incumbent per area geografica (4Q 2007)

Copertura ULL Quota TI


AREA GEOGRAFICA
(% popolazione) (% accessi)

TOTALE ITALIA 56 64
Nord Ovest 60 59
Nord Est 49 69
Centro 60 62
Sud e Isole 55 67

Fonte: Between (2008)

L’analisi per dimensione comunale (cfr. Tabella 9) conferma il legame fra investimenti
infrastrutturali e sviluppo della concorrenza. Le aree a più elevata urbanizzazione sono, infatti,
proprio quelle in cui gli operatori alternativi hanno concentrato i propri investimenti sia, in
generale, per l’attivazione di centrali in ULL, sia, per quanto riguarda Fastweb, per il cablaggio
metropolitano in fibra ottica.
La quota di mercato di Telecom Italia è inoltre sensibilmente superiore alla media per gli
accessi a consumo e le velocità inferiori o uguali a 2 Mbps, mentre scende sotto il 50% per le
velocità maggiori.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


31
Giugno 2008
Tabella 9: Copertura ULL e quote di mercato incumbent per tipo di comune (4Q 2007)

Copertura ULL Quota TI


TIPOLOGIA DI COMUNE
(% popolazione) (% accessi)

TOTALE ITALIA 56 64
Comuni centro dell'area metropolitana 96 45
Periferia area metropolitana 70 62
Oltre 50.000 abitanti 86 63
Da 10.001 a 50.000 abitanti 53 72
Da 2.001 a 10.000 abitanti 7 81
Fino a 2.000 abitanti 3 84

Fonte: Between (2008)

Conclusioni
Sulla base delle analisi sopra riportate è possibile formulare alcune considerazioni sulle
determinanti dello sviluppo del mercato nazionale della banda larga nel quinquennio esaminato.
1. Lo sviluppo del mercato della banda larga trova origine innanzitutto nel rilevante bacino di
utilizzatori di Internet, che nel 2002 era stimato in oltre 14 milioni di italiani ed è salito nel
2007 a circa 20 milioni, i ¾ dei quali si collegano da casa.
2. A fronte di questo rilevante mercato potenziale di utenti Internet, la copertura dei servizi
ADSL è sostanzialmente raddoppiata dal 2001 al 2007, con una progressione e
distribuzione territoriale dettata innanzitutto da logiche di redditività degli investimenti.
3. A fine 2007, sono circa 10,1 milioni gli accessi a banda larga in Italia. L’Italia continua a
contraddistinguersi per la rilevanza degli accessi a consumo (circa il 25%), sebbene
crescano ormai più rapidamente gli abbonamenti flat.
4. Il progressivo incremento delle prestazioni dei collegamenti, di fatto moltiplicate per 100 nel
periodo esaminato (per quanto riguarda la velocità nominale di picco in download), ha
sicuramente rappresentato uno stimolo all’adozione della banda larga, a maggior ragione
nel momento in cui l’evoluzione dei contenuti multimediali in rete (abilitati dall’evoluzione
della velocità dei collegamenti) rende di fatto obsolete le tecnologie di accesso tradizionali
(dial up su linea analogica o digitale).
5. La crescita degli accessi a banda larga ha presentato delle dinamiche tipiche del ciclo di
vita di un servizio nelle sue fasi di introduzione e poi di sviluppo, con una dinamica che
rimane elevata, ma ormai a tassi decrescenti. E’ inoltre importante tenere presente come
l’incremento netto annuo di accessi sia stato in questi anni dell’ordine di 1,5-2 milioni,
all’anno, 1/5 circa dei quali sono attribuibili a nuovi utenti Internet.
6. Il governo dell’evoluzione tecnologica e la capacità di integrazione dei servizi in una logica
di multiple play hanno rappresentato fattori competitivi fondamentali per attrarre
progressivamente le diverse fasce di potenziali clienti, modulando le prestazioni, i servizi e
le modalità di tariffazione. Negli ultimi anni la crescita è stata inoltre trainata dagli accessi in
ULL, a dimostrazione dell’importanza della concorrenza basata su infrastrutture proprie.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


32
Giugno 2008
Tabella 10: La dinamica degli indicatori broadband

Indicatori BB
2002 2003 2004 2005 2006 2007
(base: 2002 = 100)
Accessi BB 100 227 426 616 768 910
Copertura ADSL (popolazione) 100 124 132 138 141 149
Copertura ULL (popolazione) 100 192 200 331 395 431
Prezzo medio mensile (100 Kbps) 100 97 64 21 16 5
Quota TI (accessi) 100 106 113 111 103 100

Fonte: Between (2008)

7. Gli altri operatori (relativamente più numerosi rispetto agli altri paesi europei) hanno, di
norma, inizialmente privilegiato un modello competitivo basato sull’offerta wholesale
dell’incumbent, con una logica di fatto molto simile a quanto sperimentato per la fonia in
carrier preselection. Al di là delle possibili inefficienze nella messa a punto delle modalità di
replicabilità delle offerte di Telecom Italia, l’evoluzione delle quote di mercato attraverso
l’offerta wholesale ha seguito delle traiettorie simili a quanto si è verificato sul mercato del
traffico di fonia.
8. In un contesto molto dinamico come quello sopra descritto, dove si susseguono
rapidamente i lanci di nuove offerte, è chiaro come le condizioni regolamentari (si pensi in
particolare al passaggio dalle offerte wholesale a lotti a quelle singole, oppure alla
replicabilità delle offerte a velocità crescente) possono influenzare positivamente lo sviluppo
del mercato. La misurazione dell’impatto dell’assetto regolamentare sulla crescita del
mercato non è agevole, ma l’analisi delle serie storiche trimestrali dimostra come
l’evoluzione dell’impianto regolamentare abbia correttamente assecondato la dinamica del
mercato, favorendo l’instaurarsi delle condizioni indispensabili per uno sviluppo equilibrato.
9. Riguardo all’elasticità della domanda al prezzo, da un lato i due operatori con i prezzi più
elevati sono anche quelli che hanno acquisito le maggiori quote di mercato (Telecom Italia e
Fastweb). Dall’altro, specie nella prima fase di sviluppo del mercato, la prevalenza di offerte
basate sull’offerta wholesale dell’incumbent ha portato una scarsa differenziazione sia di
servizio che di prezzo (condizionato dal meccanismo retail minus). Di fatto, mentre in tale
fase i prezzi sono stati relativamente stabili, a fronte di rilevanti miglioramenti prestazionali
(fenomeno tipico della fase di introduzione di un servizio innovativo), negli ultimi anni si è
assistito ad una progressiva riduzione dei prezzi, che assume una dimensione rilevante se
commisurata al prezzo per Kbps.
10. In questo contesto, la quota di mercato di Telecom Italia è inizialmente salita per effetto
della crescente copertura della popolazione e di una pressione competitiva disomogenea,
per poi progressivamente ridursi, in particolare per effetto del consolidamento del quadro
regolamentare e del lancio di offerte ad elevate prestazioni e/o integrate (fonia-Internet,
fonia-Internet-TV) da parte degli operatori alternativi, abilitate dall’evoluzione dei loro
processi di infrastrutturazione (ULL). A fine 2007 la quota di mercato di Telecom Italia è di
circa i 2/3, in progressivo calo anche nel primo trimestre nel 2008.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


33
Giugno 2008
2.1.2 Il confronto con i Paesi dell’Unione Europea

L’analisi del mercato europeo della banda larga è stato effettuato sulla base dei dati resi
disponibili da due fonti principali (ECTA e UE-COCOM) che pubblicano periodicamente
informazioni relativi ai singoli paesi dell’Unione Europea.
Al fine di rendere confrontabili i dati su una serie storica più ampia possibile e con una
granularità trimestrale sono stati presi a riferimento i dati ECTA, corretti ed integrati quando le
singole rilevazioni presentavano delle evidenti anomalie e incongruenze nelle serie storiche. In
tali casi si è proceduto utilizzando (quando disponibile) il dato di fonte UE-COCOM, ovvero (in
subordine) attraverso l’interpolazione lineare tra due dati ritenuti invece attendibili.

Copertura
Considerando gli ultimi dati disponibili (XIII Implementation Report), in termini di copertura
broadband della popolazione (cfr. Figura 14), l’Italia (89%) presentava a fine 2006 un valore
lievemente inferiore alla media europea (90%) e su valori simili a quelli della Spagna. In realtà,
tale divario era imputabile innanzitutto all’ancora ridotto livello di copertura delle aree rurali (cfr.
Figura 15) del paese (50% circa della popolazione di tali territori). A fine 2007, la copertura
nazionale ha raggiunto per l’Italia un valore del 94%, con un incremento di circa 25 punti
percentuali della copertura nelle aree rurali (75%). Nel corso dell’ultimo anno, quindi, il divario
rispetto agli altri Paesi europei si è sensibilmente ridotto.

Figura 14: Copertura broadband (4Q 2006)

100%
90%
Copertura BB (% popolazione)

80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
FI

Y
L

PT

AT

IT

U
LU

IE
LT
25
FR
T

SL

PL

EL
K

LV
BE

SE

ES

EE

SK
N
M

C
D

H
EU

Fonte: Elaborazioni Between su dati UE

La difficoltà incontrata nell’estensione della copertura broadband nelle aree rurali in Italia deriva
dall’effetto combinato di due fattori limitanti. Da un lato, la ridotta densità di popolazione in tali
aree non incentiva il sostenimento di investimenti infrastrutturali in una logica di mercato, ossia
nel rispetto dei parametri di redditività imposti da mercati finanziari. Dall’altro, le condizioni
orografiche che caratterizzano l’Italia ostacolano ulteriormente il sostenimento di tali
investimenti, aumentandone l‘onerosità. A tal proposito, si consideri che l’Italia si caratterizza
per una più elevata incidenza dei comuni montani, rispetto a quanto accade negli altri principali

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


34
Giugno 2008
paesi dell’UE (il 60% dei comuni italiani sono considerati montani, contro il 15% della Germania,
il 25% di Regno Unito e Francia ed il 56% della Spagna6).

Figura 15: Gap copertura broadband in aree rurali (4Q 2006)

100%
Gap copertura in aree rurali (pp) *

90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
FI

Y
L

PT

AT

IT
LU

IE
FR

LT
25

T
EL

SL

PL
K

E
LV
BE

ES

SE

SK
N

M
C
D

D
EU
* Copertura BB nazionale (% pop) - Copertura BB in aree rurali (% pop)

Fonte: Elaborazioni Between su dati UE

Regolamentazione

Per quanto riguarda il framework regolamentare, sebbene l’esito di tale valutazione dipenda
fortemente dal criterio di misurazione adottato, l’Italia si colloca in una posizione di eccellenza
nel contesto dell’UE.
Confrontando i dati forniti da ECTA (cfr. Tabella 11), per gli anni 2005, 2006 e 20077,
sull’efficacia della regolamentazione nei principali paesi facenti parte dell’UE, l’Italia si conferma
al sesto posto in tutti e tre gli anni considerati. Per quanto riguarda il confronto con i paesi che
la precedono, l’Italia ha ridotto le distanze, considerando che nel 2005 il divario con il Regno
Unito (il paese leader in entrambe le rilevazioni ECTA) si è ridotto da 130 punti a 100.
Più in dettaglio, ECTA valuta l’efficacia della regolamentazione attraverso un indicatore
complessivo, che è calcolato come somma dei risultati del monitoraggio di tre diversi aspetti dei
contesti nazionali analizzati:
ƒ Framework istituzionale;
ƒ Condizioni generali di accesso al mercato;
ƒ Efficacia dell’implementazione del quadro regolamentare.
Rispetto al posizionamento complessivo riportato nella tabella precedente, ECTA valuta il
posizionamento dell’Italia in termini più positivi per quanto riguarda le condizioni generali di
accesso al mercato (quarto posto nel ranking). Considerando invece il framework istituzionale e
l’efficacia dell’implementazione, la posizione dell’Italia nel ranking ECTA peggiora
(rispettivamente passando al decimo ed al settimo posto).

6
Cfr. Commissione Europea, “Mountain Areas in Europe: Analysis of mountain areas in EU
member states, acceding and other European countries”, 2004.
7
Cfr. ECTA, Regulatory Scoreboard, 2005, 2006, 2007.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


35
Giugno 2008
Tabella 11: Il framework regolamentare

ECTA REGULATORY
PAESE SCOREBOARD
2005 2006 2007
UK 440 390 389
Netherlands 296 344 388
Denmark 398 356 381
France 349 345 304
Spain 291 295 286
Italy 311 300 285
Portugal 300 275 285
Sweden 311 306 281
Finland - 266 271
Austria 339 266 268
Ireland 327 290 261
Germany 220 231 260
Hungary 286 293 251
Belgium 281 248 228
Greece 218 224 220
Czech Republic 244 251 203
Poland 230 203 197

Fonte: Elaborazioni Between su ECTA Regulatory Scoreboard (2005, 2006, 2007)

Dimensione
Al quarto trimestre 2007, il principale mercato europeo della banda larga è quello tedesco (cfr.
Figura 16), con quasi 20 milioni di accessi, seguito dal mercato del Regno Unito e della Francia
(più di 15 milioni). L'Italia si conferma al quarto posto tra i paesi dell'UE (cfr. Figura 16), con
oltre 10 milioni di accessi.

Figura 16: Accessi broadband (4Q 2007)

20
18
16
Milioni di accessi BB

14
12
10
8
6
4
2
0
FI

Y
L
IT

PT

AT

LU
Z

IE
FR

LT
PL

EL

SL

T
E

LV
ES

SE

BE

SK

EE
N

M
C

C
D

Fonte: Elaborazioni Between su dati UE, COCOM, ECTA

Dinamica
Nell'ultimo anno le crescite più sostenute (oltre il 100%) sono state riscontrate in paesi come la
Grecia, la Polonia e la Slovacchia, che presentano tuttavia dei livelli di diffusione della banda
larga ancora relativamente contenuti.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


36
Giugno 2008
Nei paesi maggiori la dinamica della banda larga presenta comunque una crescita tuttora
sostenuta e relativamente omogenea (cfr. Figura 17). Nell'ultimo quinquennio, la crescita media
annua dell'Italia è stata leggermente inferiore a quella degli altri quattro Paesi leader.

Figura 17: Dinamica accessi broadband

12%
TCM trimestrale accessi BB

9%

6%

3%

0%
4Q '07 - 3Q '07 4Q '07 - 2Q '06 4Q '07 - 4Q '06 4Q '07 - 4Q '05 4Q '07 - 4Q '04
UK FR IT ES DE EU 15

Fonte: Elaborazioni Between su dati UE, COCOM, ECTA

Penetrazione broadband
I dati in valore assoluto e le dinamiche temporali non sono tuttavia sufficienti a posizionare i
singoli paesi nel contesto internazionale. A tale scopo un indicatore tradizionalmente utilizzato
per confrontare le diverse situazioni nazionali è il rapporto tra numero complessivo di accessi a
banda larga e la popolazione.
Sulla base di tale indicatore (cfr. Figura 18), i paesi dell’UE (penetrazione media 21%) che
presentano i livelli più elevati di penetrazione della banda larga sono quelli nordici e in
particolare Danimarca, Finlandia e Olanda, che hanno un rapporto accessi
broadband/popolazione superiore al 35%, seguiti da Svezia, Lussemburgo e Regno Unito, con
valori compresi tra il 26% e il 31%.
Confrontando i cinque paesi maggiori dell’Unione Europea (cfr. Figura 18), la penetrazione della
banda larga nel Regno Unito è pari al 26% della popolazione, contro il 25% della Francia, il
24% della Germania, il 19% della Spagna ed il 17% dell’Italia.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


37
Giugno 2008
Figura 18: Penetrazione broadband sulla popolazione (4Q 2007)

40%

35%
% Accessi BB / Popolazione

30%

25%

20%

15%

10%

5%

0%
FI

Y
L

AT

IT

PT

U
LU

IE

LT
25
FR

T
SL

EL

PL
K

LV
SE

BE

EE

ES

SK
N

C
D

H
EU

Fonte: Elaborazioni Between su dati UE, COCOM, ECTA, EUROSTAT

Condizioni strutturali
Una corretta valutazione del funzionamento dei singoli mercati nazionali della banda larga non
può però prescindere dalla separazione tra gli aspetti endogeni ed esogeni al settore delle
telecomunicazioni e, all’interno stesso del settore, tra le componenti infrastrutturali e quelle più
strettamente attinenti allo sviluppo dei servizi.
Riguardo al primo tema, se si riporta il livello di diffusione della banda larga al reale mercato
accessibile, costituito dalla popolazione che possiede un personal computer in casa
(accessibilità di dotazione tecnologica), emerge una riduzione del divario tra i diversi paesi, a
conferma dell’importanza dei processi di diffusione delle tecnologie abilitanti informatiche (cfr.
Figura 19).

Figura 19: Penetrazione broadband sugli individui con PC (4Q 2007)

60%
% Accessi BB / Individui con PC a casa

50%

40%

30%

20%

10%

0%
FI

Y
L

IT
PT

AT

U
LU
Z

IE
LT
FR

T
25

SL

EL

PL
K

E
LV
BE

EE

SE

ES

SK
N

M
C

C
D

H
EU

Fonte: Elaborazioni Between su dati UE, COCOM, ECTA, EUROSTAT

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


38
Giugno 2008
Il confronto riportato invece al livello di infrastrutturazione telefonica (rete fissa) cambia in modo
abbastanza sostanziale la classifica per quanto riguarda alcuni paesi dell’Est Europa (come
Lituania e Repubblica Ceca), che migliorano significativamente il proprio posizionamento, così
come per l’Italia che supera sia la Spagna che la Germania.
Ancora più evidente, specie per l’Italia, è l’impatto del livello dell’alfabetizzazione informatica
della popolazione (cfr. Figura 20), che rappresenta un ulteriore vincolo alla diffusione di
tecnologie e dei servizi ICT. Considerando, infatti, la penetrazione della banda larga in rapporto
alla popolazione effettivamente in grado di utilizzare un personal computer l’Italia passa
addirittura ai primi posti in Europa.

Figura 20: Penetrazione broadband sugli individui alfabetizzati IT 8 (4Q 2007)

45%
% Accessi BB / Popolazione alfabetizzata IT

40%

35%

30%

25%

20%

15%

10%

5%

0%
FI

Y
L
IT

PT

AT

U
LU

Z
IE
25

LT
FR
T

SL

EL

PL
K

LV
BE

SE

EE

ES

SK
N

C
D

H
EU

Fonte: Elaborazioni Between su dati UE, COCOM, ECTA, EUROSTAT

Tecnologie
Le piattaforme tecnologiche adottate dipendono dai diversi livelli di infrastrutturazione presenti
nei paesi e in particolare dallo sviluppo di reti alternative per la televisione via cavo (CATV). Lo
sviluppo di infrastrutture alternative in fibra ottica nella rete di accesso riguarda invece ancora
un numero limitato di paesi e di grandi aree urbane.

Le tecnologie xDSL sono largamente prevalenti (cfr. Figura 21) per effetto della loro presenza in
tutti i Paesi e il loro peso sul totale è salito dal 76% del 2002 all'81% del 2007.
Oltre ai servizi erogati attraverso le reti CATV (15%), nel 2007 la parte residuale è costituita da
collegamenti radio e in fibra ottica, che rappresentano complessivamente il 4% del totale. Le
tecnologie radio hanno comunque assunto un peso significativo in alcuni paesi dell’Est Europa,
dove l’infrastrutturazione di rete fissa è meno capillare. Per quanto riguarda i collegamenti in
fibra ottica l’Italia è il secondo paese europeo, dopo la Svezia per numero di accessi in fibra
(oltre 200.000).

8
“Individui che hanno utilizzato un PC almeno una volta nell'ultimo anno”. Cfr. Eurostat,
Information society statistics, 2006.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


39
Giugno 2008
Figura 21: Tecnologie broadband (4Q 2007)

100%
90%
80%
70%
% accessi

60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
FI
Y

IT

L
U
AT

PT
LU
IE
Z

FR

LT

25
K

K
EL

PL

SL
LV
BE

EE

SK

ES

SE
N
M
C

C
D

U
EU
DSL Cable Other

Fonte: Elaborazioni Between su dati UE, COCOM, ECTA

Competizione
Il numero di operatori presenti sui diversi mercati nazionali varia in modo considerevole tra
paese e paese, ma si possono fare alcune considerazioni generali.
Sulla base dei dati riportati nell’Implementation Report dell’Unione Europea il numero
complessivo di operatori è particolarmente elevato nel Regno Unito e in Italia, in particolare per
quanto riguarda l’offerta wholesale (oltre 150 operatori in Italia e poco meno di 600 nel Regno
Unito). Gli operatori ULL/SA sono particolarmente numerosi in Svezia e Germania (oltre 100),
mentre nel Regno Unito sono circa 50 e tra 20 e 30 in paesi come Italia, Spagna e Danimarca.
Riguardo alla quota di mercato attualmente (cfr. Figura 22) detenuta dall’operatore incumbent
livelli superiori al 70% vengono rilevati solamente per tre paesi (nell’ordine): Cipro,
Lussemburgo e Finlandia contro una media europea del 47%. In cinque Paesi (Austria, Svezia,
Repubblica Ceca e Regno Unito), invece, si registrano valori inferiori al 40%. Nel Regno Unito,
si registra il valore più basso della quota di mercato dell’incumbent (26%). Su valori superiori al
50% vi sono invece 11 paesi, tra i quali l’Italia (assieme, tra gli altri, a Finlandia, Spagna,
Danimarca e Olanda), che presenta un valore pari al 64%.
Nel periodo 2002-2007 la quota dell’incumbent è scesa di 22 punti percentuali (dal 69% al 47%
media UE15).

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


40
Giugno 2008
Figura 22: Quote broadband incumbent (4Q 2007)

90%

Accessi Incumbent / Accessi BB


80%

70%

60%

50%

40%

30%

20%

10%

0%
FI
Y

L
PT

IT

AT
U
LU

Z
IE
LT

25
FR
PL

EL

SL

T
K

K
LV
ES

SK

EE

BE

SE
N

M
C

C
D

U
EU
Fonte: Elaborazioni Between su dati UE, COCOM, ECTA

L'incidenza degli accessi erogati in modalità wholesale (bitstream e/o resale), sul totale degli
accessi OLO, è pari al 26% (cfr. Figura 23), mentre quella dell'ULL&SA ha raggiunto il 41%. Il
peso della CATV sul totale degli accessi OLO si attesta al 27%, mentre resta bassa l’incidenza
delle altre tipologie di reti (6%).
Sempre facendo riferimento al totale degli accesi OLO, negli ultimi cinque anni, il peso del
wholesale è salito di 8 punti percentuali, mentre l'ULL&SA è aumentato di oltre cinque volte
(dall’8% al 33%). Specularmente, è scesa di molto la quota della CATV, che in cinque anni è
passata dal 69% al 27%.

Figura 23: Tecnologie broadband OLO (4Q 2007)

100%
90%
80%
70%
% accessi OLO

60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
FI

Y
IT
L

U
AT

PT
LU

IE

Z
FR

LT
K

T
SL

EL

PL
LV
SE

BE

EE

ES

SK
N

C
D

DSL - Wholesale DSL - ULL/SA Cable Other BB

Fonte: Elaborazioni Between su dati UE, COCOM, ECTA

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


41
Giugno 2008
Conclusioni
1. Prendendo a riferimento la classifica dei paesi europei in termini di accessi broadband per
100 abitanti e confrontando le diverse variabili che possono influenzare la posizione
dell’Italia (quindicesima) rispetto al paese (la Danimarca) che detiene il primo posto in
questa classifica, si osserva come l’Italia occupi di fatto delle posizioni attorno alla metà dei
paesi dell’UE 25 per la maggior parte delle variabili infrastrutturali e strutturali, mentre il
posizionamento relativo migliora per alcune componenti specifiche del settore delle
telecomunicazioni e in particolare per la telefonia mobile. D’altra parte, vista la situazione
generale del mercato italiano rispetto agli altri paesi europei riportata dall’Implementation
Report UE, è evidente come il livello di penetrazione della banda larga sostanzialmente
doppio in Danimarca rispetto all’Italia debba essere ricondotto in larga misura ad aspetti
strutturali.
2. Confrontando il posizionamento relativo dell’Italia su diverse variabili strutturali e di settore
si osserva come la posizione dell’Italia sia relativamente migliore per quanto riguarda la
diffusione di soluzioni xDSL (conseguenza dell’assenza di infrastrutture alternative) e il
livello dei prezzi dell’ULL e dello SA9, mentre il ritardo è più marcato per quanto concerne il
livello di alfabetizzazione informatica e la quota di mercato tuttora detenuta dall’incumbent.
Una posizione lievemente migliore del tredicesimo posto viene rilevata anche per la
presenza di linee di rete fissa e la copertura broadband della popolazione.

Tabella 12: Posizionamento relativo dell’Italia – Indicatori strutturali (2007)

Individui
Famiglie IT
Accessi BB / Alfabetizzati IT Linee Fisse / Spesa TLC / Individui utenti Famiglie con TV
PAESE PIL pro-capite (Famiglie con
Popolazione (Individui che Popolazione Popolazione UMTS digitale *
PC)
usano PC)
Denmark 100 100 100 100 100 100 100 100
Finland 93 81 86 95 84 78 217 231
Netherlands 90 82 108 101 68 87 209 61
Sweden 80 87 103 102 103 103 265 238
UK 66 80 75 93 72 83 148 369
Belgium 66 75 74 83 72 77 31 39
Luxembourg 65 182 88 93 93 87 - 36
France 63 71 73 83 112 58 133 187
Germany 61 70 68 92 101 70 123 155
Estonia 55 28 58 77 66 41 - 46
Austria 50 79 64 86 67 84 222 83
Spain 47 56 60 69 70 62 172 149
Ireland 45 103 57 75 71 81 124 295
Slovenia 45 40 77 71 78 46 - 37
Italy 44 62 61 52 74 68 284 208
Malta 43 1 69 57 91 - - -
Portugal 41 37 44 55 58 55 243 109
Cyprus 39 48 60 56 99 - - -
Czech Rep. 38 30 53 67 44 36 - 28
Latvia 37 21 45 70 50 35 - -
Hungary 36 24 47 69 57 37 - 45
Lithuania 36 20 47 61 40 26 - -
Greece 23 49 43 49 90 50 207 58
Slovakia 23 24 45 78 41 26 - 68
Poland 21 19 53 64 40 26 - 103
EU25 54 62 68 77 79 64 - 165
EU15 59 69 70 79 86 70 - -
EU5 57 69 68 79 88 69 168 -
* Dato aggiornato al 2006

Fonte: Elaborazioni Between su dati UE, COCOM, ECTA

3. Il livello di copertura della banda larga in Italia appare oggi sostanzialmente allineato ai
paesi europei più avanzati per quanto concerne le aree urbane e sub-urbane, mentre
permane un divario nelle aree rurali, nelle quali circa un quarto della popolazione non è
coperta dal servizio.
4. I più recenti confronti internazionali sulle prestazioni offerte sul mercato italiano rispetto agli
altri paesi (analisi UE e OCSE) mostrano un progressivo allineamento delle tipologie di
offerta, con una crescente presenza di offerta multiple play.

9
Calcolato come media dei prezzi ULL e SA, inclusivi di canone mensile e attivazione
(ammortizzata su tre anni). Cfr, Commissione delle Comunità Europee, XIII Implementation
Report.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


42
Giugno 2008
5. Nonostante la difficoltà di realizzare confronti oggettivi in materia di prezzi retail, si può
affermare come il livello dei prezzi in Italia sia sostanzialmente in linea con la media
europea. Tuttavia, il livello prestazionale dei servizi disponibili nel nostro paese fa sì che il
confronto in termini di prezzo per Kbps (nominali) porti la classifica dell’Italia a migliorare di
numerose posizioni, come del resto riportato anche nelle analisi sia dell’OCSE che dell’ITU.

Tabella 13: Posizionamento relativo dell’Italia – Indicatori broadband (2007)

Accessi BB
Accessi xDSL
Accessi BB / ULL&SA / Prezzo retail Prezzo accessi Copertura Copertura aree ECTA Regulatory
PAESE / Totale Quote Incumbent
Popolazione Totale accessi per 100 Kbps * ULL&sa (xDSL) * rurali * Scoreboard
accessi BB
BB
Denmark 100 100 100 100 100 100 100 100 100
Finland 93 125 165 114 25 150 92 82 71
Netherlands 90 109 92 83 26 61 99 99 102
Sweden 80 110 196 60 21 110 95 84 74
UK 66 138 218 41 103 110 100 95 102
Belgium 66 106 19 73 135 88 100 100 60
Luxembourg 65 160 56 118 90 137 100 100 -
France 63 169 305 76 53 100 98 97 80
Germany 61 167 276 74 37 96 93 59 68
Estonia 55 80 10 88 138 95 90 - -
Austria 50 113 155 62 103 117 91 79 70
Spain 47 140 153 90 78 113 90 86 75
Ireland 45 130 22 81 135 175 86 64 69
Slovenia 45 126 147 80 138 99 88 79 65
Italy 44 171 196 102 119 82 89 51 75
Malta 43 100 - 67 138 92 99 - -
Portugal 41 113 153 107 50 89 94 84 75
Cyprus 39 161 93 129 138 86 70 - -
Czech Rep. 38 73 27 54 56 139 90 - 53
Latvia 37 83 1 74 138 100 72 37 -
Hungary 36 94 8 71 138 169 89 77 66
Lithuania 36 86 1 81 138 138 83 58 -
Greece 23 177 183 93 100 84 18 10 58
Slovakia 23 103 - 88 41 138 66 30 -
Poland 21 108 0 94 143 119 67 55 52
EU25 54 144 197 76 - - 71 71 -
EU15 59 148 214 76 - - 91 72 -
EU5 57 159 243 73 - - 93 71 -
* Dato aggiornato al 2006

Fonte: Elaborazioni Between su dati UE, COCOM, ECTA

6. Il posizionamento dell’Italia migliora in modo rilevante se il numero di accessi viene


confrontato con il bacino di utenza potenziale costituito dagli individui dotati di un PC a casa
e, a maggior ragione, se il paragone viene fatto sulla base degli individui che sono
effettivamente in grado di utilizzare un PC (alfabetizzati dal punto di vista informatico).
7. Dal punto di vista concorrenziale, in Italia rimane elevata la quota detenuta dall’operatore
incumbent, nonostante l’elevato numero di soggetti attivi sul mercato, che associata al
livello dei prezzi appena descritto potrebbe essere il sintomo di alcune inefficienze di
sistema. Appare tuttavia difficile valutare in modo univoco la relazione tra livello di
penetrazione della banda larga e quota dell’incumbent, in quanto la diffusione della banda
larga appare innanzitutto correlata ad aspetti strutturali e di alfabetizzazione informatica. A
questo riguardo si ricordi come, da un lato, la dinamica del mercato italiano sia stata molto
simile a quella dei principali paesi europei e, dall’altro, il livello di penetrazione dell’ULL sia
tra i più elevati in Europa, a fronte della sostanziale assenza di infrastrutture alternative. Allo
stesso tempo, l’incidenza della componente wholesale è confrontabile con quella degli altri
paesi.
8. In altri termini, appare sempre più chiaro come in presenza di una traiettoria di sviluppo
prevalentemente informatica (quindi legata alla presenza di PC) e di una relazione sempre
più stretta tra PC, Internet e banda larga, la vera discriminante per il posizionamento dei
diversi paesi diventerà la capacità di accelerare il processo di alfabetizzazione informatica
della popolazione.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


43
Giugno 2008
2.1.3 Le tecnologie di accesso radio in postazione fissa

Le tecnologie LAN Wireless, come Wi-Fi e Hiperlan, sono utilizzate per garantire l’accesso ai
servizi, ma anche per prolungamenti della rete di accesso e per la realizzazione di hotspot
pubblici. Utilizzando bande non licenziate, queste tecnologie risultano solitamente economiche
e semplici da installare. Lo sviluppo tecnologico ha, inoltre, permesso di aumentare le velocità a
disposizione, che consente oggi throughput dell’ordine dei 50 Mbps. Nell’utilizzo di bande non
licenziate, gli svantaggi principali derivano dalla necessità di una forte limitazione della potenza
di emissione (1 W EIRP per apparati Hiperlan e 100 mW EIRP per apparati Wi-Fi) che ne riduce
la distanza utile, soprattutto in condizioni di non perfetta visibilità. Altro importante limite si
individua nell’impossibilità di proteggersi dagli effetti negativi di altri sistemi interferenti. Tali
problemi le rendono quindi poco adatte alla realizzazione di soluzioni per un servizio pubblico
con qualità minime garantite.
Al contrario, il WiMAX opera su licenze dedicate e offre funzionalità progettate per l’offerta di
servizi carrier-grade. Le prestazioni, che dipendono dalla canalizzazione adottata, possono
arrivare per canali da 5 e 7 MHz rispettivamente a 17 e 24 Mbps per canale in condizioni ideali.
A seconda delle frequenze utilizzate, WiMAX è in grado di erogare servizi single play (dati) e
double play (voce e dati) con qualità garantita su celle di estensione anche di qualche km e
garantire, inoltre, la fruizione sia in modalità stanziale che in mobilità. Test su campo hanno
dimostrato che i raggi di copertura, così come le prestazioni del servizio WiMAX, sono
fortemente variabili a seconda dell’ambiente di propagazione in cui il sistema 802.16 si trova a
lavorare. Infatti, in ambienti densamente urbani, il raggio di copertura si riduce
significativamente raggiungendo dei valori dell’ordine dei centinaia di metri.
Tuttavia, anche nel caso del WiMAX, come per tutte le tecnologie radio, il limite principale
all’impiego è comunque la necessità di condividere la banda del singolo canale tra tutti gli utenti
simultaneamente connessi, costringendo ad aumentare l’infrastruttura di rete al crescere degli
utilizzatori o della banda utilizzata.
.
Copertura e accessi
Come si è accennato nel precedente paragrafo 2.1.1, a fianco dei collegamenti broadband in
tecnologia xDSL si registra un numero, limitato, di collegamenti in altre tecnologie. Sino ad oggi
si è trattato principalmente di collegamenti in fibra ottica e satellitari, il cui sviluppo però si è nel
tempo molto rallentato. A fine 2007, infatti, i collegamenti broadband non-xDSL
rappresentavano solo il 3% del totale dei collegamenti a banda larga in Italia, mentre cinque
anni prima, nel 2002, questa quota era quattro volte superiore, pari al 15% ca.
Secondo un’analisi compiuta da Between, a inizio 2008 in Italia erano 127 gli operatori WISP
(Wireless Internet Service Provider) che offrivano servizi in tecnologia WiFi/Hiperlan. Il grado di
copertura di questi servizi era pari a poco meno della popolazione, con grandi differenze però a
livello regionale.
Quattro regioni, infatti, risultavano decisamente più coperte del resto del paese, con indici di
penetrazione della popolazione superiori alla media nazionale anche di tre volte e mezzo (come
è il caso della Lombardia), di oltre due volte (Piemonte) o attorno a una volta e mezzo (Umbria
e Abruzzo). La regione meno coperta risultava essere invece la Basilicata, con un tasso di
penetrazione sulla popolazione pari solo al 10% della media nazionale.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


44
Giugno 2008
Tabella 14: Copertura regionale Wi-Fi/Hiperlan (Gennaio 2007)

Wi-Fi: Indice popolazione coperta


Regione Copertura
Lombardia 343
Piemonte 218
Umbria 146
Abruzzo 126
ITALIA 100
Veneto 75
Liguria 66
Sardegna 44
Toscana 42
Valle d'Aosta 40
Marche 40
Friuli Venezia Giulia 32
Trentino Alto Adige 31
Puglia 28
Emilia Romagna 26
Molise 25
Campania 24
Lazio 23
Calabria 19
Sicilia 16
Basilicata 11

Fonte: Osservatorio Banda Larga, Between, 2008

Competizione
Come si è detto, a inizio 2008 erano 127 i WISP censiti dall’analisi di Between. Di questi la
maggior parte operavano a livello locale (39% del totale degli operatori) o provinciale (34%),
mentre solo il 27% dei WISP presentava una copertura ragionale o multiregionale10.

Figura 24: Ambito di attività WiSP (Gennaio 2007)

49
43
Numero WISP

28

Locale Provinciale Regionale Multi Regionale

Fonte: Osservatorio Banda Larga, Between, 2008

Le regioni ove la competizione tra WISP è più marcata sono il Piemonte (18 operatori), la
Lombardia e il Lazio (17 operatori ciascuna), seguite da altre quattro regioni con più di 10
operatori ciascuna (Emilia Romagna, Veneto, Toscana e Campania). In tutte le altre regioni il
numero di WISP è più contenuto fino ai 2 ciascuno di Molise e Basilicata e al solo operatore
della Valle d’Aosta. Va ricordato che nel contesto nazionale, Piemonte e Lombardia sono le due
regioni che per prime sono partite con il finanziamento di progetti wireless pubblici volti alla
riduzione del digital divide.

10
Definizioni adottate:
Locale: Almeno 10 comuni serviti
Provinciale: Più di 10 comuni serviti
Regionale: Almeno 3 province servite
Multiregionale: Almeno 3 regioni servite

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


45
Giugno 2008
Tabella 15: Numero di operatori WiSP (Gennaio 2007)
Regione Num. Operatori
ITALIA 127
Piemonte 22
Lombardia 17
Lazio 17
Emilia Romagna 13
Veneto 12
Toscana 12
Campania 12
Friuli Venezia Giulia 8
Sardegna 8
Umbria 7
Marche 7
Abruzzo 7
Liguria 5
Trentino Alto Adige 5
Puglia 5
Calabria 4
Sicilia 4
Molise 2
Basilicata 2
Valle d'Aosta 1

Fonte: Osservatorio Banda Larga, Between, 2008

Confrontando la copertura dei servizi WiFi-Hiperlan e ADSL si nota che il 14% della
popolazione coperta con collegamenti broadband radio non è raggiunta dall’ADSL o lo è solo
parzialmente, mentre nell’86% dei casi le due tecnologie si sovrappongono completamente. Per
quanto limitato numericamente (i comuni coperti da WiFi-Hiperlan ma non dall’ADSL – o solo
parzialmente dall’ADSL – sono 913) il contributo delle tecnologie broadband radio al
superamento del digital divide si presenta interessante, soprattutto in prospettiva. Si tenga
anche conto che (come sarà esposto nel seguente capitolo 2.2) il contributo di WiFi-Hiperlan in
termini di completamento della copertura della banda larga è comunque superiore a quello
ottenibile con i collegamenti broadband mobili attuali (che ad esempio coprono solo l‘1% della
popolazione non raggiunta dall’ADSL, contro il 4% delle tecnologie radio da postazione fissa).

Tabella 16: Copertura WiFi-Hiperlan e copertura ADSL (Gennaio 2007)

Incrocio copertura Hiperlan/WiFi – ADSL

Comuni
Popolazione
Copertura wireless coperti
(%)
(#)

Non coperti
571 4%
ADSL
Parzialmente coperti
362 10%
ADSL
Totalmente Coperti
2.314 86%
ADSL
Totali comuni coperti
3.247 100%
Hiperlan/WiFi

Fonte: Osservatorio Banda Larga, Between, 2008

Per quanto riguarda la sovrapposizione della copertura WiFi-Hiperlan e ULL, va notato che dei
363 comuni dichiarati coperti dai WISP in aree con copertura ULL maggiore dell’86%, in realtà i
servizi degli operatori raggiungono solamente piccole porzioni del territorio comunale.
Tipicamente, si tratta delle aree in cui ci sono problemi legati alla rete d’accesso in rame e,
quindi, dove non sono disponibili né i servizi broadband di Telecom Italia, né quelli degli
operatori alternativi.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


46
Giugno 2008
Tabella 17: Copertura WiFi-Hiperlan e copertura ULL (Gennaio 2007)

La copertura Hiperlan/WiFi - ULL

Comuni Comuni con


Comuni con
con copertura
copertura Totale
copertura ULL dal 5%
ULL > 86%
ULL < 5% all’85%

Comuni non
coperti 4.263 275 316 4.177
Hiperlan/WiFi
Comuni
coperti 2.694 190 363 3.924
Hiperlan/WiFi

Totale 6.957 465 679 8.101

Fonte: Osservatorio Banda Larga, Between, 2008

Evoluzione
In questo contesto una delle traiettorie evolutive più importanti è il lancio commerciale delle
offerte WiMAX. La gara WiMAX si è conclusa con l’assegnazione dei 35 diritti d’uso delle
frequenze “WiMAX”, con 11 operatori aggiudicatari:
ƒ Ariadsl = 20 regioni
ƒ Linkem = 13 regioni
ƒ Retelit = 10 regioni
ƒ Telecom Italia = 9 regioni
ƒ MGM Production/Profit Group = 3 regioni
ƒ Sei aggiudicatari regionali: Brennercom, (Alto Adige), Infracom (Emilia Romagna), City
Carrier (Marche), Ribes e altri (Valle d’Aosta), Assomax (Friuli Venezia Giulia), Tourist
Ferry boat e altri (Sicilia).
Va ricordato che nel definire le regole per l’assegnazione delle frequenze, il Ministero delle
Comunicazioni ha suddiviso in tre elenchi i comuni di ciascuna provincia inclusa nell’area di
estensione geografica pertinente sulla base della popolazione residente e della presenza, in
ciascun territorio comunale, della copertura di reti mobili di terza generazione. La suddivisione
dei comuni italiani tra queste tre fasce e il grado di non-copertura broadband per ciascuna
fascia è indicata nella tabella seguente.

Tabella 18: Fasce di comuni nella gara WiMAX

Comuni Comuni non


ITALIA
(#) coperti BB*
Fascia 1
4.700 1.302
(No UMTS, popolazione < 15.000)
Fascia 2
11 0
(No UMTS, popolazione > 15.000)
Fascia 3
3.388 256
(coperti UMTS)
TOTALE 8.101 2.738

* Copertura broadband inferiore al 5% - dicembre 2007

Fonte: Osservatorio Banda Larga, Between, 2008

I vincoli di copertura esposti nella gara non garantiscono comunque un impatto significativo
sullo sviluppo della copertura della banda larga e quindi rimarrà verosimilmente aperto il
problema della copertura delle aree più periferiche del paese.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


47
Giugno 2008
2.2 LA BANDA LARGA SU RETE MOBILE

2.2.1 Le tecnologie mobili ed il broadband

Con la recente introduzione dei servizi UMTS HSDPA (Universal Mobile Telephonic System -
High Speed Downlink Packet Access), le reti mobili hanno raggiunto prestazioni comparabili
con quelle offerte dalla rete fissa attraverso le tecnologie xDSL di base, in particolare in termini
di banda massima disponibile all’utente (banda di picco). Questo parametro, che è quello
commercialmente più pubblicizzato nelle offerte commerciali, è ora pari a 7,2 Mbps per la rete
mobile, con una velocità confrontabile con quella pubblicizzata per l’ADSL entry level.

Figura 25: Tecnologie broadband mobili

Fonte: Between (2008)

Grazie a questa evoluzione ed alla disponibilità a costi contenuti di PC laptop e di terminali


UMTS, il numero di coloro che utilizzano un dispositivo mobile per l’accesso ad Internet è in
rapido aumento.
Dal punto di vista tecnologico, le attuali reti mobili di terza generazione derivano ancora
largamente da quelle di seconda generazione, standardizzate all’inizio degli anni ’90, ma
all’architettura originale si è affiancata progressivamente un strato specifico che garantisce
funzionalità sempre più sofisticate per l’accesso mobile alle reti dati.
Inizialmente, per permettere alle reti GSM il trasporto di dati sono state sviluppate nuove
architetture denominate GPRS, che affiancano alla rete tradizionale componenti di rete
specializzate per la commutazione a pacchetto, mantenendo le stesse interfacce radio.
Anche l’architettura iniziale proposta per le reti 3G, riprendeva sostanzialmente lo schema di
core network della rete GSM/GPRS, mantenendo una gerarchia separata per la rete dati, ma
nella successiva evoluzione delle reti, le prestazioni sono aumentate dai 40 kb/s che le reti
GSM/GPRS raggiungevano in download, fino agli attuali 7,2 Mbps raggiunti dai sistemi HSDPA.
Tale evoluzione è stata ottenuta sia utilizzando canali di maggiore dimensione (nel passaggio
all’UMTS), sia attraverso un progressivo miglioramento delle codifiche di canale (HSDPA).
Nella tabella seguente sono sintetizzate le principali releases degli standard definiti in ambito
3GPP (3rd Generation Partnership Project)11, relativi all’evoluzione delle reti mobili verso la
banda larga.

11
Third Generation Partnership Project (3GPP) è un accordo di collaborazione, formalizzato nel
dicembre 1998, fra enti che si occupano di standardizzare sistemi di telecomunicazione in
diverse parti del mondo.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


48
Giugno 2008
Tabella 19: Standard 3GPP

Version Released Info

Release 98 1998 This and earlier releases specify pre-3G GSM networks

Specified the first UMTS 3G networks, incorporating a CDMA


Release 99 2000 Q1
air interface
Originally called the Release 2000 - added features including
Release 4 2001 Q2
an all-IP Core Network

Release 5 2002 Q1 Introduced IMS and HSDPA

Integrated operation with Wireless LAN networks and adds


Release 6 2004 Q4 HSUPA, MBMS, enhancements to IMS such as Push to Talk
over Cellular (PoC), GAN

Focuses on decreasing latency, improvements to QoS and


real-time applications such as VoIP. This specification will also
In
focus on HSPA+ (High Speed Packet Access Evolution), SIM
Release 7 progress
high-speed protocol and contactless front-end interface (Near
(2008 Q2)
Field Communication enabling operators to deliver contactless
services like Mobile Payments), EDGE Evolution.

In
Release 8
progress LTE, All-IP Network (SAE). Release 8 constitutes a refactoring
and
(expected of UMTS as an entirely IP based fourth-generation network.
onwards
2009)

Fonte: 3GPP (2008)

Volendo confrontare le prestazioni tra le connessioni a banda larga su rete mobile e fissa è
innanzitutto necessario definire I principali parametri da utilizzare come riferimento. A tale scopo
è opportuno considerare un insieme di variabili che tengano conto da un lato dell’effettiva
possibilità di utilizzare servizi e prestazioni a valore aggiunto e, dall’altro, della percezione della
qualità del collegamento:
ƒ La velocità massima che il traffico verso l’utente può raggiungere (banda di picco in
download). Questo parametro dipende dalle caratteristiche della tecnologia e dalle
configurazioni dell’offerta commerciale;
ƒ La velocità massima che il traffico dall’utente alla rete può raggiungere (banda di picco in
upload);
ƒ La banda media disponibile: ovvero la velocità che l’utente sperimenta su periodi di
tempo sufficientemente lunghi di utilizzo. Dipende da caratteristiche architetturali (ad
esempio dalla condivisione delle risorse di rete) e dall’offerta commerciale;
ƒ Il tempo di latenza; ovvero il ritardo bidirezionale sui pacchetti. Tale parametro dipende
dalle caratteristiche della tecnologia e dell’architettura di rete, e da un punto di vista del
cliente riguarda sia il valore medio della grandezza, sia la sua variazione nel tempo
(jitter).

Per ognuna delle caratteristiche citate è inoltre rilevante verificare la capacità di offrire livelli di
servizio garantiti, aspetto che è di particolare importanza per il mercato business.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


49
Giugno 2008
Per esemplificare l’influenza dei parametri citati, la seguente tabella ne illustra l’influenza su
utilizzi diffusi tra i clienti consumer o business. In ognuno dei casi è stata fornita una valutazione
a tre livelli:
ƒ *: il miglioramento del parametro ha un’influenza parziale sulla percezione dell’utente;
ƒ **: il miglioramento del parametro ha un’influenza rilevante sulla percezione dell’utente;
ƒ ***: il parametro è un requisito fondamentale per l’utilizzo del servizio.

Tabella 20: Parametri prestazionali ed applicazioni Internet

Banda Banda
Banda di Banda
media media Tempo di
Applicazione picco di picco
disponibile disponibile latenza
(Downlink) (Uplink)
(Downlink) (Uplink)

Navigazione
** * ** * *
Web
Posta
** ** ** ** *
elettronica
Giochi
* * ** **
interattivi ***
File sharing
* * *** ** *
p2p
Personal
* * ** ** ***
Audio VoIP
Personal
* * *** *** ***
Video VoIP
Fonte: Between (2008)

Per quanto riguarda la banda di picco, che in generale deriva dalle caratteristiche della tipologia
di accesso, i collegamenti broadband mobili con l’implementazione di HSDPA sono arrivati a
garantire velocità di picco di 7,2 Mbps per il download e di 400 kb/s in upload. La copertura
geografica di questo tipo di prestazioni si è sviluppata rapidamente, ma l’effettivo livello di
servizio sarà condizionato da un lato dalla capacità disponibile all’interno delle celle radio (per
definizione da condividere tra i diversi utilizzatori dei servizi radiomobile, sia vocali che dati) che
dalla capacità di backhaul dalla BTS alla rete di trasporto dell’operatore mobile. L’evoluzione
tecnologica consentirà un’ulteriore crescita della banda in upload.

Le problematiche relative alla banda media disponibile all’utente sono invece più complesse.
Nella rete fissa, la banda disponibile all’utente è quella del conduttore in rame, ed è quindi
dedicata all’utente. Eventuali colli di bottiglia sono quindi forzatamente dovuti alla banda
condivisa sui collegamenti di backhaul. Gli utenti dei servizi broadband di rete fissa
generalmente dispongono di buone performance in termini di banda media, anche
considerando la struttura delle offerte di mercato che privilegiano le formule flat,
indipendentemente quindi dal traffico svolto dall’utente.
Per la rete mobile, al contrario, la banda radio di accesso è condivisa da tutti gli occupanti della
stessa cella, che la utilizzano secondo i criteri dell’accesso a multiplazione di codice (CDMA).
Ogni singolo canale a 5 MHz (ad ogni operatore durante la gara sono stati assegnati 2x10Mhz
nello spettro paired e 5 MHz in quello unpaired) viene condiviso da tutti gli utenti collegati a una
zona di copertura, che quindi condividono la banda disponibile (7,2 Mbps nel caso di banda
HSDPA). Tale limitazione è solitamente anche riprodotta sul backhaul. Data la limitata
disponibilità di frequenze per l’operatore, all’aumentare del numero degli utenti si riduce la
banda media disponibile. Questa situazione ha riscontro nella struttura dell’offerta dei servizi

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


50
Giugno 2008
broadband mobili, che prevede molto raramente (quasi esclusivamente per clienti business di
fascia alta) un’offerta di tipo flat, a testimoniare la scarsità della banda totale disponibile sulla
rete. Questo tipo di problematiche rendono ad esempio meno adatti i servizi broadband mobili
per utenti che generano molto traffico, ad esempio per utilizzare applicazioni complesse, servizi
video, oppure per file sharing peer to peer.

Per quanto riguarda infine i tempi di latenza, la rete di accesso fissa offre tempi di latenza molto
bassi, (tipicamente dell’ordine dei millesimi, o poche decine di millesimi di secondo), sia per
l’affidabilità del mezzo trasmissivo, sia per la semplicità dell’infrastruttura di rete IP.
Per le reti mobili invece, la latenza ha sempre rappresentato un problema sia per la presenza di
collegamenti radio intrinsecamente meno affidabili, che quindi implicano un maggiore ricorso a
sistemi FEC (forward error correction) e di ritrasmissione, sia per maggiori problemi tecnici e
architetturali di scheduling e frammentazione dei pacchetti. Malgrado i sistemi HSDPA (High
Speed Downlink Packet Access) abbiano migliorato sostanzialmente le prestazioni in termini di
latenza, le prestazioni rimangono scarsamente confrontabili con quelle della rete fissa (tempi di
latenza dell’ordine delle centinaia di millesimi di secondo).
Anche in questo caso, le offerte commerciali disponibili confermano i dati dell’analisi
tecnologica. Nel caso della rete fissa si trovano offerte commerciali (in particolare nelle offerte
business) dove i tempi di ritardo end to end sono contrattualmente garantiti nell’ordine delle
decine di secondi, mentre non risultano offerte simili per le reti mobili.
Il processo di miglioramento delle codifiche di linea, in atto anche per la banda di uplink
(HSUPA – High Speed Uplink Packet Access), l’introduzione di tecniche MIMO (Multiple Input
Multiple Output) e in generale l’evoluzione verso una rete mobile a larga banda completamente
basata sulla commutazione a pacchetto UMTS LTE (Long Term Evolution) consentirà
comunque nei prossimi anni un progressivo miglioramento delle prestazioni.

L’evoluzione attesa della domanda di servizi e applicazioni da parte sia dei clienti consumer che
business è alla base dell’evoluzione verso le soluzioni LTE. In effetti, le diverse piattaforme
tecnologiche dovranno essere in grado di supportare un ventaglio di applicazioni e funzionalità
sempre più ampio, accessibile in modo seamless attraverso diverse tipologie di apparati, sia in
postazione fissa che in mobilità.
Sfruttando la tecnologia di multiplazione ortogonale (Orthogonal Frequency Division
Multiplexing – OFDM). La tecnologia LTE può infatti raggiungere prestazioni superiori rispetto al
CDMA, in particolare per ciò che riguarda i canali con maggiore ampiezza di banda. LTE potrà
coesistere sia con i sistemi 2G che 3G, inserendosi sia nello spettro attualmente utilizzato da
ciascun operatore oppure occupando un nuovo spettro.
Per ottimizzare le prestazioni LTE saranno però richieste frequenze da 20MHz. Inoltre, per
sfruttare al meglio i benefici ottenibili con LTE (tra cui un incremento significativo nelle velocità
raggiungibili in download e upload e una riduzione nel numero dei nodi di rete) sarà necessario
che il “core” dell’architettura di rete evolva verso il modello System Architecture Evolution (SAE)
definito dal 3GPP, in grado di garantire prestazioni quali il broadcasting ad alta velocità con
bassa latenza e a costi contenuti per bit.
Al di là dei benefici tecnici, LTE consentirà anche il raggiungimento di vantaggi economici come
ad esempio un utilizzo più efficiente dello spettro e l’ottimizzazione del backhaul rispetto alle reti
HSPA. La tabella seguente sintetizza alcuni elementi di confronto, sia prestazionali che
economici, tra le tecnologie 3G, HSPA e LTE.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


51
Giugno 2008
Tabella 21: Confronto tra le tecnologie 3G, HSPA e LTE

Basic HSPA LTE


W-CDMA (2x5MHz) (2x5MHz)

Theoretical average wide-


128-384 kbit/s 1 Mbit/s 4 Mbit/s
area throughput
Theoretical maximum
2 Mbit/s 14 Mbit/s 20 Mbit/s
throughput
230 TB (5 MHz)
Monthly downlink traffic 500 TB 1.800 TB
500 TB (10 MHz)
Typical cost per (downlink)
megabyte at maximum use of Eur 0,06 Eur 0,03 Eur 0,01
the network
Fonte: Analysys Research (2007)

2.2.2 Il mercato italiano del broadband mobile

Copertura
A fine 2007 la copertura dei servizi UMTS ha superato il 90% della popolazione residente, ma
anche la copertura dei servizi mobili broadband abilitati dall’HSDPA ha superato l’85% (rispetto
al 72% di fine 2006).
Approfondendo l’analisi a livello regionale, si evidenziano tre aree principali (cfr. Tabella 22): la
prima raggruppa il 50% delle regioni italiane, che risultano coperte per più del 90% dai servizi
3G (ponendo pari a 100 il dato di copertura a livello nazionale, per queste regioni i numeri
indice che le rappresentano variano dal 100 della Campania al 107 della Puglia); la seconda
comprende quattro regioni (Marche, Abruzzo, Piemonte e Sardegna) per le quali la copertura è
compresa tra l’80% e il 90% (numeri indici compresi tra 90 e 96); e la terza è composta dalle
regioni per le quali la copertura è inferiore all’80% (numeri indice inferiori a 90), con in coda,
molto staccata dalle altre regioni, il Molise, nella quale il livello di copertura è inferiore al 75%
della popolazione (numero indice = 69).

Tabella 22: Copertura regionale UMTS (Gennaio 2008)

UMTS: Indice popolazione coperta


Regione Copertura
PUGLIA 107
LAZIO 106
UMBRIA 106
TOSCANA 104
LIGURIA 104
EMILIA ROMAGNA 103
SICILIA 102
VENETO 102
LOMBARDIA 102
CAMPANIA 100
ITALIA 100
MARCHE 96
ABRUZZO 94
PIEMONTE 93
SARDEGNA 90
TRENTINO ALTO ADIGE 88
BASILICATA 86
VALLE D'AOSTA 85
FRIULI VENEZIA GIULIA 85
CALABRIA 84
MOLISE 69

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


52
Giugno 2008
Fonte: Osservatorio Banda larga, Between, 2008

Con riferimento ai servizi HSDPA (cfr. Tabella 23) si nota una presenza leggermente maggiore
(11 contro 9) di regioni nelle quali la penetrazione è inferiore alla media nazionale. Come nel
caso dell’UMTS è il Molise la regione meno coperta (numero indice 68 su 100 base Italia), ma
in questo caso la distanza con le regioni che la precedono (Basilicata = numero indice 73) è
meno sensibile rispetto al caso dell’UMTS (Calabria = numero indice 84).

Tabella 23: Copertura regionale HSDPA (Gennaio 2008)

HSDPA:Indice popolazione coperta


Regione Copertura
LAZIO 108
EMILIA ROMAGNA 107
TOSCANA 106
PUGLIA 105
SICILIA 105
VENETO 105
LIGURIA 103
LOMBARDIA 103
UMBRIA 103
ITALIA 100
ABRUZZO 96
PIEMONTE 96
CAMPANIA 91
SARDEGNA 91
FRIULI VENEZIA GIULIA 90
MARCHE 87
CALABRIA 87
VALLE D'AOSTA 82
TRENTINO ALTO ADIGE 77
BASILICATA 73
MOLISE 67

Fonte: Osservatorio Banda larga, Between, 2008

Scendendo di un ulteriore livello nell’analisi, il 46% delle provincie presenta un livello di


copertura UMTS maggiore o uguale alla media nazionale. In testa a questa classifica troviamo
cinque province di medie dimensioni (Bari, Trieste, Taranto, Latina e Ravenna, numero indice =
110) seguite da vicino dalle maggiori province italiane, Milano e Roma (numero indice = 109).
Da notare invece il ritardo del Piemonte: tra le ultime 12 province italiane in termini di copertura
ben quattro sono piemontesi. Chiude questa classifica Isernia, con una copertura pari a meno di
due terzi della media nazionale UMTS.
La situazione non cambia significativamente, in termini quantitativi, nel caso dell’HSDPA: il 41%
delle province italiane presentano una copertura della popolazione superiore alla media
nazionale, mentre il 59% si trova al di sotto, con la provincia di Ogliastra al’ultimo posto con una
copertura che si posiziona attorno al 50% della popolazione (numero indice = 58). In testa alla
classifica troviamo ancora la provincia di Trieste (numero indice = 116) seguita da Prato,
Catania e Livorno (numero indice = 115) e dalle province di Roma e Milano (numero indice
114). Nel caso dell’HSDPA le differenze tra le singole realtà locali risultano quindi più marcate.

Per quanto riguarda invece la sovrapposizione tra servizi broadband mobili e fissi in termini di
popolazione raggiunta, sia l’UMTS che l’HSDPA tendono a coprire le stesse aree servite
(totalmente o parzialmente) dall’ADSL. In effetti, in entrambi i casi la popolazione raggiunta in
assenza di copertura del broadband fisso rappresenta l’1% circa della popolazione coperta
rispettivamente da HSDPA e UMTS. Un discorso simile vale per i comuni parzialmente coperti
dall’ADSL: la popolazione che ad essi afferisce rappresenta l’11% della popolazione coperta dai
servizi UMTS e il 10% della popolazione coperta dall’HSDPA.
Il risultato finale è che (pur in presenza di valori assoluti diversi in termini del numero di comuni
raggiunti da ciascuna tecnologia mobile) broadband mobile UMTS-HSDPA e fisso si
sovrappongono per l’88-89% della copertura della popolazione. In questo senso, il broadband
mobile non rappresenta ancora una soluzione ridurre il digital divide infrastrutturale.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


53
Giugno 2008
Tabella 24: Copertura mobile e copertura ADSL

Incrocio copertura UMTS – ADSL Incrocio copertura HSDPA – ADSL

Comuni Comuni
Popolazione Popolazione
Copertura Mobile coperti Copertura Mobile coperti
(%) (%)
(#) (#)

Non coperti Non coperti


364 1% 260 1%
ADSL ADSL
Parzialmente coperti Parzialmente coperti
576 11% 470 10%
ADSL ADSL
Totalmente Coperti Totalmente Coperti
3.779 88% 3.194 89%
ADSL ADSL
Totali comuni coperti Totali comuni coperti
4.719 100% 3.924 100%
UMTS HSDPA

Fonte: Osservatorio Banda larga, Between, 2008

Accessi
A fine 2007 le linee mobili (SIM) in Italia erano pari a circa 90 milioni. Di queste oltre un quarto
(il 26%) erano UMTS, uno dei valori più elevati riscontrabili in Europa e, comunque, il più alto
fra i cinque principali paesi europei.

Figura 26: Dinamica delle SIM UMTS-HSDPA

SIM UMTS-HSDPA/Totale SIM


24,6
23,3
21,5
19,6
Milioni di SIM

18,4
17,2
15,4
13,9
12,6
10,5
8,1 25% 26% 27%
21% 22% 23%
6,1 18% 20%
4,7 15% 17%
12%
2,8 9%
7%
4%

4Q '04 1Q '05 2Q '05 3Q '05 4Q '05 1Q '06 2Q '06 3Q '06 4Q '06 1Q '07 2Q '07 3Q '07 4Q '07 1Q '08

SIM UMTS-HSDPA (mln) SIM UMTS-HSDPA (%)

Fonte: AGCOM, 2008

Negli ultimi anni la crescita è stata progressiva, effetto dell’evoluzione della copertura e
dell’offerta di terminali e servizi, tra i quali negli ultimi due anni assume un ruolo di crescente
importanza la componente broadband. Rimane tuttavia vero come rispetto al mercato del
broadband fisso, nel quale è possibile identificare alcune applicazioni, sia business che
consumer, trainanti la domanda di banda (si pensi ad esempio al download di file multimediali,
allo streaming, alle applicazioni peer-to-peer), nel caso del mobile le applicazioni “dati” a valore
aggiunto sono ancora relativamente meno sviluppate.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


54
Giugno 2008
Per quanto concerne specificatamente la connettività IP, la rilevazione condotta
congiuntamente con AGCOM a marzo 2008 evidenzia come a fine 2007 le SIM che avevano
effettuato traffico IP nell’ultimo trimestre dell’anno erano circa 4,3 milioni (5% del totale delle
SIM), anche se va ricordato come siano ancora oltre 12 milioni le SIM che hanno nello stesso
periodo utilizzato servizi WAP per l’accesso ai servizi online.

La componente broadband (definita come i collegamenti HSDPA) rappresenta una quota


crescente dei collegamenti IP, che è passata dall’11% di fine 2006 a quasi il 20% l’anno
successivo. La base utenti broadband mobile si può quindi stimare a fine 2007 in circa 800.000
unità (SIM), sostanzialmente raddoppiate rispetto all’anno precedente. Tale valore ha superato
il milione nel primo trimestre 2008.
Si tratta quindi di un valore ancora inferiore al 10% dei collegamenti a banda larga di rete fissa,
sebbene in forte aumento, anche per effetto di un consolidamento dei livelli di copertura su
valori superiori al 90% della popolazione e, soprattutto, di un’offerta sempre più articolata e
economicamente competitiva.
Di fatto, una parte significativa di questi collegamenti si sovrappone a quelli di rete fissa,
essendo utilizzati in mobilità da parte di utenti che dispongono già di un collegamento
broadband presso la propria abitazione.

Figura 27: Indicatori di penetrazione di soluzioni IP e broadband (4Q 2007)

% SIM UMTS-HSDPA % SIM IP * % SIM UMTS-HSDPA IP *


(base: 89,8 mln di SIM) (base: 89,8 mln di SIM) (base: 4,3 mln di SIM IP *)

26%
19%
5%

SIM UMTS- HSDPA SIM IP * SIM UMTS-HSDPA IP *

* SIM che hanno effettuato traffico IP

Fonte: AGCOM, 2008

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


55
Giugno 2008
La progressiva diffusione dei servizi broadband mobili si è tradotta in un altrettanto consistente
aumento dei volumi di traffico dati da connettività. L’andamento trimestrale del traffico dati sulle
reti mobili (cfr Figura 28) evidenzia come nel primo trimestre 2008 si sia registrata una crescita
superiore al 120% rispetto al corrispondente periodo del 2007.

Figura 28: Traffico dati su rete mobile (terabyte)

3.129

2.579
Terabyte

1.984
1.725

1.390

1Q '07 2Q '07 3Q '07 4Q '07 1Q '08

Traffico dati mobile (terabyte)

Fonte: AGCOM, 2008

Da notare infine come l’operatore 3 abbia dichiarato di avere, a fine marzo 2008, 850.000 utenti
dei servizi televisivi mobili basati su DVB-H.

Competizione
A fine 2007 il principale operatore di servizi UMTS rimane 3 Italia con una quota del 35% sul
totale delle SIM UMTS, seguita da Vodafone (30%), TIM (26%) e Wind (8%).
Per quanto riguarda invece la componente broadband mobile la situazione rimane analoga,
sebbene con una maggiore differenziazione tra i primi due operatori, che rappresentano circa i
¾ del totale e gli altri due, sebbene negli ultimi trimestri si assista ad un progressivo
allineamento verso le quote di mercato complessive dell’UMTS, per effetto del lancio di nuovi
servizi.
Il posizionamento dei diversi operatori rispecchia da un lato l’evoluzione della copertura dei
servizi e, dall’altro l’evoluzione di un’offerta mirata di contenuti e servizi a valore aggiunto.

Evoluzione
Le prospettive per lo sviluppo del broadband mobile appaiono particolare positive e
questo per una serie di fattori interagenti:
ƒ La base di utenti (SIM) dei servizi UMTS ha raggiunto i 25 milioni, superando quindi il
25% del totale delle linee mobili italiane. Ciò significa che si è raggiunta la consistenza di
utenti necessaria per poter sviluppare, con le necessarie economie di scala, un’offerta più
articolata che in passato di applicazioni mobili a valore aggiunto che richiedono servizi
broadband mobili;
ƒ Con lo sviluppo quantitativo delle linee broadband cresce l’esperienza degli utenti con
applicazioni dati a valore aggiunto e ciò traina la domanda sia per prestazioni evolute di
rete che per nuove categorie di applicazioni e quindi, in ultima istanza, per servizi
broadband mobili;

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


56
Giugno 2008
ƒ Il graduale processo di abbandono dei servizi di rete fissa e la crescita dell’utenza
“mobile only”;
ƒ Il continuo processo di adeguamento tecnologico dei terminali che incentiva il passaggio
a servizi 3G;
ƒ Lo sviluppo di servizi integrati e convergenti con contenuti video e multimediali;
ƒ Anche come conseguenza dei punti precedenti, si sviluppa l’ecosistema degli operatori
(sviluppatori software, system integrator ecc.) che sono alla base della crescita dei
contenuti e delle applicazioni basate su servizi mobili broadband, sia per il mercato
consumer che business;
ƒ L’esperienza acquisita dagli operatori mobili per quanto riguarda le preferenze degli utenti
tra servizi mobili a valore aggiunto e la relativa “willingness to pay”, e di conseguenza
sono in grado di affinare la propria offerta di servizi broadband mobili sia in termini di
applicazioni che di pricing che di risorse di rete da dedicarvi ecc.
Come conseguenza delle tendenze sopra descritte è ipotizzabile uno scenario di mercato nel
quale si moltiplicano le applicazioni “mobile broadband based”, dalla messaggistica unificata,
all’instant messaging, all’accesso integrato fisso-mobile a reti private virtuali delle aziende, alle
applicazioni di infomobilità in tutti i principali settori economici, alle applicazioni Internet
integrate nelle automobili, alla diffusione di contenuti audio e video su nuove famiglie di device
integrati.
L’evoluzione tecnologica e lo sviluppo atteso delle offerte garantirà nei prossimi anni un
ulteriore incremento della base clienti, che è previsto possa superare la consistenza degli
accessi broadband di rete fissa nel giro di 3-5 anni, con le caratteristiche prestazionali che
rimarranno comunque differenziate rispetto a quelle di rete fissa.
La progressiva sovrapposizione degli utilizzatori e il processo di integrazione tra rete fissa e
mobile renderà sempre più complementari le due piattaforme tecnologiche, anche se una quota
significativa di utilizzatori residenziali opterà per l’utilizzo della sola rete mobile (le famiglie
mobile only, che rappresentano già oggi circa il 25% delle famiglie complessive).

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


57
Giugno 2008
2.2.3 Il confronto con i Paesi dell’Unione Europea

In tutta Europa nel 2007 la penetrazione delle linee mobili ha superato, in alcuni casi in misura
molto rilevante, il 100% della popolazione con le sole eccezioni (tra i paesi dell’Europa dei 15) di
Belgio e Francia.

Figura 29: Penetrazione SIM sulla popolazione (4Q 2007)

160%

140%
N° di SIM / Popolazione

120%

100%

80%

60%

40%

20%

0%

O
FI
Y
IT

PT

AT

SI

BG
LU

U
Z

FR
IE
LT

EL

PL

T
LV

E
EE

SK
ES

SE

BE
N

E2

M
C
C

R
U

Fonte: Elaborazioni Between su dati UE

In questa classifica l’Italia è al secondo posto, dietro il Lussemburgo e di gran lunga più avanti
di tutti i paesi europei più importanti, grazie ai quasi 90 milioni di linee mobili attive a fine 2007
che, in valore assoluto, posizionano il nostro paese a ridosso della Germania.
Facendo riferimento ai cinque principali paesi europei, emerge come l’Italia rappresenti
attualmente il mercato broadband mobile dalle dimensioni maggiori (cfr. Figura 30)

Figura 30: Distribuzione delle SIM UMTS-HSDPA nell’EU5 (4Q 2007)


Spagna;
16,4%

Germania;
17,1%

Regno Unito;
19,7%

Francia;
10,2%
Italia;
36,7%

Italia Francia Regno Unito Spagna Germania

Fonte: Elaborazioni AGCOM su dati aziendali e Mobile Communications

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


58
Giugno 2008
Considerando, quindi, il numero di SIM UMTS-HSDPA, il mercato italiano ha raggiunto una
dimensione pari sostanzialmente al doppio rispetto a quello che caratterizza gli altri quattro
paesi esaminati.
Anche per quanto riguarda la diffusione delle SIM UMTS-HSDPA rispetto alla base degli utenti
mobili (SIM), il mercato italiano mostra un grado di sviluppo superiore a quanto riscontrabile
negli altri quattro grandi paesi europei (cfr. Figura 31).

Figura 31: Diffusione delle SIM UMTS-HSDPA nell’EU5 (4Q 2007)

25,9%
SIM UMTS-HSDPA/SIM (%)

21,1%

17,1%

11,8% 11,7%

Italia Spagna Regno Unito Francia Germania

Diffusione SIM UMTS-HSDPA (% SIM)

Fonte: Elaborazioni AGCOM su dati aziendali e Mobile Communications

A fine 2007, in Italia oltre una SIM su quattro è abilitata alla fruizione di servizi broadband in
mobilità, contro una su cinque della Spagna ed una ogni 10 di Francia e Germania.

Il contesto competitivo dei servizi UMTS appare sostanzialmente simile (in termini di numero di
operatori che hanno ottenuto la licenza e di numero di operatori commercialmente attivi in
questo mercato) in tutti i principali paesi dell’Europa “allargata” (cfr. Figura 32).
In sostanza, il maggiore sviluppo, in termini di penetrazione dell’UMTS sul totale delle linee
mobili, nei paesi più piccoli sembra essere anche il frutto della (e a sua volta giustifica la)
presenza di un numero di operatori broadband mobili elevato rispetto alle dimensioni relative del
mercato: è il caso ad esempio di Irlanda, Svezia e Finlandia che a luglio 2007 avevano lo stesso
numero di operatori (quattro) dotati di licenza UMTS di Italia, Germania e Spagna, mentre
l’Austria, che nel 2007 presentava un tasso di penetrazione dell’UMTS sul totale delle linee
mobili comparabile a quello dell’Italia, presenta un operatore licenziatario in più (sono cinque in
totale).
La situazione non varia se consideriamo il numero di operatori con un ‘offerta commerciale di
servizi UMTS. Da notare il caso del Regno Unito che presenta il maggior numero di operatori
UMTS con un’offerta commerciale (cinque) ma in termini di diffusione di questo servizio era
classificato tra i meno sviluppati dei paesi europei occidentali.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


59
Giugno 2008
Figura 32: Licenze UMTS (2Q 2007)

Fonte: European Electronic Communications Regulations and Markets 2007 (13th Report), Annex 2

Appare opportuno evidenziare, infine, come l’assetto competitivo dei 5 principali paesi europei,
misurato attraverso il valore dell’indice di concentrazione di Herfindahl-Hirschman12 (HHI),
confermi l’elevato grado di sviluppo del contesto competitivo che caratterizza il mercato italiano
del broadband mobile.

Figura 33: Concentrazione del mercato broadband mobile nell’EU 5 (4Q 2007)

5.357

3.573 3.425
2.917
2.359

Francia Spagna Germania Italia Regno Unito

Indice di Herfindahl-Hirschman *

* Calcolato sulla base delle quote di mercato in termini di numero di SIM UMTS-HSDPA

Fonte: Elaborazioni AGCOM su dati aziendali e Mobile Communications

L’indice HHI mostra per l’Italia un valore che risulta inferiore solo a quello del Regno Unito (cfr.
Figura 33), mentre gli altri tre paesi considerati presentano un livello di concentrazione del
mercato broadband mobile significativamente superiore a quello che contraddistingue il
contesto italiano.

12
L’indice di Herfindahl-Hirschman è pari alla somma dei quadrati delle quote di mercato delle
imprese presenti sul mercato. Il suo valore può, pertanto, variare tra un massimo di 10.000 in
caso di monopolio assoluto ed un minimo - nel caso di perfetta equivalenza delle singole quote
di mercato - che è funzione del numero di attori presenti.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


60
Giugno 2008
3 LE DETERMINANTI DELLA BANDA LARGA IN ITALIA

Nel presente capitolo vengono analizzati i fattori che governano il processo di adozione della
banda larga nelle famiglie e nelle imprese italiane.
Il capitolo è suddiviso in due parti. Nella prima, si approfondiscono le determinanti del processo
di adozione della banda larga nelle famiglie, mentre la seconda è dedicata all’analisi degli
elementi che influenzano la diffusione della banda larga nelle imprese. Entrambe le analisi si
basano sui risultati delle rilevazioni annuali dell’Osservatorio Banda Larga.

3.1 LE FAMIGLIE E LA BANDA LARGA

Nel primo paragrafo si esamina il rapporto fra le famiglie italiane e le nuove tecnologie,
evidenziando il grado di alfabetizzazione informatica ed il livello di diffusione della banda larga.
L’universo di riferimento è costituito da 23,3 milioni di famiglie13, ipotizzato costante nel periodo
in esame (2002-2007).

Il secondo paragrafo approfondisce il tema del confronto internazionale e, quindi, del


posizionamento relativo dell’Italia nel contesto Europeo per quanto riguarda la diffusione della
banda larga nelle famiglie.

Nel terzo paragrafo si procede all’esame delle diverse variabili di profilatura per valutare le
diverse caratteristiche delle famiglie che dispongono di un collegamento a banda larga e che a
metà 2007 erano il 33% delle famiglie italiane (fonte: Osservatorio Banda Larga). Dopo aver
analizzato le differenze nella dotazione di banda larga viene descritto anche il profilo di utilizzo
di Internet e l’interesse per lo sviluppo dei servizi in rete. L’universo di riferimento è costituito da
23,3 milioni di famiglie, ipotizzato costante nel periodo in esame (2005-2007).

L’analisi è basata su dati EUROSTAT (per il confronto internazionale) e sulle indagini condotte
annualmente dall’Osservatorio Banda Larga su un campione casuale di oltre 7.000 famiglie
intervistate telefonicamente (per l’analisi sulle famiglie italiane).

Salvo quando diversamente indicato, i dati riportati sono da considerare riferiti alla fine di
giugno 2007.

13
Cfr. Istat - Indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”, (2007).

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


61
Giugno 2008
3.1.1 Le famiglie italiane e l’ICT

Al segmento residenziale (consumer) del mercato della banda larga sono riferibili circa l’81%
del totale degli accessi a banda larga a fine 2007 (poco più di 8,2 milioni di accessi, contro i
10,1 milioni del mercato complessivo). Gli accessi a banda larga acquistati dalle famiglie
italiane costituiscono, quindi, la componente più importante nel determinare la dinamica del
mercato della banda larga nel suo complesso.

Banda larga e alfabetizzazione informatica


In Italia, un fattore critico per l’affermazione del modello di fruizione dei servizi innovativi in rete
rimane legato al livello di alfabetizzazione informatica delle famiglie italiane, che risulta
largamente inferiore a quanto riscontrabile nei principali Paesi europei14.

Tabella 25: Famiglie – Evoluzione alfabetizzazione IT e dotazione tecnologica


%
La catena del broadband
2002 2003 2004 2005 2006 2007
Base: totale famiglie
Alfabetizzate IT * 53 54 55 59 60 61
Con PC a casa 33 38 43 47 48 49
Con Internet a casa 24 29 33 37 38 39
Con Internet BB a casa 2 3 7 19 27 33

BB/Alfabetizzate IT 3 5 12 32 45 54
BB/PC 5 8 16 41 56 68
BB/Internet 7 10 20 51 71 84

* Almeno un componente della famiglia sa utilizzare un PC

Fonte: Between (2008)

A metà 2007, nel 61% delle famiglie italiane vi è almeno un componente in grado di utilizzare
un PC (cfr. Tabella 25), ma negli ultimi due anni il livello di alfabetizzazione informatica è
aumentato di soli 2 punti percentuali e la presenza di PC non raggiunge ancora il 50% delle
famiglie italiane.
Anche se il divario fra i due indicatori citati tenderà a ridursi nel tempo, per effetto del
progressivo ricambio generazionale, resta comunque il problema di un modello di fruizione
(informatico) che rischia di escludere dall’economia in rete circa un terzo delle famiglie italiane.
La piena affermazione di un sistema di economia in rete, quindi, richiede di spostare
l’attenzione sui processi di acculturamento tecnologico e sull’individuazione di piattaforme di
fruizione alternative al PC.
Con lo sviluppo della copertura dei servizi a banda larga e il consolidamento delle offerte, la
relazione tra PC, Internet e banda larga è diventata sempre più stretta. Nel 2007, si passa dal
49% di famiglie che hanno un PC in casa, al 39% di famiglie utenti Internet e il 33% di
penetrazione della banda larga. Di fatto, in due anni l’incidenza della banda larga sul totale dei
collegamenti Internet è passata dal 51% all’84%, con un impulso iniziale alla crescita dovuto
anche all’effetto del lancio dei servizi broadband a consumo.

14
Cfr. EUROSTAT, How skilled are Europeans in using computers and the Internet, 2006, p. 2.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


62
Giugno 2008
Banda larga ed età
L’evidente relazione inversa fra diffusione della banda larga ed età conferma come siano
soprattutto le fasce di popolazione più anziane a incontrare le maggiori difficoltà nel processo di
adozione delle innovazioni ICT, di cui la banda larga sarà sempre più elemento imprescindibile.

La presenza di adolescenti in famiglia corrisponde, inoltre, ai livelli più alti di presenza della
banda larga, che si collega di norma alla presenza di un capofamiglia di età compresa fra i 45
ed i 49 anni (cfr. Figura 34).

Figura 34: Famiglie – Banda larga ed età (2007)

70%

60%

50%
% famiglie *

40%

30%

20%

10%

0%
9

85 4

ù
5
6-

-1

-1

-2

-2

-3

-3

-4

-4

-5

-5

-6

-6

-7

-7

-8

pi
a

10

15

20

25

30

35

40

45

50

55

60

65

70

75

80
no

e
Fi

anni
Capofamiglia Figlio più giovane
* % di famiglie che possiedono un accesso a banda larga

Fonte: Between (2008)

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


63
Giugno 2008
3.1.2 Il confronto internazionale

La struttura demografica della popolazione

Tabella 26: Popolazione – Struttura demografica (2005)

Fascia di età
Paese (% popolazione)

0-14 15-64 65 e più TOTALE


Ireland 21 68 11 100
Cyprus 19 69 12 100
Denmark 19 66 15 100
Luxembourg 19 67 14 100
France 19 65 16 100
Netherlands 19 68 14 100
UK 18 66 16 100
Malta 18 69 13 100
Sweden 18 65 17 100
Finland 18 67 16 100
Belgium 17 66 17 100
Lithuania 17 68 15 100
Slovakia 17 71 12 100
Poland 17 70 13 100
Austria 16 68 16 100
Estonia 16 68 16 100
Hungary 16 69 16 100
Portugal 16 67 17 100
Czech Rep. 15 71 14 100
Latvia 15 69 17 100
Germany 15 67 19 100
Greece 15 68 18 100
Spain 15 69 17 100
Slovenia 14 70 15 100
Italy 14 67 19 100
EU 25 16 67 17 100

Fonte: Elaborazioni Between su dati EUROSTAT (2005)

Nel contesto europeo, l’Italia si caratterizza per una struttura demografica della popolazione in
cui il peso delle fasce più giovani (0-14 anni) è il più basso in assoluto (cfr. Tabella 26). In
particolare, in paesi coma Irlanda, Danimarca, Francia e Olanda la popolazione più giovane
rappresenta circa un quinto del totale, mentre in Italia il peso è del 14%:

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


64
Giugno 2008
Il livello di istruzione15 della popolazione

Tabella 27: Popolazione – Livello di istruzione (2005)

Livello di istruzione *
Paese (% popolazione)

Basso Alto TOTALE


Czech Rep. 10 90 100
Estonia 11 89 100
Slovakia 12 88 100
Lithuania 12 88 100
Poland 15 85 100
Latvia 16 85 100
Sweden 16 84 100
Germany 17 83 100
Denmark 19 81 100
Austria 19 81 100
Slovenia 20 80 100
Finland 21 79 100
Hungary 24 76 100
Netherlands 28 72 100
UK 28 72 100
Cyprus 33 67 100
France 34 66 100
Belgium 34 66 100
Luxembourg 34 66 100
Ireland 35 65 100
Greece 40 60 100
Italy 50 50 100
EU 25 31 69 100

* Basso: livelli 1 e 2 ISCED


Alto: livelli da 3 a 6 ISCED
Fonte: Elaborazioni Between su dati EUROSTAT (2005)

Anche per quanto riguarda il livello di istruzione, l’Italia si colloca agli ultimi posti della classifica
europea (cfr. Tabella 27) e metà della popolazione possiede un livello di istruzione che non
supera la scuola dell’obbligo, contro una media europea che si attesta a circa un terzo del
totale.

Le famiglie e l’ICT
Anche dall’analisi dei dati EUROSTAT 2006 (cfr. Tabella 28) emerge come il livello di diffusione
della banda larga nelle famiglie italiane appaia influenzato negativamente dalla minor diffusione
di PC a casa, in confronto agli altri paesi dell’UE (in Italia, 48 famiglie su 100 hanno un PC,
contro le 62 dell’UE 25). Il divario nella diffusione di PC si riflette, inevitabilmente, in una minor
disponibilità di Internet a casa, anche se le differenze tendono a ridursi (in Italia, 40 famiglie su

15
La classificazione è stata effettuata utilizzando l’ultima versione della International Standard
Classification of Education (ISCED) utilizzata da OCSE, UNESCO e EUROSTAT nella
produzione di indicatori statistici sull’istruzione per il confronto internazionale. I livelli ISCED
sono: (1) Primary (Istruzione primaria); (2) Lower secondary (Istruzione secondaria inferiore);
(3) Upper secondary (Istruzione secondaria superiore); (4) Post-secondary non-tertiary
(Istruzione post-secondaria non terziaria); (5) First stage of tertiary education (Istruzione
terziaria di primo livello); (6) Second stage of tertiary education leading to an advanced
research qualification (Istruzione terziaria di secondo livello).

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


65
Giugno 2008
100 hanno Internet a casa, contro le 51 dell’UE 25). Allo stesso modo, passando alla diffusione
della banda larga nelle famiglie, l’Italia si colloca in evidente ritardo nel contesto internazionale.
Tuttavia, prima di ulteriori considerazioni, bisogna tener presente che la definizione di banda
larga utilizzata da EUROSTAT è ristretta ai soli accessi flat16 e, quindi, penalizza l’Italia, dove
poco meno della metà degli accessi broadband delle famiglie sono in realtà a consumo.
Includendo anche gli accessi broadband a consumo, la penetrazione della banda larga nelle
famiglie italiane si attesta intorno al 27%, confermando un valore comunque inferiore alla media
UE, ma con un divario in ulteriore riduzione rispetto a quanto rilevato da EUROSTAT nel caso
dei PC e di Internet.
In conclusione, considerando congiuntamente i tre indicatori, risulta chiaro come l’Italia, pur
potendo contare su una base accessibile minore (meno famiglie con PC e Internet), abbia
comunque raggiunto un livello di penetrazione della banda larga nelle famiglie non lontano dalla
media europea.

Tabella 28: Famiglie – Dotazioni ICT (2006)

Famiglie con Famiglie con Famiglie con


PAESE PC Internet Internet BB
(%) (%) (%)
Netherlands 80 80 66
Denmark 85 79 63
Finland 71 65 53
Sweden 82 77 51
Belgium 57 54 48
Luxembourg 77 70 44
UK 71 63 44
Malta 61 53 40
Estonia 52 46 37
Germany 77 67 34
Slovenia 65 54 34
Austria 67 52 33
France 56 41 30
Spain 57 39 29
Portugal 45 35 24
Latvia 41 42 23
Hungary 50 32 22
Poland 45 36 22
Lithuania 40 35 19
Czech Rep. 39 29 17
Italy 48 40 16
Ireland 59 50 13
Cyprus 52 37 12
Slovakia 50 27 11
Greece 37 23 4

EU25 62 51 32

Fonte: Elaborazioni Between su dati EUROSTAT (2006)

Gli individui e l’utilizzo della rete


Anche per quanto riguarda il rapporto fra individui e ICT (cfr. Tabella 29), il posizionamento
internazionale dell’Italia risente in negativo del minor livello di alfabetizzazione informatica (44%
degli italiani ha utilizzato un PC nell’ultimo anno, contro il 63% dell’UE25). Il differenziale tra
l’Italia e i paesi più avanzati aumenta passando dall’utilizzo generico di Internet all’effettuazione
di vere e proprie transazioni commerciali in rete.

16
“Broadband refers to a family of high-bandwidth technologies that provide a digital permanent
Internet connection.” Cfr. EUROSTAT, Methodological Manual for Statistics on the Information
Society, 2006, (pp. 24-28).

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


66
Giugno 2008
Tabella 29: Individui – Utilizzo della rete (2006)

Individui Utenti Utenti


PAESE alfabetizzati IT Internet eCommerce
(%) (%) (%)
Denmark 89 78 55
Sweden 90 80 55
Germany 79 59 49
Netherlands 86 76 48
UK 76 57 45
Finland 82 71 44
Luxembourg 77 65 44
Austria 70 55 32
Ireland 61 44 28
France 55 39 22
Belgium 69 58 19
Spain 57 39 15
Malta 45 36 14
Czech Rep. 55 36 13
Slovenia 61 47 13
Poland 52 34 12
Slovakia 66 43 11
Italy 44 31 9
Latvia 57 46 8
Cyprus 46 29 7
Estonia 64 56 7
Hungary 56 42 7
Portugal 45 31 7
Greece 40 23 5
Lithuania 48 38 4

EU25 63 47 27
DEFINIZIONI
INDIVIDUI ALFABETIZZATI IT Individui che hanno utilizzato un PC nell'ultimo anno.
UTENTI INTERNET Individui che utilizzato Internet almeno una volta la settimana.
UTENTI eCOMMERCE Individui che hanno effettuato acquisti on-line nell'ultimo anno

Fonte: Elaborazioni Between su dati EUROSTAT (2006)

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


67
Giugno 2008
3.1.3 Il profilo delle famiglie a banda larga

Tipologia familiare
Le tipologie familiari17 che presentano una penetrazione più elevata di collegamenti a banda
larga sono chiaramente quelle dove è presente almeno un figlio. Il livello di diffusione della
banda larga passa dal 49% delle famiglie con unico genitore al 56% delle coppie con tre o più
figli (cfr. Tabella 30). All’estremo opposto vi sono invece le famiglie monocomponente, costituite
prevalentemente da persone anziane, per le quali il livello di penetrazione rilevato è pari al15%.

Tabella 30: Famiglie Internet – Tipologia familiare (2007)

Profilo socio-demografico %
- Tipologia familiare - Broadband Narrowband
Base: totale famiglie 33 6
Monocomponente 15 2
Coppia senza figli 18 4
Coppia con un figlio 49 9
Coppia con due figli 52 10
Coppia con 3 o più figli 56 13
Singolo genitore con figli 36 5
Con membri aggregati 27 12

Fonte: Between (2008)

Tabella 31: Famiglie Broadband – Evoluzione tipologia familiare


Profilo socio-demografico %
- Tipologia familiare - 2005 2006 2007
Base: totale famiglie
Monocomponente 11 11 15
Coppia senza figli 11 14 18
Coppia con un figlio 25 39 49
Coppia con due figli 30 49 52
Coppia con 3 o più figli 26 49 56
Singolo genitore con figli 23 31 36
Con membri aggregati 19 25 27

Fonte: Between (2008)

L’analisi della dinamica della tipologia familiare (cfr. Tabella 31) conferma l’importanza della
presenza dei figli in casa, quale driver del processo di adozione della banda larga. Le famiglie
con 2 o più figli, infatti, hanno visto passare il dato di penetrazione dal 25-30% del 2005 a oltre il
50% del 2007.

17
Le numerosità delle diverse tipologie familiari sono: Monocomponente (6,0 mln), Coppia
senza figli (4,6 mln), Coppia con un figlio (4,2 mln), Coppia con due figli (4,0 mln), Coppia con 3
o più figli (1,2 mln), Singolo genitore con figli (1,9 mln), Con membri aggregati (1,4 mln).

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


68
Giugno 2008
Età dei figli
Analizzando l’età dei figli (cfr. Tabella 32) emerge chiaramente il ruolo dei figli adolescenti e
nella fase di formazione scolastica superiore e universitaria.
In effetti, la penetrazione della banda larga passa dal 18% delle famiglie senza figli a oltre il
60% delle famiglie con figli nella fasce di età 15-19 anni e 20-24 anni, ma con valori superiori al
50% anche per la fascia 12-14 anni.

Tabella 32: Famiglie Internet – Età dei figli (2007)

Profilo socio-demografico %
- Età dei figli - Broadband Narrowband
Base: totale famiglie 33 6
<12 anni 47 10
12-14 anni 55 13
15-19 anni 63 12
20-24 anni 62 14
>24 anni 43 12
Senza figli 18 4

Fonte: Between (2008)

Età del capofamiglia


La fascia di età del capofamiglia giovane (<34 anni) anni presenta dei livelli di adozione della
banda larga superiore al 50%, mentre nella fascia relativa al capofamiglia anziano(>64 anni) la
presenza della banda larga è di poco superiore al 10% (cfr. Tabella 33).

Tabella 33: Famiglie Internet – Età del capofamiglia (2007)

Profilo socio-demografico %
- Età del capofamiglia - Broadband Narrowband
Base: totale famiglie 33 6
<35 anni 54 5
35- 64 anni 43 9
>64 anni 11 3

Fonte: Between (2008)

Tabella 34: Famiglie Broadband – Evoluzione età del capofamiglia


Profilo socio-demografico %
- Età del capofamiglia - 1H 2005 1H 2006 1H 2007
Base: totale famiglie
<35 anni 33 37 54
35-64 anni 24 36 43
>64 anni 5 7 11

Fonte: Between (2008)

Nel periodo esaminato (2005-2007), si è registrata una forte crescita della diffusione della
banda larga su tutte le tipologie di famiglie (cfr. Tabella 34), con le crescite maggiori registrate

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


69
Giugno 2008
nelle famiglie giovani e in quelle della fascia di età intermedia, all’interno delle quali rientra di
norma la tipologia delle famiglie con figli adolescenti.

Professione del capofamiglia


La diffusione della banda larga nelle famiglie con capofamiglia occupato passa dal 39% delle
famiglie con capofamiglia operaio al 46% del caso dei lavoratori autonomi, fino ad oltre il 50%
per le famiglie con capofamiglia impiegato, quadro e imprenditore, dirigente (cfr. Tabella 35).

Tabella 35: Famiglie Internet – Professione del capofamiglia (2007)

Profilo socio-demografico %
- Professione del capofamiglia - Broadband Narrowband
Base: totale famiglie 33 6
Non occupato 17 4
Lavoratore autonomo 46 12
Operaio 39 6
Impiegato, quadro 53 9
Imprenditore, dirigente, libero professionista 55 13

Fonte: Between (2008)

La dinamica temporale evidenzia una crescita sostanzialmente lineare per le diverse tipologie,
con livelli di penetrazione del broadband ormai superiori al 50% nel caso delle famiglie con
capofamiglia a più elevato livello professionale (cfr. Tabella 36).

Tabella 36: Famiglie Broadband – Evoluzione professione del capofamiglia

Profilo socio-demografico %
- Professione del capofamiglia - 2005 2006 2007
Base: totale famiglie
Non occupato 9 14 17
Lavoratore autonomo 18 36 46
Operaio 19 31 39
Impiegato, quadro 32 43 53
Imprenditore, dirigente, libero professionista 35 44 55

Fonte: Between (2008)

Titolo di studio del capofamiglia


La diffusione della banda larga nelle famiglie appare strettamente connessa con il titolo di
studio del capofamiglia (cfr. Tabella 37). A metà 2007, infatti, quasi il 60% delle famiglie con
capofamiglia laureato possiede la banda larga a casa. All’estremo opposto, invece, si collocano
le famiglie con capofamiglia in possesso della sola licenza elementare, con un dato di
penetrazione che si attesta intorno all’8%.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


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Giugno 2008
Tabella 37: Famiglie Internet – Titolo di studio del capofamiglia (2007)

Profilo socio-demografico %
- Titolo di studio del capofamigla - Broadband Narrowband
Base: totale famiglie 33 6
Licenza elementare 8 2
Media inferiore 29 7
Media superiore 46 9
Laurea 58 9

Fonte: Between (2008)

Reddito
Il livello di reddito, strettamente correlato al titolo di studio del capofamiglia, rimane un aspetto
che condiziona il processo di adozione della banda larga. Ciononostante, la penetrazione della
banda larga passa dal 9% nelle famiglie a basso reddito, al 34% delle famiglie della fascia
intermedia, per superare infine il 60% nelle famiglie appartenenti alla fascia di reddito superiore
(cfr. Tabella 38).

Tabella 38: Famiglie Internet – Reddito (2007)

Profilo socio-demografico %
- Reddito - Broadband Narrowband
Base: totale famiglie 33 6
Basso (fino a 10.000 Euro) 9 6
Medio (da 10.000 a 30.000 Euro) 34 8
Alto (oltre 30.000 Euro) 64 5

Fonte: Between (2008)

Dall’analisi della dinamica del profilo reddituale delle famiglie broadband emerge una crescita
sostanzialmente omogenea del livello di diffusione della banda larga nelle famiglie con reddito
medio e in quelle con reddito alto (cfr. Tabella 39). La diffusione della banda larga nelle famiglie
con basso reddito, invece, risulta ancora ridotta ed il divario nel dato di penetrazione appare in
rapido aumento.

Tabella 39: Famiglie Broadband – Evoluzione reddito


Profilo socio-demografico %
- Reddito - 2005 2006 2007
Base: totale famiglie
Basso (fino a 10.000 Euro) 5 7 9
Medio (da 10.000 a 30.000 Euro) 18 28 34
Alto (oltre 30.000 Euro) 35 53 64

Fonte: Between (2008)

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


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Giugno 2008
Area geografica
L’analisi della diffusione per area geografica (cfr. Tabella 40) evidenzia di fatto una
polarizzazione (in via di riduzione) tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno. Il divario risulta
comunque ormai contenuto: 30% di penetrazione della banda larga nel Sud, contro il 32-34%
del resto d’Italia.

Tabella 40: Famiglie Internet – Area geografica (2007)

Profilo territoriale %
- Area geografica - Broadband Narrowband
Base: totale famiglie 33 6
Nord Ovest 34 6
Nord Est 33 7
Centro 32 7
Sud e Isole 30 6

Fonte: Between (2008)

Approfondendo l’analisi per area geografica si nota come il dato per macro-area nasconda la
presenza di livelli di penetrazione piuttosto eterogenei nelle diverse regioni. Infatti, sebbene nel
Mezzogiorno si confermi un leggero ritardo generalizzato nel dato di penetrazione, l’analisi
regionale (cfr. Tabella 41) evidenzia come Campania e Molise presentino invece valori
sostanzialmente allineati al dato medio nazionale. Allo stesso modo, nel Nord Ovest il
Piemonte, e soprattutto la Valle d’Aosta, mostrano un tasso di penetrazione della banda larga
nelle famiglie inferiore al dato nazionale. Le regioni con il livello più elevato di penetrazione
della banda larga sono Lombardia e Lazio, soprattutto per effetto della presenza sul loro
territorio delle aree metropolitane di Milano e Roma. Emilia Romagna, Trentino Alto Adige,
Liguria e Campania mostrano valori di penetrazione della banda larga nelle famiglie
sostanzialmente allineati al dato medio nazionale.

Tabella 41: Famiglie Broadband – Diffusione regionale (2007)

Penetrazione BB
AREA GEOGRAFICA famiglie
(% famiglie)

TOTALE ITALIA 33
Nord Ovest 34
Nord Est 33
Centro 32
Sud e Isole 30
Lombardia 36
Lazio 35
Emilia Romagna 33
Trentino Alto Adige 33
Liguria 33
Campania 33
Marche 32
Molise 32
Toscana 32
Piemonte 32
Friuli Venezia Giulia 32
Veneto 31
Basilicata 28
Sardegna 27
Abruzzo 27
Calabria 27
Sicilia 27
Puglia 27
Valle d'Aosta 27
Umbria 25

Fonte: Between (2008)

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


72
Giugno 2008
Dimensione comunale
Mentre l’avvio del mercato della banda larga è avvenuto essenzialmente nelle grandi aree
urbane, il progressivo sviluppo della copertura ADSL ha fatto sì che oggi le differenze siano
molto più sfumate (cfr. Tabella 42), in particolare fra le famiglie delle città superiori a 10.000
abitanti. In queste aree, oltre 1/3 delle famiglie dispone attualmente di un collegamento a banda
larga. Per i comuni della fascia inferiore (< 10.000 abitanti) incide in modo più rilevante l’attuale
livello del digital divide infrastrutturale.

Tabella 42: Famiglie Internet – Dimensione comunale (2007)

Profilo territoriale %
- Dimensione comunale - Broadband Narrowband
Base: totale famiglie 33 6
<10.000 abitanti 28 9
10.001-30.000 abitanti 34 6
30.001-100.000 abitanti 35 6
100.001-250.000 abitanti 37 6
>250.000 abitanti 34 3

Fonte: Between (2008)

Tabella 43: Famiglie Broadband – Evoluzione dimensione comunale


Profilo territoriale %
- Dimensione comunale - 2005 2006 2007
Base: totale famiglie
<10.000 abitanti 11 24 28
10.001-30.000 abitanti 20 26 34
30.001-100.000 abitanti 21 26 35
100.001-250.000 abitanti 26 29 37
>250.000 abitanti 27 32 34

Fonte: Between (2008)

Osservando come si è modificato il profilo per dimensione comunale delle famiglie a banda
larga (cfr. Tabella 43) appare evidente che, sebbene il processo di adozione del broadband sia
stato inizialmente guidato dalle famiglie residenti nei grandi centri abitati (oltre 100.000 abitanti),
si sia assistito, negli ultimi anni, al progressivo recupero da parte delle famiglie residenti in
comuni di dimensioni minori.

Urbanizzazione
La penetrazione della banda larga a seconda del livello di urbanizzazione (cfr. Tabella 44)
risente ovviamente del livello di copertura, che presenta un forte divario tra le zone urbane e
suburbane e quelle rurali. Di conseguenza, mentre nelle prime il livello di penetrazione delle
famiglie si sta avvicinando al 40%, nelle aree rurali il livello rimane di poco superiore al 20%.
Considerando il differenziale di copertura, il livello di penetrazione relativo appare addirittura
superiore nelle aree rurali, a dimostrazione dell’interesse per i collegamenti a banda larga e, più
in generale, per la fruizione di servizi in rete.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


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Giugno 2008
Tabella 44: Famiglie Internet – Urbanizzazione (2007)

Profilo territoriale %
- Urbanizzazione - Broadband Narrowband
Base: totale famiglie 33 6
Urbana 37 5
Suburbana 31 7
Rurale 21 11

Fonte: Between (2008)

Orografia
Allo stesso modo del livello di urbanizzazione, le differenze orografiche risentono chiaramente
della difficoltà di copertura delle aree più remote e in particolare di quelle montane (cfr. Tabella
45). In effetti, si passa dal 28% di penetrazione della banda larga nei comuni di montagna, al
32% delle zone collinari per arrivare al 35% delle aree pianeggianti.

Tabella 45: Famiglie Internet – Orografia (2007)

Profilo territoriale %
- Orografia - Broadband Narrowband
Base: totale famiglie 33 6
Montagna 28 9
Collina 32 8
Pianura 35 5

Fonte: Between (2008)

Dotazioni tecnologiche
Le famiglie a banda larga si contraddistinguono per la ricchezza delle dotazioni tecnologiche,
con valori di diffusione sempre superiori rispetto alle famiglie narrowband, in particolare per le
dotazioni informatiche e gli apparati digitali (cfr. Tabella 46).

Tabella 46: Famiglie Broadband – Dotazioni tecnologiche (2007)


Famiglie BB
Dotazione tecnologica
Diffusione (%) ∆ vs NB (pp)
Base: famiglie broadband
Cellulare 97 0
DVD 88 2
Fotocamera digitale 67 11
Cordless 74 7
PC portatile 46 5
DTT 31 3
PC con Wi-Fi 19 10
PC palmari 9 4

Fonte: Between (2008)

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


74
Giugno 2008
3.1.4 L’interesse per i servizi in rete

Utilizzo di Internet
Anche se la modalità di utilizzo di Internet delle famiglie broadband appare più avanzata rispetto
a quelle narrowband, prevale comunque anche per le famiglie a banda larga un profilo d’uso
(ultimi tre mesi) ancora molto incentrato sulle funzionalità di base di tipo informativo o legate
alla comunicazione interpersonale.
Le differenze maggiori tra il profilo broadband e quello narrowband sono comunque legate alle
funzionalità multimediali e quelle transattive (cfr. Tabella 47). Il 53% delle famiglie a banda larga
utilizza servizi streaming, il 43% utilizza servizi bancari e circa 1/3 effettua acquisti online da
casa.

Tabella 47: Famiglie Broadband – Utilizzo dei servizi online (2007)

Funzionalità on-line Famiglie BB


(Utilizzate negli ultimi 3 mesi) Diffusione (%) ∆ vs NB (pp)
Base: famiglie broadband
Email 89 8
Chat 44 20
VoIP 20 15
Videocomunicazione 18 14
News 57 10
Streaming 53 20
Gaming 27 10
eGovernment 45 12
eBanking 43 9
eLearning 33 6
eCommerce 30 16
eHealth 28 8

Fonte: Between (2008)

Analizzando l’evoluzione delle famiglie broadband (cfr. Tabella 48) nel periodo esaminato, si
nota il livello ormai stabile di utilizzo dei servizi email, un leggero calo nell’utilizzo dei servizi di
entertainment (news, streaming, gaming) ed un aumento generalizzato delle funzionalità
relative ai servizi transattivi. Si tende quindi a configurare un profilo di utenza sempre più
evoluto, che sposta il suo interesse verso un utilizzo multi-funzionale della rete. La diminuzione
nel livello di utilizzo delle funzionalità di entertainment conferma come, negli ultimi due anni,
l’adozione di collegamenti broadband sia avvenuta anche da parte di famiglie con un profilo
socio-demografico più “anziano” (minor numero di figli, età del capofamiglia più elevata, ecc.).

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


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Giugno 2008
Tabella 48: Famiglie Broadband – Evoluzione dell’utilizzo

Funzionalità on-line %
(Utilizzate negli ultimi 3 mesi) 2005 2006 2007
Base: famiglie broadband
Email 90 90 89
Chat 38 39 44
VoIP 10 12 20
Videocomunicazione 8 12 18
News 71 63 57
Streaming 63 58 53
Gaming 35 32 27
eGovernment 36 35 45
eBanking 36 39 43
eLearning 20 26 33
eCommerce 20 23 30
eHealth 21 25 28

Fonte: Between (2008)

Interesse per servizi in rete


Le famiglie a banda larga confermano di essere interessate ad utilizzare in maniera più
intensiva le funzionalità legate all’entertainment (in particolare News e Streaming). A queste
funzionalità si aggiunge anche un notevole interesse per lo sviluppo delle attività online
connesse allo svolgimento di transazioni e alla gestione dei rapporti con la Pubblica
Amministrazione (cfr. Tabella 49).

Tabella 49: Famiglie Broadband – Interesse per i servizi online (2007)

Interesse Famiglie BB
(Molto + Abbastanza) Interesse (%) ∆ vs NB (pp)
Base: famiglie broadband
Email 85 8
Chat 42 18
VoIP 26 10
Videocomunicazione 20 9
News 58 10
Streaming 50 16
Gaming 24 6
eBanking 45 10
eGovernment 43 10
eLearning 37 3
eHealth 35 7
eCommerce 30 12
Telelavoro 21 6

Fonte: Between (2008)

Analizzando l’interesse prospettico delle famiglie che utilizzano la banda larga emerge un
quadro piuttosto eterogeneo, ma che continua ad essere caratterizzato dalla prevalenza delle
componenti di comunicazione interpersonale. Del resto, l’affermazione del paradigma Web 2.0
e la crescente disponibilità di contenuti multimediali stimola ulteriormente la richiesta di capacità

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


76
Giugno 2008
di banda e non solo per ricevere/scaricare, ma anche per condividere contenuti, aumentando in
questo il fabbisogno di collegamenti simmetrici.
Nell’ultimo biennio è aumentata molto l’aspettativa verso i servizi di tipo televisivo, ma anche
l’entertainment in genere (cfr. Tabella 50). Rimane, inoltre, una peculiarità italiana l’attenzione e
l’interesse per il miglioramento dell’interazione con i servizi di pubblica utilità.

Tabella 50: Famiglie Broadband – Evoluzione dell’interesse


Interesse %
(Molto + Abbastanza) 2005 2006 2007
Base: famiglie broadband
Email 60 70 85
Chat 18 25 42
VoIP 17 25 26
Videocomunicazione 22 25 20
News 29 36 58
Streaming 31 38 50
Gaming 14 20 24
eBanking 28 35 45
eGovernment 26 38 43
eLearning 16 26 37
eHealth 30 37 35
eCommerce 22 27 30
Telelavoro 23 24 21

Fonte: Between (2008)

Tabella 51: Famiglie residenti in comuni in Digital Divide* – Interesse per


i servizi online (2007)
%
Interesse
(Molto + Abbastanza) Famiglie in comuni Famiglie in comuni
Digital Divide * Broadband **

Base: totale famiglie


Email 31 42
Chat 12 18
VoIP 10 12
Videocomunicazione 9 11
News 23 30
Streaming 17 24
Gaming 11 12
eBanking 19 23
eGovernment 19 23
eHealth 17 21
eLearning 19 20
eCommerce 9 14
Telelavoro 8 11

* Famiglie residenti in comuni con copertura ADSL inferiore al 5% della popolazione


** Famiglie residenti in comuni con copertura ADSL superiore al 5% della popolazione
Fonte: Between (2008)

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


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Giugno 2008
Le famiglie residenti in comuni in digital divide (tipicamente, piccoli comuni con meno di 2.000
abitanti) mostrano un interesse elevato (cfr. Tabella 51) per le funzionalità online che
consentono di informarsi (news) ed interagire con altri soggetti da remoto (PA, strutture
sanitarie, banche).

La caratteristica appena evidenziata appare coerente con la peculiare struttura demografica che
caratterizza i comuni di minor dimensione. Rispetto al dato medio nazionale, infatti, la
popolazione di tali comuni si caratterizza per una maggior presenza delle fasce di età più
elevata e, quindi, maggiormente interessate ad un utilizzo pragmatico della rete.

Confrontando l’interesse per i servizi online dichiarato dalle famiglie che risiedono in comuni in
digital divide con quello dei comuni broadband (copertura ADSL maggiore del 5% della
popolazione), appare evidente come la dimensione del comune di residenza non influenzi le
aspettative delle famiglie (cfr. Tabella 51). Il livello di interesse mostrato dalle famiglie residenti
nei comuni in Digital Divide è, infatti, sostanzialmente allineato a quello che caratterizza le
famiglie che già possono accedere ai servizi ADSL.

3.1.5 Gli ostacoli allo sviluppo della banda larga

Soddisfazione
La velocità e la gamma dei servizi disponibili sono gli aspetti considerati più positivamente,
anche per effetto della rapida evoluzione delle prestazioni dei servizi di connettività nell’ultimo
anno (cfr. Tabella 52).

Tabella 52: Famiglie Broadband – Soddisfazione (2007)

Soddisfazione Famiglie BB
(Molto + Abbastanza) Soddisfazione (%) ∆ vs NB (pp)
Base: famiglie broadband
Velocità 81 43
Gamma servizi 82 10
Sicurezza 77 14
Prezzo / prestazioni 72 13
Protezione virus 79 12
Servizi P.A. 67 6

Fonte: Between (2008)

Analizzando la dinamica del livello di soddisfazione si osserva come, nonostante l’evoluzione


dell’offerta, il livello di soddisfazione per le diverse voci sia in generale leggermente diminuito, a
testimonianza dell’evoluzione dell’utente medio, diventato negli anni sempre più esigente. In
realtà, la valutazione appare largamente positiva per la maggior parte degli aspetti monitorati,
dal rapporto prezzo/prestazioni alla gamma di servizi, fino alla sicurezza (cfr. Tabella 53).

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


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Giugno 2008
Tabella 53: Famiglie Broadband – Evoluzione soddisfazione
Soddisfazione %
(Molto + Abbastanza) 2005 2006 2007
Base: famiglie broadband
Velocità 89 86 81
Prezzo / prestazioni 77 75 72
Sicurezza 77 77 77
Gamma servizi 89 88 82
Servizi P.A. 66 70 67

Fonte: Between (2008)

Ostacoli all’adozione della banda larga


Il principale ostacolo all’adozione della banda larga consiste nella mancata percezione delle
effettive potenzialità della banda larga (60%). Il secondo fattore citato è comunque ancora la
complessità dell’utilizzo (21%), seguito dall’assenza di copertura (16%). Il costo del servizio e gli
altri fattori presi in esame non appaiono invece rivestire una particolare importanza.
Il 6% delle famiglie che non ha ancora il broadband ne sta comunque valutando la possibilità di
migrazione (cfr. Tabella 54).

Tabella 54: Famiglie senza Broadband – Ostacoli all’adozione del broadband (2007)
Famiglie No
Ostacoli all'adozione del BB Broadband
%
Base: famiglie No Broadband
Previsto nei prossimi 12 mesi 2
In valutazione 4

Inutilità 60
Copertura 16
Costo 6
Complessità 21
Altro 3

Fonte: Between (2008)

L’analisi dinamica dei fattori di ostacolo (cfr. Tabella 55) evidenzia come sia ormai ridotto il
numero di coloro che identificano tra i fattori inibitori il livello dei prezzi, mentre cresce
l’importanza dell’assenza di copertura. Il fattore di ostacolo legato all’inutilità resta sempre il più
importante ed aumenta l’incidenza del fattore complessità, a riprova del fatto che con il passare
del tempo le famiglie che ancora non hanno adottato la banda larga coincidono sempre più
spesso con quelle che non ne hanno ancora compreso le potenzialità e/o che non dispongono
di sufficienti conoscenze informatiche.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


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Giugno 2008
Tabella 55: Famiglie senza Broadband – Evoluzione ostacoli all’adozione del broadband
%
Ostacoli all'adozione del BB
2005 2006 2007
Base: famiglie No Broadband
Inutilità 65 62 60
Complessità 8 14 21
Copertura 11 12 16
Costo 7 7 6
Altro 6 4 3

Fonte: Between (2008)

Ostacoli all’utilizzo di Internet


Data la relazione sempre più stretta tra la presenza in casa di Internet e l’utilizzo di collegamenti
a banda larga, può essere utile approfondire i reali fattori inibitori all’utilizzo della rete.
L’analisi condotta dall’ISTAT nel 2006 (cfr. Tabella 56) su un campione di 69.000 famiglie
evidenzia (le risposte fornite potevano essere multiple) come il principale fattore inibitore sia la
percezione di inutilità o l’assenza di interesse (40%) e l’assenza di capacità di utilizzo del PC
(32%). In subordine vengono il costo per gli strumenti necessari per connettersi, oppure il costo
del collegamento (9% per entrambi gli ostacoli). Nel 12% delle famiglie viene inoltre citato il
fatto di accedere a Internet da un altro luogo (tipicamente il lavoro) come il fattore che spiega
l’assenza del collegamento da casa.
Le risposte appaiono più eterogenee per le famiglie con almeno un minorenne, mentre nelle
famiglie di soli anziani si riscontra una forte polarizzazione sulla percezione di inutilità o la
mancanza di capacità di utilizzo delle tecnologie informatiche.
Le analisi dell’Osservatorio Banda Larga confermano il quadro appena descritto e dimostrano
come la penetrazione della banda si avvicini progressivamente alla soglia della popolazione
alfabetizzata e quindi implicitamente in grado di percepire la valenza dei collegamenti in rete e
in particolare del miglioramento dell’esperienza in rete che viene abilitata dalla banda larga e
dalla sua evoluzione.

Tabella 56: Famiglie senza Internet - Motivo dell’assenza di collegamento


a Internet da casa (2005)

Motivo dell'assenza di collegamento a Internet da casa 2005

Base: famiglie che non accedono a Internet da casa %


Accede a Internet da altro luogo 12
I contenuti di Internet sono pericolosi 2
Internet non è utile, non mi interessa 40
Alto costo degli strumenti necessari per connettersi 9
Alto costo del collegamento 9
Mancanza di capacità 32
Disabilità fisica 2
Motivi di privacy, sicurezza 2
Altro 10

Fonte: Elaborazioni Between su dati ISTAT (2006)

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


80
Giugno 2008
Le traiettorie di sviluppo della banda larga
Analizzando le traiettorie di sviluppo del bacino di clienti a banda larga e le aspettative delle
famiglie italiane si rileva come di fatto vi siano due assi di sviluppo principali dei servizi a banda
larga (cfr. Figura 35).
Il primo asse è relativo all’interesse per aumentare l’intensità delle funzionalità utilizzate in rete
attraverso la banda larga, ma con un percorso fortemente incentrato sulle funzionalità legate
alla comunicazione interpersonale, inteso in senso lato anche come scambio di contenuti,
eventualmente autoprodotti.
Il secondo asse è invece più legato al processo di convergenza tra telecomunicazioni e media,
che privilegia una maggiore integrazione tra servizi e una semplificazione nel rapporto con i
fornitori di servizi, con tra l’altro una particolare sensibilità al contenimento complessivo della
spesa in comunicazione.

Figura 35: Famiglie Broadband – Traiettorie di sviluppo (2007)

Broadband (7,6 mln – 33%)

INTERATTIVE (1,8 mln – 24%) CONVERGENTI (1,3 mln – 17%)


Interesse per i servizi on-line

Utilizzo avanzato della rete Sperimentazione delle diverse


forme di integrazione
Interessate prevalentemente
allo sviluppo dell’interattività Interessate alla convergenza
di prodotti e servizi

CONSERVATRICI (3,3 mln – 43%) TECNOLOGICHE (1,2 – 16%)


No Broadband Utilizzo base dell'on-line Ampia dotazione tecnologica

Narrowband Limitata attenzione alla Limitato interesse all’on-line


convergenza multimediale
(1,5 mln)

No Internet
(14,2 mln)
Interesse per la convergenza

Fonte: Between (2008)

Fornitore unico
L’interesse per la convergenza dei servizi (multiple play) (cfr. Tabella 57) evidenzia una relativa
prevalenza delle forme di integrazione tra telefonia e Internet (68%), ma anche un buon livello
di interesse per il triple play tra telefonia fissa, Internet e TV (attorno al 38% delle famiglie
broadband).
Dal confronto con l’interesse manifestato dalle famiglie narrowband, si evince come la
disponibilità di una connessione a banda larga a casa e, quindi, la maggior familiarità con le
innovazioni ICT rappresenti un driver fondamentale per lo sviluppo del mercato dei servizi
multiple play.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


81
Giugno 2008
Tabella 57: Famiglie Broadband – Interesse per il fornitore unico (2007)

Interesse per il fornitore unico Famiglie BB


(Molto + Abbastanza) Interesse (%) ∆ vs NB (pp)
Base: famiglie broadband
Fisso + Internet 68 13
TV + Internet 34 7
Fisso + Mobile 53 10
Fisso + Mobile + Internet 35 4
Fisso + Internet + TV 38 2
Fisso + Mobile + Internet + TV 30 1

Fonte: Between (2008)

Conclusioni
1. Il percorso di adozione della banda larga nelle famiglie italiane è sempre più allineato con
quanto sta accadendo nei principali paesi industrializzati, con una crescente associazione
tra presenza di PC nelle famiglie, connettività Internet e scelta di un collegamento a banda
larga.
2. Nel 2007, a fronte del 49% di famiglie italiane dotate di PC, quelle che dispongono di un
accesso a Internet da casa sono il 39% e quelle con un collegamento a banda larga il 33%
(con tariffa flat o a consumo). Negli ultimi anni i collegamenti Internet a banda larga sono
diventati di fatto preponderanti rispetto a quelli a banda stretta.
3. Il profilo delle famiglie Internet a banda larga dimostra come le determinanti della presenza
della banda larga siano innanzitutto generazionali, culturali e, solo parzialmente,
economiche. In effetti, in presenza di figli, e in particolare adolescenti, la penetrazione della
banda larga nelle famiglie supera anche il 60%. Per converso, nelle famiglie di soli anziani,
il livello di penetrazione è di pochi punti percentuali. Si attenua inoltre l’importanza del livello
sociale e culturale, anche se rimane una relazione positiva con l’adozione della banda larga
(così come rimane un fattore correlato alla presenza di PC in famiglia).
4. Anche se permane un leggero divario Nord-Sud, casi come quello della Campania o del
Molise (sostanzialmente allineate alla media nazionale) dimostrano come si stiano
progressivamente riducendo le differenze territoriali, in particolare a parità di copertura del
servizio.
5. La rapida evoluzione della copertura della popolazione ha consentito di far crescere in
modo importante la base accessibile di clientela e di conseguenza i clienti di servizi a banda
larga. Le analisi effettuate dimostrano inoltre come la richiesta di servizi in rete differisca
sempre di meno passando dalle grandi aree metropolitane alle zone più periferiche.

Tabella 58: Famiglie - La catena del broadband


%
La catena del broadband
2002 2003 2004 2005 2006 2007
Base: famiglie con PC
Con PC a casa 100 100 100 100 100 100
Con Internet a casa 71 75 78 79 80 81
Con Internet BB a casa 5 8 16 41 56 68

Fonte: Between (2008)

6. L’incremento della velocità del collegamento continua a rappresentare il principale valore


associato alla banda larga e l’evoluzione verso nuovi modelli di fruizione interpersonale

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


82
Giugno 2008
della rete accentua ulteriormente la richiesta di banda e, in prospettiva, di flussi sempre più
simmetrici. L’incremento della banda disponibile ha di fatto comportato rapidi adeguamenti
sia dei servizi disponibili in rete che delle modalità di fruizione degli stessi.
7. L’integrazione dei servizi di comunicazione interessa un numero crescente di famiglie e il
30-40% delle famiglie broadband si dichiara interessata (“molto o abbastanza”) a forme di
integrazione triple o quadruple play (integrazione tra telefonia fissa, Internet, TV, telefonia
mobile).
8. Il passaggio dai collegamenti a banda stretta a quelli a banda larga appare oggi vincolato in
particolare dall’assenza di copertura in alcune aree, mentre il fattore prezzo appare
relativamente poco rilevante (anche per effetto delle offerte a consumo, che costituiscono
un’agevolazione perlomeno per “provare il servizio”). Rimane comunque un nucleo
significativo di famiglie che non sentono necessariamente l’utilità della banda larga.
Tuttavia, l’esperienza passata dimostra come molte di queste famiglie abbiano poi deciso di
adottare comunque i collegamenti a banda larga, in particolare in presenza di figli, anche
per effetto della crescente quantità di contenuti e servizi che necessitano di collegamenti
più veloci per garantire una fruizione soddisfacente.
9. Il livello concorrenziale non è omogeneo nelle diverse zone del paese e nelle aree dove si è
sviluppata maggiormente la competizione infrastrutturale (innanzitutto attraverso l’ULL) le
quote di mercato dell’incumbent sono significativamente minori rispetto a quelle dove esiste
solo l’offerta wholesale. In particolare, la crescente disponibilità di offerte multiple play sta
diventando una leva concorrenziale importante anche per lo sviluppo del mercato della
connettività Internet a banda larga.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


83
Giugno 2008
3.2 LE IMPRESE E LA BANDA LARGA

Nel primo paragrafo viene esaminato il rapporto fra le imprese italiane e le nuove tecnologie,
evidenziando il grado di informatizzazione ed il livello di diffusione della banda larga e del sito
web. In tale fase dell’analisi, l’universo di riferimento è considerato il complesso della clientela
non residenziale (business), ossia aziende e Istituzioni (Pubblica Amministrazione Centrale e
Locale). L’universo di riferimento, in tale parte dell’analisi è costituito da 4,3 milioni di soggetti,
cui fanno capo 4,7 milioni di unità locali18, ipotizzati costanti nel periodo di riferimento (2002-
2007).

Il secondo paragrafo approfondisce il tema del confronto internazionale e, quindi, del


posizionamento relativo dell’Italia nel contesto Europeo per quanto riguarda la diffusione della
banda larga nelle imprese. In tale paragrafo, il confronto è ristretto alle sole imprese con 10 e
più addetti, considerando infatti che solo per tale segmento sono disponibili dati internazionali di
fonte pubblica (ISTAT/EUROSTAT).

Nel terzo paragrafo si procede all’esame delle diverse variabili di profilatura per valutare le
caratteristiche delle imprese che dispongono di un collegamento a banda larga e che a metà
2007 erano il 74% delle imprese italiane con 3 e più addetti (fonte: Osservatorio Banda Larga).
Dopo aver analizzato le differenze nella dotazione di banda larga viene descritto anche il profilo
di utilizzo dell’online e l’interesse per lo sviluppo dei servizi in rete. In questa parte dell’analisi,
l’universo di riferimento è costituito da circa 1 milione di imprese19 con 3 e più addetti (cui fanno
capo 1,2 milioni di unità locali), ipotizzate costanti nel periodo di riferimento (2005-2007).

L’analisi è basata su dati EUROSTAT (per il confronto internazionale) e sulle indagini condotte
annualmente dall’Osservatorio Banda Larga su un campione casuale di oltre 4.000 imprese
intervistate telefonicamente (per l’analisi sulle imprese italiane con 3+ addetti).

Salvo quando diversamente indicato, i dati riportati sono da considerare riferiti alla fine di
giugno 2007.

3.2.1 Le imprese italiane e l’ICT

Al segmento non residenziale (business) del mercato della banda larga sono riferibili circa il
19% del totale degli accessi a banda larga a fine 2007 (poco più di 1,9 milioni di accessi, contro
gli 10,1 milioni dell’intero mercato).

Si considerano appartenenti al segmento non residenziale gli accessi acquistati, sia dalle
imprese, sia dalle Istituzioni (Pubblica amministrazione Centrale e Locale). Complessivamente,
alla prima tipologia di utenza è riferibile il 90% degli accessi (circa 1,8 milioni, di cui circa il 60%
relativi ad imprese con 1-2 addetti), mentre alle Istituzioni sono riferibili circa di 100.000 accessi
broadband (di cui il 25% relativo alla PA Centrale).

Gli accessi a banda larga acquistati dalla clientela non residenziale hanno contribuito a
sostenere la dinamica del mercato della banda larga nei primi anni del suo sviluppo. Tuttavia,
con l’aumento del numero degli accessi residenziali, il peso relativo del segmento business sul
mercato complessivo si è progressivamente ridotto nel tempo.

18
Cfr. Istat - 8° Censimento generale dell'industria e dei servizi, (2001).
19
Cfr. Istat - 8° Censimento generale dell'industria e dei servizi, (2001).

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


84
Giugno 2008
Informatizzazione e banda larga
Sebbene con situazioni fortemente eterogenee al loro interno, il livello di informatizzazione di
imprese e Istituzioni (circa 4,3 milioni si soggetti) ha ormai raggiunto i due terzi del totale dei
soggetti (cfr. Tabella 59). La diffusione di Internet si attesta oltre il 60%, mentre banda larga ed
il sito web presentano ancora tassi di adozione significativamente inferiori (rispettivamente, il
44% ed il 29% dei soggetti). Quest’ultimo dato evidenzia la penetrazione ancora limitata delle
tecnologie ICT più innovative nelle imprese italiane e, soprattutto, un’integrazione ancora
incompleta dell’online nei processi aziendali.
L’eterogeneità della clientela broadband non residenziale, tuttavia, nasconde al proprio interno
situazioni fortemente differenziate. Da un lato, infatti, la diffusione del broadband nelle aziende
italiane si differenzia fortemente in funzione della dimensione aziendale, con i due estremi
costituiti dalle imprese con 250+ addetti, in cui la diffusione del broadband è prossima al 100%,
contrapposte alle imprese con 1-2 addetti, in cui il tasso di penetrazione della banda larga è
solo di poco superiore a quello del segmento consumer.

Tabella 59: Imprese e Istituzioni – Evoluzione informatizzazione


e dotazione tecnologica

%
Dotazione tecnologica
2002 2003 2004 2005 2006 2007
Base: totale imprese e Istituzioni
PC 58 60 62 65 66 67
Internet 39 45 51 58 61 63
Banda larga 5 12 23 32 39 44
Sito 13 15 20 26 28 29

BB/PC 9 19 36 49 59 66
BB/Internet 13 26 45 55 64 70

Fonte: Between (2008)

Informatizzazione e banda larga nelle imprese e nelle istituzioni (1-2 addetti)


Il processo di diffusione dell’innovazione ICT nelle imprese e nelle istituzioni con 1-2 addetti
(circa 3,3 milioni di soggetti) si è sviluppato secondo una dinamica molto simile a quella che
caratterizza il mercato residenziale.
Il ridotto livello di informatizzazione (poco meno del 60% dei soggetti ha il PC) rappresenta il
limite più evidente all’adozione dei servizi più innovativi. Tuttavia, nel caso della tipologia di
soggetti in esame, si devono certamente tenere in considerazione le ridotte esigenze di
strumenti informatici a supporto della gestione aziendale che può caratterizzare una parte
anche rilevante dei soggetti appartenenti a tale categoria.
Banda larga e sito web sono utilizzati, rispettivamente, dal 35% e dal 19% di imprese e
istituzioni con 1-2 addetti (cfr. Tabella 60), percentuali di diffusione che confermano l’esistenza
di spazi per uno sviluppo più estensivo. In effetti, data la consistenza numerica della categoria e
l’attuale livello di diffusione delle dotazioni ICT, appare evidente come la componente riferibile
alle imprese e Istituzioni con 1-2 addetti sia suscettibile di influenzare significativamente la
dinamica di sviluppo del mercato broadband nei prossimi anni.
All’interno di tale segmento occorre inoltre ricordare come il livello di dotazioni ICT sia
particolarmente basso per le ditte individuali e i comparti del commercio al dettaglio e dei
pubblici esercizi.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


85
Giugno 2008
Tabella 60: Imprese e istituzioni (1-2 addetti) – Evoluzione informatizzazione
e dotazione tecnologica
%
Dotazione tecnologica
2002 2003 2004 2005 2006 2007
Base: imprese e Istituzioni 1-2 addetti
PC 50 52 54 57 58 59
Internet 32 36 42 49 52 54
Banda larga 2 6 15 23 30 35
Sito 9 10 13 17 18 19

BB/PC 4 12 28 40 52 59
BB/Internet 6 16 36 47 58 65

Fonte: Between (2008)

Informatizzazione e banda larga nelle istituzioni (3+ addetti)


La diffusione delle principali dotazioni ICT nelle istituzioni con 3+ addetti (circa 35.000 soggetti)
si attesta sui livelli oramai estremamente elevati. La massima disponibilità delle dotazioni
abilitanti (PC e Internet), si traduce in una diffusione elevata anche della banda larga e dei siti
web, utilizzati, rispettivamente, da oltre i tre quarti e da più dei due terzi dei soggetti (cfr. Tabella
61).
Tuttavia, i livelli di diffusione delle dotazioni più innovative (banda larga e sito) non appaiono
ancora omogenei all’interno del segmento. Nella Pubblica Amministrazione Centrale si
registrano i massimi livelli di diffusione, mentre dall’altra parte si collocano i soggetti più
periferici della Pubblica Amministrazione Locale (soprattutto piccoli comuni e strutture
scolastiche locali), in cui il processo di adozione delle innovazioni ICT procede con maggior
lentezza.

Tabella 61: Istituzioni (3+ addetti) – Evoluzione informatizzazione


e dotazione tecnologica
%
Dotazione tecnologica
2002 2003 2004 2005 2006 2007
Base: Istituzioni 3+ addetti
PC 97 99 100 100 100 100
Internet 93 96 98 98 99 100
Banda larga 39 48 59 67 75 82
Sito 46 53 58 62 67 70

BB/PC 40 48 59 67 75 82
BB/Internet 42 50 61 68 76 82

Fonte: Between (2008)

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


86
Giugno 2008
Informatizzazione e banda larga nelle imprese (3+ addetti)
Negli ultimi anni, il principale fattore di cambiamento per le imprese con 3+ addetti (circa 1
milione di soggetti) non è stato rappresentato tanto dall’evoluzione dell’informatizzazione di
base, quanto dall’adozione delle tecnologie legate al protocollo IP (dall’accesso a Internet alla
realizzazione di reti Intranet, fino alla creazione di sistemi interdipendenti nell’ambito di reti
Extranet).

Tabella 62: Imprese (3+ addetti) – Evoluzione informatizzazione


e dotazione tecnologica
%
Dotazione tecnologica
2002 2003 2004 2005 2006 2007
Base: imprese 3+ addetti
PC 83 87 90 91 93 94
Internet 62 71 78 89 92 93
Banda larga 14 30 47 61 69 74
Sito 25 34 42 56 60 62

BB/PC 17 34 52 67 74 79
BB/Internet 23 42 60 69 75 80

Fonte: Between (2008)

PC e Internet vengono ormai utilizzati dalla quasi totalità (>90%) delle imprese con 3+ addetti,
mentre poco meno dei tre quarti di tali aziende dispongono di collegamenti a banda larga (cfr.
Tabella 62) e quasi i due terzi hanno un sito web.
Come risulta chiaramente dal livello delle dotazioni ICT delle imprese con 3+ addetti,
l’integrazione tra informatizzazione di base, Internet e banda larga tende ad essere sempre più
completa e si avvicina di conseguenza il livello di saturazione della domanda, perlomeno per
quanto riguarda i collegamenti di base.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


87
Giugno 2008
3.2.2 Il confronto internazionale

La struttura dimensionale del sistema produttivo

Tabella 63: Imprese – Dimensione aziendale (2003)

Classe addetti
Paese (% imprese)

1-9 10 - 49 50 e più TOTALE


Slovakia 73 20 7 100
Lithuania 77 18 4 100
Estonia 80 16 4 100
Latvia 83 15 3 100
Germany 83 14 3 100
Denmark 87 11 2 100
UK 86 11 2 100
Netherlands 88 10 2 100
Austria 87 11 2 100
Finland 92 6 2 100
Slovenia 93 6 2 100
Sweden 91 8 2 100
France 92 7 1 100
Belgium 92 7 1 100
Poland 96 3 1 100
Portugal 92 7 1 100
Czech Rep. 95 4 1 100
Hungary 95 4 1 100
Spain 92 7 1 100
Italy 95 5 1 100
Greece N.d N.d N.d N.d
Ireland N.d N.d N.d N.d
EU 25 92 7 1 100
Fonte: Elaborazioni Between su dati EUROSTAT (2003)

Il sistema produttivo italiano si caratterizza per la diffusa presenza di imprese di piccola


dimensione (1-9 addetti), che rappresentano circa il 95% del totale contro il 92% della media
UE (cfr. Tabella 63). Nei confronti di paesi come Germania e Regno Unito, il peso delle piccole
imprese in Italia risulta superiore di circa 10 punti percentuali. Francia e Spagna, invece,
presentano un sistema produttivo più simile a quello italiano, sebbene anche in tal caso il peso
delle piccole imprese in Italia è superiore di qualche punto percentuale.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


88
Giugno 2008
La struttura economica del sistema produttivo

Tabella 64: Imprese – Settore economico (2004)

Settore economico
Paese (% imprese)

Industria Commercio Servizi TOTALE


Ireland 6 38 56 100
UK 22 28 50 100
Sweden 24 27 50 100
Denmark 24 27 49 100
Austria 19 33 48 100
Greece 13 40 47 100
Hungary 25 29 46 100
Germany 32 25 43 100
France 24 34 42 100
Netherlands 23 35 41 100
Finland 32 26 41 100
Spain 23 35 41 100
Czech Rep. 34 27 39 100
Belgium 24 37 39 100
Slovenia 33 28 38 100
Latvia 16 45 38 100
Estonia 22 40 38 100
Italy 29 34 37 100
Slovakia 30 33 37 100
Poland 25 43 32 100
Lithuania 22 46 32 100
Portugal 32 41 27 100
EU 25 26 32 41 100
Fonte: Elaborazioni Between su dati EUROSTAT (2004)

Nel sistema produttivo italiano, così come nel resto dei paesi europei, risulta prevalente la
componente riferibile al settore dei servizi (cfr. Tabella 64). Tuttavia, l’Italia si caratterizza per il
peso relativamente ridotto del settore dei servizi, che risulta essere inferiore di 4 punti
percentuali rispetto alla media UE. Tale divario si accentua ulteriormente nel confronto con
Regno Unito, Germania, Francia e Spagna, paesi in cui le aziende di servizi rappresentano oltre
il 40% del totale delle imprese.

Le imprese (10+ addetti) e l’ICT


Confrontando i dati internazionali sulla diffusione della banda larga nelle imprese, forniti da
ISTAT con riferimento alle imprese con almeno 10 addetti, si riesce ad ottenere uno spaccato
sulla penetrazione delle tecnologie innovative ICT nella componente più avanzata dei sistemi
produttivi cha caratterizzano il panorama europeo.
Nel contesto dell’UE, le imprese italiane si collocano in una posizione di relativo ritardo ed il gap
che le separa dai sistemi produttivi più avanzati si accentua all’aumentare del livello di
complessità delle dotazioni (cfr. Tabella 65). Infatti, da un lato, il livello di diffusione di Internet
nelle imprese italiane appare sostanzialmente allineato alla media UE25 ed inferiore di pochi
punti percentuali rispetto ai paesi che guidano la classifica (Finlandia, Danimarca, Austria).
Dall’altro, tuttavia, la percentuale di imprese che possiede un sito web risulta, non solo
significativamente inferiore al livello medio dell’UE25, ma soprattutto 15-20 punti percentuali più
bassa di quanto rilevato nei paesi guida (Svezia, Danimarca e Finlandia).

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


89
Giugno 2008
Tabella 65: Imprese (10+ addetti) – Dotazione ICT (2006)

Imprese* con Imprese* con Imprese* con


PAESE Internet Internet BB sito Web
(%) (%) (%)
Sweden 96 89 86
Denmark 98 83 83
Finland 99 89 80
Netherlands 97 82 79
Austria 98 69 78
UK 92 77 74
Germany 95 73 73
Czech Rep. 95 69 70
Belgium 95 84 69
Ireland 94 61 64
Slovenia 96 75 62
France 94 86 61
Slovakia 93 61 61
Luxembourg 93 76 60
Italy 93 70 57
Poland 89 46 53
Spain 93 87 47
Cyprus 86 55 43
Lithuania 88 57 42
Latvia 80 59 34

EU25 94 75 65

* 10+ addetti

Fonte: Elaborazioni Between su dati ISTAT (2006)

Le imprese (10+ addetti) e l’utilizzo della rete


Il confronto con gli altri paesi dell’UE evidenzia un peculiare profilo di utilizzo della rete da parte
delle imprese italiane, che le distingue da quanto caratterizza i sistemi produttivi degli altri paesi
europei. In particolare, le imprese italiane si collocano ai primi posti della classifica per quanto
riguarda l’utilizzo della rete per interagire con gli enti della Pubblica Amministrazione20, mentre
l’utilizzo della rete per acquistare e vendere beni o servizi continua a presentare una diffusione
ancora marginale nelle imprese italiane (cfr. Tabella 66).
Emerge quindi una minore propensione delle imprese italiane ad integrare l’utilizzo della rete in
processi aziendali chiave, come la gestione dei canali di approvvigionamento e di vendita.

20
L’indicatore è costruito considerando il livello base di interazione con la Pubblica
Amministrazione, ossia collegarsi al sito web per ottenere informazioni. Cfr. Eurostat,
Methodological Manual for Statistics on the Information Society, 2006, pag. 30.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


90
Giugno 2008
Tabella 66: Imprese (10+ addetti) – Utilizzo della rete (2005)

Imprese* che usano Imprese* che usano Imprese* con


PAESE eGovernment eProcurement eCommerce
(%) (%) (%)
Denmark 87 34 34
UK 52 50 30
Sweden 80 44 24
Ireland 84 52 23
Netherlands 70 32 23
France 66 21 18
Germany 49 48 18
Austria 81 37 15
Belgium 59 16 15
Finland 93 23 14
Lithuania 76 17 13
Luxembourg 83 30 11
Slovenia 75 18 11
Poland 61 16 9
Czech Rep. 76 17 8
Spain 58 15 8
Cyprus 44 10 6
Italy 87 10 3
Latvia 40 3 2

EU25 64 29 16

* 10+ addetti
DEFINIZIONI
IMPRESE CHE USANO eGOVERNMENT Imprese che interagiscono con la PA on-line.
IMPRESE CHE USANO ePROCUREMENT Imprese che acquistano on-line.
IMPRESE CON eCOMMERCE Imprese che vendono on-line.

Fonte: Elaborazioni Between su dati ISTAT (2006)

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


91
Giugno 2008
3.2.3 Il profilo delle imprese a banda larga

Settore economico
La prima variabile presa in considerazione è quella industry specific riferita alla tipologia
dell’attività svolta dalle imprese. La penetrazione della banda larga è in ogni caso superiore ai
2/3 delle imprese per settore, presentando i valori più bassi (inferiori al 70%), per i settori
dell’Industria tradizionale, il Commercio al dettaglio e gli Alberghi, che si contraddistinguono per
la minor dimensione media delle aziende e una certa lentezza dei processi di adozione delle
tecnologie informatiche (cfr. Tabella 67).
All’estremo opposto vi sono i settori del terziario a maggiore concentrazione di imprese di
medio-grandi dimensioni, vale a dire il settore della Finanza, dei Trasporti e Utilities e la
categoria degli altri servizi (che include le aziende operanti in ambito sanità, immobiliare,
informatica). Per tali settori il livello di penetrazione della banda larga è di fatto vicino alla
saturazione, con valori intorno o superiori all’80%. Il comparto dell’industria, infine, presenta dei
valori intermedi, con livelli di penetrazione più bassi per i segmenti tradizionali del made in Italy
e valori più elevati nell’industria chimica (cfr. Tabella 67).
Tabella 67: Imprese Internet – Settore economico (2007)

Profilo generale %
- Settore economico - Broadband Narrowband
Base: totale imprese 3+ addetti 74 19
Industria tradizionale 67 28
Industria chimica 79 22
Industria metalmeccanica 77 22
Edilizia 77 19
Commercio al dettaglio 68 16
Commercio all'ingrosso 73 22
Alberghi 68 12
Trasporti & Utilities 79 19
Finanza 88 6
Servizi professionali 83 12

Fonte: Between (2008)

Tabella 68: Imprese Broadband – Evoluzione settore economico


Profilo generale %
- Settore economico - 2005 2006 2007
Base: imprese 3+ addetti
Industria tradizionale 55 66 67
Industria chimica 72 76 79
Industria metalmeccanica 66 74 77
Edilizia 63 73 77
Commercio al dettaglio 57 65 68
Commercio all'ingrosso 50 62 73
Alberghi 45 56 68
Trasporti & Utilities 65 71 79
Finanza 78 85 88
Servizi professionali 78 81 83

Fonte: Between (2008)

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


92
Giugno 2008
La dinamica del profilo settoriale delle imprese a banda larga (cfr. Tabella 68) evidenzia come il
processo di adozione si sia sviluppato con maggior rapidità nei comparti delle utilities,
dell’intermediazione finanziaria e dell’industria chimica, ove sono relativamente più numerose le
medie e grandi imprese, oppure nei quali assume un ruolo prevalente la gestione dei flussi
informativi. Nei settori più tradizionali (Industria tradizionale, Commercio al dettaglio e Alberghi),
invece, la minor complessità delle esigenze di informatizzazione ha portato ad un più lento
avvio del processo di adozione della banda larga, che si sostanzia oggi nel significativo divario
di penetrazione rilevato a metà 2007.

Confrontando l’atteggiamento nei confronti delle tecnologie ICT e dei servizi in rete si osserva
come le differenze siano rilevanti per i diversi settori, sia per quanto riguarda la dotazione che
l’utilizzo di prodotti che dei servizi ICT. Le differenze settoriali vengono inoltre confermate anche
nell’interesse prospettico verso l’utilizzo dei servizi in rete (cfr. Tabella 69).

Tabella 69: Imprese – Analisi per settore economico (2007)


Trasp e
Trad Chi Mec Edilizia Dett Ingr Alber Finanza Serv Prof
Utilitiesù Delta Max-
Base: totale imprese 3+ addetti
Diffusione Min
(%)
Dotazione Cellulare # 69 64 82 88 66 84 34 81 96 60 62
PABX # 73 91 86 84 45 82 72 94 73 72 50
Banda larga # 67 79 77 77 68 73 68 79 88 83 21
Utilizzo eProcurement # 17 17 25 19 20 18 26 28 17 34 17
Back-up # 5 11 11 7 10 9 3 11 28 11 25
Videocomunicazione # 2 5 6 2 4 3 5 7 18 6 16
Offerta Servizi post vendita # 10 11 17 4 21 12 33 17 25 6 29
Ordine on-line # 9 9 8 1 9 8 40 9 10 4 40
Interesse* VOIP # 23 25 28 15 23 27 24 21 67 33 52
eProcurement # 18 17 20 18 18 20 34 29 18 29 17
eCommerce # 15 19 18 14 17 18 34 26 15 17 20
Comunicazione integrata # 32 33 41 39 34 41 39 38 60 53 28
Soddisfazione* Sicurezza # 66 78 75 66 60 70 48 75 85 74 36
Costi aziendali # 57 72 62 58 53 62 43 67 62 66 29
Vendite # 52 61 60 53 48 60 53 57 55 57 12

* Molto + Abbastanza

Fonte: Between (2008)

Dimensione
L’altra variabile che appare tuttora rivestire un’importanza significativa nei diversi percorsi di
adozione della banda larga è la dimensione aziendale.
Da questo punto di vista, la banda larga è presente in oltre il 70% delle micro-imprese (3-9
addetti), per salire oltre l’80% nella fascia 10-49 addetti (piccole imprese) ed arrivare a ben oltre
il 90% nelle medie e grandi imprese (cfr. Tabella 70).

Tabella 70: Imprese Internet – Dimensione (2007)

Profilo generale %
- Dimensione impresa - Broadband Narrowband
Base: totale imprese 3+ addetti 74 19
Micro (3-9 addetti) 72 20
Piccola (10-49 addetti) 81 16
Media (50-249 addetti) 95 2
Grande (250 e più addetti) 99 1

Fonte: Between (2008)

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


93
Giugno 2008
Tabella 71: Imprese Broadband – Evoluzione dimensione
Profilo generale %
- Dimensione impresa - 2005 2006 2007
Base: imprese 3+ addetti
Micro (3-9 addetti) 57 66 72
Piccola (10-49 addetti) 71 77 81
Media (50-249 addetti) 93 94 95
Grande (250 e più addetti) 97 98 99

Fonte: Between (2008)

L’analisi della dinamica del profilo dimensionale delle imprese broadband conferma l’importanza
della variabile dimensionale nello sviluppo del processo di adozione della banda larga (cfr.
Tabella 71). Già nel 2005, infatti, la quasi totalità delle imprese con 250+ addetti aveva un
collegamento a banda larga, contro poco più della metà nella classe 3-9 addetti. Nel periodo in
esame (giugno 2005 – giugno 2007), il divario di penetrazione della banda larga fra micro e
grandi imprese, pur continuando a restare significativo, si è notevolmente ridotto, mentre le
medie aziende si sono progressivamente allineate ai tassi di penetrazione della classe
dimensionale superiore.

Sia il livello di dotazione che l’interesse per i servizi in rete tende a crescere in modo
sostanzialmente lineare con la dimensione fino alla soglia delle medie imprese (50 addetti), al di
sopra della quale tendono a prevalere le differenze più legate alla natura e alla complessità dei
processi che caratterizzano l’azienda. Tuttavia, per le applicazioni e funzionalità più complesse
la variabile dimensionale ha una rilevanza significativa anche nelle medie e grandi imprese.

Tabella 72: Imprese – Analisi per dimensione (2007)

Micro Piccola Media Grande


Base: totale imprese 3+ addetti
Diffusione (%)

Dotazione Cellulare # 69 84 100 100


PABX # 62 99 100 100
Banda larga # 72 81 95 99
Utilizzo eProcurement # 22 22 27 43
Back-up # 8 12 23 35
Videocomunicazione # 4 5 15 34
Offerta Servizi post vendita # 12 18 28 36
Ordine on-line # 6 10 12 22
Interesse* VOIP # 23 32 44 45
eProcurement # 20 23 26 26
eCommerce # 16 20 26 36
Comunicazione integrata # 37 43 52 71
Soddisfazione* Sicurezza # 67 72 81 87
Costi aziendali # 57 65 75 82
Vendite # 51 61 76 88

* Molto + Abbastanza

Fonte: Between (2008)

Per valutare l’interazione tra la componente size e quella industry specific è stato calcolato il
valore teorico di ogni settore sulla base delle proprie caratteristiche dimensionali (attribuendo ad
ogni classe dimensionale il valore medio nazionale), per poi confrontare tale risultato con il
valore settoriale effettivo rilevato nell’indagine (cfr. Tabella 73).

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


94
Giugno 2008
Valori positivi caratterizzano di conseguenza quei settori dove la componente industry specific
genera un effetto positivo sui processi di adozione, mentre valori di segno negativo indicano un
effetto opposto.
Per quanto riguarda specificatamente la banda larga, mentre da un lato i settori del commercio
al dettaglio e degli alberghi scontano delle rigidità proprie, i settori del commercio all’ingrosso,
dei trasporti e utilities, della finanza presentano un differenziale di adozione che travalica le
differenze strutturali dimensionali (cfr. Tabella 73).
Tra i settori che percepiscono maggiormente un impatto positivo dall’utilizzo di reti di
telecomunicazioni e servizi in rete (“soddisfazione per l’utilizzo delle reti e dei servizi online”) vi
è il comparto chimico-farmaceutico che è storicamente stato tra i più innovativi nell’utilizzo di
forme di scambio elettronico delle informazioni (cfr. Tabella 73).

Tabella 73: Imprese – Simulazione impatto size specific (2007)


Trasp e
Trad Chi Mec Edilizia Dett Ingr Alber Finanza Serv Prof
Utilitiesù
Base: totale imprese 3+ addetti
Diffusione misurata - diffusione teorica
(%)
Dotazione Cellulare -6 -13 6 16 -7 13 -36 7 24 -12
PABX -1 13 10 15 -25 16 5 21 6 5
Banda larga -9 2 0 3 -7 0 -5 4 14 9
Utilizzo eProcurement -5 -6 3 -3 -2 -4 4 5 -5 11
Back-up -5 1 0 -2 1 0 -6 1 18 2
Videocomunicazione -3 -1 1 -2 0 -1 0 2 14 1
Offerta Servizi post vendita -4 -4 2 -9 8 0 21 3 11 -7
Ordine on-line 1 1 0 -6 2 1 34 2 2 -4
Interesse* VOIP -3 -3 1 -10 -2 3 0 -5 42 9
eProcurement -3 -5 -1 -3 -3 -1 13 8 -2 8
eCommerce -2 0 0 -2 0 1 18 8 -2 1
Comunicazione integrata -8 -7 1 0 -5 3 1 -2 21 14
Soddisfazione* Sicurezza -2 8 6 -2 -7 2 -19 7 17 6
Costi aziendali -3 10 1 -1 -6 4 -15 7 3 7
Vendite -4 4 3 -1 -5 8 1 1 2 3

* Molto + Abbastanza

Fonte: Between (2008)

Struttura territoriale
Per le imprese multisede, così come per le imprese appartenenti a gruppi, la disponibilità di
accessi a banda larga diventa sempre di più una condizione necessaria per la realizzazione di
nuove reti geografiche in grado di garantire prestazioni elevate a costi contenuti, in alternativa
all’utilizzo delle tradizionali reti dedicate.
Di conseguenza, mentre le imprese monosede dispongono della banda larga nel 74% dei casi,
la presenza di banda larga sale al 77% nelle imprese multisede (cfr. Tabella 74).

Tabella 74: Imprese Internet – Struttura territoriale (2007)

Profilo generale %
- Struttura territoriale - Broadband Narrowband
Base: totale imprese 3+ addetti 74 19
Multisede 77 17
Monosede 74 19

Fonte: Between (2008)

Estensione attività commerciale


Un’altra variabile importante nella determinazione dell’introduzione della banda larga, e
parzialmente legata alla precedente, è l’estensione geografica dell’attività economica(cfr.
Tabella 75). Di fatto, al crescere del bacino commerciale di riferimento e all’aumentare della

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


95
Giugno 2008
complessità degli scambi tra aziende (progettuali, produttivi e commerciali) aumenta la
necessità di disporre di sistemi di comunicazione avanzati e a costi competitivi (cfr. Tabella 76).

Tabella 75: Imprese Internet – Estensione attività (2007)

Attività commerciale %
- Estensione territoriale - Broadband Narrowband
Base: totale imprese 3+ addetti 74 19
Comunale 61 12
Provinciale 73 17
Regionale 74 21
Nazionale 76 21
Internazionale 81 19

Fonte: Between (2008)

Tabella 76: Imprese Broadband – Evoluzione estensione attività

Attività commerciale %
- Estensione territoriale - 2005 2006 2007
Base: imprese 3+ addetti
Comunale 39 51 61
Provinciale 59 70 73
Regionale 61 71 74
Nazionale 66 73 76
Internazionale 69 75 81

Fonte: Between (2008)

Area geografica
Spicca il valore di penetrazione del broadband tra le imprese del Nord Ovest, che presenta un
valore medio significativamente al di sopra delle altre macroaree geografiche, che invece,
grazie anche al recupero del Mezzogiorno, si stanno allineando (cfr. Tabella 77).

Tabella 77: Imprese Internet – Area geografica (2007)

Profilo territoriale %
- Area geografica - Broadband Narrowband
Base: totale imprese 3+ addetti 74 19
Nord Ovest 77 17
Nord Est 73 19
Centro 72 20
Sud e Isole 71 20

Fonte: Between (2008)

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


96
Giugno 2008
Tabella 78: Imprese Broadband – Penetrazione regionale (2007)

Penetrazione BB
AREA GEOGRAFICA imprese
(% imprese)

TOTALE ITALIA 74%


Nord Ovest 77%
Nord Est 73%
Centro 72%
Sud e Isole 71%
Piemonte 77%
Valle d'Aosta 66%
Lombardia 79%
Liguria 71%
Trentino Alto Adige 70%
Veneto 71%
Friuli Venezia Giulia 75%
Emilia Romagna 74%
Toscana 74%
Umbria 67%
Marche 73%
Lazio 73%
Abruzzo 69%
Molise 60%
Campania 73%
Puglia 72%
Basilicata 61%
Calabria 58%
Sicilia 72%
Sardegna 65%

Fonte: Between (2008)

Le regioni in cui si rileva il livello più elevato di diffusione della banda larga sono Lombardia e
Piemonte soprattutto per effetto di un sistema produttivo maggiormente caratterizzato da
imprese di grande dimensione e appartenenti ai settori di attività più innovativi. Le imprese
localizzate nelle regioni del Sud e Isole, invece, sia per la minor dimensione media, sia per la
significativa presenza di aziende attive in comparti più tradizionali, si collocano agli ultimi posti
della classifica per diffusione della banda larga (cfr. Tabella 69).

Dimensione comunale
Come nell’analisi relativa alle famiglie, la dimensione del comune di localizzazione dell’azienda
risente strettamente dell’estensione territoriale della copertura xDSL.
Di conseguenza, il livello di adozione è di poco superiore al 50% per le imprese ubicate nei
comuni con meno di 10.000 abitanti, per salire a valori attorno all’80% nella fasce dimensionali
da 10.000 a 250.000 abitanti e su valori intorno al 90% nei comuni più grandi (cfr. Tabella 79).

Tabella 79: Imprese Internet – Dimensione comunale (2007)

Profilo territoriale %
- Dimensione comunale - Broadband Narrowband
Base: totale imprese 3+ addetti 74 19
<10.000 abitanti 54 36
10.001-30.000 abitanti 78 14
30.001-100.000 abitanti 82 12
100.001-250.000 abitanti 91 7
>250.000 abitanti 89 9

Fonte: Between (2008)

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


97
Giugno 2008
Tabella 80: Imprese Broadband – Evoluzione dimensione comunale
Profilo territoriale %
- Dimensione comunale - 2005 2006 2007
Base: imprese 3+ addetti
<10.000 abitanti 37 46 54
10.001-30.000 abitanti 65 73 78
30.001-100.000 abitanti 69 78 82
100.001-250.000 abitanti 83 89 91
>250.000 abitanti 80 86 89

Fonte: Between (2008)

Considerando la dimensione comunale, l’evoluzione del profilo dell’impresa broadband mostra il


progressivo allineamento del dato di penetrazione relativo alle imprese localizzate in comuni
con oltre 10.000 abitanti (cfr. Tabella 80). Nei comuni minori (meno di 10.000 abitanti), la
maggior presenza di imprese di piccola dimensione comporta una maggior lentezza nel
processo di adozione della banda larga.

Urbanizzazione
L’analisi della penetrazione per livello di urbanizzazione evidenzia un divario crescente man
mano che si passa delle aree urbane a quelle sub-urbane e rurali, che scontano tuttora un
basso livello di copertura dei servizi a banda larga (cfr. Tabella 81). L’esigenza di un
collegamento veloce a Internet appare del resto implicito se si confronta il livello di penetrazione
di Internet in tali aree e il numero di imprese che dispongono solo di un collegamento a banda
stretta (narrowband).

Tabella 81: Imprese Internet – Urbanizzazione (2007)

Profilo territoriale %
- Urbanizzazione - Broadband Narrowband
Base: totale imprese 3+ addetti 74 19
Urbana 79 15
Suburbana 71 21
Rurale 63 28

Fonte: Between (2008)

Orografia
L’analisi orografica è ovviamente speculare alla precedente, con una penetrazione del
broadband più alta tra le imprese che si trovano in pianura, rispetto a quelle che svolgono le
proprie attività in collina o in montagna (cfr. Tabella 82).

Tabella 82: Imprese Internet – Orografia (2007)

Profilo territoriale %
- Orografia - Broadband Narrowband
Base: totale imprese 3+ addetti 74 19
Montagna 72 18
Collina 73 19
Pianura 76 18

Fonte: Between (2008)

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


98
Giugno 2008
Dotazioni ICT
L’analisi delle dotazioni ICT evidenzia come il percorso di adozione della banda larga sia
sempre più collegato a processi di introduzione dell’innovazione tecnologica complessi e
pervasivi (cfr. Tabella 83).
La presenza di banda larga diventa di fatto indispensabile per gestire a costi competitivi i diversi
processi di integrazione intra e inter-aziendali. Nel confronto con le imprese a banda stretta i
differenziali maggiori di penetrazione sono di conseguenza rilevati per tutte le forme di
integrazione in rete.

Tabella 83: Imprese Broadband – Dotazioni ICT (2007)


Imprese BB
Dotazione tecnologica
Diffusione (%) ∆ vs NB (pp)
Base: imprese broadband 3+ addetti
Cellulare 78 8
PABX 78 20
Sito 69 18
LAN 61 22
Gestionale evoluto * 35 9
Intranet 27 13
Outsourcing 19 1
WLAN 14 8
Open source 17 6
Extranet 6 4
WAN 2 1

* Gestionale specializzato, spesso sviluppato da software house nazionali

Fonte: Between (2008)

3.2.4 L’interesse per i servizi in rete

Utilizzo di servizi in rete


Mentre la presenza di collegamenti Internet a banda larga appare ormai ampiamente diffusa
nelle imprese (perlomeno in quelle con 3+ addetti), se si analizzano le modalità di utilizzo della
rete si riscontra come le funzionalità maggiormente presenti continuino ad essere focalizzate su
aspetti informativi o comunicazionali (cfr. Tabella 84).
L’utilizzo diffuso del corporate banking rappresenta una parziale eccezione a questa situazione,
e conferma l’interesse delle imprese italiane per applicazioni mirate e di impatto contenuto sui
processi aziendali (cfr. Tabella 84).
L’utilizzo della rete per effettuare acquisti online (di entità tra l’altro ancora assolutamente
marginale sul totale del transato) riguarda solo il 25% delle imprese, così come l’utilizzo di
forme di accesso remoto ai propri sistemi informativi contraddistingue il 28% delle imprese.
Su valori pari o inferiori al 10% rimangono applicazioni come il VoIP, la videosorveglianza e la
videocomunicazione, nonostante lo sviluppo dell’offerta e la progressiva riduzione delle barriere
economiche all’adozione di tali servizi. Per quanto riguarda il VoIP, il dato può apparire in realtà
sottostimato per quanto riguarda le soluzioni VoIP offerte nell’ambito di soluzioni integrate fonia-
dati sempre più diffuse (cfr. Tabella 84).

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


99
Giugno 2008
Tabella 84: Imprese Broadband – Utilizzo di servizi online (2007)
Imprese BB
Servizi on-line utilizzati
Diffusione (%) ∆ vs NB (pp)
Base: imprese broadband 3+ addetti
eGovernment 69 12
eBanking 66 6
Accesso remoto 28 15
eProcurement 25 12
VOIP 10 8
Videosorveglianza 5 2
Videocomunicazione 5 3

Fonte: Between (2008)

Offerta di servizi in rete


L’utilizzo dei siti web da parte delle aziende italiane appare ancora oggi legato ad una generica
offerta di informazioni e di visibilità sulla rete, piuttosto che rivolto a sfruttare la disponibilità di
un nuovo canale commerciale “immateriale” (le reti di telecomunicazione), che consentirebbe di
ampliare il mercato territoriale di riferimento, creando nuove opportunità di sviluppo.
Quasi i due terzi delle imprese si sono dotate di un sito web, ma i siti appaiono prevalentemente
destinati a presentare e qualificare l’azienda. La quasi totalità delle imprese con sito, infatti,
fornisce informazioni sull’azienda, mentre solo i due terzi utilizzano la rete per presentare il
portafoglio dei propri prodotti. Un quinto delle imprese con sito consente infine di acquistare i
prodotti/servizi in rete (cfr. Tabella 85).

Tabella 85: Imprese Broadband – Offerta di servizi online (2007)


Imprese BB
Servizi on-line offerti
Diffusione (%) ∆ vs NB (pp)
Base: imprese broadband 3+ addetti con sito web
Informazioni sull'azienda 97 1
Portafoglio prodotti 66 6
Servizi post vendita 34 9
Sezioni del sito riservate 21 9
eCommerce 20 6
Pagamento integrato 9 2

Fonte: Between (2008)

Analizzando la serie storica delle funzionalità utilizzate dalla imprese dotate di banda larga si
osserva in particolare un’accelerazione delle forme di interazione in rete (eProcurement,
eCommerce, eBanking), a dimostrazione della crescente pervasività delle applicazioni in rete e
dell’importanza di disporre di collegamenti ad alta velocità (cfr. Tabella 86).

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


100
Giugno 2008
Tabella 86: Imprese Broadband – Evoluzione funzionalità utilizzate

%
Servizi on-line utilizzati
2005 2006 2007
Base: imprese broadband 3+ addetti
eGovernment 66 68 69
eBanking 55 62 66
Accesso remoto 20 25 28
eProcurement 21 23 25
VOIP 6 8 10
Videosorveglianza 4 5 5
Videocomunicazione 3 4 5

Fonte: Between (2008)

L’evoluzione dei servizi offerti in rete evidenzia una dinamica leggermente inferiore a quanto
riscontrato per l’utilizzo dei servizi in rete, sintomo della difficoltà di avviare forme di interazione
complesse e integrate con i propri clienti (cfr. Tabella 87).

Tabella 87: Imprese Broadband – Evoluzione servizi offerti

%
Servizi on-line offerti
2005 2006 2007
Base: imprese broadband 3+ addetti con sito web
Informazioni sull'azienda 95 96 97
Portafoglio prodotti 62 65 66
Servizi post vendita 26 31 34
Sezioni sito riservate 19 20 21
eCommerce 15 18 20
Pagamento Integrato 4 6 9

Fonte: Between (2008)

Interesse per i servizi in rete


L’analisi dell’interesse prospettico per i servizi in rete evidenzia una crescente apertura e
aspettativa per l’innovazione intrinseca nei nuovi sistemi telematici.
Tuttavia, viene confermato un interesse superiore alla media per funzionalità dall’impatto più
contenuto sui processi aziendali e che quindi non richiedono necessariamente rivisitazioni
importanti degli assetti organizzativi (cfr. Tabella 88).
In effetti, ai primi posti della graduatoria dell’interesse compaiono i servizi di corporate banking
(61% delle aziende si dichiarano molto o abbastanza interessate), seguiti da quelli di
eGovernment (47%), di integrazione delle diverse forme di comunicazione (43%) e dalle
funzionalità di back-up dei dati (32%) Su valori di interesse intorno al 30% risultano le
funzionalità legate alla sicurezza delle reti e il VoIP.
Nella fascia di interesse 20-25% compaiono, tra le altre, le attività transattive legate agli acquisti
e alle vendite online. Le altre funzionalità continuano a riscontrare livelli di interesse inferiori e
molto variabili a seconda del profilo (settoriale e dimensionale) delle imprese (cfr. Tabella 88).

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


101
Giugno 2008
Tabella 88: Imprese Broadband – Interesse per i servizi online (2007)
Interesse Imprese BB
(Molto + Abbastanza) Interesse (%) ∆ vs NB (pp)
Base: imprese broadband 3+ addetti
eBanking 61 6
eGovernment 47 2
Comunicazione integrata 43 6
Back-up 32 10
Sicurezza on-line 30 6
VOIP 28 8
eProcurement 23 7
IP-Centrex 22 6
ASP 21 8
eCommerce 20 9
Accesso remoto 15 3
Videosorveglianza 15 3
Videocomunicazione 13 3
eLearning 12 4

Fonte: Between (2008)

Negli ultimi anni l'interesse per le diverse funzionalità è di norma cresciuto, ad eccezione delle
applicazioni legate alla Pubblica Amministrazione ed a funzionalità ancora di nicchia come la
videosorveglianza e la formazione a distanza (cfr. Tabella 89).
Gli incrementi più rilevanti nell'interesse sono relativi alle applicazioni IP (IP Centrex, VoIP), ma
anche a specifici problemi informatici come il back-up e la sicurezza. Un interesse in costante
crescita sembra riscontrarsi per la videocomunicazione (cfr. Tabella 89).

Tabella 89: Imprese Broadband – Evoluzione interesse servizi online

Interesse %
(Molto + Abbastanza) 2005 2006 2007
Base: imprese broadband 3+ addetti
eBanking 54 58 61
eGovernment 45 47 47
Comunicazione integrata 36 40 43
Back-up 29 31 32
Sicurezza on-line 25 28 30
VoIP 16 24 28
eProcurement 22 22 23
IP-Centrex 13 18 22
ASP 17 19 21
eCommerce 16 19 20
Accesso remoto 14 15 15
Videosorveglianza 16 15 15
Videocomunicazione 11 12 13
eLearning 13 13 12

Fonte: Between (2008)

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


102
Giugno 2008
Tabella 90: Imprese localizzate in comuni in Digital Divide* – Interesse per
i servizi online (2007)

%
Interesse
Comuni in Comuni
(Molto + Abbastanza)
Digital Divide * coperti ADSL **
Base: imprese (3+ addetti)
eBanking 48 57
eGovernment 44 43
Comunicazione integrata 28 36
Back-up 17 23
Sicurezza on-line 22 27
VoIP 19 21
eProcurement 20 21
eCommerce 17 17
Videosorveglianza 12 13
Videocomunicazione 11 12
eLearning 8 11

* Imprese localizzate in comuni con copertura ADSL inferiore al 5% della popolazione


** Imprese localizzate in comuni con copertura ADSL superiore al 5% della popolazione
Fonte: Between (2008)

L’interesse delle imprese localizzate nei comuni ancora quasi del tutto privi di copertura ADSL
risulta, in maniera ancora più evidente di quanto evidenziato nel caso delle famiglie,
sostanzialmente allineato a quello delle imprese localizzate nei comuni con una maggiore
disponibilità di servizi ADSL. Il confronto effettuato, quindi, conferma l’esistenza di aspettative
non ancora adeguatamente soddisfatte anche nelle aree finora escluse dai piani di estensione
della copertura ADSL.

3.2.5 Gli ostacoli allo sviluppo della banda larga

Soddisfazione per i servizi in rete


Le imprese a banda larga mostrano un livello di soddisfazione elevato per quanto riguarda le
caratteristiche tecniche e di sicurezza della connessione (cfr. Tabella 91). In generale, la
soddisfazione per la velocità della connessione dipende strettamente dall’insieme dei servizi
online effettivamente utilizzati attraverso la banda larga. Allo stato attuale, sebbene le imprese
broadband mostrino un utilizzo più intensivo di tutti i servizi online, il livello di soddisfazione per
l’impatto della banda larga sulla riduzione dei costi per l’azienda e sull’aumento delle vendite
appare leggermente inferiore, ma pur sempre superiore ai due terzi del totale.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


103
Giugno 2008
Tabella 91: Imprese Broadband – Soddisfazione (2007)
Soddisfazione Imprese BB
(Molto + Abbastanza) Soddisfazione (%) ∆ vs NB (pp)
Base: imprese broadband 3+ addetti
Velocità 85 57
Sicurezza 83 30
Qualità 78 44
Costi del collegamento 76 35
Impatto sui costi aziendali 74 39
Impatto sulle vendite 67 38

Fonte: Between (2008)

La rapida evoluzione dei servizi in rete e una maggior attenzione ai livelli prestazionali garantiti
(Service Level Agreement) hanno portato le imprese a valutare in modo sempre meno positivo il
livello di soddisfazione per la velocità del collegamento (cfr. Tabella 92), a conferma di una
crescente domanda di collegamenti più performanti.
Particolarmente rilevante è inoltre l’evoluzione della soddisfazione per il costo del collegamento,
che era intorno al 60% nel 2005 ed ha raggiunto oggi valori superiori al 75% (cfr. Tabella 92). A
questo proposito occorre notare come l’offerta integrata di soluzioni fonia-dati basati su
architetture VoIP abbia condotto ad una forte riduzione dei prezzi.

Tabella 92: Imprese Broadband – Evoluzione livello soddisfazione

Soddisfazione %
(Molto + Abbastanza) 2005 2006 2007
Base: imprese broadband 3+ addetti
Velocità 90 88 85
Sicurezza 76 81 83
Qualità 77 78 78
Costi del collegamento 69 74 76
Impatto sui costi aziendali 83 79 74
Impatto sulle vendite 69 69 67

Fonte: Between (2008)

Ostacoli all’adozione di nuovi servizi broadband


I principali fattori che inibiscono l’utilizzo di soluzioni avanzate basate sulla banda larga (e
quindi non il semplice collegamento) appaiono piuttosto eterogenei, ed ovviamente hanno una
maggiore incidenza sulle imprese narrowband che su quelle broadband (cfr. Tabella 93).

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


104
Giugno 2008
Tabella 93: Imprese Broadband – Ostacoli all’adozione di nuovi servizi
broadband (2007)
Ostacoli all'adozione di nuovi servizi BB Imprese BB
(Importante + Molto importante) Ostacoli (%) ∆ vs NB (pp)
Base: imprese broadband 3+ addetti
Complessità organizzativa 41 -6
Costo 40 -8
Adeguatezza delle soluzioni 39 -4
Sicurezza 38 -5
Competenze personale 37 -5

Fonte: Between (2008)

Ostacoli all’adozione della connettività broadband


Le imprese che non hanno ancora adottato la banda larga indicano nell’assenza di copertura il
principale ostacolo all’adozione del broadband (cfr. Tabella 95). Anche l’inutilità di un
collegamento a banda larga assume rilievo tra le motivazioni per la non adozione del
broadband. Entrambe le indicazioni si spiegano, però, considerando che le imprese che ancora
non dispongono di un collegamento a banda larga sono prevalentemente di piccole dimensioni
e spesso localizzate in centri di dimensioni medio piccole (meno di 10.000 abitanti). Ostacoli al
passaggio alla banda larga dovuti a motivazioni di costo del servizio e complessità sono ormai
praticamente ininfluenti.

Tabella 94: Imprese senza Broadband – Ostacoli all’adozione del broadband (2007)
%
Ostacoli all'adozione del BB
2007
Base: imprese 3+ addetti No BB
Previsto nei prossimi 12 mesi 6
In valutazione 10

Inutilità 51
Copertura 54
Costo 2
Complessità 1
Altro 4

Fonte: Between (2008)

Tabella 95: Imprese senza Broadband – Evoluzione ostacoli all’adozione del broadband
%
Ostacoli all'adozione del BB
2005 2006 2007
Base: imprese 3+ addetti No BB
Previsto nei prossimi 12 mesi 10 9 6
In valutazione 8 5 10

Inutilità 58 55 51
Copertura 42 50 54
Costo 7 5 2
Complessità 3 2 1
Altro 7 5 4

Fonte: Between (2008)

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


105
Giugno 2008
Nel periodo di riferimento (giugno 2005 – giugno 2007), è sensibilmente diminuita la rilevanza
del fattore inutilità (cfr. Tabella 95), a conferma di un consapevolezza sempre più diffusa dei
potenziali benefici dell’integrazione della banda larga nei processi aziendali. Allo stesso modo,
anche gli ostacoli legati ai costi del collegamento sono divenuti sempre meno rilevanti,
soprattutto per effetto dell’estensione della copertura ADSL, che ha significativamente ridotto i
costi di accesso ai servizi broadband. La crescente importanza attribuita all’assenza di
copertura, invece, evidenzia l’esistenza di una significativa disponibilità all’adozione della banda
larga, da parte delle imprese che scontano le più difficili condizioni di accessibilità dei servizi a
banda larga.

Profilo del collegamento broadband


Oltre la metà (54%) dei collegamenti broadband utilizzati dalle imprese hanno una banda
compresa tra 2 e 6 Mbps. Ancora rilevante la presenza di profili con velocità entry level (meno
di 2 Mbps di picco in download, 29%), mentre le imprese broadband che dispongono di accessi
con velocità superiori ai 6 Mbps sono ancora meno di un quinto del totale (cfr. Tabella 96).
L’elevata percentuale di soggetti che dichiarano di non sapere se il proprio collegamento
broadband sia dotato di banda garantita (33% delle imprese broadband) evidenzia, infine, una
percezione ancora modesta dell’effettivo livello di servizio. La quasi totalità delle imprese
broadband ha un profilo di tariffazione del collegamento a banda larga di tipo flat (cfr. Tabella
96).

Tabella 96: Imprese Broadband – Profilo del collegamento (2007)


Imprese BB
Profilo del collegamento broadband Distribuzione
(%)

Base: imprese broadband 3+ addetti


Velocità <2 Mbps 29
2-6 Mbps 54
>6 Mbps 18

Tariffazione Flat 95
Semiflat 1
Consumo 4

Banda Garantita Presente 60


Assente 7
Non sa 33

Fonte: Between (2008)

Driver per l’aumento di banda


Il driver principale per lo sviluppo della banda larga resta il semplice accesso ad Internet (cfr
Tabella 97). L’utilizzo in rete dei servizi base, quindi, continuerà ad essere il fattore principale
attraverso cui le imprese italiane sperimenteranno la transizione verso l’economia in rete. Infatti,
sono principalmente le imprese che hanno adottato più di recente la banda larga e che, quindi,
devono ancora verificarne appieno l’impatto sui processi aziendali, ad individuare l’accesso a
Internet come il driver più importante per l’ulteriore sviluppo della banda larga.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


106
Giugno 2008
Tabella 97: Imprese Broadband – Driver aumento banda (2007)
Driver per l'aumento di banda Imprese BB
(Risposta multipla) Driver (%) ∆ vs NB (pp)
Base: imprese broadband 3+ addetti
Accesso a Internet 23 -24
Comunicazione 15 -11
Integrazione con altri soggetti 10 -7
Applicazioni online 9 -6
Nessuno 60 30

Fonte: Between (2008)

Per circa il 60% delle imprese a banda larga l'esigenza di un ulteriore sviluppo
prestazionale/funzionale non viene considerata ancora una priorità (cfr Tabella 97). Questo
aspetto dell’analisi non può non essere messo in relazione con il generalizzato livello di
soddisfazione, che le imprese associano alle caratteristiche tecniche della connessione. Anche
in questo contesto, quindi, si conferma l’esistenza di una percezione ancora parziale e limitata
dei potenziali benefici connessi all’introduzione dell’innovazione ICT nei processi aziendali. Una
percezione che, in definitiva, ha un impatto negativo sulle aspettative associate nell’innovazione
ICT e, di conseguenza, riduce la propensione delle imprese a modificare più in profondità i
propri modelli di produzione e vendita.
Va inoltre ricordato come in molte imprese, specie di piccole dimensioni, si sia creata
un’aspettativa di continuo miglioramento prestazionale a parità di condizioni economiche.

Le traiettorie di sviluppo del broadband


Sulla base degli orientamenti prospettici delle imprese intervistate si possono identificare due
traiettorie di crescita per lo sviluppo futuro della banda larga e dei servizi da essa abilitati (cfr.
Figura 36).
La prima traiettoria è basata sulla progressiva diffusione della telematica nei processi aziendali,
che grazie a un crescente interesse per i servizi online, porta a un utilizzo crescente delle reti
per condividere informazioni e applicazioni.
La seconda traiettoria è invece incentrata sull’aumento delle performance dei collegamenti e sul
miglioramento dell’efficienza dei processi esistenti, attraverso un crescente interesse per la
convergenza di tecnologie e servizi.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


107
Giugno 2008
Figura 36: Imprese Broadband – Traiettorie di sviluppo (2007)

Broadband (666.000 – 74%)

INTERATTIVE (166.500 – 25%) EVOLUTE (133.200 – 17%)


Interesse per i servizi on line

Attenzione all’integrazione Elevato livello di interazione


applicativa con l’ambiente esterno
Interesse prevalente verso lo Interessate all’evoluzione delle
sviluppo delle funzionalità prestazioni e dei servizi

TRADIZIONALI (294.000 – 44%) CONNESSE (93.200 – 14%)


No Broadband Utilizzo base dell’on-line Elevata sensibilità alle
Limitata attenzione agli aspetti prestazioni del collegamento
Narrowband prestazionali per lo sviluppo di attività
(168.000) semplici

No Internet
(69.000)
Interesse per la convergenza

Fonte: Between (2008)

Le imprese denominate “evolute” sono imprese che utilizzano collegamenti con alte
performance e servizi avanzati in rete. Si tratta, prevalentemente di medie-grandi imprese,
appartenenti ai settori produttivi più innovativi e maggiormente integrati con le altre componenti
della catena del valore (si pensi alle banche ed alle assicurazioni, in cui l’interazione telematica
con soggetti esterni ed interni all’impresa raggiunge i livelli di complessità maggiori).
L’appartenenza a gruppi di imprese, una struttura organizzativa territorialmente diffusa
(multisede) ed un ambito di attività esteso anche a mercati esteri (esportazioni) caratterizza
l’impresa evoluta per eccellenza (cfr. Figura 36).
In netta antitesi, invece, le imprese “tradizionali” presentano un profilo ancora strettamente
dipendente da un modello organizzativo tradizionale, che non presentano interesse per
cambiamenti di breve periodo nel proprio profilo di utilizzo della banda larga. Le imprese
tradizionali sono, infatti, di piccole dimensioni ed appartengono ai settori più tradizionali del
sistema produttivo italiano. Si tratta di imprese che non fanno parte di gruppi, in cui sia
l’articolazione territoriale, sia l’estensione dell’attività difficilmente superano l’ambito locale (cfr.
Figura 36).
Infine, le imprese “connesse” sono quelle imprese che si avvalgono di collegamenti a banda
larga con alte performance e stanno sperimentando i servizi avanzati, mentre le imprese
“interattive” utilizzano servizi avanzati e iniziano a percepire l'utilità dei collegamenti con alte
performance.

Fornitore unico
La possibilità di acquistare servizi differenti da un unico fornitore è ritenuta interessante da oltre
la metà delle imprese broadband italiane. Coerentemente con l’evoluzione delle offerte già
disponibili sul mercato, tra le tre possibilità di integrazione, appare più marcato l’interesse per
l’acquisto congiunto dei servizi di Fonia fissa e di accesso a Internet (cfr Tabella 98). Il
differenziale di interesse che caratterizza le imprese broadband rispetto a quelle narrowband
non appare particolarmente marcato.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


108
Giugno 2008
Tabella 98: Imprese Broadband – Interesse per il fornitore unico (2007)
Interesse per il fornitore unico Imprese BB
(Molto + Abbastanza) Interesse (%) ∆ vs NB (pp)
Base: imprese broadband 3+ addetti
Fisso + Internet 63 5
Fisso + Mobile 52 2
Fisso + Mobile + Internet 55 3

Fonte: Between (2008)

Conclusioni
1. Il livello di penetrazione della banda larga ha raggiunto nel 2007 il 74% delle imprese con 3
e più addetti, per arrivare alla sostanziale saturazione del mercato accessibile nelle medie e
grandi imprese (oltre i 50 addetti). In questo ultimo caso lo sviluppo del mercato della banda
larga, e delle telecomunicazioni più in generale, appare sempre più legato allo sviluppo dei
servizi integrati ICT.
2. Per le imprese minori (1-2 addetti), il livello di penetrazione della banda larga rimane ancora
solo lievemente superiore (35%) a quanto riscontrabile sul mercato residenziale e segue
logiche e vincoli di adozione che presentano molti punti in comune con il mercato di massa
delle famiglie. Di conseguenza, anche in questo caso, l’accelerazione dello sviluppo del
mercato passa innanzitutto attraverso processi di acculturamento informatico e di maggiore
integrazione dei processi inter-aziendali.
3. Per il mercato business la copertura della banda larga è superiore al livello evidenziato per
le famiglie, in quanto negli ultimi anni è aumentata di molto la copertura dei servizi xDSL
(con effetti anche competitiva attraverso l’utilizzo dell’offerta wholesale CVP, che supera il
96% delle linee business).

Tabella 99: Imprese e Istituzioni – La catena del broadband

%
La catena del broadband
2002 2003 2004 2005 2006 2007
Base: imprese e Istituzioni con PC
PC 100 100 100 100 100 100
Internet 68 74 81 90 93 94
Banda larga 9 19 36 49 59 66

Fonte: Between (2008)

Tabella 100: Imprese e Istituzioni 3+ addetti – La catena del broadband

%
La catena del broadband
2002 2003 2004 2005 2006 2007
Base: imprese e Istituzioni 3+ addetti con PC
PC 100 100 100 100 100 100
Internet 76 82 87 98 99 99
Banda larga 18 35 52 67 74 79

Fonte: Between (2008)

4. Il livello dei prezzi ha seguito sostanzialmente la discesa riscontrata sul mercato consumer,
anche se l’esito di alcune importanti gare pubbliche nel 2006 ha di fatto portato ad
un’ulteriore riduzione dei prezzi retail. Sul mercato business, la crescente integrazione tra

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


109
Giugno 2008
servizi di fonia e dati (inclusa la connettività Internet) comporta inoltre un’ulteriore leva per il
contenimento dei costi dei servizi di telecomunicazione integrati e ne favorisce lo sviluppo.
5. Nelle imprese maggiori la quota di mercato dell’incumbent appare relativamente più
elevata, per effetto di maggiori costi impliciti ed espliciti al cambio di fornitore
(particolarmente evidenti nel caso ad esempio dei grandi gruppi bancari), anche se negli
ultimi anni è sensibilmente salita la quota degli OLO, in particolare per effetto dei risultati
ottenuti da due operatori: Fastweb e BT, questo ultimo specializzato sul mercato business.
Sul mercato delle piccole e medie imprese il clima competitivo appare invece più
accentuato, con minori quote di mercato detenute da Telecom Italia. L’esito della gare della
Pubblica Amministrazione del 2006 (CONSIP e Sistema Pubblico di Connettività - SPC),
favorevole agli operatori alternativi, è destinato a modificare, almeno parzialmente il quadro
appena descritto.
6. Di fatto, l’estensione attuale delle infrastrutture in fibra ottica, il livello di copertura raggiunto
con l’ULL e l’utilizzo delle offerte wholesale (in particolare CVP) ha consentito di sviluppare
una competizione efficiente sulla clientela business multisede, come dimostra in particolare
l’esito delle gare della Pubblica Amministrazione dove Telecom Italia si è aggiudicata
solamente il quarto lotto (in ordine decrescente di importanza) dell’SPC.
7. A fronte di una progressiva saturazione del mercato di base (connettività Internet), lo
sviluppo del mercato della banda larga sul mercato business appare sempre più
condizionato dalla capacità dell’offerta di proporre soluzioni ICT integrate che utilizzeranno i
collegamenti a banda larga come componente abilitante.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


110
Giugno 2008
4 PROSPETTIVE E CONDIZIONI PER LO SVILUPPO DEL
MERCATO DELLA BANDA LARGA

Le prospettive per l’evoluzione del mercato della banda larga in Italia sono strettamente legate
all’evoluzione delle condizioni abilitanti esaminate nei precedenti capitoli.
In questo capitolo conclusivo si procede alla valutazione della possibile dinamica delle principali
variabili rilevanti nel triennio 2008-2010.

Copertura

1. Nell’ambito della presentazione del proprio Piano Industriale 2007-2009 (marzo 2007)
Telecom Italia ha delineato uno scenario di medio-lungo periodo per la copertura dei servizi
a banda larga. In estrema sintesi, il Piano evidenzia due distinte fasi di sviluppo:
• La prima fase, di breve periodo (fino al 2009), relativamente inerziale, con la copertura
del 99% delle linee telefoniche con l’ADSL (prima generazione broadband), il 67% con
ADSL2+/IP TV (seconda generazione broadband) e il 5% con la nuova generazione di
servizi basati su architetture prevalentemente FTTCab/VDSL2 (terza generazione
broadband);
• La seconda fase, di lungo periodo (fino al 2016), prevede un progressivo
completamento della copertura broadband di seconda generazione e una lenta
progressione della copertura di terza generazione (65%, ma solo oltre il 2015). E’ in
questa fase che si concentreranno gli investimenti (oltre 6 miliardi di Euro).

A marzo 2008 sono stati presentati i nuovi obiettivi di copertura al 2010 e segnatamente il
raggiungimento del 99% di copertura delle linee telefoniche con l’ADSL, dell’87% per
l’ADSL2+ , dell’80% ADSL2+/IP e, infine, di circa il 10% per la copertura VDSL.
2. Riguardo invece agli operatori alternativi, i piani finora presentati evidenziano un
consolidamento degli investimenti, a dimostrazione del completamento della fase di
infrastrutturazione estensiva, e la focalizzazione sulle aree a maggiore potenziale di
mercato (attorno al 50% della popolazione, concentrata nelle aree principali aree urbane).

3. Un ulteriore sviluppo della copertura dei servizi a banda larga verrà inoltre agevolata dai
numerosi piani di sviluppo delle infrastrutture a banda larga messi a punto a livello locale
(regionale e provinciale) che sono incentrati sul raggiungimento delle zone più remote del
Paese. In particolare, attraverso gli accordi siglati a fine 2007 tra il Ministero delle
Comunicazioni, sei Regioni e Infratel (società di scopo per l’infrastrutturazione a banda
larga) e il completamento dei progetti già avviati nelle regioni del Mezzogiorno si prevede di
abilitare i servizi a banda larga in circa 150 Comuni (con circa un milione di abitanti).

4. Appare quindi sempre più evidente come, in assenza di un intervento di sistema esteso a
tutti i livelli di abilitazione tecnologica, si intraveda non solo una spaccatura in due del
Paese tra le aree a maggiore potenziale e quelle meno attrattive, ma anche uno sviluppo
ritardato delle infrastrutture di rete più innovative, in particolare rispetto ai Paesi più
avanzati, che stanno avviando in questi anni importanti progetti relativi alle reti di nuova
generazione ultrabroadband.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


111
Giugno 2008
Servizi

5. Lo sviluppo dei servizi a banda larga nei prossimi anni da un lato continuerà ad essere
caratterizzato dall’incremento dei livelli prestazionali della connettività Internet (soprattutto
in termini di qualità garantita) e, dall’altro, sarà influenzato dallo sviluppo dell’offerta di
servizi multiple play (fonia fissa, Internet, Televisione, ma anche mobile).
6. Riguardo ai servizi innovativi, le aspettative maggiori sono incentrate sui servizi legati
all’intrattenimento (VOD, TV interattiva, TV alta definizione, giochi online). Nell’ambito della
comunicazione interpersonale assumeranno un peso crescente i servizi peer to peer, ma
anche i servizi di videocomunicazione e di conseguenza crescerà la richiesta di flussi
simmetrici. Le applicazioni legate all’home automation rimarranno invece verosimilmente
ristrette ad una nicchia di pionieri.
7. Le valutazioni sullo sviluppo dei servizi e sul relativo fabbisogno di banda non appaiono
univoche. Il susseguirsi di generazioni broadband ha abilitato un numero crescente di
servizi e migliorato sensibilmente la customer experience online, ma non appare ancora
chiara la value proposition che caratterizzerà i servizi a banda larga basati sulle tecnologie
VDSL e/o FTTH (ultrabroadband), nonché l’effettiva willingness to pay di tali servizi.
Attualmente elevati fabbisogni di banda vengono ricondotti essenzialmente all’utilizzo di
servizi televisivi ad alta definizione ed all’utilizzo simultaneo di una gamma crescente di
servizi multimediali. Cresce tuttavia la consapevolezza che nel medio periodo la piena
fruizione dei servizi multimediali in rete richiederà delle prestazioni largamente superiori ai
20 Mbps che caratterizzano la seconda generazione di servizi broadband. E questo a
maggior ragione in uno scenario internazionale dove la copertura ultrabroadband (di terza e
quarta generazione) è destinata a superare entro un quinquennio il 50% della popolazione
in molti dei paesi avanzati.

Prezzi

8. Nei prossimi anni è prevista un’ulteriore riduzione sia dei prezzi entry level che di quelli
relativi (prezzo per 100 Kbps), sebbene con una dinamica più contenuta rispetto a quanto si
è verificato nell’ultimo triennio. In termini di spesa per cliente, l’effetto della quota crescente
di accessi flat provocherà comunque verosimilmente un incremento dell’ARPU (Average
Revenue per User) della clientela residenziale, mentre proseguirà il calo dell’ARPU
business.
9. La discesa dei prezzi sarà fortemente legata all’ulteriore sviluppo delle offerte multiple play
(sia fonia+Internet, che fonia+Internet+TV), che tenderanno a ridurre il prezzo associato alle
singole componenti di offerta. La dinamica del prezzo dei servizi triple play sarà fortemente
condizionata dal livello concorrenziale che si determinerà nelle aree territoriali a maggiore
potenziale di mercato, dove si prevedono almeno quattro operatori attivi. L’effetto del VDSL
sul livello dei prezzi sarà fortemente condizionato dalla limitata copertura prevista.
10. La dinamica dei prezzi per i servizi più innovativi e i livelli prestazionali più elevati
condiziona direttamente il livello di remunerazione dei nuovi investimenti previsti per la
realizzazione delle reti di nuova generazione e ne può condizionare lo sviluppo.

Competizione

11. Il livello competitivo è destinato ad aumentare in modo sensibile, in particolare per quanto
attiene le offerte triple play. Nel sono attivi sul mercato quattro operatori e altri attori
entreranno sul mercato successivamente, anche in funzione dell’evoluzione dell’offerta
all’ingrosso (bitstream), che possono abbassare in modo sensibile le barriere all’ingresso.
12. Dato il livello di copertura previsto per l’ULL, la competizione sarà incentrata su circa la
metà delle linee telefoniche, che verranno progressivamente abilitate ai servizi triple play da

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


112
Giugno 2008
parte degli operatori maggiori. Nelle aree più dense potranno emergere dei problemi di
saturazione dei cavi e di qualificazione dei doppini per la fruizione dei servizi più avanzati,
mentre nelle zone più remote si porrà con sempre maggiore evidenza il problema del digital
divide per le diverse generazioni broadband che si succederanno.
13. Lo sviluppo competitivo sarà inoltre sempre più influenzato dalle condizioni di accesso alle
nuove infrastrutture e ai contenuti multimediali (in particolare televisivi) e, di conseguenza,
gli orientamenti regolamentari sono destinati ad influenzare in modo rilevante gli
investimenti infrastrutturali, nonché, in ultima analisi, il modello competitivo che verrà
privilegiato nelle future generazioni di servizi a banda larga.

Alfabetizzazione

14. Il livello di acculturamento informatico condizionerà sempre di più lo sviluppo della banda
larga in Italia, a maggiore ragione se si immagina uno sviluppo inerziale della presenza di
personal computer nelle famiglie e nelle micro imprese (con meno di 3 addetti e ancora
scarsamente informatizzate).
15. All’orizzonte 2010 si avvicinerà il livello di saturazione della base PC, con un quota di PC
collegati a banda larga che sarà superiore al 75% del totale. Di conseguenza, lo sviluppo
del mercato sarà sempre più condizionato dalla diffusione dei PC nelle case (che
difficilmente raggiungerà la soglia del 60%) e nelle imprese minori. Nei paesi europei più
avanzati, il livello di penetrazione dei PC nelle case è previsto essere nello stesso periodo
superiore all’80%, con un’incidenza dei PC collegati a banda larga che tenderà a superare il
90%. Si ricordi inoltre come nel 2010 continueranno ad esserci circa 1/3 di famiglie senza
nessun componente in grado di utilizzare un PC.
16. Al di là del problema dell’informatizzazione di base e dell’utilizzo di Internet, va inoltre
ricordato come il nostro paese rischi di accumulare un ritardo ancora più marcato
nell’utilizzo delle forme più avanzate di servizi in rete, in particolare nelle imprese minori,
dove vincoli di natura organizzativa e culturale possono inibire l’utilizzo dei servizi più
innovativi.

Accessi a banda larga

17. Il numero di accessi a banda larga previsto in Italia a fine 2010 è pari a circa 14 milioni, di
cui circa l’85% riferibile alla clientela residenziale. La quasi totalità degli accessi sarà inoltre
flat, con velocità nominali superiori o uguali ai 7 Mbps nella maggior parte dei casi.
L’effettiva adozione di servizi broadband di seconda generazione (20Mbps) dipenderà in
larga misura dalle politiche di prezzo dei principali operatori, visto che la copertura del
servizio si avvicinerà progressivamente a quella attuale dell’ADSL.
18. Con la diffusione della copertura dei servizi IP TV, crescerà il numero di clienti triple play,
che viene stimato in poco meno di 2 milioni di unità nel 2010, vale a dire oltre il 15% della
base clienti broadband residenziale. In una prospettiva di più lungo periodo, le indagini
realizzate sulla clientela residenziale mostrano come circa 1/3 delle famiglie dichiari un
significativo interesse per acquistare dei servizi triple play integrati da un unico fornitore.
19. In definitiva, nel medio periodo (2010) lo sviluppo della banda larga in Italia appare ancora
caratterizzato da una fase espansiva, con incrementi netti annui degli accessi superiori al
milione di unità e una crescente competizione sui servizi triple play. La fase successiva di
sviluppo appare però sempre più condizionata dall’avvicinarsi del livello di saturazione dei
soggetti alfabetizzati dal punto di vista informatico, nonché dall’evoluzione verso le reti di
nuova generazione ed i servizi che ne sono abilitati.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


113
Giugno 2008
GLOSSARIO

ADSL Asymmetric Digital Subscriber Line


ADSL 2+ Standard ITU G.992.5: estensione della capacità
dell’ADSL
Serv Prof Servizi Professionali
ASP Application Service Provider
BB Broadband (banda larga), accesso ad Internet con
velocità di almeno 256kbps
CATV Cable Television (Televisione via cavo)
Centro Toscana, Umbria, Marche, Lazio
Chi Industria chimica
Commercio Commercio al dettaglio e all'ingrosso
Comunicazione integrata Sistemi integrati di comunicazione fax, email e SMS
Consumo Accessi Internet con costo dipendente dall'utilizzo,
gratuito in caso di mancato utilizzo
Non coperto (broadband) Assenza di copertura broadband tramite tecnologia
ADSL
Coperto (broadband) Copertura broadband tramite tecnologia ADSL
Edil Edilizia
CPE Customer Premise Equipment
DD Digital divide
Domotica Sorveglianza della casa e controllo elettrodomestici da
remoto (online)
Dett Commercio al dettaglio
Dimensione comunale Popolazione residente nel comune
Disaster recovery Procedura di ripristino dei sistemi informatici in caso di
attacco, guasto e/o catastrofe
DSL Digital Subscriber Line
DSLAM Digital Subscriber Line Access Multiplexer
eBanking Visitare siti e/o effettuare operazioni bancarie e/o
finanziarie online
eCommerce Ricercare informazioni su beni e servizi o effettuare
acquisti online (se riferito a famiglie) o vendere online
(se riferito ad imprese)
eGovernment Visitare siti della Pubblica Amministrazione o interagire
online con la Pubblica Amministrazione, compreso
l'eventuale pagamento
eHealth Ricercare informazioni sanitarie online o interagire
online con medici e/o strutture sanitarie
eLearning Partecipare a corsi online per studio o formazione
professionale
eProcurement Acquistare online (riferito ad imprese e Pubblica
Amministrazione)
Extranet Rete aziendale basata su protocollo IP, accessibile da
soggetti esterni all’impresa (fornitori, clienti, partner)

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


114
Giugno 2008
FO Fibra ottica
Famiglia alfabetizzata IT Famiglia in cui almeno un componente sa utilizzare il
computer
Famiglia Broadband (BB) Famiglia con accesso ad Internet in casa con velocità di
almeno 256kbps
Famiglia Narrowband (NB) Famiglia con accesso ad Internet in casa mediante
linea telefonica tradizionale (PSTN) o digitale (ISDN)
Famiglia Insieme delle persone coabitanti legate da vincoli di
matrimonio o parentela, affinità, adozione, tutela o
affettivi
Famiglia - Monocomponente Famiglia formata da una singola persona
Famiglia – Monogenitore Capofamiglia con uno o più figli
Famiglia – Altro Altre tipologie famigliari comprendenti famiglie non
legate da vincoli di parentela o appartenenti a 3 e più
generazioni
Finanza Intermediazione finanziaria
Flat Accessi Internet con costo indipendente dalla durata
dell’utilizzo
Gaming Giocare online o scaricare giochi
GB Giga Byte (1 miliardo di Byte)
Gbps Giga bit per second (1 miliardo di bit)
HDSL High-speed Digital Subscriber Line
IT Information Technology
ICT Information & Communication Technology
Impresa Broadband (BB) Impresa con accesso ad Internet con velocità di almeno
256kbps
Impresa Narrowband (NB) Impresa con accesso ad Internet mediante linea
telefonica tradizionale (PSTN) o digitale (ISDN)
Internet TV Navigare su Internet utilizzando la TV
IP Internet Protocol
IRU Indefeasible Right of Use
Kbps Kilo bit per second (1.000 bit)
LAN Local Area Network
MAN Metropolitan Area Network
Mbit/s Mega bit per secondo
Mbps Mega bit per second (1 milione di bit)
Mld Miliardi
Mln Milioni
Mobile Internet Accesso ad Internet dal cellulare
Mobile music Ascoltare musica sul cellulare
Mobile TV TV su dispositivi portatili che supportano lo standard
DVB-H
Multi-video Video on demand multipli, su più televisori o in split
screen su un unico televisore
NB Narrowband (banda stretta), accesso ad Internet
mediante linea telefonica tradizionale (PSTN) o digitale
(ISDN)

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


115
Giugno 2008
Nord Est Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia,
Emilia Romagna
Nord Ovest Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Liguria
OLO Other Licensed Operator (operatore alternativo)
PA Pubblica Amministrazione
PC Personal Computer
PDA Personal Digital Assistant
Reddito – Alto Oltre 30.000 Euro netti annuali complessivi della
famiglia
Reddito – Basso Fino a 10.000 Euro netti annuali complessivi della
famiglia
Reddito – Medio Fra 10.000 e 30.000 Euro netti annuali complessivi
della famiglia
SA Unbundling del local loop in Shared Access
SAT Accesso satellitare
Serv Servizi
SHDSL Single-pair High-speed Digital Subscriber Line
SME Small and Medium Enterprise
SoHo Small Office Home Office
SP Service Provider
SPC Sistema Pubblico di Connettività
Sud e Isole Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata,
Calabria, Sicilia, Sardegna
TC Tasso di crescita
TCMA Tasso di Crescita Medio Annuo
TDT Televisione Digitale Terrestre
Terminale unico Terminale che funziona come un cordless in casa e
come cellulare fuori casa
Trasp Trasporti
ULL Unbundling Local Loop (Full e Shared Access)
UMTS Universal Mobile Telecommunication System
Urbanizzazione – Rurale Densità <100 abitanti per Km2
Urbanizzazione – Suburbana Densità 100-500 abitanti per Km2
Urbanizzazione – Urbana Densità >500 abitanti per Km2
VAR Variazione
VDSL Very-high-speed Digital Subscriber Line
Video on demand Vedere contenuti audio video online, determinando
autonomamente il momento di inizio del contenuto
VoIP Voice over IP
WAN Wide Area Network
Wi-Fi Wireless Fidelity
WiMAX Worldwide Interoperability for Microwave Access
WLAN Wireless LAN
xDSL Digital Subscriber Line (qualsiasi delle tecnologie
ADSL, HDSL, SHDSL, VDSL)

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


116
Giugno 2008
METODOLOGIA INDAGINI FAMIGLIE E IMPRESE

L’Osservatorio Banda Larga è un progetto nato a maggio del 2002 e patrocinato dal Ministero
delle Comunicazioni e dal Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, con l’obiettivo di realizzare
un monitoraggio continuativo della disponibilità di infrastrutture e dei servizi a larga banda nelle
varie zone del Paese, dei processi di adozione dei servizi innovativi (nelle famiglie, nelle
imprese e presso la Pubblica Amministrazione) e dei modelli di sviluppo locale.

L’indagine sulle famiglie


L’ultima indagine annuale sulla domanda di servizi a banda larga nelle famiglie è stata condotta
nel periodo aprile - maggio 2006. L’indagine analizza i processi di adozione e diffusione
dell’innovazione ICT (Information & Communication Technology) nelle famiglie italiane, con
particolare riguardo alle tecnologie e servizi a banda larga e al loro impatto sui modelli di
consumo.
Il campione di indagine è costituito, a livello nazionale, da oltre 9.000 famiglie, stratificate in
base a diverse variabili socio-demografiche e territoriali e intervistate telefonicamente.
Le informazioni sono riferite all’insieme delle famiglie italiane (23,3 milioni) e, attraverso la
definizione di appositi algoritmi regionali, è stato possibile espandere il campione all'universo
delle famiglie delle singole regioni.
L’indagine riporta un errore statistico a livello nazionale dell’1,1%.

Il campione famiglie e l’espansione all’universo


Per garantire la rappresentatività del campione rispetto all'universo di riferimento si è utilizzato
un piano di campionamento stratificato, ove il singolo strato è stato definito dall'incrocio di età
del capofamiglia, dimensione della famiglia, tipologia di comune e regione. La definizione delle
variabili di stratificazione campionaria è stata effettuata ipotizzando che l'età del capofamiglia, la
dimensione della famiglia e la localizzazione geografica possano influenzare il processo di
adozione della banda larga nelle famiglie. Considerando, quindi, tre classi di età, cinque
dimensioni della famiglia, due tipologie di comuni e venti regioni, sono stati creati 600 strati
mutuamente escludenti, entro i quali sono state classificate le famiglie dell'universo e,
parallelamente, del campione. La stratificazione utilizzata, essendo data dall'incrocio di quattro
variabili, garantisce la possibilità di creare un campione che vada a coprire e rappresentare tutti
i segmenti dell'universo di interesse.
Sempre con l'obbiettivo di costruire un campione rappresentativo, l'allocazione delle interviste
per singolo strato non è stata fatta in modo proporzionale alla numerosità delle famiglie
dell'universo per età e dimensione della famiglia in quanto, vista la struttura socio-economica
che caratterizza il target di riferimento, si sarebbe garantita la rappresentatività solo per alcune
delle fasce di età e dimensione, ottenendo un campione poco significativo. Si è optato quindi
per un'allocazione non proporzionale del campione.
Sulla base del piano di campionamento è stato poi sviluppato un adeguato sistema di
ponderazione, che permette di fornire stime relative all'intero universo di ricerca. Il sistema di
ponderazione è stato selezionato in modo da correggere il campione in termini di:
• Età del capofamiglia;
• Dimensione familiare, in termini di numero di componenti;
• Regione;
• Dimensione comunale, in termini di numero di abitanti.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


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Giugno 2008
Il sondaggio sulle famiglie italiane.
• Tipo di rilevazione: telefonica CATI.
• Unità intervistate: 9.114 famiglie italiane.
• Tipo di campione: campione stratificato per regione, tipologia di comune, età del
capofamiglia, dimensione della famiglia.
• Tipo di campione: campione rappresentativo delle famiglie italiane.
• Estensione territoriale del sondaggio: nazionale.
• Data o periodo in cui è stato condotto il sondaggio: 30/03/06 - 11/05/06.
• Consistenza numerica del campione di intervistati, numero o percentuale dei non
rispondenti e delle sostituzioni effettuate:

Stato # %
AP - appuntamento 544 2%
LI - Libero 2.885 11%
ER - Numero errato 511 2%
OC - Occupato 413 2%
SG - Segreteria telefonica 280 1%
OK - Risponde 21.485 81%
OK - Irreperibile 128 0%
OK - Non intervistabile 736 3%
OK - Numero errato/fax 86 0%
OK - Quota chiusa 2.726 10%
OK - Rifiuta 8.695 33%
OK - Accetta 9.114 34%
Totale 26.629 100%

L’indagine sulle imprese


Allo stesso modo, la più recente indagine annuale sulla domanda di servizi e connettività a
banda larga nelle imprese (almeno 3 addetti) è stata condotta nel periodo maggio – giugno
2006. L’indagine analizza i processi di adozione e diffusione dell’innovazione ICT nelle imprese
italiane, con particolare riguardo alle tecnologie e servizi a banda larga e al loro impatto sui
processi aziendali.
Il campione di indagine è costituito a livello nazionale da circa 4.000 imprese, stratificate in base
a diverse variabili strutturali e territoriali e intervistate telefonicamente.
Le informazioni sono riferite all’insieme delle imprese italiane con almeno 3 addetti (circa 1
milione) e, attraverso la definizione di appositi algoritmi regionali, è stato possibile espandere il
campione all'universo delle imprese delle singole regioni.
L’indagine riporta un errore statistico a livello nazionale dell’1,5%.

Il campione imprese e l’espansione all’universo


Per garantire la rappresentatività del campione rispetto all'universo di riferimento si è utilizzato
un piano di campionamento stratificato, ove il singolo strato è stato definito dall'incrocio di
settore merceologico, fascia di addetti e regione. La scelta delle variabili di stratificazione
campionaria è stata effettuata ipotizzando che l'attività economica, la dimensione e la
localizzazione geografica possano avere un influenza sul processo di adozione della banda
larga nelle imprese. Considerando, quindi, undici settori di attività, quattro classi di addetti e
venti regioni, sono stati creati 880 strati mutuamente escludenti, entro i quali sono state

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


118
Giugno 2008
classificate le aziende dell'universo e, parallelamente, del campione. La stratificazione utilizzata,
essendo data dall'incrocio di tre variabili, garantisce la possibilità di creare un campione che
vada a coprire e rappresentare tutti i segmenti dell'universo di interesse.
Sempre con l'obbiettivo di costruire un campione rappresentativo, l'allocazione delle interviste
per singolo strato non è stata fatta in modo proporzionale alla numerosità delle aziende
dell'universo per strato, in quanto, vista la struttura economica che caratterizza il target di
riferimento, si sarebbe garantita la rappresentatività solo sulle aziende di più piccole dimensioni
e nelle regioni più grandi, ottenendo un campione poco significativo per le fasce alte del target
analizzato e per le regioni più piccole. Si è optato quindi per un'allocazione non proporzionale
del campione.
Sulla base del piano di campionamento seguito è stato poi sviluppato un adeguato sistema di
ponderazione, che permette di fornire stime relative all'intero universo di ricerca. Il sistema di
ponderazione è stato selezionato in modo da correggere il campione in termini di:
• Settore merceologico di attività;
• Classe di addetti;
• Regione.

Tabella di raccordo fra i settori Between e settori ISTAT (ATECO 91)

Settore Between ATECO 91 *


Industria Tradizionale A+B+C+DA+DB+DC+DD+DE(+21)+DN(+361)
Industria Chimica DE(+22)+DF+DG+DH
Industria Meccanica DI+DJ+DK+DL+DM+DN(-361)
Edilizia F
Commercio all'ingrosso G(+51)
Commercio al dettaglio G(-51) + H (+553, +554, +555)
Alberghi H (-553, -554, -555)
Trasporti E+I
Intermediazione Finanziaria J
Servizi professionali K+M+N+O

* i codici in parentesi indicano i micro settori inclusi (preceduti da segno +)


o esclusi dal settore Between (preceduti da segno -).

Il sondaggio sulle imprese italiane.


• Tipo di rilevazione: telefonica CATI.
• Universo o collettivo di riferimento: imprese italiane con 3 e più addetti appartenenti ai
seguenti settori (ATECO 91): A, B, C, D, E, F, G, H, I, J, K., M, N, O
• Unità intervistate: 4.500 imprese italiane.
• Tipo di campione: campione stratificato per regione, settore economico, classe di
addetti.
• Estensione territoriale del sondaggio: nazionale.
• Data o periodo in cui è stato condotto il sondaggio: 2/05/06 - 12/06/06.
• Consistenza numerica del campione di intervistati, numero o percentuale dei non
rispondenti e delle sostituzioni effettuate.

Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga


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Giugno 2008
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