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PROCESSO DI SVILUPPO
DELLA BANDA LARGA
RAPPORTO FINALE
preparato per l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni
Giugno 2008
© Between - 2008
Le determinanti del processo di sviluppo della banda larga
2
Giugno 2008
INDICE
1.3 CONTENUTI.................................................................................................................15
BIBLIOGRAFIA.............................................................................................. 120
1. Il progetto di ricerca sulle determinanti dello sviluppo della banda larga intende identificare
e valutare l’importanza relativa delle diverse variabili rilevanti nel processo di diffusione
della banda larga in Italia, attraverso un’analisi dello sviluppo del mercato nel periodo
2002-2007, la valutazione del posizionamento dell’Italia rispetto agli altri paesi europei e
l’esame dei fattori che determinano l’adozione della banda larga nelle famiglie e nelle
imprese.
1.1 OBIETTIVI
Il progetto di ricerca sulle determinanti dello sviluppo della banda larga intende identificare e
valutare l’importanza relativa delle diverse variabili rilevanti nel processo di diffusione della
banda larga in Italia.
1.2 METODOLOGIA
L’analisi sulle determinanti della banda larga è stata condotta, da un lato, sulla base delle
informazioni statistiche disponibili a livello europeo (in particolare, ECTA, UE, OCSE, EITO,
ITU) e, dall’altro, sulla base delle approfondite analisi sul mercato italiano della banda larga che
l’Osservatorio Banda Larga conduce dal 2002.
Compatibilmente con i dati disponibili sono state costruite delle serie storiche riferite al periodo
2002-2007, anche se per alcuni dati di dettaglio l’analisi è stata incentrata sull’ultimo triennio
(2005-2007).
I dati internazionali utilizzati sono di norma annuali per quanto concerne le informazioni
infrastrutturali e socio-economiche, mentre per i dati di mercato sono state utilizzate anche serie
storiche trimestrali, anche se non necessariamente per l’intero periodo esaminato.
Allo stesso modo, i dati nazionali sono annuali per quanto attiene alle informazioni socio-
demografiche e economiche (di norma, di fonte ISTAT) e il processo di diffusione della banda
larga (di fonte Osservatorio Banda Larga). Sugli aspetti più specifici riguardanti il mercato della
banda larga (sia dal punto di vista della copertura dei servizi che da quello dell’articolazione del
mercato nelle sue diverse componenti) l’informazione disponibile nell’ambito dell’Osservatorio
Banda Larga è invece di tipo trimestrale.
Le informazioni rese disponibili dall’Osservatorio Banda Larga consentono inoltre di effettuare
delle analisi territoriali, con diversi livelli di granularità (macro-regionale, regionale, provinciale),
sebbene con differenti gradi di significatività statistica a seconda delle tematiche trattate
(decrescente passando dalla copertura dei servizi ai livelli di adozione).
Per quanto riguarda più specificatamente l’andamento del mercato, l’analisi è stata focalizzata
sui seguenti aspetti:
• Clientela: La prima articolazione presa in esame è quella attinente alla tipologia di clientela,
distinguendo tra clientela residenziale (consumer) e non residenziale (business);
• Tecnologia: A differenza di altri paesi europei, l’assenza di capillari infrastrutture alternative
a quella in rame ha fatto sì che la competizione si sviluppasse essenzialmente
sull’infrastruttura dell’operatore storico. L’analisi dell’evoluzione degli accessi per tecnologia
prende, quindi, in esame l’incidenza delle tecnologie su rame (xDSL) rispetto alle altre
tecnologie basate su diversi mezzi trasmissivi (fibra e radio). Gli accessi xDSL vengono
ulteriormente articolati a seconda della modalità di implementazione del servizio (Full
Unbundling Local Loop -ULL/Shared Access-SA; Wholesale; infrastruttura propria);
• Velocità: Data la rapida evoluzione tecnologica e la conseguente evoluzione dei livelli
prestazionali è stata introdotta un’ulteriore articolazione del mercato per evidenziare in
particolare gli accessi che superano la soglia dei 2Mbps, che viene comunemente
considerata come la vera soglia di accesso alla banda larga;
• Modalità tariffaria: Un elemento caratterizzante il mercato italiano rimane l’elevata
incidenza delle modalità tariffarie a consumo (pay-as you go). E’ stato quindi monitorato
l’andamento degli accessi a consumo (incluse le forme semi-flat) e flat.
• Quote di mercato: L’ultimo aspetto preso in esame nell’analisi del mercato è l’andamento
della quota di mercato dell’operatore storico, rispetto a quella dei principali operatori
alternativi.
Analisi sulle determinanti del processo di adozione della banda larga nelle famiglie
L’analisi sulle determinanti del processo di adozione della banda larga nelle famiglie è stata
condotta attraverso l’elaborazione dei dati raccolti annualmente dall’Osservatorio Banda Larga
su un campione di 9.000 famiglie (estratte su base casuale) intervistate con modalità telefonica,
attraverso un questionario strutturato che esamina la dotazione tecnologica della famiglia,
l’utilizzo di Internet, nonché, il processo di adozione e utilizzo della banda larga.
La variabile dipendente presa in esame è la penetrazione della banda larga nelle famiglie
italiane (23,3 milioni1, ipotizzate costanti nel periodo in esame).
Il profilo di adozione della banda larga è stato esaminato dal punto di vista socio-demografico,
economico, territoriale e tecnologico.
In un primo momento l’analisi è stata effettuata sulla base dell’ultima rilevazione disponibile
(2007), per poi estendere l’esame delle determinanti alla serie storica 2002-2007.
Analisi sulle determinanti del processo di adozione della banda larga nelle imprese
Allo stesso modo, l’analisi sulle determinanti del processo di adozione della banda larga nelle
imprese italiane è basata sui dati raccolti annualmente dall’Osservatorio su un campione di oltre
4.000 imprese con 3 e più addetti (estratte su base casuale) intervistate con modalità telefonica,
attraverso un questionario strutturato che esamina la dotazione tecnologica dell’impresa,
l’utilizzo di Internet, il processo di adozione e l’utilizzo della banda larga, sia a supporto dei
processi aziendali interni che esterni.
La variabile dipendente presa in esame è la penetrazione della banda larga nelle imprese
italiane con 3+ addetti (circa 1 milione2 di soggetti, ipotizzati costanti nel periodo in esame).
Il profilo di adozione della banda larga è stato esaminato dal punto di vista dimensionale,
settoriale, organizzativo, territoriale e tecnologico.
L’analisi è stata inizialmente effettuata sulla base dell’ultima rilevazione del 2007, per poi
estendere le considerazioni all’orizzonte temporale 2002-2007.
1
Cfr. Istat - Indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”, (2007).
2
Cfr. Istat - 8° Censimento generale dell'industria e dei servizi, (2001).
1.3 CONTENUTI
Il capitolo sul mercato della banda larga esamina la struttura e l’articolazione del mercato
italiano ed europeo (UE25) nelle sue varie componenti. L’analisi comparata internazionale
consente di posizionare l’Italia rispetto ai principali Paesi europei.
Il capitolo successivo (Le determinanti della banda larga in Italia) è incentrato sull’identificazione
delle determinanti dell’adozione della banda larga in Italia. L’analisi considera separatamente i
due principali comparti in cui si articola il mercato della banda larga: il segmento residenziale
(famiglie) ed il segmento delle imprese (con una approfondimento sul segmento delle imprese
con 3+ addetti).
Il capitolo conclusivo (Prospettive e condizioni per lo sviluppo della banda larga) fornisce delle
indicazioni prospettiche sullo sviluppo della banda larga e identifica i possibili driver per
l’ulteriore crescita del mercato.
3
“I servizi Internet ad ampiezza di banda superiore o a banda larga si distinguono per
consentire una capacità digitale in entrata per gli utenti finali superiore a 128 kbit/s. L'ampiezza
di banda del servizio fornito può essere asimmetrica o simmetrica.” (Raccomandazione della
Commissione relativa ai mercati rilevanti di prodotti e servizi del settore delle comunicazioni
elettroniche suscettibili di una regolamentazione ex ante ai sensi della direttiva 2002/21/CE.
Pagina 23, nota 33).
4
“Broadband refers to a family of high-bandwidth technologies that provide a digital permanent
Internet connection.” Cfr. EUROSTAT, Methodological Manual for Statistics on the Information
Society, 2006, (pp. 24-28).
Copertura
Lo sviluppo del mercato della banda larga in Italia è stato abilitato da un lato dal rapido sviluppo
della copertura e, dall’altro, dalla continua evoluzione delle prestazioni dei servizi (velocità).
Tale evoluzione prestazionale ha consentito negli ultimi anni anche significative riduzioni del
rapporto prezzo/prestazioni.
La copertura dei servizi ADSL (cfr. Figura 1), che rappresentano la parte preponderante del
mercato, è cresciuta dal 63% della popolazione di fine 2002 a circa il 94% del 2007. Allo stesso
tempo, l’introduzione delle nuove tecnologie ADSL2+ ha consentito un ulteriore miglioramento
delle prestazioni e l’introduzione di un nuova generazione di servizi a maggiore velocità (fino a
circa 20Mbps).
% popolazione % comuni *
94%
86% 89%
83% 81%
78%
55% 56%
63% 63%
50%
25% 42%
34%
14% 15%
13%
1%
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2002 2003 2004 2005 2006 2007
Per quanto riguarda le imprese, nel valutare l’accessibilità dei servizi broadband si deve tener
conto anche della disponibilità dell’insieme delle tecnologie xDSL (HDSL, SHDSL) che vengono
abilitate anche dalle offerta all’ingrosso (CVP wholesale). A fine 2007 la copertura dei servizi
CVP wholesale era superiore al 95% delle linee. In particolare, l’HDSL è una tecnologia
adottata precedentemente all’ADSL (utilizzata, prima ancora che per la fornitura di servizi
broadband, per realizzare le terminazioni dei circuiti diretti) ed in via di sostituzione per gli alti
costi operativi.
La copertura del territorio non è, tuttavia, omogenea, con le aree a più elevata densità di
popolazione che si differenziano significativamente dal resto del territorio (cfr. Tabella 1). In
particolare, a fine 2007, si rileva una copertura prossima al 100% della popolazione nelle aree
urbane, mentre la copertura nelle aree rurali risulta essere di poco inferiore ai tre quarti della
popolazione.
L’analisi per dimensione comunale (cfr. Tabella 2) evidenzia come mentre per i comuni con
oltre 10.000 abitanti la copertura sia superiore al 97%, tale valore scende all’87% per i comuni
da 2.000 a 10.000 abitanti e sotto il 70% per i comuni minori.
All’elevato livello di copertura della popolazione non corrisponde una copertura analoga del
numero di comuni (cfr. Tabella 3). In effetti, se è vero che a fine 2007 erano oltre 6.500 i comuni
raggiunti dai servizi ADSL (copertura maggiore del 5% della popolazione), solo poco più di
5.500 erano interamente coperti e poco più di 1.500 erano totalmente privi di copertura.
A questo si aggiunga come per motivi tecnici ci possa essere una differenza, talvolta
significativa (di diversi punti percentuali), tra copertura lorda (calcolata sulla base delle linee
telefoniche attestate sulle centrali abilitate all’erogazione del servizio) e copertura netta, vale a
dire l’effettiva accessibilità tecnica al servizio.
Totale Italia
Copertura Broadband *
(% popolazione) Comuni Popolazione
(#) (%)
Fino al 5% 1.558 3
Dal 6% al 50% 315 1
Dal 51% al 75% 203 2
Dal 76% al 85% 170 2
Dal 86% al 95% 320 6
Oltre il 95% 5.535 86
TOTALE 8.101 100
* Superiore a 128 Kbps
Confrontando il livello di copertura con la dimensione dei comuni (cfr. Tabella 4), appare
evidente la situazione dicotomica che caratterizza il livello di accessibilità dei servizi broadband
sul territorio nazionale. Da un lato, infatti, si collocano i comuni più grandi (più di 50.000
Abitanti
Copertura Broadband * 50.001 abitanti e più Da 10.001 a 50.000 abitanti Da 2.001 a 10.000 abitanti Fino a 2.000 abitanti
(% popolazione)
Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione Comuni Popolazione
(#) (%) (#) (%) (#) (%) (#) (%)
Fino al 5% 0 0 1 0 495 7 1.062 26
Dal 6% al 50% 0 0 2 0 164 3 149 5
Dal 51% al 75% 0 0 18 1 135 5 50 2
Dal 76% al 85% 0 0 40 2 101 3 29 1
Dal 86% al 95% 9 5 99 10 152 4 60 2
Oltre il 95% 135 95 831 86 2.341 77 2.228 65
TOTALE 144 100 991 100 3.388 100 3.578 100
% su totale Italia 2 40 12 31 42 24 44 6
* Superiore a 128 Kbps
Estendendo l’analisi alla dimensione geografica (cfr. Tabella 5), il digital divide infrastrutturale
tocca la maggior parte delle regioni italiane, a prescindere dal loro potenziale economico. In
particolare, le zone con i livelli più elevati di copertura ADSL corrispondono alle aree
metropolitane e alle zone del territorio morfologicamente più agevoli da infrastrutturare (pianure
e zone ad alta densità di popolazione). La Puglia, la Lombardia, la Liguria e l’Emilia Romagna
sono le regioni che presentano i più elevati livelli di copertura ADSL, seguite da altre due regioni
che presentano valori superiori alla media nazionale (Lazio e Sicilia). All’estremo opposto, si
collocano Molise, Abruzzo, Basilicata, Sardegna e Calabria, in cui più la copertura ADSL varia
dal poco più del 70% (Molise) a poco meno del 90% (Calabria).
A fine 2007 il 6% della popolazione (circa 3,5 milioni di cittadini) italiana risiedeva in zone di
digital divide infrastrutturale, ovvero in aree dove i collegamenti a banda larga possono essere
realizzati solo attraverso costosi collegamenti dedicati o soluzioni satellitari.
Offerta
Nel periodo esaminato lo sviluppo dell’offerta dei servizi a banda larga in Italia può essere
ricondotto a tre distinte fasi storiche (cfr. Figura 2):
• Ante 2002: l’avvio del mercato è avvenuto con un’offerta fortemente polarizzata tra i
servizi ad alta velocità disponibili in poche aree ove l’operatore Fastweb aveva
realizzato delle infrastrutture proprietarie in fibra ottica che consentivano livelli
prestazionali molto elevati (10 Mbps anche per la clientela residenziale) e offerte ADSL
di prima generazione basate su flussi asimmetrici con velocità massime di download
inizialmente pari a 256Kbps. In tale fase, gli interventi dell’AGCOM si sono focalizzati
prevalentemente sull’introduzione di meccanismi per la valutazione della replicabilità
delle offerte dell’incumbent;
• 2002-2003: in questa fase il mercato è stato caratterizzato dal raddoppio delle
prestazioni entry-level, con il sostanziale mantenimento del livello di prezzo e dal
progressivo incremento della copertura del territorio. Sempre in questa fase,
l’introduzione delle offerte “a consumo” e una maggiore articolazione delle offerte hanno
ulteriormente contribuito alla crescita del mercato. In questo biennio, i principali
interventi dell’AGCOM sono stati finalizzati all’adeguamento dell’offerta wholesale di
Telecom Italia, in particolare con la specificazione dei servizi all’ingrosso necessari a
garantire la replicabilità delle offerte per gli OLO (tra le altre, DEL 06/03/CIR e DEL
03/04/CIR);
• 2004-2006: la terza fase corrisponde all’avvio della seconda generazione broadband
abilitata dalle tecnologie ADSL2+ e ad una maggiore granularità di prestazioni, alle
quali corrisponde anche un “premium price” per l’innalzamento della velocità. Attraverso
queste tecnologie viene inoltre facilitata l’integrazione tra diversi servizi (fonia, Internet e
televisione). L’accesso all’offerta televisiva a pagamento SKY rappresenta un ulteriore
• 2007: Il 2007 è stato caratterizzato da un’ulteriore riduzione del livello dei prezzi e,
soprattutto, dall’innalzamento (a 7 Mbps) delle prestazioni in download dei servizi entry
level nelle aree di copertura ADSL. Il livello di prezzo per Kbps è quindi diventato tra i
più competitivi riscontrabili sul mercato europeo.
Da ultimo, si deve segnalare l’ulteriore intervento (Delibera 249/07/CONS) con cui l’AGCOM ha
completato nel 2007 la procedura di consultazione pubblica sulle modalità di realizzazione
dell’offerta bitstream. Con tale provvedimento, l’AGCOM ha posto le basi per un ulteriore
sviluppo della competizione nel mercato broadband.
Il prezzo delle offerte flat (cfr. Figura 3) si è sostanzialmente dimezzato nel periodo esaminato
(da circa 40€ agli attuali 20€), a fronte di un progressivo innalzamento delle prestazioni e quindi
con una forte riduzione del prezzo per Kbps. In effetti, l’indice di prezzo stimato da Between
(€/100 Kbps ADSL download a base 100=2002) è passato a 50 nel 2004, fino al valore indice 5
nel 2007. Telecom Italia, nel corso del 2007, ha aumentato la velocità dei collegamenti entry
level a 7 Mbps, riducendo quindi il prezzo medio per Kbps di oltre due terzi rispetto a quello del
100 100
80 80
60 60
40 40
20 20
0 0
2002 2003 2004 2005 2006 2007
Prezzo medio * mensile (base: 2002 = 100) Prezzo medio * mensile 100 kbps ** (base: 2002 = 100)
* Il prezzo medio è stato calcolato considerando le offerte flat entry level consumer dei primi quattro operatori del mercato (ossia, cui
sono complessivamente riferibili oltre il 90% del totale degli accessi consumer
** Banda nominale di picco (download)
Confrontando i dati forniti OECD per l’anno 2006 (cfr. Figura 4) si osserva come l’Italia presenti
una posizione intermedia, con un livello dei prezzi inferiore a Spagna e Regno Unito, ma
superiore a Francia e Germania. Le diverse fonti analizzate (UE, OECD, ITU, DTI) scontano
tuttavia seri problemi metodologici e non consentono di determinare in modo univoco le effettive
dinamiche internazionali comparate dei prezzi della banda larga negli ultimi anni, anche se da
un lato il divario dell’Italia sembra progressivamente ridursi e, dall’altro, il posizionamento del
nostro paese migliori se si tiene conto del prezzo per 100Kbps (per effetto di un livello medio
delle prestazioni più elevato).
140
Prezzo mensileaccessi broadband
120
residenziali (US$/mese)
100
80
60
40
20
FI
AT
IT
PT
U
L
LU
Z
IE
FR
PL
E
BE
ES
SE
N
C
D
D
Fonte: Elaborazioni Between su dati OECD (2006)
L’analisi del mercato e la valutazione dell’impatto della dinamica dei prezzi non può infine
prescindere dall’analisi dell’effetto degli incentivi alla domanda introdotti dal Governo in due
anni consecutivi (2003-2004), per un ammontare cumulato di poco meno di 60 milioni di Euro, e
che hanno consentito di finanziare circa 760.000 accessi.
L’entità del contributo (75 € per accesso) era pari a circa metà del costo di attivazione, ovvero 2
mesi di abbonamento flat.
400
Migliaia di nuove utenze BB
250
200
150
100
50
0
Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Gen Feb
'02 '03 '03 '03 '03 '03 '03 '03 '03 '03 '03 '03 '03 '04 '04
Sebbene l’interpretazione non sia univoca, il confronto con i periodi pre e post incentivo (cfr.
Figura 5) evidenzia come la crescita delle acquisizioni lorde settimanali sia stata positivamente
influenzata dagli incentivi (come evidenziato dall’esame del trend delle nuove acquisizioni,
Accessi
Il numero totale di accessi a banda larga in Italia (cfr. Figura 6) è passato da poco più di un
milione nel 2002 ai circa 10,1 milioni di fine 2007. Inoltre, sebbene in rallentamento rispetto a
quanto rilevato negli anni scorsi, la crescita degli accessi nel 2007 è risultata comunque essere
del 19% rispetto all’anno precedente.
Un indicatore dell’eccezionalità dello sviluppo del mercato della banda larga in Italia è anche
rappresentato dall’aumento della penetrazione relativa, con il numero di accessi per 100
abitanti, che è passato da meno del 2% del 2002 a circa il 17% del 2007. Dopo due anni di
incrementi netti superiori a 2 milioni (2004 e 2005), negli ultimi due anni l’incremento annuo
netto è comunque stato superiore a 1,5 milioni.
10,7
10,1
8,5
Milioni di accessi
6,8
4,7
2,5
1,1
Accessi (mln)
Un ulteriore aspetto che ha caratterizzato l’evoluzione del mercato negli ultimi anni è stata la
forte accelerazione nell’ultimo trimestre di ogni anno, per effetto di campagne promozionali
particolarmente aggressive in occasione delle festività natalizie.
L’evoluzione del mercato nel primo semestre 2008 evidenzia una crescita sensibilmente
inferiore a quella dello stesso periodo del 2007 (che porta il mercato a raggiungere i 10,7 milioni
di accessi), a dimostrazione di un progressivo avvicinamento della soglia di saturazione del
mercato accessibile, costituito dai soggetti informatizzati.
5
Cfr FUB, Dati sull’erogazione di contributi “Larga Banda” 2003-2004, 2004. In particolare,
l’analisi FUB è stata effettuata considerando circa 300.000 contributi (rispetto ad un totale
erogabile di 360.000) effettivamente utilizzati per l’anno 2003 e circa 260.000 contributi (rispetto
ad un totale erogabile di 400.000) utilizzati per l’anno 2004.
10,1
8,5
Milioni di accessi
6,8
4,7
2,5
1,1
Consumer Business
Modalità tariffaria
Anche se la situazione appare in progressiva evoluzione, gli accessi a banda larga in Italia
mostrano ancora una significativa presenza della componente tariffaria a consumo, che ha
fornito un importante stimolo alla diffusione della banda larga sul mercato residenziale e
continua a rappresentare “un invito alla prova”. In altri termini, la diffusione degli accessi con
modalità a consumo è stata una risposta del sistema di offerta ad una esigenza di
sperimentazione del servizio, soprattutto per quanto riguarda le fasce di clientela meno
determinate all’acquisto.
Tuttavia, a dimostrazione della progressiva inversione di tendenza e dell’allineamento con
quanto riscontrabile nei principali paesi europei, a fine 2007 gli accessi flat hanno raggiunto
quasi il 75% del totale (cfr. Figura 8). Tale accelerazione è effetto in particolare della migrazione
della clientela di Telecom Italia, che ha aveva fino al 2005 aveva una base clienti
prevalentemente a consumo. Da notare comunque come mentre il prezzo dei collegamenti flat
sia sceso in modo sensibile negli ultimi anni (specie se riferito alle prestazioni), il costo del
minuto di connessione a consumo abbia presentato riduzioni di prezzo più contenute.
Per la clientela con abbonamenti a consumo si pone inoltre il problema della corretta
valutazione dei clienti silenti, vale a dire che non generano traffico sulla rete su un periodo di
riferimento (tipicamente tre mesi).
10,1
8,5
Milioni di accessi
6,8
4,7
2,5
1,1
Flat Consumo
Velocità
L’evoluzione tecnologica ha consentito il progressivo innalzamento della velocità del
collegamento Internet, ma nel contempo l’introduzione di nuovi servizi e l’evoluzione dei modelli
di consumo sta innescando un circolo virtuoso tra richiesta e disponibilità di banda. A questo
proposito basti pensare che le prime offerte ADSL offrivano delle velocità download di 256Kbps,
mentre le velocità entry level odierne sono arrivate a 7 Mbps (ad eccezione delle aree ove sono
state realizzate soluzioni denominate “Lite” con miniDSLAM e con prestazioni che rimangono
inferiori ai 2 Mbps) e nelle aree coperte con l’ADSL2+ le velocità di picco possono superare i 20
Mbps.
Con l’ulteriore incremento della prestazione entry level a 7Mbps nel corso del 2007 si può
affermare come a fine anno la maggior parte dei collegamenti (75%) dispone di una velocità
teorica superiore ai 2Mbps, comunemente considerata la vera soglia di accesso al broadband.
Rimane comunque vero come solo una parte contenuta della clientela (meno del 10%) abbia
aderito a soluzioni premium a 20 Mbps, nonostante tali servizi siano ormai disponibili ad oltre la
metà della popolazione telefonica.
Lo sviluppo della banda rimane comunque chiaramente “supply driven”, da un lato per
l’estensione della copertura delle tecnologie più avanzate (ADSL2+ e, in prospettiva, VDSL) e
dall’altro, soprattutto, per la crescente integrazione dei servizi in una logica di multiple play
(integrazione fonia, Internet, televisione).
Come ricordato sopra, per quanto riguarda le velocità nominali (di picco), l’evoluzione
tecnologica abilita velocità download nominalmente molto elevate anche per la clientela
residenziale.
10,1
8,5
Milioni di accessi
6,8
4,7
2,5
1,1
Tecnologie
L’assenza di capillari infrastrutture alternative alla rete di accesso in rame realizzata
dall’operatore storico fa sì che di fatto lo sviluppo della banda larga in Italia sia di fatto
riconducibile quasi esclusivamente alle piattaforme xDSL.
A fine 2007 la quota degli accessi xDSL è superiore al 97% del totale (cfr. Figura 10), con un
peso relativamente marginale della fibra ottica (inferiore a 250.000 accessi) e ancora minore
per quanto riguarda le altre tecnologie. Di fatto, nei cinque anni esaminati l’incidenza dell’xDSL
sul totale è aumentata di oltre 10 punti percentuali per effetto del rapido sviluppo della
copertura, a fronte di un limitato incremento dell’estensione della fibra ottica (concentrato in
alcune grandi aree urbane) e del peggioramento del posizionamento competitivo dell’offerta
satellitare (sia dal punto di vista delle prestazioni che economico). Allo stesso tempo, l’incidenza
di altre tecnologie rimane marginale, anche se si stanno moltiplicando iniziative di copertura
wireless per aree remote del paese (comunità montane, ma anche aree con difficoltà di
copertura ADSL). Occorre inoltre notare come l’unico operatore che aveva avviato una
copertura di alcune città in fibra ottica (Fastweb) abbia progressivamente orientato la propria
strategia verso accessi xDSL basati sull’accesso disaggregato alla rete di Telecom Italia, anche
nelle zone coperte in fibra.
10,1
8,5
Milioni di accessi
6,8
4,7
2,5
1,1
DSL Altro
Territorio
L’analisi territoriale (cfr. Tabella 6) evidenzia livelli diversi di penetrazione della banda larga, che
da un lato rispecchiano un divario di copertura, ma dall’altro anche una diversa propensione
all’utilizzo delle tecnologie ICT nelle singole regioni.
Appare in riduzione il divario di copertura tra il Centro-Nord e le regioni del Mezzogiorno. Nella
prima area la copertura della popolazione è compresa tra il 93% ed il 96%, mentre nel
Mezzogiorno è dell’93%.
In termini di penetrazione della banda larga per 100 abitanti, le regioni del Centro-Nord sono in
media di uno o due punti sopra la media nazionale (17), mentre quelle del Mezzogiorno
presentano un valore di due punti inferiore alla media. Considerando, però, la popolazione
effettivamente raggiunta dalla copertura broadband, il divario rilevato si riduce, a dimostrazione
della progressiva riduzione delle barriere all’adozione. Non c’è corrispondenza biunivoca, infatti,
tra copertura e diffusione: la seconda implica la prima, mentre non vale il viceversa. L’analisi
della penetrazione relativa (accessi broadband/popolazione coperta) dimostra (cfr. Tabella 6)
come siano proprio le regioni con i livelli di copertura inferiori a veder aumentare più
sensibilmente il dato di penetrazione, come accade nel caso del Molise (+8 pp). L’aumento del
dato di penetrazione relativa, tuttavia, è sostanzialmente imputabile alla circostanza che,
proprio nelle regioni con il livello di copertura inferiore, la copertura broadband è più elevata nei
centri di dimensione maggiore (capoluoghi di provincia e centri limitrofi, dove i valori rimangono
superiori alla media).
Penetrazione BB aree
Copertura Penetrazione BB
coperte
AREA GEOGRAFICA popolazione (Accessi BB/
(Accessi BB/
(%) 100 abitanti)
100 abitanti coperti)
TOTALE ITALIA 94 17 18
Nord Ovest 96 20 21
Nord Est 93 17 18
Centro 94 19 21
Sud e Isole 93 15 16
Puglia 99 14 14
Lombardia 97 20 21
Liguria 96 22 23
Emilia Romagna 96 18 19
Lazio 95 22 24
Sicilia 95 14 15
Piemonte 94 17 18
Toscana 94 17 18
Marche 94 14 15
Campania 94 17 18
Veneto 92 15 16
Friuli Venezia Giulia 92 18 19
Umbria 92 13 14
Valle d'Aosta 91 17 18
Trentino Alto Adige 91 16 18
Calabria 89 14 16
Sardegna 87 13 14
Basilicata 86 15 17
Abruzzo 85 13 16
Molise 71 17 25
Fonte: Between (2008)
Tabella 7: Penetrazione della banda larga per tipologia di comune (4Q 2007)
Penetrazione BB aree
Copertura Penetrazione BB
coperte
TIPOLOGIA DI COMUNE popolazione (Accessi BB/
(Accessi BB/
(%) 100 abitanti)
100 abitanti coperti)
Comuni centro dell'area metropolitana 100 24 24
Periferia area metropolitana 97 17 18
Oltre 50.000 abitanti 99 19 20
Da 10.001 a 50.000 abitanti 97 16 17
Da 2.001 a 10.000 abitanti 87 14 16
Fino a 2.000 abitanti 68 11 16
Fonte: Between (2008)
% popolazione % comuni *
94%
89%
86%
83% 81%
78%
55% 56%
63% 63%
56%
50%
47%
43% 42%
34%
26% 14% 15%
25% 25% 13%
3% 6%
13% 1% 3% 7% 14%
1%
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2002 2003 2004 2005 2006 2007
A fine 2007, la copertura dei servizi ADSL 2+ risulta sostanzialmente sovrapposta alla copertura
dell’unbundling.
10,1
8,5
Milioni di accessi
6,8
4,7
2,5
1,1
Dal punto di vista infrastrutturale, dopo una prima fase incentrata sul ricorso alle offerte
wholesale, a partire dagli ultimi tre anni gli accessi ULL&SA sono cresciuti significativamente e
rappresentano a fine 2007 una quota pari al 22% del totale degli accessi broadband, rispetto al
12% degli accessi wholesale. Rispetto al totale degli accessi OLO, quasi il 60% è realizzata in
ULL (Full Unbundling e Shared Access), mentre il wholesale rappresenta solo il 32% (cfr.
Figura 13). Tale accelerazione è stata abilitata da un lato all’estensione della copertura ULL di
alcuni importanti attori e, dall’altro, dal forte sviluppo delle offerte multiple play. Queste offerte
integrate sono diventate una componente fondamentale dell’offerta degli operatori alternativi, in
particolare per l’integrazione tra fonia e Internet, mentre il mercato del triple play è di poco
superiore alle 300.000 unità (fine 2007). Nel corso del 2008 si prevede comunque un
consolidamento dell’offerta triple play da parte dei quattro operatori principali.
Considerando i diversi segmenti di clientela, il livello competitivo appare leggermente più
elevato per quanto riguarda la clientela business (anche per la presenza di operatori
specializzati nell’offerta di servizi per tale tipologia di utenti), con la quota di Telecom Italia
attestata su livelli inferiori di qualche punto percentuale al dato medio complessivo).
3,7
2,9
Milioni di accessi
2,0
1,3
0,8
0,4
L’analisi concorrenziale condotta a livello territoriale (cfr. Tabella 8) evidenzia come la quota di
mercato detenuta da Telecom Italia vari sensibilmente nelle diverse aree geografiche. In
generale, si conferma il legame fra copertura dell’ULL e sviluppo della concorrenza, con
contesti concorrenziali comunque molto differenziati all’interno del territorio regionale. Anche la
livello regionale, si rilevano differenze significative nella quota di mercato dell’Incumbent, con
livelli inferiori anche di 8-10 punti percentuali rispetto al dato medio nazionale nei contesti
territoriali caratterizzati da una più estesa copertura dell’ULL o dalla presenza di operatori
fortemente radicati a livello locale (si pensi a Lombardia e Lazio nel primo caso, alla Sardegna
nel secondo). In tali casi, comunque, si deve sottolineare come anche all’interno della stessa
regione si possano distinguere situazioni fortemente eterogenee nello sviluppo della
competizione, con le aree più densamente popolate a differenziarsi dal resto del territorio.
Tabella 8: Copertura ULL e quote di mercato incumbent per area geografica (4Q 2007)
TOTALE ITALIA 56 64
Nord Ovest 60 59
Nord Est 49 69
Centro 60 62
Sud e Isole 55 67
L’analisi per dimensione comunale (cfr. Tabella 9) conferma il legame fra investimenti
infrastrutturali e sviluppo della concorrenza. Le aree a più elevata urbanizzazione sono, infatti,
proprio quelle in cui gli operatori alternativi hanno concentrato i propri investimenti sia, in
generale, per l’attivazione di centrali in ULL, sia, per quanto riguarda Fastweb, per il cablaggio
metropolitano in fibra ottica.
La quota di mercato di Telecom Italia è inoltre sensibilmente superiore alla media per gli
accessi a consumo e le velocità inferiori o uguali a 2 Mbps, mentre scende sotto il 50% per le
velocità maggiori.
TOTALE ITALIA 56 64
Comuni centro dell'area metropolitana 96 45
Periferia area metropolitana 70 62
Oltre 50.000 abitanti 86 63
Da 10.001 a 50.000 abitanti 53 72
Da 2.001 a 10.000 abitanti 7 81
Fino a 2.000 abitanti 3 84
Conclusioni
Sulla base delle analisi sopra riportate è possibile formulare alcune considerazioni sulle
determinanti dello sviluppo del mercato nazionale della banda larga nel quinquennio esaminato.
1. Lo sviluppo del mercato della banda larga trova origine innanzitutto nel rilevante bacino di
utilizzatori di Internet, che nel 2002 era stimato in oltre 14 milioni di italiani ed è salito nel
2007 a circa 20 milioni, i ¾ dei quali si collegano da casa.
2. A fronte di questo rilevante mercato potenziale di utenti Internet, la copertura dei servizi
ADSL è sostanzialmente raddoppiata dal 2001 al 2007, con una progressione e
distribuzione territoriale dettata innanzitutto da logiche di redditività degli investimenti.
3. A fine 2007, sono circa 10,1 milioni gli accessi a banda larga in Italia. L’Italia continua a
contraddistinguersi per la rilevanza degli accessi a consumo (circa il 25%), sebbene
crescano ormai più rapidamente gli abbonamenti flat.
4. Il progressivo incremento delle prestazioni dei collegamenti, di fatto moltiplicate per 100 nel
periodo esaminato (per quanto riguarda la velocità nominale di picco in download), ha
sicuramente rappresentato uno stimolo all’adozione della banda larga, a maggior ragione
nel momento in cui l’evoluzione dei contenuti multimediali in rete (abilitati dall’evoluzione
della velocità dei collegamenti) rende di fatto obsolete le tecnologie di accesso tradizionali
(dial up su linea analogica o digitale).
5. La crescita degli accessi a banda larga ha presentato delle dinamiche tipiche del ciclo di
vita di un servizio nelle sue fasi di introduzione e poi di sviluppo, con una dinamica che
rimane elevata, ma ormai a tassi decrescenti. E’ inoltre importante tenere presente come
l’incremento netto annuo di accessi sia stato in questi anni dell’ordine di 1,5-2 milioni,
all’anno, 1/5 circa dei quali sono attribuibili a nuovi utenti Internet.
6. Il governo dell’evoluzione tecnologica e la capacità di integrazione dei servizi in una logica
di multiple play hanno rappresentato fattori competitivi fondamentali per attrarre
progressivamente le diverse fasce di potenziali clienti, modulando le prestazioni, i servizi e
le modalità di tariffazione. Negli ultimi anni la crescita è stata inoltre trainata dagli accessi in
ULL, a dimostrazione dell’importanza della concorrenza basata su infrastrutture proprie.
Indicatori BB
2002 2003 2004 2005 2006 2007
(base: 2002 = 100)
Accessi BB 100 227 426 616 768 910
Copertura ADSL (popolazione) 100 124 132 138 141 149
Copertura ULL (popolazione) 100 192 200 331 395 431
Prezzo medio mensile (100 Kbps) 100 97 64 21 16 5
Quota TI (accessi) 100 106 113 111 103 100
7. Gli altri operatori (relativamente più numerosi rispetto agli altri paesi europei) hanno, di
norma, inizialmente privilegiato un modello competitivo basato sull’offerta wholesale
dell’incumbent, con una logica di fatto molto simile a quanto sperimentato per la fonia in
carrier preselection. Al di là delle possibili inefficienze nella messa a punto delle modalità di
replicabilità delle offerte di Telecom Italia, l’evoluzione delle quote di mercato attraverso
l’offerta wholesale ha seguito delle traiettorie simili a quanto si è verificato sul mercato del
traffico di fonia.
8. In un contesto molto dinamico come quello sopra descritto, dove si susseguono
rapidamente i lanci di nuove offerte, è chiaro come le condizioni regolamentari (si pensi in
particolare al passaggio dalle offerte wholesale a lotti a quelle singole, oppure alla
replicabilità delle offerte a velocità crescente) possono influenzare positivamente lo sviluppo
del mercato. La misurazione dell’impatto dell’assetto regolamentare sulla crescita del
mercato non è agevole, ma l’analisi delle serie storiche trimestrali dimostra come
l’evoluzione dell’impianto regolamentare abbia correttamente assecondato la dinamica del
mercato, favorendo l’instaurarsi delle condizioni indispensabili per uno sviluppo equilibrato.
9. Riguardo all’elasticità della domanda al prezzo, da un lato i due operatori con i prezzi più
elevati sono anche quelli che hanno acquisito le maggiori quote di mercato (Telecom Italia e
Fastweb). Dall’altro, specie nella prima fase di sviluppo del mercato, la prevalenza di offerte
basate sull’offerta wholesale dell’incumbent ha portato una scarsa differenziazione sia di
servizio che di prezzo (condizionato dal meccanismo retail minus). Di fatto, mentre in tale
fase i prezzi sono stati relativamente stabili, a fronte di rilevanti miglioramenti prestazionali
(fenomeno tipico della fase di introduzione di un servizio innovativo), negli ultimi anni si è
assistito ad una progressiva riduzione dei prezzi, che assume una dimensione rilevante se
commisurata al prezzo per Kbps.
10. In questo contesto, la quota di mercato di Telecom Italia è inizialmente salita per effetto
della crescente copertura della popolazione e di una pressione competitiva disomogenea,
per poi progressivamente ridursi, in particolare per effetto del consolidamento del quadro
regolamentare e del lancio di offerte ad elevate prestazioni e/o integrate (fonia-Internet,
fonia-Internet-TV) da parte degli operatori alternativi, abilitate dall’evoluzione dei loro
processi di infrastrutturazione (ULL). A fine 2007 la quota di mercato di Telecom Italia è di
circa i 2/3, in progressivo calo anche nel primo trimestre nel 2008.
L’analisi del mercato europeo della banda larga è stato effettuato sulla base dei dati resi
disponibili da due fonti principali (ECTA e UE-COCOM) che pubblicano periodicamente
informazioni relativi ai singoli paesi dell’Unione Europea.
Al fine di rendere confrontabili i dati su una serie storica più ampia possibile e con una
granularità trimestrale sono stati presi a riferimento i dati ECTA, corretti ed integrati quando le
singole rilevazioni presentavano delle evidenti anomalie e incongruenze nelle serie storiche. In
tali casi si è proceduto utilizzando (quando disponibile) il dato di fonte UE-COCOM, ovvero (in
subordine) attraverso l’interpolazione lineare tra due dati ritenuti invece attendibili.
Copertura
Considerando gli ultimi dati disponibili (XIII Implementation Report), in termini di copertura
broadband della popolazione (cfr. Figura 14), l’Italia (89%) presentava a fine 2006 un valore
lievemente inferiore alla media europea (90%) e su valori simili a quelli della Spagna. In realtà,
tale divario era imputabile innanzitutto all’ancora ridotto livello di copertura delle aree rurali (cfr.
Figura 15) del paese (50% circa della popolazione di tali territori). A fine 2007, la copertura
nazionale ha raggiunto per l’Italia un valore del 94%, con un incremento di circa 25 punti
percentuali della copertura nelle aree rurali (75%). Nel corso dell’ultimo anno, quindi, il divario
rispetto agli altri Paesi europei si è sensibilmente ridotto.
100%
90%
Copertura BB (% popolazione)
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
FI
Y
L
PT
AT
IT
U
LU
IE
LT
25
FR
T
SL
PL
EL
K
LV
BE
SE
ES
EE
SK
N
M
C
D
H
EU
La difficoltà incontrata nell’estensione della copertura broadband nelle aree rurali in Italia deriva
dall’effetto combinato di due fattori limitanti. Da un lato, la ridotta densità di popolazione in tali
aree non incentiva il sostenimento di investimenti infrastrutturali in una logica di mercato, ossia
nel rispetto dei parametri di redditività imposti da mercati finanziari. Dall’altro, le condizioni
orografiche che caratterizzano l’Italia ostacolano ulteriormente il sostenimento di tali
investimenti, aumentandone l‘onerosità. A tal proposito, si consideri che l’Italia si caratterizza
per una più elevata incidenza dei comuni montani, rispetto a quanto accade negli altri principali
100%
Gap copertura in aree rurali (pp) *
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
FI
Y
L
PT
AT
IT
LU
IE
FR
LT
25
T
EL
SL
PL
K
E
LV
BE
ES
SE
SK
N
M
C
D
D
EU
* Copertura BB nazionale (% pop) - Copertura BB in aree rurali (% pop)
Regolamentazione
Per quanto riguarda il framework regolamentare, sebbene l’esito di tale valutazione dipenda
fortemente dal criterio di misurazione adottato, l’Italia si colloca in una posizione di eccellenza
nel contesto dell’UE.
Confrontando i dati forniti da ECTA (cfr. Tabella 11), per gli anni 2005, 2006 e 20077,
sull’efficacia della regolamentazione nei principali paesi facenti parte dell’UE, l’Italia si conferma
al sesto posto in tutti e tre gli anni considerati. Per quanto riguarda il confronto con i paesi che
la precedono, l’Italia ha ridotto le distanze, considerando che nel 2005 il divario con il Regno
Unito (il paese leader in entrambe le rilevazioni ECTA) si è ridotto da 130 punti a 100.
Più in dettaglio, ECTA valuta l’efficacia della regolamentazione attraverso un indicatore
complessivo, che è calcolato come somma dei risultati del monitoraggio di tre diversi aspetti dei
contesti nazionali analizzati:
Framework istituzionale;
Condizioni generali di accesso al mercato;
Efficacia dell’implementazione del quadro regolamentare.
Rispetto al posizionamento complessivo riportato nella tabella precedente, ECTA valuta il
posizionamento dell’Italia in termini più positivi per quanto riguarda le condizioni generali di
accesso al mercato (quarto posto nel ranking). Considerando invece il framework istituzionale e
l’efficacia dell’implementazione, la posizione dell’Italia nel ranking ECTA peggiora
(rispettivamente passando al decimo ed al settimo posto).
6
Cfr. Commissione Europea, “Mountain Areas in Europe: Analysis of mountain areas in EU
member states, acceding and other European countries”, 2004.
7
Cfr. ECTA, Regulatory Scoreboard, 2005, 2006, 2007.
ECTA REGULATORY
PAESE SCOREBOARD
2005 2006 2007
UK 440 390 389
Netherlands 296 344 388
Denmark 398 356 381
France 349 345 304
Spain 291 295 286
Italy 311 300 285
Portugal 300 275 285
Sweden 311 306 281
Finland - 266 271
Austria 339 266 268
Ireland 327 290 261
Germany 220 231 260
Hungary 286 293 251
Belgium 281 248 228
Greece 218 224 220
Czech Republic 244 251 203
Poland 230 203 197
Dimensione
Al quarto trimestre 2007, il principale mercato europeo della banda larga è quello tedesco (cfr.
Figura 16), con quasi 20 milioni di accessi, seguito dal mercato del Regno Unito e della Francia
(più di 15 milioni). L'Italia si conferma al quarto posto tra i paesi dell'UE (cfr. Figura 16), con
oltre 10 milioni di accessi.
20
18
16
Milioni di accessi BB
14
12
10
8
6
4
2
0
FI
Y
L
IT
PT
AT
LU
Z
IE
FR
LT
PL
EL
SL
T
E
LV
ES
SE
BE
SK
EE
N
M
C
C
D
Dinamica
Nell'ultimo anno le crescite più sostenute (oltre il 100%) sono state riscontrate in paesi come la
Grecia, la Polonia e la Slovacchia, che presentano tuttavia dei livelli di diffusione della banda
larga ancora relativamente contenuti.
12%
TCM trimestrale accessi BB
9%
6%
3%
0%
4Q '07 - 3Q '07 4Q '07 - 2Q '06 4Q '07 - 4Q '06 4Q '07 - 4Q '05 4Q '07 - 4Q '04
UK FR IT ES DE EU 15
Penetrazione broadband
I dati in valore assoluto e le dinamiche temporali non sono tuttavia sufficienti a posizionare i
singoli paesi nel contesto internazionale. A tale scopo un indicatore tradizionalmente utilizzato
per confrontare le diverse situazioni nazionali è il rapporto tra numero complessivo di accessi a
banda larga e la popolazione.
Sulla base di tale indicatore (cfr. Figura 18), i paesi dell’UE (penetrazione media 21%) che
presentano i livelli più elevati di penetrazione della banda larga sono quelli nordici e in
particolare Danimarca, Finlandia e Olanda, che hanno un rapporto accessi
broadband/popolazione superiore al 35%, seguiti da Svezia, Lussemburgo e Regno Unito, con
valori compresi tra il 26% e il 31%.
Confrontando i cinque paesi maggiori dell’Unione Europea (cfr. Figura 18), la penetrazione della
banda larga nel Regno Unito è pari al 26% della popolazione, contro il 25% della Francia, il
24% della Germania, il 19% della Spagna ed il 17% dell’Italia.
40%
35%
% Accessi BB / Popolazione
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
FI
Y
L
AT
IT
PT
U
LU
IE
LT
25
FR
T
SL
EL
PL
K
LV
SE
BE
EE
ES
SK
N
C
D
H
EU
Condizioni strutturali
Una corretta valutazione del funzionamento dei singoli mercati nazionali della banda larga non
può però prescindere dalla separazione tra gli aspetti endogeni ed esogeni al settore delle
telecomunicazioni e, all’interno stesso del settore, tra le componenti infrastrutturali e quelle più
strettamente attinenti allo sviluppo dei servizi.
Riguardo al primo tema, se si riporta il livello di diffusione della banda larga al reale mercato
accessibile, costituito dalla popolazione che possiede un personal computer in casa
(accessibilità di dotazione tecnologica), emerge una riduzione del divario tra i diversi paesi, a
conferma dell’importanza dei processi di diffusione delle tecnologie abilitanti informatiche (cfr.
Figura 19).
60%
% Accessi BB / Individui con PC a casa
50%
40%
30%
20%
10%
0%
FI
Y
L
IT
PT
AT
U
LU
Z
IE
LT
FR
T
25
SL
EL
PL
K
E
LV
BE
EE
SE
ES
SK
N
M
C
C
D
H
EU
45%
% Accessi BB / Popolazione alfabetizzata IT
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
FI
Y
L
IT
PT
AT
U
LU
Z
IE
25
LT
FR
T
SL
EL
PL
K
LV
BE
SE
EE
ES
SK
N
C
D
H
EU
Tecnologie
Le piattaforme tecnologiche adottate dipendono dai diversi livelli di infrastrutturazione presenti
nei paesi e in particolare dallo sviluppo di reti alternative per la televisione via cavo (CATV). Lo
sviluppo di infrastrutture alternative in fibra ottica nella rete di accesso riguarda invece ancora
un numero limitato di paesi e di grandi aree urbane.
Le tecnologie xDSL sono largamente prevalenti (cfr. Figura 21) per effetto della loro presenza in
tutti i Paesi e il loro peso sul totale è salito dal 76% del 2002 all'81% del 2007.
Oltre ai servizi erogati attraverso le reti CATV (15%), nel 2007 la parte residuale è costituita da
collegamenti radio e in fibra ottica, che rappresentano complessivamente il 4% del totale. Le
tecnologie radio hanno comunque assunto un peso significativo in alcuni paesi dell’Est Europa,
dove l’infrastrutturazione di rete fissa è meno capillare. Per quanto riguarda i collegamenti in
fibra ottica l’Italia è il secondo paese europeo, dopo la Svezia per numero di accessi in fibra
(oltre 200.000).
8
“Individui che hanno utilizzato un PC almeno una volta nell'ultimo anno”. Cfr. Eurostat,
Information society statistics, 2006.
100%
90%
80%
70%
% accessi
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
FI
Y
IT
L
U
AT
PT
LU
IE
Z
FR
LT
25
K
K
EL
PL
SL
LV
BE
EE
SK
ES
SE
N
M
C
C
D
U
EU
DSL Cable Other
Competizione
Il numero di operatori presenti sui diversi mercati nazionali varia in modo considerevole tra
paese e paese, ma si possono fare alcune considerazioni generali.
Sulla base dei dati riportati nell’Implementation Report dell’Unione Europea il numero
complessivo di operatori è particolarmente elevato nel Regno Unito e in Italia, in particolare per
quanto riguarda l’offerta wholesale (oltre 150 operatori in Italia e poco meno di 600 nel Regno
Unito). Gli operatori ULL/SA sono particolarmente numerosi in Svezia e Germania (oltre 100),
mentre nel Regno Unito sono circa 50 e tra 20 e 30 in paesi come Italia, Spagna e Danimarca.
Riguardo alla quota di mercato attualmente (cfr. Figura 22) detenuta dall’operatore incumbent
livelli superiori al 70% vengono rilevati solamente per tre paesi (nell’ordine): Cipro,
Lussemburgo e Finlandia contro una media europea del 47%. In cinque Paesi (Austria, Svezia,
Repubblica Ceca e Regno Unito), invece, si registrano valori inferiori al 40%. Nel Regno Unito,
si registra il valore più basso della quota di mercato dell’incumbent (26%). Su valori superiori al
50% vi sono invece 11 paesi, tra i quali l’Italia (assieme, tra gli altri, a Finlandia, Spagna,
Danimarca e Olanda), che presenta un valore pari al 64%.
Nel periodo 2002-2007 la quota dell’incumbent è scesa di 22 punti percentuali (dal 69% al 47%
media UE15).
90%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
FI
Y
L
PT
IT
AT
U
LU
Z
IE
LT
25
FR
PL
EL
SL
T
K
K
LV
ES
SK
EE
BE
SE
N
M
C
C
D
U
EU
Fonte: Elaborazioni Between su dati UE, COCOM, ECTA
L'incidenza degli accessi erogati in modalità wholesale (bitstream e/o resale), sul totale degli
accessi OLO, è pari al 26% (cfr. Figura 23), mentre quella dell'ULL&SA ha raggiunto il 41%. Il
peso della CATV sul totale degli accessi OLO si attesta al 27%, mentre resta bassa l’incidenza
delle altre tipologie di reti (6%).
Sempre facendo riferimento al totale degli accesi OLO, negli ultimi cinque anni, il peso del
wholesale è salito di 8 punti percentuali, mentre l'ULL&SA è aumentato di oltre cinque volte
(dall’8% al 33%). Specularmente, è scesa di molto la quota della CATV, che in cinque anni è
passata dal 69% al 27%.
100%
90%
80%
70%
% accessi OLO
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
FI
Y
IT
L
U
AT
PT
LU
IE
Z
FR
LT
K
T
SL
EL
PL
LV
SE
BE
EE
ES
SK
N
C
D
Individui
Famiglie IT
Accessi BB / Alfabetizzati IT Linee Fisse / Spesa TLC / Individui utenti Famiglie con TV
PAESE PIL pro-capite (Famiglie con
Popolazione (Individui che Popolazione Popolazione UMTS digitale *
PC)
usano PC)
Denmark 100 100 100 100 100 100 100 100
Finland 93 81 86 95 84 78 217 231
Netherlands 90 82 108 101 68 87 209 61
Sweden 80 87 103 102 103 103 265 238
UK 66 80 75 93 72 83 148 369
Belgium 66 75 74 83 72 77 31 39
Luxembourg 65 182 88 93 93 87 - 36
France 63 71 73 83 112 58 133 187
Germany 61 70 68 92 101 70 123 155
Estonia 55 28 58 77 66 41 - 46
Austria 50 79 64 86 67 84 222 83
Spain 47 56 60 69 70 62 172 149
Ireland 45 103 57 75 71 81 124 295
Slovenia 45 40 77 71 78 46 - 37
Italy 44 62 61 52 74 68 284 208
Malta 43 1 69 57 91 - - -
Portugal 41 37 44 55 58 55 243 109
Cyprus 39 48 60 56 99 - - -
Czech Rep. 38 30 53 67 44 36 - 28
Latvia 37 21 45 70 50 35 - -
Hungary 36 24 47 69 57 37 - 45
Lithuania 36 20 47 61 40 26 - -
Greece 23 49 43 49 90 50 207 58
Slovakia 23 24 45 78 41 26 - 68
Poland 21 19 53 64 40 26 - 103
EU25 54 62 68 77 79 64 - 165
EU15 59 69 70 79 86 70 - -
EU5 57 69 68 79 88 69 168 -
* Dato aggiornato al 2006
3. Il livello di copertura della banda larga in Italia appare oggi sostanzialmente allineato ai
paesi europei più avanzati per quanto concerne le aree urbane e sub-urbane, mentre
permane un divario nelle aree rurali, nelle quali circa un quarto della popolazione non è
coperta dal servizio.
4. I più recenti confronti internazionali sulle prestazioni offerte sul mercato italiano rispetto agli
altri paesi (analisi UE e OCSE) mostrano un progressivo allineamento delle tipologie di
offerta, con una crescente presenza di offerta multiple play.
9
Calcolato come media dei prezzi ULL e SA, inclusivi di canone mensile e attivazione
(ammortizzata su tre anni). Cfr, Commissione delle Comunità Europee, XIII Implementation
Report.
Accessi BB
Accessi xDSL
Accessi BB / ULL&SA / Prezzo retail Prezzo accessi Copertura Copertura aree ECTA Regulatory
PAESE / Totale Quote Incumbent
Popolazione Totale accessi per 100 Kbps * ULL&sa (xDSL) * rurali * Scoreboard
accessi BB
BB
Denmark 100 100 100 100 100 100 100 100 100
Finland 93 125 165 114 25 150 92 82 71
Netherlands 90 109 92 83 26 61 99 99 102
Sweden 80 110 196 60 21 110 95 84 74
UK 66 138 218 41 103 110 100 95 102
Belgium 66 106 19 73 135 88 100 100 60
Luxembourg 65 160 56 118 90 137 100 100 -
France 63 169 305 76 53 100 98 97 80
Germany 61 167 276 74 37 96 93 59 68
Estonia 55 80 10 88 138 95 90 - -
Austria 50 113 155 62 103 117 91 79 70
Spain 47 140 153 90 78 113 90 86 75
Ireland 45 130 22 81 135 175 86 64 69
Slovenia 45 126 147 80 138 99 88 79 65
Italy 44 171 196 102 119 82 89 51 75
Malta 43 100 - 67 138 92 99 - -
Portugal 41 113 153 107 50 89 94 84 75
Cyprus 39 161 93 129 138 86 70 - -
Czech Rep. 38 73 27 54 56 139 90 - 53
Latvia 37 83 1 74 138 100 72 37 -
Hungary 36 94 8 71 138 169 89 77 66
Lithuania 36 86 1 81 138 138 83 58 -
Greece 23 177 183 93 100 84 18 10 58
Slovakia 23 103 - 88 41 138 66 30 -
Poland 21 108 0 94 143 119 67 55 52
EU25 54 144 197 76 - - 71 71 -
EU15 59 148 214 76 - - 91 72 -
EU5 57 159 243 73 - - 93 71 -
* Dato aggiornato al 2006
Le tecnologie LAN Wireless, come Wi-Fi e Hiperlan, sono utilizzate per garantire l’accesso ai
servizi, ma anche per prolungamenti della rete di accesso e per la realizzazione di hotspot
pubblici. Utilizzando bande non licenziate, queste tecnologie risultano solitamente economiche
e semplici da installare. Lo sviluppo tecnologico ha, inoltre, permesso di aumentare le velocità a
disposizione, che consente oggi throughput dell’ordine dei 50 Mbps. Nell’utilizzo di bande non
licenziate, gli svantaggi principali derivano dalla necessità di una forte limitazione della potenza
di emissione (1 W EIRP per apparati Hiperlan e 100 mW EIRP per apparati Wi-Fi) che ne riduce
la distanza utile, soprattutto in condizioni di non perfetta visibilità. Altro importante limite si
individua nell’impossibilità di proteggersi dagli effetti negativi di altri sistemi interferenti. Tali
problemi le rendono quindi poco adatte alla realizzazione di soluzioni per un servizio pubblico
con qualità minime garantite.
Al contrario, il WiMAX opera su licenze dedicate e offre funzionalità progettate per l’offerta di
servizi carrier-grade. Le prestazioni, che dipendono dalla canalizzazione adottata, possono
arrivare per canali da 5 e 7 MHz rispettivamente a 17 e 24 Mbps per canale in condizioni ideali.
A seconda delle frequenze utilizzate, WiMAX è in grado di erogare servizi single play (dati) e
double play (voce e dati) con qualità garantita su celle di estensione anche di qualche km e
garantire, inoltre, la fruizione sia in modalità stanziale che in mobilità. Test su campo hanno
dimostrato che i raggi di copertura, così come le prestazioni del servizio WiMAX, sono
fortemente variabili a seconda dell’ambiente di propagazione in cui il sistema 802.16 si trova a
lavorare. Infatti, in ambienti densamente urbani, il raggio di copertura si riduce
significativamente raggiungendo dei valori dell’ordine dei centinaia di metri.
Tuttavia, anche nel caso del WiMAX, come per tutte le tecnologie radio, il limite principale
all’impiego è comunque la necessità di condividere la banda del singolo canale tra tutti gli utenti
simultaneamente connessi, costringendo ad aumentare l’infrastruttura di rete al crescere degli
utilizzatori o della banda utilizzata.
.
Copertura e accessi
Come si è accennato nel precedente paragrafo 2.1.1, a fianco dei collegamenti broadband in
tecnologia xDSL si registra un numero, limitato, di collegamenti in altre tecnologie. Sino ad oggi
si è trattato principalmente di collegamenti in fibra ottica e satellitari, il cui sviluppo però si è nel
tempo molto rallentato. A fine 2007, infatti, i collegamenti broadband non-xDSL
rappresentavano solo il 3% del totale dei collegamenti a banda larga in Italia, mentre cinque
anni prima, nel 2002, questa quota era quattro volte superiore, pari al 15% ca.
Secondo un’analisi compiuta da Between, a inizio 2008 in Italia erano 127 gli operatori WISP
(Wireless Internet Service Provider) che offrivano servizi in tecnologia WiFi/Hiperlan. Il grado di
copertura di questi servizi era pari a poco meno della popolazione, con grandi differenze però a
livello regionale.
Quattro regioni, infatti, risultavano decisamente più coperte del resto del paese, con indici di
penetrazione della popolazione superiori alla media nazionale anche di tre volte e mezzo (come
è il caso della Lombardia), di oltre due volte (Piemonte) o attorno a una volta e mezzo (Umbria
e Abruzzo). La regione meno coperta risultava essere invece la Basilicata, con un tasso di
penetrazione sulla popolazione pari solo al 10% della media nazionale.
Competizione
Come si è detto, a inizio 2008 erano 127 i WISP censiti dall’analisi di Between. Di questi la
maggior parte operavano a livello locale (39% del totale degli operatori) o provinciale (34%),
mentre solo il 27% dei WISP presentava una copertura ragionale o multiregionale10.
49
43
Numero WISP
28
Le regioni ove la competizione tra WISP è più marcata sono il Piemonte (18 operatori), la
Lombardia e il Lazio (17 operatori ciascuna), seguite da altre quattro regioni con più di 10
operatori ciascuna (Emilia Romagna, Veneto, Toscana e Campania). In tutte le altre regioni il
numero di WISP è più contenuto fino ai 2 ciascuno di Molise e Basilicata e al solo operatore
della Valle d’Aosta. Va ricordato che nel contesto nazionale, Piemonte e Lombardia sono le due
regioni che per prime sono partite con il finanziamento di progetti wireless pubblici volti alla
riduzione del digital divide.
10
Definizioni adottate:
Locale: Almeno 10 comuni serviti
Provinciale: Più di 10 comuni serviti
Regionale: Almeno 3 province servite
Multiregionale: Almeno 3 regioni servite
Confrontando la copertura dei servizi WiFi-Hiperlan e ADSL si nota che il 14% della
popolazione coperta con collegamenti broadband radio non è raggiunta dall’ADSL o lo è solo
parzialmente, mentre nell’86% dei casi le due tecnologie si sovrappongono completamente. Per
quanto limitato numericamente (i comuni coperti da WiFi-Hiperlan ma non dall’ADSL – o solo
parzialmente dall’ADSL – sono 913) il contributo delle tecnologie broadband radio al
superamento del digital divide si presenta interessante, soprattutto in prospettiva. Si tenga
anche conto che (come sarà esposto nel seguente capitolo 2.2) il contributo di WiFi-Hiperlan in
termini di completamento della copertura della banda larga è comunque superiore a quello
ottenibile con i collegamenti broadband mobili attuali (che ad esempio coprono solo l‘1% della
popolazione non raggiunta dall’ADSL, contro il 4% delle tecnologie radio da postazione fissa).
Comuni
Popolazione
Copertura wireless coperti
(%)
(#)
Non coperti
571 4%
ADSL
Parzialmente coperti
362 10%
ADSL
Totalmente Coperti
2.314 86%
ADSL
Totali comuni coperti
3.247 100%
Hiperlan/WiFi
Per quanto riguarda la sovrapposizione della copertura WiFi-Hiperlan e ULL, va notato che dei
363 comuni dichiarati coperti dai WISP in aree con copertura ULL maggiore dell’86%, in realtà i
servizi degli operatori raggiungono solamente piccole porzioni del territorio comunale.
Tipicamente, si tratta delle aree in cui ci sono problemi legati alla rete d’accesso in rame e,
quindi, dove non sono disponibili né i servizi broadband di Telecom Italia, né quelli degli
operatori alternativi.
Comuni non
coperti 4.263 275 316 4.177
Hiperlan/WiFi
Comuni
coperti 2.694 190 363 3.924
Hiperlan/WiFi
Evoluzione
In questo contesto una delle traiettorie evolutive più importanti è il lancio commerciale delle
offerte WiMAX. La gara WiMAX si è conclusa con l’assegnazione dei 35 diritti d’uso delle
frequenze “WiMAX”, con 11 operatori aggiudicatari:
Ariadsl = 20 regioni
Linkem = 13 regioni
Retelit = 10 regioni
Telecom Italia = 9 regioni
MGM Production/Profit Group = 3 regioni
Sei aggiudicatari regionali: Brennercom, (Alto Adige), Infracom (Emilia Romagna), City
Carrier (Marche), Ribes e altri (Valle d’Aosta), Assomax (Friuli Venezia Giulia), Tourist
Ferry boat e altri (Sicilia).
Va ricordato che nel definire le regole per l’assegnazione delle frequenze, il Ministero delle
Comunicazioni ha suddiviso in tre elenchi i comuni di ciascuna provincia inclusa nell’area di
estensione geografica pertinente sulla base della popolazione residente e della presenza, in
ciascun territorio comunale, della copertura di reti mobili di terza generazione. La suddivisione
dei comuni italiani tra queste tre fasce e il grado di non-copertura broadband per ciascuna
fascia è indicata nella tabella seguente.
I vincoli di copertura esposti nella gara non garantiscono comunque un impatto significativo
sullo sviluppo della copertura della banda larga e quindi rimarrà verosimilmente aperto il
problema della copertura delle aree più periferiche del paese.
Con la recente introduzione dei servizi UMTS HSDPA (Universal Mobile Telephonic System -
High Speed Downlink Packet Access), le reti mobili hanno raggiunto prestazioni comparabili
con quelle offerte dalla rete fissa attraverso le tecnologie xDSL di base, in particolare in termini
di banda massima disponibile all’utente (banda di picco). Questo parametro, che è quello
commercialmente più pubblicizzato nelle offerte commerciali, è ora pari a 7,2 Mbps per la rete
mobile, con una velocità confrontabile con quella pubblicizzata per l’ADSL entry level.
11
Third Generation Partnership Project (3GPP) è un accordo di collaborazione, formalizzato nel
dicembre 1998, fra enti che si occupano di standardizzare sistemi di telecomunicazione in
diverse parti del mondo.
Release 98 1998 This and earlier releases specify pre-3G GSM networks
In
Release 8
progress LTE, All-IP Network (SAE). Release 8 constitutes a refactoring
and
(expected of UMTS as an entirely IP based fourth-generation network.
onwards
2009)
Volendo confrontare le prestazioni tra le connessioni a banda larga su rete mobile e fissa è
innanzitutto necessario definire I principali parametri da utilizzare come riferimento. A tale scopo
è opportuno considerare un insieme di variabili che tengano conto da un lato dell’effettiva
possibilità di utilizzare servizi e prestazioni a valore aggiunto e, dall’altro, della percezione della
qualità del collegamento:
La velocità massima che il traffico verso l’utente può raggiungere (banda di picco in
download). Questo parametro dipende dalle caratteristiche della tecnologia e dalle
configurazioni dell’offerta commerciale;
La velocità massima che il traffico dall’utente alla rete può raggiungere (banda di picco in
upload);
La banda media disponibile: ovvero la velocità che l’utente sperimenta su periodi di
tempo sufficientemente lunghi di utilizzo. Dipende da caratteristiche architetturali (ad
esempio dalla condivisione delle risorse di rete) e dall’offerta commerciale;
Il tempo di latenza; ovvero il ritardo bidirezionale sui pacchetti. Tale parametro dipende
dalle caratteristiche della tecnologia e dell’architettura di rete, e da un punto di vista del
cliente riguarda sia il valore medio della grandezza, sia la sua variazione nel tempo
(jitter).
Per ognuna delle caratteristiche citate è inoltre rilevante verificare la capacità di offrire livelli di
servizio garantiti, aspetto che è di particolare importanza per il mercato business.
Banda Banda
Banda di Banda
media media Tempo di
Applicazione picco di picco
disponibile disponibile latenza
(Downlink) (Uplink)
(Downlink) (Uplink)
Navigazione
** * ** * *
Web
Posta
** ** ** ** *
elettronica
Giochi
* * ** **
interattivi ***
File sharing
* * *** ** *
p2p
Personal
* * ** ** ***
Audio VoIP
Personal
* * *** *** ***
Video VoIP
Fonte: Between (2008)
Per quanto riguarda la banda di picco, che in generale deriva dalle caratteristiche della tipologia
di accesso, i collegamenti broadband mobili con l’implementazione di HSDPA sono arrivati a
garantire velocità di picco di 7,2 Mbps per il download e di 400 kb/s in upload. La copertura
geografica di questo tipo di prestazioni si è sviluppata rapidamente, ma l’effettivo livello di
servizio sarà condizionato da un lato dalla capacità disponibile all’interno delle celle radio (per
definizione da condividere tra i diversi utilizzatori dei servizi radiomobile, sia vocali che dati) che
dalla capacità di backhaul dalla BTS alla rete di trasporto dell’operatore mobile. L’evoluzione
tecnologica consentirà un’ulteriore crescita della banda in upload.
Le problematiche relative alla banda media disponibile all’utente sono invece più complesse.
Nella rete fissa, la banda disponibile all’utente è quella del conduttore in rame, ed è quindi
dedicata all’utente. Eventuali colli di bottiglia sono quindi forzatamente dovuti alla banda
condivisa sui collegamenti di backhaul. Gli utenti dei servizi broadband di rete fissa
generalmente dispongono di buone performance in termini di banda media, anche
considerando la struttura delle offerte di mercato che privilegiano le formule flat,
indipendentemente quindi dal traffico svolto dall’utente.
Per la rete mobile, al contrario, la banda radio di accesso è condivisa da tutti gli occupanti della
stessa cella, che la utilizzano secondo i criteri dell’accesso a multiplazione di codice (CDMA).
Ogni singolo canale a 5 MHz (ad ogni operatore durante la gara sono stati assegnati 2x10Mhz
nello spettro paired e 5 MHz in quello unpaired) viene condiviso da tutti gli utenti collegati a una
zona di copertura, che quindi condividono la banda disponibile (7,2 Mbps nel caso di banda
HSDPA). Tale limitazione è solitamente anche riprodotta sul backhaul. Data la limitata
disponibilità di frequenze per l’operatore, all’aumentare del numero degli utenti si riduce la
banda media disponibile. Questa situazione ha riscontro nella struttura dell’offerta dei servizi
Per quanto riguarda infine i tempi di latenza, la rete di accesso fissa offre tempi di latenza molto
bassi, (tipicamente dell’ordine dei millesimi, o poche decine di millesimi di secondo), sia per
l’affidabilità del mezzo trasmissivo, sia per la semplicità dell’infrastruttura di rete IP.
Per le reti mobili invece, la latenza ha sempre rappresentato un problema sia per la presenza di
collegamenti radio intrinsecamente meno affidabili, che quindi implicano un maggiore ricorso a
sistemi FEC (forward error correction) e di ritrasmissione, sia per maggiori problemi tecnici e
architetturali di scheduling e frammentazione dei pacchetti. Malgrado i sistemi HSDPA (High
Speed Downlink Packet Access) abbiano migliorato sostanzialmente le prestazioni in termini di
latenza, le prestazioni rimangono scarsamente confrontabili con quelle della rete fissa (tempi di
latenza dell’ordine delle centinaia di millesimi di secondo).
Anche in questo caso, le offerte commerciali disponibili confermano i dati dell’analisi
tecnologica. Nel caso della rete fissa si trovano offerte commerciali (in particolare nelle offerte
business) dove i tempi di ritardo end to end sono contrattualmente garantiti nell’ordine delle
decine di secondi, mentre non risultano offerte simili per le reti mobili.
Il processo di miglioramento delle codifiche di linea, in atto anche per la banda di uplink
(HSUPA – High Speed Uplink Packet Access), l’introduzione di tecniche MIMO (Multiple Input
Multiple Output) e in generale l’evoluzione verso una rete mobile a larga banda completamente
basata sulla commutazione a pacchetto UMTS LTE (Long Term Evolution) consentirà
comunque nei prossimi anni un progressivo miglioramento delle prestazioni.
L’evoluzione attesa della domanda di servizi e applicazioni da parte sia dei clienti consumer che
business è alla base dell’evoluzione verso le soluzioni LTE. In effetti, le diverse piattaforme
tecnologiche dovranno essere in grado di supportare un ventaglio di applicazioni e funzionalità
sempre più ampio, accessibile in modo seamless attraverso diverse tipologie di apparati, sia in
postazione fissa che in mobilità.
Sfruttando la tecnologia di multiplazione ortogonale (Orthogonal Frequency Division
Multiplexing – OFDM). La tecnologia LTE può infatti raggiungere prestazioni superiori rispetto al
CDMA, in particolare per ciò che riguarda i canali con maggiore ampiezza di banda. LTE potrà
coesistere sia con i sistemi 2G che 3G, inserendosi sia nello spettro attualmente utilizzato da
ciascun operatore oppure occupando un nuovo spettro.
Per ottimizzare le prestazioni LTE saranno però richieste frequenze da 20MHz. Inoltre, per
sfruttare al meglio i benefici ottenibili con LTE (tra cui un incremento significativo nelle velocità
raggiungibili in download e upload e una riduzione nel numero dei nodi di rete) sarà necessario
che il “core” dell’architettura di rete evolva verso il modello System Architecture Evolution (SAE)
definito dal 3GPP, in grado di garantire prestazioni quali il broadcasting ad alta velocità con
bassa latenza e a costi contenuti per bit.
Al di là dei benefici tecnici, LTE consentirà anche il raggiungimento di vantaggi economici come
ad esempio un utilizzo più efficiente dello spettro e l’ottimizzazione del backhaul rispetto alle reti
HSPA. La tabella seguente sintetizza alcuni elementi di confronto, sia prestazionali che
economici, tra le tecnologie 3G, HSPA e LTE.
Copertura
A fine 2007 la copertura dei servizi UMTS ha superato il 90% della popolazione residente, ma
anche la copertura dei servizi mobili broadband abilitati dall’HSDPA ha superato l’85% (rispetto
al 72% di fine 2006).
Approfondendo l’analisi a livello regionale, si evidenziano tre aree principali (cfr. Tabella 22): la
prima raggruppa il 50% delle regioni italiane, che risultano coperte per più del 90% dai servizi
3G (ponendo pari a 100 il dato di copertura a livello nazionale, per queste regioni i numeri
indice che le rappresentano variano dal 100 della Campania al 107 della Puglia); la seconda
comprende quattro regioni (Marche, Abruzzo, Piemonte e Sardegna) per le quali la copertura è
compresa tra l’80% e il 90% (numeri indici compresi tra 90 e 96); e la terza è composta dalle
regioni per le quali la copertura è inferiore all’80% (numeri indice inferiori a 90), con in coda,
molto staccata dalle altre regioni, il Molise, nella quale il livello di copertura è inferiore al 75%
della popolazione (numero indice = 69).
Con riferimento ai servizi HSDPA (cfr. Tabella 23) si nota una presenza leggermente maggiore
(11 contro 9) di regioni nelle quali la penetrazione è inferiore alla media nazionale. Come nel
caso dell’UMTS è il Molise la regione meno coperta (numero indice 68 su 100 base Italia), ma
in questo caso la distanza con le regioni che la precedono (Basilicata = numero indice 73) è
meno sensibile rispetto al caso dell’UMTS (Calabria = numero indice 84).
Per quanto riguarda invece la sovrapposizione tra servizi broadband mobili e fissi in termini di
popolazione raggiunta, sia l’UMTS che l’HSDPA tendono a coprire le stesse aree servite
(totalmente o parzialmente) dall’ADSL. In effetti, in entrambi i casi la popolazione raggiunta in
assenza di copertura del broadband fisso rappresenta l’1% circa della popolazione coperta
rispettivamente da HSDPA e UMTS. Un discorso simile vale per i comuni parzialmente coperti
dall’ADSL: la popolazione che ad essi afferisce rappresenta l’11% della popolazione coperta dai
servizi UMTS e il 10% della popolazione coperta dall’HSDPA.
Il risultato finale è che (pur in presenza di valori assoluti diversi in termini del numero di comuni
raggiunti da ciascuna tecnologia mobile) broadband mobile UMTS-HSDPA e fisso si
sovrappongono per l’88-89% della copertura della popolazione. In questo senso, il broadband
mobile non rappresenta ancora una soluzione ridurre il digital divide infrastrutturale.
Comuni Comuni
Popolazione Popolazione
Copertura Mobile coperti Copertura Mobile coperti
(%) (%)
(#) (#)
Accessi
A fine 2007 le linee mobili (SIM) in Italia erano pari a circa 90 milioni. Di queste oltre un quarto
(il 26%) erano UMTS, uno dei valori più elevati riscontrabili in Europa e, comunque, il più alto
fra i cinque principali paesi europei.
18,4
17,2
15,4
13,9
12,6
10,5
8,1 25% 26% 27%
21% 22% 23%
6,1 18% 20%
4,7 15% 17%
12%
2,8 9%
7%
4%
4Q '04 1Q '05 2Q '05 3Q '05 4Q '05 1Q '06 2Q '06 3Q '06 4Q '06 1Q '07 2Q '07 3Q '07 4Q '07 1Q '08
Negli ultimi anni la crescita è stata progressiva, effetto dell’evoluzione della copertura e
dell’offerta di terminali e servizi, tra i quali negli ultimi due anni assume un ruolo di crescente
importanza la componente broadband. Rimane tuttavia vero come rispetto al mercato del
broadband fisso, nel quale è possibile identificare alcune applicazioni, sia business che
consumer, trainanti la domanda di banda (si pensi ad esempio al download di file multimediali,
allo streaming, alle applicazioni peer-to-peer), nel caso del mobile le applicazioni “dati” a valore
aggiunto sono ancora relativamente meno sviluppate.
26%
19%
5%
3.129
2.579
Terabyte
1.984
1.725
1.390
Da notare infine come l’operatore 3 abbia dichiarato di avere, a fine marzo 2008, 850.000 utenti
dei servizi televisivi mobili basati su DVB-H.
Competizione
A fine 2007 il principale operatore di servizi UMTS rimane 3 Italia con una quota del 35% sul
totale delle SIM UMTS, seguita da Vodafone (30%), TIM (26%) e Wind (8%).
Per quanto riguarda invece la componente broadband mobile la situazione rimane analoga,
sebbene con una maggiore differenziazione tra i primi due operatori, che rappresentano circa i
¾ del totale e gli altri due, sebbene negli ultimi trimestri si assista ad un progressivo
allineamento verso le quote di mercato complessive dell’UMTS, per effetto del lancio di nuovi
servizi.
Il posizionamento dei diversi operatori rispecchia da un lato l’evoluzione della copertura dei
servizi e, dall’altro l’evoluzione di un’offerta mirata di contenuti e servizi a valore aggiunto.
Evoluzione
Le prospettive per lo sviluppo del broadband mobile appaiono particolare positive e
questo per una serie di fattori interagenti:
La base di utenti (SIM) dei servizi UMTS ha raggiunto i 25 milioni, superando quindi il
25% del totale delle linee mobili italiane. Ciò significa che si è raggiunta la consistenza di
utenti necessaria per poter sviluppare, con le necessarie economie di scala, un’offerta più
articolata che in passato di applicazioni mobili a valore aggiunto che richiedono servizi
broadband mobili;
Con lo sviluppo quantitativo delle linee broadband cresce l’esperienza degli utenti con
applicazioni dati a valore aggiunto e ciò traina la domanda sia per prestazioni evolute di
rete che per nuove categorie di applicazioni e quindi, in ultima istanza, per servizi
broadband mobili;
In tutta Europa nel 2007 la penetrazione delle linee mobili ha superato, in alcuni casi in misura
molto rilevante, il 100% della popolazione con le sole eccezioni (tra i paesi dell’Europa dei 15) di
Belgio e Francia.
160%
140%
N° di SIM / Popolazione
120%
100%
80%
60%
40%
20%
0%
O
FI
Y
IT
PT
AT
SI
BG
LU
U
Z
FR
IE
LT
EL
PL
T
LV
E
EE
SK
ES
SE
BE
N
E2
M
C
C
R
U
In questa classifica l’Italia è al secondo posto, dietro il Lussemburgo e di gran lunga più avanti
di tutti i paesi europei più importanti, grazie ai quasi 90 milioni di linee mobili attive a fine 2007
che, in valore assoluto, posizionano il nostro paese a ridosso della Germania.
Facendo riferimento ai cinque principali paesi europei, emerge come l’Italia rappresenti
attualmente il mercato broadband mobile dalle dimensioni maggiori (cfr. Figura 30)
Germania;
17,1%
Regno Unito;
19,7%
Francia;
10,2%
Italia;
36,7%
25,9%
SIM UMTS-HSDPA/SIM (%)
21,1%
17,1%
11,8% 11,7%
A fine 2007, in Italia oltre una SIM su quattro è abilitata alla fruizione di servizi broadband in
mobilità, contro una su cinque della Spagna ed una ogni 10 di Francia e Germania.
Il contesto competitivo dei servizi UMTS appare sostanzialmente simile (in termini di numero di
operatori che hanno ottenuto la licenza e di numero di operatori commercialmente attivi in
questo mercato) in tutti i principali paesi dell’Europa “allargata” (cfr. Figura 32).
In sostanza, il maggiore sviluppo, in termini di penetrazione dell’UMTS sul totale delle linee
mobili, nei paesi più piccoli sembra essere anche il frutto della (e a sua volta giustifica la)
presenza di un numero di operatori broadband mobili elevato rispetto alle dimensioni relative del
mercato: è il caso ad esempio di Irlanda, Svezia e Finlandia che a luglio 2007 avevano lo stesso
numero di operatori (quattro) dotati di licenza UMTS di Italia, Germania e Spagna, mentre
l’Austria, che nel 2007 presentava un tasso di penetrazione dell’UMTS sul totale delle linee
mobili comparabile a quello dell’Italia, presenta un operatore licenziatario in più (sono cinque in
totale).
La situazione non varia se consideriamo il numero di operatori con un ‘offerta commerciale di
servizi UMTS. Da notare il caso del Regno Unito che presenta il maggior numero di operatori
UMTS con un’offerta commerciale (cinque) ma in termini di diffusione di questo servizio era
classificato tra i meno sviluppati dei paesi europei occidentali.
Fonte: European Electronic Communications Regulations and Markets 2007 (13th Report), Annex 2
Appare opportuno evidenziare, infine, come l’assetto competitivo dei 5 principali paesi europei,
misurato attraverso il valore dell’indice di concentrazione di Herfindahl-Hirschman12 (HHI),
confermi l’elevato grado di sviluppo del contesto competitivo che caratterizza il mercato italiano
del broadband mobile.
Figura 33: Concentrazione del mercato broadband mobile nell’EU 5 (4Q 2007)
5.357
3.573 3.425
2.917
2.359
Indice di Herfindahl-Hirschman *
* Calcolato sulla base delle quote di mercato in termini di numero di SIM UMTS-HSDPA
L’indice HHI mostra per l’Italia un valore che risulta inferiore solo a quello del Regno Unito (cfr.
Figura 33), mentre gli altri tre paesi considerati presentano un livello di concentrazione del
mercato broadband mobile significativamente superiore a quello che contraddistingue il
contesto italiano.
12
L’indice di Herfindahl-Hirschman è pari alla somma dei quadrati delle quote di mercato delle
imprese presenti sul mercato. Il suo valore può, pertanto, variare tra un massimo di 10.000 in
caso di monopolio assoluto ed un minimo - nel caso di perfetta equivalenza delle singole quote
di mercato - che è funzione del numero di attori presenti.
Nel presente capitolo vengono analizzati i fattori che governano il processo di adozione della
banda larga nelle famiglie e nelle imprese italiane.
Il capitolo è suddiviso in due parti. Nella prima, si approfondiscono le determinanti del processo
di adozione della banda larga nelle famiglie, mentre la seconda è dedicata all’analisi degli
elementi che influenzano la diffusione della banda larga nelle imprese. Entrambe le analisi si
basano sui risultati delle rilevazioni annuali dell’Osservatorio Banda Larga.
Nel primo paragrafo si esamina il rapporto fra le famiglie italiane e le nuove tecnologie,
evidenziando il grado di alfabetizzazione informatica ed il livello di diffusione della banda larga.
L’universo di riferimento è costituito da 23,3 milioni di famiglie13, ipotizzato costante nel periodo
in esame (2002-2007).
Nel terzo paragrafo si procede all’esame delle diverse variabili di profilatura per valutare le
diverse caratteristiche delle famiglie che dispongono di un collegamento a banda larga e che a
metà 2007 erano il 33% delle famiglie italiane (fonte: Osservatorio Banda Larga). Dopo aver
analizzato le differenze nella dotazione di banda larga viene descritto anche il profilo di utilizzo
di Internet e l’interesse per lo sviluppo dei servizi in rete. L’universo di riferimento è costituito da
23,3 milioni di famiglie, ipotizzato costante nel periodo in esame (2005-2007).
L’analisi è basata su dati EUROSTAT (per il confronto internazionale) e sulle indagini condotte
annualmente dall’Osservatorio Banda Larga su un campione casuale di oltre 7.000 famiglie
intervistate telefonicamente (per l’analisi sulle famiglie italiane).
Salvo quando diversamente indicato, i dati riportati sono da considerare riferiti alla fine di
giugno 2007.
13
Cfr. Istat - Indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”, (2007).
Al segmento residenziale (consumer) del mercato della banda larga sono riferibili circa l’81%
del totale degli accessi a banda larga a fine 2007 (poco più di 8,2 milioni di accessi, contro i
10,1 milioni del mercato complessivo). Gli accessi a banda larga acquistati dalle famiglie
italiane costituiscono, quindi, la componente più importante nel determinare la dinamica del
mercato della banda larga nel suo complesso.
BB/Alfabetizzate IT 3 5 12 32 45 54
BB/PC 5 8 16 41 56 68
BB/Internet 7 10 20 51 71 84
A metà 2007, nel 61% delle famiglie italiane vi è almeno un componente in grado di utilizzare
un PC (cfr. Tabella 25), ma negli ultimi due anni il livello di alfabetizzazione informatica è
aumentato di soli 2 punti percentuali e la presenza di PC non raggiunge ancora il 50% delle
famiglie italiane.
Anche se il divario fra i due indicatori citati tenderà a ridursi nel tempo, per effetto del
progressivo ricambio generazionale, resta comunque il problema di un modello di fruizione
(informatico) che rischia di escludere dall’economia in rete circa un terzo delle famiglie italiane.
La piena affermazione di un sistema di economia in rete, quindi, richiede di spostare
l’attenzione sui processi di acculturamento tecnologico e sull’individuazione di piattaforme di
fruizione alternative al PC.
Con lo sviluppo della copertura dei servizi a banda larga e il consolidamento delle offerte, la
relazione tra PC, Internet e banda larga è diventata sempre più stretta. Nel 2007, si passa dal
49% di famiglie che hanno un PC in casa, al 39% di famiglie utenti Internet e il 33% di
penetrazione della banda larga. Di fatto, in due anni l’incidenza della banda larga sul totale dei
collegamenti Internet è passata dal 51% all’84%, con un impulso iniziale alla crescita dovuto
anche all’effetto del lancio dei servizi broadband a consumo.
14
Cfr. EUROSTAT, How skilled are Europeans in using computers and the Internet, 2006, p. 2.
La presenza di adolescenti in famiglia corrisponde, inoltre, ai livelli più alti di presenza della
banda larga, che si collega di norma alla presenza di un capofamiglia di età compresa fra i 45
ed i 49 anni (cfr. Figura 34).
70%
60%
50%
% famiglie *
40%
30%
20%
10%
0%
9
85 4
ù
5
6-
-1
-1
-2
-2
-3
-3
-4
-4
-5
-5
-6
-6
-7
-7
-8
pi
a
10
15
20
25
30
35
40
45
50
55
60
65
70
75
80
no
e
Fi
anni
Capofamiglia Figlio più giovane
* % di famiglie che possiedono un accesso a banda larga
Fascia di età
Paese (% popolazione)
Nel contesto europeo, l’Italia si caratterizza per una struttura demografica della popolazione in
cui il peso delle fasce più giovani (0-14 anni) è il più basso in assoluto (cfr. Tabella 26). In
particolare, in paesi coma Irlanda, Danimarca, Francia e Olanda la popolazione più giovane
rappresenta circa un quinto del totale, mentre in Italia il peso è del 14%:
Livello di istruzione *
Paese (% popolazione)
Anche per quanto riguarda il livello di istruzione, l’Italia si colloca agli ultimi posti della classifica
europea (cfr. Tabella 27) e metà della popolazione possiede un livello di istruzione che non
supera la scuola dell’obbligo, contro una media europea che si attesta a circa un terzo del
totale.
Le famiglie e l’ICT
Anche dall’analisi dei dati EUROSTAT 2006 (cfr. Tabella 28) emerge come il livello di diffusione
della banda larga nelle famiglie italiane appaia influenzato negativamente dalla minor diffusione
di PC a casa, in confronto agli altri paesi dell’UE (in Italia, 48 famiglie su 100 hanno un PC,
contro le 62 dell’UE 25). Il divario nella diffusione di PC si riflette, inevitabilmente, in una minor
disponibilità di Internet a casa, anche se le differenze tendono a ridursi (in Italia, 40 famiglie su
15
La classificazione è stata effettuata utilizzando l’ultima versione della International Standard
Classification of Education (ISCED) utilizzata da OCSE, UNESCO e EUROSTAT nella
produzione di indicatori statistici sull’istruzione per il confronto internazionale. I livelli ISCED
sono: (1) Primary (Istruzione primaria); (2) Lower secondary (Istruzione secondaria inferiore);
(3) Upper secondary (Istruzione secondaria superiore); (4) Post-secondary non-tertiary
(Istruzione post-secondaria non terziaria); (5) First stage of tertiary education (Istruzione
terziaria di primo livello); (6) Second stage of tertiary education leading to an advanced
research qualification (Istruzione terziaria di secondo livello).
EU25 62 51 32
16
“Broadband refers to a family of high-bandwidth technologies that provide a digital permanent
Internet connection.” Cfr. EUROSTAT, Methodological Manual for Statistics on the Information
Society, 2006, (pp. 24-28).
EU25 63 47 27
DEFINIZIONI
INDIVIDUI ALFABETIZZATI IT Individui che hanno utilizzato un PC nell'ultimo anno.
UTENTI INTERNET Individui che utilizzato Internet almeno una volta la settimana.
UTENTI eCOMMERCE Individui che hanno effettuato acquisti on-line nell'ultimo anno
Tipologia familiare
Le tipologie familiari17 che presentano una penetrazione più elevata di collegamenti a banda
larga sono chiaramente quelle dove è presente almeno un figlio. Il livello di diffusione della
banda larga passa dal 49% delle famiglie con unico genitore al 56% delle coppie con tre o più
figli (cfr. Tabella 30). All’estremo opposto vi sono invece le famiglie monocomponente, costituite
prevalentemente da persone anziane, per le quali il livello di penetrazione rilevato è pari al15%.
Profilo socio-demografico %
- Tipologia familiare - Broadband Narrowband
Base: totale famiglie 33 6
Monocomponente 15 2
Coppia senza figli 18 4
Coppia con un figlio 49 9
Coppia con due figli 52 10
Coppia con 3 o più figli 56 13
Singolo genitore con figli 36 5
Con membri aggregati 27 12
L’analisi della dinamica della tipologia familiare (cfr. Tabella 31) conferma l’importanza della
presenza dei figli in casa, quale driver del processo di adozione della banda larga. Le famiglie
con 2 o più figli, infatti, hanno visto passare il dato di penetrazione dal 25-30% del 2005 a oltre il
50% del 2007.
17
Le numerosità delle diverse tipologie familiari sono: Monocomponente (6,0 mln), Coppia
senza figli (4,6 mln), Coppia con un figlio (4,2 mln), Coppia con due figli (4,0 mln), Coppia con 3
o più figli (1,2 mln), Singolo genitore con figli (1,9 mln), Con membri aggregati (1,4 mln).
Profilo socio-demografico %
- Età dei figli - Broadband Narrowband
Base: totale famiglie 33 6
<12 anni 47 10
12-14 anni 55 13
15-19 anni 63 12
20-24 anni 62 14
>24 anni 43 12
Senza figli 18 4
Profilo socio-demografico %
- Età del capofamiglia - Broadband Narrowband
Base: totale famiglie 33 6
<35 anni 54 5
35- 64 anni 43 9
>64 anni 11 3
Nel periodo esaminato (2005-2007), si è registrata una forte crescita della diffusione della
banda larga su tutte le tipologie di famiglie (cfr. Tabella 34), con le crescite maggiori registrate
Profilo socio-demografico %
- Professione del capofamiglia - Broadband Narrowband
Base: totale famiglie 33 6
Non occupato 17 4
Lavoratore autonomo 46 12
Operaio 39 6
Impiegato, quadro 53 9
Imprenditore, dirigente, libero professionista 55 13
La dinamica temporale evidenzia una crescita sostanzialmente lineare per le diverse tipologie,
con livelli di penetrazione del broadband ormai superiori al 50% nel caso delle famiglie con
capofamiglia a più elevato livello professionale (cfr. Tabella 36).
Profilo socio-demografico %
- Professione del capofamiglia - 2005 2006 2007
Base: totale famiglie
Non occupato 9 14 17
Lavoratore autonomo 18 36 46
Operaio 19 31 39
Impiegato, quadro 32 43 53
Imprenditore, dirigente, libero professionista 35 44 55
Profilo socio-demografico %
- Titolo di studio del capofamigla - Broadband Narrowband
Base: totale famiglie 33 6
Licenza elementare 8 2
Media inferiore 29 7
Media superiore 46 9
Laurea 58 9
Reddito
Il livello di reddito, strettamente correlato al titolo di studio del capofamiglia, rimane un aspetto
che condiziona il processo di adozione della banda larga. Ciononostante, la penetrazione della
banda larga passa dal 9% nelle famiglie a basso reddito, al 34% delle famiglie della fascia
intermedia, per superare infine il 60% nelle famiglie appartenenti alla fascia di reddito superiore
(cfr. Tabella 38).
Profilo socio-demografico %
- Reddito - Broadband Narrowband
Base: totale famiglie 33 6
Basso (fino a 10.000 Euro) 9 6
Medio (da 10.000 a 30.000 Euro) 34 8
Alto (oltre 30.000 Euro) 64 5
Dall’analisi della dinamica del profilo reddituale delle famiglie broadband emerge una crescita
sostanzialmente omogenea del livello di diffusione della banda larga nelle famiglie con reddito
medio e in quelle con reddito alto (cfr. Tabella 39). La diffusione della banda larga nelle famiglie
con basso reddito, invece, risulta ancora ridotta ed il divario nel dato di penetrazione appare in
rapido aumento.
Profilo territoriale %
- Area geografica - Broadband Narrowband
Base: totale famiglie 33 6
Nord Ovest 34 6
Nord Est 33 7
Centro 32 7
Sud e Isole 30 6
Approfondendo l’analisi per area geografica si nota come il dato per macro-area nasconda la
presenza di livelli di penetrazione piuttosto eterogenei nelle diverse regioni. Infatti, sebbene nel
Mezzogiorno si confermi un leggero ritardo generalizzato nel dato di penetrazione, l’analisi
regionale (cfr. Tabella 41) evidenzia come Campania e Molise presentino invece valori
sostanzialmente allineati al dato medio nazionale. Allo stesso modo, nel Nord Ovest il
Piemonte, e soprattutto la Valle d’Aosta, mostrano un tasso di penetrazione della banda larga
nelle famiglie inferiore al dato nazionale. Le regioni con il livello più elevato di penetrazione
della banda larga sono Lombardia e Lazio, soprattutto per effetto della presenza sul loro
territorio delle aree metropolitane di Milano e Roma. Emilia Romagna, Trentino Alto Adige,
Liguria e Campania mostrano valori di penetrazione della banda larga nelle famiglie
sostanzialmente allineati al dato medio nazionale.
Penetrazione BB
AREA GEOGRAFICA famiglie
(% famiglie)
TOTALE ITALIA 33
Nord Ovest 34
Nord Est 33
Centro 32
Sud e Isole 30
Lombardia 36
Lazio 35
Emilia Romagna 33
Trentino Alto Adige 33
Liguria 33
Campania 33
Marche 32
Molise 32
Toscana 32
Piemonte 32
Friuli Venezia Giulia 32
Veneto 31
Basilicata 28
Sardegna 27
Abruzzo 27
Calabria 27
Sicilia 27
Puglia 27
Valle d'Aosta 27
Umbria 25
Profilo territoriale %
- Dimensione comunale - Broadband Narrowband
Base: totale famiglie 33 6
<10.000 abitanti 28 9
10.001-30.000 abitanti 34 6
30.001-100.000 abitanti 35 6
100.001-250.000 abitanti 37 6
>250.000 abitanti 34 3
Osservando come si è modificato il profilo per dimensione comunale delle famiglie a banda
larga (cfr. Tabella 43) appare evidente che, sebbene il processo di adozione del broadband sia
stato inizialmente guidato dalle famiglie residenti nei grandi centri abitati (oltre 100.000 abitanti),
si sia assistito, negli ultimi anni, al progressivo recupero da parte delle famiglie residenti in
comuni di dimensioni minori.
Urbanizzazione
La penetrazione della banda larga a seconda del livello di urbanizzazione (cfr. Tabella 44)
risente ovviamente del livello di copertura, che presenta un forte divario tra le zone urbane e
suburbane e quelle rurali. Di conseguenza, mentre nelle prime il livello di penetrazione delle
famiglie si sta avvicinando al 40%, nelle aree rurali il livello rimane di poco superiore al 20%.
Considerando il differenziale di copertura, il livello di penetrazione relativo appare addirittura
superiore nelle aree rurali, a dimostrazione dell’interesse per i collegamenti a banda larga e, più
in generale, per la fruizione di servizi in rete.
Profilo territoriale %
- Urbanizzazione - Broadband Narrowband
Base: totale famiglie 33 6
Urbana 37 5
Suburbana 31 7
Rurale 21 11
Orografia
Allo stesso modo del livello di urbanizzazione, le differenze orografiche risentono chiaramente
della difficoltà di copertura delle aree più remote e in particolare di quelle montane (cfr. Tabella
45). In effetti, si passa dal 28% di penetrazione della banda larga nei comuni di montagna, al
32% delle zone collinari per arrivare al 35% delle aree pianeggianti.
Profilo territoriale %
- Orografia - Broadband Narrowband
Base: totale famiglie 33 6
Montagna 28 9
Collina 32 8
Pianura 35 5
Dotazioni tecnologiche
Le famiglie a banda larga si contraddistinguono per la ricchezza delle dotazioni tecnologiche,
con valori di diffusione sempre superiori rispetto alle famiglie narrowband, in particolare per le
dotazioni informatiche e gli apparati digitali (cfr. Tabella 46).
Utilizzo di Internet
Anche se la modalità di utilizzo di Internet delle famiglie broadband appare più avanzata rispetto
a quelle narrowband, prevale comunque anche per le famiglie a banda larga un profilo d’uso
(ultimi tre mesi) ancora molto incentrato sulle funzionalità di base di tipo informativo o legate
alla comunicazione interpersonale.
Le differenze maggiori tra il profilo broadband e quello narrowband sono comunque legate alle
funzionalità multimediali e quelle transattive (cfr. Tabella 47). Il 53% delle famiglie a banda larga
utilizza servizi streaming, il 43% utilizza servizi bancari e circa 1/3 effettua acquisti online da
casa.
Analizzando l’evoluzione delle famiglie broadband (cfr. Tabella 48) nel periodo esaminato, si
nota il livello ormai stabile di utilizzo dei servizi email, un leggero calo nell’utilizzo dei servizi di
entertainment (news, streaming, gaming) ed un aumento generalizzato delle funzionalità
relative ai servizi transattivi. Si tende quindi a configurare un profilo di utenza sempre più
evoluto, che sposta il suo interesse verso un utilizzo multi-funzionale della rete. La diminuzione
nel livello di utilizzo delle funzionalità di entertainment conferma come, negli ultimi due anni,
l’adozione di collegamenti broadband sia avvenuta anche da parte di famiglie con un profilo
socio-demografico più “anziano” (minor numero di figli, età del capofamiglia più elevata, ecc.).
Funzionalità on-line %
(Utilizzate negli ultimi 3 mesi) 2005 2006 2007
Base: famiglie broadband
Email 90 90 89
Chat 38 39 44
VoIP 10 12 20
Videocomunicazione 8 12 18
News 71 63 57
Streaming 63 58 53
Gaming 35 32 27
eGovernment 36 35 45
eBanking 36 39 43
eLearning 20 26 33
eCommerce 20 23 30
eHealth 21 25 28
Interesse Famiglie BB
(Molto + Abbastanza) Interesse (%) ∆ vs NB (pp)
Base: famiglie broadband
Email 85 8
Chat 42 18
VoIP 26 10
Videocomunicazione 20 9
News 58 10
Streaming 50 16
Gaming 24 6
eBanking 45 10
eGovernment 43 10
eLearning 37 3
eHealth 35 7
eCommerce 30 12
Telelavoro 21 6
Analizzando l’interesse prospettico delle famiglie che utilizzano la banda larga emerge un
quadro piuttosto eterogeneo, ma che continua ad essere caratterizzato dalla prevalenza delle
componenti di comunicazione interpersonale. Del resto, l’affermazione del paradigma Web 2.0
e la crescente disponibilità di contenuti multimediali stimola ulteriormente la richiesta di capacità
La caratteristica appena evidenziata appare coerente con la peculiare struttura demografica che
caratterizza i comuni di minor dimensione. Rispetto al dato medio nazionale, infatti, la
popolazione di tali comuni si caratterizza per una maggior presenza delle fasce di età più
elevata e, quindi, maggiormente interessate ad un utilizzo pragmatico della rete.
Confrontando l’interesse per i servizi online dichiarato dalle famiglie che risiedono in comuni in
digital divide con quello dei comuni broadband (copertura ADSL maggiore del 5% della
popolazione), appare evidente come la dimensione del comune di residenza non influenzi le
aspettative delle famiglie (cfr. Tabella 51). Il livello di interesse mostrato dalle famiglie residenti
nei comuni in Digital Divide è, infatti, sostanzialmente allineato a quello che caratterizza le
famiglie che già possono accedere ai servizi ADSL.
Soddisfazione
La velocità e la gamma dei servizi disponibili sono gli aspetti considerati più positivamente,
anche per effetto della rapida evoluzione delle prestazioni dei servizi di connettività nell’ultimo
anno (cfr. Tabella 52).
Soddisfazione Famiglie BB
(Molto + Abbastanza) Soddisfazione (%) ∆ vs NB (pp)
Base: famiglie broadband
Velocità 81 43
Gamma servizi 82 10
Sicurezza 77 14
Prezzo / prestazioni 72 13
Protezione virus 79 12
Servizi P.A. 67 6
Tabella 54: Famiglie senza Broadband – Ostacoli all’adozione del broadband (2007)
Famiglie No
Ostacoli all'adozione del BB Broadband
%
Base: famiglie No Broadband
Previsto nei prossimi 12 mesi 2
In valutazione 4
Inutilità 60
Copertura 16
Costo 6
Complessità 21
Altro 3
L’analisi dinamica dei fattori di ostacolo (cfr. Tabella 55) evidenzia come sia ormai ridotto il
numero di coloro che identificano tra i fattori inibitori il livello dei prezzi, mentre cresce
l’importanza dell’assenza di copertura. Il fattore di ostacolo legato all’inutilità resta sempre il più
importante ed aumenta l’incidenza del fattore complessità, a riprova del fatto che con il passare
del tempo le famiglie che ancora non hanno adottato la banda larga coincidono sempre più
spesso con quelle che non ne hanno ancora compreso le potenzialità e/o che non dispongono
di sufficienti conoscenze informatiche.
No Internet
(14,2 mln)
Interesse per la convergenza
Fornitore unico
L’interesse per la convergenza dei servizi (multiple play) (cfr. Tabella 57) evidenzia una relativa
prevalenza delle forme di integrazione tra telefonia e Internet (68%), ma anche un buon livello
di interesse per il triple play tra telefonia fissa, Internet e TV (attorno al 38% delle famiglie
broadband).
Dal confronto con l’interesse manifestato dalle famiglie narrowband, si evince come la
disponibilità di una connessione a banda larga a casa e, quindi, la maggior familiarità con le
innovazioni ICT rappresenti un driver fondamentale per lo sviluppo del mercato dei servizi
multiple play.
Conclusioni
1. Il percorso di adozione della banda larga nelle famiglie italiane è sempre più allineato con
quanto sta accadendo nei principali paesi industrializzati, con una crescente associazione
tra presenza di PC nelle famiglie, connettività Internet e scelta di un collegamento a banda
larga.
2. Nel 2007, a fronte del 49% di famiglie italiane dotate di PC, quelle che dispongono di un
accesso a Internet da casa sono il 39% e quelle con un collegamento a banda larga il 33%
(con tariffa flat o a consumo). Negli ultimi anni i collegamenti Internet a banda larga sono
diventati di fatto preponderanti rispetto a quelli a banda stretta.
3. Il profilo delle famiglie Internet a banda larga dimostra come le determinanti della presenza
della banda larga siano innanzitutto generazionali, culturali e, solo parzialmente,
economiche. In effetti, in presenza di figli, e in particolare adolescenti, la penetrazione della
banda larga nelle famiglie supera anche il 60%. Per converso, nelle famiglie di soli anziani,
il livello di penetrazione è di pochi punti percentuali. Si attenua inoltre l’importanza del livello
sociale e culturale, anche se rimane una relazione positiva con l’adozione della banda larga
(così come rimane un fattore correlato alla presenza di PC in famiglia).
4. Anche se permane un leggero divario Nord-Sud, casi come quello della Campania o del
Molise (sostanzialmente allineate alla media nazionale) dimostrano come si stiano
progressivamente riducendo le differenze territoriali, in particolare a parità di copertura del
servizio.
5. La rapida evoluzione della copertura della popolazione ha consentito di far crescere in
modo importante la base accessibile di clientela e di conseguenza i clienti di servizi a banda
larga. Le analisi effettuate dimostrano inoltre come la richiesta di servizi in rete differisca
sempre di meno passando dalle grandi aree metropolitane alle zone più periferiche.
Nel primo paragrafo viene esaminato il rapporto fra le imprese italiane e le nuove tecnologie,
evidenziando il grado di informatizzazione ed il livello di diffusione della banda larga e del sito
web. In tale fase dell’analisi, l’universo di riferimento è considerato il complesso della clientela
non residenziale (business), ossia aziende e Istituzioni (Pubblica Amministrazione Centrale e
Locale). L’universo di riferimento, in tale parte dell’analisi è costituito da 4,3 milioni di soggetti,
cui fanno capo 4,7 milioni di unità locali18, ipotizzati costanti nel periodo di riferimento (2002-
2007).
Nel terzo paragrafo si procede all’esame delle diverse variabili di profilatura per valutare le
caratteristiche delle imprese che dispongono di un collegamento a banda larga e che a metà
2007 erano il 74% delle imprese italiane con 3 e più addetti (fonte: Osservatorio Banda Larga).
Dopo aver analizzato le differenze nella dotazione di banda larga viene descritto anche il profilo
di utilizzo dell’online e l’interesse per lo sviluppo dei servizi in rete. In questa parte dell’analisi,
l’universo di riferimento è costituito da circa 1 milione di imprese19 con 3 e più addetti (cui fanno
capo 1,2 milioni di unità locali), ipotizzate costanti nel periodo di riferimento (2005-2007).
L’analisi è basata su dati EUROSTAT (per il confronto internazionale) e sulle indagini condotte
annualmente dall’Osservatorio Banda Larga su un campione casuale di oltre 4.000 imprese
intervistate telefonicamente (per l’analisi sulle imprese italiane con 3+ addetti).
Salvo quando diversamente indicato, i dati riportati sono da considerare riferiti alla fine di
giugno 2007.
Al segmento non residenziale (business) del mercato della banda larga sono riferibili circa il
19% del totale degli accessi a banda larga a fine 2007 (poco più di 1,9 milioni di accessi, contro
gli 10,1 milioni dell’intero mercato).
Si considerano appartenenti al segmento non residenziale gli accessi acquistati, sia dalle
imprese, sia dalle Istituzioni (Pubblica amministrazione Centrale e Locale). Complessivamente,
alla prima tipologia di utenza è riferibile il 90% degli accessi (circa 1,8 milioni, di cui circa il 60%
relativi ad imprese con 1-2 addetti), mentre alle Istituzioni sono riferibili circa di 100.000 accessi
broadband (di cui il 25% relativo alla PA Centrale).
Gli accessi a banda larga acquistati dalla clientela non residenziale hanno contribuito a
sostenere la dinamica del mercato della banda larga nei primi anni del suo sviluppo. Tuttavia,
con l’aumento del numero degli accessi residenziali, il peso relativo del segmento business sul
mercato complessivo si è progressivamente ridotto nel tempo.
18
Cfr. Istat - 8° Censimento generale dell'industria e dei servizi, (2001).
19
Cfr. Istat - 8° Censimento generale dell'industria e dei servizi, (2001).
%
Dotazione tecnologica
2002 2003 2004 2005 2006 2007
Base: totale imprese e Istituzioni
PC 58 60 62 65 66 67
Internet 39 45 51 58 61 63
Banda larga 5 12 23 32 39 44
Sito 13 15 20 26 28 29
BB/PC 9 19 36 49 59 66
BB/Internet 13 26 45 55 64 70
BB/PC 4 12 28 40 52 59
BB/Internet 6 16 36 47 58 65
BB/PC 40 48 59 67 75 82
BB/Internet 42 50 61 68 76 82
BB/PC 17 34 52 67 74 79
BB/Internet 23 42 60 69 75 80
PC e Internet vengono ormai utilizzati dalla quasi totalità (>90%) delle imprese con 3+ addetti,
mentre poco meno dei tre quarti di tali aziende dispongono di collegamenti a banda larga (cfr.
Tabella 62) e quasi i due terzi hanno un sito web.
Come risulta chiaramente dal livello delle dotazioni ICT delle imprese con 3+ addetti,
l’integrazione tra informatizzazione di base, Internet e banda larga tende ad essere sempre più
completa e si avvicina di conseguenza il livello di saturazione della domanda, perlomeno per
quanto riguarda i collegamenti di base.
Classe addetti
Paese (% imprese)
Settore economico
Paese (% imprese)
Nel sistema produttivo italiano, così come nel resto dei paesi europei, risulta prevalente la
componente riferibile al settore dei servizi (cfr. Tabella 64). Tuttavia, l’Italia si caratterizza per il
peso relativamente ridotto del settore dei servizi, che risulta essere inferiore di 4 punti
percentuali rispetto alla media UE. Tale divario si accentua ulteriormente nel confronto con
Regno Unito, Germania, Francia e Spagna, paesi in cui le aziende di servizi rappresentano oltre
il 40% del totale delle imprese.
EU25 94 75 65
* 10+ addetti
20
L’indicatore è costruito considerando il livello base di interazione con la Pubblica
Amministrazione, ossia collegarsi al sito web per ottenere informazioni. Cfr. Eurostat,
Methodological Manual for Statistics on the Information Society, 2006, pag. 30.
EU25 64 29 16
* 10+ addetti
DEFINIZIONI
IMPRESE CHE USANO eGOVERNMENT Imprese che interagiscono con la PA on-line.
IMPRESE CHE USANO ePROCUREMENT Imprese che acquistano on-line.
IMPRESE CON eCOMMERCE Imprese che vendono on-line.
Settore economico
La prima variabile presa in considerazione è quella industry specific riferita alla tipologia
dell’attività svolta dalle imprese. La penetrazione della banda larga è in ogni caso superiore ai
2/3 delle imprese per settore, presentando i valori più bassi (inferiori al 70%), per i settori
dell’Industria tradizionale, il Commercio al dettaglio e gli Alberghi, che si contraddistinguono per
la minor dimensione media delle aziende e una certa lentezza dei processi di adozione delle
tecnologie informatiche (cfr. Tabella 67).
All’estremo opposto vi sono i settori del terziario a maggiore concentrazione di imprese di
medio-grandi dimensioni, vale a dire il settore della Finanza, dei Trasporti e Utilities e la
categoria degli altri servizi (che include le aziende operanti in ambito sanità, immobiliare,
informatica). Per tali settori il livello di penetrazione della banda larga è di fatto vicino alla
saturazione, con valori intorno o superiori all’80%. Il comparto dell’industria, infine, presenta dei
valori intermedi, con livelli di penetrazione più bassi per i segmenti tradizionali del made in Italy
e valori più elevati nell’industria chimica (cfr. Tabella 67).
Tabella 67: Imprese Internet – Settore economico (2007)
Profilo generale %
- Settore economico - Broadband Narrowband
Base: totale imprese 3+ addetti 74 19
Industria tradizionale 67 28
Industria chimica 79 22
Industria metalmeccanica 77 22
Edilizia 77 19
Commercio al dettaglio 68 16
Commercio all'ingrosso 73 22
Alberghi 68 12
Trasporti & Utilities 79 19
Finanza 88 6
Servizi professionali 83 12
Confrontando l’atteggiamento nei confronti delle tecnologie ICT e dei servizi in rete si osserva
come le differenze siano rilevanti per i diversi settori, sia per quanto riguarda la dotazione che
l’utilizzo di prodotti che dei servizi ICT. Le differenze settoriali vengono inoltre confermate anche
nell’interesse prospettico verso l’utilizzo dei servizi in rete (cfr. Tabella 69).
* Molto + Abbastanza
Dimensione
L’altra variabile che appare tuttora rivestire un’importanza significativa nei diversi percorsi di
adozione della banda larga è la dimensione aziendale.
Da questo punto di vista, la banda larga è presente in oltre il 70% delle micro-imprese (3-9
addetti), per salire oltre l’80% nella fascia 10-49 addetti (piccole imprese) ed arrivare a ben oltre
il 90% nelle medie e grandi imprese (cfr. Tabella 70).
Profilo generale %
- Dimensione impresa - Broadband Narrowband
Base: totale imprese 3+ addetti 74 19
Micro (3-9 addetti) 72 20
Piccola (10-49 addetti) 81 16
Media (50-249 addetti) 95 2
Grande (250 e più addetti) 99 1
L’analisi della dinamica del profilo dimensionale delle imprese broadband conferma l’importanza
della variabile dimensionale nello sviluppo del processo di adozione della banda larga (cfr.
Tabella 71). Già nel 2005, infatti, la quasi totalità delle imprese con 250+ addetti aveva un
collegamento a banda larga, contro poco più della metà nella classe 3-9 addetti. Nel periodo in
esame (giugno 2005 – giugno 2007), il divario di penetrazione della banda larga fra micro e
grandi imprese, pur continuando a restare significativo, si è notevolmente ridotto, mentre le
medie aziende si sono progressivamente allineate ai tassi di penetrazione della classe
dimensionale superiore.
Sia il livello di dotazione che l’interesse per i servizi in rete tende a crescere in modo
sostanzialmente lineare con la dimensione fino alla soglia delle medie imprese (50 addetti), al di
sopra della quale tendono a prevalere le differenze più legate alla natura e alla complessità dei
processi che caratterizzano l’azienda. Tuttavia, per le applicazioni e funzionalità più complesse
la variabile dimensionale ha una rilevanza significativa anche nelle medie e grandi imprese.
* Molto + Abbastanza
Per valutare l’interazione tra la componente size e quella industry specific è stato calcolato il
valore teorico di ogni settore sulla base delle proprie caratteristiche dimensionali (attribuendo ad
ogni classe dimensionale il valore medio nazionale), per poi confrontare tale risultato con il
valore settoriale effettivo rilevato nell’indagine (cfr. Tabella 73).
* Molto + Abbastanza
Struttura territoriale
Per le imprese multisede, così come per le imprese appartenenti a gruppi, la disponibilità di
accessi a banda larga diventa sempre di più una condizione necessaria per la realizzazione di
nuove reti geografiche in grado di garantire prestazioni elevate a costi contenuti, in alternativa
all’utilizzo delle tradizionali reti dedicate.
Di conseguenza, mentre le imprese monosede dispongono della banda larga nel 74% dei casi,
la presenza di banda larga sale al 77% nelle imprese multisede (cfr. Tabella 74).
Profilo generale %
- Struttura territoriale - Broadband Narrowband
Base: totale imprese 3+ addetti 74 19
Multisede 77 17
Monosede 74 19
Attività commerciale %
- Estensione territoriale - Broadband Narrowband
Base: totale imprese 3+ addetti 74 19
Comunale 61 12
Provinciale 73 17
Regionale 74 21
Nazionale 76 21
Internazionale 81 19
Attività commerciale %
- Estensione territoriale - 2005 2006 2007
Base: imprese 3+ addetti
Comunale 39 51 61
Provinciale 59 70 73
Regionale 61 71 74
Nazionale 66 73 76
Internazionale 69 75 81
Area geografica
Spicca il valore di penetrazione del broadband tra le imprese del Nord Ovest, che presenta un
valore medio significativamente al di sopra delle altre macroaree geografiche, che invece,
grazie anche al recupero del Mezzogiorno, si stanno allineando (cfr. Tabella 77).
Profilo territoriale %
- Area geografica - Broadband Narrowband
Base: totale imprese 3+ addetti 74 19
Nord Ovest 77 17
Nord Est 73 19
Centro 72 20
Sud e Isole 71 20
Penetrazione BB
AREA GEOGRAFICA imprese
(% imprese)
Le regioni in cui si rileva il livello più elevato di diffusione della banda larga sono Lombardia e
Piemonte soprattutto per effetto di un sistema produttivo maggiormente caratterizzato da
imprese di grande dimensione e appartenenti ai settori di attività più innovativi. Le imprese
localizzate nelle regioni del Sud e Isole, invece, sia per la minor dimensione media, sia per la
significativa presenza di aziende attive in comparti più tradizionali, si collocano agli ultimi posti
della classifica per diffusione della banda larga (cfr. Tabella 69).
Dimensione comunale
Come nell’analisi relativa alle famiglie, la dimensione del comune di localizzazione dell’azienda
risente strettamente dell’estensione territoriale della copertura xDSL.
Di conseguenza, il livello di adozione è di poco superiore al 50% per le imprese ubicate nei
comuni con meno di 10.000 abitanti, per salire a valori attorno all’80% nella fasce dimensionali
da 10.000 a 250.000 abitanti e su valori intorno al 90% nei comuni più grandi (cfr. Tabella 79).
Profilo territoriale %
- Dimensione comunale - Broadband Narrowband
Base: totale imprese 3+ addetti 74 19
<10.000 abitanti 54 36
10.001-30.000 abitanti 78 14
30.001-100.000 abitanti 82 12
100.001-250.000 abitanti 91 7
>250.000 abitanti 89 9
Urbanizzazione
L’analisi della penetrazione per livello di urbanizzazione evidenzia un divario crescente man
mano che si passa delle aree urbane a quelle sub-urbane e rurali, che scontano tuttora un
basso livello di copertura dei servizi a banda larga (cfr. Tabella 81). L’esigenza di un
collegamento veloce a Internet appare del resto implicito se si confronta il livello di penetrazione
di Internet in tali aree e il numero di imprese che dispongono solo di un collegamento a banda
stretta (narrowband).
Profilo territoriale %
- Urbanizzazione - Broadband Narrowband
Base: totale imprese 3+ addetti 74 19
Urbana 79 15
Suburbana 71 21
Rurale 63 28
Orografia
L’analisi orografica è ovviamente speculare alla precedente, con una penetrazione del
broadband più alta tra le imprese che si trovano in pianura, rispetto a quelle che svolgono le
proprie attività in collina o in montagna (cfr. Tabella 82).
Profilo territoriale %
- Orografia - Broadband Narrowband
Base: totale imprese 3+ addetti 74 19
Montagna 72 18
Collina 73 19
Pianura 76 18
Analizzando la serie storica delle funzionalità utilizzate dalla imprese dotate di banda larga si
osserva in particolare un’accelerazione delle forme di interazione in rete (eProcurement,
eCommerce, eBanking), a dimostrazione della crescente pervasività delle applicazioni in rete e
dell’importanza di disporre di collegamenti ad alta velocità (cfr. Tabella 86).
%
Servizi on-line utilizzati
2005 2006 2007
Base: imprese broadband 3+ addetti
eGovernment 66 68 69
eBanking 55 62 66
Accesso remoto 20 25 28
eProcurement 21 23 25
VOIP 6 8 10
Videosorveglianza 4 5 5
Videocomunicazione 3 4 5
L’evoluzione dei servizi offerti in rete evidenzia una dinamica leggermente inferiore a quanto
riscontrato per l’utilizzo dei servizi in rete, sintomo della difficoltà di avviare forme di interazione
complesse e integrate con i propri clienti (cfr. Tabella 87).
%
Servizi on-line offerti
2005 2006 2007
Base: imprese broadband 3+ addetti con sito web
Informazioni sull'azienda 95 96 97
Portafoglio prodotti 62 65 66
Servizi post vendita 26 31 34
Sezioni sito riservate 19 20 21
eCommerce 15 18 20
Pagamento Integrato 4 6 9
Negli ultimi anni l'interesse per le diverse funzionalità è di norma cresciuto, ad eccezione delle
applicazioni legate alla Pubblica Amministrazione ed a funzionalità ancora di nicchia come la
videosorveglianza e la formazione a distanza (cfr. Tabella 89).
Gli incrementi più rilevanti nell'interesse sono relativi alle applicazioni IP (IP Centrex, VoIP), ma
anche a specifici problemi informatici come il back-up e la sicurezza. Un interesse in costante
crescita sembra riscontrarsi per la videocomunicazione (cfr. Tabella 89).
Interesse %
(Molto + Abbastanza) 2005 2006 2007
Base: imprese broadband 3+ addetti
eBanking 54 58 61
eGovernment 45 47 47
Comunicazione integrata 36 40 43
Back-up 29 31 32
Sicurezza on-line 25 28 30
VoIP 16 24 28
eProcurement 22 22 23
IP-Centrex 13 18 22
ASP 17 19 21
eCommerce 16 19 20
Accesso remoto 14 15 15
Videosorveglianza 16 15 15
Videocomunicazione 11 12 13
eLearning 13 13 12
%
Interesse
Comuni in Comuni
(Molto + Abbastanza)
Digital Divide * coperti ADSL **
Base: imprese (3+ addetti)
eBanking 48 57
eGovernment 44 43
Comunicazione integrata 28 36
Back-up 17 23
Sicurezza on-line 22 27
VoIP 19 21
eProcurement 20 21
eCommerce 17 17
Videosorveglianza 12 13
Videocomunicazione 11 12
eLearning 8 11
L’interesse delle imprese localizzate nei comuni ancora quasi del tutto privi di copertura ADSL
risulta, in maniera ancora più evidente di quanto evidenziato nel caso delle famiglie,
sostanzialmente allineato a quello delle imprese localizzate nei comuni con una maggiore
disponibilità di servizi ADSL. Il confronto effettuato, quindi, conferma l’esistenza di aspettative
non ancora adeguatamente soddisfatte anche nelle aree finora escluse dai piani di estensione
della copertura ADSL.
La rapida evoluzione dei servizi in rete e una maggior attenzione ai livelli prestazionali garantiti
(Service Level Agreement) hanno portato le imprese a valutare in modo sempre meno positivo il
livello di soddisfazione per la velocità del collegamento (cfr. Tabella 92), a conferma di una
crescente domanda di collegamenti più performanti.
Particolarmente rilevante è inoltre l’evoluzione della soddisfazione per il costo del collegamento,
che era intorno al 60% nel 2005 ed ha raggiunto oggi valori superiori al 75% (cfr. Tabella 92). A
questo proposito occorre notare come l’offerta integrata di soluzioni fonia-dati basati su
architetture VoIP abbia condotto ad una forte riduzione dei prezzi.
Soddisfazione %
(Molto + Abbastanza) 2005 2006 2007
Base: imprese broadband 3+ addetti
Velocità 90 88 85
Sicurezza 76 81 83
Qualità 77 78 78
Costi del collegamento 69 74 76
Impatto sui costi aziendali 83 79 74
Impatto sulle vendite 69 69 67
Tabella 94: Imprese senza Broadband – Ostacoli all’adozione del broadband (2007)
%
Ostacoli all'adozione del BB
2007
Base: imprese 3+ addetti No BB
Previsto nei prossimi 12 mesi 6
In valutazione 10
Inutilità 51
Copertura 54
Costo 2
Complessità 1
Altro 4
Tabella 95: Imprese senza Broadband – Evoluzione ostacoli all’adozione del broadband
%
Ostacoli all'adozione del BB
2005 2006 2007
Base: imprese 3+ addetti No BB
Previsto nei prossimi 12 mesi 10 9 6
In valutazione 8 5 10
Inutilità 58 55 51
Copertura 42 50 54
Costo 7 5 2
Complessità 3 2 1
Altro 7 5 4
Tariffazione Flat 95
Semiflat 1
Consumo 4
Per circa il 60% delle imprese a banda larga l'esigenza di un ulteriore sviluppo
prestazionale/funzionale non viene considerata ancora una priorità (cfr Tabella 97). Questo
aspetto dell’analisi non può non essere messo in relazione con il generalizzato livello di
soddisfazione, che le imprese associano alle caratteristiche tecniche della connessione. Anche
in questo contesto, quindi, si conferma l’esistenza di una percezione ancora parziale e limitata
dei potenziali benefici connessi all’introduzione dell’innovazione ICT nei processi aziendali. Una
percezione che, in definitiva, ha un impatto negativo sulle aspettative associate nell’innovazione
ICT e, di conseguenza, riduce la propensione delle imprese a modificare più in profondità i
propri modelli di produzione e vendita.
Va inoltre ricordato come in molte imprese, specie di piccole dimensioni, si sia creata
un’aspettativa di continuo miglioramento prestazionale a parità di condizioni economiche.
No Internet
(69.000)
Interesse per la convergenza
Le imprese denominate “evolute” sono imprese che utilizzano collegamenti con alte
performance e servizi avanzati in rete. Si tratta, prevalentemente di medie-grandi imprese,
appartenenti ai settori produttivi più innovativi e maggiormente integrati con le altre componenti
della catena del valore (si pensi alle banche ed alle assicurazioni, in cui l’interazione telematica
con soggetti esterni ed interni all’impresa raggiunge i livelli di complessità maggiori).
L’appartenenza a gruppi di imprese, una struttura organizzativa territorialmente diffusa
(multisede) ed un ambito di attività esteso anche a mercati esteri (esportazioni) caratterizza
l’impresa evoluta per eccellenza (cfr. Figura 36).
In netta antitesi, invece, le imprese “tradizionali” presentano un profilo ancora strettamente
dipendente da un modello organizzativo tradizionale, che non presentano interesse per
cambiamenti di breve periodo nel proprio profilo di utilizzo della banda larga. Le imprese
tradizionali sono, infatti, di piccole dimensioni ed appartengono ai settori più tradizionali del
sistema produttivo italiano. Si tratta di imprese che non fanno parte di gruppi, in cui sia
l’articolazione territoriale, sia l’estensione dell’attività difficilmente superano l’ambito locale (cfr.
Figura 36).
Infine, le imprese “connesse” sono quelle imprese che si avvalgono di collegamenti a banda
larga con alte performance e stanno sperimentando i servizi avanzati, mentre le imprese
“interattive” utilizzano servizi avanzati e iniziano a percepire l'utilità dei collegamenti con alte
performance.
Fornitore unico
La possibilità di acquistare servizi differenti da un unico fornitore è ritenuta interessante da oltre
la metà delle imprese broadband italiane. Coerentemente con l’evoluzione delle offerte già
disponibili sul mercato, tra le tre possibilità di integrazione, appare più marcato l’interesse per
l’acquisto congiunto dei servizi di Fonia fissa e di accesso a Internet (cfr Tabella 98). Il
differenziale di interesse che caratterizza le imprese broadband rispetto a quelle narrowband
non appare particolarmente marcato.
Conclusioni
1. Il livello di penetrazione della banda larga ha raggiunto nel 2007 il 74% delle imprese con 3
e più addetti, per arrivare alla sostanziale saturazione del mercato accessibile nelle medie e
grandi imprese (oltre i 50 addetti). In questo ultimo caso lo sviluppo del mercato della banda
larga, e delle telecomunicazioni più in generale, appare sempre più legato allo sviluppo dei
servizi integrati ICT.
2. Per le imprese minori (1-2 addetti), il livello di penetrazione della banda larga rimane ancora
solo lievemente superiore (35%) a quanto riscontrabile sul mercato residenziale e segue
logiche e vincoli di adozione che presentano molti punti in comune con il mercato di massa
delle famiglie. Di conseguenza, anche in questo caso, l’accelerazione dello sviluppo del
mercato passa innanzitutto attraverso processi di acculturamento informatico e di maggiore
integrazione dei processi inter-aziendali.
3. Per il mercato business la copertura della banda larga è superiore al livello evidenziato per
le famiglie, in quanto negli ultimi anni è aumentata di molto la copertura dei servizi xDSL
(con effetti anche competitiva attraverso l’utilizzo dell’offerta wholesale CVP, che supera il
96% delle linee business).
%
La catena del broadband
2002 2003 2004 2005 2006 2007
Base: imprese e Istituzioni con PC
PC 100 100 100 100 100 100
Internet 68 74 81 90 93 94
Banda larga 9 19 36 49 59 66
%
La catena del broadband
2002 2003 2004 2005 2006 2007
Base: imprese e Istituzioni 3+ addetti con PC
PC 100 100 100 100 100 100
Internet 76 82 87 98 99 99
Banda larga 18 35 52 67 74 79
4. Il livello dei prezzi ha seguito sostanzialmente la discesa riscontrata sul mercato consumer,
anche se l’esito di alcune importanti gare pubbliche nel 2006 ha di fatto portato ad
un’ulteriore riduzione dei prezzi retail. Sul mercato business, la crescente integrazione tra
Le prospettive per l’evoluzione del mercato della banda larga in Italia sono strettamente legate
all’evoluzione delle condizioni abilitanti esaminate nei precedenti capitoli.
In questo capitolo conclusivo si procede alla valutazione della possibile dinamica delle principali
variabili rilevanti nel triennio 2008-2010.
Copertura
1. Nell’ambito della presentazione del proprio Piano Industriale 2007-2009 (marzo 2007)
Telecom Italia ha delineato uno scenario di medio-lungo periodo per la copertura dei servizi
a banda larga. In estrema sintesi, il Piano evidenzia due distinte fasi di sviluppo:
• La prima fase, di breve periodo (fino al 2009), relativamente inerziale, con la copertura
del 99% delle linee telefoniche con l’ADSL (prima generazione broadband), il 67% con
ADSL2+/IP TV (seconda generazione broadband) e il 5% con la nuova generazione di
servizi basati su architetture prevalentemente FTTCab/VDSL2 (terza generazione
broadband);
• La seconda fase, di lungo periodo (fino al 2016), prevede un progressivo
completamento della copertura broadband di seconda generazione e una lenta
progressione della copertura di terza generazione (65%, ma solo oltre il 2015). E’ in
questa fase che si concentreranno gli investimenti (oltre 6 miliardi di Euro).
A marzo 2008 sono stati presentati i nuovi obiettivi di copertura al 2010 e segnatamente il
raggiungimento del 99% di copertura delle linee telefoniche con l’ADSL, dell’87% per
l’ADSL2+ , dell’80% ADSL2+/IP e, infine, di circa il 10% per la copertura VDSL.
2. Riguardo invece agli operatori alternativi, i piani finora presentati evidenziano un
consolidamento degli investimenti, a dimostrazione del completamento della fase di
infrastrutturazione estensiva, e la focalizzazione sulle aree a maggiore potenziale di
mercato (attorno al 50% della popolazione, concentrata nelle aree principali aree urbane).
3. Un ulteriore sviluppo della copertura dei servizi a banda larga verrà inoltre agevolata dai
numerosi piani di sviluppo delle infrastrutture a banda larga messi a punto a livello locale
(regionale e provinciale) che sono incentrati sul raggiungimento delle zone più remote del
Paese. In particolare, attraverso gli accordi siglati a fine 2007 tra il Ministero delle
Comunicazioni, sei Regioni e Infratel (società di scopo per l’infrastrutturazione a banda
larga) e il completamento dei progetti già avviati nelle regioni del Mezzogiorno si prevede di
abilitare i servizi a banda larga in circa 150 Comuni (con circa un milione di abitanti).
4. Appare quindi sempre più evidente come, in assenza di un intervento di sistema esteso a
tutti i livelli di abilitazione tecnologica, si intraveda non solo una spaccatura in due del
Paese tra le aree a maggiore potenziale e quelle meno attrattive, ma anche uno sviluppo
ritardato delle infrastrutture di rete più innovative, in particolare rispetto ai Paesi più
avanzati, che stanno avviando in questi anni importanti progetti relativi alle reti di nuova
generazione ultrabroadband.
5. Lo sviluppo dei servizi a banda larga nei prossimi anni da un lato continuerà ad essere
caratterizzato dall’incremento dei livelli prestazionali della connettività Internet (soprattutto
in termini di qualità garantita) e, dall’altro, sarà influenzato dallo sviluppo dell’offerta di
servizi multiple play (fonia fissa, Internet, Televisione, ma anche mobile).
6. Riguardo ai servizi innovativi, le aspettative maggiori sono incentrate sui servizi legati
all’intrattenimento (VOD, TV interattiva, TV alta definizione, giochi online). Nell’ambito della
comunicazione interpersonale assumeranno un peso crescente i servizi peer to peer, ma
anche i servizi di videocomunicazione e di conseguenza crescerà la richiesta di flussi
simmetrici. Le applicazioni legate all’home automation rimarranno invece verosimilmente
ristrette ad una nicchia di pionieri.
7. Le valutazioni sullo sviluppo dei servizi e sul relativo fabbisogno di banda non appaiono
univoche. Il susseguirsi di generazioni broadband ha abilitato un numero crescente di
servizi e migliorato sensibilmente la customer experience online, ma non appare ancora
chiara la value proposition che caratterizzerà i servizi a banda larga basati sulle tecnologie
VDSL e/o FTTH (ultrabroadband), nonché l’effettiva willingness to pay di tali servizi.
Attualmente elevati fabbisogni di banda vengono ricondotti essenzialmente all’utilizzo di
servizi televisivi ad alta definizione ed all’utilizzo simultaneo di una gamma crescente di
servizi multimediali. Cresce tuttavia la consapevolezza che nel medio periodo la piena
fruizione dei servizi multimediali in rete richiederà delle prestazioni largamente superiori ai
20 Mbps che caratterizzano la seconda generazione di servizi broadband. E questo a
maggior ragione in uno scenario internazionale dove la copertura ultrabroadband (di terza e
quarta generazione) è destinata a superare entro un quinquennio il 50% della popolazione
in molti dei paesi avanzati.
Prezzi
8. Nei prossimi anni è prevista un’ulteriore riduzione sia dei prezzi entry level che di quelli
relativi (prezzo per 100 Kbps), sebbene con una dinamica più contenuta rispetto a quanto si
è verificato nell’ultimo triennio. In termini di spesa per cliente, l’effetto della quota crescente
di accessi flat provocherà comunque verosimilmente un incremento dell’ARPU (Average
Revenue per User) della clientela residenziale, mentre proseguirà il calo dell’ARPU
business.
9. La discesa dei prezzi sarà fortemente legata all’ulteriore sviluppo delle offerte multiple play
(sia fonia+Internet, che fonia+Internet+TV), che tenderanno a ridurre il prezzo associato alle
singole componenti di offerta. La dinamica del prezzo dei servizi triple play sarà fortemente
condizionata dal livello concorrenziale che si determinerà nelle aree territoriali a maggiore
potenziale di mercato, dove si prevedono almeno quattro operatori attivi. L’effetto del VDSL
sul livello dei prezzi sarà fortemente condizionato dalla limitata copertura prevista.
10. La dinamica dei prezzi per i servizi più innovativi e i livelli prestazionali più elevati
condiziona direttamente il livello di remunerazione dei nuovi investimenti previsti per la
realizzazione delle reti di nuova generazione e ne può condizionare lo sviluppo.
Competizione
11. Il livello competitivo è destinato ad aumentare in modo sensibile, in particolare per quanto
attiene le offerte triple play. Nel sono attivi sul mercato quattro operatori e altri attori
entreranno sul mercato successivamente, anche in funzione dell’evoluzione dell’offerta
all’ingrosso (bitstream), che possono abbassare in modo sensibile le barriere all’ingresso.
12. Dato il livello di copertura previsto per l’ULL, la competizione sarà incentrata su circa la
metà delle linee telefoniche, che verranno progressivamente abilitate ai servizi triple play da
Alfabetizzazione
14. Il livello di acculturamento informatico condizionerà sempre di più lo sviluppo della banda
larga in Italia, a maggiore ragione se si immagina uno sviluppo inerziale della presenza di
personal computer nelle famiglie e nelle micro imprese (con meno di 3 addetti e ancora
scarsamente informatizzate).
15. All’orizzonte 2010 si avvicinerà il livello di saturazione della base PC, con un quota di PC
collegati a banda larga che sarà superiore al 75% del totale. Di conseguenza, lo sviluppo
del mercato sarà sempre più condizionato dalla diffusione dei PC nelle case (che
difficilmente raggiungerà la soglia del 60%) e nelle imprese minori. Nei paesi europei più
avanzati, il livello di penetrazione dei PC nelle case è previsto essere nello stesso periodo
superiore all’80%, con un’incidenza dei PC collegati a banda larga che tenderà a superare il
90%. Si ricordi inoltre come nel 2010 continueranno ad esserci circa 1/3 di famiglie senza
nessun componente in grado di utilizzare un PC.
16. Al di là del problema dell’informatizzazione di base e dell’utilizzo di Internet, va inoltre
ricordato come il nostro paese rischi di accumulare un ritardo ancora più marcato
nell’utilizzo delle forme più avanzate di servizi in rete, in particolare nelle imprese minori,
dove vincoli di natura organizzativa e culturale possono inibire l’utilizzo dei servizi più
innovativi.
17. Il numero di accessi a banda larga previsto in Italia a fine 2010 è pari a circa 14 milioni, di
cui circa l’85% riferibile alla clientela residenziale. La quasi totalità degli accessi sarà inoltre
flat, con velocità nominali superiori o uguali ai 7 Mbps nella maggior parte dei casi.
L’effettiva adozione di servizi broadband di seconda generazione (20Mbps) dipenderà in
larga misura dalle politiche di prezzo dei principali operatori, visto che la copertura del
servizio si avvicinerà progressivamente a quella attuale dell’ADSL.
18. Con la diffusione della copertura dei servizi IP TV, crescerà il numero di clienti triple play,
che viene stimato in poco meno di 2 milioni di unità nel 2010, vale a dire oltre il 15% della
base clienti broadband residenziale. In una prospettiva di più lungo periodo, le indagini
realizzate sulla clientela residenziale mostrano come circa 1/3 delle famiglie dichiari un
significativo interesse per acquistare dei servizi triple play integrati da un unico fornitore.
19. In definitiva, nel medio periodo (2010) lo sviluppo della banda larga in Italia appare ancora
caratterizzato da una fase espansiva, con incrementi netti annui degli accessi superiori al
milione di unità e una crescente competizione sui servizi triple play. La fase successiva di
sviluppo appare però sempre più condizionata dall’avvicinarsi del livello di saturazione dei
soggetti alfabetizzati dal punto di vista informatico, nonché dall’evoluzione verso le reti di
nuova generazione ed i servizi che ne sono abilitati.
L’Osservatorio Banda Larga è un progetto nato a maggio del 2002 e patrocinato dal Ministero
delle Comunicazioni e dal Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, con l’obiettivo di realizzare
un monitoraggio continuativo della disponibilità di infrastrutture e dei servizi a larga banda nelle
varie zone del Paese, dei processi di adozione dei servizi innovativi (nelle famiglie, nelle
imprese e presso la Pubblica Amministrazione) e dei modelli di sviluppo locale.
Stato # %
AP - appuntamento 544 2%
LI - Libero 2.885 11%
ER - Numero errato 511 2%
OC - Occupato 413 2%
SG - Segreteria telefonica 280 1%
OK - Risponde 21.485 81%
OK - Irreperibile 128 0%
OK - Non intervistabile 736 3%
OK - Numero errato/fax 86 0%
OK - Quota chiusa 2.726 10%
OK - Rifiuta 8.695 33%
OK - Accetta 9.114 34%
Totale 26.629 100%
CNEL - Consiglio Nazionale dell’economia e del lavoro, Le reti a larga banda ed il divario
digitale in Italia, 2007
CRC – Centri Regionali di Competenza, Rapporto sull’Innovazione nelle Regioni d’Italia, 2003-
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Understand, European regions UNDER way towards STANDard indicators for benchmarking
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