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II Rapporto MediaBiotech
Biotech
MediaBio
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
II Rapporto MediaBiotech
(2008)
INDICE
Prefazione di Mario Capanna pag. 5
Introduzione di Simona Galasso pag. 6
Comitato dei Garanti MediaBiotech pag. 7
PARTE GENERALE
A. Presentazione del lavoro pag. 9
B. Metodologia di analisi pag. 14
PARTE I – OGM E STAMPA ITALIANA
1. Analisi quantitativa pag. 17
2. Analisi qualitativa di primo livello su tutti gli articoli pag. 21
2.1 Tipologia degli articoli pag. 21
2.2 Tipo di testualità pag. 23
2.3. Caratteristiche della titolatura pag. 24
3. Analisi qualitativa di secondo livello su un campione di articoli pag. 25
3.1 Le variabili quantitative pag. 25
3.2 Le variabili qualitative pag. 30
3.2.1. Conoscenze pregresse nel lettore pag. 30
3.2.2. Connessione con altri temi pag. 31
3.2.3. Tipologia di presentazione pag. 31
3.2.4. Tipo di valutazioni pag. 32
3.2.5. Variabili morfo-sintattiche e semantico-lessicali del testo pag. 33
3.2.6. Analisi sematico-sintattica del titolo pag. 35
PARTE II – OGM E INFORMAZIONE RADIO-TV
1. Analisi quantitativa pag. 37
2. Analisi qualitativa di primo livello su tutti i servizi pag. 39
2.1 Tipologia del servizio pag. 39
2.2 Tipo di testualità pag. 40
2.3. Caratteristiche della titolatura pag. 40
3. Analisi qualitativa di secondo livello su un campione di servizi pag. 40
3.1 Le variabili quantitative pag. 40
3.2 Le variabili qualitative pag. 44
3.2.1 Conoscenze pregresse nel pubblico pag. 45
3.2.2 Connessione con altri temi pag. 45
3.2.3 Tipologia di presentazione pag. 46
3.2.4 Tipo di valutazioni pag. 47
3.2.5. Variabili morfo-sintattiche e semantico-lessicali del servizio pag. 47
Conclusioni pag. 51
Riferimenti bibliografici pag. 55
Appendice A - Griglie di analisi pag. 57
Appendice B - Elenco metafore pag. 60
Appendice C – Elenco tecnicismi pag. 63
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
Prefazione
“Tutti gli uomini tendono alla conoscenza”, diceva Aristotele. Un’affermazione che può ri-
cordarci la profonda e originaria vocazione della scienza in un momento in cui sembriamo
averla dimenticata, quella ad essere un “bene pubblico”.
Oggi ogni forma di conoscenza è stata ridotta a merce. Abbiamo perso quel carattere co-
munitario conquistato dal sapere nel XVII secolo, facendo tornare la scienza a un ermeti-
smo pre-rivoluzione scientifica che genera soltanto diffidenza. Da una fase in cui la crescita
del sapere appariva come uno strumento di intervento sempre più mirato ed efficace sulla
realtà, nonché risolutivo di tutti i problemi degli esseri umani, siamo passati ad un’altra in
cui la crescita esponenziale di questi interventi genera soprattutto insicurezza e instabilità.
Viviamo ormai in quella che negli anni Ottanta Ulrich Beck definiva la “società del rischio”,
una realtà in cui il rapporto tra produzione di ricchezza e produzione di rischio si è inver-
tito, costringendoci a dare priorità alla seconda rispetto alla prima. In questo contesto non
è possibile lasciare la ricerca biotecnologica e la comunicazione scientifica sotto il domi-
nio esclusivo del mercato e di interessi privati. È necessario sottoporle a un rapporto più di-
retto ed equilibrato con i bisogni reali dei cittadini, restituirle a un terreno di confronto
comune, accettato dagli scienziati, fatto rispettare dai decisori politici e, soprattutto, con-
diviso dalla società.
Per questo motivo nell’autunno del 2007 la Coalizione ItaliaEuropa – liberi da Ogm, pro-
mossa dalla Fondazione Diritti Genetici e formata dalle maggiori organizzazioni degli agri-
coltori, del commercio, della moderna distribuzione, dell’artigianato, della piccola e media
impresa, dei consumatori, dell’ambientalismo, della scienza, della cultura, della coopera-
zione internazionale, delle autonomie locali, ha dato vita alla Consultazione nazionale su
Ogm e modello agroalimentare. In centinaia di manifestazioni ed eventi organizzati in tutta
Italia, i cittadini hanno potuto conoscere e approfondire temi legati alla qualità del cibo, alla
sicurezza alimentare, alle tecniche di ingegneria genetica applicate all’alimentazione, ed
esprimersi direttamente sul modello di consumo e produzione in cui più si riconoscevano.
È stato un momento di grande democrazia partecipata, la realizzazione di un modello fino
ad ora inedito di governance della partecipazione pubblica all’innovazione, un modo con-
creto e consapevole di essere cittadini e non semplicemente consumatori. E anche una oc-
casione in più offerta al mondo dell’informazione per portare all’attenzione del grande
pubblico temi così importanti ma troppo spesso dimenticati, provando a scrivere per il fu-
turo dei mass media un’agenda di priorità diversa, fondata su questioni socialmente rilevanti.
Mario Capanna
Presidente Fondazione Diritti Genetici
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Introduzione
Da questo punto di vista i mass media giocano un ruolo fondamentale. Essi dovrebbero
semplificare la scienza senza banalizzarla, renderla notiziabile senza cedere alla spettaco-
larizzazione, comunicare l’innovazione senza spacciare conoscenze incerte per asserzioni de-
finitive, mantenere alto l’interesse senza puntare sull’impatto emotivo. Assecondare,
insomma, quei principi di universalismo, comunitarismo, disinteresse, dubbio sistematico,
che Robert Merton, fondatore della sociologia della scienza, individuava come gli impera-
tivi istituzionali a fondamento dell’ethos della scienza moderna e della sua comunicazione.
Simona Galasso
Fondazione Diritti Genetici
Coordinamento Progetto MediaBiotech
1M.Cini, Barriere che cadono: scienza ed etica nell’era dell’economia, in C.Modonesi, G.Tamino (a cura di), Fast
Science, Milano, Jaca Book 2008.
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OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
Bruno Ambrosi
Giornalista, consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti
Giovanni Bollea
Neuropsichiatra infantile, fondatore e direttore dell’Istituto di neuropsichiatria infantile
Jean Pierre Berlan
Direttore ricerca I.N.R.A, Istitut National de la Recherche Agronomique, C.T.E.S.I. - Montpellier
Barbara Carazzolo
Giornalista Famiglia Cristiana
Sandro Curzi
Giornalista, consigliere Rai
Bruno Dallapiccola
Ordinario di Genetica Umana, Università La Sapienza, Roma
Tullio De Mauro
Ordinario di Linguistica generale, Università La Sapienza, Roma
Massimo Fini
Giornalista e scrittore
Bertrand Jordan
Genetista, direttore del CNRS, Centre National de la Recherche Scientifique, Marseille
Curzio Maltese
Giornalista La Repubblica
Mirta Marques Seré
Giornalista El Pais e scrittrice
Giovanni Monastra
Direttore Istituto Nazionale Ricerca Alimenti e Nutrizione, INRAN
Sergio Parini
Giornalista, caporedattore centrale Donna Moderna
Riccardo Quintili
Giornalista, direttore responsabile Il Salvagente
Ignacio Ramonet
Professore di Teoria della Comunicazione, Università Denis Diderot di Parigi (Paris VII),
ex direttore Le Monde diplomatique
Giuseppe Rotilio
Nutrizionista, membro del Comitato di valutazione del CNR
Marco Roveda
Fondatore di LifeGate
Vauro Senesi
Giornalista e vignettista, il manifesto
Alberto Severi
Giornalista, ex direttore Tg1, Tg3, Televideo Rai
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OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
Nel ricordo di
Tommaso Russo Cardona*
PARTE GENERALE
Il progetto Ogm e mass media in Italia 2008, di cui presentiamo sotto forma di dossier l’ela-
borazione e i risultati, si inserisce nell’ambito delle attività dell’Osservatorio MediaBiotech
promosso dalla Fondazione Diritti Genetici, in collaborazione con il Ministero delle Politi-
che Agricole, Alimentari e Forestali. È un lavoro che, sia negli obiettivi che nella metodolo-
gia, si ispira a un progetto realizzato nel 2005 da Grazia Basile e Tommaso Russo Cardona2,
e che rispetto a quest’ultimo presenta similarità e differenze illustrate nella sezione Meto-
dologia di analisi.
L’analisi delle strategie di presentazione dell’informazione giornalistica sugli Ogm, sia a li-
vello di carta stampata che di servizi radio-TV, ha costituito e costituisce – a nostro giudi-
zio - un osservatorio privilegiato per riflettere su cosa vuol dire nella società della
globalizzazione comunicare questioni e contenuti di carattere scientifico-tecnologico che
hanno a che fare con le abitudini e le pratiche di vita di tutti i cittadini.
Se volgiamo lo sguardo al periodo che parte dal secolo dei lumi (il cui motto, come ha sin-
tetizzato Immanuel Kant, è “abbi il coraggio di usare il tuo proprio intelletto! Questa è dun-
que la parola d’ordine dell’illuminismo”3) fino alla metà del ventesimo secolo, possiamo
osservare che il ruolo degli scienziati non era stato, di fatto, mai messo seriamente in di-
scussione. A partire dalla solida fede di Jean-Antoine-Nicolas Caritat, marchese di Condor-
cet, e degli altri illuministi in quelle che ironicamente Giacomo Leopardi aveva definito
“dell’umana gente le magnifiche sorti e progressive”, i passi in avanti della scienza erano
considerati sinonimo di progresso, una sorta di grimaldello con cui scardinare gli effetti de-
leteri della superstizione e dell’ignoranza4.
Questa fiducia incondizionata nei confronti del progresso scientifico inizia però a subire
qualche incrinatura già all’inizio dell’Ottocento, quando comincia a sollevarsi qualche voce
critica, sia pur isolata, sulle conseguenze negative del progresso per l’umanità, e subisce un
drammatico crollo in seguito all’esplosione della bomba atomica nell’agosto del 1945.
Oggi possiamo individuare anche altre cause (ad esempio l’inquinamento atmosferico, le
conseguenze dell’esplosione demografica, la manipolazione genetica ecc.) che, nondimeno,
fanno spesso vacillare, in tutti gli strati sociali dell’opinione pubblica, il senso di sicurezza
e di fiducia negli effetti benefici e salvifici dei progressi scientifici rompendo il contratto tra
scienza e società5.
* Tommaso Russo Cardona, ricercatore di Filosofia del Linguaggio presso la Facoltà di Lettere e Filosofia del-
l’Università degli Studi della Calabria, è stato, insieme a Grazia Basile, autore del primo rapporto dell’Osser-
vatorio MediaBiotech.
2 V. il dossier Ogm e stampa italiana, Consiglio dei Diritti Genetici, pubblicato nel 2006, riportato in bibliografia.
3 Kant, 1784; trad. it., 1995: 45.
4 Cfr. Levi-Montalcini, 1994: 37.
5 V. Levi-Montalcini, 1994: ibidem.
9
Questa rottura va però inquadrata all’interno di riflessioni più ampie su che cosa vuol dire
oggi fare scienza. Il termine scienza è una sorta di termine ombrello che riguarda sia disci-
pline che si occupano delle leggi che regolano i rapporti tra entità astratte (come ad esem-
pio la matematica), sia discipline inerenti lo studio di entità inanimate (come nel caso della
chimica o della geologia) sia l’osservazione della vita e delle caratteristiche degli organismi
viventi (come nel caso della biologia).
Nell’uso corrente, tuttavia, il termine scienza abbraccia anche le applicazioni e i sottopro-
dotti tecnologici che derivano dall’utilizzo delle conoscenze fisiche, chimiche, biologiche
ecc. Più che di scienza riteniamo che si debba parlare di scienze, di saperi intrecciati a pra-
tiche e ad applicazioni relativi alle varie sfere di azione e di interazione della specie umana.
Le scienze, i saperi scientifici, così come quelli filosofici, artistici, letterari, fanno intrinse-
camente parte della struttura delle società contemporanee, definendone e influenzandone
la natura e gli sviluppi. Oggi ci sono infatti vaste aree di interesse pubblico, come la salute,
le risorse energetiche e alimentari, il pubblico impiego, la conservazione della natura, che
caratterizzano la nostra società e che presentano elementi di rischio che è compito di
scienze come l’ecologia, la climatologia, l’epidemiologia e l’economia riuscire ad evitare o
quanto meno ad attutire6.
Inoltre, come è stato evidenziato da John Ziman nel 2002, oggi la ricerca scientifica non è
più confinata all’interno delle università, ma siamo entrati nella cosiddetta era post-acca-
demica7, in cui le decisioni rilevanti per lo sviluppo della conoscenza sono prese sì dalle co-
munità scientifiche, ma in collaborazione con una serie variegata di altri gruppi sociali. A
partire dal XIX secolo, ma soprattutto nel corso del XX e del XXI, si sono moltiplicati i gruppi
di scienziati che lavorano nelle e per le industrie o su obiettivi specifici per i vari stati8.
Oltre a ciò, le conoscenze scientifiche iniziano a essere usate in maniera sistematica per pro-
durre innovazioni tecnologiche con un conseguente alto impatto sociale9.
Le conoscenze scientifiche possono quindi, a buon diritto, esser considerate parte inte-
grante della nostra cultura, della nostra attività sociale e del nostro comunicare. Come af-
fermano Yurij Castelfranchi e Nico Pitrelli (2007), la scienza, insieme all’arte, alla religione,
alla politica, plasma il nostro modo di vedere il mondo, di pensare, sognare, pianificare.
Essa, insomma, insieme a saperi di altra natura, ci fornisce un sistema di simboli, concetti,
valori che ci aiutano a dare un senso alla realtà, a cercare risposte alle nostre domande e,
soprattutto, a formularne di nuove10.
L’antica torre d’avorio in cui scienziati e sapienti venivano immaginati nel loro splendido iso-
lamento non esiste più e la comunità scientifica si trova sempre più ad assumere decisioni
rilevanti per lo sviluppo della ricerca insieme a tutta una serie di non esperti, siano essi i po-
litici della propria nazione, i burocrati di Bruxelles, i manager delle multinazionali interes-
sati a finanziare una ricerca, oppure il grande pubblico11. Il radicamento dei saperi e delle
comunità scientifiche all’interno del tessuto delle nostre società e dei processi decisionali
6 Cfr. Ziman, 2007: 25.
7 Cfr. Ziman, 2002.
8 V. per esempio i National Institutes of Health nati negli Stati Uniti per sostenere e coordinare le attività di
ricerca biomedica.
9 Cfr. Greco, 2007: 42.
10 V. Castelfranchi – Pitrelli, 2007: X.
11 Cfr. Greco, 2007: 54.
10
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
per esse rilevanti fa sì che si parli sempre più spesso di responsabilità sociale della scienza12
e della necessità di comunicare la scienza al pubblico/ai pubblici di non esperti13.
Come ha ben sottolineato Edgar Morin ne I sette saperi necessari all’educazione del futuro
(2001),
Per evitare questa deriva è necessario che la scienza sia comunicata in maniera efficace, non
per un filantropico desiderio di divulgare o, per usare uno slogan, per “democratizzare” la
conoscenza. Se, come abbiamo visto poc’anzi, nel corso del XX secolo il contratto tra scienza
e società si è rotto, la scienza di oggi, se vuole caratterizzarsi come socially accountable15,
deve porsi in maniera più “riflessiva” nei confronti della società, interrogandosi sul valore
sociale di ciò che fa, sul suo impatto ambientale, politico, economico, sui problemi etici che
solleva. Solo a queste condizioni è possibile ricucire la rottura e pensare a una nuova forma
di dialogo, a una sorta di nuovo patto sociale fra la scienza, la tecnologia, il mercato e la
società civile16.
Gli interrogativi posti dagli sviluppi delle biotecnologie e dell’ingegneria genetica, il fatto
che si discuta di Ogm, di procreazione medicalmente assistita, di clonazione ecc. ci conferma
che è inimmaginabile pensare a un qualsivoglia scenario di sviluppo scientifico e tecnolo-
gico senza che vengano affrontati i nodi problematici relativi a ciò che intendono e vo-
gliono le istituzioni di ricerca, i cittadini, la politica e il mercato. Si può vivere bene senza
sapere che cos’è l’entropia o che cosa sono i quark, ma si vive sicuramente meno bene se
si ignorano gli effetti che può produrre sul nostro organismo un’alimentazione basata sui
prodotti transgenici.
Proprio perché la scienza non rappresenta più l’esclusivo oggetto di attenzione di ristrette
élites culturali e proprio perché la vita della società civile è oggi permeata delle ricadute pra-
tiche e operative di ciò che un tempo sembrava materia di un interesse necessariamente cir-
coscritto17, è doveroso che le parti in causa si impegnino a realizzare il patto sociale cui
abbiamo accennato sopra e che questo assuma la forma di un dialogo, di un’interazione ef-
fettiva fra ricercatori, burocrati, cittadini e operatori della comunicazione.
11
Come abbiamo già visto in Ogm e stampa italiana, il primo dossier dell’Osservatorio Media-
biotech18, negli ultimi anni si è a poco a poco affermata come legittima esigenza da parte
dei cittadini il loro diritto di conoscere (right to know)19 e, di conseguenza, una nuova con-
cezione di governo della scienza. A questo proposito negli ultimi anni si parla di governance
della scienza, nel senso di “conduzione, amministrazione”20, dunque non nel senso di “go-
verno, sistema, regime” (significati che troviamo invece nell’inglese government), ma in
quello di “modo di governare, di rendere trasparenti le proprie procedure”. Tullio De Mauro
inserisce il termine governance tra gli internazionalismi più usati negli ultimi anni nel senso
di “governo non solo come istituzione politica, ma come modo di regolare la vita sociale,
economica ecc. di una comunità, impresa, istituzione ecc.”21.
Che cos’è che si può divulgare? Certo, non possiamo semplicisticamente affermare che le
conoscenze specialistiche delle varie discipline scientifiche siano immediatamente tradu-
cibili e disponibili alla curiosità del vasto pubblico e che basti “comunicare” determinati
contenuti per colmare il divario tra la scienza, da una parte, e un non meglio identificato
pubblico, dall’altra. Come afferma Pino Donghi (2006), non possiamo certamente pensare
di divulgare le tecniche o gli aspetti di dettaglio, ma quel che si può e anzi si deve divul-
gare è ciò che sottende il processo di governance della scienza, in particolare i modi d’istru-
zione delle policies, ossia le strategie e le scelte di politica scientifica attraverso le quali si
possono governare i fattori di sviluppo della società, incrociando le grandi emergenze di
questi anni: i mutamenti climatici, gli organismi geneticamente modificati, il rinnovo delle
fonti energetiche23.
Divulgare la scienza (secondo l’etimologia del verbo divulgare dal latino dis ˘ con valore di-
spersivo e vulgare¯ “spargere in pubblico”, da vulgus
˘ “popolo”) vuol dire dunque porsi nella
prospettiva di “spargere” saperi, di rendere comprensibili ai cittadini contenuti tecnico-spe-
cialistici che toccano la loro vita quotidiana e questo significa porsi di fronte a una que-
stione che è, a un tempo, etica e politica.
Se i cittadini riescono a conoscere, comprendere ed esprimere opinioni sensate, a prendere
decisioni consapevoli nel campo d’azione della scienza, allora siamo di fronte davvero a un
fatto di civiltà, a un momento importante per le società che si candidano a guidare il cam-
biamento sociale24.
12
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
A questo fine gli scienziati dovrebbero avere il dovere professionale di conoscere i mecca-
nismi e di acquisire le tecniche della comunicazione di massa in modo che anche i non
esperti abbiano tutte le opportunità di apprendere il massimo di conoscenze in merito ai
problemi scientifici che sono obbligati a dibattere e a risolvere, divenendo così sufficiente-
mente consapevoli delle potenzialità e dei rischi connessi con la scienza e la tecnologia.
La comunicazione scientifica si è insomma trasformata da orpello a vera e propria neces-
sità25 e la sua mission dovrebbe essere interpretata nei termini di una intersoggettivizza-
zione della scienza come impresa umana generale, di cui la conoscenza è solo un aspetto,
a cui dovrebbe affiancarsi un incremento del livello complessivo di responsabilità per quanto
riguarda la ricerca scientifica26.
In questo senso – ci sembra – la partecipazione dei cittadini alla Consultazione nazionale su
OGM e modello agroalimentare del 200727 può essere considerata come un buon esempio di
assunzione concreta di responsabilità da parte dei cittadini su un tema, quale quello della
qualità del cibo che mangiamo tutti i giorni, che riguarda la vita e la salute di noi tutti.
Sullo sfondo di queste tematiche si inserisce il secondo ciclo di attività dell’Osservatorio Me-
diaBiotech che intende analizzare il modo in cui a livello linguistico e testuale i mass media
(in particolare i quotidiani di impianto “generalistico”, i quotidiani e le riviste di opinione e
la radio e la TV) hanno affrontato e proposto al pubblico un argomento quale quello degli
Ogm e del modello di sviluppo agroalimentare che, al pari di altri di carattere scientifico, è
ormai entrato nella vita e nell’esperienza comune di tutti i cittadini. L’intento è mettere a
confronto i punti di vista valutativi e le strategie argomentative e testuali di coloro, come
i giornalisti dei quotidiani, della stampa di opinione e della radio e della TV, che devono
rendersi mediatori di punti di vista ed interessi diversificati per comunicarli all’opinione
pubblica.
Si tratta di un compito non facile dal momento che i tempi e i modi di lavoro degli scien-
ziati sono assai diversi da quelli dei giornalisti: come hanno sottolineato Castelfranchi e
Pitrelli, i media esigono velocità, mentre la scienza ha bisogno di profondità28. I media, inol-
tre, non possono essere considerati come una sorta di filtro che ha il compito di ridurre la
complessità banalizzandola, ma vanno intesi come uno spazio dotato di una specifica au-
tonomia, indipendenza e potere29.
Il ruolo dei mass media e dei giornalisti è a questo proposito di importanza cruciale, essi co-
stituiscono i mediatori di un sapere che, nel momento in cui giunge a riguardare la vita
quotidiana di tutti i cittadini, esce dal chiuso dei circuiti accademici e coinvolge l’intera
società.
13
E gli Ogm rappresentano a questo riguardo un caso paradigmatico, una sorta di crocevia di
delicate questioni relative al rapporto di ogni società con le sue tradizioni alimentari, al pro-
blema della libertà della ricerca scientifica, alla questione etica dei limiti da porre alle sue
applicazioni e alla questione dell’influenza del mercato su queste applicazioni della scienza,
specialmente quelle in grado di cambiare le basi e le abitudini della vita quotidiana.
B. METODOLOGIA DI ANALISI
In questo progetto sono stati analizzati gli articoli usciti sulla stampa (quotidiani e periodici)
e alcune trasmissioni radiofoniche e televisive relativi al periodo della Consultazione nazionale
su Ogm e modello agroalimentare del 2007, considerando, in particolare:
La raccolta del corpus ha seguito dei criteri in parte “oggettivi” (tenendo conto dei quoti-
diani di maggior tiratura nazionale) e in parte dettati dalla necessità di rappresentare le
maggiori correnti di opinione del paese. Per questo sono state selezionate le testate rite-
nute più significative ai fini della presente indagine.
30 V. Basile – Russo, 2006
14
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
Sono stati presi in esame tutti gli articoli pubblicati sugli Ogm nei periodi sopra indicati a
partire dalle seguenti fonti:
Ciascun articolo e ciascun servizio radio o TV è stato analizzato secondo apposite griglie di
analisi (v. Appendice A) e i dati ricavati hanno consentito di sviluppare valutazioni sia quan-
titative che qualitative sulle diverse strategie di presentazione dell’informazione sugli Ogm
e il modello di sviluppo agroalimentare nella stampa “generalista”, in quella di opinione e
nelle riviste che si sono rivelate maggiormente sensibili ai temi sopra esposti così come nei
servizi radio e TV scelti come campione.
Sono state condotte, sia per quanto riguarda la carta stampata che i servizi radio e TV, due
tipi di analisi:
Per la costruzione del campione di carta stampata sono stati selezionati gli articoli di quo-
tidiani e periodici ritenuti particolarmente significativi in base a criteri di ordine quantita-
tivo (ampiezza, posizione, ecc.) e qualitativo (articolazione dell'argomento, presenza e
tipologia di apparati, ecc.). Per il campione radiotelevisivo sono stati selezionati i servizi/tra-
smissioni ritenuti più rappresentativi dei settori di informazione, approfondimento e intrat-
tenimento.
Complessivamente il campione è costituito da 43 pezzi (30 articoli di carta stampata e 13
servizi/trasmissioni radio-TV) e rappresenta il 25,9% del totale del corpus analizzato (co-
stituito da 166 pezzi, fra 114 articoli di carta stampata e 52 servizi/trasmissioni radio-TV).
1. ANALISI QUANTITATIVA
Grafico 1. Attenzione dedicata dalla stampa italiana agli Ogm: periodo di riferimento 25 luglio
– 10 dicembre 2007.
Mediamente basso l’interesse nelle fasi centrali della campagna, con due picchi significa-
tivi alla fine di settembre e alla fine di ottobre. Il primo coincide con il periodo immediata-
mente successivo al meeting di presentazione della Coalizione “Italia-Europa – liberi da
Ogm” e può essere ancora ricondotto alla fase iniziale dell’evento; il secondo corrisponde
invece all’approvazione di quattro nuovi organismi transgenici da parte della Commissione
europea.
La notiziabilità dell’argomento appare dunque legata da un lato alla sua percezione come
evento di cronaca (presentazione e avvio della Consultazione; pubblicazione dei primi risul-
tati) e dall’altro, come mostrano i dati rilevati in occasione dell’autorizzazione europea dei
17
quattro Ogm (6%) e della presentazione della Consultazione alla stampa estera (4,7%), al-
l’assunzione di un carattere internazionale.
Se confrontiamo il periodo interessato dalla Consultazione con i sei mesi precedenti e con
quelli successivi, si nota (Grafico 2) un forte aumento dell’attenzione mediatica nei confronti
dell’argomento Ogm proprio in coincidenza con lo svolgimento dell’iniziativa. Quest’ultima
ha determinato infatti un incremento del 22,3% della visibilità mediatica del tema in og-
getto, rispetto ai sei mesi precedenti.
Grafico 2. Attenzione dedicata dalla stampa italiana agli Ogm - confronto fra tre periodi.
18
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
In particolare, il quotidiano l’Unità ha ospitato per tutta la durata della campagna una ru-
brica settimanale di aggiornamento a cura di Mario Capanna, Presidente della Fondazione
Diritti Genetici, mentre il manifesto e Liberazione hanno dedicato agli Ogm e alla Consul-
tazione nazionale uno speciale di approfondimento durante la fase iniziale33.
I quotidiani che hanno riservato all’argomento più spazio in termini di lunghezza degli ar-
ticoli (calcolata attraverso la media delle righe e delle parole utilizzate), sono stati la Re-
pubblica, Il Riformista, il manifesto, il Giornale, Il Sole 24 ore.
Per quanto riguarda la stampa periodica (Grafico 4), più di un terzo degli articoli sono stati
pubblicati da Agrisole, settimanale sull’agroalimentare de Il Sole 24 ore (36,4%), seguito da
Il Salvagente (30,3%), Left - Avvenimenti (12,1%), Oggi (9,1%), l’Informatore agrario, Pano-
rama, L’Espresso, Famiglia Cristiana (tutti attestati intorno al 3%).
Se consideriamo il parametro della lunghezza degli articoli, hanno dedicato maggiore spazio
all’argomento per lunghezza degli articoli l’Informatore agrario, Oggi, l’Espresso, Panorama.
Riguardo alla collocazione dei pezzi all’interno di ogni singola testata – come si può osser-
vare nel Grafico 5 - la maggior parte degli articoli dei quotidiani sono stati pubblicati in un
inserto o supplemento (27,8%), nelle sezioni Politica (19,1%), Lettere/Commenti e Cronaca
(entrambe al 15,8%). Una buona percentuale compare nella sezione Economia (7,8%) ed
Esteri (6,9%). Poco frequente la collocazione in specifiche sezioni dedicate alla scienza
(3,5%) e ai temi agricoltura/alimentazione (1,7%).
Se osserviamo i periodici, invece, gli articoli che hanno una collocazione specifica compa-
iono soprattutto nella sezione Politica (24,2%). Nella maggior parte dei casi, però, i pezzi
non sono inseriti in una area tematica particolare (63,7%).
Analizzando gli articoli collocati in un inserto o supplemento (Grafico 6), notiamo che la
maggior parte dei pezzi compare all'interno di numeri speciali dedicati agli Ogm (56,2%) e
di inserti riguardanti la salute (18,7%).
La maggior parte degli articoli pubblicati sui quotidiani sono di taglio basso (42%) e di ri-
lievo medio (68%); quelli apparsi sui periodici sono soprattutto di rilievo medio (55%)34
(Grafico 7).
34 Il rilievo è stato calcolato in base alle dimensioni dell’articolo stesso (grande, piccolo, medio).
20
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
L’intero corpus degli articoli è stato sottoposto a un’analisi di tipo qualitativo – denominata
di primo livello - volta ad individuare la tipologia degli articoli, il tipo di testualità preva-
lente e le caratteristiche della titolatura.
Come possiamo osservare nel Grafico 8, nei quotidiani analizzati è risultata prevalente la
tipologia dell’articolo di opinione (30,4%), seguito dal “pastone” (21,7%), dal pezzo di cro-
naca (20%) e poi, in misura di molto inferiore, da interviste, articoli a tipologia mista, re-
portage, lettere ed editoriali. Nei periodici, invece, la percentuale più alta è quella costituita
da articoli cosiddetti “pastone” e da quelli che presentano una tipologia mista (24,2% in en-
trambi i casi), seguiti dagli articoli di cronaca (18,2%), reportage, pezzi di opinione e inter-
viste, mentre non ci sono né lettere né editoriali.
Nei quotidiani sono risultati quindi prevalenti gli articoli in cui sono fortemente marcati i
punti di vista e le opinioni del giornalista, di contro a un tipo di presentazione più ogget-
tiva come accade nel caso degli articoli di cronaca o nella tipologia “pastone”.
I periodici invece presentano una tipologia testuale meno soggettiva, in quanto le percentuali
maggiori sono costituite da articoli “pastone”, da quelli a tipologia mista e da articoli di cronaca36.
36 Scendendo più nel dettaglio e analizzando gli articoli cosiddetti a “tipologia mista”, ci accorgiamo che sia nel
caso dei quotidiani che in quello dei periodici la maggior parte degli articoli di questo tipo è riconducibile al ge-
nere cronaca e a quello pastone (il 54,5% nel caso dei quotidiani e il 62,5% nel caso dei periodici) e, a seguire,
da quelli riconducibili alla cronaca e agli articoli di opinione (il 27,3% nel caso dei quotidiani) e da quelli riferi-
bili al genere cronaca e reportage insieme (il 37,5% nel caso dei periodici).
22
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
Abbiamo poi preso in considerazione il genere testuale prevalente e - come si può osser-
vare nel Grafico 9 – sono emersi i seguenti dati:
Per quanto riguarda i quotidiani, il dato relativo al tipo di testualità (prevalenza del tipo in-
formativo-espositivo-argomentativo) sembrerebbe un po’ stridere con quello relativo alla ti-
pologia degli articoli presenti (maggioranza degli articoli di opinione). Questo fenomeno si
può però spiegare se consideriamo due fattori:
23
1) in primo luogo, la percentuale di poco inferiore della testualità di tipo
argomentativo (33,9%);
2) in secondo luogo, considerando la tipologia testuale mista si rileva che
quella costituita da testi che sono al tempo stesso di tipo informativo-
espositivo e argomentativo raggiunge l’80%, a conferma del fatto che nei
quotidiani è marcata la presenza di articoli che tendono a esprimere
opinioni e punti di vista.
Anche nel caso dei periodici la percentuale di testi di tipo sia informativo-espositivo (51,5%)
che argomentativo (15,1%) è alta (complessivamente 66,6%), a indicazione del fatto che
anche nei periodici non mancano prese di posizione o esposizioni di punti di vista.
37 Come afferma Maurizio Dardano (cfr. Dardano, 1973: 59), la titolatura ha una funzione molto importante in
quanto costituisce la chiave interpretativa di ciascun articolo e del suo codice di lettura, poiché serve, da un
lato, a presentare quei tratti che si intendono mettere in evidenza e, dall’altro, a riassumere le unità di conte-
nuto che verranno poi trattate analiticamente nell’articolo.
38 Lo spazio che precede ciascun articolo è spesso suddiviso in tre parti:
a) l’occhiello, la cui funzione è quella di richiamare l’attenzione del lettore sul tema dell’articolo; in sostanza serve
a introdurre il fatto di cui parlerà l’articolo anticipando alcuni elementi essenziali del contesto in cui si colloca
la notizia;
b) il titolo vero e proprio che ha la funzione di esporre l’argomento fondamentale dell’articolo;
c) il sottotitolo che solitamente fornisce una sommaria articolazione dei contenuti e serve a riassumere i momenti
chiave del testo.
24
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
Sia nel caso dei quotidiani che in quello dei periodici abbiamo un dato particolarmente si-
gnificativo: la prevalenza di una titolatura di tipo valutativo-interpretativo-problematico (il
63% nel caso dei quotidiani e il 55% nei periodici), in cui viene fornita una valutazione
della notizia presentata, contro una percentuale più ridotta (37% per i quotidiani e 45% per
i periodici) in cui titolo, occhiello e sottotitolo sono più neutri e tendenti all’imparzialità.
C’è insomma una prevalenza di titoli cosiddetti “soggettivanti” e di carattere emotivo, contro
quelli cosiddetti “oggettivanti” e di carattere più neutro39 e, in molti casi, l’espandersi della ti-
tolatura soggettivante è andato di pari passo con un fatto tipografico, ossia con la stampa del
titolo a caratteri particolarmente marcati e tendenti a occupare un grosso spazio40.
Come abbiamo visto nella sezione dedicata alla metodologia, sia per la carta stampata che
per i servizi radio e TV è stata condotta anche un’analisi più dettagliata – denominata di se-
condo livello – volta ad approfondire alcuni aspetti quantitativi e qualitativi di ogni singolo
elemento del campione41.
Per quanto riguarda le variabili di tipo quantitativo, per ciascuno degli articoli del cam-
pione abbiamo preso in esame:
39 Sulla distinzione tra titoli soggettivanti e oggettivanti cfr. Loporcaro, 2005, 20062: 75.
40 Cfr. Loporcaro, 2005, 20062: 76.
41 Cfr. i criteri esposti alla fine della sezione B della Parte Generale – Metodologia di analisi.
25
1) lo spazio in termini di righe (rigaggio) dedicato alla cronaca degli eventi, alla
descrizione/spiegazione degli Ogm, alle informazioni di tipo istituzionale, a
commenti e valutazioni;
2) lo spazio occupato da eventuali immagini, la loro tipologia e funzione;
3) l’eventuale presenza di box, la dimensione dello spazio da essi occupato
e la loro funzione;
4) l’eventuale presenza di fonti da cui sono tratte le informazioni presenti nei box;
5) i protagonisti di ciascun articolo.
Grafico 11. La struttura degli articoli attraverso l’analisi del rigaggio – confronto tra quotidiani
e periodici
Nel caso delle immagini presenti nel campione esaminato possiamo osservare (Grafico 12)
un comportamento diverso tra quotidiani e periodici.
Mentre gli articoli presenti nei quotidiani tendono a non avere alcun tipo di immagine di ac-
compagnamento (52,2%), nei periodici la tendenza si inverte (22,2%). In questi ultimi, in-
fatti, la maggioranza degli articoli è accompagnata da immagini, in particolare da fotografie
(66,7%) e, in percentuale molto più bassa, da grafici (11,1%), mentre sono assenti i disegni.
Nei quotidiani le fotografie sono presenti nel 39,1% degli articoli, a seguire troviamo i gra-
fici e i disegni (4,3% per entrambe le tipologie)
Anche per quanto riguarda la funzione delle immagini, quotidiani e periodici si compor-
tano in maniera diversa (Grafico 13).
Nei quotidiani la funzione delle immagini è prevalentemente descrittiva (60%): esse ten-
dono a fornire una riproduzione fedele di un ambiente naturale, di un evento ecc., mentre
nel caso dei periodici le immagini hanno una funzione prevalentemente evocativa (71%),
ossia tendono a richiamare alla mente qualcos’altro che non è immediatamente presente e
percepibile: per esempio la foto di uno scienziato che maneggia una provetta ha la funzione
di evocare la professionalità, l’interesse per la ricerca, ecc.
Oltre alle immagini, gli articoli analizzati presentano anche altri elementi di contorno quali
riquadri, tabelle, grafici ecc., genericamente denominati “BOX”.
Nel Grafico 14 sono riportati i dati relativi alla presenza o meno di box di accompagnamento.
Sia nei quotidiani che nei periodici la grande maggioranza degli articoli (77% nei quotidiani
e 87% nei periodici) non è accompagnata da apparati.
28
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
1) approfondire tutti quegli aspetti relativi agli Ogm che non trovano spazio
all’interno dei singoli articoli;
2) fornire una sintesi di quanto esposto più dettagliatamente nel testo principale.
In nessun caso troviamo apparati destinati a dare spazio alle “voci in campo”, ossia a cita-
zioni dei protagonisti dell’articolo messe in particolare evidenza.
Nella quasi totalità dei casi (95,4% per i quotidiani e 100% per i periodici) i box non pre-
sentano l’indicazione della FONTE da cui sono tratte le informazioni in essi contenute, e, lì
dove sono segnalate (4,6% dei box presenti nei quotidiani) si tratta di fonti istituzionali, il
cui status è pubblicamente riconosciuto, come nel caso di enti di ricerca, ministeri ecc. (ad
esempio l’ISAAA - International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications).
Infine, sono stati analizzati i PROTAGONISTI degli articoli del nostro campione.
Come possiamo osservare nel Grafico 15, nel caso dei quotidiani la maggioranza dei protagonisti
è costituita da politici (46,9%), seguita da rappresentanti di organizzazioni ambientaliste, sinda-
cali ecc. (40,7%); nel caso dei periodici, invece, questi ultimi costituiscono la netta maggioranza
(72,7%), mentre i politici sono presenti solo nella misura del 18,2%. In entrambi i casi gli scienziati
sono una minoranza (12,5% nei quotidiani e 9,1% nei periodici) e mancano del tutto i giornalisti.
29
3.2 Le variabili qualitative
Il campione è stato sottoposto anche ad una dettagliata analisi di tipo qualitativo tesa ad
approfondire:
Grafico 16. Conoscenze pregresse supposte nel lettore – analisi comparata quotidiani e periodici
Come possiamo osservare nel Grafico 16, la maggior parte degli articoli del nostro cam-
pione presuppone da parte del lettore un livello di conoscenze medio (59,1% nei quotidiani
e 75% nei periodici) e medio-alto (41% nei quotidiani e 12,5% nei periodici), il che sta a
indicare quanto sia diffusa la tendenza dei giornali italiani a dare per scontata una cono-
scenza di tipo tecnico-specialistico quale quella relativa agli Ogm.
30
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
Nel campione preso in esame il tema degli Ogm è stato molto spesso affrontato insieme ad
altri (82% nei quotidiani e 100% nei periodici).
Sia nel caso dei quotidiani (28,6%) che in quello dei periodici (41,7%) il tema maggiormente
trattato è quello degli eventuali rischi per la salute dei cittadini (Grafico 17), seguito da:
Grafico 17. Temi connessi con gli Ogm – analisi comparata quotidiani e periodici
Abbiamo poi analizzato il tipo di presentazione prevalente riguardo agli Ogm, distin-
guendo fra quattro tipi di presentazioni:
31
2) valutativa, in cui risulta evidente una presa di posizione da parte dei
protagonisti dell’articolo, o più raramente da parte del giornalista;
3) interlocutoria, in riferimento a quegli articoli non apertamente schierati
né a favore né contro gli Ogm, ma contenenti citazioni o dichiarazioni di
politici, esponenti del mondo ambientalista, scienziati ecc.;
4) problematica, in cui, più che una semplice presa di posizione, viene
esplicitamente sostenuta una tesi, accompagnata da tutti i possibili
argomenti a favore o contro.
Come possiamo osservare nel Grafico 18, la maggior parte delle presentazioni sono di na-
tura valutativa (47,8% nel caso dei quotidiani e 55,6% nei periodici), seguite da presenta-
zioni di tipo interlocutorio e problematico, mentre in nessun caso troviamo presentazioni
di tipo oggettivo.
1) valutazioni “neutre”, sia nel caso degli articoli in cui non traspariva alcuna
presa di posizione, sia in quelli in cui le valutazioni a favore e quelle
contrarie erano presenti in ugual misura;
2) valutazioni “positive”, per quegli articoli in cui era evidente una netta
presa di posizione a favore;
3) valutazioni “negative”, per quegli articoli decisamente contrari.
Come possiamo vedere nel Grafico 19, la maggior parte degli articoli analizzati manifestano
una posizione negativa nei confronti degli Ogm (45,4% nel caso dei quotidiani e 75% nei pe-
riodici), una percentuale inferiore contiene invece una valutazione di tipo neutro, e solo il
18,2% dei quotidiani esprime valutazioni di carattere positivo nei confronti degli Ogm.
32
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
Prendiamo ora in considerazione alcune variabili relative al lessico usato per parlare degli
Ogm, sia a livello morfo-sintattico che a livello semantico-lessicale.
44 L’uso di verbi in forma impersonale e passiva serve, in sostanza, a mettere in evidenza quello che nelle frasi
attive sarebbe l'oggetto, collocando invece in secondo piano l'agente, che si trasforma in un complemento (detto,
per l’appunto, complemento d'agente) oppure scompare del tutto.
33
Nelle presentazioni di natura marcatamente soggettiva i verbi in forma impersonale e al
passivo tendono ad essere presenti in misura ridotta, a favore di un tipo di presentazione
chiaramente agentiva, in cui è ben esplicitato chi dice o fa qualcosa. La percentuale ridotta
di verbi impersonali o al passivo nel nostro campione può essere correlata alla forte presenza
di presentazioni di natura valutativa, in quanto si tratta di presentazioni di tipo agentivo in
cui i protagonisti dell’articolo esprimono i propri punti di vista e nel far questo si servono
di modi verbali di tipo finito in cui il tempo, il numero e la persona sono chiari e definiti, a
differenza di quanto accade nei modi verbali indefiniti in cui tali informazioni sono espresse
in forma sintetica e non esplicita.
I tecnicismi presenti nel nostro campione sono riconducibili ad alcuni linguaggi speciali-
stici47. I settori tecnico-specialistici maggiormente presenti sono la chimica, la biochimica,
la biologia, la farmacia, la politica e il diritto48.
45 Parliamo di metafora quando un’espressione è usata, riferita a un’entità o a un concetto diverso da quello che
propriamente denota, per esprimere una somiglianza o analogia tra le due entità o i due concetti (ad esempio
quando diciamo Giulio è un coniglio stiamo usando la parola coniglio in senso metaforico, sfruttando un’analo-
gia tra certe caratteristiche (vere o presunte) dei conigli e certe caratteristiche degli esseri umani; si ha invece
metonimia quando una parola assume un significato aggiuntivo in base a una relazione di “contiguità” con l’en-
tità o il concetto che essa letteralmente designa, come quando usiamo il nome dell’autore per riferirci alla sua
opera (per esempio Ho letto tutto Calvino), quello del contenitore per riferirci al contenuto (per esempio Bere tre
bicchieri di birra), quello della sede per riferirci all’istituzione che ha sede in essa (per esempio Palazzo Chigi ha
rilasciato una dichiarazione).
46 Per quanto riguarda sia i tecnicismi che le figure retoriche abbiamo preso in considerazione non le singole oc-
correnze (i cosiddetti tokens, realizzazioni concrete di un singolo elemento linguistico), bensì i tipi (types), ossia
le unità astratte alle quali le occorrenze sono riconducibili. Per esempio, nella frase Anno nuovo vita nuova ci sono
due occorrenze del tipo nuovo.
47 A questo proposito abbiamo consultato il Grande dizionario italiano dell’uso (1999) di Tullio De Mauro (abbre-
viato GRADIT) e abbiamo utilizzato le marche d’uso in esso presenti.
48 Cfr. tabella in Appendice C.
34
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
Le metafore (i types metaforici) presenti nel campione sono invece riconducibili soprattutto
ai seguenti ambiti di attività ed esperienza:
Seguono poi le metafore riferite genericamente alle attività umane, alla viabilità e ai mezzi
di trasporto, a paesaggi, fenomeni e prodotti della natura, all’ambito culinario, politico-so-
ciologico, geometrico, cinematografico, medico-sanitario, burocratico, all’edilizia, al tempo,
al mondo commerciale e bancario, all’ambito matematico, al mondo animale, al gioco, alla
sfera dei colori, alla scrittura, all’ambito religioso e cerimoniale, storico-filosofico, informa-
tico, alla gravidanza e alla nascita, alle cose preziose. Da segnalare poi una piccola percen-
tuale di usi metaforici particolarmente creativi formulati dagli stessi giornalisti (2,41%)49.
C’è dunque una prevalenza di metafore legate all’ambito militare in genere, a quello spor-
tivo e, soprattutto, agli stati d’animo e alle interazioni fra gli esseri umani, dato innovativo
rispetto a quanto rilevato nel I rapporto MediaBiotech, Ogm e stampa italiana, dove que-
st’ultimo campo metaforico era assente50.
Per quanto riguarda le metonimie, invece, troviamo solo pochi casi in cui si nomina la città
per far riferimento all’istituzione che in essa si trova: per esempio Bruxelles, per riferirsi
alla sede dell’Unione europea e Londra per riferirsi alla sede del governo britannico.
L’analisi si è infine conclusa prendendo in esame la struttura dei titoli degli articoli, in partico-
lare la presenza di frasi verbali o nominali e l’occorrenza del termine Ogm (o di sinonimi stretti)51.
Nel 56% dei casi è stato evidenziato l’uso della frase nominale, probabilmente perché più fun-
zionale a una comunicazione rapida, d’effetto, che arriva subito al tema del messaggio.
La maggior parte dei titoli (65%) contiene il termine Ogm o un suo sinonimo stretto (Tabella 4).
Tabella 4. Occorrenza del termine Ogm (o di sinonimi stretti) nel titolo – analisi quotidiani e periodici
1. ANALISI QUANTITATIVA
Dall’analisi quantitativa dei media radiotelevisivi monitorati durante il periodo della Con-
sultazione nazionale emerge che l’attenzione verso il tema degli Ogm e del modello agroa-
limentare (Grafico 1) è stata piuttosto discontinua, concentrata in particolare nella fase
conclusiva (12%) e in quella di avvio della campagna (8%). Durante le fasi centrali del pe-
riodo considerato i picchi più significativi sono stati registrati in occasione di due eventi di
carattere internazionale: l’incontro a Roma della Rete delle Regioni europee ogm-free (8%)
e la manifestazione organizzata dalla Coalizione “ItaliaEuropa – liberi da Ogm” presso la
sede dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (6%).
Come per i media della carta stampata, anche nel caso dell’informazione radiotelevisiva
l’argomento assume dunque una maggiore visibilità quando rientra nell’ambito della pura
cronaca - avvio della Consultazione nazionale sugli Ogm e presentazione dei risultati finali
- o quando acquista un carattere internazionale.
All’interno degli spazi dedicati all’informazione, i Tg nazionali che hanno dedicato mag-
giore attenzione all’argomento sono stati il Tg3 (31,6%), il Tg1 e il Tg2 (entrambi al 26,3%)
(Grafico 3). Nessun servizio è stato dedicato dal Tg4 e da Studio Aperto.
Per quanto riguarda la collocazione oraria (Grafico 4), i servizi sono andati in onda soprat-
tutto nelle edizioni serali (52%) e in quelle del mattino (22%); a seguire troviamo quelle po-
meridiane e notturne (13%) .
38
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
L’intero corpus dei servizi e trasmissioni radio e TV è stato sottoposto a un’analisi qualitativa
di primo livello, tesa a individuare:
39
Per quanto riguarda i servizi televisivi (TV di informazione, approfondimento e intratteni-
mento) la quasi totalità dei pezzi è a tipologia mista. Da evidenziare solo il 34% dei servizi
della TV di approfondimento costituito da interviste.
Anche per quanto riguarda la radio, il discorso è analogo: la totalità dei pezzi presenta una
tipologia mista.
Siamo passati poi ad analizzare la tipologia testuale di ciascun servizio radio-TV, per valu-
tare se si trattava di un pezzo di carattere:
Sia per quanto riguarda i servizi televisivi che per quelli radiofonici, si è trattato prevalen-
temente di pezzi a tipologia mista.
Per concludere è stata analizzata la titolatura, valutando volta per volta la capacità di cia-
scun titolo di porsi da un punto di vista neutro-oggettivo, ossia di fornire un semplice ri-
chiamo ai fatti senza esprimere alcun parere, oppure da un punto di vista di tipo
valutativo-interpretativo-problematico, ossia di fornire una qualche presa di posizione.
Solo nel caso della TV di informazione i titoli sono stati per metà di tipo neutro-oggettivi e
per metà di tipo valutativo-interpretativo-problematico, mentre sia nella TV di approfon-
dimento che in quella di intrattenimento sono stati interamente di tipo neutro-oggettivo,
così come per i servizi radiofonici.
Anche per i servizi radio e TV è stata condotta un’analisi più dettagliata su campione
– denominata di secondo livello – volta ad approfondire aspetti quantitativi e qualitativi.
40
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
41
Vediamo ora cosa accade nel caso dei programmi radiofonici (Grafico 6):
Abbiamo poi preso in esame, nel caso dei servizi televisivi, la presenza di IMMAGINI e, come
possiamo osservare nel Grafico 7, la TV di informazione e quella di approfondimento fanno
prevalentemente ricorso ai filmati (75% nella prima e 50% nella seconda) e in misura in-
feriore alle fotografie (25% per entrambe). La TV di intrattenimento, invece, non presenta
alcuna immagine specificamente riferita all’argomento.
42
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
Per quanto riguarda i filmati, sia nel caso della TV di informazione che in quella di appro-
fondimento (Tabella 1), la maggior parte riguarda l’ambiente e scene di vita agricola, una
percentuale inferiore la ricerca scientifica, a seguire i momenti del dibattito politico sugli
Ogm e infine un’ultima percentuale (l’11% solo nel caso della TV di informazione) è re-
lativa ad altro, ad esempio a interviste ad esperti o protagonisti della Consultazione na-
zionale.
Abbiamo poi valutato l’eventuale presenza di FONTI da cui sono tratte le informazioni dei
servizi radio-TV: sono risultate del tutto assenti nel caso della TV di informazione e in quella
di intrattenimento e presenti solo nel caso della TV di approfondimento (33%). In questo
caso si tratta di fonti di tipo istituzionale. Nei servizi radiofonici, invece, non è mai segna-
lata la fonte da cui sono state tratte le informazioni.
In conclusione sono stati analizzati i PROTAGONISTI di ciascun servizio del nostro cam-
pione, considerando soprattutto la presenza di esponenti del mondo politico e della
scienza.
43
PROTAGONISTI DEI SERVIZI - ANALISI TV
Per quanto riguarda i servizi radiofonici, nella radio di informazione è esclusivamente il giorna-
lista che riporta le notizie e le informazioni sugli Ogm, senza mai dare voce alle opinioni degli
scienziati né a quelle dei politici e dei rappresentanti di organizzazioni. Nei servizi della radio di
approfondimento, invece, vengono riportate le opinioni di entrambe le categorie (Tabella 2).
Come per la carta stampata, ognuno dei servizi radio-TV del campione è stato poi sottopo-
sto a una dettagliata analisi di tipo qualitativo tesa ad approfondire:
44
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
Nella quasi totalità dei casi esaminati, si suppone che il telespettatore medio abbia a pro-
posito degli Ogm un livello di conoscenze buono (il 100% nel caso della TV di informazione,
il 67% in quella di approfondimento e il 50% in quella di intrattenimento), che non sia cioè
né scarsamente né troppo informato, insomma quanto basta per seguire senza problemi
una trasmissione TV; da sottolineare come nel 50% dei servizi della TV di intrattenimento
non si presuppone invece alcun livello di conoscenze pregresse e quindi i giornalisti si pre-
dispongono a maggiori sforzi di chiarificazione.
Il tema degli Ogm viene trattato insieme ad altri nella TV di informazione e in quella di ap-
profondimento (entrambe al 75%) così come nella TV di intrattenimento (50%).
Nel caso dei servizi radiofonici, invece, abbiamo dei risultati non omogenei, in quanto nella
radio di informazione il tema è affrontato sempre da solo, mentre in quella di approfondi-
mento sempre insieme ad altri.
Il Grafico 9 ci mostra quali sono i temi correlati alla trattazione degli Ogm nei servizi radio-
televisivi.
45
TEMI CORRELATI - SERVIZI RADIO-TV
Si tratta prevalentemente di temi legati alla salute e alla qualità della vita (34%), alla qua-
lità del cibo e alla sicurezza alimentare, così come al problema della fame nel mondo (in en-
trambi i casi al 18%), al ruolo della scienza, ai riflessi sull’economia, all’ambiente e
all’agricoltura sostenibile (tutti al 9%), e a questioni legate all’etica (3%).
Questi dati ci mostrano che si tratta di presentazioni in cui prevalgono esposizioni di punti
di vista e prese di posizione soggettivi.
46
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
Consideriamo ora le valutazioni prevalenti circa gli Ogm, osservando i dati riportati nel
Grafico 10.
VALUTAZIONE - SERVIZI TV
Mentre i servizi della TV di informazione tendono a dare una valutazione degli Ogm in ter-
mini prettamente negativi (75%) e, in misura minore, a dare voce a valutazioni positive
(25%), nella TV di approfondimento la maggior parte delle valutazioni è di tipo neutro
(67%), e nella TV di intrattenimento sono presenti entrambe in misura eguale.
Per quanto riguarda i servizi radiofonici, invece, la totalità dei pezzi della radio di informa-
zione contiene valutazioni degli Ogm di tipo negativo, mentre nella radio di approfondi-
mento i servizi contengono valutazioni per metà di carattere negativo e per metà neutro;
mancano del tutto valutazioni di tipo positivo.
L’analisi si è conclusa con lo studio delle variabili relative al lessico usato, sia a livello morfo-
sintattico che a livello semantico-lessicale.
L’analisi delle forme verbali si è concentrata solo sulla presenza di forme impersonali e di
forme verbali di tipo passivo. Possiamo rilevare un uso consistente di forme passive nella TV
di informazione (68,4%) e, in misura minore, nella TV di approfondimento, mentre le forme
impersonali sono frequentissime (80%) nella TV di intrattenimento. Come abbiamo già detto
nell’analisi della carta stampata, l’uso di verbi in forma impersonale e di verbi al passivo è
47
indice di una tendenza a usare dei meccanismi spersonalizzanti, nei quali l’agente viene
messo in secondo piano a vantaggio di una trattazione più neutra e impersonale delle in-
formazioni.
VARIABILI SEMANTICO-LESSICALI
I tecnicismi presenti nel nostro campione di servizi radio-TV, sono stati ricondotti ai rispet-
tivi linguaggi specialistici e ad alcuni principali settori tecnico-scientifici: biochimica, bio-
logia, chimica, economia.
Siamo passati infine all’analisi delle figure retoriche riconducendo le metafore presenti nel
campione di servizi radio-TV in prevalenza ai seguenti ambiti di attività ed esperienza:
Seguono poi le metafore riferite al gioco e al corpo umano, quelle di ambito sportivo, quelle
riferite a un percorso, alla viabilità, ai mezzi di trasporto, a creature e prodotti della fanta-
sia, alla sfera degli stati d’animo e delle interazioni umane, all’ambito matematico, a pae-
saggi, fenomeni e prodotti della natura, all’edilizia e alle costruzioni, all’ambito della
gravidanza e alla nascita, a quello burocratico/ legislativo/ istituzionale e a quello com-
merciale/ bancario. Una percentuale inferiore riguarda invece l’ambito geometrico, il rife-
rimento a cose preziose, al mondo animale, al tempo, al settore culinario, a quello religioso
o cerimoniale, cinematografico/teatrale/musicale, a quello storico/filosofico, a quello le-
gato alla scrittura, alla composizione di un testo e simili. Una piccola percentuale (5,04%)
riguarda usi metaforici particolarmente creativi da parte del giornalista (come ad esempio
"Cibo Frankenstein")55.
Anche nel caso dei servizi radio e TV i types metaforici legati al tema della guerra e all’am-
bito militare sono presenti in misura considerevole, mentre le metafore sportive sono pre-
senti in misura inferiore rispetto a quanto accade per i quotidiani e per i periodici. Una
notevole presenza di item metaforici è poi costituita da quelli legati alle attività umane in
genere e alla sfera della comunicazione.
Per quanto riguarda le metonimie, anche nei servizi radio-TV, esse hanno a che fare con i
casi in cui si nomina la città per far riferimento all’istituzione che in essa si trova: per esem-
pio Bruxelles, per riferirsi alla sede dell’Unione europea e Roma per riferirsi alla sede del go-
verno italiano.
CONCLUSIONI
A conclusione della nostra analisi vediamo dunque quali sono stati i suoi aspetti più significa-
tivi, riepilogando i dati relativi alla carta stampata e all’informazione radio-TV.
Per quanto riguarda la tipologia di articolo e servizio più utilizzata, abbiamo rilevato che nella
carta stampata i quotidiani hanno scelto una presentazione più marcatamente soggettiva del-
l’argomento, in quanto è lì che hanno trovato maggiormente spazio i punti di vista e le opinioni
dei giornalisti, contro un tipo di presentazione più oggettiva che è stata privilegiata dai perio-
dici.
Nell’informazione radiotelevisiva, invece, c’è stato un maggiore bilanciamento tra lo spa-
zio dedicato alla presentazione oggettiva dei fatti di cronaca e quello riservato all’esposi-
zione di riflessioni e punti di vista da parte del giornalista.
A livello di genere testuale, sia negli articoli che nei servizi radio-TV abbiamo osservato una
prevalenza del genere informativo-espositivo e, a un’analisi più dettagliata, una grande
quantità di testi riconducibili al tipo informativo-espositivo e a quello argomentativo, ele-
mento che va a sottolineare la presenza, nei quotidiani, di articoli che tendono a esprimere
punti di vista, riflessioni, argomentazioni personali ecc.
Quest’ultimo dato è rafforzato – almeno per quanto riguarda la carta stampata - dall’ana-
lisi della titolatura, in cui, sia nel caso dei quotidiani che in quello dei periodici, è presente
una netta prevalenza di titoli di carattere valutativo-interpretativo-problematico, in cui già
emerge una qualche valutazione della notizia che verrà poi esposta nell’articolo, mentre i
servizi radio-TV tendono a fornire dei titoli di tipo più neutro e oggettivo.
Passando all’analisi qualitativa di secondo livello, condotta in maniera più approfondita sul
campione di articoli e servizi radio e TV, la tendenza a un’esposizione più marcatamente sog-
gettiva e valutativa emerge a vari livelli, sia se si considera lo spazio in termini di righe, negli
articoli, e in termini di minuti, nei servizi radio-TV, sia se si considera la tipologia di presen-
tazione, che in entrambi i casi, stampa e radio-TV, mostra una tendenza analoga.
Questi elementi ci indicano che i giornalisti tendono a presentare il tema degli Ogm in termini
soprattutto valutativi, ossia a fornire presentazioni in cui prevalgono esposizioni di punti di
vista, riflessioni e prese di posizione soggettivi; solo in seconda istanza seguono le presenta-
zioni di tipo interlocutorio, ossia quelle che contengono sia i punti di vista a favore, sia quelli
contrari, senza che ci sia però una presa di posizione evidente né in un senso né in un altro.
Sempre per quanto riguarda l’ambito delle valutazioni, gli Ogm tendono a essere valutati
in maniera prevalentemente negativa sia negli articoli a stampa che nella TV di informazione
e nei servizi radiofonici.
La loro trattazione avviene per lo più insieme ad altri argomenti, in particolare: eventuali rischi per
51
la salute dei cittadini, rischi ambientali ed eventuali pericoli di contaminazione, rapporto cibo/ter-
ritorio, questioni legate alla ricerca scientifica, all’etica, alla resa agricola e ai limiti di sicurezza,
problema della fame nel mondo, riflessi sull’economia, ambiente e agricoltura sostenibile.
Questi temi sono però stati affrontati prevalentemente da politici, rappresentanti di enti e
organizzazioni, piuttosto che da rappresentanti del mondo della scienza. Gli articoli di carta
stampata, infatti, sono stati collocati soprattutto nelle sezioni di politica e attualità e, in mi-
sura minore, in quelle di economia e di esteri. Poco frequente è risultata la collocazione in
specifiche sezioni dedicate alla scienza e ai temi legati all’agricoltura e all’alimentazione.
Gli aspetti messi in luce finora ci danno quindi la misura di un dibattito volto quasi esclu-
sivamente a dar voce alle opinioni, alle valutazioni e alle argomentazioni dei vari protago-
nisti in gioco, in un modo che ricorda spesso la competizione, sia quella sportiva che quella
fra due schieramenti militari opposti, inserita sullo sfondo delle attività e delle interazioni
fra gli esseri umani. Questo è particolarmente evidente se analizziamo i tipi metaforici mag-
giormente ricorrenti nel nostro lavoro: c’è una prevalenza di metafore legate agli stati
d’animo e alle interazioni fra gli esseri umani, seguite da quelle legate al tema della guerra
e all’ambito militare in genere e dalle metafore di ambito sportivo, per finire con quelle le-
gate alle attività umane in genere e alla sfera della comunicazione.
Analogamente a quanto avevamo osservato nel dossier Ogm e stampa italiana56, anche in
quest’indagine le metafore di ambito militare e sportivo sono particolarmente salienti e si
inseriscono all’interno della sfera più generale delle attività umane e delle relazioni recipro-
che fra gli esseri umani, che possono essere (e anzi spesso sono) tutt’altro che pacifiche,
come se ci fosse una naturale tendenza a concepire le dinamiche relazionali e comunica-
tive come una sorta di campo aperto in cui due punti di vista diversi, due fazioni – in que-
sto caso una pro e una anti Ogm - si contrappongono e si sfidano come se si trovassero su
un campo di battaglia o se partecipassero a una competizione sportiva, senza mai vera-
mente comunicare tra loro. Questo è indice del fatto che quotidiani e periodici tendono a
concentrarsi prevalentemente sulla dimensione politica del tema degli Ogm, dando spazio
alle contrapposte posizioni ideologiche pro o contro l’utilizzo delle agrobiotecnologie, piut-
tosto che puntare a fornire un’informazione scientifica e divulgativa adeguata.
La carenza più grave che abbiamo evidenziato è infatti quella legata alla scarsità di un’in-
formazione davvero efficace, come emerge dall’osservazione di tre fenomeni:
a) una scarsa presenza, nella carta stampata, di box, riquadri, apparati ecc.
dedicati alla spiegazione e all’approfondimento di aspetti legati agli Ogm,
e dalla mancanza, o scarsa presenza, sia nella carta stampata che nei
servizi radio e TV, della segnalazione delle fonti dalle quali sono tratte le
informazioni fornite;
b) la presupposizione che il lettore o l’ascoltatore abbia già un certo livello
di conoscenze relativamente al tema degli Ogm così come rispetto ad altri
temi ad esso correlati. Infatti la maggior parte degli articoli e dei servizi
analizzati nel campione presuppone un livello di conoscenze medio se
non in alcuni casi medio-alto;
c) una massiccia presenza di tecnicismi usati senza una spiegazione.
56 Cfr. Basile – Russo, 2006.
52
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
Si tratta di tre aspetti a nostro avviso particolarmente salienti che ci danno la misura di
quanto il dibattito sugli Ogm tenda a una specializzazione e del fatto che si è ancora in pre-
senza di una divulgazione poco efficace e poco idonea a informare e coinvolgere la mag-
gioranza dei cittadini italiani.
La nostra analisi di tipo quantitativo e qualitativo, così come un’attenta e dettagliata con-
siderazione degli aspetti linguistico-testuali che caratterizzano tale informazione, sono stati
gli strumenti che ci hanno consentito di valutare a pieno le strategie che hanno definito e
caratterizzato il dibattito sugli Ogm durante la Consultazione nazionale che - come ab-
biamo sostenuto nella parte generale di presentazione del lavoro – ha costituito un impor-
tante momento di democrazia partecipata, in quanto i cittadini si sono concretamente e
responsabilmente espressi su un tema, quale quello degli Ogm e della qualità dei prodotti
che arrivano tutti i giorni sulla nostra tavola, che ha a che fare con le nostre abitudini ali-
mentari e i nostri stili di vita.
53
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
Riferimenti bibliografici
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Consiglio dei Diritti Genetici (col patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e
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DONGHI, Pino (2006), Sui generis. Temi e riflessioni sulla comunicazione della scienza,
Roma-Bari, Laterza.
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riferimento all’educazione ambientale”, in Memorie di Scienze Fisiche e Naturali, “Rendiconti
dell’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL”, serie V, vol. XXIII, parte II, tomo I.
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GRECO, Pietro (2007), “La comunicazione nell’era post-accademica della scienza”, in
E. Gagliasso – F. Zucco (a cura di), Il genere nel paesaggio scientifico, Roma, Aracne
editrice, pp. 37-63.
KANT, Immanuel (1784), “Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung?”, Berlinische
Monatsschrift, vol. IV, pp. 481-494 (trad. it. A cura di F. Gonnelli, “Risposta alla domanda:
cos’è l’illuminismo?”, in Scritti di storia, politica e diritto, Roma-Bari, Laterza, pp. 45-52).
LEVI-MONTALCINI, Rita (1994), “Il ruolo degli scienziati alle soglie del terzo millennio”,
in AA.VV., La diffusione della cultura scientifica, Atti della giornata di studio indetta
in occasione della III settimana della cultura scientifica e tecnologica (Roma, 23 aprile
1993), Roma, Accademia Nazionale dei Lincei, pp. 37-43.
LITTEL, William – FOWLER, H. W. – COULSON, Jessie (1973), The Shorter Oxford English
Dictionary on Historical Principles, Oxford, Oxford University Press.
LOPORCARO, Michele (2005), Cattive notizie. La retorica senza lumi dei mass media
italiani, Milano, Feltrinelli, 2a ed., 2006.
MORIN, Edgar (2001), I sette saperi necessari all’educazione del futuro, Milano, Raffaello
Cortina Editore (ed. orig., Les sept savoirs nécessaires à l’éducation du futur, Paris, Seuil, 2000).
QUARANTA, Giancarlo (2007), Conoscenza, responsabilità e cultura: riflessioni sulla comunicazione
scientifica - cfr.http://jcom.sissa.it/archive/06/04/Jcom0604(2007)C05/Jcom0604(2007)C05_it.
SERIANNI, Luca (1988), Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria. Suoni
forme costrutti, con la collaborazione di A. Castelvecchi, Torino, UTET (ora anche ed.
Garzanti, Milano, 1997).
TALLACHINI, Mariachiara – TERRAGNI, Fabio (2004), Le biotecnologie. Aspetti etici, sociali
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ZIMAN, John (2002), La vera scienza, Bari, Dedalo.
ZIMAN, John (2007), “Scienza e società civile”, in E. Gagliasso – F. Zucco (a cura di),
Il genere nel paesaggio scientifico, Roma, Aracne editrice, pp. 15-34.
55
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
Appendice A
Griglia 1: Analisi quantitativa di tutti gli articoli (quotidiani e periodici)
Articolo (titolo, testata, data)
Totale parole
Totale righe
Variabili quantitative:
1. Collocazione articolo (rubrica dedicata, e se sì quale, o altro)
2. Taglio articolo (alto, medio, basso)
3. Rilievo articolo (grande, medio, piccolo)
Variabili quantitative:
1. Collocazione servizio/trasmissione (rubrica dedicata, e se sì quale, o altro)
2. Rilievo servizio/trasmissione (grande, medio, piccolo)
57
Griglia 5: Analisi qualitativa di II livello su un campione di articoli (quotidiani e periodici)
Articolo (titolo, testata, data)
Variabili quantitative:
1. Rigaggio cronaca eventi
2. Rigaggio descrizione/spiegazione Ogm
3. Rigaggio informazioni istituzionali
4. Rigaggio commenti e valutazioni
Spazio immagini:
1. Sì tipologia (foto/disegno/grafico)
funzione (descrittiva, evocativa)
2. No
Presenza box:
1. Sìspazio occupato (piccolo, medio, grande)
2. No
Variabili qualitative
A. Struttura dell’informazione:
1. Conoscenze pregresse supposte nel lettore (nessuna, media, medio-alta)
2. Come è affrontato il tema degli Ogm:
2a. da solo
2b. con altri (quali?)
3. Presentazione (oggettiva, valutativa, interlocutoria, problematica)
58
OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
Variabili quantitative:
1. Minuti dedicati a cronaca eventi
2. Minuti dedicati a descrizione/spiegazione Ogm
3. Minuti dedicati a informazioni istituzionali
4. Minuti dedicati a commenti/valutazioni
Spazio immagini:
1. Sì tipologia (foto/disegno/grafico/filmato: agricoltura-ambiente, scienza,
politica, altro)
funzione (descrittiva, evocativa)
2. No
Presenza fonti:
1. Sì tipologia (istituzionale/non istituzionale)
2. No
Variabili qualitative
A. Struttura dell’informazione:
1. Conoscenze pregresse supposte nel lettore (nessuna, media, medio-alta)
2. Come è affrontato il tema degli Ogm:
2a. da solo
2b. con altri (quali?)
3. Presentazione (oggettiva, valutativa, interlocutoria, problematica)
59
Appendice B
CARTA STAMPATA - ELENCO DELLE METAFORE PIÙ UTILIZZATE:
1) Metafore riferite alla sfera degli stati d’animo e delle interazioni umane: (12,45%) a
bella posta, apertura, aver parte, avere il (proprio) peso, caldeggiare, complotto, dare peso,
demonizzare, doppio gioco, essere di dominio pubblico, essere in ballo, fare leva, far parte,
farsi pregare, linciare, mantenere alto, mettere alla prova, nascondersi dietro il fumo, nodo,
passione, perdere pezzi, portare avanti, prendersela, pressione, scagliarsi, senza se e senza ma,
soffocare le aspettative, sostenere le ragioni, sposare la causa, umore, vedere una minaccia
2) Metafore riferite alla guerra, all’ambito militare e sim.: (12,45%) asse (strategico),
avanzata, bandiera bianca, battaglia, battersi, bollente fronte, bottino, chiamare a rac-
colta, dare un colpo, (essere) di stanza, essere nel mirino, essere su fronti opposti, fronte,
guerra totale, in un colpo solo, logica di bande, lotta, minare, offensiva, ombrello, piantare
le basi, pistola fumante, presa di mira, puntare (i destini), resa, sconfitta, scontro, segnare
il passo, tornare alla carica, trappola
3) Metafore di ambito sportivo: (11,24%) affondo, a tutto campo, campo, correre il ri-
schio, essere al timone, essere nel mirino, giocarsi, in campo, in campo aperto, in testa, lan-
ciare, mettere a rischio, mettere in campo, mettere in moto, partita, prendere posizione,
puntare, rete, rilanciare, rimpallo (mediatico), scelta di campo, scendere in campo, sfida,
smarcarsi, spinta, stoppare, tappeto, traguardo
4) Metafore riferite al corpo umano e alla percezione: (8,84%) alzare la soglia, chiu-
dere gli occhi, cuore, dare fiato, entrare nel vivo, esserci occhi e orecchie, fare di testa pro-
pria, fare un passo indietro, farsi sentire, guardarsi, impatto, levarsi, mandare a gambe
all’aria, (rimanere) nelle mani, sedere gomito a gomito, sognante, stare a cuore, stare in
piedi, tenere alta la guardia, testa, vedere dalla propria, venire meno
5) Metafore riferite alla comunicazione: (7,23%) aprire un dibattito, botta e risposta,
bufala, chiamare, chiamare in causa, dare per certo, dire no, essere in dialogo, in sintonia,
lasciare la questione aperta, luogo comune, no, non usare mezzi termini, ok, parola, respin-
gere al mittente, richiedere risposte, sì
6) Metafore riferite (genericamente) alle attività umane: (6,43%) aprire spazi, cartello
(di forze), cassetta degli attrezzi, chiudere bottega, dare un (duro) colpo, fare a pezzi, in-
sabbiamento, insabbiare, macchina organizzativa, menarla per le lunghe, mettere a punto,
porre fine, sgomberare, sollevare l’interesse, tessere le maglie
7) Metafore riferite a un percorso, alla viabilità, ai mezzi di trasporto e sim.: (5,64%)
accelerare il cammino, andare in (una) direzione, aprire la strada, di frontiera, essere in
marcia, motore, punto di partenza, ruotare attorno, semaforo rosso, stop, urto, via, via al-
ternativa, via libera
8) Metafore riferite a paesaggi, fenomeni e prodotti della natura: (4,02%) campagna,
fiore all’occhiello, fiorire, frutto, oasi, orticello, patata bollente, piovere, punta dell’iceberg,
uragano
9) Metafore di ambito culinario: (3,21%) buona tavola, congelare, essere il sale, piatto
forte, pizzico di sale, sfornare, sostenibilità (dei cibi), torta
10) Metafore di ambito politico, sociologico e sim.: (3,21%) affossare, attentato alla li-
bertà, banco di prova, blocco, fare outing, fuga dei cervelli, piattaforma comune, tolle-
ranza zero
11) Metafore di ambito geometrico: (2,81%) al centro, baricentro, essere diviso a metà,
linea, linea comune, spirale, vertice
12) Metafore di ambito cinematografico, teatrale, musicale ecc.: (2,41%) accendere i ri-
flettori, andare in scena, balletto, colpo di scena, copione, coro di proteste
13) Metafore legate alla salute, alla medicina: (2,41%) contagio, coagulare, corredo ge-
netico, fare bene, ricaduta, suicidio
14) Usi metaforici particolarmente creativi (da parte del giornalista): (2,41%) bisturi ge-
netico, cibo Frankenstein, mangiarsi le culture, nodo del contendere, piazzare bretelle e
museruole (alla ricerca), tempio della cultura mondiale
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OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
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RADIO/TV – ELENCO DELLE METAFORE PIÙ UTILIZZATE
1) Metafore riferite alla guerra, all’ambito militare e sim.: (13,45%) allargare il fronte,
attentato, battaglia, bomba atomica, bottino, conquistare (una posizione), di retroguardia,
esplosivo, essere su due sponde diverse, fronte, guerra, lotta, portabandiera, portare sotto
il dominio, scontrarsi, scontro
2) Metafore riferite (genericamente) alle attività umane: (12,61%) avere luogo, but-
tare all’aria, buttare nella spazzatura, cannibalizzare, cartello, chiudere bottega, complesso
di forze, farcela, fare a pezzi, insabbiamento, insabbiare, sfamare (i paesi poveri), spaziare,
strumento, tessere (legami)
3) Metafore riferite all’ambito della comunicazione: (11,76%) all’insaputa, bufala, chie-
dere a alta voce, con una voce sola, dar voce, dire no, dire sì, in sintonia, luogo comune,
portavoce, no, sì, tracciare una strada, voce del popolo
4) Metafore riferite al gioco: (8,40%) entrare in gioco, essere in gioco, (essere) le carte
sul tavolo, giocare, mettere sotto scacco, mischiare le carte, pezzi di Lego, portare sul ta-
volo, uscire in campo, volano strategico
5) Metafore riferite al corpo umano e alla percezione: (8,40%) andare al cuore, andare
avanti, cuore, fare a meno, fare effetto, lunga mano, portare indietro, stare a cuore, stare
coi piedi per terra, venire meno
6) Metafore di ambito sportivo: (5,88%) alzare il tiro, barriera, giocarsi la palla, lanciare,
mettere in campo, scalare, tappeto
7) Metafore riferite a un percorso, alla viabilità, ai mezzi di trasporto e sim.: (5,04%)
accelerata, aprire la strada, dal basso, salire sul treno, via di mezzo, via libera
8) Usi metaforici particolarmente creativi (da parte del giornalista): (5,04%) asino vo-
lante, cibo Frankenstein, invaghirsi delle proprie convinzioni, petrolio, sostenibilità am-
bientale, trascinare verso il Medioevo intellettuale.
9) Metafore riferite a creature, prodotti della fantasia e sim.: (4,20%) Cenerentola,
età dell’oro, fare mitologia, miracolo, mostro
10) Metafore riferite alla sfera degli stati d’animo e delle interazioni umane: (4,20%)
(non) esserci spazio, farsi una ragione, (essere) l’ultimo anello della catena, portare dalla
propria parte, tenere alto
11) Metafore di ambito matematico: (3,36%) avere a che spartire, dividere, fare i conti,
tenere conto
12) Metafore riferite a paesaggi, fenomeni e prodotti della natura: (2,52%) alle stelle,
clima, orizzonte
13) Metafore riferite all’edilizia, alle costruzioni e sim.: (2,52%) cornice, soglia, tassello
14) Metafore riferite alla gravidanza e alla nascita: (2,52%) culla, la grande madre (di
tutte le battaglie)
15) Metafore di ambito burocratico, legislativo, istituzionale: (2,52%) prendere atto,
verdetto
16) Metafore di ambito commerciale, bancario e sim.: (2,52%) mettere in banca, valore
aggiunto
17) Metafore di ambito geometrico: (0,84%) mettere al centro
18) Metafore riferite a cose preziose: (0,84%) oro nero
19) Metafore riferite al mondo animale: (0,84%) cavallo
20) Metafore riferite al tempo: (0,84%) (essere) in corso
21) Metafore di ambito culinario: (0,84%) ben di Dio
22) Metafore di ambito religioso, cerimoniale e sim.: (0,84%) vocazione
23) Metafore di ambito cinematografico, teatrale, musicale ecc.: (0,84%) in ballo
24) Metafore di ambito storico, filosofico ecc.: (0,84%) autunno caldo
25) Metafore legate alla scrittura, alla composizione di un testo e sim.: (0,84%) punto
interrogativo
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OGM E MASS MEDIA IN ITALIA
Appendice C
CARTA STAMPATA - ELENCO TECNICISMI MAGGIORMENTE UTILIZZATI
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RADIO/TV - ELENCO TECNICISMI MAGGIORMENTE UTILIZZATI
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La Fondazione Diritti Genetici
www.fondazionedirittigenetici.org
Con il contributo di