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Capitolo 3 di Sorcerers Apprentice: My Life with Carlos Castaneda (Apprendista dello Stregone: La Mia Vita con Carlos Castaneda),

di Amy Wallace, Traduzione da Lorien Grant Perry. Riunione con Florinda In un tardo pomeriggio dellautunno 1991 aprii il giornale e vidi che quella sera Florinda Donner avrebbe tenuto una conferenza al Gaia Books. Era una libreria femminista New Age, che si trovava ad alcuni isolati dalla mia casa di Berkeley. Avevo mal di testa e non avevo voglia di uscire. Ma erano anche dieci anni che non vedevo Florinda, il mio adorato folletto. Presi unaspirina e mi incamminai gi per i quattro isolati che mi separavano dal luogo della conferenza. Quellatto cambi lintero corso della mia vita. Carlos aveva un detto favorito, divulgato nei suoi bestsellers, "a tutti noi viene dato un singolo centimetro cubo di possibilit almeno una volta nella vita. un dono offerto dallo Spirito." La persona avventurosa raccoglie la pagliuzza -- a volte per caso, come avevo fatto io quando avevo preso in mano la bottiglietta dellaspirina mentre la maggioranza lignora mentre le passa accanto, e la direzione della loro vita non devia mai dalle ottuse norme della routine sociale. La magia, diceva sempre Carlos, ovunque, ma noi mettiamo una benda sugli occhi, alla quale ci afferriamo, per paura dellignoto. Se solo potessimo vivere come pirati, incitava Carlos, afferrando i tesori della vita e navigando sugli alti mari, onoreremmo il dono che fu la nostra vita. "Io vivo in testa al treno, cos tutto quello che vedo nuovo," mi diceva spesso, "mentre il resto del mondo vive la vita nel vagone di coda." Per la conferenza di Florinda era stata afttata una sala di fronte al negozio, ma le porte non erano ancora aperte. Mi diressi verso il negozio. Immediatamente vidi la piccola, scintillante Florinda; insieme a lei cera una donna pi alta, una formosa creatura con occhi a mandorla e capelli spruzzati di grigio. Ridevano e si baloccavano con giocattoli new age, percuotendo tamburi sciamanici e scrutando attraverso i cristalli. Non mi videro. Io ero troppo timida per presentarmi. Quando aprirono le porte della sala, radunai tutto il mio coraggio e mi avvicinai a Florinda. Era come la ricordavo, straordinariamente viva. Alta 1,58, pesava forse 45 chili. Era fantastica come sempre la corporatura sottile e muscolosa, brillanti occhi azzurri e capelli biondi tagliati a spazzola. Sembrava un folletto punk. "Ciao Florinda, sono Amy Wallace, ti ricordi di me?" "Amy!" Allarg le braccia e mi diede un rapido e forte abbraccio. "Sei magnica! Carlos sar cos contento che ti ho trovata." "Perch adesso porti i capelli cos corti, Flo?" Lei si lanci in un sorriso da stella del cinema. "Sono appena ritornata dallAmazzonia, dove ho vissuto con la trib degli Yanomami, e mi sono presa i pidocchi. Ho dovuto raparmi a zero. Ora lascia che ti presenti la mia compagna. Lei Carol Tiggs. Lei la donna nagual." Me ne spieg velocemente il signicato la donna nagual era lequivalente femminile di Carlos, sua sorella gemella, per cos dire, e una leader nel loro gruppo. Carol proruppe in una ridicola canzone pseudo-rock "nagual wooomaan . . ." gorgheggi in un misto tra Joni Mitchell e Robert Plant. A parte questa sua esibizione, Carol rimase remota e misteriosa, con uno sguardo triste negli occhi blu. Parlava poco, e lei e Florinda sembravano gli estremi opposti, il sole e la luna. Presi subito in antipatia Carol, trovandola fredda e priva di humour, a parte il suo exploit canoro. Sembrava che mancasse della grazia mondana in cui eccellevano Carlos, Anna-Marie [il nome con cui Ellis conobbe originariamente Taisha] e Florinda. Si volt bruscamente verso di me. "Sei la glia di Irving Wallace?" "S." "Ho sentito parlare di te." Sedemmo insieme durante la conferenza. Florinda era audace e impertinente, e offese molti ascoltatori raccontando storielle irriverenti per promuovere il suo ultimo libro, Essere nel Sogno. Il suo primo libro, Shabono, era un resoconto del suo periodo insieme agli indios amazzonici Yanomami, e la vide accusata di frode e plagio: aveva preso la sua storia direttamente da un racconto pubblicato da un autore italiano, aveva "perso" i suoi appunti sul campo, come Carlos, e le era stata negata la laurea allUCLA. Il suo secondo libro, Il Sogno della Strega, era una poetica serie di aneddoti sul suo apprendistato presso una guaritrice tradizionale nella sua nativa Venezuela. Florinda era la glia di due emigrati tedeschi, cresciuta a Caracas. Come le altre streghe, non si trovava dove invece affermava di essere stata durante i suoi anni con Castaneda. In realt era sposata e faceva la casalinga in Texas nel periodo in cui si supponeva fosse nella giungla e nei villaggi venezuelani, anche se

allepoca io non sapevo nulla di tutto ci. Il suo discorso conquist lattenzione sia delle New-Agers sia delle femministe quando spieg i principi di base della stregoneria. Il suo modo di parlare aveva una sfumatura erotica; era fantasiosa, ironica e impossibilmente carismatica. Parlava a rafca, come me, ma era pi veloce e pi audace. Mi sentivo intensamente attratta da lei. Raccont al pubblico che il suo editore alla Harper and Row aveva censurato "il vero linguaggio di don Juan," dicendole, "questo proprio non puoi dire." Quello che lei aveva voluto dirci, precis, era che don Juan aveva spiegato le diverse strade verso la conoscenza intraprese dai due sessi. "Gli uomini hanno questo pincho che diventa duro e punta verso il cielo, cosi essi si spingono a cono verso i cieli cos che ricevono la loro conoscenza formando un cono tramite i loro genitali. Le donne hanno un buco che sempre aperto, che punta in gi verso la terra noi riceviamo la nostra consapevolezza dalla terra stessa. Gli organi sessuali percepiscono. "Noi donne impariamo sempre senza accorgercene, cos naturale per noi. Ma gli uomini devono viaggiare verso lalto, passo dopo passo, come se salissero una scala. Sono meticolosi, e pi sobri cosa che noi non siamo. Ci avviene perch loro devono lottare molto pi di noi. Questo il motivo per cui il leader del nostro gruppo, il nagual, sempre un maschio. Gli uomini hanno la sobriet, e le donne ne hanno bisogno. Io volevo che don Juan mi desse droghe psichedeliche lo supplicavo! ma lui si riut, dicendo, Voi donne non avete bisogno delle piante di potere, voi siete gi l" Schiocc le dita. "Per noi sognare, viaggiare in altri mondi, non nulla, solo che siamo troppo pigre per farlo. E lordine sociale intrappola le donne, derubandole del tempo per esplorare, legandole alle gravidanze e alla crescita dei gli, e ai mariti da coccolare. "Siamo schiave degli uomini a causa della nostra indifferenza. E diamo per scontata la creativit noi facciamo gli esseri umani! Ogni volta che una donna partorisce, rimane un buco nel suo corpo di energia, un buco che la svuota e la fa ricadere allindietro nella sua corsa verso la libert. Non raccomando di avere gli. Le donne non capiscono quello che sanno gli stregoni, cio che lutero un secondo cervello, lutero ha una doppia funzione! Pi spesso permettiamo agli uomini di entrare nel nostro utero, pi danneggiamo questo secondo cervello." Sembrava che queste informazioni avessero stancato il pubblico. Furono fatte domande sulle mestruazioni e sullisterectomia. "Per una donna il momento ottimale per sognare tre giorni prima del suo periodo possiamo entrare in mondi diversi nei nostri sogni cos come niente! Possiamo esplorare differenti strati della cipolla, per cos dire, e senza sforzo alcuno! Possiamo farlo anche quando siamo sveglie. E siamo cos schiavizzate che lo chiamiamo Sindrome Premestruale! Le streghe del nostro gruppo non soffrono di menopausa, come fanno gli umani. Le pratiche di movimenti e di meditazione degli stregoni la eliminano." (Seppi in seguito che questa era una bugia, una menzogna estremamente dannosa, secondo me.) "Noi controlliamo i periodi mestruali con il nostro intento. Gli stregoni credono che lintento sia ci che muove luniverso. Noi non preghiamo quello per i mendicanti invece noi comandiamo lintento. A una delle streghe del nostro gruppo" (pi tardi seppi che era Anna-Marie) "non piaceva avere il ciclo, cos lo ha fermato scegliendo di farlo. A me piace la sensazione di rilascio, cos io prolungo il mio con il potere del mio intento. "Per quello che riguarda le donne senza utero, be, devono lottare per la libert e la conoscenza proprio come i maschi, salendo la scala passo dopo passo. Ma pu essere fatto. E se avete buchi energetici per aver generato, dovete semplicemente correre dietro alla libert sforzandovi il doppio." Qualcuno chiese se don Juan avesse rapporti sessuali. Florinda arross e rispose, "Posso dirti per certo di s! Credimi. E aveva 90 anni!" Florinda poi present Carol al gruppo come "la donna nagual" che era scomparsa nellInnito spesso chiamato anche "la Seconda Attenzione" per 10 anni, corpo e tutto il resto. A lei era sembrato un secondo, ci disse Florinda aveva perso completamente il senso del tempo. "Quando miracolosamente Carol ricomparve, facendo jogging in tuta," continu Florinda in maniera del tutto incongrua, "lei apr la porta magica che mi ha permesso di essere qui stasera, la porta che ha permesso a Carlos di cominciare a fare apparizioni pubbliche." Donna Ritorna DallInnito Facendo Ancora Jogging, Con La Tuta Intatta. Se lassurdit potesse uccidere, oggi sarei morta. Dopo la conferenza vidi una mia amica, unavida adoratrice di Castaneda, bloccare Carol e chiederle come erano stati, 10 anni in unaltra dimensione. Trovai la sua reazione scioccante. Arretr in un angolo, balbettando e sudando copiosamente. Intorno a lei si radun una folla. "Io . . . uh . . . Non ricordo . . . Non posso, ehm . . ." Continu ad arretrare nch non n contro il muro, poi abbass la testa come un mulo intrappolato, si spinse freneticamente attraverso la folla, incespicando, nch raggiunse la salvezza a anco di Florinda. Anche Florinda era circondata dalla folla. Ma a differenza di Carol, lei si gongolava dellattenzione e

dellammirazione, rispondendo alle domande con affascinante impertinenza, nch Carol non la tir per una manica. Erano attese da una limousine che doveva portarle allaeroporto. Per qualche inspiegabile ragione magica, erano in pericolo se passavano la notte nellhotel di San Francisco dove si erano registrate al mattino. Ci salutammo abbracciandoci fuori della sala e ci scambiammo i numeri di telefono. Florinda mi diede il numero di una casella postale, chiedendomi di scriverle e di mandarle i miei libri. Il suo comportamento indicava che il nostro incontro era stato molto signicativo, e che certamente ci saremmo risentite presto. Carol, evidentemente stremata dalle domande, mi fece un tiepido cenno di saluto. Lincontro mi aveva elettrizzato. Avevo sempre adorato Florinda, ma avevo dimenticato la sua verve, la sua strabiliante energia. Trovavo seducente tutto ci e volevo rinnovare la nostra conoscenza. Cera stato un vuoto sin dalla morte di mio padre, e sembrava che nulla placasse il mio dolore, neppure le ore di meditazione chi kung o la graticante accoglienza del mio primo romanzo, Desire. Qualcosa mi stava tirando, qualcosa di pi della mia solitudine. Credevo fosse una misteriosa energia. Lessi velocemente il nuovo libro di Florinda, un racconto lirico e pregnante del suo addestramento sotto don Juan, Castaneda, e il loro "gruppo di streghe, guidate dalla Grande Florinda, quella che mi ha dato il nome." Le scrissi per dirle che il libro mi era piaciuto molto, e le mandai il mio romanzo e la mia precedente pubblicazione, The Prodigy, la biograa di un bambino prodigio. Lei mi telefon quasi immediatamente, dicendomi che i libri, specialmente il romanzo, lavevano impressionata. Florinda era una appassionata lettrice di ction, ed era capace di divorare un libro al giorno. Ci accordammo per incontrarci la prima volta che fossi andata a Los Angeles. Con fare disinvolto disse che quando lei e Carol stavano per partire da San Francisco, si erano fermate allalbergo per recuperare un pezzo di bagaglio dimenticato, e avevano visto don Juan seduto nellatrio. Gli erano passate davanti senza salutarlo. Io ero scioccata. Era un fantasma? Che cosa mai poteva signicare? Lei non fece caso alle mie domande e cambi argomento, saltando agli attuali bestsellers di ction. Stava leggendo Ursula Hegge. Mi ripresi abbastanza per chiedere, "Vedi ancora Anna-Marie?" Lei rise. Immaginai fosse una risposta affermativa. "Bene, allora per favore salutamela. E chi questaltra donna che vedo pubblicizzata al Gaia Books per il mese prossimo, con il commento di Carlos sul retro del libro . . . Taisha Abelar?" Florinda rise a pi non posso. "Anna-Marie Taisha!" "Oh! Bene, andr a vederla. Posso ancora chiamarla Annie?" "Be, Amy, tu puoi." Florinda aveva un modo delizioso di far sembrare tutto un segreto. Poi mi cond un altro segreto: il mio incontro con la donna nagual e il fatto di esserle piaciuta era stato un evento di grande importanza. Florinda si dilung sulla scomparsa sica di Carol in una realt alternativa. "Carlos, Taisha e io quasi morimmo quando Carol se ne and barcollavamo sullorlo dellevaporazione! Lei, la donna nagual, la sorella energetica di Carlos. Doveva essere un faro splendente, e illuminarci con la sua luce per condurci dallaltra parte. Ma noi non riuscivamo a trovarla, neanche in sogno. Eravamo devastati, e lottavamo per sopravvivere. Quando Carlos la vide fare jogging a Santa Monica cerc di rincorrerla, ma lei se ne era gi andata. Alcune settimane dopo, boom! Carlos vide il suo volto fra il pubblico mentre teneva una conferenza al Phoenix Bookstore a Santa Monica. Oh, lui ti racconter tutto! Il suo cuore batteva allimpazzata! Riusciva a malapena a parlare. "Amy, lei aveva unamnesia totale sulla sua esperienza! Sparita dal mondo per dieci anni! Scomparsa! Tutto ci che ricorda di essersi svegliata in Arizona, mentre vagabondava qua e l, e di aver notato che gli edici erano pi alti. Dissotterr dei soldi che don Juan le aveva detto di nascondere . . . Ecco, questo era il segno! Signicava che potevamo apparire in pubblico, dopo 20 anni che ci nascondevamo! Castaneda poteva parlare ai suoi lettori, e poteva raccontare al mondo di noi tre noi siamo state il suo pi grosso segreto per 20 anni! per questo che ho scritto il libro sulladdestramento da parte di don Juan quello di una donna un sentiero diverso, e poi, quello di Taisha stato totalmente diverso dal mio. "E ora abbiamo trovato te, Amy il segno be, sar lui a dirtelo. Io non posso dirti troppo. Noi non ci diamo spiegazioni lun altro nel nostro mondo solo una scusa per essere umani, per chiacchierare, per perdere energia, per essere tipici esseri umani. Lui ti dir cosa signica tutto questo. E il tuo bellissimo romanzo . . . tu sei esattamente come me, una sognatrice i bravi romanzieri sono sempre sognatori." Cercai nella memoria il signicato di sognare nei libri di Carlos, ma erano molti anni che non li leggevo. "Che cosa signica, Flo, essere una sognatrice?" "Ci sono due tipi di stregoni, Amy i cacciatori allagguato e i sognatori. Questo c in tutti i libri. Noi

sognatori entriamo in altri mondi come niente entriamo nei nostri sogni attraverso unapertura, e alla ne, quando lego morto, siamo cos uidi che non c nessuna differenza tra sognare ed essere svegli. largomento del mio libro sognare svegli. Non lo stesso dei sogni lucidi. Quello non niente, solo un surrogato. Noi abbiamo scoperto aperture, varchi verso altri mondi." "E i cacciatori?" "Taisha la cacciatrice perfetta. Quando un vero cacciatore si libera dellego, assume personalit diverse, nessuna pi reale di unaltra. Un cacciatore allagguato le vive nel Teatro del Reale, con totale abbandono. Non un gioco questione di vita o di morte assumere questi ruoli. Taisha ne parler nella sua conferenza. "Lagguato un modo per comprendere che non c nessun me. Io non esisto. Io sono soltanto un sacco di storie, come dice Carlos. I cacciatori usano il mondo di tutti i giorni come terreno di battaglia, perch la battaglia contro lego innita. Mi ricordo cosa mi diceva don Juan, e lo dir a te, Amy. Per favore ascolta, carajo! la verit, ma nessuno di noi vuole udirla! Don Juan diceva, Florindita, pensa al tuo ego come a un enorme cane peloso e pigro. Digli di andare a cuccia nel cortile sul retro. Passagli a distanza, perch non potrai mai ucciderlo. Lego unidra a mille teste. Stai alla larga dal vecchio cane stanco in cortile. Capisci ci che dico?" "S, penso di s . . ." "Ciao, mi amor. Presto parleremo ancora! Chiamami!" Forse avevo letto troppa psicologia. Anche cos eccitata, sapevo che la denizione degli stregoni di un cacciatore allagguato era quasi identica alla diagnosi clinica di uno psicopatico. Spinsi via dalla mente questi spiacevoli pensieri. -------

Introduzione al Capitolo 4 di Sorcerers Apprentice: My Life with Carlos Castaneda (LApprendista dello Stregone: La Mia Vita con Carlos Castaneda), di Amy Wallace. Traduzione da Lorien Grant Perry. Nel 1971, mio padre, lautore Irving Wallace, insistette che incontrassi il suo nuovo amico Carlos Castaneda. Venne organizzato un pranzo proprio per loccasione. Dopo quel primo piacevole incontro, Carlos e io rimanemmo sporadicamente in contatto con Florinda e Taisha per 20 anni. Nel 1991, un anno dopo la morte di mio padre, vivevo a Berkeley, e vidi un manifesto che pubblicizzava una conferenza di Florinda Donner in occasione del suo nuovo libro, Being-In-Dreaming. Vi partecipai, e fu una commovente riunione. Disse, "Carlos sar cos contento che ti ho trovato!" Cominciammo a scriverci e a parlarci regolarmente al telefono. Estratto dal Capitolo 4 di Sorcerers Apprentice: My Life with Carlos Castaneda

Pipistrelli Una settimana dopo avevo un problema in casa. Fra le travi del mio palazzo, che era circondato da alberi, vivevano dei pipistrelli, e ogni tanto entravano in casa. I miei gatti li cacciavano febbrilmente, divorandoli occasionalmente. molto difcile liberarsi di un pipistrello, e non avevo pi un marito a portata di mano che si occupasse di dar loro la caccia. Chiamai il Dipartimento locale della Sanit, e mi mandarono il loro specialista in pipistrelli. In mezzo a tutto quel trambusto il telefono si mise a suonare. Era Florinda. In un tono che sottolineava urgenza, disse, "Carlos ti vuole parlare."

"Oh, grande! S." Carlos venne al telefono. "Hola, Amy, mi dispiace cos tanto per tuo padre! Flo mi ha appena detto che morto un anno fa io non lo sapevo, ero a Timbuktu. Ay! Tu come stai?" "Bene. Um . . . scusami, ma in questo momento c un pipistrello in casa e " "Vuoi che ti richiami?" In testa mi risuonarono dei campanelli dallarme. Sapevo che se avessi messo gi il telefono, lui non avrebbe pi richiamato. "No, no." Squill il campanello. Era il cacciatore di pipistrelli, un uomo con una rete e un contenitore di vetro. Gli feci cenno di entrare. "Fai uscire fuori il pipistrello, Amy," disse Carlos, come se stesse impartendo un segreto militare. Fallo uscire fuori." Io risi. "Tu sei Carlos Castaneda," dissi, "fallo uscire fuori tu!" Mentre il pipistrello veniva eliminato, Carlos divenne ancora pi intenso. "Amy, incredibile che Flo ti abbia trovato cos. Avevo cercato di raggiungerti! Quello che devo dirti ti suoner ridicolo, ma cerca di sospendere il tuo normale giudizio, e per favore ascoltami. Per favore, ascolta. della massima importanza. Tu, solo tu, hai lintelligenza per afferrare la metafora. Gli altri . . ." fece un suono sprezzante per includere il suo piccolo gruppo di discepoli (avevo saputo da Florinda che lui aveva circa una dozzina di apprendisti a Los Angeles) o forse lintera umanit "loro non ne sono capaci. Non capiscono che noi siamo come galline, intrappolate in un pollaio, e qualcosa di alieno ci sta mangiando . . . s, noi siano CIBO! Perch no? Sospendi il giudizio. Questo un universo predatorio, e noi veniamo mangiati. Mi ascolti?" "S." "Gli stregoni hanno due detti. Uno riguarda un accademico che and in Amazzonia per osservare i nativi quando questi cercarono di mangiarselo, lui scrisse, Per un momento lantropologia fu dimenticata! "Amy, qualcosa ci sta mangiando, cos ti dico dimentica lantropologia! "Laltro detto lho preso da un titolo dellEsquire, una storia su Lee Marvin. Il titolo era, Lee Marvin ha Paura! Ogni volta che entro in altri mondi, veri e propri altri mondi, credimi, chica, Lee Marvin ha paura! Sei ancora l?" "S." "Un mese fa ero nel sognare quando incontrai Irving. Lui era intrappolato in qualche specie di edera rampicante, in rovi, come una prigione. Mi avvicinai, cercando di liberarlo. Lui mi spinse via. No! No! Non avvicinarti di pi, Solo prenditi cura di mia glia. Promettimelo. Prenditi cura della mia Amy. Lei nei guai!" "Carlos, cosa signica? Che genere di guai?" "Non lo so." "Non lo sai? E allora mio fratello? nei guai? Mio pap lha nominato?" "No, no, solo tu. E ora il suo fantasma infesta la loro casa, dove vive tua madre." "Il suo fantasma?" Il cacciatore di pipistrelli era sulla porta del mio studio. Mostr trionfalmente un pipistrello tutto sbatacchiato dentro al contenitore. Sorrisi e gli segnalai i miei ringraziamenti. "Bene, cosa dovremmo fare?" "Non lo so. Forse dovremmo andare nella casa a cercare di liberarci del fantasma." Dapprima mi sentii scettica, ma la paura che mio padre stesse soffrendo ebbe la meglio sui miei dubbi. "Okay, okay," dissi. "Quando mia madre non sar in casa. Sar a L.A. fra due settimane." "Ah! Meraviglioso! Ci incontreremo allora. Chiama Flo quando arrivi. Eccellente. Adios. E Amy unaltra cosa. ASCOLTA. Ascolta attentamente. Lho detto una volta, e lo ripeter. Tu, Amy Wallace, solo tu, hai lintelligenza per capire la metafora. Tu sei lunica in grado di capirla. Non dimenticarti mai ci che ti ho appena detto. Tutto dipende da questo. Arrivederci." Mi chiesi di cosa diavolo stesse parlando. Tutte le sue storie erano una metafora? Irving Wallace stava parlando a Carlos Castaneda dalla tomba. E io ero in qualche specie di guaio terricante. Cercai di rimanere scettica, ma non funzion Lee Marvin aveva paura.

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Introduzione al Capitolo 12 di Sorcerers Apprentice: My Life with Carlos Castaneda (LApprendista dello Stregone: La Mia Vita con Carlos Castaneda), di Amy Wallace. Traduzione da Lorien Grant Perry. Un anno dopo, dopo una serie di avventure con Castaneda e le streghe, Carlos e io diventammo amanti. Lui insisteva che era rimasto celibe per 25 anni, aspettando il mio arrivo. Presi le sue stravaganti affermazioni con un briciolo di sale, ma lentamente incominciai ad innamorarmi. Mi invit a volare da San Francisco a Citt del Messico per incontrarlo.

Amy Wallace e Irving Wallace Estratto dal Capitolo 12 di Sorcerers Apprentice: My Life with Carlos Castaneda Messico con Castaneda Messico con Castaneda! Non ero mai stata in Messico, e ora stavo andando con lultimo e pi grande dei brujos nella sua dimora magica. Lui mi avrebbe rivelato i suoi segreti sciamanici. Mi gurai una Disneyland del paranormale; Carlos e io che strisciavamo oltre i cactus dentro a caverne sotterranee, dove avremmo bevuto strane pozioni che alteravano la mente e avremmo conversato con antichi maghi. Avremmo esplorato i "posti di potere" che aveva descritto nei suoi libri. Avremmo intrapreso i passi per precedere la morte sciamanica che avevamo sognato, "bruciare dallinterno" insieme, in una estatica palla di fuoco, emergendo intatti in un altro mondo, e nulla ci avrebbe mai separato. Quale amante dellavventura in possesso delle sue facolt mentali avrebbe mai detto di no? Volai da San Francisco a Citt del Messico dove Carlos mi aspettava allaeroporto. Mi salut nervosamente, e mi fece entrare in unauto guidata da un giovane affabile e rafnato nel parlare, Marcos Antonio Karam. Tony aveva creato e dirigeva un Istituto Buddista a Citt del Messico, Casa Tibet, ed era un tipo eccezionale amico del Dalai Lama, e calamita per avvenimenti paranormali. Carlos laveva soprannominato benevolmente "Tony Lama", e Tony lo chiamava "nagualito".

Marcos Antonio Karam Vicino a Tony sedeva uno dei suoi associati, Marivee, un simpatico uomo di mezza et. Carlos mi attir verso di s, sbaciucchiandomi ardentemente sul sedile posteriore dellauto nch non mi intimidii. "Davanti ai tuoi amici?" Sussurrai. "Loro neanche se ne accorgono," insistette, amoroso come un adolescente in un drive-in. Passammo due giorni di continua attivit insieme, unininterrotta girandola di incontri con gli affascinanti amici di Carlos, incluso Fausto, leditore messicano di Carlos, presentato come "mio nipote." Carlos fece conferenze di tre ore luna in spagnolo, che non capivo, a piccoli gruppi adoranti, dando anche dimostrazioni di alcuni semplici movimenti di Tensegrit. Un discorso ebbe luogo nella sala conferenze di unagenzia di viaggi, un altro in un piccolo Istituto New Age. Una donna svenne istrionicamente per lo shock di trovarsi nella stessa stanza con il nagual. Lui non si scompose, e qualcuno la trasport fuori. La vita con Castaneda era incessantemente

drammatica. Carlos volle farmi sedere su una sedia al suo anco davanti al primo gruppo a cui parl; come al solito mi veniva concesso un tremendo onore di cui non avevo idea. Dopo unora gli sussurrai allorecchio che andavo a fare una passeggiata. Era la mia prima sera, e non mi ero mossa n dal lungo viaggio in aereo; lui insistette che Marivee mi scortasse. Ripensandoci, mi sono accorta che avevo infranto seriamente letichetta piantando in asso il nagual; e privando Marivee della rara opportunit di udire una conferenza. Ma Carlos e Marivee furono cos carini che non sospettai mai il mio errore. Seppi che durante la conferenza Carlos aveva insegnato la fondamentale meditazione della "ricapitolazione", dove si fa una lista di tutti i propri incontri sessuali; seguita da una lista di tutte le persone che ci si ricorda di aver mai incontrato. Ci possono voler mesi di lavoro costante solo per fare la lista. Alla ne, si d inizio al compito erculeo di respirare via il potere nocivo contenuto in quelle interazioni umane. Questa era la pratica fondamentale di Carlos, scarsamente spiegata nei suoi libri. Alloggiavamo in un modesto e piacevole hotel, il Maria Cristina, in stanze separate. Molto presto avremmo condiviso ununica stanza, ma per il momento era rischioso. "Potrei volare via e non tornare pi indietro!" esclam. Quando vidi la mia stanza ebbi uno schiacciante dej vu conoscevo la stanza, larredamento, ogni cosa. Lo dissi a Carlos, che ne fu estremamente compiaciuto, ma come al solito non si dilung sulle esperienze paranormali degli apprendisti. Al mattino Tony diede a Carlos alcune foto che lui si riut di mostrarmi, dicendo solo che erano foto dei voladores, o "volatori" vampiri di energia disincarnata che mangiano in continuazione la nostra consapevolezza, creature alle quali aveva alluso a lungo. Lui insistette che Florinda doveva essere la prima a vedere le foto, e come danzata di Carlos, questa segretezza mi feriva. Trovavo gli amici di Carlos incantevoli. Tony era il mio favorito, e pranzammo insieme parecchie volte. Lui preferiva una buona cafeteria stile familiare, mentre Carlos amava la cucina rafnata. Durante un pranzo tir fuori dalla tasca uno squisito orologio, che sembrava allincirca del 1940. Lo fece girare fra gli altri, dicendo che era appartenuto a don Juan. Dovunque mangiassimo, Carlos ordinava per s una bistecca: la considerava la chiave della salute dietetica. Ma quando arriv il mio piatto di enchiladas fumante con salsa verde, inizi subito a mangiarne, compresa la crema acida e il resto. Mi piacque quel gesto da "sposato", che mi ricordava la mia famiglia ebrea a tavola. Carlos affermava, in effetti, di essere un ebreo Sefarita tramite sua nonna materna. Carlos mi condusse nel magnico Museo Antropologico di Citt del Messico. Mi avvis che la visita avrebbe spostato il mio punto di unione, e avrebbe potuto stancarmi profondamente. Questa sarebbe stata la prima di molte visite, mi disse, cos avremmo dovuto badare a "toccarlo leggermente". La sua prima preoccupazione fu di mostrarmi mezza dozzina di larghe statue che, disse, rappresentavano le streghe e le Chacmools, secondo la sua teoria non convenzionale sulla reincarnazione chiamata "ciclicit", che promise di spiegarmi in seguito. Il clou della visita fu quando mi condusse in una piccola stanza, indic con un gesto il muro e disse, "Qui! Puoi vederlo? Capisci?" Sul muro cera unantica maschera funeraria che Carlos mi disse rappresentava lo spirito di mio padre, era mio padre, in qualche modo non semplicemente una somiglianza. Assomigliava cos tanto a Irving che mi lasciai sfuggire un grido quando la vidi, e mi seppellii il volto tra le mani per nascondere le lacrime. "Piccola mia," disse teneramente Carlos, " tempo che ti riposi. Come ti ho detto, stare con il nagual una tale pressione! Ti fa sentire stanca nch il tuo corpo non si adatta. E vedere Irving! Quello Irving, s o no?" Gli occhi di Carlos brillavano di lacrime represse. Ancora una volta mim le loro solite conversazioni sullaspetto giovanile, aggiungendo, "Amy, credimi, eravamo una coppia di vecchi ronzini, e avevamo un aspetto di merda, e mentivamo come maniaci ogni anno e ne ridevamo come matti, e lo sapevamo! Era meraviglioso! E ogni volta che vengo qui e sono venuto qui per decenni dico ciao ad Irving. Per anni lho salutato. Irving, dico, Come stai? Sembri pi giovane che mai!" Carlos si asciug le lacrime, e mi condusse fuori. Uscimmo fuori dal museo per prendere un po daria. In quello stesso momento stava cominciando uno dei pi famosi eventi culturali di Citt del Messico. Sul terreno del museo si innalzava un palo notevolmente alto sembrava alto decine e decine di metri, come se, nel mio stato di acuta immaginazione, stesse sorando le nuvole, cercando di arrivare no alle prime stelle del crepuscolo. Sei uomini, che avevano cinture di cuoio solo attorno ai piedi, si arrampicarono sul palo. Indossavano piccoli perizomi colorati, esponendo i magnici corpi snelli. Sembravano creature di un mondo cos lontano che potevano essere esistiti solo in uno dei libri di sogni di Carlos. Mi disse che erano conosciuti come "voladores", o "volatori", senza riferimento ai volatori delle foto di Tony. Erano felini e homo-sapiens insieme tutti grazia e vigore e sublime concentrazione. Una svista signicava la

morte anche con le bande di cuoio le bande potevano spezzarsi con facilit. Senza scambiarci una parola o uno sguardo, semplicemente tenendoci per mano, mi sentivo certa, come lo sono gli amanti, che Carlos e io ci comprendevamo lun laltro. Tutto della vita ammontava a questo momento di audacia, in alto e senza protezione. Larte dei voladores, il loro teatro, ripetuto per centinaia danni, aveva lo scopo di svegliarci davanti alla succulenta, terricante imminenza della nostra ne. Essi incorporavano la losoa dei libri di Carlos, che la morte deve sempre "essere considerata come il nostro consigliere, sempre presente sopra le nostre spalle." La gente aveva aspettato tutto il giorno questa esibizione. Carlos credeva che il fatto che fossimo usciti dal museo proprio nel preciso momento in cui la danza aveva inizio, fosse un potentissimo segno, che signicava la forza del nostro amore. Quando vide iniziare lesibizione, i suoi occhi si riempirono nuovamente di lacrime -- era la prima volta che lo vedevo piangere apertamente. "Cercano di raggiungere linnito, Amy. Sanno che la loro cerca inutile, ma si arrampicano e si arrampicano e non si arrendono mai. Loro si protendono . . . quello luomo che spezza le catene, che combatte no in fondo per uscire dalla prigione, quando sa che la sua lotta senza speranza ma che nulla lo fermer. Lui colmo di gioia, dice, Fa n culo! Fa n culo Dio stesso! La felicit sta nel viaggio. Allora lui possiede ogni cosa. Quando quello che hai pi che abbastanza, allora, amore mio, e solo allora, sarai sullorlo dellimpeccabilit. Qualcosa vede; e quel qualcosa ama la nostra lotta." Ci baciammo. I danzatori avevano raggiunto la cima. Rimasero attaccati per le corde alle caviglie, ma le srotolarono, cosicch essi caddero, splendidamente, in fuori, tra le braccia del cielo. Volteggiavano e ondeggiavano in tondo magnicamente, danzando con la morte con una precisione e disciplina che trovavo quasi inconcepibile anche mentre li guardavo. "Una volta", disse Carlos solennemente, "ero con don Juan e ci venne dato questo stesso segno siamo usciti fuori e cerano i voladores, che stavano cominciando ad arrampicarsi. Mentre roteavano contro il tramonto, unenorme aquila, con le ali grandi cos!, vol attraverso il cielo, sopra il palo, sopra la testa dei danzatori. Laquila si libr cos fantasticamente in alto che divenne un minuscolo punto nella vastit blu; no a che tutto ci che rimase fu il nostro ricordo del suo volo." Ritornammo in albergo in silenzio. Bussai alla porta di Carlos, in vestaglia di seta pallida. "Sembri una suora," disse con aria stupita. Mi baci il collo, come se fosse qualcosa di fragile. Ci stringemmo lun laltro, e facemmo lamore guardandoci negli occhi. Svanita tutta la timidezza, dissi, "Ti amo." "Cosa?" Apparentemente scioccato, rispose, "Mi ami?" "S. Ti amo." "Ah. E io amo te. Tu sei mia, preciosa, tutta mia. Tu appartieni a me, e io appartengo a te, completamente non c nessunaltra, e mai ci sar. Io sono il tuo uomo, per leternit. Prometti di darti completamente a tuo marito?" "S." "Lo sai cosa stai dicendo?" I suoi occhi avevano una luce inquietante e terribile. "Tu sarai la moglie del nagual. Non potrai mai ritornare. Il mondo il mondo come lo conosci per te perso per sempre. Sono stato cos profondamente dentro di te, fuso con la mia adorabile moglie, che . . . tu non sei pi umana. Hai detto addio al mondo." Squill il telefono, e Carlos rispose cominciando una prolungata conversazione in spagnolo rapidissimo, tanto che non riuscii a capire una parola. Ritornai nella mia stanza. Dopo 20 minuti bussai alla porta di Carlos. Lo trovai seduto sul letto con la testa seppellita tra le mani. In pantofole e vestaglia, i capelli dargento scarmigliati, per la prima volta mi sembr un vecchio. Mi sedetti al suo anco. "Cosa c?" "Devo andare da qualche parte, chica." "Posso venire con te?" "No, no io voglio stare qui, con te, ma devo andare via con alcuni indiani." "Gli indiani dei tuoi libri?" "No! Degli altri indiani!" Si premette la fronte in un gesto di angoscia. Mi lanci uno sguardo scontto. "Io non voglio andare! Voglio stare qui, con te, voglio stare con te ma non ho scelta. Come prima cosa domattina devi prendere laereo per tornare a casa. Vai a dormire, mia cara ti sveglier alle cinque."

Sor una ciocca di capelli dietro al mio orecchio sinistro, e teneramente mi baci il collo. "Cos laltro lato non si sentir solo," disse, baciandomi lorecchio destro. Aveva lo sguardo melanconico e unaria di consumata tristezza. "Ti metter sullaereo, e ti telefoner appena posso, mi corazon. Ti amo."

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