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OSSERVATORIO LEGISLATIVO

a cura di Manageritalia

osservatorio
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DECRETO SVILUPPO BIS: INCENTIVI ALLESODO PER I DIRIGENTI

on la definitiva approvazione del cosiddetto Decreto sviluppo bis (decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito in legge 17 dicembre 2012, n. 221 recante Ulteriori misure urgenti per la crescita del paese) troviamo una serie di disposizioni per sostenere la crescita, tra cui un forte impulso viene attribuito allattuazione dellAgenda digitale. Vengono introdotti strumenti fiscali per agevolare la realizzazione di grandi opere con capitali privati, agevolazioni fiscali per la creazione di start-up innovative, credito alle pmi e attrazione di investimenti esteri. Tuttavia, in particolare, degno di nota un pacchetto di misure funzionali allazzeramento del divario digitale nel nostro paese (creazione del documento digitale unico e del fascicolo sanitario elettronico; Open data nella Pubblica amministrazione; obbligo per la Pa di accettare pagamenti in formato elettronico; comunicazioni e notifiche giudiziarie in formato elettronico ecc.). Segnaliamo che il Decreto ha introdotto una norma che interessa direttamente la nostra categoria, in quanto riguarda nuove forme di incentivi allesodo per i dirigenti. Questa normativa, infatti, ha esteso ai dirigenti una disposizione introdotta dalla recente riforma del

mercato del lavoro (legge 28 giugno 2012, n. 92, art. 4, commi 17) che prevede, in generale, la possibilit di incentivare lesodo di lavoratori anziani, nei casi di eccedenza di personale, attraverso accordi sindacali in cui il datore di lavoro (con oltre 15 dipendenti) si impegna a corrispondere ai lavoratori, attraverso lInps, una prestazione di importo pari alla pensione che spetterebbe in base alle regole vigenti e, parallelamente, a versare allInps la contribuzione fino al raggiungimento dei requisiti minimi per il pensionamento. I lavoratori coinvolti nel programma di ristrutturazione, per il quale il datore di lavoro deve presentare apposita fideiussione bancaria allInps, devono raggiungere i requisiti minimi per il

pensionamento, di vecchiaia o anticipato, nei quattro anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro. Con lart. 34, comma 54, del Decreto sviluppo bis, si prevede che la stessa prestazione possa essere oggetto di accordi sindacali nellambito delle procedure di mobilit (ex artt. 4 e 24, legge 223/1991), ovvero nellambito di processi di riduzione di personale dirigente conclusi con laccordo firmato dallassociazione sindacale stipulante il contratto collettivo di lavoro di categoria. In questo modo, in sostanza, viene incentivato il ricorso a forme di prepensionamento, nellambito di processi di riduzione del personale dirigente, previo un apposito accordo sindacale con il datore di lavoro.

GENNAIO/FEBBRAIO 2013

IN SALVO I FONDI PER LA FORMAZIONE CONTINUA

azione congiunta di Cida - Manager e alte professionalit per lItalia, Manageritalia e Federmanager ha consentito di bloccare una misura (presentata come emendamento al disegno di legge di stabilit per il 2013) che avrebbe sottratto la met delle risorse dei fondi per la formazione continua per il prossimo anno. Un emendamento dei relatori (Legnini del Pd e Tancredi del Pdl), volto a reperire finanziamenti per la Cassa integrazione guadagni in deroga, prevedeva di utilizzare una parte del gettito dello 0,30% destinato ai fondi per la formazione continua. Contro tale ipotesi era insorta Cida, con un comunicato stampa a firma del presidente Silvestre Bertolini, e poi Manageritalia e Federmanager. I presidenti delle due organizzazioni di rappresentanza, Guido Carella e Giorgio Ambrogioni, si sono rivolti ai relatori del disegno di legge di stabilit manifestando il loro netto dissenso, spiegando che tale misura avrebbe rappresentato un vero e proprio esproprio di quelle risorse che rappresentano, per la categoria dei dirigenti, lunico modo per mantenere aggiornata la propria professionalit e per riqualificarsi e riposizionarsi una volta estromessi dal mondo del lavoro. I Fondi interprofessionali per la formazione continua dei dirigenti, Fondir e Fondirigenti, utilizzano la quota dello 0,30% del monte salari nazionale versato dalle imprese per la formazione del management, resasi disponibile a seguito dellavvio del sistema dei fondi bilaterali per il finanziamento della formazione continua (art. 118, legge 388/2000).

Abbiamo sottolineato che tali fondi avrebbero bisogno non di una sottrazione di risorse, ma al contrario di un maggior supporto e di una migliore autonomia di gestione, che consentirebbe di rendere pi efficienti e pi efficaci gli interventi di formazione per il management. Attualmente le risorse sono destinate a finanziare lavvio di piani di formazione continua per i dirigenti e sarebbe assolutamente iniquo non assegnarle alla categoria, considerato che essa non gode di ammortizzatori sociali e ha, nella formazione, lunica arma per migliorare le proprie competenze ed evitarne lobsolescenza. Le risorse sarebbero state destinate alla Cig in deroga, dalla quale, peraltro, la dirigenza esclusa. La misura prevista dallemendamento andava peraltro in contrasto con laccordo sulla produttivit firmato dalle parti sociali il 22 novembre scorso, che pone laccento sullimportanza della riqualificazione professionale ai fini della rioccupabilit dei lavoratori. Abbiamo chiesto quindi la riformulazione dellemendamento. I relatori in effetti hanno modificato la norma con un sub-emendamento, approvato, che ha introdotto una diversa copertura finanziaria. Solo in caso di ulteriore necessit finanziaria il ministro del Lavoro convocher, entro il 30 aprile, le organizzazioni sindacali per individuare ulteriori interventi. Sentite le organizzazioni sindacali, il ministro del Lavoro potr eventualmente disporre, in via eccezionale, che siano utilizzate le risorse dei fondi interprofessionali per il periodo dal 1 giugno 2013 al 31 dicembre 2013.

GENNAIO/FEBBRAIO 2013

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