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CRITICHE DI HEGEL ALLE FILOSOFIE PRECEDENTI Critica allIlluminismo e a Kant - critica alla scissione tra ragione e realt (tra

dover essere ed essere). Cfr. tutto ci che razionale reale... - critica allintellettualismo illuminista (secondo Hegel la ragione degli illuministi finita, parziale, critica e astratta, perch pretende di dare lezioni alla realt e alla storia spiegando loro come dovrebbero essere e non spiegando come esse sono: invece, la realt sempre necessariamente ci che e non potrebbe essere diversamente da com) - critica alla moralit astratta del dover essere kantiano - critica alla pretesa kantiana di voler indagare la facolt del conoscere prima di conoscere (come se uno volesse imparare a nuotare prima di immergersi nellacqua). - Ne consegue una differenza tra il modo di intendere lintelletto e la ragione nei due filosofi. KANT: Filosofia del Finito, del limite Intelletto (conoscenza universale e necessaria in ambito fenomenico ma impossibilit di conoscere il noumeno) Ragione trascendentale (conduce ad antinomie e contraddizioni) Separazione tra essere e dover essere, ragione e realt Distinzione tra fenomeno e noumeno

HEGEL: Filosofia dellInfinito/Assoluto Intelletto scientifico (frantuma la realt e produce una conoscenza astratta e parziale) Ragione speculativa (riconduce la realt a unit, in quanto in grado di cogliere attraverso concetti concreti e adeguati lAssoluto) Essere e dover essere coincidono Il vero lintero: la ragione coglie lunit organica profonda di tutta la realt (reale = razionale) Critica al Romanticismo - Critica alla comprensione immediata e intuitiva (che solo parziale e momentanea) dellAssoluto tramite larte - Critica alla fuga fuori dal tempo e in patrie ideali; non si pu invece uscire dal proprio tempo - Critica al primato del sentimento, dellarte o della fede a discapito della filosofia ( che invece serve per meglio indagare la realt, comprenderla razionalmente e tradurla in concetti adeguati vd. Giustificazionismo) - Critica agli atteggiamenti individualistici di taluni romantici, poich secondo il filosofo tedesco lintellettuale non deve ritirarsi nel proprio io ma tenere docchio soprattutto loggettivo corso del mondo (realt storica e politica). Critica a Fichte - accusa di soggettivismo in quanto Fichte non un vero idealista perch incapace di assimilare adeguatamente loggetto al soggetto, dato che questultimo si configura come un semplice ostacolo esterno allIo, con il rischio di un nuovo dualismo - linfinito di Fichte un cattivo infinito, paragonato a una retta, perch non giunge mai a compimento (lostacolo viene costantemente allontanato, ma mai definitivamente superato)

Critica a Schelling - lAssoluto di Schelling come la notte senza luna in cui tutte le vacche sono nere, ossia risulta ununit astratta, indifferenziata priva di vita e concretezza interiore, quindi incapace di dar ragione alla molteplicit delle cose. - Lassoluto di Schelling viene paragonato a un punto: lorigine di tutto, ma non ci dato sapere come dal punto tutto derivi. Questo accade perch lAssoluto di Schelling statico. Invece per Hegel, ci che rende comprensibile lassoluto che sia dinamico, in continuo sviluppo. FINITO E INFINITO Linfinito contrapposto al finito sarebbe un finito non risolto (cattivo infinito) Il finito invece un momento necessario del movimento dellInfinito (o Assoluto) LAssoluto dunque unit di finito e infinito Le vie per cogliere lAssoluto sono: lArte (intuizione e rappresentazione in forma sensibile) la Religione (rappresentazione e racconto) la Filosofia (concetto) autocoscienza piena dello Spirito

LA FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO La Fenomenologia dello spirito la prima grande opera sistematica di Hegel. La sua pubblicazione avvenuta nel 1807 inaugura la fase degli scritti della maturit e precede la Scienza della logica, LEnciclopedia delle Scienze filosofiche in compendio e i Lineamenti di filosofia del diritto. Nella Prefazione alla Fenomenologia Hegel scrive: La figura autentica in cui la verit pu esistere soltanto il sistema scientifico della verit stessa. Ora, collaborare affinch la filosofia si avvicini alla forma della scienza, affinch possa deporre il proprio nome di amore del sapere per essere sapere reale, ci che mi sono appunto proposto. Lo scopo quindi ambizioso: passare dalla philosophia alla sophia. In tal senso, la Fenomenologia dello spirito costituisce la realizzazione di tale passaggio , come tale coincide con la via che porta alla realt compiuta dello Spirito per giungere alla scienza del vero. Pu quindi essere considerata come una introduzione al sistema filosofico poi compiutamente espresso nellEnciclopedia. Lo Spirito per Hegel il principio assoluto, ossia la totalit, la sostanza vivente, in s dinamica, elevata alla coscienza di se stessa. Come vita che diviene e che si eleva a coscienza, il primo carattere dello Spirito la sua storicit, ossia il suo manifestarsi nella storia, inteso come movimento dialettico attraverso cui lo Spirito acquisisce coscienza di s. Il termine fenomenologia ( dal greco phainomenon ci che si manifesta, che appare) linsieme delle manifestazioni dello Spirito nella sfera dellesistenza concreta e nella sfera della coscienza, allinterno della storia universale. Poich lo Spirito diviene sino a pervenire alla piena autocoscienza, il livello di realizzazione e di comprensione che lo Spirito ha di se stesso cambia e si sviluppa nelle diverse epoche storiche. La Fenomenologia dello spirito quindi lo studio e linterpretazione delle diverse manifestazioni dello Spirito nella storia. La coscienza filosofica adulta (giunta con Hegel al sapere assoluto, ossia alla comprensione della realt razionale dello Spirito) con la fenomenologia si volge indietro a ripercorrere le fasi del proprio sviluppo, come un uomo adulto che si volta indietro per ripercorrere la propria storia e cos comprendere la sua attuale situazione che proprio in quella storia si formata. Nella Fenomenologia dello Spirito quindi possibile individuare due piani narratologici e due punti di vista che continuamente sintrecciano: a) il piano della coscienza naturale nella sua evoluzione storica, attraverso le tappe progressive del suo movimento dialettico verso il sapere assoluto (lo Spirito come oggetto della fenomenologia, come Io narrato): il primo punto di vista , quindi, quello del soggetto storico, in divenire, che ha una coscienza assai parziale e cangiante di se stesso e degli avvenimenti (itinerario storico-fenomenico); b) il piano della coscienza filosofica, che ha piena consapevolezza della realt dello Spirito e ripercorre, interpretandole, le fasi della propria formazione (lo Spirito come soggetto della fenomenologia, come Io narrante): il secondo punto di vista , quindi, quello attraverso cui lIo narrante, come in un romanzo autobiografico, ripercorre, specchiandosi nella memoria, le vicende pi significative del suo sviluppo, ossia le esperienze in virt delle quali la coscienza naturale divenuta Spirito che sa se stesso come Spirito (itinerario concettualefenomenologico). Sul piano storico-fenomenico, le tappe dellevoluzione dello Spirito sono chiamate da Hegel figure. Ciascuna figura rappresenta una manifestazione concreta, storicamente limitata e cangiante, della coscienza, unesperienza particolare, individuale o collettiva dello Spirito, destinata ad essere superata da una nuova figura ad un livello superiore di consapevolezza. Le figure rappresentano,

quindi, lo Spirito nella sua singolarit, nella sua realt storica e si differenziano nel tempo, in modo tale tuttavia che la figura successiva, secondo la legge dialettica, contenga in s le precedenti. Il passaggio da una figura a unaltra sempre segnato dal dubbio, da una crisi della coscienza, che un momento necessario per lo sviluppo del sapere. La Fenomenologia dello spirito quindi il cammino del dubbio, o pi propriamente della disperazione, che deve passare attraverso la lacerazione, la dispersione, il dolore e la sofferenza (il travaglio del negativo), come momento necessario della vita dellAssoluto. Sul piano concettuale-fenomenologico, la vita dello Spirito si articola in quattro momenti (logici, non temporali), chiamati figurazioni che sono la coscienza, lautocoscienza, la ragione, lo spirito. Le figurazioni costituiscono le determinazioni (o manifestazioni speculative) dello Spirito e fungono da termine medio tra lo Spirito universale e la singolarit delle figure. Sulla base di queste definizioni possibile tracciare uno schema della complessa struttura della Fenomenologia dello spirito. Coscienza Coscienza che guarda e conosce il mondo 1. la certezza sensibile (o il questo o lopinione) 2. la percezione sensibile (o la cosa o lillusione) 3. lintelletto (fenomeno e mondo ultrasensibile) La verit della certezza di se stesso 1. appetito/desiderio 2. indipendenza e dipendenza dellautocoscienza: signoria/servit/ribaltamento 3. liberazione dellautocoscienza: stoicismo/scetticismo/coscienza infelice Certezza e verit della ragione 1. ragione osservativa - osservazione dellautocoscienza nella sua purezza e nel suo rapporto con leffettualit esterna; leggi logiche e psicologiche - osservazione del rapporto dellautocoscienza con la sua effettualit immediata 2. ragione attiva - lattuazione dellautocoscienza razionale mediante se stessa: il piacere e la necessita; le legge del cuore e il delirio della presunzione; la virt e il corso del mondo 3. individualit in s e per s - il regno animale dello spirito - la regione legislatrice - la ragione esaminatrice delle leggi

Autocoscienza

Ragione

Spirito (passaggio dalla Lo spirito (soggettivo) fenomenologia alla - spirito teorico psicologia) - spirito pratico - spirito libero Il sapere puro o lo Spirito assoluto (Filosofia)

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