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In margine a una propedeutica dello studio delle lingue classiche. Non-solo-analisi-logica.

Ambito meta-cognitivo e delle abilit trasversali


Nicoletta Marini

Finalit:

uniformare il livello di partenza degli alunni provenienti dalla III media

limitare la dispersione scolastica creare motivazione allo studio, tramite una maggiore consapevolezza dei propri mezzi e degli strumenti a disposizione educare allo studio e al successo formativo come conquista della ragione e dell'impegno Obiettivi: rafforzare le abilit trasversali di base per accedere in modo proficuo alle diverse

materie del ginnasio acquisire un metodo e un'organizzazione di studio efficace ottimizzare i tempi di studio, migliorando il rapporto tra ore di studio impiegate e risultati conseguiti Durata: Periodo: 15 ore attivit di classe + 10 ore di studio individuale settimana che precede l'inizio dell'a.s. (o, in alternativa, in regime di pausa didattica

nel I quadrimestre) Tipologia: Strumenti: lezioni frontali, interattive, laboratorio cartacei e multimediali

Spesso, la propedeutica allo studio del greco e del latino muove da due ambiti: a) il ripasso della grammatica italiana b) un approccio ad argomenti di civilt e di mitologia classica. Il primo ambito di lavoro quello pi frequentemente attuato nella classe prima del ciclo superiore. A questo scopo, ormai invalso nella maggioranza dei manuali di latino (ma anche di greco) introdurre lo studio di questa lingua con un ripasso capillare e sistematico dell'analisi grammaticale, logica e del periodo italiana. L'idea che sta alla base di tale impostazione didattica che la grammatica sia condizione necessaria e sufficiente allo studio delle lingue classiche. Non mancano anche corsi propedeutici, spesso offerti dalle scuole, che forniscono agli studenti appena usciti dalla terza media sintetiche panoramiche sul mito e/o sulla civilt greco-latina, anche per non svincolare lo studio e la riflessione sulla lingua da una conoscenza di aspetti importanti della vita e dell'immaginario classico.

Intendo, con questo breve contributo, suggerire a integrazione e non in alternativa alle due tipologie di lavoro propedeutico sopra evidenziate una terza modalit: un pi approfondito approccio e lavoro sulla lettura, a completamento di quanto gi avviato nel ciclo di studi di base. Questa proposta nasce da due constatazioni fatte sul campo. La prima: l'approccio grammaticale (tradizionale) si rivela spesso insufficiente allo studio delle lingue classiche e alla lettura e comprensione dei testi in lingua originale. Com' noto agli insegnanti di greco e latino, infatti, un'adeguata conoscenza della grammatica italiana, che spesso si riflette anche in una conseguente discreta conoscenza della grammatica greca e latina, talvolta non consente agli studenti di padroneggiare gli strumenti per leggere e comprendere un testo originale. frequente che lo studente lamenti la sua difficolt nell'applicare le regole al momento della traduzione, ragion per cui le sue cognizioni teoriche finiscono per non garantirgli la capacit di comprendere anche solo il senso generale di un brano. Seconda constatazione: i testi antichi risultano spesso incomprensibili agli studenti, anche quando sono tradotti in italiano. Credo che sia capitato a molti insegnanti leggere in classe (magari proprio in occasione delle lezioni sulla civilt e sul mito) brani di autori classici in traduzione italiana. E ritengo che a molti sia capitato di constatare che il messaggio dell'autore antico pu non "arrivare" agli studenti, che dichiarano di non aver capito che cosa si stia leggendo. L'impasse comunicativa pu in parte dipendere dal fatto che gli studenti, soprattutto al biennio delle superiori, dispongono di conoscenze molto vaghe sulla storia, sul mito, sulla civilt e sul pensiero antico; inoltre, in molti casi, non hanno mai sentito nominare autori come Senofonte, Plutarco, Ovidio ecc., elemento che li disorienta non poco nella comprensione della lettura. Spesso il biennio delle superiori serve anche a colmare queste lacune, almeno in parte. Tuttavia, dietro a questa difficolt di comprensione dei testi antichi in traduzione, si nasconde un altro problema, non secondario. Mi riferisco alla scarsa abitudine che hanno gli studenti a leggere testi letterari e alla conseguente inadeguata abilit di lettura come comprensione profonda e non superficiale del testo. In altre parole, molti studenti sono poco abituati a confrontarsi con una lingua letteraria, artistica, raffinata, lontana dal linguaggio colloquiale, com' del resto la lingua che appare anche in traduzione negli autori greci e latini, siano essi poeti o prosatori. Succede cos che gli studenti non abbiano chiaro il significato di alcune parole che appartengono a registri non colloquiali (ambito lessicale) e, di fronte alla complessit di periodi ed enthymemata di autori come Demostene, Isocrate, Cicerone ecc., perdano il senso della frase (ambito sintattico).

Come intervenire? Ritengo che un possibile approccio consista nel rafforzamento di un'abilit trasversale come la lettura. Con lettura intendo, come ben chiarisce Ugo Cardinale (U. Cardinale-G. Giachino, La lettura, Zanichelli, Bologna 1981, p. 19), la decodificazione della lingua scritta. Si tratta di un'operazione che risulta, oggi, tutt'altro che banale per lo studente, anche dopo gli otto anni di scuola primaria. E questo non certo per problemi legati alla scuola primaria, quanto per le diverse modalit di trasmissione della cultura che investono la nostra societ. Come scrive Ugo Cardinale: "Bisogna tener presente infatti che le trasmissioni tecnologiche che hanno interessato la nostra societ, con l'introduzione su vasta scala dei mass-media, hanno rivoluzionato le modalit tradizionali di trasmissione della cultura, in particolare mettendo in crisi il ruolo esclusivo, nel processo di acculturazione, della lettura, al punto da esigere giustificazioni diverse della sua legittimit, se non si vuol condividere l'apocalittica previsione di Mc Luhan (La galassia Gutenberg. Nascita dell'uomo tipografico, Armando, Roma 1976) sulla fine senza ritorno della galassia Gutenberg, regno della lettura individuale e solitaria". In questo senso, lo studio e la comprensione degli autori antichi non pu prescindere da un lavoro sulla lettura comprensiva e critica in senso stretto, che non sia solo, com' ovvio, meccanico deciframento di segni. A mio giudizio, infatti, spesso questa capacit di lettura comprensiva e critica che talvolta difetta negli studenti del biennio delle superiori. Diventer quindi un'ovvia conseguenza la loro a volte drammatica difficolt a comprendere, anche nelle sue linee pi generali, un testo latino, difficolt che li porta ad ancorarsi al richiamo mnemonico delle regole della grammatica per uscire dall'impasse traduttiva. I risultati sono quelli che abbiamo tutti sotto gli occhi: traduzioni senza senso, bench talvolta siano condotte con il rispetto del tessuto logicosintattico del brano. Proviamo allora a rinforzare sin dal loro ingresso nella scuola superiore la loro capacit di lettura comprensiva e critica (di autori della letteratura italiana). possibile un percorso di questo tipo:

1. Tecniche di lettura 1.1. la lettura di consultazione (cenni) 1.2. la lettura esplorativa (cenni) 1.3. la lettura approfondita 2. Comprensione globale di un testo 2.1. riconoscere il genere letterario cui appartiene il testo 2.2. trovare in esso le informazioni principali

2.3. collegare le informazioni principali per capire quale sia lo sviluppo del testo 3. Comprensione analitica e interpretativa di un testo 3.1. Il piano del significato e quello del significante 4. La parafrasi e il riassunto 5. Cosa significa "tradurre" Non si tratta tanto di fornire stimoli al piacere della lettura, quanto di far acquisire conoscenze tecniche per leggere un messaggio scritto con piena consapevolezza e padronanza.

Sono molti i testi scolastici che forniscono materiali di lavoro sull'abilit della lettura. Cito, a titolo di esempio: M. Sensini, La lingua italiana, Arnoldo Mondadori Editore, modulo 11, "Saper leggere"; S. Fogliato-M.C. Testa, Strumenti per l'italiano. Sviluppo delle abilit linguistiche, Loescher Editore, cap. 8, "Leggere: un metodo per la lettura e per lo studio"; G. Lughi- F. Gregoratti, Punto e a capo. II Produzione e comprensione del testo, Einaudi Scuola, capitolo 5, "Tecniche di lettura". L'approccio al greco e al latino, unito a un percorso di studi che offra un po' meno frustrazioni per lo studente, dovrebbe passare, a mio giudizio, attraverso un ulteriore potenziamento dell'italiano. Il rischio che la decurtazione del 20% delle ore di questa disciplina nel biennio del Liceo Classico, quale appare nello schema di decreto legislativo concernente la definizione delle norme generali e dei livelli essenziali di prestazione relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione, a norma dell'art. 1 della legge 28 marzo 2003, n. 53, predisposto dal MIUR (si veda Le linee della riforma del secondo ciclo al 12-13 gennaio 2005, in "Nuova Secondaria" 15 febbraio 2005, pp. 27-36, a cura di Andrea Porcarelli) , possa ulteriormente penalizzare l'insegnamento / apprendimento delle lingue classiche, non solo rendendo pi difficile il raggiungimento degli obiettivi minimi delle due discipline, ma aggravando anche il gi diffuso pregiudizio sulla notevole difficolt di queste materie. Per usare ancora le parole di Ugo Cardinale, il possesso dello strumento linguistico e della lettura a essere "il perno e lo scopo di un'autentica pedagogia democratica". Nella speranza che ci non diventi un'occasione mancata.

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