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TESI INTERDISCIPLINARE DESAME

Allievo geom

. Zaccaria Chiara
Anno scolastico 2006/2007

5^b

GLI ESPROPRI E LE STRADE


MATERIE E ARGOMENTI TRATTATI: ESTIMO gli espropri per pubblica utilit TECNOLOGIA DELLE COSTRUZIONI le reti di trasporto TOPOGRAFIA le strade IMPIANTI le macchine per movimento terra

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ESPROPRIAZIONI PER PUBBLICA UTILITA


Lespropriazione per causa di pubblica utilit definita come una privazione forzata del diritto di propriet o di un altro diritto reale, fatta per motivi di pubblico o generale interesse, ovvero una limitazione del diritto di propriet privata consentita dalla Costituzione. un istituto giuridico. Possono essere espropriati tutti i beni, siano essi mobili, immobili o diritti (come il diritto di costruire). Il processo di espropriazione prevede che la persona privata di un bene sia comunque risarcita con un adeguato indennizzo (che non deve essere confuso con il risarcimento del danno, poich lindennizzo avviene in un contesto di legalit, ovvero secondo le leggi che regolano lesproprio, mentre il risarcimento del danno determinato da un comportamento illegale, in cui vi dolo da chi ha causato il danno). La disciplina che regola le espropriazioni costituita dal Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilit, emanato con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 327 del 8 giugno 2001: questo regolamento contiene anche parte delle vecchie norme emanate nel corso degli anni e poi via via modificate (legge fondamentale del 1865, legge Napoli del 1885, legge per la casa del 1971, in seguito modificata da altre fra cui la legge Bucalossi, e legge Amato del 1992). Esistono due tipi di espropriazioni: 1. espropriazione totale il proprietario viene privato integralmente di un suo fondo. Lart 39 della legge sugli espropri prevede che lindennit sia pari al giusto prezzo che limmobile avrebbe avuto in una libera contrattazione di compravendita dove, per giusto prezzo, sintende il valore di mercato del bene secondo i prezzi correnti al momento della dichiarazione di pubblica utilit. Nella stima del valore non devono essere considerati fatti come laumento di valore che sarebbe derivato al bene espropriato dallesecuzione dellopera di pubblica utilit, le costruzioni, le piantagioni e le migliorie che risultino essere state eseguite dopo la dichiarazione di pubblica utilit allo scopo di ottenere una maggiore indennit. La legge non impone alcun particolare procedimento estimativo, ma lascia al perito incaricato della stima la facolt di scelta del procedimento pi adeguato.
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2. espropriazione parziale secondo lart. 40 delle legge sugli espropri, in caso di espropriazione parziale lindennit consiste nella differenza fra il giusto prezzo che avrebbe avuto lintero immobile prima delloccupazione e il giusto prezzo che potr avere la sua parte residua dopo loccupazione; si individua cos il valore complementare della parte espropriata rispetto al fondo integro: necessaria per disposizione di legge e va formalizzata, anche se lespropriazione riguarda una parte esigua del fondo. Di norma unopera di pubblica utilit arreca vantaggio alla parte residua del fondo, determinabile come valore fondiario. Per evitare che il vantaggio riduca eccessivamente o vanifichi lindennit effettiva, questa non potr essere inferiore alla met di quella determinata secondo lart. 40. I soggetti dellespropriazione definiti dalla legge sono: - espropriato soggetto a cui viene espropriato il bene; - autorit espropriante autorit amministrativa che cura il procedimento - beneficiario dellespropriazione soggetto a favore del quale viene emesso il decreto di esproprio - promotore dellespropriazione soggetto che chiede lespropriazione Fasi dellespropriazione Liter espropriativo prevede 5 fasi: 1. il vincolo preordinato allesproprio larea viene sottoposta al vincolo preordinato allesproprio con lapprovazione dello strumento urbanistico (es. PRG) che prevede su di esso la realizzazione di unopera pubblica o di pubblica utilit. Questo provvedimento dura 5 anni, ed entro tale termine deve essere emanato il provvedimento che comporta la dichiarazione di pubblica utilit. Al proprietario deve essere inviato lavviso dellavvio del procedimento. 2. dichiarazione di pubblica utilit implicita nellapprovazione del progetto definitivo dellopera di pubblica utilit e del piano di attuazione, che pu essere un piano particolareggiato, un piano di lottizzazione, un piano di recupero, un piano delle aree da destinare a insediamenti produttivi ecc. 3. indennit di espropriazione entro i trenta giorni successivi alla dichiarazione di pubblica utilit il promotore dellespropriazione compila lelenco dei beni da espropriare e indica le somme che offre per le loro espropriazioni (lelenco va notificato a ciascun proprietario); nei successivi trenta giorni, invece, gli interessati possono presentare osservazioni scritte e depositare documenti. Valutate le varie osservazioni lautorit espropriante
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determina la misura dellindennit provvisoria di esproprio (anche questatto va notificato al proprietario). 4. accettazione dellindennit nei trenta giorni successivi alla notificazione il proprietario pu comunicare allautorit espropriante, con dichiarazione irrevocabile, che accetta lindennit (entro sessanta giorni lindennit deve essere pagata la somma offerta, altrimenti devono essere aggiunti gli interessi legali). In seguito al pagamento dellindennit il beneficiario e il proprietario sono tenuti a concludere laccordo di cessione volontaria, che deve essere trascritto entro quindici giorni presso lUfficio dei registri immobiliari. Si pu quindi dire che lesproprio si conclude con un atto di compravendita. Se il proprietario non risponde allaccettazione lindennit si intende rifiutata (silenzio-rifiuto) e viene perci depositata presso la Cassa depositi e prestiti; rifiuto dellindennit il proprietario non accetta lindennit provvisoria proposta. Si procede quindi alla determinazione dellindennit definitiva: il proprietario sceglie a chi affidare il compito di determinare lindennit (a tre tecnici appositamente nominati da autorit espropriante, proprietario e presidente del tribunale civile, o alla commissione provinciale per gli espropri, formata da nove membri). Se lindennit definitiva determinata dai tre tecnici o dalla commissione viene accettata si procede al pagamento, altrimenti lautorit espropriante ne ordina il deposito presso la Cassa depositi e prestiti e procede in qualsiasi caso allemanazione del decreto di espropriazione. Il proprietario pu fare opposizione alla stima con ricorso in Corte dappello. 5. decreto di esproprio il decreto finale di esproprio viene emanato dallautorit competente (Stato, Regione, Provincia, Comune) e consente loccupazione dellimmobile. Il decreto indica gli estremi degli atti da cui sorto il vincolo preordinato allesproprio, gli estremi del provvedimento che ha approvato definitivamente il progetto, lindennit provvisoria, precisando se sia stata accettata e pagata, o rifiutata e depositata pressa la Cassa depositi e prestiti, i nominativi dei tecnici incaricati di determinare lindennit definitiva, precisando se essa sia stata accettata e pagata o rifiutata e depositata presso la Cassa depositi e prestiti, e latto del passaggio di propriet. La notifica al proprietario del decreto pu avere luogo contestualmente alla sua esecuzione. Il decreto viene eseguito con loccupazione e si effettua mediante verbale di immissione in possesso o compilazione dello stato di consistenza. Lindennit di esproprio
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L indennit costituisce un reddito diverso da dichiarare per chi non eserciti unimpresa commerciale. Il soggetto che corrisponde la somma deve operare la ritenuta dacconto del 20%. Esistono tre tipi di indennit: 1. Indennit per aree edificabili Nel calcolo dellindennit di unarea edificabile uso la formula: ind = [(Vv + 10 RD)/2] x 60% ovvero la media tra il valore venale (di mercato) e 10 volte il reddito dominicale rivalutato (aumentato, cio, dell80%); alla formula viene applicata inoltre una riduzione del 40%. Lindennit cos ottenuta viene ridotta a un importo pari al valore indicato nellultima dichiarazione presentata dallespropriato ai fini dellimposta comunale sugli immobili (ICI) prima della determinazione formale dellindennit. Se per negli ultimi cinque anni stata pagata dallespropriato unimposta maggiore di quella da pagare sullindennit, la differenza corrisposta dallespropriante allespropriato. 2. Indennit per le aree edificate Se lesproprio interessa unarea legittimamente edificata, calcolo lindennit in misura pari al valore venale: non avendo un procedimento definito dalla legge per determinare questo valore, si pu ricorrere al calcolo mediante valore di mercato o valore di ricostruzione. Se invece il fabbricato stato edificato in assenza di concessione edilizia o di autorizzazione paesistica, lindennit viene calcolata tenendo conto della sola area di sedime. 3. Indennit per le aree agricole Nel caso di aree non edificabili soggette a colture lindennit verr calcolata in base al criterio del valore agricolo medio (VAM, determinato in funzione della Regione agraria determinata dallISTAT e dalla qualit di coltura), che tiene conto delle colture effettivamente praticate sul fondo. Se larea non coltivata lindennit corrisponde al valore agricolo medio corrispondente al tipo di coltura prevalente nella zona. Al valore agricolo dellarea si deve sommare il valore di eventuali manufatti edilizi legittimamente realizzati. Lindennit viene inoltre aumentata delle somme pagate dallespropriato per qualsiasi imposta relativa allultimo trasferimento dellimmobile. Casi particolari di indennit - Maggiorazioni dellindennit in caso di cessione volontaria
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Nel caso di aree edificabili se ho la cessione volontaria la riduzione del 40% non viene applicata (questo per incentivare la cessione volontaria). La formula risulter quindi: ind = (Vv + 10 RD) / 2 Nel caso di aree agricole se il proprietario non coltivatore diretto, lindennit pari al valore agricolo aumentato del 50% (ind = VAM x 1.5), mentre se il proprietario coltivatore diretto, lindennit pari al valore agricolo aumentato del 200% (ind = VAM x 3). - Indennit aggiuntive per il coltivatore diretto Se il proprietario (o laffittuario) un coltivatore diretto, oltre allindennit di esproprio spetta unindennit aggiuntiva pari al VAM corrispondente al tipo di coltura effettivamente praticata. Questa procedura viene applicata anche ad aree edificabili che al momento dellesproprio sono utilizzate come aree agricole - indennit in caso di esproprio che determina un vantaggio alla parte non espropriata Se dallesecuzione dellopera di pubblica utilit deriva un vantaggio alla parte non espropriata del bene, dalla somma relativa al valore della parte espropriata (valore complementare) detratto limporto corrispondente al medesimo vantaggio; questa riduzione non si applica qualora essa risulti superiore ad un quarto dellindennit dovuta ed il proprietario abbandoni lintero bene. In qualsiasi caso lindennit dovuta dallespropriante non pu essere inferiore alla met di quella che gli spetterebbe secondo il criterio del valore complementare. - Indennit per limposizione di servit Nel caso in cui un fondo risulti, in seguito allespropriazione per causa di pubblica utilit, gravato da servit, il proprietario ha diritto ad un indennizzo. Lindennit non dovuta se la servit pu essere trasferita senza grave incomodo a carico del fondo dominante o di quello servente. In tal caso lespropriante, se non effettua direttamente le opere di trasferimento, rimborsa le spese necessarie per la loro esecuzione. - Opposizioni alla stima Decorsi trenta giorni dalla comunicazione dellindennit di esproprio definitiva, lespropriato o il promotore dellespropriazione, pu impugnare innanzi alla Corte dappello gli atti dei procedimenti di nomina dei periti e di determinazione dellindennit, la stima fatta dai tecnici, la liquidazione
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delle spese di stima e comunque pu chiedere la determinazione giudiziale dellindennit. Loccupazione temporanea Inizialmente, secondo la legge fondamentale, loccupazione poteva avere durata massima di due anni, ora la durata massima di 5 anni; in qualsiasi caso la propriet rimane allespropriato. Lautorit espropriante pu disporre loccupazione temporanea di aree non soggette al procedimento espropriativo, se ci risulta necessario per lesecuzione dei lavori previsti. Al proprietario del fondo notificato un avviso contenente lindicazione del luogo, del giorno e dellora in cui prevista lesecuzione dellordinanza che dispone loccupazione temporanea. Al momento dellimmissione in possesso, redatto il verbale sullo stato di consistenza dei luoghi: viene redatto in contraddittorio con il proprietario, e alle operazioni vi possono partecipare il possessore e i titolari di diritti reali sul bene da occupare. Secondo lart. 50 del Testo unico, al proprietario dovuta unindennit per ogni anno di occupazione pari ad un dodicesimo di quanto sarebbe dovuto del caso di esproprio dellarea e, per ogni mese o frazione di mese, unindennit pari ad un dodicesimo di quella annua. Nel caso di unarea edificabile lindennit annua di occupazione temporanea si calcola come: ind = [(Vv + 10 RD) / 2] x 60% x 1/12 mentre per unarea agricola user la formula: ind = VAM x 1/12 Se non si trova un accordo tra le parti, lindennit viene determinata dalla commissione provinciale per gli espropri. Contro lindennit determinata dalla commissione si pu ricorrere presso la Corte dappello. La retrocessione dei beni espropriati Se lopera di pubblica utilit non stata realizzata entro il termine massimo di dieci anni, lespropriato pu chiedere che sia accertata la decadenza della dichiarazione di pubblica utilit e che siano disposti la restituzione del bene espropriato, ovvero la retrocessione totale; tale restituzione pu avvenire solo in seguito al pagamento di un prezzo di retrocessione; in questo procedimento pu inserirsi anche il Comune in cui situato il bene, poich egli ha il diritto di prelazione.
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Nel caso in cui lopera sia stata realizzata, lespropriato pu ottenere la restituzione della parte del bene non utilizzata (retrocessione parziale), sempre in cambio di un corrispettivo monetario. Il corrispettivo della retrocessione pu essere determinato dalle parti, in caso contrario determinato dallufficio provinciale dellAgenzia del territorio o dalla commissione provinciale per gli espropri sulla base dei criteri utilizzati per la determinazione dellindennit di esproprio. Contro la stima si pu sempre ricorrere alla Corte dappello. Espropriazione di fatto Limposizione del vincolo su unarea, pur non determinando il trasferimento coattivo della propriet dal privato cittadino alla pubblica amministrazione e lasciando la disponibilit dellarea al proprietario, determinava di fatto un esproprio senza indennizzo. Questa modalit di esproprio conosciuta come espropriazione anomala o espropriazione di fatto.

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LE RETI DI TRASPORTO Le strade sono una delle principali reti di trasporto. In Europa le strade sono variamente classificate: vi sono classificazioni di ordine amministrativo, ovvero strade private (che fanno parte di immobili di propriet dei privati) e strade di uso pubblico (che rientrano nei beni del demanio accidentale in quanto appartenenti allo stato, alle regioni, agli enti locali) e classificazioni derivanti dalle funzioni che le strade sono chiamate ad assolvere dal traffico che devono sopportare, oppure dalle loro caratteristiche costruttive. La classificazione pi diffusa quella per reti e per funzioni che classifica le strade in rete viaria extraurbana (formata dalle strade colleganti le citt, le relative frazioni o punti singolari del territorio come aree industriali, parchi, luoghi isolati per lo spettacolo e il culto ecc.) e rete viaria urbana (formata dalle strade pertinenti gli aggregati urbani e costituenti elemento fondamentale della forma e dello sviluppo di questi). La circolazione di veicoli e pedoni regolata dalle norme del Codice della strada: lelemento che fa sottoporre lo spazio stradale alle norme del Codice della strada la sua destinazione alluso pubblico. Le strade sono classificate dal Codice della strada anche in base alle loro caratteristiche funzionali, al loro uso alle esigenze gestionali e amministrative: - strada di tipo A AUTOSTRADA: riservata alla circolazione dei veicoli a motore (con vincoli di cilindrata, velocit e ingombro) con esclusione assoluta di ogni altro genere di traffico. Le autostrade evitano gli incroci a raso di ogni genere, gli attraversamenti degli abitati, i passaggi a livello e inoltre attuano una rigorosa separazione mediante recinzioni fra lo spazio occupato dal sedime stradale e le relative banchine laterali e il territorio circostante. Gli elementi tecnici che differenziano le autostrade dalle altre strade sono: presenza di speciali raccordi a livelli differenziati per lentrata e luscita dei veicoli, presenza della doppia carreggiata ad almeno due o tre
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corsie per ogni carreggiata, la presenza dello spartitraffico (inteso come spazio che separa le due carreggiate e di conseguenza le corsie), presenza della corsia di emergenza, presenza di apposite aree di servizio e di aree di parcheggio (entrambe con accessi dotati di corsie di decelerazione e accelerazione), sviluppo di rettifili, curve ampie (raggio non minore di 800 m) e pendenze limitate (non maggiori del 5-6%). AUTOSTRADA URBANA: al servizio del traffico di scambio fra territorio urbano ed extraurbano e del traffico di transito rispetto allarea urbana. Sulle autostrade urbane consentito soltanto il transito dei veicoli abilitati a una velocit superiore a 50 km/h. Non sono ammesse quindi le soste, le fermate dei mezzi pubblici, i velocipedi, i pedoni, salvo che siano presenti idonee attrezzature nelle fasce di pertinenza. - strada di tipo B STRADA EXTRAURBANA PRICIPALE: hanno percorsi lineari ed agevoli che favoriscono la visibilit e la continuit della circolazione; presentano capacit specifiche per lo smaltimento del traffico e un grado di sicurezza generalmente pi elevato rispetto agli altri tipi di strade. In questa categoria si possono trovare le strade statali, i raccordi autostradali e le strade a scorrimento veloce. Le caratteristiche principali di queste strade sono: carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, con almeno due corsie di marcia e banchina a destra, limitata pendenza, curve con ampio raggio con profili trasversali sopraelevati, incroci non a raso con distanze minime di 300-400 m luno dallaltro, piazzole di sosta spaziate in funzione del volume del traffico, corsie di accelerazione e decelerazione e strisce di guida e di sicurezza sulla carreggiata. - strada di tipo C STRADA EXTRAURBANA SECONDARIA: costituite da ununica carreggiata con almeno una corsia per senso di marcia e banchine. Appartengono a questa categoria le strade statali non comprendenti itinerari internazionali e le strade regionali e provinciali aventi larghezza della piattaforma stradale superiore o uguale a 10.50 m. in questa categoria rientrano praticamente tutte le strade extraurbane che vengono utilizzate per collegare centri e localit di importanza regionale e provinciale. Le strade extraurbane secondarie di media importanza sono ad uso promiscuo poich vi circolano ogni genere di veicoli e anche pedoni. - strada di tipo D STRADA URBANA DI SCORRIMENTO: ha la funzione di garantire la fluidit degli spostamenti veicolari di scambio anche allinterno della rete viaria cittadina, nonch di consentire un elevato livello di servizio degli spostamenti a pi lunga distanza interni allambito urbano. Le strade urbane di scorrimento hanno carreggiate indipendenti o separate
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da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia e una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici, banchine pavimentate e marciapiede con le eventuali intersezioni a raso, semaforizzate. Per la sosta o per altre infrastrutture come le piste ciclabili sono previste apposite aree o fasce laterali estranee alla carreggiata, entrambe con immissioni e uscite concentrate. In alcune situazioni di traffico elevato, nelle strade urbane di scorrimento gli incroci vengono realizzati con svincoli a diversi livelli; gli attraversamenti pedonali sono invece risolti mediante sottopassaggi, spesso associati ad altri impianti sotterranei come quelli delle metropolitane. - strada di tipo E STRADA URBANA DI QUARTIERE: svolge funzioni di collegamento tra quartieri limitrofi (spostamenti di minore distanza, sempre interni alla citt) o, per le aree urbane di pi grandi dimensioni, tra punti estremi di un medesimo quartiere. Esse sono a unica carreggiata con almeno due corsie, banchine pavimentate e marciapiedi; per la sosta sono previste aree attrezzate con apposita corsia di manovra, esterna alla carreggiata. Su questo tipo di strade sono ammesse tutte le componenti di traffico, compresa la sosta dei veicoli privati, purch organizzata su specifiche aree con apposita corsia di manovra. - strada di tipo F STRADA LOCALE: a servizio diretto degli insediamenti; molte di esse sono a uso promiscuo (veicoli e pedoni). Le strade urbane locali sono destinate a trasformarsi in vie abitabili, cio in strade sulle quali, attuando un progetto di traffico moderato, si raggiunge lo scopo di ridurre la velocit dei veicoli, di agevolare il parcheggio e di creare, ove possibile, zone di verde. STRADA EXTRAURBANA LOCALE: chiamata anche strada di interesse locale, e comprende le strade provinciali e comunali che non rientrano nelle altre categorie. Tali strade sono in grado di smaltire, a velocit contenuta, ridotti volumi di traffico e per questo fatto servono praticamente solo a collegare centri e localit di interesse provinciale e comunale. Non a caso fra di esse sono largamente presenti strade comunali e quelle che, pur appartenendo al demanio dei Comuni, sono in manutenzione temporanea allAmministrazione Provinciale. In questa categoria si trovano anche vecchie strade provinciali aventi sezione trasversale inferiore a 10.50 m. Le strade per esigenze amministrative sono state poi distinte in: - Strade statali: grandi direttrici del traffico nazionale unite con quelle estere, che collegano i vari capoluoghi, i porti marittimi, aeroporti, centri industriali e turistici;
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- Strade regionali:allacciano i capoluoghi di provincia fra di loro e con il capoluogo di regione; - Strade provinciali: allacciano il capoluogo di provincia con i singoli comuni, o questi alla rete statale o regionale; - Strade comunali: allacciano il comune con le frazioni, le frazioni tra loro, il comune col porto, laeroporto e la stazione ferroviaria. Le strade cos classificate vengono iscritte allArchivio Nazionale delle Strade. L ente che si occupa degli interventi operativi dello stato in materia di viabilit lEnte Nazionale Strade, presieduto dal Ministero dei lavori pubblici e il Consiglio di amministrazione composto da tecnici in rappresentanza dei ministeri interessati, le funzioni di tale ente vanno dalla gestione della manutenzione, dello sviluppo , alla tutela dei beni stradali e alla vigilanza sulle costruzioni, fino alla disciplina del traffico. Il codice della strada e il suo regolamento disciplina la circolazione dei mezzi a motore sotto il profilo delle tecniche costruttive, dellomologazione, delle regole di viabilit. Le fasce di protezione Esistono disposizioni di legge che stabiliscono per determinate infrastrutture di rete, come le strade, norme di rispetto, tra cui la dimensione delle fasce di protezione, entro le quali ledificazione e qualsiasi altra opera sono soggette a restrizioni, ad autorizzazioni preventive oppure a divieti assoluti. Queste disposizioni sono contenute nel D.P.R. 26-4-1993 n. 147 che reca modificazioni e integrazioni al D.P.R. 16-12-1992 n. 45, Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della strada. Ecco il testo integrale del primo articolo del D.P.R. 147/1993: D.P.R. 26-4-1993, n.147 Art.1 al titolo II, capo I, paragrafo I Fasce di rispetto del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni: a) allart. 26 (art. 16 Cod. str.) il comma 2 sostituito dal seguente: <<2. Fuori dai centri abitati, come delimitati ai sensi dellart. 4 del codice, le distanze dal confine stradale, da rispettare nelle nuove costruzioni, nelle ricostruzioni conseguenti a demolizioni integrali o negli ampliamenti fronteggianti le strade, non possono essere inferiori a: a) 60 m per le strade di tipo A;
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b) 40 m per le strade di tipo B; c) 30 m per le strade di tipo C; d) 20 m per le strade di tipo F, ad eccezione delle strade vicinali come definite dallart. 3 comma1, n. 52 del codice; e) 10 m per le strade vicinali di tipo F.>>; b) dopo il comma 2 dellart. 26 sono inseriti i seguenti: <<2-bis. Fuori dei centri abitati, come delimitati ai sensi dellart. 4 del codice, ma allinterno delle zone previste come edificabili o trasformabili dallo strumento urbanistico generale, nel caso che detto strumento sia suscettibile di attuazione diretta, ovvero se per tali zone siano gi esecutivi gli strumenti urbanistici attuativi, le distanze dal confine stradale, da rispettare nelle nuove costruzioni, nelle ricostruzioni conseguenti a demolizioni integrali o negli ampliamenti fronteggianti le strade, non possono essere inferiori a: a) 30 m per le strade di tipo A; b) 20 m per le strade di tipo B; c) 10 m per le strade di tipo C; 2-ter. Per le strade di tipo F, nel caso di cui al comma 2-bis, non sono stabilite distanze minime dal confine stradale ai fini della sicurezza della circolazione. Non sono parimenti stabilite distanze minime dalle strade di quartiere nei nuovi insediamenti edilizi previsti o in corso di realizzazione. 2-quater. Le distanze dal confine stradale, fuori dei centri abitati, da rispettare nella costruzione o ricostruzione di muri di cinta, di qualsiasi natura e consistenza, lateralmente alle strade, non possono essere inferiori a: a) 5 m per le strade di tipo A e B; b) 3 m per le strade di tipo C e F; 2- quinquies. Per le strade di tipo F, nel caso in cui al comma 2-quarter, non sono stabilite distanze minime dal confine stradale ai fini della sicurezza della circolazione. Non sono parimenti stabilite distanze minime dalle strade di quartiere dei nuovi insediamenti edilizi previsti o in corso di realizzazione.>> c) lart. 28 (art. 18 Cod. str.) sostituito dal seguente: << art. 28 (fasce di rispetto per ledificazione nei centri abitati) 1. Le distanze dal confine stradale allinterno dei centri abitati, da rispettare nelle nuove costruzioni, nelle demolizioni integrali e conseguenti ricostruzioni o negli ampliamenti fronteggianti le strade, non possono essere inferiori a: a) 30 m per le strade di tipo A;
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b) 20 m per le strade di tipo D. 2. Per le strade di tipo E ed F, nei casi di cui al comma 1, non sono state stabilite distanze minime dal confine stradale ai fini della sicurezza della circolazione. 3. In assenza di strumento urbanistico vigente, le distanze dal confine stradale da rispettare nei centri abitati non possono essere inferiori a: a) 30 m per le strade di tipo A; b) 20 m per le strade di tipo D ed E; c) 10 m per le strade di tipo F; 4. Le distanze dal confine stradale, allinterno dei centri abitati, da rispettare nella costruzione o ricostruzione dei muri di cinta, di qualsiasi natura o consistenza, lateralmente alle strade, non possono essere inferiori a: a) 3m per le strade di tipo A; b) 2 m per le strade di tipo D. 1. Per le altre strade, nei casi in cui al comma 4; non sono stabilite, distanze minime dal confine stradale ai fini della sicurezza della circolazione.>>

LE STRADE Lesproprio una pratica molto utilizzata per la costruzione di strade. Nel caso delle strade pu esser fatto ricorso allesproprio parziale di terreni , o totale, e alloccupazione temporanea di terreni per poter eseguire le opere e per poter depositare i materiali necessari alla costruzione. La strada un manufatto al quale competono adeguate caratteristiche, che si sviluppa sulla superficie del terreno direttamente o indirettamente, tramite opere darte (ponti, viadotti, gallerie), ed idoneo a permettere la circolazione dei veicoli, che oggi sono sempre caratterizzati da trazione a motore e con limpiego di ruote gommate.
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La progettazione stradale ha il compito di individuare il percorso, le dimensioni e il costo della futura opera. La strada formata da due parti fondamentali: il corpo stradale; la sovrastruttura. Il corpo stradale rappresentato da tutte quelle opere in terra o in calcestruzzo (muri, viadotti) necessari a sostenere in modo stabile la sovrastruttura; la quale deve permettere lo svolgimento del traffico e trasmettere il carico veicolare al corpo stradale. Il piano superficiale della strada prende il nome di piattaforma stradale, si mantiene di larghezza costante, solo in curva talvolta subisce degli allargamenti per rendere pi sicuro traffico veicolare. Non totalmente orizzontale, ma ha una forma leggermente curva per favorire lo scolo delle acque. La piattaforma stradale composta da pi parti dette carreggiate, da delle banchine laterali e mediane (spartitraffico); ai lati da le scarpate che collegano la piattaforma al terreno. La carreggiata composta da un numero di corsie determinato in base al volume di traffico, mentre la larghezza della corsia (compresa fra 3.00 m e 3.75 m) in funzione della velocit di base. Le banchine (aventi una larghezza minima di 1.00 m) sono delle strisce parallele alla carreggiata comprese tra il bordo della pavimentazione stradale ed il ciglio della scarpata, hanno lo scopo di creare uno spazio per la sosta di emergenza dei veicoli, per la collocazione di segnali stradali, parapetti, guardrails. Le scarpate sono due superfici inclinate laterali, il valore della scarpa dato(per terreni di media consistenza) dal rapporto s=3/2, hanno la funzione di raccordare la piattaforma stradale con il piano di campagna. Se la strada in trincea il rapporto pu essere s=1/1 venendo a formare un angolo di 45, in quanto il terreno ai lati compatto. Si possono riconoscere tre tipi fondamentali di sezioni: in rilevato,
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in trincea mista (o a mezza costa).

Le scarpate possono essere in sterro o in riporto, in relazione al fatto che il piano di campagna sia al di sopra o al di sotto rispetto alla piattaforma. E importante prevedere, alla base delle scarpate in sterro, due fossette laterali, dette cunette, necessarie per raccogliere e smaltire rapidamente le acque meteoriche che cadono sulla piattaforma, in curva si utilizzeranno le cunette alla francese al posto delle solite trapezie di modo che i mezzi possano invaderle senza rischio. Qualora la scarpata di un rilevato non incontri il piano di campagna, ovvero lo incontri troppo lontano, si rende indispensabile la realizzazione di un muro di sostegno o di controscarpa, oppure di un muro di sottoscarpa. Quando la distanza tra piano di campagna e piano stradale diventa eccezionale, bisogna ricorrere alla costruzione di opere darte quali viadotti o gallerie. Il moto veicolare in curva pi complesso di quello sui rettifili in quanto subentra anche la forza centrifuga, trasversale al moto; inoltre in curva il veicolo presenta un ingombro reale superiore a quello ideale. Per evitare questo vengono adottate delle soluzioni particolari nella forma e nella
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sagomatura della sede stradale in curva: la sopraelevazione e lallargamento. La sopraelevazione ha lo scopo di ridurre leffetto della forza centrifuga, si ottiene facendo ruotare la piattaforma stradale attorno al suo asse , oppure innalzando il ciglio esterno della curva rispetto a quello interno. Lallargamento serve in quanto i veicoli in curva occupano uno spazio maggiore che nei rettifili in quanto le loro ruote posteriori descrivono una traiettoria diversa dalle ruote anteriori; inoltre in curva la visibilit tende a diminuire sensibilmente. Le curve non possono avere raggi di curvatura inferiori a certi limiti detti raggi minimi, aventi valori dipendenti principalmente dalla velocit con cui i veicoli affrontano la curva stessa. Un altro elemento da considerare la pendenza longitudinale massima della strada, che viene fortemente condizionata dalle categorie di veicoli che sono abilitate a percorrerla. Per progettare la futura strada occorre: 2. valutare limportanza della futura strada prevedendo il futuro traffico; 3. fissare la velocit di progetto tenendola il pi alta possibile, dimensionando adeguatamente alcuni elementi geometrici del tracciato (raggi, pendenze) che incidono direttamente sul costo dellopera; 4. conoscere la natura dei terreni lungo il tracciato; 5. valutare la consistenza dei centri abitati presenti nella zona, per valutare la loro influenza sullandamento del tracciato da studiare. In base ai punti 1) e 2) vengono stabilite le dimensioni geometriche fondamentali della strada e cio: Larghezza della piattaforma; Raggio minimo; Pendenza massima assoluta. I punti 3) e 4) invece portano alla definizione di quello che sar il futuro percorso della nuova strada. Limportanza di prevedere il traffico futuro si resa necessaria in seguito al rapidissimo incremento della circolazione automobilistica, alla progettazione di una strada bisogna quindi anteporre uno studio accurato del traffico, basato sul censimento della circolazione su strade analoghe a quella in progetto. Da queste indagini si riportano dati relativi al traffico quali:
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volume del traffico: n di veicoli che transitano in una sezione durante un determinato periodo di tempo (unora o un giorno o un anno) traffico giornaliero medio (TGM): volume di traffico annuale diviso per 365 traffico orario: veicoli che transitano in unora in una determinata sezione traffico orario massimo: massimo volume di traffico in un ora che si riscontra in un anno su un corsia o carreggiata. Traffico della 30^ ora : volume orario che su una corsia o carreggiata viene superato solo 29 volte lanno Per progettare una strada si considera il traffico della 30^ ora di punta perch se costruiamo un diagramma in cui riportiamo nelle ascisse il n delle ore di punta e nelle ordinate il volume traffico, otterremo uniperbole:

TGM in % 26 22 18 14 10 6 2 10

30

60

90

ore

nelle precedenti 29 ore si hanno percentuali di TGM molto superiori alla 30^ valori che indurrebbero a sovradimensionare la strada nelle ore successive invece si hanno valori variabili di poco Le pendenze che si possono adottare pel la progettazione di una strada vanno dal 5% al 12% a seconda del tipo di strada da realizzare: strade tipo I e II p max= 5% strade tipo III e IV p max=6% strade tipo V e tipo particolare A p max=7% strade tipo VI p max=10% strade tipo particolare B e C p max=12%
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Per contenere tali pendenze, mantenendo la strada quanto pi possibile aderente al terreno occorre fare uno studio su carta a piccola scala dei possibili tracciati eseguendo dei tracciolini, calcolando lintervallo i relativo alla pendenza (cio il segmento di uguale lunghezza che collega le due curve di livello) i=e / p; con lapertura di compasso pari a i (in scala) si intersecano le curve di livello con archi aventi i come raggio: se larco tangente alla curva di livello si ha una sola soluzione, se larco interseca due volte la curva di livello si avranno due soluzioni, se larco nn tocca affatto la curva di livello si avranno infinite soluzioni con pendenza inferiore. Tra i percorsi trovati si deve scegliere: quello pi breve quello col numero di opere darte pi limitato quello che evita terreni cedevoli o di interesse artistico Una volta scelto il tracciolino lo si rettifica trovando cos la poligonale dasse, cercando di restare il piu possibile vicini al tracciolino scelto in precedenza, evitando per quanto possibile tornanti, e limitando i rettifili a qualche chilometro onde limitare la monotonia del percorso e labbagliamento durante le ore notturne. Le tre fasi attraverso le quali si sviluppa il progetto stradale sono: 1. Progetto preliminare; 2. Progetto di massima; 3. Progetto esecutivo.

MACCHINE PER IL MOVIMENTO TERRA Le macchine per movimento terra sono quelle che consentono di eseguire operazioni di scavo, carico, trasporto, spandimento e compattazione; esse vengono impiegate per la preparazione del cantiere, per gli scavi di sbancamento e di fondazione e per la sistemazione finale del terreno. I mezzi di movimento terra possono essere equipaggiati con ruote gommate oppure con cingoli in modo da poter lavorare agevolmente su vari tipi di terreno: le macchine dotate di ruote gommate sono pi veloci e possono muoversi lungo le strade, mentre quelle cingolate sono in grado di operare
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anche su terreni scarsamente consistenti e con maggiori pendenze, ma non possono transitare su strada. I principali tipi di macchine per movimento terra sono: - Pala caricatrice: mezzo semovente cingolato o su ruote gommate munito di una benna per lo scavo del terreno. Differisce dallescavatore nella forma della benna e nelle modalit di lavoro: lasportazione del terreno e il caricamento su mezzi di trasporto avviene mediante un movimento della macchina dal punto di scavo a quello in cui viene deposto il materiale (molto utile nei casi in cui larea di scavo non sia direttamente accessibile ai mezzi di trasporto); grazie al loro telaio snodato questi mezzi sono molto pratici nel qual caso di debbano affrontare scavi in spazi molto ristretti. - Ruspa (scaper): costituita essenzialmente da un gruppo di trazione anteriore collegato ad una lama inclinata, affondabile a comando nel terreno, e da un cassone. Durante lavanzamento della macchina la lama asporta dalla zona di scavo uno strato di materiale pi o meno spesso e lo raccoglie nel cassone fino al suo completo riempimento. Il materiale poi trasportato al punto di scarico dove viene sparso uniformemente regolando lapertura di scarico e la velocit di avanzamento del mezzo. Le ruspe si prestano allesecuzione della maggior parte delle operazioni di escavazione e di sistemazione del terreno, dallo scavo al trasporto fino allo spandimento in strati anche di pochi centimetri e alla compattazione ottenuta con ripetuti passaggi sul materiale scaricato, sostituendo cos, entro certi limiti, altri macchinari come i compattatori. - Apripista (bulldozer): veicolo cingolato o gommato munito di una robusta lama in acciaio anteriore. I bulldozer sono adatti alla scavo e alla spinta del terreno su piccole e medie distanze e allo spianamento di terra o di altri materiali sciolti. Questi macchinari vengono impiegati nei cantieri stradali o nella sistemazione di grandi superfici di terreno. - Escavatore: macchina cingolata (per lesecuzione di lavori in condizioni gravose, come terreni con presenza dacqua o molto compatti) o con ruote gommate, in grado di eseguire uno scavo mediante un lungo braccio detto benna o cucchiaio (con denti anteriori in acciaio). Gli escavatori possono essere di due tipi: con benna frontale (impiegati nelle cave a cielo libero) o con benna rovescia (usati nei cantieri). Le benne posso avere diverse lunghezze (e possono essere anche sostituite con uno scalpello demolitore), in base al lavoro che deve essere eseguito. Il lavoro viene svolto con lescavatore in posizione fissa, azionando il braccio che porta la benna per scavare il terreno e ruotando la torretta fino a caricare il materiale su mezzi
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di trasporto; importante la possibilit di rotazione di questultima con unangolazione di 360. - Blondin: attrezzatura dotata di benna raschiante o mordente portata da funi non tese montate su uno o due elementi a traliccio di sostegno verticale; consentono il trasporto mediante benne quando si debbono superare notevoli altezze e distanze consistenti. In casi particolari possono essere montati su carri. - Livellatrice: macchina derivata dagli apripista, concepita per la costruzione di rilevati stradali, che pu anche svolgere lavori di sistemazione del terreno in grandi cantieri (rifinitura di spostamenti di terra eseguiti con altre macchine, profilatura di ossi e scarpate, costruzione di cumuli e di rilevati in sezione continua). costituita da un telaio a ponte su ruote e da una lama orientabile, che pu assumere svariate posizioni a partire dal piano orizzontale fino a quello verticale. - Compattatore: macchina utilizzabile nella fase finale dei lavori di sistemazione del terreno quando necessario costiparne la massa per successive stratificazioni, in modo da ridurre al minimo gli assestamenti naturali che, a distanza di tempo, possono creare discontinuit dei livellamenti superficiali o dissesti in opere di viabilit o di arredo urbano. I compattatori si suddividono due tipi: con piastre vibranti (per piccoli lavori di costipamento) o con rulli vibranti (per compattazione di grandi superfici). - Motorscraper: macchina composta da trattore con cassone a traino dotato di fondo mobile con tagliente anteriore per il carico, il trasporto e lo scarico di terreni sciolti. Il trasporto avviene a cassone chiuso e sollevato, mentre lo scarico si effettua a cassone aperto frontalmente sollevato con distesa del materiale per spinta posteriore. - Dumper: autocarro con benna, agile e robusto, in grado di muoversi anche su terreno accidentato. La benna ribaltabile anteriormente e/o lateralmente fino a 30 cm da terra. Nei modelli per il cantiere edile, la capacit nellordine di 1 mc, mentre per i cantieri stradali si hanno potenzialit ben maggiori. Per trasporti a notevole sviluppo verticale, ma con spostamento orizzontale di pochi metri, si usano benne speciali caricabili dallalto e munite di meccanismo di scarico dal basso, attraverso bocca con sportello a ghigliottina, che pu essere sistemata in prossimit del punto di getto. Macchine per la formazione di sovrastrutture stradali Mescolatori mobili: lavorano su terreni gi livellati ed eseguono limpasto fra terra e legante (misti legati), o fra terra e acqua (terre stabilizzate), e la
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stesa dello stesso, lasciando quindi sulla futura carreggiata un impasto contenente terra da costipare successivamente. Stabilizzatori: vengono trainati da un trattore cingolato, lavorano su terreni vergini, sminuzzano il terreno, lo mescolano con il legante, lo distribuiscono, e provvedono ad una prima costipazione. Macchine per pavimentazioni bituminose Sono di due tipi: 1. per trattamenti superficiali 2. per formazione di strati in conglomerato bituminoso Le macchine per trattamenti superficiali sono: - Soffiatori: carrelli che contengono un compressore che getta aria sulla superficie da trattare, allo scopo di allontanare polvere e piccoli detriti prima dei trattamenti superficiali - Spruzzatrici: carrelli dotati di serbatoio per contenere il legante da usare, e di un sistema di riscaldamento se questo deve essere riscaldato. Il legante viene sparso tramite pompa da usare manualmente o da ugelli nel caso di autospanditrici. - Spandiaggregati: la loro funzione quella di provvedere alla stesa veloce ed uniforme dellaggregato lapideo (pietrisco, graniglia o sabbia) sulla superficie trattata precedentemente con il legante. La macchina contiene di un contenitore di elevata capacit nel quale vengono scaricati gli aggregati da spandere. Le macchine per formazione di strati in conglomerato bituminoso sono: - Spandi-finitrici: formano sul loro percorso uno spessore costante di conglomerato largo quanto la corsia, in modo da avere il minor numero di discontinuit longitudinali possibile. Sono costituite da un corpo unico diviso in due porzioni, parte motrice e parte operatrice: la parte motrice comprende il motore, gli organi di regolazione e di guida, le ruote motrici su gomma o cingoli (su questa parte montata una cassa di notevole capacit nella quale si scarica il conglomerato); questo passa poi nelloperatrice che lo distribuisce a spessori che vanno da 1 a 15 cm provvedendo anche a una prima cilindratura.

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