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DEL
WEB 2.0
________
Dario De Judicibus
“il web 2.0 è un fenomeno sociale, non tecnologico”
(ma io specificherei… è un fenomeno sociale reso possibile dalla tecnologia)
(http://lindipendente.splinder.com/post/19558253#more-19558253)
In un articolo del 30/09/2005 Tim O’Reilly spiega com’è nato il termine web
2.0: sostanzialmente durante un brainstorming in cui si faceva notare che
nonostante si sgonfiasse la bolla speculativa, internet era vivo e vegeto e vi
nascevano nuove siti e nuovi servizi.
Nota: se anche noi abbiamo difficoltà.. non dobbiamo sentirci a disagio. Come
ogni fenomeno complesso le letture possono essere molte e quindi tutte
trovano spazio
> quantità di nuovi strumenti messi a disposizione (feed RSS, tagging dei
contenuti, piattaforme CMS, Social network, google map, SAAS)
> i diversi utilizzi che possono essere fatti per ognuno di questi strumenti e dal
loro mash-up
> i punti di vista da cui tutto questo fenomeno può essere guardato:
tecnologico, sociologico, comunicativo ecc.
I tentativi di mettere ordine sono molti, eccone uno (che mostro anche se
illegibile in così poco spazio, ma di cui vi fornisco il link)
3) I CONTENUTI E LA FORMA
3.1) cosa sta succedendo? Tutti inseriscono
contenuti: blog e social network
Ora tutti possono facilmente essere IN internet e partecipare alla sua
costruzione, sia inserendo contenuti che partecipando ai progetti di sviluppo
tecnologico.
Centinaia di altri esempi, che hanno come caratteristica (che prima non c’era):
> l’accesso globale (nel senso che tutti possono usarli per inserire, taggare,
modificare contenuti)
> l’accesso in gran parte gratuito (almeno ai servizi di base…)
> non sono necessarie competenze tecnologiche
Provate:
> aprite un video di youtube e sulla destra vedrete la scritta “Codice da
incorporare”
> aprite una presentazione che sia su slideshare (www.slideshare.net) e
sotto troverete i pulsanti per fare l’embed diretto nei siti più famosi (se avete
un account…), come blogger, myspace, facebook, oppure il codice generico
da copiare e incollare nel vostro sito se non è fra quelli presenti
Con lo sviluppo del web il loro nome è stato abbinato a quello delle Applets
(combinazione di “application” e “gadget”), che sono vere e proprie
applicazioni, che possono essere facilmente aggiunte al propri siti, tramite il
copia/incolla (to embed=incastrare) di un codice.
Raccolte di widgets/Applets :
> http://www.widgetbox.com/
> http://www.clearspring.com/
> http://www.springwidgets.com/
Se osservate nei siti, c’è (quasi) sempre il pulsante arancione dei FEED RSS.
Se ci cliccate (vi invito a provare) vi si presenta una pagina che riporta gli
stessi post del sito, ma in maniera più scarna, senza la formattazione.
Anche questo è un modo per condividere in modo semplice i contenuti.
Esistono infatti i lettori di feed rss (RSS reader), che più o meno come
succede con la posta, “scaricano” i contenuti dei siti di cui avete inserito il link
ai feed rss.
Vantaggi
1) non è necessario che faccia il giro dei siti, per verificare se sono state
inserite novità
2) posso raccogliere i feed nel mio computer, con rss reader come
FeedDamon (vedi la diapositiva e spiega velocemente),
3) Posso raccogliere i feed on line con strumenti come Frienfeed
(http://friendfeed.com/)
4) posso fare l’embed di un rss reader nel mio blog (esempio:
http://uqbarblogroll.blogspot.com/)
4) LA PARTECIPAZIONE GLOBALE
(ORGANIZZAZIONE DEI CONTENUTI…)
4.1) Il mash up
Tutto questo favorisce il mash-up, cioè il missaggio, mescolamento, la
condivisione e la diffusione dei contenuti
Google Map
Uno degli strumenti più usati per il mash-up è google map. Il blog “Google
Map Mania” (http://googlemapsmania.blogspot.com/)è dedicato ai tanti usi
che sono fatti di google map:
- mappa per segnalare la diffusione dell’influenza suina
(http://uchalas.com/influenza/)
> LINK: ci sono sempre stati i link ipertestuali, ma solo con google hanno
acquisito importanza come strumento per determinare per determinare
(assieme ad altri parametri) il valore di un sito. Più un sito è linkato, più ha
valore
> TAG: Sono parole o frasi che permettono di descrivere un contenuto. Nelle
pagine web tradizionali i tag sono inseriti direttamente nel codice, quindi non
sono visibili, ma nei nuovi strumenti di inserimento dei contenuti (post, video,
foto ecc), sono esplicitamente richiesti e saranno poi utilizzati per ritrovare
quegli stessi contenuti. Così la foto di un tramonto a Rimini può essere
“taggata” con le parole: tramonto, rimini, ma anche “vacanza estate 2005”,
“serenità”, “tramonto rosso” ecc.
> social bookmarking: i bookmark sono i “preferiti” o “segnalibri” in italiano,
cioè l’elenco dei siti e delle pagine web che per noi hanno particolare
importanza. Sono anche uno dei contenuti che per primi sono stati condivisi
su web, grazie a siti come Delicious (era il 2003).
In questo caso si combinano elenchi di link, a cui viene dato dai proprietari un
tag. I contenuti di valore divengono così parte di una rete di interessi e non
calcolati in modo automatico come fanno i motori di ricerca. Acquistano
importanza le scelte delle persone.
Link utile:
http://www.masternewmedia.org/it/2006/12/02/social_bookmarking_servizi_e_
strumenti.htm