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A.R.I.F.S.

Associazione per Ricerca e Insegnamento di Filosofia e Storia


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Il problema mente-corpo nella filosofa di Mach *


Prof. Gereon Wolters, Universit di Costanza

I. Il Problema La maggior parte dei grandi problemi della filosofia occidentale antica quanto la filosofia occidentale stessa. L'unica eccezione sembra essere il problema corpo-anima. 1 Esso risale - come abbiamo sentito - a Ren Descartes (1596-1650) e alla sua ontologia. Cartesio aveva respinto la tradizionale concezione di Aristotele dell'organismo vivente come un "tutto", che questi aveva sviluppato come critica del dualismo platonico. E' vero che anche Aristotele ammette la distinzione di corpo () e anima (), ma esse non sono realt primarie ontologicamente, bens si distinguono analiticamente in primo luogo sulla base dell'unit costituita ontologicamente dall'organismo vivente. L'anima viene considerata da Aristotele come il principio () del corpo organico, responsabile di movimento, nutrizione, procreazione, percezione e pensiero 2 . Ma poich - con l'esclusione prima di tutto del pensare () 3 - tutti le affezioni () dell'anima sono contemporaneamente affezioni corporee, l'analisi scientifica dell'anima rientra nelle competenze dello studioso di scienze naturali (). Il dualismo di Cartesio, ovvero il problema corpo-anima suscitato da Cartesio, consta, in termini attuali, di tre tesi 4 , due delle quali implicano di volta in volta la falsit della terza 5 : (1) I fenomeni mentali non sono fisici e viceversa (tesi del dualismo). (2) I fenomeni mentali agiscono come cause nell'ambito del fisico (tesi della causalit mentale). (3) L'ambito dei fenomeni fisici strettamente causale (posizione del fisicalismo metodologico). La filosofia dopo Cartesio ha prodotto essenzialmente due grandi tipi di tentativi di soluzione del problema corpo-mente come alternative all'"interazionismo" cartesiano. I primi si mantengono sul terreno ontologico della teoria cartesiana delle due sostanze (1), dunque sono ancora dualistici. Essi difendono inoltre anche il fisicalismo metodologico di Cartesio (2). Soltanto nella questione della reciproca produzione di mentale e fisico (3) prendono strade diverse da Cartesio. A questo proposito vanno menzionati l'occasionalismo e anche la teoria leibniziana dell'armonia prestabilita. Alle teorie dualistiche si contrappongono quelle monistiche. Le posizioni monistiche respingono, com' naturale, la proposizione (1), cio la tesi del dualismo. Il monismo si presenta in due varianti: come monismo idealistico e come monismo materialistico. La proposizione (1) viene correlativamente sostituita da:

Relazione tenuta in occasione del Convegno su La filosofia della mente, organizzato dallArifs a Bologna dal 4 al 6 dicembre 1998. Traduzione dal tedesco di Silvia Sandrini.

Una buona descrizione si trova in Carrier/Mittelstra (1989), Cap. I (Zur philosophischen und wissenschaftlichen Karriere des Leib-Seele-Problems"), p. 10 segg. 2 Cfr. Aristoteles De anima, I.1 3 Questa restrizione stata proposta da Aristotele: De anima I.1. (403a8). Aristotele distingue (De anima III.4f.) tra il pensiero recettivo ( ) e il pensiero costruttivo ( ). Il pensiero recettivo collegato con una sensazione corporea, mentre il pensiero costruttivo non si trova in nessun legame col corpo. 4 Io seguo essenzialmente la relazione di Bieri in Bieri (ed.), 9 e segg. 5 Se (1) e (2) vengono accettati, allora (3) falso, poich l'ambito di un fenomeno fisico non strettamente causale, dal momento che c' una causa mentale. Se per si accettano (1) e (3) come veri, allora (2) falso, poich non pu esserci alcuna causa mentale di ci che fisico. E se (2) e (3) vengono posti come veri, allora non si pu ammettere (1) cio la scissione strettamente ontologica tra fisico e mentale.

1.a) Tutti i fenomeni sono di natura fisica (tesi del materialismo). Oppure: 1.b) Tutti i fenomeni sono di natura mentale (tesi dell'idealismo). Le proposizioni (2) e (3) della concezione cartesiana perdono evidentemente senso nel monismo. Non possiamo, in questo contesto, occuparci dettagliatamente della questione, cio di come si presenta il problema corpo-mente nelle due posizioni monistiche nominate. Diciamo solo questo: entrambi i monismi sono riduzionistici, nel senso che, come le cose materiali del dualismo nell'idealismo diventano spirituali, quelle spirituali nel materialismo diventano materiali. Dove si colloca Mach? Per poter rispondere in modo adeguato a questa domanda, nella prossima parte (II) delineer la posizione di Mach nell'ambito della teoria della conoscenza. Dopodich fornir una traccia della sua trattazione del problema corpo-mente (III), per poi ritornare ancora alla sua posizione nell'ambito della teoria della conoscenza (IV). Seguo questa tortuosa presentazione perch una effettiva comprensione di Mach presuppone la comprensione del punto chiave della sua teoria della conoscenza 6 . II. La posizione di Mach: monismo neutrale. Mach era - detto superficialmente - un fenomenista nell'ambito della teoria della conoscenza 7 . Questo significa che per Mach ogni esperienza , in ultima analisi, un'esperienza in forma di contenuto di coscienza. Questo suona come idealistico, all'incirca come in Berkeley 8 . Ma noi vedremo che Mach traccia una terza via del monismo o che, almeno, pretende di tracciarla, diversa dall'idealismo quanto dal materialismo. Torniamo al cosiddetto fenomenismo di Mach. La posizione del fenomenismo nella teoria della conoscenza complessa da capire. Essa, infatti, contraddice il nostro "naturale atteggiamento" (Husserl) - mediato biologicamente e culturalmente - che realistico: prima di ogni riflessione filosofica, sono sicuro che voi mi sediate effettivamente di fronte; che questo tavolo, sul quale si trovano i miei fogli, sia ugualmente reale come gli stessi fogli che tengo in mano. Sono sicuro che la mia conoscenza si riferisce (refers) ad una grossa parte di oggetti effettivamente esistenti nel mondo esterno, mentre solo una parte si riferisce ai fenomeni mentali come rappresentazioni, ricordi, desideri o dolori. Si pu cos formulare: il referente (reference) di gran parte delle componenti descrittive delle nostre asserzioni indipendente dagli oggetti esistenti. Per contro, il fenomenismo , per cos dire, innaturale. Esso presuppone lo sforzo teso a un controllo riflessivo dell'atteggiamento naturale, una critica dell'atteggiamento naturale. Se si decidesse un bel giorno di impostare il modo di conoscere in senso fenomenistico anzich naturale, cio realistico, si dovrebbe ottenere una sorta di cambiamento della forma di rappresentazione (gestalt switch) nella relazione conoscitiva. In prima approssimazione, infatti, l'atteggiamento fenomenistico significa, per esempio, che io non colgo voi, che mi sedete di fronte, come realt extra-mentale, bens che nella mia coscienza ci sono certe rappresentazioni integrali. Mach parla generalmente di "complessi di colori, toni, impressioni, eccetera" 9 .Cos, ad esempio, la collega qui davanti , nella prospettiva fenomenistica di Mach, nient'altro che un complesso di dati di coscienza in me, e forse anche in voi, ovvero uno specifico insieme di certi colori collegati spazialmente uno con l'altro, di odori (se io mi avvicino a sufficienza), di suoni, di impressioni tattili (se io la tocco), di estensione spaziale vista (o toccata), di relazione spaziale con me, di relazione spaziale con altri complessi e via dicendo. Cose e corpi sono per Mach "nient'altro che l'insieme di elementi, cio di colori, di toni, etc." 10 . Tra gli elementi di questi complessi, estrapolati per "analisi" 11 dei complessi percepiti, nessuno ha una particolare preminenza sugli altri, come prevede la distinzione puntualmente rifiutata da Mach fra qualit primarie e secondarie. Anche l"io" non nient'altro che un semplice complesso interdipendente di elementi, che si modifica nel tempo 12 . Questo complesso detto io consta da una parte di un complesso di elementi che hanno a che fare con il nostro corpo, dall'altra del "complesso di volont, ricordi, etc." 13 . Mach distingue - in altre parole - tre tipi di elementi e rispettivamente di complessi di elementi: elementi
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Io ho esaminato - da un'altra prospettiva - la teoria della conoscenza di Mach e la epistemologia di Mach (Wolters (1990). Una esposizione generale buona come sempre d'Elia (1971). 7 Mach finisce quasi in tutte le sue opere principali col parlare della sua teoria della conoscenza fenomenistica. L'esposizione pi completa si trova nei primi due capitoli della Analyse der Empfindungen (Mach 1985). 8 Sul fenomeniso di Berkeley cfr. Gabriel (1993), p. 101 e segg. 9 Mach (1985), p. 2. 10 Ibidem, p. 5. 11 Mach (1923), p. 602 e seg. 12 ibidem p. 2 e segg. 13 ibidem, p. 7.

oggettuali, elementi corporei, elementi mentali. Naturalmente i tre tipi di elementi non sono indipendenti l'uno dall'altro.
"Molti cambiamenti negli elementi mentali 14 trapassano, attraverso cambiamenti negli elementi corporei, negli elementi oggettuali e viceversa. (Quando, per esempio, rappresentazioni vivaci culminano in comportamenti, o l'ambiente produce nel nostro corpo notevoli modificazioni). Qui sembra che gli elementi corporei siano interconnessi agli elementi mentali e anche agli elementi oggettuali pi fortemente degli ultimi (cio gli elementi mentali ed oggettuali) fra di loro. Queste relazioni trovano la loro espressione anche nel pensiero e nel parlare abituali".

Per gli elementi oggettuali vale anche:


"che alla determinazione degli elementi oggettuali 15 contribuiscono sempre gli elementi corporei. Un dado viene visto, se vicino, grande, se lontano, piccolo, con l'occhio destro diversamente che col sinistro, a volte viene visto doppio, ma non viene visto a occhi chiusi. Le propriet di uno e dello stesso corpo (nel senso di un oggetto, non del corpo umano) sembrano, dunque, modificate dal corpo umano, e sembrano condizionate dallo stesso". 16

Gli elementi di Mach sono "sensazioni" nel senso idealistico? E' vero che Mach riconosce che la sua concezione relativa alla teoria della conoscenza "trae origine da una fase idealistica, che ha lasciato ancora tracce nelle modalit di espressione", ma si oppone con veemenza al fatto che la si "identifica con quella di Berkeley, nonostante ripetute proteste da parte mia e anche da parte di altri" 17 . E' vero che per Mach un determinato tipo di elementi consta di "sensazioni", ma altri elementi non sono affetto sensazioni. In Conoscenza ed Errore, Mach sceglie la parola "stato" invece di "contenuto di coscienza", come caratterizzazione inclusiva di elementi. Gli elementi sono semplicemente ci che noi rileviamo in noi stessi. Evidentemente Mach vuole evitare l'ingombrante termine idealistico "coscienza" 18 . Quello cui egli aspira un punto di vista che si collochi oltre la differenza tra idealismo e materialismo. In una lettera del 1906 Mach auspica il ritorno alla spontaneit della teoria della conoscenza del bambino:
"Noi non sappiamo ancora nulla di materia e anima, di fisico e psichico, di oggetto e soggetto, di stimolo e sensazione. Tutto consiste ancora di elementi omogenei (...), che in s non sono n fisici, n psichici, ma neutrali, indifferenti" 19 .

Questa concezione di elementi neutrali, in relazione alle posizioni ontologiche di idealismo e materialismo, stata definita precisamente come "monismo neutrale" nella storia della filosofia. Mach ha con ci stabilito una terza forma di monismo, che si pone oltre le differenze fra idealismo e materialismo. III. La posizione di Mach: il problema corpo-mente. Si comprende da s che non pu sussistere nel monismo neutrale alcun problema corpo-mente in senso cartesiano: "(...) la grossa crepa fra ricerca fisica e psicologica (permane) solo per gli abituali e stereotipati modi di considerare" 20 . La proposizione (1) della posizione di Cartesio diventa in Mach: l.c) "Tutti i fenomeni, dal punto di vista ontologico, sono stati di tipo ontologicamente neutrale".

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In questa citazione di Mach (1985), p. 7, io sostituisco i simboli di Mach per i diversi tipi di elementi col nome di questi stessi tipi. 15 Cfr. nota 15. 16 Mach, ibidem, p. 7. 17 Mach (1985), p. 295. "L'ingenua visione del mondo" di Mach (1923, p. 589) dell'atteggiamento naturale, cio il suo realismo sul piano della teoria della conoscenza, venne "scosso" all'et di 15 anni da una specie di esperienza mistica in relazione alla lettura dei Prolegomena di Kant (cfr. il rapporto di Mach in Mach (1985), p. 24, nota. 1). La critica dei Prolegomena, all'inizio ispirata dalla mistica, mi port a vedere nella inaccessibile "cosa in s" una illusione naturale, istintiva ma comunque sciocca e anzi pericolosa e a ritornare alle osservazioni di Berkeley rimaste nascoste in Kant e alle idee di Hume" (Mach (1923), p. 590). 18 Mach (1906), p. 7 e segg. 19 Blackmore/Hentschel (eds.) (1985), p. 47 (Lettera di Mach a Gabriele Rabel del 11.11.1906). 20 Mach (1985), p. 14.

Del resto tutti gli stati, cio tutti gli elementi, sono fondamentalmente "omogenei" 21 . E questo inoltre significa: non si presenta ancora (per il momento) la questione dell'interazione di fisico e psichico. Questo il primo punto. Tuttavia prima abbiamo visto - e questo il mio secondo punto - che Mach, sulla base di una fondamentale omogeneit degli elementi, distingue in un passo analitico tre diversi tipi di elementi. Il perno e cardine di questa distinzione sono gli stati che si possono constatare in relazione al proprio corpo:
" (...) Il contenuto della coscienza consiste solo di percezioni sensoriali, che ad essa vengono condotte da diverse parti del corpo, come se tali percezioni avessero la propria fonte in altre parti del corpo o fuori dallo stesso. Tutte le esperienze di questo tipo si possono connotare come sensazioni. Accanto ad esse abbiamo rappresentazioni" 22 .

Le "sensazioni", allora, non sono dunque altro che un particolare tipo di stati, cio di quelli che vengono comunicati attraverso il nostro corpo. Abbiamo cos il seguente schema: Elementi neutrali

Sensazioni

Rappresentazioni

Fonte: interna al corpo (Mondo interiore)

Fonte: esterna al corpo (Mondo esteriore)

Certo, anche le rappresentazioni, cio gli elementi mentali, posseggono alla fine una relazione con le sensazioni, cio una relazione corporea:
"Ma se noi analizziamo i nostri pensieri, compresi i pi astratti, dobbiamo stabilire che essi contengono direttamente o indirettamente gli elementi della nostra percezione sensibile in una forma indeterminata e in nuovi legami. Gli stessi elementi rappresentano la base di tutte le nostre esperienze" 23 .

Se anche ci pu non porre alcun effettivo problema corpo-mente nella teoria di Mach, tuttavia si pone la questione relativa a come interagiscono tra loro lo psichico, cio gli elementi rappresentativi e le sensazioni interne al corpo, da un lato, e il fisico, cio le sensazioni esterne al corpo, dall'altro. La risposta di Mach sorprende. "Nella sfera sensoriale della mia coscienza ogni oggetto contemporaneamente fisico e psichico" 24 . Mach definisce questa posizione il "principio del totale parallelismo dello psichico e del fisico" 25 . Come bisogna interpretare tale posizione? Mach la spiega con un esempio: 26
"Davanti a me si trova la foglia di una pianta. Il verde (A) della foglia collegato ad una sensazione ottica di tipo spaziale (B), ad una certa sensazione tattile (C) ed alla visibilit del sole o di una lampada (D). Se il giallo (E) della fiamma del sodio si sostituisce al sole, allora il verde della foglia diventa marrone (F). (...) Tutte queste osservazioni sono fisiche"

Questo il primo passo dell'analisi, che vorrebbe indicare che l'elemento o la sensazione "verde della foglia" non presenta nessuno stato isolato, ma che intrecciato relazionalmente in un complesso di elementi, del quale vengono qui esplicitamente definite alcune parti. Questi altri elementi, con i quali A si trova in una relazione di dipendenza, si distinguono attraverso il fatto che tutti quanti questi elementi si trovano al di fuori del mio corpo, sono cio elementi oggettuali in base alla terminologia precedente. Se si osservano le sensazioni nella loro dipendenza dagli elementi oggettuali, Mach le definisce "fisiche". Ora si pu considerare la sensazione A anche nella sua dipendenza da elementi corporei, e questo il secondo passo di Mach:

21 22

Mach (1985), p. 11. Mach (1923), p. 603. 23 Ibidem 24 Mach (1985), p. 36. 25 ibidem,p. 50. 26 ibidem, p. 35f

"Il verde (A) connesso anche con un processo della mia retina. Nulla mi impedisce in linea di principio di esaminare questo processo nel mio occhio nello stesso modo utilizzato nei casi suddetti, e di risolvere lo stesso negli elementi X, Y, Z ... Ora A un elemento fisico, nella sua dipendenza dagli [elementi oggettuali extracorporei] B, C, D, E ... (guardare la citazione precedente!), una sensazione nella sua dipendenza dagli elementi corporei X, Y, Z ..., e pu anche venire concepito come elemento psichico. Il verde (A) non si muter per nella sua natura, se noi rivolgiamo la nostra attenzione a una forma (cio la risica) o all'altra forma (cio la psichica) della dipendenza. Pertanto qui io non vedo alcuna contrapposizione fra psichico e fisico, ma semplice identit in relazione a questi due elementi. Nella sfera sensibile della mia coscienza ogni oggetto contemporaneamente fisico e psichico".

Mach utilizza pi volte in questa citazione la parola "dipendenza". La sensazione di verde (A) dipendente per esempio dalla luce o dai processi della retina. Oppure le nostre mani umide sarebbero prodotte dalla nostra agitazione. Nella visione cartesiana viene spiegato che la luce o i processi della retina producono la sensazione A, oppure che il fenomeno mentale "agitazione" si trova in un rapporto causale con le nostre mani umide. Sussiste ancora, in definitiva, per Mach, il problema corpo-mente? Non ci deve spiegare come avviene questa produzione di sensazione verde o di mani sudate? Per lui non cos. Come sapete, Mach respinge il concetto di causa della tradizione e anche della vita quotidiana come "animistico" 27 :
"Nella natura non c' nessuna causa e nessun effetto. La natura si presenta in un certo modo una volta sola. Le ripetizioni di casi identici, nei quali A sarebbe sempre connesso con B, dunque uguali conseguenze in uguali circostanze, dunque l'essenziale connessione tra causa ed effetto, esistono solo nell'astrazione, che effettuiamo con lo scopo di imitare il reale". 28

Al posto del concetto di causa subentra in Mach il concetto di funzione: fra elementi psichici e fisici sussistono relazioni funzionali. Le relazioni funzionali si mostrano attraverso la reciprocit: si pu considerare X come una funzione di Y ma, mutatis mutandis, Y anche come una funzione di X L'esempio standard la legge ideale dei gas, che constata l'esistenza di una relazione funzionale fra pressione, volume e temperatura di un gas 29 . La formula relativa , per esempio: (*) pv = T const. Con "p" per pressione, "v" per volume e "T" per temperatura. Qui si pu considerare la pressione come funzione di temperatura e volume, o - come in (*) - la temperatura come funzione di pressione e volume, o il volume come funzione di pressione e temperatura. Ognuno di tali punti di vista ha uguale legittimit. Secondo Mach, si possono considerare rispettivamente gli elementi psichici come funzioni dei fisici e gli elementi fisici come funzione degli psichici. Entrambe le opzioni sono possibili. L'analisi del singolo caso deve mostrare ci che realmente adeguato. In questa breve presentazione non mi possibile proporre alcuna critica alla concezione di Mach. Solo tre brevi annotazioni sulla sua collocazione storica. La posizione dell'identit parallela di Mach va distinta da tre altre: in primo luogo si trova in netta contrapposizione con le teorie dualistiche del parallelismo. Qui il fisico e lo psichico non vengono definiti in base a particolari dipendenze, ma sono distinzioni fondamentali di tipo ontologico. La relazione fra i due ambiti del fisico e dello psichico si compie attraverso l'intervento divino (occasionalismo), ovvero attraverso l'armonia introdotta e prestabilita gi al momento della creazione. In secondo luogo essa si differenzia dal parallelismo di Spinoza di anima e corpo, che resta nascosto allo spirito conoscente. Esso infatti fondato nella sostanza divina che abbraccia tutto, i cui attributi sono corpo e anima. Ogni condizione della divina "sostanza ha un aspetto psichico e uno fisico". 30 In terzo luogo la posizione di Mach si differenzia dal parallelismo psico-fisico di Gustavo Teodoro Fechner (1801-1887), il fondatore della psicofisica e una delle pi interessanti figure del XIX secolo 31 . Il parallelismo di Fechner consiste in un materialismo non-riduttivo, nel quale lo psichico viene concepito come identico al fisico. Lo psichico , per Fechner, come una faccia di una moneta, l'altra faccia della quale il fisico 32 . Naturalmente lo psichico si trova in una relazione di dipendenza non riduttiva dal fisico: non ha luogo alcun cambiamento psichico di una persona senza un cambiamento fisico, mentre il contrario in generale non vale.
27 28

Mach (1922), p. 79. cfr. anche p. 74 e segg. sulla sostituzione del concetto di causalit con il concetto di funzione. Mach (1988), p. 459. Rappresentazione degli oggetti (nel pensiero)" un sinonimo di Mach per Teoria" 29 Mach ricorre a questo esempio in Mach (1906), p. 278. Un altro esempio la legge di caduta: s = g t2. 30 Carrier/Mittelstra (1989), p. 22. 31 Sulla concezione di Fechner cfr. lo studio esemplare di Heidelberger (1993), 127 e segg., Kurzfassung Heidelberger (1994). Sul rapporto Mach-Fechner cfr. Wolters (1988). 32 Mach (1985), p. 50 e seg. critica la posizione di Fechner praticamente come metafisica, per il fatto che egli attribuisce a Fechner l'assunzione di un "terzo sconosciuto", non dato nell'esperienza, del quale il fisico e lo psichico sono le due facce.

Alcuni di voi avranno notato che qui Fechner - detto in termini attuali - si orienta sulla supremazia dello psichico sul fisico. IV. Ancora una volta: monismo neutrale. All'inizio della parte sulla teoria della conoscenza di Mach, avevo gi ricordato che per Mach certamente scontato che il realismo la concezione naturale della teoria della conoscenza. Il realismo il punto di vista filosofico dell'uomo comune e
"ha diritto alla pi elevata stima. Esso si affermato senza l'intenzionale intervento dell'uomo in un lasso di tempo non calcolabile; esso un prodotto della natura e viene conservato attraverso la natura. Tutto ci che la filosofia ha creato, [...] , al contrario, un prodotto artificiale ed effimero". 33

E anche i filosofi, cos continua Mach non senza sarcastica ironia, accolgono "il punto di vista comune", nel momento in cui la vita pratica esige il proprio tributo:
"Il Professor X, il quale ritiene di essere solipsista dal punto di vista teorico, non lo certo praticamente, quando ringrazia il Ministro per un'onoreficenza ricevuta, o tiene una lezione al suo pubblico. Il pirronista bastonato nel "Matrimonio forzato" di Molire non dice pi "mi sembra che mi picchiate" ma prende le botte come realmente ricevute".

Ancora. Il realismo rappresenta non solo nella vita concreta la scelta quasi obbligatoria dal punto di vista teoretico-conoscitivo. Anche
"il fisico che si dedica alla ricerca, lo stesso filosofo che non vuole subito essere critico (...) pu come l'uomo comune parlare - e di conseguenza comportarsi - di cose che egli vuole prendere, porre sulla bilancia, di oggetti che egli vuole indagare". 34

Solo se si tratta di ricerche scientifiche ai confini dei grandi ambiti della natura, cio 35 ai confini di Fisica, di Biologia e di Psicologia - e a questi confini si pone il problema mente-corpo 36 - il realismo cos efficace dal punto di vista evolutivo ci porta fuori strada. Esso deve venir "provvisoriamente abbandonato": nessun punto di vista ha una validit assolutamente stabile; ognuno importante solo per uno scopo preciso 37 . Lo scopo del monismo neutrale oltrepassa per Mach i gi nominati casi scientifico-teorici di applicazione. Per lui in gioco - come avviene oggi in alcune dispute con il materialismo eliminativo della filosofia della mente - anche la comprensione di se stesso dell'uomo. Come mai? Il fisico Mach era un risoluto anti-meccanicista. Ci significa che rifiutava decisamente di concepire come parte della meccanica i pi diversificati ambiti della fisica (come la termologia, l'elettricit o l'ottica), con le loro diverse esperienze sensoriali da non ridurre le une alle altre. Per la psicologia c'era ai suoi tempi - e ancora pi ai nostri - un tale programma riduzionistico:
"Subito dopo la comparsa della prima edizione di questo scritto [cio di Lanalisi delle sensazioni] un fisico 38 mi volle dimostrare come avessi affrontato il mio compito maldestramente. Non si potevano, egli sosteneva, analizzare le sensazioni, prima che fossero conosciuti i percorsi degli atomi nel cervello. Ma poi tutto si mostrerebbe da s".

In questa situazione Mach elogia Emile Du Bois-Reymond per il fatto che nel suo famoso "Ignorabimus-Rede" ha considerato almeno il problema corpo-mente fra i problemi insolubili e con ci ha evitato una falsa soluzione, cio una soluzione materialistica. Infatti anche Du Bois-Reymond "scambiava, come innumerevoli altri [e
33 34

Mach (1922), p. 30. Mach (1922), p. 303. 35 Le riflessioni epistemologiche non possono far male a nessun uomo. D'altra parte il ricercatore, ad esempio il fisico, non ha alcuna ragione di farsi disturbare da tali considerazioni. [...] Se tuttavia si tratta del collegamento di discipline vicine e di origine diversa e particolare, [...] devono essere creati, tramite riflessioni epistemologiche pi generali, concetti sufficienti per il nuovo campo pi esteso. La ricerca speciale richiede dunque un uomo integrale, ma anche la teoria della conoscenza" (Mach (1922), p. 255. 36 Per Mach tuttavia in una forma molto debole. 37 Mach (1922), p. 30. 38 Ci si riferisce a Ludwig Boltzmann.

naturalmente in modo particolare Boltzmann] gli strumenti di una scienza speciale per il mondo autentico". 39 Mach si oppone a questo tentativo di ridurre la vita mentale a fisica atomica, alla "colonizzazione del mondo della vita" (Habermas) attraverso la scienza. Egli non si oppone con un appello generico e dai toni moralistici a ci che "umano", ma con argomenti di teoria della conoscenza. Non sono atomi o altre entit fisiche ad essere primarie dal punto di vista della teoria della conoscenza, in una prospettiva fenomenologica, bens gli "stati", gli elementi neutrali 40 . Solo i loro particolari rapporti di dipendenza costituiscono elementi oggettuali. Complessi di elementi oggettuali vengono poi chiamati, giusto per semplificare la cosa, - in conformit con l'atteggiamento naturale "cose" o "oggetti". Ma come si arriva ad un atteggiamento da naturale a fenomenologico? La risposta : con un positivismo conseguente, cio con una concentrazione sul dato il pi possibile non influenzata sul piano teorico, e cio per Mach sugli stati 41 . Questi stati sono l'elemento primo e irriducibile 42 dal punto di vista della teoria della conoscenza. Mach si pronuncia su questo nella sua gi citata lettera a Gabriele Rabel del 1906:
"Penso che non si possa iniziare una riflessione filosofica con una chiusa e rigida teoria, che non ci lasci liberi. Il fulcro della mia posizione si trova nella spiegazione della figura 1 dell' "Analisi [delle sensazioni]''. Noi arriviamo alla stessa (cio alla giusta riflessione filosofica) nel momento in cui osserviamo i nostri bambini e ci poniamo noi stessi nella situazione della nostra prima infanzia, quando cio iniziamo a distinguere il nostro corpo dal suo ambiente, non sappiamo ancora nulla di materia e anima, di fisico e psichico, di oggetto e soggetto, di stimolo e sensazione. Tutto compreso ancora negli elementi omogenei A, B, C, D ... che in s non sono n fisici n psichici, ma neutrali, indifferenti.

Mach indica, come raffigurazione del punto di vista ingenuo 43 del bambino, sul piano della teoria della conoscenza il famoso autoritratto a pagina 15 dell'Analisi delle sensazioni. Dalla "spiegazione" noi apprendiamo che Mach sarebbe stato "spinto" dal professore di filosofia di Praga Hermann von Leonhardi, suo amico veramente eccentrico, a leggere un libro del tardo idealista Karl Christian Friedrich Krause, ammirato a dismisura da Leonhardi. L si dice:
"Compito: realizzare l'auto-intuizione dell"io". Soluzione: la si realizza senza problemi". 44

Per Krause, chiaramente, un atto cos altamente speculativo come la intuizione idealistica dell'io, la cosa pi semplice del mondo: la si sviluppa senza problemi. Identica, infondata ovviet, caratterizza, secondo Mach, il materialismo, quando assegna al fisico una priorit ontologica. Entrambi, materialismo e idealismo, sono contemporaneamente astrazioni dal dato, dagli stati e dalle sensazioni. Questo mostra l'autoritratto di Mach, nel quale viene fissato in modo totalmente ingenuo, ci che si vede effettivamente, se ci si guarda stesi "su un divano, con l'occhio destro chiuso".45 Qui viene constatato del tutto semplicemente, positivisticamente in un certo senso, ci che si vede:
"In un quadro dipinto, attraverso le sopracciglia, il naso e i baffi, affiora una parte del mio corpo, per quanto esso visibile, e il suo sfondo". 46

La sua testa, comunque senza specchio, non si vede. Gli elementi transcutanei, cio quelli fuori dalla pelle, che si trovano in una relazione funzionale con gli altri elementi transcutanei, sono fisici. Se, al contrario, un elemento transcutaneo sta in un rapporto funzionale con un elemento sotto-cutaneo, allora c' la sensazione.

39 40

Mach (1922), p. 256. Naturalmente anche i fenomeni mentali non sono primari dal punto di vista della teoria della conoscenza. 41 E' evidente la somiglianza con la tarda epoche di Husserl. 42 La sensazione non si deve voler spiegare. Essa qualcosa di cos semplice e fondamentale, che la sua riduzione a qualcosa di ancor pi semplice, almeno oggi, non pu realizzarsi" (Mach (1906), p. 44. 43 in Blackmore/Hentschel (1985), p. 47. Questo passo tuttavia si trova in una certa contraddizione rispetto alla tesi di Mach del realismo inteso come una eredit dell'evoluzione, che anche i bambini dovrebbero gi possedere. 44 Citazione da Mach (1922), p. 16, nota 2. 45 Manfred Sommer nel primo capitolo di Sommer (1987) offre una brillante analisi in tre passaggi. La mia spiegazione rimane pi in superficie e si incontra forse di pi con l'intenzione di Mach. 46 Mach (1922), p. 15.

Noi riteniamo che l'atteggiamento positivistico di Mach (e non solo il suo), che oggi per molti il pi superficiale che abbia da offrire la storia della filosofia, sia una posizione altamente complessa e altamente riflessiva, che mira a un progetto illuministico: l'atteggiamento positivistico ci aiuta ad avanzare verso il fattuale attraverso gli ostacoli posti dalla nostra evoluzione biologica e culturale. Un compito, che oggi mi pare pi urgente che mai, anche se noi forse non possiamo pi prendere le mosse dagli argomenti di Mach.

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