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Raccolta mensile di Articoli ed Opinioni redatta in proprio dalla delegazione di Biella del Movimento Politico

LARALDO di Biella
ITALIA REALE - STELLA e CORONA
Coordinamento redazionale : alberto.conterio@hotmail.com

(Anno VIII - Numero 07.2013)


LARALDO di Biella, piccolo contributo periodico alla diffusione dellideale Monarchico, non rappresenta una testata giornalistica ai sensi della Legge No. 62 del 07 marzo
2001. Esso quindi una appendice cartacea del Sito http://biellamonarchica.blogspot.com/ che viene aggiornato quale raccolta selezionata di articoli ed opinioni rintracciati liberamente su Internet per Voi ! LARALDO di Biella, riconoscendo nellUnit dei Monarchici un valore assoluto, fortemente auspicabile e necessario, aderisce al Progetto MONARCHICI IN RETE, facendo capo al portale Internet http://monarchicinrete.blogspot.com/

Luglio 2013

No alla Legge sullomofobia


Le aggravanti ci sono, libert di pensiero a rischio Inutile e pericolosa la Legge sullomofobia
di Alfredo Mantovano 5 giugno 2013 un riflesso condizionato. Ogni qual volta si ha notizia di violenze o di intimidazioni contro una persona che ha un orientamento omosessuale, si esige lintroduzione del delitto o dellaggravante dellomofobia, come strumento infallibile di lotta alla discriminazione. Chi osa sollevare perplessit una specie di concorrente esterno in bullismo. Corro il rischio di ricevere questa etichetta, e provo a ricordare che il nostro ordinamento punisce senza distinzioni ogni aggressione alla integrit della persona e alla sua sfera morale: esistono ancora i reati di percosse, lesioni, ingiurie, minacce. Lintroduzione da quattro anni delle norme sullo stalking (sempre che le si applichi ovunque) rende inoltre possibile una efficace prevenzione. In pi, il codice penale contiene le aggravanti dei motivi abietti, e dellapprofittamento delle condizioni di debolezza della vittima: sono le situazioni in cui lo scopo , fra gli altri, quello di offendere, a causa dellorientamento sessuale, la dignit di ogni persona. Dunque, il reato o laggravante di omofobia per un verso sono inutili; per altro verso sono rischiosi per la libert dei cittadini. La discriminazione un concetto ampio: consiste, in base alla normativa europea (si veda, per esempio. la Direttiva 2000/78/CE della Ue), nel trattare una persona in modo meno favorevole di quanto sia, sia stata o sarebbe trattata unaltra persona in una situazione analoga. A questa discriminazione, che viene detta "diretta", va aggiunta una nozione di discriminazione "indiretta", che si verifica quando una disposizione, un criterio o una prassi apparentemente neutri possono mettere in una situazione di svantaggio talune persone rispetto ad altre. Da un concetto cos esteso deriva uno spazio enorme di intervento penale. Se costituisse aggravante qualsiasi discriminazione per _____________________________________________________________ motivo di orientamento sessuale, la madre che prova a persuadere la figlia a non sposare una persona che manifesta un orientamento "bisessuale", e le illustra i problemi che sorgerebbero per un nucleo familiare stabile, rischierebbe limputazione di violenza privata, aggravata da discriminazione per motivo di orientamento sessuale. Conseguenze come questa limiterebbero in modo inaccettabile sia la libert di espressione del pensiero, sia la libert e lautonomia delle persone nellesercizio dei propri diritti e nella regolazione dei propri interessi.

INCHIESTA : I costi nascosti sulla bolletta della luce - Pag. 3


L'eccesso di austerity ha spogliato anche il Re (che ora nudo)
di Guido Rossi 9 giugno 2013 Da qualche giorno abbiamo finalmente scoperto che il Re nudo. Contrariamente alla nota favola di Andersen, questa volta non il bambino a gridarlo, ma lo stesso Re, cio il Fondo monetario internazionale e con lui l'intera troika, completata dalla Commissione e dalla Banca centrale europea. Nel rapporto pubblicato il 5 giugno sul Wall Street Journal, l'Fmi ammette di aver gravemente sottovalutato i danni provocati dall'austerit collegata al piano di aiuti alla Grecia e diventata poi il credo di tutta la politica imposta non solo a Grecia, Irlanda, Portogallo e Cipro, ma anche a Spagna e Italia, dal 2010. I tagli di bilancio imposti dall'autorit, accompagnati da un aumento delle tasse, hanno creato in modo particolare anche in Italia una gravissima situazione di disoccupazione, miseria, blocco delle imprese e sfiducia nell'azione politica di governi, peraltro eterodiretti. Ne derivato un grave deterioramento delle istituzioni democratiche e la creazione di una continua atmosfera di paura che giustificava ogni stato d'eccezione, perch il rischio del debito eccessivo di Irlanda, Spagna, Portogallo e Italia costringeva al pagamento di alti interessi sul debito, col rischio di fallimento dello Stato. Ed in questi casi che le societ democratiche danno fiducia ai tecnici delle Banche centrali e di istituzioni finanziarie, ritenuti demiurghi, poich i problemi appaiono tecnicamente cos complessi da non poterne cercare la soluzione in un voto democratico. Naturalmente questa austerit, ammantata da moralismo, s' rivelata sbagliata, non solo tecnicamente, con le inconfutabili critiche prove( Segue a Pagina 5 ) Societ e Cultura - Pagina 4

Il tic anti Ogm fuori tempo con i ritmi della crescita globale
Politica Interna - Pagina 6

Berlusconi annuncia ritorno di Forza Italia.


DallEstero - Pagina 9

Quoziente famigliare Ecco come funziona in Europa


noi Monarchici - Pagina 12

Un Partito Monarchico per l'alternativa Pansa: De Benedetti? E' un Berluschino rosso L'Ingegnere ha una vera ossessione per Silvio. Forse perch...
della Redazione online 9 giugno 2013 Al teatrino dei pupazzi di Beppe Grillo mancava soltanto lui: Carlo De Benedetti, il mitico Ingegnere. Ma dal 7 giugno il duce delle Cinque stelle ha deciso di presentarlo al suo pubblico. E nel modo pi carogna, con una lunga lista di accuse che tra poco vedremo. Che cosa ha fatto Cdb per meritarsi la gogna? Ha fatto quello che fa sempre. Ovvero ha sbroccato, ha pisciato fuori dal vaso. Strillando come non avrebbe dovuto, per rispetto verso il proprio ruolo di proprietario della Repubblica. Una vera potenza nel microcosmo della carta stampata, che lui avrebbe lobbligo di tutelare non parlando mai a vanvera.

La probabilit di avvio di procedimenti penali aumenterebbe di fronte a qualsiasi giudizio critico, sul piano scientifico, etico ed educativo, di determinati orientamenti sessuali; o di fronte a qualsiasi posizione religiosa o espressione educativa, che sostenga la contrariet al diritto naturale degli orientamenti sessuali diversi da quello eterosessuale: nei seminari, nei corsi di catechismo, nella preparazione al matrimonio, in convegni e conferenze. Attribuire una specifica tutela penale allorientamento sessuale della persona offesa dal reato significa attribuire allorientamento omosessuale che in questo momento lamenta le maggiori "discriminazioni" non un valore in s positivo, ma un valore maggiormente positivo rispetto ad altri motivi discriminatori, non previsti in modo altrettanto specifico dallordinamento. Laggravante rivela cos il suo contenuto simbolico, e per questo la pretesa del suo inserimento nellordinamento contestuale, ( Segue a Pagina 4 )

La parola incauta o violenta: ecco un tratto del carattere che distingue Cdb da tutti gli altri padroni del vapore. Lui non le manda mai a dire, le dice in presa diretta. Senza badare alle conseguenze e al danno che procura a se stesso. Del resto, non mai stato un signore conciliante. Anche nella veste di campo dimpresa si sempre rivelato uno squalo, come di solito succede nel suo ambiente. Soprattutto quando sono in ballo miliardi e tutti vogliono mangiarseli. In questo non diverso dal suo nemico giurato, Silvio Berlusconi. Pure il Cavaliere bada ai propri soldi con una cura persino pi assidua di quella riservata ai propri voti. Dobbiamo stupirci che, in questo caso, gli estremi si tocchino, nel senso che risultino simili come accade ai gemelli? Assolutamente no. Non ricordo chi abbia detto che il capitalismo non un pranzo di gala. E prevede per tutti luso di armi improprie e anche di peggio. Tra le armi preferite da Cdb c la parola. Di solito la usa per indicare lavversario al disprezzo dei propri tifosi. Qualche volta il tentativo gli riesce, perch la potenza del suo impero mediatico rende troppo fievoli o inutili le risposte. Altre volte no. In questo caso la sorte dellIngegnere segnata. E ricorda quella del piffero di montagna, che era partito per suonare e ritorn suonato. Come accaduto nel caso del suo scontro con Grillo. Confesso che mi dispiace dover scrivere questo sul conto dellIngegnere. Ma ho unattenuante: quello di aver dedicato trentuno anni della mia vita a lavorare nei suoi giornali, per difenderli e renderli forti. Certo, sono stato un dipendente candido e fesso. Tanto vero che, quando mi hanno messo nelle condizioni di lasciare il Gruppone debenedettista, nessuno mi ha offerto non dico una medaglia doro, ma nemmeno di latta. Nonostante tutto, riconosco che Cdb non affatto uno sciocco. E spesso sa guardare lontano. Della sua perspicacia citer un esempio, molto attuale in questi momenti tetri. Cdb stato uno dei primi a intuire che cosa sarebbe successo in Italia alle prese con la tempesta perfetta della crisi economica e finanziaria. Me lo spieg nel novembre 2008, dunque con qualche anno di anticipo. Ero andato a congedarmi dal suo gruppo, come fanno i dipendenti di lungo corso. E trovai Cdb molto pessimista a proposito delleconomia del paese. Disse che stavamo soltanto allinizio di una lunga serie di difficolt che sarebbero durate un bel po di anni. In quel momento ci trovavamo in piena deflazione, un ciclo economico che vede contrarsi la produzione, il reddito, i salari e i prezzi. Poi sarebbe arrivata la recessione. E allora avremmo visto i disoccupati fare la fila con la gavetta in mano, nella speranza di ottenere un piatto di minestra. Purtroppo per lui, Cdb non sempre cos saggio. Spesso parla a bische-

ro sciolto e si abbandona a giudizi affrettati che gli procurano repliche al veleno. accaduto nel 2010 con Massimo DAlema, accusato dallIngegnere di due crimini nefandi. Il primo era di stare ammazzando il Partito democratico in combutta con un tal Bersani, assolutamente inadeguato come leader. Il secondo delitto era di non aver fatto niente nella vita. Mentre quel derelitto di Bersani chin il capo e non replic, Max sganci sullIngegnere un bomba tossica. Senza neppure nominarlo, lo boll cos: Anche nel nostro campo ci sono tanti imprenditori che vogliono fare i Berlusconi di sinistra e cercano di condizionare la politica. Ma sono dei Berlusconi di serie B, dei berluschini. A quel punto, lIngegnere avrebbe dovuto incassare e portare a casa. Ma tignoso, vuole sempre avere lultima parola. E cos, mentre si trovava a Londra per un impegno cultural politico, picchi duro su Max: DAlema? un problema umano. Quando una persona, invece di rispondere nel merito, si mette a parlare della luna, non me ne pu fregare di meno.

Berlusconi rifiuta la modernizzazione e le riforme perch un piduista conservatore. Venerd scorso, alla kermesse repubblicana di Firenze, di nuovo tornato allattacco. Spiegando: Berlusconi e Grillo non piacciono agli italiani perch sono le malformazioni della societ, dunque giusto che stiano in basso. Ma questa volta, Cdb ha fatto il passo pi lungo della gamba. Ossia ha commesso lerrore di attaccare due avversari con un mossa sola. Senza tenere conto di un fatto che i suoi esperti di comunicazione avrebbero dovuto rammentargli: Grillo molto pi astuto del Caimano e possiede un istinto formidabile per lo spettacolo. Infatti ha replicato allIngegnere annunciando sul suo blog che gli avrebbe rivolto dieci domande, una replica beffarda del tormentone inflitto al Cavaliere dalla Repubblica di Ezio Mauro. Con una variante dettata dalla cattiveria stellare. La corazzata repubblicana aveva svelato i dieci quesiti tutti in una volta, per poi ripeterli giorno dopo giorno, con un fantozziano effetto noia. Invece il blog corsaro del Duce grillesco le sparer al rallentatore, tenendo acceso linteresse dei suoi fanatici. Come ci ha ricordato sabato Franco Bechis su Libero, il primo quesito riguarda un disastro annidato nel passato imprenditoriale dellIngegnere: come ha fatto a ridurre in macerie lOlivetti, unazienda allavanguardia nellinnovazione? Tratto da : www.liberoquotidiano.it/

degli anni '80-'90, ricorda altrimenti la storia dell'editto pre-bulgaro su Grillo in Rai: Certo, i socialisti, che erano parte essenziale della maggioranza e esprimevano il presidente del Consiglio, non potevano tollerare quella battuta, sulla tv pubblica - racconta Guglielmi - Ma poi fu Grillo a non voler pi tornare in Rai. Me lo disse lui, quando andai a trovarlo a Tivoli, pochi mesi dopo l'incidente col Psi, insieme al mio capostruttura Bruno Voglino.Mio sommo desiderio era avere Grillo nella mia Raitre, per lui avevo pensato un programma stupendo. Dieci minuti in prima serata, al sabato, uno studio disadorno con una bandiera dell'Italia, parodia del messaggio presidenziale di fine anno, dove Grillo era libero di dire quel che voleva, un suo messaggio settimanale al popolo italiano. Avevo intuito (nel 1987, ndr) che la sua vis comica era gi essenzialmente politica. Gli promisi carta bianca. L'idea lo divert, ma rifiut. Mi disse che mai pi avrebbe rimesso piede in Rai. Fu una sua scelta, non un'epurazione.

Gi, un Berluschino rosso. Tra i politici italiani, DAlema sa usare come nessuno il sarcasmo. Tanto che Grillo avrebbe molto da imparare studiando lo humour corrosivo di Max. Non conosco come abbia reagito lIngegnere nel sentirsi assimilato allavversario numero uno. Ma so per certo che il Cavaliere la sua eterna spina nel fianco. Non c occasione pubblica che non veda Cdb andare allassalto di Berlusconi. Anche adesso, con i giornali che vanno a ramengo per il calo dei lettori e della pubblicit, lIngegnere continua a pensare che lorigine di tutte le disgrazie sia il Caimano di Arcore. La sua insistenza nellattaccarlo potrebbe spiegarla soltanto uno psicanalista. Mi ricorda un vecchio signore della mia citt che faceva cilecca con qualsiasi ragazza, ma dava la colpa a una dama che tanti anni prima laveva respinto. Da imprenditore e finanziere, lIngegnere non si mai comportato da schizzinoso. E si accoppiato con tipi che non erano stinchi di santo. A cominciare da Roberto Calvi, il banchiere dellAmbrosiano, poi morto impiccato a Londra sotto il ponte dei Frati neri. Eppure a fargli ribrezzo soltanto il Caimano. In maggio, al Festival dei nuovi media che si teneva a Dogliani, in provincia di Cuneo, dove lIngegnere vive dopo la parentesi da profugo in Svizzera, ha spiegato al pubblico:

Societ e cultura
Altro che epurato, Grillo snobb la Rai
Angelo Guglielmi, storico direttore di Raitre negli anni '80-'90, svela un retroscena interessante sull'epurazione che il comico genovese dice di aver subito da Viale Mazzini. E Pippo Baudo conferma: "Ma quale censura..." di Paolo Bracaloni 9 giugno 2013 Grillo e la Rai, il ritorno. O la vendetta. Da epurato a vigilante, col suo deputato M5S presidente della commissione parlamentare che controlla viale Mazzini (nomina il Cda Rai, vota il presidente, decide sulla par condicio), il napoletano Roberto Fico, che ha subito rimarcato l'eccezionalit dell'evento: i grillini al comando della Vigilanza Rai, quando Beppe stato il primo epurato della tv pubblica (dopo la famosa battuta sui socialisti che in Cina non sanno a chi rubare perch sono tutti socialisti). Angelo Guglielmi, uno dei grandi creatori di tv in Italia, direttore (meglio, inventore) della mitica Raitre

Anche Pippo Baudo, storico partner televisivo tv di Grillo (incursore anarchico nella normalit democristiana dei format di Baudo), corregge la mitologia del leader Cinque stelle primo epurato della Rai. Ma quale censura, Grillo che non voluto rientrare in Rai - ha raccontato Baudo, che adesso preferisce non dichiarare - stato un auto esilio, Grillo voleva creare il caso per tornare con un grande coup de thtre. E ci riuscito. La versione di Grillo quella idealizzata dalla vulgata grillina e codificata da lui stesso: Mi tennero lontano dalla Rai per diversi anni, dal 1986 al 1993, per due battute che anticipavano Tangentopoli. Poi, nel '92-'93, li portarono tutti in galera. Nel '93, dopo lunga quarantena, si rifece viva con me la Rai dei professori: tutte brave persone, che non capivano un tubo di televisione. Feci due serate in diretta, poi cominciarono a capire qualcosa di televisione e decisero che bastava cos. In realt la quarantena non una quarantena. Grillo in Rai ci torna due anni dopo l'editto, nel '88, al Festival di Sanremo su Raiuno, ed di nuovo all'Ariston l'anno dopo, a fare ancora a pezzi il Psi ancora potente (E pensare che Martelli andato in Kenya per farsi uno spinello, 5 milioni ha speso) e gi che c' pure la Dc del direttore generale Agnes (Il clan degli avellinesi De Mita e Agnes). pure tra i big invitati al

Fantastico del 1990 (poi assente per motivi di lavoro). Per uno tenuto lontano dalla Rai dall'86 al '93, non male. Nel frattempo risparisce, fa spettacoli teatrali da sold out (perch l'hanno cacciato dalla Rai e quindi la gente paga per sentirlo a teatro), ospite alla festa dei Telegatti, vince il Grand Prix Confindustria-Upa per lo spot Yomo, fa spettacoli alle Feste dell'Unit di D'Alema e Veltroni. E ritorna di nuovo in Rai, a Raiuno, prima serata (1993), dove fa il botto con un monologo Cinque Stelle: Ho cinque anni di cose da dirvi, anzi dieci anni. I cinque anni passati senza poter pi venire in televisione e i prossimi cinque anni, che tanto mi mandano via subito. La Rai e Grillo, nessun leader la conosce pi di lui, nessuno l'ha usata meglio di lui, soprattutto nell'assenza, da epurato volontario. Una battaglia dei grillini in Vigilanza sar per la trasparenza dei compensi Rai. Anche su questo Grillo ha fatto scuola. Fu lui stesso a sventolare il suo, di compenso, per pochi minuti a un Festival di Sanremo: 350milioni di lire. Battute che prefiguravano il successivo Grillo leader anti-partiti (morti): Guardate qui, ci sono un sacco di clausole, con penali da pagare. Ecco, per esempio, se mi scappasse che i socialisti rubano avrei una penale di 3mila lire. Perch cos poco? Perch, cari politici, non ci interessate pi. I diritti del suo Un grillo per la testa vengono comprati nel '96 dalla Rai a 245 milioni di lire (malgrado Grillo offrisse di cederli a un prezzo simbolico di 500 lire), ma poi non vanno in onda, e il comico fa una causa civile. Che sia ancora in piedi la vertenza tra la Rai e il leader della Vigilanza Rai? Tratto da : www.ilgiornale.it/ ________________________________

sone, per salire a 9,6 miliardi entro il 2050 e arrivare a 11 entro la fine del XXI secolo. La crescita dipende dai Paesi in via di sviluppo, che passeranno da 5,9 miliardi a 8,2. una revisione al rialzo rispetto alle precedenti stime: In alcuni casi lattuale livello di natalit sembra essere cresciuto negli ultimi anni, in altri le previsioni erano troppo riduttive, spiega John Wilmoth, direttore degli Affari economici e sociali. LEuropa destinata a registrare un declino del 14% per il calo della natalit. Pi omogeneo landamento delle aspettative di vita previste in crescita nei Paesi sviluppati e in via di sviluppo: nel 2100 le persone in media vivranno rispettivamente 89 e 81 anni.

INCHIESTA
Ecco tutti i costi nascosti nella spesa per l'energia elettrica. La mappa degli oneri indiretti Pale eoliche e centrali nucleari spente
In bolletta un conto di 230 euro Continueremo a pagare fino al 2021 per lo smantellamento delle centrali atomiche di Sergio Rizzo 6 giugno 2013 Non sar certo per questo motivo che il costo dell'energia elettrica il pi alto d'Europa. Ma se proprio vogliamo fare la classifica delle assurdit che hanno fatto conquistare alle tariffe italiane il primato continentale, in cima a tutte ci sono le tasse sulle tasse. L'Iva viene infatti applicata sull'importo lordo comprensivo dell'accisa: il risultato che le famiglie pagano ogni anno sulle bollette elettriche almeno 130 milioni di imposte su una imposta. Senza contare le imprese. Guardatele con attenzione, quelle bollette, perch scoprirete cose che mai avreste immaginato. Quest'anno, per esempio, i cosiddetti oneri generali di sistema arriveranno a pesare sul totale per quasi il 20 per cento. Cosa sono? Voci senza alcun rapporto con il prezzo dell'energia, il costo della trasmissione o dei servizi di rete. L dentro ci sono, per esempio, gli incentivi per le rinnovabili: i pannelli solari, le pale eoliche, le centrali a biomasse, ma anche le fonti cosiddette assimilate, come gli scarti (inquinanti) delle raffinerie che tuttora godono dei contributi ecologici. Quest'anno si toccher il record assoluto di 13 miliardi di euro, facendo salire il conto di questi oneri generali di sistema a ben 14 miliardi. Ovvero, 230 euro per ogni cittadino italiano. Con una progressione inarrestabile rispetto ai 93 euro del 2010, ai 125 del 2011 e ai 192 del 2012. Su questi incentivi, naturalmente, si pagano le imposte. Ma sono tassati pure gli oneri per il nucleare: 149 milioni lo scorso anno, 255 nel 2011 e ben 410 nel 2010. Si tratta dei soldi destinati allo smantellamento delle centrali atomiche chiuse con il referendum del novembre 1987, pi di venticinque anni fa. Se ne deve occupare la Sogin, societ pubblica con quasi 900 dipendenti. Continueremo a pagare fino al 2021, e dobbiamo augurarci che basti. Calcolando anche gli indennizzi profumatamente pagati ai fornitori, agli appaltatori e all'Enel, l'uscita dall'avventura atomica ci sar costata per quell'epoca 15 miliardi 692 milioni di euro attuali. Sempre che tutto, naturalmente, vada per il verso giusto. Il che non affatto sicuro. Soprattutto, c' il rischio di lasciare aperto un problemino qual il deposito nazionale delle scorie radioattive. Il sindacato elettrici Flaei Cisl ha proposto di creare intorno alla Sogin un parco tecnologico per affrontare tutte le questioni legate a quella faccenda. Ma per ora restano parole al vento, mentre i soldi corrono e correranno ancora. Chi ha interesse a smuovere le acque? Certo non l'azionista della Sogin, cio lo Stato. E si capisce perch. Bisogna sapere infatti che ben 100 milioni l'anno degli oneri nucleari non vengono impiegati per il decommissioning atomico, ma finiscono direttamente dalle bollette alle casse dell'Erario per una disposizione spuntata nella Legge finanziaria del 2005. Per assurdo che sia, tassati anch'essi. Al pari di un'altra voce: i 250 milioni di euro destinati alle Ferrovie sotto forma di sconti tariffari. Li paghiamo da cinquant'anni, quando l'energia elettrica fu nazionalizzata e alcune piccole centrali delle Fs finirono anch'esse all'Enel. In mezzo secolo il conto stato certo saldato con gli interessi: imperscrutabile il motivo per cui non si ancora chiuso. Un altro mistero italiano. Fra gli oneri di sistema c' anche il finanziamento della ricerca. Quanto? In tutto 41 milioni, meno di un sesto degli sconti garantiti alla rete ferroviaria. E sono ovviamente tassati. Ma le tasse, crudelmente, vengono appioppate anche a un'altra voce degli oneri generali di sistema: il bonus per le famiglie povere. E' la voce pi piccola, per giunta ridotta nel 2012 a un terzo, da 54 a 17 milioni di euro. Ci fermiamo qui, sorvolando su altre quisquilie del tipo contributi per l'efficienza energetica (40 milioni) e le misure di compensazione territoriale (9 milioni). Non prima per di aver rivelato l'ultima sorpresa. Il governo di Mario Monti ha deciso di sgravare un po' le imprese, spostando per qualcosa come 780 milioni il peso degli oneri generali di sistema dalle loro bollette a quelle delle famiglie. Che perci vedranno presto rincarare le tariffe di oltre il 2 per cento. Tratto da : www.corriere.it/

LONU rivede le previsioni al rialzo Entro met secolo 10 miliardi sulla Terra
Proseguir il declino dellEuropa, ma la vita si allungher fino a 89 anni di Francesco Semprini 14 giugno 2013 Un Pianeta sempre pi popoloso ospiter quasi 10 miliardi di persone entro met secolo, trainato dalla crescita africana, a fronte dellinesorabile declino europeo, associato a un allungamento generale delle aspettative di vita. E lItalia uno dei Paesi che accoglier i maggiori flussi di migranti provenienti dal Sud del mondo. la fotografia scattata dalle Nazioni Unite nel World Population Prospects: The 2012 Revision, presentato ieri al Palazzo di Vetro, secondo cui, entro il 2025, la popolazione mondiale arriver 8,1 miliardi di per-

Discorso a parte merita lItalia, dove tutte le connotazioni delle economie mature sono ancor pi marcate. Oggi circa un terzo della popolazione ha pi di 60 anni, e nel 2050 la quota salir a oltre la met. Le stime dellOnu vedono in crescita anche laspettativa di vita, che passer da una media di 82,3 anni del 2015 ai 93,3 nel 2100. Per quanto riguarda la natalit, invece, viene confermata la crescita zero, da qui al 2100: si passer da quasi 61 milioni a poco pi di 54 e mezzo. A fronte di questo declino, lItalia destinata ad essere tra i primi cinque Paesi al mondo meta di flussi migratori con 131.250 persone ogni anno dal 2010 al 2050, alle spalle solo di Usa, Canada, Regno Unito e Australia. Tratto da : www.lastampa.it/

Nota della Redazione


Se i flussi migratori sono segnati e in un certo modo non siamo in grado di poter cambiare un processo che storia, altro discorso dovrebbe essere la natalit italiana, per la quale qualsiasi governo con un briciolo di buon senso dovrebbe prendere dei provvedimenti, sulla base di questo stesso rapporto dellONU. La natalit di una popolazione un fenomeno legato a molti fattori, ma tutti riconducibili a scelte economiche e culturali di una Nazione. Abbiamo davanti quasi 40 anni per giungere al 2050, si potrebbe fare molto, a cominciare dallapprovazione di un coefficiente famigliare ad esempio. Sembra invece che i nostri politici vengano scelti tra i pi fatalisti, in modo che possano accompagnare meglio lItalia nel suo declino!

Non alla Legge sullomofobia

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(Continua dalla prima Pagina) oggi, alla richiesta del riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali; domani, alladozione di bambini da parte di coppie del medesimo sesso, o al ricorso per le stesse coppie alle tecniche di fecondazione artificiale, o infine alla penalizzazione di quegli educatori per i quali essere sessuati non una questione di scelta, ma di natura. Far coincidere la prevenzione delle violenze con la legge penale , poi, un alibi rispetto al mancato impegno preventivo su altri fronti, compreso quello, spesso disatteso, di una sana educazione al rispetto di ogni essere umano, a prescindere dalle sue condizioni di vita, di salute e, ovviamente, dalle sue stesse scelte. Di pi: con lespressione orientamento sessuale non si farebbe riferimento al fatto che lesercizio in concreto della sessualit lasciato alla libert individuale, quali ne siano le modalit, purch non coercitive; si affermerebbe per legge che la sessualit in s costituisce un orientamento soggettivo. E dare queste definizioni, se non corrisponde ai compiti di uno Stato laico, si traduce in intolleranza verso chi ritiene doveroso difendere la differenza sessuale uomo-donna e la complementariet eterosessuale. C tanto lavoro da compiere per superare e per rimuovere le discriminazioni: a condizione che le si individui nella loro esatta realt e consistenza, non cedendo a norme che, con la buona intenzione di combatterle, rischiano di introdurne altre, e pi pesanti. Tratto da : www.avvenire.it/

Segue - Societ e cultura


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LIstat: in Italia pi decessi che nascite


Alla fine del 2012 in Italia eravamo oltre 59,6 milioni Non si arresta la fuga di cervelli Il nuovo El Dorado si chiama Cina di Enrico Caporale 25 giugno 2013 Alla fine del 2012 in Italia eravamo oltre 59,6 milioni, di cui 4 milioni e 300 mila (7,4%) di cittadini stranieri. E la popolazione, nel corso dellanno scorso, aumentata di 291.020 unit, pari al +0,5%, grazie soprattutto allapporto di immigrati. I dati, che confermano in parte un quadro gi noto, arrivano dal Bilancio demografico nazionale dellanno 2012, pubblicato oggi dallIstat.

sa-effetto, lIstat non esclude che la crisi economica abbia prodotto qualche effetto negativo anche sulla natalit, come peraltro potrebbe essere avvenuto per la concomitante diminuzione dei matrimoni, registrata proprio negli ultimi tre anni. Nel nostro Paese aumenta anche il numero di decessi, pari a 612.883, superiore di 19.481 unit a quello del 2011. Il tasso di mortalit pari a 10,3 per mille, e varia da un minimo di 8,2 per mille nella provincia autonoma di Bolzano a un massimo di 13,9 per mille in Liguria, risultando in aumento in tutte le regioni, eccetto che in Valle dAosta e in Molise, dove il numero dei decessi rimane stabile. Le famiglie italiane sono 25 milioni e 873 mila; il numero medio di componenti per famiglia pari a 2,3. Il valore minimo di 2 e si rileva in Liguria, mentre le famiglie pi numerose sono in Campania, con 2,7 componenti. Il 99,5% della popolazione residente in Italia vive in famiglie. Il restante 0,5% della popolazione, pari a circa 326 mila abitanti, vive in caserme, case di riposo, carceri, conventi, ecc. Nei 12 grandi comuni italiani con popolazione superiore ai 250 mila abitanti risiedono poco pi di 8 milioni e 800 mila abitanti, pari al 14,8% del totale. Nel complesso di questi comuni si registra un incremento di popolazione rispetto allanno precedente pari a 56.624 persone. In termini percentuali laumento dello 0,6%, poco superiore a quella del resto del Paese. Il tasso migratorio dallestero, in tutti i grandi comuni, positivo ma negativo il tasso di crescita naturale. Trattto da : www.lastampa.it/ ________________________________

te allagricoltura sta cambiando radicalmente, e la cosa potrebbe cominciare a interessare anche lEuropa, che finora stato il continente pi refrattario alladozione degli organismi geneticamente modificati su larga scala. La spinta al cambiamento di rotta proviene essenzialmente da una presa datto: la crescita economica di immense e popolate regioni del pianeta porta gli abitanti di quelle regioni ad adeguare il proprio stile di vita al reddito, a cominciare dalle abitudini alimentari. Questo ha fatto aumentare in maniera pi che sensibile la domanda di materie prime agricole, e di conseguenza i loro prezzi, mentre la scarsit di nuove terre coltivabili rende difficile per la produzione tenere il passo dei consumi.

Nota della Redazione


Riteniamo di essere assolutamente concordi con il pensiero espresso dal Sig. Mantovano nel suo articolo. Il pericolo sta infatti nel creare le condizioni di far apparire lorientamento omosessuale pi corretto di quello etero, stravolgendo i valori fondanti della nostra societ. La legislazione vigente, prevede gi la tutela degli individui tutti gli individui allo stesso modo. Si tratta di far rispettare le leggi esistenti e di fare prevenzione creando una cultura del rispetto ancora molto carente nel nostro Paese. Le leggi speciali non servono!

In particolare, sono stati registrati pi di 12 mila nati in meno rispetto allanno precedente e circa 19 mila morti in pi. Pertanto il saldo naturale, dato dalla differenza tra nati e morti, risultato negativo per 78.697 unit, che rappresenta un picco negativo mai raggiunto prima, ancora pi elevato di quello del 2003, quando la mortalit fece registrare valori particolarmente elevati nei mesi giugno-agosto a causa di una eccezionale ondata di calore. Analogamente, lIstat ha osservato un elevato numero di decessi nei primi mesi del 2012, in corrispondenza della forte ondata di gelo, che ha colpito tutto il Paese, in particolare il Centro e il Nord, dove infatti si riscontrato il maggior incremento della mortalit. Il saldo naturale negativo ovunque, con la sola eccezione delle province autonome di Trento e Bolzano e della Campania. Al contrario, il movimento migratorio con lestero nel 2012 ha fatto registrare un saldo positivo pari a circa 245 mila unit. Gli immigrati si indirizzano prevalentemente nelle regioni del centro e del nord. Il dato pi eclatante del Bilancio demografico 2012 il continuo decremento delle nascite, dovuto ad un forte calo di nuovi nati con genitori italiani, mentre crescono i nuovi nati stranieri, che tuttavia non compensano il calo dei neonati italiani. I nuovi nati stranieri segnano un vero boom, passando dal 4,8% del 2000 al 14,9% del 2012; in valori assoluti da quasi 30 mila nati nel 2000 a quasi 80 mila nel 2012. Nonostante lassenza di relazioni dirette di cau-

Il tic anti Ogm fuori tempo con i ritmi della crescita globale
di Giordano Masini 25 giugno 2013 La reazione del ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, alla provocazione di Giorgio Fidenato, lagricoltore friulano che ha seminato mais Ogm nei terreni di sua propriet in provincia di Pordenone, non sembra essere esattamente improntata alla razionalit. Se Fidenato ha seminato in forza di una sentenza della Corte di giustizia europea che afferma che la messa in coltura di variet come il mais Mon810 non pu essere sottoposto a una procedura di autorizzazione nazionale se gi autorizzata a livello europeo, il decreto anti Ogm annunciato dal ministro sembra essere destinato soltanto a far aprire, nei confronti dellItalia, lennesima procedura di infrazione. Ma soprattutto il tic anti biotech trascura il fatto che a livello mondiale la percezione nei confronti delle biotecnologie applica-

Oggi sicurezza alimentare significa necessariamente produrre pi cibo e in maniera pi sostenibile rispetto al passato: una delle sfide sulle quali si gioca la stabilit dello scacchiere geopolitico globale. In questo nuovo scenario la pretesa europea, dal sapore vagamente protezionistico, di costruire un mercato interno Ogm free per difendere i propri produttori dalla competizione sui mercati globali, rischia di precludere agli stessi agricoltori del Vecchio continente le innovazioni tecnologiche alla base della seconda rivoluzione verde. Proprio pochi giorni fa il World Food Prize, il premio che ogni anno viene assegnato in memoria di Norman Borlaug, il genetista agrario che della rivoluzione verde stato il padre, andato a tre biotecnologi con la seguente motivazione: Aver contribuito alla nascita di un nuovo termine, biotecnologia agricola, e preparato il terreno per colture ingegnerizzate con caratteri nuovi che hanno aumentato le rese e conferito resistenza a insetti e malattie, cos come tolleranza a condizioni ambientali avverse. Il loro lavoro ha reso possibile, per gli agricoltori di 30 paesi, di migliorare le rese agricole, di incrementare il reddito e di nutrire una popolazione mondiale in crescita. Uno dei tre, Robert Fraley, vice presidente esecutivo e Chief Technology Officer di Monsanto. Peraltro proprio il carattere che conferisce ad alcune colture la resistenza a condizioni ambientali avverse, in particolare agli stress idrici, lelemento che sta facendo cambiare prospettiva sugli Ogm anche in ambienti tradizionalmente ostili, come le organizzazioni sovranazionali e molte Ong: variet di mais in grado di produrre di pi con meno acqua sono state sviluppate sia da Monsanto che attraverso progetti di ri-

Italia Reale

cerca pubblici, come Wema, una partnership pubblico-privata kenyota, e potrebbero risultare attraenti anche per gli agricoltori europei. E infatti lo scorso anno, quando alcuni attivisti inglesi hanno minacciato la distruzione di un campo sperimentale del Rothamsted Research, nei dintorni di Londra, nel quale veniva testata una variet di frumento repellente agli afidi, i media hanno dato ampio spazio alle ragioni dei ricercatori, anche quei giornali, come il Guardian, tradizionalmente sensibili alle tematiche ambientali. Lazione dimostrativa si conclusa, per la prima volta in Europa, con un flop. Un anno dopo, il responsabile per le politiche agricole del Regno Unito, Owen Paterson, parla con inedita chiarezza a favore delluso delle biotecnologie agricole in Europa, uno strumento fondamentale, ha detto, per aiutarci ad affrontare le sfide globali della sicurezza alimentare e lintensificazione sostenibile dellagricoltura. Tratto da : www.ilfoglio.it/ ________________________________

attuale, non solo con il ricorso a tecnici di governo, ma soprattutto alla sua propagazione, la quale ha origini addirittura nostrane, come documentato sia da un articolo di Krugman sul penultimo numero della New York Review of Books, sia dal libro di Blyth (Austerity, Oxford 2013), che dedica un paragrafo ai "Bocconi boys" (p. 170), con aspre critiche. Ora, tuttavia, che il re nudo, forse tempo di comprendere che la soluzione ai nostri problemi non viene tanto dall'austerit, ma da una politica di welfare, in modo tale che banche, imprese e lavoratori riprendano nella crescita le loro corrette funzioni. Governo, istituzioni e burocrazia dovrebbero finalmente realizzare che la giustizia sociale non data da una politica repressiva, che porta a disoccupazione, povert, miseria, carceri, abbandono della cultura e dell'istruzione e di tutti gli altri diritti costituzionalmente garantiti, ma ad una ripresa del secondo principio di differenza della Teoria della giustizia di John Rawls, secondo il quale "la disuguaglianza delle aspettative ammissibile solo se una sua diminuzione non farebbe star peggio la condizione della classe operaia". Tratto da : www.ilsole24ore.com/

tato per la politica. In una intervista a Repubblica, ha spiegato che "per mesi" si sentito "un uomo e un magistrato solo" ma non ha "mai smesso di difendere la Costituzione e di cercare la verit su chi, e soprattutto perch" ha ucciso "il suo maestro Paolo Borsellino". La decisione stata presa dal magistrato "a malincuore" ma, ha quindi sottolineato, "non ci sono pi le condizioni perch tenga ancora indosso" la toga. "Sono cos affezionato a questa toga - ha continuato - che sarei rimasto in magistratura se mi fosse stata data la possibilit di mettere a frutto la mia esperienza ventennale di pm antimafia in Sicilia. Ma c chi non vuole, il Csm in testa". Quindi ha puntualizzato: "Negli ultimi anni cresciuto dentro di me il senso di estraneit rispetto alle logiche politich del Csm e alle timidezze e allingenerosit dellAnm nel difendere i magistrati pi esposti della procura di Palermo". Proprio per questo, la decisione del trasferimento alla procura di Aosta stata per Ingroia "una scelta punitiva con motivazioni politiche". E, infine, ha concluso dicendosi convinto che "la magistratura, nelle condizioni in cui si trova, non possa fare grossi passi avanti se non cambia la politica".

I partiti sono finiti ma il Pd non se n' accorto


di Francesco Alberini 10 giugno 2013 Quando si formata la Repubblica italiana sono riemersi i partiti esistenti negli anni Venti, all'origine del fascismo, tipici di un epoca in cui il partito si considerava non solo l'interprete ma anche la guida e l'educatore delle masse. Compito diventato ancora pi importante con il suffragio universale. L'archetipo a cui tutti pi o meno facevano riferimento era il partito comunista, un potente apparato che educava i militanti fra cui poi selezionava i fedelissimi che avrebbero fatto carriera nel partito e nello Stato. Alle elezioni il popolo votava i designati del partito che in parlamento avrebbero eseguito le decisioni della direzione

L'eccesso di austerity ha spogliato anche il Re


(Continua dalla prima Pagina) nienti da premi Nobel quali Krugman, Stiglitz e Sen e da economisti come Mark Blyth e Kaushik Basu, ma anche praticamente, se si considera quello che capitato in altri Paesi con alti livelli di debito, aumento del deficit, e tuttavia con bassi costi nel collocamento dei titoli come Stati Uniti, Giappone e Inghilterra. Ai tentativi da parte dell'Fmi di incolpare l'Unione Europea di eccessiva lentezza nell'imporre le corrette misure alla Grecia, la Commissione ha restituito le accuse dichiarandole sbagliate e infondate. Quanto alla Bce, anch'essa stata accusata di non essere sufficientemente attiva e legata in qualche modo al moralistico mito dell'austerit. Tuttavia, con Mario Draghi, pi che con il suo predecessore Trichet, la Bce si dimostrata pronta ad operare per la salvezza dell'euro, con gli Omt (Outright Monetary Transactions), attraverso acquisti illimitati di titoli pubblici sul secondo mercato, per i Paesi in difficolt; dichiarazione che ebbe il vantaggio di costituire un deterrente che dom l'incombente speculazione. Ma purtroppo queste politiche hanno l'opposizione della Bundesbank e non gi il mercato a doverle giudicare, bens la Corte Costituzionale tedesca che le ha ancora sotto esame. Queste baruffe dimostrano nelle democrazie occidentali uno spostamento dal conflitto di interessi al conflitto di poteri, ed infine al pi pericoloso di tutti che il conflitto delle idee, quando alcune di queste vengono accettate in un'aura di arroganza e moralismo. L'idea sbagliata e pericolosa di austerity ha condotto il nostro Paese al disastro

Politica interna
L'addio di Ingroia alla toga: "Adesso far solo politica"
di Sergio Rame 14 giugno 2013 Antonio Ingroia lascia la magistratura e passa alla politica. " stata la decisione pi sofferta dei miei 54 anni", sottolinea in una intervista a Repubblica. Adesso l'ex pm potr occuparsi a tempo pieno dell'azione politica che, fino a quelche mese fa, faceva nelle Aule del tribunale di Palermo. Un impegno che, in realt, stato gi bocciato dagli italiani che alle ultime elezioni politiche hanno dato una sonora batosta alla lista civica "Rivoluzione civile". Durante una conferenza stampa nella quale ha annunciato lassemblea nazionale del nuovo soggetto politico in programma per il 22 giugno, il leader di Azione Civile firmer le dimissioni il 18 ad Aosta: "In quell'occasione restituir le chiavi del mio ufficio al mio capo, Marilinda Mineccia". Anche se non ha ancora trovato un nome definitivo al partito battezzato qualche mese fa, perlomeno Ingroia ha finalmente deciso cosa fare della sua vita. Dopo un estenuante braccio di ferro con il Csm per il trasferimento alla procura di Aosta, l'ex pm di Palermo ha op-

Ingroia non crede che Azione Civile si debba presentare da sola, soprattutto alle prossime hiedo al Movimento 5 Stelle di cessare di essere autoreferenziale perch lo stesso errore che ha portato la sinistra alla sconfitta. Ci si impegni per evitare lassalto alla Costituzione che si profila europee: "Mi sono spogliato della toga, dico agli altri di togliersi le casacche e lasciare movimenti autoreferenziali". Lex pm ha, infatti, invitato formalmente esponenti della societ civile come Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodot, Sergio Cofferati, Giuseppe Civati, Fabrizio Barca e Laura Puppato. Non solo. Il leader di Azione Civile ha chiesto anche al Movimento 5 Stelle di "cessare di essere autoreferenziale perch lo stesso errore che ha portato la sinistra alla sconfitta". Tratto da : www.ilgiornale.it/

Il partito-apparato ha incominciato a scricchiolare quando sono stati eliminati per via giudiziaria Dc, Psi e Pli e sono nati i movimenti Lega e Forza Italia dove si fa carriera stando nell'enclave del capo carismatico. Questi capi carismatici, per essere ubbiditi dai loro parlamentari hanno dovuto fare un legge elettorale (il porcellum) in cui fanno eleggere solo chi vogliono, con la minaccia di non farli rieleggere la volta successiva. Una legge che andava bene anche alla direzione del Pd che non poteva pi contare sull'ideologia. Andr ancora meglio per Grillo che sceglie i suoi miliziani e li caccia quando vuole. Dei vecchi partiti d'apparato, in Italia, oggi resta solo il Pd in cui per cominciano a farsi strada dei leader osteggiati dalla direzione ma scelti dal popolo, come dimostra il caso di Renzi. Molti le considerano scaramucce interne. Io credo invece che siano il sintomo di una tendenza generale: la gente non vuole pi dare la delega a un partito, vuole votare una persona concreta, vedere cosa fa e poi mandarla via se ha fatto male. Avviene col sindaco e col presidente della regione ed pronta a farlo a livello nazionale votando o il presidente della Repubblica, come in Francia, o il presidente del Consiglio come il sindaco. Ma la vecchia direzione del Pd non lo tollera perch sa che, se vota il popolo, non c' pi bisogno del partito. Eppure l'epoca dei partiti-apparato , dei comitati centrali finita. Il popolo vuole decidere chi eleggere e chi mandare a casa, e lo far. Tratto da : www.ilgiornale.it/

Osservazione
Meglio tardi che mai Alleluia!! ma viene spontanea una domanda : fino a ieri quindi, faceva politica e amministrava la giustizia ? Non era proibito?

Berlusconi annuncia ritorno di Forza Italia.


"Temo che sar ancora il numero uno" della Redazione online 28 giugno 2013 "Il Pdl rester come coalizione dei partiti di centrodestra: Forza Italia ne far parte e temo che sar ancora chiamato ad essere il 'numero 1' ". Intervenendo al Tg1, Silvio Berlusconi parla di un imminente ritorno a Forza Italia. E ribadisce la volont del suo partito di sostenere il governo.

Letta: all'Italia 1,5 miliardi per il lavoro


Grillo poteva mandare tutto in vacca Il fondo per la disoccupazione giovanile sar di 9 miliardi: Ora le imprese non hanno pi alibi. Scontro sulla Bei della Redazione Online 28 giugno 2013 Il presidente del Consiglio Enrico Letta (Epa)Il presidente del Consiglio Enrico Letta (Epa) Dal fondo europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile arriveranno all'Italia un miliardo e mezzo di euro. Dichiarazione del premier Enrico Letta, nel corso della conferenza stampa conclusiva del Consiglio dell'Unione europea a Bruxelles, spiegando che nel corso del vertice si stabilito che ci saranno 3 miliardi in pi a disposizione per il fondo, che arriver cos a una disponibilit di 9 miliardi. Adesso sta alle imprese, le imprese non hanno alibi, possono assumere giovani con una forte defiscalizzazione, ovviamente a tempo indeterminato, ha aggiunto Letta, sottolineando che sul lavoro bisogna rifuggire da aspettative eccessive.

LE PAROLE DI MERKEL - Dal canto suo la cancelliera tedesca Angela Merkel alla conferenza stampa di fine vertice Ue getta acqua sul fuoco. Dicendo che non saremo in grado di fare un'offerta a tutti. Non bisogna creare false attese, o ci sar delusione. Ho vissuto la riunificazione della Germania e so cos' la disoccupazione - ha aggiunto -. Si tratta di un processo a lungo termine, che deve essere perseguito passo dopo passo e sottoposto a costante revisione. Letta invece ha parlato anche di Ecofin che non pi il cuore dell'Europa, ha detto il premier, perch cominciano a contare di pi le persone e si dimostrato che l'Europa non pi uno strumento finanziario, non sono solo i ministri delle Finanze che decidono. L'ATTACCO A GRILLO - Il presidente del Consiglio ha anche attaccato Beppe Grillo, sia pure senza nominarlo: Sulle misure adottate dal governo con il decreto sul lavoro ha detto Letta - un sito autorevole, appena uscita la notizia dal Consiglio dei ministri ha dato una notizia falsa dicendo che c'era bisogno di avere tutte le condizioni unite per ottenere gli sgravi. Questa notizia falsa, girata mercoled ha messo sulla strada sbagliata l'informazione. Questo, aggiunge Letta,

Sono stimoli positivi che ci rendono ancora pi forti e determinati ad andare avanti. Tratto da : www.corriere.it/

Lopinione di
Listeria pregiudiziale degli amici repubblicani
Redazione de LAraldp diBiella Per la rubrica sullOpinione, questo mese abbiamo scelto una lettera di un lettore al Direttore di Avvenire. La lettera molto garbata del Sig. Cipriani, fa una serie di considerazioni partendo da una necessit sentita proprio dalla politica e dalle istituzioni di questo Paese. Parliamo infatti di riforme istituzionali. Nulla di nuovo o di particolare da attirare il nostro interesse, mentre la risposta del Direttore Marco Tarquinio. Risposta che si presta ad una triste considerazione sullavvenire della nostra Patria. Ora, una persona pu anche essere repubblicana convinta, pur dopo le vergogne e gli scandali vissuti, non solo nella nostra repubblica in questi anni, ma anche di tante altre, pi o meno blasonate dellItalia stessa, giusto e possiamo capirlo, ma che un Direttore di un importante quotidiano a tiratura nazionale, possa, in una risposta data ad un lettore, cadere nellisteria della pi cieca demagogia repubblicana a prescindere, ci lascia basiti. Di seguito, Lettera e Risposta Rubrica Il direttore risponde Tratto da Avvenire del 13 giugno 2013 Gentile direttore, si parla da tanto di riforme istituzionali. Ora si vorrebbe introdurre la Repubblica presidenziale o semi presidenziale. Ma gi si dice che occorrer aumentare i contropoteri di garanzia, come quello della Corte Costituzionale. Io ritengo che la Repubblica sia un guaio per lItalia e quella presidenziale sarebbe la rovina. Con la faziosit che molti connazionali hanno, che caos avremmo con un presidente eletto col 51% dei voti? E se fosse il mitico/famigerato Berlusconi, simmagina lei le piazze italiane? Arriveremmo ai disordini della Turchia di oggi, una prospettiva che non mi pare possibile. Ritengo che occorra quindi seriamente riprendere in considerazione lidea di una Monarchia con un primo ministro forte, allinglese. Il primo ministro assicurerebbe la governabilit, il re la certezza dei diritti per tutti i movimenti politici, lestraneit dellamministrazione dello Stato (magistratura, Forze armate, burocrazia) dalle contese partitiche. Non

Dopo giorni di silenzio e di lontananza dai riflettori, sceglie il telegiornale della rete ammiraglia Rai per confermare quanto gi detto in privato a Enrico Letta e Giorgio Napolitano: "Dal Pdl viene un sostegno leale e convinto al governo. Le critiche di qualche esponente devono essere intese solo come uno stimolo a fare di pi". L'ex premier fuga ogni dubbio sul suo futuro, dopo le indiscrezioni sebbene smentite - di un passaggio del testimone con sua figlia Marina. Niente di tutto ci, almeno per ora. Il Pdl non scomparir del tutto, spiega il Cavaliere, ma sar "la coalizione di centrodestra, di cui Fi far parte". Poi affronta il nodo del processo Ruby e della condanna, definendo la sentenza "davvero grottesca". "Si parla di concussione non c' il concusso, di induzione e non c' indotto", dice, tornando sul suo cavallo di battaglia, quello della giustizia. Da Ruby, alla compravendita di sentori, fino al Lodo Mondadori? "Si cerca di portare a conclusione la guerra dei vent'anni contro Berlusconi cercando di colpirlo nel suo patrimonio, nell'immagine, nei diritti politici e ora anche nella libert". "Se c' un settore da riformare in Italia la giustizia", aggiunge ricordando la vicenda del Lodo Mondadori, il cui processo in Cassazione iniziato proprio ieri. "Praticamente fui costretto a vendere giornali, riviste e perfino una cartiera". "Noi siamo stati penalizzati e poi costretti a pagare 565 milioni a fronte di un valore delle azioni Mondadori di 100 milioni. Cinque volte e mezzo il valore complessivo del gruppo De Benedetti che infatti si alz da quel tavolo molto soddisfatto, come testimonia una intervista dell'epoca". Tratto da : www.repubblica.it/

IL PIANO DI RIENTRO - Abbiamo ottenuto buoni risultati perch abbiamo individuato l'obiettivo - ha spiegato - siamo stati credibili avendo presentato un piano nazionale rimanendo dentro l'obiettivo di bilancio, senza sfasciare i conti pubblici. Letta si poi espresso sul caso derivati del Tesoro sostenendo che sia gi un affare chiuso, quello del rimborso a prestigiose banche daffari con i quali lo Stato italiano aveva contratto accordi negli anni 90 e che ora prevedono almeno 8 miliardi di euro di oneri per i conti pubblici. Il premier si poi soffermato sui centri di costo della pubblica amministrazione: Io voglio aggredire la spesa pubblica, facendolo per bene, ma bisogna considerare che in ogni comparto della spesa pubblica ci sono persone dietro le scelte.

stato molto negativo e ha dato a intendere una cosa che poteva finire in vacca. LALLEANZA CON IL PDL - Il presidente del Consiglio ha detto poi non dubitare che Silvio Berlusconi e il Pdl continueranno a sostenere il governo di larghe intese senza che ci siano influenze delle vicende giudiziarie dellex premier e leader del centro destra. Per la questione delle possibili influenze di vicende giudiziarie di Berlusconi sulla tenuta del governo, sono sicuro che non ci saranno influenze di questo genere, ha aggiunto Letta rispondendo prima in inglese - dove aveva usato il termine confident, cio fiducioso- poi in italiano dicendosi sicuro. Poco prima, aveva commentato le recenti dichiarazioni critiche del capogruppo Pdl alla Camera Renato Brunetta sullazione del governo, replicando:

la panacea dogni male, ma una maggiore garanzia per i cittadini, liberati dallo strapotere dei partiti. Che ne pensa? Carlo Cetteo Cipriani Risposta :

mente eretti intorno ad una opzione istituzionale, che allestero ha quasi ovunque pari dignit, mentre in Italia non pu quasi neppure essere prospettata senza essere derisi. Il Direttore di un giornale, anche un giornale piccino piccino, non ha il diritto di scrivere una risposta ad un lettore abbaiando in apertura della stessa Viva la Repubblica! Viva sempre la Repubblica come se si trovasse allo stadio! Il Direttore di un giornale, ha il compito di informare i lettori e non di confonderli o intontirli urlando slogan. Ha il dovere (se richiesto) di rispondere argomentando unidea, una proposta, un fatto. Questo ha il compito di fare per i lettori e in seconda battuta per la sua stessa dignit e professionalit. Il Sig. Direttore in questione invece, ha apostrofato il lettore con una affermazione autoritaria che non ammette diverso pensiero; indietro non si torna ha scritto, ricordando poi una serie di luoghi comuni quali la sovranit che appartiene al popolo, e quella ancora pi oscena che se un presidente eletto non ci piace lo si pu mandare a casa senza fare una rivoluzione. Visto che per il Sig. Direttore appare un p curiosa lidea che lo strapotere dei partiti si possa limitare affidandoci a un "sire" come scrive lui, ci piacerebbe sapere come si pu fare in questa repubblica dal momento che con lattuale sistema non si sia riuscito a fare questo miracolo in 67 anni! Alla risposta del Sig. Direttore manca soltanto uno slogan per essere completa; lidea tramontata definitivamente - questa in modo cero ormai - che le monarchie costano pi delle repubbliche! Se non ci fosse da piangere in questo Paese, si potrebbe ridere a lungo di questa risposta Sig. Direttore! Possiamo sperare di sollevare la Patria dallattuale crisi generale con simili uomini ? Tratto da : biemmamonarchica.com/

altrettante di ferro, vetro, acciaio, alluminio. Senza contare le polveri doro racchiuse in chip e schede madri, pari a quasi l8% delle produzione mondiale. Se solo si raccogliessero tutti i cellulari chiusi nei cassetti, tanto per fare un conto, si potrebbero accantonare 150 milioni di euro. I Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) fanno gola a tanti, criminalit compresa. Sul loro recupero hanno iniziato a mettere il naso per pure i cittadini, anche se troppo spesso gli elettrodomestici finiscono ancora a intasare il garage. Ecco che cos crescono i centri di raccolta nelle regioni, arrivati a toccare quota 3.767 nel 2012 (+9%), ma non le quantit di rifiuti raccolti. Da 260mila tonnellate del 2011, infatti, secondo i dati del coordinamento nazionale Raee, si passati per la prima volta a 237mila tonnellate (-8,5%). Colpa della contrazione degli acquisti, ma pure dellaumento dei prezzi delle materie prime che sostengono - ha reso pi appetibile il riciclo di materiali speciali, alimentando un canale informale di smaltimento troppo spesso finalizzato al recupero di materiali preziosi, senza particolare attenzione allimpatto ambientale.

vengono chiamati in gergo, fanno sparire circa 15 milioni di euro lanno. A dirlo uno studio di Remedia, uno dei principali sistemi collettivi no profit per la gestione dei rifiuti elettrici in Italia. Questo agglomerato di societ, nel 2012, in controtendenza, ha fatto registrare un +7,3% di tonnellate raccolte, producendo un risparmio in Co2 pari a 197mila tonnellate e recuperando 12 milioni di chili di ferro, altrettanti di vetro e plastica. Al di l di alcuni dati positivi, in ogni caso, restiamo il fanalino di coda del Vecchio Continente, pur avendo know how e sistemi di gestione altamente qualificati. Davanti agli italiani, infatti, si piazzano portoghesi e cechi, per proseguire con francesi e tedeschi, fino ad arrivare ai pi bravi di tutti, i norvegesi, con 30 kg a testa di componenti riutilizzate. Peggio di noi fanno solo i romeni (1 kg), i lettoni (2) e gli spagnoli (3 kg). Il problema principale del nostro Paese, adesso, raggiungere gli obiettivi imposti della normativa europea. I Raee aumentano a un ritmo triplo rispetto ai comuni scarti urbani, e dal 2013 si sono aggiunti anche i primi pannelli fotovoltaici da smaltire. Bruxelles chiede maggiori attenzioni per i Raee e, dal 2019, il recupero del 85% della produzione. Questo significa che si dovr iniziare a pensare come riciclare tra sei anni 980mila tonnellate, quando i costi per il riuso arriveranno a toccare 740 milioni di euro (contro i 180 di oggi). Tratto da : www.avvenire.it/

Ci serve un re. Proprio no Che ne penso dellidea di restaurare la Monarchia, gentile signor Cetteo Cipriani? Viva la Repubblica! Viva sempre la Repubblica, alla base della quale c la sovranit del popolo e non di altri signori... Ovviamente rispetto la storia, le tradizioni e le culture di nazioni diverse dalla nostra, ma sul punto non ho il minimo dubbio: in Italia, indietro non si torna. Le risparmio discorsi complicati e resto, volutamente, terra terra, riferendomi a qualcosa che nellesperienza di tutti. Se proprio dobbiamo ritrovarci con qualcuno di sbagliato al vertice delle nostre istituzioni di governo e/o di garanzia, meglio che a sbagliare siamo sempre e comunque noi, i cittadini, e coloro che secondo la legge democraticamente ci rappresentano nelle Istituzioni e democraticamente debbono renderci conto delle loro scelte e dei loro atti. Mi permetto, poi, di definire un p curiosa lidea che lo strapotere dei partiti si possa limitare affidandoci a un "sire". E, infine, gentile lettore, come non considerare che in regime repubblicano c anche il non piccolo vantaggio che per "mandare a casa" chi ci ha rappresentato o governato male basta usare larma del voto, senza dover fare una rivoluzione per tirarlo gi dal trono Marco Tarquinio Il nostro commento, non vuole essere la difesa di un amico monarchico perch ci simpatico o perch ha scritto ci che vogliamo leggere come monarchici. Al contrario, vuole essere una ulteriore possibilit di aprire un dialogo per comprendere le ragioni di una crisi politica ed istituzionale che esiste, presente oggi, nel 2013. Non siamo pi solo noi monarchici a denunciarla! Leggendo la ridicola risposta del Sig. Tarquinio, si prova il desiderio ardente di bucare la nebbia che viene continuamente sparsa attorno al problema repubblica, cos come si sente il desiderio fortissimo di abbattere i muri che vengono continua-

Ambiente e scienza
Tecno-rifiuti : Il tesoro nascosto
di Alessia Guerrieri 15 giugno 2013 Computer, televisori, frigoriferi e telefonini da buttare. A tutti capitato di averli davanti agli occhi, magari accanto al nuovo apparecchio super tecnologico appena istallato, e di porsi la domanda: come mi libero di questi ferri vecchi? Eppure quelle carcasse di fili e circuiti hanno davvero lossigeno in bocca. Il loro riciclo, infatti, fa risparmiare allambiente decine di migliaia di tonnellate di anidride carbonica e

A finire nel canale ufficiale di riciclo, lo scorso anno, sono stati soprattutto Tv e monitor, a seguire frigoriferi e grandi elettrodomestici. Lunico settore in crescita, comunque, quello delle sorgenti luminose, cio le lampadine a basso consumo, che ha superato la soglia di una tonnellata (+7%). Non era mai successo. Tuttavia in Italia, quasi tre quarti dei rifiuti elettronici, finisce in rivoli di raccolta non certificati, spesso fuorilegge. In sostanza, per 4,2 kg procapite recuperati nei sedici circuiti istituiti dai produttori, ce ne sono almeno il doppio che spariscono nel sottobosco aziendale informale. Tra loro, realt che "semplicemente" non mantengono alto il livello qualitativo dei trattamenti, come pure societ alla ricerca delle sole materie redditizie. Troppe, per, sono vere e proprie fabbriche clandestine che spediscono nei Paesi in via di sviluppo limmondizia dellOccidente. soprattutto colpa del business illegale, secondo Ecodom, uno dei consorzi di smaltimento garantiti, se per la prima volta il numero di tonnellate raccolte in discesa. I flussi paralleli e incontrollati, dicono, sarebbero vicini a 500mila tonnellate, con destinazione privilegiata il Ghana. In soldoni, i free rider, come

Dal Vaticano
Il Papa contro il politically correct: "L'ipocrisia lingua dei corrotti"
Nella messa celebrata questa mattina, Bergoglio parla di fronte ai vertici della Rai: "I fautori del politicamente corretto vogliono una verit schiava dei propri interessi" di Sergio Rame 4 giugno 2013 I cristiani non devono usare "un linguaggio socialmente educato", incline "allipocrisia", ma farsi portavoce della "verit del Vangelo con la stessa trasparenza dei bambini". Nella Santa Messa celebrata questa mattina nella cappella della Domus Santa Marta, a cui erano presenti anche i vertici della Rai, papa Francesco ha demolito il politicamente corretto invitando i cattolici a parlare con chiarezza per far emergere la verit. "Quando Ges parla ai suoi discepoli, dice che il parlare deve essere 'S, s! No, no!'", ha ricordato

il Pontefice per il quale, invece, "lipocrisia non un linguaggio di verit". Riferendosi ai fautori del politicamente corretto, il Santo Padre li ha accusati di volere "una verit schiava dei propri interessi". "Sono essi stessi vittime dellidolatria narcisista che li porta a tradire gli altri, li porta agli abusi di potere su chi ha fiducia in loro", ha continuato papa Francesco facendo notare che quello che sembra un "linguaggio persuasivo" porta invece allerrore e alla menzogna. Il Pontefice ha preso spunto dallepisodio evangelico del tributo a Cesare e della subdola richiesta dei farisei e degli erodiani a Cristo sulla legittimit di quel tributo. Nellomelia diffusa da Radio Vaticana, Bergoglio ha fatto quindi notare che lintenzione con cui si avvicinano a Ges quella di farlo "cadere nella trappola". Sebbene la domanda se sia lecito o no pagare le tasse a Cesare venga posta "con parole morbide" per "mostrarsi amici", tutto falso perch "questi non amano la verit" ma soltanto loro stessi. E, a detta del Papa, "cercano di ingannare, di coinvolgere laltro nella loro menzogna, nella loro bugia". E questo proprio il linguaggio della corruzione e dellipocrisia.

lici armeni, Nerses Bedros XIX Tarmouni, monsignor Fernando Vianney, vescovo di Kandy nello Sri Lanka, e monsignor Jean Luis Brugues della Biblioteca Apostolica Vaticana, che era accompagnato da un gruppo di collaboratori della struttura. Tratto da : www.ilgiornale.it/ ________________________________

Il Papa: in Vaticano c' una lobby gay


Gioved scorso il pontefice ha ricevuto i delegati della Confederazione di Religiosi Latinoamericana e dei Caraibi (Clar). Avrebbe detto loro che nella Curia romana esiste una corrente di corruzione e che c una lobby gay. Padre Lombardi, portavoce della Santa Sede, non commenta la notizia di Raffaello Binelli 11 giugno 2013 Durante unudienza con alcuni religiosi dellAmerica Latina Papa Francesco ha ammesso che nella Curia romana esiste una "corrente di corruzione" ed anche che in Vaticano

zia che ha creato con questo incarico. Secondo i vertici della Clar il pontefice avrebbe incoraggiato i religiosi ad "avanzare verso nuovi orizzonti", senza paura "di correre rischi andando verso i poveri e i nuovi soggetti emergenti nel continente". Anche se "vi arriva una lettera della Congregazione per la dottrina, affermando che aveva detto questa o quella cosa... Non preoccupatevi. Spiegate quello che dovete spiegare, per andate avanti... Aprite le porte, facendo qualcosa l dove la vita chiama. Preferisco una Chiesa che si sbaglia per fare qualcosa che una che si ammala per rimanere rinchiusa...". Il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, interpellato sulla vicenda, ha detto di non avere "alcuna dichiarazione da fare sui contenuti della conversazione" dato che si trattava di "un incontro di carattere privato". Non c' alcuna conferma, dunque. Ma nemmeno una smentita. Tratto da : www.ilgiornale.it/

Nel 2003 la Germania ha attraversato la peggiore stagnazione economica degli ultimi vent'anni e all'epoca il nero valeva 370 miliardi. Ora con l'economia in ripresa che fa da locomotiva per l'Europa, il nero fermo al 13 per cento del Pil. Germania maglia "nera" d'Europa Le transazioni in contanti comunque fanno la parte del leone. Il 60 per cento dei pagamenti in Germania avviene per mezzo di banconote. Il nero tedesco comunque fortemente concentrato nell'edilizia, poi c' il commercio al dettaglio e infine la gastronomia. Il conronto con l'Europa non regge. In paesi come Svizzera, Austria, Paesi Bassi, e Gran Bretagna il sommerso minore. Se per si guarda ad est in termini relativi, cio in rapporto al Pil, la Bulgaria batte anche la Germania con un sommerso che pari al 30 per cento del Pil. L'Italia invece insieme a Portogallo, Spagna e Grecia registra un'economia sommersa pari al 20 per cento del Pil. Ma a quanto pare il nero non proprio una sciagura per l'economia tedesca. Sempre secondo l'Universit di Linz l'economia sommersa toglie meno entrate di quanto si pensi allo stato. A sistemare le cose ci penserebbe l'Iva che col consumo porta nelle casse dello stato quelle risorse che vengono evase con i contratti o i pagamenti in nero. Infine in Germania si discute ancora sull'eleiminazione del contante. Un tema molto caldo anche in Italia. Ma per una volta, almeno non siamo primi in classifica e ne andiamo fieri. La Merkel pu tenersi il primato. Tratto da : www.liberoquotidiano.it/ ________________________________

Dallestero
Merkel, la Cancelliera del nero: la Germania regina del sommerso
Chi sono i "furbetti"? Germania, i tedeschi hanno l'economia sommersa pi grande d'Europa Lo studio che mette nel mirino i tedeschi: lavoro irregolare ed elusione del fisco. Crucchi allergici ai pagamenti elettronici: vogliono lo stipendio in contanti della Redazione online 14 giugno 2013 La Germania di Angela Merkel il paese che ha l'economia sommersa pi grande d'Europa in termini assoluti. L'economia in nero teutonica vale 350 miliardi di euro. Sono circa otto milioni i cittadini tedeschi che vivono lavorando in nero. Secondo gli esperti il dato figlio dell'ostilit dei tedeschi ai metodi di pagamento elettronici. I crucchi preferiscono i contanti. La grandezza dell'economia in nero della Germania stata stimata e calcolata dal colosso delle carte di credito e dei circuiti di pagamento Visa in collaborazione con l'universit di Linz. In relazione al Pil tedesco il nero sarebbe al 13 per cento, pari a un sesto della ricchezza nazionale. Quindi in termini relativi il peso del sommerso minore, ma per volume e in termini assoluti resta la pi grande d'Europa. Chi lavora in nero in Germania di solito opera nel commercio e soprattutto nell'edilizia. Il livello del nero in Germania comunque si stabilizzato.Il picco arrivato dieci anni fa.

"Loro hanno il cuore bugiardo, non possono dire la verit", ha quindi denunciato papa Francesco che, nellomelia di ieri aveva parlato dei corrotti, cio di quanti teorizzano il male come se fosse bene. Oggi ha cos aggiunto un nuovo tassello al suo ragionamento. E, sul filo dellironia, ha osservato che quelli che oggi avvicinano Ges e "sembrano tanto amabili nel linguaggio, sono gli stessi che andranno la sera del Gioved Santo a prenderlo nellOrto degli Ulivi, e il Venerd lo porteranno da Pilato". Invece, Ges chiede esattamente il contrario a chi lo segue, una lingua "s, s, no, no", una "parola di verit e con amore". Secondo il Pontefice, "la mitezza che Ges vuole da noi non ha niente, non ha niente di questa adulazione, con questo modo zuccherato di andare avanti. Niente! La mitezza semplice; come quella di un bambino. E un bambino non ipocrita, perch non corrotto". Con il Santo Padre hanno concelebrato questa mattina il patriarca dei catto-

c una "lobby gay", aggiungendo che "bisogna vedere cosa possiamo fare al riguardo". L'incontro si tenuto gioved scorso. Il pontefice ha ricevuto in Vaticano i delegati della Confederazione di Religiosi Latinoamericana e dei Caraibi (Clar). Sul sito web cileno Reflexion y Liberacion stato pubblicato un resoconto dellincontro, con varie frasi significative che avrebbe pronunciato il Papa. Interrogato sulla sua volont di riforma, Francesco ha risposto: "Eh s, difficile. Nella curia c gente santa, santa davvero. Ma esiste anche una corrente di corruzione, anche questa esiste, vero. Si parla di una lobby gay ed vero, l... Ora bisogna vedere cosa possiamo fare al riguardo". Il Santo Padre avrebbe poi aggiunto: "Non posso essere io a fare la riforma, queste sono questioni di gestione e io sono molto disorganizzato, non sono mai stato bravo per questo", ribadendo che ha fiducia nella commissione cardinali-

Spagna, il fisco: Abbiamo sbagliato, l'infanta Cristina non ha evaso le tasse


L'Agenzia delle Entrate iberica denuncia un errore informatico nelle comunicazioni al giudice della Redazione online 18 giugno 2013 Tutto un errore. Il ministero spagnolo delle Finanze ha riconosciuto oggi di aver commesso un errore nell'attribuire all'infanta Cristina, la figlia secondogenita di re Juan Carlos, la vendita fra il 2005 e il 2006 di 13 propriet in quattro province, per un valore di 1,43 milioni di euro. La principessa era accusata nell'ambito del caso Noos, che vede coinvolto il marito di Cristina, Iaki Urdangarin Liebaert. Il giudice istruttore di Palma del Maiorca, Jos Castro, aveva chiamato a testimoniare l'infanta proprio sulla base delle comunicazioni ricevute dall'Agenzia Tributaria spagnola. Si sarebbe trattato, sostiene ora il Fisco, di un er-

rore informatico: l'attribuzione delle compravendite a un documento nazionale di identit, che coinciderebbe con quello di Cristina di Borbone. Insomma, l'Ente non avrebbe verificato a dovere i dati perch non poteva, essendo relativi ad esercizi per i quali l'eventuale reato amministrativo prescritto. Intanto, il Consiglio Generale del notariato e l'Ordine dei registratori di propriet hanno confermato che quelle propriet mai sono appartenute alla infanta, che solo compare come proprietaria della sua residenza a Barcellona. Miguel Roca Junyent, avvocato della figlia di Juan Carlos, ha annunciato a TeleCinco che la diretta interessata non presenter querela contro la diretta interessata perch gli errori si correggono. Tratto da : www.corriere.it/ ________________________________

dottata gi ad aprile. Col consenso, ovvio, del rettorato, guidato dalla rettrice professoressa Beate Schuecking. Solo un'obiezione del ministero delle scienze e dell'Istruzione dello Stato libero di Sassonia, appunto uno dei pi dinamici tra i 16 Bundeslaender della Repubblica federale, potrebbe bocciare e rendere non valida la decisione, entro un tempo massimo di sei mesi. Ma nessuno se lo aspetta. Tra l'altro, perch con le elezioni politiche federali del 22 settembre sempre pi vicine, elezioni in cui Angela Merkel punta al terzo mandato per entrare nella Storia come cancelliera di lunga durata, non pi solo la prima donna al comando della prima potenza europea e terza o quarta mondiale, ma anche la prima donna a venire rieletta almeno tante volte come Konrad Adenauer padre della democrazia e Helmut Kohl padre della riunificazione e dell'euro. Se tutto andr bene dunque l'universit di Lipsia stabilir un primato europeo e mondiale. La dottoressa Andrea Usadel del Center of Excellence of Woman and Science dichiara a Spiegel online di non essere a conoscenza di decisioni operative simili in altri atenei. Pochi protestano, tra i docenti maschi. "Questo femminismo, una lingua che non fa bene al rigore del sapere e non porta contenuti buoni", protesta il giurista Herr professor Doktor BerndRuediger Kern. Ma stato un 'signor professore' a proporre la rivoluzione del vocabolario accademico in nome del diritto delle donne al potere: Kosef Kaes, docente di Fisica come fu Einstein a Berlino. " stata un'idea spontanea", assicura. Come che sia, ormai dal 2005 la prima potenza europea abituata a descriversi governata da una Frau Bundeskanzlerin, una 'signora cancelliera', e persino i virilissimi, atletici soldati dello ehrenbattalion der Bundeswehr, la compagnia d'onore (insomma i corazzieri tedeschi) ormai dopo secoli di saluti solo a leader maschi si sono abituati a scattare sull'attenti, anche quando Angie riceve Obama o Xi Jinping, Putin, Tusk o Hollande, gridando "Heil der Bundeskanzlerin!", il saluto alla cancelliera. Ma ora nelle aule del sapere di Lipsia studentesse e studenti dovranno dire, appunto, "buongiorno signora professoressa" anche ai docenti maschi. Pu piacere o no, ma indubbiamente mille volte meglio di femminicidio e discriminazioni sessiste cos diffuse altrove. Tratto da : www.repubblica.it/

oppure, oltre al femminicidio ci siamo anche resi ridicoli. Se siamo ancora liberi di esprimere unopinione in questa societ di omologati e politicamente corretti vorremmo chiarire che per noi questa, una imposizione autoritaria di una gravita inaudita, perch, oltre ad obbligarmi mi rende anche ridicolo, andando a ledere la mia dignit. E una di quelle trovate alla tedesca che ci fanno sentir meglio (pare) senza risolvere nulla. Se lEuropa normalmente ci fa arrabbiare, questa volte serve a far ridere. ________________________________

adulto conta uno, il primo e il secondo figlio mezzo, ma dal terzo figlio in poi di nuovo uno. Insomma, una famiglia con padre, madre e un figlio conta per due parts e mezzo. Con due figli, tre parts. Con tre, quattro. Con quattro, cinque. E cos via. Quindi uno scapolo senza figli che guadagna 30.000 euro allanno paga imposte calcolate su questi 30.000 euro. La gi citata famiglia padre e madre con figlio unico con 30.000 euro dovrebbe dividerlo per due e mezzo, calcolando dunque limposizione su 12.000 euro. Con due figli sarebbe 30.000 diviso tre, dunque 10.000. Con tre figli 30.000 diviso quattro, 7.500. Eccetera. In questo modo non si rischia per di avvantaggiare troppo gli abbienti? Proprio per correggere questa eventualit scatta allora il principio del plafond (cfr. http://vosdroits.servicepublic.fr/F2702.xhtml).: 2000 euro per ogni mezza-parte supplementare, e 1000 per ogni quarto. Che vuol dire supplementare? Tutto ci che si aggiunge ai primi due parts in caso di matrimonio o pacs con comunione dei beni, o al primo negli altri casi. Ad esempio: una coppia sposata e pacs con due figli, cio tre parts, ha un plafond di 4000 euro. Ipotizziamo per il 2012 un reddito da 84.000 euro: diviso 3 farebbe 28.000, il che darebbe unimposta da 8501. Ma se invece fosse diviso per due, con 42.000 euro sarebbe 14.067, da cui togliere 4000 di plafond, pari a 10.067. In pratica, il contribuente deve fare tutte e due le ipotesi, e pagare lipotesi pi cara: 10.067. Dopo che gi Hollande lo aveva ridotto da 2336 a 2000, adesso il plafond verr ulteriormente ridotto da 2000 a 1500 euro. Risultato: nel 2014, anno in cui scatter, nella stessa situazione si dovr pagare 11.067. Il primo ministro Jean-Marc Ayrault parla di una misura evidente di giustizia, e di fronte allallarme dellUmp sullattacco alle classi medie assicura che ne saranno interessate solo quelle famiglie che guadagnano pi di 5850 euro netti al mese (il limite delle classi medie in Francia statisticamente a 5121). I critici obiettano che in realt il deficit del ramo famiglie rappresentava in realt solo il 14,9 per cento del deficit generale del sistema previdenziale. E solo lo 0,7 per cento del Pil bastava a finanziare questo incentivo fiscale alla famiglia. Un dibattuto complesso, che per in qualche modo viene a rompere un clima di consenso in materia che era stato finora largamente bipartisan, e che aveva permesso alla Francia di mantenere il secondo livello pi alto di fecondit dEuropa dopo lIrlanda. In effetti, solo gli Stati Uniti e la Germania hanno un sistema del genere. Ma in Germania, dove c un abbattimento forfettario sul reddito pari a 7008 euro allanno per ogni figlio, in questo momento, come gi accennato, il cancelliere sta invece pompando risorse nel sistema. A quanto si

Quoziente famigliare Ecco come funziona in Europa


di Maurizio Stefanini 5 giugno 2013 Una delle ragioni che hanno portato allelezione di Hollande stata linsofferenza della maggioranza dei francesi che non ne poteva pi dellacquiescenza ai diktat tedeschi con cui Sarkozy stava liquidando quel complesso di particolarit nazionali complessivamente note come eccezione francese. Ma adesso con la riforma del quoziente familiare lo stesso Hollande costretto a toccare proprio uno degli elementi fondanti di questa eccezione: almeno dal punto di vista del contribuente. E questo proprio mentre Angela Merkel, nellimminenza del voto di settembre, razzola per i suoi elettori tedeschi in modo opposto da come predichi per gli altri europei, aumentando gli assegni familiari.

All'ateneo di Lipsia gli uomini saranno "professoresse"


Decisione di una delle universit pi illustri di Germania: sar adottato il femminile per tutte le cariche. Tutte ricercatrici e una rettrice, anche se di sesso maschile. Una scelta accettata da tutti di Andrea Tarquini 5 giugno 2013 Nella Germania postsessantottina nell'animo in ogni partito democratico, e soprattutto governata dalla 'donna pi potente del mondo' (Angela Merkel), la gender parity viene presa molto sul serio, come nel mondo quasi nessuno sa fare meglio dei tedeschi. E soprattutto, di solito la politica a favore delle pari opportunit di genere viene condotta dando pi aiuti e vantaggi alle donne. L'ultimo atto della resa dei conti della Bundesrepublik merkeliana col maschilismo, duro a morire anche qui, ha per teatro lo sfondo suggestivo dell'universit di Lipsia, uno degli atenei pi illustri del Paese, nella prospera citt delle eccellenze industriali della Sassonia, il pi ricco e avanzato dei cinque Stati dell'ex Germania est. Di cosa si tratta? Semplice: d'ora in poi i titoli accademici verranno espressi solo al femminile, anche per i docenti maschi. Per tutti si dovr dire (e scrivere su carte intestate, biglietti da visita, siti web) Professorin, Assistentin, Wissenschaftlerin o Rektorin, cio professoressa, assistente (ma in tedesco il maschile e il femminile sono diversi), ricercatrice e rettrice. "Guten Tag, Herr Professorin!", cio "Buongiorno, signor professoressa", titola ironico Spiegel online narrando la storia. La decisione in realt, spiega l'edizione web dell'influente settimanale di Amburgo, stata a-

Nota della Redazione


Indubbiamente mille volte meglio del femminicidio come scrive il Sig. Tarquini, ma siamo sicuri di aver risolto il problema del femminicidio

A livello di vita uguale, tasso di imposizione uguale era stato lo slogan di Adolphe Landry, il politico radicale corso e economista che ispirato da unardente ideologia natalista dopo una lunga battaglia aveva ottenuto nel 1945 listituzione del quoziente familiare, proprio allo scopo di ridurre il peso del fisco sulle famiglie pi numerose. Non sar abolito: ma per ricavarne un paio di miliardi il governo lo modificher in modo tale da comportare maggiori esborsi per almeno il 12 per cento delle famiglie (ma c chi ipotizza che si arriver al 20 per cento). Il sistema basato sul principio delle parts: limponibile diviso per il numero di parts che compongono il foyer fiscale, secondo la regola per cui un

saputo, in vista del voto del 22 settembre c una specie di pacchettoregalo ai cittadini da ben 28,5 miliardi di euro, di cui 7,5 miliardi in aiuti alle famiglie attraverso un incremento non solo di questa esenzione fiscale, ma anche degli assegni familiari: da 184 a 219 euro al mese per ogni figlio. bens vero che la Germania a differenza della Francia ha problemi demografici gravi, e lultimo censimento ha appena rivelato un milione e mezzo di tedeschi in meno rispetto a quanto preventivato. Ma comunque resta il particolare che per ogni euro che Hollande cerca di sottrarre ai francesi in termini di politica familiare Angela Merkel pensa di darne invece ai tedeschi quasi quattro. Nel resto dEuropa non esiste una politica di sgravi fiscali a favore della famiglia. Piuttosto, in Scandinavia e nel Nord Europa in genere si cerca di realizzare infrastrutture come gli asili o favorire i congedi parentali. In Spagna ci sono sussidi in un unico pagamento per nascita o adozione di un figlio dal terzo in poi per famiglie dai redditi bassi (nel 2006, 9091,99 euro allanno). Ogni madre con lavoro remunerato e figli minori di tre anni ha poi diritto a 100 euro al mese per ogni figlio, senza limiti di reddito. Nel Regno Unito c il child tax credit, che pu essere chiesto da ogni famiglia con figli e un reddito inferiore a un minimo stabilito. Ad esempio, nel 2009-10 ogni famiglia con reddito inferiore alle 58.000 sterline annue ha avuto diritto a 545 sterline per ogni elemento della famiglia che salivano a 1090 se il figlio aveva meno di un anno di et. Se la famiglia era sotto le 16.040 sterline di reddito allanno si saliva a ben 2235 sterline per ogni figlio. Malgrado le polemiche stiano crescendo sulle famiglie che sopravvivono senza lavorare grazie a questo tipo di assegni, le risorse destinate al sistema sembrano anche qui in aumento, e dal 2015 le mamme lavoratrici con figli under 5 potranno contare su un bonus mensile di 1.400 euro per pagare baby sitter o asili nido. Tratto da : www.ilfoglio.it/ ________________________________

A stabilirlo una circolare ministeriale che recepisce un decreto governativo di gioved scorso concernente la materia delle festivit nel mondo della scuola. Cos il congedo di Ognissanti a novembre si chiamer congedo di autunno, le vacanze di Natale diventano le vacanze dinverno e il Carnevale viene messo in un angolo per fare spazio a un congedo di relax. Sarebbe ridicolo, non fosse tragico. La giustificazione sempre quella della laicit delle istituzioni pubbliche che non devono urtare gli immigrati.

con la Commissione Europea che, in seguito alle proteste di alcuni stati membri, aveva chiesto di rimuovere ogni simbolo religioso. Disegnata da un artista locale, la moneta celebrer il 1.150esimo anniversario dell'arrivo della cristianit in terra slovacca, ma nei mesi del contenzioso diventata il simbolo della progressiva secolarizzazione del Vecchio Continente. "Posso assicurarvi che la Commissione non l'Anticristo", ha detto al New York Times Katharina von Schnurbein, responsabile Ue per il dialogo tra gruppi laici e religiosi, smentendo che da parte della della burocrazia di Bruxelles ci sia un'agenda anti-cristiana: "La Ue spesso vista come se cercasse di cancellare ogni fede, ma non cos. Trattiamo con gente che crede e con gente che non crede".

Storia e tradizioni
Napolitano, "comunista liberale"
Il Presidente della Repubblica racconta i suoi trascorsi giovanili nei Gruppi universitari fascisti, la scelta di iscriversi al Pci e il rapporto tra Togliatti e Stalin di Raffaello Binelli 10 giugno 2013 Alla fine sono tutti liberali, anche quelli che per decenni sono stati comunisti. Ma non c' alcun pentimento. Anzi, i diretti interessati addirittura parlano di coerenza. Uno dei casi pi vistosi quello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ieri stata trasmessa la lunga video intervista che gli ha fatto Eugenio Scalfari. Il fondatore di Repubblica, per mettere a suo agio il Capo dello Stato, ha citato una frase che Napolitano pronunci a Firenze, al Gabinetto Vieusseux, nel 1995: "Perch non possiamo non dirci liberali". Una parafrasi evidente di Benedetto Croce (che da ateo disse "non possiamo non dirci cristiani").

Insomma, la Pasqua abolita in Belgio, ma solo nel nome. Come i Cristiani al crepuscolo dellImpero infatti, i nuovi sacerdoti della religione multietnica sanno bene che abolire le feste creerebbe una reazione popolare, e allora le si sostituisce. E un metodo molto pi raffinato di rubare lidentit ad un popolo. E cos, come la festa del Sole Invictus divenne il Natale cristiano, cos oggi la Pasqua, diventa festa di primavera. E con la manipolazione della lingua che si distorce la realt. Gli identitari hanno denunciato lennesimo tentativo di distruggere lidentit cristiana del Belgio ma il governo ha deciso e i leader islamici, sempre pi presenti nel dibattito politico belga, plaudono. Tratto da : http://voxnews.info/

Obbligata dai trattati a consultarsi con gruppi secolari e religiosi la Ue attribuisce grande importanza a questo dialogo, ha detto la Schnurbein. Fatto sta che, su proteste di paesi come la Francia, che attribuisce massima importanza alla netta separazione tra Chiesa e Stato, e della Grecia, che considera i monaci bizantini Cirillo e Metodio come cosa propria, il dipartimento per gli affari monetari della Commissione alla fine dell'anno scorso aveva intimato alla Slovacchia di ridisegnare la moneta nell'interesse "della diversit religiosa". Ci sono voluti mesi di trattative e alla fine la Banca ha puntato i piedi: la moneta di euro verr sfornata dalla zecca con tanto di croce e aureola e alla Commissione europea non restato che dare luce verde. Trattto da : www.avvenire.it/

Nota della Redazione


Era una notizia che ci era sfuggita a suo tempo ma abbiamo voluto proporvi comunque per la gravit di ci che vuol dire. Un Paese cattolico come il Belgio che ha dovuto subire questo affronto, non pu che essere di esempio per altre future sconfitte. Necessita una riflessione ? ________________________________

Islamizzazione: in Belgio aboliti Pasqua e Natale


della Redazione ondine 1 aprile 2013 Procede a passi spediti lislamizzazione dellEuropa. La Pasqua passata ma questanno in Belgio, le scuole non hanno chiuso per la vacanze pasquali, ma per le vacanze di primavera. Da questanno infatti in Belgio, sar vietato chiamarle pasquali: sar obbligatorio chiamarle con il nuovo aggettivo primaverili. Lennesimo esempio di neolingua che non poteva non arrivare da un paese artificiale e cuore dei fanatici dellUnione Europea.

I santi sull'euro: la Ue dice no, ma la Slovacchia "vince"


della Redazione online 19 giugno 2013 Una moneta da un euro commemorativa emessa dalla Banca Nazionale Slovacca ha diviso l'Europa: raffigurante i santi Cirillo e Metodio con l'aureola e la croce, sar finalmente messa in circolazione in luglio, con due mesi di ritardo rispetto al previsto e dopo un lungo braccio di ferro

Ma su cosa si sarebbe basato il liberalismo di Napolitano? Lui prova a spiegarlo cos: "Sui valori del liberalismo si fonda qualsiasi prospettiva di liberazione di una societ". Il presidente "comunista e liberale" si racconta e racconta molti particolari della storia del Pci, sforzandosi di dare splendore e onore al partito nel cui ha militato per oltre mezzo secolo. Un partito che, come gli altri, ha vissuto di luci e ombre, ma che, non possiamo negarlo, si contraddistinto per il cordone ombelicale strettissimo con la "casa madre" dei comunisti, l'Unione sovietica. All'indomani dell'invasione dei carri armati sovietici a Budapest (1956) mentre Antonio Giolitti e altri dirigenti di primo piano del Pci lasciarono il partito e "l'Unit" bollava come "teppisti" gli operai e gli studenti insorti, il "liberale" Napolitano elogiava l'azione dei sovietici. Secondo lui Mosca con i carri armati e la repressione avrebbe contribuito a rafforzare la "pace nel mondo". Soffermandosi con rispetto sulla figura di Togliatti, Napolitano osserva che il leader del Pci "aveva profondamente unidea di partito nazionale che avesse un suo profilo autonomo anche in Italia, ma non si distacc mai dalla guida sovietica che poi, fino alla sua morte, fu la guida di

http://www.reumberto.it
Il pi documentato sito internet su Re Umberto II di Savoia

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Stalin. Quindi lui era dentro quelluniverso con le sue degenerazioni". Una parziale anche se tardiva autocritica. Il Capo dello Stato ama ricordare un episodio tra il "compagno Ercoli" (nome di battaglia di Togliatti) e Stalin. Togliatti "era convalescente e si trovava in Russia, dove ricevette a sorpresa una visita di Stalin che gli chiese di trasferirsi a Mosca per dirigere il Cominform, lUfficio di Informazione dei Partiti Comunisti. Ma non ne voleva sapere. Aveva assaporato - ricorda il presidente - il gusto della libert e voleva vivere in Italia". E cos Togliatti ebbe la "buona idea" di chiedere un parere alla direzione del Pci, che vot a favore: "Se ce lo chiede Stalin lo dobbiamo fare", fu il ragionamento. Ma quella volta Togliatti, ricorda Napolitano con orgoglio, disse no a Stalin.

Quando il ministro austriaco diede il via libera ai terroristi


Con lespressione Notte dei fuochi si indica la notte tra l11 e il 12 giugno 1961 quando un gruppo di terroristi altoatesini, aderenti al Befreiungsausschuss Sdtirol, compirono numerosi attentati dinamitardi di Angelo Mossone 12 giugno 2013 Era l11 giugno del 1961, pi o meno cinquantadue anni fa. Nella notte altoatesina, centinaia di bombe esplosero tutte insieme, facendo cadere tralicci e statue che allepoca erano ancora l inneggianti a Mussolini e allItalia.

repubblica italiana con la sua malagestione avevano gi fatto ricredere della bont dappartenere ad una Nazione illuminata come lItalia, si scontravano contro il muro di gomma di Roma. Le proteste di Vienna, un paese (si fa per dire) che in 25 anni aveva visto due sconfitte militari e una annessione forzata alla Germania ricordiamolo, vennero respinte dallItalia (giustamente scriviamo noi) come ingerenze. E in questo contesto di crescente mobilitazione e malcontento che nasce il Bas, Befreiungsausschuss Sdtirol, Comitato di liberazione del Sud Tirolo. Uno dei capi era Joseph Innerhofer. Intervistato dalla giornalista Jessica Fedele, lex terrorista racconta che assieme ad altri due individui, si rec a Vienna per un

Social Network e dintorni


"I monarchici e la politica estera italiana nel dopoguerra"
di Luciano Monzali e Andrea Ungari 20 giugno 2013 Questo mese in rete abbiamo rintracciato questa recensione libraria. Interessante largomento

Ma perch mai Napolitano, giovane e brillante studente iscritto, come tanti (lo stesso Scalfari) ai Gruppi universitari fascisti, decise di iscriversi al Pci? La decisione, dice lui, non arriv per convinzione ideologica, "piuttosto da un impulso morale. Napoli era una citt stravolta dalla guerra, dalla occupazione, dalla miseria e dal degrado. Qual era il partito che aveva combattuto contro il fascismo e che ora si schierava per la liberazione del resto d'Italia?". Ma bisognerebbe ricordare a Napolitano che a lottare contro il fascismo non furono solo i comunisti. A Napoli come nel resto d'Italia (anche perch dei comunisti a Napoli nel settembre del 1943, non cra neppure lombra). Poi, a soli 28 anni, nel 1953, l'ingresso in Parlamento e l'inizio di una lunga, lunghissima carriera politica. Fino a diventare, per due volte, cosa mai accaduta nella storia, Presidente della Repubblica. Il "comunista liberale" (come se le due cose potessero stare insieme tranquillamente) che divenne Re. Re Giorgio. Tratto da : www.ilgiornale.it/

E passata alla storia come La notte dei fuochi: cominciava la stagione del terrorismo altoatesino (o suditirolese, dipende dai punti di vista). Ne ha parlato Raistoria dell8 giugno scorso, in una bella puntata di La storia siamo noi, a cura di Gianni Minoli (unico neo). stata unoccasione per apprendere i contorni di una vicenda ormai passata e pochissimo conosciuta. Ne hanno parlano i lontani protagonisti. Diverse le rivelazioni inedite. Ad esempio il ruolo del governo austriaco dellepoca, un uomo delle istituzioni austriache. Che fosse di appoggio morale e logistico ai primi terroristi del Bas, si sospettava, ma scoprire che Bruno Kreisky, da ministro degli Esteri di un Paese amico, avesse dato il suo benestare ai piani terroristici dei gruppi nostalgici e terroristici tirolesi stata una vera sorpresa. Proprio lui (Kreisky) che sarebbe poi divenuto cancelliere dAustria, il politico illuminato, socialista ed ebreo, mediatore di pace tra palestinesi e israeliani, uomo di dialogo tra Est e Ovest, nel luglio 1959 diventava ministro degli Esteri. Presto avrebbe toccato con mano che la diplomazia e la politica italiana non facevano avanzare dun passo la situazione delle minoranze tedesca e ladina a Bolzano. Le rivendicazioni della popolazione di lingua tedesca, che la

colloquio segreto con Kreisky. Gli esposero il piano di minare i tralicci dellelettricit. Il ministro - sono parole di Innerhofer - ci ascolt e ci disse: Non vi dico di s, non vi dico di no. Ovviamente i futuri terroristi, che allepoca credevano dessere degli idealisti, e pensavano che qualche ordigno contro le cose e non contro le persone non avrebbe causato lutti, ascoltarono con attenzione. Quello di Kreisky fu infatti un vergognoso benestare. Pare che questo galantuomo, abbia aggiunto di suo: Tanto, traliccio in pi, traliccio in meno, la situazione non cambierebbe granch. Venne cos la stagione delle bombe, che assunse ben presto i colori di una guerra civile, con i feriti, i morti, le repressione, e i processi, le operazioni opache dei servizi segreti. E poi la repubblica applico la sua solita legge, quella dei contributi a pioggia. Soldi, tanti tantissimi soldi, con cui gli idealisti sud tirolesi placarono i loro appetiti, a scapito del sud, delle aree depresse, degli italiani tutti!

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Italia Reale

La politica estera della Repubblica dei partiti, come lo storico Pietro Scoppola defin lItalia in un libro del 1991, non pu essere studiata prescindendo dalle decisioni e dalle preferenze dei movimenti politici organizzati. Soprattutto in un regime consociativo, infatti, dove politics e policy si stringono vicendevolmente senza lasciarsi un secondo, pesano i partiti di governo e anche quelli di opposizione, quelli grandi e quelli piccoli. Questo saggio, dunque, ha il merito di fare luce su unarea politica, quella monarchica, che ebbe un suo peso sulla scena italiana del Dopoguerra e che finora pareva trascurata dagli storici delle relazioni internazionali. Non che i legittimisti, negli anni in cui pure furono elettoralmente presenti (il risultato pi significativo fu il 6,9 per cento dei consensi nel 1953), siano stati mai decisivi per le scelte del paese. Ma influenti e rappresentativi di un certo sentire dellopinione pubblica e della diplomazia, questo s. Andrea Ungari in particolare si concentra su tre fronti fondamentali di politica estera il trattato di pace, la Guerra fredda e lintegrazione europea studiando materiale archivistico vario e gli organi di partito come il quotidiano Corriere della Nazione e il settimanale Italia Monarchica, pi il periodico darea Governo. Sul trattato di pace, il Partito nazionale monarchico non smise mai di agire come pungolo del governo Dc, alternando critiche nette e non sempre consapevoli dei nuovi equilibri globali (vedi la totale contrariet alla

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cessione delle colonie africane) a dosi di realismo e moderazione (quando ogni passo in pi nel processo di integrazione atlantico ed europeo veniva visto come loccasione per rinegoziare i confini dellItalia con la Yugoslavia o rivedere i limiti imposti alla possibilit di armarsi). Latteggiamento dei monarchici, anche rispetto alla sfera dinfluenza internazionale cui avrebbe dovuto appartenere lItalia, fu nel complesso assolutamente realistico, nel senso che venne subito compreso che solo dagli Stati Uniti si potevano aspettare degli aiuti che avrebbero risollevato leconomia italiana, e che la nazione americana era quella che, al tavolo della pace, avrebbe maggiormente difeso i diritti e le rivendicazioni italiane. Infine la lettura dei documenti falsifica il pregiudizio che vorrebbe i monarchici associati al rigetto di ogni ipotesi di cooperazione internazionale: essi aderirono al progetto di unEuropa unita, spingendosi in avanti sulla necessit di coinvolgere pienamente e da subito anche la Germania, tanto temuta da Parigi. Su tutti questi temi, i legittimisti e le loro riviste rappresentarono quegli ideali patriottici e tradizionalisti che ancora permeavano ampi settori della societ italiana. Ma il loro ruolo non fu soltanto quello di specchio del paese, come emerge dal profilo dellambasciatore Raffaele Guariglia scritto da Monzali. Nel Partito monarchico confluirono infatti personalit ed esperienze soprattutto diplomatiche riconducibili direttamente allItalia di cultura liberalnazionale, ancor prima che a quella fascista. Questa classe dirigente di partito non abbandon la felice mescolanza che caratterizzava per esempio loperato di Guariglia, ambasciatore ai tempi del fascismo e poi ministro degli Esteri di Pietro Badoglio: Fra realismo di stato, politica di potenza, spirito tecnocratico modernizzatore e apertura internazionale. Eppure furono laffievolirsi di un richiamo ideologico forte (che il neofascismo aveva) e lincapacit di immaginare nuove sfide ideali (si pensi, allopposto, alleuropeismo visionario del liberal-socialista Altiero Spinelli), oltre che le lotte intestine al partito tra Covelli e Lauro, a far tramontare il monarchismo in Italia. Rubbettino, 250 pp., 18 euro Tratto da : facebook.com/

noi Monarchici
Luccisione Ambrosoli, lezioni di stile.
Pubblichiamo una bella lettera di un nostro affezionato lettore pubblicata dall'Unione Sarda.

Un Partito Monarchico per l'alternativa


Il sistema non risponde pi "La Repubblica oligarchica non certo l'avvenire dell'Italia. Ora pi che mai necessario un Partito Monarchico per l'alternativa. Le elezioni di Roma sono state la prova del fuoco. E' tornato, ufficialmente, ad operare, su tutto il territorio nazionale, il Partito dei Monarchici da tempo sognato, come movimento capace di rappresentare la Monarchia come progetto politico e riunire, sotto il glorioso simbolo di Stella e Corona i diversi gruppi che hanno disgregato un mondo che, oggi pi che mai, ha bisogno di unit. Grazie a Roberto Vittucci Righini che, in tutti questi anni, ha tenuto, con ostinazione fedele e disinteressato patriottismo, ben saldi gli ideali, simboli ed attivit indimenticabili e ancora necessari, i Monarchici hanno potuto ricostituire il loro Partito. L'unico a non essere mai stato coinvolto in scandali di nessun genere, anche quando aveva 40 deputati e 16 senatori.

18 giugno 2013 Nel 1979, il servitore dello Stato Avv. Giorgio Ambrosoli veniva ucciso da un killer di Sindona. La "colpa" di Ambrosoli,nominato commissario di una banca di Sindona finita in liquidazione,fu quella di aver scoperto i maneggi dello stesso Sindona. Ai suoi funerali, a parte alcuni funzionari della Banca d'Italia, non intervenne nessun esponente delle istituzioni. Men che meno l'allora presidente Pertini... Eppure, parliamo di un servitore dello Stato, ucciso per aver fatto il proprio dovere! Proprio per questo, voglio far risaltare il ben diverso stile che ebbe il Re Umberto II. Il Sovrano (dal suo esilio portoghese) invi un messaggio ed un mazzo di rose rosse. Rose che la famiglia di Ambrosoli fece mettere accanto al corpo dell'Eroe borghese, poco prima che la bara fosse chiusa. Ricordo che un comportamento altrettanto nobile, il Re lo ebbe anche nei confronti del Commissario Calabresi, assassinato da terroristi nel 1972. Questi sono i comportamenti che un vero Capo di Stato deve tenere. Sempre. Pertini, anche in queste vicende tragiche, utilizz molto il metodo dei "figli e figliastri". Il presidente-partigiano molto, molto spesso si dimostr ben poco super partes. Altro che "il pi amato dagli Italiani"... Pietro Pisu - Cagliari.

Il gruppo ha lavorato dalla primavera del 2012, per convocare a Roma una assemblea costituente, tenutasi a ottobre. Una grande sala strapiena di giovani e meno giovani, accorsi per ristabilire un ruolo, nella politica e nella societ, sotto il vecchio simbolo di Stella e Corona. Non facciamo nomi perch tutti i presenti in sala erano una voce sola e una volont unitaria. Le speranze non sono state disattese, in quanto il lavoro non mancato e si dato luogo alla elaborazione di un vero e proprio progetto unitario dei Monarchici politicamente impegnati, sempre aperto ai contributi di tutti. Si poi riunita una Direzione Nazionale che ha stabilito il nome del nuovo partito, sulla base delle indicazioni ricevute: Italia Reale. Statuto e atto costitutivo stato elaborato, grazie all'aiuto del Notaio Alberto Cecchini, nel cui studio si costituito il Partito. Tra i firmatari l'ultimo consigliere provinciale eletto, con Stella e Corona, in liguria: il Cav.Giuseppe Carpanese, anziano ma sempre combattivo. E' stato poi registrato l'atto costitutivo e lo Statuto. Il logo di Stella e Corona stato depositato al Ministero degli Interni, come partito Nazionale, essendo riusciti ad indicare un

TESSERSAMENTO
Per i contributi e il tesseramento, al Partito ITALIA REALE si pu utilizzare il conto corrente bancario IBAN [ le coordinate per effettuare bonifici ] del c/c bancario intestato a ITALIA REALE: Banca Generali IT69G0307502200CC 8500503391.

http://www.reumberto.it
Il pi documentato sito internet su Re Umberto II di Savoia

Angelo Novellino, Giampiero Covelli, Andrea di Gropello, Massimo Mallucci, Antonio Buccioni, Alberto Claut, Franco Ceccarelli, Lorenzo Beato, Ugo D'Atri, il gi citato Roberto Vittucci Righini, Anna Maria Norero, Alberto Barbarisi, Luigi Mastroianni, Elio Santabarbara, Marisella Notarnicola,Ivanoe Riboli, Dario de Siena hanno costituito il primo nucleo di "lavoro", al quale si sono uniti altri nuovi amici e tanti altri che hanno ritrovato se stessi.

delegato ed un supplente per ogni circoscrizione. Non siamo stati in grado , ovviamente, ad essere presenti alle elezioni politiche, per motivi di tempo ed anche perch questo sistema asfittico che non ha pi nulla da dire a nessuno ci ha fatto cadere sulla testa delle elezioni che non sono servite a nulla. Il Partito si impegnato nelle elezioni di "Roma Capitale" per eleggere il nuovo Consiglio Comunale. E' stata una prova del fuoco che ha continuato gli impegni riorganizzativi.

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Le elezioni di Roma, come quelle svoltesi nelle altre citt italiane, hanno evidenziato la sfiducia della maggior parte degli elettori, nei confronti di un sistema, ormai allo sbando, che ha istituzionalizzato la corruzione e diffuso miseria, povert e disoccupazione.

Tra astenuti e schede bianche e nulle, ormai la maggior parte degli elettori non esprime pi alcun voto. Gli eletti rappresentano, quindi, una minoranza e questo sistema, ormai asfittico, pu vantarsi di aver creato una "democrazia senza popolo". Italia Reale ha presentato il simbolo di Stella e Corona, intorno al quale si riunito oltre un migliaio di romani, ai quali va la nostra gratitudine, in quanto, votando per la nostra lista, hanno dimostrato libert mentale, al di fuori degli steccati imposti dalle convenienze e dai compromessi. Soprattutto quel migliaio di voti raccolti a Roma vanno aggiunti a tutti quelli che, nel corso di questi anni, sempre in elezioni amministrative, hanno condiviso l'idea di essere "Monarchici a viso aperto", come definiva Sua Maest il Re Umberto II i sostenitori di Stella e Corona. Se facciamo i calcoli sono oltre 15 mila gli italiani che da Sanremo, Torino, Genova, Lucca, Viareggio, Santa Margherita Ligure, Savona,ed altri centri minori, hanno dato prova di coraggio in una scelta non facile, in questo momento. Il Partito di Italia Reale continuer la propria attivit e la propria azione, senza essere sfiorato da intimidazioni, che arrivano, per di pi ,da sciocchi ed inconsistenti vassalli dei peggiori gruppi politici della Repubblica. Se i nostri voti non sono stati molti, superano, di gran lunga, le misere riunioni di un "associazionismo" che non pu rappresentare una strategia alternativa alla nostra, in quanto non riuscito a proporre l'unica cosa che avrebbe potuto fare: un progetto trasversale per il ripensamento dello Stato e il ritorno della Monarchia. Nessuno dei Candidati proposti, da un certo associazionismo, in questa occasione, stato eletto a Roma, anche se qualcuno aveva tentato di porre tali nominativi, come alternativa alla nostra posizione. Non questo, per, il problema. Occorre continuare a propagandare una realt. L'unico modo, oggi, per mantenere viva, nel dibattito culturale e politico del Paese, una questione monarchica, quello di scendere in campo, dimostrare di essere capaci di raccogliere firme, tutte nostre, regolarmente autenticate e spontaneamente offerte dai cittadini. Occorre dimostrare di essere capaci

di proporre dei programmi e, quindi, di avere delle idee. La Monarchia deve essere vista come un progetto politico di rinascita del Paese e di ripensamento dello Stato. A questo proposito Italia Reale ribadisce l'urgente necessit di indire una vera e propria Costituente, ove le varie voci possano, appunto, ripensare lo Stato e ricostruire l'Italia per restituirla agli italiani. I tempi lunghi sono proprii dei Monarchici che non guardano all'immediato risultato, interpretando una concezione della politica non astratta, n settaria. L'Italia ha bisogno di Stella e Corona che dovr consolidarsi ed affermare la propria presenza nella politica di un Paese che non pu morire insieme ad un sistema che non ha pi nulla da dire n agli italiani, n alla storia. A Roma, per tutto il periodo della campagna elettorale, si riparlato, finalmente di presenza monarchica nella societ. Ben quattordici testate giornalistiche e non meno di sette televisioni hanno riportato il nostro simbolo e le nostre idee. Il diffuso disinteresse per la politica ha forse punito anche noi, ma lo sforzo organizzativo di Angelo Novellino e di tutti gli altri amici romani ci fanno ben sperare per l'avvenire, innanzitutto perch, finalmente, a Roma, si ricostituito un nucleo attivo ed operante del Partito dei Monarchici italiani. Tratto da : http://italiareale-stellaecorona.it/

Langolo del buon umore

Informazioni

Fine anni 90
Dopo un comizio, un tale avvicina Bertinotti e gli domanda : Onorevole, mi saprebbe spiegare in parole semplici in cosa consiste la dialettica marxista? Bertinotti si ferma e risponde Come no. Per farti capire, te lo spiego con un esempio. Immagina un uomo sporco accanto ad una vasca da bagno. Si laver? Si certamente! E invece no. Un uomo sporco sporco per natura. Non si laver perch non conosce le virt delligiene, e questa la ragione per cui vuole rimanere sporco. Capisci? Cavolo il ragionamento non fa una piega. Bene, adesso immagina nuovamente un uomo sporco accanto ad una vasca da bagno. Si laver o no? No Hai sbagliato di nuovo. Se luomo sporco, perch non dovrebbe lavarsi? La cosa pi probabile che effettivamente questuomo si senta sporco ed entri nella vasca per lavarsi. Comprendi? Si Bene. Allora adesso immagina di nuovo questuomo sporco accanto alla stessa vasca. Si laver o no ? E che ne so, cho una tale confusione in testa! Bravo, ora sai cos la dialettica marxista.

Per informazioni sul Movimento politico o abbonamento al mensile di Italia Reale contattare :

Avv. Roberto Vittucci Righini Casella Postale No. 1 10121 Torino Centro E-mail : info@alleanza-monarchica.com

Presidente Onorario

Presidente Nazionale
Avv. Massimo Mallucci Genova E-mail : allmonarchicaliguria@libero.it

Segretario Nazionale
Dott. Angelo Novellino Roma Studio.novellino@libero.it

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