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Definizione stile: Titolo sommario: Bordo: Superiore: (Singola, Colore personalizzato(RGB(78;241;27)), 3 pt Larghezza della riga), Inferiore: (Singola, Colore

personalizzato(RGB(78;241;27)), 3 pt Larghezza della riga), A sinistra: (Singola, Colore personalizzato(RGB(78;241;27)), 3 pt Larghezza della riga), A destra: (Singola, Colore personalizzato(RGB(78;241;27)), 3 pt Larghezza della riga), Motivo: Trasparente (Colore personalizzato(RGB(33;240;28))) Definizione stile: Stile2: Bordo: Superiore: (Singola, Colore personalizzato(RGB(120;250;80)), 3 pt Larghezza della riga), Inferiore: (Singola, Colore personalizzato(RGB(120;250;80)), 3 pt Larghezza della riga), A sinistra: (Singola, Colore personalizzato(RGB(120;250;80)), 3 pt Larghezza della riga), A destra: (Singola, Colore personalizzato(RGB(120;250;80)), 3 pt Larghezza della riga), Motivo: Trasparente (Colore personalizzato(RGB(120;250;80))) Definizione stile: Stile3: Bordo: Superiore: (Singola, Colore personalizzato(RGB(150;250;80)), 3 pt Larghezza della riga), Inferiore: (Singola, Colore personalizzato(RGB(150;250;80)), 3 pt Larghezza della riga), A sinistra: (Singola, Colore personalizzato(RGB(150;250;80)), 3 pt Larghezza della riga), A destra: (Singola, Colore personalizzato(RGB(150;250;80)), 3 pt Larghezza della riga), Motivo: Trasparente (Colore personalizzato(RGB(150;250;80))) Definizione stile: Stile6: Tipo di carattere: 9 pt Definizione stile: Stile7: Tipo di carattere: 9 pt Formattato: Centrato Eliminato: n25 del 2/2/2002 Eliminato: giugno Eliminato: 2002

Valutazione dei rischi connessi allutilizzo di agenti chimici in applicazione del D. Lgs. 81 del 9 aprile 2008

LINEE GUIDA
Priolo Gargallo, luglio 2008

SOMMARIO Sommario ....................................................................................................................................... 2 PREMESSA.................................................................................................................................... 4 1.0 PERCORSO DI LAVORO ......................................................................................................... 4 1.1 INDIVIDUAZIONE DEGLI AGENTI CHIMICI (AC) .................................................................... 5 1.2 CARATTERIZZAZIONE DEGLI AGENTI CHIMICI .................................................................... 5 1.3 INDIVIDUAZIONE DEI LAVORATORI ESPOSTI ...................................................................... 7 1.4 RACCOLTA ED ANALISI DELLE EVIDENZE EMERSE DAL MONITORAGGIO AMBIENTALE E DALLA SORVEGLIANZA SANITARIA......................................................................................... 7 1.4.1 Monitoraggi ambientali ........................................................................................................... 7 1.4.2 Sorveglianza sanitaria............................................................................................................ 7 1.5 CARATTERIZZAZIONE DELLESPOSIZIONE DEL LAVORATORE......................................... 8 1.5.1 Compiti svolti.......................................................................................................................... 8 1.5.2 Agenti chimici (AC) presenti ................................................................................................... 9 1.5.3 Esposizione (tempi e frequenza) ............................................................................................ 9 1.5.4 Caratteristiche della sorgente/attrezzatura ............................................................................. 9 1.5.5 Misure di prevenzione e protezione adottate ........................................................................ 10 1.5.6 Misurazioni ambientali effettuate (monitoraggio ambientale) ................................................ 10 1.6 STIMA DEL LIVELLO DI RISCHIO ......................................................................................... 10 1.6.1 STIMA DEL LIVELLO DI RISCHIO PER LA SALUTE .......................................................... 11 1.6.1 Tempi di esposizione agli specifici AC utilizzati e modalit di esposizione ........................... 12 1.6.2 Caratteristiche di pericolosit dellAC ................................................................................... 12 1.6.3 Misure preventive e protettive adottate................................................................................. 13 1.6.4 Risultati della sorveglianza sanitaria..................................................................................... 13 1.6.5 Esposizione temporanea a due o pi Agenti chimici............................................................. 13 1.7 VERIFICA GLI EFFETTI DELLE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE ADOTTATE IN RELAZIONE AGLI AC .................................................................................................................. 14 1.7.1 Ingresso degli AC nello Stabilimento e loro gestione............................................................ 14

Formattato: Titolo 1

1.7.2 Valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori ........................................... 14 1.7.3 Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) ............................................................................ 14 1.7.4 Piano di Emergenza............................................................................................................. 15 1.7.5 Permessi di lavoro................................................................................................................ 15 1.7.6 Informazione/formazione e addestramento dei lavoratori ..................................................... 15 1.8 INDIVIDUAZIONE DELLE ULTERIORI MISURE (PIANO DI MIGLIORAMENTO)................... 16
Eliminato: PREMESSA 4 1.0 PERCORSO DI LAVORO 4 1.1 INDIVIDUAZIONE DEGLI AGENTI CHIMICI (AC) 5 1.2 CARATTERIZZAZIONE DEGLI AGENTI CHIMICI 5 1.3 INDIVIDUAZIONE DEI LAVORATORI ESPOSTI 7 1.4 RACCOLTA ED ANALISI DELLE EVIDENZE EMERSE DAL MONITORAGGIO AMBIENTALE E DALLA SORVEGLIANZA SANITARIA 7 1.4.1 Monitoraggi ambientali 7 1.4.2 Sorveglianza sanitaria 8 1.5 CARATTERIZZAZIONE DELLESPOSIZIONE DEL LAVORATORE 8 1.5.1 Compiti svolti 9 1.5.2 Agenti chimici (AC) presenti 9 1.5.3 Esposizione (tempi e frequenza) 9 1.5.4 Caratteristiche della sorgente/attrezzatura 9 1.5.5 Misure di prevenzione e protezione adottate 10 1.5.6 Misurazioni ambientali effettuate (monitoraggio ambientale) 10 1.6 STIMA DEL LIVELLO DI RISCHIO 10 1.6.1 STIMA DEL LIVELLO DI RISCHIO PER LA SALUTE 11 1.6.1 Tempi di esposizione agli specifici AC utilizzati e modalit di esposizione 12 1.6.2 Caratteristiche di pericolosit dellAC 13 1.6.3 Misure preventive e protettive adottate 13 1.6.4 Risultati della sorveglianza sanitaria 13 1.7 VERIFICA GLI EFFETTI DELLE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE ADOTTATE IN RELAZIONE AGLI AC 14 1.7.1 Ingresso degli AC nello Stabilimento e loro gestione 14 1.7.2 Valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei 14 lavoratori 14 1.7.3 Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) 14 1.7.4 Piano di Emergenza 15 1.7.5 Permessi di lavoro 15 1.7.6 Informazione/formazione e addestramento dei lavoratori 15 1.8 INDIVIDUAZIONE DELLE ULTERIORI MISURE (PIANO 16 DI MIGLIORAMENTO) 16 1.9 STRUTTURA DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE 17

PREMESSA Scopo del presente documento quello di fornire delle linee guida per laggiornamento della valutazione dei rischi connessi allutilizzo di agenti chimici nei differenti ambienti di lavoro dello Stabilimento, in accordo con quanto introdotto dal Titolo IX Capo I del D.Lgs. 81/08. Tale documento non si applica altres alla valutazione di: PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI Titolo IX Capo II del D.Lgs. 81/08 RISCHI CONNESSI ALLESPOSIZIONE ALLAMIANTO Titolo IX Capo III del D.Lgs. 81/08 1.0 PERCORSO DI LAVORO In conformit al Titolo IX Capo I del D.Lgs. 81/08 sono considerati agenti chimici pericolosi sia sostanze che preparati classificati come tali in base alla normativa di riferimento1, sia agenti che, pur non essendo classificabili come pericolosi possono comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro propriet chimico-fisiche, chimiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro, compresi gli agenti chimici cui stato assegnato un valore limite di esposizione professionale. Risulta pertanto necessario censire tutti gli AC presenti (o che lo possono essere, compresi i rifiuti) nello stabilimento, senza esclusioni e, successivamente, se ne verificher la loro effettiva pericolosit. Per gli AC censiti verranno prese in considerazione: a) le loro propriet pericolose; b) le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal responsabile dellimmissione sul mercato tramite la relativa scheda di sicurezza predisposta ai sensi dei decreti legislativi 3 febbraio 1997, n. 52, e 14 marzo 2003, n. 65, e successive modifiche; c) il livello, il tipo e la durata dellesposizione; d) le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti, compresa la quantit degli stessi; e) i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici; . A tal fine il percorso di lavoro proposto prevede lo sviluppo delle seguenti attivit: 1. INDIVIDUAZIONE DEGLI AGENTI CHIMICI IN USO NELLO STABILIMENTO 2. CARATTERIZZAZIONE DEGLI AGENTI CHIMICI 3. INDIVIDUAZIONE DEGLI ESPOSTI
Eliminato: Ove sia gi stata effettuata la valutazione dei rischi con lindividuazione degli agenti chimici pericolosi, utilizzati nei luoghi di lavoro, lidentificazione degli esposti e la stima dellesposizione (mediante lanalisi di rischio di mansione), in considerazione delle specifiche disposizioni introdotte dal D.Lgs. n25/02 (principalmente lampliamento del concetto di agente chimico pericoloso e lestensione della valutazione dei rischi alle differenti fasi e procedimenti di lavorazione), necessario procedere allaggiornamento ed eventuale integrazione delle informazioni in relazione agli agenti chimici utilizzati Eliminato: Preliminarmente alla individuazione del livello di rischio connesso allutilizzo di agenti chimici nelle proprie attivit lavorative ed a prescindere dalla mancanza di una definizione normativa di rischio moderato, occorre quindi disporre di dettagliate informazioni concernenti le caratteristiche degli agenti chimici utilizzati nelle differenti fasi di lavorazione (compresi i rifiuti), e caratterizzare in modo approfondito i contesti ele modalit di utilizzo di tali agenti da parte dei lavoratori (caratterizzazione dellesposizione). Eliminato: In accordo con lampliamento del concetto di potenzialmente pericoloso introdotto dal Titolo VII bis, s Eliminato: infatti Eliminato: 11

D.Lgs. 3 febbraio 1997, n 52 e D.Lgs. 14 marzo 2003, n 65

4. RACCOLTA ED ANALISI DELLE EVIDENZE EMERSE DAL MONITORAGGIO AMBIENTALE E DALLA SORVEGLIANZA SANITARIA 5. CARATTERIZZAZIONE DELLESPOSIZIONE DEL LAVORATORE (ANALISI DI RISCHIO PER MANSIONE) 6. VERIFICA GLI EFFETTI DELLE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE ADOTTATE IN RELAZIONE AGLI AC 7. INDIVIDUAZIONE MIGLIORAMENTO). DELLE ULTERIORI MISURE DA ADOTTARE (PIANO DI
Eliminato: DELLE MISURE ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI ADOTTATE

Ai fini della valutazione del rischio verranno utilizzate anche, ove disponibili, le conclusioni tratte da azioni di sorveglianza sanitaria disponibili. Ciascuna delle suddette fasi viene di seguito descritta. 1.1 INDIVIDUAZIONE DEGLI AGENTI CHIMICI (AC)
Eliminato: I

Scopo di questa attivit quello di censire tutti gli agenti chimici pericolosi utilizzati o di cui si prevede lutilizzo nello Stabilimento, individuarne le aree di utilizzo/stoccaggio ed i quantitativi utilizzati. Si ribadisce che in accordo col concetto di potenzialmente pericoloso, sono infatti considerati agenti chimici pericolosi sia sostanze che preparati classificati come tali in base alla normativa di riferimento, sia agenti che, pur non essendo classificabili come pericolosi in base alla normativa vigente, possono comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro propriet chimico-fisiche, chimiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro, compresi gli agenti chimici cui stato assegnato un valore limite di esposizione professionale. Nel censire gli AC vengono tenute presenti tutte le attivit lavorative in cui gli AC sono utilizzati o se ne prevede la produzione, quali: la produzione, la manipolazione, lo stoccaggio, conferimento dei rifiuti, trattamento reflui, Ciascun AC individuato in questa fase devessere identificato in maniera inconfondibile, attraverso lindicazione, laddove disponibili, dei codici CAS ed EINECS2.In questa fase del lavoro oltre allindividuazione ed identificazione dellAC, vengono indicati il quantitativo dellAC e le aree di Stabilimento dove lo stesso presente.
c

Eliminato: n Eliminato: lampliamento del Eliminato: Eliminato: Eliminato: Eliminato: Eliminato: nonch attivit specifiche, quali ad esempio i laboratorib Eliminato: . Eliminato: Eliminato: Eliminato: Eliminato: c Eliminato: Eliminato: a D.lgs. 3 febbraio 1997 n52 e D.lgs. 16 luglio 1998, n285, nonch successive modifiche ed integrazioni. b Gli AC utilizzati nel/i laboratorio/i in qualit di reagenti vengono anchessi individuati e raccolti in un elenco separato (reagentario). Eliminato: CAS ed EINECS: Rispettivamente: Chemical Abstracts Service e Eurepean Inventory of Existing Commercial Chemical Substance. Eliminato: LINEE GUIDA PAG. 6 DI 29 GIUGNO 2002 Eliminato: Formattato: Tipo di carattere: 10 pt Eliminato:

1.2 CARATTERIZZAZIONE DEGLI AGENTI CHIMICI Scopo di questattivit quello di caratterizzare, sotto il profilo della pericolosit per il lavoratore , ciascuno degli AC individuati nella precedente fase. La caratterizzazione viene fatta prendendo a riferimento le seguenti informazioni:

CAS ed EINECS: Rispettivamente: Chemical Abstracts Service e Eurepean Inventory of Existing Commercial ChemicalSubstance.

classificazione di pericolosit contenuta nella scheda di sicurezza; propriet chimiche, fisiche e tossicologiche dellAC, in base alle informazioni contenute nelle schede di sicurezza (frasi R e frasi S); valori limite di esposizione professionale e valori limite biologici.

Eliminato: Formattato: Spazioprima 0 pt, Dopo: 0 pt, Puntato + Livello:1 + Allinea a: 0,63 cm + Tabulazione dopo: 1,27 cm + Rientra di: 1,27 cm Eliminato: Eliminato: Eliminato: Eliminato: non sia disponibile la relativa scheda di sicurezza Eliminato: oppure Eliminato: Eliminato: in essa Eliminato: Eliminato: Eliminato: nella Eliminato: Direttiva 2000/39/CE Eliminato: della Commissione Eliminato: Eliminato: Eliminato: Eliminato: composto Eliminato: Eliminato: VERIFICARE LE SCHEDE CON LE SOSTANZE PRESENTI IN STABILIMENTO ENZO/GIUSI Eliminato: u. Eliminato: u. Eliminato: u. Eliminato: u.

Qualora per un AC , le informazioni contenute nella scheda di sicurezza non consentano di effettuare una completa valutazione del rischio, necessario richiedere al fornitore ulteriori precisazioni. I valori limite di esposizione professionale da prendere come riferimento sono quelli contenuti negli Allegati XXXVIII e XXXIX al D.Lgs. 81/08, o in assenza di questi, quelli indicati dagli Igienisti Industriali Statunitensi (ACGIH). Nel caso in cui non siano disponibili valori limite di esposizione professionale definiti dalla normativa o dallACGIH si pu fare riferimento a quelli indicati dal fornitore nella scheda di sicurezza. La raccolta dei dati e delle informazioni viene effettuata con lausilio del modulo per la caratterizzazione degli AC, riportato in allegato al presente documento e composto dai seguenti campi: N EINECS N CAS STATO FISICO AREE DI STABILIMENTO (UTILIZZO, TRASPORTO E STOCCAGGIO) CLASSIFICAZIONE DI PERICOLO FRASI R VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE - 8 ORE VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE- BREVE TERMINE TIPO DESPOSIZIONE (inalazione, contatto cutaneo, ingestione) VALORE LIMITE BIOLOGICO RIF. SCHEDA DI SICUREZZA (FORNITORE E ANNO) PERICOLOSIT INTRINSECA PER LA SICUREZZA PERICOLOSIT INTRINSECA PER LA SALUTE

Relativamente alla classificazione degli AC si distinguer la pericolosit per la sicurezza, legata a valutazioni di natura infortunistica: incendio, esplosioni, contatto con sostanze aggressive e/o corrosive (ustioni chimiche, corrosione di materiali e degrado di impianti, ecc.) e la pericolosit per la salute legata altres a valutazioni di natura igienico-ambientale: esposizioni a sostanze tossiche e/o nocive e, se assorbite, con potenziale compromissione dellequilibrio biologico (intossicazione o malattie professionali). La pericolosit per la salute in particolare legata alla esposizione ambientale in condizioni di normale esercizio. In particolare dunque sono da escludere AC che esplicano la loro azione a concentrazioni molto elevate (irritanti, corrosivi e molto tossici), normalmente non riscontrabili nellambiente di lavoro, o che devono essere ingeriti per essere assorbiti dallorganismo umano. Analogamente non si associano propriet di pericolosit per la salute a quelle sostanze che presentano propriet chimico-fisiche che riducono la loro dispersione nellambiente (sostanze solide, fluidi ad elevata densit o con tensioni di vapore elevate). Risulta particolarmente significativo invece il pericolo intrinseco di sostanze che presentano limiti di esposizione professionale bassi, tali sostanze, infatti possono anche per esposizioni a dosi ridotte e/o di breve durata, comportare un livello di rischio non trascurabile. Quindi saranno individuati come AC PERICOLOSI quegli agenti che rispondono ad almeno una delle seguenti condizioni:

Eliminato: u. Eliminato: <#>u. Eliminato: <#>FRASI S Eliminato: u. Eliminato: u. Eliminato: u. Eliminato: NOTAZIONI Eliminato: u. Eliminato: u. Eliminato: u. LIVELLO DI ATTENZIONE (PERICOLOSIT INTRINSECA). Eliminato: , Eliminato: tossici

o classificazione CE; o presenza di limiti di esposizione professionale; o AC che per le loro propriet chimico-fisiche, chimiche o tossicologiche e modalit di utilizzo (ad esempio alte temperature, lavorazioni a caldo, presenza in notevole quantit nel luogo di lavoro possono comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori.

1.3 INDIVIDUAZIONE DEI LAVORATORI ESPOSTI Scopo di questa attivit quello di individuare i lavoratori che, in relazione alla mansione svolta in Stabilimento, sono esposti ad AC, nelle differenti fasi o procedimenti di lavoro (ivi comprese le attivit di manutenzione e conferimento rifiuti). A tal fine vengono censite, in prima battuta, tutte le mansioni che operano nello Stabilimento, a prescindere dalla tipologia delle attivit svolte; tra queste poi, in base allanalisi dei compiti (od operazioni svolte), vengono selezionate quelle mansioni che comportano esposizione ad AC. Pertanto, al fine della verifica della esposizione ad AC, non si pu prescindere dallaver effettuato lanalisi dei compiti di ciascuna mansione che opera nello Stabilimento. 1.4 RACCOLTA ED ANALISI DELLE EVIDENZE EMERSE DAL MONITORAGGIO AMBIENTALE E DALLA SORVEGLIANZA SANITARIA Scopo di questa attivit quello di raccogliere ed esaminare i risultati emersi dalle attivit di monitoraggio ambientale (sia personale che di area) e di sorveglianza sanitaria. 1.4.1 MONITORAGGI AMBIENTALI I dati di monitoraggio ambientale, disponibili, forniscono utili informazioni circa le concentrazioni di AC aerodispersi allinterno della zona di respirazione del lavoratore od in prossimit di questa. Il loro confronto con i valori limite di esposizione professionale di riferimento pu risultare pertanto utile ai fini della stima dellesposizione e quindi dellattribuzione del livello di rischio ad essa associato. In questa fase del lavoro vengono quindi raccolti dati ed informazioni relative a tutte le attivit di monitoraggio ambientale di AC, effettuate nel corso degli anni negli ambienti di lavoro dello Stabilimento e - per ciascun AC monitorato - vengono estratte le seguenti informazioni: Periodi in cui sono stati effettuati i campionamenti dellAC; caratteristiche del monitoraggio ambientale effettuato: personale/di area; durata dei campionamenti; mansioni monitorate/ubicazione planimetrica dei punti di misura monitorati; risultati delle misurazioni effettuate (concentrazione degli AC investigati); considerazioni finali dei risultati ottenuti.

Eliminato: A valle della caratterizzazione, in base alle informazioni raccolte e riportate nel suddetto modulo, l AC in esame pu venire o meno contrassegnato dal livello di attenzione, ossia da una sorta di allarme strettamente connesso con le propriet tossicologiche dellAC. In particolare, lAC viene contrassegnato dal livello di attenzione qualora sia presente una (o pi) delle seguenti caratteristiche: q classificazione di pericolo: TOSSICO e MOLTO TOSSICO (simboli T e T+) q AC classificati come NOCIVI O IRRITANTI accompagnati da frasi di rischio che ne indicano rischi di effetti irreversibili (effetti mutageni, cancerogeni e sulla riproduzione), quali: R40 (possibilit di effetti cancerogeni prove insufficienti), R68 (possibilit di effetti irreversibili), R62 (possibile rischio di ridotta fertilit), R63 (possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati)d. q AC classificati come NOCIVI O IRRITANTI accompagnati da frasi di rischio che ne indicano caratteristiche SENSIBILIZZANTI, quali: R42 (pu provocare sensibilizzazione per inalazione) ed R43 (pu provocare sensibilizzazione a contatto con la pelle). q RIDOTTO VALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALE (nelle 8 ore, oppure a breve termine), indicativamente inferiore a 10 ppm; Il significato di questa attribuzione quello di evidenziare specifici AC che, per le loro propriet tossicologiche, possono comportare, anche per esposizioni a dosi ridotte e/o di breve durata, un livello di rischio non trascurabile. Tale attribuzione risulta quindi un ... [1] Eliminato: ATTIVIT DI MONITORAGGIO AMBIENTALE E DISORVEGLIANZA SANITARIA CONDOTTE Eliminato: qualora Eliminato: possono

Le suddette informazioni vengono acquisite nellanalisi di rischio di mansione al fine di caratterizzare, nella sua globalit, il contesto espositivo nel quale la mansione opera. 1.4.2 SORVEGLIANZA SANITARIA

Eliminato: re Eliminato: verranno Eliminato: successivamente Eliminato: Eliminato:

In questa fase vengono identificate quali delle mansioni presenti nello Stabilimento sono sottoposte a sorveglianza sanitaria, estrarne la periodicit, il tipo di esami/accertamenti previsti e gli esiti delle attivit di sorveglianza sanitaria condotta. Tale attivit viene effettuata dal Medico Competente di Stabilimento, e costituisce uno degli elementi basilari da conoscere ai fini della valutazione dellesposizione e della stima del conseguente livello di rischio. A fronte della sorveglianza sanitaria, e su parere del medico competente, potranno anche essere prese, per i singoli lavoratori o per gruppi di lavoratori, opportune misure preventive e protettive ovvero rivedere la valutazione dei rischi. A valle poi dellaggiornamento dellanalisi e valutazione dellesposizione ad AC sul luogo di lavoro sar necessario riesaminare la sorveglianza sanitaria adottata al fine di verificarne ladeguatezza ed eventualmente aggiornarne i contenuti. E opportuno ricordare che lArt. 229 del D.Lgs. n81/08 precisa che [...] sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria [...] i lavoratori esposti agli agenti chimici pericolosi per la salute che rispondono ai criteri per la classificazione come molto tossici, tossici, nocivi, sensibilizzanti, corrosivi, irritanti, tossici per il ciclo riproduttivo, cancerogeni e mutageni di categoria 3. Inoltre il monitoraggio biologico obbligatorio per i lavoratori esposti agli agenti per i quali stato fissato un valore limite biologico. La sorveglianza sanitaria deve essere garantita ai lavoratori almeno nei momenti e nei modi previsti dall Art. 229 co .2 del D.Lgs. n81/08. 1.5 CARATTERIZZAZIONE DELLESPOSIZIONE DEL LAVORATORE Scopo di questa attivit quello di caratterizzare lesposizione ad AC di ciascuna mansione in relazione alle attivit eseguite durante lo svolgimento dei propri compiti lavorativi. .Lanalisi e la valutazione dellesposizione di un lavoratore agli AC viene realizzata mediante lanalisi di rischio di mansione (o JSA); tale analisi comporta lindividuazione degli AC con i quali il lavoratore esposto (per inalazione o per contatto) durante lo svolgimento dei singoli compiti svolti, la caratterizzazione del contesto espositivo e lindividuazione delle misure di prevenzione e protezione adottate. Lo sviluppo dellanalisi di rischio di mansione - effettuata con lausilio del modulo per lanalisi del rischio chimico (JSA - agenti chimici), riportato in allegato al presente documento - prevede la individuazione e descrizione dei seguenti argomenti: 1. COMPITI SVOLTI (DESCRIZIONE DEL COMPITO E MODALIT OPERATIVE) 2. AGENTI CHIMICI PRESENTI E LORO STATO FISICO 3. ESPOSIZIONE (TEMPI E FREQUENZA) 4. CARATTERISTICHE DELLA SORGENTE/ATTREZZATURA 5. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ADOTTATE 6. MISURAZIONI AMBIENTALI EFFETTUATE (MONITORAGGIO AMBIENTALE) Di seguito vengono riportate alcune precisazioni per la raccolta delle informazioni relative agli argomenti sopradetti. 1.5.1 COMPITI SVOLTI

Eliminato: opportuno Eliminato: re

Eliminato: ; infatti Eliminato: il Eliminato: 25 Eliminato: 2 Eliminato: definisce la sorveglianza sanitaria come la valutazione dello stato di salute del singolo lavoratore in funzione dellesposizione ad agenti chimici sul luogo di lavoro Eliminato: secondo

Eliminato:

Lindividuazione dei compiti od operazioni di pertinenza della mansione in oggetto costituisce la base di partenza per lanalisi e valutazione dellesposizione del lavoratore ad AC. I compiti individuati sono costituiti sia dalla attivit routinarie che il lavoratore compie in maniera sistematica, con cadenza prefissata, che dalle attivit che vengono svolte saltuariamente, in relazione a situazioni non routinarie, ma che lesperienza operativa ha evidenziato come ricorrenti nelle normali condizioni operative. Per un operatore di impianto costituiscono ad esempio attivit routinarie il prelievo dei campioni, il controllo visivo dei prodotti, ossia attivit svolte con una precisa cadenza, prefissata nellorganizzazione del proprio lavoro; sono invece attivit non routinarie, lo spurgo di apparecchiature (ad esempio le pompe), o pi in generale la preparazione delle apparecchiature da consegnare alla manutenzione, ossia attivit svolte saltuariamente, senza una cadenza prefissata, in quanto connesse a fuori servizio delle apparecchiature stesse. 1.5.2 AGENTI CHIMICI (AC) PRESENTI In relazione a ciascun compito vengono individuati gli AC con i quali il lavoratore esposto nello svolgimento di quel preciso compito e di questi viene specificato lo stato fisico (solido, liquido, gas) nonch le temperature alle quali si trova in quella specifica fase di produzione. 1.5.3 ESPOSIZIONE (TEMPI E FREQUENZA) In questo campo viene definita lentit dellesposizione del lavoratore in relazione ai singoli AC ai quali esposto nello svolgimento del compito in esame; in altri termini si individuano e stimano la frequenza dellattivit che comporta esposizione e la relativa durata. E opportuno precisare che la durata dellesposizione ad AC del lavoratore nello svolgimento di un determinato compito pu non coincidere con la frequenza e/o la durata del compito stesso; il prelievo campioni di routine, ad esempio, viene svolto una volta al giorno, alle cinque del mattino, e dura circa cinque minuti. Lesposizione da assegnare al lavoratore in occasione di tale compito sar: frequenza 1 volta ogni cinque giorni (vista la turnazione del lavoratore su tre turni lavorativi e due riposi), per una durata di circa cinque minuti. In generale, in relazione a compiti/attivit non routinari, in considerazione della variabilit della frequenza di accadimento che li contraddistingue, la stima dellesposizione viene effettuata in base allesperienza operativa dei responsabili degli impianti (interviste ai capi reparto e loro collaboratori) ed in base a considerazioni connesse dai fuori servizio delle apparecchiature. 1.5.4 CARATTERISTICHE DELLA SORGENTE/ATTREZZATURA In questo campo vengono sinteticamente indicate le caratteristiche della sorgente di esposizione, determinante ai fini della definizione del contesto espositivo; nel caso del prelievo di campioni in impianto, ad esempio, dovr venire indicata la tipologia delle prese campione, se costituite da un semplice tratto di linea, se a ciclo chiuso, ecc. Come intuibile, questo tipo di informazioni risulta determinante ai fini della caratterizzazione dellesposizione ad AC del lavoratore e quindi della stima del livello di rischio associato. Analogamente andranno precisate, quanto pi possibile, le modalit di utilizzazione degli AC, principalmente quantit, concentrazione, temperatura di processo.

1.5.5 MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ADOTTATE In questo campo vengono individuate le specifiche misure di prevenzione e protezione adottate, in relazione agli AC a cui il lavoratore esposto nello svolgimento del compito in esame, che comprendono: misure tecniche (impianti, attrezzature di lavoro, ecc.); misure organizzative (organizzazione del lavoro, turnazione, informazione e formazione, ecc.); misure procedurali (specifiche procedure e/o istruzioni operative, ecc.); dispositivi di protezione individuale o DPI specifici.

Lidentificazione della misura adottata deve essere quanto pi possibile precisa e specifica; ad esempio, nel caso dei DPI di protezione per le vie respiratorie necessario indicare il tipo di maschera e di filtro utilizzati. Analogamente dicasi per le misure procedurali. 1.5.6 MISURAZIONI AMBIENTALI EFFETTUATE (MONITORAGGIO AMBIENTALE) In questo campo viene individuata se, in relazione ai singoli compiti che compongono la mansione oggetto dellanalisi, ed agli AC coinvolti, sono disponibili o meno risultati di monitoraggi ambientali pregressi (vedi paragrafo 1.4). Lesame dei risultati emersi dalle attivit di monitoraggio effettuate verr poi svolto nella successiva fase di valutazione dellesposizione e stima del livello di rischio associato ad AC, di seguito trattata. 1.6 STIMA DEL LIVELLO DI RISCHIO Il complesso delle informazioni raccolte nelle fasi precedenti del lavoro (rif. 1.1 1.5) consente di delineare un aggiornato quadro conoscitivo di riferimento e definire specifici profili di rischio. A seconda del livello di rischio stimato, sar quindi necessario o meno procedere alla individuazione di ulteriori misure di miglioramento, ai fini della protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici. La stima del rischio deve tenere conto in questo caso delle sue componenti RISCHIO PER LA SICUREZZA e RISCHIO PER LA SALUTE. Come gi esposto nel paragrafo 1.2 il rischio per la sicurezza si colloca nellambito di scenari di infortuni/traumi mentre il rischio per la salute deve essere ricondotto ad un rischio di natura ambientale. Pertanto i primi verranno stimati in con i criteri adottati per i rischi ordinari (vedi criteri allegati) con tre livelli distinti BASSO, MEDIO ed ALTO mentre per i rischi per la salute necessario tenere conto del confronto tra i monitoraggi ambientali e i limiti di esposizione e verranno classificati con i livelli IRRILEVANTE, IRRILEVANTE con attenzione e RILEVANTE. Verranno evidenziate nellambito di ciascuna mansione esaminata, le situazioni di rischio caratterizzate da un livello di rischio per la sicurezza e la salute. In particolare per livello di rischio BASSO per la sicurezza e IRRILEVANTE per la salute, sono sufficienti le Misure e principi generali per la prevenzione dei rischi previste allArt. 224 co. 1 D.Lgs 81/08.;Altrimenti si dovranno adottare Misure specifiche di protezione e di prevenzione allArt. 225 D.Lgs 81/08, nonch le misure previste agli Artt. 226,229 e 230 del suddetto testo di legge.

Formattato: Non Evidenziato

Inoltre, le situazioni di rischio per le quali le evidenze disponibili (risultati delle misurazioni, tempi di esposizione, caratteristiche dellagente coinvolto, ecc.) non consentono di attribuire con sufficiente certezza il livello di rischio per la salute IRRILEVANTE, sono state identificate e contrassegnate con un apposito asterisco, che sta a significare la necessit di effettuare nel breve termine ulteriori indagini per poterne confermare leffettivo livello di rischio. Per consentire uniformit con lattribuzione del livello di rischio ordinario anche per il rischio chimico, al fine ad esempio di avere ununica scala di priorit per gli interventi di miglioramento, si ripropongono i livelli ACCETTABILE, TOLLERABILE MIGLIORABILE determinati utilizzando la sottostante matrice: IRRILEVANTE BASSO accettabile IRRILEVANTE con RILEVANTE attenzione accettabile migliorabile

Eliminato: moderato

Eliminato: Al fine di Eliminato: questo rischio

MEDIO

tollerabile

tollerabile

migliorabile

ALTO

migliorabile

migliorabile

migliorabile

1.6.1 STIMA DEL LIVELLO DI RISCHIO PER LA SALUTE Il livello di rischio per la salute attribuito confrontando i valori dei monitoraggi ambientali con i limiti di esposizione professionale a lungo o breve termine, suddividendo il livello di rischio in tre fasce sulla base dei monitoraggi ambientali effettuati. Tali fasce sono state scelte in conformit a quanto indicato dalla norma UNI-EN 689:1997. Valori superiori o intorno al 50% del limite di esposizione professionale, terza fascia, indicano che necessario effettuare ulteriori periodiche misurazioni per tenere sotto controllo landamento delle concentrazioni dellAC al fine di valutarne la tendenza nel tempo.
MONITORAGGIO AMBIENTALE Valori inferiori al 10 % del valore limite di esposizione professionale Valori inferiori al 50 % del valore limite di esposizione professionale Valori superiori al 50% del valore limite di esposizione professionale LIVELLO DI RISCHIO PER LA SALUTE IRRILEVANTE IRRILEVANTE con attenzione RILEVANTE

Si precisa che per tempi di esposizioni diversi da quelli presi in considerazione dai limiti di esposizione a lungo e breve termine (rispettivamente 8 h e 15 min.), per poter confrontare i valori dei monitoraggi effettuati (che devono essere naturalmente tarati sullesposizione effettiva del lavoratore) con i valori limite si applica la seguente formula estratta dalla norma UNI-EN 689:1997:

Formattato: Francese (Francia) Eliminato: In attesa dellemanando decreto in merito alla definizione del livello di rischio specifico, in via provvisoria, stante la scadenza prevista per i termini di effettuazione della valutazione, verranno evidenziate, nellambito di ciascuna mansione esaminata, le situazioni di rischio caratterizzate da: livello di rischio MODERATO, per le quali non necessario adottare ulteriori specifiche misure di prevenzione e protezione; livello di rischio ELEVATO, per le quali necessario adottare le specifiche prescrizioni previste dal D.Lgs. n25/02. Inoltre, le situazioni di rischio per le quali le evidenze disponibili (risultati delle misurazioni, tempi di esposizione, caratteristiche dellagente coinvolto, ecc.) non consentono di attribuire con sufficiente certezza il livello di rischio moderato, sono state identificate e contrassegnate con un apposito asterisco, che sta a significare la necessit di effettuare nel breve termine ulteriori indagini per poterne confermare leffettivo livello di rischio. La stima del livello di rischio di un determinato contesto espositivo (ad esempio durante il compito: prelievo campioni) viene sviluppata integrando le informazioni raccolte nelle precedenti attivit (rif. 1.1 1.5), quali: q tempi di esposizione agli specifici AC utilizzati e modalit di esposizione; q caratteristiche di pericolosit dellAC; q misure preventive e protettive adottate; q risultati della sorveglianza sanitaria; q risultati del monitoraggio ambientale. LINEE GUIDA pag. 15 di 29 Giugno 2002 E proprio dallintegrazione dei risultati e delle informazioni emerse dallanalisi di ciascuno dei precedenti punti che viene stimato il livello di rischio connesso allesposizione ad AC; nessuno di questi elementi, preso singolarmente, sufficiente a fornire un esauriente quadro del contesto espositivo e del relativo livello di rischio. Qualora disponessimo di ... [2] sistematici e rappresentativi

Te Cexp,g = Ctc x ------T0 Cexp,g : Esposizione giornaliera riferita a 8 ore


Ctc= Concentrazione di agente chimico sul tempo di campionamento complessivo Te = Tempi di esposizione del lavoratore T0 = 8 ore = Tempo di riferimento Allegato XXXVIII D.Lgs 81/08

Tuttavia per confrontare lesposizione desunta dai dati di monitoraggio ambientale con i rispettivi valori limite per AC necessario che tali dati soddisfino una serie di requisiti, primi tra tutti strategie di campionamento e di misurazione adottate. E inoltre opportuno precisare che sia i valori limite di esposizione professionale che gli indicatori biologici di esposizione non rappresentano una linea di demarcazione netta tra esposizioni pericolose e non pericolose, ma costituiscono degli orientamenti e linee guida di riferimento, da usare nelligiene industriale, per la valutazione del rischio potenziale per la salute.

Nellambito della stima del rischio per la salute vi sono da considerare le attivit puntuali, ovvero quelle attivit svolte nellambito della singola mansione. Tale stima viene quindi sviluppata integrando le informazioni raccolte nelle precedenti attivit (rif. 1.1 1.5), quali: tempi di esposizione agli specifici AC utilizzati e modalit di esposizione; caratteristiche di pericolosit dellAC; misure preventive e protettive adottate; risultati della sorveglianza sanitaria; risultati del monitoraggio ambientale.

1.6.1 TEMPI DI ESPOSIZIONE AGLI SPECIFICI AC UTILIZZATI E MODALIT DI ESPOSIZIONE La durata dellesposizione del lavoratore ad un AC costituisce una discriminante nel determinare il livello di rischio; esposizioni di breve durata ad AC che non presentano livello di attenzione particolare, concorrono, di per se, a determinare un livello di rischio trascurabile. E tuttavia necessario valutare il contesto espositivo e le modalit di esposizione che accompagnano tale situazione, le quali possono costituire unaggravante o viceversa, una mitigazione (si pensi ad es. al prelievo di campioni effettuato da prese campione a ciclo chiuso oppure da semplici terminazioni di linea ). 1.6.2 CARATTERISTICHE DI PERICOLOSIT DELLAC Le caratteristiche dellAC possono essere determinanti nel concorrere a definire il livello di rischio di un contesto espositivo. Basandosi sui criteri di classificazione CE delle Sostanze e dei Preparati

pericolosi, si pu fare una pre-valutazione immediata della gravit intrinseca potenziale dellagente chimico. AC cancerogeni, mutageni, tossici per la riproduzione, molto tossici e tossici, sensibilizzanti e corrosivi, anche se in contesti espositivi di breve durata determinano una condizione di rischio che non pu, senza ulteriori indagini essere considerata accettabile. 1.6.3 MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE ADOTTATE Ladozione di specifiche misure tecniche, organizzative e procedurali concorre, in linea generale, alla riduzione del livello di rischio connesso ad AC. Alcuni esempi: - A parit degli altri parametri che caratterizzano un contesto espositivo, le caratteristiche delle apparecchiature/attrezzature di lavoro (misure tecniche) concorrono a determinare livelli di rischio molto diversi tra di loro: una presa campione a ciclo chiuso ed una aperta rappresentano sorgenti di esposizione ad AC molto diverse tra di loro. - In attivit di breve durata, difficilmente modificabili sotto il profilo impiantistico, lutilizzo di appropriati DPI concorre, o pu concorrere, a ridurre significativamente il livello di rischio associato; luso di maschere con appropriati filtri pu, in specifici contesti espositivi, ridurre il livello di rischio di esposizione ad AC (ad es. campionamenti/misure del livello degli AC nei serbatoi di stoccaggio, spurgo di unapparecchiatura). - Istruzioni operative che definiscano esattamente le modalit da adottare per eseguire operazioni critiche sotto il profilo della salute e della sicurezza concorrono anchesse a ridurne il livello di rischio (ad es. scarico della soda da unautobotte, istruzioni tecniche per la bonifica delle apparecchiature);oppure accorgimenti operativi nello svolgere determinati compiti: effettuare ad es. il campionamento di un AC, posizionandosi sopravento rispetto alla presa campione 1.6.4 RISULTATI DELLA SORVEGLIANZA SANITARIA Questa misura di tutela costituisce un indicatore dello stato di salute della popolazione aziendale esposta e pu fornire indicazioni circa la precoce insorgenza di stati patologici. Pertanto le evidenze emerse da questattivit costituiscono un elemento portante circa i contesti espositivi presenti nello Stabilimento e su eventuali pregresse esposizioni pericolose. 1.6.5 ESPOSIZIONE TEMPORANEA A DUE O PI AGENTI CHIMICI
Il D.Lgs 81/08 allart. 223, comma 3, cita che Nel caso di attivit lavorative che comportano lesposizione a pi agenti chimici pericolosi, i rischi sono valutati in base al rischio che comporta la combinazione di tutti i suddetti agenti chimici. Quindi deve essere valutato non solo il rischio associato ad ogni singolo AC ma anche quello derivante dallesposizione simultanea a diversi AC, tenendo conto degli effetti combinati piuttosto che quelli dei singoli componenti. A seconda dei casi si identificano le seguenti possibilit operative: o qualora si possa identificare una sostanza tracciante in base ad univoche considerazioni tossicologiche e quantitative (almeno due ordini di grandezza di differenza nelle quantit utilizzate), la valutazione viene condotta sulla sostanza in questione; o qualora venga utilizzato un gruppo di sostanze di omogenea categoria di pericolosit, per le quali non esistano documentati effetti additivi, verr effettuata la somma delle concentrazioni ambientali che verr confrontata con il limite di esposizione professionale pi restrittivo tra quelli disponibili. Se, invece, vengono utilizzate sostanze con effetti additivi documentati, verr utilizzata la formula ACGIH per il calcolo del TLV delle miscele. Nel caso in cui non siano disponibili monitoraggi ambientali, viene effettuata la stima del livello di rischio considerando il gruppo di sostanze come un unico AC;
Formattato: Tipo di carattere: (Predefinito) Geneva, 11 pt, Non Corsivo, Colore carattere: Colore personalizzato(RGB(240;238;225)) Formattato: Titolo 1, Regola lo spazio tra testo asiatico e in alfabeto latino, Regola lo spazio tra caratteri asiatici e Formattato: Giustificato Eliminato: Le caratteristiche dellAC possono essere determinanti nel concorrere a definire il livello di rischio di un contesto espositivo: un AC cancerogeno od in generale un AC contrassegnato dal livello di attenzione (rif. par. 1.2), anche se in contesti espositivi di breve durata determina una condizione di rischio che non pu, senza ulteriori indagini (principalmente risultati del monitoraggio ambientale), essere considerata trascurabile. Per quanto concerne gli AC classificati cancerogeni opportuno ricordare che la normativa vigente individua e prescrive specifiche misure di tutela da adottare, al di l di quanto introdotto dal D.Lgs. n25/02; pertanto, qualora in presenza di AC cancerogeni, le suddette misure devono aver gi trovato applicazione. LINEE GUIDA pag. 17 di 29 Giugno 2002 Formattato: Evidenziato

o qualora vengano utilizzate pi sostanze appartenenti a differenti categorie di pericolosit, ogni sottogruppo omogeneo sar considerato indipendentemente, secondo le modalit precedentemente descritte.

Eliminato: 1.6.5 RISULTATI DEL MONITORAGGIO AMBIENTALE I risultati del monitoraggio ambientale degli AC possono costituire una discriminante nella stima del livello di rischio, in quanto permettono, in linea di principio, di misurare la concentrazione di AC nellaria di respirazione del lavoratore, confrontarsi con i valori limite di esposizione professionale di riferimento e quindi valutare lentit delle esposizioni agli AC. Per effettuare tale confronto in maniera rigorosa, i dati ottenuti con il monitoraggio devono essere rappresentativi della reale situazione espositiva (vedi anche paragrafo 1.6 ). Laddove tali requisiti siano soddisfatti, possono venire indicate soglie di sicurezza, espresse come percentuale rispetto ai valori limite di esposizione professionale, al di sotto delle quali il livello di rischio pu essere ritenuto moderato e quindi accettabile. LINEE GUIDA pag. 19 di 29 Giugno 2002 Uno degli indirizzi disponibili, generalmente adottato, individua i seguenti intervalli: Intervallo Livello di rischio associato Valori inferiori al 50 % del valore limite di esposizione professionaleg MODERATO Valori superiori al 50% del valore limite di esposizione professionale ELEVATOh g Il valore percentuale rispetti al valore limite di soglia al di sotto del quale il livello di rischio pu essere ritenuto moderato costituisce unindicazione di massima. h Valori superiori o intorno al 50% del TLV-TWA indicano che necessario effettuare ulteriori periodiche misurazioni per tenere sotto controllo landamento delle concentrazioni dellAC al fine di valutarne la tendenza nel tempo. LINEE GUIDA pag. 20 di 29 Giugno 2002 Eliminato: VERIFICA DELLE MISURE DI CARATTERE ORGANIZZATIVO E PROCEDURALE ADOTTATE IN RELAZIONE AGLI AC Eliminato:

1.7 VERIFICA GLI EFFETTI DELLE ADOTTATE IN RELAZIONE AGLI AC

MISURE

PREVENTIVE

PROTETTIVE

Oltre allindividuazione puntuale delle misure di prevenzione e protezione adottate in relazione a ciascun compito che caratterizza la mansione (effettuata nellambito della precedente fase del lavoro), viene verificato come, allinterno dello Stabilimento, sono regolamentati i seguenti aspetti: ingresso degli AC nello Stabilimento e loro gestione; valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori; dispositivi di protezione individuale (DPI); gestione delle emergenze; permessi di lavoro (bonifiche apparecchiature, gas free); informazione/formazione e addestramento dei lavoratori (sia dipendenti che terzi).

A tal fine si verifica se la gestione di questi argomenti contenuta nelle procedure di Stabilimento ed eventualmente procedere al loro aggiornamento/integrazione. Di seguito si riportano alcune considerazioni in merito a ciascuno degli argomenti sopra riportati. 1.7.1 INGRESSO DEGLI AC NELLO STABILIMENTO E LORO GESTIONE Lingresso di un nuovo AC allinterno dello Stabilimento deve essere subordinato ad una preventiva valutazione di rischio che consenta di individuare, prima della sua introduzione in Stabilimento, quali impatti lintroduzione del nuovo AC comporti a livello dellesposizione dei lavoratori. Questa preventiva valutazione basilare affinch il medico competente dello Stabilimento possa esprimere il suo parere in merito e valutare a sua volta limpatto che lintroduzione del nuovo AC avr sulle attivit di sorveglianza sanitaria. Questo si inserisce in un pi ampio contesto, riconducibile alla gestione delle modifiche, di qualsiasi tipo esse siano. 1.7.2 VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI La gestione della valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori allinterno dello Stabilimento regolamentata da apposita procedura che definisce ruoli, responsabilit ed azioni da intraprendere al fine di effettuare la valutazione. La procedura codifica i momenti nei quali la valutazione dei rischi deve essere aggiornata, le funzioni aziendali preposte e le azioni da intraprendere a seguito dellaggiornamento. E opportuno precisare che laggiornamento della valutazione dei rischi deve avvenire: periodicamente e comunque in occasione di notevoli mutamenti che potrebbero averla resa superata; quando i risultati della sorveglianza medica ne mostrino la necessit.

1.7.3 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)

La gestione dei DPI deve prevedere la loro individuazione in relazione ai rischi correlati con le differenti mansioni operanti nello Stabilimento, ma anche le attivit specifiche o compiti nei quali gli stessi vanno utilizzati. 1.7.4 PIANO DI EMERGENZA
Formattato: Non Evidenziato

Lo Stabilimento deve essere dotato di un adeguato piano di emergenza che, in caso di incidenti e di emergenze, contenga disposizioni adeguate finalizzate alla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori dalle conseguenze di incidenti o emergenze derivanti dalla presenza di AC pericolosi sul luogo di lavoro come previsto dallArt. 226 del D.Lgs. 81/08. Il Piano deve pertanto contenere informazioni preliminari sulle attivit pericolose, sugli AC pericolosi, sulle misure di identificazione dei rischi, sulle precauzioni e sulle procedure, in modo tale che servizi competenti per le situazioni di emergenza possano mettere a punto le proprie procedure e misure precauzionali. Deve inoltre definire la gestione dei seguenti argomenti: sistemi di allarme e altri sistemi di comunicazione necessari per segnalare tempestivamente lincidente o le emergenze; esercitazioni di sicurezza da effettuarsi ad intervalli regolari; messa a disposizione di appropriati mezzi di pronto soccorso; assistenza, evacuazione, soccorso ed informazione dei lavoratori; indumenti protettivi, dispositivi di protezione individuale ed idonee attrezzature di intervento.
Eliminato: Formattato: Non Evidenziato Formattato: Non Evidenziato Formattato: Non Evidenziato Formattato: Non Evidenziato

E opportuno precisare che, per le aziende ricadenti nellambito di applicazione della normativa sui rischi di incidente rilevante queste prescrizioni sono gi contenute in altri testi normativi (principalmente nel D.Lgs.334/99 e nel DM del 16 marzo 1998) e quindi gi applicate dalle aziende. 1.7.5 PERMESSI DI LAVORO E opportuno precisare come il permesso di lavoro costituisce una specifica valutazione dei rischi, effettuata preventivamente allesecuzione del lavoro che deve essere autorizzato; esso deve pertanto contenere lindividuazione dei rischi connessi al lavoro in oggetto e allarea in cui lo stesso verr eseguito e lindividuazione delle relative misure di tutela da adottare, al fine di mettere lesecutore del lavoro in condizioni di operare in sicurezza. 1.7.6 INFORMAZIONE/FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO DEI LAVORATORI

Eliminato: , quali sono le raffinerie di petrolio,

Formattato: Non Evidenziato

Il decreto ribadisce, nello specifico, che il datore di lavoro garantisce che i lavoratori o i loro rappresentanti dispongano di: dati ottenuti attraverso la valutazione del rischio e ulteriori informazioni ogniqualvolta modifiche importanti sul luogo di lavoro determinino un cambiamento di tali dati; informazioni sugli AC pericolosi, sui rischi per la sicurezza e la salute e sui relativi valori limite di esposizione professionale ed su altre disposizioni normative relative a tali agenti; informazione, formazione ed addestramento su precauzioni ed azioni adeguate da intraprendere per proteggere loro stessi e altri lavoratori sul luogo di lavoro; accesso alle schede di sicurezza messe a disposizione dal fornitore.

Formattato: Non Evidenziato

Non solo:

informa i lavoratori del superamento dei valori limite di esposizione professionale, delle cause dellevento e delle misure di prevenzione e protezione adottate; rende noti i risultati delle misurazioni degli AC periodicamente effettuate ai lavoratori, attraverso i loro rappresentanti.

Formattato: Tipo di carattere: Non Grassetto, Non Evidenziato Formattato: Non Evidenziato

1.8 INDIVIDUAZIONE DELLE ULTERIORI MISURE (PIANO DI MIGLIORAMENTO) Scopo della presente attivit quello di individuare, a seguito dellanalisi e valutazione dellesposizione ad AC, eventuali ulteriori misure di prevenzione e protezione finalizzate alla riduzione dei rischi connessi agli AC. A valle del processo di analisi e valutazione dellesposizione dei lavoratori ad AC, a prescindere dal livello di rischio stimato, viene verificato che le misure di tutela adottate siano sufficienti a garantire che i rischi sono stati ridotti al minimo, oppure se si pu agire ulteriormente mediante lapplicazione delle seguenti misure generali di prevenzione: a) progettazione e organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro; b) fornitura di attrezzature idonee per il lavoro specifico e relative procedure di manutenzione adeguate; c) riduzione al minimo del numero di lavoratori che sono o potrebbero essere esposti; d) riduzione al minimo della durata e dellintensit dellesposizione; e) misure igieniche adeguate; f) riduzione al minimo della quantit di agenti presenti sul luogo di lavoro in funzione delle necessit della lavorazione; g) metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nellimmagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi nonch dei rifiuti che contengono detti agenti chimici. Questa verifica viene condotta nel corso dellapplicazione dellanalisi di rischio di mansione (vedi paragrafo 1.5), nel corso della quale, laddove emergano situazioni migliorabili, queste vengono evidenziate e si provvede ad indicare unipotesi di miglioramento. Ulteriori misure di miglioramento emergono/possono emergere dalla verifica delle misure organizzative e procedurali in vigore nello Stabilimento (vedi paragrafo 1.7) in relazione alla gestione dei seguenti aspetti: ingresso degli AC nello Stabilimento e loro gestione; dispositivi di protezione individuale (DPI); gestione delle emergenze; permessi di lavoro; informazione/formazione e addestramento dei lavoratori.
Eliminato: <#>progettazione/o rganizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro, <#>attrezzature idonee e relative procedure di manutenzione adeguate, <#>riduzione al minimo del numero dei lavoratori esposti, <#>riduzione al minimo della durata ed intensit dellesposizione, <#> misure igieniche adeguate, <#> riduzione al minimo della quantit di AC presenti sul luogo di lavoro in funzione delle necessit di lavorazione, <#> metodi di lavorazione appropriati (procedure e disposizioni di lavoro sicuro). Formattato: Non Evidenziato Formattato: Non Evidenziato Formattato: Non Evidenziato Formattato: Non Evidenziato Formattato: Non Evidenziato Eliminato: ELEVATO Formattato: Non Evidenziato Eliminato: (prescrizioni specifiche previste dal D.Lgs. n25/02), Eliminato: (art. 72-sexies del D.Lgs. n25/02) Eliminato: (art. 72-septies) Formattato: Non Evidenziato Formattato: Tipo di carattere: Grassetto, Non Evidenziato Formattato: Non Evidenziato Formattato: Tipo di carattere: Corsivo

Inoltre, laddove il livello di rischio stimato mediante lanalisi di rischio di mansione risulta RILEVANTE, devono essere individuate ed adottate ulteriori misure di miglioramento che consentano di ridurre il livello di rischio quali: 1. misure specifiche di protezione e di prevenzione (Art. 225 del D.Lgs. 81/08) , 2. disposizioni in caso di incidenti o di emergenze (Art. 226 del D.Lgs. 81/08) ,

3. sorveglianza sanitaria (Art. 229 del D.Lgs. 81/08) 4. cartelle sanitarie e di rischio (Art. 230 del D.Lgs. 81/08) . Nelle misure specifiche, la prima quella di verificare la possibilit di sostituire lAC in esame; se ci non possibile, si procede, nelle individuazione ed adozione di ulteriori idonee misure per ridurre il rischio, quali, in ordine di priorit: progettazione di appropriati processi lavorativi e controlli tecnici; appropriate misure organizzative e di protezione collettiva; misure di protezione individuale; sorveglianza sanitaria.

Eliminato: (art. 72-decies del D.Lgs. n25/02), Eliminato: (art. 72-undecies del D.Lgs. n25/02)

Formattato: Non Evidenziato

Eliminato: nel presente

Delle misure specifiche richiamate dallArt. 225 del D.Lgs. 81/08 articolo fanno parte inoltre periodiche misurazioni di agenti che possano presentare un rischio per la salute. Tali misurazioni dovranno essere programmate tenendo conto di metodiche appropriate e con particolare riferimento ai valori limite di esposizione professionale e per periodi rappresentativi dellesposizione in termini spazio temporali. I monitoraggi degli AC aerodispersi, devono inoltre essere effettuati in relazione alle situazioni di rischio per le quali le evidenze disponibili, non consentono di attribuire con sufficiente certezza il livello di rischio moderato (contesti contrassegnati da livello di rischio IRRILEVANTE PER LA SALUTE con asterisco nelle analisi di mansione riportate nellAllegato 8). Linsieme delle ulteriori misure di prevenzione e protezione individuate a seguito di quanto emerso dalle analisi e valutazioni condotte, andr a costituire il piano di miglioramento, al fine di adeguarsi a quanto prescritto dalla nuova normativa.

Eliminato:

Eliminato: MODERATO Eliminato: 1.9 STRUTTURA DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE Relazione finale <#>q Premessa <#>q Impostazione e conduzione del lavoro. <#>q Individuazione degli agenti chimici. <#>q Caratterizzazione degli agenti chimici. <#>q Individuazione dei lavoratori esposti. <#>q Attivit di monitoraggi ambientale e sorveglianza sanitaria condotte. <#>q Caratterizzazione dellesposizione del lavoratore. <#>q Verifica delle misure di carattere organizzativo e procedurali adottate in <#>relazione agli AC. <#>q Stima del livello di rischio. <#>q Individuazione delle ulteriori misure di prevenzione e protezione. Allegati <#>q Linee guida adottate per la valutazione <#>q Planimetria dello Stabilimento. <#>q Elenco degli agenti chimici e relativa classificazione. <#>q Organigramma aziendale. <#>q Elenco delle mansioni presenti nelle aree significative dello Stabilimento. <#>q Estratto dei monitoraggi ambientali effettuati. <#>q Protocollo sanitario adottato. <#>q Analisi e valutazione del rischio chimico di mansione (JSA - agenti chimici). <#>q Profili di rischio chimico di mansione. <#>q Piano di miglioramento.

Pagina 7: [1] Eliminato

Lia

09/07/2008 17.40.00

A valle della caratterizzazione, in base alle informazioni raccolte e riportate nel suddetto modulo, l AC in esame pu venire o meno contrassegnato dal livello di attenzione, ossia da una sorta di allarme strettamente connesso con le propriet tossicologiche dellAC. In particolare, lAC viene contrassegnato dal livello di attenzione qualora sia presente una (o pi) delle seguenti caratteristiche:
q classificazione q

di pericolo: TOSSICO e MOLTO TOSSICO (simboli T e T+)

AC classificati come NOCIVI O IRRITANTI accompagnati da frasi di rischio

che ne indicano rischi di effetti irreversibili (effetti mutageni, cancerogeni e sulla riproduzione), quali: R40 (possibilit di effetti cancerogeni prove insufficienti), R68 (possibilit di effetti irreversibili), R62 (possibile rischio di ridotta fertilit), R63 (possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati)d.
q

AC classificati come NOCIVI O IRRITANTI accompagnati da frasi di rischio

che ne indicano caratteristiche SENSIBILIZZANTI, quali: R42 (pu provocare sensibilizzazione per inalazione) ed R43 (pu provocare sensibilizzazione a contatto con la pelle).
q RIDOTTO

VALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALE (nelle 8

ore, oppure a breve termine), indicativamente inferiore a 10 ppm; Il significato di questa attribuzione quello di evidenziare specifici AC che, per le loro propriet tossicologiche, possono comportare, anche per esposizioni a dosi ridotte e/o di breve durata, un livello di rischio non trascurabile. Tale attribuzione risulta quindi un elemento da tenere in considerazione nella successiva assegnazione del livello di rischio. E opportuno precisare che eventuali AC contrassegnati dalla frase di rischio R63 non costituiscono,
d

attualmente, un reale pericolo nella realt dello Stabilimento ERG Petroli in quanto operano negli impianti soltanto uomini. LINEE GUIDA pag. 8 di 29 Giugno 2002

Pagina 12: [2] Eliminato

Lia

09/07/2008 19.05.00

In attesa dellemanando decreto in merito alla definizione del livello di rischio specifico, in via provvisoria, stante la scadenza prevista per i termini di effettuazione della valutazione, verranno evidenziate, nellambito di ciascuna mansione esaminata, le situazioni di rischio caratterizzate da: livello di rischio MODERATO, per le quali non necessario adottare ulteriori specifiche misure di prevenzione e protezione; livello di rischio ELEVATO, per le quali necessario adottare le specifiche prescrizioni previste dal D.Lgs. n25/02. Inoltre, le situazioni di rischio per le quali le evidenze disponibili (risultati delle misurazioni, tempi di esposizione, caratteristiche dellagente coinvolto, ecc.) non consentono di attribuire con sufficiente certezza il livello di rischio moderato, sono state identificate e contrassegnate con un apposito asterisco, che sta a significare la necessit di effettuare nel breve termine ulteriori indagini per poterne confermare leffettivo livello di rischio. La stima del livello di rischio di un determinato contesto espositivo (ad esempio durante il compito: prelievo campioni) viene sviluppata integrando le informazioni raccolte nelle precedenti attivit (rif. 1.1 1.5), quali:
q tempi

di esposizione agli specifici AC utilizzati e modalit di esposizione; di pericolosit dellAC;

q caratteristiche q misure q risultati q risultati

preventive e protettive adottate; della sorveglianza sanitaria; del monitoraggio ambientale.

LINEE GUIDA pag. 15 di 29 Giugno 2002 E proprio dallintegrazione dei risultati e delle informazioni emerse dallanalisi di ciascuno dei precedenti punti che viene stimato il livello di rischio connesso allesposizione ad AC; nessuno di questi elementi, preso singolarmente, sufficiente a fornire un esauriente quadro del contesto espositivo e del relativo livello di rischio. Qualora disponessimo di sistematici e rappresentativi dati forniti dal monitoraggio

ambientale e/o biologico correlato ai differenti AC a cui il lavoratore esposto, la stima del livello di rischio potrebbe risultare facilitata dallutilizzo dei valori limite di esposizione professionale nel primo caso e dagli indici biologici, nel secondo caso. Tuttavia per confrontare lesposizione desunta dai dati di monitoraggio ambientale con i rispettivi valori limite per AC necessario che tali dati soddisfino una serie di requisiti, primi tra tutti strategie di campionamento e di misurazione adottate e. E inoltre opportuno precisare che sia i valori limite di esposizione professionale che gli indicatori biologici di esposizione non rappresentano una linea di demarcazione netta tra esposizioni pericolose e non pericolose, ma costituiscono degli orientamenti e linee guida di riferimento, da usare nelligiene industriale, per la valutazione del rischio potenziali per la salute f . Si riportano di seguito alcune considerazioni in merito allapporto delle differenti componenti nella stima del livello di rischio associato allesposizione ad AC.
e La lettura della norma UNI EN 689: Guida alla valutazione dellesposizione per inalazione a composti chimici ai fini del

confronto con i valori limite e strategia di misurazione, a cui il D.Lgs25/02 fa riferimento, fornisce un quadro della complessit di questo argomento.
f

AIDII: Giornale degli Igienisti Industriali , ACGIH 2001.

LINEE GUIDA pag. 16 di 29 Giugno 2002

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