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OPERA GILBERT KEITH CHESTERTON

ANNO QUINTO - NUMERO 2 - 3 OTTOBRE 2012

3 Ottobre 2012

Notiziario dellOpera Gilbert Keith Chesterton

Una cosa morta pu andare con la corrente, ma solo una cosa viva pu andarvi contro. Gilbert Keith Chesterton

LA ROTTA - Domani San Francesco, Patrono dItalia. lo


ricordiamo con le parole di papa Benedetto XVI del 27.01.2010
Nacque al mondo un sole. Con q u e s t e p a r o l e, n e l l a D i v i n a Commedia (Paradiso, Canto XI), il sommo poeta italiano Dante Alighieri allude alla nascita di Francesco, avvenuta alla fine del 1181 o agli inizi del 1182, ad Assisi. Appartenente a una ricca famiglia il padre era commerciante di stoffe , Fr a n c e s c o trascorse unadolescenza e una giovinezza spensierate, coltivando gli ideali cavallereschi del tempo. A ventanni prese parte ad una campagna militare, e fu fatto prigioniero. Si ammal e fu liberato. Dopo il ritorno ad Assisi, cominci in lui un lento processo di conversione spirituale, che lo port ad abbandonare gradualmente lo stile di vita mondano, che aveva praticato fino ad allora. Risalgono a questo periodo i celebri episodi dellincontro con il lebbroso, a cui Francesco, sceso da cavallo, don il bacio della pace, e del messaggio del Crocifisso nella chiesetta di San Damiano. Per tre volte il Cristo in croce si anim, e gli disse: Va, Francesco, e ripara la mia Chiesa in rovina. Questo semplice avvenimento della parola del Signore udita nella chiesa di S. Damiano nasconde un simbolismo profondo. Immediatamente san Francesco chiamato a riparare questa chiesetta, ma lo stato rovinoso di questo edificio simbolo della situazione drammatica e inquietante della Chiesa stessa in quel tempo, con una fede superficiale che non forma e non trasforma la vita, con un clero poco zelante, con il raf freddarsi dellamore; una distruzione interiore della Chiesa che compor ta anche una decomposizione dellunit, con la nascita di movimenti ereticali. Tuttavia, in questa Chiesa in rovina sta nel centro il Crocifisso e parla: chiama al rinnovamento, chiama Francesco ad un lavoro manuale per riparare concretamente la chiesetta di san Damiano, simbolo della chiamata pi profonda a rinnovare la Chiesa stessa di Cristo, con la sua radicalit di fede e con il suo entusiasmo di amore per Cristo. Questo avvenimento, accaduto probabilmente nel 1205, fa pensare ad un altro avvenimento simile verificatosi nel 1207: il sogno del Papa Innocenzo III. Questi vede in sogno che la B a s i l i c a d i S a n G i ova n n i i n Laterano, la chiesa madre di tutte le chiese, sta crollando e un religioso piccolo e insignificante puntella con le sue spalle la chiesa affinch non cada. E interessante notare, da una parte, che non il Papa che d laiuto affinch la chiesa non crolli, ma un piccolo e insignificante religioso, che il Papa riconosce in Francesco che Gli fa visita. Innocenzo III era un Papa potente, di g rande cultura teologica, come pure di grande potere politico, tuttavia non lui a rinnovare la Chiesa, ma il piccolo e insignificante religioso: san Francesco, chiamato da Dio. Dallaltra par te, per, impor tante notare che san Francesco non rinnova la Chiesa senza o contro il Papa, ma solo in comunione con lui. Le due realt

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vanno insieme: il Successore di Pietro, i Vescovi, la Chiesa fondata sulla successione degli Apostoli e il carisma nuovo che lo Spirito Santo crea in questo momento per rinnovare la Chiesa. Insieme cresce il vero rinnovamento. Ritorniamo alla vita di san Francesco. Poich il padre Bernardone gli rimproverava troppa generosit verso i poveri, Francesco, dinanzi al Vescovo di Assisi, con un gesto simbolico si spogli dei suoi abiti, intendendo cos rinunciare alleredit paterna: come nel momento della creazione, Francesco non ha niente, ma solo la vita che gli ha donato Dio, alle cui mani egli si consegna. Poi visse come un eremita, fino a quando, nel 1208, ebbe luogo un altro avvenimento fondamentale nellitinerario della sua conversione. Ascoltando un brano del Vangelo di Matteo il discorso di Ges agli apostoli inviati in missione , Francesco si sent chiamato a vivere nella povert e a dedicarsi alla predicazione. Altri compagni si associarono a lui, e nel 1209 si rec a Roma, per sottoporre al Papa Innocenzo III il progetto di una nuova forma di vita cristiana. Ricevette unaccoglienza paterna da quel grande Pontefice, che, illuminato dal Signore, intu lorigine divina del movimento suscitato da Francesco. Il Poverello di Assisi aveva compreso che ogni carisma donato dallo Spirito Santo va posto a servizio del Corpo di Cristo, che la Chiesa; pertanto ag sempre in piena comunione con lautorit ecclesiastica. Nella vita dei santi non c contrasto tra carisma profetico e carisma di governo e, se qualche tensione viene a crearsi, essi sanno attendere con pazienza i tempi dello Spirito Santo. In realt, alcuni storici nellOttocento e anche nel secolo scorso hanno cercato di creare dietro il Francesco della tradizione, un cosiddetto Francesco storico, cos come si cerca di creare dietro il Ges dei Vangeli, un cosiddetto Ges storico. Tale Francesco storico non sarebbe stato un uomo di Chiesa, ma un uomo collegato immediatamente solo a Cristo, un uomo che voleva creare un rinnovamento del popolo di Dio, senza forme canoniche e senza gerarchia. La verit che san Francesco ha avuto realmente una relazione immediatissima con Ges e con la parola di Dio, che voleva seguire sine glossa, cos com, in tutta la sua radicalit e verit. E anche vero che inizialmente non aveva lintenzione di creare un Ordine con le forme canoniche necessarie, ma, semplicemente, con la parola di Dio e la presenza del Signore, egli voleva rinnovare il popolo di Dio, convocarlo di nuovo allascolto della parola e allobbedienza verbale con Cristo. Inoltre, sapeva che Cristo non mai mio, ma sempre nostro, che il Cristo non posso averlo io e ricostruire io contro la Chiesa, la sua volont e il suo insegnamento, ma solo nella comunione della Chiesa costruita sulla successione degli Apostoli si rinnova anche lobbedienza alla parola di Dio. E anche vero che non aveva intenzione di creare un nuovo ordine, ma solamente rinnovare il popolo di Dio per il Signore che viene. Ma cap con sofferenza e con dolore che tutto deve avere il suo ordine, che anche il diritto della Chiesa necessario per dar forma al rinnovamento e cos realmente si inser in modo totale, col cuore, nella comunione della Chiesa, con il Papa e con i Vescovi. Sapeva sempre che il centro della Chiesa l'Eucaristia, dove il Corpo di Cristo e il suo Sangue diventano presenti. Tramite il Sacerdozio, l'Eucaristia la Chiesa. Dove Sacerdozio e Cristo e comunione della Chiesa vanno insieme, solo qui abita anche la parola di Dio. Il vero Francesco storico il Francesco della Chiesa e proprio in questo modo parla anche ai non credenti, ai credenti di altre confessioni e religioni.Francesco e i suoi frati, sempre pi numerosi, si stabilirono alla Porziuncola, o chiesa di Santa Maria degli Angeli, luogo sacro per eccellenza della spiritualit francescana. Anche Chiara, una giovane donna di Assisi, di nobile famiglia, si mise alla scuola di Francesco. Ebbe cos origine il Secondo Ordine francescano, quello delle Clarisse, unaltra esperienza destinata a produrre frutti insigni di santit nella Chiesa. Anche il successore di Innocenzo III, il Papa Onorio III, con la sua bolla Cum dilecti del 1218 sostenne il singolare sviluppo dei primi Frati Minori, che andavano aprendo le loro missioni in diversi paesi dellEuropa, e persino in Marocco. Nel 1219 Francesco ottenne il permesso di recarsi a parlare, in Egitto, con il sultano musulmano Melek-el-Kmel, per predicare anche l il Vangelo di Ges. Desidero sottolineare questo episodio della vita di san Francesco, che ha una grande attualit. In unepoca in cui era in atto uno scontro tra il Cristianesimo e lIslam, Francesco, armato volutamente solo della sua fede e della sua mitezza personale, percorse con efficacia la via del dialogo. Le cronache ci parlano di unaccoglienza benevola e cordiale ricevuta dal sultano musulmano. un modello al quale anche oggi dovrebbero ispirarsi i rapporti tra cristiani e musulmani: promuovere un dialogo nella verit, nel rispetto reciproco e nella mutua comprensione (cfr Nostra Aetate, 3). Sembra poi che nel 1220 Francesco abbia visitato la Terra Santa, gettando cos un seme, che avrebbe portato molto frutto: i suoi figli spirituali, infatti, fecero dei Luoghi in cui visse Ges un ambito privilegiato della loro missione. Con gratitudine penso oggi ai grandi meriti della Custodia francescana di Terra Santa. Rientrato in Italia, Francesco consegn il governo dellOrdine al suo vicario, fra Pietro Cattani, mentre il Papa affid alla protezione del Cardinal Ugolino, il futuro Sommo Pontefice Gregorio IX, lOrdine, che raccoglieva sempre pi aderenti. Da parte sua il Fondatore, tutto dedito alla predicazione che svolgeva con grande successo, redasse una Regola , poi approvata dal Papa. Nel 1224, nelleremo della Verna, Francesco vede il Crocifisso nella forma di un serafino e dallincontro con il serafino crocifisso, ricevette le stimmate; egli diventa cos uno col Cristo crocifisso: un dono, quindi, che esprime la sua intima identificazione col Signore. La morte di Francesco il suo transitus - avvenne la sera del 3 ottobre 1226, alla Porziuncola. Dopo aver benedetto i suoi figli spirituali, egli mor, disteso sulla nuda terra. Due anni pi tardi il Papa Gregorio IX lo iscrisse nellalbo dei santi. Poco tempo dopo, una grande basilica in suo onore veniva innalzata ad Assisi, meta ancor oggi di moltissimi pellegrini, che possono venerare la tomba del santo e godere la visione degli affreschi di Giotto, pittore che ha illustrato in modo magnifico la vita di Francesco. stato detto che Francesco rappresenta un alter Christus, era veramente unicona viva di Cristo. Egli fu chiamato anche il fratello di Ges. In effetti, questo era il suo ideale: essere come Ges; contemplare il Cristo del Vangelo, amarlo intensamente, imitarne le virt. In particolare, egli ha voluto dare un valore fondamentale alla povert interiore ed esteriore, insegnandola anche ai suoi figli spirituali. La prima beatitudine del Discorso della Montagna Beati i poveri in spirito perch di essi il regno dei cieli (Mt 5,3) - ha trovato una luminosa realizzazione nella vita e nelle parole di san Francesco. Davvero, cari amici, i santi sono i migliori interpreti della Bibbia; essi, incarnando nella loro vita la Parola di Dio, la rendono pi che mai attraente, cos che parla realmente con noi. La testimonianza di Francesco, che ha amato la povert per seguire Cristo con dedizione e libert totali, continua ad essere anche per noi un invito a coltivare la povert interiore per crescere nella fiducia in Dio, unendo anche uno stile di vita sobrio e un distacco dai beni materiali. In Francesco lamore per Cristo si espresse in modo speciale nelladorazione del Santissimo Sacramento dellEucaristia. Nelle Fonti francescane si leggono espressioni commoventi, come questa: Tutta lumanit tema, luniverso intero tremi e il cielo esulti, quando sullaltare, nella mano del sacerdote, vi Cristo, il Figlio del Dio vivente. O favore stupendo! O sublimit umile, che il Signore delluniverso, Dio e Figlio di Dio, cos si umili da nascondersi per la nostra salvezza, sotto una modica forma di pane (Francesco di Assisi, Scritti, Editrici Francescane, Padova 2002, 401). In questanno sacerdotale, mi piace pure ricordare una raccomandazione rivolta da Francesco ai sacerdoti: Quando vorranno celebrare la Messa, puri in modo puro, facciano con riverenza il vero sacrificio del santissimo Corpo e Sangue del Signore nostro Ges Cristo (Francesco di Assisi, Scritti, 399). Francesco mostrava sempre una grande deferenza verso i sacerdoti, e raccomandava di rispettarli sempre, anche nel caso in cui fossero personalmente poco degni. Portava come motivazione di questo profondo rispetto il fatto che essi hanno ricevuto il dono di consacrare lEucaristia. Cari fratelli nel sacerdozio, non dimentichiamo mai questo insegnamento: la santit dellEucaristia ci chiede di essere puri, di vivere in modo coerente con il Mistero che celebriamo. Dallamore per Cristo nasce lamore verso le persone e anche verso tutte le creature di

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48-52), e nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace di questanno ho sottolineato che anche la costruzione di una pace solida legata al rispetto del creato. Francesco ci ricorda che nella creazione si dispiega la sapienza e la benevolenza del Creatore. La natura da lui intesa proprio come un linguaggio nel quale Dio parla con noi, nel quale la realt diventa trasparente e possiamo noi parlare di Dio e con Dio. Cari amici, Francesco stato un grande santo e un uomo gioioso. La sua semplicit, la sua umilt, la sua fede, il suo amore per Cristo, la sua bont verso ogni uomo e ogni donna lhanno reso lieto in ogni situazione. Infatti, tra la santit e la gioia sussiste un intimo e indissolubile rapporto. Uno scrittore francese ha detto che al mondo vi una sola tristezza: quella di non essere santi, cio di non essere vicini a Dio. Guardando alla testimonianza di san Francesco, comprendiamo che questo il segreto della vera felicit: diventare santi, vicini a Dio!Ci ottenga la Vergine, teneramente amata da Francesco, questo dono. Ci affidiamo a Lei con le parole stesse del Poverello di Assisi: Santa Maria Vergine, non vi alcuna simile a te nata nel mondo tra le donne, figlia e ancella dellaltissimo Re e Padre celeste, Madre del santissimo Signor nostro Ges Cristo, sposa dello Spirito Santo: prega per noi... presso il tuo santissimo diletto Figlio, Signore e Maestro (Francesco di Assisi, Scritti, 163). _____________________________________________________________

Dialettica e nella Retorica; il secondo, il Quadrivio, era formato da Aritmetica, Geometria, Musica e Astronomia. Entrambi i gruppi erano considerati propedeutici agli studi superiori di Filosofia e Teologia cio lamore della Saggezza (philo-sophia) e la conoscenza di Dio (theo-logos). Le Arti Liberali erano il nocciolo del curriculum alla cuore del sistema educativo classico e medievale. Io le ho indagate in due libri dedicati al Quadrivio e al Trivio rispettivamente: Beauty for Truths Sake (Bellezza per il bene della verit) and Beauty in the Word (Bellezza nella Parola) per scoprire la loro rilevanza, se esiste, per la nostra crisi educativa. Questo articolo un tentativo di riassumere le conclusioni dei due libri. Naturalmente c unovvia obiezione a qualunque tentativo di far risorgere questa tradizione al giorno doggi. Dal Medioevo la scienza ha fatto progressi. Il mondo cambiato. Perch queste sette particolari discipline ci interessano ancora? Come possiamo inserirvi altre materie importanti come Biologia, Storia, Geografia, Sociologia, Informatica e il resto, in una cornice cos stretta? Perch dovremmo anche solo provarci? Di certo vero che tante cose sono cambiate. Sicuramente cambiata in modo radicale la nostra visione del mondo e di noi stessi. Ciononostante, il vero mondo e la nostra vera natura rimangono quelli che erano un tempo, e le antiche categorie sono ancora importanti. Nel caso del Trivio, anche a un livello superficiale chiaro che la conoscenza di come funzionano le lingue, come pensare in modo chiaro e come persuadere gli altri, sono tutti talenti oggi rilevanti come lo sono sempre stati. Aggiungere Latino e Grammatica inglese e un po di formazione nei principi della logica e delleloquenza, senza dimenticare alcuni Grandi Libri, al curriculum delle nostre scuole moderne sarebbe una grande idea. Ma il Trivio ha fondamenta molto pi profonde, come pure le Arti Liberali in genere. Risveglio (Trivio) La Grammatica tocca la radice stessa della nostra esistenza, la fonte del nostro essere. Nella Caritas in Veritate Papa Benedetto scrive della "grammatica" della creazione che "che indica finalit e criteri per un utilizzo sapiente, non strumentale e arbitrario" (48). Nel suo messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 2007 scrive di una "grammatica" trascendente iscritta nelle coscienze umane o nei cuori umani, nei quali si rispecchia il progetto sapiente di Dio. E scrivendo prima della sua elezione a Papa guard a Platone per aiutarlo a comprendere questo fenomeno della coscienza come simile ad una originaria memoria del bene e del vero (le due realt coincidono) e quindi come una anamnesi [reminiscenza] del Creatore (si veda il suo libro Sulla Coscienza). La grammatica non solo linsieme di regole del linguaggio, ma il primo dono dellumanit, il legame con la nostra Origine attraverso la memoria, il linguaggio e la tradizione. Nel libro lo connetto con il termine greco Mythos, e il concetto di raccontare storie per definire la nostra identit e quella della nostra nazione e trib. La parola grammatica stata associata a lungo anche con la magia, perch con la grammatica affrontiamo le radici pi profonde della nostra esistenza. Adamo, nel dare i nomi agli animali, divenne il primo grammatico.

Stratford Caldecott - La questione dello scopo


A molti sembra che la nostra societ, o a dire il vero quel che rimane della civilt occidentale, stia cadendo a pezzi. La crisi economica, la crisi morale, la crisi ecologica e la crisi politica si combinano per creare una tempesta perfetta. Ma tutte hanno origine da un errore fondamentale. Come societ abbiamo abbandonato un senso di ordine cosmico e morale a vantaggio di una crescita senza limiti e un progresso verso un universo interamente artificiale. Un simile processo sta allorigine di unaltra crisi: la quinta, quella delleducazione. Essa ha la stessa radice delle altre. Leducazione in crisi non soltanto perch gli standard di alfabetizzazione o di matematica si sono abbassati, ma perch non abbiamo una visione coerente, come societ, dello scopo delleducazione o di ci che essa intenda perseguire. Abbiamo supposto che, se non solamente una gabbia per tenere i nostri giovani lontani dalle strade, il suo scopo di addestrare gli operai alla grande macchina economica, la stessa macchina che speriamo produrr ricchezza senza fine. Ma non possiamo sapere a cosa serva leducazione, poich non abbiamo pi idea del perch esista luomo, o che cosa sia veramente un essere umano. Come disse una volta Frank Sheed: Questa domanda di scopo un punto trascurato nella maggior parte delle discussioni sulleducazione, e tuttavia piuttosto importante. Come si fa a preparare una mente umana alla vita se non si sa quale sia lo scopo della vita umana?. Abbiamo bisogno di una filosofia delleducazione basata su unadeguata antropologia o immagine delluomo, se dobbiamo rimettere leducazione sul giusto binario. La tradizione cattolica e pi ampiamente la grande tradizione della civilt occidentale ha definito lapprendimento umano nei termini di quello che divenne noto come Arti Liberali. Come descritto da S. Agostino e altri, queste consistevano in sette discipline, raggruppate in tre arti di linguaggio e quattro arti cosmologiche. Il primo gruppo del Trivio consisteva nella Grammatica, nella

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AVVISI AI NAVIGANTI
LA GIORNATA DINIZIO DELLANNO 2012 COINCIDERA CON LA DUE GIORNI DELLA CONFRATERNITA
Sabato 20 e domenica 21 ottobre 2012, la Confraternita (linsieme di tutte le realt presenti in tutto il territorio nazionale con cui collabora la nostra cooperativa Capitani Cora g giosi) sincontrer a Norcia. Questi due giorni avranno come tema la questione del lavoro partendo dall'esperienza di Padre Cassian e Padre Benedetto (monaci benedettini di Norcia), prendendo come punto di partenza il motto che hanno scelto per il loro birrificio: "Ut laetificet cor" (che il cuore ne possa essere allietato). Domenica 21, tutti coloro che sono coinvolti in qualche modo con lOpera Chesterton (bambini, ragazzi, famiglie, gagliardi, hobbit, barbalberi...) si recheranno a Norcia in occasione della Giornata di inizio dellanno dellOpera Chesterton. Avremo, cos, modo di incontrare gli amici della Confraternita che sono gi a Norcia dal sabato. Il nostro invito di trascorrere entrambi i giorni a Norcia: una bella occasione per conoscere da vicino la grande realt della Confraternita, realt che racchiude moltissime esperienze diverse tra loro ma tutte accomunate dal desiderio di servire il Signore attraverso la loro opera. C quindi la possibilit di dormire a Norcia nella notte tra sabato 20 e domenica 21 in un hotel. Qui di seguito vi scriviamo in breve il programma e i costi dei due giorni: Sabato 20 ottobre ore 18.00: Arrivo a Norcia, breve visita della citt; ore 19.00: Sistemazione in albergo ore 20.00: Cena presso l'Hotel Palatino (durante la cena avverr la degustazione della birra prodotta dai monaci di Norcia). A seguire ci sar una serata conviviale in una sala dellhotel. Domenica 21 ottobre ore 8.30: colazione ore 9.30 Incontro - testimonianza con i monaci di Norcia presso il Teatro civico di Norcia. ore 11.45: Santa Messa presso il monastero di San Benedetto. Il costo dei due giorni di euro 65,00 per gli adulti; Per quanto riguarda i bambini fino a 8 anni c' uno sconto del 50 %, mentre i bambini tra gli 9 e i 15 anni lo sconto del 20 %. Vi invitiamo a confermare la vostra presenza entro mercoled 10 ottobre a Claudia Pavone (328-6943269).

NON MANDIAMO INDIETRO NESSUNO CHE E NEL BISOGNO


Allinterno delle varie attivit della nostra cooperativa, capita sempre pi spesso di incontrare molte persone che hanno bisogno di un lavoro. Vengono a bussare alla nostra porta e noi li accogliamo col desiderio di sostenerli e di aiutarli nella ricerca di un posto lavorativo. In questa ricerca non escludiamo nulla, teniamo presenti tutte le possibilit che, per svariati motivi, sono di fronte a noi e che possano far crescere la persona che abbiamo incontrato. E nostro desiderio cercare di non perdere di vista nessuna di queste persone. Quindi vogliamo chiedere a tutti una mano per poterli aiutare. Il riferimento per queste necessit Pietro Marzi: 340 0826187.

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