GdN sabato 21 gennaio 2006 L A P O S TA I 15

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Attacchi mirati L’INTERVENTO di L U I G I I M P E R A T O R E

Risponde Francesco Landolfo senza alcun pudore Ds e lezione gramsciana non dimenticata
Q L
ualche giorno fa mi è piovu- e ultime vicende della lotta politica dimostrano che i Ds pur aven-
ta addosso la disavventura, do acquisito tutti i vizi dei partiti occidentali non ha dimentica-

Carceri ed esseri umani caro dottor Landolfo, di im-

battermi in una trasmissione di Rai
3 che denominano molto opportu-
namente “Blob”, che io definii su-
to la lezione di Gramsci. Quando l'egemonia Ds avrà condizio-
nato la vita economica e culturale del tessuto connettivo della nostra
nazione sarà un mero orpello chi comanderà in Parlamento.La recen-
te vicenda di Unipol e Banca Nazionale Lavoro dimostra a che limite

S
iamo esseri umani e la mente ci porta a pen-
sare. Come tutte le mattine mi sveglio e pren-
do il suo giornale, in prima pagina mi trovo
il nostro amato Presidente del Consiglio (Silvio
Berlusconi) che dice: «l'Italia è un paese demo-
cratico, un popolo sensibile hai problemi sociali».
Il giorno seguente apro sempre il vostro giornale
e leggo le parole dell'opposizione cioè (Romano
Prodi) che dice: «l'Italia è un paese democratico,
un popolo sensibile hai problemi sociali, da nord
a sud siamo tutti uguali, ricchi o poveri, malati,
giornali che tutti parlano di amnistia e indulto ci
hanno aperto il cuore di speranza, incomincian-
do di nuovo ad assaporare la libertà.
Noi con le nostre piccole conoscenze in materia
politica ci chiediamo se i vari Fini, Bobbio, Ca-
stelli, Gasparri ecc. ecc. attuano una politica de-
mocratica e per il sociale, oppure una politica re-
torica e dittatoriale.
Gruppo detenuti
Potenza
bito “blob” di fetenzie, interpretan-
do, ne sono convinto, il pensiero di
chiunque abbia un minimo di pu-
dore e di buon senso. Oggetto era,
come pare che capiti spesso, il Pre-
sidente del Consiglio, che cinque
anni fa andò al potere con una ele-
zione plebiscitaria. Di fronte ad un
Presidente simile ritengo che ci deb-
ba togliere il cappello, giacché un
plebiscito che supera di circa cento
di pericolo è giunta l'egemonia delle sinistre. Quando anche la Banca
d'Italia sarà in mano alle sinistre nessuno potrà legalmente opporsi a
un secondo tentativo delle sinistre di impadronirsi della Banca Nazio-
nale del Lavoro. Quando si va agli eventi italiani del XX Secolo ci si
rende conto che l'ascesa di Mussolini fu dovuta essenzialmente alla pau-
ra delle sinistre a cui la pusillanime classe dirigente liberale non sape-
va opporre nulla. Il fascismo si impose. Si veniva da una guerra vinta,
non c'era stata nessuna sgradevole alleanza, il fascismo era una scato-
la vuota che la geniale demagogia di Mussolini riempiva anno per an-
no con realizzazioni gradevoli facendo raggiungere al suo regime fra la
fine degli anni venti e l'inizio degli anni trenta, praticamente dal 1926

sofferenti, detenuti compresi».Qui mi viene un
piccolo dubbio a volte sento parlare Berlusconi che
dice non ascoltate le parole di Prodi, poi sento par-
lare Prodi che dice non ascoltate Berlusconi, allora
mi chiedo è solo una lotta al potere e tutto il resto
è noia?Ma in sintesi egregio direttore non sono
uguali? E mi chiedo sanno ciò che dicono? Io mi
auguro che loro sanno cosa significa vivere nelle
sofferenze sociali che riguardano noi detenuti, per-
ché penso che anche noi facciamo parte di questa
società, buona o cattiva che sia. Nel 1986 fecero la
legge Gozzini, e i nostri bravi politici come al so-
lito hanno fatto di tutta l'erba un fascio, per qual-
O
ra che in Commissione Giustizia la discus-
sione sull’indulto e l’amnistia si è conclusa
con l’emendamento approvato con un voto
venuto da diverse correnti di pensiero come Prc, Fi,
Verdi e Sdi mentre sono stati contrari An e Lega, ri-
teniamo che bisogna iniziare una corsa contro il tem-
po per centrare l’obiettivo. Noi, poveri disgraziati
relegati in queste carceri che andrebbero rifatte, pos-
siamo sperare soltanto in un miracolo. Non riu-
sciamo a comprendere l’astensione sul voto in com-
missione dei Ds e della Margherita. Eppure, costo-
ro, se non andiamo errati, attraverso i loro uomini
di maggiore spicco hanno sempre detto di pensare
voti alla Camera il cinquanta per al 1936 il consenso popolare a cui anche una dittatura deve ambire per
cento non s’era avuto nemmeno ai governare proficuamente.Ma oggi le condizioni generali sono del tut-
bei tempi della Democrazia cristia- to diverse. Ci si può lamentare che gli eredi della Dc i popolari, si sia-
na. E invece no, contro Berlusconi no alleati organicamente con le sinistre. Quale il rimedio? Superare le
«colmi, lazzi, scherzi, inezie, stupi- prove elettorali del 2006 col minor danno possibile e affidarsi allo stel-
daggini, freddure, cose serie oppur lano italico per affrontare la vita nazionale con una lenta ma progres-
facezie, cose molli e cose dure», per siva riconquista della società sottraendola all'egemonia della sinistra.
usare una breve filastrocca di Pe-
trolini.
Si dirà che dall’altra parte infu-
ria “Striscia la notizia”. Ma “quam
intera la Rai, affidandola alla
spartana onestà rossa di Petruc-
Un grazie all’Aci
diversus ab illo”, per dirla con Vir-
gilio. Tutti sanno, vedono e sen-
cioli e Gentiloni, rispettivamente
Presidente del Consiglio di am-
contro la Regione

che mela marcia hanno abolito la Gozzini che da-
va opportunità di reinserimento ai detenuti.
Ma la stragrande maggioranza di noi detenuti
non siamo tutti con la mentalità distorta o malati
di mente come quelli della strage del Circeo, ma
bensì dei semplici detenuti per una quotidiana so-
pravvivenza, non avendo possibilità economica di
poterci permettere grandi avvocati, ma dei pove-
ri detenuti affidati ad una giustizia che non rispetta
che «la legge è uguale per tutti».
Pochi giorni fa ho visto un dibattimento in tele-
visione con immagini raccapriccianti in diversi pe-
nitenziari, dove la tazza del cesso ed un piatto di
spaghetti si accomunano, dove in una cella con-
vivono venti persone una sopra l’altra. Io penso
che questo tipo di convivenza non aiuti ad un rein-
serimento ma solo ad un inasprimento. Se tutto ciò
capitasse ad alcuni politici e c'è ne sono di poli-
tici che dovrebbero stare in questi luoghi. Da per-
sona intelligente quale lei è, la lascio immagina-
re.
Perdonate la mia ignoranza in materia giuridica
ma in questi giorni sentendo radio, televisione e
ad un atto di clemenza. Questo atteggiamento da fa-
risei lo respingiamo. Almeno Alleanza nazionale e
la Lega hanno avuto la coerenza di dire no. Una po-
sizione che non condividiamo perché nel loro giu-
dizio negativo fanno di tutta l’erba un solo fascio.
Aiutateci almeno voi giornalisti a fare sì che prima
dello scioglimento delle Camere ci sia almeno l’in-
dulto.
Dal carcere di Poggioreale
Napoli
Un gesto di clemenza a mio parere non si sarebbe
dovuto negare. Fa parte di cicli storici. Però, dopo
il doppio no della Camera muore anche la spe-
ranza. A chi ci scrive di Potenza debbo far riflet-
tere che la politica sociale va intesa come reinse-
rimento del cittadino detenuto e non come un “tut-
ti a casa” quando mancano i requisiti. Condivido,
però, in pieno quel senso di ironia sulla vita im-
possibile nelle celle sovraffollate. Alle famiglie re-
stituirei tutti coloro che hanno dimostrato di esse-
re sulla strada del recupero e che non si sono mac-
chiati di orrendi delitti.
tono che questa trasmissione pa-
scola più nel governo che nel-
l’opposizione e ne sanno qualco-
sa vittime come Emilio Fede e non
raramente Silvio Berlusconi, che
viene strigliato, sì, ma con il do-
vuto garbo e con il rispetto che è
dovuto alla carica. Di chi la colpa?
Mi sembra chiaro, come il noto
pensiero di La Palisse. L’Udc non
ha portato avanti per circa tre an-
ni un’opposizione interna che ha
danneggiato il governo più di
quanto non abbia saputo fare il
Centrosinistra? Chi nega questa
verità nega la realtà stessa. Tutti
possono notare che lo stesso Ca-
sini (questi-ini: Casini, Baccini,
Follini) non perde occasione per
contraddire e negare le afferma-
zioni, anche quelle ufficiali del
Presidente. In condizioni di più
logica morale pubblica non si sa-
rebbe “donato” alla sinistra tutta
ministrazione e della Commissio-
ne di vigilanza. E Meocci? Chi è e
che cosa fa? Mistero. La verità, an-
zi una parte della verità. Il giorno
in cui fu eletto Gentiloni, un se-
natore dell’Udc, intervistato sul-
l’argomento, sentenziò: «È pre-
valsa la linea dell’Udc». Capito?
La linea dell’Udc.
Francesco D’Ascoli
Ottaviano
Carissimo professore D’Ascoli, i de-
nigratori sono sempre esistiti sotto
tutti i cieli. Avrebbero voluto affos-
sare Berlusconi e il centrodestra in
tutti i modi, ma non ci sono riusci-
ti. Satira e ironia sono stupende
quando non fanno parte di giochi
subdoli e perversi. Invece, stiamo
assistendo ad attacchi scellerati con
la idiota compiacenza di chi po-
trebbe interrompere queste cose e
non lo fa.
C
iò che sta accadendo in Cam-
pania, caro Landolfo, per le car-
telle pazze inviate dalla Regio-
ne, alla ricerca degli evasori della tas-
sa di possesso delle auto, è davvero
sconcertante. Queste cartelle sono sta-
te inviate a casaccio. Non è stato fatto
un controllo preventivo nei vari gestori
degli incassi per cui queste “bombe”
ad orologeria hanno sconquassato let-
teralmente la serenità delle famiglie.
Evidentemente la Regione Campania
è davvero alla frutta se ha utilizzato un
metodo dle genere per rimpinguare le
casse. Voglio ringraziare l’Aci per ave-
re aperto uno sportello di consulenza
che, almeno, non fa impazzire i pove-
ri propietari di auto vecchie e nuove.
Bruno D’Agostino
Napoli
Le sofferenze fiscali in questa Re-
gione amministrata dal centrosini-
stra non finiscono mai.

A cura della redazione di

www.bigol.net
LO SPETTACOLO AL TEATRO ACACIA IN VIA BRIGANTI E VIALE MADDALENA ARIA IRRESPIRABILE NEL POPOLOSO QUARTIERE

A passo di tango per Baires
dove abitano le passioni
U L
n ballo che ha il profumo
della terra d’Argentina: il
tango.
Espressione stessa della sen-
sualità e dell’amore, il tango si sta
riappropriando a pieno diritto di
quella scena che troppo spesso la-
scia poco spazio al sentimento e
alla passione. Ed è “Pasiones...
Tango y Musical”, il nome dello
spettacolo che i maestri Adrìan
Aràgon e Erica Boaglio hanno
proposto al Teatro Acacia, sinte-
si ben riuscita di tradizione e in-
novazione di una delle più anti-
che forme di danza. È questo for-
se il segreto di questo ballo, per-
meato di significati e allusioni,
una lotta tra uomo e donna nel
tentativo di sopraffarsi, anche so-
lo per un attimo... il tempo di uno
sguardo, di un bacio.
Non a caso nell’ultimo periodo
le iscrizioni ai corsi di tango so-
no aumentate e molti locali in
città hanno aderito alla “tango-
mania” che oramai imperversa
un po’ in tutto il paese, affian-
cando alle solite serate di carat-
tere caraibico.
E mentre noi comuni mortali ci
dedichiamo con entusiasmo, ma
forse con scarsi risultati al passo
a due, i professionisti della dan-
za sono scesi in cattedra al teatro
Acacia con uno spettacolo carico
di suggestioni e di forte impatto
emotivo.
I maestri Aràgon e Boaglio ci
hanno accompagnati per mano
per le strade di Buenos Aires, tra
i vicoli in cui risuona il bando-
neon del grande Astor Piazzolla
e la voce suadente di un ispirato
Iglesias, in quell’Argentina dalle
mille contraddizioni che non ri-
nuncia alle sue tradizioni e cerca
di non arrendersi, facendo tal-
volta un passo indietro a cui ne
segue uno in avanti, come nel tan-
go.
L’orchestra sul palco è stata poi
il sottofondo, pronta a sottoli-
neare ogni movenza, sguardo, ri-
torno o ripartenza.
Una cosa è certa... il 2006 ini-
zia tingendosi di rosso: il colore
della passione, il colore del tan-
go.
SALVATORE GARZILLO
Piove, sbucano le buche
mentre l’autobus scompare
unghi lavori di rifacimento
per la pavimentazione di
piazza Gian Battista Vico.
Le ruspe sono entrate in azione
per colmare le buche ed appia-
nare i dislivelli provocati dal mal-
tempo delle scorse settimane.
L’intervento ha interessato solo
una parte della carreggiata. È sta-
to infatti riassestato il solo tratto
adiacente la fermata degli auto-
bus. Per tutta la durata dei lavori
la fermata è stata soppressa, ma i
passeggeri hanno potuto ugual-
mente usufruire del servizio re-
candosi alla vicina fermata di via
Bernardo Tanucci. Nessun disa-
gio, dunque, per residenti e pen-
dolari, anche perché i lavori sono
durati solo pochi giorni ed hanno
determinato la chiusura di un’a-
rea limitata. Del tutto diversa, in-
vece, la situazione sul viale Um-
berto Maddalena, tra le principa-
li arterie di collegamento del cen-
tro con la periferia a nord della
città. La corsia che conduce a via
Francesco De Pinedo – sprofon-
data in più punti a causa delle in-
sistenti piogge – è infatti chiusa al
traffico da più di dieci giorni, pro-
vocando, non solo nelle ore di
punta, fastidiosi ingorghi e ral-
lentamenti sulla corsia centrale
del viale. E sempre a proposito di
danni alle strade del quartiere, bi-
sogna segnalare le buche spunta-
te come funghi lungo via Filippo
Maria Briganti. Ieri mattina la
maggior parte delle voragini è sta-
ta rappezzata ma ciò ha migliora-
to di poco la percorribilità del-
l’arteria che, a causa delle nume-
rose curve e dell’elevata penden-
za, pericolosa lo era già prima. E
lo dimostra il fatto che l’autobus
14 – l’unico che serve i residenti
di via Briganti – quando piove
percorre la strada in salita ma non
in discesa. Paradossalmente,
quindi, gli abitanti della zona –
anziani compresi – possono spo-
starsi in autobus quando è bel
tempo, mentre devono cammina-
re a piedi per un lungo tratto
quando piove a dirotto.
ROBERTA CIBELLI
Disagi da mozzare il fiato
per le strade di Pianura
C
i risiamo. A Pianura torna
il sole, e torna a splende-
re sui disagi di sempre. In-
fatti dopo ogni pioggia, gli abi-
tanti del quartiere sono costret-
ti a prolungare la loro perma-
nenza in casa. Aspettando che le
strade siano liberate dai cumuli
di fango.
Camminare per le vie del
quartiere è impossibile: possia-
mo imbatterci, nel migliore dei
casi, in una nuvola di polvere av-
volgente, che toglie il fiato e ren-
de l’aria irrespirabile.
A farne le spese sono soprat-
tutto i bambini, costretti a respi-
rare la polvere sollevata dal
transito delle auto, non hanno al-
cuna alternativa se non quella di danno importanza alla genuinità
respirarla. del prodotto.
Questa situazione aggrava ul- In questo contesto la merce
teriormente quelle che sono del- viene contaminata da polvere e
le già insoddisfacenti situazioni detriti sollevati dal passaggio
igienico-sanitarie. continuo di auto e mezzi pub-
Via Napoli (lunga circa 500 blici.
metri), arteria principale del Questo è uno dei tanti proble-
quartiere, in questa circostanza mi annosi che attanaglia il quar-
diventa teatro per gli automobi- tiere, ed è senz’altro quello che
listi di una sorta di Parigi-Dakar. più volte si ripresenta, poiché
Anche il commercio ne subi- deriva da cause naturali.
sce le conseguenze: infatti i tito- Ad ovviare il problema, un
lari dei negozi, che sono soliti cantiere sta provvedendo a rea-
esporre la propria merce all’e- lizzare delle vasche di raccolta di
sterno, si vedono abbandonati da acqua
quei clienti che giustamente ENZO CATUOGNO