6 POLITICA mercoledì 25 gennaio 2006 *

SE AGGREDITI DA MALVIVENTI IN CASA O AL LAVORO LA REAZIONE SARÀ GIUDICATA SEMPRE PROPORZIONATA

Legittima difesa, si può sparare per difendersi

ROMA. Chi, trovandosi in casa propria o nel luogo di lavoro,
si sente aggredito o minacciato, o crede minacciati e aggre-
diti i beni che gli appartengono, può reagire come crede, uti-
lizzando le armi «legittimamente detenute» ed anche ucci-
dendo, perché la sua reazione sarà sempre considerata «pro-
porzionata». È la nuova legge sulla legittima difesa che è sta-
ta approvata definitivamente dalla Camera con il voto favo-
revole della CdL e contrario dell’Unione. In particolare il te-
sto stabilisce che il rapporto di proporzione esista sempre
se qualcuno che si trova in casa propria o nel posto dove la-
vora «usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo ido-
neo» per difendere non solo la «propria o altrui incolumità»,
ma anche i beni «propri o altrui». E questo quando «non vi è
desistenza e vi è pericolo di aggressione». Questo tipo di di-
fesa non conoscerà più «l’eccesso» per il quale fino ad ora si
poteva venire condannati. Essa potrà essere esercitata an-
che in ogni altro luogo «ove venga esercitata un’attività com-
merciale, professionale o imprenditoriale».
Soddisfatta ovviamente la CdL. «Da oggi i delinquenti devo-
no avere qualche timore in più e le brave persone, vittime di
aggressioni, qualche problema in meno. È stato finalmente
sancito il principio per cui un aggressore e un aggredito non
sono più sullo stesso piano. È stato riconosciuto il diritto del-
l'aggredito di difendersi», dice il ministro della Giustizia, Ro-
berto Castelli. Ma gli avvocati non sono d’accordo: «Pur-
troppo è stata approvata un’altra legge ingiusta: autorizza
la “legittima offesa”», dice il presidente dell’Unione delle Ca-
mere Penali Ettore Randazzo. Per Luciano Violante (Ds) la
legge «espone i cittadini a violenze preventive da parte dei
criminali e costituisce il segno del fallimento della politica
della sicurezza del governo Berlusconi oltre a costituire una
umiliazione per tutte le forze di polizia». Forza Italia plau-
de al provvedimento, con Isabella Bertolini che sottolinea che
«grazie alla CdL da oggi c’è una legge che tutela il cittadino
anziché il criminale, e gli italiani saranno più sicuri, con il
pieno diritto di difendersi in casa propria». E An, con Teo-
doro Buontempo, esulta per «la fine della cultura di sinistra
del “bravo ragazzo” per la quale tanti delinquenti in questi
anni potessero entrare e uscire dal carcere e seminare il ter-
rore tra la gente che se ne stava tranquillamente in casa pro-
pria, senza che nessuno potesse difendersi dai loro attacchi».
Ma Pierluigi Mantini (Margherita) bolla la riforma come «in-
costituzionale, criminogena ed inutile contro la criminalità»,
mentre Giuseppe Fanfani rileva che essa «non fa altro che
incrementare il rischio per i cittadini».

IL FATTO | Letta e Gifuni lavorano a un’intesa per sciogliere le Camere il 10 febbraio, il voto resta al 9 aprile. Unione spiazzata. Inappellabilità, sì in Commissione

Elezioni, spunta la mediazione
ELEONORA MANZO
ROMA. Il Parlamento lavorerà altri 12 giorni. È l’i-
potesi sulla quale si sta cercando un’intesa tra
Quirinale e Governo. Le Camere si sciogliereb-
bero il 10 febbraio anziché il 29 gennaio, e le ele-
zioni resterebbero al 9 aprile. Sarebbe questo l’o-
rientamento emerso nella tarda serata di ieri al
termine di fitti colloqui tra il Quirinale e Palaz-
zo Chigi, con Gaetano Gifuni e Gianni Letta pro-
tagonisti. Nell’incontro con il presidente del Se-
nato, Marcello Pera, il presidente della Repub-
blica avrebbe chiesto alla maggioranza un im-
pegno affinché non si cambi assolutamente la
data del voto.
Dunque potrebbe esserci la possibilità che si
raggiunga un’intesa e il Capo dello Stato conceda
altri giorni per i lavori parlamentari. Silvio Ber-
lusconi, incontrando alcuni deputati di Fi, avreb-
be spiegato le motivazioni della sua insistenza:
non c’è nessuno strappo istituzionale - questo il
ragionamento -, però non è comprensibile che
parlamentari pagati fino ad aprile non possano
lavorare anche a febbraio. «Io non ho mai det-
to di voler spostare la data del voto, ma il citta-
dino dovrebbe essere contento che il Parla-
mento lavori ancora». Il rinvio però continua ad
essere considerato dall’Unione come un colpo di ma di rispetto per il Parlamento»). Fermamen-
mano. E il Presidente della Camera, Pier Fer- te contrario all’ipotesi di far slittare la chiusu-
dinando Casini, attacca: «Non perdiamo tempo ra del Parlamento e la data delle elezioni l’Udc,
In breve
con cose inutili», mentre l’Udc fa sapere che esi- che con il suo segretario Lorenzo Cesa fa sape-
ste solo la data del 9 aprile per votare. L’Unione re: «Non esiste per l’Udc una data diversa dal 9 UNIONE, LITE SUI POSTI
a testa bassa con Piero Fassino: «Berlusconi si aprile per le elezioni. Non siamo disponibili ad Candidature, furia Mastella:
illude se pensa di vincere con 15 giorni in più». altri giochi e giochini». Restano contrari, ovvia-
Mentre Rosa Russo Iervolino spara a zero par- mente, i partiti dell’Unione, che tornano a pren-
«Tre deputati? Un’elemosina»
lando di «irresponsabile ricatto». dersela con la supposta invadenza mediatica di ROMA. «Tre deputati non è un diritto
Anche ieri il premier è tornato a ribadire la Berlusconi. «L’occupazione del premier - scri- di tribuna, è un’elemosina, e noi
necessità di rinviare lo sciogli- non vogliamo elemosine». Così il se-
mento delle Camere di due di set-
timane rispetto al 29 gennaio.
■ La Russa: del rinvio si può discute- gretario dell’Udeur Clemente Ma-
stella commenta l’offerta, fatta oggi
«Non chiediamo nulla di eccezio- re. La Iervolino: irresponsabile. Insulti da Franco Marini e Antonello Ca-
nale», ha detto a Radio anch’io tor- bras, di tre posti nel Listone ulivi-
nando a rivendicare la giustezza
ds al Tg1, mentre Prodi canta “Roma Ca- sta alla Camera, immediatamente
della sua richiesta. «Noi chiediamo poccia” per farsi perdonare dai romani zone “Roma Capoccia” per esibirsi in una «pro- rigettata dal Campanile. Sull’esito
solo di non gettare alle ortiche il la- va di romanità melodica». I ds, non avendo nien- del Congresso di Napoli,che dovreb-
voro avviato dal Parlamento e quindi un paio di vono in una nota congiunta alcuni parlamenta- te di meglio da fare,hanno attaccato con Fabri- be sancire l’accordo con Prodi (dato
settimane in più, ferma restando la data del 9 ri di vari partiti del centrosinistra - prosegue an- zio Morri il Tg1, definendolo «telegiornale di per ospite), Mastella si limita a di-
aprile per le elezioni». Berlusconi ha definito che in radio». m...». Insorgono i vertici aziendali e il sindaca- re: «Per ora la vedo dura...».
«stupidaggini pure» i resoconti dei giornali su Peccato, però, che in radio ci sia andato an- to: «Ha varcato il limite». Intanto la commis-
uno suo scontro con il Presidente della Repub- che Prodi e che il Professore ne abbia subito ap- sione Giustizia della Camera ha concluso l’esa-
blica Carlo Azeglio Ciampi. Nella maggioranza profittato per fare pace con i romani dopo le sue me del testo sulla inappellabilità rinviato da LA DESTRA
arriva una cauta apertura da An. Commenti pos- ultime esternazioni contro la Capitale. Il leader Ciampi alle Camere accogliendo solo le modifi- Stamane si presenta
sibilisti sono arrivati da Ignazio La Russa («se dell’Unione, ospite telefonico di Fiorello a “Vi- che proposte da Fi, An, Lega e respingendo tut-
ne può discutere») e Altero Matteoli («è una for- va Radio 2”, ha declamato una parte della can- ti gli altri emendamenti.
il nuovo portale di An
ROMA. Stamane, alle 11, nella sala
Tatarella del gruppo di An, sarà

DOMANI IN SENATO IL CASO | Brutti: nessuna accusa ai Servizi. Fassino: caso chiuso. La CdL replica: nient’affatto presentato il nuovo portale di An.
Saranno presenti Giampiero Can-
nella, Roberto Menia, Giovanni
Quote rosa bocciate, Collino, Maurizio Gasparri, coor-

ma il Governo insiste
e le riporta in Aula
ROMA. Quote rosa, quando sembrava-
no sfumate, ecco il colpo di scena. La
maggioranza è stata battuta al Sena-
to sul disegno di legge che prevede che
nelle liste elettorali almeno il 25 per
cento dei candidati debbano essere di
sesso diverso rispetto al restante 75.
Ma, su proposta del capogruppo for-
zista Renato Schifani, e per l’insi-
stenza del ministro per le Pari Op-
portunità Stefania Prestigiacomo, do-
mani mattina le quote rosa torneran-
no all’esame dell’aula del Senato. Una
decisione giunta dopo la bocciatura
incassata ieri. Fi ha lasciato libertà di
voto e il forzista Gaetano Fasolino ha
chiesto di rimandare in commissione
la legge. Proposta passata ai voti con
41 voti a favore e 34 contrari.
Unipol, la marcia indietro dei ds
ROMA. «Nessuna accusa ai Servizi segreti». Una mar-
cia indietro in piena regola quella dei ds. Dopo aver
accusato l’intelligence italiana di partecipare al
«complotto berlusconiano» contro la Quercia sul ca-
so Unipol, ieri massimo Brutti è stato costretto ad
ingranare la retromarcia. Brutti ha negato di aver
accusato i Servizi, aggiungendo: «rinnovo la mia
esortazione a mantenere un atteggiamento di lealtà
e fedeltà alla Costituzione». Tutto è accaduto da-
vanti al Comitato parlamentare di controllo sui Ser-
vizi di sicurezza, dove Brutti ha dovuto prendere at-
to che nessun documento è stato mai fornito dal Si-
smi al presidente del Consiglio in merito a inter-
cettazioni o indagini relative a Unipol. Il sottose-
gretario Gianni Letta e il direttore del Sismi Niccolò
Pollari non hanno esitato a smentire ogni coinvol-
gimento dei Servizi segreti nelle indagini e di non
essersi mai occupati di vicende legate ai rapporti
fra Unipol e i vertici diessini. Il Copaco «nella sua
dinatore della conferenza pro-
grammatica di An. Parteciperanno,
inoltre, il capigruppo Ignazio La
Russa e Domenico Nania e il porta-
voce del partito Andrea Ronchi.
interezza non ha potuto che rilevare la correttezza faccia il suo corso se ci sono stati comportamenti
costante e permanente del comportamento dei no- che hanno violato la legge siano perseguibili. Più di
stri servizi e la loro totale e piena affidabilità de- questo non credo che la politica debba dire altro». VERSO LE ELEZIONI
mocratica», spiega il vicepresidente del Copaco, Ma La CdL la pensa in maniera diversa. All’attac- Emendamento taglia-firme
Maurizio Gasparri. co va Silvio Berlusconi: «Gli italiani sanno bene che Palazzo Madama approva
è insostenibile il collateralismo e quello che
■ Il centrodestra: sinistra finanzia- oramai chiamiamo il triangolo delle Ber-
mude tra le giunte rosse, le cooperative ros-
ROMA. Sì del Senato al decreto sul vo-
to elettronico che contiene al suo in-
ta dagli utili esentasse delle coop. Con- se e i partiti della sinistra che vengono fi- terno anche la norma “taglia firme”
sorte presenta la memoria difensiva, nanziati dagli utili di queste cooperative per le nuove formazioni politiche.
che non pagano le tasse». Ora il provvedimento, che permet-
ma i pm la bocciano: è molto parziale Intanto sul fronte giudiziario i pm giudica- terà di effettuare un voto elettroni-
no «molto parziale» la memoria difensiva co a campione, andrà alla Camera.
È anche per questo che Piero Fassino coglie la pal- presentata dai legali dell’ex numero uno di Unipol, La norma è stata presentata dal rela-
la al balzo nel tentativo di chiudere la questione co- Giovanni Consorte. In particolare, le spiegazioni of- tore Lucio Malan (Fi) e dal Governo.
sì: «Qui non c’è nessuna questione morale, nessu- ferte alla Procura dall’ex numero uno di via Stalin- Infatti l’emendamento del governo è
na tangente e nessuna forma di finanziamento oc- grado sarebbero evasive su alcune delle contesta- del tutto identico a quello presenta-
culto che abbia investito i Ds, qui c’è stata una sca- zioni che gli sono mosse dai Pm. Insomma, il caso to dal relatore Malan nella parte re-
lata bancaria su cui la magistratura sta indagando, non è affatto chiuso. lativa alla raccolta delle firme.

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L’INDAGINE SULL’ABORTO
«Migliorare i consultori,
ma la legge resta com’è»
ROMA. La legge sull’aborto non si cambia, ma i
problemi esistono, soprattutto nei consulto-
stema a rete, che operi soprattutto nella pre-
venzione. Il documento finale della indagine
conoscitiva sulla legge 194, nero su bianco,
pronto per la votazione finale prevista per
domani, punta il dito su una manciata di que-
stioni da risolvere, ma la legge, si afferma, è
valida. Presentata dal presidente Giuseppe
Palumbo (Fi), la relazione chiede il migliora-
mento della qualità dei servizi dei consultori soprattutto per l’a-
spetto della prevenzione a tutto campo. Palumbo si è subito detto
dice disponibile a piccole modifiche al documento che dimostra «l’u-
tilità dell’indagine». L’analisi condivisa dal sottosegretario alla Salu-
te e collega di partito, Domenico Di Virgilio. «Grazie a questa indagi-
ne - prosegue - è stato possibile evidenziare anche la carenza di rile-
vazione statistica sull’applicazione della legge 194, che attualmente
anche il ministro della Salute Francesco Storace in più occasioni e
durante la sua audizione in commissione. Per Di Virgilio, il documen-
to contiene «proposte concrete per le esigenze delle donne, specie
nella fase della prevenzione. «L’Udc è riuscito ad ottenere un’indagi-
ne conoscitiva che ha confermato in larga parte i dubbi sulla cattiva
applicazione della legge», ha invece affermato Luca Volonté, capo-
gruppo Udc alla Camera.