GdN venerdì 27 gennaio 2005 NAPOLI METROPOLI I9

POLLENA TROCCHIA. INCIDENTE NELLA STAZIONE DELLA CIRCUMVESUVIANA: LAVORI FINO A QUESTA MATTINA PER RIPRISTINARE LA TRATTA NAPOLI-SARNO

Treno deraglia, paura e due feriti

Nella notte si rompe lo scambio automatico: aperte 3 inchieste
NADIA LABRIOLA
POLLENA TROCCHIA. Sono le 7 e 34 minuti esat-
ti. Il treno della Circumvesuviana carico di
studenti e impiegati si sta dirigendo verso Na-
poli come tutte le mattine. Dentro, facce as-
sonnate, cappellini e sciarpe colorate, fogli,
appunti, tute da lavoro. Improvvisamente
uno stridore assordante, uno scossone, l’ul-
tima carrozza, la terza, deraglia e termina la
corsa contro la banchina. Qualcuno cade,
molti vengono presi dal panico. Due perso-
ne restano ferite. Si tratta di un uomo e di una
ragazzina, che vengono soccorsi immediata-
mente: per fortuna l’incidente è avvenuto al-
l’interno della stazione di Pollena Trocchia.
I due vengono dapprima medicati dal perso-
nale della stazione, poi condotti all’ospeda-
le Apicella, poco distante. Al pronto soccor-
so vengono contollati e poi dimessi: tutto
sommato se la sono cavata solo con qualche
graffio.
Ma cosa è accaduto? Ci vuole un po’ di tem-
po per riprendersi dallo choc. Ma in breve al-
SANT’ANASTASIA. TRASPORTO SOSTITUTIVO CON I PULLMAN. NEGLI ANNI ’70 UN INCIDENTE FERROVIARIO CON DECINE DI MORTI
la stazione di Pollena Trocchia giungono i vi-
gili del fuoco, i tecnici di Circumvesuviana,
carabinieri della Compagnia di Torre del Gre-
co, gli agenti del commissariato di polizia di
San Giorgio a Cremano. Iniziano i rilievi, e
mentre si cerca di ricostruire la dinamica del-
l’incidente viene anche organizzato un ser-
vizio di trasporto sostitutivo: i disagi sono
enormi ma ci si arrangia. Molti si guardano
in faccia tirando un sospiro di sollievo. Per
fortuna nessuno si è fatto male seriamente.
Dopo poco i tecninci della Circum riesco-
no a ricostruire i minuti che hanno precedu-
to l’incidente. Le temperature della notte so-
no state oltremodo rigide. Probabilmente il
freddo ha messo fuori uso il sistema di scam-
bio automatico. I conducenti sono stati avvi-
sati - fino a quando il guasto non verrà ripa-
rato bisognerà infatti procedere con lo scam-
bio manuale - ma dall’inizio delle corse so-
no sette i treni che transitano nella stazione
verso Sarno e verso Napoli. Fino ad ora è fi-
lato tutto liscio. Alle 7,34 invece qualcosa va
storto. Il treno entra in stazione rispettando,
a quanto sembra, i canonici 15 chilometri ora-
ri. Le prime due carrozze riescono a mante-
nere la posizione sui binari, il terzo vagone,
l’ultimo, invece deraglia. Inizia la scivolata,
il vagone si mette di traverso e si stacca dai
primi due. È il panico.
La Circumvesuviana apre un’ichiesta in-
terna. L’inchiesta viene aperta anche dalla
Procura di Nola, lo stesso viene fatto dall’as-
sessore regionale ai Trasporti Ennio Cascet-
ta, che nomina tre consulenti. Vanno chiari-
ti alcuni aspetti della vicenda, e per questo
motivo vengono anche effettuate delle peri-
zie fotografiche. Quel che è certo è che se la
velocità fosse stata sostenuta il treno si sa-
rebbe completamente cappottato. Le ipotesi
sono due: l’incidente potrebbe essere avve-
nuto per un guasto nello scambio dei binari
o per un errore umano. Questa seconda pos-
sibilità al momento, però, sembra quella me-
no plausibile.
Per tutta la mattinata sono proseguiti i ri-
lievi: nella stazione di Pollena, una volta che
i pendolari sono stati “affidati” a bus e na-
vette, sono rimaste almeno una trentina di
persone in divisa. Prima i rilievi a bordo del
vagone, poi quelli sui binari. Infine, solo nel
primo pomeriggio, iniziano i lavori per il ri-
pristino della linea. Lavori che andranno
avanti per tutta la notte. Solo questa mattina,
infatti, la linea dovrebbe essere riaperta.
CERCOLA
Fermata obbligata
e prosieguo in bus
CERCOLA. Il treno arriva da Napoli.
Si ferma in stazione, sbuffa. Ne
esce una folla di gente confusa,
scocciata, infastidita. Gli stranieri
si guardano intorno spaesati.
Quando sono entrati nel vagone
erano convinti che ne sarebbero
scesi solo verso Sarno. Non sanno
perché una volta giunti a Cercola
devono uscire. Il capostazione si
avvicina alle porte scorrevoli spa-
lancate: «Uscite, c’è l’autobus. Do-
vete arrivare a piedi fino alla via
principale, lì vi sta già aspettando
una navetta». La massa di gente si
allontana compatta, si riversa in
strada. Qualcuno chiede altre
spiegazioni.
Da lontano si vede un’altra folla di

Disagi per centinaia di pendolari

SANT’ANASTASIA. «Cosa è successo. A che ora.
In che direzione». Appena ieri si è sparsa la
voce che un treno della circumvesuviana è
deragliato, in una ora di massima affluenza
di viaggiatori, per molte persone è cominciata
la corsa per verificare se figli, mariti, amici o
parenti si trovavano su quel convoglio. Era-
no poco prima delle ore otto del mattino. I va-
goni della circumvesuviana - partendo da
Sarno in direzione Napoli - rovesciano viag-
giatori ad ogni stazione: San Giuseppe Vesu-
viano, Ottaviano, Somma Vesuviana, Sant’A-
nastasia. E giù di lì, passando per Pollena
Trocchia, il serpentone dei convogli arriva fi-
no al capoluogo. Studenti, lavoratori, massaie
e marocchini. Ognuno in direzione dei pro-
pri luoghi di lavoro o delle scuole. Un gran
botto e tutto si blocca. Il terzo convoglio del
treno fuoriesce dal binario e deraglia nei pres-
si della stazione di Pollena Trocchia. No, so-
no tre i vagoni, diranno successivamente dal-
la direzione della Circumvesuviana.
Sono le ore 7 e 40. Il treno 610 era partito
da Sarno alle 6 e 20 in punto. Il tran tran quo-
tidiano subisce una scossa. Un rallentamen-
to. Che prima di mettere in moto una via al-
ternativa per dare un principio di inizio alla
giornata, passeranno delle ore.
Arriva sbuffando il treno successivo. C’è
uno stop a Sant’Anastasia. L’ordine è peren-
torio. Di lì non si va più avanti. Un centinaio
di persone invadono la piazza Cattaneo, fuo-
ri la stazione. Mentre si fa ressa alla bigliet-
teria. “Cos’è successo”? Qualcuno guarda l’o-
rologio imprecando. “Ma meno male che non
ci sono vittime”. In molti tentano una solu-
zione facendo l’autostop. Giusy, la giovane
praticante di un laboratorio di analisi era
pronta per raggiungere Napoli con il treno.
«Non sapevo a quel punto cosa fare. Ho chia-
mato un amico per un passaggio».
Due procuratrici di Pollena Trocchia, Nun-
zia De Cicco e Letizia Carotenuto, arrivano
ogni giorno a Sant’Anastasia per la loro pra-
tica legale.
«Non ci eravamo accorte dell’incidente.
Abbiamo capito che qualcosa doveva essere
accaduto per i rombi degli elicotteri della po-
lizia. Questa mattina (ieri) - continuano le
due avvocatesse - dovevano raggiungere il tri-
bunale di Nola. Di solito utilizziamo anche
noi la circumvesuviana fino a Napoli. E da
lì la linea per Nola. Questa volta abbiamo ap-
profittato dell’automobile di un’amica. Me-
no male - commentano - altrimenti saltava
l’udienza».
Passa qualche ora. Accade finalmente
qualcosa. Il trasporto riprende.
«È attivo il servizio sostitutivo», fanno sa-
pere dall’azienda. Due stazionamenti di pul-
lman, arrivano e partono da Sant’Anastasia
e da Cercola per superare il blocco. La gior-
nata si avvia, anche se con ritardo. Ma la pau-
ra rimane. Nella cittadina vesuviana è ancora
vivo il ricordo di uno tragico incidente av-
venuto durante un deragliamento in prossi-
mità di Sant’Anastasia. Il bilancio della tra-
gedia risalente agli anni ’70 ammontava a di-
versi morti e decine di feriti. Alcuni con gra-
vi invalidità permanenti. Tra le vittime, di-
versi cittadini anastasiani.
ANNA MARIA ROMANO
gente che dalla strada principale
si sta dirigendo verso la stazione.
Il percorso all’inverso, vuol dire
che da poco è arrivata la navetta
proveniente da Sant’Anastasia.
Avanti e indietro. Cercola-Sant’A-
nastasia. Ma il disagio resta. Una
ragazza col giubbino rosa si la-
menta: «C’è un traffico assurdo,
pesavo di non arrivare più. Una
mia amica ha deciso di andare a
casa a piedi, è lontanissimo». In-
vece un anziano si siede sulla pan-
china e protesta. «Io me ne resto
qui, aspetto. Abito a via Guindaz-
zi, la navetta non ci arriva a quella
stazione, passa lungo la strada sot-
tostante. Non ce la faccio a cammi-
nare, col treno arrivo praticamen-
te subito, invece così mi tocca
camminare per almeno un chilo-
metro. Sono anziano, mi stanco
subito». Inutile tentare di convin-
cerlo. Ma dopo poco, quando re-
sterà solo in stazione, si convin-
cerà da solo. Sono trascorsi sì o no
15 minuti. Lo stesso treno che pro-
veniva da Napoli fa dietro-front.
Da Cercola si ritorna indietro.
[NL]

CASORIA. RISCHIO MOBILITAZIONE, ANNUNCIATE ALTRE PROTESTE POMIGLIANO D’ARCO CASANDRINO. DOMANI UN TRIANGOLARE

Fiat Auto, sciopero

Vulcan Air, sit-in degli operai
CASORIA. È durata l’intera mattinata di ieri la pro-
testa dei dipendenti della Vulcan Air. Un gruppo
di essi, in tutto 37, ha bloccato per l’intera matti-
nata i cancelli dello stabilimento in via Pascoli, al-
la periferia della città. I motivi della protesta van-
no ricercati nella concreta possibilità della mes-
sa in mobilità per una consistente percentuale dei
lavoratori della stessa Vulcan Air. E, stando alle
notizie trapelate dagli ambienti lavorativi della so-
cietà, le proteste sono destinate a proseguire. Un
nuovo tassello che si va ad inserire nel triste mo-
saico della situazione occupazionale cittadina. Ca-
soria, dopo il boom degli anni Sessanta e Settan-
ta che vide l’insediamento di diversi stabilimen-
ti industriali del genere soprattutto tessile e chi-
mico, ha visto il progressivo depauperamento di
questo patrimonio di ricchezza ed occupazione.
Ad una ad una le industrie hanno smobilitato, la-
sciando dietro di sé disoccupazione ed inquina-
mento.
Emblematica la situazione della Rhodiatoce, di
cui diverse decine di dipendenti sono andati in
pensione tra i quaranta e i cinquanta anni su mol-
ti dei quali si è abbattuto un funesto destino, che
li ha visti morire dopo pochi anni per svariati ti-
pi di tumore.
Ricorsi alla magistratura e conseguenti indagi-
ni e perizie non hanno ancora potuto stabilire una
diretta relazione tra questi misteriosi decessi e l’at-
tività lavorativa da essi svolta. Molte aree occupate
da questi stabilimenti giacciono abbandonate nel
più assoluto degrado, molto spesso depositi di ma-
teriali nocivi per la salute pubblica come eternit
ed amianto senza che si provveda ad alcun tipo
di bonifica. E Casoria vanta, purtroppo, anche se
il dato non è confermato da statistiche ufficiali, un
triste primato in fatto di mortalità per cancro e tu-
more. Conseguenze pesanti di un inquinamento
ambientale sopra i livelli di guardia, statistiche
esagerate o pura fatalità? Sarebbe il caso che le au-
torità sanitarie e la magistratura facessero piena lu-
ce per fugare dubbi ed eventuali pericoli per la sa-
lute dell’intera collettività.
OTELLO SALICE
dello Slai Cobas
POMIGLIANO D’ARCO. Due ore di sciopero per
ogni turno proclamate per oggi dallo Slai Co-
bas della Fiat auto di Pomigliano d’Arco, per
protestare contro il contratto per i metalmec-
canici. I lavoratori dovrebbero incrociare le
braccia dalle 9 alle 11, e dalle 20 alle 22 di do-
mani «Sono già passate due settimane dalla fir-
ma del contratto - hanno spiegato dallo Slai
Cobas - ed i sindacati che l’hanno sottoscritto
continuano a latitare per sottrarsi alle critiche
dei lavoratori giustamente infuriati. Il nostro
sindacato fa appello a tutti i lavoratori della
Fiat e delle terziarizzate, a mobilitarsi con for-
za per rispedire al mittente l’accordo, indi-
pendentemente dai sindacati ai quale appar-
tengono». Secondo i sindacalisti il contratto
firmato sarebbe «di miseria e flessibilità. L’au-
mento del salario per i lavoratori di terzo li-
vello - hanno concluso - ammonta a circa 86
euro lordi, scaglionato in tre rate. Chi ha for-
mato il contratto sceglie di non cambiare le co-
se, tutto a scapito dei lavoratori».
Calci... di solidarietà
CASANDRINO. Una protesi per un bambino del Burkina Faso. Per acquistar-
la l’associazione culturale e per il tempo libero Gio.Ca ha organizzato un
triangolare di calcio con il patrocinio del comune. Protagonisti delle par-
tite gli amministratori comunali che dovranno vedersela con una rappre-
sentativa di giovani di diverse associazioni sul territorio e la squadra che
mette in campo gli artisti napoletani, dalla musica al cabaret al teatro. Il
triangolare prende il via domani, alle ore 9,30 presso lo stadio comunale
di Casandrino in via Siracusa (traversa di via Napoli). Il ricavato delle ven-
dite dei biglietti servirà all’acquisto di una protesi alla gamba per Sajduk,
un ragazzo del Burkina Faso. Parteciperanno per gli artisti gli A67, Anto-
nio e Michele, Lucia Cassini, Lino D’Angiò, Franco Del Prete, Don Enzo
Passante, Ditelo Voi, Peppe Iodice, Letti Sfatti, Lello Musella, Sangria, Lu-
ca Sepe, Mimmo Sepe, Lino Vairetti, Nando Varriale, Nick Finale, Enzo
Fischietti, Valerio Largo. Chi non può assistere alla partita e vuole contri-
buire al nobile scopo della iniziativa può indirizzare le sue donazioni al
Centro Astalli Sud, Grumo Nevano ccp n° 21707807; causale “Gio.Ca per
Sajduk”. Gio.ca è l’acronimo di giovani campani. «Gio.ca (il sito è “www.as-
sociazionegioca.it”) è un’associazione culturale, senza scopo di lucro, apar-
titica, che nasce due anni fa da un’idea di un gruppo di ragazzi e ragazze,
studenti e non. L’obiettivo: rendere Casandrino, ma non solo, un luogo di
crescita culturale a 360», spiega il presidente Giuseppe Cappa
BENNY MAIELLO