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Usha

- Aurora Simbolica
Anno I n. 0 settembre 2010

Procedete verso lAurora che risplende vasta per voi e nel dono manifestate Rig Veda - III,6 la vostra piena energia And in her bosom nursed a greater dawn
Sri Aurobindo - Savitri, XII,346

Aurora a Pondicherry

2008

RIVISTA DIGITALE DEDICATA A SRI AUROBINDO E MRE yoga integrale esperienze - traduzioni articoli
usha.aurorasimbolica@libero.it

Indice Editoriale Prefazione da La ricerca dellAmore di Roberto Sassone Lettera di Sri Aurobindo su Svitri - traduzione di Maurizio Mingotti Percorso evolutivo di Zaira La Gnosi di Sri Aurobindo di Vivashvan Sri Aurobindo da Dai Veda a Kalki di Tommaso Iorco Esercizio sulla discesa della pace e presenza La consapevolezza nella pratica dello yoga integrale di Claudio Tolomelli Riflessioni su autoanalisi e Yoga integrale di Miranda Vannucci Da Prires et Mditations de la Mre - traduzione dal francese di Tanya Venusti Attimi di consapevolezza Rubrica di Cesari Teresa Appunti per una pratica integrale. Rubrica di Pino Landi - I - Pratica integrale Karmayoga di Sri Aurobindo traduzione ed introduzione di Nicola Mancuso pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 3 4 7 14 16 27 32 39 42 47 51 53 56

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Indice per sezioni Editoriale....pag. Traduzioni Lettera di Sri Aurobindo su Svitri - traduzione dallinglese di Maurizio Mingotti ..pag. Da Prires et Mditations de la Mre - traduzione dal francese di Tanya Venusti..pag. Karmayoga di Sri Aurobindo traduzione ed introduzione di Nicola Mancuso..pag. Estratti da libri Prefazione dellautore alla II Edizione del libro La ricerca dellAmore Un ponte tra Reich e Sri Aurobindo di Roberto Sassone..pag. Sri Aurobindo dal cap.12 del libro Dai Veda a Kalki di Tommaso Iorcopag. Riflessioni su autoanalisi e Yoga integrale dal libro Yoga integrale e psicoanalisi di Miranda Vannucci...pag. Pratica Esercizio sulla discesa della pace e presenza. Incontro con Sraddalu a Motrano.pag. Appunti per una pratica integrale. Rubrica di Pino Landi 1 - Pratica integrale....pag. 3

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. Articoli Percorso evolutivo di Zairapag.

La Gnosi di Sri Aurobindo di Vivashvan....pag. La consapevolezza nella pratica dello yoga integrale di Claudio Tolomelli...pag. Testimonianze Attimi di consapevolezza Rubrica di Cesari Teresa 1 Il vento...pag.

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Una ringraziamento alla Madre per il dono di questa esperienza, del lavoro di progettazione e redazione di questa pubblicazione e per la gioia e lopportunit di crescita che essa ha apportato.

Editoriale
La rivista, di cui esce questo numero sperimentale, dedicata allopera ed allinsegnamento di Sri Aurobindo e Mre ed alla pratica dello yoga integrale. Vi sar per altro spazio per tutti i temi della ricerca e della pratica spirituale senza specificazioni, perch una delle fondamentali caratteristiche dell'insegnamento di Sri Aurobindo e Mre la mancanza di integralismo ed esclusivismo Per dare un po pi di luce a questo concetto, che una delle basi fondanti di questa iniziativa, riporter alcune parole di Sri Aurobindo: Ci sono mille strade per avvicinare e realizzare il Divino e ciascuna ha le sue proprie esperienze che possiedono la loro propria verit e poggiano in realt su una base, unica in essenza ma complessa negli aspetti, comune a tutte ma non espressa da tutte allo stesso modo. Serve ben poco discutere queste variazioni; la cosa importante seguire la propria strada bene e fino in fondo. (Lettere sullo yoga - Edizioni Arca - Libro 1 cap. 2 parte 6 - pag. 123). Questa rivista, non ha pretese autoreferenziali, quindi uscir senza scadenze fisse, solamente quando ci sar materiale utile per i lettori. La principale finalit infatti quella di essere un supporto alla sadhana e si rivolge principalmente a praticanti, persone che, pur dando il necessario spazio ed importanza allo studio, privilegiano essenzialmente lesperienza pratica, diretta e personale. Pur favorendo la libera espressione dei diversi punti di vista ed accettando comunque la diversit come una risorsa, si vuole pur tuttavia evitare di costruire una ennesima passerella per esibire unicamente opinioni e preferenze mentali, palestra quindi per esercitare e rafforzare lapparire e lego. Il materiale sar vagliato da una costituenda redazione, in base ai criteri e le finalit sopra dette. In particolare saranno pubblicate traduzioni originali in italiano dei testi di Sri Aurobindo e Mre, o di libri che li riguardano; resoconti e condivisioni di pratiche di meditazione e di esperienze di sadhana; articoli di approfondimento su esperienze in merito alla pratica-studio connessa ai testi, a viaggi spirituali, ecc; in altri termini articoli scritti da praticanti per altri praticanti. Verr pubblicato materiale vario ed eterogeneo per quanto riguarda la forma, ma si porr grande attenzione alla sostanza, senza esercitare alcuna funzione di censura, ma scoraggiando decisamente atteggiamenti di superiorit, di fondamentalismo e di proselitismo, di polemica e di aggressione. I testi e le collaborazioni hanno carattere esclusivamente gratuito, cos come gratuito sar laccesso e il prelievo della rivista dal web. Il lavoro necessario per luscita di questa pubblicazione svolto come pura pratica di karma yoga, un servizio offerto alla Madre, alla quale sono esclusivamente riservati i frutti. E non solo gradito, ma essenziale, il parere e linteragire dei lettori, attraverso lindirizzo e_mail della redazione: usha.aurorasimbolica@libero.it Al medesimo indirizzo possono essere inviati i lavori che si desiderano veder pubblicati.

Auspicando una lettura proficua e gioiosa

Pino Landi

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Prefazione dal libro La ricerca dellAmore Un ponte tra Reich e Sri AurobindoPrefazione dellautore alla II Edizione di Roberto Sassone LIMPRESA PI EROICA DIVENTARE UOMINI Sono passati due anni da quando ho completato il libro e molti avvenimenti hanno accelerato il viaggio di Ricerca che anima questa mia vita. Per due volte sono stato ad Auroville e a Pondicherry, e questa immersione nella pi intima atmosfera di Sri Aurobindo e Mre ha reso pi palpabile il processo di trasformazione, convincendomi (ove mai ce ne fosse bisogno) che concretamente la Forza Sovramentale in azione nel mondo ed opera anche ad insaputa delle persone. Ho fatto vibrare nel mio corpo il mantra di Mre (il mantra delle cellule) con tutto il mio cuore ed ho sperimentato quanto sia vero ci che Mre dice a proposito dellAspirazione, ovvero che lAspirazione dello Psichico (dellanima) la Fiamma che attiva la Potenza del mantra. Ho consegnato il mantra delle cellule a molte persone completamente ignare dello yoga integrale di Sri Aurobindo e Mre e, sorprendentemente, hanno avuto esperienze della pressione della Forza, esperienze innegabili nel corpo che il campo di battaglia di questo yoga. Auroville una comunit nellIndia del sud-est che sorge a pochi chilometri da Pondicherry in cui sono vissuti Sri Aurobindo e Mre. Quando vi arrivi trovi un grande bosco e delle strade di terra rossa
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senza nessun cartello che ti dia unindicazione; se ti aspetti una cittadina con le sue case, gli uffici e tutto quello che gravita intorno ad essa, rimani sconcertato... non trovi niente. Cammini tra gli alberi, sentendo la voce degli uccelli, e ogni tanto c una casa o un piccolo agglomerato di ville. Mi sono sentito a casa e sono stato accolto con autentica amicizia da alcuni residenti che cercano di realizzare il senso della trasformazione di ogni aspetto della vita, anche il pi banale. Mre dice nellAgenda che la Coscienza di Verit si persegue anche lavandosi i denti e pettinandosi. La spiritualit si deve calare nel quotidiano, nelle azioni pi semplici. la nostra materia che vuole illuminarsi per risvegliarsi alla Coscienza gi presente in essa. Niente paradisi, niente nirvana, ma tutto qui, adesso, per le strade del mondo, negli umori del corpo, nelle zolle di terra. Il corpo ha una sua nobilt, conserva tracce di una sacralit che aspira a manifestarsi. Reich aveva visto giusto e per questo morto, La Vita vera spaventa chi imprigionato nella trappola. Si ha paura dellintensit e si preferisce voltare la testa per non vedere ci che si Ad Auroville ti capita dincontrare persone che sono concrete, radicate alla terra, che non hanno labito spirituale; eppure proprio in

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questassenza di misticismo riconosci una coscienza vasta e solida, un sorriso tra le pietre che d

consistenza alla vita che si manifesta nelle sua variet, persino nellasprezza e nel dolore.

Quando ero giovane credevo che la persona spirituale dovesse essere ascetica e mi commuovevano gli atteggiamenti estatici, quegli sguardi senza fondo, come se fossero febbricitanti. In molte comunit in cui sono andato trovavo in abbondanza tutte queste caratteristiche spirituali: i movimenti lenti ed ieratici, la voce misurata, un vago sorriso sulle labbra, il cibo
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insipido ed estremamente vegetariano, i numerosi questo non si deve, questo non s fa. Col tempo mi sono ricreduto. Non ci sono formule, trucchi, scorciatoie. Non ci si esalta e non ci si nasconde. Non si fugge in trascendenze, ma si cerca di scavare nei punti pi scomodi, in quelle zone che la maggior parte degli uomini finge dignorare. I turisti spirituali

scappano da Auroville perch non si sentono sostenuti, coccolati. Vanno dove qualcuno organizza per loro qualcosa, dove la strada gi tracciata. Ma se la tua aspirazione vera e vuoi che anche la vita sia glorificata nei suoi aspetti di carne e sangue, di rocce e mare, di tronchi e fiori, allora fermati, percorri le strade di terra rossa di Auroville e arrenditi alla Forza che scorre copiosa in quei luoghi. Ho trovato persone che non ti vogliono insegnare niente, che lavorano, realizzano progetti pratici, non nascondono le loro contraddizioni, non si danno arie di illuminati. Ho apprezzato molto tutto ci. Spesso in mancanza di un vero maestro, sorgono da ogni angolo maestri improvvisati che sanno soltanto portare confusione. Ad Auroville niente visibile. Non devi metterti a cercare con la foga occidentale del consumatore. A poco a poco se ti lasci alle spalle ogni aspettativa se ti metti ad ascoltare, se inizi a respirare quellaria con semplicit, se ti affidi alla tua aspirazione entri in unaltra densit Roberto M. Sassone Milano 27 novembre 2006
nota sullautore .

di sguardo trovi dei tesori, spesso nelle persone in un incontro, in qualcosa che ti viene detto senza alcuna pretesa; ma se sei avido di esperienze spirituali rimani deluso. Lingenuo ricercatore, animato dal sacro fuoco dello spirito, si aspetta una comunit in cui fioriscano centri di meditazione, dove possa scegliere tra numerosi corsi fantastici in cui insegnanti pronti e capaci a risvegliare un guizzo di Coscienza, lo inizino a pratiche per trascendere lumana condizione. Ma il primo grande dono scoprire che l tutto ci non esiste. Sei solo tra gli alberi, non trovi nulla, ti sembra di esserti perduto e questa sensazione ha una tale dolcezza... e poi c il Matrimandir... entri in quel condensatore di Forza e lasci accadere... e vicino, a Pondicherry, c il Samadhi di Sri Aurobindo e Mre... ti siedi nel cortile, sotto lalbero, in compagnia degli scoiattoli, e lasci accadere... tutto ci che ti serve...

Il Dott. Roberto Sassone, psicologo, psicoterapeuta, analista reichiano. Pratica dal 1983 lo Yoga Integrale di Sri Aurobindo, che divenuto la sua Via di ricerca interiore. Conduce gruppi di psicoterapia reichiana (Analisi del carattere e lavoro sul corpo). E docente di Analisi del Carattere, Reich e la Psicoanalisi, Funzionalismo Energetico Ha fondato nel 1992 insieme ad altri analisti la S.I.A.R. (Societ Italiana di Analisi Reichiana). Ha seguito con la medesima il corso biennale di formazione professionale in Psicologia Transpersonale. Ha messo a punto fin dal 1992 un metodo di meditazione che ha chiamato Meditazione Integrale (metodo personale basato sullo Yoga Integrale di Sri Aurobindo e Mre). -6-

Sri Aurobindo su Svitri


[Da questa lettera, datata 1946, apprendiamo che Sri Aurobindo aveva intenzione di scrivere una vera e propria introduzione a Svitri, in vista della pubblicazione in forma definitiva del poema. Le circostanze evidentemente non lo permisero; questo resta il suo singolo scritto pi completo in quel senso. N.d.T.] Quanto ai numerosi appunti contenuti nella vostra lettera, vi sono diverse cose da dire. Alcuni di essi portano in primo piano questioni tecniche relative alla poesia mistica, che contavo di esaminare in una introduzione a Svitri, quando sar pubblicato; niente comunque impedisce che possa dire qualcosa gi adesso. Rapide transizioni da unimmagine allaltra sono una caratteristica costante di Svitri, cos come di gran parte della poesia mistica. Qui non sto portando avanti una descrizione dellaurora come unimmagine unica in continuo sviluppo, o attraverso variazioni di una stessa immagine. Descrivo invece una rapida serie di transizioni, offrendo immagini suggestive, una dopo laltra. Prima abbiamo la calma nera poi il persistente tocco, quindi la prima bellezza e prodigio che porta al cancello magico e al pertugio di luce. Viene poi loscurit che cede, dove la similitudine usata (un manto che cade) suggerisce la rapidit del cambiamento. Come risultato, quello che allinizio era uno spiraglio diventa una breccia larga e luminosa,se desiderate essere logicamente coerente, potete considerare lo spiraglio come una scucitura nel mantello, che si lacera e sallarga. Quindi tutto si trasforma nel breve segno eterno; segue liridescenza, il bagliore e la magnifica aura. In una cos rapida successione di immagini, non potete ancorarmi a un concatenamento logico delle transizioni, o a una monotonia di tipo classico. La Musa mistica ha pi la natura della baccante inebriata dal vino di Dioniso, che quella di unordinata casalinga. Poi, spero non vi aspettiate da me unaccurata descrizione scientifica della terra immersa per met nelloscurit e per met nella luce, che rovinerebbe il mio simbolo impressionista; o dovrei forse riesumare la concezione della terra come superficie piatta e immobile? Non sto scrivendo un trattato scientifico, scelgo alcune idee e impressioni per dar forma al simbolo di una parziale e temporanea tenebra dellanima e della natura che, per la percezione o

sensazione soggettiva di chi, o che cosa, si trova in quella Notte, sembra universale ed eterna. Chi si trova inghiottito nella Notte non pensa che laltra met della terra piena di luce; per lui tutto notte e la terra una viandante sperduta in unimmutabile oscurit. Se sacrificassi limpressionismo dellimmagine e rinunciassi a rappresentare la terra come roteante nello spazio tenebroso, allora potrei lasciar perdere anche il simbolo che, a quel punto, diventerebbe inutile. Dovete prendere lidea come un tutto, e in tutte le sue transizioni, senza fissarvi su un particolare con insistenza troppo letterale. In questo poema presento sempre, di volta in volta, vedute parziali della vita come se fossero il tutto, per offrire il pieno valore dellesperienza di coloro che sono legati a quel punto di vista (ad esempio, la concezione e lesperienza materialistica della vita); se poi sar accusato di incoerenza filosofica, ebbene, significher solo che la tecnica dellinterpretazione sovra-mentale della vita non cos facile per tutti, da capire.

Vengo ora al passaggio che avete attaccato con tanta veemenza, riguardo allIgnoranza che si desta dallIncosciente:

Then something in the inscrutable darkness stirred; A nameless movement, an unthought Idea Insistent, dissatisfied, without an aim Something that wished but knew not how to be, Teased the Inconscient to wake Ignorance. Poi qualcosa si mosse in cieca tenebra: Unidea non pensata, un moto anonimo Senza tregua, n pace, n proposito Qualcosa che voleva ma non sapeva esistere, Assill lIncosciente per destare Ignoranza.
Evidentemente pensate che assillare qualcosa di cos incorporeo e irreale come lIncosciente sia cattivo gusto poetico. Ma qui tocchiamo diverse questioni fondamentali. Innanzi tutto, proprio necessario considerare parole come Incosciente e Ignoranza un gergo tecnico astratto?

E se s, perch allora non dovrebbero essere bandite allo stesso modo anche parole come conoscenza, coscienza e via dicendo? Si afferma che si tratta di termini filosofici astratti che non possono avere nessun significato concreto, che non possono rappresentare cose che si sentono e si percepiscono, ma nonostante questo, ci si trova spesso a combatterli proprio come si combatterebbero nemici visibili. LIncosciente e lIgnoranza possono essere visti come semplici vuote astrazioni e liquidati come gergo irrilevante solo quando non ci si mai scontrati con essi, non ci si mai immersi nella loro realt oscura e senza fondo. Per me sono cose reali, sono poteri concreti la cui resistenza si avverte ovunque e in ogni momento, in tutta la sua inerzia tremenda e illimitata. Nello scrivere quel verso non avevo intenzione n dinsegnare filosofia n dintrodurre a forza unidea metafisica, anche se unidea metafisica pu esservi implicitamente contenuta. Mi sono limitato a presentare un avvenimento che per me era in qualche modo percettibile e, per cos dire, psicologicamente e spiritualmente concreto. LIncosciente si ritrova con persistenza in tutti i Canti del Primo Libro di Svitri. Ad esempio:

Opponent of that glory of escape, The black Inconscient swung its dragon tail Lashing a slumbrous Infinite by its force Into the deep obscurities of form. Opposto a quella splendida evasione, Latro Incosciente agit la sua coda di drago E la sua sferza obblig un sonnolento Infinito Nei bui penetrali della forma.
Anche qui possibile leggere unidea metafisica dietro, o dentro, la cosa vista. Ma questo basta a farne un gergo tecnico, o a rendere il tutto una mistura illegittima? Non sembra cos alla mia sensibilit poetica. Voi per potreste obiettare: cos per il lettore non mistico, e quel lettore dovete soddisfare poich scrivete per il pubblico e non per voi stesso soltanto. Ma se avessi dovuto scrivere per il lettore ordinario, non avrei neppure cominciato Svitri. In effetti ho scritto per me stesso, e per tutti coloro che possono prestarsi al soggetto, alle immagini e alla tecnica della poesia mistica. Qui sta la vera pietra dinciampo, in modo particolare per questo tipo di poesia mistica. Per il mistico sono reali e presenti, persino continuamente presenti alla sua esperienza, intime al suo essere, verit che per il lettore ordinario sono astrazioni intellettuali o speculazioni metafisiche. Egli scrive di esperienze che sono estranee alla mentalit ordinaria, tanto da risultare per questultima inintelleggibili,o nelle quali essa si trova perduta come in un buio abisso, sempre che non le prenda per fantasie poetiche espresse con immagini concepite dallintelletto. Cos un critico dello Hindu condann poesie come Nirvana e Transformation. Disse che si trattava di semplici speculazioni e immagini intellettuali e che in esse non riscontrava alcun sentimento religioso e nessuna esperienza spirituale. Eppure Nirvana una trascrizione fedelissima di una delle principali esperienze, per quanto pu essere consentito da una lingua figlia della mente umana,la descrizione di una realizzazione nella quale la mente del tutto silenziosa e dove nessuna concezione mentale pu penetrare. Si costretti ad usare parole e immagini per offrire alla mente qualche percezione, qualche rappresentazione di ci che di l dal pensiero.

Lincomprensione del critico si scontrava in quel caso soprattutto con versi come:

Only the illimitable Permanent is here. Solo lillimitato Permanente rimane.


che egli evidentemente considerava una specie di gergo tecnico o di filosofia astratta. Nulla del genere: io avevo sentito con soverchiante vividezza qualcosa dillimitabile, o perlomeno qualcosa che non poteva essere descritto con nessun altro termine. Nessunaltra definizione se non il Permanente poteva essere data di Quello, che era rimasto lunico ad esistere. Per il mistico non esistono astrazioni. Tutto ci che per la mente intellettuale astratto, per lui possiede una concretezza, una sostanzialit che sono pi reali della forma sensibile di qualsiasi oggetto o avvenimento sul piano fisico. Per me, ad esempio, la coscienza la sostanza stessa dellesistenza e posso sentirla ovunque, mentre avvolge e penetra tanto la pietra quanto luomo o lanimale. Un movimento, un flusso della coscienza, per me non unimmagine bens un fatto. Se scrivessi la sua collera montava contro di me in ondate per il lettore generico sarebbe una semplice immagine, non qualcosa che stato da me vissuto come unesperienza sensibile; eppure, sarebbe solo la descrizione esatta di qualcosa che una volta mi capit veramente: unondata di collera, una percepibile e violenta corrente di collera che montava dal piano terra e mi veniva contro, mentre stavo seduto sulla veranda della Guest House. Quanto la cosa fosse reale mi fu confermato pi tardi dalla persona stessa che aveva avuto il moto dira. Questo solo un esempio, ma tutto quello che c di spirituale e psicologico in Svitri dello stesso genere. Che cosa si dovrebbe fare in simili circostanze? Il poeta mistico pu solo descrivere quello che sente o vede in se stesso o negli altri o nel mondo, esattamente come sente, vede o sperimenta tali cose attraverso la visione esatta, il contatto intimo o lidentit, e lasciare che il lettore comune capisca, non capisca, o equivochi secondo la sua capacit. Un nuovo tipo di poesia richiede una mentalit nuova tanto nello scrittore quanto nel fruitore. Unaltra questione riguarda il posto della filosofia nella poesia, o meglio se la filosofia debba trovar posto o no nella poesia. Alcuni romantici sembrano convinti che il poeta non abbia alcun diritto di pensare, ma debba solo vedere e sentire. Da pi parti sono stato accusato di pensare troppo; stato detto che quando cerco di scrivere in versi, il pensiero sintromette e scaccia la poesia. Io sostengo, al contrario, che la filosofia ha il suo posto e pu perfino assumere un ruolo dominante in poesia, insieme alle esperienze psicologiche,come vediamo ad esempio nella [Bhagavad] Gita. Tutto dipende da come la cosa viene fatta, se si tratta di una filosofia arida o di filosofia vivente, di un arido enunciato intellettuale o dellespressione di una verit vivente del pensiero e anche di qualcosa della sua bellezza, della sua luce e del suo potere. La teoria che sconsiglia al poeta di pensare, o perlomeno di pensare in modo fine a se stesso, deriva da un temperamento romanticheggiante allestremo e culmina nella domanda del surrealista: Perch mai la poesia dovrebbe voler dire qualcosa? Oppure nellesaltazione fatta da Housman della poesia pura, che egli paradossalmente descrive come una sorta di sublime

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assurdit nientaffatto indirizzata allintelligenza mentale, ma solo al plesso solare, tesa a risvegliare una risposta o sensazione vitale e fisica pi che intellettuale. A parte questi punti di vista estremi, lobiezione nasce in realt da una vivezza dintensit dellimmaginazione e delle sensazioni, che tiene in poco conto la visione positiva e le sequenze logiche con cui la mente contempla le cose; il centro o i centri che cerca di risvegliare non sono la mente cerebrale, e neppure lintelligenza poetica, bens il fisico sottile, il centro nervoso, vitale, oppure quello psichico. Blake non certo un esempio dellassurdo, pur essendo spesso privo di un significato positivo o esatto per lintelletto o la mente di superficie. Esprime cose vere e reali, che non sono assurde ma hanno un senso pi profondo, avvertibile in modo potente, con un gran fremito di certe emozioni interiori; ma qualunque tentativo di darne una definizione intellettuale esatta le sterilizza di ogni contenuto e ne compromette il fascino. Non questo il metodo di Svitri. Svitri mira a unespressione forte, immediata e chiara della realt spirituale. Se non viene compresa, perch le verit che esprime sono inusuali per la mente ordinaria o appartengono a un dominio o a domini inesplorati, o entrano in campi desperienza occulta; mai perch si tenti di ottenere un effetto di profondit oscura e vaga, per sfuggire allanalisi del pensiero. Il pensiero [in Svitri] non intellettuale ma intuitivo, o pi che intuitivo, ed esprime sempre una visione, un contatto o una conoscenza spirituali ottenuti entrando nelloggetto stesso, per identit. Svitri usa il linguaggio, qualunque esso sia, e i termini, quali che siano, necessari a trasmettere questa verit di visione e desperienza, senza remore e senza ammettere la bench minima regola mentale di ci che o non poetico; Svitri non esita a usare termini che possono essere considerati tecnici, se utili ad esprimere qualcosa di diretto, vivido e potente. Per far questo non c nessun bisogno di introdurre un gergo tecnico, vale a dire un linguaggio speciale o artificiale, che esprimerebbe allora solo idee astratte e generiche prive di ogni verit o realt vivente. Linguaggi del genere non possono fare buona letteratura, tanto meno buona poesia. Esiste tuttavia un poeticismo che vorrebbe stabilire una specie di cordone sanitario intorno a parole ed idee che esso considera prosastiche; ma tali parole, usate nel modo appropriato, possono rendere la poesia pi forte ed espanderne il raggio dazione. E una limitazione, questa, che non mi sembra giustificata. Mi dilungo su questi punti per via di certe critiche mosse da alcuni recensori e da altre persone anche di grande competenza in cui si suggeriva, o si affermava pianamente, che nella mia poesia ci sarebbe troppo pensiero e che io sarei da considerare pi un filosofo che un poeta. Eccomi quindi costretto a difendere il diritto del poeta a pensare, oltre che a vedere e sentire; il suo diritto di osar filosofare. Sono daccordo con i moderni nella loro rivolta contro linsistenza dei romantici sullemozione, contro lobiezione di questi al pensiero e alla riflessione filosofica in poesia. Ma i modernisti, ora, si stanno spingendo troppo lontano. Nella loro rivolta contro quello che potremmo

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chiamare poeticismo, hanno cessato dessere poetici; volendo sfuggire lo scrivere retorico, la pretesa retorica di bellezza e grandezza dello stile, hanno gettato via lautentica bellezza e grandezza poetica. Voltando le spalle a uno stile troppo deliberatamente poetico, sono caduti in uno stile colloquiale, giungendo a scrivere in modo del tutto piatto; soprattutto, hanno voltato le spalle al ritmo poetico per andare a finire nella prosa, o in una mezza prosa, o in una totale assenza di ritmo. Vorrei ora parlare della legge che proibisce le ripetizioni. E una regola mirante a una certa eleganza intellettuale, in risposta a unesigenza che si fa sentire quando lintelligenza poetica e il bisogno di un gusto classico e raffinato diventano predominanti. Questo approccio considera la poesia come una forma dintrattenimento e diletto per le menti pi coltivate; interessante per una certa arte impeccabile della parola, uninventiva ingegnosa e costante, una inestinguibile vena di novit nelle idee, nelle trame, nelle parole e nelle frasi. Un tratto di questarte leleganza e la variet delle forme esteriori, che non viene mai meno. Ma non tutta la poesia pu essere ricondotta a questo stile. Le sue regole non si applicano a poeti come Omero o Valmiki o ad altri scrittori del passato. I Veda potrebbero essere descritti quasi come un ammasso di ripetizioni; cos le opere dei poeti Vaishnava e tutta la poesia devozionale indiana in genere. Arnold, parlando di Omero, ebbe modo di notare questa eccezione: in particolare disse che, nel modo omerico di scrivere, non cera nulla da obiettare alla ripetizione ravvicinata delle parole. In molti casi sembra che Omero si compiaccia nel ripetersi; ha descrizioni che sempre ritornano, epiteti reiterati, persino interi versi che vengono ripetuti uguali man mano che avvenimenti dello stesso tipo ricorrono nella narrazione. Si veda ad esempio, Con un tonfo egli cadde e su lui risuonarono larmi. Omero non esita neppure a ripetere versi uguali con una semplice variazione alla fine Altrove comincia un verso con la stessa parola, e descrive un movimento umano fisico o psicologico in modo simile in una scena della natura come nel caso del silenzioso dolore di un uomo che ascolta il rimbombo delloceano: Misurava in silenzio la riva del mare sonante. Nemmeno nella poesia mistica si pu obiettare alle ripetizioni; molti poeti vi ricorrono, a volte in modo insistente. Potrei citare come esempio la ripetizione costante della parola ritam, la verit, anche otto o nove volte in una breve poesia di otto o dieci stanze, e sovente nello stesso verso. Lungi dallindebolire la poesia, queste ripetizioni le conferiscono un potere e una bellezza singolari. La ripetizione di idee chiave, di immagini e simboli chiave, di parole e frasi chiave, epiteti e a volte emistichi o versi chiave una caratteristica riscontrabile di frequente. Queste ripetizioni creano unatmosfera, danno una struttura significativa, una sorta di cornice psicologica, unarchitettura. Lo scopo, qui, non quello di intrattenere; si tratta dellautoespressione di una verit interiore, una visione di cose e idee insolite per la mente comune, lesternarsi di unesperienza interiore. Il poeta ricerca il vero pi che il nuovo. Egli pu usare avritti, la ripetizione, come uno dei mezzi pi potenti a sua disposizione per trasmettere ci che ha pensato e visto e fissarlo nella mente in unatmosfera di luce e di bellezza. In Svitri ho usato largamente questo tipo di ripetizione. Lo scopo in questo caso non solo di presentare una verit nascosta nella sua vera forma e visione, ma di comunicarla con efficacia trovando la giusta parola, la giusta frase, il mot juste, la vera immagine o il vero simbolo, la parola, se possibile, inevitabile. Se queste cose sono presenti nientaltro ha importanza, nemmeno le ripetizioni.

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Questa la naturale conclusione quando la ripetizione voluta e serve a uno scopo, ma pu rimanere valida anche in quei casi in cui la ripetizione non deliberata e si produce nel flusso dellispirazione. Non vedo alcun problema nel ricorrere di immagini uguali o simili come il mare o loceano, il cielo o il paradiso in passaggi di una certa lunghezza; purch rappresentino la cosa giusta, ciascuna al suo posto. Lo stesso criterio si applica alle parole, agli epiteti, alle idee. Solo quando la ripetizione maldestra, o esitante, o quando diventa un fardello assillante e dispensabile, quando non ha potere espressivo ed riducibile a uneco sgradevole e insignificante allora deve essere rigettata. Posso dire che non c nessuna delle vostre obiezioni che non mi fosse venuta alla mente come possibile da parte di un certo tipo di critica, nel momento stesso in cui scrivevo o mentre rileggevo quanto avevo scritto; ma le avevo messe da parte come inapplicabili, o irrilevanti per il tipo di poema che stavo scrivendo. SRI AUROBINDO - 1946 Traduzione dallinglese di Maurizio Mingotti. Pubblicata su www.savitri.info e qui riprodotta sotto licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.5 Italy.

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Percorso evolutivo
di Zaira Fino a poco fa stata data particolare incidenza allaspetto evolutivo: come fare per impostare correttamente la sadhana, come rendersi conto del suo funzionamento, come verificarne il percorso. Questo aspetto molto entusiasmante, in quanto comporta il mettere le basi per laccesso in unaltra dimensione, e ha in s tutto il fermento pionieristico che ci comporta. Per questo si vivono delle sensazioni dapertura, di ascesa, di espansione e di potenza che ci inducono a pensare di avere superato definitivamente la maggior parte delle difficolt che ci si portava dietro. Tuttavia arriva sempre il momento in cui ci si rende conto che ad ogni progresso segue un lungo periodo in cui necessario sistematizzarlo per renderlo stabile, per fissarlo in termini indelebili al nostro interno, pena la regressione e scomparsa del progresso stesso. La difficolt che ci si trova ad affrontare in questo frangente non consiste solo nella ripetitivit che tale processo comporta, e che afferisce piuttosto allaspetto mantenimento che a quello creativo; ma anche nel progressivo appannarsi dello smalto di quelle che ci erano parse, ed effettivamente erano, conquiste basilari, e cio la coscienza del contatto e del rapporto con il S, lo psichico, con tutto ci che comporta. Si verifica questo fenomeno; fermo restando che quando sinstaura il contatto si vive ogni volta unesperienza trasfigurante, non si
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sente per molta spinta a stabilirlo. Non ci si confessa il perch, dato che fino a ieri si proclamava essere questo lunico e prioritario bisogno; un fatto, per che si tende a non farlo, o ad allungare gli intervalli con cui lo si fa, o, ancora, farlo in maniera superficiale e ad interrompere velocemente. La cosa avviene cos in sordina che spesso non ci si rende conto o si nega questa riluttanza; solo se facessimo il paragone tra quel che sentivamo le prime volte che il contatto si verificato e lo status quo non si potrebbe negare leffettivo raffreddamento sopravvenuto. A questo punto ci si potrebbe chiarire quali siano le motivazioni di queste resistenze, in modo di riuscire a neutralizzarle prima che blocchino il processo. Il primo movimento consiste in una sorta di opportunismo frustrato. Alla prima esperienza si ha questo senso di allargamento e di potenza che sul momento pu essere puro; ma quasi immancabilmente lego, in misura minore o maggiore mette in atto delle manovre di appropriamento della forza che ne scaturisce, per utilizzarla per le vecchie dinamiche. A questo punto il contatto sinterrompe, e si sperimenta una caduta libera che ci rende edotti del fatto che queste manovre ci sono precluse. Quindi, una volta che si ristabilisce il contatto, la parte che lo fa molto pi sincera di prima, ma la parte che ancora in mano allego, sapendo di non avere incidenza su questo

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piano, tender a boicottarlo, secondo il vecchio principio che se non lo posso utilizzare io, nessuno deve poterlo fare. Secondariamente, vi la resistenza della mente fisica. Questa si basa su un tran tran di sensazioni consolidate fin dallet della pietra, per cui viene accettato tutto quel che conosciuto, anche se negativo, mentre ad un imput sconosciuto, anche se pi che positivo si tende a negare laccesso. Ovviamente, date le caratteristiche della mente fisica, la cosa avverr in sordina, mediante un sottile scoraggiamento piuttosto che una negazione decisa. Ci si dice, sempre che si arrivi ad esplicitarlo, che si stanchi in questo momento, ma si far tra un po; oppure, se si cominciato, che adesso sinterrompe per un attimo, ma si riprender; o ancora, se si sul punto di approfondire la concentrazione, ci si dice che non bene sforzarsi troppo a lungo o in termini troppo incisivi, e ci si mantiene ad un livello superficiale; e cos via. Poi c la resistenza mentale, che cerca di invalidare tutto senza parere, sussurrando che le esperienze avute erano delle sensazioni effimere di carattere emotivo, e che non avevano nulla a che vedere con uno stato di cose reale, concreto, non immaginario e propositivo. Insomma tutti e tre i guna, ognuno nel suo versante, oppongono una resistenza sorda, e, quel che peggio, abilmente dissimulata onde avere pi probabilit di successo. Cosa pu accadere, a questo punto?varia a seconda dello stadio evolutivo di ciascuno. Quelli che oramai sono troppo avanti sulla strada, potranno scontrarsi con dei continui colpi nella loro esistenza abituale che li
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costringeranno a rivolgersi nella giusta direzione non fosse altro perch lunica cosa che a loro rimane. Oppure possono prendere atto di quanto accade e decidere di procedere in prima persona alla propria purificazione, chiedendo aiuto alla fonte affinch la cosa risulti fattibile. Ci pu essere anche una combinazione tra le due cose. Oppure in rari ma benedetti casi, la Forza imprime il suo marchio sulla persona e la rivendica una volta per tutte. E a questo punto, si potrebbe esclamare, come Sri Aurobindo: "Che altro potresti desiderare, o splendido schiavo di Dio?..."

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La Gnosi di Sri Aurobindo


di Vivashvan
Per la coscienza yogica questo mondo non la realt ultima. Elevandosi al di sopra della mente fino alla Sopramente, poi fino alla Supermente, la coscienza yogica entra nel mondo divino delle verit primarie La coscienza la facolt di percepire ogni cosa qualunque essa sia, identificandosi ad essa. La coscienza divina non percepisce solamente, ma Conosce e realizza, perch una semplice percezione non una conoscenza. Ogni suo movimento un lampo di onnipotenza che, illuminando tutto, traccia un cammino di fuoco fino alla meta finale stabilita dalla natura della sua verit.
Mre Conversazioni 1930-31

La ricerca di conoscenza una delle specifiche caratteristiche delluomo, dice il grande poeta-filosofo-esoterista Dante: "Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza". Per conoscenza pur tuttavia non si intende sempre la medesima cosa e, specialmente in questa era, in cui la mente al massimo della propria espansione, troppo spesso si identifica conoscenza mentale con conoscenza tout court, senza avere consapevolezza che la conoscenza mentale solo una delle modalit con cui si pu procedere nella conoscenza, importante, ma non esclusiva. La gnosi una metodologia ontologica che si presentata sin dallinizio nella storia delluomo che affrontava il problema di capire lambiente, se stesso, la realt; si - 16 -

presentata mentre la mente delluomo iniziava la sua lunga avventura, creando i primi pensieri astratti, definendo i suoi parametri e fondamenti che poco a poco si sono trasformati nelle sbarre di una gabbia, cos che contestualmente i successi della mente definivano anche i suoi limiti. La gnosi nata come possibilit di conoscenza altra, non veicolata dalla sola mente e che non la sola mente coinvolgeva. La gnosi differisce dalla filosofia e dalla scienza, che perseguono la conoscenza utilizzando i soli meccanismi dellintelletto ed hanno quindi come presupposto necessario il dualismo tra soggetto (colui che conosce) ed oggetto (ci che conosciuto). La gnosi differisce anche dalla religione, in quanto questultima ha come presupposto la fede per dogmi. A ci

consegue un impoverimento interiore delluomo che delega ad una struttura, una chiesa, la responsabilit della conoscenza ed, a questa rinunciando, sposta le motivazioni esistenziali dalla propria trasformazione alla propria salvezza. In termini sintetici, la gnosi prevede un percorso che porta luomo alla conoscenza per identificazione. Da questo punto di vista, che per sua natura sintetico ed integrale, la Conoscenza si volge con un unico movimento sia alla realt materiale, esterna, che alla realt psicologica, interiore, e questo tipo di Conoscenza sa cogliere, nellapparente divisione e diversit, lEssenza unica, quindi si volge anche alla realt spirituale, a ben vedere la vera e unica realt che Tutto comprende. Quindi una conoscenza, che per essere raggiunta, presuppone oltre lutilizzo della mente anche lo sviluppo di tutte le altre capacit delluomo. La conoscenza mentale presuppone un doppio dualismo, cio una doppia separazione, uno iato o strappo: il dualismo tra soggetto che conosce ed oggetto che viene conosciuto ed anche un dualismo tra atto del conoscere ed elementi implicati nellatto stesso. La conoscenza gnostica un movimento armonico ed olistico, attraverso il quale soggetto ed oggetto si identificano e raggiungono la conoscenza per scoperta di una essenza unica. A ben vedere ci che differisce tra i due tipi di conoscenza la modalit di coscienza su cui ci si pone. Nelluomo la gnosi porta a porre in primo piano lessenza, a prescindere dal nome che a questa stato dato nelle diverse scuole e paradigmi sapienziali: Anima, Scintilla Divina, Maestro Interiore, Atman; il Divino involuto nella coscienza delluomo la speranza, la possibilit e la garanzia dellevoluzione spirituale per luomo e la sua specie. La potenzialit per luomo di svolgere

il proprio ruolo allinterno del fenomenologico, di trascendere la finta realt impermanente per ricongiungersi alla propria dimensione Divina, permettere al Divino di ritrovare S stesso. La gnosi attraversa tutta la storia del pensiero umano, tutta la storia delle religioni, tutta la storia della ricerca spirituale, apparendo e scomparendo come un fiume carsico, mutando forma, adattandosi al linguaggio ed alla cultura dei diversi tempi e popoli, utilizzando per esprimersi miti e riti, manifestandosi attraverso i simboli e le immaginazioni collettive. E quindi estremamente interessante osservare in quale modo i vari Maestri spirituali del passato hanno esteriorizzato la propria specifica visione gnostica per cogliere la sostanziale unit tra le diverse vie. Fino ad un certo punto le differenze sono solamente formali; oltre ad essere una ricchezza in quanto consentono varie possibilit di ricerca e di crescita, adatte per diverse culture e personalit. Ma al di sotto delle differenze formali che si evidenziano nella logica espositiva, nelluso del linguaggio, dei simboli e delle immagini, c un substrato comune, un comune punto di di arrivo. Forse il nostro il tempo che necessita di una sintesi, della individuazione dei punti comuni, per dare unit ad un movimento complesso che si sta sempre pi estendendo nelle coscienze individuali, spesso solamente come disagio, bisogno non ancora focalizzato, rispetto ad una vita pi ricca di beni materiali, ma priva di risposte alle domande esistenziali. Mai come in questi tempi c necessit di conoscenza vera, integrale, di una conoscenza che sia anche capacit di trasformazione, cio di gnosi.

****************************************************************************** La vera opera di Sri Aurobindo non quella di aver creato una visione filosofica, anche se ha realizzato una visione talmente ampia che Huxley lo defin a ragione il Platone del ventesimo secolo. Non stata neppure una creazione artistica, anche se ha scritto i ventimila versi di Savitri, ponendosi tra i maggiori poeti epici dellumanit, il vero lavoro stato fatto su un piani diversi da quello materiale. Purtuttavia riuscito ad infondere nei suoi libri vibrazioni che consentono, a seconda del grado di risonanza con cui ci si riesce a rapportare, a cogliere qualcosa delle Sue realizzazioni. Il tema della gnosi sviluppato in tutte le sue innumerevoli opere, in particolare nella Vita Divina, nella Sintesi dello Yoga, nelle Lettere sullo Yoga ed ovviamente anche in Savitri. 17 17

Una ampia visione di ci che la gnosi per Sri Aurobindo pu essere colta da alcuni brani della sintesi dello yoga. Sri Aurobindo La sintesi dello yoga vol II Lo yoga della conoscenza integrale Ubaldini editore Roma Tutte le ricerche spirituali muovono verso un oggetto di Conoscenza a cui generalmente gli uomini non volgono la mente; volgono verso qualcuno o qualcosa dEterno, dInfinito, dAssoluto che non la realt o le forze temporali a cui siamo sensibili, anche se questo Qualcuno o Qualcosa si trova in esse o al di l di esse quale loro origine o creatore. La ricerca spirituale mira ad uno stato di conoscenza che ci permette di raggiungere questEterno, Infinito, Assoluto, di entrare in Lui, o di conoscerlo per immedesimazione; essa aspira ad una coscienza diversa dalla comune coscienza delle idee, delle forme, delle cose, a un conoscere che non ci che noi chiamiamo conoscenza, ma qualcosa che esiste in se stesso, eterno, infinito. Poich luomo una creatura mentale questa ricerca pu e anche deve necessariamente partire dai nostri consueti strumenti di conoscenza; ma altrettanto necessariamente deve poi superarli e servirsi di metodi e di facolt supersensoriali e supermentali, in quanto aspira ad una realt che sta al di l delle facolt sensorie, mentali, la quale pur sfuggendo al dominio della mente e dei sensi, lascia talvolta percepire attraverso di essi qualche lucore o qualche immagine riflessa di se stessa. I sistemi tradizionali, indipendentemente dalle loro diversit, sono tutti fondati sulla credenza o sulla consapevolezza che un Eterno o Assoluto pu soltanto essere, o, in ultimo, pu soltanto sussistere in un puro stato trascendente di esistenza non mondana, o non esistenza. Lesistenza mondana, cio tutto ci che noi chiamiamo esistenza, uno stato dignoranza. Tutto ci che individuale, tutto ci che mondano deve essere austeramente abbandonato dal ricercatore della Verit assoluta. Il Supremo S, limmobile, oppure lassoluto Nulla, sono la sola Verit, il solo oggetto di conoscenza spirituale Loggetto della conoscenza spirituale il Supremo, il Divino, lInfinito, lAssoluto. Questo Supremo ha le sue relazioni con il nostro essere individuale e con luniverso, ma trascende luno e laltro, noi e luniverso. N luniverso, n lindividuo sono quello sembrano essere, in quanto le informazioni su di essi trasmesse dalla nostra mente e dai nostri sensi, finch questi non vengono illuminati da un pi alto modo di conoscere, supermentale e supersensorio, costituiscono delle false indicazioni, delle imperfette costruzioni, delle immagini incomplete e imprecise. Tuttavia ci che luniverso e lindividuo sembrano essere pur sempre immagine e simbolo di ci che realmente sono, immagine che lascia indovinare dietro di s la realt che sta velando. La verit procede in noi attraverso le correzioni delle valutazioni che la nostra mente ed i nostri sensi ci forniscono, mediante unintelligenza pi alta, che chiarisce e rettifica, finch lo pu, le conclusioni della mente sensoria ignorante e della limitata intelligenza fisica; questo il metodo di tutte le scienze umane. Ma al di l di tutto ci, esiste una Conoscenza, una Coscienza di Verit che supera il nostro intelletto e ci conduce verso la vera luce di cui lintelletto non che rifrazione. In quella zona i termini astratti della ragion pura e le costruzioni mentali spariscono, oppure vengono trasunstaziati nella sconvolgente realt dellesperienza spirituale. Questa Conoscenza pu rimanere assorta nellEterno assoluto e perdere di vista lanima e luniverso, oppure pu scorgere e guardare allesistenza dalla vetta stessa dellEterno. Scopre allora che lignoranza della mente e dei sensi e tutta lapparente futilit della vita umana non che un inutile viaggio dellessere cosciente, un futile errore. Tutto stato predisposto per essere quaggi il primo campo sperimentale dellAnima venuta dallInfinito, fondamento materiale del suo sviluppo e presa di possesso di s nelle condizioni proprie delluniverso. E vero che, presi a s, la mente, la vita e tutto ci che si trova su questa 18

terra, non hanno un gran senso e volerglielo dare vivere nellillusione, maya; ma rivelano un senso supremo se guardati alla luce del Supremo, in potere assoluto nel senso dellAssoluto; e sono questi sensi stessi che permettono di assegnare loro un valore che lega la loro relativit allassoluta Verit. E questa lesperienza che tutto riconcilia, il vero fondamento di una conoscenza di s e del mondo integrale, intima e profonda. Una volta perfettamente e completamente trasceso il nostro s, lignoranza e la penombra del nostro essere mentale cosciente vengono superate per entrare in un S di saggezza, in un potere di verit pi grande e pi alto, che sar la nostra dimora, immersi nella luce senza schermi della divina Conoscenza. Luomo mentale che siamo si cambia in unanima gnostica, in una divinit cosciente della Verit, vijnana-maya purusha Il trapasso dal s mentale al s conoscitivo il passo grande e decisivo dello yoga. E il distacco definitivo dal dominio dellignoranza cosmica alla base della Verit delle cose, alleterna ed infinita coscienza che loscurit, la menzogna, la sofferenza e lerrore non riusciranno pi a sconvolgere Descrivere la gnosi cos come essa realmente, e non nel modo imperfetto che ci appare attraverso il contrasto con la nostra ragione e la nostra intelligenza, un compito quasi irrealizzabile, se non mediante immagini e simboli. Bisogna anche ricordare che il livello gnostico, mahat, vijnana, non il piano supremo della nostra coscienza, ma un livello intermedio, un anello della catena. Situata tra la triplice gloria dello spirito assoluto ( esistenza, coscienza. beatitudine infinita dellEterno) e la triplice natura del nostro essere inferiore, figura come la saggezza mediatrice, la potenza organizzatrice e formatrice, la gioia creatrice dellEterno. Nella gnosi Satchitananda conviglia la luce della propria ineffabile esistenza e la versa nellanima sotto formadi potenza, di conoscenza, volont e gioia divina desistenza. E come se la luce infinita si riunisse nellorbe compatto del sole e si propagasse a tutto ci che dal sole dipende in una radiazione che continuasse senza fine. Ma la gnosi non solamente una luce, ma una forza, una conoscenza creatrice, la verit che realizza spontaneamente la divina Idea prima. Idea che non unimmagine creatrice, che costruisce nel vuoto, ma una luce e un potere di eterna sostanza, una luce di verit piena di forza di verit che realizza la latente potenza dellessere. Lideazione della gnosi una sostanza radiosa di luce che scaturisce dalla coscienza della Etewrna esistenza; ogni suo raggio la verit. La volont nella gnosi una energia cosciente scaturita dalla conoscenza eterna; proietta la coscienza e la sostanza dellEssere in forme perfetteche hanno potere di verit, incarnano lIdea e la rendono pienamente efficiente; la volont gnostica sviluppa ogni potere di verit ed ogni forma di verit spontaneamente e perfettamente secondo la natura di ogni cosa e di ognuno. Contiene infatti la forza creatrice dellIdea divina; il Sole, signore e simbolo della gnosi, descritto dai Veda come luce madre di tutte le cose, surya savitri, luminosa Saggezza che proietta lesistenza manifesta. Il mondo della gnosi, o mondo della supermente, la creazione vera e felice, rtam badram, ove tutto partecipa della gioia perfetta del creatore. La sostanza del piano gnostico o supermentale fatta dellassoluta perfezione di ci che qui imperfetto e relativo, e il suo moto fusione armoniosa di tutto ci che qui appare opposto. Dietro ad ogni apparente opposizione c una verit eterna che non mai conflitto; le opposizioni della nostra mente e della nostra vita, viste dalla supermente nel loro vero spirito, si fondono divenendo sfumature e colorazioni delleterna Realt, che eterno Ananda, La Supermente o Gnosi la Verit suprema, il Pensiero supremo, il Verbo supremo, la Luce suprema, lIdea-Volont suprema. E lo spazio interiore ed esteriore dellInfinito al di l dello spazio, il tempo senza pastoie dellEterno senza tempo, la sovrana armonia dellAssoluto. 19 -

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Nellultimo capitolo della Vita Divina Sri Aurobindo chiarisce meglio la natura dellignoranza, ma soprattutto indica un ponte, i gradini di una possibile risalita fino al piano della Gnosi, della conoscenza, e oltre fino alla reintegrazione nel Divino. Per non appesantire oltre misura questo articolo, mi limiter ad accennare ai primi gradini della risalita, quelli pi accessibili anche a uomini e praticanti comuni quali noi siamo, senza particolari doti Rimane un punto da chiarire: il processo della caduta nellIgnoranza. Abbiamo visto in effetti che nulla nella natura originaria della Mente, della Vita e della Materia obbliga ad abbandonare la Conoscenza. Abbiamo anche dimostrato che la divisione della coscienza sta alla base dellIgnoranza: la coscienza individuale si separa da quella cosmica e trascendente di cui tuttavia parte intrinseca e inseparabile; la Mente si separa dalla Verit supermentale; la Vita si separa dalla Forza originale, di cui unenergia, e la Materia dallEssenza originale, di cui forma e sostanza In altri termini, avvenuta la divisione dellIndivisibile, un movimento per cui la Forza-Coscienza ha oscurato la propria luce ed abdicato al proprio potere producendo il fenomeno dellIgnoranza. esiste tuttavia un aspetto che va esaminato immediatamente, ed labisso che si scavato tra la Mente come noi la conosciamo e la Coscienza-Verit supermentale di cui la Mente allorigine un processo subordinato. Questabisso immenso,e se fra due gradi di coscienza non ci sono stadi intermedi, il passaggio da uno allaltro sembra estremamente improbabile, se non impossibile in un senso e nellaltro, cio nellinvoluzione e nellevoluzione, dallo spirito alla materia e viceversa. La Supermente la gnosi: possiede naturalmente la Verit, i suoi movimenti sono la Realt, al contrario la Mente, potere dellIgnoranza, giunge appena a rappresentazioni, a formazioni sfuocate e velate della Verit. deve esserci da una qualche parte nella scala dellEssere un potere ed un piano di coscienza intermedi attraverso cui si effettuata linvoluzione dalla Mente nella Coscienza alla Mente nellIgnoranza, che rende comprensibile e possibile levoluzione inversa Se queste gradazioni intermedie esistono, appare evidente che devono essere sovracoscienti alla mente umana la quale, al suo stato normale, non sembra aver accesso a questi stadi superiori dellessere La normale coscienza umana sembra limitata ad una gamma, in analogia con i suoni od i colori, tutto ci che al di fuori di questa fascia sensibile viene considerato o non esistente o inserito in

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un indistinto inconscio. Solamente negli ultimi anni la psicologia transpersonale e la psicosintesi prendono in considerazione la possibilit di un sovraconscio con contenuti propri e accessibili. Esistono diverse possibilit e strade attraverso le quali la mente umana pu andare oltre s stessa, ponti per attraversare labisso. lIntuizione , secondo la sua stessa natura, una proiezione dellazione caratteristica dei piani superiori nella mente dIgnoranza E pur vero che non si verifica facilmente una pura intuizione, ma solitamente la mente la vela con i propri meccanismi e movimenti quello sprazzo puro di luce e conoscenza che proviene dallalto. Tuttavia, il fatto stesso di questo intervento, e che dietro ad ogni pensiero originale o autentica percezione che abbiamo delle cose esista un movimento intuitivo, seppur velato o semivelato o appena velato, basta per stabilire un contatto tra la Mente e ci che le sta sopra Un passaggio possibile e viene aperto. Un ulteriore passaggio, seppure rudimentale, rappresentato dalla possibilit o volont della mente per superare le limitazioni dellego. Limpersonalit il primo carattere del S cosmico; luniversalit, lassenza di limitazione per un punto di vista unico o limitato, il carattere della percezione e della conoscenza cosmica I fenomeni dispirazione, di visione rivelatrice o di percezione intuitiva o di discernimento intuitivosono fatti positivi e la loro origine non lascia posto a dubbio alcuno. Ed esiste infine il dominio vasto e innumerevole dellesperienza mistica e spirituale, e l le porte sono spalancate alla possibilit di estendere la nostra coscienza oltre i limiti attuali

****************************************************************************** luogo stata posta la gnosi allinterno di tale mappa, anche ai fini operativi della sadhana.

Aurobindo cerca di fornire una vera e propria mappa dei mondi coscienzialiQuesti diagrammi furono tracciati da Sri spirituali, interiori e cosmici, attraverso i Aurobindo nel 1931, Dovevano essere quali luomo pu procede e realizzarsi con lo allegati ad una lettera che il Maestro invi ad yoga integrale, consentendo anzi al Divino di un discepolo che chiedeva chiarimenti su realizzare lo yoga attraverso di lui. La mappa certi sistemi di conoscenza spirituale ed si pu cogliere soprattutto in Savitri, che per occulta. Possono essere anche utilmente parla il linguaggio della poesia: con Savitri, utilizzati per orizzontarsi nella complicata Aurobindo comunica con gli uomini concezione che della psicologia ha sollecitando lintuizione ed altri strumenti Aurobindo. sottili, attraverso uno spinto simbolismo, il Mre afferm in una delle sue Conversazioni ritmo, le vibrazioni mantriche dei suoi versi. che i diagrammi erano stati tracciati quasi NellOra di Dio lapproccio rivolto anche al per scherzo. mentale, pur attraverso simboli, e processi Furono pubblicati per la prima volta nel 1959. verbali e logici necessariamente limitati in quanto tali. E interessante vedere in quale - 21

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DA Sri Aurobindo LOra di Dio edizioni Domani LAssoluto Supremo contenuto in S stesso. Primo Assoluto Tat. LAssoluto Trascendente, il Supremo, Paratpana (che comprende tutto e non limitato da nulla. Secondo Assoluto Sat. La Suprema Esistenza Assoluta contenuta in S stessa, Saccidananda (Ananda che unifica Sat e Cit), che mantiene nella propria assoluta unit il Principio duale (Lui e Lei, sah e sa) e il principio quadruplice, OM con i suoi quattro stati in uno. Terzo Assoluto Aditi La Madre. Aditi la indivisibile Coscienza, Forza e Ananda del Supremo; la Madre la sua forza vivente, lAmore Supremo, la Saggezza, il Potere. Adya-Sakti del Tantra Parabrahman. Quarto Assoluto Parameshwara della Gita Parameshwari del Tantra. TAT I I SAT I I ADITI La Madre (la Coscienza-Forza infinita e unitaria) I _____________I_____________ I I PARAMESHWARA PARAMESHWARI (Lo spirito Supremo (La Sakti suprema come signore delluniverso) come signora delluniverso) I____________ ___________I I I LA MANIFESTAZIONE ETERNA I ________________________________I_______________________ I I I I SATYALOKA CHAITANYALOKA TAPOLOKA ANANDA LOKA (Mondi della (Mondi della (Mondi della Forza (Mondi della Felicit Esistenza Suprema) Coscienza Suprema) Divina Suprema) ed Estasi Suprema) I_________________I__________________I___________________I I I GNOSI DIVINA - MANIFESTAZIONE NEL TEMPO ETERNO Satyam Ritam Brihat Il Vero il Giusto il Vasto SUPERMENTE I I SOVRAMENTE Inizia la manifestazione temporale 23

I __________________I_____________________ I I I Maya formativa Logos Sovramentale Sovramentale intuitivo (Essenziale) (che determina le relazioni) (Percettivo di tutte le cose create dagli altri due poteri) I ___________I I MENTE SUPREMA (la coscienza intuitiva) I MENTE SUPERIORE ______________________________I I Illuminata I___________ I Intuitiva I__________ I Intelligenza liberata I I MENTE vera e propria (Umana) I _______________________I______________________ I I I Ragione pensante Intelligenza dinamica Intelligenza che estrenalizza (Volont, visione ecc. (Centro della gola) centro tra le sopraciglia) I______________________I_______________________I I MENTE VITALE I MENTE FISICA I VITALE I VITALE FISICO I FISICO

Il poema Savitri un poema epico, in cui Aurobindo, lavorando alla sua stesura per tutto in tempo della sua vita mortale, ha riversato non solamente il suo pensiero, ma interamente la sua realizzazione, a disposizione di chi pu e vuole coglierla. Come le poche altre vere opere che utilizzano la poesia per trasmettere conoscenza, Savitri ha diverse chiavi di lettura, in vibrazione con il livello di coscienza del lettore: in questo senso quindi unopera interamente gnostica. I versi di Savitri sono veri e propri mantra, composti per essere utilizzati al fine dellelevazione spirituale, trascendendone il valore artistico e poetico, oltre la densa allegoria e il simbolismo. Se se ne riesce a cogliere lessenza nel loro senso anagogico, sono potenti strumenti di vera conoscenza. 24 24

Per questo articolo avrei potuto scegliere indifferentemente tra tutte le migliaia di versi di Savitri, ho preferito riportare un brano che mi pare particolarmente adatto per i tempi che ci troviamo a vivere. Then science and reason careless of the soul Could iron out a tranquil uniform world, Aeonic seekings glut with outward truths And a single-patterned thinking force on mind, Inflicting Matters logic on Spirits dreams A reasonable animal make of man And a symmetrical fabric of his life. This would be Natures peak on an obscure globe, The grand result of the long ages toil, Earths evolution crowned, her mission done. So might it be if the spirit fell asleep; Man then might rest content and live in peace, Master of Nature who once her bondslave worked, The worlds disorder hardening into Law, If Lifes dire heart arose not in revolt, If God within could find no greater plan. But many-visaged is the cosmic Soul; A touch can alter the fixed front of Fate. A sudden turn can come, a road appear. A greater Mind may see a greater Truth, Or we may find when all the rest has failed Hid in ourselves the key of perfect change. Ascending from the soil where creep our days, Earths consciousness may marry with the Sun, Our mortal life ride on the spirits wings, Our finite thoughts commune with the Infinite. . One day the Face must burn out through the mask. Our ignorance is Wisdoms chrysalis, Our error weds new knowledge on its way, Its darkness is a blackened knot of light; Thought dances hand in hand with Nescience On the grey road that winds towards the Sun. Even while her fingers fumble at the knots Which bind them to their strange companionship, Into the moments of their married strife Sometimes break flashes of the enlightening Fire. Even now great thoughts are here that walk alone: Armed they have come with the infallible word In an investiture of intuitive light That is a sanction from the eyes of God; Announcers of a distant Truth they flame Arriving from the rim of eternity. A fire shall come out of the infinitudes, A greater Gnosis shall regard the world Crossing out of some far omniscience On lustrous seas from the still rapt Alone To illumine the deep heart of self and things. A timeless knowledge it shall bring to Mind, Its aim to life, to Ignorance its close. 25

Allora scienza e ragione senza curarsi dellanima potrebbero spianare un mondo tranquillo e uniforme, ricerche lunghe eoni riempirsi di verit esteriori e costringere nella mente un pensiero conformato ad un unico modello, infliggendo la logica della Materia ai sogni dello Spirito fare delluomo un animale raziocinante e della sua vita una trama regolare. Questo sarebbe il vertice della Natura su di un oscuro globo, il grande risultato di un lavoro durato ere, il coronamento dellevoluzione della Terra, la sua missione compiuta. Cos potrebbe essere se lo spirito cadesse addormentato; luomo potrebbe allora starsene contento e vivere in pace, padrone della natura, lui che un tempo lavor come suo schiavo coatto, solidificando in legge il disordine del mondo, se il terribile cuore della vita non si levasse in rivolta, se il Dio interiore non trovasse un progetto pi grande. Ma molti sono i volti dellAnima cosmica; un tocco pu mutare la faccia del Fato. Pu giungere una svolta improvvisa, apparire una strada. Una Mente pi ampia pu vedere una Verit pi ampia, oppure quando tutto il resto fallito possiamo trovare nascosta dentro noi stessi la chiave del cambiamento perfetto. Alzandosi dal suolo dove strisciano i nostri giorni, la coscienza della Terra pu sposarsi con il sole, la nostra vita mortale montare sulle ali dello spirito, i nostri pensieri finiti unirsi con lInfinito. Un giorno il Volto deve esaurire la maschera. La nostra ignoranza crisalide di Sapienza, il nostro errore sposa una nuova conoscenza lungo il suo cammino, la sua oscurit un nodo annerito di luce; il Pensiero danza procedendo mano nella mano con la Nescienza sulla grigia strada che sale a spirale verso il sole. Proprio mentre le sue dita armeggiano sui nodi che li legano al loro strano sodalizio, nei momenti della loro contraddizione matrimoniale a volte irrompono bagliori del Fuoco illuminante. Anche ora vi sono qui grandiosi pensieri che vagano soli: vennero armati con linfallibile parola in una investitura di luce intuitiva che una legittimazione dagli occhi di Dio, annunciatori di una Verit distante essi fiammeggiano giungendo dal margine delleternit. Un fuoco uscir fuori dalle infinitudini, una pi grande Gnosi guarder al mondo giunta da qualche lontana onniscienza sui mari splendenti per l immobile estatico Uno, a illuminare il profondo cuore del s e delle cose. Porta alla Mente una conoscenza senza tempo, alla vita il suo scopo, allIgnoranza la sua fine.
Sri Aurobindo Savitri libro II- canto X- vv vv 632,657- vv.712,734

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Per gentile concessione della casa editrice aria nuova edizioni, pubblichiamo qui un estratto assai pregnante tratto dal saggio di Tommaso Iorco intitolato Dai Veda a Kalki (per maggiori informazioni visita il sito www.arianuova.org). L'opera, divisa in dodici capitoli preceduti da una introduzione, occupa un posto d'onore fra le opere dei grandi pionieri iconoclasti del e per luomo (per usare le parole di un giornalista free-lance). Il prof. Mauro Maggi, docente presso luniversit La Sapienza di Roma, ha riconosciuto in questo libro impegno ed entusiasmo sinceri, frutto di una ricerca e un percorso personali, mentre la prof.ssa Marilia Albanese dell'Ismeo di Milano lo considera un testo indubbiamente impegnato e ricco di spunti di riflessione. Davvero un notevole compendio della cultura indiana. La scelta da noi operata proviene dal capitolo conclusivo, intitolato "Sri Aurobindo, un dono dallIndia per il mondo intero". Ricordiamo inoltre che Tommaso Iorco, come la sua bella prosa lascia trasparire, essenzialmente e innanzi tutto un poeta (apprezzato dai pi insigni critici contemporanei di poesia, da Giorgio Brberi Squarotti a Edoardo Sanguineti) e, presso aria nuova edizioni, ha tradotto in versi italiani l'intera Opera poetica di Sri Aurobindo, in sette volumi (con testi originali a fronte), l'ultimo dei quali in corso di stampa e la citazione poetica finale ne offre una radiosa anticipazione.

Sri Aurobindo
dal capitolo 12 del libro Dai Veda a Kalki di Tommaso Iorco Risulta sempre pi evidente, oggi, lintima connessione che lega la nostra individualit al mondo intero. Gli scenari della trasformazione epocale in atto sono tutti interconnessi e interdipendenti tra loro: tecnologia, politica, cultura, arte, ecologia, medicina, scienza tutto ormai ruota come in una specie di vortice cosmico che sembra volerci rimpastare per una nuova figurazione mondiale. Questo perci il tempo della grande prova, e della grande svolta. Il tempo del grande pericolo, e della Grazia. Davvero, tutto sottosopra, in questo nostro mondo umano attuale. Un vero e proprio caos dal quale, magari quando meno ce lo aspettiamo, sorger una nuova armonia, lArmonia sopra-mentale e solare.
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La tragedia messa in scena dalla Mente volge ormai al termine, e gli attori prendono a vagare, sperduti, come tanti personaggi in cerca dautore. S, tempo di gettare via tutte le maschere, finalmente, e di ammirare i primi luminosi versi scritti sul grande Libro del mondo dellepopea dellAmore! Tutti noi, in questa epoca buia, come se stessimo attraversando collettivamente una fase iniziatica di discesa nel caos e di rinascita. Spesso, proprio nei travagli del mondo attuale che si manifesta con pi chiarezza il senso profondo di ci che sta avvenendo. Forse il soffocamento dellindividuo veramente la soffocazione del Dio nelluomo (Sri Aurobindo, The Synthesis of Yoga). Ci troviamo, per lo pi senza saperlo, nellra della pi grande rivoluzione mai tentata: un vero e proprio colpo di stato mondiale, in cui lantico sovrano Sua Signoria il Mentale vede ogni giorno di pi vacillare il proprio trono, un tempo cos sicuro. La mente non in grado di far mutare in modo radicale la natura umana. Potremo cambiare le istituzioni umane allinfinito, ma limperfezione finir sempre per mandare in pezzi le nostre istituzioni Ci vuole un altro potere, che non solo sappia resistere a questa gravitazione verso il basso, ma vincerla (Sri Aurobindo, Letters). La mente deve quindi, a questo punto della nostra evoluzione, fare posto a una pi grande divinit, dotata di luce intrinseca, e non soltanto riflessa. Ma, come sappiamo bene, i monarchi non si lasciano spodestare cos facilmente. Era forse questo il senso di quellinno vedico che, unico nel suo genere, probabilmente il pi enigmatico in assoluto, descrive il conflitto di Indra con Usha? Perch mai il dio Indra si sarebbe lanciato contro il carro di Usha, lAurora divina, che aveva in precedenza aiutato? Ma Indra, lo abbiamo visto, il Potere della Mente. E il suo compito non quello di compiere, bens di iniziare. La sua comparsa era necessaria affinch certe cose potessero mostrarsi alla luce del giorno, affinch un primo bagliore di coscienza-di-s filtrasse tra le crepe della spessa muraglia dellIncoscienza. Dopodich, sarebbe stato messo da parte per lasciare il posto allinvasione aurorale della luce. Daltronde, non fu certo Indra a conferire un ordine alla Natura! Un preciso ordine cosmico (ritam) gi esisteva, e cera pure la montagna che si ergeva fra cielo e terra, pur se teneva ben nascosti i suoi tesori, occultati nel proprio grembo. Il compito di Indra era quello di fendere la montagna (vi parvato jihta), creare un ponte tra linconscia divinit animale e la cosciente divinit del dio. Questo ponte, o meglio, questa stretta passerella, proprio luomo mentale che noi tutti siamo. E, una volta compiuta la sua missione, il dio Indra sarebbe stato sostituito da un dio bambino, Skanda. Ma Indra, come tutti i sovrani, non disposto a cedere cos facilmente il suo trono, e attacca il carro di Usha affinch tutto rimanga immutato ed egli possa regnare per lungo tempo ancora. Gli permetter il dio Sole di contrastare vittoriosamente la
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propria figlia, e le sue stesse mandrie risplendenti. Sono trascorsi interi millenn da quando i rishi vedici hanno vissuto fisicamente su questa terra. Essi avevano intravisto la possibilit di una trasformazione divina della Materia, avevano scoperto il favo di miele sotto la Roccia dellIncosciente materiale. Risulta ormai evidente quanto le immagini vediche fossero precise, giacch quando lesperienza spirituale giunge a conglobare la sfera pi materiale, il corpo fisico percepisce concretamente un frammento roccioso sotto i suoi piedi, ha la sensazione di un torrente in piena che lo inonda da ogni parte, sente un sole che lo irradia dallalto e si tratta di esperienze reali, assai pi reali della roccia, del fiume e del sole fisici. Ma i rishi vedici se ne sono andati via portando con s il loro segreto. Lumanit non era ancora pronta, evidente. Ma ne dovuta scorrere di acqua sotto i ponti, da allora! E tanto sangue, tante miserie. Oggi, siamo arrivati (o stiamo arrivando) a toccare il fondo dellorrore. LOrrore viene a galla dappertutto, in tutta la sua ripugnante bruttura. Tutte le fogne, che per secoli abbiamo tenuto ben sigillate nel sottosuolo, sono state messe a nudo apoklypsis! Il XX secolo si chiuso alle nostre spalle lasciando aperte questioni decisamente scottanti camere a gas, effetto serra, pozzi di petrolio in fiamme, alimenti geneticamente modificati, sconvolgimento degli ecosistemi, clonazioni, sfruttamento di risorse, di bambini, di donne Dalle origini della storia fino allultimo Ottocento, le vittime umane pare non abbiano superato complessivamente le quaranta milioni di unit. Mentre, il Novecento, da solo, ha mietuto qualcosa come centodiecimilioni di vittime! Ogni tappa dellevoluzione osserva Sri Aurobindo nel 1909 segnata da una forte recrudescenza di tutto ci che deve scomparire (Karmayogin). No, non si tratta certo di essere millenaristi, intendiamoci. Noi non crediamo affatto alla fine del mondo. Tanto pi che, ormai, lhomo-economicus ha preso il sopravvento, assennato e prudente suo sembra il futuro del pianeta! Mentre qualche sparuto bacchettone (vecchio brontosauro in via di estinzione) vorrebbe farci credere che occorre restaurare i vecchi valori morali, che giacciono ormai agonizzanti sotto le macerie di questo cataclisma. Che il diavolo se li porti, gli uni e gli altri! S, i rivoluzionari restano il sale della terra. Cos come nella pratica della scienza spirituale, o arte dello yoga, dobbiamo portare in superficie le possibilit psicologiche che esistono nella natura e sbarrano la strada al nostro perfezionamento e alla nostra realizzazione spirituale, al fine di eliminare non solo tali possibilit ma anche quelle assopite che potrebbero ridestarsi in futuro per disfare il lavoro compiuto, nello stesso modo la Natura agisce con le forze mondiali che incontra sul suo cammino: essa non soltanto chiama a raccolta quelle che lassisteranno, ma porta anche in superficie, per eliminarle, quelle che sa essere gli ostacoli normali e anche inevitabili che senzaltro si ergeranno per intralciare la sua volont segreta. Si spesso osservato questo processo nella storia dellumanit; se ne vede oggi un esempio di enorme potenza, proporzionato alla portata di ci che devessere compiuto.
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Ma queste resistenze hanno finito per aiutare, proprio con la loro resistenza, molto pi di quanto lhanno ostacolato, lintento della grande Creatrice e di Colui che la muove (Sri Aurobindo, The Ideal of Human Unity). Laria si fa sempre pi irrespirabile. Un fetore putrescente esala da milioni di idee cadaveriche, e dallennesimo inconcludente best-seller (morti chiedono a un morto libri morti, per dirla con Saba). Non dovrebbe mancare molto, ormai, alla fine della Menzogna, visto che il suo parossismo visibile dovunque. Questo nostro mondo materiale, oltre alle cose pienamente incarnate del presente, popolato da ombre poderose, spettri di cose morte e spiriti di cose non ancora nate. Gli spettri delle cose morte sono delle realt assai moleste ed ora abbondano: spettri di religioni morte, di arti morte, di moralit morte, di teorie politiche morte, che pretendono di conservare i loro corpi in decomposizione o di animare in parte il corpo delle cose esistenti. Ripetendo ostinatamente le loro formule sacre del passato, ipnotizzano le menti retrograde e intimidiscono perfino la parte progressista dellumanit. Ma esistono pure gli spiriti nascituri, ancora incapaci di rivestire un corpo definito pur essendo gi nati nella mente; questi ultimi esistono come influenze di cui la mente umana consapevole e a cui essa risponde attualmente in modo confuso e disordinato. (Sri Aurobindo, The Ideal of Human Unity). Eric Hobsbawn, considerato il pi grande storico del ventesimo secolo, sembra fare eco a tali parole quando scrive che se lumanit deve avere un futuro nel quale riconoscersi, non potr averlo prolungando il passato o il presente. Se cerchiamo di costruire il terzo millennio su questa base, falliremo. E il prezzo del fallimento il buio (The Brief Century). tempo di QUALCOSA DALTRO. In verit, noi abbiamo il grande privilegio di vivere nellepoca pi meravigliosa della storia, proprio perch tutto sta crollando. Non dobbiamo infatti scordare che la fine delluomo linizio della nuova specie. La Klsantarana Upanishad afferma che molti ricercatori spirituali vissuti in precedenti re, espressero il preciso desiderio di rinascere nellattuale Kali Yuga, perch in tal modo la loro crescita spirituale avrebbe potuto conoscere uno sviluppo cento volte pi rapido di quello ottenibile ai loro tempi! Noi esseri umani, purtroppo, abbiamo labitudine di interpretare i segni al contrario, e per questo ci allarmiamo tanto vedendo le assurdit, le depravazioni, le insensatezze che sbucano da ogni angolo di questo mondo che si fa ogni giorno pi invivibile e tuttavia, se sapessimo vedere, ci accorgeremmo che proprio questo buio il segnale dellaurora imminente. peculiare al Kali Yuga distruggere ogni cosa mettendo tutto in discussione allo scopo di stabilire (dopo una lotta tra le varie forze positive e negative) una nuova armonia di vita e di conoscenza in un
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ulteriore Satya Yuga, scriveva Sri Aurobindo, col suo immenso acume, intorno al 1912 (Satyakama Jabala). E, in Savitri, aggiunge: E forse troveremo, quando tutto sar fallito, nascosta dentro, la chiave del perfetto cambiamento. E prosegue, annunciando la gloriosa imminenza When darkness deepens strangling the earths breast, And mans corporeal mind is the only lamp, As a thiefs in the night shall be the covert tread Of one who steps unseen into his house. A Voice ill-heard shall speak, the soul obey, A Power into minds inner chamber steal, A charm and sweetness open lifes closed doors And beauty conquer the resisting world, The Truth-Light capture Nature by surprise, A stealth of God compel the heart to bliss And earth grow unexpectedly divine. [SAVITRI I.I.IV.321-331] Quando il buio sar fondo, strozzando il petto terrestre, e la mente del corpo sar la sola lampada, come un ladro di notte a silenziosi passi verr Colui che, non visto, penetra nella dimora. Parler piano una Voce, lanima le obbedir, nella stanza della mente sinfiltrer un Potere, soavit e incanto apriranno gli antri chiusi della vita e trionfer la bellezza sullostruzione del mondo, la Luce-di-Verit coglier la Natura di sorpresa, una mossa del Divino spinger i cuori alla gioia e la terra divina sar, senzaspettarselo.

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Esercizio di concentrazione
Tre o quattro volte allanno un gruppo di praticanti dello yoga di Sri Aurobindo e Mre si incontra a Motrano, sui colli senesi, presso lagriturismo di Linda, per degli stages di pratica e studio. Lanno scorso abbiamo avuto il privilegio di praticare assieme a Sraddal e questa la sintesi scritta di uno degli esercizi di concentrazione svolti nellincontro del 22/24 maggio del 2009, da lui condotto.

SRADDHALU RENADE Sraddhal Ranade (1967) stato ospite dellAshram sin dallet di sei mesi, fu adottato da Madhew Pandit, uno dei segretari sui quali la Madre si appoggiava molto per il management dellAshram. Madhew, erudito, sanscritista, che ha scritto 29 libri sullo Yoga di Sri Aurobindo, ha compilato il definitivo glossario dei termini usati da Sri Aurobindo, e tra tutti i sanscritisti dellAshram fu scelto dalla Madre per leggere in sanscrito la Carta di Auroville durante la cerimonia di inaugurazione. Pandit rivers in Sraddhalu tutto il suo spirito e la sua conoscenza, formandolo in unatmosfera speciale, quella che ha la possibilit di assorbire il discepolo che abita col Guru, nella sua casa. Quando Madhew Pandit ha lasciato il corpo, Sraddhalu ne ha inevitabilmente preso il posto, ha iniziato a dare conferenze, per le quali sempre pi richiesto, la prima volta che uscito dallAshram andato in Grecia, stato invitato in America, ed il rappresentante per eccellenza della nuova generazione di discepoli. Insegna alla Scuola dellAshram. Completati gli studi al Sri Aurobindo International Centre of Education (1988), ha lavorato negli Archives e presso il dipartimento di Ricerca dellAshram come esperto nel ramo dei computer . I suoi interessi attuali includono lo sviluppo del software multimediale e lintelligenza artificiale basata su networks neurali. Si occupa della pubblicazione della Service Letter,di libri ed altre attivit fondate da Sri Pandit, dedica anche parte del suo lavoro allinsegnamento al SAICE. Tra i suoi vari interessi ci sono: lintelligenza artificiale, fusione di Scienza e Spiritualit, antiche scienze indiane , fisica e parapsicologia, ricerca nellistruzione ed educazione, pittura, scienza della musica e danza.

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ESERCIZIO SULLA DISCESA DELLA PACE E PRESENZA. Introduzione espositiva. Lesercizio proposto un esercizio di concentrazione. La differenza sostanziale tra meditazione e concentrazione che nel primo caso la mente resta per quanto possibile vuota e silenziosa, scorrendo attorno a ci che le si presenta, nel secondo caso la mente si concentra su uno stato di coscienza o qualit di coscienza e resta fissa senza muoversi. Sri Aurobindo dalle Lettere sullo yoga: Ci sono due parole per esprimere il concetto indiano di dhyana: meditazione e contemplazione. Meditazione, a rigor di termini, vuol dire concentrazione della mente in ununica sequenza di idee che elabora un soggetto unico. Contemplazione vuol dire considerare mentalmente un solo oggetto, immagine o idea in modo che la conoscenza delloggetto, immagine o idea possa sorgere naturalmente nella mente in virt della concentrazione. Entrambe sono forme di dhyana, perch il principio di dhyana concentrazione mentale, nel pensiero, nella visione o nella conoscenza. Vi sono altre forme di dhyana. C un passaggio nel quale Vivekananda consiglia di ritirarsi dai propri pensieri e di lasciarli scorrere nella mente a loro piacimento, semplicemente osservandoli e vedendoli per quello che sono. Questa pu chiamarsi concentrazione nellosservazione di s. Questa forma conduce ad unaltra: la mente liberata da tutti i pensieri e lasciata in una specie di vuoto attento e puro dove la conoscenza divina pu venire a fissarsi, imperturbata dai pensieri inferiori della mente umana comune e con la stessa chiarezza di una scritta in gesso bianco sulla lavagna. Nella Bhagavad Gita troverete come questo rifiuto di tutti i pensieri della mente sia uno dei metodi dello yoga, anzi addirittura il metodo che essa sembra prediligere. Pu essere denominato dhyana della liberazione, poich libera la mente dalla schiavit del processo meccanico del pensiero, permettendole di pensare o di non pensare, come vuole e quando vuole, di scegliere i propri pensieri o di andare oltre il pensiero verso la percezione pura della Verit, chiamata nella nostra filosofia vijnana. La meditazione il procedimento pi facile per la mente umana, ma il pi limitato nei risultati; la contemplazione pi difficile, ma migliore; losservazione di s e la liberazione dalla catena del pensiero il pi difficile di tutti, ma il pi ampio nei risultati. Si pu sceglierne uno seguendo la propria inclinazione e capacit. Il metodo perfetto sarebbe di impiegarli tutti, ognuno al momento opportuno e per il suo scopo specifico; ma questo comporterebbe una fede consolidata, una pazienza tenace e una grande forza di volont nellapplicarsi allo yoga. - 33 -

In questo esercizio di concentrazione, raccogliamo la consapevolezza mentale alla cima della testa e da qui la volgiamo al di sopra, per diventare consapevoli di uno spazio sopra la testa , qualcosa di vasto, un vasto oceano al di sopra. Lo faremo con lenti passaggi , concentrandoci l , sulla cima della testa; sentiremo la regione al di sopra, la vastit; manterremo poi la coscienza sulla vastit, che diverr poco a poco sempre pi densa e reale, concreta. Allinizio la mente pu essere sentita e immaginata come senso di vastit, ma concentrandosi e diventando pi densa, si sente una pressione; dopo un po che si sente la pressione, lentamente e gentilmente, la si guida e la si fa scendere, perch si diffonda verso il basso. La presenza di pace si pu sentire come una discesa di una sostanza fresca e liquida, che si diffonde lentamente come una sensazione, parte dopo parte. in tutto il corpo .

ESERCIZIO. Mettetevi in una posizione comoda - Fate un lento respiro - rilassate il corpo e la mente, schiena diritta. Fate scivolare via i pensieri, e raccogliete lattenzione sulla cima della testa. Lentamente ora volgete lattenzione al di sopra della testa, diventando consapevoli nella regione sopra la testa, della Presenza e Pace , come un vasto oceano di Pace e Presenza. Rimanete consapevoli della Presenza finch la sentite diventare sempre pi densa , come una densa Presenza di pace , un denso oceano di pace , e tenete lattenzione su questa densit finch la sentite lentamente premere sulla cima della testa . Gentilmente e lentamente lasciate che questo contatto di pace si diffonda ed entri nella testa . Come una sostanza liquida, la pace si espande nel cervello, riempie il cervello e lentamente scende gi lungo la testa, si diffonde nel collo e lentamente scende nel petto. Lentamente e gradualmente volgete lattenzione alla cima della testa, diventando consapevoli della cima della testa, consci della vasta pace e presenza al di sopra di essa; rimanete consapevoli di questa pace e di una presenza, finch non la sentite ancora una volta come sostanza densa, densa vasta pace; molto lentamente e gentilmente fatela scendere attraverso la cima della testa ed attorno alla testa; sentitela scendere dentro la testa ed attorno; sentite il cervello riempirsi della sua freschezza e sentitela diventare densa dentro ed attorno alla testa. Lentamente fatela scendere, riempire la testa intera, diffondersi nel collo, nella gola, circondandoli e riempiendoli, poi lasciatela diffondersi nel petto, lentamente scendere nelle spalle e braccia; poi lasciatela - 34 -

giungere nelle mani, finch le sentite pesanti di questa densa pace e circondate da essa. Ancora una volta volgete lattenzione verso la cima della testa, finch non siete consapevoli della presenza e pace al di sopra. Portate gi una fresca corrente di questa pace , fatela scendere attraverso la testa, riempiendola e circondandola, poi nel collo, petto, braccia, e, lentamente, fatela scendere nella regione addominale, stomaco,gambe, fino ai piedi. Diventate consapevoli dellintero corpo, colmo di pace densa, come un unico vaso, che si apre verso lalto alla pace e presenza al di sopra . Notate che la mente automaticamente quieta , non ci sono pensieri o se ci sono diventano quieti, le emoziono sono quiete, vuote; il sistema nervoso quieto e fresco; diventate consapevoli della pace che colma lintero corpo come un vaso attraverso testa, collo, petto, braccia, addome, gambe in un continuo flusso di pace. Lentamente fate diffondere questa pace oltre i confini del corpo , per circondarlo come un bozzolo, un uovo di pace tutto attorno al corpo. Finch non sentite la pace attorno a voi densa come quella dentro di voi. Diventate consapevoli della pace che vi riempie e circonda e lentamente volgete lattenzione al di sopra verso la sorgente sopra di voi, che lintera coscienza rimanga volta verso lalto, in una conscia aspirazione che riceve la pace da sopra e la mantiene . Che il corpo intero sprofondi in questa pace , lintero essere la assorba e si dia a questa pace , lintera sostanza dellessere si apra a riceverla in ogni parte fino alle cellule . Lentamente , gradualmente , siamo pronti a tornare alla coscienza di superficie il pi lentamente possibile. La coscienza interiorizzata ora lentamente si prepara a diventare conscia delle parti di superficie, dei confini del corpo, del corpo fisico; lentamente si diventa consci del viso; degli occhi che gradualmente apriamo a met . E poi chiudete ancora una volta gli occhi e sentite la differenza, notate le cose che accadono quando avete gli occhi chiusi e aperti Cercate di mantenere la coscienza della pace con gli occhi semiaperti, e per un po evitate i movimenti del corpo, mantenete la coscienza di pace dentro ed attorno a voi e lentamente, gradualmente aprite gli occhi. Lentamente aprite gli occhi ma mantenete la coscienza interiorizzata. Lentamente, se avete bisogno di muovere il corpo ed aggiustare la posizione lo potete fare adesso . Tenete gli occhi aperti e cercate di mantenere la coscienza della pace dentro e fuori di voi , con gli occhi aperti , rilassati ancora per un po, cercate di stabilizzare lesperienza ed assimilarla per alcuni minuti .

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COMMENTI Notiamo che la pace non un vuoto, ma un pieno, si espande come una sostanza e ovunque si diffonde, automaticamente, ogni cosa diventa silenzio. Il silenzio assenza di attivit, ma la pace una pienezza che si esperimenta anche nellattivit. Il movimento della discesa della pace per qualcuno pu essere sentito pi denso allinterno che allesterno; con il procedere della pratica si sente pienamente ovunque. Allinizio si sente pi forte nelle parti alte del corpo e meno densa in quelle basse, poi si sentir pienamente anche in quelle basse. FEED BACK SULLESERCIZIO DA PARTE DEI PARTECIPANTI. Risposte ad alcune domande: Se c il blocco o una tensione, cercare di sentirli come parte della propria coscienza; per dissolverli, cercare di sentirli diventare sottili e trasparenti. Invocare la pace lentamente su quella parte e sentirete sciogliere il blocco. . Se si sente una rigidit insolita e forte nelle spalle, dentro i muscoli, ci dovuto alla tensione che si crea normalmente nel corpo sottile: Per superarla anche nel fisico, la cosa migliore da fare rilassare la mente, aprirla, ampliarla. Nei prossimi giorni la discesa sar sempre pi densa .Quando si sente la pressione sulla testa , rilassarsi ed aprirsi . Se si ha esperienza di Pace luminosa, ci dovuto al fatto che la concentrazione nella regione dietro le emozioni ci porta allessere psichico, che ci risveglia alla Vera Identit; invece quella al di sopra della testa ci porta alla Coscienza Superiore, il che porta alla trasformazione della natura. I due tipi di Concentrazione sono necessari entrambi in questo yoga. La discesa ci aiuta per concentrarci ed andare pi allinterno profondamente, e il risveglio dellinfluenza dello psichico ci aiuta a ricevere la discesa, una aiuta laltra. E bene se non si sente pressione, significa che il lavoro procede senza blocchi n barriere, un chiaro scorrere della corrente della discesa. Man mano che si procede, la discesa diventa pi concreta, ora siamo ai primi passi. A proposito della pressione che si sente sulla testa: la Presenza che sopra Infinita, noi siamo finiti. Quando la chiamate e vi tocca, allinizio, la potete sentire molto intensa; per questo ho detto di farla scendere gentilmente, lentamente. Quando cresce la relazione con essa, ci si apre allInfinito. La pressione sentita nel corpo sottile e questo normalmente, negli esseri umani fluttuante, in espansione, la pressione quindi sentita come cosa - 36 -

fluttuante, che si espande; man mano che ci si apre, non si sente pi pressione perch la mente pi recettiva e aperta. E utile capire che quello che discende della natura dellInfinito, e possiamo esperimentarla in uninfinita variazione di relazioni ed esperienze. Quando discende la Coscienza Spirituale, ci sono qualit vaste che si percepiscono: Pace, Luce , Potere , Conoscenza, Gioia. Di solito seguono questa sequenza, ma ci pu essere un misto di loro nella discesa. Sri Aurobindo insiste a dire che lo stabilirsi della discesa di pace base per il resto e che bisogna consciamente lavorare per quella discesa, come prima cosa .La pace d la capacit di ricevere e trattenere. Queste sono le cinque qualit che arrivano,ma si pu anche ricevere lesperienza di pura discesa della forza spirituale; spesso questa sentita come calore e la pace come freschezza e se entrambe hanno luogo, si sentono calore e freschezza contemporaneamente . E importante ricordare che non c solo la Coscienza Impersonale , ma anche quella Personale. Allinizio in molti esercizi si ha la percezione della Coscienza come vasta e impersonale, ma dobbiamo ricordare che una Coscienza con cui ci si pu relazionare anche in modo personale e che la Coscienza il Potere della Madre Divina. Si pu percepire questa Discesa della Coscienza come il Potere della Madre Divina. ******************************************************** Sri Aurobindo - Dalle lettere sullo yoga Quando la coscienza ristretta e personale o rinchiusa nel corpo, le difficile ricevere dal Divino, ma pi si espande, pi pu ricevere. Arriva un momento in cui si sente vasta quanto il mondo e capace di ricevere dentro di s tutto il Divino. unesperienza dellestensione della coscienza. Nellesperienza yoghica la coscienza si allarga in ogni direzione: attorno, in basso, in alto, e ci fino allinfinito. Quando la coscienza dello yogi diventa liberata, egli non vive pi nel corpo, ma sempre in questa altezza, profondit ed estensione infinite. La base di tale coscienza un vuoto o un silenzio infiniti, in cui tutto pu manifestarsi: Pace, Libert, Potere, Luce, Conoscenza, Ananda. Questa coscienza di solito detta la coscienza del S odellAtman, perch una pura esistenza o puro s, sorgente di tutte le cose e che le contiene tutte. Allinizio lesperienza della vastit, come altre esperienze, viene solo di tanto in tanto. Solo in seguito diventa frequente e resta a lungo, finch in ultimo si stabilisce e la coscienza rimane sempre vasta.

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Dovete respingere la paura della concentrazione. Il vuoto che sentite venire su di voi il silenzio della grande pace in cui divenite consapevole del vostro s, non come il piccolo ego rinchiuso nel corpo, ma come il s spirituale vasto quanto luniverso. La coscienza non si dissolve; sono i limiti della coscienza a dissolversi. In quel silenzio i pensieri possono cessare per un certo tempo, pu non esserci altro che una grande libert e una vastit illimitata, ma in quel silenzio, in quella vastit vuota, discendono la vasta pace dallalto, la luce, la beatitudine, la conoscenza, la Coscienza superiore in cui sentite lunit del Divino. linizio della trasformazione, e non vi in ci niente da temere. Tutto il principio di questo yoga aprirsi all Influenza divina. Essa l, sopra di voi, e una volta che riusciate a divenirne cosciente, dovete farla scendere in voi. Essa discende penetrando nella mente e nel cuore come una Pace, una Luce, una Forza che lavora, una Presenza divina con o senza forma, come Ananda. Prima di poter avere questa coscienza, dovete aver fede e aspirare ad aprirvi. Laspirazione, linvocazione e la preghiera sono forme di ununica e medesima cosa e sono tutte efficaci; potete adottare la forma che vi viene spontanea o che per voi pi facile. Laltro modo la concentrazione: concentrate la vostra coscienza nel cuore (alcuni lo fanno nella testa o al di sopra della testa) e meditate sulla Madre nel cuore, invocando li la sua presenza. Potete seguire luno o laltro metodo in momenti diversi, qualunque vi venga naturale o siate spinto ad adottare in un dato momento. Lunica cosa importante e necessaria, specialmente allinizio, rendere la mente tranquilla, rigettando durante la meditazione tutti i pensieri e i movimenti che sono estranei alla sadhana. Nella mente tranquilla avr luogo una progressiva preparazione allesperienza. Non dovete per diventare impaziente se tutto non si realizza subito; portare nella mente una completa calma richiede tempo; dovete continuare finch la coscienza non sia pronta.

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La consapevolezza nella pratica dello yoga integrale


di Claudio Tolomelli
La consapevolezza ricopre un ruolo importante nello yoga di Sri Aurobindo e Mre, in tutte le fasi della sadhana. Nella fase preparatoria utile per conoscerci, per divenire consapevoli della nostra natura di superficie e profonda e dei nodi che sono presenti in noi. Nel periodo iniziale della pratica la consapevolezza ci porta a divenire coscienti della nostra aspirazione, dellideale a cui tendiamo, delle parti del nostro essere che guidano e sostengono lo sforzo della sadhana. In una fase successiva, quando le esperienze e le realizzazioni interiori sono ormai in grado di innescare, supportare e sospingere il processo di trasformazione di tutto lessere, occorre una grande consapevolezza del lavoro che stiamo facendo e di ci che sta avvenendo in noi, nonch delle forze e dei poteri con cui entriamo in contatto e che agiscono sui diversi piani del nostro essere. La consapevolezza infine pi che mai importante nelle fasi pi avanzate del percorso: interessante rilevare come Sri Aurobindo usi questa parola (awareness in inglese) e questo concetto con una certa frequenza proprio negli scritti in cui descrive i piani di coscienza pi elevati, fra cui in particolare alcuni capitoli de La vita divina. E in questi piani, egli afferma, che lautoconsapevolezza dellessere raggiunge i pi alti stadi e giunge ad essere piena, totale, assoluta. La necessit di una pi alta e lucida consapevolezza ci accompagna quindi per tutta la sadhana dello yoga integrale, cambiando solo di qualit e di contenuto man mano che ci si innalza. In questo articolo ci si soffermer soprattutto sullimportanza della consapevolezza nella fase iniziale della sadhana e, come vedremo, in quanto addirittura propedeutica alla pratica dello yoga. Lo faremo a partire da un brano di Mre molto conosciuto e di estremo interesse, riportato nelle Conversazioni del 1929 (Ed. Arka, pagg. 22-23).

Chiede un discepolo: Che cosa si deve fare per prepararsi allo yoga? Mre risponde: Essere per prima cosa e prima di tutto coscienti. Siamo coscienti soltanto di una parte insignificante del nostro essere; per tutto il resto siamo incoscienti. E questa incoscienza che ci lega al nostro essere inferiore e impedisce che vi avvenga ogni pi piccolo cambiamento, ogni pi piccola trasformazione. E di questa incoscienza che le forze antidivine si avvalgono per introdursi in noi e renderci loro schiavi. Dovete essere coscienti di voi stessi, della vostra natura e dei vostri movimenti. Dovete sapere come e perch agite, sentite, pensate. Dovete capire quali sono i moventi, gli impulsi, le forze nascoste o visibili che vi fanno agire. Dovete, per cos dire, smontare in pi pezzi il meccanismo del vostro essere. Solo quando sarete coscienti potrete distinguere e vagliare le cose, potrete vedere quali sono le forze che vi traggono verso il basso e quali vi spingono in avanti. E quando sarete capaci di discernere ci che deve essere da ci che bisogna evitare, il vero dal falso, il Divino dallantidivino, dovrete agire rigorosamente secondo questa conoscenza, rifiutare risolutamente luno e accettare laltro.

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La dualit vi si presenter ad ogni passo e ad ogni passo dovrete fare la vostra scelta. Dovrete essere pazienti, perseveranti, vigili, pienamente svegli, come dicono gli adepti. Dovrete sempre rifiutare di dare una possibilit, qualunque essa sia, allantidivino contro il Divino. Un primo aspetto molto interessante di questo brano dovuto alla sottolineatura del fatto che un grande lavoro di autoconsapevolezza su noi stessi necessario anche solo per prepararsi allo yoga. Essere consapevoli una sorta di precondizione. Essere per prima cosa e prima di tutto coscienti Occorre ricordare che Mre parlava francese ed usava la parola conscient, che pu essere tradotta indifferentemente con cosciente o consapevole, poich in francese non esiste una specifica parola per consapevolezza. Il tipo di coscienza di cui parla in questo brano sembra rimandare molto pi a ci che comunemente si intende con la parola consapevolezza. Ed interessante vedere, nel testo di Mre, come gli aspetti della consapevolezza che hanno rilevanza ai fini della pratica dello yoga siano molteplici e riguardino tanti e diversificati aspetti del nostro essere. Probabilmente possibile iniziare uno yoga intenso e ricco di esperienze anche con una scarsa consapevolezza, ma difficilmente lo si potr considerare integrale. Siamo coscienti soltanto di una parte insignificante del nostro essere; per tutto il resto siamo incoscienti. Questa affermazione rimanda ad uno degli aspetti centrali della psicologia che sta alla base dello yoga di Mre e Sri Aurobindo, secondo la quale noi siamo coscienti solo di una frazione minima del nostro essere. Per 40

Sri Aurobindo la nostra coscienza osservabile, ci che chiamiamo noi stessi, solo la piccola parte visibile del nostro essere. Al di sotto di essa vi sono ampie zone subcoscienti ed incoscienti, dietro il nostro piccolo ego frontale vi un intero regno subliminale di coscienza interiore con molti piani e regioni, intorno a noi vi un circumsciente universale, una mente universale, una vita universale, di cui noi siamo solo una piccola onda. E al centro del nostro essere vi lanima, la parte del nostro essere che d al vero significato alla nostra esistenza. Ritornando a Mre: E questa incoscienza che ci lega al nostro essere inferiore e impedisce che vi avvenga ogni pi piccolo cambiamento, ogni pi piccola trasformazione. Il lavoro per divenire consapevoli delle diverse parti del nostro essere quindi essenziale per affrancarci dal nostro essere inferiore e per rendere possibile la trasformazione. E di questa incoscienza che le forze antidivine si avvalgono per introdursi in noi e renderci loro schiavi. Lazione delle forze antidivine facilitata dallinconsapevolezza di come siamo costituiti e di ci che succede nelle differenti parti del nostro essere. Nellincoscienza molto pi facile divenire strumenti di forze ostili. Ma come avviare questo percorso di consapevolezza? Ecco alcune indicazioni fondamentali: Dovete essere coscienti di voi stessi, della vostra natura e dei vostri movimenti. Non solo quindi una consapevolezza delle varie parti del nostro essere, della nostra struttura psicologica, ma anche del suo funzionamento, delle sue dinamiche. Mre infatti precisa: Dovete sapere come e perch agite, sentite, pensate. Dovete capire quali sono i moventi, gli impulsi, le forze nascoste o visibili che vi fanno agire. Si tratta di un lavoro meticoloso, innanzitutto di auto-osservazione, dove la sincerit del ricercatore svolge un ruolo fondamentale, soprattutto quando si vuole giungere a comprendere lorigine dei nostri impulsi e moventi. Ancora pi sincerit, silenzio, distacco, impersonalit occorrono per percepire le forze nascoste, occulte,

subconscie, che sospingono la nostra azione. Dovete, per cos dire, smontare in pi pezzi il meccanismo del vostro essere. Mre, con una metafora tecnica, ci invita ad affrontare la ricognizione della complessit del nostro essere con latteggiamento distaccato di un tecnico che smonta un congegno, interessato a comprendere come fatto e come funziona. Solo quando sarete coscienti potrete distinguere e vagliare le cose, potrete vedere quali sono le forze che vi traggono verso il basso e quali vi spingono in avanti. Con una semplice frase Mre pone le basi delletica che dobbiamo seguire nella nostra sadhana. Dopo essere diventati consapevoli del nostro essere nella sua complessit e dei suoi movimenti, dobbiamo comprendere sperimentalmente che cosa ci trattiene nella coscienza inferiore e cosa invece ci fa andare avanti. E, naturalmente, come ha avuto modo di chiarire ripetutamente in diversi passaggi dellAgenda, molto spesso ci che ci utile e ci che nocivo non ha nulla a che fare con le prescrizioni morali, con le opinioni correnti, con i precetti delle religioni. E quando sarete capaci di discernere ci che deve essere da ci che bisogna evitare, il vero dal falso, il Divino dallantidivino, dovrete agire rigorosamente secondo questa conoscenza, rifiutare risolutamente luno e accettare laltro.

Quando sarete capaci lascia intendere che giungere a questo discernimento un percorso lungo e non facile, come sa benissimo ogni onesto ricercatore. E difficile indagare le varie parti del nostro essere e le loro dinamiche, riconoscere la qualit delle diverse forze, ma soprattutto altissimo il rischio di autoinganno. Un modo per far s che questo discernimento divenga sempre pi chiaro e sicuro consiste nellagire rigorosamente nella direzione che la nostra percezione interiore ci indica come giusta. Quanto pi lo faremo, tanto pi la discriminazione diverr precisa. Mre ci mette in guardia: La dualit vi si presenter ad ogni passo e ad ogni passo dovrete fare la vostra scelta. Dovrete essere pazienti, perseveranti, vigili, pienamente svegli, come dicono gli adepti. Dovrete sempre rifiutare di dare una possibilit, qualunque essa sia, allantidivino contro il Divino. Ecco che Mre ci fa capire cosa intende per conscient, rimandando al significato di svegli o risvegliati della tradizione buddista. Sappiamo che alcuni termini hanno significati che in parte si sovrappongono: coscienza, consapevolezza, presenza mentale, vigilanza, attenzione, risvegliarsi, essere testimoni. Mre volutamente richiama tutti i concetti e ci segnala con forza limportanza di questo lavoro, di avviarlo e svilupparlo con sincerit e determinazione, guardando alla sostanza. Quello che conta infatti la sostanza, lobiettivo, la conquista di fondo da fare.

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Riflessioni su autoanalisi e Yoga integrale


dal libro Yoga integrale e psicoanalisi di Miranda Vannucci
Mi stato chiesto di dare qualche consiglio pratico per stimolare la consapevolezza nella sadhana dello yoga integrale; aiutare cio lautoanalisi favorendo labitudine a cogliere le parti del preconscio (quelle pi vicine alla coscienza) e cominciare a capire un po, per quanto possibile da soli, senza il sostegno del terapeuta, questa parte pi accessibile, di cui spesso non ci accorgiamo. Linconscio arriva invece alla coscienza tramite i sogni, atti mancati, lapsus ecc. e parla il linguaggio dei simboli; di pi difficile decodificazione senza laiuto del terapeuta. Pu essere superficiale dare consigli e regole generali per unautoanalisi, perch sono da calare nella situazione personale di ognuno; prover a dare qualche indicazione per stimolare il procedimento verso la consapevolezza di s e a ricercare qualche collegamento tra il lavoro e i concetti della psicoanalisi, e lo yoga integrale. Secondo la psicoanalisi, anche latmosfera affettiva recepita e assorbita dal bambino intorno ai primi cinque anni di vita, sulla base di una certa tipologia costituzionale nellindividuo, a determinare levoluzione della personalit negli anni successivi: tutto cio in noi adulti influenzato da quel passato lontano. Per esempio: una situazione familiare con una madre poco presente e abbandonica verso il bambino, favorir una sensibilit nelladulto al problema abbandono-solitudine e cos via. Ladulto inoltre tender a ripetere nella sua vita i nodi che hanno condizionato queste sue prime fasi di vita infantile: quella che si chiama la coazione a ripetere. Posso fare questo esempio: si pu riproporre nella vita adulta un modello di scelta del partner in opposizione ai dettami familiari, una scelta contro la famiglia, finch questo nodo non viene alla coscienza e la persona si accorge di questa ripetitivit, possibile il superamento nella maturazione della vita e la persona pi libera di scegliere anche un modello che non contro la sua famiglia di origine, quindi, in qualche modo legato a quel cordone ombelicale non ancora sciolto. La persona si libera allora della coazione a ripetere; questo concetto pu avere qualche collegamento con i nodi karmici dello yoga che pi ampiamente si ripetono nelle reincarnazioni e vengono sciolti quando non pi necessario riviverli, perch sono ormai superati con i cambiamenti della coscienza. Attivando lautoanalisi si pu, facendo un altro esempio, cercare di capire il collegamento con laccadimento attuale, il sentimento di sentirsi rifiutati dalle persone, e lincombere di problemi simili nel passato lontano: una non completa accettazione da parte della famiglia dorigine. Si pu favorire cos lattivazione dei ricordi, per ricostruire nella coscienza il sentiero dellorigine del problema; analizzando i simboli dei sogni per capire anche lorigine inconscia del problema stesso, si attiva maggiormente il processo onirico, aprendo una specie di finestra-ponte sullinconscio e diminuendo quelli che Mre individua come salti nella coscienza. A proposito dei ricordi e del karma, Mre spiega: Piuttosto curiose, queste cose del passato: adesso, una volta che sono venute, e io le ho raccontate, scompaiono. Come se tornassero unultima volta per dire arrivederci prima di andarsene. Tutti questi ricordi (per dire la verit si tratta di immagini) come se si presentassero con dentro la conoscenza, la verit e lAIUTO che rappresentano. Come venissero a dirmi: Ecco, vedi qual lorigine di quella certa cosa, tutta una traiettoria. Poi una volta che ho visto di che si tratta, se ne vanno. Un giorno, per fare un esperimento, ho cercato di richiamare qualcosa dal passato, che mi interessava per il suo contenuto. Ci ho provato, impossibile. Spazzato via, andato. Allora ho capito che queste cose vengono, si mostrano (bisogna stare attenti, bisogna sapere a che cosa sono servite) e se ne vanno. C tutto un insieme di circostanze che ho dimenticato cos completamente che se qualcuno me le ricorda (ci sono persone qui che vivono da tempo accanto a me, che hanno visto certe cose e ne serbano il ricordo) ho limpressione che mi parlino di qualcunaltro o di qualcosaltro:di qualche cosa, insomma con cui non ho pi nessun rapporto. - 42 -

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Succede cos per tutte le cose, vicine o lontane, che hanno portato nella mia coscienza quanto ci dovevano portare, ma poi hanno perso la loro utilit e sono scomparse. Solo che, probabilmente per gli altri questi ricordi hanno ancora qualche utilit e cos restano vivi. Ma per me si sono completamente cancellati, cancellati totalmente, come non fossero mai esistiti. il solo modo per dimenticare. La gente cerca spesso di dimenticare il passato; ma non serve a niente. Il passato scompare solo quando ha dato tutto linsegnamento che doveva dare (quando una volta decantato possiamo vederlo nella sua realt pi profonda); allora non ha pi alcuna utilit. In fondo sono convinta che il karma consista semplicemente in cose che uno si trascina dietro perch non se n servito nel modo giusto... se uno avesse imparato totalmente e chiaramente la lezione che il tale avvenimento o la tale circostanza doveva dargli, allora sarebbe finita: quelle cose non avrebbero pi nessuna utilit e il karma si dissolverebbe. ( LAgenda di Mre, vol 1, pag. 484) Si costruiscono, con la memoria del passato, cos dei passaggi di coscienza, utili per rinsaldare la persona e si allarga quello che in psicoanalisi si chiama io; questo pu comportare un aumento di sofferenza, temporaneo, perch i ricordi spiacevoli sono banditi dalla coscienza; un p come pulire una ferita che ha del pus sotto la crosta: pu far male, ma attiva la guarigione. Per fare qualche esempio dei meccanismi psicologici da riconoscere a livello preconscio, possiamo cercare di individuare e capire le nostre proiezioni (descritte da Mre): cio, per esempio, quando una persona ci fa arrabbiare, tendiamo a rifiutarla o ci irrita, perch spesso vediamo in lei una parte di noi simile che rifiutiamo in noi stessi, invece di accettarla, cercare di capirla e trasformarla. Occorre allora accorgersi della nostra proiezione, rimettere in noi quella parte di cui ci sbarazziamo, trasferendola con il meccanismo proiettivo nellaltro, cercare di capire perch la rifiutiamo, e accettarla, per cominciare a trasformarla. Per esempio: una persona ci antipatica perch sfrutta gli altri; ci pu essere una nostra tendenza inconscia allo sfruttamento, di cui ci liberiamo proiettandola in lei, da accettare in noi, comprendendo da dove si origina e perch, e trasformare. Quando proviamo unemozione forte e spropositata, (rabbia, dolore ecc.) spesso questemozione parte dal fatto attuale: per esempio, una persona che ci deride, ci fa sentire feriti, ma il fatto attuale da ricollegarsi allinfanzia, a quella ferita, a quella derisione infantile, che ci rendono difficile il sopportare levento simile nella vita adulta, come se fossimo ancora bambini indifesi. Spesso pi che di un trauma si pu parlare di microtraumi ripetuti, microdisarmonie, nella famiglia di origine e nellambiente dellinfanzia Lemozione forte pu essere spostata ad una situazione che allesterno, per esempio, la macchina che ci taglia la strada e che ci fa arrabbiare; lorigine di questa rabbia va ricercata allinterno di noi, per esempio in una difficolt affettiva, una disarmonia con il partner o un problema riguardante lautostima, un non sentirsi considerati nellambiente di lavoro. Quindi occorre risalire allorigine vera dellemozione, a volte preconscia o inconscia, attuale (che abbiamo spostato allesterno) e passata, cio infantile. A proposito di emozioni, spesso c la tendenza a rimuovere lemozione spiacevole (dolore, tristezza, rabbia) che scende nellinconscio costituendo una zavorra per la persona; bene per quanto possibile, quando sentiamo unemozione spiacevole, (per esempio dolore per un distacco affettivo) lasciarla scorrere e fluire dentro di noi, senza negarla od ostacolarla per paura di soffrire. E cos portare alla coscienza anche la rabbia inconscia, accettare di provarla, tentare di capirne lorigine e la motivazione, prendersene la responsabilit e tentare di trasformarla, od incanalarla (per esempio attivit sportive, lavoro). Se cerchiamo di sondare come viviamo la nostra vita affettiva, spesso troviamo quello che si chiama attaccamento, che a volte assume la tonalit di una dipendenza affettiva forte (pu avvenire anche con gli oggetti che diventano sostituti delle persone). La trasformazione di questo sentimento in una dipendenza meno intensa, che lascia spazio allamore per laltro, al dare oltre che al ricevere, allessere noi presenti oltre che richiedere la presenza, pu comportare un lavoro psicologico anche doloroso e difficile. Talvolta possiamo scoprire che laltro una parte di noi (figlio, partner, genitore, amico) sul - 43 -

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quale proiettiamo nostri bisogni, aspettative. Rimettendo in noi questa parte (per esempio il padre che proietta sul figlio desideri e ambizioni lavorative che non ha potuto realizzare lui nella propria vita) scopriamo che laltro non un prolungamento di noi, e riusciamo a separarci e individuarci. Cos nei rapporti di coppia possiamo vedere che laltro stato nelle nostre fantasie un po come il genitore che non abbiamo avuto o che ci mancato. Questa coscienza, accompagnata da una certa saturazione del bisogno, in questo caso affettivo, che avviene normalmente nel rapporto di coppia, fa s che comunque il rapporto piano piano cambi e si trasformi in una dimensione affettiva pi matura, meno filiale nella quale c pi reciprocit e scambio. Laccettazione del distacco dallattaccamento, porta alla cosiddetta nascita psicologica della persona, la vera nascita, il vero taglio del cordone ombelicale; quella che si chiama individuazione; spesso dolorosa perch, staccando questo cordone ombelicale si possono portare alla luce zone interne di vuoto affettivo, solitudini, mancanze, che hanno determinato il bisogno del legame stretto. In quella che considerata la vita umana normale, molte persone non sono mai veramente nate, intendendo con nascita questa individuazione, n sono minimamente coscienti del problema. La separazione, intendendo per separazione oltre che il lutto nella perdita affettiva della morte, anche e soprattutto le normali separazioni e trasformazioni che avvengono nella vita degli affetti in sentimenti pi basati sullamore e meno sullattaccamento, considerato levento psicologicamente pi difficile nella maturazione per lessere umano. La vita ci riserva molte separazioni, dalla nascita in poi, e uno stesso evento positivo, per esempio un matrimonio, ununione e anche una separazione dal passato, dai genitori, da quella nostra identit che avevamo prima. Tutti i cambiamenti nella vita comportano separazioni, e cos la coscienza dellesistenza nel suo evolvere, linvecchiamento, laccettazione della morte. Accettare i sentimenti, le emozioni, e i cambiamenti che ci accompagnano in questo percorso, che sono fisiologici, scandagliarli in noi senza negarli o rimuoverli nellinconscio, ci aiuta ad essere pi integri, ad avere meno zavorra inconscia e ad essere pi in armonia con noi stessi e con la vita; possono affiorare stati danimo quali dolore, tristezza, vuoto affettivo, mancanza, malinconia e anche rabbia. Si sviluppa cos quella fase dello sviluppo chiamata la normale parte depressiva, che si accompagna ad una maggior consapevolezza della vita e del tempo che passa. A proposito della rabbia, e della separazione, questo sentimento spesso negato, bandito dalla coscienza, tipicamente nelle situazioni di morte, quando affiora perch ci sentiamo abbandonati dalla persona che morta e in colpa per questo nostro sentimento che viene censurato dalla coscienza, rimosso nellinconscio e affiorano solo dei sensi di colpa spostati, per esempio, su il fatto di non esserci abbastanza occupati della persona morta. Accenno solamente allanalisi che pu avvenire di alcune tra le molte tendenze preconsce e inconsce da accettare, capire e trasformare nella persona per arrivare a una maggiore consapevolezza e forza dellio, riducendo conflitti, cos da agevolare la crescita umana e spirituale. - Analisi dei sensi di colpa: per esempio un non diritto a godere della vita e delle cose positive a causa dei sensi di colpa, tipicamente in personalit severe e rigide e tendenti alla depressione. - Analisi delle tendenze sado-masochistiche: ricerca delle difficolt (per esempio rapporti di coppia difficili) e sofferenze nella vita per bisogno di punirsi, sensi di colpa, voler coprire dei vuoti affettivi interiori con il dolore. - Analisi delle tendenze costruttive e distruttive nelle situazioni della vita: abituarsi a vedere la positivit della vita, delle situazioni e delle persone. Spesso la distruttivit una forma primitiva di rabbia, sostituisce cio unaggressivit molto forte e non elaborata. - Analisi delle parti attive e passive nella persona, aperture e chiusure, rigidit ed elasticit ecc. - Analisi delle tendenze alla conversione dello psichico-emotivo sul corpo e delle somatizzazioni. - Analisi dellidentificazione dellio con il corpo, vita, mente, della persona. Lattivazione della consapevolezza (autoanalisi e analisi nella psicoterapia) pu portare se ben indirizzata ad un percorso di accettazione dei nodi conflittuali, mancanze affettive, problemi vari, comprensione e trasformazione. 44 -

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Secondo lo yoga integrale, in alcuni esseri prevale il corpo che domina e luomo prevalentemente occupato dalla sua vita corporea; in altri il vitale che regola mente, volont e azione; a livelli pi evoluti la mente che pu governare la persona. Una buona armonia delle varie parti aiuta il percorso umano e spirituale. Con lintrospezione possiamo partire, per esempio dalla conversione sul corpo e dalle somatizzazioni varie (livello fisico pi regressivo) di un problema: per es. scarichiamo col mal di testa una difficolt emotiva di cui non siamo consapevoli, non ne abbiamo cio coscienza profonda (ad esempio un distacco affettivo), arriviamo a capire e a sentire che il mal di testa sostituisce la tensione emotiva della situazione (livello vitale); diminuisce cos il mal di testa e accettando lemozione portata sul corpo (per esempio dolore psichico) passiamo dal fisico al vitale; elaborando la comprensione dellorigine del problema, cercando di trasformare il dispiacere, il dolore e la parte aggressiva, anche della situazione, arriviamo al livello pi maturo, cio al mentale, che riflette, capisce, meno in balia del fisico e del vitale, accetta comprendendo profondamente il problema: possono cos aumentare i sogni, le fantasie, le riflessioni che aiutano a sciogliere il problema nella maturazione. Avviene una purificazione del fisico, del vitale e del mentale e un aumento di energie libere, prima imbrigliate nei conflitti, che possono anche passare a livello mentale con un aumento della capacit di concentrazione, forza dellio; la persona cos alleggerita e libera pu volgersi pi pienamente al percorso spirituale. Infine faccio un breve accenno al lavoro dellenergia spirituale collegato allanalisi psicologica. Laumento della consapevolezza che avviene in un percorso di trasformazione psicologica, allarga e rinforza la base della personalit e su questa, nella persona che segue il cammino spirituale, pu scendere la Forza spirituale. La Madre spiega che: Il moto dellessere interiore pu essere perfetto di per s, ma rende lessere esteriore, soprattutto se debole e non trasformato, ricettivo a certe forze, che per la loro stessa intensit, lo riempiono di unemozione tanto violenta da sfuggire ad ogni controllo. Ovunque lessere esteriore offra una resistenza allessere interiore o non sia capace di contenere la totalit dellAnanda ricevuto, si genera una certa confusione e anarchia nellespressione. Dovete avere un corpo e nervi solidi. Dovete avere una solida base di equanimit nel vostro essere esteriore. Se possedete queste basi, potete contenere un mondo di emozioni senza alcun bisogno che venga disperso in grida... Per poter sopportare la pressione della discesa del Divino, dovete essere molto forti e molto possenti, diversamente sareste ridotti in briciole... ... Persone che chiedono perch il Divino non si ancora manifestato? Perch non siete pronti. Ecco perch diciamo a coloro che non hanno nel loro corpo, nel loro vitale e nella loro mente una base sufficientemente salda e vasta: non tirate. Cio non cercate di attirare con violenza le forze del Divino, ma aspettate nella calma e nella pace... Infatti queste persone non sarebbero capaci di sopportare la Discesa. Ma a coloro che possiedono questa base indispensabile, diciamo invece: Aspirate e tirate perch essi sono in grado di ricevere le forze che discendono dal Divino senza essere sopraffatti. (La Madre. Conversazioni 1929, pag. 35) I problemi messi per cos dire sul tappeto e capiti tramite il lavoro psicologico per esempio con laffiorare di parti del vitale prima preconsce o inconsce (dolori, rabbie, tensioni) possono essere favoriti nella loro trasformazione dalla shakti che arriva per esempio nella meditazione e che impasta spiritualmente il lavoro stesso, e la persona. Possiamo dire quindi che in questa fase si possono affiancare il lavoro psicologico e ben pi in profondit e rivolto verso lalto, quello spirituale. Riporto le parole di Mre: Sono con voi... Generalmente parlando la mia Forza continuamente in azione e sposta di continuo gli elementi psicologici del vostro essere per combinarli in modo diverso e per precisare a voi stessi i diversi aspetti della vostra natura, affinch possiate vedere le cose che dovete cambiare, sviluppare o eliminare. Ma oltre a questo esiste un legame particolare, personale tra voi e me, tra quanti si - 45

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volgono allinsegnamento di Aurobindo e me. Beninteso, non una questione di distanze: quel legame resta vero e vivo, sia che vi troviate in Francia, allaltro capo del mondo o a Pondichry. Ogni qualvolta che qualcuno chiama, ogni volta che c bisogno che io sia al corrente se mandare una forza, unaspirazione, una protezione o qualcosaltro, mi arriva dimprovviso una specie di messaggio, e allora faccio quello che bisogna fare. Con quelli che ho accettato come discepoli, ai quali ho detto s, esiste qualcosa di pi di un legame: c su di loro unemanazione di me, che quando necessario viene a dirmi cosa succede. (LAgenda di Mre, vol. 1, pag. 133) Una mancanza affettiva antica, cio infantile o attuale, recente, che riaffiora nel percorso psicologico, pu essere pi facilmente accettata e superata se offerta e colmata dallamore spirituale che si accompagna alla discesa della shakti. Cos questa forma di meditazione, che comprende uno scavo interiore, diretta e mirata e pu aiutare a lavorare su di un problema, per trasformarlo indirizzando lenergia spirituale l. In questo caso la shakti pu essere volta al punto fisico (per esempio tensione fisica sostitutiva del problema interiore somatizzato) o al corpo sottile (chakra) che corrisponde al problema (per esempio sul chakra delle radici se la persona sente difficolt di radicamento nella vita, con la famiglia di origine, con lesistenza in generale) o allo stato emotivo (per esempio verso uno stato di ansia, dolore, agitazione)... Lenergia spirituale che arriva e scorre nella persona cos come incanalata e diretta; la ripetizione del mantra pu aiutare a fissarla. Spiega Mre: La differenza tra chi ha un mantra e chi non ce lha salta agli occhi. Quelli che non hanno un mantra, anche se sono molto abituati a meditare o a concentrarsi, hanno i contorni come sfuocati, si portano attorno qualcosa di vago, mentre il japa conferisce a quelli che lo praticano una sorta di precisione, di solidit: unarmatura. Come fossero galvanizzati. ( LAgenda di Mre, vol 1, pag. 32) ************** Nota sullAutore Miranda Vannucci vive e lavora a Genova, dove nata. Laureata in Medicina, con specializzazione in Psicologia Medica conseguita allistituto Giannina Gaslini, ha seguito a Milano la scuola di formazione come psicoterapeuta ad indirizzo analitico e svolge la libera professione come psicoanalista. Segue da alcuni anni linsegnamento dello Yoga Integrale di Sri Aurobindo e Mre, ed in contatto con lAshram di Pondicherry, India, che visita periodicamente. Attiva organizzatrice di incontri di pratica in Italia, collabora con Auroville lnternational Network ltaly.

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Da Prires et Mditations de la Mre


traduzione dal francese di Tanya Venusti le 13 septembre 1914 Avec ferveur je Te salue, Divine Mre, et dans une grande tendresse je midentifie Toi. Unie notre Divine Mre, je me tourne vers Toi, Seigneur, et je Te salue dans une muette adoration ; dans une ardente Aspiration je midentifie Toi. Puis tout devient merveilleux Silence, l tre sabsorbe dans le Non-tre, tout est suspendu, arrt, Immuable... Comment exprimer linexprimable ?... 13 settembre 1914 Con fervore Ti saluto, Madre Divina, e con grande Tenerezza midentifico in Te . Unita alla nostra Madre Divina, mi volgo verso di Te, Signore, e Ti Saluto con muta adorazione; con ardente aspirazione in Te midentifico. Poi tutto diventa Silenzio ineffabile, l Essere si unisce al Non Essere, tutto sospeso, fermo, immobile Come esprimere linesprimibile?

Mirra alfassa bambina

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le 14 septembre 1914

14 settembre 1914

Il ny a plus de moi, plus dindividualit, plus de limites personnelles.Il ny a plus que lunivers immense, notre sublime Mre, brlant du feu ardent de la purification en Ton honneur, Seigneur, divin Matre, Volont souveraine, afin que cette Volont ne rencontre plus dobstacles dans sa ralisation. Cest un immense cantique de fervent amour et dexultation qui monte vers Toi, Seigneur, et toute la terre dans une inexprimable extase sunit Toi. Que Ton souffle puissant alimente le brasier, afin quil devienne de plus en plus vaste et formidable et que tout lombre et toutes les rsistances aveugles soient absorbes, ambrases, transfigures en Lumire dans la merveilleuse flamme purificatrice. Oh la splendeur pacificatrice de Ta purification !

Non esiste pi un io, non c pi lindividualit, nessun limite personale:Non esiste altro che luniverso immenso, nostra sublime Madre, che arde del fuoco ardente della purificazione in onor Tuo, Signore, divino Maestro, Volont sovrana, affinch questa Volont non incontri pi ostacoli alla sua realizzazione. un immenso cantico di fervente amore e di esaltazione che sale verso Te, Signore, e tutta la terra uninesprimibile estasi si unisce a Te. Che il Tuo soffio possa alimentare il braciere, affinch diventi sempre pi grande e meraviglioso, che ogni ombra ed ogni cieca resistenza vengano integrate, abbracciate, trasfigurate nella Luce della meravigliosa Fiamma purificatrice. Oh lo splendore acquietante della Tua purificazione!

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Mirra alfassa bambina

le 16 septembre 1914

16 Settembre 1914

coute la voix qui monte, coute le chant qui slve pour saluer Ton Aurore divine. Que la Loi suprme saccomplisse ; quelle soit existence universelle, ternelle, ou rabsorption dans le Non-tre, peu importe. Faut-il choisir entre les deux ? Je ne le puis ; en ma conscience il nest plus de prfrence et une seule volont persiste : la Tienne, Inexprimable. Et tout lunivers nest plus quun chant de plus en plus vaste et harmonieux slevant pour saluer Ton Aurore divine.

Ascolta la voce che sale, ascolta il canto che si eleva per salutare la Tua Aurora divina. Che si compia la Legge suprema; poco importa che sia esistenza universale, eterna, o riassorbimento nel Non- Essere. Bisogna scegliere fra i due? Non posso; nella mia coscienza non esiste preferenza e persiste una sola volont: la Tua, o Inesprimibile. E tutto luniverso non altro che un canto sempre pi ampio e armonioso che sinnalza per salutare la Tua Aurora divina.

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le 17 Septembre 1914 Plus aucune impulsion dactivit ne peut venir du dehors ou dun monde en particulier.Cest Toi, Seigneur, qui mets tout en mouvement des profondeurs de ltre, cest Ta volont qui dirige, Ta force qui agit ; et non plus le champ limit dune petite conscience individuelle, mais sur le champ universel dune conscience qui dans chaque tat dtre sest unie au tout. Et ltre a, ne mme temps, la perception consciente de tous les mouvements universels dans leur complexit, et mme leur confusion, et la paix silencieuse et parfaite de Ta souveraine immutabilit

17 settembre 1914 Nessuna pulsione allattivit pu venire da fuori o da un mondo in particolare. Sei Tu, Signore; a far si che tutto si muova dal profondo dellessere, la Tua volont che dirige, la Tua forza che agisce;e non pi il campo limitato duna piccola coscienza individuale, ma sul campo universale di una coscienza che, si unita a Te in ogni condizione dellessere. E lessere ha, nello stesso tempo, la percezione cosciente di tutti i movimenti universali nella loro complessit, sia la loro confusione, che la pace silenziosa e perfetta della Tua sovrana immutabilit.

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ATTIMI DI CONSAPEVOLEZZA
Rubrica di Teresa Cesari
*************************** Questa rubrica ci porter ogni volta la condivisione di alcuni momenti significativi della vita di Terry. Questa condivisione contestualmente una indicazione ed un dono: per chi sapr entrare in sintonia con le vibrazioni che contiene e per chi vorr essere illuminato dai bagliori della luce che contiene. Dice Sri Aurobindo che tutta la vita yoga ***************************

1 - Il vento
Non con il pensiero che si pu stare a contatto con la Natura, poich la Natura non pensa. Ma se senti profondamente la bellezza della Natura e ti senti in comunione con essa, ci pu aiutare ad ampliare la coscienza. Mre.

Cera una volta, un tardo pomeriggio di ottobre 1975. Gli Appennini apparivano come ombre allorizzonte, il cielo era grigio e la natura infreddolita, alberi, cespugli, gli ultimi fiori , era immobile, quasi attonita dallinverno che avanzava. Era il Grande Anno, almeno per me, quel periodo della vita che, se hai fortuna,ti capita una sola volta. Speranzosa di afferrare lo spirito delle cose, camminavo in mezzo alla campagna accarezzando con i piedi le foglie morte che erano vita per la terra, la fragranza del terriccio umido penetrava le mie narici dandomi il senso di appartenenza e mi inebriava, era tutto cos autentico cos presente. La collina sovrastava una pianura non troppo grande che ospitava delle pecore che ignare del tempo che passava, mangiavano avidamente lerba. Era limbrunire. In cima alla collina cera un sasso enorme , era bello sedersi e ammirare il panorama, il silenzio era padrone. Erano gli anni dove si meditava ovunque, ogni posto era propizio, la speranza di cambiare il mondo si mescolava con la voglia di sentirsi uno con tutto, la magia mi accompagnava . Allimprovviso , in mezzo a questo silenzio e immobilit, un forte vento cominci a soffiare.

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Arrivava veloce dagli angoli della pianura come se corresse su una carrozza e quando arrivava dove ero, sembrava accarezzarmi il viso, i capelli, i vestiti ,era gentile, pur essendo determinato. Soffiava sempre pi forte, penetrava dentro ai miei pori fino a toccarmi il cuore, era vivo come una mano morbida che tutto contiene, era una parte di me stessa, era me, ed ad un tratto mi sono trovata assieme a lui a correre nella pianura, libera da tutti i vincoli, il corpo quasi dissolto nellaria. Era la sensazione pi incredibile che avessi mai provato, cos profonda cos antica. Era tutto vero, tutti i discorsi sulla spiritualit, su lampliare la coscienza, bastava osservare, ascoltare e lasciarsi andare per cogliere lo spirito delle cose. Il vento da allora lo sempre sentito come una parte di me stessa. Terry.

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Appunti per una pratica integrale.


Rubrica di Pino Landi

1 Pratica integrale
La rubrica che inizia con questo numero zero della rivista Usha, dedicata alla condivisione di una serie di appunti relativi alla pratica. Pratica condotta ormai da molti anni, sia individualmente che in piccoli gruppi di meditanti, uniti non da scelte ideologiche o religiose, ma dalla pura pratica. Il sottoscritto ha precisa consapevolezza che non in ogni caso possibile trasmettere realmente nulla attraverso le parole dette o scritte. Si pu, nel migliore dei casi, illustrare qualche tecnica e dare testimonianza approssimativa di una esperienza soggettiva, tradotta in parole e in immagini mentali. Se racconto a qualcuno che non conosce quel frutto, come ho mangiato una banana, anche se avessi capacit descrittive fuori dal comune, quel qualcuno potr trarre una conoscenza formale in merito, ma finch non si si procura ed di assapora la banana, le mie parole non potranno mai dare senso compiuto a quella esperienza per chi banane non ha mai mangiate. Laltra difficolt di cui sono ben consapevole la limitatezza del linguaggio e della logica mentale per parlare di ci che oltre la competenza della mente. Per descrivere le esperienze della sadhana occorrerebbe un nuovo linguaggio; forse la poesia potrebbe esserlo, ma parlo di una poesia non meramente estetica e vitale come quella che siamo abituati a leggere, ma una poesia proveniente dai piani pi elevati, una vera e propria rivelazione che si manifestasse attraverso simboli e versi mantrici, vere e proprie parole di potenza e di luce. Ma ahim tutto ci ben oltre le mie modestissime possibilit. La mente non pu prescindere dai suoi fondamenti e dalle dinamiche del suo proprio funzionamento: per la mente loggetto del conoscere esterno e tutto ci che c da sapere viene acquisito, un qualcosa che si aggiunge; soggetto ed oggetto sono due cose distinte quindi entrambe parziali. Vi per anche un diverso modo di conoscere, per identificazione, quando conoscente e conosciuto sono una cosa unica, cos come non cosa separata il movimento del conoscere. E questa la conoscenza a cui si aspira con la pratica. Si parla di una conoscenza che non acquisisce, ma che diviene, che non ingloba, ma trasforma, che non analizza, ma si ampia identificandosi.

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Parliamo di una conoscenza che procede per sintesi e non per analisi, quindi che unisce ed universalizza invece di dividere e parcellizzare; che non ha per oggetto elementi disparati e separati, ma procede per visioni complessive: parliamo quindi di una pratica di sintesi. La legittimit di ogni esperienza, a differenza delle sperimentazioni scientifiche, non affatto legata alla ripetibilit, anzi ogni accadimento valido solamente per s stesso e la realt del tutto soggettiva e non oggettivabile. Tempo, spazio e rapporto causa-effetto non sono pi rigide gabbie alinterno delle quali ogni libert perduta, assieme ad ogni reale possibilit e potenza. In altri termini il procedere lungo un sentiero di reale crescita e reale trasformazione, passa attraverso una sadhana che non pu essere che integrale, per diversi motivi che costituiscono lessenza stessa di questo procedere. Integrale perch occorre innanzitutto lavorare affinch la pratica non sia un ulteriore momento di alienazione, bens strumento di armonizzazione ed unificazione di ogni momento della giornata, dellagire, del sentire, del pensare. Fine del lavoro far s che sia tutta la vita intera che diviene il nostro yoga, la vita intera mezzo per acquisire conoscenza e consapevolezza, la vita intera unopera darte. La vita in fondo un materiale grezzo, analogo al marmo dello scultore: qualcuno vedr dentro il blocco la statua e sapr togliere tutto il materiale inutile che la ingabbia l dentro I momenti in cui ci si siede nel proprio angolino per una meditazione, o una visualizzazione, o una preghiera, o qualche altra pratica che sia tassello della sadhana, possono essere importanti ed anche indispensabili, ma non possono essere esclusivi. Ci che si realizza in termini di allargamento di coscienza e percezione nei momenti di pratica, quando ed ammesso ovviamente che ci accada, deve poi radicarsi nella quotidiana vita di relazioni, trasformando e rovesciando i punti di vista ordinari, le ordinarie abitudini fisiche e psichiche, le ordinarie capacit percettive basate unicamente sui sensi materiali. Perfino il periodo del sonno, che a ben vedere occupa circa un terzo del tempo della nostra vita, pu essere trasformato in un utile occasione di pratica e di conoscenza, in cui le normali funzioni

fisiologiche continuano ad essere svolte, in cui per non si piomba in un buio baratro di incoscienza, ma si acquisisce sempre di pi consapevolezza di ci che accade quando la coscienza mentale lascia spazio ad altre modalit. Integrale perch attraverso la pratica possibile sperimentare quanto illusoria sia lidea e la convinzione che l essere racchiuso nei confini della pelle; sperimentare quanto falso sia il sentire tutto ci che esiste come estraneo e quindi tendere ad utilizzarlo per specifiche finalit personali ed individuali. E possibile sperimentare che ogni identificazione con qualcosa di specifico e limitato sempre una falsa forzatura e provare invece ad espandersi senza limiti, e senza pur tuttavia perdere nulla della propria autonomia ed individualit. E anzi possibile esprimere al massimo livello autonomia ed individualit proprio superando ogni identificazione con un solo componente del composito essere che luomo, liberandosi effettivamente dalle suggestioni e dalle pulsioni inconsce che paiono provenire dal di fuori e dal di dentro. Integrale perch possibile, attraverso una sincera e metodica pratica di introspezione, trovare un punto di gravit permanente attorno a cui possano ruotare le diverse sfere di energia che formano sentimenti e pensieri, il pi delle volte contraddittori ed antagonisti tra di loroE possibile individuare un Essere interiore che assorbe ed unifica tutti i falsi esserimaschera con cui centinaia di volte al giorno ci si identifica, a seconda delle circostanze e delle persone in cui ci si imbatte. Attorno allEssere Psichico possibile infatti riunificare tutte le parti scisse che formano luomo, impedendo loro di dominarlo e farlo danzare al loro ritmo come un burattino. Integrale perch nulla deve essere rifiutato per la pratica, perch tutto utilizzabile per la crescita e la trasformazione. La crescita individuale non altra cosa della crescita di tutto ci che ci sta attorno, perch in effetti nulla si trasforma se non la coscienza. Ci che realizziamo in noi si irradia attorno in un contagio perfettamente percepibile: possiamo perci scegliere se nuotare in acque limpide e correnti, o sguazzare nel

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fango. Ogni atto della nostra giornata pu diventare un atto sacro, veicolo cio di consapevolezza e compiuto quindi con piena libert. La stessa mente non va rifiutata, ma pienamente sviluppata, cos come la consapevolezza dellio. Ci che conta da un lato linflessione, la volont con cui procediamo e dallaltro la capacit di rendersi vasi vuoti per ricevere

La tecnica di uno yoga che cambi il mondo devessere multiforme, flessibile, paziente e onnicomprensiva come il mondo stesso. Se non affronta tutte le difficolt e possibilit e non tratta con cura ogni elemento necessario, ha forse qualche probabilit di riuscita? in questo yoga sono raccolti tuffi gli aspetti della Verit, non nelle forme sistematiche ad essi attribuiti in passato, ma nella loro essenza, e portati al significato pi completo e pi alto. Si possono sentire le esperienze di qualunque sadhana come parte di questa sadhana. La vita umana raggiunger la sua pienezza e si trasformer in qualcosa di superiore solo quando questa verit verr afferrata e resa la forza motrice della nostra coscienza, e quando verr scoperto il mezzo della sua effettiva realizzazione. Troveremo tale mezzo in uno yoga integrale, in ununione di tutte le parti del nostro essere con il Divino e nella conseguente trasmutazione di tutti questi elementi, ora discordanti, nellarmonia di una coscienza e di unesistenza divine superiori. SRI AUROBINDO Lettere sullo yoga

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Dalla rivista Karmayogin Karmayoga - di Sri Aurobindo


traduzione e introduzione a cura di Nicola Mancuso
Introduzione Sri Aurobindo lanci il Karmayogin, "Una Rassegna Nazionale di religione, letteratura, scienza, filosofia, ecc", il 19 giugno 1909, sei settimane dopo la sua liberazione dal carcere a conclusione del processo ad Alipore per la bomba di Muzaffarpur. Probabilmente Sri Aurobindo ebbe l'idea di pubblicare la rivista Karmayogin anche a seguito del mancato discorso sulla Religione indu che si era proposto di tenere nell'incontro di Uttarpara, dopo la scarcerazione, e che aveva sostituito con la comunicazione "al suo popolo" della Parola di Dio che gli aveva parlato in prigione. Fra il 19 giugno 1909 e il febbraio 1910, quando lascer Calcutta, Sri Aurobindo curer la redazione della rivista, scrivendo la maggior parte del suo contenuto. Oltre agli articoli sulle questioni politiche e argomenti connessi, il Karmayogin contiene saggi di filosofia, yoga, educazione, arte e letteratura, cos come traduzioni e poesia. All'uscita di prigione Sri Aurobindo impatta una situazione politica seriamente compromessa dalle esecuzioni e dalle deportazioni di massa dei suoi amici a fratelli di lotta compiute dal governo britannico. Rimettendosi subito al lavoro, con il Karmayogin in inglese e il corrispondente Dharma in bengali, Sri Aurobindo cerca di rilanciare l'ideale dell'indipendenza totale e della non-cooperazione con gl'inglesi, riuscendo a riaggregare i pochi uomini ancora disposti alla lotta contro il dominio britannico. Nel febbraio del 1910 viene avvertito che gl'inglesi stavano per arrestarlo con un'altra falsa accusa e obbedendo all'Adesh un ordine interiore si imbarca segretamente prima per Chandernagore poi per Pondicherry, un'enclave dell'India francese, che raggiunger il 4 aprile dello stesso anno. A Pondicherry Sri Aurobindo lascer la lotta politica per dedicarsi al suo vero lavoro spirituale, lo Yoga. Il presente articolo la veggente anticipazione e il primo accenno di uno dei fondamenti di quello che sar il Suo Purna yoga o yoga integrale. *************************************************************************** Abbiamo parlato di Karmayoga come lapplicazione dello Yoga Vedanta alla vita. A molti di coloro che prendono la conoscenza dallInduismo di seconda mano questo pu sembrare una definizione dubbia. Le menti pratiche suppongono generalmente che il Vedanta come guida per la vita e lo Yoga come metodo di comunione spirituale siano cose pericolose, che spingono via gli uomini portandoli dallazione allastrazione. Lasciando da parte tutti quelli che considerano tali credenze come misticismo, auto-inganno o impostura; anche coloro che hanno riverenza e credono nellaltezza dellInduismo hanno limpressione che per poter vivere una vita spirituale ci si debba totalmente allontanare da ogni attivit umana. Eppure la vita spirituale trova la sua espressione pi potente nelluomo che vive la vita ordinaria degli uomini nella forza dello Yoga e sotto la legge del Vedanta. E da tale unione della vita interiore con lesteriorit che lumanit finir per essere infine sollevata e diventare potente e divina. E un'illusione pensare che il Vedanta non contenga fonti dispirazione per la vita, nessuna regola di condotta, e sia puramente metafisico e quietista. Al contrario, la pi alta moralit di cui lumanit capace trova il suo perfetto fondamento e giustificazione negli insegnamenti delle Upanishad e della Gita. Le dottrine caratteristiche della Gita sarebbero nulla se non fossero leggi di vita, dharma, cos come le aspirazioni pi trascendentali del Vedanta presuppongono una preparazione nella vita, perch solo attraverso la vita che si pu raggiungere limmortalit. - 56

Il parere contrario dovuto a certe tendenze che si sono pesantemente radicate nella storia e nel temperamento della nostra razza. Lobiettivo finale della nostra religione lemancipazione dalla schiavit della Natura materiale e la libert dalla rinascita individuale, e certe anime, tra le pi elevate che abbiamo conosciuto, sono state spinte, dallattrazione del silenzio e della purezza finali, a dissociarsi dalla vita e dallazione fisica per raggiungere lobiettivo facilmente ed in tempi pi rapidi. Ergendosi come picchi montani al di sopra del livello comune, hanno attratto gli occhi di tutti e reso questo tipo di ritiro il pi alto ed autoritario ideale ind. E per questo motivo che Sri Krishna ha insistito tanto sul perfetto attaccamento dello Yogi alla vita e allattivit umana anche dopo che il bisogno della vita e dellattivit era finito, per timore che il popolo, seguendo, come di solito fa, gli esempi migliori, si potesse allontanare dal suo dharma facendo regnare una confusione bastarda. Lo Yogi ideale non si ritira reprimendo la forza, sempre impegnato nel fare il bene per tutte le creature, o attraverso leffluvio dellenergia divina che si riversa sul mondo o da solo di fronte allumanit come suo leader nella marcia e nella battaglia, ma distaccato dalle sue opere e superiore alla sua personalit. Inoltre, il termine Vedanta solitamente identificato con il rigoroso monismo e la peculiare teoria di Maya concepiti dallaltissimo e ascetico intelletto di Shankara. Ma sono le stesse Upanishad e non gli scritti di Shankara, il testo e non il commento, che costituiscono lautorevole Scrittura Vedantina. Shankara, per quanto grande sia stato, resta comunque solo una sintesi e una interpretazione delle Upanishad. Ci sono stati altri in passato che hanno fortemente influenzato lo spirito nazionale e non vi alcun motivo per cui non ci dovrebbero essere sintesi ancora pi perfette in futuro. Si tratta di una sintesi, che abbraccia tutta la vita e l'azione nel suo campo di applicazione, che gli insegnamenti di Sri Ramakrishna e Vivekananda hanno preparato. Quello che debolmente iniziato ora una ripetizione su un palcoscenico pi ampio di quello che gi successo una volta in India, pi rapidamente ma un po' alla volta, quando il Buddha visse e insegn la sua filosofia e l'etica alle nazioni ariane. Allora come oggi uno spirito possente, non importa se Avatar o Vibhuti, la piena espressione di Dio nell'uomo o di una grande effusione di energia divina, viene gi tra la gente portando nella loro pratica vita quotidiana la forza e limpulso di una spiritualit assoluta. E questa volta la luce totale e non una nobile parte, a differenza del buddismo che, esprimendo la moralit Vedanta, ignor tuttavia la realt fondamentale del Vedanta venendo espulso dalla sua culla e sede privilegiata. Il risultato materiale stato poi quello che sar ora, una grande rivoluzione politica, morale e sociale che ha reso l'India il Guru delle nazioni e, portata la luce, essa ha dovuto dare in tutto il mondo civilizzato idee modello e forme creative che sono ancora esistenti e dalla viva forza. Il Vedanta e lo Yoga hanno gi superato i confini asiatici e stanno iniziando a influenzare la vita e le consuetudini dell'America e dell'Europa; essi sono a lungo filtrati nel pensiero occidentale attraverso centinaia di canali indiretti. Tuttavia questi sono piccoli fiumi e torrenti sotterranei. Il mondo attende il sorgere dell'India per ricevere il diluvio divino nella sua pienezza. Lo yoga la comunione con Dio per la conoscenza, per l'amore o per il lavoro. Lo Yogi si mette in rapporto diretto con ci che onnisciente e onnipotente all'interno ed all'esterno dell'uomo. Egli in armonia con l'infinito, diventa un canale della forza di Dio per riversare se stesso sul mondo sia attraverso una calma benevolenza o per mezzo di una attiva beneficenza. Quando un uomo si erge, allontanandosi dal pantano dell'io e vive per gli altri, nella gioia e nella sofferenza degli altri; - quando lavora perfettamente con amore e zelo, ma getta via l'ansia per i risultati e non avido di vittoria n ha paura della sconfitta; - quando egli dedica tutte le sue opere a Dio e devolve ogni pensiero, parola e azione come offerta sull'altare divino; - quando si libera di paura e di odio, repulsione, disgusto e attaccamento, e lavora come le forze della Natura, senza fretta, infaticabile, infallibilmente, perfettamente; - quando si eleva sopra il pensiero di essere il corpo, il cuore o la mente o la somma di questi e trova se stesso e il vero s; - quando diventa consapevole della sua immortalit e dell'irrealt della morte; - quando fa esperienza dell'avvento della conoscenza e si sente passivo e la forza divina lavora incontrastata attraverso la sua mente, le sue parole, i suoi sensi e tutti i suoi organi; - cos, quando ha abbandonato tutto quello che , si comporta o il Signore di tutti, l'amante e - 57 -

salvatore dell'umanit, egli dimora permanente in Lui e diventa incapace di dolore, inquietudine o falsa eccitazione, questo Yoga. Il Pranayama e le Asanas, la concentrazione, i culti e le cerimonie, le pratiche religiose non sono in se stesse lo Yoga, ma solo mezzi per lo Yoga. Contrariamente lo Yoga non un percorso difficile o pericoloso, esso sicuro e facile per tutti coloro che prendono rifugio nel Maestro, la Guida Interiore. Tutti gli uomini sono potenzialmente in grado di praticare lo Yoga, perch non c' uomo che non abbia fede, forza o amore sviluppati o latenti nella propria natura, e ognuno di questi attributi un collaboratore adeguato per colui che vuole abbracciare lo Yoga. In verit le massime altezze di questo cammino non possono essere raggiunte in una sola vita, ma tutti possono andare avanti, e nella misura in cui un uomo progredisce ottiene pace, forza e gioia. Anche una minima parte di questo dharma libera un uomo o una nazione dalla grande paura. E' un errore, ripetiamo, pensare che la spiritualit sia una cosa separata dalla vita. "Abbandona tutto" dice la Isha Upanishad "affinch tu possa godere tutto, non bramare alcun possesso dell'uomo. Ma in verit compi le tue gesta in questo mondo e spera di vivere i tuoi cento anni; nessuna altra via ti data che questa per sfuggire alla schiavit dei tuoi atti." E' un errore pensare che le altezze della religione sono al disopra delle lotte di questo mondo. Il grido ricorrente di Sri Krishna ad Arjuna insiste sulla lotta, "Lotta e rovescia i tuoi avversari!" "Ricordati di me e combatti!" "Offri tutte le tue opere a me con un cuore pieno di spiritualit, e libero dalla brama, libero da ogni pretesa egoista, lotta! Lascia che la febbre della tua anima si allontani da te". E' un errore immaginare che, anche quando l'uomo religioso non rinuncia alle sue consuete attivit, sia ancora troppo sattvico, troppo pio, troppo amorevolmente tenero o mancante di passioni per il rozzo lavoro del mondo. Nulla pu essere pi estremo e senza compromessi della risposta della Gita in senso opposto, "Colui che ha il suo temperamento purificato dall'egoismo, colui che non soffre nella sua anima nel sopportare i risultati dell'agire, anche se uccidesse il mondo intero, non uccide ed libero". L'auriga di Kurukshetra alla guida del carro di Arjuna su quel campo di rovine l'immagine e la descrizione del Karmayoga; il corpo il carro e i sensi sono i cavalli al traino ed attraverso le insanguinate e melmose vie del mondo che Sri Krishna pilota l'anima dell'uomo verso Vaikuntha [il cielo di Vishnu]. Da Sri Aurobindo Essays in Philosophy and Yoga Sri Aurobindo Ashram Press, Pondicherry 1998 Part One - Essays from the Karmayogin (1909 1910) - Karmayoga 19 giugno 1909 Traduzione dallinglese di Nicola Mancuso

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MOTRANO Incontro di pratica e studio dal 8 al 10 ottobre 2010


Nel weekend dall 8 al 10 ottobre si terr, presso lagriturismo di Linda, a Motrano, un incontro di pratica e studio incentrato sulla Isha Upanishad, nel commento di Sri Aurobindo, e sulle conversazioni tenute da Sraddal allAshram su questo specifico tema.

Lincontro inizier alle ore 16 di venerd 8 e terminer con il pranzo di domenica 10. Come di consueto si alterneranno sessioni di pratica meditativa alternate a letture e studio. Il costo di 100 a persona per due pernottamenti, due colazioni, due pranzi e due cene. Per prenotare telefonare a Linda 0577-311072.
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