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CARLO DOROFATTI Qual il senso reale della mia esistenza?

Incontri di meditazione, tra dialoghi, silenzi e intuizioni verso una nuova consapevolezza

SELEZIONE ESTRATTI DAGLI INCONTRI 2010-2012

www.accademiaacos.it

Carlo Dorofatti
DOMANDA:

Incontri 2010-2013

Faccio meditazione da diversi anni. Ho vissuto alcune esperienze (brevissime) fuori dal mio corpo fisico. Sono alla ricerca di un istruttore di buon livello che mi insegni a controllare tali uscite ovvero ad avere coscienza astrale. Mi hanno insegnato diversi mantra ma non sembrano funzionare. Ci sar pure qualcuno in grado di insegnare queste cose o devo andare a cercare lo sciamano in Messico? CARLO: Sicuramente la meditazione che fai da diversi anni pu costituire un valido aiuto e supporto per "oliare" tutti quei meccanismi interiori che ti permetteranno di avere esperienza della tue facolt latenti, dapprima in modo spontaneo e poi in modo sempre pi direttamente gestibile. Tutto questo di solito semplicemente "accade", senza che tu debba praticare alcuna tecnica precisa per ottenerlo: un effetto indiretto del lavoro che fai su te stessa, da collocarsi nel pi ampio scenario della ricerca spirituale. Prima di di indagare tecniche pi specifiche, e rischiare di forzare i tempi, esplora dentro di te quali sono le motivazioni reali alla base della tua richiesta. Perch vuoi poter eseguire il viaggio astrale? Perch vuoi controllarlo e averne coscienza? (rispondi a te stessa, no a me). Una volta che hai collocato questo desiderio nel quadro di motivazioni mature e volte verso una ricerca superiore rispetto ai fenomeni di per s, sappi che non esistono "istruttori del fine settimana" con i quali fare un corso che ti risolvano il problema. Sicuramente ci sono tanti libri e tante persone che possono condividere la loro esperienza diretta (alla quale va sempre fatta una bella tara!), le quali ti possono di certo dare degli spunti, dei suggerimenti, ti possono aiutare a comprendere il significato e i risvolti di questa esperienza e magari ti possono dare delle tecniche che tu stessa, con tanta pazienza e impiegandoci il giusto tempo, potrai far fruttare. Anch'io, ad esempio, ho scritto di viaggio astrale nei miei libri, ho tenuto e, talvolta, tengo conferenze e corsi sull'argomento, figurati. Per voglio essere sempre onesto: l'esperienza del viaggio astrale, per essere reale, sicura e significativa sul piano evolutivo, l'esperienza collaterale di un percorso molto pi ampio, dalle motivazioni molto pi profonde rispetto alla mera indagine delle proprie possibilit latenti e dei fenomeni che possono produrre. un'esperienza che si incontra e si impara a vivere durante fasi piuttosto avanzate del "lavoro" su se stessi e quelle scuole o "istruttori" che pensano di proporla come prodotto a se stante e a portata di mano, sul loro banchetto da mercanti, o sono dei pagliacci o sono in malafede e la cosa migliore che ti pu accadere, frequentandoli assecondando le loro modalit di approccio, quella per cui non accade proprio nulla, perch se ti dovessero sbloccare qualcosa, al di l della suggestione, in tempi brevi e con effetti speciali, potrebbero bruciarti la strada verso una consapevolezza superiore oltre che provocare una serie di danni collaterali. Quindi, riassumendo: leggi i libri, fai i corsi che vuoi, ma fai la tara e tempera dentro di te l'ansia di tale aspirazione. Elva le tue motivazioni, il tono della tua ricerca e non pensarci pi. Quello che dovr e potr accadere verr da s. Oppure... trova lo sciamano in Messico e stacci per una decina d'anni

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Cosa ci puoi consigliare di fare o di non fare a proposito della nostra ricerca? Ma, soprattutto, da dove si comincia percorrere una via di risveglio? Il punto di partenza lavvertire quel senso di frustrazione, inquietudine e i nsopportabilit rispetto a quella pseudo-vita che caratterizza la nostra realt attuale. Orrore che va vissuto fino in fondo, prendendo piena coscienza della propria inadeguatezza rispetto ad un sentire superiore. Da l si possono cominciare ad intuire delle cose, ad agire diversamente e ad incontrare situazioni sincroniche. La vita stessa ci viene incontro. A quel punto bisogna seguire in modo molto pratico e pragmatico questo flusso, e questo implica impegno, sforzo ed energia. Nulla viene regalato e ci vuole tanta volont, proprio come quella di un atleta ad altissimi livelli. Questo intento deve prendere forma attraverso pratiche precise: meditazione, ricapitolazione, esercizio fisico, dieta di un certo tipo, disintossicare il corpo e la mente, uscire dal proprio solito personaggio e dalle proprie tendenze abituali, respirare, trasmutare le energie sessuali ecc... Bisogna mettersi allOpera perch il proprio potenziale possa esplicarsi, ovvero svolgersi: immaginate che in quel punto di assoluto dentro di voi, convergano tutte le dimensioni possibili, fuori dallo spazio e dal tempo. Queste stringhe ipercompresse (il TUTTO contenuto) vanno svolte, attraverso di noi, in ogni cosa. Questo punto dentro di noi locchio del ciclone. Quello il luogo eterno dentro di noi. Solo da quel silenzio, da quella eternit, possiamo udire la musica delle sfere superiori, scorgere il regno dei cieli (celato). Bisogna liberarsi dentro: non una questione di emancipazione sociale. Non un liberarsi dalle pressioni della vita, che invece possono essere delle benedizioni, ma un moto interiore. Se uno ha commesso degli errori, diciamo che incappato in alcuni incidenti di percorso, facendo scelte sbagliate oppure accostandosi a certi gruppi, pu recuperare il bandolo della propria matassa? Se vi dicessi di non fare qualcosa, che alcune cose sono giuste ed altre sbagliate, di non indugiare in certe scelte o ricerche, di lasciar stare delle cose per preferirne altre, sarei un ipocrita: io stesso sono passato da vie assurde, ho commesso tantissimi errori, ma quella stata la mia strada e quindi voi farete la vostra, non c verso. Certo, ci sono cose pi utili e cose meno utili, cose pi adatte e altre decisamente fuorvianti, ma magari dovete passarci proprio per rendervi conto. Quello che posso fare io al massimo farvi risparmiare tempo perch alcune cose le ho gi fatte, molti errori li ho gi commessi io, ma purtroppo serve che forse li facciate anche voi. Posso darvi qualche parere, ma non posso certo dire che una cosa va bene e laltra no, che una cosa potete farla e da quellaltra dovete starci lontano. Posso dirvi di non mangiare carne, di non fumare, di non esagerare con i farmaci, di non guardare la tv, di non sprecare il vostro tempo dietro ai libri di magia nera o ai grimori medievali, di fare attenzione a come gestite le vostre pulsioni sessuali, a non tradire voi stessi per cercare lapprovazione di qualcun altro o del guru che vi siete scelti in quel dato momento, di non abbandonarvi alla prigrizia, di non ragionare con la pancia, ma neanche troppo con il cervello e men che meno con le palle, eppure non vi dir niente di tutto questo. Ognuno parta da se stesso e si regoli, accettando e perdonando il proprio passato e cercando di intuire dei percorsi pi saggi, senza lansia di non sbagliare, perch cadr ancora mille volte: eppure non mai un cadere, un fare esperienza, per anche in questo caso attenti a non giustificarvi troppo perch la mente sa mentire molto bene. In tempi recenti ho lentamente maturato lidea che i mezzi per svilupparsi ed evolvere risiedano da qualche parte dentro al proprio s e che non dovremmo dimenticare questo fatto nemmeno per un

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momento. Difatti ci potrebbero essere dei maestri che hanno molte pi conoscenze e che in qualunque tempo hanno svolto delle opere di pregio nel mondo; ma ciascuno richiede un prezzo. E ogni prezzo che include vendere una parte della propria libert di crescere naturalmente per aprire i propri centri di consapevolezza a lungo termine si dimostrer troppo alto. Joyce Collin-Smith1 Ci sono tantissimi precetti in tutte le religioni e le regole di tutto il mondo: anche i comandamenti dellantico testamento, per fare un esempio estremo, sono validissimi se interpretati nel vero giusto. Non avere altro Dio al di fuori di me si riferisce alla fondamentale capacit di discernere ci che sei da ci che non sei: la tua vera missione dai desideri passeggeri dei tuoi ego illusori. Quel Dio sei tu, ovviamente! Non nominare il nome di Dio invano si riferisce allaltrettanto fondamentale capacit di coltivare se stessi nel silenzio, senza ostentazione, senza ambizioni n arroganza, protetti dalle interferenze di ci che non sei e non ti appartiene. Come mai ritieni il lavoro sul corpo cos importante per lo scopo spirituale? Perch il corpo il nostro tempio, il nostro laboratorio alchemico perfetto. Non solo il veicolo della coscienza ma ne un'emanazione. la sede delle nostre energie e il punto di partenza per la costruzione dei nostri "corpi solari". Inoltre, oggi la neuroscienza spiega come automatismi e re-azioni non sono solo riferibili ad abitudini o a condizionamenti consolidati nella mente. Infatti, i neurotrasmettitori cerebrali abituano il corpo (le cellule) ad un certo tipo di sostanze associate a specifici umori e stati d'animo che danno assuefazione: alla lunga il corpo ne ha bisogno, a prescindere che tali sostanze implichino stati emotivi spiacevoli. In questo modo il corpo condizioner la mente affinch riproduca quei comportamenti grazie ai quali potr ottenere un certo nutrimento. Tale complesso psico-fisico provocher stati cronici di stress fino all'emergere di patologie. Per questo motivo, il percorso di ristrutturazione del comportamento non pu passare unicamente da un approccio psicoterapico, ma necessita di esercizi corporei di disintossicazione e drenaggio tensionale quali il respiro, il rilassamento guidato, la meditazione dinamica o tecniche pi mirate quali lo yoga o pratiche di bioenergetica. Questo per fare esperienza diretta di ci che siamo, ovvero conoscere ci che consistente2. Quel non essere che attraverso il corpo, e non la mente, possiamo sentire che siamo, ci che siamo pi di qualsiasi altra cosa, ed ci che ci fa essere. La mente - quella mente che crede di dirci chi siamo - non siamo noi. Crede di dirci quali sono i nostri bisogni: che non sono reali. E che si ammala quando cominciamo a capire e a sentire qualcosa di diverso. E che ci fa credere di essere noi ad ammalarci, a nascere e a morire... Ecco i conflitti, le frustrazioni e i turbamenti. I Tarocchi lo spiegano bene: gli arcani maggiori hanno a che
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Joyce Collin-Smith, Nessun Uomo un Maestro (2013, Spazio Interiore). A questo proposito consiglio anche LOscura Luce dei Guru, di Shanti (2013, Editoriale Programma). Di solito queste analisi, sul fenomeno dei maestri e delle sette, vengono svolte dallesterno, mentre interessante considerare la testimonianza diretta, e pi serena, di chi ha vissuto il percorso di emancipazione sulla propria pelle. 2 Questo uno dei passi per cui il Vangelo di Filippo stato scartato: "I nomi dati alle cose terrestri racchiudono una grande illusione: infatti distolgono il cuore da ci che consistente per volgerlo a ci che non consistente. Cos, chi ode Dio non afferra ci che consistente, ma afferra ci che non consistente. Allo stesso modo con il Padre", il Figlio, e lo Spirito Santo, con la vita e la luc, e la risurrezion, con la Chiesa e con tutte le altre cose, non si afferra ci che consistente ma ci che non consistente, a meno che si sia arrivati a conoscere ci che consistente."

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fare con lanima e la sua storia. I minori con la mente e le sue storie. Se non siamo riempiti dallanima e dalla sua Storia, saremo riempiti da tutte le altre storie, alle quali ci piace tanto credere. Lapproccio psicoterapico non riguarda noi e la nostra essenza, ma i nostri conflitti, la nostra mente superficiale, lo sfidante, ovvero lo spirito di opposizione. questa la parte di noi che ha bisogno della psicoterapia, del counseling, delle costellazioni familiari, della PNL e di quantaltro che abbia a che fare col mentale. Cos come con la medicina farmacologica blocchiamo il corpo che si sta curando, allo stesso modo con la psicoterapia aiutiamo il nostro spirito di opposizione quando va in crisi! Paradossalmente andiamo a bloccare la fonte della nostra evoluzione (il corpo e lanima quando innescano certi processi) e a curare la fonte dei nostri mali: la zona di comfort e la mente che mente. Questo per poter continuare a rassicurarci e a raccontarcela. Per continuare a dormire. Gli attuali stimoli che vengono divulgati da molti conferenzieri e venditori di spiritualit sono molto psicologici (o pseudo-psicologici): la legge dell'attrazione, il non giudizio, lo specchio, il ricordo di s, la sublimazione delle emozioni con tutti gli annessi e connessi, posso essere anche informazioni utili e interessanti, tuttavia mancano di alcuni presupposti di base, oltre che essere, alla lunga, fuorvianti nel modo in cui vengono proposte dopo essere state scopiazzate e mal rimaneggiate da concetti e tradizioni profonde ed importanti. Se mai la psicoterapia pu essere utile per conoscere le dinamiche dellavversario interiore, di cui comunque abbiamo bisogn o per crescere!, ma non per curarne le fisime quando invece lo stiamo finalmente mettendo in crisi, quando dentro di noi si muove un po di anima. Pertanto, al contrario di come vengono propagandate, queste terapie non hanno automaticamente a che fare con l'esoterismo o con l'alchimia, che adombrano la Gnosi dietro simboli e archetipi non evidenti alla mente psicologica e razionale per procedere verso motivazioni molto diverse, che possono essere sentite a livello fisico. Nel corpo lenergia sentita muove forza, calore, crea attriti e sviluppa moti di coscienza. Se, nel momento in cui vengono associate ad una vaga pretesa di "risveglio", non sono accompagnate da precise indicazioni sull'impiego delle energie del corpo e, conseguentemente, da scelte di vita coerenti, tutte le nostre belle conoscenze e trovate esistenziali non portano a nessun risultato reale: n come terapie, perch in quanto tali sono comunque abborracciate, n come percorsi di consapevolezza o di "risveglio" spirituale, visto che, da una parte, educano a motivazioni e ad intenti piuttosto superficiali e consumistiche - quindi egoiche e non spirituali (anche se vengono vendute come tali) -, dall'altra mancano di una reale base operativa per orientare correttamente le proprie facolt psico-fisiche. Le "belle parole" non bastano: creano suggestioni e appagamenti illusori. Sono palliativi. Magari fanno stare bene, per qualcuno possono costituire un punto di partenza. Ma possono anche essere solo dei sedativi... delle droghe sofisticate. Il lavoro su di s, quello reale e che ci riguarda come anime in crescita, complesso, impegnativo, richiede sforzo, autodisciplina, determinazione, capacit di mettersi in gioco e in discussione. sofferenza. O, meglio, pu implicare sofferenza e dolore non in quanto tale, ma per i nostri difetti di prospettiva, le nostre resistenze. Ecco perch non basta la mente per ragionarci sopra e trovare una via, ma serve energia concreta per bruciare queste resistenze: ecco perch si

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parla di "Fuoco" spirituale. La sofferenza, questa "seconda morte", va affrontata, non temuta. Certo non cercata, non ostentata, tuttavia non va temuta. Vedete? Sembra che sappiamo tutto. Invece, evidentemente, non sappiamo. La Via del Fuoco non fatta di parole e ragionamenti, di dialettica, percorsi e consolazioni: zittisce, scansa e mette tutti al loro posto. Tempo fa hai accennato ad una novit in merito alla pratica della meditazione che hai descritto nel Percorsi di Alchimia Personale3 e che insegni durante i seminari: mi riferisco allindirizzare il flusso energetico, dal coccige cos come dal capo, verso il cuore, per evitare appunto di alimentare un certo mentalismo. In cosa consiste questa pratica?4 Il cuore il centro attrattivo delle energie dal basso e proiettivo delle stesse energie verso lalto. Ben lungi dallessere semplicemente una pompa (e questo pure i medici lo sanno bene!) il motore, intelligente e pensante, della nostra vita umana e trans-umana. Le ghiandole endocrine, nell'ordine della loro distanza dal cuore, vibrano sulle stesse frequenze dei pianeti, e ne rispecchiano i caratteri e le dinamiche nell'ordine della loro distanza dal Sole. Ecco perch quello che andiamo a costruire sul piano magico-alchemico prende il nome di corpo solare. Nellanatomia esoterica, come dice Rodney Collin5, ogni ghiandola si rivela essere uno strumento sensibile che non solo trasforma l'energia umana alla tensione richiesta dalla sua funzione corrispondente, ma che anche sintonizzata con uno strumento simile su scala cosmica". Ancora una volta capiamo in che senso ogni uomo, ogni donna una Stella6. Riferendomi alla pratica di meditazione descritta nel Percorsi di Alchimia Personale, in base agli sviluppi della mia ricerca, direi che abbastanza efficace regolarsi in questo modo. Prima di procedere con la vocalizzazione dalla A alla I, pronunciate lentamente il mantra IAO, intonando la vibrazione usata per la lettera O, abbastanza aperta. Immaginando contemporaneamente una salita di energia dallosso sacro al cuore, e una discesa dal capo, sempre verso il cuore; raccoglietevi poi profondamente in silenzio per qualche momento, proprio per fa scendere in profondit ci che altrimenti rimane nel mentale, cio nella mente di superficie. Dopo di che, procedere dalla vocale A in poi, normalmente. Sperimentate Oggi il termine esoterismo piuttosto equivocato, a volte abusato altre volte non lo si usa proprio per evitare fraintendimenti. Ho notato che tu usi spesso questo termine, ma cosa intendi tu per esoterismo? Voglio darti una risposta attuale, piuttosto che una tipica risposta che di solito pu essere data per definire lesoterismo. Vediamo di tratteggiare uno scenario generale. Facciamo lesempio delle cure con le cellule staminali. La lobby delle case far maceutiche emette lordine di scuderia che queste cure non vanno sviluppate n proposte, perch il loro profitto ne verrebbe danneggiato. Star ai governi assicurarsi che tale ordine venga rispettato. La lobby del
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Percorsi di Alchimia Personale, di Carlo Dorofatti, Erica Holland, Giovanni Gnecchi (2012, Anima Edizioni). Il cenno cui fa riferimento la domanda presente nel mio Essere ci che siamo, a pag. 38. 5 Rodney Collin, Le Influenze Celesti (2005, Mediterranee). 6 Liber Al vel Legis I, 3.

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petrolio, per lo stesso motivo, decide di neutralizzare tutte le scoperte sulle auto ad acqua, ad aria compressa, elettriche, a costo di comprare tutti i brevetti. Tutto viene deciso per salvaguardare interessi particolari. Tutto per il profitto. Cos come le guerre, che oggi si chiamano esportaz ione della democrazia o missioni di pace, sono tutte pilotate in funzione delle necessit di profitto legate allo sfruttamento delle risorse. Stessa cosa per le cure del cancro, lenergia pulita e cos via. Esistono quindi piani globali per il controllo delle risorse e della ricchezza, messe in opera dai sistemi bancari, politici, militari, scolastici, mediatici e cos via. A favore di chi? A favore di quelle grandi famiglie, pi o meno corrispondenti alle famiglie monarchiche o di potere economico, che da lungo tempo si sono affermate con luso della forza, prima, e della strategia ad altri livelli, dopo. Homo omini lupus la legge della giungla che ha permesso a tali famiglie o a certi popoli di affermarsi sul mondo. la legge del cervello rettile e h a un suo senso. Ecco perch questi potenti della terra possono essere definiti rettilliani. E tutto il sistema che ne consegue, regolato dal gioco delle vittime e dei carnefici, e dellaffermazione della forza (sia essa fisica sia essa strategica), un sistema rettilliano. un sistema funzionale e profondamente materialistico. I grandi business si basano sulla malattia, sulla morte, sullinquinamento, sulla criminalit: tutte cose necessarie al sistema e ai suoi meccanismi di mantenimento economico e che mai potranno essere veramente risolte, anzi sono pianificate a dovere, attraverso le pi diverse strategie di pressione sociale, in modo che non manchino mai! Che questi istinti, identificati in queste forze, facciano poi capo a meccanismi ancora a monte, ovvero costituiti da altre entit in gioco, extraterrestri, aliene, sottili, poco importa: il concetto, che sia terrestre o cosmico, non cambia. Ovviamente la forza e le posizioni di potere vanno conservate, quindi anche tutte le ideologie che permetterebbero di individuare vie di uscita vanno bloccate. Gli individui devono essere carne da macello: sudditi, clienti, consumatori in pratica energia da sfruttare, da dominare e basta. Le religioni, cos come le ideologie politiche o le concezioni scientifiche, devono garantire che qualsiasi via di fuga sia prontamente intercettata e ricondotta al sistema di dominio, usando le leve di paura o di motivazione - che di volta in volta servono meglio allo scopo. Anche dentro di noi, il sistema rettilliano garantisce lo stesso equilibrio, affinch una certa mente possa affermarsi, conservare il suo potere e quindi lo status quo funzionale ad un certo equilibrio, per quanto questo equilibrio risulti basato su di una percezione molto limitata e miope della vita e del suo sviluppo (ma questa consapevolezza non pu far parte del limitato mondo del cervello rettile, estremamente egoistico e poco lungimirante). Per cui tali sedi di potere sono destinate ad estinguere la loro realt e ad estinguersi con essa: una nuova realt prevarr e il meccanismo si riprodurr in base allo stesso sistema di mantenimento, finch si giunger ad una situazione estrema di irriproducibilit: la morte fredda delluniverso. Eppure, anche in tali circostanze, lessere umano pu avvertire in s una pulsione differente, che sia disposto (o ancora in grado) di darvi ascolto o meno, ovvero cogliere una certa intuizione oppure abbandonarsi ai meccanismi della mera lotta per la sopravvivenza (= oblio di s). Abbiamo gi detto che questi impulsi vengono combattuti o, per lo meno, intercettati e sedati dalla mente e dal sistema rettile e dai suoi sotto-programmi, che funziona molto bene per garantirsi la sopravvivenza, secondo le sue percezioni e le sue logiche, approfittandosi puntualmente della

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nostra paura, che alimenta questo circolo vizioso. Paura di cosa? Fondamentalmente della morte, e persino del pensarci!7 La paura lo strumento del controllo. Io non credo in un equilibrio armonico del s, della vita e delle cose: la natura ben diversa. Se mai possiamo intuire un equilibrio complesso e dinamico. Quindi il conflitto, la tensione, il caos sono cose necessarie, connaturate. Tuttavia credo che lavventura, la sfida, non debba sfogarsi nel conflitto tra gli uomini, per il cibo, per il territorio, per la paura della morte, insomma a causa del suo smarrimento dal quale deriva unormai grave e reiterato difetto di percezione. Credo anzi che la grande sfida sia da giocarsi nei confronti della complessit della vita, per comprenderne e assimilarne i misteri, le possibilit, le forze. Non uomini in conflitto tra loro, ma uniti ed esaltati nella loro diversit, che ricchezza, che non si percepiscono come concorrenti e nemici tra di loro, ma che accettano, ognuno con la propria peculiare visione e unicit, la sfida dellesistenza, nel pieno rispetto del creato eppure svelando le sue energie e la sua verit. In questo momento, entro i confini del piano di esistenza che creiamo e percepiamo e che, volenti o non volenti, bene o male, accettiamo, alimentiamo e condividiamo, ancora prevale listinto rettile; saremo anche andati sulla Luna, ma non ci siamo mai mossi da l: dal sentirci soli, dalla paura, dal conflitto, dallattacco-fuga. Tutti noi, dentro di noi e partecipi di quanto manifestato fuori di noi, siamo allinterno di tali circostanze: infatti siamo qui, in questa realt tridimensionale, con questo corpo, questa mente, questi sensi, queste percezioni e, volenti o nolenti, con queste logiche, attive nel profondo. Lesoterismo riguarda lindagine di quellimpulso interiore misterioso e anomalo, ovvero estraneo a questo sistema rettilliano e, in linea pi generale, anomalo anche ai sistemi pi o meno evoluti della Natura in quanto tale e dei suoi meccanismi di mantenimento e riproduzione ciclica. Quellimpulso anomalo possiamo definirlo, con Gurdjieff, come impulso esserico. Sottrarsi allimpulso rettiliano significa intuire una nostra identit differente rispetto a quella materiale e psichica attuale e accedere ad una percezione differente di noi stessi, della realt e, di conseguenza, sviluppare obbiettivi e sistemi ben diversi rispetto a quelli rettilliani, dentro e fuori di noi su tutti i livelli, inclusa la rielaborazione della nostra vita, della nostra socialit, politica, economia in funzione di una consapevolezza ecologica e olistica che pu tenere conto di una maggiore ampiezza di vedute, ovvero trascendente. Trascendente cosa? Trascendente la percezione meramente sensoriale/materiale, le logiche dualistiche tipiche rettilliane (tipo legge della giungla, vincitore/perdente, lotta/fuga), ecc Questo lesoterismo. E pu partire da dentro di noi: di ognuno di noi. Com possibile che un individuo possa fare la differenza?

Vedi la riflessione di Rocco Bruno nel suo Matrix Una parabola moderna (Libro I) a pag. 192 (Ed. 2010), dove tra laltro lAutore riporta e commenta una conferenza di G. I. Gurdjieff del 1924 davvero significativa.

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Perch limpulso esserico e qui entriamo nelle ipotesi, in ci che possiamo sentire o possiamo intuire, anche attraverso quei miti che sembrano contenere una sapienza antica e perduta corrisponderebbe ad un potere di gran lunga superiore a quello dei sistemi materialistici naturali e animali, essendo esso stesso fonte e sorgente, nonch superiore termine di risoluzione, del mondo e della vita. Nel tuo NientAltro che S Stessi8, cos come nel sito del Centro Studi Ascensione 93, descrivi una serie di scenari che hanno a che fare con eventi ed enti non solo di questo mondo: parli di Atlantide, di Lemuria, di alieni e, pur senza indugiare nel complottismo, lasci comunque intendere una situazione mondiale, collettiva e individuale, assolutamente mortificata rispetto a quello che siamo veramente, e alla vita che dovremmo manifestare e vivere. Conosciamo il tuo scetticismo rispetto a soluzioni politiche, comunitarie, o di attivismo di alcun genere, ma allora come possiamo risollevare finalmente la testa, riprenderci quello che di diritto dovrebbe essere la nostra vita vera? Per commentare, non dico rispondere, la tua domanda dobbiamo ricorrere al mito, alla metastoria. Quello che possiamo osservare e dire una piccola parte di un grande mito. Il mito ci permette di tratteggiare una rappresentazione della realt. E pu essere letto in diversi modi per descrivere la realt cos come le nostre dinamiche interiori e tutte le sfumature intermedie tra queste due prospettive, entrambe vere e misteriosamente interconnesse. Uninterpretazione oggi tanto di moda parla degli alieni. Lumanit terrestre, nel contesto del nostro piano di esistenza, sottoposta ad unagenda, chiamiamola pure aliena, di totale sfruttamento: di risorse, di energie, di tutto quanto. Al di l delle possibili argomentazioni spirituali e metafisiche, per le quali va sempre tutto bene (ed cos!), per quanto ci riguarda assistiamo ad una storia drammatica, un programma alieno, cio alienante, che conta la connivenza di un tot di umani che si sono venduti a una certa tale tendenza, percepita com e autorit, per motivazioni altrettanto complicate da discutere, ma facenti capo alla natura dellillusione. Nel mezzo ci stanno tutte le ibridazioni e le manipolazioni che potete immaginare, gruppi occulti, programmi militari, quello che vi pare. Ci sta anche tutta quellimpressionante propaganda che nasce dalle nostre stesse debolezze, dalle nostre paure, che alimenta e, anzi, rende tutto questo ancora pi impressionante e vero. Ecco il circolo vizioso della paura: le teorie complottiste, gli scenari apocalittici, le sciocchezze pi sfrenate, come se non bastasse la realt cos com e, dallaltra parte, come se la realt fosse tutta e solo cos! Non vero! L fuori c ancora una vita meravigliosa! Un mondo meraviglioso! Eppure non possiamo pi crederc i un mondo meraviglioso? Ma dove? Come sarebbe possibile? Non fatevi fregare dal predatore-psicopatico9. Il predatore-psicopatico in guerra da sempre. Una guerra contro la bellezza che lo circonda. Sa che non potr mai raggiungere lo stato di grazia in cui esiste un senso di apprezzamento e di gratitudine quindi cerca di distruggere questa bellezza. Mentre gli umani possono avere
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NientAltro che S Stessi, di Carlo Dorofatti (2010, Nexus Edizioni). Vedi il post Il predatore-psicopatico e la sua guerra contro lEssere Umano, sito: http://essereumanoinarmonia.blogspot.it/2012/12/il-predatore-psicopatico-e-la-sua.html. Vedi anche il post-scriptum Papillon di Alberto Medici, alla fine del suo libro Ingannati fin dai tempi della scuola (2011, La Cassandra Edizioni).

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l'esperienza della bellezza della loro anima, il predatore in cerca solo di mezzi energetici da "sottrarre", menti da torturare e disturbare e ancora corpi da pervertire ed inquinare. I predatori creano uguaglianza, portando tutti quelli intorno a s al loro livello di non-vita. Impongono il loro odio verso lo spirito umano nel mondo intorno a loro e avvelenano ogni cosa che toccano...la vita in s la loro pi grande psicosi! Eternamente affamati, sempre vuoti, non smettono mai di cercare quella cosa che ci rende umani e che ai predatori-psicopatici mancher sempre: l'Anima. Thomas Sheridan una faccenda molto antica, che possiamo per intuire, lasciare emergere dal passato cos come dal profondo di noi. Le due direzioni coincidono. La realt non si limita a quello che percepiamo, alla manifestazione alla quale siamo abituati, e anzi si distribuisce su numerosi livelli possibili, tra i quali questa nostra manifestazione non che uno dei tanti. Anche lessere umano, per tutta una serie di ragioni, naturali, artificiali e quantaltro, ben pi complesso di come siamo abituati a pensarlo, anche se non ce ne rendiamo conto. Cerchiamo di portare il discorso su un piano esoterico e non friggiamoci il cervello con gli UFO, gli elenchi delle razze extraterrestri e le loro descrizioni e rispettive agende i bravi e i cattivi Si, certo, va bene, diciamo che ci sono anche quelle robe l, ma a noi qui, adesso non ci interessano. Non quello il punto. Il punto non se gli alieni esistano: il punto : quanto esistiamo noi? Il sistema che ci siamo confezionati complesso, si distribuisce su pi piani e coinvolge manifestazioni diversificate dello spirito, dellenergia e della materia, o meglio, della percezione. Questo sistema si compone di molteplici ingranaggi, alcuni evidenti, altri decisamente meno. Alcuni vicini a noi, al nostro piano, quindi intuibili, altri, quelli fondamentali, meno intuibili, pi sottili, dietro le quinte, quasi inimmaginabili nella loro realt. E tuttavia sono le basi dei meccanismi successivi. Tutto origina dallenergia assoluta che siamo, che si evolve o si disperde tra le sfide dellesistenza. Da questa energia originano mondi e forme di coscienza e di esistenza tutte coinvolte nella grande avventura dellessere. A queste dinamiche si sono date connotazioni spiritualistiche e religiose, anche se oggi vanno di moda le reinterpretazioni in chiave ufologica, che per non dovrebbero ridurre la portata ultraumana di tali scenari. Le religioni, e in particolare le religioni monoteistiche, dal punto di vista antropologico, costituiscono un tentativo di comprensione e di interazione, anche se il pi delle volte, anzi sempre, generano i presupposti di un asservimento fuorviante, come sappiamo bene. Eppure le religioni sono effettivamente a contatto con forze dietro le quinte, pi o meno grandi e potenti, vicine alle fondamenta dei sistemi vitali e, nel nostro caso, di quel sistema di controllo e manipolazione sviluppatosi per garantire determinati equilibri.

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Sembra incredibile ma se ci pensiamo bene dalla religione quindi da una certa connessione energetica identificabile nel concetto deviato di Dio e nellautorit (potere ecclesiastico) ad esso riconducibile conseguono la politica, leconomia, in pratica la vita di tutti noi, fino al nostro piano quotidiano, con tutti i suoi meccanismi pi evidenti. Da sempre. Anche oggi cos. Il potere che imbriglia la nostra essenza energetica, la nostra anima, diventa, attraverso meccanismi successivi, il potere temporale che imbriglia la nostra vita. Si tenga presente che tutta la nostra societ (la politica, leconomia, tutto quanto al quale ognuno di noi sottoposto con precisione chirurgica: leggi, regolamenti, codici, obblighi amministrativi, fiscali, il lavoro ecc) si basa su di una giurisprudenza riconosciuta ed efficace a livello mondiale, le cui origini e fondamenta sono da ricercarsi in quella pretesa di diritto divino che costituisce il nesso tra determinate forme di energia, dietro le quinte, e il nostro piano di realt. Questo nesso molto antico, possiamo farlo risalire allAlleanza tra quellentit che poi siamo stati abituati a chiamare Dio, e lumanit, mediata da una lite definita. Da l, passando per il diritto romano e precisi sistemi di perfezionamento che risalgono al nostro medioevo, si stabilizzato un sistema di potere che uno degli assi principali di tutti i meccanismi. Tutte le considerazioni che possiamo fare sul nuovo ordine mondiale, con i suoi governi ombra, il potere delle lobby, le multinazionali, le banche, il problema delle sovranit nazionali, della sovranit monetaria, non sono altro che dinamiche successive rispetto a cause che stanno a monte, senza prendere in considerazione le quali siamo comunque radicalmente e ineludibilmente schiavi. Il fondamento giuridico riconosciuto ed efficace a livello mondiale costituito da una serie di codici promulgati dallautorit papale della Chiesa di Roma e resi operativi, mai abrogati, grazie al nostro tacito consenso, come sempre accade nella nostra quotidianit amministrativa. Attraverso queste leggi, che, ripeto, stanno alla base di tutti i sistemi giuridici del mondo, noi rinunciamo di fatto alla nostra sovranit individuale: questo il punto. La questione non solo sociale, spirituale, proprio perch tali manovre corrispondono ad altre dinamiche che, a monte, hanno a che fare con la nostra anima e non solo con la nostra vita materiale. Prendendo atto di questa situazione, informandosi adeguatamente10, possibile tentare due strade: la prima quella di comprendere profondamente queste regole e volgerle a nostro vantaggio, per recuperare il possesso di noi stessi, attraverso procedure legali. Oggi sono molte le persone che stanno percorrendo questa strada per recuperare il loro status di individui sovrani. Laltra strada quella di vedersela direttamente con quelle dinamiche che, a monte e sui piani sottili, manovrano tutto il meccanismo, in virt della nostra, imprescindibile e altrettanto

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Partite dalle informazioni che trovate qui: Il sistema delle Bolle papali - http://www.iconicon.it/blog/2013/02/ilsistema-delle-bolle-papali/ (Reblogged da: http://hearthaware.wordpress.com/2012/09/26/le-bolle-papali-che-hanno-cambiato-il-mondo/). Senza perdervi nelle derive complottiste e nelle meno rilevanti interpretazioni spiritualistiche ed esoteriche, pi o meno condivisibili, proseguite poi con gli episodi 8, 9 e 12, in particolare, del ciclo che trovate qui: http://blog.miglioriamo.it/1704/tempodicambiare-08/

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ineludibile, autorit divina. Ovvero, ridiscutere i termini del consenso alla fonte. Non so quale delle due strade sia la pi efficace e, soprattutto, la pi difficile! Io suppongo, in questo momento, che la soluzione pi totale e forse effettivamente praticabile sia la seconda. La via duscita da questa situazione di manipolazione e sfruttamento, umana e aliena (propria di quelle parti di noi che non sanno pi riconoscersi nellumano), si trova, a parer mio, a vibrare su altri livelli rispetto a quello esistenziale attuale, ed da l che si pu trovare una risoluzione, contando sulla nostra stessa multidimensionalit. Tutto il resto vano, perch parte di una precisa proiezione corrispondente al livello che insistiamo ad alimentare, nel quale ci ostiniamo e che siamo ormai abituati a credere come reale, lunico vero e possibile. Possiamo quindi solo subire tale realt di fatto, a meno che non ci spostiamo di livello, non solleviamo il capo, non guardiamo, non vediamo le cose in modo diverso, non ci accorgiamo della verit, ed ci che per prima cosa ci stata resa inimmaginabile, perch non ammettiamo neanche, nel profondo di noi, che questa possibilit abbia un senso e sia reale Se ci credessimo davvero, saremmo davvero molto diversi! E faremmo cose diverse! Faremmo scelte che invece al solo pensiero ci fanno paura e poi chiss cosa penserebbero gli altri! Questo parte di una sfida, di una serie di conseguenze, di un grande gioco, che si mescola con le leggi della natura, quelle divine e metafisiche, con le dinamiche giustissime di un universo che ha i suoi equilibri e la sua intelligenza globale. Quello che qui vediamo e subiamo specchio dei nostri errori interiori, il riflesso che da altre dimensioni del possibile precipita su questa realt apparendo in questo modo, attraverso la storia collettiva. La risoluzione interiore, dietro le quinte, ed altrettanto aliena rispetto a come oggi siamo abituati a pensare e a percepire noi stessi e le cose. In che senso hanno reso inimmaginabile ci che siamo? Noi siamo proprio qui perch sentiamo, immaginiamo quindi un potenziale Hanno reso, anzi no!, abbiamo reso a noi stessi inconcepibile la verit. La verit su di noi, sulluniverso, la vita e tutto quanto. E quindi non siamo altro che i bit del programma che qualcun altro, nel bene e nel male, user per la sua propria avventura di coscienza. Che poi, alla fine, siamo sempre e ancora noi ma questa nostra storia non sar pi non sar mai stata. Lunica via rendersi conto, realizzare, mettere a fuoco la questione e essere. Niente e nessuno pu impedirlo.

Potrebbe andarsene quando vuole. Se fosse qualcosa di pi di una vaga aspirazione, se fosse assolutamente determinato a scoprire la verit, noi non potremmo fermarlo. [...] Truman preferisce la sua cella! Dal film: The Truman Show, di Peter Weir

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Tu dici che il riferimento siamo noi stessi. Ma, nella pratica mistico-magica, cos come nella definizione di una filosofia, di una metafisica, ci saranno dei riferimenti assoluti, certi e immutabili, ovvero tradizionali, cui rifarsi e verso i quali orientare lo sguardo? Non c' un "centro certo" cui affidarsi. Oppure, se preferisci, c ma dobbiamo dimenticarcene e rifare i conti liberamente, senza paura; oppure ancora, forse, quel centro certo non quello che pensiamo essere. Ecco perch, secondo me, importante restare nel vago, sfidare la mente razionale, scrollarsi di dosso dogmi e schemi, rinunciare a centri fermi ed indiscutibili, per poi magari riscoprirli, arrivarci nuovamente, ma per presa di coscienza e attraverso un rinnovato livello di consapevolezza. Nei tuoi libri introduci e sviluppi progressivamente il discorso sulle energie sessuali, parlando di via umida e via secca, di via della mano sinistra e di via della mano destra. Si avverte la tua vicinanza al Tantra eppure parli spesso di Tradizione, di auto-disciplina, cose, mi sembra, lontane dalla via della mano sinistra, spesso condannata dalla tradizione come conciliare disciplina e libert? Lauto-disciplina, se ci pensiamo bene, una via verso la libert, anzi gi espressione di libert: libert di concederti la possibilit di essere ci che sei veramente, di conoscere la tua vera natura e la tua vera volont al di l dei condizionamenti e delle illusioni che propinano invece libert apparenti. Per, attenzione a non fare confusione. Mi capita di notare che spesso vengono associati concetti che tra loro hanno poco o nulla a che fare. Spesso sento assimilare la via secca con la via della mano destra e questultima con la Tradizione, quella cara a Gunon, piuttosto che a Evola, per intenderci, i cui fans condannano la Teosofia, Crowley piuttosto che Osho e che, alcuni di essi poco informati, sono portati a condannare allo stesso modo la via della mano sinistra, chiss per quale strana ragione. Facciamo un po di ordine. La via della mano destra si chiama cos perch la sua tradizione si consolida nel sud dellIndia: t ale corrente giunge da sud, quindi, per lindiano che volge lo sguardo al sorgere del sole come punto di riferimento, giunge dalla sua destra. I Tantra, molto pi recenti rispetto alla dottrina induista ortodossa, giungono dal nord dellIndia, quindi dalla sua sinistra. Ecco perch si chiama via della mano sinistra, un motivo che non ha nulla di sinistro. La via della mano sinistra una via attiva, esplorativa, esoterica, non-dualista e vede la vita non gi come mera sofferenza e la materia non come una degradazione, ma parte dal presupposto che tutto questo sia funzionale non solo alla nostra reintegrazione divina ma allevoluzione stessa della divinit in noi. Per la serie, gi che siamo qui, facciamone qualcosa, godiamone, esploriamo, appassioniamoci: facciamo di necessit virt, o buon viso a cattivo gioco Sia la vita pura gioia! Dati questi presupposti la via della mano sinistra si distingue dalla via della mano destra, che invece essoterica, religiosa, dogmatica, fideistica, quindi passiva, basata sulla devozione e dualista. Nella sua ortodossia vede la gioia e il piacere con sospetto e induce a pensare il sesso

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come a un qualcosa da reprimere e da negare piuttosto che da esplorare e impiegare; questo anche nella sua gestione contenitiva, che il risultato di una repressione. Tale negazione non dico che sia insita nelle dottrine di mano destra in quanto tali, ma il frutto di un certo moralismo che queste dottrine religiose e devozionali producono. Tuttavia, la via della mano destra non va confusa con la via secca che invece attiene comunque alla via della mano sinistra dove lenergia sessuale liberamente esplorata e protagonista del processo di risveglio pur nella castit (di coppia o in celibato) come scelta consapevole, molto diversa dalla mera obbedienza alle prescrizioni religiose. Quindi non associate la via secca con la via della mano destra: anche se la pratica, in fin dei conti, pu sembrare la medesima, la concezione che sta a monte diversa perch non c repressione, ma comunque una forza attiva che viene proiettata. La cosiddetta Tradizione si riferisce a quel corpo di conoscenze e di dottrine che compongono quella gnosi ancestrale e universale, cio quella filosofia perenne, che starebbe alla base dellesoterismo cos come delle religioni del mondo. Questo tra storia e meta-storia. La Tradizione non va confusa con la via della mano destra, anzi, molto pi vicina alla via della mano sinistra. La Tradizione esoterica, attiva, sebbene voglia rifarsi ad una Gnosi codificata, ad una verit che deve essere quella, ed immutabile. Si distingue dalla via della mano sinistra perch per la Tradizione, che fortemente dualista, la via una ed unica, la verit solo una ed quella della nostra origina divina: la vita, la materia, rappresentano un degrado del quale disfarsi il pi presto possibile. La reintegrazione significa tornare al passato, allorigine: non vi progresso possibile dal quale trarre evoluzione, dato che la modernit non fa che allontanarci dalla saggezza dei primordi. Ovviamente questi elementi, sul piano filosofico, sono lontani dalla via della mano sinistra, che invece vede la vita come qualcosa di costruttivo, di bello e di utile alla stessa coscienza divina nel suo percorso di reintegrazione. Non per questo la Tradizione pu dirsi di mano destra o anti-tantrica, anzi, era molto pi antitantrica la Blavatsky (che i tradizionalisti avversano violentemente) che non un Evola, grande conoscitore delle tradizioni tantriche e di mano sinistra. Certamente la Tradizione avversa quellatteggiamento sincretistico e liberal tipico di un Crowley o di un Osho. Al di l delle disquisizioni accademiche (che tra laltro non rientrano nelle mie competenze specifiche, per cui ho potuto solo riportare quelle che sono le conclusioni di unanalisi personale), ribadisco la non conflittualit sul piano operativo, nel senso che gli approcci, vissuti con seriet e consapevolezza, portano al medesimo risultato finale11; lasciamo andare tutte queste classificazioni e andiamo oltre: pensiamo a noi e procediamo. Hai detto che i sogni possono costituire una porta verso altre dimensioni di s e quindi della realt. Come si pu utilizzarli in questo senso? Prima di arrivare a quel livello dobbiamo capire che i sogni che normalmente facciamo sono semplicemente una sorta di sfogo dellinconscio, uno scarico. Finch siamo in quel livello possiamo fare molto poco: anzi, tutta questa mania di interpretare i sogni, che da una parte certamente pu essere utile e pu avere un risvolto psicoterapico significativo, forse fuorviante: lasciate andare. I

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Cfr. Essere ci che siamo, pag. 81.

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sogni, al nostro livello medio di esperienza, sono la cacca dellinconscio: quando andate in bagno, una volta fatto quello che dovevate fare, tirate lo sciacquone e non ci pensate pi. Allo stesso modo, non state ad arrovellarvi troppo con i sogni lasciate andare. un altro il livello che se mai potrebbe interessarci, ma non lo raggiungiamo finch siamo attaccati alle nostre pastoie. Una volta che la coscienza fluida, allora i sogni potranno finalmente costituire qualcosa di diverso, se abbiamo la continuit di essere ci che siamo al di l dellidentificazione con il corpo e la mente cosiddetta conscia. Cos la felicit? La felicit la capacit di essere felici. Sento spesso dare, dai moderni predicatori e imbonitori, formule per essere ricchi, sani, di successo, senza ansie, paure o problemi, in armonia, amicizia e pace con tutti, oltre i dualismi ecc ecc Tante belle cose Essere in quel tal modo dentro per far corrispondere quella data realt fuori Ebbene: dal punto di vista di quanto stiamo discutendo in questa sede, tutto ci non altro che un sofisticato sottoprogramma del solito sistema, del solito incantesimo. droga un po pi raffinata Psicologia da quattro soldi, che, peggio ancora, si spaccia per spiritualit e che ancora una volta manca completamente il punto della questione. Che tuttaltro. Dobbiamo uscire da questi bisogni, da questo gioco perverso: il bisogno di essere sicuri, il bisogno di essere felici, il bisogno di essere ricchi (dentro o fuori che sia), il bisogno di essere sani, belli e vincenti e di saperla tanto lunga. E quindi il bisogno di essere prosperi, nellabbondanza, nel successo, di realizzare i sogni, di cambiare il mondo alla fin fine sempr e in tutto questo che si va a parare. Sono larve, agganci, pendoli, come li chiama Zeland. Fintanto che siamo l dentro, su quella giostra, per quanto impariamo a gestirci al meglio, applicando The Secret, lattrazione, lentusiasmo, le affermazioni positive e quantaltro siamo sempre l dentro! E alimentiamo, ancora meglio, quel sistema. E chi vi passa queste cose, magari in modo molto seduttivo e convincente, contribuisce tuttavia a farvi restare in quei condizionamenti, in quei bisogni. Ovvero in quelle illusioni assurde e ridicole, infantili. E lo fa pure in modo sofisticato; e lo fa per mestiere! Questo il lavoro su di s?! Dove state collocando tutto questo? Con quali ingredienti vecchi e stantii pensate di accedere al nuovo? Ma poi, veramente Di cosa stiamo parlando? Di che sicurezza? Di che ricchezza interiore? Di quale abbondanza e prosperit? Ma, cosa volete attrarre? Da dove? Chi? Per cosa? Cosa state alimentando? A quale giostra continuate a dare energia? A quali apparenze continuate a dare credito? Di quante droghe vi dovete ancora fare? Non ti sembra di chiudere alle domande che ti vengono fatte? Spero di no anzi domande e risposte sono il modo migliore per rendere questi incontri veri, vitali pure vero che la domanda - che ovviamente non dovete rivolgere a me, ma che deve tormentare ognuno di noi - una sola:

Qual il senso reale della mia esistenza? 15

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La magia non una via per essere felici. Secondo me il mago non felice: non si pone proprio il problema. Il mago vuole imparare. Questa della felicit di un certo tipo di felicit, molto mentale e sofisticata - unansia molto recente molto moderna, tipica di una mentalit decadente, squallida e insipida. Adesso un momento buono: siamo davvero entrati in una nuova era di possibilit, non possiamo lasciare che il sistema ci soffochi ancora, ci spenga come al solito, con i suoi sottoprogrammi e i suoi sedativi ipnotici. Possiamo rifiutare tutto questo, ma possiamo farlo da dentro di noi: il rifiuto, la rivoluzione, interiore. Finalmente la nostra psiche pu allinearsi con il nostro centro, con limpulso di essere, non permettiamo al sistema di intercettarci ancora. Riconoscete i pensieri e gli umori che non siete voi, che non vi appartengono. Ora possiamo farlo. Tutto il resto, se non illuminato da questa chiarezza, fuffa. Tuttavia, con questa chiarezza, potete fare tutto: il punto non nelle tecniche, luna piuttosto che laltra, siete voi il punto. quello che voi portate che fa la differenza: la vostra pres enza, la vostra vibrazione. Il veicolo pu essere qualsiasi cosa. Se ogni cosa veicolo della nostra energia divina possiamo fare tutto, superare ogni limite, bruciare ogni virus. La ricerca e le aspirazioni di cui stiamo parlando qui non hanno niente a che fare con la felicit. una questione ampiamente superata, ancora strumentalizzata solo da chi vi vuole tenere legati alle illusioni di una mente indolente, che vuole abbassare il livello e ridurre la vostra identit e le vostre motivazioni a qualcosa di molto ristretto, banale, manipolabile. Per questo non voglio avere a che fare con i mercanti mitomani che ci sono in giro, ma voglio al massimo creare un gruppo di esperienza, magari anche di formazione, va bene, ma solo con certe persone e sicuramente non con altre. E non stressatemi con il non-giudizio: un altro concetto molto importante oggi puntualmente strumentalizzato per non farvi pensare, per inibire il vostro senso critico e il vostro discernimento. Chiamate pure le cose con il loro nome, non fatevi troppi problemi. Non fatevi fregare. Aleister Crowley scriveva: Di tutte le Grazie che si stringono intorno al trono di Venere, la pi timida ed elusiva quella fanciulla che i mortali chiamano Felicit. Nessuna cos bramosamente inseguita; nessuna cos difficile da conquistare. In verit, solo i santi e i martiri, normalmente sconosciuti ai loro simili, lhanno fatta loro; ed essi lhanno raggiunta estinguendo in se stessi il senso dellEgo, in quel divino oceano della Coscienza la cui schiuma imperturbabile e gioia perfetta. Agli altri, la Felicit giunge solo come per caso; quando meno cercata, forse lei l. Cercatela, e non la troverete; chiedetela, e non la riceverete; bussate, e non vi verr aperto. La Felicit sempre un divino incidente. Non una qualit definita; la fioritura delle circostanze. inutile mescolare i suoi ingredienti; gli esperimenti nella vita che nel passato lhanno prodotta, possono essere ripetuti incessantemente, e con infinita abilit e variet invano. Se siete incerti, dubbiosi, depressi, in una situazione di vita instabile, precaria, per mille motivi, vi consiglio di dare priorit al rimettervi in sesto, al ricentrarvi, piuttosto che di pensare alla magia e allesoterismo. Sia quella la vostra meditazione, la vostra magia. Piuttosto cercate chi vi possa

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eventualmente aiutare in modo mirato, magari un terapeuta. Altrimenti rischiate di confondervi ancora di pi e di imbattervi in situazioni inopportune o trovare chi potrebbe approfittarsi di tutto questo, magari proprio dandovi corda nella vostra autocommiserazione e nel vostro inconsapevole vampirismo, o incappare nello pseudo-terapeuta-guru di turno. Non tormentate chi va ha teso la mano o chi fa al caso vostro perch cos potete nascondervi dietro alle alte cose. Rimboccatevi le maniche, aggiustate la vostra vita, prendetevi cura di voi. Lo so un discorso duro. Ci si deve rendere conto di dove si ! Quella la prima, scomodissima, illuminazione. Spesso ti sento fare una distinzione tra la new age originale e una certa piega che questa new age avrebbe preso, diventando un fenomeno di moda e di business. Ti scagli contro lidea di questa salute e benessere, di questa prosperit e abbondanza e dei suoi guru. Puoi specificare meglio la tua posizione e questa particolare distinzione tra quello che intendi per new age e questa modalit attuale al centro della tua denuncia? Inoltre, non forse spirituale accettare profondamente se stessi, migliorarsi, volgersi verso una vita solare, luminosa, rivolta al bene di s e degli altri, con serenit intima e senza porsi necessariamente altri grilli per la testa, che in fondo sono forse solo delle illusioni? Oggi pi che una new age, che non ha niente a che fare con quella mitica new age degli annti Settanta, quella di Timothy Leary, di Aldous Huxley o di Terence McKenna, per intenderci, ci troviamo di fronte ad una next age (anche i sociologi si esprimono in tal senso). Mentre la new age propriamente detta si pone il problema di una societ, addirittura di una civilt, nuova - ovvero da rifondare su presupposti diversi, olistici e spirituali -, dopo la grande delusione, negli anni 80 e 90 il fenomeno cambia e diventa next age: la new age diventa qualcosa di diverso, cio punta tutto sul benessere dellindividuo. La persona, il singolo, ha il diritto di incazzarsi, di mandare tutti a quel paese, di essere libero ad oltranza, di prevaricare gli altri eventualmente (perch alla fine cos!), perch ha diritto di dire di no, di dire di s quando e se gli pare, di porsi prima di tutto e di tutti, finalmente. Questo lobbiettivo: assolutamente individuale. Non c ideologia se non quella del benessere individuale, dei sacrosanti diritti individuali. A parer mio, si decisamente passati allestremo opposto: alla religione dellego a oltranza, che infatti ben si presta per essere la religione del cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale, proprio perch in questo modo gli individui, tutti belli separati ognuno a pensare al proprio ego e al proprio benessere senza troppe complicazioni e possibilmente senza impegnarsi neanche pi di tanto, sono perfettamente manipolabili. Questo per quanto riguarda lintercettazione di una certa ricerca, di un certo sentire. Perfettamente riuscita. Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, il discorso ancora diverso e riguarda quel modello della persona normale che spesso andiamo ad invidiare. La rivoluzione spirituale qualcosa di molto diverso dal conseguire una visione ed un comportamento etico. Cerco di spiegarmi. Facciamo lesempio di una persona buona, gentile, in equilibrio con se stessa, che ama la natura, che rispetta gli altri: generosa, fa il suo lavoro, porta avanti la sua vita osservando un comportamento onesto, integro, senza per questo essere religiosa, ma semplicemente perch ne comprende il valore. Fa del bene, aiuta gli altri, educa i propri figli, gode della vita, svolge bene la sua professione, ha senso civico, fa le sue belle gite domenicali durante le quali si commuove davanti ad un bel tramonto. Magari fa volontariato e cerca di dare alla sua vita unespressione gioiosa, bella e creativa. Probabilmente una persona cos avr anche successo, star bene e far stare bene chi gli vicino. questo spirituale? Secondo me

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no. Non perch non sia apprezzabilissimo e bellissimo, intendiamoci, ma perch non ha necessariamente a che fare con la spiritualit, la conoscenza, il percorso verso una consapevolezza superiore. Ed qui il punto. Quella persona, sicuramente serena e con meno problemi della seconda tipologia che andr a citare tra poco, unottima persona, probabilmente saggia, migliore di altre e di grande spessore etico. Ma, per quella persona la vita questa. Punto. Cercher di trarne il meglio, di comportarsi bene, di rispettarla, di viverla con passione ed entusiasmo, magari con poesia, con amore e rispetto di s e degli altri. Ma per questa persona la vita questa. Proprio questa qui. Per il ricercatore spirituale, persona probabilmente pi inquieta e meno solare della prima, semplicemente la vita NON questa qui. O, meglio, non SOLO questa qui. un aspetto, ma la spiritualit non (o per lo meno non si esaurisce in) questo. Ecco la differenza. Con tutte le sue conseguenze. Al di l dellessere in un certo modo e di tendere a migliorare se stessi e questa realt, e/o goderne con serenit, ma anche con generosit, altruismo, amore e tutte le virt che ci possono venire in mente, la ricerca spirituale e del divino, che certamente non nega quanto detto finora, comincia tuttavia da quella intuizione profonda, da quel sentire che non quello! Se mai tutti quegli aspetti , certamente di valore e frutto di una certa maturit, possono non detto fare da base per una comprensione ancora diversa. Da quella sensazione in poi comincia l avventura spirituale. Quali sono le conseguenze di questo salto percettivo? Si esce dai parametri. Se si vive davvero lavventura della coscienza non si percepisce, non si interpreta e non si pu vivere pi questa realt, con i suoi confini e i suoi schemi, con i suoi concetti giustissimi di bene e di male, in questo modo normale, secondo lidea comune di normalit, anche se questo essere normali pu significare essere le persone migliori del mondo e questa vita possa essere la migliore del mondo. Non si pu pi essere cos: normali. Del resto la storia, proprio quella dei personaggi che gli ipocriti portano sempre a modello durante le loro messe o i loro corsi new age, lo dimostra chiaramente, no? Prova a metterla in pratica: prova a fare come un Cristo, un Buddha o un Francesco. O come un Gurdjieff, un Aurobindo, prendete pure qualunque di questi personaggi appesi al muro12. Perch di questo che stiamo parlando: non di brave persone ma di rivoluzionari della coscienza, della vita e della rea lt. Quello che dico sembrer pazzesco (per forza!), ma al di sotto di quel livello non stiamo veramente parlando di Coscienza, di Illuminazione e di tutte quelle belle cose di cui ci riempiamo solo la bocca e la testa. Certo possiamo trarre insegnamenti, possibilit, strumenti per vivere meglio ed essere persone migliori. Ma lesperienza spirituale non una questione di virtuosismi. una questione di svegliarsi.

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La conferenza da cui stata ripresa questa trascrizione si svolgeva in un Centro con alcune foto di Maestri appese al muro.

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Qual il senso della realt? Come possiamo interagire attivamente con gli eventi e cosa pensi della legge di attrazione? Parto dallultima domanda. Sulla legge di attrazione si fatta molta confusione ultimamente. Di solito la si confonde con la legge dello specchio, per la quale quello che vediamo non come sono fatte le cose, ma come siamo fatti noi. C una relazione precisa tra come ci poniamo e quello che la vita manifesta. Pi profondamente, la nostra stessa coscienza in evoluzione che manifesta la realt, che la proietta proprio per come le serve: che ne siamo consapevoli o meno, questo meccanismo funziona perfettamente. Cos come noi siamo estranei a noi stessi, non ci conosciamo e abbiamo paura delle nostre parti pi nascoste e misteriose, allo stesso modo temiamo quanto queste parti proiettano sulla realt, che ci appare come qualcosa di indipendente da noi, di altrettanto estraneo, di fatale. Eppure tutto questo siamo sempre noi, in cammino. La legge di attrazione attiene ad un principio ermetico importantissimo, ma non ha niente a che fare con lidea per cui tu devi poter attrarre ci di cui hai bisogno: si tratta esattamente del contrario! Il concetto ermetico dice che il tuo ruolo divino nel mondo quella di attrarre gli esseri, le cose, gli eventi e le circostanze per cui tu puoi essere al servizio nel migliore dei modi: attrai ci che ha bisogno di te! Questo era il concetto, nobile e di ben altra levatura, stravolto dalla solita brama opportunista e consumista che ha trasformato la spiritualit in un kit di sopravvivenza. Secondo un autore a me molto simpatico, lo scopo e il senso della vita di un qualsiasi essere vivente consistono nella gestione della realt13. Penso di capire cosa intenda lautore, tuttavia io preferirei piuttosto parlare di una spontanea, divertita, naturale e consapevole partecipazione allo sviluppo della realt. Non c bisogno di gestire alcunch. C solo da essere: questo il senso secondo me pi preciso con il quale intendere queste istruzioni sulla legge dattrazione che oggi vanno tanto di moda. Pertanto, va bene considerare questi meccanismi e persino tentare di imbrigliarli, ma alla fine la chiave di lettura sta in quel concetto di lavoro su di s per cui la realt non pu che giustapporsi per via naturale alla coscienza che siamo e che proiettiamo , secondo le possibilit e le esigenze della nostra vera natura. Se le cose cambiano perch noi cambiamo, tutto armonico e naturale: luniverso intelligente. Quando invece tentiamo delle forzature, allora o siamo in grado di gestire le dovute compensazioni per mantenere gli equilibri armonici delluniverso (ma se sappiamo fare questo non sentiremo minimamente il bisogno di modificare alcunch!), oppure subiremo delle conseguenze inaspettate e fuori controllo, naturali conseguenze alla nostra interferenza. Oppure ancora, e qui entriamo nei meandri meno nobili di quella che tuttavia stata chiamata magia, affidiamo tali compensazioni, che interesseranno sincronismi e piani fuori dalla nostra portata, a forze che, pi o meno in simbiosi con noi, pi o meno ingannevoli e predatorie, avranno comunque il loro percorso e faranno comunque i loro comodi al loro livello. Tali forze sono specchio del nostro stesso psichismo, della nostra stessa coscienza: non sono qualcosa di diverso. E proprio come siamo vittime dei nostri pensieri, ossessioni e condizionamenti, allo stesso modo siamo vittime di queste forze l fuori specularmente proiettate, siano essi demoni o di, angeli, spiriti o quel Dio in cui le religioni (grandi beneficiarie di tali meccanismi di potere) ci insegnano a credere e a temere. Tutte queste forze sono cos:

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Cfr. Vadim Zeland, Reality Transurfing - La gestione della realt (2012, Macro Edizioni).

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fintanto che pensiamo esistano significa che non abbiamo la piena coscienza di noi stessi. E ci a cui diamo energia, ci possiede. Nel momento in cui queste forze, anche quelle che ci sembrano buone e care, accettano tali patti (o Alleanze nel caso delle grandi eggregore religiose), dobbiamo capire che siamo gi fuori strada e dunque, anche con le migliori intenzioni e proiezioni, dobbiamo fare molta attenzione a dove andr a parare tale sodalizio. Abbiamo bisogno di unanalisi radicale per rivedere le nostre prospettive e sintonizzarci con un universo sempre e comunque perfetto a disposizione della nostra genialit cos come della nostra follia. In ogni caso noi non siamo (solo) questo: dobbiamo respirare un concetto della vita ancora molto pi ampio! Questo concetto pu fiorire solo da dentro di noi. Diverse volte mi vengono chieste indicazioni precise, oggettive: non funziona cos. Le cose esistono e si sviluppano quando le cerchi. Noi dobbiamo partire solo da quellimpulso ad essere, che ci fa dire: ci deve essere di pi!. Ma quel di pi non che ci sia di per s: siamo noi a crearlo, a inventarlo! Questo il nostro potere. Se qualcuno, o una religione, o un Dio, ti dice che possiede quel di pi e te lo vuole dare o vendere, non ha senso proprio il principio di base: il punto non cercare quel Graal, perch non esiste nessun significato, nessuna verit, nessun Dio e nessun Graal di per s. Il nostro potere straordinario quello di sentire, percepire possibilit ulteriori e crearle dando cos alla nostra esperienza umana un valore aggiunto divino, eterno, che siamo sempre stati, eppure in quel momento, nel momento in cui lo creiamo da questa nostra situazione umana, lo siamo in modo nuovo. Lesperienza di Dio, se cos la vogliamo chiamare, non pu quindi che essere diretta e sempre nuova. Non ha niente a che fare con lavere fede, sperare in una salvezza, stemperare le proprie paure. Se mai la fede dare credito a quellimpulso che ti porter a creare e a percepire altro, quel qualcosa che, per approssimazione, lungo un cammino piastrellato di errori che non sono mai errori, ovviamente - ci svincola dalle esperienze in s, dalla materia, dalle identificazioni, dal corpo, per risolverne il distillato oltre. una cosa irripetibile e personale, secondo le possibilit di ciascuno, scelte da ciascuno. Il problema se mai la mancanza di stabilit interiore, la discontinuit dei nostri stati emotivi perfettamente coerente con un certo sistema di condizionamento che ci siamo creati. Il condizionamento mentale diventa emotivo e blocca la nostra energia vitale, quellenergia che ci permetterebbe di essere centrati. Nel nostro centro, il nostro plesso, si accumulano le tensioni dellenergia che non fluisce come dovrebbe. Siamo instabili perch non c orientamento consapevole, c solo lo sfogo verso desideri e condizionamenti variabili e inesauribili. Ci sfugge, di conseguenza, lo scopo reale: perch non siamo reali. Limpulso della coscienza viene disperso. un discorso che riguarda il nostro spirito, ma anche la nostra mente e il nostro corpo: questo circuito ci costringe entro la natura di mantenimento, ovvero una sorta di mera sopravvivenza

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funzionale alla manifestazione di qualcosa che non viene indirizzato ma che, eppure, deve esistere, perch comunque una possibilit dellessere. Ecco perch, anche nel discorso magico-rituale, si parte sempre da una scomposizione delle proprie parti (il solve) per riscoprirsi e rielaborarsi e, infine, una volta riconnessi con ci che siamo davvero, ricomporsi ad un livello nuovo (il coagula). Al di l degli schemi teorici, si parte da quello che siamo adesso, nel quotidiano, dalle piccole cose, usando tuttavia degli accorgimenti che ci aiutino a non avere paura di cambiare, quello il punto. Altrimenti non ci sono le condizioni per fare alcunch. Certo che siamo inadeguati, certo che c di che avere paura e allora? Possiamo trasformare tutto questo, perch tutto questo non siamo noi, non ha a che fare con noi. Questo moto interiore, come pu essere innescato? Deve essere un atto semplice, che per richiede coraggio. Anzi no! Richiede umilt: lumilt di accettare che non siamo ci che ora crediamo di essere, quei desideri, quelle identit, quelle personalit, ovvero tutti quegli aggregati che ci bloccano lenergia e che costringono alla dispersione. Lumilt lasciar fluire, ovvero lasciare andare, e allora cominceremo ad attivare altre parti, altri circuiti interiori, nella mente come nel corpo, che corrispondono alla nostra vera natura, che comunque ancora qualcosa di diverso, oltre ogni circuito, oltre ogni schema. Ma si parte da l, dallo spostarsi su linee diverse del tempo e del possibile. Dal vibrare altrove. Dobbiamo recuperare la visione magica della vita, proprio in unepoca in cui abbiamo perso ogni visione! Leggere i segni, concederci nuovi margini, nuove possibilit, ammettere che possibile quello che adesso ci sembra impossibile. Essere totali, mettersi in gioco, completamente, senza paura: non succede niente! Non muore nessuno! Abbiamo paura di essere licenziati, di fare arrabbiare o soffrire i genitori, o i figli, o i mariti o le mogli, di perdere la faccia, di sembrare pazzi: non c problema. Non muore nessuno! Anzi. Si parte di notte, insieme, senza preavviso, magari fa pure brutto tempo: non si ammala nessuno! Domani devi andare al lavoro? Ci andrai con il triplo delle energie. Oppure verrai licenziato. E allora? Magari la cosa pi meravigliosa che ti pu capitare. Usciamo da queste gabbie: tutto illusorio. Le leggi sociali, umane, ma anche quelle fisiche, chimiche, biologiche, tutte convenzioni, non cos! La realt magica, ed unaltra cosa. Funziona diversamente solo che con la nostra mente ristretta la riduciamo in una sequenza schematica di cause ed effetti puramente arbitrari: non esiste la razionalit, la logica, la causaeffetto. Tutte giustificazioni per una mente pigra, impaurita e manipolata. Dobbiamo e possiamo reincarnarci: ma non in unaltra vita. In quest a! Possiamo rinascere, rinnovarci radicalmente. Trasformarci. Abbiamo paura? Ci sembrano discorsi folli ed impossibili? Non sei tu ad avere paura. Non sei tu a non crederci, a non volerci credere: il tuo ego, sono le tue maschere, le tue identificazioni, la tua mente di superficie, il tuo sfidante, il tuo spirito di opposizione. Lui ha paura. Lui ha bisogno di rassicurazioni, di solidi schemi fissi. Lui va fuori di testa quando la nostra anima inquieta gli muove guerra ed pronta e capace di distruggere la sua realt

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fittizia e meschina, ma cos convincente. Ormai le cosa vanno cos? Ormai la realt questa? Questa la vita? Non vero. Paura? Bene! Vuol dire che hai capito di cosa sto parlando. Lenergia non unopinione, dice sempre una mia cara amica; non puoi comprendere il senso della vita finch non ti connetti allenergia che lha generata. Cercate di sentire quello che cerco di trasmettervi, oltre alle parole. difficile da spiegare e le parole confondono, velano. Ecco perch facciamo la meditazione prima di iniziare a fare queste chiacchiere: perch si possa creare un canale diverso, ulteriore, di comunicazione. Durante questi incontri dobbiamo riuscire a muovere una certa energia, cio qualcosa che vada oltre le parole e la mente e che non saprei neanche definire, per cui usiamo la parola energia, vibrazione In effetti le parole sono la parte superflua: il mio sogno sarebbe fare degli incontri in silenzio, ma se non vibriamo su un certo livello saremmo anestetizzati, refrattari a ce rte dinamiche quindi parliamo, ma cerchiamo almeno di parlare e di ascoltare unitamente ad una certa disponibilit intuitiva, per cui dopo un po ogni domanda, cos come ogni possibile spiegazione, risulta superata, perch ci siamo gi capiti, bastato poco ma questo accade se cominciamo ad aprirci. Ecco allora che lincontro diventa qualcosa che avviene su pi piani, ovvero rituale. In tal caso lenergia che passa, che nutre lo spirito. Non le parole, che comunque pagano sempre il dazio alla mente. Per ottenere questo non solo chi ascolta deve essere in un certo modo, ma anche chi pretende di parlare, di trasmettere. Qui, lo sapete, siamo tutti contemporaneamente maestri e allievi, ma in questo momento, in questa specifica circostanza, io sono quello che sta parlando e che si messo nella condizione di proporsi come qualcuno che ha unesperienza da condividere, da trasmettere. Da diversi anni ho capito che mettersi in una tale posizione, per il tipo di discorso che stiamo facendo qui, non affatto qualcosa di semplice, perch non ha niente a che fare con il sapere, con lavere pi informazioni su questa o quellaltra cosa, con laver letto libri o frequentato scuole, o viaggiato. Per rendere efficace, anzi per rendere vero quello che qui stiamo cercando di individuare non serve essere dei buoni comunicatori o dei sapientoni Non porterebbe a niente, nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore creerebbe solo ego, per me e per voi, oppure diventeremmo una dottrina, una setta oppure, ancora, entreremmo nella dialettica tutta energia e tempo perso. Ecco perch esorto ad incontrarci in modo diverso, cio ad esserci in modo diverso, non come atto del momento, ma come status da ricercare e coltivare in ogni istante della nostra vita, vissuta in un certo modo. Essere la chiave di una condivisione che pu portarci ad un livello reale di comunicazione, che pu aprire allispirazione, ad un sapere che non mai stato studiato o letto o appreso da qualche parte, ma che ci sorprendiamo essere parte di noi, cio di avere in funzione di un qualche meccanismo misterioso.

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Se abbiamo poi lenergia per orientare, cio per applicare questo sapere misterioso, allora cominciamo veramente a capire la grandiosit di ci che siamo. Ecco che cos il Nagual. Badate bene che lenergia non serve ad ascendere: lenergia ci serve proprio per poter imboccare una strada di affermazione di questa realt ad un livello superiore, cio divino. Lenergia deve fluire attraverso il nostro asse, che ci fa pontefici tra il basso e lalto, il dentro e il fuori, il noumeno e il fenomeno, leternit e la storia. Noi non dobbiamo andare da nessuna parte: lenergia non serve per andarsene ma per stare (anche) qui ad un livello diverso di coscienza. A quello serve lenergia: nat uralmente non sto parlando solo di energia psichica, comunque puntualmente dispersa nei labirinti dei nostri processi mentali ed emotivi, ma soprattutto di energia vitale, cio corporea: sessuale. Quindi non bastano il potere della conoscenza e quello ancora pi meraviglioso della volont se non sappiamo come accedere alla nostra energia. Queste tre sorgenti devono fluire assieme. Provate a pensare a quali distorsioni e scompensi comporti la mancanza anche solo di uno di questi tre elementi. Tuttavia adesso, visto che la conoscenza tutto sommato pu essere acquisita e la volont educata, necessario non solo rendere autentiche tali potenziali acquisizioni affinch corrispondano e siano riconducibili alla nostra essenza reale, ma attivarle e rifletterle in un processo concreto di Coscienza.

Perch non ci riusciamo? Perch facciamo mille corsi, leggiamo mille libri, la sappiamo lunghissima, ma rimane tutto in teoria? Perch non siamo costanti e coerenti e ci disperdiamo nei mille rivoli di volont irreali e desideri alterni? Perch restiamo sempre quello che siamo? Perch siamo pigri e indolenti e non mettiamo in pratica le cose che possiamo imparare? Semplice: perch non sappiamo estrarre, conservare, gestire e orientare lenergia. E se lo sappiamo, non lo facciamo perch alla fine ci siamo abbandonati a quei condizionamenti, a quegli schemi, che garantiscono il mantenimento di questo sistema naturale, animale, che funziona, esiste e difende se stesso, anche grazie a noi animali umani. Abbandonati alloblio di noi stessi, assecondiamo un circuito, peraltro molto basso, di riciclo, che si conserva grazie alle nostre energie disperse e che quindi ci porta a disperdere continuamente. Senza quelle energie non possiamo n essere, n fare, n riconnetterci alla nostra memoria, e non solo neghiamo a questa stessa realt la possibilit di esprimere dei significati superiori e quindi di affermarsi ad un livello reale di esistenza tanto da destinarla prima o poi allesaurimento ma neppure pretendere di andare altrove. Ecco perch lenergia sessuale14 la pietra angolare, il Grande Arcano: perch la benzina per far funzionare tutti gli altri motori e svegliare il

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Non mi riferisco allenergia dellatto sessuale di per s, ma ad un aspetto molto pi ampio che ha a che fare con il nostro potere vitale e creativo: quindi non si sentano esclusi coloro che, per ragioni di et o altro, potrebbero reputare di non sentirsi coinvolti o nelle condizioni per attingere a tali forze.

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conducente perch possa andare da qualche parte, anzi, perch possa vedere e quindi andare dove, finalmente sveglio, saprebbe di dover andare. Mi sembra di capire che, se da un parte tutto gi come deve essere dobbiamo stare calmi e coltivare una certa quiete della mente per lasciar che il reale si manifesti ai nostri occhi e dentro di noi, dallaltra avverto che la direzione che possiamo prendere implica scelte precise, tempi precisi, insomma una certa fretta. Io sento dentro di me lurgenza di portare avanti un certo sviluppo, sento che necessario, che la strada, eppure, alla luce di quello che mi dici, non riesco a sentire lutilit delle cose che faccio le pratiche, gli incontri Certo, capisco, e hai ragione perch non quello il fine, le cose non sono cos semplici: non basta fare le pratiche, partecipare agli incontri e leggere qualche libro. Non so cosa bisogna fare: ognuno deve capirlo per s, ma sicuramente c ben altro, ma non posso essere io a dirlo; o forse dovrei, ma i tempi sono davvero strani. Cerco di spiegarmi Analizziamo le parole che hai usato. Fretta: la fretta non ha molto senso. qualcosa che mi rimanda allidea dellansia, dellattivit, della frenesia controproducente, tutti segni di insicurezza profonda, di paura. Non serve avere fretta. Urgenza: parola difficile da usare perch si riconduce alla fretta, anche se il senso dellurgenza in risposta alla nostra inquietudine interiore che un segno del nostro impulso esserico deve esse avvertito perch possa guidarci nello stabilire le nostre priorit, sempre pi vicine al reale e sempre pi lontane dalle illusioni. un aspetto molto impegnativo perch ostacolato dal modo di pensare, dai condizionamenti, dallistinto, dalla paura di perdere, dal senso di incertezza perch ci allontaniamo da quello che possiamo ora percepire e misurare con certezza, preferibile, anche se triste, al senso di ignoto che possiamo provare dando spazio e credito ad altre parti di noi e della vita possibile. Ci manca la fede, sostanzialmente (altra parola che stata violentata dalle religioni). Necessit: parola pi facile da usare rispetto ad urgenza. Se acquisiamo determinate conoscenze e ne facciamo pian piano esperienza, pure al nostro livello, possiamo capire determinate necessit, anche solo razionalmente. Anche in questo caso la difficolt sta nel rielaborare le priorit e quelle che vengono percepite come necessit della vita ordinaria (lavoro, famiglia ecc) nelle quali comunque ci sentiamo sicuri, pur nella loro problematicit. Ci stato inculcato un certo paradigma della sopravvivenza, molto preciso e vincolante. Oggi molti hanno modo di rendersi conto di certe cose, di certe possibilit, anche di certe opportunit da cogliere: capiscono come potrebbe essere, come dovrebbe essere. Tutto in teoria. E lequilibrio difficile perch da un lato se gli parte i pallino dellurgenza, della necessit, magari cambiano anche le loro priorit, ma finiscono nel fanatismo: lasciano famiglia e figli, lavoro e studi e finiscono in una setta. Dallaltra parte, quelli prudenti e di poca fede, sanno tutto ma non fanno niente: non sentono n necessit, n urgenza reale; magari la sanno anche lunga, fanno studi e ricerche bellissime, ma non si sposta niente di reale e la loro vita non cambia di una virgola oppure per quelle piccole cose che gli faranno da alibi, senza uscire dalla propria zona di comfort. Non vedono le opportunit, non colgono alcuna possibilit. Non c consapevolezza. Tutto perfetto nella loro mente, tanti bei discorsi ma non c alcuna disponibilit allimpegno, al sacrificio, allo sforzo per quello in cui per dicono di credere.

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Nei due casi, capite bene, non si va da nessuna parte. Ultimamente sto assistendo pi al secondo caso: forse il primo ha fatto il suo tempo e la gente un po pi attenta. I tempi delle comuni anni 70 sono anche finiti e lattuale revival mag ico un trip molto adolescenziale, circoscritto e meno significativo, sebbene possa causare tragedie. Oggi c molta diffidenza, e va bene. Per questo sospetto, anche giustificato, diventa inerzia, insensibilit e soprattutto rafforza la paura di perdere quel poco che abbiamo conquistato coi denti e con le unghie. Per cui pu presentarsi Ges Cristo in persona e, dopo i salamelecchi del caso, ognuno torner alla propria vita senza troppi grilli per la testa. Quindi dura creare un certo tipo di contesto: siamo davvero separati, ognuno per s. Peccato che in questa autonomia che tanto ci fa sentire indipendenti e sicuri, se non ci prende qualche trip come via di sfogo, non solo siamo un po tutti spiritualisti della domenica, ma purtroppo rischiamo di non vedere di perderci per strada di non cogliere delle occasioni: non solo quando queste ci vengono offerte da qualcuno (che appunto facciamo bene a soppesare per non che ci imbrigli nella sua menata), ma anche se certe intuizioni giungono da dentro di noi. Diventiamo sordi anche a quello. Quindi non si cambia strada comunque. Laltra possibilit che siamo certi che quello che facciamo sia gi perfetto. Va bene possibile non sar certo io a mettere in dubbio questa certezza. Fai tu Altrimenti, fatevi - anzi facciamoci - pure un esame di coscienza: dove siamo? O siamo presi in qualche trip inconcludente, o, in fondo, non ce ne frega niente. Nel primo caso sentiamo ma non vediamo dove stiamo andando. Nel secondo caso vediamo dove potremmo andare, ma dallorecchio del prendere davvero sul serio la cosa non ci sentiamo proprio. Ecco come ci siamo inibiti udito e vista. Cosa ci rimane? La parola. Parliamo un sacco anche quando stiamo zitti Oppure ancora abbiamo altri fini: usiamo lidea spirituale per altri scopi, per cui tutto il discorso cade fin dallinizio. Fatto sta che nessuna rivoluzione pu accadere se non siamo totali. E forse meglio essere totali e prendersi qualche cantonata, piuttosto che quello che vedo accadere la maggior parte dell e volte Cosa pu stimolarci e stimolare davvero al cambiamento? Non tanto le belle parole, che ipnotizzano o annoiano oppure provocano reazioni infine sterili e solo mentali. lesempio. Solo lesempio da prendere e da dare pu smuovere qualcosa, forse. lunica strada che vedo praticabile ed efficace: ecco perch sto mettendo in dubbio lattivit divulgativa dellAccademia, le mi conferenze, i miei incontri, i gruppi, linsegnamento le parole le pratiche consolatorie Se posso permettermi di confidarvi qualcosa di molto personale, penso che lunica possibilit di portare qualcosa agli altri, oltre che a me stesso, sia semplicemente essere vero. Semplice no? E quindi il contesto attorno non potr che essere toccato non tanto dalle parole, dai libri, dai corsi, ma da una certa presenza dalla forza dellesempio. Ecco il senso del sacro -ufficio. Impegnativo certo, ma reale: per me e per voi. sempre stato cos, niente di nuovo, ma oggi che si parla tanto, va bene recuperare questi archetipi. Quindi: non avere fretta, sentire lurgenza, avere il coraggio di cambiare le proprie priorit in funzione di una certa consapevolezza, essere totali piuttosto che tiepidi. Anzi, essere. Punto. Dobbiamo metterci in gioco davvero. Essere integri. Per dirla con Castaneda, dobbiamo fare sul serio: superare il bisogno di considerazione, il senso di colpa, i condizionamenti nostri e le

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aspettative degli altri, cancellare la nostra storia personale, renderci inaccessibili. Fare scelte precise, di vita, con le giuste priorit, con coerenza. Tutto questo non pu essere un hobby. Se no ce la raccontiamo e basta. Non c verso: con tutta la quiete mentale che volete, bisogna muovere il culo. E ognuno sa questo cosa vuol dire per se stesso. Non si tratta di un atteggiamento mentale, di tirarsela e fare i misteriosi o i magnetici Quello che posso dirvi adesso che per rendersi inaccessibili bisogna essere integri nel corpo vitale, in modo tale da essere e irradiare Luce: questa la fonte della nostra inaccessibilit. E non solo: la nostra presenza che porta guarigione, che trasmette un messaggio, lenergia di un messaggio, al di l delle parole e delle conferenze. Se non c questa presenza non passa niente di reale, anzi ci sono solo tanti bravi comunicatori in giro, che dico cose bellissime, ma non passa niente, perch non c la presenza, lintegrit, la luce: tutto diventa quindi vano, anzi anche controproducente perch si innescano meccanismi di illusione e di vampirismo, con tutte le buone intenzioni. Le pratiche, i rituali che qui vi propongo, vanno fatti affinch siano efficaci e servano a qualcosa. E vanno portati avanti con costanza: sono un addestramento della volont. Quello il loro scopo. Vanno fatti: non bisogna neanche pensare di doverli fare e di fare troppi programmi. Bisogna solo fare. un gatto che si morde la coda: sappiamo, ma non facciamo e non facciamo perch non abbiamo lenergia a disposizione in quanto restiamo invischiati nei condizionamenti come uscirne? A questo proposito cito volentieri lamico Rocco Bruno: Le porte si stanno richiudendo su di noi, le pecore devono ritornare all'ovile, dobbiamo proprio "restare in allerta come vedette in tempo di guerra", non lasciar passare nessuna "emozione", non un atomo di inferno nel nostro paradiso (interiore), in quella "luce" di speranza di poter cambiare: noi, non gli altri. Se vi sentite abbandonati perch avete ancora una volta investito in una persona, in una scuola o in chiss cos'altro che non foste voi. Non indugiate sulla soglia, per attraversarla devi lasciare tutto, ma dentro, necessario sgombrare la mente da attaccamenti, da ogni schieramento, ogni "illusione", ogni speranza di risoluzione della partita, ogni speranza di riaggiustare tutto, uno che dorme non si sveglia neanche a cannonate Il risveglio un processo personale, gli altri possono solo essere da coadiuvo, ci vuole un "evaso" che ti mostri come fare per evadere, ma poi sei tu che deve fare tutto, non puoi delegare nessuno al tuo posto, altrimenti resti al palo. Come ho gi avuto modo di dire non ci sono mediazioni, le mediazioni non hanno mai chiarito, mai aiutato, mai accelerato il processo di consapevolezza, ma l'hanno sempre ritardato, sempre offuscato, sempre e solo confuso. La fase di normalizzazione in atto. Come Ulisse dobbiamo uscire dalla caverna di Polifemo, nascondendoci tra le pecore. Polifemo l'occhio che guarda, un solo unico occhio che tiene l'umanit schiava, ridotta a un gregge di pecore. 7 Miliardi di persone che vivono inconsapevolmente: cerchiamo di realizzare la nostra piccola fuga, il mondo non cambier cos alla svelta, come ci mostra questo dialogo di "matrix revolution"; dobbiamo solo riuscire a conquistarci la "possibilit", per quelli che lo vorranno, di uscire da questa condizione umana deleteria ed inconcludente. Se si creer una massa critica, e credo che stia gi accadendo, i risultati verranno da soli, ma bisogna partire dal singolo.

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Capite? un atto eroico. Eppure possiamo compierlo. Possiamo anche aiutarci tra di noi, certo, ma vi assicuro che in ognuno c quel momento, quella particolare circostanza o disposizione, per cui possibile, sebbene difficilissimo, sgattaiolare via. Implica una certa strategia, chiamatelo intento, agguato, grazia, come volete un momento possibile, da non limitarsi alla veglia: ci sono tradizioni che reputano il sonno o la morte come i momenti migliori per attraversare i binari e trovarsi sullaltra banchina Il sogno, lestasi e il rito possono costituire gli strumenti per attirare questo momento. Questo momento storico, nelle sue profonde contraddizioni, eccezionale per credere in questa possibilit, in questa seconda nascita, che non una riedizione di quello che siamo e di questa realt sensoriale, ma una nascita nello e dello spirito. Come uscirne? Non lo so. Non possiamo essere davvero alla ricerca di qualcosa sapendo gi cosa stiamo cercando. Anche la domanda gi viziata, perch questo che noi crediamo di essere, questa sorta di realt, non : non c niente da cui uscire, proprio un salto di logica che dobbiamo fare. Loca fuori!15 In alcune tue conferenze e anche nellultima parte del tuo Metamorfosi16, sembra che proponi un progetto di vita, come la creazione di un gruppo umano o di una comunit spirituale. Non ho capito esattamente di cosa parli, puoi meglio descrivere questo progetto? Borgo Spirituale: non saprei come altrimenti definirlo. Lidea alla quale stiamo lavorando concretamente luogo e condizioni generali sono gi abbastanza definite da me e da alcuni amici non nasce per creare una comunit o un ecovillaggio. Certo, gli aspetti del biologico e dellautosufficienza sono inclusi, ma senza fanatismi e con la dovuta gradualit. Lidea forza che ci muove creare quel contesto umano (naturale, solidale e creativo) residenziale, ma anche di incontro/ritiro occasionale che ci permetta di dedicarci al risveglio della Coscienza. Una volta soddisfatte pienamente e gioiosamente le necessit di base, desideriamo dedicarci allo sviluppo del nostro potenziale, o comunque vogliate intendere la vocazione spirituale. Individualmente, ma anche condividendo alcune esperienze in modo spontaneo e non invadente (ognuno a casa sua per intenderci, ma potendo godere di momenti e spazi condivisi, tra di noi, con amici e compagni di viaggio). Senza bandiere, n scuole, n maestri (tutti lo siamo e tutti possiamo imparare sempre e comunque), senza guru o primi tra pari, senza risvolti politici o dogmatici. Lobbiettivo, giusto per ribadirlo, non biologico o naturalistico. Pe r lo meno, non solo quello: il focus sul progetto di uno stile di vita sostenibile in funzione del lavoro spirituale , per avere il tempo, anche grazie al sostegno reciproco e alla forza del gruppo e di un contesto di valori umani
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Riferimento al koan zen ripreso dallomonimo libro di Bhagwan Shree Rajneesh Loca fuori, 1988, ECIG, che invito caldamente a meditare. 16 Metamorfosi, di Carlo Dorofatti (2012, Anima Edizioni).

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recuperati, di dedicarsi compiutamente a quelle pratiche, discipline e scelte di vita volte alla Rinascita. C bisogno di soldi, tempo e tante belle cose: ma non questo il punto. Quello che deve arrivare arriva o arriver. Servono piuttosto buona volont, intenti puri e coraggio delle proprie scelte. Se ci siamo, il resto viene da s. Il progetto ampio. Sappiamo quello che non vogliamo. Ci sono molti dettagli gi esaminati. Molti sogni condivisi e gi sul piatto Moltissime cose che si possono fare. E comunque vedremo: limportante non cosa fare, ma come farlo. Non c fretta, n la necessit di fare altra trappola se prima non si . Se prima non si aprono quei canali che ci portino a vibrare su quel piano dove possibile aprirsi ad una certa intuizione, ad una visione corretta delle cose: se no si mette il carro davanti a buoi e si pensa di fare qualcosa di nuovo per sempre con la solita mente, non facendo altro che sbagliare. Prima si lavora su di s per rendersi canali puliti ad una visione reale, comprendendo cosa pu significare cavalcare londa del cambiamento, londa del nostro potenziale interiore e poi, forti di questa consapevolezza, si muoveranno i passi nella direzione migliore, con occhi e sensi nuovi, verso una realt davvero rinnovata, che adesso non possiamo neanche immaginare. una piantina delicata, che va coltivata in serra. Nel silenzio. Hai un progetto preciso in cantiere? Non c un io e un voi, un fare parte di, un accettare o meno un progetto o una proposta, o lidea mia o di qualcuno. Non c un rispondere s, mi va oppure no, non mi va a qualcuno. Nulla da temere, nulla da poter perdere, nulla che venga dallesterno da soppesare passivamente. Non neanche giusto. Nulla per cui sentirsi in dovere, o sfruttati, o da giudicare. Non ci devono essere soggetti attivi che vendono qualcosa e soggetti passivi che valutano se comprarla o meno, che la giudicano, che la debbano accettare o meno, magari aspettandosi qualcosa, facendosi idee o temendo chiss che. Non ci devono essere istituzioni, entit, bandiere, guru, n scuole o appartenenze. Semplicemente, la mia opinione, se mi viene chiesta, che uno sbocco possibile idoneo per favorire la propria ricerca, vocazione e opera spirituale - intesa come lavoro su di s - sia quello di poter disporre di un contesto spazio-temporale ove potersi raccogliere e dedicarsi adeguatamente al proprio sentire. Un contesto anche umano favorevole, per condividere, eventualmente e non necessariamente, momenti di dialogo, di confronto, di meditazione o di collaborazione. Ognuno pu crearsi questo spazio-tempo, senza aspettare altri. Pu anche sperimentare contesti gi esistenti. Oppure, laddove vi sia una certa comunione di intenti e di vedute, creare insieme ad altri, mettendoci del proprio, qualcosa di adatto, potendo cos disporre di una maggiore forza data da un gruppo sufficientemente affiatato, affiatamento che va opportunamente costruito e verificato con calma prima di condividere progetti di questo tipo. Il contesto di cui parlo pu anche essere pensato come esperienza per il fine settimana o per periodi di ritiro spirituale, come una sorta di laboratorio, fino allidea di una scelta di vita pi radicale, residenziale e di autosufficienza. Limportante tenere sempre presente la centralit dellindividuo, cio la propria presenza attiva, volontaria e concreta, nel fare e non nellaspettarsi di soppesare quello che propongono gli altri, magari poi con la paura che ti vogliano fregare, oppure con in testa la furbata di poter sfruttare gli altri, p eggio ancora

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Bisogna essere concreti e presenti a se stessi, al proprio sentire, alle proprie aspirazioni reali e fare, ovvero regolarsi di conseguenza verso una direzione piuttosto che altre. Bisogna essere molto sinceri con se stessi, prima ancora che con gli altri. Io non propongo niente: secondo me quella una possibilit interessante da considerare, viste le circostanze sociali nelle quali ci troviamo, per individuare delle vie concrete non solo per sperimentare nel quotidiano le proprie intuizioni e conquiste spirituali, ma per poter ricavare il tempo e lenergia necessaria ad un lavoro che, visto da dove partiamo, piuttosto complesso e richiede di potersi dedicare a cose precise, potendo sviluppare un certo stile di vita che faccia da contenitore possibile. Fare da soli questo pu non essere facile e, quindi, penso che vibrare insieme ad altri verso questa direzione potrebbe essere pi fattibile, bello e divertente. Ma, un qualcosa di magico: non si pu ragionarci troppo con la testa, fatta di aspettative e di paure, di calcoli e di causa-effetto. Per questo dico che prima si fa un lavoro individuale interiore di un certo tipo, poi ci si sente con gli altri, e intanto la realt attorno comincia a muoversi, a cambiare, a rispondere sincronicamente. E, se non c lego di mezzo, si pu fluire intuitivamente verso certe possibilit e realizzazioni, spostarsi di piano, fare miracoli. Se invece si cede alle trappole della mente e dellego, del calcolo e della paura, bom si gi finito e anzi, meglio accorgersene subito e mollare la presa, altrimenti, con tutte le buone intenzioni che siamo capaci ad inventarci, si creeranno mostruosit. Qual lelemento nuovo che renderebbe questa idea di comunit spirituale diversa da altri tentativi? Il concetto di base che cerco di esprimere quello per cui se una volta lesperienza quotidiana, il proprio lavoro, la propria famiglia, il contesto sociale, le relazioni, potevano essere la tua meditazione, il tuo rito, la tua palestra di esperienza per imparare, crescere, nutrire il tuo divino, oggi forse non pi cos semplice, nonostante alcuni insistano e ripetano, quasi a pappagallo, che la vita deve essere la tua meditazione e cose di questo genere. S, vero, in linea di principio, a livello ideale, ma io credo anche, per essere pragmatici, che oggi non sia pi tanto vero. Oggi il sistema sto parlando nel nostro contesto, non sto parlando dei nativi dell Amazzonia o dei monaci del Tibet fatto per premere moltissimo sulla vita di ognuno di noi, a tal punto che lo spazio vitale davvero angusto. Dire che la tua vita quotidiana la tua meditazione, uningenuit. Certo che noi possiamo imparare, crescere, capire le cose, iniziare persino un certo lavoro, una certa Opera, ma per compierla nella sua completezza, pienamente, non basta lesperienza di questa nostra quotidianit. Per lo meno, diciamo, non ci basta per realizzare in modo compiuto un certo tipo di lavoro, che non mentale, ma molto pratico, coinvolgente e totalizzante. La cosa fondamentale in tutto questo, il centro di tutto questo, lindividuo, con la sua sensibilit, la sua percezione, la sua dimensione spirituale, la sua ricerca personale e i suoi metodi. Ogni individuo. Il contesto sociale di cui parlo, questa idea di borgo spirituale, quindi, ha la sola funzione strategica di metterci nelle condizioni di, ognuno per s, dare fiato alla propria dimensione spirituale. solo un mezzo, una vera e propria strategia per riuscire, insieme, a creare delle condizioni migliori dal punto di vista organizzativo, economico, esistenziale, sociale, ovvero di maggiore indipendenza e libert perch ognuno, senza vincoli n scuole cui rendere conto, possa dedicarsi alla coltivazione di S. Non penso ad una comunit o ad un contesto, che sia un villaggio, un borgo o altro, che includano una direzione etica, dottrinale e metodologica definita per tutti. Questo un discorso piuttosto nuovo. Parlo di un contesto prima di tutto squisitamente

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spirituale, che va costruito e sviluppato solo se esiste e si conserva questa base fondamentale, eppure non parlo di una scuola di pensiero. Parlo di una strategia condivisa affinch il singolo possa beneficiare di condizioni esistenziali migliori, per potersi dedicare al fine superiore che sente dentro di s. Ecco, se mai lelemento spirituale comune sufficiente che sia questo: questo percepire e credere che lessere umano sia qui per altro rispetto al sopravvivere e morire. Basta questa sensazione fortemente sentita come elemento spirituale condiviso: questa liniziazione, la solenne promessa fatta a se stessi. Sapere, capire, comprendere fino a giungere alla piena consapevolezza di quello che davvero siamo e quindi regolarsi di conseguenza, ovvero consacrare tutta la propria vita, le proprie priorit, le proprie percezioni, istante per istante, alla piena espressione di questa convinzione profonda, ovvero del nostro essere trascendente. Questo lanelito che deve esserci. Lanelito che deve essere condiviso tra coloro che vorranno creare una cosa del genere. Poi che ognuno sperimenti se stesso e trovi la propria via e i propri metodi in piena libert. Il gruppo, e la strategia sociale che sar in grado di esplorare e di sperimentare, meramente funzionale a tale obiettivo: che ognuno abbia pi tempo, pi spazio fisico, mentale ed energetico, pi libert, ma anche il confronto, il conforto, la solidariet, lamicizia, lamore di coloro che come lui sentono questo anelito, per coltivare la propria dimensione umana e divina. La nostra vita, grazie ad un ritrovato equilibrio di esperienze pi autentiche, pu tornare ad essere la meditazione, il rito, la preghiera e la via verso la rinascita. Perch pensi che si debba farlo insieme? Non penso che si debba farlo insieme: il gruppo , eventualmente, un mezzo non il fine. Se un individuo realizza da solo le circostanze che ho descritto, pu beneficiare gi di queste migliori condizioni. Se riesce o pu emanciparsi dal sistema quel tanto che basta per potersi dedicare allespressione della sua dimensione spirituale, artistica, celebrativa, realizzativa, ad un livello consistente e reale, non solo mentale o filosofico, ben venga! Anche se vince al superenalotto pu sicuramente fare molte cose, sempre che ci stia ancora con la testa. Tuttavia, credo che tali circostanze non rappresentino la media e quindi penso proprio che insieme si possano escogitare soluzioni pi realistiche, ci si possa aiutare, si possano trovare delle formule basate sullamicizia, sulla solidariet, sulla cooperazione, sul confronto ecc graz ie alle quali ognuno riesca poi ad esprimere pienamente e liberamente se stesso. Soprattutto basate sulla condivisione di quellanelito, di quella convinzione profonda di cui parlavo prima. Senza quello non pu reggersi nulla. quello lelemento che fa la differenza tra il reale e il non-reale, che uno ci provi da solo o con altri. Sei piuttosto critico rispetto a molti divulgatori contemporanei: evidenzi il fatto che lo facciano di mestiere, ma al di l di questo mi sembra che ne critichi il messagg io, le modalit, ecc Accetto lidea che il non-giudizio non significhi non esprimere opinioni o rinunciare al proprio senso critico, ma cosa dovrebbe distinguere la tua divulgazione, le cose che tu dici e proponi, rispetto a quello che molti altri dicono e fanno? La questione non cosa distingue me da altri, o le cose che dico e raccomando io dalle cose che dicono e raccomandano altri. Siamo tutti in cammino. La questione sta nel sentire cosa distingue un messaggio reale, quindi vero, sacro, potente e in grado davvero di trasmettere forza, coraggio, energia, speranza, in grado di cambiarti dentro, di cambiarti la vita, di smuovere e muovere la tua

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consapevolezza, di guarire, di ridare la vista, di bruciare le resistenze e le illusioni, da un messaggio ancora una volta illusorio, morto, fasullo e mentaloide. Non sono le parole, le cose dette, fatte o fatte fare che fanno questo differenza: la differenza la fa solo e unicamente la persona. Da una parte sicuramente tu stesso, come sei disposto, la tua pulizia danimo e di pensiero, questo sicuramente fa gi una bella differenza, tuttavia ora sto parlando di chi pretende di portare un messaggio, di condividere la sua esperienza pensando di farne un consiglio per gli altri, un insegnamento, purtroppo un prodotto! Laspirazione verso la conoscenza stata sostituita dallansia del sapere, una cosa ben diversa: laprirsi allintuizione interiore, allenergia della trasmissione autentica, si sostituisce con lappagamento intellettuale, che sazia ma non nutre. LAlchimista Grillot de Givry scriveva: Ora ti trovi, come luomo universale nel Pardes, davanti a due alberi: lalbero della Vita e lalbero della Scienza. Il primo la Via spirituale della contemplazione mistica; lanagogia, lestasi. Laltro la via del raziocinio, dellobiezione, del dubbio, il cammino dei sofisti e dei giochi di parole. Scegli quello dal quale vuoi cogliere i frutti, evita ogni possibile errore. A questo punto labbandono della Via dellAssoluto pericoloso in maniera particolare; sappi, perch la tua scelta sia chiara, che tutto ci che la scienza insegna in migliaia di libri lo puoi acquisire in pochi secondi con lilluminazione mistica, perch il tuo spirito trovandosi faccia a faccia con lAssoluto afferra la Chiave dellarmonia universale. Chiave che i libri non ti daranno mai! Inutilmente leggerai tutto quello che i Maestri hanno scritto. Se non possiedi la Chiave non capirai niente del loro linguaggio. Riuscirai a superare la prova del dubbio? Sii vigilante! Il tuo futuro eterno vi del tutto impegnato. Se cedi, non vedrai mai lo splendore; ricorda che loccasione di essere iniziato unica nella vita. Se la lasci sfuggire, non ti verr mai pi offerta. Domanda la Luce alla Luce stessa, Luce da Luce. Non c altra via per ottenerla.17 Le chiacchiere stanno a zero. Non cosa ascoltiamo o cosa leggiamo che fa la differenza, ma cosa accade dentro di noi mentre ascoltiamo e mentre leggiamo. Non cosa dici o non dici, ma cosa passa attraverso ci che sei. O sei davvero un canale di vita, di energia, di forza, perch sei vero, coerente, autentico, reale, sei una presenza, o niente pu essere passato, nulla pu essere innescato se non suggestioni, illusioni, compravendita di palliativi E non dico che io sia cos, sto solo dicendo come si dovrebbe essere e verso quale ideale bisognerebbe puntare prima di pensare di dare degli insegnamenti, e nel frattempo limitarsi, eventualmente ma non necessariamente - anzi a volte pi utile proseguire silenziosi il proprio viaggio - ad una condivisione onesta, sincera, appassionata certo, ma non con tutto questo ego, tutta questa presunzione e questo mercato di cui, come dici, critico i mercanti di illusioni e i venditori di nulla. Che vi fanno stare l, perch n loro n voi potete mai andare da nessuna parte.

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Grillot de Givry, Le Grande Oeuvre Haui-Nan-Tze, La Grande Luce, 1998, Ed. Mediterranee.

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Non sto parlando di essere contenti, felici e magari di aver risolto dei problemi, io sto parlando di ANDARE DA QUALCHE PARTE! Cio verso la Vita Vera. Secondo te come si fa ad andarci? Intanto essendo coerenti con questa aspirazione; pensieri, parole, opere ovvero scelte di vita, cercando di essere consapevoli al proprio livello, di informarsi, di sentire dentro di s, di intuire al di l dei programmi mentali e dei condizionamenti, senza fanatismi, ma con integrit. Scelte di vita salubri per il corpo, la mente e lo spirito. Scelte che avranno a che fare con quello che fai o non fai, come sei con gli altri e il tuo prossimo, cosa mangi, come curi il tuo corpo e alimenti i tuoi pensieri. Quindi la meditazione, questa stessa ritualit personale di cui stiamo parlando durante questi incontri, che possa scandire un percorso di disintossicazione e di presa di coscienza. Tutto questo lo si pu fare da subito, eppure non mai cos immediato perch dobbiamo lavorare su molte parti di noi, in tanti modi diversi contemporaneamente, in modo da accerchiare il pi possibile tutti i nostri demoni e far s che la diverse pratiche possano sostenersi a vicenda e, giocando di sponda, rendere naturale un certo riorientamento dei nostri pensieri, delle nostre emozioni, della fisiologia del nostro corpo e quantaltro. Tutto questo abbracciando la vita, avvicinandoci alla vita pi vera, pi semplice e diretta. In tutto questo il rapporto con la Terra vi accorgerete essere un grande balsamo. E vi accorgerete come da tutto questo scaturiranno energie nuove, nuove possibilit e circostanze che si paleseranno a voi: la realt cambia! Per per far nascere il nuovo, bisogna rompere luovo! Che significa rompere schemi, abitudini, paradigmi, equilibri, tutto! Da soli non facile, per questo dico che sicuramente, al di l delle scelte, delle ispirazioni, degli sforzi e delle pratiche personali, il contesto sia molto importante: un contesto ambientale e umano favorevole pu davvero rendere questa realizzazione, purch sia un contesto altrettanto reale e autentico, grazie al quale possiamo unire le forze, provvedere ad una certa sopravvivenza e a certi bisogni di base (in modo intelligente! Orti, energie rinnovabili, elaborando nuove soluzioni economiche, terapeutiche e quantaltro ma veramente!), per poi dedicarci alle possibilit della Coscienza. Non sto parlando di monasteri, comunit, ecovillaggi, perch quella roba tutta vecchia e abbiamo gi visto dove porta. Qualsiasi cambiamento del comportamento umano che derivi da paura, coercizione, disciplina, conformismo, imitazione e propaganda, non rappresenta un vero cambiamento nella sua coscienza. Sto ammettendo solo lidea che un certo contesto possa essere utile e possa essere inventato. Nella consacrazione di s verso una nuova nascita, potremmo dire di iniziazione, o autoiniziazione, il concetto fondamentale da tenere presente, tutti i giorni, giorno dopo giorno, istante per istante, che lessere umano oggi vive una vita embrionale, funzionale solo al perpetuarsi di se stessa allinterno di questo ciclo continuo e, in ultima analisi, inconcludente se non risolta ad un livello superiore con il tramite del nostro potenziale reale, ovvero della nostra presenza divina. Cosa resta quando si muore? Cosa ne del nostro corpo, delle nostre emozioni, dei pensieri, dei nostri ricordi, delle emozioni che abbiamo fatto provare agli altri? Viene tutto re-immesso nel medesimo circuito: gli atomi si riciclano, dato che nulla si crea e nulla si distrugge, cos come le nostre memorie e i nostri pensieri; tutto viene riconfigurato nel medesimo sistema, attraverso i cicli della vita e quella che normalmente viene definita come reincarnazione, di cui non abbiamo alcuna coscienza, n senso di continuit. Tutto questo pu risultare bello o terribile, in ogni caso

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tutto piuttosto vano. Vanit delle vanit18. Perch? Perch non vita. Non la vita alla quale dobbiamo nascere come esseri reali e oltre la quale possiamo evolvere nel nostro cammino verso lAssoluto. Evolvere non significa reiterare se stessi nei cicli di mantenimento di un piano di esistenza, ma passare di piano in piano attraverso un processo di nascite superiori, ovvero di trasfigurazione e metamorfosi, durante la vita stessa. Significa, durante questa vita, trasferire il baricentro della propria consapevolezza verso un livello di identit di s che vada oltre il corpo e la mente attuale, per, con continuit, spostarsi di piano, proprio come avviene in un salto quantico. Non solo e non pi identificati in questo corpo, entro i confini di questa natura e di questa mente temporale, ci si sposta: si nasce nuovamente in un mondo superiore, risolvendo lesperienza precedente in un nuovo livello di coscienza pi vicina allAssoluto verso il quale tendiamo a reintegrarci. questo il pensiero costante che va tenuto a mente nel momento in cui vogliamo orientarci verso un cammino di risveglio spirituale: qualcosa di molto pratico, che coinvolge il corpo, la mente e il significato che sentiamo e cerchiamo di dare a noi stessi e alla nostra esperienza materiale e spirituale. Tenendo presente questo, ecco che ci si pu avventurare alla ricerca di soluzioni esistenziali, individuali e nel contesto di un gruppo che possa costituire una sorta di serra, ovvero di Arca, adatte a questo scopo. Per farlo dovremo imparare a disidentificarci dal corpo materiale e da questo livello di pensieri e di emozioni. Pensare a questa realt come ad una sorta di uovo entro il quale sta avvenendo una nostra gestazione. Una volta esplorata lesperienza di questo transito, possiamo andare oltre questo nostro attaccamento al corpo e ai suoi bisogni, cos come oltre la mente e i suoi condizionamenti, istintivi o sovra-strutturati, per trasferire la nostra coscienza verso corpi di un pi elevato livello di vibrazione. Significa educarci ad un livello di esistenza che prescinde dal cibo, dal sonno, dal sesso, cio da tutti quegli aspetti che di fatto ci legano allappartenenza animale e materiale, per traslarci verso un sistema esistenziale diverso, pi raffinato e consistente. Ecco allora che potremo distillare la nostra esperienza, la nostra personalit e tutta quanta questa vita vissuta in un compendio sottile che continuer (continueremo) ad essere su altri piani, senza dispersione, senza morte. Ecco perch coloro che tentarono, sentirono, questa Via sceglievano inevitabilmente una vita nuova, diversa, eremitica, fatta di rinuncia che per non era rinuncia ai sensi e allesperienza del mondo, ma un trascendimento, ovvero la santificazione dellesperienza umana verso una continuit di esistenza reale, non per rinascere continuamente, ma per nascere in mondi via via pi reali, passando di dimensione in dimensione, di gestazione in gestazione, di piano in piano, con continuit di coscienza, in una ri-evoluta e rinnovata consapevolezza dellEssere. il mistero della resurrezione dai morti, della trasfigurazione. Non sappiamo se ora qui noi siamo in un abisso senza uscita, cio ormai senza speranza, oppure se tutto questo gi accaduto a qualcuno o se accade continuamente: chi passa va altrove ed esce dal nostro campo percettivo e mentale. Per sentiamo, per lo meno alcuni di noi sentono ancora, la verit di questo scenario: la possibilit di questa vera nascita che corrisponde alla nostra vera natura. Non una magra consolazione o la voglia di fuggire da questa realt che abbiamo reso cos assurda, ma una sensazione che sta a monte. La sentiamo.

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Consiglio di leggere e meditare Nella crisi della sapienza Lettura spirituale del Libro di Qohelet di Pino Stancar S.I. (2012, AdP).

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E non un discorso teorico. Le direzioni sono queste: uno sforzo reale, una vita reale, sbocchi concreti, molto pratici e quindi, se ispirati da questa luce, altrettanto reali. Le chiacchiere stanno a zero. O si fa, o non si fa. O si , o non si . Quando non si , lo si sa, e gli altri lo sanno, lo sentono, solo che spesso preferiamo non essere e preferiamo chi non , perch essere molto impegnativo. Il non-essere terrorizzato dallessere. Quindi capite come nella spiritualit della domenica potete trovare tutti gli alibi e le scuse che vi servono.

Avere il coraggio di cambiare modo di vivere difficile: dire ok, mi metto a posto, corpo, mente e spirito; in silenzio disciplino le mie energie e le mie scelte di vita, con il supporto delle pratiche che faccio costantemente tutti i giorni. Esco dallidea che mi servano i soldi per fare questo e quello: lascio che la vita costruisca la mia strada. Perch so che cos sar, perch io sono quello e la realt delle cose non potr che rendere merito alla mia autenticit ritrovata. Magari incontrer persone come me. Magari cambio lavoro, casa, con grande amore e gratitudine mollo legami e zavorre. Si compra un terreno, si installano le yurte, si piantano orti, alberi da frutta, erbe officinali, pannelli solari sul tetto e ci si regola in modo da sganciarsi dagli schemi e dalle necessit di una civilt morente per dedicarsi al risveglio della Coscienza, alla manifestazione di una realt e di una specie nuova. Non dico che debba essere precisamente quella la strada, ma lesempio valido e utile per darci la misura di cosa pu significare essere totali, essere pronti a cambiare. Ma se la rivoluzione non avviene dentro, anche tutte queste scelte, magari per qualcuno pi facili che per altri, diventano lennesima finta, lennesimo alibi. Il contesto da creare prima di tutto quello in teriore. E poi ci si mette allOpera.

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Mi consacrer a questa visione. Sar nuovamente Iniziato. Sar Sacerdote, Profeta e Testimone di una Possibilit che non andr perduta!

Quando un aspirante stimolato a incamminarsi lungo la Via della Realizzazione del S, quando ha finito di leggere le cose pi svariate e cessato di parlare confusamente di cose spirituali, la sua Coscienza gli impone un'azione pi incisiva, operativa, tale da sospingerlo alla soluzione delle sue istanze. Raphael, "Oltre l'illusione dell'Io"

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LAUTORE

Carlo Dorofatti (Milano, 1970) esplora da oltre vent'anni le tradizioni spirituali dOriente e Occidente, le facolt sottili dellessere umano e le cosiddette discipline di frontiera. Con la casa editrice Nexus ha pubblicato NientAltro che S Stessi e Anima e Realt; con Anima Edizioni ha pubblicato Metamorfosi e, come co-autore, Percorsi di Alchimia Personale; con Spazio Interiore ha recentemente pubblicato Essere ci che siamo. Vive e lavora a Todi (PG).

Sito Personale: www.carlodorofatti.com Centro Studi A93: www.ascensione93.org Accademia A.Co.S.: www.accademiaacos.it Calendario eventi: http://www.accademiaacos.it/index.php/calendario-eventi.html

Email: info@carlodorofatti.com

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