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G U B I T O S A
E N R I C O
M A R C A N D A L L I
A L E S S A N D R O
M A R E S C O T T I
II
Sommario
Sommario
III
IV
Sommario
VI
Sommario
VII
Bibliografia................................................................................. 285
VIII
Prefazione
Praticare la democrazia
di Howard Rheingold
Le bacheche elettroniche crescono
dal basso, si propagano spontaneamente
e sono difficili da sradicare. Tutte
le interreti ad alta velocit finanziate
dai governi potrebbero sparire domani
e la comunit delle bacheche
elettroniche continuerebbe a crescere
rigogliosamente
H.Rheingold, da Comunit virtuali
Le tecnologie della comunicazione sono strumenti politici e armi politiche: i prodotti di tali tecnologie non sono servizi o merci materiali, ma
percezioni e considerazioni umane. Il cuore stesso della democrazia, il
fatto che la gente sia capace di realizzare autogoverno, un prodotto del
saper leggere e scrivere. Gli analfabeti, chi non possiede la libert di esprimere le proprie opinioni, quanti non hanno accesso a libri e documenti
costoro non sono in grado di governare s stessi. Per far funzionare una
democrazia occorrono tutti e tre gli elementi di ogni sistema di comunicazione pubblico: saper leggere e scrivere, libert, possibilit daccesso.
Le nuove tecnologie della comunicazione producono dei cambiamenti
politici. Coloro che solitamente avevano il potere, non lo avranno pi. La
gente che non aveva mai avuto potere, lotterr improvvisamente. Qualche ricco diventer ancora pi ricco, come pure qualche povero. Ma il
cambiamento pi recente e pi radicale riguarda lemergere dei mass
media: giornali, radio, televisione. Nei paesi democratici, quei candidati
che possono permettersi lacquisto di spazi televisivi sembrano poi risultare tra i vincitori delle elezioni democratiche, mentre nei paesi non democratici il primo obiettivo di ogni colpo di stato il centro di programmazione televisiva. Ed grazie a un incidente nel corso della Storia che
nato un nuovo medium, un nuovo strumento di comunicazione quando
IX
Prefazione
XI
Nel Duemila saremo ben oltre 100 milioni a scambiarci messaggi di posta
elettronica da un angolo allaltro del pianeta. Almeno stando alle pi prudenti proiezioni dei tassi di crescita dellultimo quinquennio, con il raddoppio annuale dei network grandi e piccoli connessi a Internet (oltre
70.000 a fine 95). Chiusa rapidamente lepopea della frontiera elettronica, oggi la telematica va affermandosi come il mezzo di comunicazione di
massa del secolo XXI. Un medium di cui la gente sembra ben decisa a
impadronirsi, sorprendendo perfino i pioneri di quelle strambe
sperimentazioni avviate con ArpaNet appena 26 anni fa. Gi, per.... cosa
mai faranno tutte queste persone l fuori, nelletere telematico? E cosa
diamine le spinge ad andare online con ritmi cos frenetici? Secondo molti
politici gente notoriamente al passo con i tempi gran parte di costoro
avrebbero come obiettivo la corruzione dei minorenni via computer, e
occorrono quindi draconiane legislazioni censorie contro linguaggi spinti o immagini indecenti. Gli esperti di sicurezza e i servizi segreti ritengono invece che le reti telematiche siano terreno ideale per la
proliferazione di spie, terroristi e narcotrafficanti senza scrupoli: no
allencriptazione popolare e s ad apparati di cyberpolizia, quindi. Lindustria delle telecomunicazioni e limprenditoria tecnoculturale fiutano
affari pi che doro, e giurano che gli sport preferiti da tutti saranno (sono?)
shopping online e pubblicit multimediale. Mentre il vasto apparato dei
media tradizionali giornali, radio, tv ci spiega, spesso con scarsa lucidit, che il futuro sar radioso, inarrestabile: sgomitate, gente, e venite a
beccarvi le nostre obiettive notizie pure online!
XII
Prefazione
XIII
XIV
Prefazione
XV
Gli autori
Carlo Gubitosa (1971). Studia ingegneria delle telecomunicazioni al Politecnico di Milano.
Collabora con Il Giornale della Natura sul quale cura una rubrica di telematica.
moderatore di una computer conference PeaceLink sul consumo critico. Dal 1990
svolge un servizio educativo allinterno dellAGESCI (Associazione Guide
E Scout Cattolici Italiani).
A casa ha un vecchio computer usato: per una telematica povera e sobria.
Per inviargli messaggi scrivere a:
Internet:
c.gubitosa@peacelink.it
Fidonet:
2:331/301.53
PeaceLink: 61:3915/1.3
Enrico Marcandalli (1959). Lavora a Milano nel campo delleditoria ed grafico.
Ha scritto testi sulla grafica computerizzata e la realt virtuale (3D Studio 2, Guide
Apogeo: 3D Studio 3, Superkit Virtuale Metamorfico). autore di Superkit Internet
e BBS, uno dei primi testi italiani su Internet. webmaster di PeaceLink, cura le pagine
telematiche di Nigrizia e di altre riviste. Svolge attivit di volontariato curando progetti di
telematica per il Terzo Mondo. A Nairobi ha installato le postazioni telematiche e il
sistema editoriale per il Media Centre di AFRICANEWS e per la comunit di Koinonia
che accoglie i bambini di strada.
Per inviargli messaggi scrivere a:
Internet:
enrico@urra.it
e.marcandalli@peacelink.it
Alessandro Marescotti (1958). Abita a Taranto e insegna Lettere nella scuola media
superiore. Porta a scuola il suo notebook per sperimentare interscambi telematici fra
scuola e societ. Conduce esperienze didattiche nel campo del disagio giovanile,
delleducazione alla pace e alla legalit. stato uno dei fondatori della rete telematica
PeaceLink e ha scritto La telematica per la pace - guida alluso di PeaceLink (edizioni
Eirene, Bergamo). Collabora con lagenzia di stampa ASPE. autore di articoli per
Avvenimenti e per diverse riviste. Gli si pu scrivere presso PeaceLink, casella postale
2009, 74100 Taranto, oppure tramite la posta elettronica agli indirizzi:
Internet:
a.marescotti@freeworld.it
a.marescotti@peacelink.it
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