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Il cerchio dei Narratori di Emanuele Nicolosi in un mondo vasto e infinito, grande quanto l'universo, talmente vasto e immenso che

lo stesso universo a confronto e un granellino di sabbia, gli innumerevoli popoli e civilt si massacravano e distruggevano l'uno conto l'altro, le guerre logoravano e devastavano quell'mondo, alcuni popoli schiacchiavano e sopraffacevano altri popoli, i popoli pi forti prevaricavano i popoli pi deboli, le guerre divennero sempre pi violente e sanguinarie, oceani di eserciti e di macchine da guerra sommergevano e travolgerano interi continenti e interi mondi come delle maree, come delle grandi onde, sommergendoli come acqua, gli eserciti oceanici si travolgevano l'uno contro l'altro, scontrandosi come le onde contro le scogliere, negli scontri, masse di soldati morivano, cadevano come le mosche, cadevano come la fredda neve delle nevicate d'inverno, il fiume della vita venne ricoperto di anime di guerrieri e soldati morti, come la neve ricopre di bianca e candida neve, le vallate d'inverno, ricoprendole di bianco e dolce candore, come le anime che viaggiano nell'aldila, che diventando dolci e candide,come un fiocco di neve... innumerevole era la gente che piangeva, chi aveva ancora un cuore, chi il cuore non l'aveva perso e se lo era tenuto ben stretto, piangeva come la pioggia, i bambini pi piccoli non capivano il motivo di tali carneficine, lo vedevano come una cosa senza senso, le donne pativano, poich i loro mariti e compagni morivano come mosche nei campi delle battaglie, altre donne, che combattevano negli eserciti, morivano come mosche, ovunque regnava la devastazione, nelle terre dove passavano gli eserciti, rimaneva solo il deserto, qualunque esercito oceanico avrebbe vinto quella guerra, l'avrebbe vinta a caro prezzo, qualunque esercito avrebbe potuto vincere quella guerra, ma attorno a s, sarebbe rimasto soltanto il deserto, senza che sia pi rimasto nulla... finch, Einen'Shu, il signore della Fantasia e "saggio arcano di tutte le storie", il pi longevo narratore e raccontastorie di quell'mondo, decise di mettere fine a quelle guerre, scendendo dalla sua titanica montagna, giungendo in quelle terre devastate dalla guerra, incontrando i capi dei governi e dei regni e degli imperi di quell'mondo, Einen'Shu lanci una sfida, che fece chiamare "il cerchio dei narratori", ovvero ogni regno e reame di quell'mondo, avrebbe portato in un certo posto, i migliori raccontastorie e artisti dei loro regni e delle loro terre, radunati dallo stesso Einen'Shu, che disse ai re e ai monarchi che la vera sfida non con le armi e con la violenza, ma con le storie, con le idee, con la fantasia, con l'immaginazione, che un regno o un popolo, si pu conquistare benissimo senza la lama della spada e senza il tallone di ferro, ma con la bellezza, con le storie, con le emozioni, le storie e la bellezza possono conquistare il cuore e la mente di un intero reame e di un intera popolazione, senza l'uso delle spade e delle armi, la pi potente arma che hanno gli umani non la Spada, non l'Armatura, ma la Bellezza, la Narrazione, la Fantasia, l'Immaginazione, la mente interiore pu spostare la montagna quanto la mano di un dio... i regni si sarebbero sfidati non pi con le armi o con la violenza, ma con le storie, con la fantasia, con l'immaginazione, una sfida dove sarebbe vinta la storia migliore, la storia pi bella ed emozionante, la storia migliore, ma non doveva esserci competizione, furono tante le regole stabilite e dettate da Einen'Shu per quello che venne chiamato il "Cerchio dei Narratori", tra queste regole, c'era un numero massimo di storie da narrare, nessun raccontastorie doveva mai avere pi storie o idee di un altro, doveva esserci un numero pari di storie, le storie di un popolo non dovevano MAI prevalere sulle storie di un altro popolo, non dovevano esserci storie "superiori" o "inferiori", non storie "maggiori" o storie "Minori", ma storie pari, doveva esserci la totale parit tra tutti i narratori di storie.

Erano tutti ammessi all' "Cerchio dei narratori": uomini, donne, gente di qualunque credo o religione, omossesuali, gente di qualunque sessualit, gente di qualunque popolo, religione o cultura, gente di qualunque razza, tutti erano ammessi, tra i divieti c'e il divieto di raccontare storie offensive o discriminanti, anche il divieto di raccontare storie egocentriche o celebrative,quelle storie che esaltano un popolo e ne disprezzano un altro, la prima regola delle storie di Einen'Shu e che il potere e sempre il primo di tutti i demoni e il peggiore di tutti i mali degli umani, nelle storie che iniziarono a narrarsi, ogni narratore e ogni racconta-storie, era rappresentante dell'suo popolo e della sua cultura, ogni narratore raccontava i miti e le leggende dell'suo popolo, ogni popolo aveva le sue storie da raccontare, i suoi miti, le sue leggende, ogni narratove esprimeva le gioie, le emozioni e i sentimenti dell'suo popolo, ma anche le sue tristezze, le sue frustrazioni, i suoi dolori interiori, il "cerchio dei narratori" fu un grandissimo successo, i popoli smisero di combattere e uccidersi tra di loro, le guerre finirono, la gente torn a lavorare alle loro case, la gente impar a incanalare i loro problemi e le loro frustrazioni nelle storie narrate dagli artisti e scrittori dell'Cerchio dei Narratori, nelle loro storie, si materializzavano eroi, legiadre fanciulle, guerrieri, mostri, citt, continenti, terre, interi mondi e universi e dimensioni, ma non solo, c'erano anche storie della vita comune dei popoli, storie di uomini, donne, famiglie, ragazzi, ragazze, bambini e bambine, anche storie di animali, che tanto piacevano ai popoli umani di quell'mondo... Einen'Shu, tornava ogni anno all'cerchio dei Narratori, visto che i narratori si riunivano una volta ogni anno, per raccontare le loro storie, dopo il raduno dei narratori, Einen'Shu tornava alla sua montagna, dove si trovava la sua dimora, proprio Einen'Shu era riuscito con le storie, con l'immaginazione, con la bellezza, a salvare quell'mondo, a salvare gli umani, grazie sopratutto all'innocenza, grazie a Einen'Shu, gli umani avevano riscoperto l'innocenza, imparavano a usare il cuore e non solo la testa, a dominare i loro impulsi negativi, a non far prevalere il male sull'bene, quell'mondo inizi a migliorare, il male non era mai scomparso e mai sarebbe sparito dell'tutto, ma il bene ora era emerso e non pi schiavo o soggiogato all'tallone delle forze maligne... Einen'Shu, in un giaciglio nella sua caverna, dove viveva da eremita, si abbandon all'sonno, la notte era profonda... e inizi a sognare... sogni talmente belli e radiosi che nessun essere umano sarebbe in grado di descrivere... sui cieli di quell'mondo, cal una dolce e profonda notte, fertile di sogni...

FINE

La caduta delle mura di Ghailmor di Emanuele Nicolosi le mura di Ghailmor dominavano sovrane su tutte le terre e su tutti i reami dei mondi le mura di ghailmor non erano di roccia o pietra, erano di sostanza ignota a ogni essere vivente e senziente n metallo, ne roccia, n acciaio n marmo sostagna ignota e sconosciuta, di dura e levigata sostanza indistruttibile inscalfibile le mura di Ghailmor talment belle e sfolgoranti, che se ne vedeva il luminoso sfolgore per miglia e miglia incantava tutti i viandanti, che rimanevano folgorati, sia dalla sua bellezza, che dalla sua possenza le mura di Ghaimor, cingevano a difesa dell'Palazzo dell'Imperatore di Ghaim, il supremo imperatore di ogni cosa, entit non umana, entit mostruosa e inquietante, che nessuno aveva mai visto, ma che i pochi coraggiosi che avevano osato vederlo, dicevano fosse una creatura mostruosa, indescrivibile, grande quanto lo stesso universo, che risiede in un palazzo talmente vasto e immenso che lo stesso universo a confronto e un fine granellino di sabbia in un deserto, i cui mondi e universi che opprimeva e soggiogava erano batteri e microbi a confronto della sua vastit nessuno osava sfidare l'imperatore di Ghai nessuno osava cingere d'assedio le sue titaniche e mastodontiche mura il verbo di ghai era verit, conoscenza, sapienza nessuno osava contraddire il sommo verbo di Ghai e delle sue mura titaniche... finch... dall'pozzo ctonio di Ksjutam, emerse una dea, la figlia dell'signore ctonio di Kjsutam, dio dei pozzi e delle caverne dei mondi sotteranei, mai conquistati da nessun imperatore, da nessun dio, talmente potenti e remoti, che l'imperatore di Ghai fece fatica a soggiogarli... la figlia di Ksjutam, figlia delle ancelle dell'Abisso profondo, divenne la "Dea di Kjari" come venne chiamata la fertile e legiadra figlia di Ksjutam, la dea di Kjari, assieme agli eserciti di Pentecontor e di Larissia, assieme anche agli innumerevoli eserciti che vennero chiamati "eserciti di Kjari", cinsero d'assedio le mura di Ghailmor... quando ebbe inizio il lungo assedio, le spade dell'esercito dei Ghai-Tom, le orde ed eserciti messi a guardia dell'palazzo di Ghai, composto dai guardiani dell'imperatore di Ghai, combatterono a difesa delle mura di Ghailmor, scontrandosi contro gli eserciti di Ghai e gli incantatori delle foreste incantate di Kjai-Ru\ un demone di luce di Metatron\ compose una poesia, una ode dove si decant\ la furia e la devastazione\ che avevano portato alle mura di Ghailmor\ il decadimento e l'imbarbarimento\

alle fondamenta\ dell'palazzo di Ghai si narra\ che la battaglia dur secoli, millenni, eoni battaglia eterna\ battaglia vista e narrata nei miti\ nelle leggende\ di generazioni di figli e figlie\ di madri e padri\ di nonni e di nonne\ nella fine della battaglia\ alla fine dell'ciclo rigenerativo, degli innumerevoli mondi le mura di Ghailmor caddero finalmente... caddero la caduta fece tanto rumore che il suono si sent in ogni dove\ nella reggia di Metatron, il rumore della caduta di quelle mura titaniche e divine\ divenne musica\ decantata da poesi e musicisti\ le mura di ghailmor\ quando caddero\ fecero cambiare e stravolgere il mondo\ dopo la loro caduta\ tutto cambi per sempre il palazzo di Ghai\ divenne un oceano di pesci e coralli\ un grande mare\ dove esplose la vita\ i Ghai-Tom divennero i grandi pesci\ che ancora adesso sfamano i popoli della riva dell'mare\ mentre l'imperatore di Ghai mor\ dissolvendosi e suddividendosi in un infinita di particelle e granelli\ che divennero semi di vaste e infinite foreste, piene di fiori e alberi dai mille profumi e mille frutti\ i semi di Ghai divennero innumerevoli giardini... tempi immemori dopo... un viandante\ che viaggiava all'ritorno verso casa\ si sedette su un grosso macigno\ facente parte di un antico rudere\ guard le rovine delle mura di ghailmor\ rovine che erano\ veri e propri massicci montuosi\ montagne talmente alte che toccavano i cieli pi alti\ sembravano montagne\ ma non lo erano\ erano i ruderi delle mura di ghailmor\ con il tempo che passava\ quelle rovine\ mantenevano ancora quella bellezza e possenza\ che oramai avevano perduto\ ma che in passato\ ne avevano grande sfoggio... il viandante\ dopo aver decantato\ quelle possenti rovine\ si incammin per il viaggio verso casa\ un giardino\ dove avrebbe atteso\ la costruzione di altre mura possenti\ create da altri dei\ possenti mura che oscurano il mondo\

dove le mura di Ghailmor\ divennero\ piccoli e dolci sassolini ricoperti e cullati dall'erba\ danzanti tra i giganti\ ricordandosi\ di quando i sassolini erano possenti mura...

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