L AV O R I S C I E N T I F I C I O R I G I N A L I / S C I E N T I F I C P A P E R S

DISTRIBUZIONE E ABBONDANZA
DI CULICOIDES IMICOLA IN ITALIA
M. Goffredo1, A. Conte1, R. Cocciolito1, R. Meiswinkel1,2
1
Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, Teramo - Italia
2
Research affiliate: Onderstepoort Veterinary Institute (OVI), Onderstepoort - South Africa

RIASSUNTO
La febbre catarrale degli ovini (bluetongue, BT) è comparsa in Italia nel 2000 in Sardegna e, successiva-
mente, in Sicilia e Calabria. Nel 2001 la malattia è stata riscontrata anche in Lazio, Toscana e Basilicata ed
è stata evidenziata la circolazione virale nei bovini sentinella in Puglia e Campania. Culicoides imicola,
vettore principale della malattia, è stato catturato in Italia per la prima volta nel 2000, ma la mancanza di
dati storici comparabili non consente di escluderne la presenza in passato. In questo lavoro sono riportate
la distribuzione e l’abbondanza di C. imicola in Italia nel biennio 2000-2001, sulla base dei risultati di oltre
5.000 catture effettuate in 2.244 aziende di 1.247 differenti comuni. Nel 2000 e nel 2001 il virus ha circolato
solo in regioni in cui è stata accertata anche la presenza di C. imicola. Tuttavia nelle regioni in cui
l’abbondanza massima del vettore è risultata inferiore a 100 esemplari per cattura e, ancor più, nelle
regioni in cui è stata inferiore a 10, è stato necessario effettuare un numero elevato di catture per riuscire
a rilevarne la presenza. Questo si è verificato soprattutto in regioni in cui non è stata evidenziata la
circolazione virale (Liguria, Abruzzo, Molise), ma anche in aree con focolai di bluetongue in atto (Toscana,
Basilicata). Non si può quindi escludere che altre specie di Culicoides, come le specie dei complessi Obsole-
tus e Pulicaris, possano affiancarsi al vettore principale nella diffusione della bluetongue in Europa.

PAROLE CHIAVE
Culicoides imicola, Febbre catarrale degli ovini, Sorveglianza entomologica.

Introduzione BTV dopo un periodo di incuba- THE DISTRIBUTION AND

Culicoides imicola Kieffer,
1913 (Culicoides pallidipennis
Carter, Ingram and Macfie, 1920),
vettore storico afro-asiatico del
virus della peste equina (PE) e
della febbre catarrale degli ovini
(bluetongue, BT), è finora l’unica
specie di provata competenza vet-
toriale nei confronti del virus del-
la BT (BTV) presente in Europa.
Oltre 50 anni fa è stato dimo-
strato che C. imicola è in grado di
infettarsi naturalmente con il
BTV, attraverso il pasto su anima-
le viremico, e che può successiva-
mente infettare un secondo ospite
recettivo (7). La presenza di C.
imicola è stata associata ripetuta-
mente in campo all’insorgenza
della malattia nel Mediterraneo
orientale (2) e in Africa (20, 27).
Inoltre, il BTV può essere isolato
da femmine di C. imicola adulte
non ingorgate e infine C. imicola,
infettato artificialmente in labora-
torio, è in grado di replicare il
zione di 10 giorni (25, 26).
C. imicola appartiene ad un
complesso di specie morfologica-
mente molto simili (13, 14, 15,
18), ma con differenti caratteristi-
che biologiche (16), genetiche
(12, 24) e differente capacità vet-
toriale nei confronti del BTV
(26). La maggior parte delle spe-
cie del complesso Imicola sono
africane e C. imicola, unica specie
del complesso identificata nel
bacino del Mediterraneo (Mei-
swinkel, osservazione personale)
è stata finora catturata in Algeria,
isole Baleari, Cipro, Corsica,
Egitto, Grecia, Israele, Marocco,
Portogallo, Spagna, Turchia e
recentemente anche in Italia.
Altre specie europee di Culi-
coides sono considerate vettori
sospetti di BTV, in particolare le
specie del complesso Obsoletus,
da cui il BTV è stato isolato in
condizioni di campo (20), e del
complesso Pulicaris, in quanto da
ABUNDANCE OF CULICOIDES
IMICOLA IN ITALY
Summary
Bluetongue disease first affected
Italy in 2000, when it appeared on Sar-
dinia and then on Sicily and Calabria.
In 2001 the disease affected also
Lazio, Tuscany and Basilicata and the
virus circulated in sentinel cattle in the
Puglia and Campania regions. Culi-
coides imicola was collected for the first
time in Italy in 2000, but the absence of
comparable historical data does not
enable us to conclude that the vector
was absent in the past. In this paper we
report on the distribution and abun-
dance of C. imicola in Italy in the 2000
and 2001 seasons, when more than
5,000 light trap collections were made
on 2,244 farms in 1,247 municipali-
ties. Throughout the 2000 and 2001
outbreak seasons the virus circulated
only in those areas of Italy where C.
imicola was present. Anyway in the
regions where the number of specimens
was lower than 100/trap, and also in
regions where the numbers dropped to
less than 10/trap, it became necessary

22
ANNO XXXIX
un pool misto di C. obsoletus e C.
pulicaris è stato isolato in Spagna
il virus della PE (19).
In Italia, studi frammentari su
Culicoides sono stati effettuati a
partire dal 1869 (1, 4, 5, 6, 8, 10,
11, 22, 23), ma solo nel luglio
2000 C. imicola è stato catturato
per la prima volta (9).
Dal 2000 il Centro di Referen-
za Nazionale per le Malattie Eso-
tiche (CESME) svolge un’intensa
attività di sorveglianza per C. imi-
cola, per definire il rischio di dif-
fusione della BT e PE in Italia.
La febbre catarrale degli ovini
è comparsa in Italia nell’agosto
del 2000, in Sardegna, e successi-
va-mente in Sicilia e Calabria
(prima epidemia: agosto 2000 –
maggio 2001). Nel 2001 la malat-
tia è stata riscontrata anche in
Lazio, Toscana e Basilicata
(seconda epidemia: maggio 2001
– aprile 2002). Nel 2001 è stata
evidenziata, inoltre, la circolazio-
ne del BTV nei bovini sentinella
in Campania e Puglia. In questo
lavoro viene riportata la distribu-
zione e l’abbondanza di C. imico-
la in Italia nel biennio 2000-2001.
Materiali e metodi
Il CESME ha standardizzato i
metodi di cattura, trasporto e ana-
lisi degli insetti. Le trappole uti-
lizzate sono state a luce ultravio-
letta del tipo Blacklight traps,
ideate dall’Onderstepoort Veteri-
nary Institute (Sud Africa), alme-
no 10 volte più attrattive per Culi-
coides di quelle a luce bianca
(28). Nel 2000 le catture sono sta-
te effettuate nell’Italia centro-
meridionale e nelle isole, per defi-
nire una prima mappa di distribu-
zione di C. imicola. Nel 2001 la
sorveglianza entomologica è stata
estesa a tutte le regioni italiane.
Nel biennio 2000-2001 sono
state effettuate in Italia oltre 5.000
catture, in 2.244 aziende di 1.247
differenti comuni (Tabella 1).
DISTRIBUZIONE E ABBONDANZA DI CULICOIDES IMICOLA IN ITALIA
Per determinare l’abbondanza
di C. imicola sono state conside-
rate le catture effettuate nei mesi
da giugno a novembre del 2000 e
2001.
L’abbondanza stagionale di C.
imicola è stata rilevata attraverso
una rete di trappole fisse, attivate
una notte a settimana.
Risultati
Culicoides imicola è stato cat-
turato in Italia in tutte le regioni in
cui sono insorti i focolai di BT
(Sardegna, Sicilia, Calabria,
Lazio, Toscana, Basilicata) e
anche nelle regioni in cui è stata
evidenziata la circolazione virale
nei bovini sentinella (Campania,
Puglia). E’ stato inoltre catturato,
sebbene sporadicamente, anche in
altre regioni, in assenza di eviden-
za di circolazione virale (Tabella
1).
La distribuzione del vettore
nel 2000 è riportata in Figura 1,
affiancata alla distribuzione della
malattia nello stesso anno (Figura
2). Analogamente la distribuzione
di C. imicola e della BT nel 2001
sono riportate, rispettivamente,
nelle Figure 3 e 4. In Figura 5 è
rappresentata la distribuzione di
C. imicola in Italia nel biennio
2000-2001.
L’areale della specie è risultato
esteso a Nord fino al 44° parallelo
(Liguria: 43° 53' 33,6''; Toscana:
44° 08' 14,5''). I Culicoides sono
stati catturati ad altitudini anche
superiori a 1.500 metri slm (A-
bruzzo), mentre C. imicola è stato
catturato fino a quasi 1.000 metri
slm (Sardegna). L’abbondanza di
C. imicola, nelle regioni in cui è
stato catturato, è stata espressa
come numero massimo di esem-
pla-ri/cattura/comune nei mesi da
giugno a novembre del 2000 e del
2001 (Figure 6-14).
In Sardegna C. imicola è risul-
tato molto diffuso (in 223 comuni
su 283) e abbondante. Nel 2000
23
to make many light trap collections to
reveal the presence of C. imicola. This
was true not only for regions where cir-
culation of the virus was not detected
(Liguria, Abruzzo and Molise), but also
for places that experienced outbreaks
(Toscana and Basilicata). For this rea-
son we can not exclude that other
species of Culicoides, such as those of
the Obsoletus or Pulicaris complexes,
could help the principal vector to
spread bluetongue disease in Europe.
Key words
Bluetongue, Culicoides imicola,
Entomological surveillance.
Introduction
Culicoides imicola Kieffer, 1913
(Culicoides pallidipennis Carter,
Ingram and Macfie, 1920), is the prin-
cipal species of biting midge transmit-
ting the viruses of bluetongue (BT) and
african horse sickness (AHS) in the
Mediterranean Region. More than 50
years ago it was shown that C. imicola
is able to become naturally infected
with bluetongue virus following a
bloodmeal on a viraemic animal, and
that it can, subsequently, transmit the
virus to a second susceptible host (7).
The presence of C. imicola in the field
has been associated with outbreaks of
BT in sheep in the eastern Mediter-
ranean (2) and in Africa (21, 27). The
virus can be isolated not from younger,
freshly bloodfed female C. imicola
midges, but from older, parous ones.
Also, C. imicola has been artificially
infected in the laboratory, and after a
10 day incubation period, has been
shown to be capable of replicating
BTV to increased titres (25, 26). Culi-
coides imicola is a member of a com-
plex of 10 species. These species are
very similar morphologically (13, 14,
15, 18), but the differences exhibited
in their biologies (16) and capacities to
transmit BTV (26) are supported by
molecular differences (12, 24). Most
species of the Imicola complex are
found in Africa with C. imicola the only
species of the complex known to occur
in the Mediterranean (R. Meiswinkel,
pers. obs.). It has been found in Alge-
ria, the Balearic Isles, Corsica, Cyprus,
Egypt, Greece, Israel, Morocco, Portu-
gal, Spain and Turkey, and now also
in Italy including the islands of Sardinia
M. GOFFREDO E ALTRI VETERINARIA ITALIANA

Figura 1: Distribuzione di C. imicola in Italia - 2000. Figura 2: Distribuzione dei focolai di bluetongue in Italia - prima epidemia.
Figure 1: Distribution of C. imicola in Italy - 2000. Figure 2: Bluetongue foci in Italy - first epidemic.

Figura 3: Distribuzione di C. imicola in Italia - 2001. Figura 4: Distribuzione dei focolai di bluetongue in Italia - seconda epidemia.
Figure 3: Distribution of C. imicola in Italy - 2001. Figure 4: Bluetongue foci in Italy - Second epidemic.

Tabella 1: Regioni, comuni e siti di cattura positivi per Culicoides imicola in Italia (2000-2001).
Table 1: Regions, municipalities and sites found positive for Culicoides imicola in Italy (2000 – 2001).

Regioni N. comuni in cui % comuni positivi N. siti di cattura % siti positivi N. catture % catture positive
sono state effettuate per C. imicola per C. imicola per C. imicola
catture
Regions N. municipalities surveyed % of municipalities N. collection sites % of sites positive N. collections % of collections
positive for C. imicola positive for C. imicola positive for C. imicola

Sardegna 283 78,8 455 76,0 1099 75,5

Sicilia 185 13,0 334 12,3 684 18,6
Calabria 147 38,8 190 41,1 478 41,6
Lazio 80 21,3 144 20,1 278 14,0
Toscana 114 21,1 234 24,4 403 18,9
Basilicata 82 4,9 164 3,0 368 1,9
Campania 97 8,2 124 6,5 303 6,6
Puglia 92 12,0 441 3,4 855 2,2
Altre regioni 167 2,4 158 2,5 1290 0,3
Totale 1247 29,8 2244 26,0 5758 22,9

24
ANNO XXXIX
Figura 5: Distribuzione di C. imicola in Italia nel biennio 2000-2001.
Figure 5: Composite distribution of C. imicola in Italy - 2000-2001.
sono stati catturati in tutta l’isola
circa un milione di Culicoides
spp. di cui circa il 70% è stato C.
imicola. La cattura più consistente
è stata effettuata nel comune di
Capoterra (Cagliari), con 65.000
Culicoides (di cui il 98% C. imi-
cola) in una singola cattura.
In Sicilia invece C. imicola è
risultato poco diffuso (24/185
comuni) ed anche la consistenza
numerica del vettore è risultata
molto inferiore rispetto a quella
rilevata in Sardegna. Il massimo
numero di C. imicola riscontrato
in una cattura è stato di circa
1.400 esemplari a Terrasini (PA).
In Calabria la distribuzione e
l’abbondanza di C. imicola sulla
costa orientale è stata molto diffe-
rente rispetto a quelle della costa
occidentale. Sulla costa ionica, a
Isola di Capo Rizzuto (Crotone), è
stata effettuata la più consistente
cattura di Culicoides finora regi-
strata in Europa, con 86.000
esemplari (di cui il 97% C. imico-
la). Sulla costa tirrenica, al con-
trario, sono stati catturati pochis-
simi esemplari di C. imicola,
meno di 20 per cattura (0,3% del
DISTRIBUZIONE E ABBONDANZA DI CULICOIDES IMICOLA IN ITALIA
totale di Culicoides catturati).
In Lazio e Toscana C. imicola
è stato catturato solo in 41 dei 194
comuni in cui sono state effettuate
catture e, tranne un caso nel
comune di Fondi (Latina) in cui
sono stati catturati oltre 1.400
esemplari in una notte, il numero
di C. imicola per cattura è stato
sempre inferiore a 50.
In Basilicata il numero massi-
mo di C. imicola per cattura è
risultato ancora più esiguo (infe-
riore a 15) e la sua presenza è sta-
ta rilevata solo in 4 comuni su 82.
In Campania e in Puglia C.
imicola è stato catturato, rispetti-
vamente, in 8 comuni su 97 con
un massimo di 17 esemplari per-
cattura e in 11 comuni su 92 con
un massimo di 32 esemplari per
cattura.
In Italia continentale alcuni
esemplari di C. imicola (< 3 per
cattura) sono stati inoltre catturati,
sporadicamente, anche in Abruz-
zo, Molise e Liguria.
L’abbondanza stagionale del
vettore in Sardegna, Sicilia, Cala-
bria, Lazio, Toscana, Basilicata e
Campania, Figure 15–21, è stata
25
and Sicily. However, other species of
Culicoides are considered potential
vectors of BTV in parts of the Mediter-
ranean Region: the Obsoletus complex
from which BT has been isolated in the
field in Cyprus (21), and the Pulicaris
complex as AHSV has been isolated
from a mixed pool of C. obsoletus and
C. pulicaris in Spain (19). Fragmentary
studies have been done on the Culi-
coides of Italy since 1869 (1, 4, 5, 6,
8, 10, 11, 22, 23), but only in July
2000 was C. imicola collected for the
first time (9). Commencing in 2000 the
National Reference Centre for Exotic
Diseases (CESME) at Teramo initiated
the surveillance of C. imicola in Italy to
identify which regions are at risk to the
spread of bluetongue and African
horse sickness. Bluetongue disease first
affected Italy when it appeared on Sar-
dinia in August 2000. Later in the
same year it moved to Sicily, and final-
ly entered the mainland in southern
Calabria (first epidemic: August
2000–May 2001). In 2001 the dis-
ease continued to affect Sardinia, and
to a lesser extent Sicily, but now
appeared further north in the mainland
regions of Lazio, Toscana and Basilica-
ta (second epidemic: May 2001 –
May 2002). In 2001 BTV also circulat-
ed in sentinel cattle in the Puglia and
Campania regions but no disease was
reported in sheep. In this study we
report on (and map) the distribution
and abundance, and seasonal preva-
lence, of C. imicola in Italy in the 2000
and 2001 seasons.
Material and methods
CESME has developed a standard-
ised procedure for the capture, trans-
port and analysis of insects collected
around livestock. Blacklight traps, man-
ufactured by the Onderstepoort Veteri-
nary Institute (OVI) in South Africa are
used, as these are ten times more
attractive to Culicoides than white-light
traps (28). In 2000 collecting was con-
centrated in central-southern Italy and
on the major islands of Sardinia and
Sicily; in 2001 the entomological sur-
veillance program was extended to all
regions of Italy. In these two seasons a
combined total of > 5,000 light trap
collections was made on 2,244 farms
in 1,247 municipalities (Table 1). To
map the abundance of C. imicola the
M. GOFFREDO E ALTRI VETERINARIA ITALIANA

Figura 6: Abbondanza di C. imicola (log.) in Sardegna nel biennio 2000-2001. Figura 7: Abbondanza di C. imicola (log.) in Sicilia nel biennio 2000-2001.
Figure 6: Log abundance of C. imicola in Sardinia 2000-2001. Figure 7: Log abundance of C. imicola in Sicily 2000-2001.

Figura 8: Abbondanza di C. imicola (log.) in Calabria nel biennio 2000-2001. Figura 9: Abbondanza di C. imicola (log.) nel Lazio e in Toscana nel biennio
Figure 8: Log abundance of C. imicola in Calabria 2000-2001. 2000-2001.
Figure 9: Log abundance of C. imicola in Lazio and Tuscany 2000-2001.

Figura 10: Abbondanza di C. imicola (log.) in Puglia nel biennio 2000-2001. Figura 11: Abbondanza di C. imicola (log.) in Basilicata nel biennio 2000-2001.
Figure 10: Log abundance of C. imicola in Puglia 2000-2001. Figure 11: Log abundance of C. imicola in Basilicata 2000-2001.

26
ANNO XXXIX
Figura 12: Abbondanza di C. imicola (log.) in Campania nel biennio 2000-2001.
Figure 12: Log abundance of C. imicola in Campania 2000-2001.
Figura 14: Abbondanza di C. imicola (log.) in Liguria nel biennio 2000-2001.
Figure 14: Log abundance of C. imicola in Liguria 2000-2001.
espressa come logaritmo in base
10 del numero medio di esemplari
catturati in siti fissi di
cattura/mese/regione. Nelle Figu-
re 15-21 sono anche riportate le
medie mensili delle temperature
massime e minime relative a cia-
scuna regione (dati forniti dal
Centro Nazionale di Meteorologia
e Climatologia Aeronautica).
Discussione
L’assenza di segnalazioni di C.
imicola in passato e l’attuale area-
DISTRIBUZIONE E ABBONDANZA DI CULICOIDES IMICOLA IN ITALIA
Figura 13: Abbondanza di C. imicola (log.) in Abruzzo e Molise nel biennio
2000-2001.
Figure 13: Log abundance of C. imicola in Abruzzo and Molise 2000-2001.
le esteso oltre il 44° parallelo,
nonché l’abbondanza del vettore,
particolarmente elevata in Sarde-
gna e in Calabria, inducono a
chiedersi se ci sia stata in Italia
un’espansione e colonizzazione
recente della specie. In realtà gli
studi effettuati su Culicoides in
Italia, in passato, non forniscono
dati storici comparabili.
Il periodo, le zone in cui sono
state effettuate le catture e il tipo
di trappole utilizzate non sono tali
da poter concludere che la specie
27
captures made from June to November
of the two seasons are considered (Fig-
ures 6-14). Finally, its seasonal abun-
dance was elucidated using a network
of permanently sited traps operated
weekly.
Results
Culicoides imicola was captured in
all regions affected by bluetongue (Sar-
dinia, Sicily, Calabria, Lazio, Toscana
and Basilicata), and in regions where
virus circulation occurred in sentinel cat-
tle herds (Puglia and Campania). It was
also captured (sporadically) in addition-
al regions where bluetongue disease
was not reported (Table 1). The distribu-
tion of C. imicola in 2000 is shown in
Figure 1, and is compared to the distri-
bution of BT during the same year (Fig-
ure 2); similarly compared, are the
respective vector and disease distribu-
tions for 2001 (Figures 3 and 4). The
combined distribution of C. imicola in
Italy for these two seasons is shown in
Figure 5. The northernmost records of
C. imicola occurred just below and
above the 44th parallel (Liguria region:
43° 53' 33,6''; Toscana region: 44°
08' 14,5''). Culicoides imicola was
captured at altitudes nearly 1,000 masl
(Sardinia), while other species of Culi-
coides could be captured at altitudes
exceeding 1,500 masl (Abruzzo). In
the results given below the abundance
of C. imicola is expressed as the maxi-
mum number of
specimens/catch/municipality, and, as
mentioned above, only captures made
M. GOFFREDO E ALTRI VETERINARIA ITALIANA

Figura 15: Abbondanza stagionale di Culicoides spp. e C. imicola in Sicilia Figura 16: Abbondanza stagionale di Culicoides spp. e C. imicola in Sardegna
(dati derivanti da 9 siti di cattura). (dati derivanti da 15 siti di cattura).
Figure 15: Average seasonal abundance of all Culicoides species and of C. imi- Figure 16: Average seasonal abundance of all Culicoides species and of C. imi-
cola as determined for 9 sites in Sicily. cola as determined for 15 sites in Sardinia.

Figura 17: Abbondanza stagionale di Culicoides spp. e C. imicola in Calabria Figura 18: Abbondanza stagionale di Culicoides spp. e C. imicola in Toscana
(dati derivanti da 7 siti di cattura). (dati derivanti da 16 siti di cattura).
Figure 17: Average seasonal abundance of all Culicoides species and of C. imi- Figure 18: Average seasonal abundance of all Culicoides species and of C. imi-
cola as determined for 7 sites in Calabria. cola as determined for 16 sites in Tuscany.

Figura 19: Abbondanza stagionale di Culicoides spp. e C. imicola in Lazio (dati Figura 20: Abbondanza stagionale di Culicoides spp. e C. imicola in Campania
derivanti da 10 siti di cattura). (dati derivanti da 8 siti di cattura).
Figure 19: Average seasonal abundance of all Culicoides species and of C. imi- Figure 20: Average seasonal abundance of all Culicoides species and of C. imi-
cola as determined for 10 sites in Lazio. cola as determined for 8 sites in Campania.

28
ANNO XXXIX
Figura 21: Abbondanza stagionale di Culicoides spp. e C. imicola in Basilicata (dati derivanti da 9 siti di
cattura)
Figure 21: Average seasonal abundance of all Culicoides species and of C. imicola as determined for nine
sites in Basilicata.
fosse assente in Italia, fino ad un
recente passato.
Per esempio Rondani (22), il
primo a documentare nel 1869 la
presenza di Culicoides in Italia, si
riferisce allo studio di Ditteri
impollinatori in Nord Italia, quin-
di aveva avuto scarsissime proba-
bilità di catturare C. imicola.
In Sardegna l’unica segnala-
zione di Culicoides risale al 1964
e riferisce della presenza, in un
campione di terreno melmoso
prelevato in provincia di Cagliari,
di C. circumscriptus, una specie
molto comune che si nutre preva-
lentemente sugli uccelli (5).
Le diverse tecniche di cam-
pionamento utilizzate rendono
difficile comparare questo dato
storico con i dati attualmente
disponibili per la provincia di
Cagliari. Culicoides imicola può
essere associato, allo stato larva-
le, a C. circumscriptus, ma prefe-
risce un habitat più asciutto (3,
20) e inoltre il campionamento
degli habitat larvali fornisce
sempre meno infor-mazioni sulle
varietà di specie presenti rispetto
alle catture di adulti.
DISTRIBUZIONE E ABBONDANZA DI CULICOIDES IMICOLA IN ITALIA
I comuni della Sicilia in cui
sono state effettuate delle catture
in passato (8, 23), sono risultati,
anche in questo studio, negativi
per C. imicola, tranne Palermo e
Sciacca (Agrigento). In queste
zone, tuttavia, l’abbondanza del
vettore è risultata bassa e quindi,
considerando le trappole meno
attrattive utilizzate negli studi
precedenti, è difficile anche in
questo caso comparare i dati.
Per quanto riguarda la Cala-
bria, le catture effettuate in passa-
to (23) erano state effettuate sulla
costa tirrenica dove il vettore è
assente o molto raro.
Anche in Lazio, Toscana,
Basilicata, Campania, Puglia e
Abruzzo C. imicola è risultato
assente in passato (4, 5, 6), ma
bisogna considerare che le oltre
30 specie di Culicoides identifi-
cate sono state rinvenute in cam-
pionamenti per zanzare in zone
paludose. I dati riportati in questo
lavoromostrano chiaramente che
l’abbondanza di C. imicola in
queste regioni è bassa e questo
può spiegare perché C. imicola
non sia stato registrato in passato.
29
in both seasons between the months of
June to November are considered (Fig-
ures 6-14). Culicoides imicola was
found to be abundant and widespread
on the island of Sardinia. It was found
in 223 of 283 municipalities surveyed,
and in the year 2000 was found to
comprise about 70% of approximately
one million Culicoides captured. The
largest collection (65,000 Culicoides;
98% C. imicola) was made in the south-
ern municipality of Capoterra
(Cagliari). On the contrary, in Sicily, C.
imicola was not widespread (present in
only 24/185 municipalities), and was
considerably less abundant. The maxi-
mum number captured in a single light-
trap was 1,400 at Terrasini (Palermo).
In the Calabria region, on the mainland
of Italy, the distribution and abundance
of C. imicola differed dramatically
between the east and west coasts. On
the eastern Ionic coast, the largest num-
bers of C. imicola yet found anywhere
in Europe were captured at Capo Riz-
zuto (Crotone); in one collection, C. imi-
cola comprised 97% of > 86,000 Culi-
coides. In marked contrast C. imicola
was rare along the western Tyrrhenian
coast; here it comprised a paltry 0,3%
of all Culicoides captured and never
made up > 20 specimens/catch. In
Lazio and Toscana C. imicola was pre-
sent in only 41 of 194 municipalities
sampled, and if the single collection of
1,400 made at Fondi (LT) is excluded,
then the number of specimens was
always < 50/catch. In Basilicata C.
imicola numbered < 15/catch, and
was found in only 4 of the 82 munici-
palities sampled. Similarly, in Campa-
nia, C. imicola was captured in only 8
of 97 municipalities sampled (with a
maximum of 17 specimens in a catch),
and in Puglia was found in 11 of 92
municipalities (maximum of 32 speci-
mens in a catch). Finally, in the Molise,
Abruzzo and Liguria regions only one
to three specimens were found in the
few collections that proved positive for
C. imicola. At the permanent sites moni-
tored weekly in Sardinia, Sicily, Cal-
abria, Lazio, Toscana, Basilicata and
Campania, the seasonal abundance of
C. imicola is expressed as the log of the
average number of specimens cap-
tured/region (Figures 15-21). Also
shown in the figures are the monthly
maximum and minimum temperature
M. GOFFREDO E ALTRI
In conclusione, sebbene gli
studi effettuati prima del 2000
non abbiano mai rivelato la pre-
senza di C. imicola in Italia, non è
possibile sostenere o escludere
l’ipotesi di una colonizzazione
recente della specie.
Tuttavia se si considera che
l’areale di C. imicola si estende
dall’estremo sud dell’Africa alla
Cina e al Vietnam, si può ragione-
volmente pensare che la specie sia
da lungo tempo presente, seppure
poco abbondante, anche nel
Mediterraneo. In ogni caso è
importante mantenere una costan-
te attività di monitoraggio ento-
mologico nei prossimi anni, sia
per rilevare l’eventuale espansio-
ne verso nord dell’areale di C.
imicola, in seguito al riscalda-
mento globale, sia per stabilire
quali siano i parametri che ne
condizionano la distribuzione e
l’abbondanza.
In Sardegna si può ipotizzare
che il BTV sia stato introdotto da
vettori infetti provenienti dal
Nord Africa, trasportati dal vento,
e che in seguito il virus si sia
amplificato e diffuso rapidamente
per mezzo dell’enorme popola-
zione locale di C. imicola e per la
densità elevata dei vertebrati
recettivi.
Nel 2000 e nel 2001 il BTV ha
circolato solo in zone in cui C.
imicola è stato presente, a volte in
numero esiguo.
Nelle regioni in cui l’abbon-
danza massima del vettore è risul-
tata inferiore a 100 esemplari/cat-
tura (Figure 9-12) e, ancor più,
nelle regioni in cui è risultata
inferiore a 10 (Figure 13 e 14), è
risultato necessario effettuare un
numero elevato di catture per riu-
scire a rilevarne la presenza
(Tabella 1).
Questo si è verificato soprat-
tutto in regioni in cui non è stata
evidenziata la circolazione virale
(Liguria, Abruzzo, Molise), ma
anche in aree con focolai di BT in
atto (Toscana, Basilicata). Sebbe-
ne la percentuale degli adulti di C.
imicola presenti in un sito, effetti-
vamente catturati da una trappola,
non sia mai stata calcolata, si
ritiene che essa sia circa 1% (17).
Può succedere che, anche in pre-
senza della malattia, alcune cattu-
re risultino negative per C. imico-
la ma, prima di concludere che ci
sia un altro vettore, è necessario
aumentare la pressione di cattura.
Resta aperto, comunque, l’in-
terrogativo se pochi esemplari di
C. imicola siano stati sufficienti
alla trasmissione virale o se altre
specie di Culicoides più abbon-
danti (come le specie dei com-
plessi Obsoletus e Pulicaris) si
siano affiancate al vettore princi-
pale.
In Europa oltre 20 specie
appartengono ai complessi Obso-
letus e Pulicaris. La loro ampia
diffusione nelle regioni più setten-
trionali rende di fondamentale
importanza definirne il ruolo nella
trasmissione del BTV, per valuta-
re il rischio di diffusione della BT
verso nord in Italia e nel resto del-
l’Europa.
Ringraziamenti
Si ringraziano i referenti per la
Sorveglianza Entomologica della
bluetongue degli II.ZZ.SS., per il
lavoro di coordinamento svolto
nelle regioni di competenza
(dott.ssa L. Baldi, dott.ssa M. A.
Cafiero, dott. M. Dottori, dott. G.
Federico, dott. V. Grelloni, dott.
W. Mignone, dott.ssa A. Natale,
dott. G. Satta, dott.ssa P. Scara-
mozzino, dott.ssa A. Torina), il
personale delle ASL e tutti gli
allevatori che hanno collaborato
all’esecuzione delle catture in
campo. Un sentito ringraziamento
va anche al sig. G. Romeo, alla
sig.ra G. Semproni, alla dott.ssa
L. Savini e al sig. S. Pelini del-
l’IZS di Teramo per il prezioso
30
VETERINARIA ITALIANA
trends (data provided by the Centro
Nazionale di Meteorologia e Clima-
tologia Aeronautica).
Discussion
The results of the extensive surveil-
lance program show clearly that C. imi-
cola is both widespread, above the
44th parallel, and abundant especially
in Calabria and on the island of Sar-
dinia. Why this important vector of
orbiviruses to livestock has until now
escaped our notice poses the question
as to whether C. imicola has recently
only colonised Italy. Unfortunately past
studies on the Culicoides of Italy do not
provide us with data comparable to
those reported here chiefly because of
large differences in trapping strategies,
habitats sampled, and localities sur-
veyed. For example Rondani (22), the
first to document in 1869 the presence
of Culicoides in Italy, specialised in the
study of flower-visiting Diptera only.
This, and the fact that he was active in
the north, greatly limited his chances of
finding C. imicola. In the only earlier
report we could trace on the Culicoides
of Sardinia, Coluzzi and Kremer (5)
reared C. circumscriptus (a common
and widespread species that feeds on
birds), from mud samples obtained in
the province of Cagliari. Although the
immature stages of C. imicola can
occasionally be found in association
with C. circumscriptus, they prefer a dri-
er mud (3, 20), and the sampling of lar-
val habitats always gives results on
local Culicoides species diversity that
are vastly inferior to those obtained by
light-trapping. In Sicily, past surveys of
various municipalities (8, 23) also
failed to reveal the presence of C. imi-
cola. Except for Palermo and Sciacca
(Agrigento), the same municipalities
were also found negative in our survey.
Almost without exception the numbers
of C. imicola captured by us on Sicily
were consistently low, and when this is
coupled to the fact that weaker 12v
white-light traps were utilised in earlier
surveys, does not enable us to conclude
that it is a recent invader of the island.
In the mainland region of Calabria,
Scaramozzino et al (23) again did not
capture C. imicola; in this instance it
would seem that this was because they
sampled only along the western
Tyrrhenian coast, where C. imicola has
ANNO XXXIX
contributo alla realizzazione di
questo lavoro.
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topogonidae), with description of the clo-
sely allied C. (A.) bolitinos sp. nov., rea-
red from the dung of the African buffalo,
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dipteri che aiutano le fecondazione in
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31
been shown by us to be either very rare
or totally absent.
In a further example, the more
detailed records (4, 5, 6) on 30 or
more species of Culicoides to be found
in the regions of Lazio, Toscana, Basili-
cata, Campania, Puglia, Abruzzo
arose incidentally from collections
made during mosquito surveys. They
focussed their attention mostly on
marshy areas, and upon the associa-
tion between mosquitoes and man, and
not livestock. Our data clearly demon-
strate that the prevalence and abun-
dance of C. imicola in these regions is
today still fragmented and low, and
likely explains why C. imicola was not
detected in the past.
Thus our examination of past
records (these somewhat paltry for Italy)
has not helped us to support or refute
the hypothesis that C. imicola recently
invaded Italy. However, if it is consid-
ered that C. imicola has been recorded
from the southern tip of Africa to as far
east as southern China and Vietnam, it
would seem likely that it has long been
fragmentarily scattered across much of
the Mediterranean Region. It remains
important to continue monitoring for its
occurrence, not only to establish which
parameters define its distribution and
prevalence, but also to assess whether
C. imicola can, in future, spread north-
wards under the effects of global warm-
ing.
For Sardinia we hypothesise that
the virus of bluetongue was most likely
introduced in infected vectors borne
upon winds that prevailed from North
Africa. After arrival the virus was
spread rapidly by aid of a very dense
local vector population and many sus-
ceptible hosts. Throughout the 2000
and 2001 outbreak seasons BTV circu-
lated only in those areas of Italy where
C. imicola was present even in those
areas where it occurred only in very
low numbers. In the regions where the
number of specimens was lower than
100/trap (Figures 9-12), and also in
regions where the numbers dropped to
less than 10/trap (Figures 13, 14), it
became necessary to make many light
trap collections to reveal the presence
of C. imicola (Table 1). This was true
not only for regions where circulation of
the virus either went undetected or did
not occur (Liguria, Abruzzo and
M. GOFFREDO E ALTRI
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22
VETERINARIA ITALIANA
Molise), but also for places that experi-
enced outbreaks (Toscana and Basilica-
ta). It has been crudely estimated that a
light trap captures only 1% (or less) of
the total Culicoides active at a particu-
lar site (17). If correct then it is possible
that some light trap collections could
prove negative for C. imicola. Howev-
er, before we can conclude it to be
totally absent from an area, we should
first widen and increase trapping pres-
sure. This raises an interesting question:
just how large a population of C. imico-
la is required to maintain transmission
of the virus? And/or: is transmission in
peripheral areas being effected by oth-
er, more abundant, species of Culi-
coides, such as those of the Obsoletus
or Pulicaris complexes? In Europe the
Obsoletus and Pulicaris species com-
plexes contain a combined total of 20
species or more, and their widespread
prevalence in the more northerly cooler
latitudes would seem to increase the
need to assess the risk of bluetongue
disease being spread further north into
Italy and Europe .